Liceo G. F. Porporato di Pinerolo. In redazione: ARMANINI GIULIA … · 2020. 3. 18. · abitudini...

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Periodico politico culturale e di attualità, diretto da Alessandro Albarello e curato dagli studenti del Liceo G. F. Porporato di Pinerolo. In redazione: ARMANINI GIULIA 4AL, BERNARDINI FEDERICO 3BES , BORETTO BEATRICE 4AL , DIMATTEO FEDERICA 4AL, FAVACCIO GIANINA 5DSU, FRAGOLA ERICA 3ACL GINO ANNA 4CSU, HRISCA DENISA ANDREEA 4CSU MASSOCCO VICTORIA 4BSU, REI BEATRICE 4AL, SAMMARTINO GABRIELE 2ACL SEPEGNO ELISA 4AL SIANI VIOLA 2BCL, VIGNOLO ELISA 4AL Tutte le classi che abbiano prodotto testi di rilevanza informativa (su iniziative, attività, prospettive) possono inviare i loro articoli a [email protected] con la certezza che saranno pubblicati nel più breve tempo possibile. Onda d’Urto 17 Marzo 2020. Numero 5 Cronache dal Coronavirus La 5 AL è riuscita a strappare un permesso straordinario alla Presidenza del Consiglio ed è partita regolarmente per Praga il 14 di Marzo. Questa la loro cartolina di saluti. J J J Per combattere la noia cucino, o almeno ci provo di Roberto Lozito, 3 AL In questo 2020 siamo stati colpiti da questa emergenza chiamata Coronavirus. Il termine scientifico di questo virus è Covid-19 e porta ad avere quella che si può descrivere come infezione con sintomi simili a quelli influenzali e a problemi all'apparato respiratorio. Non tutti gli infetti presentano sintomi, anzi, molti sono asintomatici però necessitano comunque di una quarantena domiciliare. Da poco l’Oms ha dichiarato pandemia e perciò è stata richiesta una quarantena domiciliare a tutti: non si può uscire dal proprio comune tranne per lavoro ed emergenze. In questa quarantena io esco solo per buttare la spazzatura oppure quando ho voluto portare il mio border-collie a fare un giro al parco davanti casa mia, munito di certificazione fornito dallo stato, ed è in quel momento che mi sembrò di vivere in un film, strade vuote, non passa nemmeno una macchina, si vedono solo persone che dalla finestra osservano quel fenomeno particolare, il vuoto. Questa quarantena non mi fa fare molte cose e perciò la mia giornata è ripetitiva, sempre la stessa, ogni giorno; mi sveglio, accendo il computer e partecipo alle videoconferenze dei professori, dopo pranzo guardo una serie tv o un film, e se mi viene un attacco di fame cucino (o almeno ci provo) qualcosa. So di essere pessimo in questo perciò oltre a guardare film e serie tv, gioco ai videogiochi oppure faccio i compiti (preferisco giocare).

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Periodico politico culturale e di attualità, diretto da Alessandro Albarello e curato dagli studenti del Liceo G. F. Porporato di Pinerolo. In redazione: ARMANINI GIULIA 4AL, BERNARDINI FEDERICO 3BES , BORETTO BEATRICE 4AL , DIMATTEO FEDERICA 4AL, FAVACCIO GIANINA 5DSU, FRAGOLA ERICA 3ACL GINO ANNA 4CSU, HRISCA DENISA ANDREEA 4CSU MASSOCCO VICTORIA 4BSU, REI BEATRICE 4AL, SAMMARTINO GABRIELE 2ACL SEPEGNO ELISA 4AL SIANI VIOLA 2BCL, VIGNOLO ELISA 4AL Tutte le classi che abbiano prodotto testi di rilevanza informativa (su iniziative, attività, prospettive) possono inviare i loro articoli a [email protected] con la certezza che saranno pubblicati nel più breve tempo possibile.

Onda d’Urto

17 Marzo 2020. Numero 5

Cronache dal Coronavirus

La 5 AL è riuscita a strappare un permesso straordinario alla Presidenza del Consiglio ed è partita regolarmente per Praga il 14 di Marzo. Questa la loro cartolina di saluti. J J J

Per combattere la noia cucino, o almeno ci provo di Roberto Lozito, 3 AL In questo 2020 siamo stati colpiti da questa emergenza chiamata Coronavirus. Il termine scientifico di questo virus è Covid-19 e porta ad avere quella che si può descrivere come infezione con sintomi simili a quelli influenzali e a problemi all'apparato respiratorio. Non tutti gli infetti presentano sintomi, anzi, molti sono asintomatici però necessitano comunque di una quarantena domiciliare. Da poco l’Oms ha dichiarato pandemia e perciò è stata richiesta una quarantena domiciliare a tutti: non si può uscire dal proprio comune tranne per lavoro ed emergenze. In questa quarantena io esco solo per buttare la spazzatura oppure quando ho voluto portare il mio border-collie a fare un giro al parco davanti casa mia, munito di certificazione fornito dallo stato, ed è in quel momento che mi sembrò di vivere in un film, strade vuote, non passa nemmeno una macchina, si vedono solo persone che dalla finestra osservano quel fenomeno particolare, il vuoto. Questa quarantena non mi fa fare molte cose e perciò la mia giornata è ripetitiva, sempre la stessa, ogni giorno; mi sveglio, accendo il computer e partecipo alle videoconferenze dei professori, dopo pranzo guardo una serie tv o un film, e se mi viene un attacco di fame cucino (o almeno ci provo) qualcosa. So di essere pessimo in questo perciò oltre a guardare film e serie tv, gioco ai videogiochi oppure faccio i compiti (preferisco giocare).

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Passerà anche questa Eraclito e il COVID-19 Di Rebecca Crivello, 5 BL In questi giorni di scompiglio e di malessere mi è impossibile non camminare per le strade vuote ed osservare la natura che mi circonda. Mentre mi stringo nei miei panni caldi per proteggermi dal vento freddo che sta spazzando le foglie cadute dagli alberi ai lati delle strade e osservo i tristi campanelli dei palazzi, illuminati da una flebile lucina gialla che traccia i contorni dei cognomi incisi sulle placchette di metallo, non posso che pensare a ciò che amo insegnare… Lo capiremo solo contrastando La vita, miei cari, la possiamo capire soltanto grazie alle contrapposizioni, agli opposti e ai contrari che ci circondano. Mettiamo per un secondo da parte il classico esempio della guerra e della pace e concentriamoci su qualcosa di più ampio e vasto: la vita e la morte. Mai come in questi giorni di dolore e di sofferenza, in cui la morte è ciò che più ci spaventa apprezziamo la vita e la teniamo stretta a noi. Niente come la sofferenza ci permette di apprezzare la gioia e niente come il buio ci permette di apprezzare l’arcobaleno. Si esatto, l’arcobaleno che oggi mi ha spinto a pensare e a ragionare su ciò che sta avvenendo intorno a me...quelle sette striscioline colorate sopra ad una nuvoletta azzurra che i bimbi di tutto il Paese stanno disegnando per sentirsi più vicini. È incredibile pensare come questo simbolo mi affascini e riesca a riassumere, insieme con l’acqua, il mio pensiero: l’unica cosa che non cambia è il cambiamento. Tuttoscorre Annoiato e spaventato dalla voce della giornalista che conduce il telegiornale, ormai fedele compagna e sottofondo musicale delle mie giornate mi sono perso tra i miei pensieri... il cambiamento. Sono proprio queste le quattro sillabe che stanno regalando speranza a tutti i cittadini del mondo, sempre attenti ai numeri arancioni su sfondo blu che passano al telegiornale …”vittime: 1200, contagi: 10000. La situazione è in continua evoluzione”. E mi domando se voi, uomini e donne di tutto il mondo non abbiate ancora notato che il cambiamento è l’unica cosa che non cambia! I più anziani lasciano il posto alle nuove generazioni che anche nei giorni di crisi stanno respirando per la prima volta l’aria di questa Terra, l’inverno sta lasciando il posto alla primavera e la neve sugli alberi è stata sostituita dai rosei fiori di ciliegio, i sani vengono contagiati, i contagiati migliorano e peggiorano. Il mondo ed il tempo sembrano essersi fermati insieme con le attività e le grida dei bambini al parco...ma la Terra continua la sua rivoluzione intorno al Sole, l’acqua dei fiumi continua il suo corso sotto i ponti e tutto ciò che intorno a noi, che spesso non notiamo perché ci appare normale e naturale, ci dimostra come la realtà non si sia fermata. Il sole è nuovo ogni giorno miei cari… non dimenticatelo mai. E mentre questo universo vi ha offerto la possibilità di amare la vita, amare i vostri cari e voi stessi, pensare al futuro, studiare, leggere e finire tutte quelle attività che tanto vi appassionano, vi prego...state a casa. Siate anime focose e favorite il cambiamento...fate in modo che questo possa evolvere e rendere il mondo sempre migliore! Interrogatevi e scopritevi, non datevi per scontati né per persi, siate vigorosi come il fuoco e svegli più che mai...il mondo ha bisogno di voi. E voi anime acquose, investigatevi e pensate! Non guardate il cambiamento ma provate ad esserne parte, sfruttate i sensi dei quali tanto vi fidate per ascoltare il silenzio della città, osservarne il grigiume... appendete alla vostra finestra un arcobaleno disegnato o affacciatevi sul cortile del vostro palazzo con una padella ed un mestolo per suonare un po’. Ricordatevi di essere come il Sole... di cambiare ogni giorno... perché solo così sarete anime focose e non annacquate.

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Noi siamo leggenda Di Martina Albis, 4CSU La cosa più strana vissuta in questo periodo non so precisamente quale è, perché è talmente tutto strano e mai vissuto prima che tutto è ugualmente strano per me. Però ho trovato e analizzato alcune situazioni che riporterò qui: Come Chernobyl La prima è che stiamo vivendo una delle emergenze più grandi della storia dopo la seconda guerra mondiale e Chernobyl. In tutti e due i casi non si è minimamente avvicinato a questo, città intere deserte in cui davvero sembra di essere nel film “Io sono leggenda” con Will Smith. Una pandemia che ha preso come protagonista all’inizio solo la Cina, di cui tutti pensavano fosse come la malaria diffusa in Africa, rimasta sempre lì, senza diffondersi in altri stati. Questo covid-19 però in pochissimo tempo si è propagato in Italia, poi in Inghilterra, in Spagna è così via, diffondendosi in tutto il mondo a macchia d’olio. Fratelli coltelli, estranei solidali La seconda cosa strana è vedere le persone litigare per le cose più disparate: per esempio, i miei vicini di casa (abito in un condominio) si sono messi a litigare perché uno dei due non aveva usato i guanti per toccare il cancello. Dall’altro canto però vedo anche tanta unità che probabilmente prima non avevamo, gente che canta e suona dai balconi, questo clima rende tutti più uniti. Come può un italiano non sbaciucchiare? La terza e ultima cosa che ho trovato davvero strana è la situazione in cui tutti noi parenti, amici o estranei dobbiamo stare ad un metro di distanza ed evitare contatti tra di noi. Tutto è proibito: baci, abbracci o addirittura strette di mano. Noi italiani per cultura siamo molto espansivi, anche con conoscenti spesso ci salutiamo con il bacio sulla guancia, pur non essendoci un così grande legame con noi. Eliminare questo credo sia una delle cose più difficili, persino per me. Mi rifaccio alle parole di Conte: dobbiamo fare un piccolo sforzo oggi è cambiare di un po’ le nostre abitudini per poi riprenderci domani, più forti di prima.

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Guardiamo in faccia la realtà! Intervista ad Arthur Schopenhauer Di Sara Darmello, 5AL S.D.: Signor Arthur cosa pensa di questo nuovo virus? Facendo riferimento al mio libro “Il mondo come volontà e rappresentazione”, ritengo che il coronavirus sia la rappresentazione della malignità della volontà, ovvero, un segno che noi umani possiamo intravedere squarciando il velo di Maia, poiché riscontreremo la presenza di una volontà superiore ed aldilà di esso riusciremo a guardare la realtà senza illusioni. S.D.: Cioè non dobbiamo illuderci che la situazione migliorerà? Maia, in quanto dea dell’illusione appartenente alle divinità induiste, mette un velo sulla cruda realtà. Questo velo, ci illude che esistano concrete possibilità di felicità per noi umani e questa illusione si manifesta in noi sotto forma di desiderio. Infatti, ad oggi, tutti noi desideriamo di vivere una situazione migliore ma nonostante i piccoli cambiamenti che stiamo riscontrando giorno per giorno desideriamo che la malattia scompaia immediatamente senza rispettare alcune regole basilari come: uscire solo se strettamente necessario, lavarsi spesso le mani e mantenere la distanza di 1 metro dalle altre persone. S.D.: C’è qualcosa che possiamo concretamente fare? Dovremmo imparare a governare noi stessi, asceticamente, al punto di smettere di desiderare. Il coronavirus sottolinea la nostra volontà di sopravvivere che si manifesta in noi con il voler vivere il più possibile, vogliamo quindi proseguire la nostra esistenza molto a lungo. Tutti questi desideri si presentano in noi come fenomeni che non sono falsi, ma non corrispondono pienamente alla realtà.

Che sballo andare a far la spesa! Di Ugo Zanella, 3 AL Durante questa quarantena forzata ho visto e vissuto alcune cose abbastanza strane e soprattutto insolite dal mio punto di vista. Una delle varie cose è proprio il restare in casa continuamente. A mio avviso stare in casa non ha molti aspetti negativi perché posso dedicare il tempo a me stesso riflettendo e osservando varie piccole cose che normalmente non noto a causa della frenesia della giornata D'altro canto, le giornate man mano che il tempo passa diventano tutte uguali e la noia prende il sopravvento. Con l’autocertificazione in tasca Non volendo infrangere le regole comunicate dal Decreto del 09 Marzo 2020, ho stampato e compilato l'autocertificazione in cui dichiaro di uscire a causa di necessità primarie (fare la spesa per la mia famiglia ed i miei nonni) così posso aiutare i miei cari e allo stesso tempo prendere una boccata d'aria ... come i carcerati. Starnuti spensierati Chi non si preoccupava di seguire alla lettera le regole erano alcuni gruppi di anziani (fascia a rischio): li ho incrociati ad inizio settimana sulla pista ciclabile che collega Airasca con il comune di Scalenghe; non rispettavano la distanza minima di 1 metro tra le persone, dandosi la mano uno con l'altro e starnutendo senza curarsi di avere a portata di mano un fazzoletto o di coprire la bocca. L'esperienza che stiamo vivendo mi ha permesso di riscoprire delle realtà commerciali più piccole in confronto a realtà più grandi ad esempio il Carrefour o la Coop dove viene messo in primo piano l'aspetto economico al contrario di quello interpersonale. In conclusione anche se le notizie che ci pervengono sono allarmanti e il numero dei contagi aumenta come quello dei decessi l'ansia non mi pervade forse perché il virus è qualcosa che non si può vedere e non ne capiamo ancora fino in fondo la gravità.

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Il mio rifugio sono i libri Di Giulia Sacchetto, 3 AL La cosa più insolita fatta durante questa quarantena è stato entrare in un mondo, un mondo che amo follemente: quello dei libri. Animal Farm Sono vissuta in Inghilterra in una fattoria dove gli animali, stanchi dello sfruttamento dell’uomo, si ribellano. Ho partecipato alla ribellione e al suo compimento, cacciando così il coltivatore Jones e gli esseri umani dalla fattoria, prendendone il possesso e dandole il nome di Fattoria degli animali, luogo dove vige un principio: tutti gli animali sono uguali. Ho combattuto durante la Battaglia del Chiuso delle vacche per difendere la fattoria dal ritorno del signor Jones e io ho vissuto il momento in cui i maiali iniziarono ad acquisire sempre più potere e ad avere più privilegi, distinguendosi dagli altri animali che, più ingenui e sottomessi, credevano molto agli ideali della rivoluzione. Anna Karenina Sono vissuta in Russia nel 1875 e ho viaggiato in treno con Anna Karenina, ho provato la sua tristezza, la sua insoddisfazione nel matrimonio con il noioso e rigido avvocato Karenin con cui è sposata senza amore ed è del tutto estranea al marito. Ho vissuto l’incontro con l’ufficiale Vronskij durante un viaggio a Mosca, di cui Anna si innamora e con cui ha avuto un figlio. Il loro è un amore che vive sotto continue minacce: da quelle del marito Karenin, che a un certo punto vorrebbe impedire ad Anna di vedere il figlio e rifiuta il divorzio, a quelle di una società ipocrita che condanna la relazione extraconiugale e sento la disperazione che prova Anna per l’isolamento in cui viene a trovarsi. Tutto questo la porta ad una fine tragica: ma niente spoiler! Pride and Prejudice Sono vissuta nella campagna inglese alla fine del settecento, in una bellissima famiglia: la famiglia Bennet. Ho vissuto l’amore nato tra la signorina Elizabeth, una delle cinque figlie, e il signor Darcy. La loro era una storia d’amore unica, una di quelle storie che tutte le persone vorrebbero vivere, ma che apre la visuale, che fa riflettere sui propri errori, visto che è un difetto umano quello di vivere tra l’orgoglio e il pregiudizio. Un amore romantico che va oltre la classe sociale da cui si proviene, che supera i propri limiti e che è riuscita a trasportarmi con passione in quel mondo. Elizabeth è la protagonista, lei è un personaggio moderno ed ironico, che incarna la donna dolce e sensibile ma anche forte ed intelligente, la sua simpatia, la franchezza e la decisione di Lizzy conquistano Darcy, uomo altezzoso, ma in fondo leale e buono. Il momento della giornata in cui leggo è la parte della giornata che adoro di più, perché in quei momenti io sto davvero bene, mi porta in luoghi in cui non sono mai stata, mi fa sognare, mi fa amare, mi fa commuovere, mi fa provare tante emozioni diverse e alcune di queste sono indescrivibile. Penso che ogni lettore, quando legge, legge sé stesso, e questo credo sia un’altra magia dei libri.

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Ma il cielo è sempre più bluuuu! Di Silvia Martucci, 3 AL In questi giorni di quarantena forzata e di costante preoccupazione, molte persone ne approfittano per riposare ed avere momenti di relax, cucinare e guardare serie TV o film, altre si dedicano ad effettuare sport in casa, studiare e leggere dei libri che magari durante l’anno scolastico non hanno il tempo di leggere. Il reale è meglio del virtuale! Personalmente oltre a fare ciò, sentendo la costante mancanza di tutti i miei amici, abbiamo deciso di scaricare un’applicazione in cui si possono effettuare le videochiamate; ci sentiamo tutti i giorni, ma non è la stessa cosa che averli affianco, mi mancano i loro abbracci, ed i loro baci, è proprio vero che ci si rende conto di ciò che è importante solo quando non la si ha e che non tutto è scontato. Venerdì 13 Marzo alle ore 18, c’è stato un flashmob sonoro, in cui ciascuno, fuori dal proprio balcone ha preso uno strumento musicale e si è messo a suonare e cantare insieme agli altri cittadini, questa è stata sicuramente la cosa più strana che ho fatto durante questo periodo di isolamento forzato. Devo dire però che nonostante sia stato ambiguo, vedere il mio paese unito a cantare l’inno Italiano è stata una gioia, perché in qualche modo mi sono sentita unita a tutta la mia famiglia che al momento non posso vedere e abbracciare. Questo brutto periodo terminerà, ma al momento bisogna saper trarre il lato positivo anche dalle situazioni negative.

Vai in cantina e riporta su la playstation 2! Di Sofia Bonomo, 3AL Ormai è da molte settimane che tutti noi siamo costretti a rimanere a casa a causa del Coronavirus, sentendo sempre di più la mancanza dei nostri amici e familiari che non possiamo più vedere, di una passeggiata all’aria aperta e di baci e abbracci che prima davamo tanto per scontati e ora non possiamo più scambiarci. Dio benedica le videochiamate! Tra una videolezione e un’altra, un compito o delle pagine da studiare, la noia di non poter più uscire si fa sempre più sentire e io e i miei amici ci siamo subito mobilitati per poter “incontrarci” anche in questa situazione. Ci siamo scaricati un’app per poter fare le videochiamate e in ogni momento di noia o solitudine prendiamo il nostro cellulare, ci chiamiamo e facciamo passare il tempo parlando e scherzando come quando usciamo, anche se non è la stessa cosa. Le maratone tv Più questa quarantena forzata va avanti più io e mio fratello non sappiamo cosa fare, i primi giorni abbiamo fatto maratone di film e serie tv insieme, ma dopo un po’ non ce la facevamo più, per cui l’altro giorno eravamo talmente annoiati che abbiamo ripreso la nostra vecchia playstation 2, l’abbiamo attaccata alla televisione e iniziato a giocare a tutti i giochi che facevamo da piccoli, tra cui tekken e EyeToy, il gioco “della telecamera”, e quindi ci siamo messi a saltare, correre, sfidarci e giocare come quando eravamo bambini. Di sicuro il tempo è passato più in fretta, ed è stato divertente come quando eravamo piccoli, era da un secolo che non giocavamo insieme alla play, però pensare che dobbiamo passare altre settimane chiuse in casa mi fa deprimere solo di più, non vedo l’ora che tutto questo inferno sia finito e di poter uscire di nuovo con i miei amici.

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Video-ballare su instagram Di Jennifer Filippi, 3AL Una solitudine troppo rumorosa In questa quarantena la cosa più insolita che ho fatto è stare a casa. Di solito nella mia settimana normale, vado a scuola 6 giorni su 7, vado a ballo 2/3 giorni a settimana, nei pomeriggi faccio i compiti, studio ed esco con gli amici. Ora, invece, l'unica cosa che è rimasta, sono i compiti. Mi è strano stare a casa perché di solito le mie giornate sono sempre impegnate. Adesso invece, dopo aver fatto le video lezioni la mattina e i compiti, la mia giornata poi è noiosa. Gioco ai videogiochi, mi rilasso, mangio e dormo... ogni giornata è così e vorrei tanto tornare alla normalità. La prima settimana in cui sono stata a casa, è stata bella perché mi sono riposata ed è stato bello dormire delle ore in più. Ma ora, trovo che la noia si faccia sentire. Passi degni di nota Purtroppo con questa situazione del virus, ha chiuso anche la mia scuola di ballo Passi Degni Di Nota, il luogo dove mi diverto di più, dove sto con le persone a cui voglio bene e dove mi sfogo. Sento la mancanza del ballo, però per fortuna, la mia insegnante Valentina Nota, sulla pagina di instagram ha organizzato delle sfide di ballo da fare a casa, dove bisogna registrarsi mentre si balla una determinata coreografia e poi si posta il video sulle storie di instagram. Mi manca persino la scuola! È un modo per passare il tempo ed anche un modo per far sentire meno a me e a tutti gli altri, la mancanza della nostra seconda casa, la scuola di ballo. Ovviamente, oltre ad aver chiuso la scuola di ballo, sono state annullate anche le gare e le esibizioni che avevo in programma per il mese di marzo. Insomma, questa quarantena forzata trovo che sia orribile e spero che finisca il prima possibile. Mi manca uscire con le mie amiche, mi manca ballare e mi manca appunto la mia vita normale di tutti i giorni. E devo dire anche che, mi manca anche la scuola. Le aule virtuali, le video lezioni, i compiti da caricare sul registro elettronico che spesso non funziona oppure da mandare ai professori via email, trovo sia confusionario e certe volte i compiti non arrivano o non si riescono ad aprire i file. Penso di non essere l'unica a rivolere la vita normale di sempre, dove si può uscire e stare a contatto con le persone senza aver paura di prendersi un virus.

Italian Horror Story Di Christian Zanotti, 3 AL Sicuramente ci sono state molte cose strane ed inusuali che ho fatto in questo periodo che possiamo chiamare di quarantena, tra cui mettermi a volte la mascherina e i guanti per andare a fare la spesa o prendere il pane, con anche la panetteria munita di mascherina e guanti, ma c’è una cosa molto strana che mi è capitata una sera: portando a spasso il mio cagnolino ho dovuto portare con me la certificazione che il ministero dell’interno ha obbligato per qualunque spostamento dalla propria dimora. In giro per il mio quartiere, dove di solito c’è vivacità e vita quella sera sembrava spettrale, tutti in casa come da decreto, negozi chiusi con le vetrine buie, palestre chiuse, tutto ciò faceva sembrare la mia zona molto inquietante ed insolita ma d’altronde era tutto normale per quel periodo perché la gente com’è normale che sia aveva fosse anche paura di uscire o non aveva un pretesto, come me di per esempio portare il proprio cane in giro per uscire. Da quella serata ho capito veramente come la vita di noi tutti sia cambiata in questi mesi a causa del terribile nuovo coronavirus.