Liceo scientifico De RUGGIERI -Massafra- Responsabile Prof. Orazio PICCOLO.

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Liceo scientifico “De RUGGIERI” -Massafra- Responsabile Prof. Orazio PICCOLO

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Liceo scientifico “De RUGGIERI”-Massafra-

Responsabile Prof. Orazio PICCOLO

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Oggetto

“Alcuni caratteri dei suoni e misure di intensità acusticaall’interno della nostra scuola”

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OBIETTIVI

Contribuire al rafforzamento della mentalità scientifica di natura

laboratoriale in modo che gli allievi costruiscano qualcosa di proprio

inerente il Progetto

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Finalita’

Dare all’allievo dell’ultimo o penultimo anno di corso una visione d’insieme

concernente i fenomeni acustici spesso non affrontati nell’arco del quinquennio e metterli in condizione di progettare

con le proprie mani qualche esperimento

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• Materiale dello scrivente• Materiale del laboratorio della scuola• Materiale didattico del Dipartimento

di Fisica dell’Università di Bari

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Esercitazioni sperimentali1. Produzione di vari suoni ed analisi all’oscilloscopio;

2. Caratteri distintivi dei suoni: intensità, altezza e timbro visti all’oscilloscopio;

3. Misura della velocità del suono nell’aria;

4. Battimenti;

5. Interferenza;

6. Diffrazione con l’impiego di ultrasuoni;

7. Produzione di onde stazionarie in un tubo aperto;

8. Analogie con le onde acustiche e le onde di un endoscopio;

9. Analogie con i fenomeni ottici di interferenza e di diffrazione.

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Misura della velocitàdel suono nell’aria

Apparecchiatura necessaria:

1. Oscilloscopio;

2. Generatore di funzioni;

3. Amplificatore di segnali;

4. Altoparlante all’interno di un tubo lungo una cinquantina di cm, diametro 6 cm;

5. Microfono che scorre dentro il tubo dal punto 4;

6. Preamplificatore per il microfono;

7. Metro.

Il tutto è assemblato come in Fig. 1 (schema a blocchi)

A B

Oscilloscopio

Generatore di funzioni

Amplificatore

Alimentatore

Altoparlante + microfono nel tubo

PreamplificatoreAlimentatore

Fig.1

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Schema strumentale dell’esperienza

“Misura della velocità del suono nell’aria”

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Misura della velocitàdel suono nell’aria

Per la misura della velocità del suono, sono possibili due procedure:

1a Procedura:

Si porti il generatore di funzioni a una frequenza stabilita,p.e. 6000Hz; si invia il segnale prelevato dall’altoparlante al canale A dell’oscilloscopio, mentre il segnale captato dal microfono attraverso il preamplificatore, lo si invia al canale B dell’oscilloscopio che lavora nella funzione DUAL per analizzare contemporaneamente i due segnali.

Partiamo da due segnali in fase: i massimi e i minimi dei due segnali si corrispondono; spostiamo lentamente il microfono all’interno del tubo fino ad ottenere nuovamente i segnali in fase: ciò significa che ci siamo riportati col microfono di una lunghezza d’onda , che misuriamo col metro.

Due segnali sinusoidali in fase

-3

-2

-1

0

1

2

3

0 1 2 3

T

V

Segnaledell'altoparlante

segnale delmicrofono

Fig.2

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Il grosso dell’errore sta nella misura del , che comporta un errore assoluto di un paio di millimetri, cioè = (5,7 ± 0,2) cm, mentre la lettura data dal frequenzimetro del generatore di funzioni può scartare di qualche unità, ossia = (6000 ± 1) Hz

L’errore su vale quindi una decina di m/s

Dall’ equazione fondamentale dell’ onda otteniamo la velocità di propagazione del suono nell’aria.Per = 6000 Hz , abbiamo misurato = 5,7 cm, per cui 6000 Hz * 5,7 cm = 342 m/s

Ad ogni modo Δf è trascurabile rispetto a Δ, quindi :

0,2

0,035 0,04 4%5,7

Da cui 0,04 342 0,04 14 m/s

di conseguenza la misura della sarà: (34 1) 10 m/s

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2a Procedura:

La Base Tempi dell’oscilloscopio viene tenuta nella posizione B, nel qual caso il puntino luminoso, in assenza di segnale, è fermo al centro dello schermo dell’oscilloscopio.

Questa volta il segnale dell’altoparlante farà oscillare il punto luminoso lungo un segmento verticale (asse Y),mentre sul canale B il microfono manderà un segnale che farà oscillare il punto luminoso lungo l’asse X. Ne consegue che il punto sarà sottoposto a due oscillazioni fra loro perpendicolari ed aventi ovviamente la stessa frequenza: quella letta sul generatore di funzioni.

ANALISI DEI SEGNALI

dove A e B sono i valori massimi di d.d.p. (misurati in cm) che caratterizzano i due segnali.

Eseguendo il rapporto della (1), si ha :

Se su x e su y arrivano due segnali in fase, avremo:

cos cos 2

cos cos 2

x A t A ft

y B t B ft

(1)

(2)

y B By x

x A A

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E’ l’equazione di una retta, nel nostro caso di un segmento, contenuto nel 1° e 3° quadrante (Fig.3)

Due segnali perpendicolari in fase

-60

-40

-20

0

20

40

60

-15 -10 -5 0 5 10 15

x

yFig.3Se spostiamo il microfono all’interno del tubo di qualche cm, possiamo cogliere la posizione in cui i segnali sono in quadratura e in tal caso la Fig.3 diventa un’ellisse.

Fig.4: il pennello luminoso descrive una traiettoria ellittica.

-5

-4

-3

-2

-1

0

1

2

3

4

5

-3 -2 -1 0 1 2 3

X

Y

Fig.4

y B By x

x A A

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Per essere in quadratura i due segnali saranno del tipo

(ellisse di Fig.4):

2 2 2

2 2 2

22

2 22

2 222

2

cos(2 ) cos (2 )(3)

sen(2 ) sen (2 )

cos 2

1 (4)

sen 2

x A ft x A ft

y B ft y B ft

xft

x yA

A Byft

B

-5

-4

-3

-2

-1

0

1

2

3

4

5

-3 -2 -1 0 1 2 3

X

Y

Fig.4

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Spostando ancora il microfono di qualche cm all’interno del tubo si capta la posizione in cui i due segnali sono in opposizione di forza, perciò differiscono di /2. Sull’oscilloscopio è visibile un segmento contenuto nel 2° e 4° quadrante. Avremo:

cos(2 )

cos(2 ) cos(2 )

x A ft

y B ft B ft

Perciò il rapporto: che è il segmento a coefficiente angolare negativo.

y B By x

x A A

-4

-3

-2

-1

0

1

2

3

4

-10 -5 0 5 10

X

Y

-A A

B

-BFig.5

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Spostando ancora il microfono di qualche cm si passa nuovamente alla Fig.3; poi alla Fig.4 e successivamente alla Fig.5.

Se passiamo dalla Fig.3 e giungiamo nuovamente alla Fig.3, vuol dire che ci siamo spostati col microfono di una lunghezza d’onda .

Da Fig.3 a Fig.4 il cammino del microfono è di /4; da Fig.3 a Fig.5 il cammino è di /2.

Anche qui facendo i calcoli coi valori della 1a procedura, otteniamo gli stessi risultati.

Vantaggi della 2a procedura

I vantaggi sono dati dalla maggiore stabilità della figura sullo schermo e poi dalla possibilità di misurare anche le frazioni di lunghezza d’onda, cosa molto difficile con la 1a procedura.

Altro vantaggio è dato dalla possibilità di verificare l’equazione f = per un maggior range di frequenza.

Tutte confermano l’equazione fondamentale delle onde.

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INTERFERENZA CON L’ONDOSCOPIO

Obiettivo dell’esperimento è evidenziare l’interferenza utilizzando le onde generate nell’endoscopio, mostrando ancora una volta che l’interferenza è un fenomeno tipico delle onde qualunque sia la loro natura.

Materiale occorrenteUn ondoscopio completo di accessori, completo di lampada stroboscopica.

Il luogo di cui si parla è l’iperbole.

Esecuzione dell‘esperimento

Dopo aver collegato al generatore di onde l’accessorio a doppia punta, lo si attiva e attraverso il disco stroboscopico, si “fermi” la figura, visibile nella pagina successiva. La zona in cui l’acqua appare ferma è un luogo geometrico in cui la differenza di cammino tra il punto considerato e le due sorgenti S¹ e S² è un numero semintero di mezza lunghezza d’onda, cioè

...,2,12

1221 nnPSPS

(1)

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INTERFERENZA CON L’ONDOSCOPIO

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Ponendoci nella 2° zona : n° 2 2

321 PSPS (2)

perciò : cm35,1

cm5,4

2

3cm5,1015

Identico al valore corrispondente utilizzando la 1° zona.

( Come deve essere !!)

perciò cm32

cm5,1155,16

Attraverso la (1) è possibile misurare direttamente .

Ponendoci p.e. nella zona in cui n= 1, abbiamo avuto:

cm 15 , cm 5,161 PSPS 2

cm 5,10 , cm 151 PSPS 2

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MATERIALI IMPIEGATI

1) Generatore di bassa frequenza (B.F.);

2) Amplificatore e alimentatore;

3) Coppia di altoparlanti;

In figura è rappresentato uno schema a blocchi:

INTERFERENZA ACUSTICA

Obiettivo di questo esperimento è evidenziare l’interferenza prodotta da due sorgenti sincrone acustiche, sottolineando che questo fenomeno è tipicamente collegato alla natura ondulatoria del suono.

GENERATORE

B. F.AMPLIFICATORE

ALIMENTATORE

COPPIA DI ALTOPARLANTI

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A titolo applicativo associamo due foto dell’apparato sperimentale

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Condotta dell’ esperimento

Ponendo il generatore BF su una frequenza dai 4000 ai 6000 Hz ed esplorando con l’orecchio la zona antistante i due altoparlanti, l’ orecchio percepisce la zona in cui il suono è più intenso e la zona in cui c’è silenzio.

Perché accade questo ?

Siano S1 e S2 le due sorgenti sincrone che emettono onde ad una assegnata frequenza. Sull’asse del segmento S1S2 il suono è più rafforzato, dato che tutti i punti dell’asse sono equidistanti dagli estremi medesimi, perciò preso un punto P qualsiasi dell’asse, le zone di compressione e di rarefazione delle onde acustiche giungeranno contemporaneamente ed il risultato finale sarà un rafforzamento del suono (vedi fig. 1).

In P il suono è più intenso dato che:

1 2S P S P

2S

P

1S

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L’orecchio capta zone di silenzio, infatti se la (2) è verificata, cioè se la differenza di cammino è pari a un numero intero dispari di semilunghezze d’onda, queste interferiranno distruttivamente, perché mentre arriva in P da S1 una zona di compressione, nello stesso

istante da S2 giungerà una zona di rarefazione, perciò il risultato finale sarà la cessazione del

segnale e quindi il silenzio.

in P ci sarà un rafforzamento del segnale, perciò l’orecchio rileverà il suono. Per percepire le diverse zone è conveniente muoversi lentamente e a semicerchi davanti ai due altoparlanti ad un paio di metri di distanza dagli stessi.

E’ da notare che il luogo geometrico della (2) o della (3) è un’iperbole.

Se invece il punto P si trova in una posizione tale che:

(2)ovvero

(1)1 2 2S P S P

1 2 2 1 1,2,...2

S P S P n n

(3)Al contrario, se 1 2 1,2,...S P S P n n

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Spostarsi con l’orecchio di un mm e percepire diversità acustiche è pura follia. A voler utilizzare l’interferenza acustica per la misura di , non è certo l’orecchio il miglior rivelatore.

Ci sarebbero gli altri problemi da valutare come la sfericità dell’onda acustica e l’altezza dell’orecchio dall’altoparlante, pertanto l’esperimento ha avuto solo valenza qualitativa.

Attraverso la (2) o la (3) è possibile stimare la lunghezza d’onda, anche se questo esperimento non è l’ideale per questa misura, tant’è vero che non l’abbiamo utilizzato, perché l’errore associato sarebbe stato superiore alla medesima lunghezza d’onda .

Infatti per f =5000 Hz e =340 m/s [risultato ricavato dalla verifica della velocità del suono in un altro esperimento], avremmo ottenuto una pari a :

(4)340 m/s

6,80 cm5000 Hzf