Linda Carlini, Gabriele Gattari, Alessio Lecci · l’utilizzo di camini solari, riconducibili alle...

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NEW CAMPUS FOR UNIVERSITY OF THE ARTS LONDON / STANTON WILLIAMS Linda Carlini, Gabriele Gattari, Alessio Lecci 13 Politecnico di Torino - Laurea Magistrale in Architettura Costruzione e Città Design Unit “Architettura ed economia urbana A” Prof.: G. Durbiano, I. Lami, E. Fabrizio a.a. 2019/2020

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NEW CAMPUS FOR UNIVERSITY OF THE ARTS LONDON / STANTON WILLIAMSLinda Carlini, Gabriele Gattari, Alessio Lecci

13

Politecnico di Torino - Laurea Magistrale in Architettura Costruzione e Città

Design Unit “Architettura ed economia urbana A” Prof.: G. Durbiano, I. Lami, E. Fabrizio

a.a. 2019/2020

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Luogo: Granary Square, King’s Cross, Londra

Progettisti: Stanton Williams

Committenti: University of the Arts London / Argent

Proprietà: University of the Arts London

Costi: £145.0m

Funzioni: Campus universitario per le arti

Periodo di trasformazione: 01/2008 - 04/2011

Dimensioni: 40.500 m2

2014l’intervento riceve numerosi riconoscimenti

1820collegamento King’s Cross con città industriali

1850Lewis Cubitt progetta il complesso del Cantiere Merci

1852completamento progetto comprendente granaio e capannoni

1989fondazione del Central Saint Martins College of Art and Design

1860aggiunti uffici su entrambi i lati del granaio

2004il Central Saint Martins College of Art and Designviene ribattezzato University of the Arts

2008gennaio, inizio dei lavori di retrofit del complesso per diventare parte dell’ Università

2011aprile, completamento dei lavori

ARCHITETTURA STRUTTURE DITTA APPALTATRICE CONSERVAZIONE PAESAGGIO SICUREZZA LONDRA

RIQUALIFICAZIONE

QUARTIERE

INVESTITORI

ARGENT

DHL EXPRESS

NORMATIVE

ANTINCENDIO

SISMICHE

IGENICHE

SINDACO (BORIS JOHNSON)

PARIE DI LONDRA

STAZIONI FERROVIARIE

KING’S CROSS & ST PANCRAS

COLLEGAMENTO FERROVIARIO

ACCESSIBILITÀ

RIQUALIFICAZIONE

VALORE STORICO

GRANAIO

AECOM

GRANAIO

BAM DESIGN

NUOVI EDIFICI

STANTON WILLIAMS TOWNSEND LANDSCAPESARCH.

ATELIER 10

SPIERS & MAJORPROGETTO ILLUMINOTECNICA

FACCIATAARUP FACADE ENG.

PROGETTO DI INTERNIPRINGLE BRANDON

AECOM

NEW UNIVERSITY OF THE ARTS LONDON CAMPUS CENTRAL SAINT

MARTINS AT KING’S CROSS

RICHARD GRIFFITHS

ARCH.

AKS LISTER BEARE

SCOTT WILSON RESPONSABILE

STRUTTURE

AECOM

GRANAIO

BAM DESIGN

NUOVI EDIFICI

WEEDON

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RAPPORTO CON IL CONTESTO A SCALA URBANA

B

B’

A

A’

sezione A-A’

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sezione A-A’

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sezione A-A’

sezione B-B’

scala 1:1000

scala 1:1000

edifici privati

stazioni ferroviarie

canale

0 20 40 100 m

edifici privati

stazioni ferroviarie

canale

0 20 40 100 m

edifici privati

stazioni ferroviarie

canale

0 20 40 100 m

edifi

ci p

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STUDIO DISTRIBUTIVOFUNZIONI INSEDIATE

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22%3%2%

didattica8244,1 m2

servizi4154,7 m2

spazi polifunzionali/filtri3810 m2

vani per la distribuzione521,7 m2

vani impianti/cavedi318 m2

didattica4161,5 m2

servizi1575,5 m2

spazi polifunzionali/filtri1844,2 m2

vani per la distribuzione407 m2

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servizi1358,5 m2

spazi polifunzionali/filtri1844,2 m2

vani per la distribuzione407 m2

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didattica3511 m2

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didattica20048,1 m2

servizi8447,2 m2

spazi polifunzionali/filtri5912,6 m2

vani per la distribuzione1742,7 m2

vani impianti/cavedi922,5 m2

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PIANO PER PIANO

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PIANO PER PIANO

TOTALE

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L’ARCHITETTURA DELLA CITTÀ

RIUSO

AD

AT

TIV

O

London, Gra

nary S

quare,

King’s

Cross

AULE

LABORATORI

GALLERIE

TEATRO22,8 m

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con ventilazione, in modo che il vento percorra gli edifici. Le alte aperture sulla facciata garantiscono la ventilazione, mentre le strette aperture sul soffitto consentono all’aria interna più calda di sfumare verso l’alto. Il risultato è una ventilazione naturale che assicura un costante ricam-

Il fulcro del suo lavoro verte sull’uso e sullo sviluppo di materiali locali e delle relative tecniche costruttive, sulla declinazione delle nuove tecnologie in maniera semplice e sullo sviluppo del potenziale della comuni-tà locale. Oggi Diébédo Francis Kéré è un esperto di conservazio-ne e sviluppo delle tecnologie tradizionali basate sull’uso dell’argi-lla. Kéré non lavora contro, bensì con il clima: integra aerazione.

AMPLIAMENTO DELLA SCUOLA ELEMENTARE DI GANDO /

KÉRÉ ARCHITECTURE

bio di aria. Il sistema di aerazione prevede un canale sotterraneo che porta aria fresca nelle stanze interne. L’erba e alcune piccole piante, coltivate davanti all’apertura del canale nel terreno, purificano l’aria dalla polvere della savana prima che inizi a circolare sotto terra.

direzione percorsa dai venti attorno all’edificio.Ventilazione naturale all’interno di un atrio. determinata dalla differenza di pressione, causata a sua volta dalla differenza di densità che è in funzione della differenza di tempera-tura tra l’ambiente interno e

Nel progetto si sfrutta l’effetto della ventilazio-ne naturale attraverso l’utilizzo di camini solari, riconducibili alle tecniche di climatizzaz-zione passiva.Tale tecniche apportano notevoli vantaggi in termini di abbassamento dei consumi energetici in quanto diminuiscono il carico termico destinato prima ai soli sistemi di raffreddamento mecca-nici.Per sfruttare al meglio tale effetto è anche necessario conoscere la

CENTRE FOR GREEN INNOVATION AT EVERGREEN BRICK WORKS / DIAMOND SCHMITT ARCHITECTS

quello esterno. Questo processo delinea un processo di tiraggio termico. Nel caso di di tiraggio termico si può verificare il fenomeno del piano neutro. Questo avviene quando, ad una determinata altezza, la pressione esterna è equiva-lente a quella interna. Ciò determina l’inversione del moto dell’aria.

ANALISI QUANTITATIVA

Dai dati forniti dalla scheda tecnica dell’ “Central St Martins, King’s Cross, Londra, di Stanton Williams” si evince che la prestazione energetica globale dell’edificio si attesta sulla classe energetica A1, il quale conferisce all’opera un’alto risparmio enercetico dovuto soprattutto all’utilizzo di un sistema di ventilazione meccanica controllata e dell’utilizzo dell’ETFE che consente un risparmio di corrente elettrica nelle ore diurne sulla “street” e sui capannoni laterali grazie anche alla sua posizione zenitale sulla copertura.

CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI

Da quello che si evince dalla scheda tecnica del materiale ETFE, rispetto al vetro, la sua facile modellazione in molteplici forme consente un risparmio economico sostanziale, che è anche rispecchiato nelle sue caratteristiche di trasparenza, durata e caratteristiche tecniche quali isolamen-to termico e acustico, resistenza alla rottura, punto di fusione e traslucenza. Inoltre è un polimero auto-pulente e riciclabile al 100%.

MATERIALE ETFE

emissione CO2

consumo energia per il raffreddamento

consumo energia per il riscaldamento + ACS

consumo energia per il ACS

consumo energia per riscaldamento ambiente

41.17

16.54

22.34

87.84

1.44

26.06

30.13

27.50

44.45

kWh/m²/anno

kWh/m²/anno

kWh/m²/annoconsumo energia IT e piccole apparecchiature

consumo energia per raffreddamento a+a+i

consumo energia per illuminazione

consumo energia per ausiliari

kWh/m²/anno

kWh/m²/anno

kWh/m²/anno

kWh/m²/anno

kWh/m²/anno

Kg/m2/anno

unità di misuravalore

Vita utile: > 30 anni

Resistenza (KN/m): 3/5

Allungamento a rottura: 450/600

Traslucenza: 90%

Infiammabilità Classe: A

Tossicità: Si, produzione di diossina

Costo del tessuto: 100 €/mq

ANALISI QUALITATIVA

La street centrale lunga circa 110 metri, larga 12 metri e alta 20 metri è coperta da un tetto in ETFE traslucido.L’ETFE (Etilene TetrafluoroEti-lene) è un materiale plastico trasparente progettato per avere un’alta resistenza termica e agli agenti atmosferi-ci. È in rapida diffusione in architettura grazie alle caratte-ristiche di leggerezza, traspa-renza ed economicità rispetto alle tradizionali costruzioni in vetro.Inoltre, grazie alla facilità di lavorazione del film, possono essere realizzate forme che con il vetro sarebbero impossi-bili o molto costose.

ILLUMINAZIONE NATURALE

Il sistema di ventilazione meccanica controllata permette di rinnovare l’aria in ambiente recuperando l’energia termica che altrimenti sarebbe dispersa con l’aria di espulsione. Il cuore del sistema è l’unità di ventilazione con scambiatore a recupe-ro di calore. Il principio di funzionamento è basato su un doppio flusso di aria: uno di aria “viziata” estratta dall’ambiente interno e uno di aria “pulita” in ingresso. I due flussi attraversano l’unità di recupero nella quale l’aria esausta in uscita cede calore all’aria di rinnovo in ingresso: in questo modo l’aria espulsa disperde solo gli inquinanti e non energia. Elimina i proble-mi legati a umidità e condensa; permette un risparmio energetico elevato; prevede detrazioni fiscali e offre la possibilità di gestire diverse temperature nei vari locali.

SISTEMA DI VENTILAZIONE

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CONFRONTO CON TOEXPO

s e r v i z is p a z i p o l i f u n z i o n a l i

d i d a t t i c as e r v i z id i d a t t i c a

s e r v i z is p a z i p o l i f u n z i o n a l i

s p a z i p o l i f u n z i o n a l i

d i d a t t i c a

0 100 500 1000 m

fiume

verde

Torino Esposizioni si trova in corso Massimo d'Azeglio, nel quartiere San Salvario, ai margini dello storico Parco del Valentino. Presenta due affacci agli antipodi: dal un lato il complesso guarda al Parco, verso la distesa verde fino al Po, dall’altro guarda a un importante e grande corso della città. Se da un lato incontra il grande pregio paesaggistico del verde, dall’altro quindi incontra la città nel suo tessuto più denso, consentendole dunque di collegarsi al cuore metropolitano di Torino.

INQUADRAMENTO TO_EXPO

Lo UAL campus si trova avvolto in un più ampio progetto di riqualificazione di Granary Square, a Londra, uno dei più signifi-cativi progetti di rigenerazio-ne urbana in Europa. La piazza, da snodo commer-ciale, è stata trasformata in un vivace centro di aggre-gazione, fulcro e cuore pulsante del quartiere londinese di King's Cross. La rinqualificazione avviene a macchie per l’intero quartiere che, a differenza di Torino, risulta visibilmente diversificato in planimetria, con un gioco di zone ad alta densità e altre a minore.

INQUADRAMENTO UAL CAMPUS

Al di là della diversa densità delle due aree, colpisce particolarmente la composi-zione della maglia del territorio limitrofa ai due grandi complessi. Se Torino risulta governata e disciplianta da un rigorso ordine, Londra è invece variopinta, con una tessitura irregolare che non fornisce alcun asse rilevante.

PATTERN A CONFRONTO

L’UAL campus insedia al suo interno diverse funzioni, divise, per semplicità, in 3 diverse macroaree: didattica, servizi e spazi polifunzionali. Nella didattica sono comprese non solo le aule per le lezioni frontali standard, ma anche laboratori specifici come camere oscure, atelier di pittura e teatro. La specificità del campus ci offre la possibilità quindi di trarre spunto sia per le quantità insediate in termini di percentuali di suddivisione d’ambito, sia per le caratteristiche destinazioni d’uso.

AMBITI / DESTINAZIONI D’USO

Se i due complessi nascono in momenti e per esigenze diverse nella storia, le loro vicende invece si incontrano, per somiglianza, proprio negli anni più recenti. Il degrado e il disuso le colpiscono entrambe, mobilitando la comunità per una efficace rifunzionalizzazione che ne sfrutti il potenziale.

STORIE A CONFRONTO

I due complessi, se paragonati, sono abbastanza simili come dimensioni. Torino esposizioni conta 45394 m2 escludendo il padiglione Morandi (10929 m2). Lo UAL campus si aggira attorno ai 40500 m, in una struttura che, a confronto, risulta più compatta senza la frammentazione derivante dalla scomposizione dei padiglioni.

DIMENSIONI A CONFRONTO