Lezioni di storia economica 2017-2018 [modalità compatibilità] · 2 Didattica (1) Il corso...

199
STORIA ECONOMICA Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche Corso di Economia aziendale Prof. MICHELE SABATINO INTRODUZIONE ALLA STORIA ECONOMICA

Transcript of Lezioni di storia economica 2017-2018 [modalità compatibilità] · 2 Didattica (1) Il corso...

STORIA ECONOMICAFacoltà di Scienze Economiche e Giuridiche

Corso di Economia aziendale

Prof. MICHELE SABATINO

INTRODUZIONE ALLA STORIA ECONOMICA

1

Didattica Il corso propone una lettura economico-sociale degli ultimi secoli di storia

contemporanea con particolare riferimento:

PARTE ILa trasformazione economica dell’Europa: dall’antico regime alla rivoluzione industriale.Analisi della trasformazione economica e sociale in corso in Europa durante l’età moderna a partire dal primo avvio, con le scoperte geografiche, di un’economia mondiale, fino alla prima rivoluzione industriale inglese del Settecento.

PARTE IIDalla rivoluzione industriale alla prima guerra mondiale. Analisi del processo di modernizzazione dell’economia e delle società occidentali cheprosegue, consolida e rafforza la trasformazione dell'economia europea realizzatasi nelcorso dell'età moderna e della rivoluzione industriale - fino alla prima guerra mondiale.

PARTE IIIDal primo dopoguerra al XXI secolo.Analisi delle grandi trasformazioni economiche e sociali avvenute a livello mondiale apartire dalla fine della Grande guerra, dalla crisi del 1929 alla ricostruzione delsecondo dopoguerra fino ai «miracoli economici» soffermandosi anche sui piùimportanti mutamenti economici e tecnologici del XX secolo.

2

Didattica (1) Il corso proseguirà su una lettura economico-sociale degli ultimi secoli di storia

contemporanea in Europa ed in Italia:

PARTE IVL’integrazione economica europea Analisi dei processi di integrazione politica ed economica avvenuti al terminedella seconda guerra mondiale fino alla moneta unica e al trattato di Lisbonanonchè alle nuove politiche d coesione economica e sociale.

PARTE VL’Italia: dalla ricostruzione economica fino ai giorni nostri. Analisi del processo di modernizzazione dell’economia e delle società italianadalla ricostruzione del secondo dopoguerra passando per il miracolo economica eper le trasformazioni degli anni settanta e ottanta fino ai più recenti fatti economicidel capitalismo italiano.

3

Testi Tesi obbligatori per gli esami

Il Manuale di storia economica: Ennio DE SIMONE, Storia economica. Dalla rivoluzione industriale alle rivoluzione Informatica, terza edizione, Franco Angeli, Milano, 2009;

Francesca FAURI, L'integrazione economica europea. 1947-2006, Bologna, il Mulino, 2006

Valerio CASTRONOVO, Storia economica d’Italia, Torino, Einaudi, 2013 (nuova edizione)

Testi di consultazione Sidney POLLARD (a cura di), Storia economica del Novecento, Bologna,

il Mulino, 2004 Gérard Lafay, Capire la globalizzazione, Bologna, Il Mulino, 1996

4

5

6

7

Gli Stati del mondo ordinati per il loro Prodotto Interno Lordo(PIL) a parità dei poteri d'acquisto (PPA)

9Le parità di potere d'acquisto (PPA; in inglese Purchasing Power Parity, PPP) sono prezzirelativi che esprimono il rapporto tra i prezzi nelle valute nazionali degli stessi beni o servizi inpaesi diversi.

I 30 anni che hanno cambiato il mondo

Ripartizione percentuale del PIL mondiale a PPA

Dati del Fondo Monetario Internazionale

La Globalizzazione

12

Introduzione al tema

In base al Reddito nazionale lordo annuo pro-capite la WorldBank classifica i paesi mondiali con una popolazionesuperiore ai 30.000 ab. in quattro categorie:

Paesi a reddito basso: meno di $745 Paesi a reddito medio-basso: tra $746 e $2950 Paesi a reddito medio-alto: tra $2976 e $9205 Paesi a reddito alto: maggiore o uguale di $9206

13

Introduzione al tema

Secondo le stime ufficiali della Banca Mondiale circa unmiliardo di persone vivono in paesi ad alto reddito. IlReddito Nazionale Lordo annuo pro-capite di questapopolazione, è di 26.710 $

Secondo le stesse stime 5 miliardi di persone vivono inpaesi a reddito medio o basso. Il Reddito Nazionale Lordoannuo medio pro-capite di questa popolazione è’ di $ 1.160

Di questi 5 miliardi di persone, 2,5 miliardi vivono in paesia reddito basso. Il Reddito medio pro-capite di questi 2,5miliardi di persone è pari a $ 430

14

15

Introduzione al tema

La popolazione mondiale secondo le stime ufficiali della Banca Mondialeè di 7 miliardi di persone e continua a cresce.

Il RNL annuo pro-capite medio a livello mondiale è pari a $ 5.140 dollari

Quindi:- il 15% della popolazione ha un RNL pro-capite di 5,2 volte rispetto aquello mondiale;- l’85% della popolazione mondiale ha un RNL medio pro-capite inferioredi circa 23 volte rispetto a quello dei paesi a reddito alto;- Il 41% della popolazione mondiale ha un RNL medio pro-capiteinferiore di circa 62 volte rispetto a quello dei paesi ad alto reddito

16

17

Introduzione al tema

Queste cifre, al di là delle considerazioni (peraltroestremamente opportune) sull’utilizzo del RedditoNazionale Lordo come indicatore del livello disviluppo, dimostrano l’esistenza di disparitàscioccanti, soprattutto se si considera il divario direddito tra “ricchi” e “poveri” e alle percentuali dellapopolazione mondiale che, rispetto al RNL,possiamo definire rispettivamente “poveri” e“ricchi”

L’Indice di Gini

18

19

Introduzione al tema

In una buona parte del corso l’approccio sarà quellodi studiare e provare a comprendere come e perchélo sviluppo economico e il progresso hannointeressato in maniera ineguale il nostro pianetaprovando ad acquisire maggiore consapevolezzadelle problematiche economiche e sociali del nostromondo.

20

Definizione di Storia economica Definizione e oggetto della storia economica: È lo studio dei

fatti o avvenimenti economici e della politica economica deidiversi paesi nel breve e nel lungo periodo.

Nel breve periodo, interpreta fatti, congiunture, fluttuazioni etutto ciò che non sia conseguenza del mutamento dei fattifondamentali dell’economia

Nel lungo periodo, esamina l’evoluzione dei sistemieconomici, i problemi dello sviluppo, i trends o movimentisecolari e, in genere, tutto ciò che riguarda i cambiamenti nellastruttura dell’economia.

21

LA STORIA ECONOMICA SI OCCUPA DIRAPPRESENTARE I SISTEMI ECONOMICIATTRAVERSO DELLE ANALISI STATICHE EDINAMICHE.

Nell’analisi dinamica è possibile analizzare i cambiamenti. L’analisi di lungo periodo ha trovato un nuovo campo di

indagine nell’esame delle problematiche dello sviluppoeconomico.

Lo sviluppo economico si presenta oggi ineguale► Poche nazioni ricche e una grande maggioranza di nazioni

povere (processi di convergenza)► La differenza di reddito si allarga o si restringe? Si tratta di

un problema complesso per il quale esistono diverse teorie(processi di divergenza e processi di convergenza).

2

22

L’analisi storico-economica:- Mira ad individuare le origini delle attuali

disuguaglianze- Cerca di avviare un processo di crescita autonoma- Analizza i fattori che provocano un incremento della

ricchezza nazionale

Postulati dell’analisi storico-economica sono:1) Conoscenza delle peculiarità mentali, sociali e

culturali dell’uomo, a livello individuale e collettivo2) Adozione di un paradigma interpretativo per la

classificazione degli argomenti secondo un ordinelogico.

3

23

DEFINIZIONE DI CRESCITA ECONOMICA: È l’aumentoed il miglioramento del volume totale dei beni e servizi prodottiin un determinato territorio o area geografica. Una crescitaeconomica significativa deve comportare sia l’aumento delreddito nazionale sia l’aumento del reddito pro-capite.

La crescita demografica deve accompagnare, non ostacolare lacrescita economica. Se il tasso di crescita demografica supera iltasso di crescita della produzione si ha una crescita del prodottototale, ma diminuzione del prodotto pro-capite.

I principali termini economici: Crescita, Sviluppo, Progresso

24

La crescita del prodotto totale può derivare da:- Impiego di maggior quantità di fattori produttivi (Capitale

Terra Lavoro)- Quantità equivalenti dei fattori produttivi impiegati con

maggiore efficienza.

Il prodotto totale di un determinato territorio, nazione o areageografica è stato misurato:

Prodotto nazionale lordo (PNL) = reddito nazionale lordo(compresi gli ammortamenti). Gli ammortamenti sono le spesenecessarie per la riparazione e manutenzione periodicamacchine, la manutenzione dei mezzi di trasporto e laripartizione della quota "capitale“. Il prodotto nazionale lordocomprende anche la produzione di un'impresa italiana all'estero.

Prodotto interno lordo (PIL) comprende la produzione diun’impresa straniera nel territorio nazionale.

5

25

DEFINIZIONE DI SVILUPPO ECONOMICO: si intendeuna crescita economica accompagnata da mutamenti strutturalie/o organizzativi dell'economia. Esempi: passaggio da economia di sussistenza a economia di mercato crescita dell'industria e dei servizi a scapito dell'agricoltura

La crescita economica può dar luogo ad un processo reversibiledi decrescita ed essere seguita da una depressione economica odecadenza.

Lo sviluppo economico è reversibile ma dà luogo ad una formadi regressione economica, non ad un ritorno alle organizzazionio strutture pre-esistenti. Per regressione economica si intende ilritorno a forme più semplici di organizzazione quasi maiidentiche alle pre - esistenti

6

Crescita e sviluppo Crescita e sviluppo economico sono

frequentemente identificati con PROGRESSOECONOMICO

In realtà, eticamente ciò non sempre è vero► si può avere crescita senza progresso► aumento reddito pro-capite senza equa

distribuzione reddito

27

L’analisi dinamica dello sviluppo ha determinato laperiodizzazione della storia secondo il livello di civiltàdella popolazione.

La teoria degli stadi di sviluppo (formulata da List nel1840) classificò la struttura professionale di ciascunapopolazione a seconda del livello di civiltà raggiunto:► Cacciatrice► Pastorale► Agricola – manifatturiera► Industriale – commerciale

Lo sviluppo economico nel lunghissimo tempo

28

L’analisi economica di breve periodo considera variabili fondamentali ► Quantità e prezzi dei fattori di produzione ► Mentre considera parametri (vale a dire costanti) fattori come :

gusti, tecnologie, istituzioni sociali

Nello studio di lungo periodo dello sviluppo economico► I parametri diventano variabili fondamentali► Costituiscono i fattori più dinamici di cambiamento e le sorgenti più

profonde dello sviluppo

Prodotto nazionale ( e velocità di cambiamento) sono in funzione di: Popolazione – Risorse naturali – Tecnologia - Istituzioni sociali

Y= f (p,r,t,x)

Le Determinanti dello Sviluppo Economico

29

Definizione di metodo: Processo di razionalizzazione diuna scienza o dottrina al1o scopo di determinare leuniformità o le leggi che ne regolano l'oggetto studiato.

Tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX secolo inInghilterra nasce l'economia come scienza organica. Ifondatori della scuola classica furono: Adam Smith, DavidRicardo, Thomas R. Malthus.

Il metodo usato dai classici era di tipo logico-deduttivo.Partendo da un postulato dato si individuano le uniformitàdi comportamento e le leggi - dal generale si scende alparticolare.

Il metodo della Storia Economica

30

I classici si ispirarono alla dottrina Giusnaturalistica, secondo la quale:► In natura esiste una generale armonia, le leggi dell'economia sono insite

nella natura e non devono essere decretate, ma solo scoperte► Il metodo deve essere logico – deduttivo; la validità dei risultati dipende

dalla correttezza delle premesse

Lo Stato non deve intervenire nell'economia. L'equilibrio economico ègarantito dal mercato e dal gioco della domanda e dell'offerta. Le leggieconomiche "attinenti alla natura umana" sono leggi "eterne" valide nel tempoe per ogni regione.

Gli economisti della “scuola classica” furono sostenitori del massimoliberismo. La “scuola classica” ebbe una immediata diffusione in Francia permerito di Jean Baptiste Say.

LA SCUOLA CLASSICA

31

Say diede sistemazione organica all'opera di Adam Smith e la diffuse in Francia. Lalegge degli sbocchi permette di sintetizzare gli automatismi dell'equilibrio tra domandae offerta.

La legge di Say sostiene: "l'offerta crea sempre la propria domanda" Aumentando la produttività e l'impiego dei fattori della produzione (capitale, terra,

lavoro) aumenterà in misura corrispondente l'offerta di beni sul mercato; Poiché ogni fattore riceverà per il suo utilizzo un reddito monetario (profitto,

interesse, rendita, salario) si genererà una domanda sufficiente all'acquisto di tuttii beni prodotti;

Non ci sarà capacità produttiva inutilizzata; Non potranno verificarsi crisi generalizzate di sovrapproduzione.

La legge degli sbocchi presupponeva però che tutto il reddito percepito fosse speso. Escludeva qualsiasi forma di tesaurizzazione Assegnava alla moneta un ruolo di semplice intermediaria nelle transazioni

La Legge degli sbocchi (Jean Baptiste SAY)

32

Contesta l'esistenza di un paradigma umano e rifiuta l'esistenza dileggi universali del divenire economico. Nasce nel 1843 inGermania.

La prima generazione scuola storica rappresentata da Roscher,Hildebrand, Knies privilegiò il metodo induttivo.

Il metodo induttivo: Parte dall' osservazione sistematica dei fatti,per pervenire ad una sintesi dell'attività umana. Va, cioè, dalparticolare al generale.

Secondo gli storici le leggi economiche sono temporalmentedefinite e spazialmente delimitate. Ciò condusse ad unaperiodizzazione della storia economica (F. List) e all’analisidinamica dello sviluppo.

LA SCUOLA STORICA

33

La nuova scuola storica nasce nel 1870, fondata dalla secondagenerazione di studiosi tedeschi rappresentata da G. Schmoller -K. Bücher ed altri.

Il diffondersi dell'industrializzazione portava al miglioramentodegli standards of life ma anche alcuni problemi: lo sfruttamentodelle masse, la radicalizzazione delle società in classi; l’usocrescente del lavoro femminile e minorile; le frequenti crisi disovrapproduzione.

Il nascente capitalismo e la scuola classica inglese furono perciòsottoposti rigorose critiche, provenienti dal nazionalismoeconomico, propugnato dal movimento romantico tedesco e dallediverse tendenze del socialismo: da quella idealista, di originefrancese, a quella rivoluzionaria, di stampo marxiano.

LA "NUOVA SCUOLA STORICA"

34

A partire dal 1870 si ha il recupero dell’ideologia liberista adopera della scuola marginalista. I marginalisti (poi neoclassici)propugnarono: L’analisi preferenziale della domanda rispetto all’offerta, con

conseguente elaborazione teorica (modelli matematici). Partendo dalle motivazioni psicologiche che determinano la

scelta dei beni da parte dei singoli soggetti, in rapportoall’utilità ed alla rarità degli stessi, i marginalisti accentuaronola visione edonistica del comportamento umano.

I marginalisti sostengono in maniera intransigente il metodologico – deduttivo. Le leggi economiche sono assimilabili aquelle della fisica, leggi immutabili nel tempo e nello spazio.

LA “SCUOLA MARGINALISTA”

35

Storia economica ed economia politica sono oggi considerate complementari.La Storia economica ha, inoltre, uno stretto legame con:

► Statistica► Demografia► Geografia► Sociologia

Per l'osservazione empirica dei fatti la storia economica utilizza la serie didati qualitativamente e quantitativamente forniti dalla Statistica

Legami più stretti esistono con la Demografia: scienza sociale connaturata almetodo ed ai contenuti della Storia economica.

Lo studio dell'uomo (quale agente economico) non può prescinderedall'ambiente, la storia si avvale quindi della Geografia. La geografiaesamina i rapporti tra il comportamento delle collettività e l'ambiente (che è larisultante di tali comportamenti).

Importante anche l'ausilio della Sociologia nel determinare l'agire dei gruppie delle classi all'interno del processo storico e nello studio dei mutamentidinamici di tali gruppi o classi sociali.

L'INTERDISCIPLINARITÀ

36

Definizione di Storia economica Una delle definizioni di storia economica è data da

Witold Kula (1972):

La storia economica è la scienza che studia gli aspettieconomici della vita sociale nelle differenti società eculture. Si occupa delle ricerche intese a fissare le“uniformità” che si manifestano nelle azioni socio-economiche e dei fattori sociali che le determinano.Si occupa pure degli “effetti economici”, voluti o nonvoluti, di codeste regolarità sul tessuto economico.

22

L’ANCIEN RÉGIME

38

Sistema Economico è l’insieme delle forme istituzionali deirapporti giuridici e consuetudinari, delle strutture sociali e dellemodalità di organizzazione della produzione esistenti in undeterminato territorio, in un certo periodo di tempo

Il processo storico di sviluppo ha determinato il succedersi di varisistemi. Si è passati dai sistemi originari (Formazioni comunitarie,Formazioni tributarie e schiavistiche) ai sistemi più complessi:► Sistema Feudale► Mercantile► Capitalistico► Collettivistico

Nella realtà non esistono sistemi puri, poiché in ciascuno di essisono presenti elementi caratteristici, sia di periodi precedenti, chedi quelli successivi.

LE ORIGINI

39

A causa dell’influenza degli autori rinascimentali, chesminuirono i loro immediati predecessori, elogiando le gloriedella civiltà classica, il Medioevo è stato considerato unperiodo di stagnazione sia economica che culturale.

Nei fatti l’Europa medievale registrò una fioritura di creativitàtecnologica e di dinamismo economico che contrastanettamente con la routine e con la mancanza di cambiamentodell’antico mondo mediterraneo.

Le peculiari istituzioni create nel Medioevo servirono dacontesto per l’attività economica fino all’avvento delle civiltàindustriali.

Il Sistema Feudale:Lo sviluppo economico nell’Europa medioevale

40

Nell’Europa medievale, nonostante la crescita popolare urbana,furono determinanti le istituzioni agrarie e rurali.

Le condizioni politiche e sociali che diedero origine all’economiamedievale furono:► l’onere crescente della tassazione► l’inefficienza e la corruzione dell’Impero Romano► il crollo finale dell’autorità centrale e la conseguente anarchia► l’espansione dei latifondi autosufficienti► la decadenza delle città e del commercio interregionale

Il Regno Franco, situato nella culla dell’Europa medievale, tra laLoira ed il Reno, resistette più di altri regni. privo di un sistemaregolare di tassazione e senza una burocrazia permanente finì perdipendere, per mantenere l’ordine e l’unità, dalla lealtà dei nobili.

A partire dall’VIII secolo nuove orde di invasori minacciarono i franchi ed altri popoli europei per oltre due secoli

La base agraria dell’economia feudale

Il Sistema Feudale Per affrontare le minacce di questi popoli i re

franchi idearono un sistema di relazionipolitiche e militari chiamato FEUDALESIMO. Imilitari erano necessari per il mantenimentodell’ordine interno, mentre perl’amministrazione statale erano necessarifunzionari locali, che non potevano essere pagatidirettamente dallo Stato.

28

La soluzione fu quindi quella di concedere ai guerrieri il reddito di grandiproprietà (beneficio) in cambio di servizio militare. Signori e cavalieri avevanoanche la responsabilità del mantenimento dell’ordine e dell’amministrazione dellagiustizia nei loro possedimenti. I grandi nobili possedevano latifondi con moltivillaggi, alcuni furono concessi ai signori o cavalieri loro vassalli in cambio di ungiuramento di omaggio e di fedeltà, questa procedura fu chiamata in seguito sub–infeudazione (Vassalli, Valvassori, Contadini liberi, Servi).

42

All’interno del sistema feudale si andò formando unaorganizzazione economica e sociale detta CURTIS.

Le origini della CURTIS risalgono al tardo impero romanoquando i latifondi furono trasformati in proprietàautosufficienti;

I coltivatori furono legati alla terra in forza di legge edietro pressioni economiche e sociali dirette (servi dellagleba)

Il sistema curtense si assestò definitivamente nei secoli VIII eIX dopo le invasioni saracene, vichinghe e magiare

Il sistema ricevette la sua impronta “definitiva” diventando ilfondamento economico del sistema feudale.

29

43

La CURTIS non assunse mai una forma tipica.

Da un punto di vista funzionale, la terra era divisa in:► Arativo► Prato o pascolo► Bosco, foresta o terreni incolti.

Dal punto di vista legale, la terra era divisa in:► Pars dominicia (appartenente al signore)► Pars massaricia (suddivisa in appezzamenti ai contadini o terre comuni)

La terra coltivata dai contadini era costituita da larghi campi aperti, suddivisi in strisce. L’appezzamento di terra spettante ad una famiglia era chiamato MANSO Prati, pascoli, boschi e foreste erano terre comuni.

Sulle foreste il signore manteneva particolari privilegi Il signore proprietario di più curtis poteva cedere una curtis ad un signore minore

o vassallo sotto forma di beneficio feudale Il vassallo acquisiva il dominio sulla curtis in cambio di aiuto militare

Il sistema curtense

44

Anche i soggetti religiosi potevano possedere curtis che:► potevano essere cedute a vassalli► essere amministrate direttamente o ► affidate ad intendenti o amministratori laici

La funzione del signore: era quella della difesa e amministrazione della giustizia► Poteva interessarsi direttamente allo sfruttamento della terra dominicia,

tuttavia spesso delegava questa attività ad un dipendente, detto BALIVO I contadini-servi dovevano al signore canoni e tributi in denaro ed in natura,

alcuni riscossi regolarmente, come l’affitto annuo in denaro, altri canoni riscossi in occasioni speciali, come ad esempio nel caso del passaggio di un manso da un contadino defunto al suo erede.► I contadini erano tenuti ad effettuare prestazioni d’opera gratuite (le

cosiddette corvées) sui terreni del signore o all’interno del castello► Le donne filavano e tessevano nel castello o nelle loro case► I bambini venivano impiegati come servitori nella casa del signore

L’approvazione di una rendita originata dal lavoro non creava un surplus► anzitutto perché il feudatario tendeva a far corrispondere la quantità di

prodotti acquisiti alle esigenze proprie e della famiglia► e soprattutto per l’assenza di un mercato, elemento quest’ultimo che

impediva lo scambio e quindi la commercializzazione dei prodotti stessi.31

45

L’esiguità delle eccedenze alimentari permetteva alla rendita ilmantenimento di pochi soggetti improduttivi:► il signore► coloro che gerarchicamente vantavano diritti sulla terra► ed in parte gli ecclesiastici, che pur essendo all’interno di questa

organizzazione sociale, non partecipavano direttamente al relativoprocesso di produzione.

Fino al secolo XI, il feudalesimo si configurò come un’economiachiusa, basata sull’autoconsumo, sugli scambi in natura e sull’assenzapressoché completa di rapporti mercantili monetarizzati.

Si trattava di un sistema economico stazionario, che si ripeteva sempreuguale a se stesso, secondo lo schema della riproduzione semplice.

32

46

A partire dal XII secolo iniziarono taluni mutamenti nell’economia chiusa feudale.

Le cause del mutamento furono:► la Crescita della popolazione► la Creazione di eccedenze o surplus (dovuta all’Introduzione di

Innovazioni)

La cessazione delle invasioni barbariche originarono una fase di crescitademografica accelerata, che durerà fino al 1300► Nel 1342 lo scoppio dell’epidemia di peste (XIV secolo – XV secolo) e

di altre epidemie, carestie e guerre porteranno nuovamente una drastica riduzione della popolazione

Mutamenti nell’economia feudale

47

Il sistema feudale curtense mantenne a lungo la continuità e la stabilità sociale, subìun’evoluzione con l’introduzione di cambiamenti tecnologici

Le Innovazioni più importanti nell’agricoltura medievale furono:► L’adozione della rotazione triennale collegata con altre due innovazioni:► L’introduzione dell’aratro pesante► L’uso dei cavalli come animali da tiro, che dipese a sua volta da altre innovazioni nella bardatura e

nei finimenti per cavalli

Rotazione biennale: i campi venivano coltivati ad anni alterni, per preservare lafertilità del suolo e far accumulare l’umidità

Rotazione triennale invece:► Il campo veniva diviso in tre parti:► coltura primaverile (avena, orzo, piselli, fagioli) il cui raccolto avveniva in estate;► semina autunnale: cereali (grano o segale), da raccogliere l’estate seguente► un anno di maggese (per ripristinare la fertilità del suolo)

I Romani usavano l’aratro leggero in legno ma l’aratro pesante, in ferro, risultò piùidoneo per penetrare in profondità e rivoltare i suoli grassi ed argillosi dell’Europadel centro-nord. Qualche tempo dopo fu introdotta la pratica di ferrare i cavalli perproteggere gli zoccoli delicati.

Le innovazioni in agricoltura

48

La terza innovazione fu il moderno collare da cavallo. I Greci ed i Romani usavano un finimento con collare alla gola che premeva la vena giugulare, soffocando l’animale. Nel Primo Medioevo fu inventata la fascia pettorale, nel Tardo Medioevo il collare di spalla

L’impiego dei cavalli come animali da tiro risultò vantaggioso solo in determinate circostanze ed in determinati paesi

le Regioni più produttive del Medioevo e dell’epoca moderna:► Francia settentrionale ► Fiandre► Germania► Inghilterranelle quali si ebbero: la rotazione triennale, l’uso del cavallo e l’aratro pesante.

Non esiste una causa unica per spiegare le innovazioni tecnologiche e innovazioni nei prodotti

Spesso lo scopo dell’inventore era risparmiare la fatica o ridurre l’onere, l’effetto finale fu però quello di rendere il lavoro più efficiente

A differenza dell’agricoltura antica, l’agricoltura medievale rifletteva:► l’esistenza di incentivi► la capacità dei coltivatori di rispondere ad essi

35

49

la prova più evidente fu la:► crescita dei redditi, ► lo sviluppo economico ► e la crescita demografica.

La messa a coltura di nuove terre, l’incremento di produttività del lavoro sianelle terre concesse ai contadini che su quelle dei feudatari portarono ad unaaccresciuta disponibilità di derrate e di manufatti ed alla creazione dieccedenze.Ciò rese più vantaggioso per il signore cedere tutta la terra ai contadini, sostituendo le corvèes con rendite in natura.

La trasformazione della rendita da rendita in natura a rendita monetaria avvenne per effetto del comune interesse del signore e del contadino alla produzione di eccedenze da destinare agli scambi.

L’aumento degli scambi fu funzionale alla crescita ed allo sviluppo delle economie urbane.

36

50

Il sorgere o il risorgere delle città nell’Europa nei secoli XI – XIII segnò una svolta nella storia della civiltà europea

Le città avevano prosperato nel mondo greco – romano, la decadenzadell’impero e le invasioni germaniche ne avevano decretarono la fine.

Dopo la caduta dell’impero romano l’Europa del Nord migliorò lentamente,mentre nell’VIII secolo il mondo mediterraneo si spaccò in due: la parteeuropea, pur se impoverita, si legò strettamente con la parte settentrionale delsub-continente sotto un comune credo religioso con l’emergere di una identitàcomune (in embrione l’Europa), fatta di tanti microcosmi rurali, mentre la parteafricana si legò al mondo arabo e povero.

Tra il secolo XI ed il XIII il sorgere delle città rappresentò un fatto nuovo. Allabase del fenomeno cittadino vi fu un massiccio movimento migratorio. Le città siformarono e crebbero perché crebbe la loro popolazione. La popolazionecittadina non crebbe per movimento naturale, ma crebbe per le migrazioni dallecampagne.

La gente emigra per due ragioni:► per ragioni di repulsioni – PUSH► per ragioni di attrazione - PULL

La rivoluzione urbana

51

Sotto la pressione delle forze di mercato il sistema curtense cominciò adisintegrarsi. Le condizioni economiche miglioravano, malgrado al contadino fosseprecluso ogni miglioramento nella condizione sociale.

La città rappresentò l’elemento di rottura. Il luogo in cui tentare nuove fortune nonsolo per il servo (che diventava libero), ma anche per la nobiltà minore e per ilmercante o l’artigiano.Le città erano esistite nel mondo antico, ma erano parte di untutto circostante, organi di organismi più vasti:► Centri di amministrazione politica► Di raccolta di rendita fondiaria

La città medioevale diversamente non faceva parte di un organismo più vasto, mapiuttosto era un organismo autonomo, in netta contrapposizione al mondocircostante. Circondata da un mondo ostile la città avvertiva la necessitàdell’unione e della cooperazione reciproca.

Nel mondo feudale era prevalente un’organizzazione verticale della società. Nella città trionfò l’organizzazione orizzontale, la cooperazione tra uguali:

► La corporazione► La confraternita► L’università

38

52

Col tempo queste associazioni volontarie, volte a difendere interessicomuni si trasformarono in governi cittadini

I Comuni trattarono con i signori feudali per ottenere franchigie, oppureli combatterono con lo stesso obiettivo (nel 1035 Milano conquistòl’indipendenza con le armi)

In Italia le città si rivelarono abbastanza forti, tanto da espandere il loropotere sulla campagna circostante

Nelle nazioni europee centrali, dove il mondo feudale circostante eratroppo potente, la città restò sulle difensive, chiusa all’interno delle suemura.

In altre regioni d’Europa, si ebbe uno sviluppo urbano più tardivo emeno intenso

Unica regione europea paragonabile all’Italia per lo sviluppo urbano fuquella dei Paesi Bassi meridionali – Fiandre e Brabante, dove si ebberoun maggior numero di abitanti, maggiore densità di popolazione eun’agricoltura più avanzata e intensiva

L’esistenza della città e lo sviluppo commerciale stimolarono lamaggiore produzione e produttività. E’ chiara l’esistenza di reciprocheinfluenze, tuttavia l’agricoltura più intensiva e produttiva in vicinanzadelle città conferma il ruolo importante della domanda e dei mercatiurbani

39

53

Rappresentano il culmine di un lungo processo di arricchimento delleconoscenze geografiche e delle tecniche di navigazione. Si viaggiava per lasuggestione dei luoghi lontani carichi di ingenti ricchezze, ma soprattutto perraggiungere, per altre strade, i paesi orientali

La strada inesplorata era l’Oceano Atlantico, per questa ragione le primespedizioni oltre lo stretto di Gibilterra, partirono dal Portogallo. Nel 1492Cristoforo Colombo raggiunse l’America centrale credendo di toccare leestreme propaggini del continente asiatico. Furono i Regni di Spagna ePortogallo a dividersi le nuove terre con il contratto di Cordesillas (1494).Alla scoperta delle nuove terre seguì la conquista degli europei, conconseguenze notevoli per la vita economica e sociale.

Una gran quantità di piante e di animali furono portati dagli europei inAmerica. Dalle Americhe, oltre ai metalli preziosi, furono importati una seriedi prodotti assolutamente nuovi: Tabacco, Cioccolata, Patata, Mais, Chinino,Pomodoro, Fagiolini, Noccioline, Tacchino.

a) Le grandi scoperte geografiche

54

Secondo la periodizzazione più diffusa la fine del Medioevo e l’iniziodell’età moderna si fanno risalire alla fine del secolo XV

Una serie di cambiamenti e avvenimenti epocali danno credito a questaripartizione

1) L’Umanesimo;2) L’ascesa degli Stati nazionali;3) La Riforma protestante;4) Le grandi scoperte geografiche;5) La colonizzazione e lo sfruttamento economico di nuove terre;6) Il forte sviluppo del commercio internazionale.

Attraverso queste tappe fondamentali la civiltà occidentale entrò nellafase dell’industrializzazione

La transizione al capitalismo:Il mercantilismo e la fisiocrazia

55

La colonizzazione nel ‘600

56

57

Le altre nazioni parteciparono in misura minore al movimentoespansionistico coloniale. I francesi esplorarono il Canada, gli inglesi e gliolandesi il territorio dei futuri Stati Uniti, ma soltanto nel XVII secoloquesti territori furono popolati. Per questo motivo tali nazioni all’iniziocercarono di inserirsi nei percorsi commerciali di spagnoli e portoghesi

Conseguenza epocale delle scoperte fu lo spostamento dei traffici dalMediterraneo all’Atlantico. Sulle nuove rotte oceaniche si aprì l’epocadel capitalismo commerciale

Questa fase è caratterizzata dall’emergere della figura del MERCANTE,che attraverso l’accumulazione graduale del capitale preparava l’avventodell’economia industriale.

Dal punto di vista ideologico il successo del capitalismo commercialeportò ad una serie di osservazioni, proposte, precetti, elaborati da:► Uomini d’affari► Statisti► Responsabili di compagnie commerciali, che diedero vita ad un

sistema economico conosciuto col nome di “MERCANTILISMO”

42

58

Si è discusso molto sul ruolo che i mercanti ebbero nella costituzione degli Stati nazionali. Se ne è dedotto che il mercante godeva già nel XV secolo di un crescente prestigio

Nel XVI secolo grazie alla Riforma protestante (Martin Lutero – 95 tesi 1517) il mercanteriuscì a superare l’opposizione della Chiesa. Le DOTTRINE dei primi CANONISTIdivennero inadeguate alla realtà economica, soprattutto quelle del giusto prezzo edell’usura. GIUSTO PREZZO del bene è quello rapportato al costo di produzione, più untanto necessario al mantenimento del produttore e della sua famiglia.

Il divieto di prestito ad interesse fu superato con l’eccezione del danno emergente e dellucro cessante: DANNO EMERGENTE: è il danno subito dal mutuante per la mora intercorsa tra il

momento del prestito e quello del rimborso Il LUCRO CESSANTE riguarda la perdita di opportunità di guadagno essendo il

danaro impegnato nel prestito.

La dottrina della Chiesa dapprima riabilitò l’attività mercantile, poi giustificò il profitto del mercante, in quanto la sua attività recava beneficio allo Stato ed alla collettività dei cittadini. Il mercante non fu soltanto una presenza influente nel governo, ma fece parte del governo stesso. Tuttavia, furono le scoperte geografiche ed i traffici notevoli a creare una vera e propria osmosi tra Stato e commercio.

b) Il ruolo dei mercanti e le dottrine della chiesa

59

Il sistema economico mercantile si basava sul commercio su grandi distanze esull’acquisizione di profitti monopolistici. Profitti derivanti dalla differenza di costi e deivalori d’uso dei diversi prodotti nelle diverse aree geografiche. Esso si diffuseprevalentemente nell’Europa occidentale tra la fine del XV secolo e la II metà del XVIIIsecolo.

I principali esponenti del mercantilismo svilupparono le loro argomentazioni su tre lineeprincipali:► Alla MONETA veniva attribuito un ruolo essenziale ai fini della ricchezza del paese:

La ricchezza di una nazione era assicurata dalla quantità di metalli preziosi (oro eargento) da essa posseduti.

► L’INTERVENTO DELLO STATO in tutti i settori dell’economia mediante controlli,protezioni doganali, privilegi e sostegno diretti e una politica orientata ad accrescerela ricchezza nazionale.

► La potenza dello Stato derivava da una politica volta al potenziamento delleesportazioni che sarebbero state pagate in metalli preziosi e quindi in grado direalizzare l’obiettivo di una BILANCIA COMMERCIALE FAVOREVOLE

La politica mercantile ebbe connotazioni diverse nei singoli Stati:

c) i fondamenti economici del mercantilismo

60

La Spagna privilegiò la TESAURIZZAZIONE dei metalli preziosi cheimportava direttamente dai suoi possedimenti oltre Oceano Attuò una prima rudimentale forma di mercantilismo, chiamata

Bullionismo I caratteri del BULLIONISMO erano:► I beni venduti all’estero dalla Spagna dovevano essere remunerati in

moneta► I beni acquistati venivano scambiati con altri prodotti Nonostante queste circostanze favorevoli l’economia spagnola non riuscì a

progredire, anzi subì un regresso, a partire della metà del secolo XVI Cause del declino furono:► le esorbitanti spese dei sovrani► la perversità delle loro politiche economiche► l’aumento della domanda di beni, senza corrispondente aumento della

produzione.

Spagna: Il Bullionismo

61

In Francia il mercantilismo è legato al nome di COLBERT, che ne formulò i principi e ne applicò rigidamente i contenuti

Favorì l’emanazione di circa 150 REGOLAMENTI di fabbrica per rendere la produzione francese la migliore d’Europa e la più richiesta sui mercati esteri, si trattava in genere di manufatti di qualità e di lusso

Fondò e sovvenzionò diverse Manufactures Royales, appartenti alla Corona

La più famosa fu quella fondata a Parigi dai Gobelins, rilevata da Colbert, che divenne la più famosa d’Europa per la produzione di arazzi e stoffe per tappezzerie.

Francia: il Colbertismo

62

L’Inghilterra diede grande impulso alla marina mercantile per incrementare ancheattraverso i noli le proprie riserve di metalli preziosi.

A tal fine emanò (a partire dal 1651) i cosiddetti Atti di navigazione (Navigations acts),in tal modo creò un monopolio alle navi britanniche per il trasporto delle merciprovenienti dalle colonie inglesi. Lo scopo era quello di alimentare un imponentecommercio nazionale inglese a discapito delle nazioni concorrenti, quali ProvinceUnite e Portogallo. Stabiliva, inoltre, che il commercio con le colonie inglesi d'oltremareera monopolio della madrepatria. Fu il primo esempio di una politica protezionista;l'Atto portò a tre guerre sull'Atto di Navigazione tra Inghilterra e Province Unite.

Dopo la Rivoluzione di Cromwell (1649-58) e il ritorno della monarchia con Carlo II, irappresentanti dei mercanti e dei banchieri conquistarono il potere effettivo all’internodello Stato. L’Inghilterra non ritornò più ad essere una monarchia assoluta. Le leggi e iregolamenti promulgati nel settore economico continuarono a riflettere un equilibrio diinteressi (Colbertismo parlamentare):► Interessi fondiari e agricoli – emanazione atti di chiusura (Enclosures)► Interessi industriali (Calicò acts)► Interessi marittimi e commerciali (Navigations acts)

Inghilterra: Il Colbertismo parlamentare

63

Le scelte economiche olandesi furono molto diverse da quelle degli Stati –Nazione.Motivi di differenza:- La struttura di governo diversa, si trattava infatti di una Repubblica, che

riuniva sette province.- Vivendo soprattutto di commercio non potevano permettersi le politiche

restrittive e protezionistiche dei loro vicini L’Olanda stabilì al suo interno il principio del Libero Mercato, favorì l’ingresso

nei porti e mercati ai commercianti di tutte le nazioni. Divenne il CentroFinanziario del mondo. Nella BORSA di Amsterdam si negoziavano:► Azioni delle maggiori compagnie mercantili► Titoli del debito pubblico di numerosi altri stati

Le “monete commerciali” olandesi godevano della fiducia degli operatori eavevano corso nelle altre nazioni

La decadenza dell’Olanda è stata attribuita alla ricchezza dei suoi cittadini chevivevano di rendita, più che di profitto. Si parlò di “mancanza di investimenti”,in realtà la decadenza fu provocata dall’affermazione sulla scena economicamondiale dell’Inghilterra e della Francia, dove si svilupparono le prime formemoderne di capitalismo.

L’Olanda

64

Monete e banche Le monete in circolazione erano di oro o di argento oppure

per i pagamenti minuti in altri metalli (es. rame). Il valoredella moneta era definito dal contenuto del metallo prezioso.

I sistemi monetari erano monometallismo argenteo (Silverstandard) o aureo (Gold standard) ovvero bimetallismo. Ilmetallo posto a base del sistema si chiamava Tallone.

I privati consegnavano alla Zecca il metallo prezioso in loropossesso e ottenevano in cambio l’equivalente in monetededotte le spese di fabbricazione e di signoraggio riservatoallo Stato.

La moneta aveva Potere liberatorio illimitato e cioè qualsiasipagamento era fatto con la moneta.

65

Monete e banche A metà del ‘600 le monete di oro e di argento si rivelarono

insufficienti vista la crescita della popolazione e delleesigenze dei commerci.

Alcune banche (c.d. banche di emissione) introdussero laMoneta cartacea o biglietti di banca (Banknotes). La prima fula Bank of England, società privata fondata nel 1694.

I biglietti di banca erano una obbligazione della banca “Ipromise to pay” e non avevano c.d. corso legale, come lemonete metalliche, ma bensì corso fiduciario

66

L’analisi dei mercantilisti era stata assai carente, essi confusero la ricchezzacon la moneta Non compresero che il costante attivo della bilancia commerciale, attraverso

l’afflusso di oro e di argento causava aumento della circolazione monetariae conseguente aumento dei prezzi (inflazione), rendendoli menocompetitivi sui mercati internazionali

Non tutti gli storici credono possibile stabilire un rapporto tra afflusso dimetalli preziosi e inflazione Considerano importante la crescita demografica dell’epoca, che fece

aumentare la domanda di mercato Non potendo soddisfare le accresciute esigenze con le scarse risorse

disponibili, fu inevitabile un rapido incremento dei prezzi

La fine del mercantilismoLa rivoluzione dei prezzi

67

Come parziale reazione al mercantilismo nacque in Francia agli inizi del ‘700la scuola fisiocratica. FISIOCRAZIA è un termine di origine greca, chesignifica dominio della natura.

La Fisiocrazia si ispirava alla DOTTRINA GIUSNATURALISTICA,incentrata sul principio dell’ordine naturale ed affermava: l’economia è rettada leggi naturali immutabili. Il mondo è governato da leggi che si possono scoprire, ma non

modificare. Sono il portato dell’opera di Dio, finalizzate alla felicità degliuomini

Di conseguenza il diritto positivo deve uniformarsi al diritto naturale (le droitnaturelle). Il diritto naturale garantisce la felicità di ciascuno e tutelal’armonia della società.

Lo Stato non deve intervenire nell’economia, deve lasciare che l’equilibrioeconomico sia raggiunto con le sole forze esistenti in natura (Laissez – fairelaissez – passez).

La Fisiocrazia

68

Compito proprio dello Stato è quello di preservare la proprietà edifendere l’ordine naturale.

La fisiocrazia si soffermava sull’analisi della ricchezza nazionale e sullasua distribuzione, individuando la fonte esclusiva della ricchezza di unanazione nella produzione agricola Quesnay e Turgot ritennero l’agricoltura l’unico settore in grado di

creare un surplus. Questo settore era il solo che poteva esseresoggetto ad un’imposta.

Il surplus, che essi chiamarono prodotto netto (produit net) era costituitodalla:► Differenza tra produzione agricola totale e spese necessarie per

ottenerla Le altre attività non possono incrementare la ricchezza nazionale

► I manufatti sono somma di valori già esistenti La fisiocrazia rappresentava un passo avanti rispetto allo statalismo

mercantilista, che riteneva immodificabili lo stock di risorse esistenti

51

69

È un sistema caratterizzato da: ► Formazione e impiego produttivo del capitale► Divisione internazionale del lavoro

È fondato su:► Impresa► Proprietà privata dei mezzi di produzione► Economia di mercato

Perché un sistema si possa definire capitalistico è necessario che tutte le sue componenti coesistano e siano generalizzate

Fino alla Rivoluzione Industriale non è possibile configurare il capitalismo nel suo complesso, se ne possono individuare alcuni elementi costitutivi.

La progressiva accumulazione di capitale e il diffondersi di strumenti che ne assicurassero la tutela, spinsero il mercante ad allargare la propria azione.

IL SISTEMA CAPITALISTICO

70

I prodromi di questo processo risalgono al Basso Medioevo, anche se sipresentarono in modo non sistematico. Nelle città il dominio dellecorporazioni dei mercanti su quelle degli artigiani portò al decadimento delruolo del maestro, che spesso disponeva solo in parte dei mezzi diproduzione.

Contemporaneamente, nelle campagne la presenza di piccoli proprietariterrieri e di contadini, che detenevano telai per uso personale, permise allaborghesia mercantile di svolgere la sua nuova funzione nel mondo rurale,estendendo la propria azione alla sfera della produzione.

La prima forma di inserimento del mercante nella produzione fu il “puttingout”.

53

71

Originariamente le famiglie contadine fabbricavano nelle loro abitazionipanni di lana per uso proprio. Tali panni venivano indossati allo stato grezzo,senza operazioni di follatura, tintura e finitura. Questa attività fu trasformatadai mercanti fiamminghi in una attività fiorente e lucrosa.

Col putting - out il mercante vendeva al tessitore la materia prima (lana) perpoi acquistarla manufatta. Questo sistema avvantaggiava l’imprenditore, cherealizzava già un guadagno all’atto della cessione della lana e non era tenuto aricomprarla. La dipendenza dei tessitori dai capitalisti fu la causa di agitazionie sommosse in Inghilterra e nelle Fiandre.

Il Putting–out rappresentò anche un primo esempio di divisioneinternazionale del lavoro. Gli allevatori inglesi vendevano la lana aimercanti fiamminghi che la davano fuori (Put it out) ai filatori ed ai tessitoriinglesi o fiamminghi, che la trasformavano in panno. Il panno venivasottoposto alle fasi finali della lavorazione in loco, oppure veniva venduto aimercanti italiani che ne affidavano la finitura a esperti maestri italiani(famosa era l’arte di Calimala di Firenze). Il panno poi veniva smerciato nellecittà musulmane del Mediterraneo

IL PUTTING – OUT

IL PUTTING-OUT

72

73

Fu nelle campagne inglesi che venne introdotto un ulteriore elementopeculiare del capitalismo. Il salario anche se nella fattispecie di salario acottimo, questo passaggio avvenne attraverso l’organizzazionedomiciliare della produzione nota come: Domestic system.

A differenza del mercante fiammingo, l’imprenditore inglese eraproprietario della materia prima e spesso anche dei mezzi di produzione,di conseguenza gli operai – contadini potevano essere assimilati a deisalariati a contratto, remunerati in base alla quantità di prodottotrasformato (salario a cottimo)

IL DOMESTIC SYSTEM

74

IL FACTORY SYSTEM

75

I capitalisti tra il ‘500 ed il ‘600 ritennero più redditizio accentrare i telai nelle loroabitazioni, prima in edifici appositamente adibiti, poi questi edifici presero il nome dimanifatture.

Il factory system o sistema di manifattura si diffuse in diverse nazioni europeesorretto dalla politica mercantilistica. Esempi:

► le ferriere inglesi;► l’arsenale statale di Venezia;► i cantieri navali olandesi

Spesso il sistema della manifattura era gestito direttamente dallo Stato, come inFrancia o in Russia.

La manifattura, riunendo un gran numero di operai e introducendo una fattispecie didisciplina di fabbrica creò solo alcune delle condizioni del capitalismo industriale Il lavoro era svolto con metodi artigianali e non sempre era salariato (ad es. in

Russia) Le manifatture il più delle volte appartenevano ai governi, mancava la proprietà

privata Le attrezzature e gli strumenti di produzioni esistenti non consentivano una

produzione finalizzata al consumo di massa Non si impiegavano macchine azionate da energia meccanica.

La transizione dalla proto–fabbrica alla fabbrica può dirsi conclusa solo con laRivoluzione Industriale.

IL FACTORY SYSTEM

MODELLI DI SVILUPPO

76

77

Modelli di Sviluppo Gli storici e gli economisti hanno sempre fatto

ricorso a modelli o schemi per piegare lo sviluppoeconomico e l’evoluzione della società.

Bücher (scuola storica tedesca) parlava di 4 stadi disviluppo: economia domestica chiusa, economiacittadina, economia nazionale ed economia mondialea seconda del grado di apertura che nei secoli sisarebbe conseguito.

Lo schema di riferimento tuttavia è quello di Rostow(1960) che ha introdotto il concetto di take-off(decollo).

78

Modelli di Sviluppo (1)L’economista Rostow prevede cinque fasi: Società tradizionali preindustriali e di sussistenza; Società di transizione in fase di cambiamento con

l’incremento della produttività agricola e una prima accumulazione di ricchezza;

Società del decollo take-off con un forte ed irreversibile processo di accelerazione e di trasformazione e l’introduzione di innovazioni soprattutto in settori guida;

Società matura con un continuo aumento di produttività e di sviluppo autoalimentato;

Società dei consumi con una forte espansione della domanda di beni di i consumo durevoli e di servizi.

79

Modelli di Sviluppo (2)

Lo schema di riferimento di Rostow tuttavianon chiarisce i motivi del passaggio da unafase all’altra e sottovaluta le crisi e i cicli chel’economia subisce.

80

Lo sviluppo del capitalismo industriale è stato caratterizzato dauna grande instabilità. A periodi di prosperità ed espansionedella produzione sono seguiti periodi di depressione e didisoccupazione. Nel lunghissimo periodo la tendenza dellaproduzione (il trend secolare) è rimasta all'aumento. Mentre iltrend dei prezzi ha toccato punti d'inversione di tendenza.

Nel breve e medio periodo le variabili prezzi-quantità hannooscillato con ritmo ciclico attorno ai trends. Queste variazionidel ritmo di sviluppo di carattere ciclico sono state oggetto diriflessione da parte degli studiosi.

I CICLI ECONOMICIOnde lunghe e onde brevi nell’attività economica

I CICLI ECONOMICIOnde lunghe e onde brevi nell’attività economica

81

Nel 1862 il medico parigino Clement Juglar notò che in FranciaInghilterra e Stati Uniti si verificavano onde brevi dell'attività economica.Di durata oscillante tra i sei e i dieci anni contraddistinte da:► Una fase di prosperità► Una crisi► Una conseguente recessione

La crisi, solitamente, si manifestava con crolli finanziari, fallimenti,disoccupazione. Le crisi si collocavano come punti di inversione ditendenza in una serie di onde successive di espansione e di depressione.

A differenza di altri autori che consideravano tali eventi casuali, Juglar neevidenziò la elevata frequenza e ne spiegò le origini in fenomeni legatiall'espansione e contrazione del credito e del livello del saggiod'interesse.

85

I CICLI ECONOMICIOnde lunghe e onde brevi nell’attività economica Nel 1923 Joseph Kitchin studiando le statistiche dei tassi

d'interesse e dei prezzi all'ingrosso in Inghilterra e Stati Uniti.Rilevò l'esistenza di un «ciclo minore» o ipociclo più cortodel ciclo di Juglar della durata di circa 40 mesi.

Tre anni più tardi l'economista russo Kondrat'ev stabilìl'esistenza di “onde” successive della durata compresa tra i 40ed i 60 anni. Caratterizzate da una fase di rialzo ed una diribasso dei prezzi: la crisi come punto d'inversione ditendenza sopravveniva dopo un periodo di prosperità.Kondrat'ev osservò che l'origine di queste fluttuazionicorrispondeva con gli inizi del processo diindustrializzazione. Egli dimostrò anche che le onde lunghe eranoconnotate dallo stesso processo dinamico complessivo di quelle brevi. 82

83

Per semplicità possiamo rappresentare i movimenti di Kondrat'ev comeappoggiati sul trend secolare

I cicli di Juglar si appoggiano sulle diverse fasi di rialzo o di ribasso(vedi grafico) dei prezzi dei movimenti di Kondrat'ev

86

Cicli brevi (Juglar)

84

Ciò permise all'economista austriaco Joseph Schumpeter di elaborare nel 1939una teoria organica dei cicli di lunga e breve durata fondata sul ruolodell'innovazione nel processo di sviluppo economico.

La diversa ampiezza dei periodi di gestazione e di assorbimento degli effettidelle nuove tecnologie determinano la lunghezza temporale delle fluttuazioni

Si configurano come innovazioni:► Nuovi prodotti o nuovi processi di produzione► Nuove forme di organizzazione► Nuove fonti di energia o di materie prime► La conquista di nuovi mercati

Le innovazioni si concretizzano in nuove occasioni d'investimento. Leinnovazioni si presentano in sciami o grappoli e sono il risultato delladinamicità di alcuni imprenditori

Teoria di Shumpeter

85

Secondo Schumpeter i cicli lunghi corrispondono alle successiverivoluzioni industriali che hanno dominato il processo di sviluppo capitalistico e che hanno trovato nell'innovazione la loro spinta propulsiva Esse hanno, inoltre, comportato ampie trasformazioni nella società

La rivoluzione industriale inglese fu originata dalla diffusione dellamacchina a vapore. La comparsa della fabbrica e l'affermazione del lavorosalariato costituirono il più importante mutamento sociale dell'epoca.

La seconda rivoluzione industriale fu caratterizzata dall'uso mobile dellamacchina a vapore cioè dalla “rivoluzione dei trasporti”.

Quando terminò il secondo ciclo si ebbe l'ampliamento delle dimensioni dell'impresa dal punto di vista

tecnico-finanziario ma anche i primi tentativi di internazionalizzazione del movimento

operaio in conseguenza della diffusione delle dottrine di Marx

88

86

La successiva rivoluzione industriale ha introdotto nuovefonti di energia Il petrolio e l'elettricità La più importante trasformazione conseguente

all’introduzione delle nuove fonti energetiche è statal’espansione dell’interesse pubblico nell’economia

Al termine di ogni fase di recessione sono disponibili sulmercato fattori di produzione inutilizzati di cui si puòdisporre

Le imprese più dinamiche che costituiscono le industrietrainanti possono prendere l'iniziativa e utilizzare lerisorse disponibili per incrementare la produzione senzache ciò determini una pressione sui prezzi e sui salari

89

87

Un altro autore Kuznets nel 1930 individuò degli ipercicli osecondary movements questi si ponevano al centro tra le onde brevi di Juglar e

quelle lunghe di Kondrat'ev avevano una durata di 18 - 20 anni e furono utilizzati per lo studio dell'edilizia residenziale

negli USA e in GB.

In media tre cicli di Kitchin formano un ciclo Juglar e seiJuglar formano un Kondrat'ev

Essi provocano recessioni meno gravi se cadono nel periodoascendente, della fluttuazione lunga. Più gravi per i motiviopposti, cioè se cadono in una fase di depressione

90

88

Dalla fine del XVIII sec. le fasi principali dell'andamento dei prezzi o cicli di Kondrat'ev sono state le seguenti: Fasi di rialzo

► Dal 1789 al 1814 ► Dal 1850 al 1873 ► Dal 1896/97 al 1920/21► Dal 1939 al 1973

Fasi di ribasso► Dal 1815 al 1849► Dal 1874 al 1896► Dal 1921 al conflitto mondiale► Per gli Stati Uniti dal 1929 al 1939

I punti di inversione di tendenza (crisi) ► 1814-1815 per Inghilterra e Francia,► 1873 per Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti► 1920-1921 per Francia e Gran Bretagna ► 1929 per Stati Uniti► 1973 crisi energetica

3. MOVIMENTI DI LUNGO PERIODO DI KONDRAT'EV

89

90

4. Gli effetti delle fasi di crescita e di depressione. Le crisi

Gli effetti delle fasi di crescita, grazie alla introduzione di un grappolo d'innovazioni sono stati:

►Aumento degli investimenti►Aumento del reddito►Aumento della domanda globale►Aumento dei prezzi►Aumento della produzione

Gli effetti delle fasi di depressione hanno registrato:►Sovrapproduzione ►Rarefazione delle occasioni di investimento ►Abbassamento dei livelli dell'attività economica►Riduzione della produzione di oro►Riduzione dei prezzi

91

Le guerre accompagnavano l'espansione accelerando lo sviluppo diindustrie di base. Ma sono generalmente seguite da crisi disovrapproduzione che accentuavano la tendenza all'inversione del ciclo.

La prima fase di depressione (1815-49) fu successiva al bloccocontinentale e alla Restaurazione Fu provocata dalla continua discesa dei prezzi agricoli, che nei lunghi

anni di guerra e durante la carestia del 1816-17 raggiunsero livelliparticolarmente elevati

Questa discesa dei prezzi fu ulteriormente aggravata dalla messa acoltura di nuove terre e dalla riduzione della produzione di oro.

L'Inghilterra non trovando sbocchi ai propri prodotti, soffrì gli effetti diuna grave crisi di sovrapproduzione

La seconda fase di depressione (1874-96) ebbe inizio dopo la guerra disecessione degli Stati Uniti, dopo la guerra franco-prussiana e altriconflitti minori. Essa si innestò sulla forte riduzione dei costi di trasporto che

permise agli Stati Uniti di esportare i propri prodotti agricoli inEuropa, dove questi prodotti risultarono competitivi

94

92

La depressione non toccò tutti i paesi alla stessa maniera La depressione colpì soprattutto l'Inghilterra ed ebbe come conseguenza l'estensione del dominio coloniale europeo

per trovare nuovi mercati di sbocco Gli Stati Uniti e la Germania accelerarono, invece, il loro sviluppo

La terza fase di depressione (1921-39) Si ebbe all'indomani del primo conflitto mondiale Fu il riflesso della riconversione all'economia di pace Dei tentativi di ristabilire ordine nei mercati monetari E soprattutto di una latente sovrapproduzione, che si manifestò con la

crisi del 1929 negli USA La progressiva espansione dell’industria ha posto, di volta in volta, una o

più nazioni come centro di propagazione della crisi La Gran Bretagna fino al 1837; La Francia nel ventennio successivo; Gli Stati Uniti dopo il 1870

Una delle cause più frequenti di questi improvvisi mutamenti delle condizioni dell'economia fu lo sviluppo delle ferrovie Le ferrovie avevano necessità di forti investimenti di capitale E coinvolgevano perciò nell'attuazione dei loro progetti il sistema bancario

95

93

Il settore ferroviario dava slancio all'economia la cui espansione si rifletteva sul buonandamento della borsa

Bastava però una forte speculazione sui valori ferroviari o sul dissesto finanziario diqualche importante società Per diffondere il panico► La quotazione dei titoli crollava► Le banche non concedevano più credito o fallivano► I livelli di attività economica diminuivano► Aumentava la disoccupazione

Le crisi si ripeteranno con la stessa dinamica anche agli inizi di questo secolo Ma riguarderanno settori diversi:► L'elettricità► Le ferrovie urbane► Le costruzioni navali E si diffonderanno con sempre maggiore velocità

Immediatamente dopo il crollo di Wall Street, la recessione colpì tutti i paesiindustrializzati Ma colpì anche i paesi ancora ad economia agricola, i quali subirono le

conseguenze della caduta della domanda di materie prime e prodotti alimentari Il crollo di Wall street costituisce l'ultima grave crisi del capitalismo liberale

96

LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

95

1. LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Oggi il termine appare a molti "inadeguato"

CAMERON parla di"termine improprio"

Di quelli delle RIVOLUZIONI

POLITICHE

Il termine RIVOLUZIONE denota

Cambiamenti di regime

Radicali e repentini

Anche il mito di PAESE essenzialmente liberista

è oggi discusso perché lo Stato Britannico

Svolse un ruolo di "supporto" all' industrializzazione

La civiltà industrialeha avuto

Una capacità di"trasformazione assai radicale"

In un tempo "relativamente breve"

In Inghilterra tra il 1750 ed il 1850

Mutamenti nelle struttureproduttive portarono allo sviluppo Dell'industria moderna

Per tali mutamenti È stato coniato il termine RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Per i tempi di realizzazioneincomparabilmentepiù lenti

Tanto da giustificare il termine RIVOLUZIONE

96

Perché la rivoluzione industriale iniziò in

GRAN BRETAGNA

Climamite

Abbondanzad'acqua

Risorse(carbone)

Dal punto di vista politico

La Monarchia Inglese divenne meno assoluta

A partire dall’approvazione dellaMagna Charta (1215)

La Gran Bretagna avviò per prima la rivoluzione industriale

Perché riunì più rapidamente il maggior numero

Di condizioni favorevoli alla crescita

SistemapoliticoistituzionaleCultura

Dal punto di vista commerciale Durante il periodo mercantile Accumulò notevoli capitali

Creando compagnie commerciali

Superando le prime potenze coloniali

Strappando primato del commercio marittimo ai Paesi Bassi

Sostenuta dalla politicadi appoggio dello Stato Attraverso l’emanazione Atti di navigazione ( 1651-1652)

97

Dal punto di vistadel diritto

La Gran Bretagnasviluppò la Common Law legiferava ed amministrava giustizia

Processo diprivatizzazione

Le Enclosures(le recinzioni)

Permisero l'accorpamento delle terre

Lo sfruttamento più razionale

Un potente stimoloall’affermazione dell'industria cotoniera fu dato dallo Stato

attraverso

I Calicò Acts (1690-1721 ) secondo i qualidalla colonia indiana non poteva essere

più esportato il prodotto finito (il calico appunto), ma solo cotone grezzo per favorire la nascente industria tessile inglese.

I Calicò Acts Proibendo l'importazione di tessuti di cotone indiani

Stimolarono l'industriacotoniera inglese

Sulla basedi consuetudini

Casi già esaminatidiventavano Modelli per applicazioni successive

La Common Law Rafforzò la protezionedegli interessi privati

Contro altri privati Contro l'invadenza dello Stato

Esempi:

98

► A Londra si svilupparono

Altri fattori favorevoli all'avvio e allo sviluppo della «rivoluzione industriale»

Le Banche locali Country Banks Finanziavano gli affari in tutto il paese

Le Merchant BanksFornivano capitali per i commerci

Per altre attività internazionali

La diffusione della cultura Attraverso giornali, accademie, clubs

La nascita della dottrina classica

(economia politica) I cui maggiori esponenti furono

Adam SmithDavid RicardoThomas Malthus

Infine la mentalità curiosa La capacità di imparare edi innovare a scopi produttivi

99

PRESUPPOSTI DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Impossibile separarei due gruppi

Agirono in contemporaneità ed in un Processo cumulativo

FOHLEN adduce la spiegazione delle origini

A un duplice ordine di fattori

ENDOGENI

ESOGENI

Quelli propri dell' industrializzazione

ENDOGENI

LO SPIRITO DI INIZIATIVA L'ACCUMULAZIONE DI CAPITALI GLI INVESTIMENTI LA TECNICA

Quelli appartenenti ad altri settori economici

ESOGENI

L'ISTRUZIONE

IL RUOLO DELLO STATO

LA RIVOLUZIONE DEI TRASPORTI

LA RIVOLUZIONE DEMOGRAFICA LA RIVOLUZIONE AGRARIA

100

2. LA RIVOLUZIONE DEMOGRAFICAIn INGHILTERRAa partire dal 1750

Si verificò un incrementodemografico irreversibile A ritmi impressionanti

Cause dell'incremento

Aumento tassi di natalità

Abbassamento età matrimoniale

Migliore condizione economica

In INGHILTERRA tutto ebbe inizio

Con una serie di buoni raccolti Abbassamento età matrimoniale

Miglioramento condizioni di vita

Crescita demografica Si accompagnò a un Movimento di urbanizzazione Esige lo sviluppo delle sussistenze

Che non esige preliminarmentel'industrializzazione

Diminuzione tassidi mortalità

Migliore andamento dei raccolti

Diminuzione carestie

Calo incidenza malattie infettive

Diminuzione tassi di mortalità Minore importanza ai progressi della medicina

Vaccino di JENNER(antivaiolo) scoperto solo agli inizi '800

101

3. LA RIVOLUZIONE AGRARIANon vi sarebbe stata

RIVOLUZIONEINDUSTRIALE

in INGHILTERRA

Senza laRIVOLUZIONE

AGRICOLA che l'ha preceduta

Quando apparve la grande industria,l'agricoltura moderna era già nata

Fino all'inizio del XIX SEC.

Esisteva una classe numerosa di piccoli proprietari terrieri ed affittuari

Condizionati dalla parcellizzazionedelle terre

Dal sistema degli OPEN FIELDS (campi aperti)

Estensioni di terreno sulle quali si trovavano dispersi promiscuamente I fondi di molteplici proprietari

Ogni particella apparteneva ad

un solo proprietarioMa ogni proprietario possedeva Una proprietà frazionata

e sparpagliata

Come conseguenza di talefrazionamento si rendeva necessaria L'adozione di una norma comune nella coltivazione

102

"LE ENCLOSURES" (LE RECINZIONI)

Le RECINZIONI Permisero la trasformazione fondiaria

Con la formazione della grande proprietà

Le leggi sulle"RECINZIONI"

Consentirono la chiusura dei

Campi aperti e delle terre comuni

Previamente divise ed appoderate

Nel 2° caso le recinzionifurono incoraggiate dal Parlamento Per accrescere la produzione

Il fenomeno recinzioni Non fu un fatto nuovo Due secoli prima si era verificato con obbiettivi opposti

Nel 1° caso era statopiù vantaggioso Estendere i pascoli Per una maggiore

produzione di lana

103

I PICCOLI PROPRIETARI

Impossibilitati a sostenerei costi di recinzione

Furono costretti a venderele loro particelle

I COTTAGERS che godevanodi alcuni diritti

Furono costretti ad allontanarsi dalla

campagnaAllargando la manodopera

nelle industrie

● di pascolo● di far legna● di raccogliere erbe

Due categorie furono vittime dellaintroduzione delle recinzioni

E della conseguenteridistribuzione delle terre

I COTTAGERS

I PICCOLI PROPRIETARI

104

I PROGRESSI TECNICI DELL'AGRICOLTURA

La crescita di dimensionedell'azienda agraria Il passaggio in altre mani Consentirono nuovi metodi di coltura

LORD TOWNSHENDne fu uno dei fautori

Si ispirò alle pratiche osservate in OLANDA

Drenò il suolo

Al posto del maggeseintrodusse la rapa

Abbandono del sistemadei tre campi

Adozione rotazione continua Il c.d. "Metodo di NORFOLK"

Pianta a radici profonde Che consentiva al terrenodi riazotarsi

Questa innovazione tecnica sconvolse i vecchi sistemi

105

L'inizio della Industrializzazione

La piccola industria domesticadiffusa nelle campagne

Fu a poco a poco abbandonata La manodopera si recò in città

Ancora una volta agirono

Due fenomenicontemporaneamente

Il movimento delle Enclosures

GENTLEMAN FARMER(nobile imprenditore inglese)

Prese ad interessarsi attivamente dello sviluppo dell'agricoltura

Concorrendo ad aumentarela produttività, specienelle grandi aziende

Altro fattore importante per il progresso dell'agricoltura La nascita del GENTLEMAN FARMER

Il sistema diNORFOLK

Facilitaval'alimentazione degli animali

nei mesi invernali

Trasformò l'allevamento del bestiame

Da allevamento BRADO aSTABULARE consentendoanche la raccolta del letame

106

4. LA RIVOLUZIONE DEI TRASPORTI

I buoni prezzi dellaprima metà del '700

Assicurarono alle classi meno abbienti

livelli di sostentamentosconosciuti

Con un maggior consumodi: pane, latte, carne

Altre cause motrici Della trasformazione La rivoluzione dei trasporti

L'espansione del consumo interno

In Gran Bretagna la politicastradale affidata alle parrocchie

Verso fine secolo il Governo votò le

Turn Pike Bills

Con la quali si permise aiprivati la costruzione di strade

Col diritto di esigere un pedaggio

Lo Stato andò incontro ai privati Con esenzioni fiscali e sovvenzioni

Seguirono la costruzione Ed il miglioramento dei canali E la manutenzione delle strade

107

Le nuove vie di comunicazione permisero► All’agricoltura di trovare nuovi mercati in cui vendere i prodotti

deperibili► Alle città di approvvigionarsi senza timore di carestie future► Agli industriali di concentrare le loro imprese, dal momento che

la fornitura di carbone e di materie prime divenne più regolare e a buon mercato.

108

INVENZIONI ED INNOVAZIONI

Si distingue tra i due terminiinvenzione e innovazione

Il secondo termine "innovare"

Indica l'utilizzazione a fini produttividi una tecnica di nuova invenzione

Non bisogna trascurare Il ruolo svolto a favoredell’industria

Dallo spirito scientifico

Dall'assunzione dei rischi

Sono innovazioni Oltre lo sfruttamento industriale delle invenzioni

La creazione dinuovi prodotti La conquista di nuovi mercati La concentrazione aziendale

Le invenzioni a catenacaratteristiche della

Rivoluzione industrialehanno apportato

modificazioni vantaggioseNei metodi di produzione

SHUMPETER ha sottolineato Che l'invenzione non è la sola strada Che conduce all'innovazione

109

5. IL RUOLO DELLE INVENZIONI Il settore tessile

Ma non bastava inventare Occorreva INNOVARE

Le invenzioni del XVIII secolo Nacquero dall'esigenza

Di dare risposta a problemi concretiPrima con metodi empiricipoi con metodi scientifici

Esempio: la scoperta del telaio per la seta

non diventainnovazione Perchè il mercato della seta è

più ristretto di quello del cotone

Perché la seta è costosa

Tra i tessili il cotoneaveva i requisiti

Per innescare il processo innovativo

Più adatta alla meccanizzazione

Materia prima la cui offerta era più elastica della lana

Prodotto nuovo Libero dalle limitazioni risalenti alle corporazioni medievali

Ossia modificare una determinatacombinazione dei fattori di produzione

110

LE PRINCIPALI INNOVAZIONI TESSILI

Adottata su vasta scala Nella tessitura Causò strozzature nella filatura

Le due invenzioniche rivoluzionarono

la filatura

La giannetta filatrice(SPINNING JENNY)

Hargreaves 1765

Segnarono il passaggio dal lavoro domestico alla fabbrica

I successi nella filatura Portarono ad una nuovarottura dell'equilibrio

Stimolando l'invenzione di un nuovo telaio

Il Power Loom Inventato da Cartwright nel1785 e perfezionato da Roberts

A cui venne applicata per laprima volta la macchina a vapore

L'accelerazione di una delle fasi di produzione

Causava strozzaturein altre fasi

E' il caso della navetta automatica(JOHN RAY 1733)

Il telaio ad acqua(water-frame)

Arkwright 1768Dal lavoro manuale al macchinismo

111

La siderurgia

Abraham Darby fabbricante di vasellame cinese

Trovò il modo di utilizzare il carbon-coke (1710) Per produrre ghisa

L'invenzione del puddellaggio

Cioè l’eliminazione dellescorie con percussioni Completò le tecniche metallurgiche

La laminazione Consiste nell’operazionedi torchiatura Consentendo di accelerare la

produzione di ferro

Sostituisce la martellatura

L'insufficienza delleriserve lignee Costituiva una strozzatura Frenava la produzione di ferro

Questo procedimento consentì lo sviluppo

Della produzione di ghisa

Della produzione di ferro

Nel 1784 Cortebbe l'idea

Di terminare le operazionidi decarburazione Con la laminazione

112

LA MACCHINA A VAPORELe invenzioni di Cort non avrebbero avuto successo Senza l'apporto Di una nuova fonte di energia

La scoperta del vapore

Consentì l'avvio della 2° fase della rivoluzioneindustriale con lo sviluppo delle ferrovie

Modificò la geografia del paese Diede origine a nuove forme di organizzazione del lavoro

Savery e Newcomen furono gliinventori delle pompe a vapore Che perfezionate da Watt Furono usate nelle miniere

James Watt nel 1781brevettò una macchina

motrice

Che applicata all'industriaconsentì di svincolarsi

Dalla dipendenza dell'energiaidraulica. Infatti prima le manifatture

erano dislocate laddove esistevanofonti di energia

113

CONCLUSIONIStime

quantitativeDel reddito nazionale

in Gran BretagnaDimostrano che la

Rivoluzione industriale

In seguito l'umanitàcambiava integralmente

Le modalità di sfruttamentodella terra

Dallo sfruttamento del suolo

Si passava allo sfruttamentoanche delle risorse del sottosuolo

L'uso intensivo del sottosuolo Ebbe effetti di innalzamento

della produttività Costituendo un incentivo a potenziare le macchine

Rendendo possibili forti accelerazioni produttive

L'Inghilterra diventò La prima societàDa sconfiggere la povertà cronica

che affliggeva l'umanità

In grado di produrre con una tale abbondanza

Fu un processoassai lento

Non si ebbe un "take-off”

L'innovazione che segna La rottura con il passato È la macchina a vapore

114

Sotto l’aspetto economico, la Rivoluzione Industriale non può non giudicarsi un fattopositivo L’aumento della produttività aveva messo a disposizione di una popolazione in

crescita una grande quantità di beni; All’accresciuto bisogno di generi alimentari, l’Inghilterra provvedeva con

l’importazione di prodotti agricoli dagli altri paesi, cedendo in cambio i proprimanufatti.

A fronte di questi benefici il prezzo da pagare fu notevolmente alto. Tra il 1769 ed il 1830 gli Enclosures Acts, privatizzando le terre comuni,

eliminarono gli ultimi residui dell’economia di villaggio; Molti contadini inglesi furono costretti a trasformarsi in lavoratori salariati,

impiegati come manodopera dagli imprenditori industriali; Si modificò la struttura produttiva e l’organizzazione del lavoro: le nuove tecniche

portarono alla concentrazione del lavoro in grandi opifici, attorno a più macchinari.

I risultati ed i costi della Rivoluzione Industriale

115

Tutta la letteratura coeva e le inchieste sono d’accordo nel descrivere condizionidi vita spaventose: La giornata lavorativa dell’operaio andava dalle 12 alle 16 ore; I locali dove si svolgeva il lavoro erano spesso sovraffollati e malsani; Il salario era appena sufficiente per la sopravvivenza; Crebbero a dismisura i sobborghi, dove gli operai e le loro famiglie vivevano

in alloggi-dormitorio, privi di servizi igienici. La fabbrica costringeva l’operaio ad un ritmo di lavoro alienante, inserendolo in

una catena produttiva, sulla quale egli non poteva esercitare alcun controllo di conseguenza, alle prime generazioni di operai, soprattutto quelli di origine

artigiana e contadina, la macchina apparve come un nemico da combattere. Da qui un diffuso malcontento, che degenerò in manifestazioni violente di

protesta, con la distruzione delle macchine e l’astensione dal lavoro (Luddismo) Il movimento luddista era formato da operai dell’industria manifatturiera e da

lavoratori a domicilio dell’industria tessile, che procedettero per molti anni asistematiche distruzioni di opifici e telai. Il movimento venne duramente represso dalle autorità inglesi, con la

condanna a morte dei suoi maggiori esponenti.

116

Lo Stato contribuì allo sfruttamento dei lavoratori, vietando loro di associarsi perrivendicare i propri diritti (Combination Acts, istituiti nel 1799-1800). Soltanto con l’abrogazione del divieto (1824-25) i sindacati operai (Trade

Unions) poterono agire legalmente per ottenere migliori condizionieconomiche e giuridiche.

Ciò non impedì la nascita nel 1838 del movimento cartista, il quale partendo darivendicazioni soprattutto di carattere politico (suffragio universale maschile, votosegreto, rinnovo annuale del Parlamento, remunerazione degli eletti), ebbe unnotevole influsso sull’emanazione di una legislazione sociale volta a tutelare illavoro femminile e dei minori.

Per le rivendicazioni politiche, invece, bisognerà attendere fino al 1884 (adozionedel suffragio universale, giornata lavorativa di otto ore).

IL QUARTO STATO‐Pelizza da Volpedo

117

I Paesi in ritardo

118

Lo sviluppo inglese fu uno sviluppo spontaneo, lentoe graduale e riuscì a godere dei vantaggi del primoFirst comer (assenza di concorrenti, ect..)

I ritardatari partirono più tardi utilizzando i c.d.vantaggi dell’arretratezza utilizzando le innovazionigià sperimentate in Gran Bretagna.

I ritardatari cercarono i recuperare il ritardoagganciando il paese leader ricorrendo a c.d. fattorisostitutivi (banche, Stato, ect..)

I PAESI IN RITARDO

119

Alcuni Paesi seguirono e/o addirittura rappresentavano deicompetitors significativi della Gran Bretagna (GB).

Paesi Bassi: possedevano un PIL quasi doppio della GB, conuna agricoltura progredita, specializzata (ortaggi, fiori, ect..)– sitema dei polders -, abbondanti allevamenti (produzioni dicarne, latte, formaggi), una lunga tradizione tessile e dellacantieristica e infine un vasto impero coloniale e un ottimosistema finanziario.

Belgio: con l’indipendenza (1830) dai Paesi Bassi avevaadottato il modello inglese, possedeva un’importanteindustria cotoniera e siderurgica, grandi giacimenti dicarbone e ferro e l’esistenza di un sistema di canali e vie dicomunicazione nonché un ottimo sistema ferroviariorealizzato dallo Stato.

I PAESI IN RITARDO (Paesi Bassi e Belgio)

120

Lo sviluppo industriale della Francia

121

L’alternativa francese al “modello” inglese

Queste differenziazioni In un periodo in cui si guardava

Al modello inglese come l'unicopossibile per lo sviluppo

Hanno prodotto una visione negativa dello sviluppo francese Considerato a lungo

Lento e

ritardato

Alla fine degli anni '70 è incominciata

Una revisione di questa tradizionale visione Che ha inserito la Francia

Gli storici-economici si sono domandati anzitutto perché

La Francia non fu la prima ad industrializzarsi ?

Nei casi di industrializzazionedi successo sui generis

La Francia presenta Una forte differenziazione Dal modello inglese

122

In realtà non era esattamente così perchè:

E, soprattutto, la monarchia era ancora fortemente assolutista

L'aristocrazia era meno orientata verso gli affari e più su investimenti sicuri (mentalità di rentier)

La distribuzione del reddito era più accentrata

I livelli di diffusione della cultura erano più bassi dell'Inghilterra

Sulla questione del diritto ad imporre le tasse

Questa questione era statagià risolta in Inghilterra

A favore del Parlamentogià un secolo prima

Alcuni ritengono che la Francia aveva tutti i pre-requisiti per l'industrializzazione

● Nel '700 la Francia era un paese popolato● Con un mercato interno grande e unificato fin dal Medioevo● Aveva un'agricoltura prospera anche se non dinamica● Una buona tradizione di manifatture pre-industriali● Una crescita economica paragonabile a quella inglese

Gli inizi dellaRivoluzione francese

Furono determinati proprioda un forte contrasto tra Monarchia e borghesia

123

La Rivoluzione franceseCon i suoi estremismi Trascinarono la Francia in un

continuo conflitto (1790-1815)

Per questi motivi Lo sviluppo industrialein Francia ebbe

In conclusione: furono proprio i fattori istituzionali a rivelarsi meno favorevoli rispetto alla G.B.

Un andamento ciclico non lineare

A differenza dell'Inghilterra L'agricoltura non favorì l'incremento produttivo

Non si formarono eccedenze consistenti di manodopera

●La frammentazione della proprietà fondiaria ●La mancata Rivoluzione demografica

E la salita al poteredi Napoleone

Le guerre stimolarono Certe industrie Ma tagliarono fuori la Franciadalle innovazioni inglesi

Senza periodi di particolare accelerazione Che possano essere identificati come un «decollo»

Tali da generare uno spostamentoverso l'attività industriale E ciò per due motivi:

124

LA FRAMMENTAZIONE DELLA PROPRIETÀ PRIVATA

Favorì un assettodella piccola proprietà

Rafforzando l'attaccamentodei francesi alla terra

Causando un lento sviluppo demografico

Questa frammentazione era avvenuta dopo la Rivoluzione francese

Quando furono spezzettati i grandi possedimentiappartenenti ai nobili e alla Chiesa

La suddivisione di queste terre ai contadini

Fu effettuata in appezzamenti così piccoli che il reddito fu

talmente modesto

Da scoraggiarel'investimento

di capitali in agricoltura

Inoltre il Codice napoleonico prevedendo

La suddivisione ereditaria tra i figli

125

LA MANCATA RIVOLUZIONE DEMOGRAFICA

Alla metà del XIX secolo L'incremento della natalità della popolazione

In Inghilterra e nel Galles era dell'11 ‰ all'anno

La causa del lento sviluppodemografico della Francia

È da ricercare, probabilmente, nel tentativo Delle famiglie contadine

Di contenere lo spezzettamento della terra Facendo pochi figli

Nello stesso periodo Il tasso di natalitàin Francia Era appena del 3 ‰

Tale rimase fino al Novecento inoltrato

Anche il processo di urbanizzazione Fu meno pronunciato

Sia per la minore necessità di accentramento delle lavorazioni industriali francesi

Sia per la maggiore importanza dell'agricoltura Nel 1851 la Francia aveva il 64% della popolazione attiva in agricoltura

Nonostante questi fattori di freno L'industria Continuò a progredire

lentamente

126

IL SETTORE INDUSTRIALE

Importante era l'industria della moda

Di cui la Francia rimasea lungo leader

Crebbe la meccanizzazione nell'industria cotoniera

Si mantennero molto importanti

Le tradizionali industrie dei tessuti di seta

Localizzate particolarmentea Lione

Si impiantò la moderna siderurgia

Il complesso più famoso e moderno Fu quello di Creusot aperto nel 1785

Con l'aiuto finanziariodi Luigi XVI

Veniva introdotta l'illuminazione a gas

E si modernizzava l'industria del vetro e della ceramica(la più famosa era la Saint Gobain fondata come Manifacture Royale nel 1665 da Colbert)

Dalla terra e dagli immobili verso settori più redditizi

A partire dagli anni '40 dell'800

Gli investimenti cominciaronoa spostarsi

Come le costruzioni ferroviarie

Che usufruirono dei vantaggi diun'organizzazione centralizzata

E dell'assistenza finanziaria dello Stato

127

Nonostante la Francia disponesse già di

Un buon trasporto fluviale

E soprattutto di un'ottima rete stradale

L'espansione dell'industria dell'acciaio

Si ebbe solo a partire dalla fine dell'800

Perché la Francia scoprì molto tardile sue ricchezze di minerali di ferro

Adottò tecniche arretrate diestrazione (i convertitori Bessemer) Poco adatte a minerali ricchi di fosforo

Le ferrovie incentivarono il progresso industriale

Ed il passaggio dall'industrializzazioneleggera a quella pesante

Velocizzando i trasporti e Facilitando gli scambi commerciali

Inoltre fu danneggiata Dall'annessione dell' Alsazia-Lorenaalla Prussia dopo la guerra del 1871

La Francia fu in prima linea

Con l'industria automobilistica

Famose erano le caseautomobilistiche

Panhard (1885) Peugeot (1895) Renault (1898)

Tuttavia le case automobilistiche francesi

Non seppero volgersi alla produzione di massa

Se non più tardi quandoimitarono gli USA

128

In conclusioneL'industria francese fu:

Di dimensioni più ridotte e a carattere artigianale

Ad alto valore aggiunto

Per consumatori dotati di elevato potere d'acquisto

Molto più diversificata di quella inglese, più dispersa nelle campagne

Volta verso la produzione di beni di consumo di lusso

Largamente finanziata dagli stessi proprietari attraverso il reinvestimento dei profitti

Particolarmente prospera fu la Belle Èpoque, il periodo immediatamente precedente la Iguerra mondiale, che vide la Francia proiettata su una dimensione internazionale

129

In Francia operavano banchieri privati

Stranieri trasferitisi a Parigi durante il I impero

Ebrei

Protestanti

IL SISTEMA FINANZIARIO

Essi costituivano la c.d.

Haute Banqueche nel XIX sec.

Finanziò il commercio internazionale

Sottoscrisse titoli del debito pubblico

Investì nelle ferrovie e nelle assicurazioni

Si trattava di vere e proprie banche d’affari

Tra di esse si distingueva la banca dei Rothschildla cui sede principale era

a Francoforte

Ma che aveva filiali anche a Vienna, Londra e Napoli

Durante il II impero Si consolidò con la nascita di grandi Istituti di creditoIl sistema bancario francese

130

Quali il

Crédit Mobilier - fondato nel 1852 dai fratelli Pereire, ex dipendenti dei Rothschild

Credit Lyonnais - fondato nel 1863

Crédit Foncier

Il Credit Mobilier Avrebbe dovuto funzionarecome i grandi istituti belgi

Ma il diverso contestoeconomico non lo permise

Fallì nel 1867In seguito (1872) fu fondata la Banque de Paris e des Pays Bas

nota come Paribas

Ma l'importanza delle banche nel finanziamento dell'industria francese

non fu mai rilevante

131

IL RUOLO DELLO STATO

Lo Stato francese dopo ilperiodo pre-rivoluzionario

Non intervenneparticolarmente

nell'industrializzazione

Si limitò ad estendere la costruzione di infrastrutture

E a mantenere un protezionismo

Che dopo il l° periodo d'industrializzazione non può essere considerato positivo

Lo Stato sostenne invece

Una serie di importanti scuole superiorie scuole tecnico-professionali

La capostipite fu l’école desponts et chaussés (1747)

Anche il colonialismo francese fu meno significativo dal punto di vista economico diquello inglese

132

Gli Stati Uniti d’America

133

La nascita di un Paese libero e nuovo

Gli Stati Uniti sono un paese caratterizzato da un immenso territorio e ricco dirisorse naturali. Il decollo dell’economia USA è del 1840 – 1860 anno in cui è giàil secondo Paese più industrializzato. Gli USA avevano conosciuto quindi tassi dicrescita superiori alla GB a dispetto degli altri che vedevano aggravarsi il distaccodalla GB. Anche la popolazione era raddoppiata ogni 23 anni. Malgrado ciò, vistol’estensione dei territori, vi era una bassa densità di popolazione e un livello diistruzione più elevato con il principio dell’insegnamento gratuito e obbligatorioper la popolazione bianca.

La Guerra di Indipendenza (1775-1783) scaturiva dalla protesta alla politicamercantilista della GB. I coloni dovevano rivolgersi alla madrepatria peracquistare manufatti e le merci importate ed esportate dovevano battere bandierainglese (Navigation Acts). Inoltre manufatti provenienti da altre nazioni dovevanoprima raggiungere un porto inglese e pagare un dazio (Staple Act 1663)

L’aumento della popolazione, il nascere di una certa attività produttiva reseroquesti vincoli troppo restrittivi e crearono la consapevolezza di una maggiorelibertà economica.

134

La nascita di un Paese libero e nuovo

La colonizzazione dell’Ovest (ilmito della frontiera) ha avuto unanotevole importanza nellosviluppo degli Stati Uniti.

1803 acquisto della Luisiana dallaFrancia di Napoleone;

1819 Annessione della Floridadalla Spagna

1845-48 Sottrazione al Messico diNew Mexico, Texas e California.

L’avanzata dell’uomo biancodistrusse la povera economia deipellerosse fondatasull’allevamento dei bisonti.

Le nuove terre furono concessedal Governo federale e prezzibassissimi. In seguito (1841) fuconcesso di diritto di prelazione,quando venivano messe all’Asta,a chi la coltivava. Nel 1962l’Homestead Act assegnò 65ettari a coloro che l’avevocoltivata per almeno 5 anni.

135

Frederick Turner – storico della frontiera Descriveva quattro tappe della colonizzazione

1. Pionieri cacciatori e mercanti2. Allevatori di bovini e ovini3. Agricoltori4. Insediamenti nelle città

I coloni dovevo avere comunque risorse per poter sopravvive mesi e anni senzaraccolti e riserve e inoltre possedevano rudezza, spirito di indipendenza,individualismo, intraprendenza.

Le Banche americane assunsero il carattere di banche di emissioni di cartamoneta. Diversi tentativi di una unica Banca a livello federale ma furono deifallimenti. L’industrializzazione dell’Est favorì, in quella parte del Paese banchepiù solide, mentre all’Ovest, queste erano legate alle fortune dei coloni.

A poco a poco avvenne una vera Divisione del lavoro su base geografica: l’Estindustrializzato, l’Ovest agricolo mentre il Sud produttore di cotone.

136

La prima industrializzazione degli Stati Uniti

L’industrializzazione degli USA fu caratterizzata dall’esistenza di un mercato in continua espansione, dall’introduzione di nuove macchine e dalla produzione di massa.

Tuttavia lo sviluppo era condizionato dal sistema dei trasporti il cui alto costo rendeva inutilizzabile le ricchezze dell’America.

Strade e corsi d’acqua (canali) non riuscivano a garantire i collegamenti tra le grandi distanze. Solo con la Ferrovia, determinante per la creazione di un grande mercato interno.

All’inizio molte manifatture utilizzavo tecnologia inglese. Successivamente numerosi furono gli apporti degli americani: - Slater – il primo filatoio per il cotone;- Lowel - unificò il processo di filatura e tessitura;- Evans – costruì una macchina a vapore per i battelli;- Morse – il telegrafo;- Howe – mise a punto la macchina per cucire.

137

La prima industrializzazione degli Stati Uniti

Il ricorso alle macchine era una scelta obbligata visto l’alto costo dellamanodopera. Le innovazioni più importanti furono la standardizzazione deiprodotti e la catena di montaggio volte a risparmiare manodopera. Il sistemaproduttivo era basato su pezzi intercambiali. Ciò consentiva di incrementare laproduzione e di ottenere oggetti composti da singoli pezzi con consistenteabbattimento dei costi. Il sistema americano si diffuse successivamente intutto il mondo.

Le industrie principali furono il tessile (l’industria cotoniera – ancheattraverso innovazioni nella produzione della materia prima – il cotone) ,siderurgica e dei macchinari collocate prevalentemente nel NordEst. Lamacchina per cucire diede un forte impulso alla produzione in serie di abiticonfezionati e di calzature.

Il NordEst concentrò le principali industrie per l’afflusso di capitali dalleattività marittime e dei commerci, la nascita di banche solide e la presenza dimanodopera immigrata proveniente dall’Europa. Infine un buon livello esistema di istruzione.

138

Gli Stati in formazione

Germani e Italia erano due stati divisi e in formazione con uno Stato leader:

Prussia e Piemonte

139

La Germania La Germania era un paese molto

frantumato, diviso in 360 Stati.Solo con il Congresso di Viennadel 1815 furono ridotti a 39 condue grandi Stati: Prussia edAustria.

Lo Stato dell’agricoltura eradiviso tra occidente e oriente.L’agricoltura occidentale erasimile e quella francese concontadini che coltivavano epagavano in natura o denaro ilsignore, mentre quella orientaleera costituita da grandi latifondiJUNKER in condizione servile edi sfruttamento

140

La Germania Le riforme economiche più importanti alla fine del ‘700 e ai primi dell’800 furono:

- Emancipazione della servitù (editto 1807) e abolizione della distinzione tra proprietànobiliari e non nobiliari ai fini delle successioni e delle vendite, abolizione dei dirittifeudali e ripartizione delle terre. Abbandono dei sistemi dei campi aperti, la riduzionedel maggese, l’introduzione della patata e di foraggere con l’ampliamento dellazootecnia;

- Creazione di un mercato comune tra gli Stati tedeschi. Prima si contavano 1800 circabarriere doganali. La Confederazione germanica le ridusse. La Prussia nel 1818soppresse al suo interno tutte le barriere doganali. Nacquero tre Leghe: al Nordprussiana, al Sud Baviera e Wuttemberg, al centro con l’Austria. La Lega centrale sisfaldo e quella del Nord diede vita all’Unione doganale (Zollverein);

- Creazione di monete uniche. La Nord il fiorino e al Sud il tallero per facilitare ipagamenti;

- Miglioramento dei mezzi di trasporto e in particolare le ferrovie;- Eliminazione delle corporazioni e la creazione di un libero mercato delle professioni.

- L’industria era ancora arretrata e fondata sul lavoro a domicilio di agricoltori oabitanti delle città. Il sistema della fabbrica arrivò solo dopo.

141

L’ItaliaDopo essere stata tra le aree più ricche dell’Europa conobbe un lungo declino e uno sviluppo solo da partire dal XX secolo.

Gli Ostacoli allo sviluppo:a) Lenta crescita demografica rispetto agli altri Paesi;b) Terreni poco fertili e insufficienti al fabbisogno alimentare;c) Risorse minerarie scarse;d) Sistema dei trasporti inadeguato;e) Scarsa disponibilità di capitali e quelli disponibili erano orientati ad impieghi sicuri;f) Assenza di un mercato nazionale unico.

Con il periodo napoleonico furono avviate alcune importanti riforme:a) Introduzione del codice civile e del codice del commercio;b) Abolizione delle corporazioni e delle barriere doganali;c) Unificazione ei sistemi dei pesi e delle misure;d) Abolizione del sistema feudale (solo nel 1806 nel Regno di Napoli con le leggi eversive

della feudalità). Venivano aboliti i diritti e privilegi feudali e si provvedeva allaripartizione delle terre ecclesiastiche e comuni. Nel Regno di Napoli la ripartizione aicontadini avvenne a rilento e con meccanismi che finirono per ritornare tra le mani dinobili e borghesi.

142

L’Italia L’economia italiana fu caratterizzata dalla prevalenza dell’agricoltura con il 70% della

popolazione attiva impegnata.

A metà ‘800 si registro un aumento della produzioni cerealicoli tuttavia insufficienti per ilfabbisogno interno. Il Riso viceversa continuò ad alimentare una discreta esportazione.Molte altre piccole produzioni di nicchia furono destinate all’esportazione (bachicoltura,canapa, olio, arance, vino);

I miglioramenti produttivi furono possibili solo nel Nord dove si avviarono grandi aziendeagricole capitalistiche con nuovi investimenti e macchinari. Al Centro insisteva la tecnicadella mezzadria mentre al Sud la conduzione era quella del latifondo e dello sfruttamento deicontadini con metodi tradizionali.

L’industria era ancora arretrata. L’Italia era un paese importatore di manufatti ed esportatoredi prodotti alimentari e materie prime. L’esportazione più evidente era la seta verso ilmercato francese. L’industria cotoniera fu la prima ad adottare il sistema di fabbrica.L’industria meccanica era concentrata in alcune aree del paese (Milano, Torino, Napoli). Lecostruzioni ferroviere erano circoscritte nell’ambito dei piccoli Stati e nel Sud (dopoSalerno) era del tutto sconosciuto.

Il sistema del credito era limitato alle città e inadeguato allo sviluppo produttivo. La bancadi emissione più importante era la Banca Nazionale Sarda sorta a Torino 1849 e di rilievoquella Banca nazionale Toscana. Il Banco delle Due Sicilie esercitava il monopoliodell’attività bancaria ed rilasciava ai depositanti ricevute (fonti di credito) senza emetterebanconote.

143

Sviluppo e grande industria (1850-1914)

144

Sviluppo e grande industria (1850-1914)

A metà del XIX secolo esisteva ormai un sensibile divario trale zone più dinamiche dell’Europa e il resto del mondo

Interessante è il caso della SPAGNA che nel ‘500 era stataalla guida delle scoperte geografiche e di grandi ricchezze dioro. Tali ricchezze furono utilizzate per finanziarie le guerre eil lusso dell’aristocrazia con pochi investimenti. Quanto taliflussi di ricchezze provenienti dalle colonie si ridussero laSpagna dovette dichiarare bancarotta conoscendo un lungoperiodo di ristagno.

Tuttavia in Europa nel periodo dal 1850 fino alla 1° guerramondiale si registrò uno sviluppo economico senzaprecedenti.

145

Sviluppo e grande industria (1850-1914)

L’economia europea e americana si trasformaronoprofondamente. L’industria divenne il settoretrainante e la borghesia assunte il controllo politicoassieme alle vecchie élites aristocratiche.

Tuttavia la crescita non fu uniforme e si alternaronobrevi fasi cicliche (Juglar) ma anche lunghe fasi diespansione e depressione. In particolare due diespansione e una di depressione (Kondrat’ve)

146

1°Fase di espansione (1850-1873) Fu un periodo caratterizzato dalla crescita dei prezzi, dei salari

e dei profitti con maggiori investimenti. Un periodo quindi dirapido sviluppo in tutti i settori. I principali fattori furono:

Il libero scambio – con la riduzione delle barriere e tariffedoganali. Molti governi europei ricorsero ai Trattaticommerciali che fissavano dazi e regole reciproche. I trattaticontenevano altresì anche la clausola della nazione piùfavorita secondo cui ciascun Paese avrebbe dovuto estendere ilregime più favorevole che avesse stabilito con altre nazioni.

Lo sviluppo dei mezzi di trasporto con l’incremento della reteferroviaria.

La scoperta di nuovi giacimenti di oro in California, Australia,Canada, Nuova Zelanda. 80% della produzione venivaimpiegata per coniare monete d’oro o come riserve a garanziadella moneta cartacea. Ciò aumentò la disponibilità di mezzi dipagamento.

147

Fase di depressione (1874-1896) A partire dalla crisi finanziaria di New York, Berlino e Vienna si avvio una

fase di riduzione dei prezzi con una frenata dei salari e dei profitti. Le lotte dei partiti socialisti e del movimento sindacale furono accentuate da questa situazione di crisi.

Il crollo di prezzi fu dovuto all’aumento dell’offerta dei prodotti agricoli ed industriali.

Inoltre la riduzione dei costi di trasporto favorì l’introduzione sul mercato europeo dei prodotti agricoli americani e russi con una evidente crisi agraria.

Infine la diminuzione della produzione di oro ridusse la quantità di moneta in circolazione non più sufficiente a soddisfare l‘accresciuto volume di affari e di traffici.

I Paesi colpiti reagirono con politiche protezionistiche sostenuti dagli industriali ma anche dagli agrari che subivano l’invasione dei prodotti agricoli di paesi lontani.

In questo periodo vi fu anche una ripresa del colonialismo dopo la pausa dovuta all’indipendenza americana e a quella dei Paesi latino-americani. In meno di vent’anni le principali potenze assoggettarono l’Africa, l’Asia e l’Oceania.

148

2° Fase di espansione (1896-1914) A partire dal ’96 l’economia mondiale riprese a crescere. La

produzione industriale riprese a crescere, si affermò unanuova fonte di energia (il petrolio), si diffuse l’elettricità e sisvilupparono nuovi mezzi di trasporto.

E’ questa la Belle époque. I processi di ristrutturazione aziendali avviati

precedentemente e le politiche protezionistiche avevanoraggiunto i loro scopi di rafforzamento industriale.

Infine la scoperta di nuovi giacimenti di oro in Alaska eCanada (la corsa all’oro) rese possibili nuovi mezzi dipagamento per assicurare i crescenti traffici commerciali.

149

Popolazione, urbanesimo ed emigrazione

La popolazione mondiale passò a 1,3 miliardi a 1,8 miliardi ed in Europa da275milioni a 460milioni con un incidenza sulla popolazione mondiale del27% rispetto al 20% dell’inizio del secolo XIX.

L’alimentazione divenne più ricca e varia. I progressi della medicina (Pasteurcon i vaccini contro tifo, difterite, tetano, colera, tubercolosi) e la chirurgia(anestesie). Si sviluppò l’industria farmaceutica. Si ridusse il tasso di mortalitàma anche quello di natalità visti i cambiamenti di stili di vita anche nelle classioperaie. La vita media in Europa si allungò a 50 anni.

L’istruzione si estese con sistemi scolastici assicurati dallo Stato. La Germaniacostituì un’eccellenza.

L’incremento demografico favorì lo spostamento della popolazione dallecampagne alle città e forti processi di urbanizzazione. Agli inizi del’900Londra contava 4,5 milioni e Parigi 2,5 milioni rispetto a 1 milione dell’iniziodell’800. La popolazione urbana inglese passò dal 52%. al 78%.

150

Popolazione, urbanesimo ed emigrazione

Anche le strutture e funzioni delle città si modificarono. Dalla convivenza deidifferenti ceti in uno stesso edificio la città si organizzò per quartieri borghesie operai. Fu inoltre necessario provvedere all’infrastrutturazione primaria(luce, gas, sistemi fognari, trasporti, ect..)

L’emigrazione rappresentò un’altra conseguenza dello spostamento dallacampagne. Le principali destinazioni furono America (Stati Uniti e Argentina,Brasile, Canada) o Oceania. I Russi verso la Siberia. Le partenza furono incostante crescita. I paesi di provenienza se prima erano dell’Europasettentrionale ben presto divennero dell’Europa meridionale (Italiani,spagnoli, portoghesi e greci). I flussi migratori furono anche interni all’Europa(Est-Ovest e Sud-Nord).

Gli effetti furono diversi. Per i paesi di partenza un impoverimento delle forzelavoro ma benefici per l’alleggerimento della pressione demografica. Per ipaesi di destinazione nuove risorse umane già formate, intraprendenti congravi problemi tuttavia di integrazione e di sfruttamento.

151

Lo sviluppo dei trasporti L’emigrazione fu favorita dal miglioramento dei sistemi di trasporto. La vera rivoluzione a partire dal 1850 fu costituta dalla Ferrovia. In meno di

settant’anni si costruì il sistema ferroviario europeo. I problemi tecnici (traforo dellemontagne, costruzioni di ponti, velocità delle locomotive) ed economici (grandiinvestimenti e costi elevati rispetto alle possibilità di pay-back, costituzione disocietà per azioni e speculazioni borsistiche) furono affrontati rapidamente.

La navigazione a vapore con l’introduzione dell’elica a pale e della costruzione dellenavi di ferro, più veloci e regolari, costituì l’altra rivoluzione dei trasporti. Nacquerole società di navigazione visti i costi di realizzazione. Si sviluppò il sistema deitramps navi senza itinerario fisso on-demand. Si costruirono nuovi porti per le naviin ferro e canali (Suez e Panama) con grandi modificazioni delle tratte commerciali.

La possibilità di trasportare in poco tempo derrate agricole favorì la specializzazioneagricola delle regioni del mondo.

L’automobile intanto annunciava una nuova era e l’avvento del motore a scoppio(Daimler e Benz) divenne determinante.

Infine alla vigilia della 1°Guerra mondiale il telegrafo (Samuel Morse 1971)ricopriva l’intera Europa e collegava via cavo gli Stati Uniti. Il Telefono (AntonioMeucci 1871) iniziava ad essere usato per gli affari e Marconi (1896) inventava laradio.

152

Il sistema bancario e finanziario Lo sviluppo economico fu favorito dalla nascita dei moderni sistemi bancari nazionali

e dall’adozione del gold standard da parte di tutti i Paesi. Nacquero nuovi forme di credito e istituti:1. La casse di risparmio per raccogliere il risparmio dei piccoli risparmiatori;2. Gli istituti fondiari alla scopo di concedere mutui a lungo termine (50 anni) garantiti

sugli immobili;3. La banche cooperative per concedere prestiti ai soci;4. Le banche commerciali o di deposito costituite come società anonime con molti

sportelli distribuiti per raccogliere il grande risparmio e investire in varie forme.

Al vertice del sistema era posto l’Istituto di Emissione come banca di ultima istanza al quale si rivolgevano le banche per ottenere anticipazioni in caso di necessità a fronte di un interesse tasso ufficiale di sconto. Gli istituti con il tempo svolsero anche funzione di controllo e divennero banche centrali.

Gli Istituti di emissione iniziarono ad introdurre la moneta legale (banconote) con una riduzione di quelle metalliche in circolazione. Alla vigilia della1°guerra mondiale ormai i mezzi di pagamenti erano costituiti da moneta bancaria.

153

Il sistema bancario e finanziario I sistemi bancari avevo diverse caratteristiche: MODELLO ANGLOSASSONE come banca pura che raccoglieva depositi a vista e

concedeva impieghi a brevi. Una Merchant banks con il compito di favorire pagamentiinternazionali o collocamento di titoli obbligazionari.

MODELLO CONTINENTALE TEDESCO come banca mista con raccolta di depositia vista e impieghi a breve, medio e lungo termine con evidenti rischi diimmobilizzazioni ma un forte rapporto con le imprese delle quali spesso divenivaanche azionista.

La Francia adottò un sistema più simile a quello inglese con “banche di deposito” e“banche di affari” per gli investimenti industriali.

Un altro elemento importante fu l’adesione di tutti i paesi al Gold Standard e quindiall’adozione del sistema aureo. All’inizio solo la G.B. aveva il sistema aureo mentregli altri il bimetallismo (argento e oro) con evidenti problemi su piano delladefinizione del rapporto di valore tra oro e argento che cambiava costantemente. Dal1873 al 1900 tutti i paesi adottarono il gold standard e il sistema favori il commerciointernazionale in presenza di tassi di cambio fissi stabiliti dal valore e dal contenuto dioro. In tal modo fu eliminato il rischio cambio.

La Sterlina tuttavia risultava la moneta principalmente accettata per gli scambiinternazionali sia per i servizi finanziari assicurati che per la solidità del sistemabancario inglese.

154

La trasformazione dell’agricoltura La popolazione mondiale ed europea crebbe perché le derrate alimentare

furono più che sufficienti a soddisfare il fabbisogno alimentare. Determinate fu l’introduzione delle macchine agricole e della

meccanizzazione (trattori a vapore, mietitrici e trebbiatrici. La macchine siaffermarono però solo in grandi proprietà e con pratiche monocolturali(granaio).

Altro elemento l’introduzione dei concimi da quelli naturali (il letame)all’utilizzo di quelli chimici (fosfati, potassa e nitrati).

La trasformazione fu assicurata dall’estensione dello spazio agricolo(bonifiche) e dalla eliminazione del maggese.

Dove l’Europa era industrializzata anche l’agricoltura esprimeva una forteproduttività

Infine l’Europa riesce a crescere anche grazie all’importazione di derratealimentari. Le zone temperate (Stati Uniti, Canada, Argentina) si sviluppòun’agricoltura estensiva. Nelle zone tropicali le piantagioni (banane, caffè,caco, tè). La produzione della gomma in Brasile.

155

Innovazione e grande industria L’attività industriale fu caratterizzata dal progresso dei sistemi di produzione e della crescente

concentrazione aziendale. Ebbe luogo una rivoluzione tecnologica con un legame stretto tra scienza eindustria con tempi di trasformazione di una invenzione scientifica con una tecnica produttiva. Lacollaborazione tra ricerca scientifica e applicazioni tecniche crebbe con l’organizzazione della ricercaanche presso le imprese (in Germania la Bayer)

L’industria siderurgica iniziò a produrre acciaio a buon mercato. All’inizio Bressemer brevettò unnuovo sistema che lasciava delle scorie di fosfati. Successivamente i fratelli Martin-Siemens consentìdi produrre acciaio di qualità. Nel 1889 fu celebrata la Torre Eiffel.

L’industria metallurgica vide l’utilizzo di nuovi prodotti (alluminio, rame, nichel) L’industria chimica fu tra le protagoniste della seconda rivoluzione industriale dai prodotti

farmaceutici ai fertilizzanti, dagli esplosivi alle materie plastiche. L’industria della gomma iniziònegli Stati Uniti attraverso un processo di vulcanizzazione e Dunlop brevettò il pneumatico.

L’industria elettrica è l’altra protagonista della seconda rivoluzione industriale. Gramme costruì unamacchina che produceva elettricità dalla macchina a vapore. Edison inventò la lampadina elettrica.L’elettricità fu applicata nei trasporti e nelle comunicazioni. E infine favori la nascita dell’industriacinematografica (Lumière).

Una nuova fonte di energia fu il petrolio utilizzato per il motore a scoppio. La prima estrazione negliStati Uniti nel 1859. Di seguiti l’industria automobilistica con i fratelli Renault in Francia e la Fiat inItalia. Negli Stati Uniti Henry Ford nel 1914 occupava uno stabilimento con 14.000 operi. E infine lamacchina da scrivere, il miglioramento delle macchine tipografiche e la macchina fotografica(Kodak)

156

La dimensione delle imprese La dimensione dell’impresa rimase modesta fino all’ultimo quarto del XIX

secolo. Successivamente iniziarono a svilupparsi processi di aggregazione e lanascita di grandi imprese che disponevano di grandi capitali e concentravanoun gran numero di lavoratori. La forma giuridica era la società anonima o perazioni. Le forme di concentrazione che avvennero furono sia orizzontali cheverticali. Negli Stati Uniti nacquero le Corporations.

Le imprese nascevano come familiari ma dopo due generazioni era difficileassicurare che rimanessero in mano alle famiglie. Le generazioni cresciutenell’agio finivano per vendere. Inoltre si giunse anche alla separazione traproprietà e management. Si iniziò a delegare ai manager la gestionedell’impresa essendo questi formati e capaci.

Alcune imprese stabilirono accordi: cartelli o trust. Il trust fu la formaprevalente negli Stati Uniti in cui una società madre Holding deteneva lepartecipazioni delle altre imprese.

Nascevano altresì le multinazionali che operavano in diversi paesi secondo leleggi nazionali. Nascevano anche le Cooperative tra lavoratori. Cooperative diconsumo, di produzione, agricole e di credito.

157

La grande impresa cominciò ad organizzarsiscientificamente. L’ingegnere americano FrederickTaylor si rese conto che le grandi fabbriche eranotroppo grandi per verificare i risultati e che quindiera necessario, attraverso la catena di montaggio,dividere il lavoro in piccole fasi semplici econtrollabili. Attraverso queste fasi era possibilefissare tempi rapidi di ogni operazione e controllare irisultati. Tutto ciò fu molto criticato dai sindacati perle condizioni di alienazione dei lavoratori.

Taylorismo

158

Le vie nazionali allo sviluppo

159

I diversi ritmi di sviluppo L’andamento dello sviluppo fu diverso da paese a

paese con fasi alterne nei periodi 1820-1970 e 1870-1913.

La Gran Bretagna mostra un rallentamento nelsecondo periodo mentre gli Stati Uniti continuano asvilupparsi con intensità recuperando fino ad arrivarealla vigilia della guerra (1914-1918) che avevano giàsuperato la GB

Germania e Francia accelerarono nella rincorso allaGB mentre Italia, Russia e Giappone mostravano unacerta vitalità

160

161

Il declino della Gran Bretagna Il periodo di declino in verità coincise con un periodo di

grande prosperità che coincise con l’epoca vittoriana (1837-1901). L’epoca vittoriana si chiuse con un declinodell’economia inglese.

Un elemento di forza fu costituito dalla crescita demograficache non si arrestò e dal primissimo piano dell’industria speciequelle trainanti (tessile e siderurgia). Malgrado ciò la quotadell’industria manifatturiera all’inizio della 1° guerramondiale era ridotta al 14% rispetto all’iniziale 32%.

La GB conservava il primato del commercio internazionalecon una bilancia commerciale in disavanzo (perl’importazione di derrate alimentari e altri manufatti) e unabilancia dei pagamenti in avanzo (per i servizi finanziari,assicurativi e di nolo che svolgeva)

Il governo britannico rispetto a tutti gli altri non rinunciò allaissez-faire e stabili rapporti preferenziali con le colonie

162

Il declino della Gran Bretagna Le principali motivazioni sono:

a) Lo svantaggio del first comer. Il sistema industriale essendostato il primo si ritrovò rispetto agli altri ad essere già obsoleto ela possibilità di vendere comunque i prodotti ai mercati dellecolonie rese gli imprenditori pigri nell’innovazione.b) La dipendenza dall’estero. A causa dell’incremento costantedella popolazione la dipendenza dall’estero delle derrate aumentofino ad arrivare al 75%c) Il sistema dell’istruzione. Si rilevò inadeguato riservando pocaattenzione alla preparazione scientifica, con un approccio troppoaristocratico. La scuola elementare obbligatoria fu introdottatroppo tardi rispetto agli altri.d) Il ruolo della Stato. Se nel periodo successivo alla rivoluzione(1688) lo Stato era fortemente intervenuto (Atti di navigazione,sistema fiscale, recinzione delle terre, ect..) successivamentesvolse un ruolo meno forte.

L’economia francese I caratteri dell’economia francese:

La tendenza ad una lenta crescita demografica a causa di un basso tasso dinatalità. La Francia divenne addirittura terra di immigrazione;

La presenza in agricoltura del frazionamento della proprietà, la fortespecializzazione produttiva e l’esistenza di una diffusa piccole proprietà,divise spesso da siepi con difficoltà di introdurre macchinari. Malgradociò la Francia era autosufficiente sul piano alimentare;

L’industria crebbe a ritmi rallentati per la prevalenza degli interessiagricoli, il limitato incremento demografico e la preferenza per i prodottidi qualità. Inoltre la perdita, con la guerra franco-prussiana 1870-1871dell’Alsazia e della Lorena (miniere di ferro), risultò negativoall’industria;

La presenza di un sistema di piccole e piccolissime imprese che segarantivano flessibilità e adattabilità alle crisi, non assicuravano economiedi scala sufficienti;

Infine una limitata urbanizzazione a causa della dispersione geograficadelle imprese e lo scarso esodo dalla campagna.

L’economia francese:Le tappe della crescita Durante la fase del secondo impero (1852-

1870) con Napoleone III la Francia conobbeun periodo di accelerazione: Costruzione della rete ferroviaria con il sistema

delle concessioni ai privati e la costituzione dellecompagnie ferroviarie;

Grandi investimenti in infrastrutture e nel sistemadei porti (Marsiglia, Le Hauvre);

Rinnovamento edilizio delle città e di Parigi (ilprefetto Haussmann) che contava già 1,7 milionidi abitanti nel 1856;

L’economia francese:Le tappe della crescita La costituzione delle banche (Crédit Mobilier, Crédit

Lyonnais e la Société Générale). Particolare importanza ilCrédit Mobilier per il credito mobiliare per il finanziamentodi lungo medio termine a fronte di una raccolta di fondimediante l’emissione di proprie obbligazioni. Nel 1871 labanca fallì. Nasque il Crédit Foncier de France che svolse lastessa funzione con finanziamenti fino a 50 anni, con ipotecasui beni, e rimborsi semestrali.

Infine durante il secondo impero la Francia adotto il liberoscambio attraverso Trattati bilaterali con la regola dellanazione più favorita. Il primo Trattato commerciale con laGB con l’accordo Codben-Chevalier. SuccessivamenteBelgio, Italia e Prussia.

L’economia francese:Le tappe della crescita La sconfitta della guerra franco-prussiana 1870-1871, il crollo

del secondo impero e di Napoleone III nonché la nascita dellaTerza Repubblica non misero in difficoltà l’economia. Ancheil pagamento dell’indennità di guerra alla Germania fufacilmente rimborsato.

Le difficoltà iniziarono solo nel 1882 a seguito di una crisifinanziaria. Le cause furono dovute alla diminuzione deiprezzi agricoli, alla perdita dell’Alsazia e Lorena, allemalattie delle piante del vino e della seta e al fallimento dellecompagnie ferroviarie.

Dal 1881 la Francia ritornò al protezionismo con l’adozionedella tariffa c.d. Méline per il deputato che la promosse e conle guerre tariffarie con l’Italia e la Svizzera.

L’economia francese:Le tappe della crescita L’ultimo periodo prima della Grande Guerra è contraddistinto

da un periodo di prosperità la c.d. Belle époque. L’agricoltura, al riparo dalla concorrenza, riprese a crescere e

si rafforzò la specializzazione produttiva. L’industriaconseguì migliori risultati come la produzione di carbone e lasiderurgia e si estese in nuovi rami di attività: produzione dibauxite (alluminio) e industria automobilistica.

Anche il commercio estero riprese malgrado una bilanciacommerciale in disavanzo ma come per la GB con unabilancia dei pagamenti in avanzo.

L’inizio del Turismo. La Francia risulterà il paese più visitatoal mondo.

L’espansione tedesca A seguito della vittoria della guerra franco-prussiano

(1871), con Bismark primo ministro e Gugliemo I redi Prussia, si procedette all’unificazione dellaGermania, con il titolo di imperatore (Kaiser), e adun forte periodo di espansione.

A parte la riconquista dell’Alsazia e della Lorenaalcuni furono i fattori dell’espansione tedescasoprattutto in un periodo che contraddistingueva larecessione europea:

L’espansione tedesca

169

L’espansione tedesca Il Sistema bancario sostenne la crescita economica e finanziò

gli investimenti in assenza di grandi capitali disponibili. Lebanche raccoglievano risparmi dai cittadini e li investivanonelle grandi imprese. Al vertice fu posta la Reichsbank(Banca dell’Impero) (1875) con il compito dell’emissionedelle banconote della nuova moneta, il marco. L’indennità diguerra francese pagata in oro consentì alla Germania diadottare il Gold standard. Le altre banche svolsero funzionedi banche miste. Tra queste quattro grandi gruppi (DeutscheBank, Dresdner, Darmastader, Disconto-Gesellschaft);

Il Sistema dei trasporti (ferrovie e marina mercantile) perchécontribuì alla costituzione di un grande mercato. Malgradoavesse pochi sbocchi al mare la Germania ebbe la seconda piùgrande marina mercantile dopo la GB;

L’espansione tedesca Lo sviluppo della grande impresa e le tecniche oligopolistiche attuate.

Furono sviluppati i c.d. cartelli tra imprese allo scopo di regolare laconcorrenza. All’inizio contrastati dallo Stato e successivamenteregolamentati. Altre forme di alleanze furono i gruppi di interesse IGche prevedevano accordi formali fra imprese ma anche scambio diazioni.

I cartelli utilizzavano la tecnica del dumping. Prezzi più alti per ilmercato interno e prezzi più bassi per il mercato estero (anchesottocosto) allo scopo di far conoscere il prodotto per poi elevarli.Spesso ciò provocava le proteste dei consumatori.

Il ruolo dello Stato. Lo Stato contribuì in diversi modi. Quale grandeacquirente dei prodotti, favorì i cartelli, adottò una politicaprotezionistica, sostenne le esportazioni anche con le proprieambasciate con una politica commerciale attiva. Infine lo Stato siimpegnò alla diffusione dell’istruzione scientifica e tecnica.

Bismark istituì infine il primo sistema di assicurazione obbligatoria deilavoratori contro malattie, invalidità e infortuni e sviluppando la primaprevidenza sociale in Europa.

L’espansione tedesca Il settore industriale crebbe attraverso imponenti complessi

produttivi orientati alla produzione di beni intermedi estrumentali a differenza della Francia produttrice di beni diconsumo;

La siderurgia si giovò del bacino carbonifero della Rhur e diquello ferroso della Lorena. Famosa casa produttrice la Kruppcon 70 mila dipendenti.

Si svilupparono anche l’industria chimica (fertilizzanti eprodotti farmaceutici), anche grazie alla ricerca scientifica, el’industria elettrica con la nascita del motore elettrico.

L’agricoltura crebbe con l’introduzione dei concimi chimici.

Gli Stati Uniti Alla vigilia della guerra di secessione (1861-

1865) gli Stati Uniti avevano già iniziato iltake-off. Alla vigilia della Grande Guerra gliStati Uniti contavano 92 milioni di abitanti,un PIL superiore alla GB e 1/3 dellaproduzione manifatturiera mondiale.

I fattori principali di tale sviluppo furono:

Gli Stati Uniti L’incremento della popolazione sia naturale che attraverso

l’immigrazione. Dal 1861 al 1914 arrivarono 27 milioni diimmigrati. L’inserimento non fu facile. Tra soluzioni: a)rinunzia alla cultura propria; b) integrazione per un culturacomune; c) conservazione della propria cultura di origine eseparazione. I Wasp White Anglo Saxon Protestant – gruppodominante – preferiva il primo atteggiamento e spesso impedìl’immigrazione. Vedi il caso di Cinesi e Giapponesi.

La fine della colonizzazione con la messa a coltura o adallevamento delle nuove terre. Nel 1912 gli Stati Uniticontavano 48 Stati (mancavano Alaska e Hawaii) Laproduzione crebbe fortemente e gli agricoltori poteronogodere di alti redditi. Si svilupparono anche grandi proprietànel MidWest per l’allevamento del bestiame con laconvenienza di vendere il bestiame al Nord con prezzimigliori rispetto al Sud.

Gli Stati Uniti

Il Nord più industriale voleva una politica più protezionistica a difesadlel’industria mentre il Sud più libero scambista a difesa dell’agricolturacotoniera e schiavista. Il Sud, dotato di poche industria, pochi capitali eminore popolazione, risultò sconfitto e rimase per circa un secolo la partepiù povera del Paese. In effetti a causa della guerra l’Europa, grandeacquirente di cotone, si rivolse ad altri mercati come l’Egitto e l’India, cheavevano profittato della mancata produzione in tempo di guerra.

La Guerra di secessione fu unmomento decisivo per le scelte disviluppo dell’economiaamericana. La Guerra scaturìdalla questione della schiavitù macelava la diversa impostazione ele scelte economiche del Nord edel Sud.

Gli Stati Uniti Lo sviluppo industriale fu eccezionale. Le principali industrie furono quelle di trasformazione dei

prodotti agricoli (macinazione grano, lavorazione legno,macellazione suini) ma forti furono i progressi nellameccanica e nella siderurgia senza considerare i nuovi settoriindustriali (elettricità, petrolio, automobili).

Le industrie si organizzarono in grandi imprese (corporations)con un forte processo di concentrazione imprenditorialespesso nell’ambito di gruppi familiari (J.P.Morgan nellebanche, John Rockefeller nel petrolio, Henry Ford nelleautomobili). L’opinione pubblica era contraria alle forme diconcentrazione che favorivano alti prezzi e distorsione dellaconcorrenza e il Governo promulgò lo Sherman Act (1890)quale legge antitrust.

Gli Stati Uniti Le grandi imprese americane utilizzarono le catene

di montaggio con produzione a prezzi contenuti macon politiche orientate a mantenere alti salari. L’ideaera quella di consentire ai lavoratori di avere altiredditi per assicurare loro la possibilità di acquistareprodotti di consumo standardizzati. Il terminefordismo da H.Ford significava una produzione dimassa di beni durevoli e la diffusione dei consumi atutti i ceti sociali grazie ad alti salari.

Gli Stati Uniti Altro elemento di successo fu costituito dal grande mercato,

composto da 48 Stati, e dai nuovi sistemi transferroviari ditrasporto. La costruzione delle grandi ferrovie comportò lanascita di grandi compagnie e la raccolta di grandi capitaliprivati.

Si sviluppò anche la navigazione di cabotaggio per collegarele due coste Pacifico e Atlantico. Il canale di Panama del1914 facilitò queste operazioni.

Il commercio estero ed internazionale costituì una quotalimitata del commercio anche alla luce della politicaprotezionistica. Tuttavia gli Stati Uniti avevano un avanzodella bilancia commerciale.

Gli Stati Uniti Il punto debole fu costituito dalla debolezza del sistema

bancario. Durante la guerra di secessione fu emanata unalegge che stabiliva l’inconvertibilità e che definiva banchenazionali quelle che potevano emettere banconote e banchestatali costituite secondo leggi più permissive degli Statimembri. Mancava un Istituto di credito di emissione c.d. diultima istanza.

Con la crisi finanziaria del 1907 tutto ciò risultò evidente. LaJPMorgan fu l’unica banca che riuscì a fare fronte allarichiesta di credito e a svolgere ruolo di soccorso. A quelpunto nel 1913 fu adottato il Federal Reserve System cheistituiva un sistema di 11 banche federali in grado diassicurare la gestione del credito.

Nel 1900 gli Stati Uniti aderirono al Gold Standard

La Russia Il principale problema della Russia era costituito dalla

permanenza del sistema dalla servitù della gleba. I 2/3 dellapopolazione erano servi della gleba.

Tre tipologie di servi: Servi dei pomesciki (proprietari terrieri), iquali distribuivano le terre, potevano essere venduti, ceduti, daiin pegno alla banca dei Nobili, non potevano spostarsi e soloprevia autorizzazione svolgere una qualche attività artigianale.Facevano parte di una comunità di villaggio (Mir) e pagavanoun canone al pomesciki e altresì una imposta allo Stato. Servidello Stato o della famiglia imperiale con quale libertà maggiorein tema di spostamenti e attività artigianali e i Servi domestici.

Le terre erano comuni e con il sistema dei tre campi con pocheinnovazioni e con continue carestie. L’ultima nel 1902.Numerose infatti furono le rivolte e i tumulti tutti soffocati nelsangue.

La Russia La sconfitta della Russia durante la Guerra di Crimea (1853-

56) data dall’arretratezza del sistema militare, politico edeconomico della Russa convinse lo Zar Alessandro II aprocedere ad alcune riforme tra cui l’abolizione della servitùdella gleba.

I pomesciki furono obbligati a concedere in uso permanentele terre ai contadini in cambio di un canone annuo e con lapossibilità di poterle riscattare dietro pagamento di unasomma pari alla capitalizzazione del canone al 6%.

La riforma fu incompleta in quanto l’assegnazione delle terrefu data ai villaggi (mir) responsabili della riscossione deicanoni e dell’andamento colturale. I contadini passarono dallaservitù dei proprietari al controllo del villaggio senza alcunelibertà.

La R

ussi

a fin

o al

la 1

914

182

La Russia Il forte incremento della popolazione comportò frequenti

redistribuzioni delle terre con riduzioni delle quote assegnatee con l’impossibilità di raggiungere produzioni perl’autosufficienza.

Le condizioni dei contadini si fecero sempre più dure concontinue crisi e carestie.

Solo nel 1905, a seguito della sconfitta della Russia nellaguerra con il Giappone, il primo ministero Stolypin varò unariforma agraria per la creazione di una classe di piccoliproprietari contadini. I contadini poterono uscire dai mir eacquistare le terre.

Tuttavia la riforma non ebbe successo. Malgrado ciò si formòuna piccola categoria di proprietari di terre: kulaki.

La Russia Lo sviluppo industriale avvenne solo alla fine del secolo XIX con

apparato industriale concentrato a San Pietroburgo (cantieristica,industria metallurgica e delle macchine) e a Mosca (industriacotoniera) e con tassi di crescita del 6-8% mai conosciuti in Europa.L’industria siderurgica realizzò i migliori risultati grazie ai giacimentidi carbone e di ferro mentre a Baku crebbe la produzione di petrolio.

Le ferrovie svolsero un ruolo fondamentale nel trasporto delle mercidai giacimenti alle industrie. Lo Stato intervenne pesantemente sianella realizzazione delle ferrovie sia nell’acquisto dei manufatti nonesistendo un mercato di consumatori. I contadini erano troppo poveriper acquistare prodotti di consumo. Lo Stato inoltre garantì gliinvestimenti esteri e li orientò verso i grandi investimenti industriali einfrastrutturali.

Il sistema bancario, assicurato dalla Banca di Stato, garantì ifinanziamenti all’industria e gli investimenti dei capitali esteri e infineassicurò il salvataggio di alcune banche private nei momenti di crisi.

Il Giappone A metà dell’800 il Giappone era ancora uno stato feudale. La

struttura sociale era la seguente: l’imperatore (tennō) senzaalcun potere, il dittatore militare (shōgun) che dal 1603 eradella famiglia Tokugawa, i daimyō, signori feudali cheavevano il potere assoluto sulle proprie province han e infinei samurai, i guerrieri. Infine i contadini, pescatori e artigiani.Non era consentita la mobilità sociale.

Il Giappone pur essendo un paese chiuso non era tuttaviaarretrato. La produzione agricola non era più di sussistenza ela città (Edo ora Tokyo, Osaka, Kyoto) avevano una diffusacultura urbana. Anche il livello di istruzione era elevato.

Il Giappone Gli americani, che avevano già stabilito relazioni commerciali con la

Cina, desideravano averli con il Giappone. Nel 1853 il commodoro Perryentrò con una flotta navale nel porto di Edo e ruppe l’isolamento.Dall’anno successivo furono firmati accordi commerciali c.d. “ineguali”perché obbligavano il Giappone ad imporre dazi non superiori al 5%. Allafirma dei trattati scoppiarono rivolte xenofobe.

In occasione dell’ascesa al trono del nuovo imperatore (1868) alcunidaimōy si ribellarono alla famiglia Tokugawa e restaurarono il potereimperiale. Il nuovo regno, detto Meiji “governo illuminato”, avvio lamodernizzazione.

Il problema della modernizzazione consisteva nella ricerca delle risorsefinanziarie. Per fare ciò fu abolito il sistema feudale, le terre restituiteall’imperatore che a sua volta le cedette ad alcuni proprietari terrieri conuna imposta fondiaria del 3%. Ai principi e ai samurai fu concesso unindennizzo trasformato poi in titoli di Stato. I proprietari per poter pagarel’imposta si impegnarono a rendere produttivi i propri terreni mentre isamurai con i ricavati dei titoli avviarono attività imprenditoriali.

Il Giappone La popolazione crebbe in maniera significativa grazie anche al miglioramento

delle condizioni igienico sanitarie. L’agricoltura migliorò la propria produttività orientandosi all’esportazione dei

propri prodotti (seta, riso, tè, cotone) L’industrializzazione fu il principale obiettivo del governo giapponese. Fu il

governo a finanziarie imprese dando vita ad un vero capitalismo di Stato. Ciò acausa della mancanza di una vera classe imprenditoriale. Solo con il tempo sivenne formando una classe di imprenditori e di grandi famiglie che diederovita a grandi concentrazioni industriali: zaibatsu.

Le principali industrie furono tessile (seta e cotone) e siderurgica, dell’acciaio,della meccanica e della chimica. Le industrie prosperarono anche grazie alprotezionismo dello Stato e ai numerosi trattati ineguali (1898) nonché allecommesse statali.

La vittoria della guerra con la Cina (1894-95) e con la Russia (1904-05)estesero i domini e fecero nascere una nuova potenza regionale.

Infine la banca del Giappone costituita nel 1882 prese spunto dai principaliistituti di emissione europei e stabilizzò la moneta nazionale lo yen.

Il Giappone I fattori dello sviluppo:a) Disponibilità di manodopera

sempre abbondante e disciplinata;b) Disponibilità di capitale grazie allo

Stato e alla vendita delle terre;c) Disponibilità di una moderna

tecnologia acquisita dall’Occidente;

d) Livello di istruzione elevato;e) Esistenza di sbocchi esteri e

commerciali (il Giappone praticò il dumping)

f) Forte ruolo dello Stato.

L’Italia L’Italia scontava un grande ritardo rispetto alle altre nazioni

europee e manifestava un grande squilibrio Nord-Sud.L’unificazione era avvenuta durante la seconda rivoluzioneindustriale e l’Italia si presentava con una agricolturaarretrata, un’industria inesistente, una rete ferroviarialimitatissima e un sistema bancario inadeguato.

Inoltre il divario tra nord e sud era evidente: L’economia delnord aveva nell’attività agricolo-industriale i suoi punti diforza tra cui la produzione di seta destinata all’export. Ilmezzogiorno risultava inferiore con l’assenza di aziendaagricole capitalistiche. Il settore industriale del Sud apparivameno arretrato con alcuni nuclei di industrializzazione aNapoli, Salerno e Frosinone. Si trattava di industrie cresciutonel protezionismo dello stato borbonico, L’agricoltura eradominata dal latifondo. Inoltre le due economie non eranocomplementari ma anzi concorrenti.

L’Italia All’unificazione politica seguì quella amministrativa (1865) e quella

bancaria e finanziaria. Si dotò il regno di un’unica moneta: la lira italiana (1862). Si adottò il

sistema bimetallico e si iniziò la diffusione della moneta fiduciaria. Cinquebanche di emissione: Banca Nazionale Sarda, Banca Nazionale Toscana,Banca Toscana di Credito, Banco di Napoli e Banco di Sicilia esuccessivamente Banca Romana (1870). Non fu possibile all’inizio creareuna Banca Centrale.

L’unificazione del debito avvenne con l’assunzione dei debiti degli statiprecedenti. Il più indebitato il Regno di Sardegna.

L’unificazione doganale avvenne immediatamente con l’introduzione dellatariffa piemontese che era la più conveniente favorendo il libero scambiocontro la posizione degli industriali che sostenevano che nel primomomento dell’industrializzazione era necessaria una protezione. Laposizione dominante era che l’Italia non doveva essere una nazionemanifatturiera ma agricola orientata all’export perciò le tariffe furonoulteriormente ridotte con un trattato con la Francia (1863).

Infine la popolazione crebbe fino a 35 milioni nel 1911 malgrado la forteemigrazione (15 milioni di italiani).

L’Italia La storia economica dall’unità alla Grande guerra descrive tre

periodi:1. Il primo ventennio (1861-80) che creò le basi dello sviluppo

con la crescita dell’agricoltura;2. La crisi agraria e l’industrializzazione (1881-1896)3. Lo sviluppo economico degli anni 1897-1914

Il primo ventennio (1861-80) Il primo ventennio fu caratterizzato dalla scelta liberoscambista e

dall’intervento dello Stato nella costruzione delle infrastrutture. L’agricoltura fu stimolata nella specializzazione con l’idea di diventare un

esportatore di derrate alimentari. Puglia, Sicilia e Calabria vino, olio,frutta e agrumi mentre Piemonte, Lombardia e Veneto la bachicoltura e ilsetificio.

Lo Stato fece grandi sforzi per la modernizzazione del paese con lanecessità di drenare risorse finanziarie per il mantenimento del nuovoapparato statale, le grandi infrastrutture (viabilità e ferrovie) e le spesemilitari. Dopo vicende alterne l’intera rete ferroviaria passò allo Stato enel 1905 le società private di gestione vennero nazionalizzate.

Le fonti di finanziamento furono: le entrate tributarie con l’estensione delsistema piemontese (il più gravoso) e con l’introduzione dell’imposta sulmacinato (1869-1884), particolarmente odiata dal settore agricolo, conl’indebitamento con titoli c.d. sotto la pari (venduti a prezzo inferiorerispetto al valore nominale e con interessi significativi) fino a raggiungerel’87 del PIL e infine con la vendita dei beni demaniali specie quelliecclesiastici confiscati.

Il primo ventennio (1861-80) Infine l’introduzione del corso forzoso dei biglietti bancari

con l’indebitamento delle banche di emissione.L’inconvertibilità della moneta introdotta a seguito dellaguerra con l’Austria (1866) durò diciassette anni. Lo Statoprendeva in prestito e dava in prestito denaro alle banche atassi convenienti vista l’inconvertibilità della monetacircolante. Solo quando lo Stato riuscì a rimborsare i prestiti ele anticipazioni ottenute reintrodusse la convertibilità dellebanconote (1883). Nel 1894 fu introdotto nuovamente ilcorso forzoso che non venne più abolito.

In definitiva lo sviluppo economico avvenne a scapito dellaclasse agricola costretta all’alta tassazione.

La crisi agraria e l’industrializzazione (1881-1896)

Il modello funzionò fino all’inizio della crisi agraria con la riduzionedei prezzi a causa dell’introduzione del grano americano e russo condiminuzione della produzione e delle superfici coltivate.

L’attività industriale viceversa conobbe un periodo di crescita a causadell’introduzione della tariffa ad valorem del 1878 e al suoinnalzamento. La crisi agraria inoltre ri-orientò gli investimenti dalsettore agricolo a quello industriale. La fine del corso forzoso favorìl’arrivo di capitali stranieri.

Crisi agraria e crescita industriale portarono proprietari terrieri del sude industriali del nord ad allearsi per un ritorno al protezionismo e allascelta di politica economica a favore dell’industrializzazione.

L’adozione della nuova tariffa doganale e la guerra doganale con laFrancia (1888-91) danneggiò l’agricoltura italiana considerato che ifrancesi si orientarono verso nuovi mercati (Algeria per il vino,Giappone per la seta).

La crisi agraria e l’industrializzazione (1881-1896)

Il paese fu scosso anche dalla crisi bancaria (1888-1894) vistoche i capitali dall’estero si orientarono alle speculazioniedilizi di Roma e Napoli. Quando il boom terminò le impresefallirono trascinando le banche che le avevano sostenute. Loscandalo della Banca Romana (1893) con l’emissione dimoneta e il finanziamento illecito a politici la vide messa inliquidazione.

La riforma bancaria del 1893 ridusse gli istituti di emissione atre con la nascita della Banca d’Italia. Rimasero Bancad’Italia, Banco di Sicilia e Banco di Napoli. Nacquero nuovebanche tra cui la Banca Commerciale Italiana (1894) concapitali tedeschi e il Credito Italiano (1895) entrambe comebanche miste.

Lo sviluppo economico degli anni 1897-1914

Dopo il 1896 l’economia riprese a crescere con un tassodi sviluppo del 5%. Questo periodo corrisponde all’etàgiolittiana. La rete ferroviaria viene completata, ilsistema bancario è stato risanato, la moneta è stabile e ilBilancio dello Stato è stato risanato mente riprendonogli scambi commerciali con la Francia.

L’agricoltura vide riprendere la produzione con lacrescita dei prezzi agricoli e la messa a disposizione dinuove terre attraverso le bonifiche.

Lo sviluppo economico degli anni 1897-1914

L’industria si concentrò nel triangolo industriale (Torino, Genova e Milano).

L’industria cotoniera divenne la più importante industria del Paese dopol’applicazione della tariffa unica del 1878. L’industria della lana si diffuse inPiemonte, Veneto e Toscana. L’industria della seta si confermò export-oriented.

L’industria pesante (siderurgica e meccanica) appoggiata dallo Stato e dallebanche si rafforzò con la nascita del grande impianto di terni (1884). Laproduzione di materiale ferroso fu assegnata alla Società Siderurgica di Savonacon gli stabilimenti di Piombino e Portoferaio con la confluenza nell’ILVAsorta anche per la gestione dello stabilimento di Bagnoli (Napoli). Nellameccanica acquistò rilevanza l’ANSALDO che si era già affermata nellaproduzione di navi e locomotive.

E infine le auto con piccoli stabilimenti Alfa e Bianchi, Fiat, Lancia.L’industria chimica con la produzione delle gomme (Pirelli). Quella elettricacon la Edison sfruttando l’elettricità prodotta dall’acqua.

Lo sviluppo economico degli anni 1897-1914

Lo sviluppo economico fu la conseguenza di diversi fattori:

1. Il ruolo dello Stato costretto a sostituirsi alla carenza di imprenditorialità;

2. Il ruolo della Banche come banche miste con stretti legami tra banche e imprese sul modello tedesco.

3. Le scelte di politica economica protezionistiche a favore dell’industria;

4. Gli investimenti stranieri;5. I bassi salari reali nonostante gli aumenti nominali

ottenuti dalle lotte sindacali