LG Chimica

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7/25/2019 LG Chimica http://slidepdf.com/reader/full/lg-chimica 1/232  ELAZIONE TECNICA GRUPPO TECNICO ISTRETTO 4  P  P ro du z  zione s  su s  sca la in du s  s ria le me dian te ra s  s  f o rma z  zione chimica de le s  so s  s tan z  ze o dei  g ru p  p p  pi di s  so s  s tan z  ze di cui ai p  pun ti da 4.1 a 4.

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    RELAZIONE TECNICA

    GRUPPO TECNICO RISTRETTO 4

    PPrroodduuzziioonneessuussccaallaaiinndduussttrriiaalleemmeeddiiaanntteettrraassffoorrmmaazziioonneecchhiimmiiccaaddeelllleessoossttaannzzeeoo

    ddeeiiggrruuppppiiddiissoossttaannzzeeddiiccuuiiaaiippuunnttiiddaa44..11aa44..66

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    SOMMARIO

    A.SCOPI E OBIETTIVI .........................................................................................................5

    B. IDENTIFICAZIONE DELLA NORMATIVA AMBIENTALE RILEVANTE DEL SETTORE ..............7

    B.1 Emissioni in acqua7

    B.2 Emissioni in aria..9

    B.3 Rifiuti13

    B.4 IPPC17

    C.RICOGNIZIONE DELLA SITUAZIONE DEL SETTORE, CON PARTICOLARERIFERIMENTO ALLA SPECIFICIT DEL TESSUTO INDUSTRIALE NAZIONALE....................18

    C.1 Dati sulla produzione..18

    C.2 Ripartizione Stato-Regioni..18

    D.DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI PRODUZIONE, DEGLI EVENTUALISOTTOPROCESSI E DEGLI IMPIANTI PER I QUALI SONO ANALIZZATE LE

    MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI ..................................................................................44

    D.1 Impianto Cloro-Soda...44

    D.1.1 Descrizione dei processi di produzione.44

    D.2 Prodotti chimici organici in quantit rilevante.........................................47

    E.DESCRIZIONI DELLE ANALISI ELABORATE IN AMBITO COMUNITARIO PER LAINDIVIDUAZIONE DELLE BAT, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO, OVEDISPONIBILI, ALLE CONCLUSIONI DEI BREF ..................................................................63

    E.1 Aspetti tecnici e tecnologici dello specifico settore64

    E.1.1 Industria Cloro-Alcali64

    E.1.2 Prodotti Chimici Organici in quantit rilevante..65

    E.2 Aspetti ambientali: consumi (energetici, idrici, di materie prime)..73

    E.2.1 Industria Cloro-Soda ..............................................................................73

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    E.2.2 Prodotti Chimici Organici in quantit rilevante....................................73E.2.2.1 Impianti di produzione di DCE e CVM..74

    E.3 Aspetti ambientali: emissioni (in atmosfera, scarichi idrici,

    termiche, sonore, da vibrazione)...76

    E.3.1 Rumore nellindustria chimica ...............................................................76

    E.3.2 Emissioni.................................................................................................76E.3.3.1 Settore chimico generico...76E.3.3.2 Industria Cloro-Soda.77E 3.3.3 Prodotti chimici Organici in quantit rilevante ..................................................82

    E.3.3.3.1 Olefine leggere86E.3.3.3.2 Composti aromatici............................................................................88E.3.3.3.3 Ossido di etilene ed etilen glicole91E.3.3.3.4 Formaldeide92

    E.3.3.3.5 Acrilonitrile....95 E.3.3.3.6 1-2Dicloroetano/Cloruro di vini le monomero..98 E.3.3.3.7 Impianti di produzione di PVC sospensione e PVC Emulsione101E.3.3.3.8 Diisocianato di toluene.....................................................................101

    E.4 Aspetti ambientali: produzione di rifiuti104

    E.4.1 Impianti Cloro-Soda.104

    E.4.2 Prodotti chimici organici in quantit rilevante..106E.4.2.1 Olefine leggere...108E.4.2.2 Composti aromatici...109

    E.4.2.3 Ossido di etilene ed etilen glicole..110E.4.2.4 Formaldeide...110E.4.2.5 Acrilonitrile111E.4.2.6 1-2 Dicloroetano/Cloruro di vinile monomero111E.4.2.7 Diisocianato di toluene112

    E.6 Migliori tecniche e tecnologie113

    I. ANALISI DELLAPPLICABILIT AD IMPIANTI ESISTENTI DELLE TECNICHE DIPREVENZIONE INTEGRATA DELLINQUINAMENTO CON RIFERIMENTO AL BREFCLORO-ALCALI .........................................................................................................207

    K.DEFINIZIONE DEI CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E UTILIZZAZIONE DELLEMIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI ................................................................................209

    K.1 Obiettivi..209

    K.2 Definizione dei criteri..211

    K.3 Settori non coperti da BRef.213

    K.4 Supporto informativo214

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    K.5 Considerazioni conclusive216

    L.GLOSSARIO 218

    L.1 Definizioni..218

    L.2 Abbreviazioni e acronimi219

    BIBLIOGRAFIA222

    Allegato A Note di nomina della Commissione223

    Allegato B Verbali e fogli-firma di partecipazione alle riunioni..224

    Allegato C Tabelle di correlazione BRef e attivit IPPC..225

    Allegato D Documentazione nazionale ed europea presentata da Federchimica250

    Allegato E Presentazione predisposta per lincontro con gli operatori regionali254

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    A. SCOPI E OBIETTIVI

    Il presente documento rappresenta il risultato dellattivit svolta dal Gruppo Tecnico

    Ristretto Produzione su scala industriale mediante trasformazione chimica delle sostanze odei gruppi di sostanze di cui ai punti da 4.1 a 4.6 dellAllegato I del D. L.vo 372/99,nominato dalla commissione istituita con Decreto Ministeriale del 19 novembre 2002,nellambito della individuazione degli elementi necessari alla predisposizione delle LineeGuida di settore previste all'ex art. 3, comma 2, del decreto legislativo n. 372 del 1999 erelative all'individuazione, utilizzazione e aggiornamento delle migliori tecniche disponibili(Allegato A).

    Il GTR ha organizzato le attivit in sette riunioni, di cui si riporta in allegato copia deiverbali con allegati i fogli firma di partecipazione relativi a ciascuna di esse (Allegato B).

    In data 9 dicembre 2003, inoltre, il GTR ha incontrato gli operatori regionali presso ilMinistero dellAmbiente e della Tutela del Territorio, mostrando una prima diagnosi del

    settore chimico nazionale sulla base delle informazioni raccolte ed organizzate nel periodoantecedente tale incontro. Si riporta in Allegato E una copia della presentazione predisposta inoccasione della riunione.

    Lobiettivo quello di facilitare lindividuazione e linterpretazione delle attivit edegli strumenti normativi introdotti dalla Direttiva Comunitaria 96/61/CE del Consiglio del 24settembre 1996, riguardante la prevenzione e la riduzione integrate dellinquinamento diorigine industriale e dal successivo Decreto Legislativo 372 del 4 agosto 1999 che neregolamenta lattuazione in Italia.

    Lanalisi di questo settore industriale stata affrontata in equilibrio con la linea diintervento determinata dalla direttiva IPPC, promuovendo, cio, lapproccio integrato alla

    valutazione dell'inquinamento attraverso lapplicazione di misure globali di protezioneambientale, volte al superamento dei criteri di controllo dei singoli comparti ambientali chespesso non tengono conto dei trasferimenti dell'inquinamento da un settore all'altro.

    La direttiva, infatti, si articola su alcuni principi fondamentali, quali listituzione di unanuova procedura di autorizzazione, lAutorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), che dovr

    prendere in considerazione lintera prestazione degli impianti industriali nei confrontidellambiente (emissioni nellaria, nellacqua e nel suolo, produzione di rifiuti, uso dellematerie prime, efficienza energetica, rumore, prevenzione degli incidenti, gestione dei rischi),e il riferimento alle migliori tecniche disponibili, o BAT (Best Available Techniques), coscome definite allart. 2, punto 11 della direttiva. LAIA dovr basarsi oltre che sulla normativadi settore, su prestazioni ambientali associate alle BAT, tenendo in considerazione le

    caratteristiche tecniche dell'impianto, la loro posizione geografica, le condizioni ambientalidel luogo e la loro fattibilit economica.Il GTR ha sviluppato il lavoro partendo dai documenti comunitari di riferimento per le

    BAT, i cosiddetti BRef, nati dallo scambio di informazioni, organizzato dalla CommissioneEuropea, fra gli esperti degli Stati Membri, dell'industria e delle organizzazioni ambientali.Oltre alle informazioni sui processi produttivi del settore industriale e gli impatti ambientaliassociati, i BRef (che non hanno carattere legalmente vincolante) contengono le indicazionisulle migliori tecniche disponibili e sui livelli di efficienza da esse raggiungibili.

    Una problematica peculiare di questo GTR stata quella di dover affrontare la realtdel comparto chimico nel suo insieme, che allo stato attuale non interamente coperto dadocumentazione di riferimento in stesura definitiva. Si allega di seguito una tabella riassuntiva

    dello stato di avanzamento previsto sui BRef per il settore chimico (Allegato C).

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    In particolare, allinterno della presente relazione, viene confrontata la situazione delsettore chimico industriale nazionale con quella descritta nei tre BRefs di riferimento instesura definitiva, di seguito elencati:

    Reference Document on Best Available Techniques in Common Waste Water and WasteTreatment/Management in the Chemical Sector (Febbraio 2003).

    Reference Document on Best Available Techniques in the Large Volume Organic ChemicalIndustry(Febbraio 2003).

    Reference Document on Best Available Techniques in the Chlor-Alkali Manufacturingindustry (Dicembre 2001)

    In riferimento alle indicazioni fornite dalla Commissione Plenaria, il GTR hasviluppato solo i punti dellindice ritenuti applicabili al settore in oggetto. In particolare, i

    punti B e C dellindice sono stati sviluppati dando una panoramica il pi possibile esaustiva ditutto il comparto chimico, mentre per i restati punti i lavori sono limitati a quei segmenti diattivit produttive trattate nella documentazione di riferimento comunitaria citata in

    precedenza.La realizzazione di questa relazione, concordata dal presente GTR, stata condotta

    sulla base di documentazione specifica fornita dalle Amministrazioni e dagli Enti partecipantial GTR, da cui sono state estratte le parti ritenute di interesse, ed omogeneizzate tra loro. Siriporta, comunque, in bibliografia, un elenco dei documenti di partenza, con riferimento alsoggetto proponente, per eventuali ulteriori approfondimenti.

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    B. IDENTIFICAZIONE DELLA NORMATIVA AMBIENTALE RILEVANTE DEL SETTORE

    La normativa ambientale di riferimento pu essere suddivisa in 5 gruppi di

    appartenenza: ACQUA, ARIA, SEVESO, RIFIUTI ed IPPC. Per gli argomenti di interesse delGTR, la normativa relativa ai rischi di incidente rilevante verr omessa.

    B.1 EMISSIONI IN ACQUA

    ACQUA

    Riferimento normativo Oggetto

    Direttiva 76/464/CEE(recepita dal D.Lvo 133/92)

    Concernente l'inquinamento provocato da certe sostanzepericolose scaricate nell'ambiente idrico della Comunit.

    Direttiva 80/68/CEE(recepita dal D.Lvo 132/92)

    Concernente la protezione delle acque sotterraneedell'inquinamento provocato da certe sostanze pericolose

    Direttiva 91/271/CEE(recepita dal D.Lvo 152/99 e successivo D.Lvo258/00)

    Concernente il trattamento delle acque reflue urbane

    Direttiva 91/676/CEE(recepita dal D.Lvo 152/99 e successivo D.Lvo258/00)

    Relativa alla protezione delle acque dell'inquinamentoprovocato dai nitrati provenienti da fonti agricole.

    Decreto legislativo n. 152dell11 maggio 1999(G.U. n. 246 del 20 ottobre 2000 - SupplementoOrdinario n. 172)

    "Testo aggiornato del decreto legislativo 11 maggio1999, n. 152, recante: "Disposizioni sulla tutela delle

    acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflueurbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla

    protezione delle acque dall'inquinamento provocato dainitrati provenienti da fonti agricole", a seguito delledisposizioni correttive ed integrative di cui al decretolegislativo 18 agosto 2000, n. 258"

    Decreto legislativo n. 258del 18 agosto 2000(G.U. n. 218 del 18 settembre 2000 - Supplementoordinario n. 153)

    "Disposizioni correttive ed integrative del decretolegislativo 11 maggio 1999, n. 152, in materia di tuteladelle acque dall'inquinamento, a norma dell'articolo 1,comma 4, della legge 24 aprile 1998, n. 128"

    2003

    Decreto 6 novembre 2003, n. 367Ministero dellAmbiente e della Tutela delTerritorio

    Regolamento concernente la fissazione di standard diqualit nellambiente acquatico per le sostanze

    pericolose, ai sensi dellart. 3, comma 4, del D. L.vo 11maggio 1999, n. 152.

    Decreto 12 giugno 2003, n. 185Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzodelle acque reflue

    Regolamento (Ce) n. 782/2003 Divieto dei composti organostannici sulle navi

    Decreto 23 dicembre 2002Procedure per il riconoscimento dell'idoneit dei prodottidisinquinanti in mare.

    2002

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    ACQUA

    Riferimento normativo Oggetto

    Decisione 2002/971/Ce

    Firma e ratifica della convenzione 'Hns' sulla

    responsabilit e sul risarcimento dei danni prodotti daltrasporto via mare di sostanze pericolose e nocive.

    Decisione 2002/868/CeItalia - legge 51/2001 - Regime di aiuti a favore dellaflotta cisterniera.

    Decisione 2002/359/CEProcedura per l'attestazione di conformit dei prodotti dacostruzione a contatto con le acque destinate al consumoumano

    2001

    Dm Ambiente 22 novembre 2001Legge 36/1994 - modalit di affidamento in concessionea terzi della gestione del servizio idrico integrato - Testovigente

    Direttiva 2000/60/CE Quadro per l'azione comunitaria in materia di acque -Testo vigente

    Dlgs 18 agosto 2000, n. 258 Correzioni ed integrazioni del Dlgs 152/1999

    1999

    Avviso di rettifica al Dlgs 152/1999Dlgs 11 maggio 1999, n. 152

    disposizioni sulla tutela delle acque - Testo vigente

    Legge 136/1999 Titolo III - opere a carattere ambientale - Testo vigente

    1992

    Dlgs 27 gennaio 1992, n. 132 Protezione delle acque sotterranee

    1976

    Legge 10 maggio 1976, n. 319 Norme tutela acque da inquinamento - cd. Legge Merli

    1934

    Regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775Testo Unico delle disposizioni di legge sulle acque eimpianti elettrici - Testo vigente

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    B.2 EMISSIONI IN ARIA

    ARIARiferimento normativo Oggetto

    Direttiva 80/779/CEE(recepita da D.P.R. 24/5/88 n.203 e successivoD.M.2/4/02,n.60,art.40)

    Concernente norme in materia di qualit dellaria,relativamente a specifici agenti inquinanti

    Direttiva 82/884/CEE(recepita da D.P.R. 24/5/88 n.203 e successivoD.M.2/4/02,n.60,art.40)

    Concernente norme in materia di qualit dellaria,relativamente a specifici agenti inquinanti

    Direttiva 84/360/CEE(recepita da D.P.R. 24/5/88 n.203 e successivoD.M.2/4/02,n.60,art.40)

    Concernente norme in materia di qualit dellaria,relativamente a specifici agenti inquinanti

    Direttiva 85/203/CEE(recepita da D.P.R. 24/5/88 n.203 e successivoD.M.2/4/02,n.60,art.40)

    Concernente norme in materia di qualit dellaria,relativamente a specifici agenti inquinanti

    Direttiva 89/396/CEE(recepita dal D.M. 8/5/89) Concernente limitazioni di emissione in atmosfera

    Direttiva 89/429/CEE(recepita dal D.M. 12/7/90)

    Concernente limitazioni di emissione in atmosfera

    Direttiva 94/67/CE(recepita dal D.M. 19/11/97 n.503)

    Direttiva 2000/76/CE(recepita dal D.M. 25/2/00 n.124)

    Direttiva 2001/80/CE(NON RECEPITA)

    Decreto del Presidente della Repubblica n. 203 del24 maggio 1988.

    "Attuazione delle direttive CEE numeri 80/779,82/884, 84/360 e 85/203 concernenti norme in materiadi qualit dellaria, relativamente a specifici agentiinquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impiantiindustriali, ai sensi dellart. 15 della legge 16 aprile1987, n. 183."

    Decreto Ministeriale n. 60 del 2 aprile 2002.

    Recepimento della direttiva 1999/30/CE delConsiglio del 22 aprile 1999 concernente i valorilimite di qualit dellaria ambiente per il biossido dizolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le

    particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE

    relativa ai valori limite di qualit dellaria ambienteper il benzene ed il monossido di carbonio

    Decreto Ministeriale del 8 maggio 1989."Limitazione delle emissioni nellatmosfera di taluniinquinanti originati dai grandi impianti dicombustione"

    Decreto Ministeriale del 12 luglio 1990."Linee guida per il contenimento delle emissioniinquinanti degli impianti industriali e la fissazione deivalori minimi di emissione"

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    ARIA

    Riferimento normativo Oggetto

    Decreto Ministeriale del 19 novembre 1997, n. 503

    "Regolamento recante norme per lattuazione delledirettive 89/369/CEE e 89/429/CEE concernenti la

    prevenzione dellinquinamento atmosferico provocatodagli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani e ladisciplina delle emissioni e delle condizioni dicombustione degli impianti di incenerimento di rifiutiurbani, di rifiuti speciali non pericolosi, nonch ditaluni rifiuti sanitari"

    Decreto Ministeriale del 25 febbraio 2000, n. 124.

    "Regolamento recante i valori limite di emissione e lenorme tecniche riguardanti le caratteristiche e lecondizioni di esercizio degli impianti diincenerimento e di coincenerimento dei rifiuti

    pericolosi, in attuazione della direttiva 94/67/CE delConsiglio del 16 dicembre 1994, e ai sensi

    dellarticolo 3, comma 2, del decreto del Presidentedella Repubblica 24 maggio 1988, n.203, edellarticolo 18, comma 2, lettera a), del decretolegislativo 5 febbraio 1997, n.22"

    2003

    Decisione 2003/507/Ce Inquinamento atmosferico transfrontaliero a grandedistanza - adesione al Protocollo di Goteborg

    Direttiva 2003/30/CePromozione dell'uso dei biocarburanti o di altricarburanti rinnovabili nei trasporti

    Decisione 2003/37/CeDirettiva 1999/30/Ce - metodo di riferimento

    provvisorio per il campionamento e la misurazionedelle PM2,5

    2002

    Dm MinAmbiente 1 ottobre 2002, n. 261Direttive tecniche per la valutazione della qualitdell'aria ambiente - elaborazione del piano e dei

    programmi di cui agli articoli 8 e 9 del Dlgs 351/1999

    Decreto 20 settembre 2002Dlgs 351/1999 - valutazione e gestione della qualitdell'aria ambiente - organismi incaricati

    Decreto 20 settembre 2002Legge 549/1993 - misure a tutela dell'ozonostratosferico

    Decisione 2002/654/CEAssegnazione ai produttori e agli importatori di quotedi idroclorofluorocarburi - regolamento n. 2037/2000

    Legge 31 luglio 2002, n. 179 Collegato ambientale alla Finanziaria 2002

    Decreto 20 giugno 2002 Modifiche agli allegati del Dm 20 dicembre 1999Legge 1 giugno 2002, n. 120 Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto

    Decisione 2002/358/CE Approvazione del protocollo di Kyoto

    Decreto 2 aprile 2002, n. 60Sostanze inquinanti dell'aria - valori limite di qualitdell'aria ambiente

    Dpcm 8 marzo 2002Caratteristiche dei combustibili inquinanti - requisititecnici degli impianti - Testo vigente

    Direttiva n. 2002/3/CE Ozono nell'aria

    2001

    Dpr 26 ottobre 2001, n. 416Legge 449/1997 - regolamento recante norme perl'applicazione della tassa sulle emissioni di anidride

    solforosa e di ossidi di azoto - Testo vigente

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    ARIA

    Riferimento normativo Oggetto

    Decisione 2001/839/CEDirettiva 96/62/CE - questionario annuale sullaqualit dellaria - Testo vigente

    Direttiva 2001/80/CELimitazioni alle emissioni in atmosfera degliinquinanti dei grandi impianti di combustione - Testovigente

    Dm Ambiente 3 ottobre 2001Recupero, riciclo, rigenerazione e distribuzione deglihalon.

    Direttiva 1999/30/CEValori limite qualit dell'aria ambiente per biossido dizolfo, biossido di azoto, ossidi di azoto, piombo -Testo vigente

    Dm Ambiente 21 maggio 2001Finanziamenti ai programmi regionali sulla 'CarbonTax' - Testo vigente

    Dm 4 giugno 2001, n. 467Programmi per la riduzione di gas serra - Testo

    vigente

    Decisione 2001/379/CEApprovazione, a nome della Comunit europea, del

    protocollo della convenzione di Aarhussull'inquinamento atmosferico transfrontaliero

    Delibera Regione Lombardia 6 aprile 2001, n.4178

    Espletamento adempimenti ex Dpr 203/1988 - Testovigente

    Dm Ambiente (IAR) 22 dicembre 2000 Finanziamenti utilizzo metano e GPL per autotrazione

    Legge 23 marzo 2001, n. 93 Disposizioni in campo ambientale

    Dpcm 23 novembre 2000, n. 434Recepimento della direttiva 98/70/CE - qualit della

    benzina e del combustibile diesel

    2000

    Direttiva 2000/69/CE Benzene e monossido di carbonio - valori limite

    Regolamento (CE) n. 2037/2000Sostanze che riducono lo strato di ozono - Testovigente

    Dm 25 agosto 2000Metodi di campionamento, analisi e valutazioneinquinanti - Dpr 203/1988

    Decreto 16 marzo 2000 Emissioni di biossido di carbonio

    Decreto 10 febbraio 2000Metodiche per il controllo di benzene e di idrocarburinelle benzine

    1999

    Dm 4 ottobre 1999Emissione di polveri da impianti di produzione vetro -

    proroga dei termini di adeguamento

    Dlgs 4 agosto 1999, n. 351 Attuazione della direttiva 96/62/CE sulla qualitdell'aria

    Decreto 10 marzo 1999 Dismissione gas halons

    Direttiva 1999/13/CELimitazione delle emissioni di composti organicivolatili dovute all'uso di solventi organici in taluneattivit e in taluni impianti - Testo vigente

    Dm 20 gennaio 1999, n. 76 Regolamento recupero dei vapori benzene

    1998

    Legge 448/1998 Articolo 8 - Finanziaria 1999 - Testo vigente

    1997

    Legge 27 dicembre 1997, n. 449Collegato alla Finanziaria 1998 - Articolo 17 - Testovigente

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    ARIA

    Riferimento normativo Oggetto

    Legge 4 novembre 1997, n. 413Misure urgenti per la prevenzione dell'inquinamentoatmosferico da benzene

    1996

    Direttiva 96/62/CE Qualit dell'aria

    Dm 16 maggio 1996Requisiti tecnici sistemi di recupero dei vapori

    benzene

    Dm 26 marzo 1996 Sostanze dannose per l'ozono

    1993

    Legge 28 dicembre 1993, n. 549Misure a tutela dell'ozono stratosferico edell'ambiente - Testo vigente

    1992

    Direttiva n. 92/72/CEE Inquinamento dell'aria provocato dall'ozono

    1991Dpr 25 luglio 1991 Emissioni poco significative

    1990

    Dm 12 luglio 1990 Emissioni impianti industriali - linee guida

    1989

    Dpcm 21 luglio 1989 Attuazione e interpretazione del Dpr 203/1988

    Dm 8 maggio 1989Limitazione delle emissioni in atmosfera - grandiimpianti di combustione

    1988

    Direttiva 88/609/CEEEmissioni in atmosfera di alcuni inquinanti originati

    da grandi impianti di combustione - Testo vigenteDpr 203/1988 Emissioni in atmosfera - Testo vigente

    1987

    Dm 10 marzo 1987, n. 105Limiti alle emissioni in atmosfera - impiantitermoelettrici a vapore

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    13

    B.3 RIFIUTI

    RIFIUTI

    Riferimento normativo OggettoDirettiva 74/493/CEE(recepita dalla L.23/3/2001, n.93) Disposizioni in campo ambientale

    Direttiva 87/101/CEE(recepita dalla L.23/3/2001, n.93)

    Disposizioni in campo ambientale

    Direttiva 91/156/CEE(recepita dal D.Lvo 22/97) Concernente rifiuti e rifiuti speciali

    Direttiva 91/689/CEE(recepita dal D.Lvo 22/97) Concernente rifiuti e rifiuti speciali

    Direttiva 99/31/CE(recepita dal D.Lvo 36/03)

    Concernente discariche di rifiuti

    Decreto legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997G.U. n. 38 del 15 febbraio 1997 - SupplementoOrdinario n. 33

    "Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti,91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugliimballaggi e sui rifiuti di imballaggio"

    Decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36,GU n. 59 del 12-3-2003- Supplemento Ordinario n. 40

    Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa allediscariche di rifiuti

    2003

    Decreto 13 marzo 2003 Criteri di ammissibilit dei rifiuti in discarica

    Dlgs 13 gennaio 2003, n. 36 Attuazione della direttiva 1999/31/Ce - discariche di rifiuti

    Decreto 9 gennaio 2003 Dm 5 febbraio 1998 - esclusione dei pneumaticiricostruibili dall'elenco di rifiuti non pericolosi

    Decisione 2003/33/CeDirettiva 1999/31/Ce - criteri e procedure per l'ammissionedei rifiuti nelle discariche

    Dpcm 24 dicembre 2002Approvazione del nuovo modello unico di dichiarazioneambientale per l'anno 2003 - Testo vigente

    2002

    Regolamento 2150/2002/Ce Statistiche sui rifiuti

    Decisione 2002/909/CeApprovazione norme italiane sul recupero agevolato deirifiuti pericolosi - Dm 161/2002

    Legge Regione Umbria 31 luglio 2002, n. 14

    Norme per la gestione integrata dei rifiuti e per

    l'approvazione del Piano regionaleLegge 31 luglio 2002, n. 179 Collegato ambientale alla Finanziaria 2002

    Decreto MinAmbiente 12 giugno 2002, n. 161Norme tecniche per il recupero agevolato dei rifiutipericolosi ex Dlgs 22/1997

    Decreto-legge 8 luglio 2002, n. 138 Stralcio - articolo 14: definizione di rifiuto - Testo vigente

    Decreto-legge 7 marzo 2002, n. 22Disposizioni urgenti per l'utilizzazione del coke da petrolionegli impianti da combustione - Testo vigente

    Dm Ambiente 18 settembre 2001, n. 468Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientaledei siti inquinati

    2001

    Regolamento della Commissione n.2557/2001/CE Allegato V del regolamento n. 259/93/CEE - modifiche

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    15

    RIFIUTI

    Riferimento normativo OggettoRegolamento CE 1420/1999 Spedizione rifiuti verso Paesi non appartenenti all'OCSE -

    Testo vigente

    Legge 133/1999 Proroga MUD

    Decreto-legge 119/1999 Proroga MUD

    Dpcm 31 marzo 1999 Approvazione nuovo modello unico di dichiarazioneambientale per l'anno 1999

    1998

    Legge 448/1998 Articoli 31 e 49 - Finanziaria 1999 - Testo vigente

    Dm 406/98 Regolamento Albo gestori

    Dm 4 agosto 1998, n. 372 Riorganizzazione del Catasto dei rifiuti

    Dm 21 luglio 1998, n. 350 Determinazione diritti dovuti a Province ex articolo 31,Dlgs 22/1997

    Dm 15 luglio 1998 Statuto Consorzio per riciclaggio rifiuti in polietilene

    Dm 15 luglio 1998 Statuto Consorzio olii e grassi vegetali ed animali, esausti

    Deliberazione Giunta Regione Veneto 19maggio 1998, n. 1792

    Recupero agevolato rifiuti

    Dm Ambiente 1 aprile 1998, n. 148 Registri carico/scarico - Testo vigente

    Dm Ambiente 1 aprile 1998, n. 145 Formulario trasporto - Testo vigente

    Dm Ambiente 11 marzo 1998, n. 141 Smaltimento in discarica - Testo vigente

    Dm Ambiente 5 febbraio 1998 Recupero rifiuti non pericolosi - Testo vigente

    Decreto 19 novembre 1997, n. 503 Attuazione direttive 89/369/CEE e 89/429/CEE

    1997

    Dlgs 5 febbraio 1997, n. 22 Cd. 'Decreto Ronchi' - Testo vigente

    Dm 8 ottobre 1996 Garanzie fideiussorie - Testo vigente

    1994

    Direttiva 94/67/CE Incenerimento dei rifiuti pericolosi

    Legge 25 gennaio 1994, n. 70 Testo vigente1992

    Dlgs 27 gennaio 1992, n. 95Attuazione delle direttive 75/439/CEE e 87/101/CEErelative alla eliminazione degli olii usati - Testo vigente

    1991

    Direttiva 91/689/CEE Rifiuti pericolosi - Testo vigente

    Direttiva 91/156/CEE

    1988

    DL 9 settembre 1988, n. 397 convertito, conmodificazioni, nella legge 9 novembre 1988, n.475

    Disposizioni urgenti in materia di smaltimento dei rifiutiindustriali - Articolo 9-quinquies - Testo vigente

    1975

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    RIFIUTI

    Riferimento normativo OggettoDirettiva 75/442/CEE Direttiva del Consiglio relativa ai rifiuti - Testo vigente

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    B.4 IPPC

    IPPC

    Riferimento normativo OggettoDirettiva 96/61/CEE(recepita dal D.Lvo 372/99)

    Decreto legislativo n. 372 del 4 agosto 1999G.U. n. 252 del 26 ottobre 1999

    "Attuazione della direttiva 96/61/CE relativa allaprevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento"

    2003

    Dpr 23 maggio 2003 Approvazione del Piano sanitario nazionale 2003-2005

    2002

    Decreto 19 novembre 2002 Ippc - istituzione della commissione di esperti ex Dlgs372/1999

    Decreto 24 luglio 2002Dlgs 372/1999 Termini per la presentazione delle domande di

    autorizzazione integrata ambientale

    Legge Regione Marche 24 luglio 2002, n. 10 Misure urgenti in materia di risparmio energetico econtenimento dell'inquinamento luminoso

    Decreto 26 aprile 2002modifiche al Dm 23 novembre 2001

    Comunicazione 'Ippc' - differimento di termini

    Decreto 23 novembre 2001'IPPC'

    Comunicazione ex articolo 10, comma 1 del Dlgs372/99 - Testo vigente

    2001

    Decreto legge 25 settembre 2001, n. 350 Disposizioni urgenti in vista dell'introduzione

    dell'euro - articolo 21 - Testo vigenteLegge 18 ottobre 2001, n. 383 Primi interventi per il rilancio dell'economia - articoli

    1, 1-bis, 2, 3 e 8 - Testo vigente

    Legge 23 marzo 2001, n. 93 Disposizioni in campo ambientale

    2000

    Decisione 2000/479/CEdirettiva 96/61/CE - IPPC -

    Attuazione del Registro europeo emissioni inquinanti

    1999

    Dlgs 4 agosto 1999, n. 372 Attuazione della direttiva 96/61/CE - IPPC

    Decisione 1999/391/CeIPPC - Testo vigente

    1996

    Direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre1996

    Prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento -IPPC - Testo vigente

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    C. RICOGNIZIONE DELLA SITUAZIONE DEL SETTORE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTOALLA SPECIFICIT DEL TESSUTO INDUSTRIALE NAZIONALE

    C.1 DATI SULLA PRODUZIONE

    Le tabelle1 presentate nelle pagine seguenti mostrano il risultato dellattivit di analisie di organizzazione di informazioni, realizzata nellambito dello studio sulla ricognizionedelle imprese produttive italiane, del settore chimico, soggette alla normativa IPPC.

    Un primo orientamento di ricerca stato fornito da Federchimica (associazione dicategoria coinvolta ufficialmente nei lavori del GTR_4), affiancato successivamente da altricanali di indagine, utili per lacquisizione di ulteriori indicazioni inerenti la conoscenza dellacomposizione e della tipologia del tessuto del settore chimico industriale nazionale.

    Il GTR ha utilizzato, inoltre, i dati comunicati al Ministero dellAmbiente e dellaTutela del Territorio da Regioni e Province al 30 gennaio 2004, inerenti le attivit dellasezione 4 dellAllegato I al D. Lgs 372/99.

    Fermo restando che, nel prosieguo dei lavori per la presente relazione tecnica, l'attivitdi analisi verr limitata ai settori i cui BRefs sono al momento definitivi, si sottolinea come,

    per lesigenza di comprendere meglio il complesso quadro delle attivit produttive dellinterosettore chimico industriale nazionale, sono state raccolte informazioni anche per tutte quelleattivit al momento non coperte da alcuna documentazione comunitaria.

    I dati reperiti sono stati organizzati in una serie di tabelle, stilate seguendopuntualmente la sezione 4, dellAllegato I del D. Lgs 372/99. Dalla loro consultazione siricavano informazioni relative a: sostanze effettivamente prodotte in Italia; numero di unit

    produttive che le fabbricano; distribuzione territoriale di tali unit; in alcuni casi, statopossibile risalire anche alle capacit produttive di un singolo impianto. In alcuni casi statoriportato il raffronto con i dati ISTAT, realizzando lassociazione delle singole attivit IPPCcon la classificazione delle imprese secondo il codice ATECO, utilizzato dall'ISTAT perregistrare le aziende secondo le attivit economiche. Si rileva, per, come non sempre stato

    possibile identificare biunivocamente tale corrispondenza, per cui, in mancanza di altrielementi, laddove non stato possibile avere dati puntuali, viene comunque riportata unasemplice stima delle unit produttive per ogni tipologia di attivit.

    C.2 RIPARTIZIONE STATO-REGIONI

    La ripartizione delle competenze ai fini del rilascio dellA.I.A. tra Stato e Regioni, riportata nellart. 77 della Legge Finanziaria 2003, che rimanda allart. 1, comma 1, delD.P.C.M. 10 agosto 1988, n. 377. In particolare, per le attivit dellindustria chimica, laripartizione delle competenze data dalla lettera f), ossia alla nozione di impianto chimicointegrato, che nella sua applicazione pratica nella procedura di V.I.A. ha dato adito ad unalettura non facile della stessa.

    1

    Si noti che le tabelle sono il risultato di una ricognizione eseguita nellambito del GTR ed hanno ricevuto una verifica soloepisodica e non sistematica da parte di Federchimica.

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    A tal fine, a seguito della ricognizione eseguita dal GTR Settore Chimico, si ritieneopportuno far notare che, pur non volendo prefigurare una decisione finale ancora daassumere, per la semplificazione dei criteri della ripartizione dei ruoli di Autorit Competentitra Stato e Regioni (che potrebbe, ad esempio, essere basata sulla potenzialit dellunit

    produttiva), importante che, in uno stesso contesto territoriale, entrambe le AutoritCompetenti (locale e statale) assumano lo stesso riferimento per gli obiettivi di qualitambientale per il suddetto contesto.

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    4.1 IMPIANTI CHIMICI PER LA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI ORGANICI DI BASE

    Categori e di atti vitdell a sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco delle sostanzeprodotte in Italia (Federchimica)

    NdiUnit

    produttive

    Local it GestoreCap. compl delle

    uni t(kt/yr).

    BRef diriferimento

    a) Idrocarburi sempliciLineariAnulari Cicloesano 1 Milano ESSO ITALIANA

    1 Brindisi 4401 Gela 2451 Priolo 7471 Porto Marghera

    POLIMERI EUROPA

    490Etilene

    1 Porto Torres SYNDIAL 2501 Porto Marghera 2451 Brindisi

    POLIMERI EUROPA230

    1 Porto Torres SYNDIAL 1251 Sarroch 901 Gela 140

    Propilene

    1 Priolo 3801 Porto Marghera 201 Ravenna 142Butadiene1 Brindisi

    POLIMERI EUROPA

    1451 Porto Salvo (VV) I.C.O.A. 0.03Acetilene1 Castelleone (CR) EUROGAS

    n-olefine 1 Augusta (SR) SASOL ITALY 220

    Insaturi Olefine

    Nonilene DATO NON DISPONIBILEn-Paraffine 1 Augusta (SR) SASOL ITALY 420poliolefine interneidrogenate

    1 Sarroch (CA) SASOL ITALY 30Saturi

    n-paraffine/

    deparaffinato 1 Sarroch (CA) SASOL ITALY 500Porto Marghera POLIMERI EUROPA 110Porto Torres SYNDIAL 160Priolo 440

    Benzene 6

    SarrochPOLIMERI EUROPA

    501 Mantova 185Etilbenzene1 Sarroch

    POLIMERI EUROPA30

    Stirene 1 Mantova POLIMERI EUROPA 610

    4.1Impianti chimici per lafabbricazione diprodotti chimiciorganici di base

    Aromatici Aromatici

    Xileni (miscela)

    LARGE VOLUME ORGANICCHEMICALS

    (LVOC)

    DEFINITIVO(FEB. 2003)

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    Categori e di atti vitdell a sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco delle sostanzeprodotte in Italia (Federchimica)

    NdiUnit

    produttive

    Local it GestoreCap. compl delle

    uni t(kt/yr).

    BRef diriferimento

    1 Priolo 70Orto-xilene1 Sarroch

    POLIMERI EUROPA90

    Meta xilene 1 Sarroch POLIMERI EUROPA 1001 Priolo 200Para-xilene1 Sarroch

    POLIMERI EUROPA100

    1 Porto Marghera POLIMERI EUROPA 501 Porto Torres SYNDIAL 70Toluene1 Priolo POLIMERI EUROPA 240

    Cumene 1 Porto Torres SYNDIAL 4001 Augusta (SR) SASOL ITALY 220Alchilbenzene1 Porto Torres (SS) SASOL ITALY 100

    Naftalene 1 Fidenza (PR) CARBICHIMICA

    LARGE VOLUME ORGANICCHEMICALS

    (LVOC)

    DEFINITIVO(FEB. 2003)

    Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco delle sostanzeprodotte in Italia (Federchimica)

    NdiUnit

    produttive

    Local it GestoreCap. compl delle

    uni t(kt/yr).

    BRef diriferimento

    b) Idrocarburiossigenati

    Alcoli 1 Augusta (SR) SASOL ITALY 120Etilenglicole DATO NON DISPONIBILE

    1 Mantova 300Fenolo

    1 Porto TorresPOLIMERI EUROPA

    180Sorbitolo(Alcool esaidrico) DATO NON DISPONIBILE

    LARGE VOLUMEORGANIC CHEMICALS

    (LVOC)

    DEFINITIVO(FEB. 2003)

    Glicol propilenico Non risulta produzione in ITALIA1,4 Butandiolo DATO NON DISPONIBILE

    Alcoli

    Nonilfenolo DATO NON DISPONIBILE14 5101 Bologna AGRICO SRL1 Castellana (VA) AGROLINZ

    1Solbiate OlonaVA)

    BAKELITE ITALIA

    1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA

    Formaldeide

    4.1Impianti chimici per lafabbricazione di prodottichimici organici di base

    Aldeidi

    Acetaldeide DATO NON DISPONIBILE

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    22

    Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco delle sostanzeprodotte in Italia (Federchimica)

    NdiUnit

    produttive

    Local it GestoreCap. compl delle

    uni t(kt/yr).

    BRef diriferimento

    1 Mantova POLIMERI EUROPA 150Acetone

    1 Porto Torres SYNDIAL 110ChetoniMetilisobutilchetoneAcido aceticoAcidotereftalico(TPA)Acido acrilico

    Acidi carbossilici

    Acido citricoAnidride ftalica

    Anidridi Anidride maleicaEsteri acrilici

    EsteriEsteri glicolici

    DATI NON DISPONIBILI

    Esteri aril-alchilici Esteri di alfaidrossiacidi e alcoli grassi 1 Terranova (LO) SASOL ITALY 0,5

    Vinil acetatoAcetato di etileAcetatiButil acetato

    DATI NON DISPONIBILI

    EteriPerossidiResine

    Ossido di propilene DATI NON DISPONIBILI1 Gela 40epossidi

    Ossido di etilene1 Priolo

    EX-ENICH EM30

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    23

    Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco delle sostanze prodottein I talia (Federchimica)

    Ndi Un itproduttive

    Locali t GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef diriferimento

    c) Idrocarburi solforatiAcidi e salisolfonici

    Alchil benzil solfonatilineariAlchilfenil etossilati lineari(APEO)

    Eterociclici Tiazolo

    4.1Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciorganici di base

    Ditiocarbammati Dibutilditiocarbammato

    DATI NON DISPONIBILI

    LARGE VOLUME ORGANIC CHEMICALS

    (LVOC)

    DEFINITIVO

    (FEB. 2003)

    Categori e di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco delle sostanze prodottein I talia (Federchimica)

    Ndi U ni tproduttive

    Locali t GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef diriferimento

    d) Idrocarburi azotatiAmmine alifatiche Etanol ammina Come monoetanolammina-nessun produtto re

    Ammine Ammine aromatiche Melammina1 Castellanza (VA)

    AGROLINZM ELAMINITALIA

    1 Parabiago (MI)

    ICAP -SIRACHEMICALS ANDPOLYMERSS.P.A.

    Ammidi

    Ammidi Acrilammide

    (Copolimeriacrilammide/SodioAcrilato) 1 Cisterna di Latina (LT) ONDE ONALCO

    ITALIA

    Compostinitrosi/nitrati/nitrici/Nitrili Nitrili Acrilonitrile Non c produzione in ITALIACianati

    4.1Impianti chimiciper lafabbricazione diprodotti chimiciorganici di base

    Isocianati Toluenediisocianato(TDI)

    1 Porto Marghera DOW 110

    LARGE VOLUME ORGANICCHEMICALS (LVOC)

    DEFINITIVO(FEB. 2003)

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    Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco delle sostanze prodotte inItali a (Federchimica)

    NdiUnit

    produttiveLocali t Gestore

    Cap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef diriferimento

    e) idrocarburifosforati

    Dietil fosforocloroditioato(usato nella prod.di Parathion)

    4.1Impianti chimici per lafabbricazione di prodotti

    chimici organici di base

    Idrocarburi

    fosforati Dimetil idrogeno fosforoditioato(usato nella prod. Di Malathion)

    DATI NON DISPONIBILI

    LARGE VOLUME ORGANICCHEMICALS (LVOC)

    DEFINITIVO

    (FEB. 2003)

    Categori e di attivitdell a sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco delle sostanzeprodotte in Italia (Federchimica)

    Ndi U ni tproduttive

    Locali t GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef diriferimento

    f) Idrocarburialogenati

    1,2 Dicloroetano (EDC) DATI NON DISPONIBILI

    1 Porto Marghera1 Porto TorresCloruro di vinile (VCM)1 Ravenna

    EVC 450

    LARGE VOLUME ORGANICCHEMICALS (LVOC)

    DEFINITIVO(FEB. 2003)

    Cloruro di metile Prodotto e usato come materia prima a Bussi,Azienda Solvay Solexis1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA

    Percloroetilene1 S. Giuliano

    MilaneseNITROL CHIMICA

    1 Bussi SOLVAY SOLEXISCloruro di metilene

    1 Rosignano SOLVAY CHIMICA

    ITALIA1 Bussi SOLVAY SOLEXIS

    Cloroformio1 Rosignano SOLVAY CHIMICA

    ITALIAClorobenzene Solo commercializzatoTetraclorometano 1 Bussi SOLVAY SOLEXIS

    1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA

    4.1Impianti chimici per lafabbricazione diprodotti chimiciorganici di base

    Tricloroetilene1 S. Giuliano

    MilaneseNITROL CHIMICA

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    Categorie di attivit della sezione 4Allegato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco delle sostanze prodotte inItali a (Federchimica)

    Ndi U ni tproduttive

    Localit GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef di riferimento

    h) Materie plastiche dibase

    Unit produttivestimate

    243

    Compoundstermoplastici

    1 SettimoMilanese

    POLIMERI EUROPA 40

    Stirene 1 Mantova POLIMERI EUROPA 610GPPS 1 Mantova POLIMERI EUROPA 75HIPS 1 Mantova POLIMERI EUROPA 100EPS 1 Mantova POLIMERI EUROPA 35SAN e ABS 1 Mantova POLIMERI EUROPA 75ABS 1 Ravenna POLIMERI EUROPA 45

    1 Ferrara POLIMERI EUROPA 110Politene bassa densit(LDPE) 1 Gela POLIMERI EUROPA 230Politene bassa densit(LDPE) ed EVA

    1 Ragusa POLIMERI EUROPA 170

    Politene alta densit (HDPE)Politene bassa densit e lineare(LLDPE)

    1 Brindisi POLIMERI EUROPA 500

    1 Porto Torres SYNDIAL 140

    Politene alta densit (HDPE)1 Rosignano

    SOLVAYPOLYOLEFINS

    EUROPE

    Materialitermoplastici

    Politene bassa densit e lineare(LLDPE)

    1 Priolo POLIMERI EUROPA 200

    4.1Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciorganici di base

    Polimeri

    POLYMERSKICK-OFF MEETING

    (DICEMBRE 2003)

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    26

    Categorie di attivit della sezione 4Allegato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco delle sostanze prodotte in I talia(Federchimica)

    NdiUnit

    produttive

    Localit GestoreCap. compldelle uni t(kt/yr).

    BRef di riferimento

    Gomme stirene-butadiene (SBR) 1 Ravenna POLIMERI EUROPA 120Gomme polibutadiene(BR)

    1 Ravenna POLIMERI EUROPA 80

    Elastomeri sinteticiinsaturi

    Gomme termoplastiche (SBS,SIS) 1 Ravenna POLIMERI EUROPA 90Lattici 1 Ravenna POLIMERI EUROPA 60

    Elastomeri sintetici construttura prevalentementesatura

    Gomme etilene-propilene (EPR) 1 Ferrara POLIMERI EUROPA 85

    i) Gomme sintetiche

    Elastomeri speciali Gomme nitriliche(NBR)

    1 Porto Torres SYNDIAL 33

    POLYMERSKICK-OFFMEETING

    (DICEMBRE 2003)

    Poliammidiche Nylon 6Nylon 6,6

    Poliesteri PolietilentereftalatoDATI NON DISPONIBILI

    Acriliche(almeno 85% diacrilonitrile)

    Poliacriliche

    Modacriliche (35 85% diacrilonitrile)

    Polipropileniche

    DATI NON DISPONIBILI

    Fibre sintetiche

    Fibre cellulosiche Nitrocellulosa e celluloide DATI NON DISPONIBILIAcetato di cellulosa 1 Verbania (VB) ACETATI S.P.A

    Esteri misti della cellulosaEteri della cellulosaCellulosa rigenerata

    4.1Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciorganici di base

    Fibre a base di cellulosa

    Carbossimetilcellulosa

    DATI NON DISPONIBILI

  • 7/25/2019 LG Chimica

    27/232

    27

    Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco dell esostanze prodotte in I talia

    (Federchimica)

    Ndi U ni tProduttive

    Locali t GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef diriferimento

    Unit Produttivestimate

    35

    1 Garbagnate Milanese

    1 Filago BG BAYER S.P.A.

    Pogliano Milanese MILomagna LCTorinoArluno MI

    CLARIANT(ITALIA) S.P.A.

    S. Martino di Trecate NO EIGENMANN &VERONELLI S.P.A

    Coloranti acidi

    Pigmenti organici Localit S. PalombaPomezia RM

    CHIMEC S.P.A

    ORGANIC FINECHEMICALS (OFC)

    Kick-off Meeting(MAG. 2003)

    Casale Monferrato ALVittoria di Gualtieri RE

    GUIDO TAZZETTI &C. S.P.A

    Albizzate VA LAMBERTI S.P.A.Caronno Pertusella VALivorno

    RHODIA ITALIAS.P.A.

    Concorezzo MI VARIATI & C. S.P.A

    Sovigliana Vinci (Fi) COLOROBBIA ITALIAS.P .A.Altopascio (Lu) COVER S.R.L.Fisciano ( SA) ESMALGLASS S.P .ACasinalbo (Mo) FERRO ITALIA S.P .A.Montebonello Pavullo (MO) INCO INDUSTR IA COLORI

    S.R.L.Filago (BG) PEMCO EMAILS S.R.L.Rimini SICER S.R.L.

    4.1Impianti chimici perla fabbricazione di

    prodotti chimiciorganici di base

    j) Sostanzecolorantie pigmenti

    Pigmenti inorganici

    Roteglia (RE) Smalticeram Spa

    LARGE VOLUMEINORGA NIC CHEMICALS

    SOLID & OTHERS(LVIC)

    Kick-off Meeting(LUG .2003)

    SPECIALITYINORGA NICCHEMICALS

    (SIC)Kick-off Meeting

    (SET.2003)

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    28

    Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco dell esostanze prodotte in I talia

    (Federchimica)

    Ndi U ni tProduttive

    Locali t GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef diriferimento

    Reggiolo RE CERDEC CERAMICSITALIA S.P.A.

    Localit CanforaFisciano SA

    ESMALGLASS S.P.A.

    Latina LT

    Strada Provinciale 15920060 Robbiano di Mediglia MIMAPEI S.P.A.

    Verona VRS.I.O.F. S.P.A.SOC.IT.PER L'OSSIDODEL FERRO

    Torriana RN TORRIANA S.R.L.Sovigliana Vinci (Fi) COLOROBBIA ITALIA

    S.P .A.Follonica (GR) TIOXIDE EUROPE S.R.LLa Spezia PENOX ITALIA S.R.LTorino ROCKWOOD ITALIA SPA

    Coloranti e smalti per ceramica,pigmenti inorganici e ossidi,metallici

    Bozzolo Formigaro (AL) SIOF SPA

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    29

    Categorie di attivit della sezione 4Allegato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con lelenco dellesostanze prodotte in I talia

    (Federchimica)

    N diUnit

    ProduttiveLocalit Gestore

    Cap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef diriferimento

    Unit Produttivestimate

    183

    1 Terranova (LO) SASOL ITALY 451 Vaiano Cremasco (CR) A.CHI.TEX. SRLk) Tensioattivi e

    agenti di superficie

    1

    Castiglione delle Siviere

    (MN)

    HUNTSMANSURFACESCIENCES ITALIASRL

    1 Cornaredo (MI) AUSILIARITESSILI SRL

    1 Brunello (VA) C.B.M. SRL1 Grassobbio (BG) E.R.C.A SPA 1 Limbiate (MI) DALTON SPA

    1 S.Pietro Mosezzo (NO) PROCHIMICANOVARESE SPA

    1 Levate (BG) SABO SPA 1 Palazzolo Milanese (MI) CLARIANT ITALIA

    ORGANIC FINE CHEMICALS(OFC)

    Kick-off Meeting(MAG. 2003)

    Anionici

    1 Milano

    SO.IT.EMSOCIETITALIANAEMULSIONANTI

    1 Brunello (VA) C.B.M. SRL1 Grassobbio (BG) E.R.C.A SPA

    1 S.Pietro Mosezzo (NO) PROCHIMICANOVARESE SPA

    1 Levate (BG) SABO

    SPA

    1 Palazzolo Milanese (MI) CLARIANT ITALIA

    Cationici

    1 Milano

    SO.IT.EMSOCIETITALIANAEMULSIONANTI

    4.1Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciorganici di base

    Tensioattivi

    Anfoteri

    1Castiglione delle Siviere(MN)

    HUNTSMANSURFACESCIENCES ITALIASRL

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    30

    Categorie di attivit della sezione 4Allegato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con lelenco dellesostanze prodotte in I talia

    (Federchimica)

    N diUnit

    ProduttiveLocalit Gestore

    Cap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef diriferimento

    1 Terranova (LO) SASOL ITALY 16

    1 S.Pietro Mosezzo (NO) PROCHIMICANOVARESE SPA

    1 Levate (BG) SABO SPA 1 Brunello (VA) C.B.M. SRL1 Grassobbio (BG) E.R.C.A SPA 1 Limbiate (MI) DALTON SPA 1 Terranova (LO) SASOL ITALY 100

    1 S.Pietro Mosezzo (NO) PROCHIMICANOVARESE SPA 1 Levate (BG) SABO SPA 1 Palazzolo Milanese (MI) CLARIANT ITALIA

    Non ionici

    1 Milano

    SO.IT.EMSOCIETITALIANAEMULSIONANTI

    1 Milano BAYER SPA

    1 Poncarale (BS) BETTARIDETERGENTI SRL

    1 Cariano di Granarolo Emilia(BO)

    C.A.M.P.I. SRL

    1 Prato (FI) CHEMIA1 Azzano S. Paolo (BG) CHT ITALIA SRL

    1 RomaCOLGATEPALMOLIVEITALIA

    Formulazionidetergenti

    1 Confidenza (PV) DEOFLOR

    1

    Anzano del Parco (CO) NTD SRLNALCO

    TECNOLOGIEDIVERSIFICATE

    1 Milano ESSO ITALIA1 Milano TOTAL ITALIA1 Correggio (RE) FIRMA SRL

    1 Solaro (MI) GENERALDETERGENTS

    1 Milano HENKEL SPA1 Seregno (MI) ITALSILVA SPA1 Trezzo sullAdda (MI) OFFCINE RPC SRL

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    31

    Categorie di attivit della sezione 4Allegato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con lelenco dellesostanze prodotte in I talia

    (Federchimica)

    N diUnit

    ProduttiveLocalit Gestore

    Cap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef diriferimento

    1 Borghetto Borbera (AL) SUTTERFINANZIARIA SPA

    1 Concesio (BS) TENSIOCHIMICAINDUSTRIALE SPA

    1 Milano LEVER FABERGEITALIA SRL

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    32

    4.2 IMPIANTI CHIMICI PER LA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI INORGANICI DI BASE

    Categori e di atti vitdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con lelenco dellesostanze prodotte in I talia

    (Federchimica)

    NdiUnit

    produttiveProcesso

    Localit GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef diriferimento

    Unit Produttive stimate

    1 Ferrara

    HYDRO AGRI

    ITALIA S.P .A 100

    1 TerniHYDRO AGRIITALIA S.P .A

    100Ammoniaca

    LARGE VOLUMEINORGA NIC CHEMICALS

    (LVIC)DRAFT

    (MAG. 2003)

    1 Hg Volterra (PI) ALTAIR CHIMICA 271 Hg Bussi (PE) SOLVAY SOLEXIS 801 Hg Torviscosa CAFFARO 691 M Assemini (CA) EX-ENICH EM 1701 Hg Porto Marghera EX-ENICHE M 2001 Hg Priolo EX-ENICH EM 1901 Hg Picinisco EREDI ZARELLI 61 Hg Rosignano (LI) SOLVAY 125

    Cloro

    1 Hg Pieve vergonte TESSENDERLO 40

    REFERENCE DOCUMENTON BEST AVAILABLE

    TECHNIQUES IN CHLOR-ALKALI ANIFACTURING

    INDUSTRY DEFINITIVO(DIC. 2001)

    Acido cloridrico gas DATI NON DISPONIBILI1 Spinetta SOLVAY SOLEXIS

    Fluoro

    Acido fluoridrico gasOssidi di carbonioOssidi di azotoIdrogenoBiossido di zolfo

    4.2Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciinorganici di base

    a) Gas, quali:

    AmmoniacaCloro o cloruro di idrogenoFluoro o fluoruro di idrogenoOssidi di carbonioComposti di zolfoOssidi di azotoIdrogenoBiossido di zolfoBicloruro di carbonile

    Bicloruro di carbonile

    DATI NON DISPONIBILI

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    33

    Categori e di atti vitdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in I tali a

    (Federchimica)

    NdiUnit

    produttiveLocal it Gestore

    Cap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef di r iferimento

    Unit Produttive stimate

    1 Milano LUIGI STOPPANI SPAAcido cromico

    1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA

    Acido fluoridrico 1 Marghera SOLVAY SOLEXIS

    LARGE VOLUME INORG ANIC CHEMICAL

    (LVIC)DRAFT

    (MAG. 2003)1 Spinetta SOLVAY SOLEXIS1 Marghera SOLVAY SOLEXISAcido cloridrico1 Bussi SOLVAY SOLEXIS

    Acido fosforico DATI NON DISPONIBILI1 CAFFARO

    Acido nitrico1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA1 Follonica (GR) NUOVA SOLMINE1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA1 Ospiate di Bollate

    (MI)RHODIA ITALIAAcido solforico

    1 Serravalle Scrivia(AL)

    SO.RI.S SPA

    LARGE VOLUME INORG ANIC CHEMICALS

    (LVIC)

    DRAFT(MAG. 2003)

    4.2Impianti chimici per lafabbricazione di prodottichimici inorganici dibase

    b) Acidi, quali:

    Acido cromico

    Acido fluoridricoAcido fosforicoAcido nitricoAcido cloridricoAcido solforicoOleum e acidi solforati

    Oleum e acidi solforati DATI NON DISPONIBILI

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    34

    Categori e di atti vitdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in I talia

    (Federchimica)

    NdiUnit

    produttive

    Local it GestoreCap. compldelle unit

    (kt/yr).

    RRef di r iferimento

    Unit ProduttivestimateZeoliti 1 Crotone (KR) SASOL ITALY 100

    1 Torino GUIDO TAZZETTI& C.Idrossido di ammonio

    1 Ferrara HYDRO AGRI ITALIA

    Idrossido di potassio DATI NON DISPONIBILI SYNDIAL S.P .A

    1 CAFFARO 1 SASOL ITALY1 SOLVAY CHIMICA

    ITALIA1 SOLVAY SOLEXIS

    4.2Impianti chimici per lafabbricazione di prodottichimici inorganici dibase

    c) Basi, quali:

    Idrossido di ammonioIdrossido di potassioIdrossido di sodio

    Idrossido di sodio

    1 SYNDIAL

    REFERENCE DOCUMENT ONBEST AVAILABLE

    TECHNIQUES IN CHLOR-ALKALI MANUFACTURING

    INDUSTRY

    DEFINITIVO(DIC. 2001)

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    35

    Categori e di atti vitdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco dell esostanze prodotte in I talia

    (Federchimica)

    NdiUnit

    produttiveLocalit Gestore

    Cap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef di ri ferimento

    Unit Produttive stimateCloruro di calcio

    Ipoclorito di sodioIpoclorito di calcioClorato di potassioClorato di sodioPerclorato di sodioCarbonato di potassio

    DATI NON DISPONIBILI

    Carbonato di sodioRosignano SOLAVAY CHIMICA

    ITALIA

    1 Marcianise (CE) PROCHIN

    Perborato di sodio

    LARGE VOLUME INORG ANICCHEMICALS-SOLID & OTHERS

    (LVIC-S)Kick-off Meeting

    (LUG . 2003)

    Nitrati di ammonio, argento,calcio, potassio, sodioTripolifosfato

    4.2Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciinorganici di base

    d)Salii, quali:

    Clorato di potassioCarbonato di potassioCarbonato di sodioPerboratoNitrato dargento

    GRUPPO TECNICORISTRETTO 4

    PPrroodduuzziioonneessuu

    ssccaallaaiinndduussttrriiaallee

    mmeeddiiaannttee

    ttrraassffoorrmmaazziioonnee

    cchhiimmiiccaaddeelllleessoossttaannzzee

    ooddeeiiggrruuppppiiddii

    ssoossttaannzzeeddiiccuuiiaaii

    ppuunnttiiddaa44..11aa44..66

    Solfammati

    DATI NON DISPONIBILI

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    36

    Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in I talia

    (Federchimica)

    NdiUnit

    produttiveLocalit Gestore

    Cap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef di r iferimento

    Unit Produttive stimate 95Carburo di calcio Solo commercializzazione

    Silicio Solo commercializzazioneCarburo di silicio DATI NON DISPONIBILIBiossido di titanio 1 Scarlino TIOXIDE 80Nero fumo DATI NON DISPONIBILI

    LARGE VOLUME INORG ANIC

    CHEMICALS-SOLID & OTHERS(LVIC-S)

    Kick-off Meeting(LUG . 2003)

    4.2Impianti chimici per lafabbricazione diprodotti chimiciinorganici di base

    e) Metalloidi,ossidi metallici

    o altri compostiinorganici, qualicarburo dicalcio, silicio,carburo disilicio.

    Acqua ossigenata 1SOLVAYCHIMICA

    ITALIA

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    37

    4.3 IMPIANTI CHIMICI PER LA FABBRICAZIONE DI FERTILIZZANTI A BASEDI FOSFORO, AZOTO E POTASSIO (FERTILIZZANTI SEMPLICI O COMPOSTI)

    Categor ie di attivi tdella sezione 4Al legato I del D.L gs. 372/99

    Conf ront o con l elenco dellesostanze prodotte in I talia

    (Federchimica)

    NdiUnit

    produttiveLocal it Gestore

    Cap. compldelle unit(kt/yr).

    BRef di ri ferimento

    Unit Produttive stimate 53

    1 FerraraHYDRO AGRI ITALIAS.P .A

    357,92

    1 Porto Marghera SYNDIAL SPA 365,4

    Prov di CRTIMAC ITALIAS.P.A.

    Prov di BO KEMIRA AGRO OY

    Prov di FI FERTILIZZANTISPA

    Prov di CH VALAGRO S.P.A.

    Prov di CH FINDI SPA

    Prov di CB SACOM SPA

    Prov RANORSK HYDRO AGRIITALIA

    Prov MI ATONA ITALIA S.R.L.

    Prov VEMARCHI INDUST RIALES.P.A.

    Prov VABAKELITE ITALIAS.P.A.

    4.3Impianti chimici per la fabbricazione difertilizzanti a base di fosforo, azoto epotassio (ferti lizzanti semplici o composti )

    Prov TRNUOVA TERNIINDUSTRI E CHIMICHES.P.A.

    LARGE VOLUME INORGA NIC CHEMICALS (LVIC)

    DRAFT(MAG. 2003)

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    38

    4.4 IMPIANTI CHIMICI PER LA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DI BASE FITOSANITARI E DI BIOCIDI

    Categor ie di attivi tdella sezione 4Al legato I del D.L gs. 372/99

    Conf ront o con l elenco dellesostanze prodotte in I talia

    (Federchimica)

    NdiUnit

    produttive

    Local it GestoteCap. compl.delle unit(kt/yr)

    BRef di r iferimento

    Unit Produttive stimate 431 Torviscosa (UD) 7,931 Brescia

    CAFFARO SPA

    Prov. di TOMEDINAS DICARDONAGABRIELLA

    Prov. di MII.PI.CI. INDUSTR IAPRODOTTI CHIMICIS.P .A.

    Prov. di PV OXON ITALIA S.P .A.Prov. di BS FINCHIMICA S.P.AProv. di BG DIACHEM S.P.A.

    Prov. di BGDOW AGROSCIENCESBV

    4.4Impianti chimici per la fabbricazione diprodotti di base fi tosanit ari e di biocidi

    Prov. di LO SIPCAM S.P.A.Adria (RO) ISAGRO COPPER SRL

    1 Prov VA BAKELIE ITALIA SPA

    ORGANIC FINE CHEMICALS(OFC)

    KICK-OFFMEETING

    (MAG. 2003)

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    39

    4.5 IMPIANTI CHE UTILIZZANO UN PROCEDIMENTO CHIMICO O BIOLOGICO PER LA FABBRICAIONE DI PRODOTTI FARMACEUTICI DI BASE.

    Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in Ital ia

    (Federchimica)

    NdiUnit

    produttiveLocali t Gestore

    Cap. compl.delle uni t

    (kt/yr)BRef di ri ferimento

    Unit Produttive stimate 153

    Sermoneta (LT)BRISTOL -M YERSSQUIBB S.R.L. 1820 t/a

    BG FARCHEMIA SRL 6188 t/aSettimo Torinese

    (TO)ANTIBIOTICOS S.P.A 1012,7 t/a

    VC SICOR S.P.A.NO PROCOS SPACN AVENTIS BULK SPA

    ALPRODOTTI CHIMICI PERALIMENTARI S.P.A.

    140 t/a

    VAHONEYWELL P.F.C.S.R.L.

    VA

    CLARIANT LIFESCIENCEMOLECULESITALIA S.P.A.

    VAINDUSTRIALECHIMICA SRL

    VA PRO.BIO.SINT. SRLCO S.A.L.A.R.S. S.P.A.

    MI

    INDUSTRIACHIMICAMILANESE SPA

    MI EUTICALS SPA

    MIYULE CATTO COPLC

    VADINAMITEDIPHARMA SPA

    285 t/a

    MI ASTRAZENECA SPA

    4.5Impianti che utilizzano unprocedimento chimico o biologico per

    la fabbricazione di prodottifarmaceutici di base.

    MI ALCHYMARS SPA

    ORGANIC FINE CHEMICALS(OFC)

    KICK-OFFMEETING

    (MAG. 2003)

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    40

    Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in Ital ia

    (Federchimica)

    NdiUnit

    produttiveLocali t Gestore

    Cap. compl.delle uni t

    (kt/yr)BRef di ri ferimento

    Campoverde(LT)

    RECORDATI SPA 1,5*107

    kg/anno

    MIBRACCO IMAGINGS.P.A.

    1159 t/a

    MI STEROID SPA

    MIPROTEXINTERN ATIONA L

    MILABORATORI M AGS.P.A.

    MILABORATORIALCHEMIA S.R.L.

    MI BRACCO S.P.A. 328 t/a

    MIEDMOND PHARMAS.R.L.

    MI

    LABORATORIOCHIMICOINTERN AZION ALES.P.A.

    Localit Fontanadel Ceraso (FR)

    ACSDOBFAR S.P .A. 271,14 t/a

    BGFLAMMA SPA 340352

    kg/anno

    BGBOEHRINGERINGEL HEIM

    LC CLARIANT

    LC

    HONEYWELLPHARMACEUTICALSFINE CHEMICALS S.R.L.

    LO LUSOCHIMICA S.P.A.LO PROCHISA SPALO SIFAVITOR SPAPV EUTICAL SPA

    PV SOLCHEM ITALIANAS.P.A.

    PV FARMABIOS S.P.A.

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    41

    Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in Ital ia

    (Federchimica)

    NdiUnit

    produttiveLocali t Gestore

    Cap. compl.delle uni t

    (kt/yr)BRef di ri ferimento

    PRL. MOLTENI SOCIETA'DI ESERCIZIO S.P.A .

    PD CHIESI FARMACEUTICAS.P.A.

    UD FIDIA FARMACEUTICIS.P.A.

    PI DIPHARMA S.P.A.

    PI L. MOLTENI & C DEI

    F.LLI ALITTI SOCIETA DIESERCIZIO S.P.A.

    PG LABORATORIBALDACCI S.P .A.

    FR LABORATORI GUIDOTTIS.P.A.

    FR STERLING S.N.I.F.F.ITALIA S.P.A.

    CB ACSDOBFAR S.P .ACE ITALFARMACO SPAVI 340 t/a

    CB

    F.I.S. - FABBRICAITALIANASINTETICI S.P.A.

    350 t/a

    BR DSM

    VCINDUSTRI AFARMACEUTICASERONO S.P.A.

    Garessio (CN) AVENTIS BULK SPA 301000kg/anno

    TN SANDOZ INDUSTR IALPRODUCTS S.P.A

    716 t/a

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    42

    4.6 IMPIANTI CHIMICI PER LA FABBRICAZIONE DI ESPLOSIVI

    Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99

    Conf ront o con l elenco dellesostanze prodotte i n I tali a

    (Federchimica)

    NdiUnit

    produttive

    L ocal it GestoreCap. compl.delle unit

    (kt/yr)

    BRef di ri ferimento

    Unit Produttive stimate 24

    LCFIOCCHIM UNIZIONIS.P .A

    RMSIMMEL DIFESAS.P.A

    RMFIAT AVIOS.P.A.

    4.6Impianti chimici per la fabbricazione diesplosivi

    FRCOCCIAPIROTECNICA

    ORGANIC FINE CHEMICALS (OFC)KICK-OFF MEETING

    (MAG. 2003)

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    D. DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI PRODUZIONE, DEGLI EVENTUALISOTTOPROCESSI E DEGLI IMPIANTI PER I QUALI SONO ANALIZZATE LEMIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI

    La documentazione di riferimento comunitaria consolidata inerente il settorechimico affronta solo alcuni dei principali segmenti produttivi ad essa relativi.

    In particolare, il documento "Reference Document on Best Available Techniquesin Common Waste Water and Waste Treatment/Management in the Chemical Sector(Febbraio 2003), descrive i sistemi di trattamento e gestione di acque e gas di scarico

    provenienti da uninstallazione chimica, dove le tecniche identificate come miglioritecniche disponibili (BAT), risultano indipendenti sia dal particolare processo/i di

    produzione che dal tipo e dalla dimensione dellindustria chimica.

    Nel Reference Document on Best Available Techniques in the Chlor-AlkaliManufacturing industry, in adozione dal dicembre 2001, viene descritta lindustria cheproduce cloro (Cl2) e alcali, idrossido di sodio (NaOH) o idrossido di potassio (KOH),attraverso lelettrolisi di una soluzione salina (salamoia).

    Il Reference Document on Best Available Techniques in the Large VolumeOrganic Chemical Industry(Febbraio 2003) contiene indicazioni molto dettagliate susette processi, scelti come rappresentativi dellintero settore industriale dei prodottichimici organici in quantit rilevanti, quali:

    Olefine leggere dal processo di crackingBenzene/Toluene/Aromatici dello xylene (BTX)

    Ossidi di etilene & Etilen GlicoleFormaldeideAcrilonitrileDiisocianato di toluene1-2 Dicloroetano (EDC) e Cloruro di Vinile Monomero (VCM)

    Tali processi sono stati selezionati in base alla maggior rilevanza industriale, allenotevoli problematiche ambientali ad essi relativi, ed al un numero di siti presenti incampo europeo.

    D.1 IMPIANTO CLORO-SODA

    D.1.1 Descrizione dei processi di produzione

    Celle a mercurio

    Le celle a mercurio sono costituite da un catodo di mercurio presente in forma difilm sottile, mentre lanodo, che sino alla fine degli anni 60 era di grafite, attualmenteviene realizzato in titanio rivestito con ossidi di titanio e rutenio e presenta una maggior

    durata e una migliore resa energetica.Durante il processo, il sodio che si libera al catodo va a costituire lamalgama dimercurio che viene inviato ad un successivo decompositore, dove, in presenza di grafite

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    attivata con ossidi metallici, ha luogo la reazione dellamalgama con acqua, econseguente formazione di NaOH e H2. Il mercurio cos separato dal sodio vienericiclato. Le temperature di lavoro sono di circa 70-80 C per la prima cella e 90-130C

    per il decompositore. Il processo a mercurio ha il vantaggio rispetto agli altri di produrre

    cloro gassoso con basso tenore di ossigeno e una soluzione caustica al 50%, ma presentacomunque lo svantaggio di causare inquinamento da mercurio.La reazione nella cella di elettrolisi :

    2 Na+ + 2Cl- + 2 Hg 2 Na-Hg + Cl2(g)

    Quella che ha luogo nel decompositore :

    2 Na-Hg + 2 H2O 2 Na+ + 2 OH- + H2(g) + 2 Hg

    Celle a diaframma

    Le celle a diaframma sono state impiegate in qualit di primo processo diproduzione di cloro e soda, e attualmente costituiscono il sistema pi utilizzato nel NordAmerica.

    Differiscono dalle celle a mercurio e a membrana perch il processo avviene inuna sola cella e leffluente contiene sia cloro che soda. Un diaframma realizzato inasbesto viene impiegato per separare il cloro prodotto allanodo e lidrogeno e la sodacaustica prodotti al catodo. La temperatura di lavoro di circa 80-99 C. La soluzione disoda che viene prodotta contiene anche cloruro di sodio e viene successivamente

    concentrata per evaporazione. Gli anodi di grafite, utilizzati in precedenza, sono statisostituiti da anodi metallici per evitare il danneggiamento del diaframma da parte delle

    particelle di grafite, mentre i diaframmi vengono realizzati con un materiale compositocostituito per il 75% di asbesto ed il 25% da un polimero fibroso a base difluorocarbonio ad elevata resistenza. I diaframmi di questo tipo sono molto pi stabili ecaratterizzati da maggior durata.

    I vantaggi principali delle celle a diaframma sono:

    operano a voltaggio pi basso rispetto a quelle a mercurionon richiedono un elevato grado di purezza della salamoia impiegata.

    Presentano per linconveniente, dal punto di vista ambientale, di rilasciareasbesto.

    Negli anni pi recenti sono stati prodotti diaframmi privi di asbesto a base diPTFE (politetrafluoroetilene) che di recente sono stati posti in uso presso qualchecompagnia americana.

    Celle a membrana

    Le celle a membrana costituiscono allo stato attuale la migliore tecnologia dalpunto di vista della salvaguardia ambientale. Le membrane utilizzate sono a scambioionico e sono state sviluppate agli inizi degli anni 70 dalla DuPont. La loro

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    applicazione si talmente vantaggiosa che i nuovi impianti di cloro-soda vengonorealizzati esclusivamente con questo tipo di celle.

    La separazione dei due prodotti viene effettuata in modo molto efficacemediante una membrana a pi strati costituita da polimeri perfluorurati con gruppi

    sostituiti carbossilici in posizione adiacente al catodo e gruppi solforici in prossimitdellanodo. La resistenza meccanica viene data alla membrana da fibre PTFE. Talestruttura consente la separazione selettiva del cloro e della soda prodotti. La membrana

    pu scambiare i cationi, ma non gli anioni, permettendo agli ioni Na+ di migrare dalcomparto anodico a quello catodico, mantenendo, con tale flusso, l'elettroneutralit (lamigrazione degli OH- in verso opposto manterrebbe l'elettroneutralit, ma reagirebberocon Cl2). La soluzione salina concentrata fluisce verso il comparto anodico dove gli ionicloruro sono ossidati a cloro gassoso. Gli ioni sodio migrano attraverso la membrana alcompartimento catodico, che contiene la soluzione di soda caustica. Lacquademineralizzata aggiunta al catodo viene idrolizzata, liberando idrogeno gassoso e ioniidrossido; questi ultimi reagiscono con gli ioni sodio, formando la soda caustica. La

    concentrazione della soda viene, in genere, portata al 32-35% facendo ricircolare lasoluzione prima di scaricarla dalla cella. Qualora fosse necessario raggiungere unaconcentrazione di soda del 50%, la soluzione caustica prodotta viene concentrata perevaporazione. La membrana previene la migrazione degli ioni cloruro dallanodo alcatodo; di conseguenza, la soluzione di soda prodotta allanodo non contiene il sale,come invece accade nel processo con cella a diaframma.

    Il catodo in genere costituito da acciaio inossidabile o nichel, spesso ricopertocon un catalizzatore, aumentando cos la stabilit, la superficie di contatto e riducendo ilvoltaggio. In genere come catalizzatori si usano Ni-S, Ni-Al e miscele di Ni-Nio.Lanodo in genere metallico.

    I principali vantaggi delle celle a membrana sono la produzione di soda ad

    elevata purezza, limpiego di ridotte quantit di energia elettrica e il ridotto impattoambientale, in quanto non si ha impiego di materiali pericolosi quali mercurio o asbesto.Gli svantaggi sono invece la produzione di soluzioni caustiche che necessitano peralcuni impieghi di essere concentrate e la produzione di cloro con impurezze diossigeno che debbono essere rimosse.

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    Figura 1. Schema semplificato delle celle di elettrolisi di cloro.

    Processi ausiliari

    I processi ausiliari sono:

    produzione e stoccaggio della salamoiadepurazione della salamoiastoccaggio e lavorazione della sodastoccaggio e lavorazione del clorostoccaggio e lavorazione dellidrogeno

    D.2 PRODOTTI CHIMICI ORGANICI IN QUANTIT RILEVANTE

    La direttiva IPPC non adotta la denominazione Prodotti Chimici Organici inquantit rilevanti, e perci non offre alcun riferimento su tale definizione.Linterpretazione del Technical Working Group, tuttavia, quella secondo la qualequesta designazione racchiude le attivit dalla (a) alla (g), della sezione 4.1dellAllegato I della Direttiva 96/61/CE, con capacit produttiva superiore a 100kt/anno.

    In Europa esistono numerose applicazioni nel settore che corrispondono a talerequisito. Non stato possibile effettuare uno scambio di informazioni dettagliate sututti i processi relativi ai prodotti chimici organici in quantit rilevanti, poich il loro

    campo di azione notevolmente ampio.La documentazione europea disponibile per il settore Prodotti Chimici

    Organici in quantit rilevanti, ovvero, Reference Document on Best Available

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    Techniques in the Large Volume Organic Chemical Industry (BREFs, Febbraio2002),contiene, nei capitoli iniziali, informazioni di tipo generico, relativamente alle unit di

    processo, unit funzionali ed alle apparecchiature, dei complessi industriali in questione,con brevi descrizioni dei principali processi in essi adottati. Inoltre, vengono identificati

    i sistemi considerati come migliori tecniche disponibili (BAT), per lintero settoredella chimica organica. I capitoli successivi contengono indicazioni molto dettagliate susette processi, scelti come rappresentativi dellintero settore industriale in questione,mostrando quindi lapplicazione delle BAT presentate nei capitoli precedenti. Tali

    processi, schematizzati in tabella 1, sono stati selezionati in base alla maggior rilevanzaindustriale, alle notevoli problematiche ambientali ad essi relativi, ed al un numero disiti presenti in campo europeo

    Sottogruppo Processo rappresentativo

    Olefine leggere Olefine leggere dal processo di cracking

    Aromatici Benzene/Toluene/Aromatici dello xylene (BTX)Composti ossigenati Ossidi di etilene & Etilen Glicole

    Formaldeide

    Composti azotati AcrilonitrileDiisocianato di toluene

    Composti alogenati 1-2 Dicloroetano (EDC) e Cloruro di Vinile Monomero (VCM)

    Tabella 1. Processi rappresentativi del settore dei prodotti chimici organici in quantit rilevante.

    Informazioni preziose sui processi relativi ai prodotti chimici organici inquantit rilevante si possono ritrovare in altri BREF.

    Particolarmente importanti sono i BREF orizzontali:Gestione/Trattamento comuni delle acque reflue/dei gas di scarico nel settore chimico.Sistemi di stoccaggio e di raffreddamento industrialee BREF verticali per processi ad essi relativi (vedi Grandi Impianti di Combustione).

    D.2.1 Olef ine leggere

    Il settore delle olefine leggere viene rappresentato dal processo di cracking. Ladomanda mondiale per le olefine leggere (etilene, propilene, butene, e butadiene) pialta rispetto agli altri prodotti chimici, ma, a causa della loro alta reattivit, si ritrovanosolo a concentrazioni molto basse nel petrolio greggio. Perci necessario rompere gliidrocarburi saturi trasformandoli in idrocarburi insaturi attraverso o processo di crackingcatalitico a grande scala o di cracking con vapore dacqua.

    Informazioni generali

    Le olefine leggere sono un gruppo di sostanze molto importanti per lindustriachimica e sono la materia prima principale per molti materiali plastici, polimerici e fibreartificiali. Derivati di olefine si ritrovano nel settore dellabbigliamento, in tessuti

    lavorati artigianalmente, in tappeti, in utensili da cucina, componenti per veicoli,aeroplani, computer, vernici, solventi, cosmetici e prodotti farmaceutici.

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    Letilene un composto di partenza molto importante per il settore chimicoorganico. In figura 2 si schematizza il suo campo di derivati. Pi del 50% delletilene utilizzati nella produzione di polietilene, ma anche particolarmente importante nella

    produzione di polistirene (attraverso etilbenzene e stirene), glicole (attraverso ossido di

    etilene), acetato di vinile (attraverso acetaldeide e acido acetico) e PVC (attraverso 1-2dicloroetano e vinilcloruro).Pi del 50% del propilene viene impiegato per produrre polipropilene. Altri

    importanti prodotti comprendono esteri acrilici (attraverso acido acrilico), fenolo eacetone (attraverso isopropilbenzene), fibre di acrilonitrile, butanolo e etilesanolo(attraverso aldeide butirrica) e glicole (attraverso ossido di propilene).

    Circa il 47% di butadiene viene usato per produrre gomme stirene/butadiene elattice. Un ulteriore 27% viene adottato per produrre gomma polibutadienica, meglionota come EPDM (etilen-propilen-diene monomero), che si ottiene attraverso 1,4esadiene. Inoltre viene utilizzato per ottenere adiponitrile, precursore per la formazionedel nylon.

    Figura 2. Impieghi delletilene.

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    D.2.2 Composti Aromatici

    Informazioni generali

    Il termine aromatici viene usato per indicare composti come benzene, toluene,miscele di xilene, o- xilene, m- xilene, p- xilene (comunemente noti come BTX). Essiderivano da tre principali materie prime: prodotti di reforming di raffineria, benzina di

    pirolisi da cracking a vapore (pygas) e benzolo dal trattamento industriale di catrameminerale. I processi che forniscono materie prime per gli impianti che produconocomposti aromatici non sono selettivi e danno origine ad una miscela che deve essereseparata e purificata, per passare alla vendita sul mercato. Tuttavia, i percorsi della

    produzione degli aromatici spesso comprendono alcuni passaggi per il miglioramentodei prodotti secondo le esigenze del mercato (ad es. benzene e/o xilene dal toluene, p-xilene da miscele di xilene). Le unit di produzione degli aromatici si possono collocare

    fisicamente sia in raffinerie sia in complessi di tipo petrolchimico, per via dello strettolegame con entrambe le attivit.

    Lottenimento di BTX, come coprodotti da impianti di cokeria, nella produzionedi acciaio rappresentato da piccola capacit produttiva ed trattato nel BREF Iron &Steel nellambito del Recupero di olio leggero dai gas di cokeria.

    D.2.3 Ossido di eti lene ed eti len gl icole

    Sebbene ossido di etilene (EO) ed etilenglicole (EG) possano essere sintetizzati

    separatamente, quasi tutti gli stabilimenti europei forniscono una miscela di tali prodottiin impianti di tipo integrato. Ai fini della trattazione che segue logico quindi associarequesti due tipi di prodotti.

    Informazioni generali

    Lossido di etilene un intermedio chimico chiave per la lavorazione di prodottimolto importanti. La maggior parte dellossido di etilene viene convertito in glicole,detergenti etossilati, etanolammine, glicol etere (figura 3). Una piccola parte dellossidodi etilene prodotto viene impiegata direttamente come agente sterilizzante e comereagente suffumicante (disinfettante degli ambienti).

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    Figura 3.Derivati dellossido di etilene.

    D.2.4 Formaldeide

    Informazioni generali

    A. Propriet

    La formaldeide si ritrova naturalmente ed un intermedio essenziale nelmetabolismo delle cellule di mammiferi. Viene rilasciata in atmosfera in seguito a

    processi di combustione e decomposizione di materia organica. La formaldeide gassosa un forte irritante per gli occhi, naso e per le membrane delle muscose, a bassissimeconcentrazioni. Sono state sviluppate, perci, procedure operative per limitarnelesposizione occupazionale dei lavoratori. La formaldeide risulta tossica e si ritienecancerogena ad alte concentrazioni, ma gli effetti notevolmente irritanti comportano chelesposizione umana alle alte concentrazioni auto-limitante. La formaldeide ponerischi di incendio moderato ed esplosiva in aria nel range tra 7 - 72 % v/v. E solubilein acqua e nella maggior parte dei solventi organici.

    B. Usi

    La formaldeide (CH2O) un reagente organico di base importante ed ampiamente adottato per la sintesi di numerosi prodotti; sia come polimeri al 100 % diformaldeide sia come prodotto di reazione insieme ad altri prodotti chimici. Laformaldeide viene utilizzata per produrre:

    Enorme variet di resine ottenute dalla reazione della formaldeide con fenolo,urea, melamina, alcol furfurilico o resorcinolo. I prodotti delle resine sono usati comeadesivi, agenti chelanti, colle, vernici, rivestimenti, isolanti e sigillanti.

    La formaldeide una delle materie prime per la produzione di metildiisocianato,(MDI), usato per produrre poliuretani (per schiume, pelli sintetiche, e plastiche perlingegneria).

    Il poliossimetilene un polimero al 100% di formaldeide usato come materia

    plastica per lingegneria (ad es. grippaggi per gli sci, rotelle dentate, articoli per lacucina).Vernici solubili in acqua e rivestimenti sono a base di polioli di formaldeide.

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    Fluidi idraulici e lubrificanti a base di poliol-esteri sono usati nelle industrieaeronautiche.

    In prodotti farmaceutici, alimenti ed alimentazione si usano intermedi diformaldeide (ad es. la provitamina B3).

    Agenti chelanti come EDTA e NTA sono usati in prodotti agricoli, detergenti,saponi, prodotti per la pulizia, industria alimentare, nella metallizzazione, polpa e carta,e nel settore tessile.

    D.2.5 Acrilonitrile

    Informazioni generali

    Lacrilonitrile un monomero intermedio usato in tutto il mondo in numerose

    applicazioni industriali. La maggior parte della produzione europea di acrilonitrile vieneimpiegata nella produzione di fibre acriliche, con ABS che rappresenta la secondaapplicazione pi importante (Figura 4).

    Figura 4. Applicazioni dellacrilonitrile in Europa.

    D.2.6 Di isocinato di toluene

    Informazioni generali

    Gli isocianati, specialmente il diisocianato di toluene (TDI) ed il diisocianato di

    difenilmetano (MDI), sono importanti da un punto di vista commerciale per laproduzione delle resine poliuretaniche. La produzione di isocianati avviene attraverso lareazione dellammina corrispondente con il fosgene in un solvente. La scelta dellecondizioni di reazione molto importante a causa della reattivit dei gruppi isocianato edella possibilit di reazioni parallele. IL TDI un estere dellacido isocianico,caratterizzato dalla formula chimica Ar-CH3(NCO)2. Il TDI puro, o in miscela di 2,4- e2,6-TDI, viene impiegato per la produzione di schiume flessibili, plastiche o vernici a

    base di poliuretano per forniture varie, prodotti per auto e prodotti di consumo.

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    Figura 5.La chimica di reazione della produzione del TDI.

    D.2.7 Impianti di produzione di DCE e CVM

    Processi impiegati

    Esistono due vie di produzione industriale di 1-2 dicloroetano (DCE):

    la clorurazione diretta delletilene, dove le materie prime sono etilene e cloro;lossiclorurazione delletilene, dove le materie prime sono etilene, acidocloridrico anidro e ossigeno (proveniente da aria, aria arricchita oppure daossigeno puro).

    La produzione di cloruro di vinile monomero (CVM) da DCE ottenuta perreazione di cracking realizzata in condizioni nelle quali il CVM prodotto, il DCE nonconvertito e lacido cloridrico sotto prodotto possono essere successivamente separati e

    purificati, riciclando successivamente lacido cloridrico generalmente alla sezione di

    ossiclorurazione.La scelta della qualit del cloro (cloro gas da celle di elettrolisi la

    concentrazione di inerti, scelta di cloro evaporato) specifica di ogni sito produttivo,come luso di acido cloridrico esterno.

    Processo di base

    Fino agli anni 1960, il cloruro di vinile monomero (CVM) stato essenzialmenteprodotto per reazione in fase gas dellacido cloridrico (HCl) con acetilene, su uncatalizzatore basato su cloruro di mercurio. A causa dellelevato costo dellacetilene edellemergente disponibilit di grandi steam-crackers e di etilene, questa via di

    produzione stata soppiantata e rimpiazzata con un processo basato su etilene.

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    Oggi il processo per la produzione di cloruro di vinile monomero (CVM) basato sul cracking termico di 1-2 dicloroetano (DCE) puro e anidro, nel quale il DCEviene scisso in CVM e HCl.

    I prodotti di cracking vengono in seguito separati per distillazione.

    Il DCE separato non convertito viene purificato e riciclato per il cracking aformare CVM.Il DCE viene principalmente sintetizzato per clorurazione delletilene con cloro

    (clorurazione diretta).Laltra principale via di sintesi del DCE per clorurazione delletilene con HCl eossigeno (Ossiclorurazione).

    Nelle reazioni di clorurazione diretta e di ossiclorurazione altri composticlorurati organici vengono formati in piccole quantit. Tali sotto prodotti vengonoseparati dal DCE mediante distillazione nella sezione di purificazione del DCE comesottoprodotti clorurati leggeri e pesanti.

    Quando tutto lHCl generato nel cracking del DCE viene convertito nella

    sezione di ossiclorurazione e quando non si ha scambio di DCE importato o esportatodallimpianto produttivo, lunit di CVM viene detta "unit bilanciata".

    Unit bilanciata

    Etilene: viene impiegato quello di qualit standard ottenuto da splitter C2dellimpianto di steam cracking

    Cloro: viene impiegato cloro anidro compresso. Questo cloro pu contenereinerti (O2, N2, CO2, etc.) dalle celle di elettrolisi (cloro gas di coda), oppure essere puro

    (cloro ri-evaporato). La scelta dipende dagli assetti dellimpianto cloro-soda e da quellodellimpianto CVM; gli inerti sono inviati a ossidazione termica.

    Unit non bilanciata

    Lacido cloridrico gassoso pu essere alimentato da fonte esterna a condizioneche lacido cloridrico presenti una purezza idonea. Parte dellacido cloridrico recuperatodal cracking del DCE pu essere assorbito in acqua e venduto come soluzionecommerciale.

    Il DCE pu essere importato oppure esportato dallunit di produzione di CVM.Quando viene impiegato DCE dimportazione, particolare attenzione deve essere postaalla sua purezza, in quanto le principali impurezze (acqua, sottoprodotti leggeri e

    pesanti) possono avere un pesante impatto sulla conduzione della sezione di cracking(formazione di coke) e sulla formazione di sottoprodotti leggeri e pesanti.

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    D.2.7.1 Descrizione di processo

    Clorurazione diretta

    Nella clorurazione diretta il DCE viene sintetizzato in un reattore nel qualeetilene e cloro sono iniettati e reagiscono con luno in presenza di un catalizzatore(tipicamente cloruro di ferro).

    Il processo realizzato impiegando un leggero eccesso di etilene o di cloro. Ilprodotto di reazione consiste di pi del 99 % di 1-2 Dicloroetano e meno dell1 % dialtri composti di idrocarburi clorurati (prevalentemente 1-1-2 tricloroetano eetilcloruro).

    Due processi sono attualmente impiegati per la reazione di clorurazione diretta:

    1. "clorurazione a bassa temperatura" nella quale la reazione viene condotta al disotto del punto di bolla del DCE (ossia a meno di 70C). Il DCE liquido chelascia il reattore deve generalmente essere lavato allo scopo di eliminare ilcatalizzatore: questo processo secondario provoca la formazione di un effluenteliquido che deve essere trattato, e la necessit di anidrificare e distillare il DCEumido prima di inviarlo a cracking.

    2. "clorurazione ad alta temperatura" realizzato sopra il punto di bolla del DCE(ossia superiore a 90C). Il DCE lascia la sezione di reazione come vapore: nonrisulta necessario prevedere lavaggio (nessuna produzione di acque reflue) oessiccamento e pu essere inviato direttamente alla sezione di cracking del DCE(consumo energetico ridotto).

    Entrambi i processi generano una piccola quantit di impurezze, tra cui anche ilcatalizzatore a base di ferro impiegato nella reazione, che viene rimosso dal processocome un rifiuto.

    Entrambi i processi generano anche una corrente gassosa che deve essere trattataprima della sua emissione allatmosfera.

    Ossiclorurazione

    Nellossiclorurazione il DCE sintetizzato in fase gassosa in presenza di uncatalizzatore a base di cloruro di rame a partire da HCl, etilene e ossigeno, conformazione di acqua.

    La tecnologia di reazione pu essere sia con catalizzatore a letto fisso o a lettofluidizzato. HCl viene recuperato dalla sezione di cracking ma pu essere impiegata unafonte esterna di acido cloridrico in aggiunta.

    La reazione esotermica e il calore di reazione viene rimosso e recuperatoattraverso scambio termico con generazione di vapore. La fonte di ossigeno pu esserearia o ossigeno o (pi raramente) una miscela di entrambi.

    Nel caso di impiego di ossigeno puro la quantit di gas di reazione viene

    minimizzata. Tuttavia, una quantit aggiuntiva di energia necessaria per ilfrazionamento dellaria, per la produzione di ossigeno. Il processo pu prevederelimpiego di HCl sottoprodotto (dovuto alla sua produzione da altri cicli produttivi)

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    come alimentazione allossiclorurazione. La scelta dipende dalle condizioni locali difonti di ossigeno e Cloro/HCl.

    I prodotti di reazione vengono separati dal flusso dei gas inerti attraversoraffreddamento e condensazione. Il raffreddamento viene realizzato per via diretta

    (quench) nel caso di reattori a letto fluido e per via indiretta (scambiatori - raffreddatori)nel caso di reattori a letto fisso. Successivamente la separazione di DCE residuo dallamiscela dei gas inerti pu essere realizzata mediante limpiego di un processo diassorbimento / stripping utilizzando uno specifico solvente adatto al recupero di DCE.La sezione di assorbimento / stripping viene impiegata solo nei processi con tecnologiaad aria.

    Dopo il quench e la condensazione, acqua e DCE (con altri idrocarburi organiciclorurati) vengono separati naturalmente in due fasi liquide, poich il DCE e la maggior

    parte degli altri idrocarburi clorurati presentano una bassa solubilit in acqua. Tipicheeccezioni sono cloralio e cloroetanolo, i quali si accumulano nella fase acquosa.

    Il DCE separato viene purificato per distillazione.

    Il processo di ossiclorurazione genera i seguenti flussi secondari:

    un gas di processo che deve essere trattato prima della sua emissioneallatmosfera;un effluente acquoso proveniente dallunit di quenching, di reazione (processoa letto fluido) o condensazione / separazione di fase (processo a letto fisso)contenente piccole quantit di composti organici clorurati disciolti, edeventualmente rame (disciolto o sospeso) proveniente dal trascinamento di

    particelle fini di catalizzatore uscenti dai reattori di ossiclorurazione(specialmente nel caso di processo a letto fluido).

    Purificazione DCE

    Il DCE da purificare pu provenire, come gi detto, dalle seguenti fonti:

    Clorurazione direttaOssiclorurazioneDCE di riciclo da sezione di purificazione CVMFonti esterne

    Per poter essere uti