Linfedema torino 4 e 5 marzo scrocchi rita
-
Upload
cmid -
Category
Health & Medicine
-
view
1.193 -
download
1
description
Transcript of Linfedema torino 4 e 5 marzo scrocchi rita
CONVEGNO TORINO 4-5 MARZO 2011PROPOSTA DI
ATTIVITA‟ FISICA ADATTATADI GRUPPO IN ACQUA
NEL LINFEDEMA ALL‟ARTO SUPERIORE
Presentata da
d.ssa Rita Scrocchi
ORIGINI DELL‟ESPERIENZA Esperienza nata nel 2005 dalla
collaborazione dello staff Aquaria dell‟Uisp Prov.le di Bologna con la U.O. diAngiologia dell‟AUSL di Bologna con lafinalità di produrre un percorsosperimentale di attività post-riabilitativain acqua rivolta a pazienti con linfedemadell'arto superiore secondario atrattamenti per tumore al seno.
PROGETTO
Elaborazione di una
fase POST- RIABILITATIVA
che si inserisca tra la RIABILITAZIONE e
l„ATTIVITA‟ MOTORIA vera e propria
FASE POST-RIABILITATIVA IN ACQUA
Il periodo di permanenza è legatoall‟esigenza dei soggetti e all‟acquisizionedi una buona presa di coscienza checonsenta di poter rientrare in corsi“normali”, pur con attenzione e curanecessariamente maggiori.
La fase post-riabilitativa può permettere:- responsabilizzazione da parte del non piùpaziente a prendersi cura di sé- reinserimento del segmento che ha subitodanni nell‟equilibrio psico-fisico del corpo- un ulteriore consolidamento dopo unastabilizzazione raggiunta nella faseriabilitativa- socializzazione: passaggio dal bassorapporto numerico tra fisioterapista epaziente all‟inserimento in un gruppo in cuil‟insegnante è da condividere con altrepersone; impatto emotivo-relazionale emotivazionale
OBIETTIVI GENERICI della fase post-riabilitativa in acqua:
attività cardiovascolare
tonificazione
coordinazione
acquaticità
mobilità articolare
allungamento
rilassamento
socializzazione
OBIETTIVI SPECIFICI della fase post-riabilitativa in acqua:
mantenimento dell‟efficienza deidistretti muscolari interessati
agevolazione del ritorno linfatico (artisuperiori e inferiori)
allungamento dei distretti muscolariinteressati
presa di coscienza del movimento inacqua
PERCHE‟ IN ACQUA?L‟ATTIVITA‟ IN ACQUA E‟ RISORSA
MOTORIA PER: neonati bambini adolescenti adulti anziani gestanti cardiopatici disabili obesi sogg. affetti da patologie osteoarticolari
Facilitazione dei movimenti grazie adalleggerimento del corpo (con il conseguenteincremento o mantenimento della mobilitàarticolare, di una migliore coordinazione,costante ricerca dell‟equilibrio, un minorcarico,…)
Miglioramento circolazione perifericapressione idrostatica + creazione vorticideterminano:- azione di massaggio- stimolazione dei vasi sanguigni e linfatici- miglioramento circolazione- drenaggio dei fluidi corporei
Effetto antistress, motivazionale, socializzante
EFFETTI DI ATT. IN ACQUA:
ELEMENTO ACQUA -caratteristiche
Galleggiamento: principio di Archimede (ogni corpo immerso in un fluido (liquido o gas) riceve una spinta verticale dal basso verso l'alto, uguale per intensità al peso del volume del fluido spostato)La spinta al galleggiamento è
proporzionale alla profondità dell‟acqua
Pressione idrostatica: è in relazionealla profondità, aumenta di 1atmosfera ogni 10,33 metri diprofondità
Resistenza al movimento: essendol‟acqua più densa dell‟aria, determinauna resistenza circa 12 voltesuperiore, per cui ogni movimento inacqua è come se venga eseguitocontro un ostacolo
Effetto metacentrico: qualsiasi corpoimmerso in un liquido è sottoposto a 2 forze:spinta di Archimede e peso gravitazionale(baricentro del corpo)
Se la forza del primo > → corpo sale, galleggia
se < → corpo scende, affonda
se = → corpo rimane sospeso in equilibrio
CARATTERISTICHE DELL‟ATTIVITA‟ IN ACQUA
principalmente legate a 2 fattori:
TEMPERATURA:
ideale tra 28/29 C ALTEZZA :
ideale 120-130 cm.N.B. difficoltà a quantificare precisamente il lavoro svolto,
poiché i parametri da riscontrare sono variabili e difficili da quantificare :
- altezza e temperatura dell‟acqua, movimentodell‟acqua- caratteristiche personali: h, peso specifico, … - caratteristiche del movimento: impegnonell‟esecuzione, ampiezza …
PERCORSOHa inizio dal medico che non invia ilpaziente direttamente in piscina ma glioffre la possibilità di incontrare in gruppoun operatore dei corsi che presenta icontenuti e gli obiettivi dell‟attività inacqua e la struttura con materialeaudiovisivo.Lo scopo dell‟incontro è di superare almenoil primo “ostacolo”, quello dellaconoscenza/scelta dell‟attività e dellapersona che condurrà il gruppo.
Difficoltà ad iscriversi al corso in piscina
difficoltà psicologiche (es.:dover indossare solo il costume, cuffia)
timore di infezioni
timore di prendere freddo per temperatura fredda dell‟acqua in vasca
paura dell‟acqua
MODALITA‟ ORGANIZZATIVE
Il corso viene proposto in 16 lezioni confrequenza bisettimanale della durata di50 minuti, per gruppi di 12/15 persone, ilpiù possibile omogenei per età (tra i 35 ei 55 anni);
le lezioni si svolgono in una piscinacomunale, con temperatura 28/28.2°C ealtezza dell‟acqua 120/130 cm.
ASPETTI TECNICI Inserimento di proposte di attività
specificamente rivolte al distrettointeressato ed ai distretti “limitrofi”
Ricerca di attivazione specifica del sistemalinfatico dell‟arto superiore e del toracetramite le azioni caratteristiche dell‟acqua(pressione idrostatica, massaggio dell‟acquaecc.). In queste aree la finalità è quella disvolgere un lavoro muscolare che, partendodalla periferia, arrivi alla regione prossimaleattraversando la parte interessata dallapatologia (attivazione disto-prossimale).
La proposta tecnica nasce da adattamentie sviluppi (analisi alla “moviola”) deimovimenti utilizzati nelle attività svolte inacqua (nuoto, ginnastica in acqua…) e sibasa su 6 punti che definiscono il raggiodi azione ottimale :
1.ampiezza fisiologica del movimento (percercare di rendere più efficace il lavoromuscolare)
2.esecuzione che non ricerca la velocità(una rapida e magari eccessivacontrazione non permette il deflussoauspicato, ma “intrappola”)
3.dosare soggettivamente il caricoprovocato dal lavoro contro-resistenzaperché potrebbe provocare eccessivacontrazione, irrigidimento (alcuni soggettinon riuscivano a terminare l‟esercizio,presentavano una forte contrazione erigidità muscolare durante e dopo il lavoroe gonfiore la sera e il giorno dopo)
4.inserire l‟allungamento muscolare suldistretto su cui si è lavorato alla fine deisingoli step di lavoro specifico (maggioreallungamento favorisce una più efficace ecompleta contrazione )
5.lavorare sulla respirazione sopra e sottol‟acqua (finalizzata alla presa di coscienzadella respirazione )
6.evitare il lavoro ripetuto e specifico suipettorali
UTILIZZO DEGLI ATTREZZI
Gli attrezzi hanno più funzioni: poter cambiare e modulare l‟intensità del
carico aumentare le capacità coordinative
rispetto al proprio corpo in acqua(strumenti importanti per la progressionedel carico)
L‟inserimento dell‟attrezzo avviene soloquando si consolida il movimento corretto(postura e tecnica) a corpo libero.
E‟ importante scegliere l‟applicazionedell‟attrezzo, perché potrebbe crearespiacevoli fastidi come controproducentie fastidiose compressioni sulle parti incausa.Ad esempio, se il problema è alle gambe siutilizza l‟attrezzo nella parte superioredel corpo; se il problema è alle braccia, siutilizza nella parte inferiore o lo siimpugna con le mani senzacontrazione/tensione eccessiva.
FASI DI UNA LEZIONE di 50’ RISCALDAMENTO: 15 MINUTI
FASE CENTRALE: 30 MINUTI
DEFATICAMENTO: 5 MINUTIViene proposto un lavoro generale che vaincontro alle esigenze “standard” deipartecipanti con un‟attenzione alle modalità diesecuzione durante l‟intera lezione e non solodurante la fase centrale specifica.E‟ necessario “registrare” le risposte al lavoroin modo da ottenere un feedback continuo perpermettere un‟evoluzione positiva delpercorso.
RISCALDAMENTO Nell‟attivazione dell‟organismo le proposte di
lavoro sono molto simili a quelle fatte nellelezioni dei corsi standard di ginnastica inacqua
La differenza è nel proporre dei movimentisettoriali per le articolazioni interessate(braccia e/o gambe) con l‟obiettivo di“avviare”, ma soprattutto di prenderecoscienza delle singole fasi dei movimenti chesaranno proposti nella fase centrale.Di settimana in settimana, quando imovimenti specifici della fase centraleverranno acquisiti, saranno inseriti nelriscaldamento coordinati con i movimentidelle gambe.
FASE CENTRALE Nella fase centrale viene svolto il lavoro
specifico:3 step di lavoro di 7 min. intervallati da 4min. (allungamento, mobilità articolare elavoro sulla respirazione fuori e sott‟acqua).Ad ogni step di lavoro vengono proposti 2movimenti differenti, che varieranno dopola 3° e dopo la 6° settimana, ciò perché nonsi verifichi un adattamento che potrebbeportare ad una perdita nell‟efficacia delleproposte; i movimenti sono rivolti adentrambi gli arti per non creare squilibrimuscolari e posturali sul corpo in toto.
Dopo il riscaldamento, prima di iniziare gliesercizi specifici, viene fatto eseguireall‟allievo un automassaggio dell‟ascelladell‟arto sano.Prima di ogni step di lavoro esegue unleggero automassaggio di sfioramentocon la mano aperta del lato sano, sullaregione anteriore del torace, dalla spalladel lato con linfedema fino all‟ascellaopposta.
Ogni step di lavoro inizia con l‟artosano; nel 1° step il lavoro muscolare dellato con linfedema prevede unasuccessione in senso prossimo-distalecon recupero lungo il fianco (4/5ripetizioni); in seguito, il resto dellavoro muscolare avviene con direzionedisto-prossimale con entrambi gli arti.
FASE CENTRALE - programmazione
1° - 3° SETTIMANA - corpo libero
4°-6°SETTIMANA - corpo libero+tubo
7°-8° SETTIMANA - corpo libero + tubo/salvagente
DEFATICAMENTO
allungamento tramite stretching (artisuperiori ed inferiori, tronco)
mobilità articolare
rilassamento (scivolamenti, andature,trasporti a coppie)
FEEDBACK ALLIEVI
ASPETTI POSITIVI: buon riscontro sull‟arto con linfedema:
meno gonfiore nessuna nuova patologia opportunità di socializzazione e
confronto con soggetti affetti dalla stessa problematica
ASPETTI NEGATIVI: corso “ghettizzante” per la presenza
esclusiva di pazienti con linfedemadell‟arto superiore
essendo corsi organizzati ad hoc, è statopossibile realizzarli solo in 3 piscine diBologna e con limitazione di scelta tragiorni ed orari di corso
ANNO 2011: NUOVO PROGETTO
Collaborazione dello staff Aquaria dell‟Uisp Prov.le di Bologna con il dott.Daniele Aloisi dell‟AUSL di Bologna conla finalità di continuare il percorsosperimentale di attività post-riabilitativa in acqua intrapreso nel2005 rivolgendolo a tutti i pazienti,anche senza linfedema, operati al senoma non solo, quindi anche uomini.
PERCORSO – fase A
Percorso che gli ospedali Maggiore e Bellaria di Bologna attuano verso i pazienti operati di tumore:
visita post-operatoria dove si individuano eventuali problemi quali edemi, patologie in atto, limitazioni funzionali. Tutti i pazienti vengono indirizzati a 2 incontri:
- incontro educativo con infermiere, con lo scopo di fornire supporto educativo per facilitare il ritorno alla vita normale (tecniche di gruppo, cosa fare e non fare in generale per la salute, ecc..)- incontro con fisioterapista dove vengono insegnati esercizi da fare a casa
PERCORSO – fase B
Prevede l‟incontro con collaboratori esterni: dietista: incontro su educazione
alimentare per la prevenzione sia dellarecidiva al seno che sullo sviluppo dellinfedema
psicologa: 2 incontri in palestra perapprocciare tecniche di rilassamento e direspirazione al fine di evitare lo stress.
tecnico Uisp: incontro mensile in strutturaospedaliera in collaborazione con la AUSLdi Bologna con la finalità di promuoverel‟attività in piscina per prevenirel‟insorgenza di linfedema e offrire unapossibilità di integrazione.
ATTIVITA‟ IN ACQUA
Dopo la fase riabilitativa i pazientipossono accedere a corsi di ginnastica inacqua “standard”, ciò consente lapossibilità di scegliere tra diversepiscine comunali con un‟ampia offerta digiorni ed orari del corso
I tecnici seguono un iter formativospecifico sul linfedema
Viene data la possibilità ai pazienti conlinfedema di eseguire al termine dellalezione degli esercizi specifici per 5-10minuti
OBIETTIVO WELLNESS
permettere loro di acquisire o conservareuna buona forma fisica:
aspetto allenante, psicologico,mobilità articolare e tonificazione
aspetto socializzante, allontanare lo spettro dell‟inutilità, dell‟isolamento
riprendere un ritmo di vita normale anche dopo un intervento a volte invalidante