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Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia
Orientale
Life + 08NAT/IT/000369 “Gypsum: tutela e gestione di habitat associati alle formazioni gessose dell’Emilia-Romagna”
Azione A1 Monitoraggio ex post degli habitat di superficie (8210, 6110 e 7210) oggetto di intervento nelle azioni C4, C5 e C7 nelle aree “Rete Natura 2000” SIC IT4030017 Ca’ del Vento, Ca’ del Lupo, Gessi di Borzano e SIC IT4030009 Gessi Triassici
Elaborato:
Relazione programma operativo Numero elaborato:
01 Eseguito:
Villiam Morelli (responsabile tecnico) Data:
luglio 2014
Incia Società Cooperativa Consulenze Ambientali e Servizi per il Turismo
Via Marconi, 24 - 42021 Bibbiano RE • tel. 347-7079453 E-mail: [email protected] • www.incia.coop Codice Fiscale e P. IVA 01910370350 • N° iscrizione Albo delle Cooperative - A119503
2
INDICE
1 INTRODUZIONE................................................................................................................................................... 3
1.1 FINALITÀ.......................................................................................................................................................... 3 1.2 AREE RETE NATURA 2000 INTERESSATE DAGLI INTERVENTI EFFETTUATI ................................................ 3
1.2.1 IT4030017 Ca’ del Vento, Ca’ del Lupo, Gessi di Borzano .............................................. 3 1.2.2 IT4030009 Gessi Triassici........................................................................................................... 4
1.3 HABITAT INTERESSATI DAGLI INTERVENTI EFFETTUATI............................................................................... 4 1.3.1 6110* Formazioni erbose calcicolo e basofile dell’Alysso-Sedion albi ........................ 4 1.3.2 7210* Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion devallianae ... 5
2 FASE PREPARAZIONE MATERIALI ............................................................................................................... 6
2.1 AGGIORNAMENTO DEI DATI BIBLIOGRAFICI ................................................................................................. 6 2.1.1 Bibliografia ......................................................................................................................................... 6
2.2 PREPARAZIONE DATA-BASE RACCOLTA E GESTIONE DATI ........................................................................... 9 2.3 PREPARAZIONE GIS ELABORAZIONE PER ELABORAZIONE CARTOGRAFICA .............................................. 9 2.4 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI ANALISI .................................................................................................... 9
3 PROTOCOLLI TECNICI DI RILIEVO ............................................................................................................ 11
3.1 RILIEVI FITOSOCIOLOGICI DELLE COMUNITÀ ............................................................................................. 11 3.2 RILIEVI SPECIE FLORISTICHE....................................................................................................................... 11 3.3 INDIVIDUAZIONE DELLE SITUAZIONI DI MINACCIA .................................................................................... 11
4 CRONOPROGRAMMA LAVORI ................................................................................................................ 11
5 CONCLUSIONI ................................................................................................................................................ 12
3
1 Introduzione
1.1 Finalità
Scopo del presente lavoro è un’analisi degli habitat, interessati da interventi di salvaguardia o
riqualificazione, e delle specie floristiche “guida” individuati nell’analisi ante operam all’interno
del Life + 08NAT/IT/000369 “Gypsum: tutela e gestione di habitat associati alle formazioni
gessose dell’Emilia-Romagna”.
Verranno verificate le comunità presenti e le loro variazioni rispetto ai rilievi in ante operam e
sarà monitorata la presenza e la popolazione delle specie presenti nella “Lista Rossa delle
Specie rare e Minacciate della Regione Emilia-Romagna” oltre a quelle ritenute “specie guida”
dei due habitat interessati. Tale lavoro sarà funzionale al fine di un inquadramento ecologico
ed una valutazione dello status di conservazione, alla verifica dell’efficacia degli interventi ed
all’evidenziazione delle minacce, come strumento utile alla realizzazione delle successive azioni
previste dal progetto Life Natura, anche attraverso indicazioni gestionali.
1.2 Aree Rete Natura 2000 interessate dagli interventi effettuati Le aree interessate dagli interventi effettuati sono entrambe in provincia di Reggio Emilia. Una
è situata nella prima collina e copre una parte degli affioramenti gessosi messiniani presenti in
questo territorio; la seconda copre un tratto della valle del fiume Secchia tra i comuni di Villa
Minozzo e Castenovo ne’ Monti, dove il corso d’acqua ha inciso profondamente le evaporiti
triassiche presenti in questa zona.
1.2.1 IT4030017 Ca’ del Vento, Ca’ del Lupo, Gessi di Borzano
Il sito interessa i comuni di Albinea, Vezzano sul Crostolo e Viano ed è localizzato nella fascia di
bassa collina reggiana, in un’area parallela alla via Emilia, dalla quale dista una dozzina di
chilometri, intorno agli affioramenti gessosi del Messiniano noto come Gessi reggiani. In realtà
sono compresi nel sito a partire da ovest i Gessi di Vezzano in destra Crostolo e quelli di
Albinea, analogamente discontinui ad eccezione della più consistente estremità orientale,
costituita dall’acrocoro esteso intorno alle quote 300-400 m tra Ca’ Speranza ed il Castello di
Borzano, la dove l’ambiente ed il paesaggio assumono forme distintamente carsiche. Infatti,
analogamente ai Gessi bolognesi e romagnoli ma a scala più ridotta, i Gessi reggiani
rappresentano un paesaggio tra rupi e doline, forre e grotte (una quarantina), entro le quali si
sviluppa un reticolo idrologico praticamente invisibile all’esterno. Gli affioramenti gessosi sono
lambiti a valle da formazioni plioceniche prevalentemente argillose e protetti a monte da una
dorsale calcareo-marnosa con intervalli arenacei, facente parte del complesso caotico delle
“Argille scagliose”, che culmina a circa 500 m s.l.m. presso Ca’ del Lupo (Vezzano) e Ca’ del
Vento (Albinea), località ambedue al confine col territorio di Viano. L’ambiente dei Gessi, aspro
4
e fortemente diversificato, si è conservato ricco di boschi (47%) e arbusteti (15%), alternati a
praterie, ambienti rocciosi e relativamente poche colture di tipo estensivo (circa il 20% del
sito). Sono abbastanza frequenti le presenze floristiche “mediterranee” amanti del caldo e
dell’arido e più ancora i contrasti con presenze dell’alto Appennino legate a condizioni di
marcata freschezza, favoriti dall’alternanza di condizioni microclimatiche molto diverse a
stretto contatto quali la rupe assolata e l’adiacente ombrosa forra o dolina.
1.2.2 IT4030009 Gessi Triassici
Il sito interessa i comuni di Villa Minozzo, Castelnovo ne’ Monti e Busana; comprende un tratto
di circa 10 Km dell’alta Val Secchia in cui il fiume ha profondamente inciso una vasta
formazione di gessi triassici che attualmente formano bianchi e ripidi fianchi del fondovalle del
Secchia. A causa dell’elevata solubilità dei gessi, in queste rocce si manifestano i fenomeni
carsici, che hanno dato origine su alcuni affioramenti a piccole doline, inghiottitoi e grotticelle.
I gessi sono di colore bianco, a volte anche grigio chiaro, arancio e rosa, ed inglobano masse
rocciose diverse tra cui si riconoscono scure dolomie dall’alto contenuto di materia organica.
L’origine dei gessi è dovuta alla precipitazione di sali avvenuta, durante prolungate fasi
d’evaporazione in periodi caldi, negli ambienti di mare basso che caratterizzavano estese aree
del futuro continente europeo nel Trias superiore (circa 200-220 milioni d’anni fa); da
quest’origine deriva il nome più generico di evaporiti. La stratificazione è oggi completamente
sconvolta perché queste rocce, nella formazione della catena appenninica, sono state
sottoposte a continui stess deformativi. Il complesso forestale è costituito principalmente da
castagneti da frutto d’alto fusto abbandonati e vegetazione ripariale. Sono presenti anche
arbusteti e praterie arbustate dominate da Ginepro comune. Il sito ricade per circa il 36%
all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
1.3 Habitat interessati dagli interventi effettuati
1.3.1 6110* Formazioni erbose calcicolo e basofile dell’Alysso-Sedion albi
Codice CORINE biotopes
• 34.11 Formazioni medio-europee su detriti rocciosi – Alysso-Sedion albi, Sedo
albi-Veronicion dillenii, Sedo-Scleranthion p.p., Sedion pyrenaici p.p.
• 34.111 Vegetazione pioniera a Sedum – Cladonio-Sedetum hispanici e
vegetazione affine
• 34.112 Comunità a semprevivi
• 34.1121 Vegetazione pioniera a Sempervivum
Codice EUNIS
5
• E1.1 Vegetazione pioniera termofila di terreni sabbiosi o detriti esposti
Descrizione
• Manuale Europeo – Open xerothermophile pioneer communities on superficial
calcareous or baserich soil (basic vulcanic substrates), dominated by annuals
and succulents of the Alysso alyssoidis-Sedion albi Oberdorfer & Müller in Müller
61. Similar communities may develop on artificial substrates; these should not
be taken into account.
• Manuale italiano - Pratelli xerotermofili, eboso-rupestri, discontinui, colonizzati
da vegetazione pioniera di terofite e di succulente, con muschi calcifili e licheni,
dal piano mesomediterraneo a quello subtemperato inferiore, localmente fino
all’orizzonte subalpino. Il substrato è generalmente calcareo, ma può interessare
anche rocce ofiolitiche o vulcaniti.
• Caratteristiche in regione – Comunità aperte pioniere xerotermofile che si
sviluppano su suoli superficiali calcarei o ricchi di basi dominati da succulente
appartenenti al genere Sedum e specie annuali (terofite). Le comunità
appartenenti all’habitat riescono a svilupparsi su sottilissimi strati di sfatticcio a
minutissimi clasti che si accumula su plateaux rocciosi, ricoprendo generalmente
superfici di pochi m². Sono escluse simili comunità che si sviluppano su substrati
artificiali.
Inquadramento sintassonomico: Cladonio-Sedetum hispanici (codice CORINE: 34.111);
Cerastietum pumili (codice CORINE: 34.11).
Specie vegetali attese
Sedum album, Sedum acre, Sedum sexangulare, Sedum hispanicum, Sedum rupestre
rupestre, Sedum dasyphyllum, Alyssum alyssoides, Saxifraga tridactylites, Teucrium
botrys, Triticum ovatum, Petrorhagia saxifraga saxifraga, Cerastium pumilum, Erophila
verna verna
1.3.2 7210* Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion devallianae
Codice CORINE biotopes
• 53.3 Ambienti torbosi a Cladium mariscus -
Mariscetum serrati p.p.
• 53.33 Ambienti palustri a Cladium mariscus -
Mariscetum serrati p.p.
Codice EUNIS
6
• D5.2 Comunità di grandi Cyperaceae, su suoli
generalmente privi di acqua superficiale.
• D5.24 Comunità palustri di Cladium mariscus
Descrizione
• Manuale Europeo – Cladium mariscus beds of the emergent-plant zones of lakes, fallow
lands or succession stage of extensively farmed wet meadows in contact with the
vegetation of the Caricion davallianae or other Phragmition species [Cladietum marisci
(Allorge 1922) Zobrist 1935].
• Manuale italiano - Zone umide e torbiere basse di tipo alcalino caratterizzate da
formazioni emergenti azonali a dominanza di Cladium mariscus, con distribuzione
prevalente nella Regione Bioclimatica Temperata ma presenti anche nei territori a
Bioclima Mediterraneo, spesso in contatto con la vegetazione delle alleanze Caricion
davallianae o Phragmition.
• Caratteristiche in regione – In Emilia-Romagna i lembi di vegetazione a Cladium
mariscus, inquadrate nell’associazione Mariscetum serrati e nell’associazione Cladietum
marisci (Codice CORINE Biotopes 53.33), si sviluppano in stazioni inondate durante i
periodi piovosi ed asciutte d’estate, su suoli poveri di nutrienti.
Specie vegetali attese
Cladium mariscus, Carex rostrata, Molinia caerulea subsp. arundinacea, Molinia caerulea
subsp. caerulea, Eupatorium cannabinum subsp. cannabinum, Juncus subnodulosus,
Phragmites australis subsp. australis, Schoenus nigricans, Senecio paludosus subsp.
angustifolius.
2 Fase preparazione materiali
2.1 Aggiornamento dei dati bibliografici
Le fonti bibliografiche, anche inedite, sono state soggette ad aggiornamento, per permettere di
ottenere tutti i dati e le informazioni utili, utilizzabili nel corso del lavoro.
2.1.1 Bibliografia
Per quanto riguarda gli aspetti generali e gli habitat delle aree questa è la bibliografia
consultata:
anno autori titolo edizione
1996 AA.VV I gessi messiniani di Albinea – Un parco sopra
e sotto
Comune di Albinea
1948 AA.VV. Studio sulla formazione gessoso-calcarea CAI Comitato Scientifico centrale
7
nell’alta Valle del Secchia
1982 AA.VV. Gli affioramenti gessosi dell’Emilia-Romagna,
proposte di tutela
IBC Emilia-Romagna
1988 AA.VV. L’area carsica dell’alta Val Secchia – Studio
interdisciplinare dei caratteri
ambientali
Regione Emilia-Romagna –
Provincia di Reggio Emilia
1991 AA.VV. Corine biotopes manual. Habitat of the
European Community
Commision of the European
Community
1994 AA.VV. La vena gel gesso Regione Emilia-Romagna
1999 AA.VV. Interpretation manual of European Union
habitats
European Commission DG
Environment
2007 AA.VV. La carta degli Habitat dei Sic e delle ZPS
dell’Emilia-Romagna
Regione Emilia-Romagna
2008 AA.VV. Manuale italiano di interpretazione degli
habitat della Direttiva 92/43/CEE
Ministero dell’Ambiente, Società
Botanica Italiana
2013 AA.VV. Quadro Conoscitivo per i Piano di Gestione
delle aree Rete Natura 2000
Provincia di Reggio Emilia
2001 Alessandrini A., Tosetti
T.
Habitat dell’Emilia-Romagna – Manuale di
riconoscimento secondo il metodo europeo
“CORINE – biotopes”
IBC Regione Emilia-Romagna
1997 Beneventi G. La zona di affioramento dei gessi messiniani
nel comune di Albinea: proposte progettuali
per l’istituzione di una parco regionale
Tesi di laurea in Ingegneria Civile,
Università di Bologna
2000 Beneventi G. I Gessi Messiniani di Albinea – verso la tutela Comune di Albinea
1947 Bertolani Marchetti D. Vegetazione dei Gessi dell’alta Valle del
Secchia (nota preliminare)
Atti Società Naturalisti e
Matematici di Modena
1949 Bertolani Marchetti D. Aspetti della vegetazione dell’alta Valle del
Secchia (appennino reggiano)
Memorie Comitato Scientifico
Centrale CAI
1953 Bertolani Marchetti D. Il popolamento vegetale nelle stazioni salse
della Valle Padana
Webbia
1962 Bertolani Marchetti D. Ricerche fitogeografiche e cariologiche su
Artemisia lanata W.
Archivio Botanico e Biogegrafico
Italiano
2001 Chiesi M. (a cura di) L’area carsica di Borzano (Albinea – Reggio
Emilia)
Memorie dell’Istituto Italiano di
Speleologia Serie II, vol. XI
1944 Pasquini D. La vegetazione dei gessi reggiani Atti Società Naturalisti e
Matematici di Modena
Per la flora i dati sono stati estratti dalla Banca dati della flora reggiana e riguardano le fonti
della seguente tabella.
cod tipo autori titolo anno
ACPL dato AA.VV. Acta Plantarum
http://www.actaplantarum.org
ADAI dato Michele Adorni Studio sulle stazioni di Alnus incana
AL5 bibliografico Alessandro Alessandrini Note per una flora dell'Emilia-Romagna.
Secondo contributo
1983
AL9 bibliografico Alessandro Alessandrini Note sulla flora e sulla vegetazione della 1988
8
formazione gessoso-calcarea nella media
Valle del Secchia. In "Le evaporiti triassiche
dell'alta Valle del Secchia"
ALBR2 bibliografico A. Alessandrini-G.
Branchetti
Contributo alla flora del Reggiano, con alcune
aggiunte alla flora dell'Emilia-Romagna
1988
ALF bibliografico A. Alessandrini-C.
Ferrari
Materiali per una cartografia floristica
dell'Emilia-Romagna. Le specie protette dalla
L. R. 2/1977
1983
ALO dato Alessandro Alessandrini Dato originale 1997
B1 bibliografico D. Bertolani Marchetti Vegetazione dei gessi dell'alta Valle del
Secchia
1947
B2 bibliografico D. Bertolani Marchetti Vegetazione delle sorgenti salse di Poiano e
Primaore nell'Alta Valle del Secchia
(Appennino emiliano)
1948
B3 bibliografico D. Bertolani Marchetti Aspetti della vegetazione dell'alta Valle del
Secchia (Appennino reggiano)
1949
B5 bibliografico D. Bertolani Marchetti Ricerche fitogeografiche e cariologiche 1962
B6 bibliografico D. Bertolani Marchetti Il popolamento vegetale nelle stazioni salse
della Valle Padana
1953
BDFP dato AA.VV. Banca dati flora protetta Emilia-Romagna
BER6 bibliografico A. Bertoloni Flora Italica sistens plantas in Italia et in
insulis circumstantibus sponte nascentes
1844
BMA bibliografico G. Branchetti-V.
Morelli-A. Alessandrini
Rinvenimenti notevoli per la flora del
Reggiano, con alcune novità per l'Emilia-
Romagna - Inf. Bot. Ital. 38
2006
BMTV bibliografico Bonafede-Marchetti-
Todescini-Vignodelli
Atlante delle Pteridofite nella Regione Emilia-
Romagna
2001
BRO dato Giuseppe Branchetti Dato originale 1997
CA bibliografico AA.VV. Cento alberi 2008
CAS1 bibliografico C. Casali La flora del reggiano 1899
CAS3 bibliografico C. Casali Secondo Supplemento alla flora del Reggiano 1903
CAS4 bibliografico C. Casali Terzo Supplemento alla flora del Reggiano 1905
CAS6 bibliografico C. Casali Quinto Supplemento alla flora del Reggiano 1928
FAL bibliografico L. Falciani-L. Bini
Maleci-M. Mariotti Lippi
Morphology and distribution of trichomes in
Italian species of the Stachys germanica
group: a taxonomic evaluation
1995
FFDB dato Filiberto Fiandri Data-base Fiandri
FIO4 bibliografico A. Fiori Flora Italica Cryptogama. Pars V:
Pteridophyta
1943
GBS dato Giuseppe Branchetti Schedario ed erbario Branchetti
GFO dato Giuseppe Fontanesi Dato originale
GP1 bibliografico G. Gibelli-R. Pirotta Flora del Modenese e del Reggiano 1882
GP2 bibliografico G. Gibelli-R. Pirotta Primo supplemento alla Flora del Modenese e
del Reggiano
1882
HCC dato A. Cremona Casoli Herbarium presso i Civici Musei di Reggio
Emilia
LBD dato Lauro Bertani Fototeca Bertani
MDD dato Massimo Domenichini Fototeca Domenichini
9
MRA bibliografico A. Mori Contribuzione alla Flora del Modenese e del
Reggiano
1886
MRC1 bibliografico Claudio Mori Censimento degli alberi e delle associazioni
arboree di interesse ecologico e paesaggistico
1985
PAFEO dato Patrizia Ferrari Dato originale
PAS bibliografico D. Pasquini La vegetazione dei gessi reggiani 1944
RE1 bibliografico F. Re Viaggio al monte Ventasso ed alle Terme di
Quara nel Reggiano
1790
RFER dato AA.VV. Data-base ufficio cartografico Emilia-Romagna 2006
SDME dato Sergio Di Mugno Erbario Di Mugno
SRN bibliografico AA.VV. Schede Rete Natura 2000 2007
STST dato Stefano Sturloni Dato originale
TMG bibliografico M. Tomaselli-R. Gerdol Analisi e valutazione fitogeografico-ecologica
della distribuzione di alcune entità
appartenenti alla flora igrofila dell'alto
Appennino tosco-emiliano
1983
TRO dato Manfredo Torelli Dato originale
VMDB dato Villiam Morelli Data-base ed erbario Morelli
WIO dato A. Winter Dato originale
2.2 Preparazione data-base raccolta e gestione dati
I dati floristici dei rilievi fitosociologici e quelli relativi alle specie guida saranno inseriti in un
apposito data-base, predisposto in modo funzionale alla consultazione ed all’elaborazione dei
dati stessi. I programmi utilizzati saranno Access ed Excel di Microsoft. Il data-base sarà
strutturato in tabelle collegate che permetteranno un facile accesso alla ricerca delle
informazioni e la visione incrociata di dati di diverso tipo.
2.3 Preparazione GIS elaborazione per elaborazione cartografica
I dati raccolti saranno elaborati e finalizzati alla restituzione cartografica dei risultati. Saranno
utilizzati a tale scopo i sowtware ArcGIS 9.1 e ArcView 3.2 a.
2.4 Individuazione delle aree di analisi
Le aree da analizzare sono state individuate all’interno di quelle soggette ad interventi di
riqualificazione e/o interventi atti alla tutela degli habitat presenti.
Nel SIC IT4030017 gli interventi riguardano 3 aree distinte con presenza dell’habitat 6110*
Formazioni erbose calcicolo e basofile dell’Alysso-Sedion albi. Tali interventi sono stati eseguiti
nel mese di settembre e avevavo lo scopo di diradare la vegetazione arboreo-arbustiva
diventata ormai una minaccia alla presenza dell’habitat. Le aree di rilievo riguardano l’intera
superficie dell’intervento. I rilievi saranno effettuati sulle 3 aree di maggiore estensione.
10
Nel SIC IT4030009 un intervento di diradamento della vegetazione arboreo-arbustiva ha
interessato l’habitat 6110* Formazioni erbose calcicolo e basofile dell’Alysso-Sedion albi,
presente sulla rupe gessosa soprastante le fontane salse di Poiano. L’area di rilievo riguarda
l’intera superficie dell’intervento. Il secondo intervento ha comportato la modificazione
morfologica ed idraulica dell’area delle fontane salse di Poiano con lo scopo di ricreare le
condizioni presenti fino al dopoguerra che avevano permesso l’istaurarsi dell’habitat 7210*
Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion devallianae. Nell’area soggetta a
questo intervento sono stati individuate due aree distinte dove l’intervento ha permesso la
formazione di cenosi di tipo diverso.
Nel SIC IT4030009 era previsto anche un intervento riguardante l’habitat 8210 Pareti rocciose
calcaree con vegetazione casmofitica, che però non è stato effettuato a causa dell’acclività
dell’area e della distruzione da parte del fiume Secchia della via d’accesso all’area. Tale area
non viene quindi monitorata in post operam.
11
3 Protocolli tecnici di rilievo
3.1 Rilievi fitosociologici delle comunità
La metodologia relativa allo studio vegetazionale è quella di applicare il classico metodo
fitosociologico della scuola sigmatista di Zurigo-Montpellier (Bruan-Blanquet, 1964 & Van der
Maarel, 1978). Tale metodo si basa sulla realizzazione di rilievi della vegetazione all’interno di
unità vegetazionali omgenee. In ciascun rilievo viene riportato l’elenco completo delle specie
presenti registrando, per ciascuna di esse il grado di ricoprimento. Inoltre, per ogni rilievo
vengono riportati i dati stazionali della località (altimetria, esposizione, inclinazione, superficie,
ricoprimento), nonché la loro localizzazione con l’utilizzo di GPS portatili.
3.2 Rilievi specie floristiche
Le specie presenti nella “Lista Rossa delle Specie rare e Minacciate della Regione Emilia-
Romagna” oltre a quelle ritenute “specie guida” dei due habitat interessati, saranno monitorate
con lo scopo di verificare la loro attuale presenza e la consistenza delle popolazioni. In questo
modo si potrà valutare l’efficacia degli interventi effettuati.
3.3 Individuazione delle situazioni di minaccia
Durante i rilievi saranno individuate tutte le possibili situazioni di minaccia, per gli habitat e le
specie, sia attuali sia possibili in futuro, sia d’origine antropica sia dovute alla naturale
evoluzione della vegetazione e degli ecosistemi. Tale verifica è finalizzata ad eventuali misure e
interventi di correzione degli indirizzi individuati in fase progettuale.
4 Cronoprogramma lavori
I lavori comportano, in una fase preliminare, l’individuazione delle aree di monitoraggio e
l’aggiornamento delle informazioni deducibili da bibliografia o da dati inediti. I rilievi, a secondo
degli habitat interessati e dall’avanzamento dei lavori, saranno effettuati nel periodo maggio-
ottobre 2014 e marzo-giugno 2015. Per quanto riguarda il SIC IT4030017, dove gli interventi
sono stati effettuati a settembre i rilievi riguarderanno il periodo marzo-giugno 2015.
Di seguito la tabella con il cronoprogramma; i numeri indicano le aree di campionamento per
ogni habitat:
12
Azione anno 2014-2015
mag
gio
2014
giu
gno 2
014
luglio
2014
agost
o 2
014
sett
embre
2014
ott
obre
2014
mar
zo 2
015
apri
le 2
015
mag
gio
2015
giu
gno 2
015
Individuazione aree di monitoraggio
Aggiornamento dati bibliografici
Relazione cronoprogramma
Rilievi IT4030017 habitat 6110 3 3 3 3
Rilievi IT4030009 habitat 6110 1 1 1 1 1 1 1
Rilievi IT4030009 habitat 7210 2 2 2 2 2 2 2
Relazione post-operam
Di seguito la tabella con il numero di rilievi per mese all’interno delle aree individuate:
Azione anno 2014
mag
gio
2014
giu
gno 2
014
luglio
2014
agost
o 2
014
sett
embre
2014
ott
obre
2014
mar
zo 2
015
apri
le 2
015
mag
gio
2015
giu
gno 2
015
Rilievi IT4030017 habitat 6110 1 1 1 1
Rilievi IT4030009 habitat 6110 1 1 1 1 1 1 1
Rilievi IT4030009 habitat 7210 1 1 1 1 1 1 1
5 Conclusioni Visto il ritardo nell’effettuazione d’alcuni interventi ed il protrarsi dei lavori nell’habitat 7210, è
auspicabile un prolungamento dell’azione di monitoraggio post operam almeno fino al termine
della primavera 2015 allo scopo di avere risultati efficaci ed in grado di fotografate in modo
corretto l’evoluzione della componente vegetale e di conseguenza degli habitat interessati.