Lezioni 16-17-18 Limpresa capitalistica come economia di comando (Bibliografia: Bowles, Edwards,...

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Lezioni 16-17-18 L’impresa capitalistica come economia di comando (Bibliografia: Bowles, Edwards, Roosvelt, Cap. 8) A cura del docente: Prof. Mario Cassetti

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Lezioni 16-17-18L’impresa capitalistica come

economia di comando(Bibliografia: Bowles, Edwards, Roosvelt, Cap. 8)

A cura del docente: Prof. Mario Cassetti

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Le relazioni di controllo dentro l’impresa

• Concorrenza: dimensione orizzontale dell’economia. Implica una relativa eguaglianza di potere tra i soggetti (es., scambi di mercato)

• Controllo: dimensione verticale dell’economia. Implica relazioni tra chi sta “in alto” e chi sta “in basso”, relazioni di potere, coercizione, gerarchia, subordinazione (es. nell’impresa, in famiglia, nella scuola, nello Stato). Si esercita attraverso– il “potere”: con imposizione (o minaccia di) costi,

sanzioni, punizioni– l’influenza: attraverso persuasione, fascino,

autorevolezza morale, carisma, pubblicità, modelli culturali indotti, …

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Le relazioni di controllo dentro l’impresa

• Relazioni orizzontali: capitalista-capitalista, lavoratore-lavoratore, acquirente-venditore

• La produzione nell’impresa capitalistica è organizzata top-down: la relazione tra datore di lavoro (ddl) e lavoratore è una relazione verticale, gerarchica

• La relazione tra datore di lavoro e lavoratore non è una relazione di scambio

• La teoria neoclassica tratta invece il lavoro come una “merce” al pari delle materie prime e dei beni capitali

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Il processo produttivo secondo la teoria neoclassica

• Il processo produttivo è rappresentato dalla Funzione di produzione (F)

PROCESSO PRODUTTIVO

Lavoro (L)

Macchine (K)

Materie prime (M)

Energia (E)

Prodotto (Q)

Q=F(L,K,M,E)

PROCESSO LINEARE

Risorse Prodotto

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Il processo produttivo come processo entropico

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PROCESSO PRODUTTIVO

Lavoratori

Macchine

Materie prime

Energia

Ambiente (aria, acqua, terra)

Lavoratori più stanchi

Macchine più usate

Prodotto

Rifiuti

Ambiente più inquinato

PROCESSO CIRCOLAREPROCESSO CIRCOLARE

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Lavoro e Forza-lavoro

• Che cosa acquista veramente il datore di lavoro?– Un diritto a servizi lavorativi potenziali: es. diritto

di dirigere un lavoratore per 40 ore alla settimana (=Forza-lavoro o capacità di lavoro potenziale)

• Che cosa gli occorre realmente?– Un’attività produttiva reale: lo sforzo e

l’intelligenza del lavoratore per la produzione di merci, ovvero lavoro erogato (=lavoro)

• Per ottenere prodotto e profitti il datore di lavoro deve riuscire ad estrarre lavoro dal lavoratore (dalla forza-lavoro). Il tempo di lavoro non è la stessa cosa del lavoro.

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Peculiarità del contratto di lavoro dipendente

• Esempio: differenze tra contratto d’opera e contratto di lavoro

Tipo di contratto

Oggetto di transazione

Tempo in cui si decide la ricompensa

Tempo in cui si decide l’attività lavorativa

Soggetto che prende le decisioni

Contratto d’opera

Servizi lavorativi

Alla stipula del

contratto

Alla stipula del

contrattoLavoratore

Cotratto di lavoro

dipendente

Impegno ad agire sotto la direzione del datore di lav.

Alla stipula del

contratto

Durante il periodo

contrattuale

Datore di lavoro

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Il contratto di lavoro dipendente

• Il contratto di lavoro (cdl) è l’istituzione fondamentale dell’economia capitalistica. Stabilisce l’obbligo del lavoratore a svolgere attività lavorativa sotto la direzione del datore di lavoro e ad assoggettarsi alla sua disciplina

• Dal cdl nasce quel potere disciplinare che è espressione del potere gerarchico del datore di lavoro: costituisce un’anomalia rispetto al diritto comune dei contratti

• Limiti al potere disciplinare del datore di lavoro sono previsti al fine del rispetto dei diritti fondamentali della persona

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La relazione tra lavoratori e datori di lavoro

• I datori di lavoro e i lavoratori hanno interessi potenzialmente contrastanti

• Obiettivi dei lavoratori:– lavoro creativo e non troppo stancante, orari

accettabili, ferie, supporti e agevolazioni in caso di difficoltà familiari

– remunerazione più alta possibile

• Obiettivi del datore di lavoro:– massimizzare il profitto e accumulare capitale

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La relazione tra lavoratori e datori di lavoro

• Concentramoci solo su due aspetti:– lo sforzo lavorativo (e, “effort”) che costa fatica– la remunerazione del lavoratore (w=salario orario)

• I lavoratori desiderano che e non sia eccessivamente alto e che w sia il più alto possibile

• Ma i profitti saranno tanto più alti quanto minore è w e quanto maggiore è il prodotto per ora lavorata (z)

• La produttività z dipende da due fattori:

z= e  fprodotto per ora lavorataprodotto per ora lavorata

sforzo lavorativosforzo lavorativoper ora di lavoroper ora di lavoro

efficienza del lavoroefficienza del lavoro

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La relazione tra lavoratori e datori di lavoro

• f è “l’efficienza del lavoro”, cioè l’ammontare di prodotto ottenuto per unità di sforzo lavorativo. f riflette la tecnologia in uso (es. martello pneumatico vs piccone)

• e è lo sforzo profuso dal lavoratore a parità di tecnologia

Esempio. Un lavoratore in un calzaturificio può produrre in un’orale seguenti paia di scarpe:

Semplice macchina elettrica (f=2)

Nuovo macchinario computerizzato (f=5)

Ritmo rilassato (e=1)

n° scarpe cucite all’ora

z=2 (=1*2)

n° scarpe cucite all’ora

z=5 (=1*5)

Ritmo accelerato (e=2)

n° scarpe cucite all’ora

z=4 (=2*2)

n° scarpe cucite all’ora

z=10 (=2*5)

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La relazione tra lavoratori e datori di lavoro

• I prezzi si formano secondo il principio del mark-up:

Prezzo di una unità di prodotto

=

Costi dei materiali più usura dei macchinariper unità di prodotto

+

Costo del lavoro per unità di prodotto

+Profitto per unità di prodotto

• In formula:

P

z=

Pm m

z+

w

z+

rk

z

Costo del Costo del lavoro per lavoro per unità di unità di prodotto (ulc)prodotto (ulc)

Pz=prezzo del prodottoPm=prezzo materiali e macchinarim=materiali e macchinari x ora lav.w=salario orariork=costo dei capitali per ora lav.z= prodotto per ora lav.

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La relazione tra lavoratori e datori di lavoro

• Dato Pz, tanto minore è ulc, tanto maggiore è il profitto per unità prodotta

• Il costo del lavoro per unità prodotta è

ulc =

w

z=

w

e f• Perciò ulc è tanto minore quanto minore è w e quanto maggiori sono e ed fPerciò ulc è tanto minore quanto minore è w e quanto maggiori sono e ed f• Esempio: w=10 €; z=25 unità di prodotto all’ora. Allora

ulc=10 €/25=0.40 €

• Un’impresa può aumentare i profitti riducendo ulc, ovvero riducendo w e/o aumentando e ed f

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Il conflitto tra lavoratori e datori di lavoro

• Per w ed e datori di lavoro e lavoratori vogliono due cose esattamente opposte– lavoratori: alto w e basso e– datori: basso w ed alto e

• Per quanto riguarda f:– se il cambiamento tecnologico che genera un

aumento di f non comporta un maggior sforzo dei lavoratori non c’è conflitto tra datori e lavoratori (tecnologia neutra)

– se il cambiamento tecnologico che genera un aumento di f velocizza i ritmi di produzione (es. catena di montaggio) e aumenta il controllo sui lavoratori (es. scatola nera sui camion) c’è conflitto tra datori e lavoratori perché la nuova tecnologia impone un aumento di e

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La contrattazione salariale

• I livelli di w ed e dipendono dal potere contrattuale dei lavoratori (individuale o collettivo) e dei datori di lavoro– USA: contrattazione individuale– Europa: contrattazione collettiva (fino ad ora)

• Il salario tenderà ad essere:– basso se se il datore di lavoro ha la meglio– alto se sono più forti i lavoratori

• Il potere contrattuale delle due parti dipende dalle condizioni del mercato del lavoro– stato dell’economia che determina il livello di

disoccupazione– presenza di sindacati più o meno combattivi– governi e legislazione del lavoro più o meno favorevoli ai

lavoratori (fattori istituzionali)

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La disciplina sul lavoro

• Il contratto di lavoro specifica:– Il salario– Le ore di lavoro– Il diritto del ddl di dirigere l’attività del lavoratore

• Tuttavia non può specificare con precisione quale sarà lo sforzo realmente profuso dai lavoratori all’interno di due estremi:– il massimo impegno possibile– il minimo impegno necessario per non essere

licenziato

• Il contratto di lavoro è dunque incompleto

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L’estrazione del lavoro dai lavoratori• Per estrarre lavoro (e) i ddl devono esercitare un certo potere,

ininterrottamente, sui lavoratori• L’arma fondamentale è la minaccia del licenziamento (o il potere

di assumere) (vedi citazione di A. Smith), potere che deriva dal possesso dei beni capitali e dalla conoscenza della tecnologia

• Tale potere è proporzionale al costo della perdita di lavoro (cost of job loss, cjl), che dipenderà, ad esempio, dalla disponibilità di un altro lavoro o dalla possibilità di una indennità di disoccupazione

• Il controllo che il ddl esercita sul lavoratore è tanto più forte quanto più alto è il cjl

• Altri fattori influenti sulla contrattazione sono i fattori istituzionali:– diritto sindacale e del lavoro– leggi e norme su standard di sicurezza e salubrità dei luoghi di

lavoro

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Il costo della perdita di lavoro e il salario di riserva

• Esempio di cjl: w precedente=400 € settimanali; indenità di disocc.=200 € settimanali; durata disoccupazione 20 settimane;nuovo salario= 400 € settimanali

cjl=(400-200)*20=4000 €

Nuovo salario ?

• In realtà il costo della perdita di lavoro è molto più alta: perdita di altri benefici (assicurazione sanitaria e pensionistica), costi non economici (perdita di autostima, angoscia per il futuro incerto, …)

Salario, sussidio

w

ui

tempot0 t1

cjl

w0

w1

w2

w3

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Il costo della perdita di lavoro e il salario di riserva

• Che valore ha la perdita del lavoro anche solo in termini economici?

• Def.: Salario di riserva ( w ): è livello del salario al di sotto del quale il lavoratore preferisce lasciare il posto di lavoro. Al salario di riserva il lavoratore è indifferente tra lavoro e non lavoro e cjl=0

• Al salario di riserva la minaccia di licenziamento non sortirà alcun effetto

• Tanto più elevato w, tanto maggiore cjl, e tanto più il lavoratore sarà incentivato ad aumentare e, lo sforzo di lavoro. Ciò si traduce nella relazione: e=F( )

w+

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La curva di estrazione del lavoro [e=F(w)]

• Il problema del ddl si presenta in questo modo:– come minimizzare ulc=w/ef, sapendo che un

aumento di w aumenta direttamente il costo del lavoro ma al tempo stesso, aumentando e, lo riduce?

• Tutto dipende dalla forma della relazione e(w)• N.B. f, dipende dalla tecnologia, e resta invariato al

variare di w

ulc =w

e(w+) f

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La relazione salario-produzione

• Un esempio numerico

• il salario di riserva è 5 €. Non c’è produzione ad un salario inferiore

Salario (€) Output orario (e)

5 20

6 34

7 46

8 56

9 64

10 70

11 74

12 76 w

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Curva di estrazione del lavoro

Salario di riserva

e

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La relazione salario-produzione

• Al crescere di w aumenta e. Ma l’incremento dell’intensità del lavoro tende a crescere sempre di meno da un certo punto in poi: esiste un limite all’impegno che una persona può mettere nel lavoro

• Questo fa sì che la curva di estrazione del lavoro sia concava verso il basso

• Al ddl converrà aumentare il salario fintantoché, ad ogni euro di aumento, la produzione per euro aumenta. Quando questa ragiunge il suo massimo il costo del lavoro è minimizzato (f essendo costante)

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La relazione salario-produzione

• La minimizzazione del costo unitario del lavoro

Salario ($)(a)

Output orario

(b)

Variazio-ne

Output( c)

Output/salario

(d)=(b)/(a)

Costo unitario del

lavoro1/(d)

5 20 4.0 0.250

6 34 14 5.7 0.176

7 46 12 6.6 0.152

8 56 10 7.0 0.143

9 64 8 7.1 0.141

10 70 6 7.0 0.143

11 74 4 6.7 0.149

12 76 2 6.3 0.158

ulc =MINIMO

w*

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La relazione salario-produzione

• Analisi grafica (1)

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e

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La relazione salario-produzione

• Analisi grafica (2)• Si noti che Min ulc(w/z)=Max Profitto=Max (z/w)• Ma z/w=(e*f)/w. Se, per convenienza poniamo f=1,

allora possiamo rappresentare z/w come la pendenza di una retta uscente dall’origine nel piano (w, e)

w

z=e f

z

w

Max outputper euro disalario

z/w

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Curva di estrazione e max del profitto

• Analisi grafica (3). La soluzione è nel punto di tangenza

w

z=e f

w w*

Curva di estrazione del lavoro

z/w

e* f

Combinazione (w,e) che max il profitto

• N.B. Quando il salario è w lo sforzo lavorativo è al minimo (e) e così pure l’output per ora z

e f

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Implicazioni dell’analisi della curva di estrazione

1) Caratteristica importante di w*: w* è maggiore di w. Al salario w* il lavoratore

preferisce tenere il lavoro piuttosto che lasciarlo. Disoccupati o lavoratori che vorrebbero il lavoro

con quel salario, o anche a salario inferiore. non possono averlo. La logica del ddl è: non assumo un lavoratore che si offre ad un salario inferiore a w* perché quel lavoratore fornirebbe uno sforzo(e) inferiore e quindi un prodotto per euro pagato (z/w) inferiore.

2) Con un miglior controllo e supervisione dei lavoratori, o assumendo dei controllori, il ddl può ridurre il costo del lavoro se i costi della supervisione sono inferiori agli effetti della stessa sullo sforzo dei lavoratori

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Implicazioni dell’analisi della curva di estrazione

• Possibili effetti di una migliore supervisione: una maggior sorveglianza può indurre un impegno maggiore

w

z=e f

w w0

vecchiacurva di estrazione del lavoro

e0 f

nuovacurva di estrazione del lavoro

w1

e1 f

• Tuttavia, in alcune tipologie di lavoro (es. competenze intellettive o qualifiche elevate) il risultato di una maggior supervisione potrebbe provocare un minor impegno

B

A

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Effetti di una variazione del salario di riserva

3) Qualsiasi causa che incrementi il salario di riserva sposta la curva di estrazione del lavoro verso destra. Ciò implica che il costo del lavoro aumenti (ovvero z/w cada)

w

z=e f

w0

w*0

vecchia curva di estrazione del lavoro

e0 f nuovacurva di estrazione del lavoro

w1

e1 f

w*1

A B

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Effetti di una variazione del salario di riserva

4) Qualsiasi causa che decrementi il salario di riserva sposta la curva di estrazione verso sinistra. Ciò implica che il costo del lavoro diminuisca (ovvero z/w aumenti)

w

z=e f

w1

w*0

nuova curva di estrazione del lavoro

e1 f vecchiacurva di estrazione del lavoro

w0

e0 f

w*1

A

B

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Effetti di una variazione del salario di riserva

5) I salari possono essere troppo bassi anche per il ddl. Un salario inferiore a w* comporterebbe un costo unitario del lavoro maggiore perchè il risparmio sul salario sarebbe più che controbilanciato da un minor sforzo lavorativo e (la disoccupazione involontaria non può essere eliminata senza un intervento esterno a imprese e lavoratori [Keynes])

6) Il “mercato” del lavoro è radicalmente diverso dal mercato di una qualsiasi merce: il datore di lavoro acquista l’autorità sul tempo di lavoro di un essere umano ma non la piena disponibiltà del suo impegno

7) L’impresa non è un luogo di scambi liberi. E’ un’economia di comando basata su interessi in conflitto