Lifeandpeople dicembre 2013

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Cafe' letterario dove potersi rilassareleggendo un libro,ascoltando musica..

serate a tema di lettura e musicali con artisti dal vivo.

Tuttotenda nel variopinto mondo dei tendaggi è un vero e proprio punto di riferimen-to. In Via del Marinaio, 2 (angolo con via Caletti) a Rimini, si tratta di una realtà che opera da più di 20 anni. L’azienda è composta da tre soci, tutti componenti della stessa famiglia; la sua peculiarità ed anche forza, infatti, riguarda proprio una gestione familiare attenta e professionale, che negli anni ha sempre saputo evolversi, mantendo però quella passione genuina per il proprio mestiere che da sempre la contraddistin-gue. Lo sta� giovane e dinamico rende Tuttotenda moderno ed accattivante, ed allo stesso tempo in grado di soddisfare anche le esigenze più classiche.

Di�cile passare inosservato per Tuttotenda, a partire dalle vetrine dei negozi, allestite con particolare gusto ed originalità; chiunque vi passi davanti non può rimanerne colpito ed a�ascinato.

I servizi forniti sono dei più vari e vengono gestiti personalmente dai soci componenti della famiglia Bianchi, fondatrice dell’attività. Dalla progettazione al montaggio, ogni fase viene accuratamente seguita da vicino, nei confronti di ogni cliente: strutture di ogni genere da esterno, un vasto assortimento di tendaggi per interno ed esterno, da Tuttotenda sarà possibile personalizzare l’ambiente sia di casa che di lavoro, nonchè il prorpio giardino, con i migliori prodotti sul mercato. Dall’ organza al cotone, dal velluto alla seta, da tende da sole a zanzariere da gazebo, Tuttotenda si avvale di tessuti di grande pregio, seppur mantenendo prezzi contenuti.

Spesso in collaborazione con arredatori d’interni del territorio, Tuttodenda viene ricercata non solo da clienti, ma anche da addetti del settore per l’elevata professionali-tà ed esperienza che caratterizza i suoi installatori e progettisti.

Tuttotenda mette a disposizione tutta la sua passione per questo lavoro. Qualità, gusto e stile.Cornice d’eccellenza per la quotidianità di ognuno.

TUTTOTENDATESSUTI E TENDAGGICornice d’eccellenza per la quotidianità di ognuno.

Rimini: Via del Marinaio, 2 (angolo Via Coletti) 47900 Rimini Tel. e Fax 0541 28621

www.tuttotendarimini.it [email protected] Facebook: TuttoTenda

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Cafe' letterario dove potersi rilassareleggendo un libro,ascoltando musica..

serate a tema di lettura e musicali con artisti dal vivo.

Tuttotenda nel variopinto mondo dei tendaggi è un vero e proprio punto di riferimen-to. In Via del Marinaio, 2 (angolo con via Caletti) a Rimini, si tratta di una realtà che opera da più di 20 anni. L’azienda è composta da tre soci, tutti componenti della stessa famiglia; la sua peculiarità ed anche forza, infatti, riguarda proprio una gestione familiare attenta e professionale, che negli anni ha sempre saputo evolversi, mantendo però quella passione genuina per il proprio mestiere che da sempre la contraddistin-gue. Lo sta� giovane e dinamico rende Tuttotenda moderno ed accattivante, ed allo stesso tempo in grado di soddisfare anche le esigenze più classiche.

Di�cile passare inosservato per Tuttotenda, a partire dalle vetrine dei negozi, allestite con particolare gusto ed originalità; chiunque vi passi davanti non può rimanerne colpito ed a�ascinato.

I servizi forniti sono dei più vari e vengono gestiti personalmente dai soci componenti della famiglia Bianchi, fondatrice dell’attività. Dalla progettazione al montaggio, ogni fase viene accuratamente seguita da vicino, nei confronti di ogni cliente: strutture di ogni genere da esterno, un vasto assortimento di tendaggi per interno ed esterno, da Tuttotenda sarà possibile personalizzare l’ambiente sia di casa che di lavoro, nonchè il prorpio giardino, con i migliori prodotti sul mercato. Dall’ organza al cotone, dal velluto alla seta, da tende da sole a zanzariere da gazebo, Tuttotenda si avvale di tessuti di grande pregio, seppur mantenendo prezzi contenuti.

Spesso in collaborazione con arredatori d’interni del territorio, Tuttodenda viene ricercata non solo da clienti, ma anche da addetti del settore per l’elevata professionali-tà ed esperienza che caratterizza i suoi installatori e progettisti.

Tuttotenda mette a disposizione tutta la sua passione per questo lavoro. Qualità, gusto e stile.Cornice d’eccellenza per la quotidianità di ognuno.

TUTTOTENDATESSUTI E TENDAGGICornice d’eccellenza per la quotidianità di ognuno.

Rimini: Via del Marinaio, 2 (angolo Via Coletti) 47900 Rimini Tel. e Fax 0541 28621

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italian distributor il nautilusriccione / v.le dante,39 / www.ilnautilus.com

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we create your dream

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LifePeople dicembre 2013 Black OK.pdf 1 03/12/2013 09:25:19

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www.riminifiera.it

Real TimeRaggiungere la Fiera da ogni parte del mondo con l’aeroporto internazionale Rimini – San Marino www.riminiairport.it o comodamente in treno da ogni parte d’Italia con la stazione ferroviaria di linea (Milano – Bari) interna al quartiere fieristico www.riminifiera.it/stazione.

PER TE, IL TUO TARGET, IL TUO MERCATO

Networking Fare business in un quartiere tecnologico, funzionale, con 110mila mtq espositivi, 11mila posti auto, oltre 1,5 milioni di visitatori ogni anno. In un territorio centro dell’innovazione, accogliente, dinamico.

Green Un quartiere all’insegna del basso impatto ambientale. Un’organizzazione incentrata sulle best practices, in una città dove l’ambiente è in primo piano.

Multi Channel Hotel & Food Industry, Technology & Environment, Entertainment & Leisure, Travel & Tourism.Quattro distretti fieristici e 30 manifestazioni altamente specializzate dedicate a specifici target e mercati.

Sigep18 - 22 gennaio35° Salone InternazionaleGelateria, Pasticceriae Panificazione Artigianalewww.sigep.it

RHEX18 - 22 gennaioRHEX Rimini Horeca Expowww.rhex.it

Tiro con l’Arco 1 - 2 febbraio41° Campionato Italiano Indoorwww.arcoemiliaromagna.org

Gelato World Tour14 - 16 febbraioGusta e Vinci!Dubai U.A.E.

R&BRhythm’n’ Basket7 - 9 marzoFinali Coppa Italia LNPwww.riminifiera.it

Enada Primavera19 - 21 marzo26a Mostra Internazionale degli Apparecchi da Intrattenimento e da Giocowww.enadaprimavera.it

Gelato World TourmarzoGusta e Vinci!Austin - Texas U.S.A.

Technodomus9 - 12 aprile4° Salone Internazionale dell’Industria del Legno per l’Edilizia e il Mobilewww.technodomus.it

My Special Car Show 9 - 11 Maggio12° Salone dell’Auto Specialee Sportivawww.myspecialcar.it

Amici di Brugg22 - 24 maggio57° Congresso dell’Associazione Amici di Bruggwww.amicidibrugg.it

RiminiWellness30 maggio - 2 giugnoFitness, Benessere & Sport on Stagewww.riminiwellness.it

Gelato World TourgiugnoGusta e Vinci!Shanghai - China

World of Coffee10 - 12 giugnowww.worldofcoffee-rimini.com

Sport Dance7 - 13 luglio7a Edizione dei Campionati Italiani di Danza Sportivawww.sportdance.it

Gelato World Tour22 - 24 agostoGusta e Vinci!Berlino - GermanyAlexander Plaz

Meeting 24 - 30 agosto XXXV Meeting per l’Amicizia fra i Popoli www.meetingrimini.org

Gelato World Tour5 - 7 settembreGusta e Vinci!Rimini - Italy

Tecnargilla 22 - 26 settembre24° Salone Internazionale delle Tecnologie e delle Forniture all’Industria Ceramica e del Laterizio www.tecnargilla.it

TTG Incontri 9 - 11 ottobre51a Edizione della Fiera B2B del Settore Turisticowww.ttgincontri.it

TTI Travel Trade Italia 9 - 11 ottobre14a Edizione del Workshop Dedicato al Prodotto Turistico Italianowww.ttiworkshop.it

International Bus Expo 9 - 11 ottobrewww.ttgincontri.it

Sia Guest 9 - 11 ottobre62° Salone Internazionaledell’Accoglienzawww.siarimini.it

Enada Roma 15 - 17 ottobre42a Mostra Internazionale degliApparecchi da Intrattenimento e da Gioco Roma - Quartiere Fieristicowww.enada.it

Sun 23 - 25 ottobre32° Salone Internazionale dell’Esterno Progettazione, Arredamento, Accessoriwww.sungiosun.it

Giosun 23 - 25 ottobre29° Salone Internazionale del Giocattolo e dei Giochi all’Aria Apertawww.sungiosun.it

Tende & Tecnica 23 - 25 ottobre7° Biennale Internazionale dei Prodotti e Soluzioni per la Protezione, l’oscuramento, il risparmio Energetico, la Sicurezza, l’Arredamentowww.tendeetecnica.it

Sports DaysottobreConoscere Praticare e investirenello Sportwww.sportsdays.it

Ecomondo 5 - 8 novembre18a Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibilewww.ecomondo.comOro BluSalone dedicato al trattamento e riuso delle acqueInertechSalone sul riciclaggio nel mondo delle costruzioniCittà SostenibileLa via italiana alle Smart Grid

Key Energy 5 - 8 novembre8a Fiera Internazionale per l’Energia e la Mobilità Sostenibiliwww.keyenergy.it

Key Wind5 - 8 novembreSalone dedicato all’intera filieradell’energia eolicawww.keyenergy.it

H2R 5 - 8 novembreMobility for Sustainabilitywww.h2rexpo.it

Cooperambiente 5 - 8 novembre7a Fiera dell’Offerta Cooperativadi Energia e Servizi per l’Ambientewww.cooperambiente.it

BTC 11-12 novembreFiera internazionale dedicata aglieventi, meeting, congressi,convention, viaggi incentive.Firenze - Fortezza da Bassowww.btc.it

Organizzato daSigep & Gelato University Carpigianiwww.gelatoworldtour.com

Calendario soggetto a possibili variazioni. Per date sempre aggiornate: www.riminifiera.it

Calendario soggetto a possibili variazioni. Per date sempre aggiornate:

facebook.com/riminifiera

@Riminifieraspa

linkedin.com/company/rimini-fiera-spa

pinterest.com/riminifiera

youtube.com/riminifiera | youtube.com/riminifieraspa

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www.riminifiera.it

Real TimeRaggiungere la Fiera da ogni parte del mondo con l’aeroporto internazionale Rimini – San Marino www.riminiairport.it o comodamente in treno da ogni parte d’Italia con la stazione ferroviaria di linea (Milano – Bari) interna al quartiere fieristico www.riminifiera.it/stazione.

PER TE, IL TUO TARGET, IL TUO MERCATO

Networking Fare business in un quartiere tecnologico, funzionale, con 110mila mtq espositivi, 11mila posti auto, oltre 1,5 milioni di visitatori ogni anno. In un territorio centro dell’innovazione, accogliente, dinamico.

Green Un quartiere all’insegna del basso impatto ambientale. Un’organizzazione incentrata sulle best practices, in una città dove l’ambiente è in primo piano.

Multi Channel Hotel & Food Industry, Technology & Environment, Entertainment & Leisure, Travel & Tourism.Quattro distretti fieristici e 30 manifestazioni altamente specializzate dedicate a specifici target e mercati.

Sigep18 - 22 gennaio35° Salone InternazionaleGelateria, Pasticceriae Panificazione Artigianalewww.sigep.it

RHEX18 - 22 gennaioRHEX Rimini Horeca Expowww.rhex.it

Tiro con l’Arco 1 - 2 febbraio41° Campionato Italiano Indoorwww.arcoemiliaromagna.org

Gelato World Tour14 - 16 febbraioGusta e Vinci!Dubai U.A.E.

R&BRhythm’n’ Basket7 - 9 marzoFinali Coppa Italia LNPwww.riminifiera.it

Enada Primavera19 - 21 marzo26a Mostra Internazionale degli Apparecchi da Intrattenimento e da Giocowww.enadaprimavera.it

Gelato World TourmarzoGusta e Vinci!Austin - Texas U.S.A.

Technodomus9 - 12 aprile4° Salone Internazionale dell’Industria del Legno per l’Edilizia e il Mobilewww.technodomus.it

My Special Car Show 9 - 11 Maggio12° Salone dell’Auto Specialee Sportivawww.myspecialcar.it

Amici di Brugg22 - 24 maggio57° Congresso dell’Associazione Amici di Bruggwww.amicidibrugg.it

RiminiWellness30 maggio - 2 giugnoFitness, Benessere & Sport on Stagewww.riminiwellness.it

Gelato World TourgiugnoGusta e Vinci!Shanghai - China

World of Coffee10 - 12 giugnowww.worldofcoffee-rimini.com

Sport Dance7 - 13 luglio7a Edizione dei Campionati Italiani di Danza Sportivawww.sportdance.it

Gelato World Tour22 - 24 agostoGusta e Vinci!Berlino - GermanyAlexander Plaz

Meeting 24 - 30 agosto XXXV Meeting per l’Amicizia fra i Popoli www.meetingrimini.org

Gelato World Tour5 - 7 settembreGusta e Vinci!Rimini - Italy

Tecnargilla 22 - 26 settembre24° Salone Internazionale delle Tecnologie e delle Forniture all’Industria Ceramica e del Laterizio www.tecnargilla.it

TTG Incontri 9 - 11 ottobre51a Edizione della Fiera B2B del Settore Turisticowww.ttgincontri.it

TTI Travel Trade Italia 9 - 11 ottobre14a Edizione del Workshop Dedicato al Prodotto Turistico Italianowww.ttiworkshop.it

International Bus Expo 9 - 11 ottobrewww.ttgincontri.it

Sia Guest 9 - 11 ottobre62° Salone Internazionaledell’Accoglienzawww.siarimini.it

Enada Roma 15 - 17 ottobre42a Mostra Internazionale degliApparecchi da Intrattenimento e da Gioco Roma - Quartiere Fieristicowww.enada.it

Sun 23 - 25 ottobre32° Salone Internazionale dell’Esterno Progettazione, Arredamento, Accessoriwww.sungiosun.it

Giosun 23 - 25 ottobre29° Salone Internazionale del Giocattolo e dei Giochi all’Aria Apertawww.sungiosun.it

Tende & Tecnica 23 - 25 ottobre7° Biennale Internazionale dei Prodotti e Soluzioni per la Protezione, l’oscuramento, il risparmio Energetico, la Sicurezza, l’Arredamentowww.tendeetecnica.it

Sports DaysottobreConoscere Praticare e investirenello Sportwww.sportsdays.it

Ecomondo 5 - 8 novembre18a Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibilewww.ecomondo.comOro BluSalone dedicato al trattamento e riuso delle acqueInertechSalone sul riciclaggio nel mondo delle costruzioniCittà SostenibileLa via italiana alle Smart Grid

Key Energy 5 - 8 novembre8a Fiera Internazionale per l’Energia e la Mobilità Sostenibiliwww.keyenergy.it

Key Wind5 - 8 novembreSalone dedicato all’intera filieradell’energia eolicawww.keyenergy.it

H2R 5 - 8 novembreMobility for Sustainabilitywww.h2rexpo.it

Cooperambiente 5 - 8 novembre7a Fiera dell’Offerta Cooperativadi Energia e Servizi per l’Ambientewww.cooperambiente.it

BTC 11-12 novembreFiera internazionale dedicata aglieventi, meeting, congressi,convention, viaggi incentive.Firenze - Fortezza da Bassowww.btc.it

Organizzato daSigep & Gelato University Carpigianiwww.gelatoworldtour.com

Calendario soggetto a possibili variazioni. Per date sempre aggiornate: www.riminifiera.it

Calendario soggetto a possibili variazioni. Per date sempre aggiornate:

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Via della Bruciata, 167 - Senigallia071.660047

aperto tutte le sere con spettacoli

Proprietà BrandMedia Plan S.r.l.i.l.

EditingSone s.r.l.

Direttore ResponsabileMatteo Garofoli

Direttore ArtisticoMichele Scudo - [email protected]

Direttore ArtisticoGabriel Delacroix – [email protected]

Art Directorgra�[email protected] Commerciale

Stefano Marangoni – [email protected] Manager

Enrico Sanchi - [email protected] +39.339.2705653Fotogra�

Alessandro Omiccioli / E-Clod / Roberto MasiDirettore Marketing

Stefano Marangoni – 348.8552098Pubblicità Marche e Lombardia

Sone s.r.l. [email protected] +39.0721.969419 +39.348.8552098 +39.338.83.70327Pubblicità Rimini e San Marino

Publimedia [email protected] + 39.334.6418336Pubblicità Lago di Garda e Brescia

Alter Ego Servizi +39.366.5977076Redazione

Via Isaac Asimov 6/8 – 61032 Fano (PU) – ItaliaTel. +39.0721.969419 – Fax. +39.0721.969419

Responsabile EventiMax Oradei [email protected] +39.346.7702749

StampaArti Gra�che Picene S.r.l.

Via della Boni�ca 26 – 63040 Maltignano (AP) - Italia

Registrazione Tribunale di Pesaro 8/2012 del 27/09/2012

LP INTERNATIONAL

AND

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home store corso f.lli cervi 52 riccionetel +39 0541 475492seguici sulla pagina Facebook: home store riccionevendita on line

Abbigliamento Uomo Donna e Accessori

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aperto tutte le sere con spettacoli

Proprietà BrandMedia Plan S.r.l.i.l.

EditingSone s.r.l.

Direttore ResponsabileMatteo Garofoli

Direttore ArtisticoMichele Scudo - [email protected]

Direttore ArtisticoGabriel Delacroix – [email protected]

Art Directorgra�[email protected] Commerciale

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Enrico Sanchi - [email protected] +39.339.2705653Fotogra�

Alessandro Omiccioli / E-Clod / Roberto MasiDirettore Marketing

Stefano Marangoni – 348.8552098Pubblicità Marche e Lombardia

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Alter Ego Servizi +39.366.5977076Redazione

Via Isaac Asimov 6/8 – 61032 Fano (PU) – ItaliaTel. +39.0721.969419 – Fax. +39.0721.969419

Responsabile EventiMax Oradei [email protected] +39.346.7702749

StampaArti Gra�che Picene S.r.l.

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Page 12: Lifeandpeople dicembre 2013

INDEX

FASHION16 Charme Donna28 Charme Uomo42 Magia notturna54 Tricot64 Animalier72 Moda democratica80 Stile Animalier

PEOPLE91 Ambra Angiolini96 Simone Bruscia100 A piedi nudi nel parco104 Veronica Maya110 Jonathan Soverchia116 ELeonora Pieroni124 Lorenzo Pierleoni128 Indagare sull'arte130 Marco Maddaloni

BEAUTY136 Il trucco c'è140 Biocosmo

DESIGN142 The web world144 Lhamp150 Dionisio Cimarelli154 Francesco Picelli Fiore

FOOD160 Spaghetti alla puttanesca162 Duck the halls

MUSIC168 Chiara Robiony172 FRancesco Sarzi

AUTOMOTIVE178 BMW

TRAVEL185 Ibiza192 Azzorre

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INDEX

FASHION16 Charme Donna28 Charme Uomo42 Magia notturna54 Tricot64 Animalier72 Moda democratica80 Stile Animalier

PEOPLE91 Ambra Angiolini96 Simone Bruscia100 A piedi nudi nel parco104 Veronica Maya110 Jonathan Soverchia116 ELeonora Pieroni124 Lorenzo Pierleoni128 Indagare sull'arte130 Marco Maddaloni

BEAUTY136 Il trucco c'è140 Biocosmo

DESIGN142 The web world144 Lhamp150 Dionisio Cimarelli154 Francesco Picelli Fiore

FOOD160 Spaghetti alla puttanesca162 Duck the halls

MUSIC168 Chiara Robiony172 FRancesco Sarzi

AUTOMOTIVE178 BMW

TRAVEL185 Ibiza192 Azzorre

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Jean-Calude Poderini Anima del magazine, vanta una lunga e ampia esperienza nel mondo della moda come stilista e designer. È stato docente presso l’Istituto internazionale di moda ‘Polimoda’ di Firenze. Consulente nel mondo della moda come Art Director di shooting fotografici e creatore di eventi nonché relatore in conferenze del settore.Contatto: [email protected]

Samuele Regina Daves Milanese d'adozione è da anni Opinionista, Docente e Consulente strategico nel mondo della moda. Art Director di shooting fotografici e creatore di eventi ha sempre avuto un approccio alla moda e alla vita scevro da schematismi. Oggi vive e teorizza il cross-gender come massima espressione di contempora-neità antropologica. Contatto: www.samueledaves.com

Enrico Sanchi Eclettico personaggio riminese è cosmopolita d'azione. Milano, St.Tropez, Cortina, Porto Cervo, Ibiza, Madonna di Campiglio le località mondane che ama frequentare ed analizzare con spiccato senso critico, con una passione per la glamour night life sempre foriera di spunti sociologici. Giornalista pubbli-cista, mixa abilmente la passione per il giornalismo con le capacità commerciali di Marketing Manager e di pubbliche relazioni sviluppate negli anni.

Teresio Troll Consulente di comunicazione, svolge le attività artistiche di grafica e pittura, poesia e narrativa. Come autore di racconti e poesie ha pubblicato nell’ordine:”Amori infantili e cuori salati” 1993, “Incendi e pompe” 1995, “Lingue malandrine” 1996, “Unheimlich” 1997, “Cagne, carogne e lettere d’amore” 2003, “Canguri nel cranio” 2003. La sua prima personale di pittura è del 2005. Ha tenuto per alcuni anni la rubrica ‘Glam Cooking’ sul quotidiano LaVoce. Sta lavorando al suo primo romanzo. Collabora con Il Teatro della Centena alla stesura di testi per la prossima produzione teatrale. Tiene workshop e seminari sulla costruzione della scrittura creativa.

Dan Mc Sword Classe 1967, giornalista pubblicista dal 1989, laureato a pieni voti con una tesi in latino giuridico nel 1991, press agent dal 1996. Da quasi vent’anni segue i più importanti eventi musicali dance, sia in Italia che all’ estero. Miami, San Paolo, Ibiza, Londra, Parigi, Berlino, Amsterdam sono alcune delle località da lui visitate per recensire festival ed intervistare DJs, le rockstar del terzo millennio.

Laura BrusciaLaureata in Lingue, ha sempre mirato ad approdare in ambienti letterari e multiculturali nel mondo artistico contemporaneo. Pittrice astratta e creatrice di bijoux, è anche addetta stampa e socia fondatri-ce dell'Associazione Artistica Val Cesano Arte. E' counsellor olistico ed ha elaborato una teoria personale di art-counselling. Traduttrice di manuali tecnici, insegna italiano.

Agnese TestadiferroPercorre con entusiasmo la strada del giornalismo. Collabora con testate locali e nazionali. Attrice di teatro, esprime da anni emozioni classiche e contemporanee.Indossatrice di abiti sartoriali: guarda alla moda con occhio critico e attento, ma sostiene lo stile Audrey "less is more".Passione e motivazione sono le chiavi irrinunciabili per i suoi interessi lavorativi e artistici.

Valentina SorrentiLaureata in Sistemi e Comunicazione della moda e con un Master in Fashion Styling presso la prestigio-sa Central Saint Martins University of Art and Design di Londra, ha iniziato fin da giovanissima a lavorare nel mondo della moda muovendo i suoi primi passi al fianco di nomi come Prada e Sergio Rossi. Attualmente è la Pr Communication Manager di un noto marchio di calzature made in italy e nel tempo libero si dedica alla sua grande passione per la scrittura di moda collaborando con vari fashion blog e magazine.

Contributors

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BARTOLINI DESIGN NUOVA SEDE

VIA TRE SETTEMBRE N. 26 47899 SERRAVALLE - R. SAN MARINO TEL. 0549.980110

WWW.BARTOLINIDESIGN.SM [email protected]

Jean-Calude Poderini Anima del magazine, vanta una lunga e ampia esperienza nel mondo della moda come stilista e designer. È stato docente presso l’Istituto internazionale di moda ‘Polimoda’ di Firenze. Consulente nel mondo della moda come Art Director di shooting fotografici e creatore di eventi nonché relatore in conferenze del settore.Contatto: [email protected]

Samuele Regina Daves Milanese d'adozione è da anni Opinionista, Docente e Consulente strategico nel mondo della moda. Art Director di shooting fotografici e creatore di eventi ha sempre avuto un approccio alla moda e alla vita scevro da schematismi. Oggi vive e teorizza il cross-gender come massima espressione di contempora-neità antropologica. Contatto: www.samueledaves.com

Enrico Sanchi Eclettico personaggio riminese è cosmopolita d'azione. Milano, St.Tropez, Cortina, Porto Cervo, Ibiza, Madonna di Campiglio le località mondane che ama frequentare ed analizzare con spiccato senso critico, con una passione per la glamour night life sempre foriera di spunti sociologici. Giornalista pubbli-cista, mixa abilmente la passione per il giornalismo con le capacità commerciali di Marketing Manager e di pubbliche relazioni sviluppate negli anni.

Teresio Troll Consulente di comunicazione, svolge le attività artistiche di grafica e pittura, poesia e narrativa. Come autore di racconti e poesie ha pubblicato nell’ordine:”Amori infantili e cuori salati” 1993, “Incendi e pompe” 1995, “Lingue malandrine” 1996, “Unheimlich” 1997, “Cagne, carogne e lettere d’amore” 2003, “Canguri nel cranio” 2003. La sua prima personale di pittura è del 2005. Ha tenuto per alcuni anni la rubrica ‘Glam Cooking’ sul quotidiano LaVoce. Sta lavorando al suo primo romanzo. Collabora con Il Teatro della Centena alla stesura di testi per la prossima produzione teatrale. Tiene workshop e seminari sulla costruzione della scrittura creativa.

Dan Mc Sword Classe 1967, giornalista pubblicista dal 1989, laureato a pieni voti con una tesi in latino giuridico nel 1991, press agent dal 1996. Da quasi vent’anni segue i più importanti eventi musicali dance, sia in Italia che all’ estero. Miami, San Paolo, Ibiza, Londra, Parigi, Berlino, Amsterdam sono alcune delle località da lui visitate per recensire festival ed intervistare DJs, le rockstar del terzo millennio.

Laura BrusciaLaureata in Lingue, ha sempre mirato ad approdare in ambienti letterari e multiculturali nel mondo artistico contemporaneo. Pittrice astratta e creatrice di bijoux, è anche addetta stampa e socia fondatri-ce dell'Associazione Artistica Val Cesano Arte. E' counsellor olistico ed ha elaborato una teoria personale di art-counselling. Traduttrice di manuali tecnici, insegna italiano.

Agnese TestadiferroPercorre con entusiasmo la strada del giornalismo. Collabora con testate locali e nazionali. Attrice di teatro, esprime da anni emozioni classiche e contemporanee.Indossatrice di abiti sartoriali: guarda alla moda con occhio critico e attento, ma sostiene lo stile Audrey "less is more".Passione e motivazione sono le chiavi irrinunciabili per i suoi interessi lavorativi e artistici.

Valentina SorrentiLaureata in Sistemi e Comunicazione della moda e con un Master in Fashion Styling presso la prestigio-sa Central Saint Martins University of Art and Design di Londra, ha iniziato fin da giovanissima a lavorare nel mondo della moda muovendo i suoi primi passi al fianco di nomi come Prada e Sergio Rossi. Attualmente è la Pr Communication Manager di un noto marchio di calzature made in italy e nel tempo libero si dedica alla sua grande passione per la scrittura di moda collaborando con vari fashion blog e magazine.

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ALBERTO CONCEPT STORE - MAROTTA - 0721 969930 CENTRO PALAS ABBIGLIAMENTO - PESARO - 0721 25450

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Abito Mangano stile Bon Ton realizzato in crepe color nero, con applicazioni di perline bianche;Pochette Nalì nera;Bracciali in Swarovski color nero.

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BOLLICINEBON TON, LO STILE DELLE FESTE

Nel tepore della casa, avvolti dal calore di un camino acceso, la moda si svilup-pa in uno stile Bon Ton, composto di abiti semplici ma con gusto ra�nato e glamour. È un nuovo modo cool di vestire le feste in casa in un ambiente familiare e rassicu-rante. Coccolati da amici sinceri e da familiari, l’ambiente casalingo ci riporta ad antiche tradizioni. Cioè a quando le persone si riunivano per ricevere l’abbraccio caloroso e a�ezionato delle persone care.La classe è la caratteristica maggiore di uno stile che si distingue per le buone maniere. È rappresentato da un codice che decreta un comportamento sociale elegante. Le aspettative della persone, in una società convenzionale è sinonimo di una etichetta ispirata al buonsenso.L’abbigliamento nel contesto Bon Ton si manifesta in un modo semplice, con regole non scritte, ma di ricercata purezza. Tessuti semplici e colori tranquilli con modelli mai esagerati, de�niscono una �gura piacevole.Questo genere di vestire è indirizzato a tutti, indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza. La grazia e la semplicità del vestire, alimentano nuovi rapporti sociali e inedite occasioni.

Crediti:

Art Director: Gabriel DelacroixPhoto: Gabriel Delacroix, Fabiana StruvaldiModel: Camilla BarduagniPost produzione: Roberto TaleviHair: ‘Lounge’ (www.loungeparrucchieri.it)Out�ts e accessori: ANGELICA CRUS - C.so Matteotti - FanoLocation: ABITARE arredamenti - Via Pisacane, Fano (www.abitarestelluti.com)

di Jean-Claude Poderini

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Abito Mangano stile Bon Ton realizzato in crepe color nero, con applicazioni di perline bianche;Pochette Nalì nera;Bracciali in Swarovski color nero.

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BOLLICINEBON TON, LO STILE DELLE FESTE

Nel tepore della casa, avvolti dal calore di un camino acceso, la moda si svilup-pa in uno stile Bon Ton, composto di abiti semplici ma con gusto ra�nato e glamour. È un nuovo modo cool di vestire le feste in casa in un ambiente familiare e rassicu-rante. Coccolati da amici sinceri e da familiari, l’ambiente casalingo ci riporta ad antiche tradizioni. Cioè a quando le persone si riunivano per ricevere l’abbraccio caloroso e a�ezionato delle persone care.La classe è la caratteristica maggiore di uno stile che si distingue per le buone maniere. È rappresentato da un codice che decreta un comportamento sociale elegante. Le aspettative della persone, in una società convenzionale è sinonimo di una etichetta ispirata al buonsenso.L’abbigliamento nel contesto Bon Ton si manifesta in un modo semplice, con regole non scritte, ma di ricercata purezza. Tessuti semplici e colori tranquilli con modelli mai esagerati, de�niscono una �gura piacevole.Questo genere di vestire è indirizzato a tutti, indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza. La grazia e la semplicità del vestire, alimentano nuovi rapporti sociali e inedite occasioni.

Crediti:

Art Director: Gabriel DelacroixPhoto: Gabriel Delacroix, Fabiana StruvaldiModel: Camilla BarduagniPost produzione: Roberto TaleviHair: ‘Lounge’ (www.loungeparrucchieri.it)Out�ts e accessori: ANGELICA CRUS - C.so Matteotti - FanoLocation: ABITARE arredamenti - Via Pisacane, Fano (www.abitarestelluti.com)

di Jean-Claude Poderini

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Abito Mangano realizzato in pizzo color rosso, con ri�niture di grog color nero;Pochette Nali realizzata in tessuto glitter color nero.

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Abito Mangano realizzato in pizzo color rosso, con ri�niture di grog color nero;Pochette Nali realizzata in tessuto glitter color nero.

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In�ssi di prestigio dal 1967

www.in�stil.com

In�stil, forte di un' esperienza di oltre 40 anni, è oggi un' azienda rinnovata e costantemente attenta alle nuove tecnologie, alle attuali tendenze architettoniche e alle sempre più severe normative, in grado di soddisfare una clientela esigente e ra�nata.La produzione diretta ci consente di essere �essibili  e competitivi e di coprire tutte le richieste del mercato, dall'edilizia privata a quella commerciale.

Showroom : Misano A., via del Mare 16, tel. 0541 610831Pesaro, Strada Statale 48, tel. 0721 405049

Produzione: Tavullia - Ps

Page 27: Lifeandpeople dicembre 2013

In�ssi di prestigio dal 1967

www.in�stil.com

In�stil, forte di un' esperienza di oltre 40 anni, è oggi un' azienda rinnovata e costantemente attenta alle nuove tecnologie, alle attuali tendenze architettoniche e alle sempre più severe normative, in grado di soddisfare una clientela esigente e ra�nata.La produzione diretta ci consente di essere �essibili  e competitivi e di coprire tutte le richieste del mercato, dall'edilizia privata a quella commerciale.

Showroom : Misano A., via del Mare 16, tel. 0541 610831Pesaro, Strada Statale 48, tel. 0721 405049

Produzione: Tavullia - Ps

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www.fabriziomultistore.it

nuova apertura San Benedetto del TrontoFano

Nuova apertura San Benedetto del Tronto

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www.fabriziomultistore.it

nuova apertura San Benedetto del TrontoFano

Nuova apertura San Benedetto del Tronto

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Cardigan Armani Collezioni doppio petto in lana doppiata marrone;Camicia jeans Eleventy blu stretch;Papillon Paoloni in lana principe di galles;Jeans Eleventy grigio cotone stretch.

 

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CALDE COCOONING, AVVOLTI DA UNA NUOVA ENERGIA

Crediti:

Art Director: Gabriel DelacroixPhoto: Fabiana Struvaldi, Roberto Talevi

Model: Lorenzo PierleoniPost produzione: Roberto Talevi

Hair: ‘Lounge’ (www.loungeparrucchieri.it)Out�ts e accessori: ‘XXI SECOLO’ - C.so Matteotti - Fano

Location: ABITARE arredamenti - Via Pisacane, Fano (www.abitarestelluti.com)

VIBRAZIONI

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Cardigan Armani Collezioni doppio petto in lana doppiata marrone;Camicia jeans Eleventy blu stretch;Papillon Paoloni in lana principe di galles;Jeans Eleventy grigio cotone stretch.

 

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CALDE COCOONING, AVVOLTI DA UNA NUOVA ENERGIA

Crediti:

Art Director: Gabriel DelacroixPhoto: Fabiana Struvaldi, Roberto Talevi

Model: Lorenzo PierleoniPost produzione: Roberto Talevi

Hair: ‘Lounge’ (www.loungeparrucchieri.it)Out�ts e accessori: ‘XXI SECOLO’ - C.so Matteotti - Fano

Location: ABITARE arredamenti - Via Pisacane, Fano (www.abitarestelluti.com)

VIBRAZIONI

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Giacca Paoloni in lana cotta sale-pepe grigio;Camicia Armani Collezioni cotone rosso bordeaux stretch;Papillon Paoloni in seta color nero;Pantalone Armani Jeans verde bosco in cotone stretch. 

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Giacca Paoloni in lana cotta sale-pepe grigio;Camicia Armani Collezioni cotone rosso bordeaux stretch;Papillon Paoloni in seta color nero;Pantalone Armani Jeans verde bosco in cotone stretch. 

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Giacca Paoloni in lana cotta sale-pepe grigio;Camicia Armani Collezioni cotone rosso bordeaux stretch;Papillon Paoloni in seta color nero;Pantalone Armani Jeans verde bosco in cotone stretch. 

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Giacca Paoloni in lana cotta sale-pepe grigio;Camicia Armani Collezioni cotone rosso bordeaux stretch;Papillon Paoloni in seta color nero;Pantalone Armani Jeans verde bosco in cotone stretch. 

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Giacca Paoloni in lana cotta sale-pepe grigio;Camicia Armani Collezioni cotone rosso bordeaux stretch;Papillon Paoloni in seta color nero;Pantalone Armani Jeans verde bosco in cotone stretch. 

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Giacca Paoloni in lana cotta sale-pepe grigio;Camicia Armani Collezioni cotone rosso bordeaux stretch;Papillon Paoloni in seta color nero;Pantalone Armani Jeans verde bosco in cotone stretch. 

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solo per uomo

SUPERMAN

SINCE 1977

    da oltre trent’anni

Piazza del Comune, 18 60044 Fabriano (AN) Tel. 0732.21800 mail to: [email protected]

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solo per uomo

SUPERMAN

SINCE 1977

    da oltre trent’anni

Piazza del Comune, 18 60044 Fabriano (AN) Tel. 0732.21800 mail to: [email protected]

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In una città con un’offerta alberghiera di circa 1000 strutture oggi è sempre più difficile per un hotel affermarsi come punta di diamante della affollata riviera romagnola.A detta di Annarita e Avv. Daniele Cipriani, titolari e gestori dell’affermatissimo Hotel Dei Platani a Rimini, la ricetta è davvero semplice: cortesia, accoglienza e identità. “Quello che manca spesso”, ricordano, “è la volontà di trattare chi paga non come un

INSEGUENDO UN SOGNO

‘M

cliente ma come un ospite. La gente preferisce pagare per un’esperienza piuttosto che per una stanza, dopotutto sono in vacanza!”.Annarita, naturopata ed estetista diplomata, da tempo coltiva la sua passione per il Feng Shui e le filosofie orientali ed il desiderio di conciliarle con il suo mestiere di albergatrice, e quando si è presentata la possibilità di reinvestire nella attività di famiglia,

assieme a Daniele ha presentato allo Studio di Architettura Moretti il proprio sogno. Niente più di una idea, di un concept, di un desiderio profondo ma nebuloso. “A dire il vero è tutto ciò che un architetto sogna e di cui ha bisogno”, spiega Riccardo Moretti, titolare dello Studio di Architettura di Rimini, “Troppo spesso al giorno d’oggi vediamo architetture e designs assolutamente autoreferenziali, che nella migliore delle ipotesi seguono la moda del momento, utili soltanto a fornire identità a un servizio anonimo. Architetture di facciata che voglio-no solo urlare al passante la propria unicità, mancando di una qualsivoglia armonizza-zione con il contesto urbano e sociale.”“E’ per questo”, ribadisce Michele, Architetto e figlio di Riccardo,”che una passione come quella dei sig. Cipriani è di grande valore, ci permette di declinare la loro personalità in un design, di trasformare ciò in cui credono in un’esperienza unica e completa per il cliente, che ritroverà nei titolari, nel servizio e nel design degli interni quella identità di brand che è propria delle grandi aziende di successo. L’obiettivo è creare uno spazio in cui l’ospite non stazioni soltanto per cambiarsi e dormire ma che fornisca un’esperienza sensoriale completa.”“E’ stato appassionante poter declinare il loro sogno nei cromatismi, nelle forme e negli spazi del progetto.”, spiega Riccardo, “La filosofia e gli insegnamenti feng shui sono stati interpretati e rielaborati in chiave

moderna con l’obiettivo di fornire un ambiente armonico e rilassante. Abbiamo creato un dialogo tra i 5 elementi del Wu Xing (legno, fuoco, terra, metallo, acqua) permettendo ad ognuno di invadere lo spazio architettonico mantenen-dosi in armonia con gli altri, l’ambiente che ne risulta è altamente suggestivo ed etereo. Le linee curve che caratterizzano le pareti e gli elementi di arredo sospesi vanno a creare un ambiente accogliente e fluido che invita gli ospiti agli spazi di

ristoro e di riposo eliminando gli spazi angusti e gli angoli.”“La natura ha un ruolo fondamentale nel proget-to: la copertura della hall ad esempio sarà un tetto giardino ed è prevista una corte interna che sarà il luogo più intimo e introverso dell’hotel ma il fil rouge che unisce ed armonizza tutti gli elementi del progetto è la pianta iconica della cultura cinese.”“L’obiettivo fondamentale che abbiamo perse-guito è di fornire un’esperienza multisensoriale che investa e avvolga l’ospite sin dal primo minuto del suo soggiorno; ancor prima del check-in deve sentirsi parte del sogno dei signori Cipriani, così come è successo a noi.”

foto 1Moretti Architettiwww.morettiarchitettti.it

foto2Famiglia Ciprianihoteldeiplatani.comhotelhollywood.it

foto 1

foto 2

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In una città con un’offerta alberghiera di circa 1000 strutture oggi è sempre più difficile per un hotel affermarsi come punta di diamante della affollata riviera romagnola.A detta di Annarita e Avv. Daniele Cipriani, titolari e gestori dell’affermatissimo Hotel Dei Platani a Rimini, la ricetta è davvero semplice: cortesia, accoglienza e identità. “Quello che manca spesso”, ricordano, “è la volontà di trattare chi paga non come un

INSEGUENDO UN SOGNO

‘M

cliente ma come un ospite. La gente preferisce pagare per un’esperienza piuttosto che per una stanza, dopotutto sono in vacanza!”.Annarita, naturopata ed estetista diplomata, da tempo coltiva la sua passione per il Feng Shui e le filosofie orientali ed il desiderio di conciliarle con il suo mestiere di albergatrice, e quando si è presentata la possibilità di reinvestire nella attività di famiglia,

assieme a Daniele ha presentato allo Studio di Architettura Moretti il proprio sogno. Niente più di una idea, di un concept, di un desiderio profondo ma nebuloso. “A dire il vero è tutto ciò che un architetto sogna e di cui ha bisogno”, spiega Riccardo Moretti, titolare dello Studio di Architettura di Rimini, “Troppo spesso al giorno d’oggi vediamo architetture e designs assolutamente autoreferenziali, che nella migliore delle ipotesi seguono la moda del momento, utili soltanto a fornire identità a un servizio anonimo. Architetture di facciata che voglio-no solo urlare al passante la propria unicità, mancando di una qualsivoglia armonizza-zione con il contesto urbano e sociale.”“E’ per questo”, ribadisce Michele, Architetto e figlio di Riccardo,”che una passione come quella dei sig. Cipriani è di grande valore, ci permette di declinare la loro personalità in un design, di trasformare ciò in cui credono in un’esperienza unica e completa per il cliente, che ritroverà nei titolari, nel servizio e nel design degli interni quella identità di brand che è propria delle grandi aziende di successo. L’obiettivo è creare uno spazio in cui l’ospite non stazioni soltanto per cambiarsi e dormire ma che fornisca un’esperienza sensoriale completa.”“E’ stato appassionante poter declinare il loro sogno nei cromatismi, nelle forme e negli spazi del progetto.”, spiega Riccardo, “La filosofia e gli insegnamenti feng shui sono stati interpretati e rielaborati in chiave

moderna con l’obiettivo di fornire un ambiente armonico e rilassante. Abbiamo creato un dialogo tra i 5 elementi del Wu Xing (legno, fuoco, terra, metallo, acqua) permettendo ad ognuno di invadere lo spazio architettonico mantenen-dosi in armonia con gli altri, l’ambiente che ne risulta è altamente suggestivo ed etereo. Le linee curve che caratterizzano le pareti e gli elementi di arredo sospesi vanno a creare un ambiente accogliente e fluido che invita gli ospiti agli spazi di

ristoro e di riposo eliminando gli spazi angusti e gli angoli.”“La natura ha un ruolo fondamentale nel proget-to: la copertura della hall ad esempio sarà un tetto giardino ed è prevista una corte interna che sarà il luogo più intimo e introverso dell’hotel ma il fil rouge che unisce ed armonizza tutti gli elementi del progetto è la pianta iconica della cultura cinese.”“L’obiettivo fondamentale che abbiamo perse-guito è di fornire un’esperienza multisensoriale che investa e avvolga l’ospite sin dal primo minuto del suo soggiorno; ancor prima del check-in deve sentirsi parte del sogno dei signori Cipriani, così come è successo a noi.”

foto 1Moretti Architettiwww.morettiarchitettti.it

foto2Famiglia Ciprianihoteldeiplatani.comhotelhollywood.it

foto 1

foto 2

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Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame? E lo specchio, puntualmente, risponde: Signora, voi siete la più bella di tutte! E' così che ogni donna desidera essere ogni giorno. Naturalmente anche l'uomo è oggi molto attento all'estetica, facendo propria la massima 'belli dentro, belli fuori'. Ecco perché sono sempre più ricercati i maghi del look. Sanno fare miracoli.Estetisti, acconciatori, visagisti e truccatori sono dei professio-nisti quali�cati della bellezza, che traducono i desideri estetici in realtà, consigliando, trattamenti, lozioni, trucchi tagli e acconciature personalizzate per ogni occasione.Il mondo del look pone oggi sempre più s�de: non solo quelle della bellezza, ma anche e soprattutto quelle riguardanti la cura di sé, che rimandano a un concetto ben più ampio e profondo, l'amore e il rispetto per sé stessi. In Italia sono numerosi i saloni di bellezza fashion per donna e uomo, che testimoniano grande creatività e lunga esperienza nel settore. Creola, la titolare di Creolamoda, è un esempio di professioni-

sta dinamica, che sa crescere in un mercato sempre più esigente, in cui, per poter sopravvivere alla concorrenza, è necessario inventare sempre qualcosa di nuovo. Anche gli accessori fashion giocano un ruolo importante nel mondo della bellezza. Simpatiche ed eleganti mollette per capelli, numerosi anelli, bracciali, collane, orecchini di ogni tipo e tanto altro ancora propone questa hair stylist per impreziosire e migliorare il look.Il tatuaggio estetico per ritoccare e tracciare le sopracciglia è inoltre una tecnica innovativa, che trova ampio consenso nella vasta clientela, che si vede armonizzare magicamente i tratti del proprio viso.Nel rispetto della personalità e delle caratteristiche �siche del soggetto, nei saloni per acconciature e make up vengono impiegati prodotti esclusivamente ad uso professionale di alta qualità, come creme per la salute della cute e dei capelli. Il �ne è sempre quello di soddisfare ogni cliente, dal più ra�nato a quello più estroso e cool.

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MAGIA NOTTURNA IL FASCINO DELLA NOTTE SI ESPRIME IN SEDUCENTI ABITI DA SERA

Crediti:

Photo: Gabriel Delacroix, Michela RicciModel: Erica CasagrandePost produzione: Roberto TaleviHair: ‘Lounge’ (www.loungeparrucchieri.it)Make up: Creola di ‘Creolamoda’ - MarottaOutfits: Sabrina MancinelliAccessori: ‘Andrea Ledaro’ (www.andrealedaroshop.com)

Abito lungo da sera realizzato in voile di seta e pizzo, color grigio perla, con applicazioni di paillettes e canottiglie. Orecchini di quarzo di Batswana nero e grigio perla di ‘Andrea Ledaro’.

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Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame? E lo specchio, puntualmente, risponde: Signora, voi siete la più bella di tutte! E' così che ogni donna desidera essere ogni giorno. Naturalmente anche l'uomo è oggi molto attento all'estetica, facendo propria la massima 'belli dentro, belli fuori'. Ecco perché sono sempre più ricercati i maghi del look. Sanno fare miracoli.Estetisti, acconciatori, visagisti e truccatori sono dei professio-nisti quali�cati della bellezza, che traducono i desideri estetici in realtà, consigliando, trattamenti, lozioni, trucchi tagli e acconciature personalizzate per ogni occasione.Il mondo del look pone oggi sempre più s�de: non solo quelle della bellezza, ma anche e soprattutto quelle riguardanti la cura di sé, che rimandano a un concetto ben più ampio e profondo, l'amore e il rispetto per sé stessi. In Italia sono numerosi i saloni di bellezza fashion per donna e uomo, che testimoniano grande creatività e lunga esperienza nel settore. Creola, la titolare di Creolamoda, è un esempio di professioni-

sta dinamica, che sa crescere in un mercato sempre più esigente, in cui, per poter sopravvivere alla concorrenza, è necessario inventare sempre qualcosa di nuovo. Anche gli accessori fashion giocano un ruolo importante nel mondo della bellezza. Simpatiche ed eleganti mollette per capelli, numerosi anelli, bracciali, collane, orecchini di ogni tipo e tanto altro ancora propone questa hair stylist per impreziosire e migliorare il look.Il tatuaggio estetico per ritoccare e tracciare le sopracciglia è inoltre una tecnica innovativa, che trova ampio consenso nella vasta clientela, che si vede armonizzare magicamente i tratti del proprio viso.Nel rispetto della personalità e delle caratteristiche �siche del soggetto, nei saloni per acconciature e make up vengono impiegati prodotti esclusivamente ad uso professionale di alta qualità, come creme per la salute della cute e dei capelli. Il �ne è sempre quello di soddisfare ogni cliente, dal più ra�nato a quello più estroso e cool.

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MAGIA NOTTURNA IL FASCINO DELLA NOTTE SI ESPRIME IN SEDUCENTI ABITI DA SERA

Crediti:

Photo: Gabriel Delacroix, Michela RicciModel: Erica CasagrandePost produzione: Roberto TaleviHair: ‘Lounge’ (www.loungeparrucchieri.it)Make up: Creola di ‘Creolamoda’ - MarottaOutfits: Sabrina MancinelliAccessori: ‘Andrea Ledaro’ (www.andrealedaroshop.com)

Abito lungo da sera realizzato in voile di seta e pizzo, color grigio perla, con applicazioni di paillettes e canottiglie. Orecchini di quarzo di Batswana nero e grigio perla di ‘Andrea Ledaro’.

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Abito lungo da sera realizzato in chiffon e pizzo, color nero.Girocollo di nastro di chiffon con cuore di quarzo nero.

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Abito lungo da sera realizzato in chiffon e pizzo, color nero.Girocollo di nastro di chiffon con cuore di quarzo nero.

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foto Matteo Ricci

Gardini per arredare nasce quasi 50 anni fa, distinguendosi imme-diatamente nel settore dell’arredamento per l’alta professionalità del personale, la freschezza delle idee e l’unicità dei progetti di mobili e complementi d’arredo. Moderno, classico, etnico e tradizionale: lo stile Gardini soddisfa tutti i gusti e le esigenze per la casa, l’ufficio, l’hotele le strutture medicali e specialistiche. I punti di forza sono un team formato da architetti, arredatoried interior designer in grado di esaudire i desideri della clientela; un grande laboratorio aziendale di falegnameria, con personale specializzato per l’esecuzione di prodotti su misura, sopralluoghi e rilievi, lascia intuire l’attenzione e la cura per rifiniture e dettagli.

Abbiamo intervistato l’architetto Marco Gardini, responsabile dello stile Gardini per arredare: Parlaci un po’ di te, chi sei, quanti anni hai, il tuo ruolo nell’azienda. ‘Architetto Marco Gardini, 52 anni (dicono, ma non ci credo), segno zodiacale Leone. Sono architettoe impren-ditore e viceversa: due ruoli inscindibili all’interno della mia vita.’ Anche da piccolo pensavi di fare l’architetto?‘Ho sempre pensato che mi sarei occupato di arredamento e crescendo la cosa si è evoluta. Il Legonon mi bastava più. Poi mi sono laureato a Firenze, la città che considero la vera culla dell’arte mondiale.’

Sei l’unico in famiglia a lavorare in azienda?Come giustamente fai notare, la nostra è un’azienda in cui la famiglia è molto presente. Oltre a me, c’è mio padre. il Cav. Mario, che passa ancora molto tempo con noi, orgoglioso dei successi che ognigiorno crescono. E mia sorella, che si occupa del settore ammi-nistrativo e della qualità: è lei che tienei cordoni della borsa.’

LA FILOSOFIADI MARCO GARDINIL’ARCHITETTO RESPONSABILE DELLO STILE GARDINI PER ARREDARE CI SPIEGA LA SUA VISIONE DI DESIGN E ARCHITETTURA

Cos’ha la tua azienda in più delle altre?Me, sicuramente... No, sto scherzando! Credo il fatto che seguiamo tutta la filiera della produzionedalla ricerca all’esecuzione, fino all’attenzione ai servizi - come i rilievi, il montaggio eseguito da tecnicispecializzati e e l’assistenza post vendita. E poi il contatto con le persone: il cliente va ascoltato.’Ma quante ore lavori al giorno?Circa 12, tutti i giorni compreso il sabato. La domenica è invece rigorosamente dedicata alla famiglia,sicuramente il mio progetto più riuscito.

>>GARDINI per arredare - Via Savignano, 54 - Gatteo (FC)

www.gardiniperarredare.it

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foto Matteo Ricci

Gardini per arredare nasce quasi 50 anni fa, distinguendosi imme-diatamente nel settore dell’arredamento per l’alta professionalità del personale, la freschezza delle idee e l’unicità dei progetti di mobili e complementi d’arredo. Moderno, classico, etnico e tradizionale: lo stile Gardini soddisfa tutti i gusti e le esigenze per la casa, l’ufficio, l’hotele le strutture medicali e specialistiche. I punti di forza sono un team formato da architetti, arredatoried interior designer in grado di esaudire i desideri della clientela; un grande laboratorio aziendale di falegnameria, con personale specializzato per l’esecuzione di prodotti su misura, sopralluoghi e rilievi, lascia intuire l’attenzione e la cura per rifiniture e dettagli.

Abbiamo intervistato l’architetto Marco Gardini, responsabile dello stile Gardini per arredare: Parlaci un po’ di te, chi sei, quanti anni hai, il tuo ruolo nell’azienda. ‘Architetto Marco Gardini, 52 anni (dicono, ma non ci credo), segno zodiacale Leone. Sono architettoe impren-ditore e viceversa: due ruoli inscindibili all’interno della mia vita.’ Anche da piccolo pensavi di fare l’architetto?‘Ho sempre pensato che mi sarei occupato di arredamento e crescendo la cosa si è evoluta. Il Legonon mi bastava più. Poi mi sono laureato a Firenze, la città che considero la vera culla dell’arte mondiale.’

Sei l’unico in famiglia a lavorare in azienda?Come giustamente fai notare, la nostra è un’azienda in cui la famiglia è molto presente. Oltre a me, c’è mio padre. il Cav. Mario, che passa ancora molto tempo con noi, orgoglioso dei successi che ognigiorno crescono. E mia sorella, che si occupa del settore ammi-nistrativo e della qualità: è lei che tienei cordoni della borsa.’

LA FILOSOFIADI MARCO GARDINIL’ARCHITETTO RESPONSABILE DELLO STILE GARDINI PER ARREDARE CI SPIEGA LA SUA VISIONE DI DESIGN E ARCHITETTURA

Cos’ha la tua azienda in più delle altre?Me, sicuramente... No, sto scherzando! Credo il fatto che seguiamo tutta la filiera della produzionedalla ricerca all’esecuzione, fino all’attenzione ai servizi - come i rilievi, il montaggio eseguito da tecnicispecializzati e e l’assistenza post vendita. E poi il contatto con le persone: il cliente va ascoltato.’Ma quante ore lavori al giorno?Circa 12, tutti i giorni compreso il sabato. La domenica è invece rigorosamente dedicata alla famiglia,sicuramente il mio progetto più riuscito.

>>GARDINI per arredare - Via Savignano, 54 - Gatteo (FC)

www.gardiniperarredare.it

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La nuova interpretazione della moda uomo autunno inverno 2013 è basata su un caldo comfort. La giacca e il tricot sono i due capi d’abbigliamento tra i più gettonati di questa fredda stagione.La giacca diventa avvolgente come una maglia, e la maglia prende le sembianze di una giacca. I due modelli classici si fondono in un genere di abbigliamento che denota un rinnovato classico.La giacca è destrutturata e realizzata con materiali morbidi e lanosi. Questo rende piacevole indossare le nuove giacche in rigorosi colori grigio blu o marron glassé. La maglia è realizzata con filati soffici e caldi di leggere fantasie mouliné o melange. Piacevoli al tatto e soffici rendono l’uomo addolcito e nello stesso tempo ringiovanito.L’uomo moderno è innamorato della vita e gli piace rifugiarsi in un mondo ignoto. Il suo look attuale e originale, determina una personalità ottimista e appassionato della natura.Il leitmotiv della stagione invernale è l’esaltazione per l’aria aperta, dove ama subire il fascino romantico del bosco. La magia dell’ambiente lo rapisce e carico di un inconsueto spirito metafisico si ripropone alla società con una immagine inedita.Il tricot, considerato il must-have di questo inverno è accompagnato da accessori sempre di lana come guanti, cappelli e sciarpe maxi e avvolgenti, per meglio affrontare la stagione fredda.

Crediti:Photo: Francesco Pellegrino(httwww.francesco-pellegrino.com) Model: Roberto Midulla(https://www.facebook.com/RobertoDusesPage - robertoduse.tumblr.com)

TRICOTdi Jean-Claude Poderini

AVVOLGENTI E DOLCI SENSAZIONI

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La nuova interpretazione della moda uomo autunno inverno 2013 è basata su un caldo comfort. La giacca e il tricot sono i due capi d’abbigliamento tra i più gettonati di questa fredda stagione.La giacca diventa avvolgente come una maglia, e la maglia prende le sembianze di una giacca. I due modelli classici si fondono in un genere di abbigliamento che denota un rinnovato classico.La giacca è destrutturata e realizzata con materiali morbidi e lanosi. Questo rende piacevole indossare le nuove giacche in rigorosi colori grigio blu o marron glassé. La maglia è realizzata con filati soffici e caldi di leggere fantasie mouliné o melange. Piacevoli al tatto e soffici rendono l’uomo addolcito e nello stesso tempo ringiovanito.L’uomo moderno è innamorato della vita e gli piace rifugiarsi in un mondo ignoto. Il suo look attuale e originale, determina una personalità ottimista e appassionato della natura.Il leitmotiv della stagione invernale è l’esaltazione per l’aria aperta, dove ama subire il fascino romantico del bosco. La magia dell’ambiente lo rapisce e carico di un inconsueto spirito metafisico si ripropone alla società con una immagine inedita.Il tricot, considerato il must-have di questo inverno è accompagnato da accessori sempre di lana come guanti, cappelli e sciarpe maxi e avvolgenti, per meglio affrontare la stagione fredda.

Crediti:Photo: Francesco Pellegrino(httwww.francesco-pellegrino.com) Model: Roberto Midulla(https://www.facebook.com/RobertoDusesPage - robertoduse.tumblr.com)

TRICOTdi Jean-Claude Poderini

AVVOLGENTI E DOLCI SENSAZIONI

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EmozioniCittà

ABBIGLIAMENTO DONNAMAGLIERIA e ACCESSORI

FANO - Piazza Costanzi 10/11 Tel.0721.800472MAROTTA - Via Litoranea, 82 Tel.0721.96607

www.emozionibymeglieco.com

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EmozioniCittà

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FANO - Piazza Costanzi 10/11 Tel.0721.800472MAROTTA - Via Litoranea, 82 Tel.0721.96607

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EmozioniCittà

ABBIGLIAMENTO DONNAMAGLIERIA e ACCESSORI

FANO - Piazza Costanzi 10/11Tel.0721.800472

MAROTTA - Via Litoranea, 82 Tel.0721.96607

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Hair Stylist: Mery Art - MarottaTel. 0721.960192Bijoux: EmozioniFoto: redazione

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EmozioniCittà

ABBIGLIAMENTO DONNAMAGLIERIA e ACCESSORI

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MAROTTA - Via Litoranea, 82 Tel.0721.96607

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Hair Stylist: Mery Art - MarottaTel. 0721.960192Bijoux: EmozioniFoto: redazione

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foto Matteo Ricci

Crediti:

Photographer: Bruno Spiezia([email protected]; FB bruno spiezia) Model Sharon: Carapallese MUA: Sonia Cedrone Fashion stylist: Alessandra Maria De Bellis ‘LA RONDINE’

ANIMALIER

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foto Matteo Ricci

Crediti:

Photographer: Bruno Spiezia([email protected]; FB bruno spiezia) Model Sharon: Carapallese MUA: Sonia Cedrone Fashion stylist: Alessandra Maria De Bellis ‘LA RONDINE’

ANIMALIER

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foto Matteo Ricci

Vola non stop da ancona a:

Roma AlgheroCagliari Trapani

Palermo CataniaMonaco Tirana

Mosca LondraBruxelles

DusseldorfSharm-el-Sheik

Stoccolma

www.aeroportomarche.comwww.airportmarchebooking.com68

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foto Matteo Ricci

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Roma AlgheroCagliari Trapani

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DusseldorfSharm-el-Sheik

Stoccolma

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è ora di benesserepavimenti e rivestimenti, superfici continue con ecomaLte aLL’ acqua, pavimenti in Legno, pietre

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Crediti:

Photographer: Bruno Spiezia([email protected]; FB bruno spiezia)Model Sharon: MartaFashion stylist: Alessandra Maria De Bellis ‘LA RONDINE’Assistent Art Director: Sabina MakhsudovaAccessori Ludovica Maccaferri (stylist)

MODADEMOCRATICA

>>foto Matteo Ricci

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Crediti:

Photographer: Bruno Spiezia([email protected]; FB bruno spiezia)Model Sharon: MartaFashion stylist: Alessandra Maria De Bellis ‘LA RONDINE’Assistent Art Director: Sabina MakhsudovaAccessori Ludovica Maccaferri (stylist)

MODADEMOCRATICA

>>foto Matteo Ricci

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Marotta Macchine, azienda appartenente a Marotta Group, dal 1982 un esempio di realtà imprenditoriale marchigiana che è diventata un modello di sviluppo economico di riferimento per l’Italia e per l’estero.

Impianti di IrrigazioneIl nostro vero e proprio fiore all’occhiello, che in 20 anni si è svilup-pato in modo particolarmente efficiente e professionale, è quello degli impianti di irrigazione automatizzati.In questo ambito abbiamo ottenuto risultati prestigiosi in ogni settore di realizzazione: residenziale, impianti sportivi, abbatti-mento polveri e agricolo, raggiungendo un livello qualitativo invidiabile, tanto da aver acquisito la Certificazione UNI EN ISO 9001:2008.Mediante l’utilizzo di avanzate tecnologie, i sistemi di irrigazione automatici realizzati da Marotta Group sono in grado di procedere ad un’irrigazione uniforme, controllando le esigenze del terreno, irrigando in sequenza i vari settori del vostro spazio verde, stabilendo durata, frequenza dei cicli di irrigazione anche nell’arco di diverse settimane, apportando notevoli benefici, sul piano economico e soprattutto ecologico ed ambientale, mediante un uso razionale della risorsa acqua.Parchi e GiardiniRealizziamo opere nel pieno rispetto dell’ambiente circostante e della natura, partendo dal sopralluogo, allo studio del progetto, alla preparazione del terreno, alla semina del prato, alla messa a dimora di bordure fiorite, siepi, piante, alberi ed alla manutenzione degli impianti negli anni a seguire. Il tutto con un forte apporto di creativit? e design che rendono il giardino un’opera unica per ogni Cliente.

Il verde e lo sportRealizziamo inoltre strutture sportive come campi da golf, da calcio, rugby e baseball.Alcuni Esempi: Sirolo (AN), San Giovanni in Marignano (RN), Savona, Cervia (RA), Torino, Verona, Firenze, Asti, Belluno…ed altri ancora.

Le piscineAbbiamo un esperto team interno di consulenti, tecnici, ingegneri e designers che agisce in ogni lavoro con appropriato know how.

MAROTTA MACCHINE

[email protected] www.marottamacchine.it

Via I. Asimov, 6/8- Marotta di Fano (PU)

MAROTTA MACCHINE

0721.967292-969648

Inoltre contiamo sulle collaborazioni fattive dei marchi produttori pi? prestigiosi del settore. Per questo ogni progetto è il risultato di studi attenti ed analisi approfondite anche in questo contesto. Ogni opera realizzata diventa così un pezzo unico tagliato a misura sul singolo Cliente.

Il nostro ambito d’intervento riguarda:Piscine in pannelli d’acciaio; Piscine in cemento armato; Piscine in casseri di polistirolo; Piscine prefabbricate in vetroresina; Piscine a skimmer; Piscine a bordo sfioro.

Centri BenessereI nostri Centri Benessere, grazie alla creazione di una divisione specializzata, sono una sintesi di elevato design e tecnologia: materiali innovativi e di massimo pregio estetico, installazioni progettate per garantire un benessere esclusivo, naturale, quotidiano. Trattiamo indistintamente sia realizzazioni professio-nali e ad uso pubblico che centri benessere privati direttamente nell’abitazione del cliente.

Le ManutenzioniIl nostro reparto di manutenzione è rappresentato da risorse specializzate che si occupano esclusivamente di assistere il cliente. L’organizzazione ci consente di poter intervenire con tempestività ed in ogni luogo d’Italia. L’intervento, in casi di estrema urgenza, è immediato.

Le certificazioniTutta la nostra attività è frutto di una lunga e provata esperienza. Nel corso degli oltre 30 anni di operato ed a tutela di chi sceglie la nostra azienda per le proprie esigenze, abbiamo conseguito importanti classificazioni S.O.A. (Società Organismo di Attestazio-ne) ed inoltre siamo in possesso delle seguenti certificazioni:Certificazione UNI EN ISO 9001:2008, Certificazione Ambientale UNI EN ISO 14001:2004, Certificazione sulla Sicurezza BS OHSAS 18001:2007, Certificazione SA 8000:2008Marotta Group: un’azienda, tre divisioni specializzate in altrettanti ambiti di intervento ( giardini e piscine, impianti di irrigazione automatizzati, centri benessere), tante persone con la giusta dedizione per soddisfare le esigenze di tutti i nostri Clienti.

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Marotta Macchine, azienda appartenente a Marotta Group, dal 1982 un esempio di realtà imprenditoriale marchigiana che è diventata un modello di sviluppo economico di riferimento per l’Italia e per l’estero.

Impianti di IrrigazioneIl nostro vero e proprio fiore all’occhiello, che in 20 anni si è svilup-pato in modo particolarmente efficiente e professionale, è quello degli impianti di irrigazione automatizzati.In questo ambito abbiamo ottenuto risultati prestigiosi in ogni settore di realizzazione: residenziale, impianti sportivi, abbatti-mento polveri e agricolo, raggiungendo un livello qualitativo invidiabile, tanto da aver acquisito la Certificazione UNI EN ISO 9001:2008.Mediante l’utilizzo di avanzate tecnologie, i sistemi di irrigazione automatici realizzati da Marotta Group sono in grado di procedere ad un’irrigazione uniforme, controllando le esigenze del terreno, irrigando in sequenza i vari settori del vostro spazio verde, stabilendo durata, frequenza dei cicli di irrigazione anche nell’arco di diverse settimane, apportando notevoli benefici, sul piano economico e soprattutto ecologico ed ambientale, mediante un uso razionale della risorsa acqua.Parchi e GiardiniRealizziamo opere nel pieno rispetto dell’ambiente circostante e della natura, partendo dal sopralluogo, allo studio del progetto, alla preparazione del terreno, alla semina del prato, alla messa a dimora di bordure fiorite, siepi, piante, alberi ed alla manutenzione degli impianti negli anni a seguire. Il tutto con un forte apporto di creativit? e design che rendono il giardino un’opera unica per ogni Cliente.

Il verde e lo sportRealizziamo inoltre strutture sportive come campi da golf, da calcio, rugby e baseball.Alcuni Esempi: Sirolo (AN), San Giovanni in Marignano (RN), Savona, Cervia (RA), Torino, Verona, Firenze, Asti, Belluno…ed altri ancora.

Le piscineAbbiamo un esperto team interno di consulenti, tecnici, ingegneri e designers che agisce in ogni lavoro con appropriato know how.

MAROTTA MACCHINE

[email protected] www.marottamacchine.it

Via I. Asimov, 6/8- Marotta di Fano (PU)

MAROTTA MACCHINE

0721.967292-969648

Inoltre contiamo sulle collaborazioni fattive dei marchi produttori pi? prestigiosi del settore. Per questo ogni progetto è il risultato di studi attenti ed analisi approfondite anche in questo contesto. Ogni opera realizzata diventa così un pezzo unico tagliato a misura sul singolo Cliente.

Il nostro ambito d’intervento riguarda:Piscine in pannelli d’acciaio; Piscine in cemento armato; Piscine in casseri di polistirolo; Piscine prefabbricate in vetroresina; Piscine a skimmer; Piscine a bordo sfioro.

Centri BenessereI nostri Centri Benessere, grazie alla creazione di una divisione specializzata, sono una sintesi di elevato design e tecnologia: materiali innovativi e di massimo pregio estetico, installazioni progettate per garantire un benessere esclusivo, naturale, quotidiano. Trattiamo indistintamente sia realizzazioni professio-nali e ad uso pubblico che centri benessere privati direttamente nell’abitazione del cliente.

Le ManutenzioniIl nostro reparto di manutenzione è rappresentato da risorse specializzate che si occupano esclusivamente di assistere il cliente. L’organizzazione ci consente di poter intervenire con tempestività ed in ogni luogo d’Italia. L’intervento, in casi di estrema urgenza, è immediato.

Le certificazioniTutta la nostra attività è frutto di una lunga e provata esperienza. Nel corso degli oltre 30 anni di operato ed a tutela di chi sceglie la nostra azienda per le proprie esigenze, abbiamo conseguito importanti classificazioni S.O.A. (Società Organismo di Attestazio-ne) ed inoltre siamo in possesso delle seguenti certificazioni:Certificazione UNI EN ISO 9001:2008, Certificazione Ambientale UNI EN ISO 14001:2004, Certificazione sulla Sicurezza BS OHSAS 18001:2007, Certificazione SA 8000:2008Marotta Group: un’azienda, tre divisioni specializzate in altrettanti ambiti di intervento ( giardini e piscine, impianti di irrigazione automatizzati, centri benessere), tante persone con la giusta dedizione per soddisfare le esigenze di tutti i nostri Clienti.

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L'Animalier è diventato ormai uno stile inconfondibile. La fantasia maculata sulla seta o la stampa chiazzata sugli abiti e accessori sono da sempre sinonimi di un approccio grintoso, moderno e soprattutto originale alla vita. Lo stile animalier, è una tendenza tipica di quest'anno che ha origini molto lontane. Nel mondo iconografico il maculato è infatti una consuetudine presente già da tempo, ricca di numerose connotazioni seman-tiche. Nel '400 la pelliccia maculata con cui viene ritratta Maria Maddalena sembra alludere al proprio passato personale torbido; mentre i mantelli o i baveri leopardati del vestiario anglosassone maschile del periodo medioevale, evocano lo

STILE ANIMALIERGLI ACCESSORI, IDEE REGALOdi Laura Bruscia

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stile regale, degno del solo sovrano.Il grande potere evocativo del genere maculato era ben noto anche agli egizi, che vedevano nel leopardo un vincolo con l'aldilà. Ecco perché questa civiltà inventò l'animale mitologi-co "serpopardo", un incrocio tra un serpente e un leopardo.La linea sauvage è anche la protagonista della vasta collezio-ne invernale 2013/2014 di Andrea Ledaro, azienda marchigia-na, portavoce del made in Italy nel mondo, che crea artigianal-mente accessori in cuoio, di ottima finitura e qualità. Allo stile elegante, casual e sportivo viene affiancato quello animalier, rivisitato nel suo contenuto, attribuendo così un particolare

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L'Animalier è diventato ormai uno stile inconfondibile. La fantasia maculata sulla seta o la stampa chiazzata sugli abiti e accessori sono da sempre sinonimi di un approccio grintoso, moderno e soprattutto originale alla vita. Lo stile animalier, è una tendenza tipica di quest'anno che ha origini molto lontane. Nel mondo iconografico il maculato è infatti una consuetudine presente già da tempo, ricca di numerose connotazioni seman-tiche. Nel '400 la pelliccia maculata con cui viene ritratta Maria Maddalena sembra alludere al proprio passato personale torbido; mentre i mantelli o i baveri leopardati del vestiario anglosassone maschile del periodo medioevale, evocano lo

STILE ANIMALIERGLI ACCESSORI, IDEE REGALOdi Laura Bruscia

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stile regale, degno del solo sovrano.Il grande potere evocativo del genere maculato era ben noto anche agli egizi, che vedevano nel leopardo un vincolo con l'aldilà. Ecco perché questa civiltà inventò l'animale mitologi-co "serpopardo", un incrocio tra un serpente e un leopardo.La linea sauvage è anche la protagonista della vasta collezio-ne invernale 2013/2014 di Andrea Ledaro, azienda marchigia-na, portavoce del made in Italy nel mondo, che crea artigianal-mente accessori in cuoio, di ottima finitura e qualità. Allo stile elegante, casual e sportivo viene affiancato quello animalier, rivisitato nel suo contenuto, attribuendo così un particolare

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tocco di preziosità ed eleganza alla vasta gamma dei prodotti artigianali, unici come un'opera d'arte.Il giovane brand si distingue per l'originale design e per la bellezza dei pellami leopardati, patchwork, tigrati, pitonati e vintage che testimoniano la grande versatilità maturata nei diversi anni di esperienza nel settore moda. Ma c'è di piu'.... la nuova collezione invernale non è soltanto chic, ma è anche all'avanguardia. Infatti, tutti i porta cellulari, borselli e borse da donna e da uomo sono eseguiti con pregiati pellami non necessariamente animalier , utilizzando sempre una protezio-ne contro lo smog elettromagnetico. La genialità e l'inventiva di Andrea Ledaro è ben visibile anche

nei numerosi bijoux, sapientemente realizzati con pietre preziose, inserti di cuoio zebrato, perle di vetro e semi naturali. Anche i portachiavi, dalle mille forme e colori, sono espressio-ne di grande originalità e finesse.Cinture da uomo e donna, porta pc e tablet, valige professio-nali, marsupi, borse, borsette, shopper, bijoux e molti altri accessori ancora si trovano nell’outlet aziendale situato a Rosciano di Fano (PU), ma è anche presente su internet, nel sito e-commerce: www.andrealedaroshop.com.Per acquistare direttamente on line queste preziose idee regalo, basta fare un semplice click. L'azienda artigianale arriverà così direttamente a casa dell'acquirente, adattandosi ai suoi gusti e regalando stile, qualità e originalità.

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tocco di preziosità ed eleganza alla vasta gamma dei prodotti artigianali, unici come un'opera d'arte.Il giovane brand si distingue per l'originale design e per la bellezza dei pellami leopardati, patchwork, tigrati, pitonati e vintage che testimoniano la grande versatilità maturata nei diversi anni di esperienza nel settore moda. Ma c'è di piu'.... la nuova collezione invernale non è soltanto chic, ma è anche all'avanguardia. Infatti, tutti i porta cellulari, borselli e borse da donna e da uomo sono eseguiti con pregiati pellami non necessariamente animalier , utilizzando sempre una protezio-ne contro lo smog elettromagnetico. La genialità e l'inventiva di Andrea Ledaro è ben visibile anche

nei numerosi bijoux, sapientemente realizzati con pietre preziose, inserti di cuoio zebrato, perle di vetro e semi naturali. Anche i portachiavi, dalle mille forme e colori, sono espressio-ne di grande originalità e finesse.Cinture da uomo e donna, porta pc e tablet, valige professio-nali, marsupi, borse, borsette, shopper, bijoux e molti altri accessori ancora si trovano nell’outlet aziendale situato a Rosciano di Fano (PU), ma è anche presente su internet, nel sito e-commerce: www.andrealedaroshop.com.Per acquistare direttamente on line queste preziose idee regalo, basta fare un semplice click. L'azienda artigianale arriverà così direttamente a casa dell'acquirente, adattandosi ai suoi gusti e regalando stile, qualità e originalità.

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www.arredamentiitalia.net - [email protected]

Tutto quello che

vi fà comodo!

d a l 1955

ARREDAMENTI ITALIA GROUP SRLVia Combattenti e Reduci n° 6 - 25070 Bione (BS) - Tel. 0365 896668 - Fax 0365 896729www.ar-it.it

Armonie casa

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Armonie casa

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Ristorante Self ServiceWO SUSHIVia Trasimeno, 52 CampiglioneMonte Urano

Progetto:Studio Architettura DesignMauro Zazzini

REALIZZAZIONE:Gasparri Arredamenti Srl

GASPARRI ARREDAMENTI srl

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Ristorante Self ServiceWO SUSHIVia Trasimeno, 52 CampiglioneMonte Urano

Progetto:Studio Architettura DesignMauro Zazzini

REALIZZAZIONE:Gasparri Arredamenti Srl

GASPARRI ARREDAMENTI srl

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foto Matteo Ricci

AMBRAANGIOLINILA MISTERIOSA SCOMPARSA DI Wa cura di Jean-Claude Poderini

Lanciata da Gianni Boncompagni quando era un’adolescente con la trasmissione Non è la Rai, Ambra Angiolini, 2007 di Nastro d’Argento, David di Donatello e Ciak d’oro per il film Saturno contro di Ferzan Ozpetek, è oggi una delle attrici italiane più richieste. Con La misteriosa scomparsa di W, primo monologo della sua carriera, ha dimostrato di essere all’altezza di ruoli impegnativi anche in teatro. Recentemente è stata protagonista al cinema dei film Immaturi di Paolo Genovese, Viva l’Italia di Massimiliano Bruno, Mai Stati Uniti di Carla Vanzina, Per sfortuna che ci sei di Alessio Maria Federici. In teatro nella passata stagione è stata protagonista insieme a Edoardo Leo della commedia Ti ricordi di me?

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Una donna qualsiasi, di nome V, nata in modo funambolico “e in quell’attimo, miracolo, per la gioia a tutti i parenti ricreb-bero i capelli, e una suora cresimina si spogliò dalla sua palandrana rivelando un corpo stupendo, abbronzato, nato per l’amore…” ripercorre, follemente, comica-mente, la sua vita, alla ricerca del suo pezzo mancante W.V è perciò una parte che cerca il suo tutto e in questo monologo paradossale, ridicolo e doloroso, cerca una spiegazione al suo senso di infelicità e incompletezza. Nel farlo si interroga su povertà e guerra, amicizia e intolleranza, giustizia e amore: “sono stata con Wolmer 6 anni e 2 mesi. Abbiamo totalizzato 12.346 baci e 854 coiti con una media di orgasmi per lui del cento per cento, per me del sedici per cento, media complessiva, secondo lui, del cinquantano-ve per cento, che non è male.” Tutto sembra sfaldarsi attorno a lei: scompare il conigliet-to Walter, viene a mancare il nonno Wilfredo, sfuma l’amicizia con la compagna di scuola Wilma e si chiude squallidamente la storia d’amore con il fidanzato Wolmer. In questo testo la parola di Benni, agile e dissacrante, è sostenuta dall’interpretazione di Ambra Angiolini, per la prima volta sola in palco-scenico.La misteriosa scomparsa di W, di Stefano Benni con la regia di Giorgio Gallione è in cartellone, al Teatro Astra di Bellaria Igea Marina, giovedì 23 gennaio 2014. Le scene e i costumi sono di Guido Fiorato, le musiche di Paolo Silvestri e la produzione del Teatro dell’Archivolto di Genova. Il progetto artistico dell’Astra, ideato e curato dal 2011 da Simone Bruscia, direttore di Riccione Teatro e Assalti al Cuore, ha offerto alla città un modo nuovo di vivere il teatro, cuore pulsante della cultura a Bellaria Igea Marina; in questi anni il Teatro Astra si è trasformato in un emporio delle arti, per aspera ad astra si è rivelato un viaggio spettacolare nella contemporanei-tà, grazie al coinvolgimento e alla partecipa-zione di protagonisti assoluti come Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Alessio Boni, Francesco Scianna, Fabrizio Bosso, Sonia Bergamasco, Fabrizio Gifuni, Elio Germano, Teho Teardo, Sabrina Impac-ciatore, e un grande successo di pubblico, il quale si è dimostrato sempre più attento e coinvolto, facendo realizzare più di una volta sold-out.

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Una donna qualsiasi, di nome V, nata in modo funambolico “e in quell’attimo, miracolo, per la gioia a tutti i parenti ricreb-bero i capelli, e una suora cresimina si spogliò dalla sua palandrana rivelando un corpo stupendo, abbronzato, nato per l’amore…” ripercorre, follemente, comica-mente, la sua vita, alla ricerca del suo pezzo mancante W.V è perciò una parte che cerca il suo tutto e in questo monologo paradossale, ridicolo e doloroso, cerca una spiegazione al suo senso di infelicità e incompletezza. Nel farlo si interroga su povertà e guerra, amicizia e intolleranza, giustizia e amore: “sono stata con Wolmer 6 anni e 2 mesi. Abbiamo totalizzato 12.346 baci e 854 coiti con una media di orgasmi per lui del cento per cento, per me del sedici per cento, media complessiva, secondo lui, del cinquantano-ve per cento, che non è male.” Tutto sembra sfaldarsi attorno a lei: scompare il conigliet-to Walter, viene a mancare il nonno Wilfredo, sfuma l’amicizia con la compagna di scuola Wilma e si chiude squallidamente la storia d’amore con il fidanzato Wolmer. In questo testo la parola di Benni, agile e dissacrante, è sostenuta dall’interpretazione di Ambra Angiolini, per la prima volta sola in palco-scenico.La misteriosa scomparsa di W, di Stefano Benni con la regia di Giorgio Gallione è in cartellone, al Teatro Astra di Bellaria Igea Marina, giovedì 23 gennaio 2014. Le scene e i costumi sono di Guido Fiorato, le musiche di Paolo Silvestri e la produzione del Teatro dell’Archivolto di Genova. Il progetto artistico dell’Astra, ideato e curato dal 2011 da Simone Bruscia, direttore di Riccione Teatro e Assalti al Cuore, ha offerto alla città un modo nuovo di vivere il teatro, cuore pulsante della cultura a Bellaria Igea Marina; in questi anni il Teatro Astra si è trasformato in un emporio delle arti, per aspera ad astra si è rivelato un viaggio spettacolare nella contemporanei-tà, grazie al coinvolgimento e alla partecipa-zione di protagonisti assoluti come Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Alessio Boni, Francesco Scianna, Fabrizio Bosso, Sonia Bergamasco, Fabrizio Gifuni, Elio Germano, Teho Teardo, Sabrina Impac-ciatore, e un grande successo di pubblico, il quale si è dimostrato sempre più attento e coinvolto, facendo realizzare più di una volta sold-out.

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Bellaria Igea Marina prosegue dunque la sua ascesa dalle avversità alle stelle con la nuova stagione teatrale per aspera ad astra 13.14: cinque imperdibili appuntamenti che portano sul palco dell'Astra attori e autori straordinari di cinema, teatro e letteratura. La messa a fuoco nuova di un teatro che sceglie di portare in scena progetti speciali, nelle più diverse forme artistiche, un programma che punta alla qualità degli spettacoli e all’eccellenza dei nomi, che privilegia ancora una volta la prosa e la matrice letteraria delle rappresenta-zioni. Riferimenti indiscussi della scena contemporanea, i protagoni-sti di per aspera ad astra 13.14 sono nomi straordinari del teatro e della letteratura: Maria Paiato, Giorgio Albertazzi, Ambra Angiolini, Daniel Pennac e Fabio De Luigi.

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Bellaria Igea Marina prosegue dunque la sua ascesa dalle avversità alle stelle con la nuova stagione teatrale per aspera ad astra 13.14: cinque imperdibili appuntamenti che portano sul palco dell'Astra attori e autori straordinari di cinema, teatro e letteratura. La messa a fuoco nuova di un teatro che sceglie di portare in scena progetti speciali, nelle più diverse forme artistiche, un programma che punta alla qualità degli spettacoli e all’eccellenza dei nomi, che privilegia ancora una volta la prosa e la matrice letteraria delle rappresenta-zioni. Riferimenti indiscussi della scena contemporanea, i protagoni-sti di per aspera ad astra 13.14 sono nomi straordinari del teatro e della letteratura: Maria Paiato, Giorgio Albertazzi, Ambra Angiolini, Daniel Pennac e Fabio De Luigi.

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Simone Bruscia Direttore Artistico del Teatro Astra di Bellaria Igea Marina e di Riccione Teatro, racconta la sua idea di teatro. Giovane e con un pensiero innovativo delle arti visive teatrali, si confronta con la realtà della cultura italiana per rendere meno polveroso il palcoscenico e avvicinare i giovani al teatro.Ama confrontarsi con altre realtà culturali strategiche e insolite. ‘Non solo musei e biblioteche, perché oggi la cultura oggi è di chi sa sperimentare e osare’.

Simone Bruscia, vuoi presentarti ai lettori di Life and People International? Ho appena compiuto trentasei anni, ho studiato a Bologna e a

SIMONEBRUSCIATEATRO E ALTROdi Jean-Claude Poderini

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Roma, attualmente vivo a Rimini. Mi occupo di produzione e promozione di progetti culturali e da poco più di due anni sono direttore di Riccione Teatro, soggetto promotore dello storico Premio Riccione per il Teatro e del Premio Riccione ‘Pier Vittorio Tondelli’. Riccione Teatro con il sostegno e il contributo di Ministe-ro per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Rimini e Comune di Riccione, cura i più importanti riconoscimenti dedicati alla nuova drammaturgia italiana, gestisce i preziosi Archivi dei due Premi, ha in custodia l'Archivio del Living Theatre, promuove il Riccione TTV Festival (l’acronimo sta per Teatro Televisione Video), rassegna che dal 1985 concentra la riflessione sul rapporto tra arti sceniche, arti visive e media. Inoltre da tre stagioni dirigo il Teatro Astra di Bellaria Igea Marina.

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Simone Bruscia Direttore Artistico del Teatro Astra di Bellaria Igea Marina e di Riccione Teatro, racconta la sua idea di teatro. Giovane e con un pensiero innovativo delle arti visive teatrali, si confronta con la realtà della cultura italiana per rendere meno polveroso il palcoscenico e avvicinare i giovani al teatro.Ama confrontarsi con altre realtà culturali strategiche e insolite. ‘Non solo musei e biblioteche, perché oggi la cultura oggi è di chi sa sperimentare e osare’.

Simone Bruscia, vuoi presentarti ai lettori di Life and People International? Ho appena compiuto trentasei anni, ho studiato a Bologna e a

SIMONEBRUSCIATEATRO E ALTROdi Jean-Claude Poderini

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Roma, attualmente vivo a Rimini. Mi occupo di produzione e promozione di progetti culturali e da poco più di due anni sono direttore di Riccione Teatro, soggetto promotore dello storico Premio Riccione per il Teatro e del Premio Riccione ‘Pier Vittorio Tondelli’. Riccione Teatro con il sostegno e il contributo di Ministe-ro per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Rimini e Comune di Riccione, cura i più importanti riconoscimenti dedicati alla nuova drammaturgia italiana, gestisce i preziosi Archivi dei due Premi, ha in custodia l'Archivio del Living Theatre, promuove il Riccione TTV Festival (l’acronimo sta per Teatro Televisione Video), rassegna che dal 1985 concentra la riflessione sul rapporto tra arti sceniche, arti visive e media. Inoltre da tre stagioni dirigo il Teatro Astra di Bellaria Igea Marina.

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Sei molto giovane per i ruoli che ricopri…Non credo affatto di essere giovane. Anzi. In Italia c’è una perce-zione sballata. È la nostra cultura a essere gerontocratica. Le nuove generazioni sono condannate a interminabili file d’ingresso, non è più accettabile. Nel nostro Paese nascono e crescono continuamente nuovi talenti, devono trovare il modo di affermarsi grazie alle proprie capacità, affiancando e poi sostituendo i propri predecessori senza che ciò sia visto come un reato di lesa maestà.

Quale è stato il tuo percorso?C’è una svolta culturale in atto, da tempo, nel mondo, la mia generazione non può permettersi solo di cercarsi un lavoro, ma se lo deve creare. Il mio percorso è iniziato qualche anno fa, quando ho provato a tradurre in professione gli studi in letteratura, musica e spettacolo. Insieme ad alcuni compagni di viaggio tra i quali Mirco Depaoli, Davide Lotti e Mauro Ermanno Giovanardi (bravissimo cantante, al tempo leader dei La Crus) ho ideato Assalti al Cuore, un festival di musica e letteratura che si è svolto a Rimini per quasi dieci anni. L’esperienza è stata positiva, comples-sa. Assalti al Cuore è diventato così una sorta di startup, un’opera aperta, un’officina permanente di ricerca artistica che esplora il terreno di confine tra i linguaggi, con particolare attenzione agli sperimentalismi e ai fenomeni delle avanguardie. Questo modo di intendere e di indagare partendo dall’interazione e dalle interfe-renze tra linguaggi e codici artistici è alla base della mia ricerca anche a teatro.

Quale è il titolo della stagione teatrale 2013-2014 dell’Astra di Bellaria Igea Marina?Il teatro ha potenzialità enormi ed è uno dei più importanti interpreti del nostro tempo. Viviamo tempi bui e la crisi che attanaglia l’Italia -un Paese sempre più confuso, ignorante e quindi povero- va affrontata di petto, attraversando le difficoltà, le asperità. Per questo motivo abbiamo deciso di fare nostra una celebre sentenza di Seneca, ‘per aspera ad astra’, che letteralmente significa ‘attraverso le avversità, si raggiungono le stelle’. Non intendiamo giocare solo con il nome del nostro teatro Astra, ma siamo convinti che proprio affrontando le difficoltà più ostiche, più dure, il teatro possa cogliere la sfida e dare un segnale, facen-dosi interprete della cultura come motore dello sviluppo nella nostra società, che è sempre più la società della conoscenza.

Quale messaggio vuoi lanciare al pubblico con le scelte di una stagione teatrale?Le stagioni del Teatro Astra si sono rivelate un viaggio spettacola-re nella contemporaneità, grazie al coinvolgimento e alla parteci-pazione di protagonisti assoluti come Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Alessio Boni, Dente, Fabrizio Bosso, Sonia Berga-masco, Fabrizio Gifuni, Elio Germano, Teho Teardo, Sabrina Impac-ciatore che hanno presentato spettacoli spesso inediti, eventi unici che sono rimasti impressi. C’è un’attenzione generale da parte della stampa mai vista prima e un grande successo di pubblico che si è dimostrato in questi anni sempre più attento e coinvolto, facendo realizzare più di una volta sold-out. Anche quest’anno abbiamo proseguito la nostra ascesa ‘dalle avversità alle stelle’ con cinque appuntamenti che portano sul palco dell'Astra attori e autori straordinari di cinema, teatro e letteratu-ra. I protagonisti di questa stagione sono Maria Paiato nei panni della Medea di Seneca, Giorgio Albertazzi in quelli di Italo Calvino, Ambra Angiolini protagonista di una pièce di Stefano Benni, Fabio De Luigi nei panni e nei versi di Raffaello Baldini e infine Daniel Pennac, scrittore amatissimo, in scena con il suo Journal d’un corps, una produzione internazionale di grande prestigio che Bellaria Igea Marina è pronta e felice di accogliere.

E il messaggio?Il messaggio è evidentemente un aspetto importante, s’intreccia naturalmente con le scelte di direzione artistica: la messa a fuoco nuova di un teatro che sceglie di portare in scena progetti specia-li, nelle diverse forme artistiche, un programma che punta alla qualità degli spettacoli e all’eccellenza dei nomi, che privilegia la prosa e la matrice letteraria delle rappresentazioni. Alla base di tutto c’è una linea guida, un indirizzo condiviso. La stagione teatrale di Bellaria Igea Marina è inserita in un progetto culturale ampio e articolato che è stato intrapreso dall’Amministrazione Comunale della città e promosso da Fondazione Verdeblu. Insieme al Sindaco Enzo Ceccarelli, alla Presidente del Consiglio Comunale Maria Laura Domeniconi, al dirigente responsabile Ivan Cecchini, e al Presidente di Verdeblu Umberto Morri, siamo partiti dall’idea di trasformare e vivere l’Astra come un emporio temporaneo delle arti. È bello ed è necessario, al giorno d’oggi, che gli spazi culturali di una città, in primis un teatro -ma anche la biblioteca, un museo-, diventino punti di riferimento per tutti. Devono sapersi aprire al mondo, alla quotidianità. Non devono sembrare il rifugio per pochi eletti o addetti ai lavori, ma devono essere luoghi vissuti, praticati, attraversati. Devono sapere incon-trare e abbracciare esperienze diverse, non solo artistiche. A Bellaria Igea Marina, nel cuore del centro cittadino, la Biblioteca Comunale Alfredo Panzini e il Teatro Astra ‘si guardano’, sono un unico cuore pulsante, progetti e rassegne come la stagione teatrale e il Bellaria Film Festival (storica kermesse internazionale dedicata al cinema documentario, vero e proprio fiore all’occhiello della città) devono attrarre e animare la vita della comunità.

Come deve aggiornarsi il teatro contemporaneo in Italia, per togliersi la polvere di dosso e non essere noioso? Il teatro deve aggiornarsi sempre, in tutti i suoi aspetti. A partire da quello culturale, tecnologico e organizzativo. Altrimenti non solo è noioso, ma perde la sua funzione. Un concetto deve essere chiaro, il teatro è sempre teatro contemporaneo. Era così al tempo dei greci e di Shakespeare, nasceva e si sviluppava proprio per dare volto ai grandi temi che animavano e mobilitavano l’attualità del tempo. Il teatro, dunque, è sempre teatro del presente e ha sempre bisogno di innovare i propri linguaggi per non vedersi sfuggire la capacità di trovare un riscontro nella sensibilità dello spettatore, del cittadino di oggi. Per il teatro credo sia fondamen-tale trovare nuovi stili e linguaggi in grado di intrecciare e interpretare i nuovi modi di percepire e di immaginare del cittadi-no moderno. Tutti i cittadini, non solo i giovani. Il teatro è il luogo di un possibile rilancio forte della parola e del pensiero, di socializ-zazione, di confronto, deve contribuire a far germogliare un humus adatto all’innovazione, creare un ambiente, un network che renda competitiva una comunità in quella che gli esperti chiamano, a ragione, società della conoscenza.

Quale è secondo Simone Bruscia il segreto per avvicinare le nuove generazioni alla cultura, ed essere più attrattivi?I teatri devono essere delle piazze aperte sulla città e devono aprirsi, devono confrontarsi e dialogare con le attività ricreative e commerciali di un territorio. Devono averci a che fare, aprendosi a un rapporto più generoso e spregiudicato con la città. Non posso-no essere luoghi chiusi, i teatri. Non sono solo il luogo dove gli artisti si esibiscono e mettono in scena gli spettacoli. Un teatro deve rappresentare qualcosa di riconoscibile, di organico al tessuto connettivo di una città. Non possono essere spazi a se stanti, ma dei luoghi d’incontro, come le chiese, la spiaggia, i mercati, le piazze. Fabrizio Gifuni, grande uomo di teatro, giurato del Premio Riccione e protagonista lo scorso anno all’Astra di Bellaria Igea Marina, ha espresso molto bene questo concetto in

un suo recente intervento al Valle occupato: non esiste il tempo delle cose serie che è la produzio-ne e il consumo e poi il tempo libero (in cui magari ci sta tutto il mondo dell’arte e dell’intrattenimento) –dice Gifuni- ma esiste il tempo della nostra vita, quindi quello che accade nei nostri teatri, nei nostri luoghi di cultura, è qualcosa di profondamente connesso con quello che accade oggi nel nostro Paese. Ecco, i teatri per vivere devono avere lo spirito foriero e il coraggio delle nuove generazioni, non devono resistere ai cambiamenti, ma devono saperli anticipare e non devono guardarsi solo allo specchio, ma devono osservare come si muovono tutte le realtà protagoniste della società.

L’Italia, luogo di cultura, di moda e di design, come deve aggiornarsi per essere al passo con i tempi ed essere all’avanguardia?I luoghi di cultura devono allargare lo spazio mentale dei cittadini, far nascere aspettative nuove, farli accedere a esperienze ricche e complesse. I luoghi di cultura devono essere belli, accoglienti e al passo con i tempi. La nostra società è fondata sempre più sul forte valore simbolico-culturale delle merci, il cuore dello sviluppo è nella conoscenza, l’economia si sta culturalizzando. A Bellaria, a pochi passi dal Teatro Astra, c’è un meraviglioso concept store dedicato all’abbigliamento e alla ricerca sulla moda, si chiama Tredicimetri Quadri. Questo concept, ideato e animato da due giovani imprenditori del posto, Laura Savini e Manolo Clementi, può essere un riferimento importante anche per il teatro. È un luogo attivo e dunque attrattivo, votato alla sperimentazione, alla creatività, ogni oggetto presente a Tredicimetri Quadri racchiude in sé un forte contenuto immateriale, dato dal design e dalle idee che lo hanno concepito e realizzato. Oggi è importante entrare in un teatro e cercare più motivi, sentirsi bene come in un concept di nuova concezione. Per fare in modo che questo accada è necessario aprire sempre di più i teatri, aprendoli a nuove figure professionali, ad artisti creativi e audaci, provenienti anche da ambiti differenti, ma con competenze modellate sui bisogni di un luogo attivo sul territorio.

CREDITS:Cinema Teatro Astra Viale Paolo Guidi 77/E Bellaria (Rimini)www.teatroastrabim.itfacebook/teatroastrabellariaTredicimetri Quadri Viale Paolo Guidi, 102 Bellaria (Rimini)facebook/tredicimetriquadripinterest/13metriquadri

CREDITS PHOTO:Simone Bruscia @ Tredicimetri Quadri, Bellaria (Rimini) - photo © Silvio Canini Simone Bruscia @ Teatro Astra, Bellaria (Rimini) - photo © Silvio Canini

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Sei molto giovane per i ruoli che ricopri…Non credo affatto di essere giovane. Anzi. In Italia c’è una perce-zione sballata. È la nostra cultura a essere gerontocratica. Le nuove generazioni sono condannate a interminabili file d’ingresso, non è più accettabile. Nel nostro Paese nascono e crescono continuamente nuovi talenti, devono trovare il modo di affermarsi grazie alle proprie capacità, affiancando e poi sostituendo i propri predecessori senza che ciò sia visto come un reato di lesa maestà.

Quale è stato il tuo percorso?C’è una svolta culturale in atto, da tempo, nel mondo, la mia generazione non può permettersi solo di cercarsi un lavoro, ma se lo deve creare. Il mio percorso è iniziato qualche anno fa, quando ho provato a tradurre in professione gli studi in letteratura, musica e spettacolo. Insieme ad alcuni compagni di viaggio tra i quali Mirco Depaoli, Davide Lotti e Mauro Ermanno Giovanardi (bravissimo cantante, al tempo leader dei La Crus) ho ideato Assalti al Cuore, un festival di musica e letteratura che si è svolto a Rimini per quasi dieci anni. L’esperienza è stata positiva, comples-sa. Assalti al Cuore è diventato così una sorta di startup, un’opera aperta, un’officina permanente di ricerca artistica che esplora il terreno di confine tra i linguaggi, con particolare attenzione agli sperimentalismi e ai fenomeni delle avanguardie. Questo modo di intendere e di indagare partendo dall’interazione e dalle interfe-renze tra linguaggi e codici artistici è alla base della mia ricerca anche a teatro.

Quale è il titolo della stagione teatrale 2013-2014 dell’Astra di Bellaria Igea Marina?Il teatro ha potenzialità enormi ed è uno dei più importanti interpreti del nostro tempo. Viviamo tempi bui e la crisi che attanaglia l’Italia -un Paese sempre più confuso, ignorante e quindi povero- va affrontata di petto, attraversando le difficoltà, le asperità. Per questo motivo abbiamo deciso di fare nostra una celebre sentenza di Seneca, ‘per aspera ad astra’, che letteralmente significa ‘attraverso le avversità, si raggiungono le stelle’. Non intendiamo giocare solo con il nome del nostro teatro Astra, ma siamo convinti che proprio affrontando le difficoltà più ostiche, più dure, il teatro possa cogliere la sfida e dare un segnale, facen-dosi interprete della cultura come motore dello sviluppo nella nostra società, che è sempre più la società della conoscenza.

Quale messaggio vuoi lanciare al pubblico con le scelte di una stagione teatrale?Le stagioni del Teatro Astra si sono rivelate un viaggio spettacola-re nella contemporaneità, grazie al coinvolgimento e alla parteci-pazione di protagonisti assoluti come Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Alessio Boni, Dente, Fabrizio Bosso, Sonia Berga-masco, Fabrizio Gifuni, Elio Germano, Teho Teardo, Sabrina Impac-ciatore che hanno presentato spettacoli spesso inediti, eventi unici che sono rimasti impressi. C’è un’attenzione generale da parte della stampa mai vista prima e un grande successo di pubblico che si è dimostrato in questi anni sempre più attento e coinvolto, facendo realizzare più di una volta sold-out. Anche quest’anno abbiamo proseguito la nostra ascesa ‘dalle avversità alle stelle’ con cinque appuntamenti che portano sul palco dell'Astra attori e autori straordinari di cinema, teatro e letteratu-ra. I protagonisti di questa stagione sono Maria Paiato nei panni della Medea di Seneca, Giorgio Albertazzi in quelli di Italo Calvino, Ambra Angiolini protagonista di una pièce di Stefano Benni, Fabio De Luigi nei panni e nei versi di Raffaello Baldini e infine Daniel Pennac, scrittore amatissimo, in scena con il suo Journal d’un corps, una produzione internazionale di grande prestigio che Bellaria Igea Marina è pronta e felice di accogliere.

E il messaggio?Il messaggio è evidentemente un aspetto importante, s’intreccia naturalmente con le scelte di direzione artistica: la messa a fuoco nuova di un teatro che sceglie di portare in scena progetti specia-li, nelle diverse forme artistiche, un programma che punta alla qualità degli spettacoli e all’eccellenza dei nomi, che privilegia la prosa e la matrice letteraria delle rappresentazioni. Alla base di tutto c’è una linea guida, un indirizzo condiviso. La stagione teatrale di Bellaria Igea Marina è inserita in un progetto culturale ampio e articolato che è stato intrapreso dall’Amministrazione Comunale della città e promosso da Fondazione Verdeblu. Insieme al Sindaco Enzo Ceccarelli, alla Presidente del Consiglio Comunale Maria Laura Domeniconi, al dirigente responsabile Ivan Cecchini, e al Presidente di Verdeblu Umberto Morri, siamo partiti dall’idea di trasformare e vivere l’Astra come un emporio temporaneo delle arti. È bello ed è necessario, al giorno d’oggi, che gli spazi culturali di una città, in primis un teatro -ma anche la biblioteca, un museo-, diventino punti di riferimento per tutti. Devono sapersi aprire al mondo, alla quotidianità. Non devono sembrare il rifugio per pochi eletti o addetti ai lavori, ma devono essere luoghi vissuti, praticati, attraversati. Devono sapere incon-trare e abbracciare esperienze diverse, non solo artistiche. A Bellaria Igea Marina, nel cuore del centro cittadino, la Biblioteca Comunale Alfredo Panzini e il Teatro Astra ‘si guardano’, sono un unico cuore pulsante, progetti e rassegne come la stagione teatrale e il Bellaria Film Festival (storica kermesse internazionale dedicata al cinema documentario, vero e proprio fiore all’occhiello della città) devono attrarre e animare la vita della comunità.

Come deve aggiornarsi il teatro contemporaneo in Italia, per togliersi la polvere di dosso e non essere noioso? Il teatro deve aggiornarsi sempre, in tutti i suoi aspetti. A partire da quello culturale, tecnologico e organizzativo. Altrimenti non solo è noioso, ma perde la sua funzione. Un concetto deve essere chiaro, il teatro è sempre teatro contemporaneo. Era così al tempo dei greci e di Shakespeare, nasceva e si sviluppava proprio per dare volto ai grandi temi che animavano e mobilitavano l’attualità del tempo. Il teatro, dunque, è sempre teatro del presente e ha sempre bisogno di innovare i propri linguaggi per non vedersi sfuggire la capacità di trovare un riscontro nella sensibilità dello spettatore, del cittadino di oggi. Per il teatro credo sia fondamen-tale trovare nuovi stili e linguaggi in grado di intrecciare e interpretare i nuovi modi di percepire e di immaginare del cittadi-no moderno. Tutti i cittadini, non solo i giovani. Il teatro è il luogo di un possibile rilancio forte della parola e del pensiero, di socializ-zazione, di confronto, deve contribuire a far germogliare un humus adatto all’innovazione, creare un ambiente, un network che renda competitiva una comunità in quella che gli esperti chiamano, a ragione, società della conoscenza.

Quale è secondo Simone Bruscia il segreto per avvicinare le nuove generazioni alla cultura, ed essere più attrattivi?I teatri devono essere delle piazze aperte sulla città e devono aprirsi, devono confrontarsi e dialogare con le attività ricreative e commerciali di un territorio. Devono averci a che fare, aprendosi a un rapporto più generoso e spregiudicato con la città. Non posso-no essere luoghi chiusi, i teatri. Non sono solo il luogo dove gli artisti si esibiscono e mettono in scena gli spettacoli. Un teatro deve rappresentare qualcosa di riconoscibile, di organico al tessuto connettivo di una città. Non possono essere spazi a se stanti, ma dei luoghi d’incontro, come le chiese, la spiaggia, i mercati, le piazze. Fabrizio Gifuni, grande uomo di teatro, giurato del Premio Riccione e protagonista lo scorso anno all’Astra di Bellaria Igea Marina, ha espresso molto bene questo concetto in

un suo recente intervento al Valle occupato: non esiste il tempo delle cose serie che è la produzio-ne e il consumo e poi il tempo libero (in cui magari ci sta tutto il mondo dell’arte e dell’intrattenimento) –dice Gifuni- ma esiste il tempo della nostra vita, quindi quello che accade nei nostri teatri, nei nostri luoghi di cultura, è qualcosa di profondamente connesso con quello che accade oggi nel nostro Paese. Ecco, i teatri per vivere devono avere lo spirito foriero e il coraggio delle nuove generazioni, non devono resistere ai cambiamenti, ma devono saperli anticipare e non devono guardarsi solo allo specchio, ma devono osservare come si muovono tutte le realtà protagoniste della società.

L’Italia, luogo di cultura, di moda e di design, come deve aggiornarsi per essere al passo con i tempi ed essere all’avanguardia?I luoghi di cultura devono allargare lo spazio mentale dei cittadini, far nascere aspettative nuove, farli accedere a esperienze ricche e complesse. I luoghi di cultura devono essere belli, accoglienti e al passo con i tempi. La nostra società è fondata sempre più sul forte valore simbolico-culturale delle merci, il cuore dello sviluppo è nella conoscenza, l’economia si sta culturalizzando. A Bellaria, a pochi passi dal Teatro Astra, c’è un meraviglioso concept store dedicato all’abbigliamento e alla ricerca sulla moda, si chiama Tredicimetri Quadri. Questo concept, ideato e animato da due giovani imprenditori del posto, Laura Savini e Manolo Clementi, può essere un riferimento importante anche per il teatro. È un luogo attivo e dunque attrattivo, votato alla sperimentazione, alla creatività, ogni oggetto presente a Tredicimetri Quadri racchiude in sé un forte contenuto immateriale, dato dal design e dalle idee che lo hanno concepito e realizzato. Oggi è importante entrare in un teatro e cercare più motivi, sentirsi bene come in un concept di nuova concezione. Per fare in modo che questo accada è necessario aprire sempre di più i teatri, aprendoli a nuove figure professionali, ad artisti creativi e audaci, provenienti anche da ambiti differenti, ma con competenze modellate sui bisogni di un luogo attivo sul territorio.

CREDITS:Cinema Teatro Astra Viale Paolo Guidi 77/E Bellaria (Rimini)www.teatroastrabim.itfacebook/teatroastrabellariaTredicimetri Quadri Viale Paolo Guidi, 102 Bellaria (Rimini)facebook/tredicimetriquadripinterest/13metriquadri

CREDITS PHOTO:Simone Bruscia @ Tredicimetri Quadri, Bellaria (Rimini) - photo © Silvio Canini Simone Bruscia @ Teatro Astra, Bellaria (Rimini) - photo © Silvio Canini

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Non sempre le cose vanno fatte con un perché, a volte vanno fatte semplicemente. E’ questa un po’ la visione di chi cammina a piedi nudi nel parco in inverno, senza alcuna protezione dalla terra, dalla neve, dalla vita. Un po’ un contatto reale con quel mondo che non è soggetto a regole ed equilibri sociali, ma un buttarsi nelle situazioni, viverle e apprezzarle per quelle che sono, senza pensare a domani. Del regista e attore Stefano Artissunch, alla seconda tournée di questo suo spettacolo che ha debuttato al Festival di Borgio Verezzi la scorsa stagione, insieme a Vanessa Gravina, Ludovica Modugno, Stefano De Bernardin, Federico Fioresi, la commedia ripropone la storia della coppia di neosposi newyorkesi alle prese con gli entusiasmi e le prime difficoltà della vita coniugale. Dalla messinscena di Mike Nichols (1963) con la quale vinse il Tony Award nel 1964 come miglior regista, con un giovane Robert Redford nei panni del protagonista, ruolo che replicò al cinema accanto a Jane Fonda nel 1967, la commedia racconta di Corie e Paul che dopo aver trascorso sei giorni di infuocata luna di miele chiusi in una stanza dell’hotel Plaza si trasferiscono nella loro prima casa, un piccolo e spoglio apparta-mento al quinto piano di un vecchio palazzo senza ascensore del Greenwich Village. La sistemazione, scomoda e spoglia, con un buco nel lucernaio che amplifica il freddo dell’inverno, unita alla presenza della madre di lei, sola e convenzionale, e di un eccentri-co inquilino della mansarda sopra l’appartamento della coppia, bastano a mettere a dura prova la serenità matrimoniale e a far emergere le inevitabili differenze caratteriali. In una serata a

A PIEDI NUDI

di Manuela Spadoni

‘Chi guarda e chi fa’Una frase che esprime al meglio il senso della vita, nella continua divisione tra chi nel mondo cerca di capire il senso delle cose e chi invece le cose le fa, in un gettarsi a piedi nudi nella vita.

NEL PARCOquattro vengono ben presto a crearsi eccentriche alleanze: Corie e Velasco, vitali e eccentrici, e Ethel e Paul che subiscono le strava-ganze dei loro "antagonisti".La vicenda è semplice e limitata a uno spazio, un appartamento, e a un tempo ben definito, qualche giorno, contestualizzata e schematizzata secondo i concetti tipici del perbenismo borghese degli anni 60/70, concetti che a oggi, pur traslati in una modernità di pensiero all’apparenza più liberale e meno formale, gli sposini Paul e Corie riescono a esprimere nel grande paradosso del fare e del guardare, un moderno essere o non essere amletico che ha perso la tragicità di Shakespeare per esprimersi in una vita più minuta e anonima, ma allo stesso tempo piena e tragica nel suo potersi evolvere in modo inaspettato e nella consapevolezza dell’imprevisto dei protagonisti. Una commedia questa che con grande leggerezza pone in evidenza in maniera incisiva nell’incedere dei dialoghi dei protagonisti un vivere che si pone il problema della complessità della vita semplice, del confronto con la diversità delle persone e della difficoltà dei rapporti. I problemi, il conflitto coniugale, i rapporti familiari e di vita quotidiana, la carriera, la casa sono sottolineati con immediato realismo e senza pathos tragico attraverso da una parte la morale conformista che valuta cose come predisposte e quindi valide da una parte, e dall’altra parte con la voglia di passione e rottura degli schemi. La quotidianità è bella fino a quando la vitalità e la sregolatezza del vicino non li divide, facendoli concepire la diversità che prima li ha completati come motivo di rottura insanabile. Eroi di tutti i giorni

dal cuore umano, vivono la vita in un pathos a mio avviso umoristico, dove non è la sola battuta il motivo di intratte-nimento ma le modalità di vissuto dei personaggi, lontani e vicini a una realtà che tende a esprimersi ma che in realtà nella forma rimane stabile, soprattutto nel modo di intendere la vita dei due protagonisti, lei che vive e lui che guarda. Paul è serio, giudizioso, prudente, Corie è vitale, appassionata, romantica; tanto l'uno è prevedibile e convenzionale quanto l'altra è imprevedibile e spudorata. Un modo di essere che sembra non avere più nessun punto di incontro quando dopo una sera di avvenimenti mondani e atipici lei semplifica la staticità di lui come quella di chi nella vita neanche guarda, ma osserva, immo-bile. Parole e termini che fanno riflettere a chi è capace di andare ‘a piedi nudi nel parco’ in inverno senza problemi. Una semplicità di concetti che rileva la complessità nasco-sta della quotidianità, della difficoltà del mantenersi stabili in situazioni che cambiano.

Lo spettacolo è una produzione Synergie Teatrali. Le scene sono di Francesco Cappelli, i costumi di Marco Nateri, le luci di Giorgio Morgese. Stefano Artissunch nel ruolo del giovane avvocato Paul Bratter, anche regista dello spetta-colo, ha infatti scelto Vanessa Gravina nel ruolo dell’affascinante e peperina Corie, Ludovica Modugno, nel ruolo di Ethel madre di Corie, e Stefano De Bernardin nel ruolo di Velasco. Chiude il cast Federico Fioresi, che già vestiva i panni del tecnico dei telefoni.

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Non sempre le cose vanno fatte con un perché, a volte vanno fatte semplicemente. E’ questa un po’ la visione di chi cammina a piedi nudi nel parco in inverno, senza alcuna protezione dalla terra, dalla neve, dalla vita. Un po’ un contatto reale con quel mondo che non è soggetto a regole ed equilibri sociali, ma un buttarsi nelle situazioni, viverle e apprezzarle per quelle che sono, senza pensare a domani. Del regista e attore Stefano Artissunch, alla seconda tournée di questo suo spettacolo che ha debuttato al Festival di Borgio Verezzi la scorsa stagione, insieme a Vanessa Gravina, Ludovica Modugno, Stefano De Bernardin, Federico Fioresi, la commedia ripropone la storia della coppia di neosposi newyorkesi alle prese con gli entusiasmi e le prime difficoltà della vita coniugale. Dalla messinscena di Mike Nichols (1963) con la quale vinse il Tony Award nel 1964 come miglior regista, con un giovane Robert Redford nei panni del protagonista, ruolo che replicò al cinema accanto a Jane Fonda nel 1967, la commedia racconta di Corie e Paul che dopo aver trascorso sei giorni di infuocata luna di miele chiusi in una stanza dell’hotel Plaza si trasferiscono nella loro prima casa, un piccolo e spoglio apparta-mento al quinto piano di un vecchio palazzo senza ascensore del Greenwich Village. La sistemazione, scomoda e spoglia, con un buco nel lucernaio che amplifica il freddo dell’inverno, unita alla presenza della madre di lei, sola e convenzionale, e di un eccentri-co inquilino della mansarda sopra l’appartamento della coppia, bastano a mettere a dura prova la serenità matrimoniale e a far emergere le inevitabili differenze caratteriali. In una serata a

A PIEDI NUDI

di Manuela Spadoni

‘Chi guarda e chi fa’Una frase che esprime al meglio il senso della vita, nella continua divisione tra chi nel mondo cerca di capire il senso delle cose e chi invece le cose le fa, in un gettarsi a piedi nudi nella vita.

NEL PARCOquattro vengono ben presto a crearsi eccentriche alleanze: Corie e Velasco, vitali e eccentrici, e Ethel e Paul che subiscono le strava-ganze dei loro "antagonisti".La vicenda è semplice e limitata a uno spazio, un appartamento, e a un tempo ben definito, qualche giorno, contestualizzata e schematizzata secondo i concetti tipici del perbenismo borghese degli anni 60/70, concetti che a oggi, pur traslati in una modernità di pensiero all’apparenza più liberale e meno formale, gli sposini Paul e Corie riescono a esprimere nel grande paradosso del fare e del guardare, un moderno essere o non essere amletico che ha perso la tragicità di Shakespeare per esprimersi in una vita più minuta e anonima, ma allo stesso tempo piena e tragica nel suo potersi evolvere in modo inaspettato e nella consapevolezza dell’imprevisto dei protagonisti. Una commedia questa che con grande leggerezza pone in evidenza in maniera incisiva nell’incedere dei dialoghi dei protagonisti un vivere che si pone il problema della complessità della vita semplice, del confronto con la diversità delle persone e della difficoltà dei rapporti. I problemi, il conflitto coniugale, i rapporti familiari e di vita quotidiana, la carriera, la casa sono sottolineati con immediato realismo e senza pathos tragico attraverso da una parte la morale conformista che valuta cose come predisposte e quindi valide da una parte, e dall’altra parte con la voglia di passione e rottura degli schemi. La quotidianità è bella fino a quando la vitalità e la sregolatezza del vicino non li divide, facendoli concepire la diversità che prima li ha completati come motivo di rottura insanabile. Eroi di tutti i giorni

dal cuore umano, vivono la vita in un pathos a mio avviso umoristico, dove non è la sola battuta il motivo di intratte-nimento ma le modalità di vissuto dei personaggi, lontani e vicini a una realtà che tende a esprimersi ma che in realtà nella forma rimane stabile, soprattutto nel modo di intendere la vita dei due protagonisti, lei che vive e lui che guarda. Paul è serio, giudizioso, prudente, Corie è vitale, appassionata, romantica; tanto l'uno è prevedibile e convenzionale quanto l'altra è imprevedibile e spudorata. Un modo di essere che sembra non avere più nessun punto di incontro quando dopo una sera di avvenimenti mondani e atipici lei semplifica la staticità di lui come quella di chi nella vita neanche guarda, ma osserva, immo-bile. Parole e termini che fanno riflettere a chi è capace di andare ‘a piedi nudi nel parco’ in inverno senza problemi. Una semplicità di concetti che rileva la complessità nasco-sta della quotidianità, della difficoltà del mantenersi stabili in situazioni che cambiano.

Lo spettacolo è una produzione Synergie Teatrali. Le scene sono di Francesco Cappelli, i costumi di Marco Nateri, le luci di Giorgio Morgese. Stefano Artissunch nel ruolo del giovane avvocato Paul Bratter, anche regista dello spetta-colo, ha infatti scelto Vanessa Gravina nel ruolo dell’affascinante e peperina Corie, Ludovica Modugno, nel ruolo di Ethel madre di Corie, e Stefano De Bernardin nel ruolo di Velasco. Chiude il cast Federico Fioresi, che già vestiva i panni del tecnico dei telefoni.

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BRUNO RADICIONIe

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Paesaggi

FANOHotel Tag****

Dicembre 2013 / Gennaio 2014

Comune di Fano Associazione Culturale

BRUNO RADICIONI

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Viale Ceccarini, 136 - 47838 Riccione (RN) - Tel e Fax 0541.691061 - [email protected]

A RICCIONE DAL 1991

Quello che tu sogni, noi lo creiamo.

dividoro.it

ciril

loso

dano

.it -

ph.

Mat

tia C

oraz

za

GIOIELLI

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Veronica Maya Russo nasce nel cuore di Parigi mentre la Francia celebra la sua Festa Nazionale.Conduttrice televisiva italiana debutta sul piccolo schermo agli inizi del duemila.La danza è stata la sua scuola di vita; dall’età di 5 anni fino al 2003 è stata danzatrice professionista.Questa disciplina le ha formato carattere corpo e modo di condurre, e a 20 anni consegue il diploma.Poco dopo vince una importante borsa di studio per la scuola di Renato Greco a Roma, debuttando in varie dance opera e nel remake teatrale del 2001 con Mario Monicelli nella commedia Amici Miei mettendo a frutto tutta l’esperienza maturata danzando, cantando e

VERONICA MAYAdi Enrico Sanchi

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recitando negli spettacoli della madre regista teatrale.La sua brillante carriera in Rai inizia con la conduzione di programmi sportivi nel 2004 accanto a grandi nomi del giorna-lismo sportivo per poi approdare e diventare ancor più celebre con lo Zecchino D’oro che conduce continuatamente dal 2006. Nel 2007 ha condotto un altro programma storico Rai Linea Verde il rotocalco televisivo dedicato al mondo dell’agricoltura.Il suo sorriso e la sua eleganza hanno accompagnato gli italiani tra il bello della natura con Linea Verde e per due estati il quotidia-no Uno Mattina Estate. Nel 2008 tiene a battesimo il format Endemol “Verdetto Finale” che raggiunge ampi consensi grazie alla sua squadra di lavoro consolidata.Lifepeople magazine incontra Veronica al teatro Antoniano di Bologna alla vigilia della conduzione dell’ottavo Zecchino D’Oro dove ci racconta di lei, i risultati raggiunti, la sua serenità profes-sionale e sentimentale e i progetti futuri.Quali sono le novità per il prossimo Zecchino d’Oro?La 56esima edizione dello zecchino d’oro rassegna internazio-nale di canzoni per bambini è nata nel 1959 e in tanti anni è rimasto fedele a se stesso. Novità importante di quest’anno è il compimento dei 50 anni del Piccolo Coro “Mariele Ventre”. Conducendo questa kermesse ho debuttato da giovane conduttrice fino a diventare oggi giovane mamma, interpretan-do i personaggi piu’ amati dai bimbi. Il palco dell’Antoniano di Bologna è sempre un banco di prova importante e vedere l’impegno con cui è costruito il programma mi obbliga a dare il meglio di me stessa anche quest’anno assieme a Pino Insegno.Alla sua ottava partecipazione allo Zecchino d’Oro, ritiene che sia un ambiente a lei famigliare?Per me è un traguardo importante condurre per l’ottava volta lo Zecchino.E’ un ambiente a me familiare dove sono nate amicizie impor-tanti come Padre Alessandro Caspoli che ha tenuto a battesimo i miei due bambini. Ho avuto il grande privilegio di far respirare a Riccardo e Tancredi mentre ero ancora in gravidanza la magica atmosfera del teatro Antoniano, ed ora stanno diventando piccoli spettatori della storica Kermesse canora.Verdetto Finale è un format che sente suo, su misura per lei?Verdetto finale è tutt’altro programma televisivo, si parla un altro linguaggio, il pubblico riesamina dei casi giudiziari, assieme a ospiti vip. E’ nato con me sei anni fa nel 2008 lo sento un format mio cercando di condurlo mettendoci il mio stile personale vissuto, la mia esperienza e la mia sensibilità senza mai essere autoreferenziale, raccontando storie forti che rappre-sentanto la fotografia del nostro paese cercando di rispettare il pubblico che si immedesima in ciò. Avendo raggiunto oltre 2.000.000 di spettatori al giorno, è una sfida vinta e il program-ma Rai in collaborazione con Endemol ha raggiunto la definitiva consacrazione.A cosa è dovuta la sua fortunata carriera in Rai?Felice della domanda...Il prossimo anno compio dieci anni in rai, sono grata e onorata di far parte di questa azienda che mi ha accolta e mi è stata sempre vicina anche nei momenti in cui ero in dolce attesa. Lavoro e mi impegno al massimo, sono stata sempre molto equilibrata sto portando avanti una carriera che ritengo privilegiata rispetto altri. Provenendo dalla danza classica, sono molto scrupolosa, esigente con il mio gruppo di lavoro e con me stessa. La mia carriera è iniziata con un provino nel 2004 per Rai Sport mentre lavoravo con papà a Montecarlo nel suo ristorante come cameriera.Essere compagna di un chirurgo plastico le crea dei proble-

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Veronica Maya Russo nasce nel cuore di Parigi mentre la Francia celebra la sua Festa Nazionale.Conduttrice televisiva italiana debutta sul piccolo schermo agli inizi del duemila.La danza è stata la sua scuola di vita; dall’età di 5 anni fino al 2003 è stata danzatrice professionista.Questa disciplina le ha formato carattere corpo e modo di condurre, e a 20 anni consegue il diploma.Poco dopo vince una importante borsa di studio per la scuola di Renato Greco a Roma, debuttando in varie dance opera e nel remake teatrale del 2001 con Mario Monicelli nella commedia Amici Miei mettendo a frutto tutta l’esperienza maturata danzando, cantando e

VERONICA MAYAdi Enrico Sanchi

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recitando negli spettacoli della madre regista teatrale.La sua brillante carriera in Rai inizia con la conduzione di programmi sportivi nel 2004 accanto a grandi nomi del giorna-lismo sportivo per poi approdare e diventare ancor più celebre con lo Zecchino D’oro che conduce continuatamente dal 2006. Nel 2007 ha condotto un altro programma storico Rai Linea Verde il rotocalco televisivo dedicato al mondo dell’agricoltura.Il suo sorriso e la sua eleganza hanno accompagnato gli italiani tra il bello della natura con Linea Verde e per due estati il quotidia-no Uno Mattina Estate. Nel 2008 tiene a battesimo il format Endemol “Verdetto Finale” che raggiunge ampi consensi grazie alla sua squadra di lavoro consolidata.Lifepeople magazine incontra Veronica al teatro Antoniano di Bologna alla vigilia della conduzione dell’ottavo Zecchino D’Oro dove ci racconta di lei, i risultati raggiunti, la sua serenità profes-sionale e sentimentale e i progetti futuri.Quali sono le novità per il prossimo Zecchino d’Oro?La 56esima edizione dello zecchino d’oro rassegna internazio-nale di canzoni per bambini è nata nel 1959 e in tanti anni è rimasto fedele a se stesso. Novità importante di quest’anno è il compimento dei 50 anni del Piccolo Coro “Mariele Ventre”. Conducendo questa kermesse ho debuttato da giovane conduttrice fino a diventare oggi giovane mamma, interpretan-do i personaggi piu’ amati dai bimbi. Il palco dell’Antoniano di Bologna è sempre un banco di prova importante e vedere l’impegno con cui è costruito il programma mi obbliga a dare il meglio di me stessa anche quest’anno assieme a Pino Insegno.Alla sua ottava partecipazione allo Zecchino d’Oro, ritiene che sia un ambiente a lei famigliare?Per me è un traguardo importante condurre per l’ottava volta lo Zecchino.E’ un ambiente a me familiare dove sono nate amicizie impor-tanti come Padre Alessandro Caspoli che ha tenuto a battesimo i miei due bambini. Ho avuto il grande privilegio di far respirare a Riccardo e Tancredi mentre ero ancora in gravidanza la magica atmosfera del teatro Antoniano, ed ora stanno diventando piccoli spettatori della storica Kermesse canora.Verdetto Finale è un format che sente suo, su misura per lei?Verdetto finale è tutt’altro programma televisivo, si parla un altro linguaggio, il pubblico riesamina dei casi giudiziari, assieme a ospiti vip. E’ nato con me sei anni fa nel 2008 lo sento un format mio cercando di condurlo mettendoci il mio stile personale vissuto, la mia esperienza e la mia sensibilità senza mai essere autoreferenziale, raccontando storie forti che rappre-sentanto la fotografia del nostro paese cercando di rispettare il pubblico che si immedesima in ciò. Avendo raggiunto oltre 2.000.000 di spettatori al giorno, è una sfida vinta e il program-ma Rai in collaborazione con Endemol ha raggiunto la definitiva consacrazione.A cosa è dovuta la sua fortunata carriera in Rai?Felice della domanda...Il prossimo anno compio dieci anni in rai, sono grata e onorata di far parte di questa azienda che mi ha accolta e mi è stata sempre vicina anche nei momenti in cui ero in dolce attesa. Lavoro e mi impegno al massimo, sono stata sempre molto equilibrata sto portando avanti una carriera che ritengo privilegiata rispetto altri. Provenendo dalla danza classica, sono molto scrupolosa, esigente con il mio gruppo di lavoro e con me stessa. La mia carriera è iniziata con un provino nel 2004 per Rai Sport mentre lavoravo con papà a Montecarlo nel suo ristorante come cameriera.Essere compagna di un chirurgo plastico le crea dei proble-

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mi quando la guarda, si sente osservata da occhi di un profes-sionista della bellezza?Nessun problema, chi mi guarda è l’uomo non il chirurgo… Ci siamo innamorati per come siamo e in soli tre anni abbiamo avuto due bambini. Lascio fuori il lavoro in famiglia e investo sempre tempo negli affetti familiari e personali. Mi sono sentita amata e osservata più che mai da Marco quando ero in dolce attesa nonostante le mie rotondità, le mie curve più accentuate, la mia morbidezza e anche nella fase di allattamento dei piccoli ho sentito sempre la sua vicinanza. Per Marco Moraci sono bella come sono senza dover ricorrere alla chirurgia estetica, anche se un domani….chissà… Con tre uomini a casa, quale è la sua sensazione quando rientra? Indubbiamente la “regina della casa” !!!Tutti mi aspettano e dipen-dono da me. Cucinare per i miei uomini,coccolarli prendermi cura di loro è per me stupendo,meraviglioso.Tutto questo mi dona tranquillità.Il suo nome è Veronica Maya, perchè anche ai suoi figli ha dato dei nomi doppi?Si esatto come il mio doppio nome Veronica Maya Russo anche ai figli abbiamo deciso per tradizione di famiglia di dare doppi nomi. Infatti il primo figlio Riccardo porta come secondo nome Filippo che è il bisnonno di Marco e Tancredi ha come secondo nome Francesco in onore dell’attuale papa.Cosa preferisce: teatro, canto, ballo o conduttrice televisiva?La conduttrice televisiva direi racchiude un po’ tutto il resto, il teatro, il canto e il ballo perché in TV mi sento sicura di stare sul binario giusto. La conduzione è una dimensione che mi fa sentire a mio agio e sento di aver raggiunto la giusta maturità. Nonostante ciò non riuscirei a nessun passaggio dei precedenti, perché vengo da un percorso formativo importante che non ha mai racchiuso l’ improvvisazione.Quanto di francese c’è in lei?Lo charme della lingua, i miei natali, il mio importante compleanno il 14 luglio festa nazionale francese, giorno dell’unità nazionale dove si commemora la presa della Bastiglia.Parigi richiama sempre le mie origini, tanti bellissimi ricordi e affetti…

Si sente più sorrentina o più parigina?Assolutamente sorrentina, campana doc, vicino al mare, ai sapori, ai gusti e agli odori della Campania. Nutro un grande amore per l’arte tramandato da mia madre, regista teatrale, ma anche l’esperienza accanto al ristorante del papà mi ha aiutato tanto a crescere e diventare una brava cuoca, infatti poi nella conduzione di Linea Verde ho approfondito le mie conoscenze gastronomi-che ed enogastronomiche.

Lei si reputa più brava, più bella o più simpatica?Grazie dei complimenti…Spero di incarnare un mix di tutte e tre le cose.

Se fosse un animale quale animale vorrebbe essere?Una gatta! Amo le coccole anche se in casa mi chiamano happy bunny…Un complimento che le piace particolarmente ricevere?Gli occhi…Suggerimenti per le giovani che, come lei, vogliono intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo?Attualmente è molto difficile costruire e intraprendere la carriera televisiva. In TV non basta entrarci con qualche comparsata per decretare il successo personale,il percorso richiede anni di studio,sacrificio e apparizioni per raggiungere popolarità. Nelle giovani di oggi vedo tanta superficialità e presunzione mentre ritengo essere doti fondamentali umiltà e cultura.Le piacerebbe girare un film? Ho fatto tante cose dalla ballerina alla conduttrice ma al momen-to non dirotterei la mia carriera su altro. Non ci si improvvisa attori e non amo prendere impegni in maniera superficiale perché non serve a nulla, pero’ un domani se capita occasione e avrò le giuste opportunità rimboccandosi le mani mai dire mai….Progetti per il futuro?“Godermi il presente” dopo dieci anni in Rai di cui otto con lo Zecchino e sei anni di Verdetto Finale, ora voglio godermi i miei due figli piccoli (Tancredi ancora lo sto allatando) bisognosi della mamma e la storia d’amore importante con Marco.Ora non ho ansia di pensare a nuovi progetti però non nego che sarei pronta in futuro per carattere e ambizione personale a valutare altre proposte e rimettermi sempre in gioco.

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mi quando la guarda, si sente osservata da occhi di un profes-sionista della bellezza?Nessun problema, chi mi guarda è l’uomo non il chirurgo… Ci siamo innamorati per come siamo e in soli tre anni abbiamo avuto due bambini. Lascio fuori il lavoro in famiglia e investo sempre tempo negli affetti familiari e personali. Mi sono sentita amata e osservata più che mai da Marco quando ero in dolce attesa nonostante le mie rotondità, le mie curve più accentuate, la mia morbidezza e anche nella fase di allattamento dei piccoli ho sentito sempre la sua vicinanza. Per Marco Moraci sono bella come sono senza dover ricorrere alla chirurgia estetica, anche se un domani….chissà… Con tre uomini a casa, quale è la sua sensazione quando rientra? Indubbiamente la “regina della casa” !!!Tutti mi aspettano e dipen-dono da me. Cucinare per i miei uomini,coccolarli prendermi cura di loro è per me stupendo,meraviglioso.Tutto questo mi dona tranquillità.Il suo nome è Veronica Maya, perchè anche ai suoi figli ha dato dei nomi doppi?Si esatto come il mio doppio nome Veronica Maya Russo anche ai figli abbiamo deciso per tradizione di famiglia di dare doppi nomi. Infatti il primo figlio Riccardo porta come secondo nome Filippo che è il bisnonno di Marco e Tancredi ha come secondo nome Francesco in onore dell’attuale papa.Cosa preferisce: teatro, canto, ballo o conduttrice televisiva?La conduttrice televisiva direi racchiude un po’ tutto il resto, il teatro, il canto e il ballo perché in TV mi sento sicura di stare sul binario giusto. La conduzione è una dimensione che mi fa sentire a mio agio e sento di aver raggiunto la giusta maturità. Nonostante ciò non riuscirei a nessun passaggio dei precedenti, perché vengo da un percorso formativo importante che non ha mai racchiuso l’ improvvisazione.Quanto di francese c’è in lei?Lo charme della lingua, i miei natali, il mio importante compleanno il 14 luglio festa nazionale francese, giorno dell’unità nazionale dove si commemora la presa della Bastiglia.Parigi richiama sempre le mie origini, tanti bellissimi ricordi e affetti…

Si sente più sorrentina o più parigina?Assolutamente sorrentina, campana doc, vicino al mare, ai sapori, ai gusti e agli odori della Campania. Nutro un grande amore per l’arte tramandato da mia madre, regista teatrale, ma anche l’esperienza accanto al ristorante del papà mi ha aiutato tanto a crescere e diventare una brava cuoca, infatti poi nella conduzione di Linea Verde ho approfondito le mie conoscenze gastronomi-che ed enogastronomiche.

Lei si reputa più brava, più bella o più simpatica?Grazie dei complimenti…Spero di incarnare un mix di tutte e tre le cose.

Se fosse un animale quale animale vorrebbe essere?Una gatta! Amo le coccole anche se in casa mi chiamano happy bunny…Un complimento che le piace particolarmente ricevere?Gli occhi…Suggerimenti per le giovani che, come lei, vogliono intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo?Attualmente è molto difficile costruire e intraprendere la carriera televisiva. In TV non basta entrarci con qualche comparsata per decretare il successo personale,il percorso richiede anni di studio,sacrificio e apparizioni per raggiungere popolarità. Nelle giovani di oggi vedo tanta superficialità e presunzione mentre ritengo essere doti fondamentali umiltà e cultura.Le piacerebbe girare un film? Ho fatto tante cose dalla ballerina alla conduttrice ma al momen-to non dirotterei la mia carriera su altro. Non ci si improvvisa attori e non amo prendere impegni in maniera superficiale perché non serve a nulla, pero’ un domani se capita occasione e avrò le giuste opportunità rimboccandosi le mani mai dire mai….Progetti per il futuro?“Godermi il presente” dopo dieci anni in Rai di cui otto con lo Zecchino e sei anni di Verdetto Finale, ora voglio godermi i miei due figli piccoli (Tancredi ancora lo sto allatando) bisognosi della mamma e la storia d’amore importante con Marco.Ora non ho ansia di pensare a nuovi progetti però non nego che sarei pronta in futuro per carattere e ambizione personale a valutare altre proposte e rimettermi sempre in gioco.

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2014CAPODANNOSUSHI NO LIMITS€ 65,00 a persona

Per chi desidera trascorrere la notte da noi Cena con camera e colazione € 250,00 a coppia

twitter.com/VictoriaPalaceH

facebook.com/qifusionsushi.cattolicaviale carducci, 24

tel. +39 0541 962921 47841 Cattolica RN

www.victoriapalace-hotel.com

LE LUCI DI CASA GATSBY SI STANNO PER RIACCENDERE!Cenone con bevande, musica live, Dj Set e spettacolo Burlesque € 90 a personaSoggiorno di una notte con serata di Capodanno, brunch e late check out € 300 a coppia

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Giovane e intraprendente regista marchigiano, Jonathan Sover-chia si occupa di video e fotografia. Laureato alla Nuct (Nuova Università di Cinema e Tv) di Roma, ha partecipato a varie collabo-razioni televisive e cinematografiche prendendo parte a produzio-ni importanti. Ha incontrato figure come Giulio Manfreonia, Antony Hopkins, Mario Martone e Loris Rossi. Oltre a videoclip e pubblicità ha prodotto cortometraggi, tra cui SkinFlame, Waybe-yond, BlackBlade e L'innamorato, pensati anche come spot. Con il corto ‘Palla al matt’ ha vinto lo scorso anno una delle puntate del ‘Tutto in 48 ore’ format di Rai5 andato in onda a Senigallia. Lo abbiamo conosciuto, e con passione ci ha introdotto nel magico e poetico mondo del cinema.

‘Poco prima del caffè’, è il tuo ultimo cortometraggio, ce ne puoi parlare?Poco prima del caffè è un cortometraggio che definirei fantasy. Con Alessia Raccichini, Jacopo Mancini. Fotografia di Michele Magliola, scenografia di Elisabetta Pierangeli, suono di Luca Barchiesi, musica di Andrea Montali. Il corto si apre con un'immagine di un orologio senza lancette. Una ragazza appena si alza dal letto, la mattina, poco prima del caffè, si dirige in sala da pranzo dove è posizionato l'orologio. Lei ha le lancette in mano, ed è in realtà padrona del proprio destino perché può decidere se mandare indietro il tempo e rivivere quello che è successo la sera prima.

JONATHAN di Jean-Claude Poderini

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Potrebbe farlo all'infinito, per questo puo’ essere schiava di se stessa e del suo vizio, oppure decidere di ‘andare avanti’.

Quale è la morale di questa interessante storia?Il tema è il destino e la nostra capacità di poterlo controllare. Visivamente il corto si sviluppa al contrario, il vino rientra nella bottiglia, la candela si riappropria della cera persa, un petalo caduto sul tavolo si riposiziona nella rosa.

Quale significato assume la decisione che prende la protago-nista del corto?La decisione finale della protagonista corrisponde con lo svilup-po del personaggio. Non voglio svelare il modo in cui questa crescita si attua. Per vedere se continuerà a viaggiare indietro nel tempo, o se decide di credere sul futuro, bisognerà guardare il corto su Youtube.

Chi è più poeta, il regista o lo sceneggiatore?Sicuramente è un corto ricco di poesia. E' il lavoro più personale che ho realizzato. Per una volta mi sono voluto dimenticare di fornire un prodotto basandomi sul compromesso tra arte e commerciabilità. In generale credo sia assolutamente giusto fornire al pubblico prodotti con una forte componente artistica, ma al tempo stesso facilmente fruibili, non fare l'arte per se stessi. E la soglia tra i due

foto Matteo Ricci

SOVERCHIA

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Giovane e intraprendente regista marchigiano, Jonathan Sover-chia si occupa di video e fotografia. Laureato alla Nuct (Nuova Università di Cinema e Tv) di Roma, ha partecipato a varie collabo-razioni televisive e cinematografiche prendendo parte a produzio-ni importanti. Ha incontrato figure come Giulio Manfreonia, Antony Hopkins, Mario Martone e Loris Rossi. Oltre a videoclip e pubblicità ha prodotto cortometraggi, tra cui SkinFlame, Waybe-yond, BlackBlade e L'innamorato, pensati anche come spot. Con il corto ‘Palla al matt’ ha vinto lo scorso anno una delle puntate del ‘Tutto in 48 ore’ format di Rai5 andato in onda a Senigallia. Lo abbiamo conosciuto, e con passione ci ha introdotto nel magico e poetico mondo del cinema.

‘Poco prima del caffè’, è il tuo ultimo cortometraggio, ce ne puoi parlare?Poco prima del caffè è un cortometraggio che definirei fantasy. Con Alessia Raccichini, Jacopo Mancini. Fotografia di Michele Magliola, scenografia di Elisabetta Pierangeli, suono di Luca Barchiesi, musica di Andrea Montali. Il corto si apre con un'immagine di un orologio senza lancette. Una ragazza appena si alza dal letto, la mattina, poco prima del caffè, si dirige in sala da pranzo dove è posizionato l'orologio. Lei ha le lancette in mano, ed è in realtà padrona del proprio destino perché può decidere se mandare indietro il tempo e rivivere quello che è successo la sera prima.

JONATHAN di Jean-Claude Poderini

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Potrebbe farlo all'infinito, per questo puo’ essere schiava di se stessa e del suo vizio, oppure decidere di ‘andare avanti’.

Quale è la morale di questa interessante storia?Il tema è il destino e la nostra capacità di poterlo controllare. Visivamente il corto si sviluppa al contrario, il vino rientra nella bottiglia, la candela si riappropria della cera persa, un petalo caduto sul tavolo si riposiziona nella rosa.

Quale significato assume la decisione che prende la protago-nista del corto?La decisione finale della protagonista corrisponde con lo svilup-po del personaggio. Non voglio svelare il modo in cui questa crescita si attua. Per vedere se continuerà a viaggiare indietro nel tempo, o se decide di credere sul futuro, bisognerà guardare il corto su Youtube.

Chi è più poeta, il regista o lo sceneggiatore?Sicuramente è un corto ricco di poesia. E' il lavoro più personale che ho realizzato. Per una volta mi sono voluto dimenticare di fornire un prodotto basandomi sul compromesso tra arte e commerciabilità. In generale credo sia assolutamente giusto fornire al pubblico prodotti con una forte componente artistica, ma al tempo stesso facilmente fruibili, non fare l'arte per se stessi. E la soglia tra i due

foto Matteo Ricci

SOVERCHIA

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foto Matteo Ricci

poli, arte e commerciabilità, è come un filo di un rasoio su cui bisogna tenersi in equilibrio. Ebbene stavolta ho volutamente calcato sulla poesia. Ho creato un video dove non esiste parlato e la musica arriva solo nel finale. Non di facile fruizione. Credo che lo spettatore debba partecipare in modo attivo e non passivo alla visione, vedendoci tutte le sfumature che vuole, interpretando. Nel corto non è chiaro il confine tra realtà e sogno. E' difficile stabilire chi è più poetico tra regista e sceneggiatore. Ognuno mette a disposizione del film la propria poetica, anche quando il regista interpreta una storia che non è sua.

Quali sono i registi che preferisci? E qualcuno ha influenzato la tua formazione?Sergio Leone in particolare è un modello assoluto di riferimento per la sua capacità di narrare con le immagini. La sua cultura visiva gli ha permesso di esprimersi attraverso delle inquadrature che spesso assumono significato simbolico e che sono capaci di arrivare a tutti, anche al pubblico meno colto. Poi Christopher Nolan che arriva alle grandi masse, esprimendosi con il linguaggio dell'arte; questo è il Cinema, e i vari Batman di Nolan lo dimostrano. Si parla della paura, della storia dell'uomo, della fragilità fisica umana. Tutto questo in film dove il protagoni-sta è comunque un idolo popolare dei ragazzi (e non solo): Batman. Nel corto invece ci sono forse influenze inconsce di registi studiati al corso di Cinema che ho frequentato, Jeunet, Gilliam, Burton.

Puoi raccontarci il tuo lavoro sul set? Usi uno storyboard? Quanto spazio lasci all’improvvisazione sul set?Al corso ho imparato sul campo a dirigere cortometraggi, cercan-do ogni volta di sopperire alla mancanza dei mezzi tecnici ed economici con la fantasia. Dalla fase di scrittura e storyboard si pensa già come ottimizzare, senza trascurare il messaggio che si vuol dare. E lo storyboard è un passaggio fondamentale. Permette di avere una dose di controllo abbastanza alta nella produzione del lavoro. Lo si pianifica prima, senza fretta. Una volta sul set, gli imprevisti sono dietro l'angolo, il tempo è il tuo più acerrimo nemico, corre spietato quando la preparazione per il lavoro invece è lenta. Pianificare una sintesi delle riprese da effettuare aiuta ad ottimizzare i tempi. Rispetto sempre lo storyboard, anche se c'è chi dice che questo porta un po' di freddezza al lavoro, perché s’improvvisa poco. Credo sia più importante l'organizza-zione e l'intelligenza; mettere in discussione u’ inquadratura che si pensava in un modo, cambiarla se le circostanze non permettono di ottenerla. Oppure, pianificare di nuovo il lavoro se l'atmosfera che si crea sul set permette di registrare situazioni non prevedibili sulla carta. E' vero che l'esperienza accumulata sui set mi sta permettendo di seguire meno rigorosamente i miei appunti, ma non credo arriverò mai sul set senza storyboard.

Quali sono i momenti più interessanti durante le riprese e quelli meno interessanti dal tuo punto di vista? I momenti emozionanti sono quando sul set rivedi l'inquadratura appena realizzata e capisci che è stato svolto un ottimo lavoro collettivo, da te, ma soprattutto da chi in quel momento ti sta aiutando dando il massimo. In particolare gli attori hanno un compito difficilissimo. Può esserci una bella scenografia, una bellissima luce, un bel movimento macchina, ma se l'attore non è partecipe il risultato non c'è. Farli entrare nella parte è il mio compito principale sul set. Spesso mi diverto a dirigere persone che non hanno mai recitato, magari quel volto mi comunica qualcosa e appena ho un personaggio per quella faccia, chiamo.

Una volta, lavorando in un azienda vinicola, in giro per i campi, vidi un trattorista, lo fermai e gli dissi che lo avrei ingaggiato per qualcosa. Lui lo prese come uno scherzo. Solo quando lo chiamai veramente si ricredette. I momenti meno belli sono quando tutto sembra andar male. A volte le cose non coincidono, magari salta la corrente mentre giri in interni di notte, perché una lampada delle tre che hai a disposizione è caduta a terra rompendosi e non sai dov’è il quadro elettrico. Bisogna sempre reagire con calma e ringraziare quelli della troupe, un tecnico o un semplice amico, ti aiuta a risolvere il problema.

In quale misura è possibile proporre idee nuove nell’ambito del cinema italiano? Come vedi oggi il cinema italiano?Proporre idee nuove per il cinema italiano è impossibile. Nessun produttore prende in esame qualcosa al di fuori dello standard cine-televisivo del momento, mentre in Spagna, Inghilterra, Belgio, Francia, Germania si producono pellicole horror, thriller, fantasy. Se hai un progetto, anche valido, consigliano di rivolgerti direttamente all'estero. Questo è un Paese malato e andrebbe curato, o meglio educato. La prima materia scolastica a subire tagli in un Paese che detiene il 75% dell'arte mondiale, è la Storia dell'Arte. Basterebbe allevare un po' meno ignoranti e magari il cinema italiano (e non solo) tornerà a dare cenni di vita.

Progetti per il futuro?Per il futuro ho un soggetto molto interessante che sto revisio-nando, si tratta di un progetto ambizioso, un lungometraggio. Ma ne parleremo più in là. Dopo aver vinto qualche premio, dopo aver prodotto e diretto vari corti, spot, videoclip, sento la necessità di fare il passo successivo, misurarmi con me stesso e con respon-sabilità più grandi, anche a costo di sbagliare. Gestire, perché no, anche un budjet che possa permettere di realizzare un prodotto più completo. Avere maggior risorse economiche non vuol dire necessariamente ottenere un prodotto migliore rispetto a quelli realizzati con poco. Aiuterebbe però nel delegare mansioni e potersi concentrare veramente sulla regia, non dovendo ricoprire contemporaneamente il ruolo di produttore, operatore, sceno-grafo, d.o.p., montatore, come spesso mi è accaduto nei miei corti.Credo che la Marche Film Commission stia facendo un buon lavoro promuovendo il nostro territorio a produzioni di calibro internazionale, ma sarebbe bello far arrivare risorse, anche minime, anche a chi nelle Marche continua a lavorare da profes-sionista in questo settore, magari ha vinto qualche concorso, perciò dovrebbe avere delle qualità, ma difficoltà nel reperire finanziamenti. In fondo ci sarà qualcuno che ha un bel soggetto pronto da produrre.

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foto Matteo Ricci

poli, arte e commerciabilità, è come un filo di un rasoio su cui bisogna tenersi in equilibrio. Ebbene stavolta ho volutamente calcato sulla poesia. Ho creato un video dove non esiste parlato e la musica arriva solo nel finale. Non di facile fruizione. Credo che lo spettatore debba partecipare in modo attivo e non passivo alla visione, vedendoci tutte le sfumature che vuole, interpretando. Nel corto non è chiaro il confine tra realtà e sogno. E' difficile stabilire chi è più poetico tra regista e sceneggiatore. Ognuno mette a disposizione del film la propria poetica, anche quando il regista interpreta una storia che non è sua.

Quali sono i registi che preferisci? E qualcuno ha influenzato la tua formazione?Sergio Leone in particolare è un modello assoluto di riferimento per la sua capacità di narrare con le immagini. La sua cultura visiva gli ha permesso di esprimersi attraverso delle inquadrature che spesso assumono significato simbolico e che sono capaci di arrivare a tutti, anche al pubblico meno colto. Poi Christopher Nolan che arriva alle grandi masse, esprimendosi con il linguaggio dell'arte; questo è il Cinema, e i vari Batman di Nolan lo dimostrano. Si parla della paura, della storia dell'uomo, della fragilità fisica umana. Tutto questo in film dove il protagoni-sta è comunque un idolo popolare dei ragazzi (e non solo): Batman. Nel corto invece ci sono forse influenze inconsce di registi studiati al corso di Cinema che ho frequentato, Jeunet, Gilliam, Burton.

Puoi raccontarci il tuo lavoro sul set? Usi uno storyboard? Quanto spazio lasci all’improvvisazione sul set?Al corso ho imparato sul campo a dirigere cortometraggi, cercan-do ogni volta di sopperire alla mancanza dei mezzi tecnici ed economici con la fantasia. Dalla fase di scrittura e storyboard si pensa già come ottimizzare, senza trascurare il messaggio che si vuol dare. E lo storyboard è un passaggio fondamentale. Permette di avere una dose di controllo abbastanza alta nella produzione del lavoro. Lo si pianifica prima, senza fretta. Una volta sul set, gli imprevisti sono dietro l'angolo, il tempo è il tuo più acerrimo nemico, corre spietato quando la preparazione per il lavoro invece è lenta. Pianificare una sintesi delle riprese da effettuare aiuta ad ottimizzare i tempi. Rispetto sempre lo storyboard, anche se c'è chi dice che questo porta un po' di freddezza al lavoro, perché s’improvvisa poco. Credo sia più importante l'organizza-zione e l'intelligenza; mettere in discussione u’ inquadratura che si pensava in un modo, cambiarla se le circostanze non permettono di ottenerla. Oppure, pianificare di nuovo il lavoro se l'atmosfera che si crea sul set permette di registrare situazioni non prevedibili sulla carta. E' vero che l'esperienza accumulata sui set mi sta permettendo di seguire meno rigorosamente i miei appunti, ma non credo arriverò mai sul set senza storyboard.

Quali sono i momenti più interessanti durante le riprese e quelli meno interessanti dal tuo punto di vista? I momenti emozionanti sono quando sul set rivedi l'inquadratura appena realizzata e capisci che è stato svolto un ottimo lavoro collettivo, da te, ma soprattutto da chi in quel momento ti sta aiutando dando il massimo. In particolare gli attori hanno un compito difficilissimo. Può esserci una bella scenografia, una bellissima luce, un bel movimento macchina, ma se l'attore non è partecipe il risultato non c'è. Farli entrare nella parte è il mio compito principale sul set. Spesso mi diverto a dirigere persone che non hanno mai recitato, magari quel volto mi comunica qualcosa e appena ho un personaggio per quella faccia, chiamo.

Una volta, lavorando in un azienda vinicola, in giro per i campi, vidi un trattorista, lo fermai e gli dissi che lo avrei ingaggiato per qualcosa. Lui lo prese come uno scherzo. Solo quando lo chiamai veramente si ricredette. I momenti meno belli sono quando tutto sembra andar male. A volte le cose non coincidono, magari salta la corrente mentre giri in interni di notte, perché una lampada delle tre che hai a disposizione è caduta a terra rompendosi e non sai dov’è il quadro elettrico. Bisogna sempre reagire con calma e ringraziare quelli della troupe, un tecnico o un semplice amico, ti aiuta a risolvere il problema.

In quale misura è possibile proporre idee nuove nell’ambito del cinema italiano? Come vedi oggi il cinema italiano?Proporre idee nuove per il cinema italiano è impossibile. Nessun produttore prende in esame qualcosa al di fuori dello standard cine-televisivo del momento, mentre in Spagna, Inghilterra, Belgio, Francia, Germania si producono pellicole horror, thriller, fantasy. Se hai un progetto, anche valido, consigliano di rivolgerti direttamente all'estero. Questo è un Paese malato e andrebbe curato, o meglio educato. La prima materia scolastica a subire tagli in un Paese che detiene il 75% dell'arte mondiale, è la Storia dell'Arte. Basterebbe allevare un po' meno ignoranti e magari il cinema italiano (e non solo) tornerà a dare cenni di vita.

Progetti per il futuro?Per il futuro ho un soggetto molto interessante che sto revisio-nando, si tratta di un progetto ambizioso, un lungometraggio. Ma ne parleremo più in là. Dopo aver vinto qualche premio, dopo aver prodotto e diretto vari corti, spot, videoclip, sento la necessità di fare il passo successivo, misurarmi con me stesso e con respon-sabilità più grandi, anche a costo di sbagliare. Gestire, perché no, anche un budjet che possa permettere di realizzare un prodotto più completo. Avere maggior risorse economiche non vuol dire necessariamente ottenere un prodotto migliore rispetto a quelli realizzati con poco. Aiuterebbe però nel delegare mansioni e potersi concentrare veramente sulla regia, non dovendo ricoprire contemporaneamente il ruolo di produttore, operatore, sceno-grafo, d.o.p., montatore, come spesso mi è accaduto nei miei corti.Credo che la Marche Film Commission stia facendo un buon lavoro promuovendo il nostro territorio a produzioni di calibro internazionale, ma sarebbe bello far arrivare risorse, anche minime, anche a chi nelle Marche continua a lavorare da profes-sionista in questo settore, magari ha vinto qualche concorso, perciò dovrebbe avere delle qualità, ma difficoltà nel reperire finanziamenti. In fondo ci sarà qualcuno che ha un bel soggetto pronto da produrre.

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Cafe' letterario dove potersi rilassareleggendo un libro,ascoltando musica..

serate a tema di lettura e musicali con artisti dal vivo.

Zoe cafe'�viale Lazio 447838 Riccione ( Rn)

La realizzazione del progetto è dello "StudioUndici" Architetti: Marco Gabellini, Igor Macrelli

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Cafe' letterario dove potersi rilassareleggendo un libro,ascoltando musica..

serate a tema di lettura e musicali con artisti dal vivo.

Zoe cafe'�viale Lazio 447838 Riccione ( Rn)

La realizzazione del progetto è dello "StudioUndici" Architetti: Marco Gabellini, Igor Macrelli

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Eleonora Pieroni è indossatrice, fotomodella che sogna il cinema. La sua predisposizione al mondo della moda e dello spettacolo si sviluppa parallelamente al suo percorso di studi. Laureata in Scienze della Formazione con il massimo dei voti è anche insegnante di scuola primaria e attiva sul sociale. Nata a Foligno, in Umbria nel 1986, è conterranea e grande stimatrice della top model Monica Bellucci. Le sue ispirazioni l’hanno portata a fare spesso le valigie per spostarsi da una città all’altra fino ad approda-re in America alla ricerca di nuove esperienze. Oggi il suo nome riecheggia tra le pagine dei giornali di moda e di gossip, il suo volto e il suo corpo si possono ammirare in cataloghi e pubblicità di famosi brand, e le sue capacità interpretative in telefilm e pellicole cinematografiche.

Come sei arrivata alla moda e al mondo dello spettacolo? La passione per la moda mi ha portato a sfilare sin dall’età di cinque anni per i negozi della mia città. A sedici anni fui notata da un talent scout durante una festa scolastica, che mi incoraggiò a

ELEONORA

OCCHI VERDI E MOLTO PIU’PIERONI

di Enrico SanchiPhoto : Alexander Brucolini (www.alexanderbrucolini.com) Alessandro Pellicciari

>>

partecipare al concorso di Miss Italia per la categoria minorenni. Da lì, seppur con il volere contrario di mio padre, iniziai a ottenere diverse vittorie nei concorsi di bellezza e così, una “vetrina” dopo l’altra sono arrivata al Cinepanettone del 2010 “A Natale mi sposo” con Massimo Boldi e poi alle fiction “Due imbroglioni e mezzo”, “Don Matteo”, il programma tv “La Grande Magia” con Teo Mammuccari e ultimamente su La5 (rete mediaset) con il programma ‘Tacco 12” affidato alla conduzione di Cristina Chiabotto. La tua famiglia ti ha mai ostacolato nelle scelte?Vengo da una famiglia con educazione molto rigida e solidi valori, già questo è stato un grosso muro da sfondare quando iniziai i primi passi ancora minorenne. E’ una bella famiglia la mia, italiana e proveniente dalla piccola provincia, i miei sono delle persone realiste e concrete, e ai loro occhi il mondo dello spettacolo non appare qualcosa di realmente produttivo e di durata, lo paragona-no a una meteora nel cielo.

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Eleonora Pieroni è indossatrice, fotomodella che sogna il cinema. La sua predisposizione al mondo della moda e dello spettacolo si sviluppa parallelamente al suo percorso di studi. Laureata in Scienze della Formazione con il massimo dei voti è anche insegnante di scuola primaria e attiva sul sociale. Nata a Foligno, in Umbria nel 1986, è conterranea e grande stimatrice della top model Monica Bellucci. Le sue ispirazioni l’hanno portata a fare spesso le valigie per spostarsi da una città all’altra fino ad approda-re in America alla ricerca di nuove esperienze. Oggi il suo nome riecheggia tra le pagine dei giornali di moda e di gossip, il suo volto e il suo corpo si possono ammirare in cataloghi e pubblicità di famosi brand, e le sue capacità interpretative in telefilm e pellicole cinematografiche.

Come sei arrivata alla moda e al mondo dello spettacolo? La passione per la moda mi ha portato a sfilare sin dall’età di cinque anni per i negozi della mia città. A sedici anni fui notata da un talent scout durante una festa scolastica, che mi incoraggiò a

ELEONORA

OCCHI VERDI E MOLTO PIU’PIERONI

di Enrico SanchiPhoto : Alexander Brucolini (www.alexanderbrucolini.com) Alessandro Pellicciari

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partecipare al concorso di Miss Italia per la categoria minorenni. Da lì, seppur con il volere contrario di mio padre, iniziai a ottenere diverse vittorie nei concorsi di bellezza e così, una “vetrina” dopo l’altra sono arrivata al Cinepanettone del 2010 “A Natale mi sposo” con Massimo Boldi e poi alle fiction “Due imbroglioni e mezzo”, “Don Matteo”, il programma tv “La Grande Magia” con Teo Mammuccari e ultimamente su La5 (rete mediaset) con il programma ‘Tacco 12” affidato alla conduzione di Cristina Chiabotto. La tua famiglia ti ha mai ostacolato nelle scelte?Vengo da una famiglia con educazione molto rigida e solidi valori, già questo è stato un grosso muro da sfondare quando iniziai i primi passi ancora minorenne. E’ una bella famiglia la mia, italiana e proveniente dalla piccola provincia, i miei sono delle persone realiste e concrete, e ai loro occhi il mondo dello spettacolo non appare qualcosa di realmente produttivo e di durata, lo paragona-no a una meteora nel cielo.

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Essere modella è solo una caratteristica. Quali sono le tue priorità?Essere modella significa incarnare il sogno che avevo da piccola: essere una Barbie e vivere nella villa con il tetto rosa e le palme nel giardino. La mia priorità (che spero di realizzare tra non molto) è formare una famiglia tutta mia con tre bambini e un uomo che mi ami per come sono, e con questa famiglia vivere in una bellissima casa e svolgere un lavoro che mi appaghi e mi renda serena. Il cinema, dopo le esperienze nel piccolo schermo e il cinepa-nettone, desideri girare qualche film o telefilm in particolare? Con quale regista ti piacerebbe collaborare?Beh qui dovremmo stendere un enorme tappeto rosso per parlare del Signor Cinema con la lettera maiuscola. Grandi registi con i quali mi piacerebbe lavorare sono: Virzì, Marco Tullio Giordana, Tornatore, Muccino, mentre del cinema americano adoro Ozpetek, Tarantino e D. Spielberg. Sarebbe fantastico poter lavorare con uno di questi registi interpretando il ruolo di donna importante come sono state le attrici che hanno fatto la storia del cinema:Brigitte Bardot, Sofia Loren e la mitica Monica Bellucci.

Quali sono gli ostacoli che hai incontrato nei concorsi di bellezza?Ahimè, sono nata nel segno del leone, quindi: perfezionista, protagonista, desiderosa di vittoria. Già questo rappresenta un ostacolo visto che nei concorsi non si può sempre vincere, e per un leone la parola sconfitta è altisonante! Gli ostacoli più grandi però che ho incontrato sono altri.

Particolari episodi stravaganti nella tua vita?L’incontro a Cannes durante il Festival del Cinema con l’attore regista Van Damme con il quale ho trascorso una serata a parlare di cinema, inoltre sono stata corteggiata da due Principi uno indiano di Dubai e un altro di famiglia reale europea. Nel tuo mondo esistono delle situazioni in cui bisogna scendere a compromessi?Essere una bella donna è una fortuna data dal caso, ma allo stesso tempo è una cosa della quale ci si può approfittare. Proprio perché il mondo della moda e dello spettacolo si basa in gran parte sulla bellezza, la bellezza rappresenta il pegno da pagare se si vuol far carriera, Ciò però a mio avviso è riduttivo e deprimente. Solo se hai solide radici riesci a fare successo! Resistere al compro-messo, essere perspicaci, e determinate fortifica lo spirito e aumenta la stima che l’altro ha di te! Come ti tieni in forma?Ho una grande passione per lo sport e il movimento. Con il lavoro che svolgo è fondamentale tenersi in forma con una sana alimen-tazione e attività fisica. Inoltre sono essenziali trattamenti, massaggi , ottime creme e buon riposo, “Mens sana in corpore sano” . Progetti per il futuro?Oltre a servizi fotografici c’è in cantiere un programma di TV streamit che spazierà dal fashion alla cucina di cui però vi lascerò il desiderio dell’attesa. Sto lavorando su un progetto che riguarda

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Essere modella è solo una caratteristica. Quali sono le tue priorità?Essere modella significa incarnare il sogno che avevo da piccola: essere una Barbie e vivere nella villa con il tetto rosa e le palme nel giardino. La mia priorità (che spero di realizzare tra non molto) è formare una famiglia tutta mia con tre bambini e un uomo che mi ami per come sono, e con questa famiglia vivere in una bellissima casa e svolgere un lavoro che mi appaghi e mi renda serena. Il cinema, dopo le esperienze nel piccolo schermo e il cinepa-nettone, desideri girare qualche film o telefilm in particolare? Con quale regista ti piacerebbe collaborare?Beh qui dovremmo stendere un enorme tappeto rosso per parlare del Signor Cinema con la lettera maiuscola. Grandi registi con i quali mi piacerebbe lavorare sono: Virzì, Marco Tullio Giordana, Tornatore, Muccino, mentre del cinema americano adoro Ozpetek, Tarantino e D. Spielberg. Sarebbe fantastico poter lavorare con uno di questi registi interpretando il ruolo di donna importante come sono state le attrici che hanno fatto la storia del cinema:Brigitte Bardot, Sofia Loren e la mitica Monica Bellucci.

Quali sono gli ostacoli che hai incontrato nei concorsi di bellezza?Ahimè, sono nata nel segno del leone, quindi: perfezionista, protagonista, desiderosa di vittoria. Già questo rappresenta un ostacolo visto che nei concorsi non si può sempre vincere, e per un leone la parola sconfitta è altisonante! Gli ostacoli più grandi però che ho incontrato sono altri.

Particolari episodi stravaganti nella tua vita?L’incontro a Cannes durante il Festival del Cinema con l’attore regista Van Damme con il quale ho trascorso una serata a parlare di cinema, inoltre sono stata corteggiata da due Principi uno indiano di Dubai e un altro di famiglia reale europea. Nel tuo mondo esistono delle situazioni in cui bisogna scendere a compromessi?Essere una bella donna è una fortuna data dal caso, ma allo stesso tempo è una cosa della quale ci si può approfittare. Proprio perché il mondo della moda e dello spettacolo si basa in gran parte sulla bellezza, la bellezza rappresenta il pegno da pagare se si vuol far carriera, Ciò però a mio avviso è riduttivo e deprimente. Solo se hai solide radici riesci a fare successo! Resistere al compro-messo, essere perspicaci, e determinate fortifica lo spirito e aumenta la stima che l’altro ha di te! Come ti tieni in forma?Ho una grande passione per lo sport e il movimento. Con il lavoro che svolgo è fondamentale tenersi in forma con una sana alimen-tazione e attività fisica. Inoltre sono essenziali trattamenti, massaggi , ottime creme e buon riposo, “Mens sana in corpore sano” . Progetti per il futuro?Oltre a servizi fotografici c’è in cantiere un programma di TV streamit che spazierà dal fashion alla cucina di cui però vi lascerò il desiderio dell’attesa. Sto lavorando su un progetto che riguarda

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la moda legata alla cucina italiana, grande business del futuro soprat-tutto all’estero. Gli studi, eccellente studentessa, sportiva, attiva nel sociale: come fai a realizzare tutto?A volte me lo chiedo anch’io come faccio a fare tutto, non mi basta il tempo e i giorni della settimana. Fortuna che posso contare sulla mia determinazione e sulle mie energie finché ci saranno, ma il segreto per fare tutto con entusiasmo è dato proprio dall’equilibrio dei due lavori che svolgo: uno appartenente a un mondo più incantato e l’altro a un mondo realistico che mi rimette con i piedi per terra e mi fa apprezzare le cose vere e semplici della vita. Un sogno nel cassetto?Ci vorrebbe un comò per contenere tutti i miei sogni! Da piccola mi posizionavo di fronte allo specchio e facevo finta di sfilare per Miss Italia e di presentare il Festival di Sanremo. Il primo sogno l’ho raggiunto, il secondo chi lo sa? Il sogno per eccellenza con la S maiuscola è sfilare per Victoria Secret a New York dove ho già realizzato uno shooting fotografico e solcare il red carpet di Cannes con un film di Muccino o Tarantino. Altri sogni sono: far parte del cast calendario Max come modella e parte presentare il Festival di Sanremo. Quali sono le dosi per arrivare al successo?Di sicuro posso dire che gran parte del merito lo attribuisco a me stessa, alla mia caparbietà, ambizione, costanza, ma soprattutto allo spiccato senso di vita e alla solarità che porto dentro. Gli studi e la formazione che ho avuto lavorando nel sociale e con persone meno fortunate mi hanno fatto apprezza-re molto di più la vita. Un ruolo importante lo devo anche alle solide radici della mia famiglia.

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la moda legata alla cucina italiana, grande business del futuro soprat-tutto all’estero. Gli studi, eccellente studentessa, sportiva, attiva nel sociale: come fai a realizzare tutto?A volte me lo chiedo anch’io come faccio a fare tutto, non mi basta il tempo e i giorni della settimana. Fortuna che posso contare sulla mia determinazione e sulle mie energie finché ci saranno, ma il segreto per fare tutto con entusiasmo è dato proprio dall’equilibrio dei due lavori che svolgo: uno appartenente a un mondo più incantato e l’altro a un mondo realistico che mi rimette con i piedi per terra e mi fa apprezzare le cose vere e semplici della vita. Un sogno nel cassetto?Ci vorrebbe un comò per contenere tutti i miei sogni! Da piccola mi posizionavo di fronte allo specchio e facevo finta di sfilare per Miss Italia e di presentare il Festival di Sanremo. Il primo sogno l’ho raggiunto, il secondo chi lo sa? Il sogno per eccellenza con la S maiuscola è sfilare per Victoria Secret a New York dove ho già realizzato uno shooting fotografico e solcare il red carpet di Cannes con un film di Muccino o Tarantino. Altri sogni sono: far parte del cast calendario Max come modella e parte presentare il Festival di Sanremo. Quali sono le dosi per arrivare al successo?Di sicuro posso dire che gran parte del merito lo attribuisco a me stessa, alla mia caparbietà, ambizione, costanza, ma soprattutto allo spiccato senso di vita e alla solarità che porto dentro. Gli studi e la formazione che ho avuto lavorando nel sociale e con persone meno fortunate mi hanno fatto apprezza-re molto di più la vita. Un ruolo importante lo devo anche alle solide radici della mia famiglia.

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Il mondo non può fare a meno dell’energia. In una parola si racchiude un qualcosa di fondamentale per la nostra esistenza. Per la vita industriale e produttiva e per la nostra normale sussistenza. Il mondo energetico di cui intendo occuparmi riguar-da fondamentalmente quello che è più vicino a tutti noi, tutti i giorni. E cioè le energie primarie che usiamo nelle nostre case. L’energia elettrica in primis, poi il metano, o le fonti similari che ci garantiscono l’energia termica necessaria a creare un comfort abitativo accettabile, che ognuno di noi regola secondo le proprie esigenze, e soprattutto, direi, secondo le proprie tasche. In passato l’energia è stata utilizzata in maniera massiccia, senza guardare poi così tanto ai quantitativi consumati. Poi è arrivata la crisi e la conseguente oculata attenzione ai costi. Allora ci siamo accorti che consumare tanta energia costava. Dopo l’austerity degli anni ’70, le case automobilistiche hanno iniziato a studiare motori più parsimoniosi. E certo che 20 anni fa chi poteva pensare di girare con Mercedes o BMW con motori da più di 200Hp consumando quanto un’utilitaria? Ce lo ha permesso la tecnologia. Poi, oltre ai costi ci siamo accorti che questo consumo smodato dell’energia stava portando danni notevoli agli equilibri naturali. Ed allora via con leggi, norme ed incentivi per promuovere soluzioni a basso impatto ambientale, parsimoniose nei consumi di energia. E poi le energie rinnovabili. Tutto questo ha iniziato ad affascinarmi qualche anno fa. Quando i progetti di efficienza energetica sono diventati progetti veri e propri. Da sviluppare ad hoc per ogni esigenza. Con quale scopo? Fondamentalmente tre sono gli scopi principali. Diminuire i consumi di energia primaria, che in un solo colpo permette l’abbassamento dei costi ed il miglioramento dell’impatto sull’ambiente. Ma diminuire i consumi utilizzando soluzioni a tecnologia avanzata che ci permettono anche un miglioramento del comfort abitativo. Certo che se io mi acconten-to di vivere a 15 gradi in inverno consumo probabilmente abbastanza poco. Ma credo di poter affermare che non è certo una

L’ANGOLODELL’ENERGIA

di Giancarlo Pierantoni

scelta confortevole. No. Le tecnologie che vogliamo descrivere in questo spazio sono le tecnologie avanzate che ci permettono di vivere meglio spendendo meno. Quanto meno? Molto meno. Talvolta quasi niente. L’esigenza è forte, perché i costi dell’energia sono aumentati a dismisura negli ultimi anni. E perché il recupero di un mondo ecologicamente sostenibile non è più uno scherzo, né un qualcosa che possiamo rimandare a domani. Ma di cosa parleremo in questo spazio? Parleremo di soluzioni e tecnologie che permetto-no di risparmiare energie primarie, quindi elettricità e metano o assimilati, fornendo maggior comfort. Cercheremo di mettere insieme l’energia del sole, con quella della terra, gestite da sistemi tecnologici moderni che a fronte della grande facilità e trasparen-za di utilizzo nascondono tecnologie di alto livello, sviluppate dalle più grandi case costruttrici, per permettere di avere un risultato impensabile fino a pochi anni fa.

Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare del fotovoltaico. A prescindere dalle soluzioni adottate dai nostri governi per gestire i meccanismi incentivanti ed arrivare pian piano alla cosiddetta “GRID PARITY”, cioè alla convenienza economica senza incentivi, è sicuramente affermabile che l’utilizzo dell’energia fotovoltaica, a prescindere dagli incentivi, che l’hanno fatta diventare anche un business, è una grande fonte di risparmio in termini economici, ma anche in termini ambientali, poiché permette una riduzione drastica e consistente dell’energia elettrica prodotta da fonti fossili. Ma il fotovoltaico non risolve il problema!!! È vero non lo risolve in toto, ma è appunto l’insieme delle tecnologie che permette la riduzione drastica dei consumi da fonti tradizionali. Una sola energia rinnovabile, una sola tecnologia per lo meno allo stato dell’arte, non consente di risolvere i problemi in toto. Non possiamo pensare che un impianto fotovoltaico possa coprire il fabbisogno per intero. Ma l’impianto fotovoltaico, coadiuvato dal solare termico e da tecnologie di sfruttamento delle risorse quali pompe di calore e geotermia ad esempio, permettono davvero di raggiungere “costo energetico zero”. Ma ne vale la pena? A fronte di un mero calcolo matematico se vogliamo anche ottimistico probabilmente no. Ma non siamo neanche così distanti dalla convenienza economica. Per cui, vista come soluzione pionieristi-ca e sicuramente conveniente in un futuro abbastanza prossimo si può cominciare a prendere in considerazione. Riscaldare, raffrescare, mantenere l’umidità ad un livello ottimale, garantire il corretto ricambio d’aria. Tutto minimizzando i costi per l’approvvigionamento di energia primaria. Questo è l’obbiettivo.Altro importante settore dove l’energia è impegnata in maniera massiccia e dove si può fare ancora molto è l’illuminazione. Negli ultimi tempi la normativa ha imposto una buona riduzione dei consumi dovuti agli assorbimenti di energia elettrica per illumina-zione. La tecnologia di conseguenza ha fatto il resto. Le possibilità sono ancora molte e le soluzioni tecnologiche si stanno svilup-pando per rendere economicamente conveniente le soluzioni prese in considerazione. Specificatamente dopo le lampade ad incandescenza ormai quasi in disuso, normalmente vengono usate le fluorescenti a basso consumo. Questi elementi hanno una resa luminosa molto superiore alle normali lampade ad incande-scenza. Ma la vera svolta è data dagli elementi illuminanti a LED. Il sistema di illuminazione a LED infatti è la soluzione tecnologica scelta anche dall’unione europea come tecnologia per

l’illuminazione per il futuro. Perché? I vantaggi sono innegabili e le ultime soluzioni raggiunte dalla tecnologia hanno fatto propen-dere per questa strada. Il LED emette luce in maniera propria. Le lampade ad incandescenza così come quelle a fluorescenza emettono luce come secondaria conseguenza di un surriscalda-mento. La luce è calda. Se toccate una lampada ad incandescenza questa scotta e se la luce di un faretto viene puntata addosso genera calore. Nel caso del LED invece la luce è emessa grazie all’emissione di fotoni stimolati dal passaggio della corrente nella giunzione elettronica. Il calore generato è dovuto al passaggio della corrente nella giunzione, quindi è un effetto secondario, dovuto al lavoro svolto dalla corrente stessa. Questo comporta un altissimo rendimento del corpo illuminante. Pensate che con le lampade ad incandescenza la resa luminosa era di appena 14 lumen per watt. La fluorescente arriva a 40-60. Il LED? Oggi siamo a 100-110 lumen/watt, che è già un traguardo eccezionale, ma tra pochi mesi saremo a 140-160. Tra due anni e mezzo a 250 lumen per watt. Quasi 20 volte di più della lampada ad incandescenza. Non male no? E gli altri vantaggi? Be il CRI, cioè il coefficiente che determina la possibilità di discriminare i colori è superiore a 80. Questo significa che riesco a vedere i colori reali in quasi tutta la gamma dal viola al rosso. Non c’è emissione di raggi ultravioletti, che sono dannosi e generano invecchiamento delle superfici e dei tessuti. Sono fatte tramite una giunzione incapsulata con materia-le plastico, quindi non si rompono come una normale lampada ma sono molto più robuste. Durano tanto. Almeno 20 volte di più di una normale lampada. Raggiungono immediatamente la massima luminosità, appena accesa, possono essere spente ed accese anche a frequenze elevate senza determinare riduzione della vita media e possono lavorare anche a bassissime temperature. Dentro un frigorifero per esempio. E gli svantaggi? Be ovvio che ci sono……

ss adriatica nord, 41 - 60019 senigallia (an)[email protected] www.soneweb.it

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Il mondo non può fare a meno dell’energia. In una parola si racchiude un qualcosa di fondamentale per la nostra esistenza. Per la vita industriale e produttiva e per la nostra normale sussistenza. Il mondo energetico di cui intendo occuparmi riguar-da fondamentalmente quello che è più vicino a tutti noi, tutti i giorni. E cioè le energie primarie che usiamo nelle nostre case. L’energia elettrica in primis, poi il metano, o le fonti similari che ci garantiscono l’energia termica necessaria a creare un comfort abitativo accettabile, che ognuno di noi regola secondo le proprie esigenze, e soprattutto, direi, secondo le proprie tasche. In passato l’energia è stata utilizzata in maniera massiccia, senza guardare poi così tanto ai quantitativi consumati. Poi è arrivata la crisi e la conseguente oculata attenzione ai costi. Allora ci siamo accorti che consumare tanta energia costava. Dopo l’austerity degli anni ’70, le case automobilistiche hanno iniziato a studiare motori più parsimoniosi. E certo che 20 anni fa chi poteva pensare di girare con Mercedes o BMW con motori da più di 200Hp consumando quanto un’utilitaria? Ce lo ha permesso la tecnologia. Poi, oltre ai costi ci siamo accorti che questo consumo smodato dell’energia stava portando danni notevoli agli equilibri naturali. Ed allora via con leggi, norme ed incentivi per promuovere soluzioni a basso impatto ambientale, parsimoniose nei consumi di energia. E poi le energie rinnovabili. Tutto questo ha iniziato ad affascinarmi qualche anno fa. Quando i progetti di efficienza energetica sono diventati progetti veri e propri. Da sviluppare ad hoc per ogni esigenza. Con quale scopo? Fondamentalmente tre sono gli scopi principali. Diminuire i consumi di energia primaria, che in un solo colpo permette l’abbassamento dei costi ed il miglioramento dell’impatto sull’ambiente. Ma diminuire i consumi utilizzando soluzioni a tecnologia avanzata che ci permettono anche un miglioramento del comfort abitativo. Certo che se io mi acconten-to di vivere a 15 gradi in inverno consumo probabilmente abbastanza poco. Ma credo di poter affermare che non è certo una

L’ANGOLODELL’ENERGIA

di Giancarlo Pierantoni

scelta confortevole. No. Le tecnologie che vogliamo descrivere in questo spazio sono le tecnologie avanzate che ci permettono di vivere meglio spendendo meno. Quanto meno? Molto meno. Talvolta quasi niente. L’esigenza è forte, perché i costi dell’energia sono aumentati a dismisura negli ultimi anni. E perché il recupero di un mondo ecologicamente sostenibile non è più uno scherzo, né un qualcosa che possiamo rimandare a domani. Ma di cosa parleremo in questo spazio? Parleremo di soluzioni e tecnologie che permetto-no di risparmiare energie primarie, quindi elettricità e metano o assimilati, fornendo maggior comfort. Cercheremo di mettere insieme l’energia del sole, con quella della terra, gestite da sistemi tecnologici moderni che a fronte della grande facilità e trasparen-za di utilizzo nascondono tecnologie di alto livello, sviluppate dalle più grandi case costruttrici, per permettere di avere un risultato impensabile fino a pochi anni fa.

Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare del fotovoltaico. A prescindere dalle soluzioni adottate dai nostri governi per gestire i meccanismi incentivanti ed arrivare pian piano alla cosiddetta “GRID PARITY”, cioè alla convenienza economica senza incentivi, è sicuramente affermabile che l’utilizzo dell’energia fotovoltaica, a prescindere dagli incentivi, che l’hanno fatta diventare anche un business, è una grande fonte di risparmio in termini economici, ma anche in termini ambientali, poiché permette una riduzione drastica e consistente dell’energia elettrica prodotta da fonti fossili. Ma il fotovoltaico non risolve il problema!!! È vero non lo risolve in toto, ma è appunto l’insieme delle tecnologie che permette la riduzione drastica dei consumi da fonti tradizionali. Una sola energia rinnovabile, una sola tecnologia per lo meno allo stato dell’arte, non consente di risolvere i problemi in toto. Non possiamo pensare che un impianto fotovoltaico possa coprire il fabbisogno per intero. Ma l’impianto fotovoltaico, coadiuvato dal solare termico e da tecnologie di sfruttamento delle risorse quali pompe di calore e geotermia ad esempio, permettono davvero di raggiungere “costo energetico zero”. Ma ne vale la pena? A fronte di un mero calcolo matematico se vogliamo anche ottimistico probabilmente no. Ma non siamo neanche così distanti dalla convenienza economica. Per cui, vista come soluzione pionieristi-ca e sicuramente conveniente in un futuro abbastanza prossimo si può cominciare a prendere in considerazione. Riscaldare, raffrescare, mantenere l’umidità ad un livello ottimale, garantire il corretto ricambio d’aria. Tutto minimizzando i costi per l’approvvigionamento di energia primaria. Questo è l’obbiettivo.Altro importante settore dove l’energia è impegnata in maniera massiccia e dove si può fare ancora molto è l’illuminazione. Negli ultimi tempi la normativa ha imposto una buona riduzione dei consumi dovuti agli assorbimenti di energia elettrica per illumina-zione. La tecnologia di conseguenza ha fatto il resto. Le possibilità sono ancora molte e le soluzioni tecnologiche si stanno svilup-pando per rendere economicamente conveniente le soluzioni prese in considerazione. Specificatamente dopo le lampade ad incandescenza ormai quasi in disuso, normalmente vengono usate le fluorescenti a basso consumo. Questi elementi hanno una resa luminosa molto superiore alle normali lampade ad incande-scenza. Ma la vera svolta è data dagli elementi illuminanti a LED. Il sistema di illuminazione a LED infatti è la soluzione tecnologica scelta anche dall’unione europea come tecnologia per

l’illuminazione per il futuro. Perché? I vantaggi sono innegabili e le ultime soluzioni raggiunte dalla tecnologia hanno fatto propen-dere per questa strada. Il LED emette luce in maniera propria. Le lampade ad incandescenza così come quelle a fluorescenza emettono luce come secondaria conseguenza di un surriscalda-mento. La luce è calda. Se toccate una lampada ad incandescenza questa scotta e se la luce di un faretto viene puntata addosso genera calore. Nel caso del LED invece la luce è emessa grazie all’emissione di fotoni stimolati dal passaggio della corrente nella giunzione elettronica. Il calore generato è dovuto al passaggio della corrente nella giunzione, quindi è un effetto secondario, dovuto al lavoro svolto dalla corrente stessa. Questo comporta un altissimo rendimento del corpo illuminante. Pensate che con le lampade ad incandescenza la resa luminosa era di appena 14 lumen per watt. La fluorescente arriva a 40-60. Il LED? Oggi siamo a 100-110 lumen/watt, che è già un traguardo eccezionale, ma tra pochi mesi saremo a 140-160. Tra due anni e mezzo a 250 lumen per watt. Quasi 20 volte di più della lampada ad incandescenza. Non male no? E gli altri vantaggi? Be il CRI, cioè il coefficiente che determina la possibilità di discriminare i colori è superiore a 80. Questo significa che riesco a vedere i colori reali in quasi tutta la gamma dal viola al rosso. Non c’è emissione di raggi ultravioletti, che sono dannosi e generano invecchiamento delle superfici e dei tessuti. Sono fatte tramite una giunzione incapsulata con materia-le plastico, quindi non si rompono come una normale lampada ma sono molto più robuste. Durano tanto. Almeno 20 volte di più di una normale lampada. Raggiungono immediatamente la massima luminosità, appena accesa, possono essere spente ed accese anche a frequenze elevate senza determinare riduzione della vita media e possono lavorare anche a bassissime temperature. Dentro un frigorifero per esempio. E gli svantaggi? Be ovvio che ci sono……

ss adriatica nord, 41 - 60019 senigallia (an)[email protected] www.soneweb.it

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LORENZO PIERLEONIMODA E SPORT, ANIMA E CORPO di Jean-Claude Poderini

Lo sa bene, cosa vuol dire ottenere e specialmente mante-nere un’ottima forma fisica, Lorenzo Pierleoni che si divide tra la passione per la moda e per lo sport.Entrato nel mondo della moda come indossatore e fotomo-dello, partecipa alle sfilate milanesi Ed è spesso chiamato per realizzare fotoshooting per cataloghi di moda e spot pubbli-citari. L’eleganza nel portamento e i caratteri del viso lo fanno apprezzare in un mondo capriccioso e in un ambiente bizzarro come quello della moda.L’altra passione, lo sport, è quella che maggiormente soddi-sfa e completa la personalità di Lorenzo Pierleoni. Due ore, quattro/cinque volte la settimana si allena presso la palestra Gymnasium Urbino (FB Gymnasium Urbino) con il cugino Donnini Denis, suo istruttore nonché responsabile della ‘Legionarivs Team’, la Federazione-Scuola di Alessio Sakara. Gli esercizi di palestra forgiano il fisico ed evidenziano una muscolatura prestante, adeguata per il mondo del fashion e aiutano a ottenere il fisico asciutto.

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LORENZO PIERLEONIMODA E SPORT, ANIMA E CORPO di Jean-Claude Poderini

Lo sa bene, cosa vuol dire ottenere e specialmente mante-nere un’ottima forma fisica, Lorenzo Pierleoni che si divide tra la passione per la moda e per lo sport.Entrato nel mondo della moda come indossatore e fotomo-dello, partecipa alle sfilate milanesi Ed è spesso chiamato per realizzare fotoshooting per cataloghi di moda e spot pubbli-citari. L’eleganza nel portamento e i caratteri del viso lo fanno apprezzare in un mondo capriccioso e in un ambiente bizzarro come quello della moda.L’altra passione, lo sport, è quella che maggiormente soddi-sfa e completa la personalità di Lorenzo Pierleoni. Due ore, quattro/cinque volte la settimana si allena presso la palestra Gymnasium Urbino (FB Gymnasium Urbino) con il cugino Donnini Denis, suo istruttore nonché responsabile della ‘Legionarivs Team’, la Federazione-Scuola di Alessio Sakara. Gli esercizi di palestra forgiano il fisico ed evidenziano una muscolatura prestante, adeguata per il mondo del fashion e aiutano a ottenere il fisico asciutto.

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Ma altresì importante e decisamente non trascurabile, oltre alle ore di allenamenti, è l’alimentazione che copre un ruolo ugualmente fondamentale.Una sana e corretta alimentazione fa si che gli sforzi degli esercizi non siano invano, ma anzi possa contribuire a plasmare il corpo di uno sportivo.Ma se pensate che si limiti a svolgere semplici, anche se impegnative, sedute di palestra con sollevamento pesi ed esercizi vari, siete lontani dalla realtà. Lui si confronta con ben altro, con le arti marziali e principalmente con la più completa: la MMA.La MMA (Mix Marzial Arts), è la più paurosa e pericolosa delle arti marziali. È uno sport che va eseguito con correttezza e intelligenza, che racchiude sia combattimento a contatto pieno dove il regolamento consente l’utilizzo sia di tecniche di percussione e sia di tecniche di lotta.

Non è difficile credere che praticando uno sport simile, e dedicando tutto quel tempo, riesca ad avere una forma perfetta, quella forma ben apprezzata dalle Agenzie di Moda milanesi.Queste lo apprezzano specialmente per la sua prestanza fisica, utile per tutti i servizi di abbigliamento e anche per l’intimo maschile nonché per l’abbigliamento sportivo, sia sportswear e sia sportivo tecnico.Anche se può apparire crudele e duro, le Arti Marziali Miste sono basate non solo sulla forza fisica, ma sono determinate da una continua concentrazione, esercizio mentale e fisico. Non a caso la locuzione latina ‘mens sana in corpore sano’.

Crediti:Photo: Marco Trionfetti Model: Lorenzo Pierleoni (FB Lorenzo Pierleoni)

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Ma altresì importante e decisamente non trascurabile, oltre alle ore di allenamenti, è l’alimentazione che copre un ruolo ugualmente fondamentale.Una sana e corretta alimentazione fa si che gli sforzi degli esercizi non siano invano, ma anzi possa contribuire a plasmare il corpo di uno sportivo.Ma se pensate che si limiti a svolgere semplici, anche se impegnative, sedute di palestra con sollevamento pesi ed esercizi vari, siete lontani dalla realtà. Lui si confronta con ben altro, con le arti marziali e principalmente con la più completa: la MMA.La MMA (Mix Marzial Arts), è la più paurosa e pericolosa delle arti marziali. È uno sport che va eseguito con correttezza e intelligenza, che racchiude sia combattimento a contatto pieno dove il regolamento consente l’utilizzo sia di tecniche di percussione e sia di tecniche di lotta.

Non è difficile credere che praticando uno sport simile, e dedicando tutto quel tempo, riesca ad avere una forma perfetta, quella forma ben apprezzata dalle Agenzie di Moda milanesi.Queste lo apprezzano specialmente per la sua prestanza fisica, utile per tutti i servizi di abbigliamento e anche per l’intimo maschile nonché per l’abbigliamento sportivo, sia sportswear e sia sportivo tecnico.Anche se può apparire crudele e duro, le Arti Marziali Miste sono basate non solo sulla forza fisica, ma sono determinate da una continua concentrazione, esercizio mentale e fisico. Non a caso la locuzione latina ‘mens sana in corpore sano’.

Crediti:Photo: Marco Trionfetti Model: Lorenzo Pierleoni (FB Lorenzo Pierleoni)

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INDAGARE SULL’ARTE

di Teresio Troll

Raymond Chandler non è un pittore, nemmeno un poeta (almeno per quanto si conosca di lui). Raymond Chandler è uno scrittore divenuto, dopo il suo primo romanzo, uno sceneggiatore di Hollywood. E allora? Allora, nel suo romanzo ‘Farewell, my lovely’, il protagonista, l’investigatore Philip Marlowe ha nell’u�cio appeso un quadro. Si tratta di una riproduzione di un autoritratto di un altro Philip: Rembrandt. Leggendo il suo libro mi sono ovviamente chiesto: cosa c’entra Rembrandt con un investigatore privato protagonista di novelle ‘noir’? Chandler è un tipo preciso, non l’ha certo buttata lì. La risposta è semplice e l’ho già detta: cosa fa Marlowe? Marlowe indaga. Il suo mestiere è ricordarsi di ogni singolo dettaglio, metterli in relazione per poi indagare sui fatti. Per altri indagare è, invece, incamerare dati continuamente per indagare sul nulla, sull’anima umana.E costruire coi dati raccolti una nuova storia, simile e di�erente da altre mille storie. Scrivere una parola, come una nota musicale, per sentire poi come suona in modo di�erente.Per altri ancora che non sono disposti a comunicare con la scrittura, i dati raccolti �niscono su una tela, dentro un universo di segni, colori, materia. Lo scopo non è ricreare un racconto, mettere insieme i termini e le note di una nuova lirica. Non c’è intento. C’è solo un’insaziabile destino che li porta a incamerare dati come un processore informatico; dati continui a sovrapporsi, a ripetersi. Nulla sfugge al loro sguardo: gambe, volti, culi, foglie, cani, treni, polvere, acqua, labbra, nuvole. Non hanno né scampo né tregua da questo tormento che li segue anche nel loro sonno. A volte soprat-tutto nel sonno. La gente li chiama ‘artisti’, altre volte ‘poeti’. Incon-sapevoli del fatto che anche ‘poeta’ signi�chi ‘creatore’. Loro si mettono in tasca questo insu�ciente vocabolo come una coccar-

da, una piccola coccarda che gli dà almeno il privilegio di essere liberi nella forma di vivere. Ogni tanto la tirano fuori e la mostrano sul tessuto di una tela, di una pietra, di un sonetto impastato e ombroso come un quadro di Rembrandt. Impiastrato e ombroso come un caso di Marlowe, sempre irrisolto.

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INDAGARE SULL’ARTE

di Teresio Troll

Raymond Chandler non è un pittore, nemmeno un poeta (almeno per quanto si conosca di lui). Raymond Chandler è uno scrittore divenuto, dopo il suo primo romanzo, uno sceneggiatore di Hollywood. E allora? Allora, nel suo romanzo ‘Farewell, my lovely’, il protagonista, l’investigatore Philip Marlowe ha nell’u�cio appeso un quadro. Si tratta di una riproduzione di un autoritratto di un altro Philip: Rembrandt. Leggendo il suo libro mi sono ovviamente chiesto: cosa c’entra Rembrandt con un investigatore privato protagonista di novelle ‘noir’? Chandler è un tipo preciso, non l’ha certo buttata lì. La risposta è semplice e l’ho già detta: cosa fa Marlowe? Marlowe indaga. Il suo mestiere è ricordarsi di ogni singolo dettaglio, metterli in relazione per poi indagare sui fatti. Per altri indagare è, invece, incamerare dati continuamente per indagare sul nulla, sull’anima umana.E costruire coi dati raccolti una nuova storia, simile e di�erente da altre mille storie. Scrivere una parola, come una nota musicale, per sentire poi come suona in modo di�erente.Per altri ancora che non sono disposti a comunicare con la scrittura, i dati raccolti �niscono su una tela, dentro un universo di segni, colori, materia. Lo scopo non è ricreare un racconto, mettere insieme i termini e le note di una nuova lirica. Non c’è intento. C’è solo un’insaziabile destino che li porta a incamerare dati come un processore informatico; dati continui a sovrapporsi, a ripetersi. Nulla sfugge al loro sguardo: gambe, volti, culi, foglie, cani, treni, polvere, acqua, labbra, nuvole. Non hanno né scampo né tregua da questo tormento che li segue anche nel loro sonno. A volte soprat-tutto nel sonno. La gente li chiama ‘artisti’, altre volte ‘poeti’. Incon-sapevoli del fatto che anche ‘poeta’ signi�chi ‘creatore’. Loro si mettono in tasca questo insu�ciente vocabolo come una coccar-

da, una piccola coccarda che gli dà almeno il privilegio di essere liberi nella forma di vivere. Ogni tanto la tirano fuori e la mostrano sul tessuto di una tela, di una pietra, di un sonetto impastato e ombroso come un quadro di Rembrandt. Impiastrato e ombroso come un caso di Marlowe, sempre irrisolto.

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La voce è quella tipica napoletana, inconfondibile. L’aspetto è tipicamente mediterraneo con capelli e occhi scuri. Il fisico è scolpito. Lo sguardo deciso. Il suo sarcasmo arriva al momento giusto e con la battuta giusta. Ma di tutte queste cose ciò che colpisce di Marco Maddaloni, atleta delle Fiamme Azzurre, è la sua irrefrenabile corsa verso un obiettivo da cui poi ne scaturi-scono a cascata altri. Lui è un judoka italiano classe 1984 che all’età di diciassette anni vinse il titolo di campione assoluto della Repubblica Italiana nella categoria Judo Under 73 kg, e ancora oggi ne detiene il primato. Sette volte campione di judo italiano per età, di cui tre volte campione italiano di tutte le età. A quattordici anni campione di classe. Due volte campione d’Europa. Dal 7 settembre 2013 è Oro alla Judo European Cup Senior in Bratislava (Slovacchia) e dal 19 ottobre Oro alla Ijf Europan Open ( ex World Cup) di Glasgow. I suoi obiettivi futuri sono: Olimpiadi 2016, il matrimonio, più spazio al judo in Italia, più riscontro per chi fa sacrifici nello sport ma è costretto

MARCO MADDALONIdi Agnese Testadiferro

JUDOKA DAL PRIMATO SENZA PRECEDENTI, CI RACCONTA COME LO SPORT DEVE AIUTARE A FAR SPICCARE IL VOLO

a smettere per mancanza di attenzione mediatica e quindi di sostegno. Reduce dal reality di Raidue ‘Pechino Express’ vinto in coppia con il nuotatore Massimiliano Rosolino, spera che un giorno venga data la giusta visibilità a tutti gli sport, come avviene per il calcio.

Quando nasce la passione per il judo?Nasce e si sviluppa in modo estremamente naturale. Il judo è una passione di famiglia. A Scampia abbiamo anche una palestra dove si pratica il judo, ‘Star Judo Club Napoli’ di Gianni Maddaloni, mio padre. Quando a undici anni sono arrivate le prime medaglie ho iniziato a praticarlo a livello agonistico.

Questo centro sportivo di famiglia è molto sensibile alla crescita e allo sviluppo dei bambini della zona di Scam-pia…, uno dei quartieri più disagiati di Napoli?Si, stiamo da anni portando avanti un progetto importante per

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Scampia, ‘Progetto Maddaloni0. La nostra è una zona disagiata ed è fondamentale fare qualcosa. Noi diamo la possibilità di far praticare il judo ai bambini a prezzi davve-ro simbolici, facciamo rieducazione con lo sport per recuperare situazioni problema-tiche e reintegrare in società i giovani minori detenuti. Vogliamo veder realizzata una società civile attraverso lo sport, la cultura e la legalità. Aiutiamo anche le donne con la possibilità di fare ecografie al seno per prevenire tumori. I Ministeri della Giustizia, della Gioventù, delle Pari Oppor-tunità ci hanno riconosciuto come società impegnata nel recupero e reintegro di giovani minori detenuti. Le autorità locali ci sostengono perché operiamo con passione per bambini, ragazzi e famiglie del quartiere Scampia operando nel sociale. Siamo orgogliosi del nostro lavoro anche perché risultiamo essere una delle associazioni maggiormente impegnate in prima linea per il recupero di giovani in difficoltà, compresi bambini diversamente abili e non vedenti.

Come si può emergere nella vita prove-nendo da una realtà con molte proble-matiche?Con la rabbia e la voglia di affermarsi nella vita. Lo sport aiuta tantissimo. E questo lo vedo nella palestra di famiglia: sarebbe bello avere una ‘cittadella dello sport’ in ogni città d’Italia o quartiere disagiato o comunque in ogni posto dove ci sono giovani allo sbando che però hanno la grinta per voler cambiare la propria vita.

Il judo cosa insegna a un bambino?Insegna che nella vita ci sono delle regole da rispettare; è educazione salutare e chiedere il permesso di fare qualcosa quando non si è da soli; all’altro si deve rispetto. Chi fa judo ancor prima di salire sul tatami si deve togliere le scarpe, chiedere di poter salire, salutare, poi chiedere se si può scendere. Stringere la mano all’avversario è importante. Quando si vince o si perde, si deve scendere dal tatami a testa alta. Il judo rappresenta uno stile di vita, inoltre è uno degli sport fisici e motori più completi, e questo lo dicono i risultati di molte ricerche. Consiglio a tutti il judo, regala emozioni, forma caratterial-mente e fisicamente.

Perché uno sportivo decide di parteci-pare a un reality?Per dare lustro al mio sport. Semplicemen-te per questo. Purtroppo solo il calcio, senza far polemica, è considerato più di

ogni altra attività sportiva, e questo è per me uno sbaglio. Con la risonanza mediatica che si ha con trasmissioni televisive e reality è più semplice parlare e far conoscere una realtà che merita attenzione. Mi auguro di avere un riscontro non solo di popolarità fine a se stessa, ma di avere gli spazi necessari per trasmettere ciò che il judo rappresenta, ciò che fa per la crescita dei ragazzi, cosa insegna e quindi destare curiosità. Ci sono sportivi che portano alta la bandiera Italiana nelle discipline più disparate e in pochi ne conosco-no il nome e il vero significato della disciplina stessa.

Pechino Express è un reality d’avventura che fa girare il mondo e superare prove difficili. L’edizione 2013 ha avuto come meta finale Bangkok. Quali sono stati i momenti più toccanti?E’ stata un’esperienza che mi ha fatto vivere con un euro al giorno, poche cose, niente orologio ma mi ha regalato tanto, soprattutto un nuovo amico, Massimiliano Rosolino. Mi sono adattato a tutto senza problemi, data la mia origine. Ma le cose più brutte sono state gli sguardi tristi dei bambini, i volti affamati delle persone che pur di far mangiare noi concorrenti si privavano del cibo: ovviamente preferivo non mangiare io. Ho visto auto iper lussuose e povertà allo stato puro a distanza di pochi chilometri.

Hai un sogno per la televisione? Si, vorrei poter realizzare una trasmissione, o meglio un documentario di più puntate interamente dedicato al judo.

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NON SOLO VINO - VIA LITORANEA, 274 - ESSEPI - VIA XXV APRILE sncMAROTTA DI MONDOLFO (PU)

T.0721.969482 - C.348.3037283 [email protected]

Il 21 dicembre ore 21.00 dinner party with Life and People & Lenny c/o Naomivia lungomare 137, 60018 Marina Di Montemarciano (An) - info: 348.8552098

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SHOWRESTAURANT by NAOMI

via lungomare 137, 60018 Marina Di Montemarciano, Marche, Italy

Christmasdinner&party

Sabato 21 dicembre

dj rouge voice andrea tonticena spettacolo conluca cerigioni (al piano)

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info: 071/9194074 - 348.8552098

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IL TRUCCO C’E’ di Laura Bruscia

Creo la moda è lo slogan del salone di bellezza e l’idea principale della hair stylist e make upper Creola.

Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame? E lo specchio, puntualmente, risponde: Signora, voi siete la più bella di tutte! E' così che ogni donna desidera essere ogni giorno. Naturalmente anche l'uomo è oggi molto attento all'estetica, facendo propria la massima 'belli dentro, belli fuori'. Ecco perché sono sempre più ricercati i maghi del look. Sanno fare miracoli.Estetisti, acconciatori, visagisti e truccatori sono dei professio-nisti quali�cati della bellezza, che traducono i desideri estetici in realtà, consigliando, trattamenti, lozioni, trucchi tagli e acconciature personalizzate per ogni occasione.Il mondo del look pone oggi sempre più s�de: non solo quelle della bellezza, ma anche e soprattutto quelle riguardanti la cura di sé, che rimandano a un concetto ben più ampio e profondo, l'amore e il rispetto per sé stessi. In Italia sono numerosi i saloni di bellezza fashion per donna e uomo, che testimoniano grande creatività e lunga esperienza nel settore. Creola, la titolare di Creolamoda, è un esempio di professioni-

sta dinamica, che sa crescere in un mercato sempre più esigente, in cui, per poter sopravvivere alla concorrenza, è necessario inventare sempre qualcosa di nuovo. Anche gli accessori fashion giocano un ruolo importante nel mondo della bellezza. Simpatiche ed eleganti mollette per capelli, numerosi anelli, bracciali, collane, orecchini di ogni tipo e tanto altro ancora propone questa hair stylist per impreziosire e migliorare il look.Il tatuaggio estetico per ritoccare e tracciare le sopracciglia è inoltre una tecnica innovativa, che trova ampio consenso nella vasta clientela, che si vede armonizzare magicamente i tratti del proprio viso.Nel rispetto della personalità e delle caratteristiche �siche del soggetto, nei saloni per acconciature e make up vengono impiegati prodotti esclusivamente ad uso professionale di alta qualità, come creme per la salute della cute e dei capelli. Il �ne è sempre quello di soddisfare ogni cliente, dal più ra�nato a quello più estroso e cool.

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IL TRUCCO C’E’ di Laura Bruscia

Creo la moda è lo slogan del salone di bellezza e l’idea principale della hair stylist e make upper Creola.

Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame? E lo specchio, puntualmente, risponde: Signora, voi siete la più bella di tutte! E' così che ogni donna desidera essere ogni giorno. Naturalmente anche l'uomo è oggi molto attento all'estetica, facendo propria la massima 'belli dentro, belli fuori'. Ecco perché sono sempre più ricercati i maghi del look. Sanno fare miracoli.Estetisti, acconciatori, visagisti e truccatori sono dei professio-nisti quali�cati della bellezza, che traducono i desideri estetici in realtà, consigliando, trattamenti, lozioni, trucchi tagli e acconciature personalizzate per ogni occasione.Il mondo del look pone oggi sempre più s�de: non solo quelle della bellezza, ma anche e soprattutto quelle riguardanti la cura di sé, che rimandano a un concetto ben più ampio e profondo, l'amore e il rispetto per sé stessi. In Italia sono numerosi i saloni di bellezza fashion per donna e uomo, che testimoniano grande creatività e lunga esperienza nel settore. Creola, la titolare di Creolamoda, è un esempio di professioni-

sta dinamica, che sa crescere in un mercato sempre più esigente, in cui, per poter sopravvivere alla concorrenza, è necessario inventare sempre qualcosa di nuovo. Anche gli accessori fashion giocano un ruolo importante nel mondo della bellezza. Simpatiche ed eleganti mollette per capelli, numerosi anelli, bracciali, collane, orecchini di ogni tipo e tanto altro ancora propone questa hair stylist per impreziosire e migliorare il look.Il tatuaggio estetico per ritoccare e tracciare le sopracciglia è inoltre una tecnica innovativa, che trova ampio consenso nella vasta clientela, che si vede armonizzare magicamente i tratti del proprio viso.Nel rispetto della personalità e delle caratteristiche �siche del soggetto, nei saloni per acconciature e make up vengono impiegati prodotti esclusivamente ad uso professionale di alta qualità, come creme per la salute della cute e dei capelli. Il �ne è sempre quello di soddisfare ogni cliente, dal più ra�nato a quello più estroso e cool.

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Studiando nei minimi dettagli la forma del viso, con il trucco vengo-no evidenziati i pregi e nascosti i difetti, facendo particolare attenzione alle linee e forme. Il segreto di ogni truccatore è quello di dare luce nei punti giusti, sia per quanto riguarda gli occhi che per quanto riguarda il viso. Quindi la scelta dei colori e delle sfumature per il make up non è mai casuale.Cura dunque il tuo aspetto: chi ha detto che l'amore è cieco? (Mae West).

Photo: Gabriel Delacroix 

Salone di bellezza CreolamodaPiazza Kennedy, 761037 Marotta (PU)Tel 0721 96677

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Grand Hotel Des Bains RiccioneViale Gramsci, 56 - Tel. 0541 601 650 - [email protected]

www. grandhoteldesbains.com

LET US STAY WITH YOU

A Collection of Exceptional Stories, Tips, Recipes, and Memorable Momentsfrom the Ladies and Gentlemen at Grand Hotel Des Bains

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di Agnese Testadiferro

BIOCOSMO LABORATOIRE DERMATOLOGIQUE

Nuovi orizzonti nella cosmesi grazie alle nanotecnologie! Per una pelle perfetta si deve agire in profondità e la nuova tecno-logia della linea di cosmeceutici a marchio BIOCOSMO dell’azienda italiana N.P. Pharma in collaborazione con la società farmaceutica Pentapharm, azienda leader dal 1948 nel settore farmaceutico, cosmetico e diagnostico, risponde alle esigenze sempre più precise di donne e uomini attenti al proprio aspetto. Biocosmo è la prima linea di cosmeceutici a utilizzare le nanotecnologie nella cosmesi ed è una linea innovativa per la giovinezza del viso.La regola di questa azienda è: curare le cause e non le conse-guenze delle imperfezioni della pelle e lavorare a livello cellula-re per risolvere i problemi dall'interno. Le nanotecnologie sono sostanze attive ad alta concentrazione che favoriscono la rigenerazione cellulare e quindi il ringiovanimento della pelle, rendendo la cosmesi veramente curativa.Le nanoparticelle favoriscono il recupero del bilancio energeti-co naturale delle cellule e ne ravvivano i meccanismi per la rigenerazione, ra�orzano il sistema immunitario, migliorano l'elasticità e il metabolismo della pelle rendendone perfetta l’idratazione e prevenendone l’invecchiamento precoce.Star italiane e internazionali come Simona Ventura, Elisabetta Canalis, Gli Angeli di Victoria Secret’s, Katy Perry, Karl Lagerfeld, Charlotte Casiraghi e tante altre ancora usano questi prodotti per preservare e mostrare la bellezza che tutti ammirano.Biocosmo è una linea formulata da uno sta� di ricercatori scienti�ci e chirurghi estetici italiani. La missione aziendale è quella di garantire l'alta qualità dei propri prodotti sia in chiave di purezza, sia di qualità dei principi attivi e di reale elevata concentrazione degli stessi.Tutti i principi attivi utilizzati sono della migliore qualità esistente sul mercato, e con pesi molecolari ideali per garantir-ne l'e�ettiva penetrazione. I prodotti nanocosmetici permettono di prevenire sia l’invecchiamento cutaneo precoce che diverse patologie grazie a una correzione ‘morbida’ di processi che avvengono nelle cellule della pelle in fasi iniziali e avanzate. I trattamenti della linea sono quindi Anti-Age. Esistono due linee sul mercato: la Linea 1 ‘Cellular Activator’ e la Linea 2 ‘Dna Skin Cell Repairer’I trattamenti si dividono in due categorie. La Linea 1 “Cellular Activator” è attivatore naturale di acido ialuronico e collagene con il principio attivo SYN HYCAN. Consi-gliata dai trentacinque anni in poi perché combatte il rilassa-mento della pelle aumentando la produzione di Ialuronano (300%) migliorando la genesi delle Fibrille di Collagene. Aumenta di tre volte la produzione di acido ialuronico (+ 300 %). Ha e�etto rassodante e rimodellante attraverso la stimola-zione della biosintesi dei GAG. I GAG sono glicosaminoglicani e costituiscono una riserva per il derma. La Linea 2 “DNA Skin Cell Repairer” protegge e ripara il Dna delle cellule. Rimodella la pelle del viso con il Siero di Vipera (3%), principio Attivo SYN AKE. Consigliato dai venticinque anni perché diminuisce la profondità delle rughe, protegge il DNA delle cellule della pelle dall’invecchiamento, aumenta la tonici-tà e l’idratazione della cute, stimola le difese naturali di una pelle matura, inducendo la longevità cellulare, favorisce la detossi�cazione di una pelle stressata, aumenta il metabolismo cellulare. Inoltre riduce la contrazione delle cellule muscolari (-68%) levigando la pelle e prevenendo la formazione delle prime rughe d’espressione.

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di Agnese Testadiferro

BIOCOSMO LABORATOIRE DERMATOLOGIQUE

Nuovi orizzonti nella cosmesi grazie alle nanotecnologie! Per una pelle perfetta si deve agire in profondità e la nuova tecno-logia della linea di cosmeceutici a marchio BIOCOSMO dell’azienda italiana N.P. Pharma in collaborazione con la società farmaceutica Pentapharm, azienda leader dal 1948 nel settore farmaceutico, cosmetico e diagnostico, risponde alle esigenze sempre più precise di donne e uomini attenti al proprio aspetto. Biocosmo è la prima linea di cosmeceutici a utilizzare le nanotecnologie nella cosmesi ed è una linea innovativa per la giovinezza del viso.La regola di questa azienda è: curare le cause e non le conse-guenze delle imperfezioni della pelle e lavorare a livello cellula-re per risolvere i problemi dall'interno. Le nanotecnologie sono sostanze attive ad alta concentrazione che favoriscono la rigenerazione cellulare e quindi il ringiovanimento della pelle, rendendo la cosmesi veramente curativa.Le nanoparticelle favoriscono il recupero del bilancio energeti-co naturale delle cellule e ne ravvivano i meccanismi per la rigenerazione, ra�orzano il sistema immunitario, migliorano l'elasticità e il metabolismo della pelle rendendone perfetta l’idratazione e prevenendone l’invecchiamento precoce.Star italiane e internazionali come Simona Ventura, Elisabetta Canalis, Gli Angeli di Victoria Secret’s, Katy Perry, Karl Lagerfeld, Charlotte Casiraghi e tante altre ancora usano questi prodotti per preservare e mostrare la bellezza che tutti ammirano.Biocosmo è una linea formulata da uno sta� di ricercatori scienti�ci e chirurghi estetici italiani. La missione aziendale è quella di garantire l'alta qualità dei propri prodotti sia in chiave di purezza, sia di qualità dei principi attivi e di reale elevata concentrazione degli stessi.Tutti i principi attivi utilizzati sono della migliore qualità esistente sul mercato, e con pesi molecolari ideali per garantir-ne l'e�ettiva penetrazione. I prodotti nanocosmetici permettono di prevenire sia l’invecchiamento cutaneo precoce che diverse patologie grazie a una correzione ‘morbida’ di processi che avvengono nelle cellule della pelle in fasi iniziali e avanzate. I trattamenti della linea sono quindi Anti-Age. Esistono due linee sul mercato: la Linea 1 ‘Cellular Activator’ e la Linea 2 ‘Dna Skin Cell Repairer’I trattamenti si dividono in due categorie. La Linea 1 “Cellular Activator” è attivatore naturale di acido ialuronico e collagene con il principio attivo SYN HYCAN. Consi-gliata dai trentacinque anni in poi perché combatte il rilassa-mento della pelle aumentando la produzione di Ialuronano (300%) migliorando la genesi delle Fibrille di Collagene. Aumenta di tre volte la produzione di acido ialuronico (+ 300 %). Ha e�etto rassodante e rimodellante attraverso la stimola-zione della biosintesi dei GAG. I GAG sono glicosaminoglicani e costituiscono una riserva per il derma. La Linea 2 “DNA Skin Cell Repairer” protegge e ripara il Dna delle cellule. Rimodella la pelle del viso con il Siero di Vipera (3%), principio Attivo SYN AKE. Consigliato dai venticinque anni perché diminuisce la profondità delle rughe, protegge il DNA delle cellule della pelle dall’invecchiamento, aumenta la tonici-tà e l’idratazione della cute, stimola le difese naturali di una pelle matura, inducendo la longevità cellulare, favorisce la detossi�cazione di una pelle stressata, aumenta il metabolismo cellulare. Inoltre riduce la contrazione delle cellule muscolari (-68%) levigando la pelle e prevenendo la formazione delle prime rughe d’espressione.

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Beauty

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THE WEB WORLD L'autostrada informatica trasformerà la nostra cultura tanto drasticamente quanto l'invenzione della stampa di Gutenberg ha trasformato quella del Medio Evo' (Bill Gates).E' ormai necessario farsene una ragione: la rete informatica e i social network sono oggi i protagonisti assoluti nella scena della storia mondiale.Ogni vicenda umana, di natura politica, psicologica, sociale o professionale trova la massima espressione e celerità on line, facendo il giro del globo con la velocità della luce.Operazioni molto semplici e facilmente accessibili, come l'iscrizione a facebook o la creazione di un blog, causano immediatamente il tra�co web, promuovendo un'idea, un progetto o un determinato prodotto. Ciò vale sia per i blogger, che per hobby redigono testi su numerose tematiche di vario interesse, e sia per i blogger, che a pagamento pubblicizzano progetti ad hoc, come i siti aziendali. Naturalmente gli utenti on line manifesteranno il proprio indice di gradimento, che sarà ben visibile a tutti, se verran-no postati contenuti attendibili e soprattutto di qualità.Da un punto di vista più strettamente professionale, una valida testimonianza riguardo il mondo del web, ci è fornita dalla nota società Ektos di Bologna, da parte dell'imprendi-trice Adriana Carmen Golofca.L’uso adeguato delle nuove tecnologie informatiche è oggi la chiave fondamentale per il successo delle aziende italiane ed estere,a�erma convinta la titolare di questa società informatica. Da numerosi anni, infatti, lo studio cura, progetta e realizza soluzioni informatiche web per aziende che vogliono rimanere competitive nel panorama non solo nazionale, ma mondiale.Ektos supporta dunque i speci�ci processi organizzativi e di business del proprio cliente, grazie all'elevata competenza e professionalità del suo team, proponendo sempre soluzioni e�caci in tempi brevi.Fra i numerosi servizi, quelli più richiesti sono la realizzazio-ne dei siti web, gestionali personalizzati, siti e-commerce, SEO Marketing, Social Media Marketing e Brand Reputation.I servizi SEO di questa società informatica, permettono di ottenere i migliori risultati nel posizionamento sui motori di ricerca e quindi di incrementare notevolmente la visibilità del sito e il tra�co utenti. Insomma, un mondo in continua evoluzione, quello del web!Ma se da un lato esso è facilmente consultabile da tutti, che interagiscono con tutto, dall'altro richiede sempre più competenze tecniche innovative da parte degli ingegneri informatici, altamente specializzati nella produzione di software, ma anche esperti in comunicazione, come insegna la società Ektos).

Ektos di Adriana Carmen Golofca via Nicolo Pisano, 36

40138 Bologna

[email protected]

di Laura Bruscia

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THE WEB WORLD L'autostrada informatica trasformerà la nostra cultura tanto drasticamente quanto l'invenzione della stampa di Gutenberg ha trasformato quella del Medio Evo' (Bill Gates).E' ormai necessario farsene una ragione: la rete informatica e i social network sono oggi i protagonisti assoluti nella scena della storia mondiale.Ogni vicenda umana, di natura politica, psicologica, sociale o professionale trova la massima espressione e celerità on line, facendo il giro del globo con la velocità della luce.Operazioni molto semplici e facilmente accessibili, come l'iscrizione a facebook o la creazione di un blog, causano immediatamente il tra�co web, promuovendo un'idea, un progetto o un determinato prodotto. Ciò vale sia per i blogger, che per hobby redigono testi su numerose tematiche di vario interesse, e sia per i blogger, che a pagamento pubblicizzano progetti ad hoc, come i siti aziendali. Naturalmente gli utenti on line manifesteranno il proprio indice di gradimento, che sarà ben visibile a tutti, se verran-no postati contenuti attendibili e soprattutto di qualità.Da un punto di vista più strettamente professionale, una valida testimonianza riguardo il mondo del web, ci è fornita dalla nota società Ektos di Bologna, da parte dell'imprendi-trice Adriana Carmen Golofca.L’uso adeguato delle nuove tecnologie informatiche è oggi la chiave fondamentale per il successo delle aziende italiane ed estere,a�erma convinta la titolare di questa società informatica. Da numerosi anni, infatti, lo studio cura, progetta e realizza soluzioni informatiche web per aziende che vogliono rimanere competitive nel panorama non solo nazionale, ma mondiale.Ektos supporta dunque i speci�ci processi organizzativi e di business del proprio cliente, grazie all'elevata competenza e professionalità del suo team, proponendo sempre soluzioni e�caci in tempi brevi.Fra i numerosi servizi, quelli più richiesti sono la realizzazio-ne dei siti web, gestionali personalizzati, siti e-commerce, SEO Marketing, Social Media Marketing e Brand Reputation.I servizi SEO di questa società informatica, permettono di ottenere i migliori risultati nel posizionamento sui motori di ricerca e quindi di incrementare notevolmente la visibilità del sito e il tra�co utenti. Insomma, un mondo in continua evoluzione, quello del web!Ma se da un lato esso è facilmente consultabile da tutti, che interagiscono con tutto, dall'altro richiede sempre più competenze tecniche innovative da parte degli ingegneri informatici, altamente specializzati nella produzione di software, ma anche esperti in comunicazione, come insegna la società Ektos).

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Due ragazzi pugliesi, l’interior designer Arcangelo Fiore e l’executive manager Angelo Carrieri hanno presentato poco prima dell’estate la loro creazione: Lhamp, la lampada in fibra di carbonio.Questa, è una lampada unica nel suo genere, poiché la fibra di carbonio, è un materiale un po’ inusuale per queste cose, ma comunque rivoluzionario. Il progetto è nato dalla passione di Angelo Carrieri per i

LHAMPLA NUOVA LAMPADA IN FIBRA DI CARBONIOdi Gabiele Nardini

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materiali usati nel mondo dell’automotive e dell’aeronautica come la fibra di carbonio, e dalla mente creativa di Arcangelo Fiore. Da questa unione nasce Lhamp (http://www.lhamp.eu), una lampada dalle molteplici forme e dai cavi colorati concepita ed elaborata con un profilo in fibra di carbonio, un materiale innovativo e inusuale per questo tipo di accessorio, da una luce a LED bianca e un cavo colorato in tessuto.

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Due ragazzi pugliesi, l’interior designer Arcangelo Fiore e l’executive manager Angelo Carrieri hanno presentato poco prima dell’estate la loro creazione: Lhamp, la lampada in fibra di carbonio.Questa, è una lampada unica nel suo genere, poiché la fibra di carbonio, è un materiale un po’ inusuale per queste cose, ma comunque rivoluzionario. Il progetto è nato dalla passione di Angelo Carrieri per i

LHAMPLA NUOVA LAMPADA IN FIBRA DI CARBONIOdi Gabiele Nardini

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materiali usati nel mondo dell’automotive e dell’aeronautica come la fibra di carbonio, e dalla mente creativa di Arcangelo Fiore. Da questa unione nasce Lhamp (http://www.lhamp.eu), una lampada dalle molteplici forme e dai cavi colorati concepita ed elaborata con un profilo in fibra di carbonio, un materiale innovativo e inusuale per questo tipo di accessorio, da una luce a LED bianca e un cavo colorato in tessuto.

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La lampada è stata pensata per adattarsi a ogni tipo di arredamento ed è completamente personalizzabile perché il cliente può sceglier-ne la forma, il colore e la tonalità del cavo, il quale è volutamente a vista. Lhamp è disponibile online dove il cliente potrà optare per le caratteristiche che preferi-sce.In cantiere c’è anche l’idea di utilizzare altri materiali per il corpo della lampada, con giochi di trasparenze e texture all’avanguardia. La novità è senz’altro il materiale: la fibra di carbonio, è un composto leggero con trama quadrettata, che unisce la modernità della materia con uno sguardo alla natura nella scelta del soggetto, una bellissima testa di cervo. La lampada di dimensioni 100x51x21 è un’ottima idea per la casa, e si presta all’abbinamento con diversi stili di arredamen-to. Sia esso moderno o antico, la fierezza del cervo rende l’ambiente innovativo per la sua idea molto cool.È piacevole l'idea di un soggiorno completa-mente minimale, dei divani bianchi, un mobile in cristallo e sopra lei, con il cavo colorato e un semplice quadro con macchie di colore. Un'idea azzeccata per chi vuole osare, e avere qualcosa fuori dagli schemi nel proprio soggiorno, salone o camera, poiché è proprio un pezzo che si riesce ad adattare a ogni tipo di posto. Al giovane team piace progettare nuovi elementi, a volte insoliti, ma che racchiudono l’essenza del Made in Italy. Non si tratta solo di moda o di design, ma in questo caso parliamo anche d’imprenditoria giovanile italiana. Un originale tocco di design che crea fascino nell’ambiente abitativo. In definitiva è una lampada che è stata studiata in modo eccellente e, con fierezza, i due designer possono affermare ‘abbiamo dato luce al carbonio’.

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La lampada è stata pensata per adattarsi a ogni tipo di arredamento ed è completamente personalizzabile perché il cliente può sceglier-ne la forma, il colore e la tonalità del cavo, il quale è volutamente a vista. Lhamp è disponibile online dove il cliente potrà optare per le caratteristiche che preferi-sce.In cantiere c’è anche l’idea di utilizzare altri materiali per il corpo della lampada, con giochi di trasparenze e texture all’avanguardia. La novità è senz’altro il materiale: la fibra di carbonio, è un composto leggero con trama quadrettata, che unisce la modernità della materia con uno sguardo alla natura nella scelta del soggetto, una bellissima testa di cervo. La lampada di dimensioni 100x51x21 è un’ottima idea per la casa, e si presta all’abbinamento con diversi stili di arredamen-to. Sia esso moderno o antico, la fierezza del cervo rende l’ambiente innovativo per la sua idea molto cool.È piacevole l'idea di un soggiorno completa-mente minimale, dei divani bianchi, un mobile in cristallo e sopra lei, con il cavo colorato e un semplice quadro con macchie di colore. Un'idea azzeccata per chi vuole osare, e avere qualcosa fuori dagli schemi nel proprio soggiorno, salone o camera, poiché è proprio un pezzo che si riesce ad adattare a ogni tipo di posto. Al giovane team piace progettare nuovi elementi, a volte insoliti, ma che racchiudono l’essenza del Made in Italy. Non si tratta solo di moda o di design, ma in questo caso parliamo anche d’imprenditoria giovanile italiana. Un originale tocco di design che crea fascino nell’ambiente abitativo. In definitiva è una lampada che è stata studiata in modo eccellente e, con fierezza, i due designer possono affermare ‘abbiamo dato luce al carbonio’.

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A Bologna, in pieno centro storico,a pochi passi dalle 2 torri e PiazzaMaggiore, la Taverna del Postiglioneaccoglie i suoi ospiti in un ambientecaldo e suggestivo. Il luogo ideale per assaporare le ottime prelibatezzelocali tra pareti che parlano dipassato. Un incantevole palazzostorico fa da cornice ad un trionfo diprofumi e sapori. Qui la cucina tipicabolognese è affiancata dalla ricercacontinua di nuovi piatti. Il tuttoaccompagnato da un’eccellente cartadei vini, che seleziona le migliorietichette regionali e nazionali.

Taverna del PostiglioneSapo

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...

Via Marchesana, 6/e - Bologna - Tel. 051 263052 - www.tavernadelpostiglione.it

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A Bologna, in pieno centro storico,a pochi passi dalle 2 torri e PiazzaMaggiore, la Taverna del Postiglioneaccoglie i suoi ospiti in un ambientecaldo e suggestivo. Il luogo ideale per assaporare le ottime prelibatezzelocali tra pareti che parlano dipassato. Un incantevole palazzostorico fa da cornice ad un trionfo diprofumi e sapori. Qui la cucina tipicabolognese è affiancata dalla ricercacontinua di nuovi piatti. Il tuttoaccompagnato da un’eccellente cartadei vini, che seleziona le migliorietichette regionali e nazionali.

Taverna del PostiglioneSapo

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Via Marchesana, 6/e - Bologna - Tel. 051 263052 - www.tavernadelpostiglione.it

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La New York Academy lo definisce come colui che “ha la capacità di fare la differenza nel mondo dell’arte”. Dionisio Cimarelli è il più grande scultore italiano in Cina. Le sue opere hanno avuto, tra le altre, numerose richieste per mostre a Shanghai, da parte del consolato generale d’Italia, a Pechino,per conto dell’ambasciatore d’Italia per festeggiare la Festa della Repubblica, a Berlino, Oslo, Potsdam, Dumaguete (Filippine). Diploma in scultura, specializza-zione in scultore della figura lignea nella scuola di specializzazione in Val Gardena, postlaurea alla “The Academy of Fine Arts” di San Pietroburgo e in seguito a quella di Praga. Nel 2012 il Maestro Cimarelli è stato introdotto all’American Order of Merit, l’ordine di merito americano per professionisti eccellenti nella scultura e nelle belle arti. Per lui, la scrittrice cinese Lucy Luo ha dedicato un intero capitolo nel libro “Afternoon Tea”. E’ notizia recente il suo Visto 01 per l’America. Visto prestigiosissimo che si rilascia solo dopo una rigida selezione e solo a coloro che hanno un valore culturale e artistico di alto livello. I prossimi mesi saranno per lui interamente americani. È stato nominato Direttore Artistico presso Richard MacDonald Studios, uno tra i più importanti studi di scultura negli Stati Uniti, Di lui si parla da anni, ma come tutte le eccellenze nostrane, il suo nome ha una risonanza incredibile all’estero. Il suo percorso di studi e la carriera artistica inizia già con le idee chiare e ottiene borse di studio per l’ammissione alla “The New York Academy of Art” di New York, una ottenuta dalla “National Sculptu-re Society” di New York, e ancora un’altra per la Russia da parte del

DIONISIOCIMARELLIIL MAESTRO DELLA SCULTURA E DELL’ ARTE TRADIZIONALE MA CONTEMPORANEAdi Agnese Testadiferro

>>

Ministero degli Affari Esteri di Roma. Cimarelli non è solo scultore, ma anche restauratore a livello europeo. Scultore restauratore presso il Palazzo dei Nobili e il Palazzo Reale di Stoccolma, “The Institution of Civil Engineers” a Londra, Arco di Trionfo di Marsiglia, Cattedrale di Strasburgo, Helsinki in Finlandia, Chiesa Reale “Christiansborg Slotskirke” di Copenaghen, Corte Napoleone del Museo del Louvre di Parigi, Tostem Stone di Tokyo. La sua arte l’ha trasmessa ai ragazzi e agli esperti di settore grazie alle sue confe-renze e le docenze, tra cui a “King Saud” University di Riyadh in Arabia Saudita e la “Wimbledon School of Art” di Londra.

Quando maturano la passione e la decisione di partire da casa per viaggiare e studiare?Fin da bambino sapevo che avrei voluto viaggiare e studiare dove avrei potuto sviluppare la mia passione per l’arte. Se volevo crescere e soddisfare il mio desiderio d’imparare dovevo fare la valigia e andare. Se sarei rimasto sarei oggi un artista incompleto. A quindici anni mi sono costruito un tornio e i vasi che facevo li portavo a cuocere a Jesi (An) da un contadino che aveva un forno. Facevo lavori saltuari estivi adatti alla mia età e mettevo da parte ogni lira. Poi ho preso l’abilitazione da bagnino per assicurarmi un lavoro ovunque andassi. Ero un grande risparmiatore perché volevo seguire me stesso. Così oltre allo studio mi sono regalato viaggi studio in Australia, Africa, America, Danimarca. La mia esperienza in Estremo Oriente invece è stata oggetto di pubblica-

foto Matteo Ricci

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La New York Academy lo definisce come colui che “ha la capacità di fare la differenza nel mondo dell’arte”. Dionisio Cimarelli è il più grande scultore italiano in Cina. Le sue opere hanno avuto, tra le altre, numerose richieste per mostre a Shanghai, da parte del consolato generale d’Italia, a Pechino,per conto dell’ambasciatore d’Italia per festeggiare la Festa della Repubblica, a Berlino, Oslo, Potsdam, Dumaguete (Filippine). Diploma in scultura, specializza-zione in scultore della figura lignea nella scuola di specializzazione in Val Gardena, postlaurea alla “The Academy of Fine Arts” di San Pietroburgo e in seguito a quella di Praga. Nel 2012 il Maestro Cimarelli è stato introdotto all’American Order of Merit, l’ordine di merito americano per professionisti eccellenti nella scultura e nelle belle arti. Per lui, la scrittrice cinese Lucy Luo ha dedicato un intero capitolo nel libro “Afternoon Tea”. E’ notizia recente il suo Visto 01 per l’America. Visto prestigiosissimo che si rilascia solo dopo una rigida selezione e solo a coloro che hanno un valore culturale e artistico di alto livello. I prossimi mesi saranno per lui interamente americani. È stato nominato Direttore Artistico presso Richard MacDonald Studios, uno tra i più importanti studi di scultura negli Stati Uniti, Di lui si parla da anni, ma come tutte le eccellenze nostrane, il suo nome ha una risonanza incredibile all’estero. Il suo percorso di studi e la carriera artistica inizia già con le idee chiare e ottiene borse di studio per l’ammissione alla “The New York Academy of Art” di New York, una ottenuta dalla “National Sculptu-re Society” di New York, e ancora un’altra per la Russia da parte del

DIONISIOCIMARELLIIL MAESTRO DELLA SCULTURA E DELL’ ARTE TRADIZIONALE MA CONTEMPORANEAdi Agnese Testadiferro

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Ministero degli Affari Esteri di Roma. Cimarelli non è solo scultore, ma anche restauratore a livello europeo. Scultore restauratore presso il Palazzo dei Nobili e il Palazzo Reale di Stoccolma, “The Institution of Civil Engineers” a Londra, Arco di Trionfo di Marsiglia, Cattedrale di Strasburgo, Helsinki in Finlandia, Chiesa Reale “Christiansborg Slotskirke” di Copenaghen, Corte Napoleone del Museo del Louvre di Parigi, Tostem Stone di Tokyo. La sua arte l’ha trasmessa ai ragazzi e agli esperti di settore grazie alle sue confe-renze e le docenze, tra cui a “King Saud” University di Riyadh in Arabia Saudita e la “Wimbledon School of Art” di Londra.

Quando maturano la passione e la decisione di partire da casa per viaggiare e studiare?Fin da bambino sapevo che avrei voluto viaggiare e studiare dove avrei potuto sviluppare la mia passione per l’arte. Se volevo crescere e soddisfare il mio desiderio d’imparare dovevo fare la valigia e andare. Se sarei rimasto sarei oggi un artista incompleto. A quindici anni mi sono costruito un tornio e i vasi che facevo li portavo a cuocere a Jesi (An) da un contadino che aveva un forno. Facevo lavori saltuari estivi adatti alla mia età e mettevo da parte ogni lira. Poi ho preso l’abilitazione da bagnino per assicurarmi un lavoro ovunque andassi. Ero un grande risparmiatore perché volevo seguire me stesso. Così oltre allo studio mi sono regalato viaggi studio in Australia, Africa, America, Danimarca. La mia esperienza in Estremo Oriente invece è stata oggetto di pubblica-

foto Matteo Ricci

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zione su Tuttoturismo nel 1988 dal titolo “Il Volto dell’Oriente”. A 17 anni avevo visitato a Carrara la più bella Accademia di scultura e nonostante i sacrifici per permettermela dopo l’Istituto Statale d’Arte di Ancona sono andato a studiare là e gli anni seguenti sempre in giro per il mondo. Volevo conoscere il Maestro Trubbiani e non ho esitato a farlo, bisogna circondarsi di Maestri e non avere paura di essere i primi a chiamarli. La mia vita ha seguito il corso della mia passione e quest’anno, con soddisfazione ho accolto l’invito del mio amico e collega Massimo Ippoliti che mi ha voluto tra i suoi studenti dell’Istituto d’Arte per raccontare la mia storia, motivare e provocare i ragazzi.

Cosa manca alle nuove generazioni?Il coraggio di esprimere se stessi. Purtroppo il problema risiede nella mentalità collettiva. Occorre cambiare mentalità: non è vero che fare qualcosa di diverso dagli altri significa fare qualcosa di negativo. Viaggiando ho avuto la possibilità di esprimermi, di non avere quelle ansie che nascono quando si vive in un ambiente che ha abitudini che non riesci a condividere, ma non perché esiste un giusto e un sbagliato, ma semplicemente perché ognuno di noi ha un modo di fare e pensare. Allora quello che consiglio è di fare il proprio percorso di vita. Prende-re le cose di petto fa crescere. Una cosa paradossale oggi è rappresentata dagli stimoli e dalla comunica-zione. Abbiamo tanti stimoli, ma allo stesso tempo ce ne sono pochi. La comunicazione è pazzesca, ma al tempo stesso la gente non riesce a comunicare.

Esiste innovazione artistica senza imitazione?La mia opera d’innovazione continua nasce da uno studio costante, non solo delle grandi opere del passato, ma delle forme e degli stili della nostra tradizione. Non esiste grande arte senza imitazione, come si credeva nel Rinascimento. Non dobbiamo confondere imitazione con copia, sono due concetti diversi. Imitazione è interpretazione e confronto, e il restauro è il modo ideale per interpretare e confron-tare.

Che funzioni ha il restauro per uno scultore?Ha due importanti funzioni: formazione culturale e tecnica. Lo studio delle grandi opere del passato, dei classici della scultura, del loro significato storico, culturale e spirituale e lo sviluppo delle capacità tecniche che con il restauro vengono esercitate e sviluppate.

Quasi nove anni in Cina: “Dionisio’s Matteo Ricci” l’opera più conosciuta.Per l’Expo 2010 a Shanghai ho realizzato la scultura di Matteo Ricci esposta poi nel Padiglione Italia dal quale sono passate le autorità più illustri dell’Italia e della Regione Marche. Ho avuto così la possibilità di farmi conoscere anche nel mio Paese destando curiosità a livello mediatico. Un italiano in Cina non foto Matteo Ricci

ben conosciuto in Italia ha suscitato clamore. Recentemen-te la Regione Marche ha acqui-stato quest’opera che sarà presto esposta, perché se io sono un artista italiano riconosciuto in Cina, Matteo Ricci è stato e continua a essere riconosciuto come il più grande missionario italiano, marchigiano, in terra cinese. La Cina è un Paese complicatissimo ed essere riuscito a lasciare un segno durante un periodo che farà parte della storia del mondo, mi rende orgoglioso.

foto Matteo Ricci

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zione su Tuttoturismo nel 1988 dal titolo “Il Volto dell’Oriente”. A 17 anni avevo visitato a Carrara la più bella Accademia di scultura e nonostante i sacrifici per permettermela dopo l’Istituto Statale d’Arte di Ancona sono andato a studiare là e gli anni seguenti sempre in giro per il mondo. Volevo conoscere il Maestro Trubbiani e non ho esitato a farlo, bisogna circondarsi di Maestri e non avere paura di essere i primi a chiamarli. La mia vita ha seguito il corso della mia passione e quest’anno, con soddisfazione ho accolto l’invito del mio amico e collega Massimo Ippoliti che mi ha voluto tra i suoi studenti dell’Istituto d’Arte per raccontare la mia storia, motivare e provocare i ragazzi.

Cosa manca alle nuove generazioni?Il coraggio di esprimere se stessi. Purtroppo il problema risiede nella mentalità collettiva. Occorre cambiare mentalità: non è vero che fare qualcosa di diverso dagli altri significa fare qualcosa di negativo. Viaggiando ho avuto la possibilità di esprimermi, di non avere quelle ansie che nascono quando si vive in un ambiente che ha abitudini che non riesci a condividere, ma non perché esiste un giusto e un sbagliato, ma semplicemente perché ognuno di noi ha un modo di fare e pensare. Allora quello che consiglio è di fare il proprio percorso di vita. Prende-re le cose di petto fa crescere. Una cosa paradossale oggi è rappresentata dagli stimoli e dalla comunica-zione. Abbiamo tanti stimoli, ma allo stesso tempo ce ne sono pochi. La comunicazione è pazzesca, ma al tempo stesso la gente non riesce a comunicare.

Esiste innovazione artistica senza imitazione?La mia opera d’innovazione continua nasce da uno studio costante, non solo delle grandi opere del passato, ma delle forme e degli stili della nostra tradizione. Non esiste grande arte senza imitazione, come si credeva nel Rinascimento. Non dobbiamo confondere imitazione con copia, sono due concetti diversi. Imitazione è interpretazione e confronto, e il restauro è il modo ideale per interpretare e confron-tare.

Che funzioni ha il restauro per uno scultore?Ha due importanti funzioni: formazione culturale e tecnica. Lo studio delle grandi opere del passato, dei classici della scultura, del loro significato storico, culturale e spirituale e lo sviluppo delle capacità tecniche che con il restauro vengono esercitate e sviluppate.

Quasi nove anni in Cina: “Dionisio’s Matteo Ricci” l’opera più conosciuta.Per l’Expo 2010 a Shanghai ho realizzato la scultura di Matteo Ricci esposta poi nel Padiglione Italia dal quale sono passate le autorità più illustri dell’Italia e della Regione Marche. Ho avuto così la possibilità di farmi conoscere anche nel mio Paese destando curiosità a livello mediatico. Un italiano in Cina non foto Matteo Ricci

ben conosciuto in Italia ha suscitato clamore. Recentemen-te la Regione Marche ha acqui-stato quest’opera che sarà presto esposta, perché se io sono un artista italiano riconosciuto in Cina, Matteo Ricci è stato e continua a essere riconosciuto come il più grande missionario italiano, marchigiano, in terra cinese. La Cina è un Paese complicatissimo ed essere riuscito a lasciare un segno durante un periodo che farà parte della storia del mondo, mi rende orgoglioso.

foto Matteo Ricci

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Picelli Fiore Francesco (www.francecofiore.com), milanese di origine e atletico sin dalla nascita, dopo le scuole superiori frequenta l’Isef a Genova e Milano iniziando la sua carriera come istruttore in diversi centri fitness di Milano. Ha praticato molti sport, frequentato diversi corsi di specializzazione che aggiunti all’esperienza pratica acquisita sul campo fanno di lui uno dei più famosi e ricercati Personal Trainer in Italia. Richiesto dai vip, prepa-ratore atletico di livello ha formato istruttori di palestra in tutta Italia alcuni dei quali divenuti noti e responsabili di grandi centri sportivi. E’ ottimo conoscitore delle tecniche d’allenamento nello sviluppo delle varie forze muscolari, dalla biomeccanica umana, alla psicologia sportiva.Autore del suo libro nel 2001 sulla nuova scienza per il benessere della mente “PSICOFITNESS” dal titolo “IL TUO PERSONAL TRAINER“ ove spiega la strategia per vincere la pigrizia.Spesso intervistato compare su riviste importanti di settore e su reti televisive partecipando a trasmissioni (Verissimo, Studio Aperto, La Vita in Diretta, TG5) come opinionista in materia. Una delle sue doti maggiori consiste nel riuscire a ottenere il massimo rendimento psicofisico da chiunque si rivolga a lui.

Anni di attività come personal trainer, massaggiatore, consul-tant management sport, sei soddisfatto di questa professione?Come potrei non essere soddisfatto della mia professione alla quale ho dedicato un’intera vita. Sicuramente le soddisfazioni sono incrementate con i risultati ottenuti, l’impegno intenso e costante

FRANCESCOPICELLI FIOREIL PERSONAL TRAINER DEI VIPdi Enrico Sanchi

>>

legato all’entusiasmo di svolgere un lavoro partito da una passio-ne legata allo sport in generale e alla costante ricerca di scoprire nuove tecniche e sistemi, per cercare di contrastare l’invecchiamento psicofisico.

Ci puoi spiegare in cosa consiste il tuo lavoro e come nasce la passione per tutto ciò?In generale, la mia attività consiste nell'educare il cliente a stili di vita salutari, a programmare e realizzare allenamenti finalizzati a un determinato scopo, sulla base delle esigenze fisiologiche e psicologiche di una persona. Sembra incredibile ma la mia passio-ne nasce da un evento spiacevole. Quando ero ragazzino mi ammalai al fegato non c’erano cure che dessero significativi risultati al mio problema. L’unica cura era stare attenti a ciò che si mangiava, alimentarsi in un certo modo, con alimenti che conte-nessero pochi grassi animali era fondamentale.

L’attività fisica in palestra spesso è ripetitiva e noiosa, come combattere questa difficoltà?Diversi anni fa, dopo accurate ricerche nel settore fitness appresi che il muscolo risponde meglio quando le angolazioni di lavoro cambiano continuamente e quando gli stimoli sono nuovi la risposta è ancor più entusiasmante. Quindi iniziai a eseguire circuiti misti, a variare continuamente tipo di attrezzo sullo stesso muscolo per rendere la seduta, non solo meno noiosa, ma anche più efficace.

foto Matteo Ricci

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Picelli Fiore Francesco (www.francecofiore.com), milanese di origine e atletico sin dalla nascita, dopo le scuole superiori frequenta l’Isef a Genova e Milano iniziando la sua carriera come istruttore in diversi centri fitness di Milano. Ha praticato molti sport, frequentato diversi corsi di specializzazione che aggiunti all’esperienza pratica acquisita sul campo fanno di lui uno dei più famosi e ricercati Personal Trainer in Italia. Richiesto dai vip, prepa-ratore atletico di livello ha formato istruttori di palestra in tutta Italia alcuni dei quali divenuti noti e responsabili di grandi centri sportivi. E’ ottimo conoscitore delle tecniche d’allenamento nello sviluppo delle varie forze muscolari, dalla biomeccanica umana, alla psicologia sportiva.Autore del suo libro nel 2001 sulla nuova scienza per il benessere della mente “PSICOFITNESS” dal titolo “IL TUO PERSONAL TRAINER“ ove spiega la strategia per vincere la pigrizia.Spesso intervistato compare su riviste importanti di settore e su reti televisive partecipando a trasmissioni (Verissimo, Studio Aperto, La Vita in Diretta, TG5) come opinionista in materia. Una delle sue doti maggiori consiste nel riuscire a ottenere il massimo rendimento psicofisico da chiunque si rivolga a lui.

Anni di attività come personal trainer, massaggiatore, consul-tant management sport, sei soddisfatto di questa professione?Come potrei non essere soddisfatto della mia professione alla quale ho dedicato un’intera vita. Sicuramente le soddisfazioni sono incrementate con i risultati ottenuti, l’impegno intenso e costante

FRANCESCOPICELLI FIOREIL PERSONAL TRAINER DEI VIPdi Enrico Sanchi

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legato all’entusiasmo di svolgere un lavoro partito da una passio-ne legata allo sport in generale e alla costante ricerca di scoprire nuove tecniche e sistemi, per cercare di contrastare l’invecchiamento psicofisico.

Ci puoi spiegare in cosa consiste il tuo lavoro e come nasce la passione per tutto ciò?In generale, la mia attività consiste nell'educare il cliente a stili di vita salutari, a programmare e realizzare allenamenti finalizzati a un determinato scopo, sulla base delle esigenze fisiologiche e psicologiche di una persona. Sembra incredibile ma la mia passio-ne nasce da un evento spiacevole. Quando ero ragazzino mi ammalai al fegato non c’erano cure che dessero significativi risultati al mio problema. L’unica cura era stare attenti a ciò che si mangiava, alimentarsi in un certo modo, con alimenti che conte-nessero pochi grassi animali era fondamentale.

L’attività fisica in palestra spesso è ripetitiva e noiosa, come combattere questa difficoltà?Diversi anni fa, dopo accurate ricerche nel settore fitness appresi che il muscolo risponde meglio quando le angolazioni di lavoro cambiano continuamente e quando gli stimoli sono nuovi la risposta è ancor più entusiasmante. Quindi iniziai a eseguire circuiti misti, a variare continuamente tipo di attrezzo sullo stesso muscolo per rendere la seduta, non solo meno noiosa, ma anche più efficace.

foto Matteo Ricci

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foto Matteo Ricci

Quali consigli sul giusto modo di praticare sport mantenendo-si in forma? L’importanza del riposo e di una sana alimentazio-ne?Uno dei consigli in ogni attività sportiva bisogna usare moderazio-ne, gli eccessi non portano allo scopo finale. Questa fondamentale regola deve essere accompagnata da una sana e personalizzata alimentazione. L’allenamento e la corretta alimentazione sono ottimizzati dall’organismo durante il sonno.

Il dimagrimento e l’armoniosità fisica estetica sono la tua specialità, qual’è il segreto per raggiungere tali obiettivi?Più che un segreto oserei dire che tutto ciò consiste in un attento e minuzioso studio del soggetto. Valuto attentamente la scheda anamnestica, studio il caso e la composizione degli esercizi unendo la dieta più idonea. Coinvolgere il cliente è uno dei miei segreti che lo rendono partecipe, così impara e migliora. Personal training in palestra, a domicilio, consulenze alle palestre, quali soddisfazioni si provano per questo mestiere?Le soddisfazioni che si traggono da questo mestiere sono tante così come gli ostacoli. Il continuo impegno, il mantenersi aggiorna-ti, il misurarsi con i propri competitor, lavorare con estrema profes-sionalità mi incutono entusiasmo. Nulla é più gratificante delle soddisfazioni che si traggono da questo mestiere.

Una vita dedicata al sacrificio, impegno,costanza, trovi pesan-te a volte tutto ciò? Questo mestiere credo che sia tra i più complessi al mondo. Il sacrificio che si deve riporre è importante e confesso che mi sono trovato tante volte a rivedere ed esaminare lo stesso caso. La capar-bietà, la passione, la determinazione e il sacrificio, sono state le armi vincenti che mi hanno affermato nel lavoro.

Diversi i vip che si affidano e si sono affidati a te che possono

referenziare il tuo prezioso lavoro. Avresti mai immaginato di raggiungere tale successo?Assolutamente no. Tutto pensavo tranne che sarebbero stati questi i miei clienti. Anzi, quando iniziai gli studi presso l’università di Genova pensavo a una clientela completamente diversa. Sono stato sempre circondato da attori, modelle, starlette, cantanti, stilisti. Nel mio lavoro penso di aver raggiunto una posizione invidiata da molti, ne sono entusiasta e credo che se rinascessi rifarei lo stesso percorso.

Sei anche massaggiatore! Il tuo libro “Il tuo personal trainer” quali contenuti e argomenti tratta?Si sono anche massaggiatore a completamento del lavoro di Personal Trainer. Conosco così bene il corpo umano, muscoli e scheletro, il passaggio è stato facile avendo predisposizione e sensibilità nelle mani per il massaggio. Il libro che ho scritto nel 2001 mi è stato commissionato dalla Sperling & Kupfer Editori, in quanto trovarono molto interessanti delle pubblicazioni su riviste di settore. Insegnare alle persone che non hanno mai fatto attività fisica, un modo facile utilizzando una strategia psicologica vincente per farli iniziare a praticare sport.

Obiettivi imminenti e progetti per il futuro?Vorrei cercare di adeguare la figura del personal trainer alla tecnologia moderna, interagire con le persone, impartire lezioni e consulenze via etere, o con un semplice click.

Hobby e tempo libero?Adoro dipingere, leggere e viaggiare, giocare a tennis, andare in barca, sciare ma anche starmene in una spiaggia tropicale a godermi il sole. Inoltre mi occupo di un’associazione “SOS Giovani” Onlus. della quale sono direttore. Metto in pratica il mio amore per il prossimo assistendo i ragazzi più disagiati.Forse sarà il mio futuro … chissà?

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foto Matteo Ricci

Quali consigli sul giusto modo di praticare sport mantenendo-si in forma? L’importanza del riposo e di una sana alimentazio-ne?Uno dei consigli in ogni attività sportiva bisogna usare moderazio-ne, gli eccessi non portano allo scopo finale. Questa fondamentale regola deve essere accompagnata da una sana e personalizzata alimentazione. L’allenamento e la corretta alimentazione sono ottimizzati dall’organismo durante il sonno.

Il dimagrimento e l’armoniosità fisica estetica sono la tua specialità, qual’è il segreto per raggiungere tali obiettivi?Più che un segreto oserei dire che tutto ciò consiste in un attento e minuzioso studio del soggetto. Valuto attentamente la scheda anamnestica, studio il caso e la composizione degli esercizi unendo la dieta più idonea. Coinvolgere il cliente è uno dei miei segreti che lo rendono partecipe, così impara e migliora. Personal training in palestra, a domicilio, consulenze alle palestre, quali soddisfazioni si provano per questo mestiere?Le soddisfazioni che si traggono da questo mestiere sono tante così come gli ostacoli. Il continuo impegno, il mantenersi aggiorna-ti, il misurarsi con i propri competitor, lavorare con estrema profes-sionalità mi incutono entusiasmo. Nulla é più gratificante delle soddisfazioni che si traggono da questo mestiere.

Una vita dedicata al sacrificio, impegno,costanza, trovi pesan-te a volte tutto ciò? Questo mestiere credo che sia tra i più complessi al mondo. Il sacrificio che si deve riporre è importante e confesso che mi sono trovato tante volte a rivedere ed esaminare lo stesso caso. La capar-bietà, la passione, la determinazione e il sacrificio, sono state le armi vincenti che mi hanno affermato nel lavoro.

Diversi i vip che si affidano e si sono affidati a te che possono

referenziare il tuo prezioso lavoro. Avresti mai immaginato di raggiungere tale successo?Assolutamente no. Tutto pensavo tranne che sarebbero stati questi i miei clienti. Anzi, quando iniziai gli studi presso l’università di Genova pensavo a una clientela completamente diversa. Sono stato sempre circondato da attori, modelle, starlette, cantanti, stilisti. Nel mio lavoro penso di aver raggiunto una posizione invidiata da molti, ne sono entusiasta e credo che se rinascessi rifarei lo stesso percorso.

Sei anche massaggiatore! Il tuo libro “Il tuo personal trainer” quali contenuti e argomenti tratta?Si sono anche massaggiatore a completamento del lavoro di Personal Trainer. Conosco così bene il corpo umano, muscoli e scheletro, il passaggio è stato facile avendo predisposizione e sensibilità nelle mani per il massaggio. Il libro che ho scritto nel 2001 mi è stato commissionato dalla Sperling & Kupfer Editori, in quanto trovarono molto interessanti delle pubblicazioni su riviste di settore. Insegnare alle persone che non hanno mai fatto attività fisica, un modo facile utilizzando una strategia psicologica vincente per farli iniziare a praticare sport.

Obiettivi imminenti e progetti per il futuro?Vorrei cercare di adeguare la figura del personal trainer alla tecnologia moderna, interagire con le persone, impartire lezioni e consulenze via etere, o con un semplice click.

Hobby e tempo libero?Adoro dipingere, leggere e viaggiare, giocare a tennis, andare in barca, sciare ma anche starmene in una spiaggia tropicale a godermi il sole. Inoltre mi occupo di un’associazione “SOS Giovani” Onlus. della quale sono direttore. Metto in pratica il mio amore per il prossimo assistendo i ragazzi più disagiati.Forse sarà il mio futuro … chissà?

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Design

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SABATO 28 DICEMBRE, PRESENTAZIONE

APPETIZER PARTY SPECIAL GUEST TONY D E DAVIDE CASTANIA

LOL - Centro direzionale La Cesanella - SenigalliaVia Mantegna, 1 - T. +39.0721.6607851

DICEMBRE

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SABATO 28 DICEMBRE, PRESENTAZIONE

APPETIZER PARTY SPECIAL GUEST TONY D E DAVIDE CASTANIA

LOL - Centro direzionale La Cesanella - SenigalliaVia Mantegna, 1 - T. +39.0721.6607851

DICEMBRE

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SPAGHETTI ALLA PUTTANESCABruno Spiezia nasce a Roma nel 1962 e inizia a fare i primi passi nella fotogra�a a 14 anni a�ascinato da quello che la fotogra�a riusciva a trasmettere. Apre un laboratorio di sviluppo e stampa B&N nel 1983 e assieme al socio lavorano nel campo della fotogra�a matrimoniale, quella industriale e quella sportiva. Lui certamente resta a�ascinato dal ritratto e dalla Moda, campo in cui si ritroverà a operare anni dopo. Opera anche nell’ambiente dello Spettacolo tra i suoi lavori Le riprese fotogra�che per il Musical ‘Il Conte di Montecri-sto’. Come molti fotogra� anche lui pur avendo una cultura fotogra�ca Analogica si converte alla fotogra�a digitale e porta a termine un progetto fotogra�co dedicato al Nudo artistico Femminile con una mostra ad Arezzo ‘Nude Sensualità’. Le sue immagini vengono poi pubblicate sull’ Head Magazine, editoriale molto quali�-cato nell’ambito artistico. Inizia anche il suo a�acciarsi nel mondo della Moda e iniziano le prime collaborazioni con stilisti come Luigi Bruno, Mia Carmen e Cinzia Scozzese con la quale realizza un catalogo della Linea di costumi ‘Chic BeachWear’. Le sue foto sono pubblicate su vari giornali quali Life and People International o Fotocult . Allo stesso tempo è presente ogni mese nella rivista aziendale ‘Sincronizzando’ con immagini Azienda-li. Mostra la sua poliedricità in tutti i generi fotogra�ci che man mano ha a�rontato: dal reportage alla foto di Moda, dalla foto da cerimonia a quella sportiva o a quella naturalistica. Resta la foto del ritratto e del fashion le sue tematiche preferite ma non sono da meno nemmeno generi come il Glamour o il Nudo Artistico. Collabora in modo gratuito per dei progetti fotogra�ci con la prote-zione civile, dove vede la fotogra�a come elemento principale del progetto e dove gli intenti sono a scopo bene�co. Abbiamo incontrato il fotografo Bruno Spiezia (Fb Bruno Spiezia, Mail [email protected]) che ci ha presentato uno dei suoi piatti preferiti.

a cura di Michele Scudo

RICETTA: Spaghetti alla puttanesca INGREDIENTI PER 4 PERSONE:400 gr spaghetti, 500 gr pomodori pelati,150 gr olive nere, 5 acciughe, 3 spicchi d'aglio, olio d'oliva, 5 capperi,sale e prezzemolo tritato.

PREPARAZIONE:Lessate gli spaghetti in abbondante acqua salata. Intanto preparate in una padella grande un so�ritto con l’aglio, l’olio, i �letti d'acciuga, i capperi, le olive nere, i pomodori spezzettati e un pizzico di sale. Scolate gli spaghetti al dente e aggiungeteli nella padella e mescolate bene a fuoco basso. Cospargete con prezzemolo tritato e servite.

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Food

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SPAGHETTI ALLA PUTTANESCABruno Spiezia nasce a Roma nel 1962 e inizia a fare i primi passi nella fotogra�a a 14 anni a�ascinato da quello che la fotogra�a riusciva a trasmettere. Apre un laboratorio di sviluppo e stampa B&N nel 1983 e assieme al socio lavorano nel campo della fotogra�a matrimoniale, quella industriale e quella sportiva. Lui certamente resta a�ascinato dal ritratto e dalla Moda, campo in cui si ritroverà a operare anni dopo. Opera anche nell’ambiente dello Spettacolo tra i suoi lavori Le riprese fotogra�che per il Musical ‘Il Conte di Montecri-sto’. Come molti fotogra� anche lui pur avendo una cultura fotogra�ca Analogica si converte alla fotogra�a digitale e porta a termine un progetto fotogra�co dedicato al Nudo artistico Femminile con una mostra ad Arezzo ‘Nude Sensualità’. Le sue immagini vengono poi pubblicate sull’ Head Magazine, editoriale molto quali�-cato nell’ambito artistico. Inizia anche il suo a�acciarsi nel mondo della Moda e iniziano le prime collaborazioni con stilisti come Luigi Bruno, Mia Carmen e Cinzia Scozzese con la quale realizza un catalogo della Linea di costumi ‘Chic BeachWear’. Le sue foto sono pubblicate su vari giornali quali Life and People International o Fotocult . Allo stesso tempo è presente ogni mese nella rivista aziendale ‘Sincronizzando’ con immagini Azienda-li. Mostra la sua poliedricità in tutti i generi fotogra�ci che man mano ha a�rontato: dal reportage alla foto di Moda, dalla foto da cerimonia a quella sportiva o a quella naturalistica. Resta la foto del ritratto e del fashion le sue tematiche preferite ma non sono da meno nemmeno generi come il Glamour o il Nudo Artistico. Collabora in modo gratuito per dei progetti fotogra�ci con la prote-zione civile, dove vede la fotogra�a come elemento principale del progetto e dove gli intenti sono a scopo bene�co. Abbiamo incontrato il fotografo Bruno Spiezia (Fb Bruno Spiezia, Mail [email protected]) che ci ha presentato uno dei suoi piatti preferiti.

a cura di Michele Scudo

RICETTA: Spaghetti alla puttanesca INGREDIENTI PER 4 PERSONE:400 gr spaghetti, 500 gr pomodori pelati,150 gr olive nere, 5 acciughe, 3 spicchi d'aglio, olio d'oliva, 5 capperi,sale e prezzemolo tritato.

PREPARAZIONE:Lessate gli spaghetti in abbondante acqua salata. Intanto preparate in una padella grande un so�ritto con l’aglio, l’olio, i �letti d'acciuga, i capperi, le olive nere, i pomodori spezzettati e un pizzico di sale. Scolate gli spaghetti al dente e aggiungeteli nella padella e mescolate bene a fuoco basso. Cospargete con prezzemolo tritato e servite.

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DUCK THE HALLS L’ANATRA NATALIZIA di Teresio Troll

Il puré è morto. La cotoletta è pronta a seguirne il feretro. Fegato polenta e baccalà seguono la salma in agonia. Pure il maiale, detto il porco. vive momenti di�cili. Anatra e oca le illustrissime scomparse. Ma scusate: più etnico della pasta e fagioli e del brodet-to di pesce? Eppure, anche oca e anatra la moda ce li fa propinare entrambi nel peggiore dei modi. Ovvero di petto e di prosciutto. Oppure alla cinese. Al rist cinese (perché estendere il nobile partici-pio quando non corrisponde a verità?). L’oca non sarà sempre titolata dal magazine e dai media ma nella prima pagina dei nostri periodici e dei nostri media in genere ce n’è sempre. Di petto, soprattutto. Sarà per via del becco sempre aperto? L’anatra meno. Sarà per via del collo troppo corto.E allora anatriamo al suono più fuorimoda che ci venga in mente: il Folk. Perché è l’etnico che abbiamo conosciuto per primo. Il folk inglese a confronto del bifolk musicale di moda vanta una pagina magni�ca che si chiama ‘Fotheringay’. Su etichetta rigorosamente ‘pink’ l’armonia dei Fairport Convention di Sandy Denny. La sua voce vola e non stride mai. Prima di tutto chiariamo al profano: l’anatra non è gommosa. È una moda di dire. È un modo di non saperla cucinare, soprattutto. In un rœmer, se l’avete, va deposto l’ornito. Oppure in piro�la da forno. Dopo averla marinata nel vino per quàttro ore cirquà deponetela cosparsa di sale mescolato ad albume, nel forno. Preparate a parte mentre gli invitati, quattro, vi tengono compagnia con chiacchiere e vino, una base con curry stemperato in olio (la moda direbbe extra vergine d’oliva spremuto a freddo da coltivazione biologica con caratteristiche organoleti-

che e profumo fruttato=che palle!), fagioli cannellini lessati, porro fresco rondellato �no al primo verde e pomodorini ‘ciliegia’ tagliati a metà. Foglie di basilico e bergamotto ci stanno come la chitarra in ‘The pond and the stream’. La tavola va agghindata per gli amici e per l’anatra. L’oca la inviteremo la prossima domenica. Quindi tovaglia grossa e piatti di coccio. Così come in coccio è il tegame in cui �nire il volatile unendolo al resto, dopo averlo cotto e liberato con un colpo di scettro dalla crosta di sale. È un piatto davvero da re. Scettro mazza o martello sono comunque appropriati anche se è con l’oca che rendono il massimo e�etto. Se avete la fortuna, per carità meritata, di possedere un bel tavolo di legno magari antico o nobilmente vecchio, potete optare per tovagliette americane. Acqua sempre nella cara�a e vino nuovo. Vin du pays se siete tornati dalla Francia o vino del contadino se ne conoscete uno davvero bravo a farlo. Perché anche il vino del contadino è stato una brutta moda, rispettando la qualità mediocre del termine. Ora di fronte al piatto: avete notato? La pelle è croccante e il contorno è una corona per il crostino di pane caldo. Una piccola nota vada ad intelligente parsimonia (sta già tornando di moda, dati i tempi…): �ltrate tutto quello che l’anatra ha lasciato nella piro�la tolti i pezzi di sale. Fateci con facoltativa aggiunta di peperoncino la base per le tagliatelle di domani. Ci si alza da tavola con le dita unte, lo spirito giusto senza dissapori.’Peace in the end’ dicono i Fairport in Fotheringay.Fotheringay come la piana inglese…Un’anatra. Il mio regno per un’anatra.

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Food

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DUCK THE HALLS L’ANATRA NATALIZIA di Teresio Troll

Il puré è morto. La cotoletta è pronta a seguirne il feretro. Fegato polenta e baccalà seguono la salma in agonia. Pure il maiale, detto il porco. vive momenti di�cili. Anatra e oca le illustrissime scomparse. Ma scusate: più etnico della pasta e fagioli e del brodet-to di pesce? Eppure, anche oca e anatra la moda ce li fa propinare entrambi nel peggiore dei modi. Ovvero di petto e di prosciutto. Oppure alla cinese. Al rist cinese (perché estendere il nobile partici-pio quando non corrisponde a verità?). L’oca non sarà sempre titolata dal magazine e dai media ma nella prima pagina dei nostri periodici e dei nostri media in genere ce n’è sempre. Di petto, soprattutto. Sarà per via del becco sempre aperto? L’anatra meno. Sarà per via del collo troppo corto.E allora anatriamo al suono più fuorimoda che ci venga in mente: il Folk. Perché è l’etnico che abbiamo conosciuto per primo. Il folk inglese a confronto del bifolk musicale di moda vanta una pagina magni�ca che si chiama ‘Fotheringay’. Su etichetta rigorosamente ‘pink’ l’armonia dei Fairport Convention di Sandy Denny. La sua voce vola e non stride mai. Prima di tutto chiariamo al profano: l’anatra non è gommosa. È una moda di dire. È un modo di non saperla cucinare, soprattutto. In un rœmer, se l’avete, va deposto l’ornito. Oppure in piro�la da forno. Dopo averla marinata nel vino per quàttro ore cirquà deponetela cosparsa di sale mescolato ad albume, nel forno. Preparate a parte mentre gli invitati, quattro, vi tengono compagnia con chiacchiere e vino, una base con curry stemperato in olio (la moda direbbe extra vergine d’oliva spremuto a freddo da coltivazione biologica con caratteristiche organoleti-

che e profumo fruttato=che palle!), fagioli cannellini lessati, porro fresco rondellato �no al primo verde e pomodorini ‘ciliegia’ tagliati a metà. Foglie di basilico e bergamotto ci stanno come la chitarra in ‘The pond and the stream’. La tavola va agghindata per gli amici e per l’anatra. L’oca la inviteremo la prossima domenica. Quindi tovaglia grossa e piatti di coccio. Così come in coccio è il tegame in cui �nire il volatile unendolo al resto, dopo averlo cotto e liberato con un colpo di scettro dalla crosta di sale. È un piatto davvero da re. Scettro mazza o martello sono comunque appropriati anche se è con l’oca che rendono il massimo e�etto. Se avete la fortuna, per carità meritata, di possedere un bel tavolo di legno magari antico o nobilmente vecchio, potete optare per tovagliette americane. Acqua sempre nella cara�a e vino nuovo. Vin du pays se siete tornati dalla Francia o vino del contadino se ne conoscete uno davvero bravo a farlo. Perché anche il vino del contadino è stato una brutta moda, rispettando la qualità mediocre del termine. Ora di fronte al piatto: avete notato? La pelle è croccante e il contorno è una corona per il crostino di pane caldo. Una piccola nota vada ad intelligente parsimonia (sta già tornando di moda, dati i tempi…): �ltrate tutto quello che l’anatra ha lasciato nella piro�la tolti i pezzi di sale. Fateci con facoltativa aggiunta di peperoncino la base per le tagliatelle di domani. Ci si alza da tavola con le dita unte, lo spirito giusto senza dissapori.’Peace in the end’ dicono i Fairport in Fotheringay.Fotheringay come la piana inglese…Un’anatra. Il mio regno per un’anatra.

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UN’AVVENTURA TUTTA DI

di Federica Stroppa

Prima di raccontarvi questa avventura devo fare una premessa l'a.s.d PO.di.F. ‘Mirasole’si occupa dal 1995 di sport per disabili, all' inizio solo nella disciplina del nuoto nell' attuale FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico) rivolta ad atleti con disabilità �sica.Da alcune stagioni la PO.di.F. è entrata a far parte della FISDIR (Federazione Sport Disabilità Intellettiva Relazionale) in un primo momento solo nella disciplina del nuoto e in seguito anche nell’atletica leggera con risultati sorprendenti. Tutto ha inizio grazie a un incontro fortuito con la Prof. Patrizia Paleco insegnante di educazione �sica all' Itas Vivarelli che dice di avere in classe un ragazzo fortissimo nei 100 metri piani che si è fatto notare nelle gare scolastiche.Dopo questo incontro nella stagione agonistica 2010/2011 entra a far parte della ‘Mirasole’ Luca Mancioli il primo atleta nell'atletica leggera FISDIR per la PO.di.F.’Mirasole’.Luca Mancioli non si è fatto attendere molto, anzi direi che è stato velocissimo vincendo subito una medaglia d'oro eccezionale! Infatti il 12 e il 13 marzo 2011 alla sua prima partecipazione, in Ancona al Pala indoor ai campionati italiani di atletica leggera FISDIR Luca conquista la medaglia d'oro nella distanza dei 60 metri piani con il tempo di 9"71 per la categoria juniores.Con questo risultato e con gli impegni che ne conseguono Luca viene seguito maggiormente nella preparazione in particolare dall' allenatore Massimiliano Poeta dell' Atletica Fabriano in pista e da Eros Biagioli dello Sterlino Wellness Club per la preparazione �sica in palestra.Dopo aver disputato le due prove regionali di atletica, 30 aprile a Civitanova con il tempo di 15"2 ed il 28 maggio a San Benedetto con il tempo di 14"6 nella distanza dei 100 m piani, tempi di tutto rispet-to, se si pensa che il limite europeo è 16"9.Luca stupisce tutti conquistando la prima convocazione in naziona-le ai primi Campionati Europei IAADS (Federazione dedicata agli atleti con la sindrome di Down). Dal 3 al 5 giugno a Cagliari Luca mostra di essere a livello Nazionale e non solo, si laurea campione italiano juniores nei 100 metri piani in 14"88.Questo lascia ben sperare per gli Europei IAADS infatti il tempo appena fatto nei 100 metri gli permette di quali�carsi alla �nalissima europea. Nella �nale europea Luca conquista uno splendido argen-to, in 14”67, dietro il portoghese Luis Goncalves, per soli 19 centesi-mi.La stagione 2011/2012 inizia subito con un appuntamento impor-tante, quello della riconferma. Il 17/18 marzo Luca si presenta ai Campionati Nazionali Indoor visibilmente emozionato, per la presenza della sua professoressa, del suo allenatore e di alcuni componenti della squadra; e anche per il fatto che partire da favorito può essere ‘un’ arma a doppio taglio’, invece riesce a sorprendere ancora.

Luca una volta posizionatosi al blocco di partenza e udito lo start si è lasciato tutto alle spalle compresi gli avversari, migliorando il tempo sui 60 metri piani e fermando il cronometro a 9”34, mezzo secondo in meno rispetto all’anno scorso.La conferma del titolo italiano juniores lo porta a disputare i Campionati Mondiali IAADS alle Azzorre in Portogallo dal 15 al 21 maggio. Il 16 maggio comincia il mondiale di Luca nella sua specialità: i 100 metri piani. In batteria ottiene un ottimo secondo posto con un 14"25. La �nale ha tutt’altro sapore complice l'emo-zione per la sua prima �nale mondiale Luca stacca un 14"65 che gli vale il quarto posto. Ma per il ‘Mancio’ , questo è il suo soprannome in nazionale, il mondiale non è �nito. Il 17 maggio nella sta�etta 4x100 Luca è il terzo frazionista e nonostante un cambio al limite riesce a conqui-stare insieme agli altri la medaglia d'oro e record mondiale con 1'00"80. Nell'ultima giornata di gare la nazionale si presenta come matricola nella 4x 400. Il Mancio si presenta in pista con una prima frazione perfetta pur non avendo mai a�rontato questa distanza e insieme agli altri ragazzi con il tempo di 5'25"88 conquista il titolo mondiale e il record. Una stagione straordinaria, ma per l’al�ere della ‘Mirasole’ non è certo �nita qui il 17 e 18 giugno si trova a Macerata per a�rontare i Campionati Assoluti outdoor (FISDIR). Campionati Assoluti

CORSA PER IL ‘MANCIO’

perché gli atleti che si quali�cheranno si troveranno a gareggiare in una �nale con atleti appartenenti alla categoria juniores e senior. Nella giornata di sabato il ‘Mancio’ disputa sia i 100 metri che i 200 metri ottenendo i crono migliori che gli consentono di laurearsi campione italiano juniores, e di disputare le �nali per il titolo italiano assoluto. Nella giornata di domenica la prima �nale che Luca a�ron-ta è quella dei 100 metri piani, il suo tempo d'ingresso è 14"61. È una gara estremamente nervosa e tirata per la vittoria, nella quale con il tempo di 14"94 conquista la medaglia d'argento.Luca non ama molto il ‘metallo meno nobile’, infatti si riscatta subito nei 200 metri piani, il suo tempo d’ingresso è 31”02. La �nale è fantastica e lascia senza parole. La progressione è costante, gli avver-sari non possono replicare e l'uscita dalla curva gli permette di conquistare il titolo italiano assoluto con il tempo di 31"37. Che dire in questa stagione i 200 metri piani sono ‘la ciliegina sulla torta’ .La stagione 2012/2013 inizia nel migliore dei modi, si presenta ai Campionati Italiani Indoor Fisdir (Ancona 23/24 marzo 2013) nelle sue distanze i 60 metri piani e la sorpresa della scorsa stagione i 200 metri piani.In entrambe le gare dovrà a�rontare batterie e �nali visto il suo passaggio alla categoria senior.La preoccupazione è maggiore per chi è sugli spalti, genitori e amici che di Luca visto come conquista la �nale nei 60 metri piani, vincen-do la batteria con un ottimo 9"02 che fa ben sperare per la �nale che lo vedrà contrapposto a Roberto Casarin suo compagno di sta�etta in nazionale che nella prima batteria ottiene il miglior tempo con 8"89. In �nale Luca non ci fa so�rire comanda dall'inizio alla �ne questa �nale e il cronometro gli da ragione 8"76 campione italiano e nuovo record italiano. I 200 sono da brividi, visto che nonostante una caduta in batteria riesce a piazzarsi al primo posto. Dopo le cure del caso, Luca disputa la �nale con il tempo di 30"85, conquista la medaglia d'oro e il nuovo record italiano. Agli assoluti FISDIR di Pescara (21/23 giugno) la musica per Luca non cambia, anzi se possibile diventa ancora più forte.Nei 100 metri piani vince la batteria in 13”69 facendo registrare il nuovo record italiano, nella �nale invece conquista il titolo italiano in 13”94.Nei 200 metri piani il Mancio costruisce il suo capolavoro, vince la batteria con il tempo di 29”42 il nuovo record italiano.Nella �nale si laurea campione italiano ritoccando il proprio record e fermando il cronometro a 29”25.In questi campionati Luca ha dimostrato una forza e una preparazio-ne incredibile, e ha presentato un buon biglietto da visita per gli Europei IAADS che si svolgeranno a Roma alla Cecchignola dal 27 al 30 giugno.Questi campionati, ultimo appuntamento della stagione, hanno riservato emozioni incredibili, anche se non ero lì ho potuto sentire, l’emozione di mamma Dea, babbo Renato e della sorella Alessandra.Il Mancio deve anche togliersi dei ‘sassolini dalle scarpe’ dagli europei di Cagliari con il portoghese Luis Goncalves. Nella prima giornata di gare Luca inizia subito bene nelle batterie dei 100 metri piani si quali�ca con il miglior tempo 14”29.Nella �nale tiratissima, combattuta sul �lo dei centesimi la spunta in 14”45 sul portoghese Goncalves Luis e il connazionale Gabriele Rondi.Il 29 giugno a�ronta la sta�etta 4x100, è l’ultimo sta�ettista, l’Italia con Luca è medaglia d’argento in 1”00”67 dietro ai portoghesi neo primatisti mondiali per soli dieci centesimi.In chiusura di questa giornata Luca si quali�ca per la �nale dei 200

metri piani in 29”37 con il miglior tempo. Nella giornata conclusi-va l’Atleta della PO.di.F. ‘Mirasole’ è il primo a far suonare l’Inno di Mameli conquistando la medaglia d’oro e il record del mondo con il tempo di 29”37, record del portoghese Goncalves che si deve accontentare del secondo gradino del podio.Con questo articolo ho voluto farvi conoscere il lavoro della PO.di.F ‘Mirasole’ e la tenacia, la volontà e il gran talento di Luca Mancioli che con l’aiuto della sua famiglia sta vivendo e ci fa vivere come appassionati delle emozioni fantastiche.

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UN’AVVENTURA TUTTA DI

di Federica Stroppa

Prima di raccontarvi questa avventura devo fare una premessa l'a.s.d PO.di.F. ‘Mirasole’si occupa dal 1995 di sport per disabili, all' inizio solo nella disciplina del nuoto nell' attuale FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico) rivolta ad atleti con disabilità �sica.Da alcune stagioni la PO.di.F. è entrata a far parte della FISDIR (Federazione Sport Disabilità Intellettiva Relazionale) in un primo momento solo nella disciplina del nuoto e in seguito anche nell’atletica leggera con risultati sorprendenti. Tutto ha inizio grazie a un incontro fortuito con la Prof. Patrizia Paleco insegnante di educazione �sica all' Itas Vivarelli che dice di avere in classe un ragazzo fortissimo nei 100 metri piani che si è fatto notare nelle gare scolastiche.Dopo questo incontro nella stagione agonistica 2010/2011 entra a far parte della ‘Mirasole’ Luca Mancioli il primo atleta nell'atletica leggera FISDIR per la PO.di.F.’Mirasole’.Luca Mancioli non si è fatto attendere molto, anzi direi che è stato velocissimo vincendo subito una medaglia d'oro eccezionale! Infatti il 12 e il 13 marzo 2011 alla sua prima partecipazione, in Ancona al Pala indoor ai campionati italiani di atletica leggera FISDIR Luca conquista la medaglia d'oro nella distanza dei 60 metri piani con il tempo di 9"71 per la categoria juniores.Con questo risultato e con gli impegni che ne conseguono Luca viene seguito maggiormente nella preparazione in particolare dall' allenatore Massimiliano Poeta dell' Atletica Fabriano in pista e da Eros Biagioli dello Sterlino Wellness Club per la preparazione �sica in palestra.Dopo aver disputato le due prove regionali di atletica, 30 aprile a Civitanova con il tempo di 15"2 ed il 28 maggio a San Benedetto con il tempo di 14"6 nella distanza dei 100 m piani, tempi di tutto rispet-to, se si pensa che il limite europeo è 16"9.Luca stupisce tutti conquistando la prima convocazione in naziona-le ai primi Campionati Europei IAADS (Federazione dedicata agli atleti con la sindrome di Down). Dal 3 al 5 giugno a Cagliari Luca mostra di essere a livello Nazionale e non solo, si laurea campione italiano juniores nei 100 metri piani in 14"88.Questo lascia ben sperare per gli Europei IAADS infatti il tempo appena fatto nei 100 metri gli permette di quali�carsi alla �nalissima europea. Nella �nale europea Luca conquista uno splendido argen-to, in 14”67, dietro il portoghese Luis Goncalves, per soli 19 centesi-mi.La stagione 2011/2012 inizia subito con un appuntamento impor-tante, quello della riconferma. Il 17/18 marzo Luca si presenta ai Campionati Nazionali Indoor visibilmente emozionato, per la presenza della sua professoressa, del suo allenatore e di alcuni componenti della squadra; e anche per il fatto che partire da favorito può essere ‘un’ arma a doppio taglio’, invece riesce a sorprendere ancora.

Luca una volta posizionatosi al blocco di partenza e udito lo start si è lasciato tutto alle spalle compresi gli avversari, migliorando il tempo sui 60 metri piani e fermando il cronometro a 9”34, mezzo secondo in meno rispetto all’anno scorso.La conferma del titolo italiano juniores lo porta a disputare i Campionati Mondiali IAADS alle Azzorre in Portogallo dal 15 al 21 maggio. Il 16 maggio comincia il mondiale di Luca nella sua specialità: i 100 metri piani. In batteria ottiene un ottimo secondo posto con un 14"25. La �nale ha tutt’altro sapore complice l'emo-zione per la sua prima �nale mondiale Luca stacca un 14"65 che gli vale il quarto posto. Ma per il ‘Mancio’ , questo è il suo soprannome in nazionale, il mondiale non è �nito. Il 17 maggio nella sta�etta 4x100 Luca è il terzo frazionista e nonostante un cambio al limite riesce a conqui-stare insieme agli altri la medaglia d'oro e record mondiale con 1'00"80. Nell'ultima giornata di gare la nazionale si presenta come matricola nella 4x 400. Il Mancio si presenta in pista con una prima frazione perfetta pur non avendo mai a�rontato questa distanza e insieme agli altri ragazzi con il tempo di 5'25"88 conquista il titolo mondiale e il record. Una stagione straordinaria, ma per l’al�ere della ‘Mirasole’ non è certo �nita qui il 17 e 18 giugno si trova a Macerata per a�rontare i Campionati Assoluti outdoor (FISDIR). Campionati Assoluti

CORSA PER IL ‘MANCIO’

perché gli atleti che si quali�cheranno si troveranno a gareggiare in una �nale con atleti appartenenti alla categoria juniores e senior. Nella giornata di sabato il ‘Mancio’ disputa sia i 100 metri che i 200 metri ottenendo i crono migliori che gli consentono di laurearsi campione italiano juniores, e di disputare le �nali per il titolo italiano assoluto. Nella giornata di domenica la prima �nale che Luca a�ron-ta è quella dei 100 metri piani, il suo tempo d'ingresso è 14"61. È una gara estremamente nervosa e tirata per la vittoria, nella quale con il tempo di 14"94 conquista la medaglia d'argento.Luca non ama molto il ‘metallo meno nobile’, infatti si riscatta subito nei 200 metri piani, il suo tempo d’ingresso è 31”02. La �nale è fantastica e lascia senza parole. La progressione è costante, gli avver-sari non possono replicare e l'uscita dalla curva gli permette di conquistare il titolo italiano assoluto con il tempo di 31"37. Che dire in questa stagione i 200 metri piani sono ‘la ciliegina sulla torta’ .La stagione 2012/2013 inizia nel migliore dei modi, si presenta ai Campionati Italiani Indoor Fisdir (Ancona 23/24 marzo 2013) nelle sue distanze i 60 metri piani e la sorpresa della scorsa stagione i 200 metri piani.In entrambe le gare dovrà a�rontare batterie e �nali visto il suo passaggio alla categoria senior.La preoccupazione è maggiore per chi è sugli spalti, genitori e amici che di Luca visto come conquista la �nale nei 60 metri piani, vincen-do la batteria con un ottimo 9"02 che fa ben sperare per la �nale che lo vedrà contrapposto a Roberto Casarin suo compagno di sta�etta in nazionale che nella prima batteria ottiene il miglior tempo con 8"89. In �nale Luca non ci fa so�rire comanda dall'inizio alla �ne questa �nale e il cronometro gli da ragione 8"76 campione italiano e nuovo record italiano. I 200 sono da brividi, visto che nonostante una caduta in batteria riesce a piazzarsi al primo posto. Dopo le cure del caso, Luca disputa la �nale con il tempo di 30"85, conquista la medaglia d'oro e il nuovo record italiano. Agli assoluti FISDIR di Pescara (21/23 giugno) la musica per Luca non cambia, anzi se possibile diventa ancora più forte.Nei 100 metri piani vince la batteria in 13”69 facendo registrare il nuovo record italiano, nella �nale invece conquista il titolo italiano in 13”94.Nei 200 metri piani il Mancio costruisce il suo capolavoro, vince la batteria con il tempo di 29”42 il nuovo record italiano.Nella �nale si laurea campione italiano ritoccando il proprio record e fermando il cronometro a 29”25.In questi campionati Luca ha dimostrato una forza e una preparazio-ne incredibile, e ha presentato un buon biglietto da visita per gli Europei IAADS che si svolgeranno a Roma alla Cecchignola dal 27 al 30 giugno.Questi campionati, ultimo appuntamento della stagione, hanno riservato emozioni incredibili, anche se non ero lì ho potuto sentire, l’emozione di mamma Dea, babbo Renato e della sorella Alessandra.Il Mancio deve anche togliersi dei ‘sassolini dalle scarpe’ dagli europei di Cagliari con il portoghese Luis Goncalves. Nella prima giornata di gare Luca inizia subito bene nelle batterie dei 100 metri piani si quali�ca con il miglior tempo 14”29.Nella �nale tiratissima, combattuta sul �lo dei centesimi la spunta in 14”45 sul portoghese Goncalves Luis e il connazionale Gabriele Rondi.Il 29 giugno a�ronta la sta�etta 4x100, è l’ultimo sta�ettista, l’Italia con Luca è medaglia d’argento in 1”00”67 dietro ai portoghesi neo primatisti mondiali per soli dieci centesimi.In chiusura di questa giornata Luca si quali�ca per la �nale dei 200

metri piani in 29”37 con il miglior tempo. Nella giornata conclusi-va l’Atleta della PO.di.F. ‘Mirasole’ è il primo a far suonare l’Inno di Mameli conquistando la medaglia d’oro e il record del mondo con il tempo di 29”37, record del portoghese Goncalves che si deve accontentare del secondo gradino del podio.Con questo articolo ho voluto farvi conoscere il lavoro della PO.di.F ‘Mirasole’ e la tenacia, la volontà e il gran talento di Luca Mancioli che con l’aiuto della sua famiglia sta vivendo e ci fa vivere come appassionati delle emozioni fantastiche.

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Page 168: Lifeandpeople dicembre 2013

LONDON EYESenigallia Lungomare Da Vinci, 69/A | Tel 071 60934

[email protected]

Senigallia

Buona Natalee Buone Feste

VI ASPETTIAMO NUMEROSI PER FARVI ASSAGGIARELE NOSTRE SPECIALITA’

da

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Page 170: Lifeandpeople dicembre 2013

MISS DJ CHIARA ROBIONY MUSICA ALLO STATO PUROdi Enrico Sanchi

Chiara Robiony: professione dj. La sua carriera radiofonica inizia nel 94 a KissKiss Network, cui seguel'esperienza a RDS, a Radio Capital e M2O, l’emittente di musica allo stato puro dove lavora attualmente e che considera la sua seconda casa.Nel panorama del clubbing internazionale la figura femminile negli ultimi anni si è affermata sempre più e dalla consolle è uscita una vera professionista e artista musicale che si è distinta come dj e producer.Chiara Robiony si racconta a Life and People Int. Magazine, l'abbia-mo incontrata e scambiato quattro chiacchiere davanti a una caipiroska alla fragola in una delle sue serate, ovviamente in discoteca.

Come nasce la passione per questo lavoro?Dal desiderio di possedere tutta la musica che adoro, infatti con la scusa di dover lavorare da ragazzina non mi sentivo in colpa poiché spendevo tutta la mia paghetta in dischi...

Come e quando inizia la tua carriera, come ti avvicini alla musica?Tutto è cominciato nel 1993. Amavo la musica ma non potevo comprare ogni cd che mi passava dall'orecchio. Così la nonna mi disse:"fai la Dj no???" Il suo consiglio è stato colto e da lì è partito tutto.Il tuo rapporto con la musica è solo lavoro oppure altro?No, la musica è passione e la colonna sonora portante della nostra vita. Vi prego non riduciamo tutto solo al lavoro!

>>

A quali progetti stai lavorando in questo momento e con chi?Sono alle prese con un nuovo progetto disco, con la violinista Virginia Galiani ...ma non dico altro...sai sono molto gelosa delle mie idee...

Sei definita la top dj di M2O. Ti piace lavorare in questa radio? Cosa vorresti e con chi ti piacerebbe lavorare in futuro?Sono onorata di questa definizione. Lavoro in un bellissimo ambiente dove mi sento a mio agio, anche accerchiata e suppor-tata, se cosi si può dire, da grandissime e stimate colleghe. Adoro lavorare a M2O, come direbbero a Londra :"is my cup of the.." E' perfetto per me. Ci sono arrivata dopo una sudata gavetta passando per diverse radio, e la scelta M2O è stata quasi un lancio nel vuoto, perché quando è partito il progetto non sapevo cosa avrei fatto. Era solo musica, ma ora sono qui, ed è qui che voglio restare.

Hai raggiunto quasi vent’anni di brillante carriera radiofoni-ca cosa è cambiato nel tuo lavoro?Forse tutto, forse nulla, a meno che non decidiamo di parlare di tecnologia avanzata, ma sai che noia, anche perché è cambiata la tecnica di lavoro: le prime dirette le facevamo con i vinili e i cd, mentre ora è tutto digitale. Poi sicuramente si sono moltiplicati gli impegni. All’inizio era quasi un gioco, ora si tratta di suddividere il tempo fra il lavoro in radio, le serate e le produzioni.Senza dimenticare il rapporto con gli ascoltatori, che si è evoluto nel tempo. Almeno un’oretta al giorno la dedico per rispondere alle mail, seguire il blog, myspace ecc ecc.

foto Matteo Ricci

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MISS DJ CHIARA ROBIONY MUSICA ALLO STATO PUROdi Enrico Sanchi

Chiara Robiony: professione dj. La sua carriera radiofonica inizia nel 94 a KissKiss Network, cui seguel'esperienza a RDS, a Radio Capital e M2O, l’emittente di musica allo stato puro dove lavora attualmente e che considera la sua seconda casa.Nel panorama del clubbing internazionale la figura femminile negli ultimi anni si è affermata sempre più e dalla consolle è uscita una vera professionista e artista musicale che si è distinta come dj e producer.Chiara Robiony si racconta a Life and People Int. Magazine, l'abbia-mo incontrata e scambiato quattro chiacchiere davanti a una caipiroska alla fragola in una delle sue serate, ovviamente in discoteca.

Come nasce la passione per questo lavoro?Dal desiderio di possedere tutta la musica che adoro, infatti con la scusa di dover lavorare da ragazzina non mi sentivo in colpa poiché spendevo tutta la mia paghetta in dischi...

Come e quando inizia la tua carriera, come ti avvicini alla musica?Tutto è cominciato nel 1993. Amavo la musica ma non potevo comprare ogni cd che mi passava dall'orecchio. Così la nonna mi disse:"fai la Dj no???" Il suo consiglio è stato colto e da lì è partito tutto.Il tuo rapporto con la musica è solo lavoro oppure altro?No, la musica è passione e la colonna sonora portante della nostra vita. Vi prego non riduciamo tutto solo al lavoro!

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A quali progetti stai lavorando in questo momento e con chi?Sono alle prese con un nuovo progetto disco, con la violinista Virginia Galiani ...ma non dico altro...sai sono molto gelosa delle mie idee...

Sei definita la top dj di M2O. Ti piace lavorare in questa radio? Cosa vorresti e con chi ti piacerebbe lavorare in futuro?Sono onorata di questa definizione. Lavoro in un bellissimo ambiente dove mi sento a mio agio, anche accerchiata e suppor-tata, se cosi si può dire, da grandissime e stimate colleghe. Adoro lavorare a M2O, come direbbero a Londra :"is my cup of the.." E' perfetto per me. Ci sono arrivata dopo una sudata gavetta passando per diverse radio, e la scelta M2O è stata quasi un lancio nel vuoto, perché quando è partito il progetto non sapevo cosa avrei fatto. Era solo musica, ma ora sono qui, ed è qui che voglio restare.

Hai raggiunto quasi vent’anni di brillante carriera radiofoni-ca cosa è cambiato nel tuo lavoro?Forse tutto, forse nulla, a meno che non decidiamo di parlare di tecnologia avanzata, ma sai che noia, anche perché è cambiata la tecnica di lavoro: le prime dirette le facevamo con i vinili e i cd, mentre ora è tutto digitale. Poi sicuramente si sono moltiplicati gli impegni. All’inizio era quasi un gioco, ora si tratta di suddividere il tempo fra il lavoro in radio, le serate e le produzioni.Senza dimenticare il rapporto con gli ascoltatori, che si è evoluto nel tempo. Almeno un’oretta al giorno la dedico per rispondere alle mail, seguire il blog, myspace ecc ecc.

foto Matteo Ricci

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E la musica come è cambiata negli anni, quali nuovi traguardi immagini?Immagino un pò la musica come la moda, è ciclica e quindi, mi verrebbe da dire,”non buttate quel cappot-to prima o poi vi toccherà rimetterlo”.

Quale il tuo target di riferimento e il tuo pubblico?Non mi piace suddividere i fruitori di musica in target, mi piace pensare che la mia musica non abbia limiti di età!

Raccontaci qualcosa in più di te: i tuoi hobby e il tempo libero?Sono una fortunata e i miei hobby sono diventati il mio lavoro. Chi mi segue in Radio ascolta i miei consigli, sa che sono una fissata di moda. Un’altra passione è lo sport, il running ma non credo mi vedre-te alle prossime olimpiadi, però...mai dire mai...

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E la musica come è cambiata negli anni, quali nuovi traguardi immagini?Immagino un pò la musica come la moda, è ciclica e quindi, mi verrebbe da dire,”non buttate quel cappot-to prima o poi vi toccherà rimetterlo”.

Quale il tuo target di riferimento e il tuo pubblico?Non mi piace suddividere i fruitori di musica in target, mi piace pensare che la mia musica non abbia limiti di età!

Raccontaci qualcosa in più di te: i tuoi hobby e il tempo libero?Sono una fortunata e i miei hobby sono diventati il mio lavoro. Chi mi segue in Radio ascolta i miei consigli, sa che sono una fissata di moda. Un’altra passione è lo sport, il running ma non credo mi vedre-te alle prossime olimpiadi, però...mai dire mai...

Page 174: Lifeandpeople dicembre 2013

Francesco Sarzi, mantovano doc, è senza dubbio uno dei vocali-st più richiesti dai locali italiani del cosiddetto circuito fashion. E’ protagonista sia in radio sia in TV con diversi programmi, musicali e non. Professionista a tutto tondo, sa capire prima degli altri quando sia il momento di scherzare e quando sia il momento di fare sul serio. Da questa stagione cura la direzione artistica del Vanilla di Riazzino (locale svizzero), così come collabora a diversi programmi radiofonici. E per non farsi mancare davvero nulla, è appena uscito con la sua nuova produzione discografica.

Quando hai iniziato a fare il vocalist? “Negli anni novanta. Folgorato dalla Deejay Time e da Albertino,

di Dan Mc Sword

FRANCESCO

SARZIIL MICROFONO, LA SUA VOCE

mi sono trovato senza accorgermi a imitarlo alle feste scolastiche. Il mio esordio ufficiale si è verificato nel 2001 al Jackie O’ di Marmirolo di Mantova; con il passaggio al Bambù di Mantova e al Papeete di Milano Marittima è iniziata la mia carriera professiona-le vera e propria”.

I suggerimenti di Francesco Sarzi per impersonare il ruolo del bravo vocalist? “Un vocalist professionale deve sempre ricordarsi di essere al servizio del dj e della sua musica. Se in una serata ci si ricorda più del vocalist che del dj, il risultato della serata risulta giocoforza negativo”.

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Francesco Sarzi, mantovano doc, è senza dubbio uno dei vocali-st più richiesti dai locali italiani del cosiddetto circuito fashion. E’ protagonista sia in radio sia in TV con diversi programmi, musicali e non. Professionista a tutto tondo, sa capire prima degli altri quando sia il momento di scherzare e quando sia il momento di fare sul serio. Da questa stagione cura la direzione artistica del Vanilla di Riazzino (locale svizzero), così come collabora a diversi programmi radiofonici. E per non farsi mancare davvero nulla, è appena uscito con la sua nuova produzione discografica.

Quando hai iniziato a fare il vocalist? “Negli anni novanta. Folgorato dalla Deejay Time e da Albertino,

di Dan Mc Sword

FRANCESCO

SARZIIL MICROFONO, LA SUA VOCE

mi sono trovato senza accorgermi a imitarlo alle feste scolastiche. Il mio esordio ufficiale si è verificato nel 2001 al Jackie O’ di Marmirolo di Mantova; con il passaggio al Bambù di Mantova e al Papeete di Milano Marittima è iniziata la mia carriera professiona-le vera e propria”.

I suggerimenti di Francesco Sarzi per impersonare il ruolo del bravo vocalist? “Un vocalist professionale deve sempre ricordarsi di essere al servizio del dj e della sua musica. Se in una serata ci si ricorda più del vocalist che del dj, il risultato della serata risulta giocoforza negativo”.

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Page 176: Lifeandpeople dicembre 2013

In quali locali stai lavorando?“Ogni sabato sono al Vanilla in Canton Ticino, Svizzera, dove quest’anno curo la direzione artistica. Il venerdì e la domenica lavoro in locali quali Fellini di Pogliano Milanese, Evita di Cuneo, Berfi’s di Verona, Nonsolomoda di Ivrea, Just Cavalli di Milano, giusto per citarne alcuni. La mia collaborazione con Big Mama Production sarà ulteriormente rafforzata, dal momento che da settembre gestisce in esclusiva il mio calendario”

Parliamo di radio, in particolare del tuo programma Spidermix? “Siamo nel vivo della nostra quarta stagione, sempre all’insegna di ospiti sempre più internazionali, che spesso e volentieri realizzato strisce di musica mixata appositamente per noi. Siamo trasmessi in tutta Italia, così come i nostri linkssui vari social network ottengono sempre più riscontri”.

Novità sul fronte discografico?“Da poche settimane è iniziata la mia collaborazione con Andrea Mattei, speaker di M2O. Abbiamo già remixato il singolo di Simon from Deep Divas versus Corona ‘Bay Baby’, uscito su Dwa questa estate. Da pochi giorni è uscito il nostro primo singolo vero e proprio, da intitolarsi ‘Crazy Duck’ (etichetta Enjoy Recordings)”.

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In quali locali stai lavorando?“Ogni sabato sono al Vanilla in Canton Ticino, Svizzera, dove quest’anno curo la direzione artistica. Il venerdì e la domenica lavoro in locali quali Fellini di Pogliano Milanese, Evita di Cuneo, Berfi’s di Verona, Nonsolomoda di Ivrea, Just Cavalli di Milano, giusto per citarne alcuni. La mia collaborazione con Big Mama Production sarà ulteriormente rafforzata, dal momento che da settembre gestisce in esclusiva il mio calendario”

Parliamo di radio, in particolare del tuo programma Spidermix? “Siamo nel vivo della nostra quarta stagione, sempre all’insegna di ospiti sempre più internazionali, che spesso e volentieri realizzato strisce di musica mixata appositamente per noi. Siamo trasmessi in tutta Italia, così come i nostri linkssui vari social network ottengono sempre più riscontri”.

Novità sul fronte discografico?“Da poche settimane è iniziata la mia collaborazione con Andrea Mattei, speaker di M2O. Abbiamo già remixato il singolo di Simon from Deep Divas versus Corona ‘Bay Baby’, uscito su Dwa questa estate. Da pochi giorni è uscito il nostro primo singolo vero e proprio, da intitolarsi ‘Crazy Duck’ (etichetta Enjoy Recordings)”.

Page 178: Lifeandpeople dicembre 2013

Per il 2014, contro la crisi, pensa al Nostro Rent.Preventivi personalizzati gratuiti.

Buon Natale e felice anno nuovo!

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Per il 2014, contro la crisi, pensa al Nostro Rent.Preventivi personalizzati gratuiti.

Buon Natale e felice anno nuovo!

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GRAN TURISMO LOW PROFILE

di Manuela Spadoni

Due volumi e mezzo, questo dietro la sigla GT della serie3 della BMW. È stato ripreso dalla serie 5 questo concetto della mezza misura in più (o in meno, qui il punto di vista del singolo cliente sarà una discriminante).

BMW SERIE 3GT

i tanti accessori che la BMW ha in opzione e che non inserisce di serie nei suoi modelli che nella versione in oggetto possono far crescere il prezzo fino a 60.000 euro. La GT è un modello a metà strada fra sportivo e utilitaristico, in un concetto di versatilità e ottimizzazione di forme e volumi molto ben riuscito, il più corposo e pretenzioso degli ultimi tempi se vogliamo, visto che a conti fatti stravolge due categorie di auto, berlina e station wagon, e in quel segmento che di solito è il traino delle vendite. Un azzardo che come tale potrebbe dar vita a un nuovo segmento dell’auto, non sportiva, non familia-re e non berlina. La Gran Turismo, nata per soddisfare le esigen-ze dei clienti sportivi, che però non vogliono rinunciare al comfort e a una elevata capacità di carico, è caratterizzata da una linea molto aggressiva e rivista in alcuni dettagli. 20 cm più lunga della touring, gode di un’armonia di forme che raramen-te convince del tutto. Le proporzioni sono valide, sia a livello di estetica che di abitabilità (cresciuti in questo caso anche il passo e l’altezza) e soprattutto a livello di guidabilità il tutto è perfettamente giostrato per garantire il massimo in termini di prestazioni e comfort. Nulla è lasciato al caso, come in ogni pensiero BMW. Risultato dello sviluppo BMW EfficientDynami-cs garantisce consumi dimensionati grazie al concetto di lightweight design intelligente che abbina un’aereodinamica ottimizzata all’Air Breather e allo spoiler posteriore attivo per il massimo livello di efficienza e dinamismo. Non mancano la funzione start/stop automatico, la Brake Energy Regeneration,

E’ una versione che osa nel concetto e nella linea, rendendo-si di fatto un’alternativa valida in tutto e per tutto a modelli di livello superiore dai quali trasla il concetto di esclusività. La linea è accattivante e decisa, con il frontale aggressivo che riprende lo stile BMW e il posteriore che scende in una curva perfetta e armonica, resa più dinamica dal disegno del profilo e attenta a non stonare dal concetto di sportività che vuol riprendere. La visione d’insieme non lascia spazio a dubbi in quanto a caratterizzazione del modello, e i dettagli delle sagomature lo rendono di fatto il più bello, modellato e svilup-pato. Con questa innovativa versione la serie 3 prende le distanza dal segmento intermedio a cui fa riferimento, un segmento affollato e variegato che tutto sommato è in parte quasi standardizzato nell’offerta di design, dotazioni e presta-zioni e si eleva al di sopra delle masse, proponendo il lusso ma senza enfatizzarlo. Una Serie3 che come tale rimane versatile, pragmatica e tipicamente tedesca nelle linee guida, ma che aggiunge spirito e audacia alla gamma. Ci voleva un passo avanti, e BMW ha colto il momento per osare e stupire allargan-do per questo innovativo modello il riferimento di utenza che di solito gode di questo tipo di proposte, come fu con la presentazione qualche tempo fa della BMW Serie5 GT, e propo-nendo una tecnologia e una meccanica superiore a una fascia di persone più ampia, anche se comunque ristretta e di nicchia visti i quasi 40.000 euro che occorrono per l’acquisto di una 318d in allestimento intermedio. Anche in questo caso, come nella filosofia della casa di Monaco, rimangono fuori dal prezzo

>>

l’indicatore del punto ottimale di cambiata.

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GRAN TURISMO LOW PROFILE

di Manuela Spadoni

Due volumi e mezzo, questo dietro la sigla GT della serie3 della BMW. È stato ripreso dalla serie 5 questo concetto della mezza misura in più (o in meno, qui il punto di vista del singolo cliente sarà una discriminante).

BMW SERIE 3GT

i tanti accessori che la BMW ha in opzione e che non inserisce di serie nei suoi modelli che nella versione in oggetto possono far crescere il prezzo fino a 60.000 euro. La GT è un modello a metà strada fra sportivo e utilitaristico, in un concetto di versatilità e ottimizzazione di forme e volumi molto ben riuscito, il più corposo e pretenzioso degli ultimi tempi se vogliamo, visto che a conti fatti stravolge due categorie di auto, berlina e station wagon, e in quel segmento che di solito è il traino delle vendite. Un azzardo che come tale potrebbe dar vita a un nuovo segmento dell’auto, non sportiva, non familia-re e non berlina. La Gran Turismo, nata per soddisfare le esigen-ze dei clienti sportivi, che però non vogliono rinunciare al comfort e a una elevata capacità di carico, è caratterizzata da una linea molto aggressiva e rivista in alcuni dettagli. 20 cm più lunga della touring, gode di un’armonia di forme che raramen-te convince del tutto. Le proporzioni sono valide, sia a livello di estetica che di abitabilità (cresciuti in questo caso anche il passo e l’altezza) e soprattutto a livello di guidabilità il tutto è perfettamente giostrato per garantire il massimo in termini di prestazioni e comfort. Nulla è lasciato al caso, come in ogni pensiero BMW. Risultato dello sviluppo BMW EfficientDynami-cs garantisce consumi dimensionati grazie al concetto di lightweight design intelligente che abbina un’aereodinamica ottimizzata all’Air Breather e allo spoiler posteriore attivo per il massimo livello di efficienza e dinamismo. Non mancano la funzione start/stop automatico, la Brake Energy Regeneration,

E’ una versione che osa nel concetto e nella linea, rendendo-si di fatto un’alternativa valida in tutto e per tutto a modelli di livello superiore dai quali trasla il concetto di esclusività. La linea è accattivante e decisa, con il frontale aggressivo che riprende lo stile BMW e il posteriore che scende in una curva perfetta e armonica, resa più dinamica dal disegno del profilo e attenta a non stonare dal concetto di sportività che vuol riprendere. La visione d’insieme non lascia spazio a dubbi in quanto a caratterizzazione del modello, e i dettagli delle sagomature lo rendono di fatto il più bello, modellato e svilup-pato. Con questa innovativa versione la serie 3 prende le distanza dal segmento intermedio a cui fa riferimento, un segmento affollato e variegato che tutto sommato è in parte quasi standardizzato nell’offerta di design, dotazioni e presta-zioni e si eleva al di sopra delle masse, proponendo il lusso ma senza enfatizzarlo. Una Serie3 che come tale rimane versatile, pragmatica e tipicamente tedesca nelle linee guida, ma che aggiunge spirito e audacia alla gamma. Ci voleva un passo avanti, e BMW ha colto il momento per osare e stupire allargan-do per questo innovativo modello il riferimento di utenza che di solito gode di questo tipo di proposte, come fu con la presentazione qualche tempo fa della BMW Serie5 GT, e propo-nendo una tecnologia e una meccanica superiore a una fascia di persone più ampia, anche se comunque ristretta e di nicchia visti i quasi 40.000 euro che occorrono per l’acquisto di una 318d in allestimento intermedio. Anche in questo caso, come nella filosofia della casa di Monaco, rimangono fuori dal prezzo

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l’indicatore del punto ottimale di cambiata.

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BMW 318d Gran Turismo ModernPrezzo da 38.304,00 euro

Dati GeneraliCarrozzeria berlina 2 volumi

Anno Modello 2013Fine produzione n.d.

Prezzo € 38.304Cavalli fiscali 20

Porte 5Posti 5

Passo 292 cmLunghezza 482 cmLarghezza 183 cm

Altezza 151 cmMassa 1.540 kg

Massa rim. 1.600 kgBagagliaio 520 l

Bagagliaio max. 1.000 lOmologazione Euro5

Impianto n.d.Motori e prestazioni

Motore alimentazione gasolioCodice Motore 16286Combustibile gasolio

Cilindrata 1.995 ccSovralimentatore turbocompressore

(a passo variabile)Numero Cilindri 4

Tipo Cilindri in lineaPrestazioni gasolio

Potenza 143 Cv (105 Kw)Giri al minuto 4.000

Coppia 3.200 Nm (326 Kgm)Giri coppia max. 1.750

Velocità max. 210 Km/hAccelerazione 0-100 9,7 s

Consumi l/100Km 5,5 / 4,0 / 4,5 Emissioni g/Km n.d. / n.d. / 119,0

Serbatorio 57 lAutonomia n.d.

Cambio e TrazioneTrazione posteriore

Marce 6Cambio meccanico

PneumaticiAnteriori E Posteriori 225/55 R17 97VAnteriori E Posteriori 225/50 R18 95V

Anteriori 225/50 R18 95VPosteriori 255/45 R18 99V

Grazie al nuovo sistema BMW ConnectedDrive, la nuova BMW Serie 3 Gran Turismo definisce i nuovi parametri di riferimento a livello di sicurezza, di comfort e d’infotainment. Da sottolineare invece la nuova tecnologia d’interfaccia che assicura un ampio utilizzo di telefoni cellulari e di numerose funzioni di ufficio mobile via Bluetooth sulla base d’internet.

La BMW Serie 3 GT è disponibile in una versione d’ingresso e nelle linee di equipaggiamento Sport Line, Luxury Line e Modern Line. Disponibile anche il pacchetto M Sport.

Caratteristiche tecniche

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Automotive

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BMW 318d Gran Turismo ModernPrezzo da 38.304,00 euro

Dati GeneraliCarrozzeria berlina 2 volumi

Anno Modello 2013Fine produzione n.d.

Prezzo € 38.304Cavalli fiscali 20

Porte 5Posti 5

Passo 292 cmLunghezza 482 cmLarghezza 183 cm

Altezza 151 cmMassa 1.540 kg

Massa rim. 1.600 kgBagagliaio 520 l

Bagagliaio max. 1.000 lOmologazione Euro5

Impianto n.d.Motori e prestazioni

Motore alimentazione gasolioCodice Motore 16286Combustibile gasolio

Cilindrata 1.995 ccSovralimentatore turbocompressore

(a passo variabile)Numero Cilindri 4

Tipo Cilindri in lineaPrestazioni gasolio

Potenza 143 Cv (105 Kw)Giri al minuto 4.000

Coppia 3.200 Nm (326 Kgm)Giri coppia max. 1.750

Velocità max. 210 Km/hAccelerazione 0-100 9,7 s

Consumi l/100Km 5,5 / 4,0 / 4,5 Emissioni g/Km n.d. / n.d. / 119,0

Serbatorio 57 lAutonomia n.d.

Cambio e TrazioneTrazione posteriore

Marce 6Cambio meccanico

PneumaticiAnteriori E Posteriori 225/55 R17 97VAnteriori E Posteriori 225/50 R18 95V

Anteriori 225/50 R18 95VPosteriori 255/45 R18 99V

Grazie al nuovo sistema BMW ConnectedDrive, la nuova BMW Serie 3 Gran Turismo definisce i nuovi parametri di riferimento a livello di sicurezza, di comfort e d’infotainment. Da sottolineare invece la nuova tecnologia d’interfaccia che assicura un ampio utilizzo di telefoni cellulari e di numerose funzioni di ufficio mobile via Bluetooth sulla base d’internet.

La BMW Serie 3 GT è disponibile in una versione d’ingresso e nelle linee di equipaggiamento Sport Line, Luxury Line e Modern Line. Disponibile anche il pacchetto M Sport.

Caratteristiche tecniche

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IBIZALA MAGIA DAI MILLE VOLTI

di Samuele Regina Daves ed Enrico Sanchi

foto Matteo Ricci

Ibiza è l’isola per antonomasia.Artisti, attori, scrittori, hippy e cool-hunter, stilisti e amanti della notte tutti si ritrovano assieme a celebrare un’isola dai mille volti la cui peculiarità maggiore è il senso di libertà concettuale ed esteti-ca che la permea.

>>

Ushuaia

Savoia Palace HotelViale Dolomiti di Brenta 18, 38086,Madonna di Campiglio Trento 0465 441004savoiapalace.it

L'Hotel Savoia è gestito dalla Famiglia Antonioli che, attraverso una atmosfera elegante e familiare, unita alla tradizione e alla professionalità, lo rende il luogo ideale per una vacanza

di relax, benessere e divertimento.

d a 3 a 7 g i o r n i

P R O P O S T E V A C A N Z A 2 0 1 3

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IBIZALA MAGIA DAI MILLE VOLTI

di Samuele Regina Daves ed Enrico Sanchi

foto Matteo Ricci

Ibiza è l’isola per antonomasia.Artisti, attori, scrittori, hippy e cool-hunter, stilisti e amanti della notte tutti si ritrovano assieme a celebrare un’isola dai mille volti la cui peculiarità maggiore è il senso di libertà concettuale ed esteti-ca che la permea.

>>

Ushuaia

Savoia Palace HotelViale Dolomiti di Brenta 18, 38086,Madonna di Campiglio Trento 0465 441004savoiapalace.it

L'Hotel Savoia è gestito dalla Famiglia Antonioli che, attraverso una atmosfera elegante e familiare, unita alla tradizione e alla professionalità, lo rende il luogo ideale per una vacanza

di relax, benessere e divertimento.

d a 3 a 7 g i o r n i

P R O P O S T E V A C A N Z A 2 0 1 3

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Travel

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foto Matteo Ricci

E’ straordinario ed estremamente significativo viverla dunque in tutte le sue sfaccettature per poterla raccon-tare nel modo più compiuto, passando da un’elegantissima cena da Cipriani a un pre-party molto ibizenco al KM5, arrivando poi all’alba all’Amnesia.Quali sono dunque i luoghi culto dove è impensabile non attingere quel quid di atmosfera ibizenca che la rendono così speciale?Certamente KM5, che prende il nome dalla posizione sull’isola.Situato infatti nella campagna di Ibiza, precisamente al km 5,6, sulla strada di San José, è uno spazio polifunzio-nale con un'atmosfera cosmopolita. Un’originale collezione di luoghi che cominciò a prendere forma nel 1994, anno d’inaugurazione, con l'obiettivo di consentire ai visitatori di immergersi in una serie di spazi, ognuno con la sua atmosfera distintiva, che vanno dalla chill-out all’esuberante mondano, alla sperimentazione culinaria super-cool.L’atmosfera concettuale radical-chic permea lo spazio rispettandone la natura. Le piante che sorgono all’interno sono tutte originali e la loro intersecazione nello spazio è straordinaria.Il ristorante, dall’eccellente cucina internazionale, è il cuore del complesso, affacciato sul salotto in giardino, con i suoi tendoni e bar come l'Orca, Higuera o la Barra, recentemente ristrutturato.In quest’ambiente, la più moderna novità è l’inserimento del Sushi & Kaviar Bar, dove è possibile sperimentare il miglior caviale e sushi del mondo, accompagnati da vodka, champagne o Sake, o gustare il menu sushi servito per il comfort e il piacere dei clienti nella Lounge.Un’elegante boutique che accoglie gli ospiti all’ingresso, completa questa splendida collezione, con alcuni marchi tra cui il brand direttamente prodotto e un simpatico merchandising, dando un tocco di moda allo spazio. Qui gli ospiti potranno trovare capi di abbigliamento per uomo e donna creati dai migliori designer dell'isola.KM5 presenta poi il suo album-compilation (giunto all’editing numero 13), internazionalmente riconosciuto come uno dei migliori del suo genere.Continuando nell’esplorazione dell’isola, il posto più chic è certamente la zona di Marina Botafonch. E’ qui che si trova Cipriani.Cipriani rappresenta ovunque lo stile italiano nel mondo: un nome, una garanzia. In ogni parte del pianeta, l’eccellenza della ristorazione del Made in Italy porta questo nome.Il marchio, di famiglia nasce a Venezia nel 1931 da un’idea di Giuseppe Cipriani che apre un Harry Bar al primo piano di un magazzino abbandonato in un vicolo cieco vicino a Piazza S. Marco. La qualità del cibo, l’atmosfera rilassata e l’impeccabile servizio che segue gli standard storici del lusso internazionale ne hanno fatto un nome-brand e must-have per artisti, attori, personaggi del bel mondo, dandogli una grande notorietà internazionale.

>> Pacha

Travel

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foto Matteo Ricci

E’ straordinario ed estremamente significativo viverla dunque in tutte le sue sfaccettature per poterla raccon-tare nel modo più compiuto, passando da un’elegantissima cena da Cipriani a un pre-party molto ibizenco al KM5, arrivando poi all’alba all’Amnesia.Quali sono dunque i luoghi culto dove è impensabile non attingere quel quid di atmosfera ibizenca che la rendono così speciale?Certamente KM5, che prende il nome dalla posizione sull’isola.Situato infatti nella campagna di Ibiza, precisamente al km 5,6, sulla strada di San José, è uno spazio polifunzio-nale con un'atmosfera cosmopolita. Un’originale collezione di luoghi che cominciò a prendere forma nel 1994, anno d’inaugurazione, con l'obiettivo di consentire ai visitatori di immergersi in una serie di spazi, ognuno con la sua atmosfera distintiva, che vanno dalla chill-out all’esuberante mondano, alla sperimentazione culinaria super-cool.L’atmosfera concettuale radical-chic permea lo spazio rispettandone la natura. Le piante che sorgono all’interno sono tutte originali e la loro intersecazione nello spazio è straordinaria.Il ristorante, dall’eccellente cucina internazionale, è il cuore del complesso, affacciato sul salotto in giardino, con i suoi tendoni e bar come l'Orca, Higuera o la Barra, recentemente ristrutturato.In quest’ambiente, la più moderna novità è l’inserimento del Sushi & Kaviar Bar, dove è possibile sperimentare il miglior caviale e sushi del mondo, accompagnati da vodka, champagne o Sake, o gustare il menu sushi servito per il comfort e il piacere dei clienti nella Lounge.Un’elegante boutique che accoglie gli ospiti all’ingresso, completa questa splendida collezione, con alcuni marchi tra cui il brand direttamente prodotto e un simpatico merchandising, dando un tocco di moda allo spazio. Qui gli ospiti potranno trovare capi di abbigliamento per uomo e donna creati dai migliori designer dell'isola.KM5 presenta poi il suo album-compilation (giunto all’editing numero 13), internazionalmente riconosciuto come uno dei migliori del suo genere.Continuando nell’esplorazione dell’isola, il posto più chic è certamente la zona di Marina Botafonch. E’ qui che si trova Cipriani.Cipriani rappresenta ovunque lo stile italiano nel mondo: un nome, una garanzia. In ogni parte del pianeta, l’eccellenza della ristorazione del Made in Italy porta questo nome.Il marchio, di famiglia nasce a Venezia nel 1931 da un’idea di Giuseppe Cipriani che apre un Harry Bar al primo piano di un magazzino abbandonato in un vicolo cieco vicino a Piazza S. Marco. La qualità del cibo, l’atmosfera rilassata e l’impeccabile servizio che segue gli standard storici del lusso internazionale ne hanno fatto un nome-brand e must-have per artisti, attori, personaggi del bel mondo, dandogli una grande notorietà internazionale.

>> Pacha

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foto Matteo Ricci

Questo è testimoniato dall’apertura diretta di altri ristoranti Cipriani nel mondo, in location note per le loro specificità: New York, Miami, Los Angeles, Abu Dhabi, Hong Kong, Bodrum, Porto Cervo, Monte-Carlo e Ibiza.Sorprendente e piacevole è ritrovare le atmosfere descritte proprio a Ibiza. L’isola crocevia di mode, stili e tendenze, è un posto frequentato da un multi varietà di persone. E nel senso di modernità del concetto di conta-minazione sociologico non sorprende ritrovare tanta classe e stile nell’Isola. E’ anzi un meraviglioso momento di lusso e d’immersione in atmosfere spazio-tempo oltre la quotidianità che proiettano in un mood retrò anni ’30, vista la sofisticata architettura retrò e art decò di mobilio e location e gli impeccabili servitori in smoking bianco. Eccellente il menù, divino l’accompagnamento di musica jazz alla serata, e imperdibile come dessert il gelato alla vaniglia direttamente prodotto.Amabile il titolare, impeccabile padrone di casa, Giusep-pe Cipriani che dichiara la sua soddisfazione per il business nell’isola confermandone il caleidoscopico mood. Situato nel porto di Marina Botafonch c’è Lio. Definito come ristorante, club e cabaret, Lio è molto più di una combinazione dei tre, è un'ennesima esperienza ibizen-ca. I clienti possono ammirare la miglior vista della città di Ibiza e la piacevole brezza del mare Mediterraneo gustando una cucina eclettica insieme a un intratteni-mento teatrale, dove si combinano le prestazioni di cantanti, attori e artisti di ogni genere in uno spettacolo originale e indimenticabile. Molto frequentato dai vip internazionali.Sempre in questa zona si trova uno dei club più impor-tanti al mondo, il Pacha.Raffinato club storico di ampio respiro non delude mai le attese in particolare nella splendida zona privè.La serata per antonomasia è certamente il consolidato “Fuck me i am Famous” con David Guetta mentre FUDE è il nuovo concetto del Pacha: serate a tema che coniuga-no gastronomia, design e musica fusion per una nuova tipologia di divertimento. Come quello che sempre garantisce Ushuaia.L’Ushuaia è l’ultima nata tra le location del divertimento puro e rappresenta un mix unico al mondo come idea di genere.E’ composta di un Beach Hotel, un Club e la Tower.Straordinario Hotel di modern design ha tutto quanto si possa desiderare per soddisfare il piacere estetico e musicale. E’ possibile ascoltare i migliori dj internazionali che suonano in consolle a bordo dell’immensa piscina direttamente dalla propria camera d’albergo. Questo è il comfort considerato più cool. Su questo concept nel 2013 è nata l’Ushuaia Beach Tower, alta torre di otto piani che affianca l’hotel originario e da cui è possibile vedere tutta la zona circostante, il mare e la spiaggia al ritmo della musica di maggior ricerca. E’ una sorta di superprivè deluxe dove poter gustare dall’alto i party del club sottostante: tutto naturalmente con una vista mozzafiato.

>> Ushuaia

Travel

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foto Matteo Ricci

Questo è testimoniato dall’apertura diretta di altri ristoranti Cipriani nel mondo, in location note per le loro specificità: New York, Miami, Los Angeles, Abu Dhabi, Hong Kong, Bodrum, Porto Cervo, Monte-Carlo e Ibiza.Sorprendente e piacevole è ritrovare le atmosfere descritte proprio a Ibiza. L’isola crocevia di mode, stili e tendenze, è un posto frequentato da un multi varietà di persone. E nel senso di modernità del concetto di conta-minazione sociologico non sorprende ritrovare tanta classe e stile nell’Isola. E’ anzi un meraviglioso momento di lusso e d’immersione in atmosfere spazio-tempo oltre la quotidianità che proiettano in un mood retrò anni ’30, vista la sofisticata architettura retrò e art decò di mobilio e location e gli impeccabili servitori in smoking bianco. Eccellente il menù, divino l’accompagnamento di musica jazz alla serata, e imperdibile come dessert il gelato alla vaniglia direttamente prodotto.Amabile il titolare, impeccabile padrone di casa, Giusep-pe Cipriani che dichiara la sua soddisfazione per il business nell’isola confermandone il caleidoscopico mood. Situato nel porto di Marina Botafonch c’è Lio. Definito come ristorante, club e cabaret, Lio è molto più di una combinazione dei tre, è un'ennesima esperienza ibizen-ca. I clienti possono ammirare la miglior vista della città di Ibiza e la piacevole brezza del mare Mediterraneo gustando una cucina eclettica insieme a un intratteni-mento teatrale, dove si combinano le prestazioni di cantanti, attori e artisti di ogni genere in uno spettacolo originale e indimenticabile. Molto frequentato dai vip internazionali.Sempre in questa zona si trova uno dei club più impor-tanti al mondo, il Pacha.Raffinato club storico di ampio respiro non delude mai le attese in particolare nella splendida zona privè.La serata per antonomasia è certamente il consolidato “Fuck me i am Famous” con David Guetta mentre FUDE è il nuovo concetto del Pacha: serate a tema che coniuga-no gastronomia, design e musica fusion per una nuova tipologia di divertimento. Come quello che sempre garantisce Ushuaia.L’Ushuaia è l’ultima nata tra le location del divertimento puro e rappresenta un mix unico al mondo come idea di genere.E’ composta di un Beach Hotel, un Club e la Tower.Straordinario Hotel di modern design ha tutto quanto si possa desiderare per soddisfare il piacere estetico e musicale. E’ possibile ascoltare i migliori dj internazionali che suonano in consolle a bordo dell’immensa piscina direttamente dalla propria camera d’albergo. Questo è il comfort considerato più cool. Su questo concept nel 2013 è nata l’Ushuaia Beach Tower, alta torre di otto piani che affianca l’hotel originario e da cui è possibile vedere tutta la zona circostante, il mare e la spiaggia al ritmo della musica di maggior ricerca. E’ una sorta di superprivè deluxe dove poter gustare dall’alto i party del club sottostante: tutto naturalmente con una vista mozzafiato.

>> Ushuaia

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foto Matteo Ricci>>

La visionaria animazione sottostante, una folla a bordo piscina sempre entusiasta e la programmazione con i migliori Dj al mondo completano il quadro glamour.Esattamente dal lato opposto dell’ingresso dell’Ushuaia si trova la storica discoteca Space, uno tra i club più famosi al mondo. Una sorta di città della notte per la sua immensità e la cui programmazione è sempre sorprendente. Un vero must non solo per i clubber ma per chi vuole approcciarsi a conoscere la storia del mondo della notte internazionale. Tutti i migliori Dj hanno suonato allo Space che dal 1990 ha sviluppato nel corso degli anni un’ unicità sorprenden-te in fatto di musica. Capace di una capienza di diecimila persone ha una molteplicità di sale su più livelli da scopri-re mano a mano che si prosegue nello spazio e da visitare come un turista intento nell'attraversare un antico castello. A ritmo di sound naturalmente.Atmosfere storiche proiettate nella modernità anche per l’Amnesia, altro gigante del clubbing internazionale. Nella sua terrazza un tempo si riunivano gli hippy, cantando al tramonto del sole. Ora, presenta uno degli impianti musicali piú spettacolari del mondo, insieme a un rinnova-to impianto luci. E’ qui che si svolgono feste tra le piú incredibili che si possano godere nell'isola: la Troya, con un’animazione onirica e folle, la festa della schiuma o il Matinee. Tutte riflettono fedelmente la notte piu’ magica.Ibiza è dunque uno spettacolo incredibile di cui hanno goduto e godono i piu’ diversi personaggi e che non potrà non catturare chiunque decida di viverla intensamente. Km 5 Boom Club Ibiza Cipriani

Cipriani Abu DhabiKm 5

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Travel

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foto Matteo Ricci>>

La visionaria animazione sottostante, una folla a bordo piscina sempre entusiasta e la programmazione con i migliori Dj al mondo completano il quadro glamour.Esattamente dal lato opposto dell’ingresso dell’Ushuaia si trova la storica discoteca Space, uno tra i club più famosi al mondo. Una sorta di città della notte per la sua immensità e la cui programmazione è sempre sorprendente. Un vero must non solo per i clubber ma per chi vuole approcciarsi a conoscere la storia del mondo della notte internazionale. Tutti i migliori Dj hanno suonato allo Space che dal 1990 ha sviluppato nel corso degli anni un’ unicità sorprenden-te in fatto di musica. Capace di una capienza di diecimila persone ha una molteplicità di sale su più livelli da scopri-re mano a mano che si prosegue nello spazio e da visitare come un turista intento nell'attraversare un antico castello. A ritmo di sound naturalmente.Atmosfere storiche proiettate nella modernità anche per l’Amnesia, altro gigante del clubbing internazionale. Nella sua terrazza un tempo si riunivano gli hippy, cantando al tramonto del sole. Ora, presenta uno degli impianti musicali piú spettacolari del mondo, insieme a un rinnova-to impianto luci. E’ qui che si svolgono feste tra le piú incredibili che si possano godere nell'isola: la Troya, con un’animazione onirica e folle, la festa della schiuma o il Matinee. Tutte riflettono fedelmente la notte piu’ magica.Ibiza è dunque uno spettacolo incredibile di cui hanno goduto e godono i piu’ diversi personaggi e che non potrà non catturare chiunque decida di viverla intensamente. Km 5 Boom Club Ibiza Cipriani

Cipriani Abu DhabiKm 5

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Travel

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AZZORRE LE ISOLE DI ATLANTIDE

di Pietro Spadoni

Le Azzorre, sono un piccolo arcipelago portoghese di nove isole perdute in mezzo all'Oceano Atlantico.Un luogo che conserva una magia nascosta, da cogliere negli sguardi delle persone che qui vivono o negli angoli di natura selvaggia raggiungibili a piedi, immersi in boschi che ricordano le foreste equatoriali quanto a strati�cazione e complessità.Qui non troverete lunghe distese sabbiose in grado di attirare un turismo balneare di massa né la barriera corallina ad arricchire la costa.Quel che troverete sono isole nate lungo la dorsale atlantica, una frattura della crosta terrestre che nel corso di milioni di anni le ha generate grazie alla risalita di magma dalle viscere della terra.Come risultato di un'intensa attività vulcanica, le Azzorre ospitano caldere, grotte, crateri e tunnel generati dal movimento della lava durante i processi eruttivi che si sono susseguiti nel tempo. Ogni isola è speciale e, pur essendo di piccole dimensioni, ognuna di esse rivela un proprio peculiare carattere distintivo. Nell'agosto 2013, siamo stati in alcune isole delle Azzorre centrali.Faial, l'isola azzurra, è la prima a ospitarci.Il nome è dovuto alla grande abbondanza di Ortensia (Hydrangea macrophilla), pianta dal grande �ore che qui forma lunghe siepi e vaste macchie dall'intenso colore azzurro.

>>

Travel

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AZZORRE LE ISOLE DI ATLANTIDE

di Pietro Spadoni

Le Azzorre, sono un piccolo arcipelago portoghese di nove isole perdute in mezzo all'Oceano Atlantico.Un luogo che conserva una magia nascosta, da cogliere negli sguardi delle persone che qui vivono o negli angoli di natura selvaggia raggiungibili a piedi, immersi in boschi che ricordano le foreste equatoriali quanto a strati�cazione e complessità.Qui non troverete lunghe distese sabbiose in grado di attirare un turismo balneare di massa né la barriera corallina ad arricchire la costa.Quel che troverete sono isole nate lungo la dorsale atlantica, una frattura della crosta terrestre che nel corso di milioni di anni le ha generate grazie alla risalita di magma dalle viscere della terra.Come risultato di un'intensa attività vulcanica, le Azzorre ospitano caldere, grotte, crateri e tunnel generati dal movimento della lava durante i processi eruttivi che si sono susseguiti nel tempo. Ogni isola è speciale e, pur essendo di piccole dimensioni, ognuna di esse rivela un proprio peculiare carattere distintivo. Nell'agosto 2013, siamo stati in alcune isole delle Azzorre centrali.Faial, l'isola azzurra, è la prima a ospitarci.Il nome è dovuto alla grande abbondanza di Ortensia (Hydrangea macrophilla), pianta dal grande �ore che qui forma lunghe siepi e vaste macchie dall'intenso colore azzurro.

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Il cambiamento è subito brusco, un piccolo aeroporto, curato e tranquillo, i sorrisi spontanei degli autisti colpiscono subito il visitatore. La banchina del porto è ornata da centinaia di gra�ti che, secondo la tradizione, i marinai disegnano durante la sosta lungo la traversata atlantica.Il contrasto tra la piccola comunità dell'isola, legata alle sue tradizioni, e la provenienza cosmopolita dei marinai è davvero forte. L'isola è dominata dalla grande Caldera (1043 m), spesso coperta di nubi e di grande impatto emotivo per via del profondo e vasto cratere che ospita.Dalla caldera del Cabeco Gordo è possibile raggiungere a piedi, la Punta dos Capelinhos. Questa scenogra�ca escursione, permette di immergersi nella foresta di Laurisilva tipica delle Azzorre e altrove quasi scomparsa a causa delle alterazioni dell'uomo.L'itinerario termina al Faro dos Capelinhos al cui interno è stato creato un interessante museo che svela la storia vulcanica recente dell'isola e la dinamica evolutiva delle Azzorre.Da non perdere è anche il Peter Sport Cafè, che anima le serate della capitale e ospita lo Scrimshaw Museum, il museo dedicato all'arte baleniera. Si tratta di una collezione di denti e ossa di Capodoglio e mammiferi marini, decorati dall'insospettabile talento dei balenieri durante le pause di caccia.Un comodo traghetto ci conduce all'isola di Sao Jorge, l'isola del queso. Dal latte delle tante mucche che costellano i profumati pascoli di quest'isola si produce, infatti, un pregiato formaggio a pasta semidura dall'aroma che ricorda la fontina valdostana.Una produzione di alta qualità, non industriale, secondo l'esprit di queste meravigliose isole.

Sao Jorge ha una geogra�a peculiare, una dorsale montuosa ne segue l'intero pro�lo, orientato in direzione NordOvest-SudEst.Ai piedi della dorsale di quest'isola lunga e stretta, troviamo tante fajas, piccole baie generate dalla frana delle pareti sovrastanti e colonizzate grazie al paziente e infaticabile lavoro degli abitanti.Alcune di questa fajas sono state abbandonate a causa delle di�coltà di accesso, alcune celano autentiche perle, imperdibili per il turista attento.Tra queste il Cafe Nunes, nella Faja dos Vimes. Qui i suoi gentilissi-mi gestori sono lieti di mostrare l'intera �liera del ca�è, dalla pianta alla tazzina, nell'unica coltivazione di ca�è in Europa.Alla Faja da Caldeira do Santo Cristo troviamo invece un raro mollusco simile alle vongole, che è possibile degustare diretta-mente nel piccolo bar della baia.Ogni, faja, ogni villaggio, ogni chiesa hanno una loro storia e riviverla nei racconti degli isolani, coi loro sorrisi così sereni ed autentici, trasmette emozioni antiche, dimenticate per chi è abituato a vivere in continua lotta col tempo e gli impegni.Ci spostiamo in traghetto a Pico, patria della tradizione baleniera, ora diventata regno dell'ecoturismo e del whalewatching, l'osser-vazione ravvicinata di a�ascinanti cetacei come balene, capodo-gli, del�ni, orche.In gommone si arriva ad a�ancare le specie di del�ni più con�denti grazie all'aiuto delle vicia, torri di osservazione che un tempo servivano per indicare la direzione nella caccia ai capodo-gli e oggi sono utilizzati per facilitare l'osservazione dei cetacei alle imbarcazioni in mare. Pico è anche cultura del vino.

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Il cambiamento è subito brusco, un piccolo aeroporto, curato e tranquillo, i sorrisi spontanei degli autisti colpiscono subito il visitatore. La banchina del porto è ornata da centinaia di gra�ti che, secondo la tradizione, i marinai disegnano durante la sosta lungo la traversata atlantica.Il contrasto tra la piccola comunità dell'isola, legata alle sue tradizioni, e la provenienza cosmopolita dei marinai è davvero forte. L'isola è dominata dalla grande Caldera (1043 m), spesso coperta di nubi e di grande impatto emotivo per via del profondo e vasto cratere che ospita.Dalla caldera del Cabeco Gordo è possibile raggiungere a piedi, la Punta dos Capelinhos. Questa scenogra�ca escursione, permette di immergersi nella foresta di Laurisilva tipica delle Azzorre e altrove quasi scomparsa a causa delle alterazioni dell'uomo.L'itinerario termina al Faro dos Capelinhos al cui interno è stato creato un interessante museo che svela la storia vulcanica recente dell'isola e la dinamica evolutiva delle Azzorre.Da non perdere è anche il Peter Sport Cafè, che anima le serate della capitale e ospita lo Scrimshaw Museum, il museo dedicato all'arte baleniera. Si tratta di una collezione di denti e ossa di Capodoglio e mammiferi marini, decorati dall'insospettabile talento dei balenieri durante le pause di caccia.Un comodo traghetto ci conduce all'isola di Sao Jorge, l'isola del queso. Dal latte delle tante mucche che costellano i profumati pascoli di quest'isola si produce, infatti, un pregiato formaggio a pasta semidura dall'aroma che ricorda la fontina valdostana.Una produzione di alta qualità, non industriale, secondo l'esprit di queste meravigliose isole.

Sao Jorge ha una geogra�a peculiare, una dorsale montuosa ne segue l'intero pro�lo, orientato in direzione NordOvest-SudEst.Ai piedi della dorsale di quest'isola lunga e stretta, troviamo tante fajas, piccole baie generate dalla frana delle pareti sovrastanti e colonizzate grazie al paziente e infaticabile lavoro degli abitanti.Alcune di questa fajas sono state abbandonate a causa delle di�coltà di accesso, alcune celano autentiche perle, imperdibili per il turista attento.Tra queste il Cafe Nunes, nella Faja dos Vimes. Qui i suoi gentilissi-mi gestori sono lieti di mostrare l'intera �liera del ca�è, dalla pianta alla tazzina, nell'unica coltivazione di ca�è in Europa.Alla Faja da Caldeira do Santo Cristo troviamo invece un raro mollusco simile alle vongole, che è possibile degustare diretta-mente nel piccolo bar della baia.Ogni, faja, ogni villaggio, ogni chiesa hanno una loro storia e riviverla nei racconti degli isolani, coi loro sorrisi così sereni ed autentici, trasmette emozioni antiche, dimenticate per chi è abituato a vivere in continua lotta col tempo e gli impegni.Ci spostiamo in traghetto a Pico, patria della tradizione baleniera, ora diventata regno dell'ecoturismo e del whalewatching, l'osser-vazione ravvicinata di a�ascinanti cetacei come balene, capodo-gli, del�ni, orche.In gommone si arriva ad a�ancare le specie di del�ni più con�denti grazie all'aiuto delle vicia, torri di osservazione che un tempo servivano per indicare la direzione nella caccia ai capodo-gli e oggi sono utilizzati per facilitare l'osservazione dei cetacei alle imbarcazioni in mare. Pico è anche cultura del vino.

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E' paesaggio protetto dall'Unesco per via dell'opera di sistemazione del territo-rio legata alla coltivazione della vite fatta nel corso dei secoli.Muretti, mulattiere, villaggi rurali, chiese e cantine realizzati in pietra lavica rendono la regione di Santa Luzia sicuramente imperdibile e la colonizzazione di muschi e licheni sul basalto nero crea un e�etto cromatico davvero unico.Per i camminatori più esperti, un'avventura da non perdere è sicuramente la salita alla vetta di Monte Pico (2.351 m), la più alta del Portogallo, che domina l'intero arcipelago.A malincuore, qui termina il nostro viaggio, con l'auspicio di tornare presto sull'arcipelago perduto...

Pietro SpadoniAgenzia Viaggi Il Ponticello Turismo Naturalistico e Sportivowww.ilponticello.net

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Travel

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E' paesaggio protetto dall'Unesco per via dell'opera di sistemazione del territo-rio legata alla coltivazione della vite fatta nel corso dei secoli.Muretti, mulattiere, villaggi rurali, chiese e cantine realizzati in pietra lavica rendono la regione di Santa Luzia sicuramente imperdibile e la colonizzazione di muschi e licheni sul basalto nero crea un e�etto cromatico davvero unico.Per i camminatori più esperti, un'avventura da non perdere è sicuramente la salita alla vetta di Monte Pico (2.351 m), la più alta del Portogallo, che domina l'intero arcipelago.A malincuore, qui termina il nostro viaggio, con l'auspicio di tornare presto sull'arcipelago perduto...

Pietro SpadoniAgenzia Viaggi Il Ponticello Turismo Naturalistico e Sportivowww.ilponticello.net

HCB Srl Madonna di Campiglio via Castelletto Inferiore s.n.c.

Località Madonna di Campiglio 38086 Pinzolo (TN) Trentino, Italiawww.hotelchaletdelbrenta.com

[email protected]

Aperitivo di benvenuto - Ricca colazione a bu�et con prodotti biologici - Ogni sera cena di quattro portate dal nostro menù à la carte e servizio sommelier (in soluzione di mezza pensione) - Ingresso gratuito alla nostra SPA dotata di sauna, bagno turco, docce di reazione e cascata di ghiaccio, piscina idromassaggio con lama cervicale e doccia emozionale, percorso water paradise, tisaneria e zone relax -Sky Gold Tv in camera - Connessione wi-� su tutta la struttura - Area attrezzata kinder club - Sconto del 20% sul noleggio di attrezzature sportive - Deposito sci riscaldato - Servizio navetta gratuito da e per gli impianti - Possibilità di parcheggio interno -* Tutti i servizi sono INCLUSI nella tari�a durante il soggiorno.

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Via della Bruciata, 167 - Senigallia071.660047

aperto tutte le sere con spettacoli

SNOOPY

MUSIC HALL

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Via della Bruciata, 167 - Senigallia071.660047

aperto tutte le sere con spettacoli

SNOOPY

MUSIC HALL

Piazza del Comune, 18 60044 Fabriano (AN) Tel. 0732.21800 mail to: [email protected]

Retrò Cafè

cunettone di Salò

Wine bar - Cocktail bar - Via Europa n. 5 , 25087 Salò - 347 321 6749 - Facebook: Retrò cafè salò

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Bistrò Caffè

Via Podesti 232, C/O Stazione di serivzio IP Senigallia - Tel. 071.7920430sempre aperto con orario continuato

Colazioni - Aperitivi - Simply Food - Corner Slot - Tabaccheria - Giornali - Ricariche Telefoniche

TONY DInizia le sue prime esperienze nel 1990, da allora il suo stile, la sua tecnica, e la sua notorietà sono costantemente aumentati �no a oggi. Ha suonato in tutti i locali della riviera che hanno fatto la storia. Il suo inconfondibile stile, sempre accompagnato da vivaci percussioni, lo ha portato a suonare anche in Svizzera, a Londra, in Lombardia, nel Triveneto, in Toscana, Lazio, Marche, Campania e Molise. Nell'estate del 1993 approda come resident nel primo after hours organizzato in Italia che si svolgeva nel 'Grand' Hotel' di Riccione il “Diabolik'a" all"età di 16 anni, in contemporanea suonava i martedì sera alla villa delle rose, serata organizzata sempre dal Diabolik'a, poi man mano prende sempre più piede nei locali romagnoli e inizia ha suonare in club come il Cellophane, l'Ecu, il Gheodrome, Embassy, Symbol, Peter Pan, Cocorico', Wish e Pascia' ecc... Nel 1995 va in Svizzera all’Abirint e nel 2006 al ‘Babalou’ a Londra.  Cultore della Deep House più so�sticata e in�uenzato dalle sonorità old school, trasmette al pubblico, anche quello più attento, emozioni sempre nuove producendo un sound esclusivo e personale. lavora resident presso "Dok  Docshow Evwry Week di sabato al Numa (BO).Periodicamente si esibisce, al ‘Café Prestige’ di Campobasso , al ‘LOL’ di Senigallia, al 'Art Noir’ di Riccione, al ‘CLUB 24’ di Senigallia, al ‘Wake Up’ di Bologna piu' extra date... Questi sono alcuni locali dove ha lavorato.Emilia Romagna: Docshow ‘BO’, Marabu ‘RE’. Symbol ‘RSM’. A Rimini: Echoes, Cocoricò, Pascià, Cellophane, Ecu, Gheodrome, Byblos, Embassy, Peter Pan, Green Bar, Makkaroni, Altavista, Tiramisù, Elisabeth Café, Istinto Club, Malindi, Bikini, L' Ook, Villa delle Rose, Wish, Classic, Zapping, Yankee’s, Moxie. Veneto: Gatto e la Volpe ‘FE’, Birdland ‘FE’, Arpax ‘Ppd’, Theos Club ‘PD’, Station ‘PD’.Nelle Marche a Senigallia: Miù, Bahia Club, Shalimar, Club 24, Mamamia, Café Elite, Fashion Café, Vertigo, Bodeguida. Chalet Beach ‘Montemarciano’, Lotus e Oasi ‘Marotta’.Pesaro: 071, Corto Maltese, Terrazza Martini, Party in the Wood, e Bus Bar a ‘Urbino’.Fano: MOM, Calamara , XL Club, Baraonda. Falconara: Wood. Civitanova Marche: Za�ro, Covo dei Pirati, Gatto Blu, Virgola Zero Uno, Buena Vista, Villa Fermani , Villa Bonaccorsi, Club Gran Torino, Baxster, Y2K Club, Jolly Club, Paperomenta. Ancona: Cocomero, Etho Club, Chalet.In Campania a Napoli: Piazza di Spagna, Defeniu, Ghost, Metropolis, Tina’s Bar, il Castello e History e a ’Caserta’. Nel Lazio a Latina: Maxim e White Bar.Lombardia: G LOUNGE"milano"JESUS"desenzano del garda"DNA"desenzano del garda". In Piemonte, al Trocadero di Domodossola e al LOFT "Torino".In Svizzera, L’Abirint a Zurigo. Calabria: Tuch Club e Hipe Club a Crotone. Sicilia: Peos Club a Catania e Faxing Club a Cefalù. Molise: Impero e Café Prestige a Campobasso. Abruzzo: Acanfora Club a Teramo, Party on the Beach e Terzo Cerchio a Pescara. In Toscana a L’Orologio di Firenze. Regno Unito al Balalou di Londra. Produce per la Unistory Music ed è presente su tutti i portali di musica come beat port, juno download, dj download, ecc.. indirizzi web facebook/[email protected] D è uno dei dj accreditato per gli eventi di Life and People.

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Bistrò Caffè

Via Podesti 232, C/O Stazione di serivzio IP Senigallia - Tel. 071.7920430sempre aperto con orario continuato

Colazioni - Aperitivi - Simply Food - Corner Slot - Tabaccheria - Giornali - Ricariche Telefoniche

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tel. 071.6607859 cell. 349.4734619

DISCO DINNERS.S. Adriatica Nord 51/4Senigallia (AN)chiuso la Domenica

NUOVA GESTIONE

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tel. 071.6607859 cell. 349.4734619

DISCO DINNERS.S. Adriatica Nord 51/4Senigallia (AN)chiuso la Domenica

NUOVA GESTIONE

Cene ed addi al celibato in locale climatizzato

DISCO - LAPVia dei Salici 17-21Marina di Montemarciano (AN)cell.338.3536721chiuso il lunedi

Tutte le domenicheaperto dalle ore 18.00

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via degli Abeti, 332 Pesaro - info: [email protected]

Ideale per feste di compleanno e addi al celibatoin compagnia di bellissime ragazze

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