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CORSO INTEGRATO DI METODOLOGIA MEDICO-SCIENTIFICA III: PSICOLOGIA CLINICA A.A. 2014-2015 PROF. ADELE DE PASCALE I Facoltà di Medicina e Farmacia Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia, Polo Pontino

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CORSO INTEGRATO DI METODOLOGIA MEDICO-SCIENTIFICA III:

PSICOLOGIA CLINICA

A.A. 2014-2015

PROF. ADELE DE PASCALE

I Facoltà di Medicina e FarmaciaCorso di Laurea Specialistica in Medicina e

Chirurgia, Polo Pontino

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Lo sviluppo individuale affettivo e cognitivo: • la reciprocita’

• il sistema dell’attaccamento-distacco.

Lo sviluppo ed il cambiamento delle relazioni e le fasi del ciclo vitale individuale e familiare.

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TEORIE dell’Attaccamento J. Bowlby (1907-1990) Teoria dell’attaccamento:

- Tipi Sicuro, Insicuro Evitante, Insicuro Coercitivo/Ambivalente. – Modelli operativi Interni

Ainsworth, M.D.S. (1978) Strange situationMain, M. Allieva di Mary Ainsworth, Marie Main sviluppa il Berkeley Adult Attachement nel 1982, individuando un quarto tipo di Attaccamento Disorganizzato

I processi di attaccamento e distacco (studi etologici sui primati, vedi Harlow H. R. 1959, 1966, 1967) concettualizzano la propensione degli esseri umani a stabilire e mantenere la prossimità/reciprocità affettiva con le figure significative ed a stringere con queste forti legami affettivi, che costituiranno la base degli stili affettivi adulti. Tali processi hanno luogo grazie alla partecipazione di sistemi comportamentali innati (ad es. piangere, succhiare, ridere, aggrapparsi) e costituiscono nelle prime fasi dello sviluppo la maggiore fonte di informazioni per un sistema conoscitivo, umano, collocandosi come punto di integrazione tra l’innato e l’acquisito, come “sistema biologico di regolazione di tutte le relazioni strette” (Hofer W., 1987)

Immagine scimmia di

harlow

Il feto comincia a succhiarsi il pollice fin dalla 11°-13° settimana, sviluppando così i muscoli della mandibola e delle guance, in modo da essere pronto a succhiare il latte non appena venuto alla luce. Altresì ciò va inteso come uno dei primi atti finalizzati al riconoscimento di sé e del mondo esterno.

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Attaccamento SicuroAttaccamento AnsiosoAttaccamento EvitanteAttaccamento Disorganizzato.

Ainsworth et al. (1971, 1978,1985…), Main, Kaplan, Cassidy (1985), Sroufe (1985)…

Tipi di Attaccamento

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Tecniche di Indagine: La strange situation(M. Ainsworth)

• Bambino e madre. Accoglienza, poi soli.

• Entra l’estraneo• B. si lascia familiarizzare con

l’estraneo.• La madre esce. B. ed estraneo da soli• La madre rientra• Esce l’estraneo.

P. Crittenden

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Ecco che nella reciprocità madre-bambino che caratterizza l’allattamento, come in tutte le altre significative reciprocità di

accudimento si attua quella integrazione di livelli psicofisici che caratterizza tutto il processo dello sviluppo.

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AccudimentoAccudimento

Richiesta di cureRichiesta di cure

SINCRONIZZAZIONESINCRONIZZAZIONE

RICONOSCIMENTO DEGLIRICONOSCIMENTO DEGLISTATI INTERNISTATI INTERNI

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AccudimentoAccudimentoRichiesta di cureRichiesta di cure

SINCRONIZZAZIONESINCRONIZZAZIONE

RICONOSCIMENTO DEGLIRICONOSCIMENTO DEGLISTATI INTERNISTATI INTERNI

La II infanzia sembra essere il periodoin cui si instaurano i successivi e piùgravi disturbi dell'alimentazione, fondatisulla difficoltà o incapacità a riconoscerei propri stati interni e la tendenza arispondere con la variazione del propriocomportamento alimentare ad ogni oscillazione dei propri stati emotivi.

già formate !

ORGANIZZAZIONI ORGANIZZAZIONI CENTRALICENTRALI

DI ATTACCAMENTODI ATTACCAMENTO

- BASE SICURA - BASE SICURA - ANSIOSA- ANSIOSA- EVITANTE- EVITANTE

STILI AFFETTIVISTILI AFFETTIVISTILI EMOTIVISTILI EMOTIVI

E' la III infanzia insomma la fase in cuisi possono notare le prime espressionidel "carattere".Si comincia a delineare un senso di séstrutturato e stabile.Lo sviluppo cognitivo, da ora e finoall'adolescenza, è caratterizzato dalleforme che assume il senso di sé delbambino, e questo va sempre correlatocon il senso degli altri che il bambino ha.

Gli adulti - e specialmente i genitori epiù tardi gli insegnanti - sono i modelli diriferimento, gli specchi rispetto ai qualiil fanciullo scopre differenze e somiglianzeche lo riguardano, verifica le sue abilità edil suo grado di accettabilità e stimabilità.E' nella III infanzia che si organizzano iprocessi di identificazione e differenziazionesu cui si basa la costruzione dell'immaginedi sé ed in cui si apprendono e verificanole modalità di attaccamento ed emancipazionedalle figure significative.

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BASIC FEELINGSPercepiti inizialmente in modo grossolano

SCHEMA EMOZIONALE SPECIFICO Esperienza Immediata

Spiegazione

Conoscenza di SèPattern di

ESPERIENZA IMMEDIATA

“LOOKING GLASS-SELF”

Strutturarsi del rapporto con gli altri (genitori)

LOOKING MODEL

2-3/5 anni CENTRAL ATTACHMENT ORGANIZATIONS

- Libero SICURO (esplorazione)

- Bloccato INSICURO – EVITANTE

- Imprevedibile INSICURO – AMBIGUO

Accesso alla figura genitoriale

Le tonalità emotive Modulatori di ATTACHMENT – DETACHMENT

Unità organizzativa del Dominio Emotivo (Emozione prevalente)

•Scuola

•Gender Role

Adolescenza

“debutto”

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Scena NucleareLa percezione di sé diviene abbastanza stabile, da ANTICIPARE l’immediato futuro

≠ da trauma (che si dissolve nel tempo)

(causalità lineare ) (abituazione)

Nucleo organizzativo AUTOREFERENZIALE

dalla nozione di ORGANIZZAZIONE COGNITIVA PERSONALE alla

AUTORGANIZZAZIONE delle DIMENSIONI di SIGNIFICATO PERSONALE

Loop non l’adeguamento dell’esistenza quanto la STABILIZZAZIONE della COERENZA interna I/Me

-Il sé come processo

-Il Sé come sistema che mantiene i contorni

I/Me autostima

PROCESSO UNITARIO DI ORDINAMENTO

Metodologia sistemica processualmente orientata

L’assemblaggio di Scene nucleari e scritti Categorie basiche di significato personale (loop)

Deriva da una situazione significativa per contenuto affettivo che diviene PROTOTIPICA proprio perché il bambino la sperimenta ripetutamente in situazioni simili ma non esattamente identiche … la cui formalizzazione consiste nell’ordinare gruppi di scene all’interno di una circolarità ricorsiva (RECURSIVE LOOP) tra 2 polarità differenziatesi per l’ opponent process regulation delle emozioni

Io Me

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Aspetti centrali dello SVILUPPO in tutto l’arco di vita

Ordinare secondo pattern regolari il fluire degli stati interni (emozioni; corporeità; pattern neuorofisiologici) inizialmente caotico

Acquisire progressivamente CAPACITA’ che si articolano con lo sviluppo delle funzioni cognitive per REGOLARE tali pattern in modo sempre più preciso

Temi primari che un BAMBINO affronta per organizzare un SENSO di SE’

Non esiste uno sviluppo normale e uno patologico (ambiente familiare ottimale, necessità di …..)

INFANZIA

Ogni essere umano nasce con 10-12 BASIC FEELINGS

già predisposti ↔ modulazione con l’esterno (SINCRONIZZAZIONE con i ritmi biologici)

•Paura

•Rabbia

•Curiosità

•Gioia

•Disperazione

•Sorpresa

•Dolore

•Disgusto

•Piacere

•Vergogna (3-4 anni; problema riferimento culturale)

Es.: da 0 -6 mesi il pianto è una manifestazione aspecifica intervallo con cui la madre risponde

RECIROCITA’ dei Ritmi IDENTIFICAZIONE riconoscimento e ritmi interni

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Modelli di sviluppo e di Organizzazione- Infanzia ed età prescolare- Il riconoscimento di Sé- La relazione gen./bamb. - L’emergere delle emozioni e della coscienza

Ricono

scim

ento

facc

iale Subject-bound

attitude

Object-bound

La qualità della RECIPROCITA’ genitore-bambino è fonte di dati essenziali per l’ORGANIZZAZIONE delle

SENSAZIONI di BASE in EMOZIONI FONDMENTALI

Grazie alla connessione che tali sensazioni acquisiscono con la

PERCEZIONE – IMMAGINAZIONE – ATTIVITA’ MOTORIAEmozione ≠

ESPERIENZA EMOTIVA

PROTOTIPICA

(paura del distacco a 2 anni) Solo

vers

o i 2

anni

(Con l’abbozzo del Senso di Sé )

Riconoscimento di Sé stabile

Caratteristiche percettivo-affettive “chiare”

Età prescolare

TOMKINS, 1978 “Scene organizzate”

Differenziazione analitica = (coerenza tra le scene)

Magnificazione psicologica

Le scene caotiche dai contenuti affettivi più intensi operano come IMMAGINI NORMATIVE

Abbozzo di Scena Nucleare (Tomkins, 1978)

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Ricerche in campo neurologico

Studi di imaging del cervello

Ricerche sulle prime fasi dello sviluppo

Stretto legameTra SviluppoAffettivo e cognitivo

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Cosa è l’intelligenza

• Intelligenza è la capacità di dare una struttura coerente ad un insieme di dati di conoscenza, o di cambiare la struttura d’insieme con cui certi dati ci appaiono già collegati dando origine ad un’altra struttura che risulti più adeguata.

• Nel primo caso l’intelligenza si manifesta come capacità di capire; nel secondo caso l’intelligenza si manifesta come capacità di risolvere problemi. Noi possiamo risolvere problemi nel presente, nel passato attraverso ricostruzioni e nel futuro attraverso previsioni.

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(1896-1980)

Jean Piaget was born in Neuchâtel (Switzerland) on August 9, 1896. He died in Geneva on September 16, 1980. He was the oldest child of Arthur Piaget, professor of medieval literature at the University, and of Rebecca Jackson. At age 11, while he was a pupil at Neuchâtel Latin high school, he wrote a short notice on an albino sparrow. This short paper is generally considered as the start of a brilliant scientific career made of over sixty books and several hundred articles. His interest for mollusks was developed during his late adolescence to the point that he became a well-known malacologist by finishing school. He published many papers in the field that remained of interest for him all along his life. Successively or simultaneously, Piaget occupied several chairs: psychology, sociology and history of science at Neuchâtel from 1925 to 1929; history of scientific thinking at Geneva from 1929 to 1939; the International Bureau of Education from 1929 to 1967; psychology and sociology at Lausanne from 1938 to 1951; sociology at Geneva from 1939 to 1952, then genetic and experimental psychology from 1940 to 1971.

He was, reportedly, the only Swiss to be invited at the Sorbonne from 1952 to 1963.In 1955, he created and directed until his death the International Center for Genetic Epistemology. His researches in developmental psychology and genetic epistemology had one unique goal: how does knowledge grow? His answer is that the growth of knowledge is a progressive construction of logically embedded structures superseding one another by a process of inclusion of lower less powerful logical means into higher and more powerful ones up to adulthood. Therefore, children's logic and modes of thinking are initially entirely different from those of adults. Piaget's oeuvre is known all over the world and is still an inspiration in fields like psychology, sociology, education, epistemology, economics and law as witnessed in the annual catalogues of the Jean Piaget Archives. He was awarded numerous prizes and honorary degrees all over the world.

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Jean Piaget

L’organismo si adatta costruendo forme nuove, l’intelligenza costruisce nuove strutture mentali che servono a comprendere e spiegare l’ambiente.

L’acquisizione della conoscenza è un processo evolutivo.

Conoscenza è adattamento e si costruisce nella relazione individuo-ambiente.

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Il modello di Piaget

BAMBINO MONDO

CONOSCENZA

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Il modello di Piaget

Lo sviluppo cognitivo si realizza in base a tre processi universali:

assimilazione: è il processo per cui si incorporano in schemi propri i dati dell’esperienza

accomodamento: gli schemi posseduti vengono modificati per essere adattati a nuovi dati.

adattamento è l’equilibrio tra assimilazione e accomodamento

L’attivazione di questi processi garantisce l’evoluzione delle strutture mentalistrutture mentali.

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Il modello di Piaget Cambiamento delle strutture strutture

mentalimentali.

Cambiamento della modalità con cui il bambino agisce sulla realtà

Cambiamento della conoscenza del mondo.

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Jean Piaget

Intelligenza: processo di adattamento alla realtà.

La conoscenza come processo piuttosto che uno stato.

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Gli stadi dello sviluppo

Lo sviluppo cognitivo è un processo continuo in quanto governato da funzioni invarianti di adattamento e equilibrio ma anche discontinuo in quanto con il crescere dell’età si verificano modificazioni strutturali chiamati stadi di sviluppo.Ogni stadio prevede un a forma particolare di organizzazione psicologica con proprie conoscenze ed interpretazioni della realtà.Nel passaggio da uno stadio all’altro le acquisizioni vengono integrate in strutture più evolute.

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Il modello di Piaget

Teoria stadiale.

Lo stadio è un periodo in cui il pensiero riflette una particolare struttura mentale.

Periodo senso-motorio da 0 a 2 anni

Periodo preoperazionale da 2 ai 6 anni

Periodo operazioni concrete dai 7 agli 11 anni

Periodo operazioni formali dai 11 fino ai 15 anni

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Stadio sensomotorio

Dalla nascita ai 18 mesiIl bambino conosce il mondo attraverso attività fisiche che può compiere.

Le attività sono mediate da schemi di azione pratici che si coordinano per dar luogo a sequenze.

Questo stadio termina con l’acquisizione del pensiero e del linguaggio

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1° stadio : esercizio dei riflessi (0-1mese)

2° stadio: reazioni circolari primarie e primi adattamenti acquisiti (0-4 mesi

3° stadio: le reazioni circolari secondarie (4-8 mesi)

4° stadio: coordinamento degli schemi secondari e applicazione a situazioni nuove (8-12 mesi)

5° stadio: reazioni circolari terziarie e scoperta di mezzi nuovi con sperimentazione attiva (12-18 mesi)

6° stadio: invenzione di mezzi nuovi mediante combinazione mentale (18-24 mesi)

Stadio sensomotorio

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Conquiste fondamentali

Nozione di oggetto permanente – capacità di mantenere la conoscenza dell’oggetto nel tempo e di ripetere mentalmente azioni viste

Nozione di spazio, tempo causalità Rappresentazione ossia capacità di

immaginare se stesso e i propri movimenti nello spazio come se li vedesse dall’esterno

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Stadio pre-operatorio

Dai 2 ai 6 anni

Imitazione differita, gioco simbolico, linguaggio

Ancora non è acquisito pienamente il pensiero logico

Egocentrismo intellettuale Irreversibilità

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Stadio operatorio concreto

Dai 7 ai 12 anni Le azioni mentali si coordinano tra loro e diventano operazioni concrete Le operazioni sono strutture mentali caratterizzate da reversibilità per cui ad ogni operazione corrisponde una operazione inversa Coordinazione di punti di vista diversi dal proprio

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Jean Piaget

Periodo operazioni formali

Questa terza fase assume due forme: pensiero ipotetico- deduttivo: l’atto di intelligenza avviene di soluzione di un problema e generalmente di previsione. Il pensiero ha una possibilità più ampia di muoversi nell'ambito del futuro, Acquisizione della capacità di sviluppare procedimenti induttivi. Scoperta induttiva di un rapporto di dipendenza fra due eventi o nella dimostrazione rigorosa dell'esistenza di un tale rapportopensiero complesso: si manifesta come comprensione di elementi “complessi” che richiedono appunto coordinazione di più eventi che si influenzano a vicenda.

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Il modello di Piaget

Le operazioni mentali del ragazzino non sono più limitate a concetti concreti ma anche a ragionamenti astratti, ad affermazioni puramente verbali o logiche, al possibile come al reale, al futuro come al presente (Freeman, 1993).

In questa fase l’adolescente può utilizzare i risultati ottenuti dalle operazioni per formulare ipotesi facendo riferimento alle relazioni logiche tra le diverse preposizioni proprio come uno scienziato.

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Il modello di Piaget

La caratteristica del pensiero formale è l’uso di un metodo che si potrebbe definire sperimentale nel trovare la soluzione che consiste nel valutare ogni singola variabile tenendo costanti le altre formulando un piano mentale che riesce a prevedere alcune possibili conseguenze. A questo punto le conoscenze che egli costruirà saranno il frutto di un lavoro deduttivo.

In sintesi, il pensiero formale è un pensiero: intuitivo, ipotetico, flessibile, logico e astratto.

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Ciclo di vita familiare e Life Span Development

Nascita

Adolescenza

Età Adulta

Maturità

Senescenza

Morte

Coppia

Famiglia

Svincolo

Svincolo

Rapporti di Gerarchie

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BREAK BREAK ADOLESCENZIALEADOLESCENZIALE

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Con la rottura di tutti gli schemi preesistenti l’adolescente si

trova di fronte alla necessità di dare un nuovo assetto alla sua visione del mondo, ad integrare le contraddizioni costruendo e salvaguardando la sua identità

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Il mondo fino a poco prima idilliaco diventerà deludente ed alla

scoperta concettuale caratterizzata dall’improvviso e

complesso ampliamento delle abilità di comprendere si unisce quella

esperienziale legata alle modificazioni del corpo

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Nell'adolescenza, con l'irrompere delNell'adolescenza, con l'irrompere delpensiero astratto, tutti gli schemi vannopensiero astratto, tutti gli schemi vanno

rimodellati, la rimodellati, la rottura di simmetriarottura di simmetriaimpone una riorganizzazione, una presa impone una riorganizzazione, una presa

didiposizione precisa (anche in formeposizione precisa (anche in forme

esagerate) di fronte alla vita.esagerate) di fronte alla vita.Il principale indicatore di un'adolescenzaIl principale indicatore di un'adolescenza

ben avviata è la capacità di stabilireben avviata è la capacità di stabilirerapporti sentimentali soddisfacenti, rapporti sentimentali soddisfacenti,

comecomepure rapporti soddisfacenti con se stessipure rapporti soddisfacenti con se stessi

e con il proprio corpo.e con il proprio corpo.

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Durante la pubertà e l’adolescenza si consolidano gli

atteggiamenti appresi in precedenza

-nel contesto relazionale ed emotivo in cui

il fanciullo vive

- nel quale i genitori sono al tempo stesso il riferimento a cui rivolgersi e l’autorità da contrastare

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Raccogliere l’anamnesi

L’analisi della comunicazione e delle relazioni familiari

Contesto e comunicazione

medico-paziente

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Storia

Presente

Identità

Significati

Comp. e Relaz.

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Sist. Signif.

Sist. Identità

Sist. Comp./ Sintomo

RelazioniInterne

Relazioni

Esterne

“Assessment dell’area o sistema del sintomo e delle sue relazioni con gli altri sistemi relazionali esterni ed interni”. (A. De Pascale; 1991)

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6. Comunicazione: unità di comportamento genericamente definita.

7. Messaggio: singola unità di comunicazione.8. Interazione: serie di messaggi scambiati tra persone.9. Punteggiatura della sequenza degli eventi: lo stabilire

l’inizio di una sequenza di eventi (vitale per l’ interazioni in corso e per la definizione delle relazioni)

10. Comunicazione numerica (verbale): attribuzione arbitraria di un segno, nome, numero, o codice per indicare oggetti e/o eventi.

11. Comunicazione analogica (non verbale): il rapporto tra il modo in cui la cosa è indicata e la cosa stessa è un rapporto di “somiglianza” che non fa riferimento a simboli.

aspetti della comunicazione

Page 41: Lezioni met

Sistemi della comunicazione• Verbale

• Intonazionale (uso di enfasi

sottolineature, inflessioni di voci)

• Paralinguistico (borbottii,

sbadigli, sussurri, ritmo e

velocità dell’eloquio, pause ed

esitazioni)• Cinesico (movimenti delle

mani, corpo, viso, contatto visivo)

• Verbale

• Non

verbale

Canale uditivo

Canale visivo

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Raccogliere l’ anamnesi non è un fatto semplice.

Importanza del come sono andati i “fatti esterni” ma soprattutto i “fatti interni” del

paziente.

Il modo in cui si chiamano le cose, significa indirizzare il processo di una terapia in un

senso oppure in un altro.

Non abbiamo una lettura esterna che viene dall’alto o da lontano ma una

ricostruzione reciproca, integrata dei significati di quello che è accaduto e di

quello che sta accadendo

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Orientamento Sistemico Evolutivo

osservazione

Descrittiva

(modello medico-

psichiatrico)

Integrazione

Fenom.1° e 2° ord.

Esplicativa (modello

epist-psicol)

Status

“disturbi”

Organizzazione Sistemica

relazioni

“Osservazione per la raccolta della storia integrata” (A. De Pascale, 1991)

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medico psicologico che riferisca gli eventi di vita significativi come pure i significati salienti per

quella organizzazione sintomatica

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“Un diagramma delle relazioni familiari che comprendealmeno tre generazioni, con i gradi di parentela e gli eventicritici come nascite, morti, matrimoni e divorzi, oltre aeventuali problemi di pertinenza terapeutica emersi nelcorso delle generazioni”

Gurman & Kniskern, 1995

“Una forma di rappresentazione dell’albero genealogicoche registra informazioni sui membri di una famiglia e sulleloro relazioni nel corso di almeno tre generazioni. Essomette in evidenza graficamente le informazioni dellafamiglia, in modo da offrire una rapida visione d’insiemedei complessi patterns familiari”

Montagano & Pazzagli, 1989

COS’E’ IL GENOGRAMMA

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Si compone di due parti:

• Il disegno del genogramma raffigura una specie di albero genealogico, normalmente comprensivo di almeno tre generazioni.

• La storia della famiglia riguarda il racconto, sotto forma di testo o ricavato attraverso una intervista, della famiglia del paziente

COME E’ STRUTTURATO

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• Presenta un’immagine che è allo stesso tempo attuale, storica ed evolutiva

• Consente di mettere in relazione un “prima” ed un “dopo”, lagenerazione precedente con quella/e successiva/e

• Lo schema grafico che si elabora fornisce un rapidoquadro d’insieme della struttura familiare e consente dimaterializzarne le caratteristiche in una rappresentazione

• Componente Funzionale

• Assolve anche ad una funzione evolutiva cioè consente alsoggetto di prendere consapevolezza delle proprie origini e dei percorsi, attraversati nell’arco della vita, da lui e dalla famiglia ed individuare gli elementi di ciclicità

COME E’ STRUTTURATO 2

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E’ presente anche una duplice dimensione temporale

• Sull’asse verticale (del tempo familiare): l’alternarsigenerazionale e la sequenzialità degli eventi critici chehanno scandito la storia di una famiglia – consente diavere una sintesi del percorso evolutivo della famigliaAllargata

• Sull’asse orizzontale (del tempo generazionale): vengono riportati i fatti e gli avvenimenti riguardanti i membri di una stessa generazione – fornisce uno spaccato degli eventi che riguardano gli individui di una stessa generazione, della loro successione o del loro presentarsi contemporaneamente

COME E’ STRUTTURATO 3

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Il disegno del genogramma: simbologia

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Il disegno del genogramma: simbologia

Page 51: Lezioni met

Il disegno del genogramma: simbologia

Page 52: Lezioni met

ContestoFamiglia (come sistema di relazioni)

Storia

Mito

Cultura

Tipi di Famiglie (Rigide, Invischiate…)

Gerarchie familiari (Ruoli, confini, livelli gerarchici, sovvertimento di gerarchie)

Alleanze, Triangolazioni

Comunicazione Medico-Paziente – Famiglia

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Page 54: Lezioni met

La La psicometriapsicometria è un settore della psicologia che costruisce e utilizza strumenti è un settore della psicologia che costruisce e utilizza strumenti ((testtest), per la misurazione di variabili psicologiche al fine di massimizzare le ), per la misurazione di variabili psicologiche al fine di massimizzare le conoscenze relative a determinate caratteristiche di un soggetto. conoscenze relative a determinate caratteristiche di un soggetto. I test possono essere usati in ambito clinico, diagnostico, di ricerca e professionale I test possono essere usati in ambito clinico, diagnostico, di ricerca e professionale e si distinguono in:e si distinguono in:

1. TEST D’ INTELLIGENZA E ATTITUDINE1. TEST D’ INTELLIGENZA E ATTITUDINE (Insieme di compiti che stimolano l’esercizio di abilità cognitive. Determinano il livello di sviluppo mentale dei soggetti e la complessità dei compiti che riescono ad eseguire, partendo dall’assunto che per profilo d’intelligenza s’intende l’efficienza di un insieme di abilità cognitive. Es. la scala di Stanford-Binet, la scala di Wechsler- Wais, matrici progressive di Raven)

2. TEST ATTITUDINALI E DI PROFITTO SCOLASTICO2. TEST ATTITUDINALI E DI PROFITTO SCOLASTICO (valutano rispettivamente caratteristiche “innate” e non derivanti da specifici apprendimenti, oppure competenze acquisite tramite specifico apprendimento come ad esempio prove valutative scolastiche).

3. TEST CLINICI DI TURBE DELL’APPRENDIMENTO E DEI PROCESSI COGNITIVI3. TEST CLINICI DI TURBE DELL’APPRENDIMENTO E DEI PROCESSI COGNITIVI (per soggetti con difficoltà in campo percettivo-sensoriale, cognitivo o comunicativo)

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4. TEST DI PERSONALITA’, INTERESSI, ATTEGGIAMENTI, VALORI, nati e sviluppati principalmente come sussidio alla diagnosi psicologico- clinica e psichiatrica.La loro collocazione nell’ambito dell’esame generale della personalità varia a seconda delle finalità e dei contenuti dell’esame stesso, e sono principalmente usati come sussidio nella formulazione di ipotesi diagnostiche e/o nel migliorare l’attendibilità e la validità dell’esame psichiatrico e clinico.La tipologia degli strumenti ideati per valutare caratteristiche di personalità è articolata e varia, derivando da aree di studio teorico e campi della psicologia molto differenziati.

Si suddividono genericamente in :Inventari AutograficiInventari Autografici (compilati direttamente dal soggetto e con stimoli chiusi, il più noto dei quali è l’MMPI);TestTest per la misurazione di Atteggiamenti O InteressiAtteggiamenti O Interessi (comprendono strumenti di sondaggio nelle ricerche sociali o nelle indagini di mercato); Test proiettiviTest proiettivi (prevedono o la somministrazione di stimoli ambigui o prove grafico-espressive semistrutturate, in grado di indurre il soggetto a “proiettare” i propri vissuti e stati emotivi, come nel Rorschach, nel CAT o nel TAT, o nei test della figura umana, dell’albero, della famiglia..)Scale SintomatologicheScale Sintomatologiche, le quali si limitano a quantificare l’intensità di un determinato sintomo (primario o secondario di un quadro patologico, come ad esempio l’HDRS di Hamilton o il BDI-Beck Depression Inventory per la depressione).

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I test restano un valido ausilio nella pratica clinica e dimostrano la loroI test restano un valido ausilio nella pratica clinica e dimostrano la lorovalidità, soprattutto se adeguatamente integrati da colloqui evalidità, soprattutto se adeguatamente integrati da colloqui e

osservazioni e se interpretati nell’ambito di una cornice teorica osservazioni e se interpretati nell’ambito di una cornice teorica che ne motivi la pertinenzache ne motivi la pertinenza

Limiti principali nell’uso di test di personalità:Limiti principali nell’uso di test di personalità:

Non esiste UNA psichiatria o UNA teoria di personalità Le categorie diagnostiche sono cambiate Effetto della situazione in cui avviene la

somministrazione Effetto distorcente dell’esaminatore Iniquità del test rispetto alle subculture Non esiste ancora una valutazione sistematica

dell’individuo che tenga conto della sua interazione con l’ambiente (Murray)

Carenza di dati normativi per popolazioni normali L’interpretazione teorica o induttiva del test (vedi

proiettivi) In conclusione:

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– 7 –

Coerenza del modello per l’integrazione dei differenti livelli dall’organico allo psicologico, dal concreto all’astratto.

Patologia acuta e cronica: i vissuti psicologici e psicopatologici della

malattia

Page 58: Lezioni met

Contesto ospedaliero: il paziente ospedalizzato

• Ognuno di noi reagisce in modo diverso alla malattia e all’eventuale ospedalizzazione

• Fattori emotivi e cognitivi personali, individuali, relazionali, culturali, sociali, di contesto, legati alle caratteristiche della malattia interagiscono fra loro

• Contribuendo all’esprimersi di

diverse reazioni o processi psicologici

• All’ingresso la persona diventa “paziente”• La sua privacy violata• La sua identità privata dei simboli quali abiti etc

Page 59: Lezioni met

Il paziente internistico

• La malattia acuta cronica

• a prognosi fausta / infausta

Page 60: Lezioni met

Il paziente chirurgico

Page 61: Lezioni met

Il paziente pediatrico“il bambino malato”

» Il bambino prematuro TIN» La malattia genetica» Il bambino oncologico» I genitori» La comunicazione della diagnosi» il self-management» Il contesto familiare: l’attaccamento/il

distacco/l’autonomia » L’equipe medico psicologica

» Diverse fasi di sviluppo: Immediatezza / linguaggio / informazione / futuro lungo o breve?

Page 62: Lezioni met

Il paziente anziano

• Invecchiamento primario e secondario

• Le problematiche

• L’anziano e la famiglia

Page 63: Lezioni met

– 8 –

Organizzazione dei sistemi assistenziali: a) il servizio –ruoli, gerarchie,

protocolli, terapeutici-; b) rapporti tra servizi (degenza, ambulatorio, day-

hospital) –paziente-famiglia-: la relazione medico-paziente.

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Organizzazione dei sistemi assistenziali: a) il servizio –ruoli, gerarchie, protocolli, terapeutici-; b) rapporti tra servizi (degenza,

ambulatorio, day-hospital) –paziente-famiglia-: la relazione medico-paziente

Dal privato al pubblico – dal monadico al sistemico.

In un contesto privato la famiglia è contemporaneamente committente ed utente rispetto al terapista.

Rispetto a tale situazione, in un contesto pubblico, si hanno due rilevanti differenze:

a) per l’ operatore il committente è diverso dall’ utente; b) non esistono mai singoli operatori che servono singoli utenti e che

dipendono da singoli committenti, ma esiste sempre un sistema di operatori (il servizio), che serve un sistema di utenti ) l’ utenza intesa sia come utenza diretta, sia come associazioni di famiglie di utenti, -es.; malati mentali, tossicodipendenti-, sia come strutture – es.; scuola, ambiente di lavoro, quartiere) e che dipende da un sistema di committenti (la committenza, es.; il comitato di gestione della A.S.L.).

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Il rapporto triadico esistente tra committenza, servizio e utenza è basato su una circolarità delle relazioni tra i tre sistemi. Ogni sistema è contemporaneamente in connessione con gli altri due, come parte di un tutto; i tre sistemi, interagendo tra loro, formano un sistema di sistemi, cioè un metasistema

Il metasistema formatosi non corrisponderà alla somma dei tre sistemi precedenti, ma, essendo meta rispetto ad essi, avrà funzioni, regole, obiettivi diversi; in questo quadro ogni sistema conserverà delle proprie aree di specificità, che, integrandosi con le altre, non esisteranno più in sé, ma ne diventeranno funzioni, relativamente all’ oggetto specifico dell’ intervento;

Concludendo possiamo dire che non esiste nessun servizio all’ interno del quale “non è possibile” lavorare con l’ ottica relazionale. L’ allargamento della visione del contesto è il mezzo necessario e sufficiente per capire cosa accade e come si possa “comunque” operare mettendo a frutto le proprie conoscenze. La visione allargata del servizio come sistema è il passaggio necessario per poter costruire un ambiente idoneo. E la capacità di poter leggere anche questo livello essere un “esercizio” nuovo che deve entrare nei programmi formativi.