Lezione_Pensiero_Ragionamento
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Pensiero
• Il pensiero può essere definito come l‟attività mentale in grado di manipolare, elaborare e sviluppare le relazioni fra le informazioni codificate in memoria.
• La maggior parte degli studiosi concorda nel ritenere che i contenuti del pensiero siano costituiti da rappresentazioni mentali che possono avere forma linguistica, immaginativa (visiva, uditiva, motoria) oppure astratta.
• Il ragionamento è il processo attraverso il quale, si esercita il pensiero.
Ragionamento
• Il ragionamento è l‟insieme dei processi mentali con cui si ricavano inferenze, cioè si elaborano nuove conoscenze a partire da quelle che sono disponibili
• Le conoscenze disponibili sono le premesse, quelle inferite sono le conclusioni del ragionamento. L‟insieme di premesse e conclusioni è definito argomento o argomentazione.
• La logica è la teoria dell‟inferenza valida, ossia delle condizioni alle quali un ragionamento risulta corretto, qualunque sia l‟universo di discorso cui esso appartiene e qualunque sia il significato dei termini che in esso occorrono.
Ragionamento
InduttivoParte da premesse particolari per arrivare ad una
conclusione a carattere generale.
P.e.: poiché alcuni elementi di una certa
classe godono della proprietà P, tutti gli elementi
di quella classe godono della proprietà P.
La conclusione accresce le informazioni
contenute nella premessa ma non ha un
carattere necessario, bensì probabile.
Attività di pensiero basate sul ragionamento
induttivo sono la formazione dei concetti, la
creazione di ipotesi, le predizioni e le
generalizzazioni formulate a partire da esempi
ecc. Sul ragionamento induttivo si fonda anche
la maggior parte dei processi decisionali.
DeduttivoIl ragionamento deduttivo consente di stabilire se e quale
conclusione consegue necessariamente dalle premesse
date. Una conclusione è validamente dedotta da certe
premesse, cioè è una loro conseguenza logica, se non può
essere falsa dato che le premesse siano vere.
Una deduzione è valida se segue logicamente dalle
premesse ed è inoltre buona (o corretta) se le
premesse sono vere.
P.e. “Tutti i mammiferi sono mortali; tutti gli uomini sono
mammiferi; di conseguenza, tutti gli uomini sono mortali”.
Sillogismi aristotelici
1. Tutti gli uomini sono mortali
2. Socrate è un uomo
3. Socrate è mortale
La validità di un argomento va distinta dalla verità della
conclusione. Se una o più premesse sono false, la
conclusione di un argomento valido dovrebbe essere falsa.
Ad esempio: "Tutti i Mammiferi sono quadrupedi; tutti gli
uomini sono mammiferi; di conseguenza, tutti gli uomini sono
quadrupedi"; è un argomento valido con una conclusione
falsa. D'altra parte, un ragionamento non valido potrebbe
avere, casualmente, una conclusione vera. "Alcuni
animali sono bipedi; tutti gli uomini sono animali; di
conseguenza, tutti gli uomini sono bipedi" è un
ragionamento non valido con una conclusione vera.
La validità logica dipende, quindi, dalla forma del
ragionamento e non dal suo contenuto.
Nel ragionamento deduttivo, la conclusione non aggiunge ulteriori informazioni a quelle contenute nelle premesse ma le esplicita.
Nel ragionamento deduttivo, da premesse date come vere si traggono conclusioni logicamente necessarie.
La logica, in quanto teoria dell‟inferenza valida (o corretta), costituisce o il canone di riferimento normativo con cui valutare il ragionamento o comunque un criterio di riferimento per individuare se il modo di ragionare quotidiano ha caratteri “logici” o meno.
La logica è “formale” in quanto individua un metodo generale per distinguere le argomentazioni valide da quelle invalide esclusivamente in base alla loro forma.
- logica deduttiva→ studia le condizioni che consentono di derivare la conclusione dalle premesse;
- logica induttiva→ identifica i canoni metodologici atti a determinare il grado di conferma o di fiducia che le evidenze empiriche possono fornire alla conclusione o generalizzazione.
Esempi
• INDUZIONE: Si supponga di avere un sacco di fagioli di cui non si conosce il colore. Estraiamo una manciata dal sacco (caso: i fagioli estratti provengono da questo sacco) e scopriamo che si tratta di fagioli bianchi (risultato: questi fagioli sono bianchi). Da questa constatazione traiamo la supposizione (regola) che tutti i fagioli contenuti nel sacco siano bianchi.
• Caso: Questi fagioli provengono da questo sacco. Risultato:Questi fagioli sono bianchi. Regola:Tutti i fagioli che provengono da questo sacco sono bianchi (fino a prova contraria) .
• DEDUZIONE: Si supponga di avere un sacco di fagioli bianchi (regola: tutti i fagioli provenienti dal sacco sono bianchi) e di estrarne una manciata (caso: i fagioli estratti provengono da questo sacco). La conclusione che ne deriva (risultato) è che i fagioli sono bianchi.
• Regola:Tutti i fagioli che provengono da questo sacco sono bianchi. Caso:Questi fagioli provengono da questo sacco.Risultato:Questi fagioli sono bianchi.
Errori deduttivi
- Effetto atmosfera
1. Alcuni ragazzi sono sportivi
2. Alcuni sportivi sono ragazze
3. Alcuni ragazzi sono ragazze
– Errori di conversione
• Tutti gli A sono B⇒Tutti i B sono A
p.e.: - tutti i siciliani sono italiani
- tutti gli italiani sono siciliani
Ragionamento condizionale
Il ragionamento condizionale consiste nel valutare la validità dei sillogismi condizionali, cioè degli
argomenti in cui la premessa maggiore ha la forma dell‟enunciato condizionale” se p allora q” (p →q)
e la premessa minore è formata da uno dei seguenti enunciati: p, q, ﹁ p, ﹁ q.
I quattro argomenti o sillogismi condizionali possibili sono i seguenti:
I due sillogismi validi sono il modus ponens e il modus tollens
Le due forme di conclusione invalida sono la fallacia della negazione dell‟antecedente (Se p allora q; non-p: quindi non-q) e
la fallacia dell‟affermazione del conseguente (Se p allora q; q: quindi p).
• Gli studi empirici sul ragionamento condizionale hanno mostrato che un numero considerevole di soggetti tende ad incorrere nelle due fallacie e a non accettare come valida la conclusione prevista dal modus tollens (in questo caso la risposta tendenziale è che non sia possibile concludere), mentre non ha difficoltà a trarre conclusioni valide con gli argomenti presentati nel modus ponens. Inoltre essi hanno mostrato che sulla conclusione incidono i contenuti delle premesse, il contesto in cui vengono presentate e le credenze e gli atteggiamenti dei soggetti.
• A livello teorico tali risultati pongono il problema di spiegare la competenza e gli errori nel ragionamento, nonché gli effetti di contenuto, di contesto e di credenza.
Modus ponens Modus tollens Negazione
dell‟antecedente
Affermazione del
conseguente
Se p allora q
p
q
Se p allora q
non-q
non-p
Se p allora q
non-p
nulla ne consegue
Se p allora q
q
nulla ne consegue
• La forma logica in cui una regola, una generalizzazione o un‟ipotesi sono formulabili è
l‟enunciato condizionale “se p allora q”: quali sono le condizioni in cui esse sono vere o
false?
• Poste di fronte a questo problema, come lo risolvono le persone comuni?
• Compito di selezione ideato da Wason (1966): date 4 carte, ognuna delle quali ha una
lettera su di un lato e un numero sull‟altro e presentate nella sequenza A B 2 5, e data la
regola: se una carta ha una vocale su un lato, allora ha un numero pari sull‟altro, quali
carte è necessario scoprire per controllare se la regola è vera o falsa?
• Logicamente, la regola è falsa solo se c‟è una vocale su un lato (p) e non c‟è un numero pari sull‟altro (non-q) ed è vera in tutti gli altri casi. Le carte da scoprire sono dunque A e 5, in quanto in entrambi i casi se una vocale fosse accoppiata a un numero dispari la regola sarebbe falsa (mentre sarebbe vera se sul retro di A ci fosse un numero pari e su quello di 5 non ci fosse una vocale). Scoprire B (non-p) o 2 (q) non serve ai fini del compito proposto perché nessun loro accoppiamento con i valori del retro sarebbe in contrasto con quanto previsto dalla regola.
• I 128 soggetti di 4 esperimenti scelsero per il 46% p e q, per il 33% p, per il 7% p, q e non-q e solo per il 4% p e non-q. Gli errori principali furono di commissione (scelta di q nel 53% dei casi) e di omissione (mancata scelta di non-q nel 79% dei casi). Evidenziata una tendenza alla conferma, cioè a cercare elementi volti a verificare piuttosto che a falsificare la regola. Tutte le variazioni successivamente apportate nella consegna e nelle condizioni del compito non modificarono i risultati.
IL COMPITO DI SELEZIONE E GLI
EFFETTI DEL CONTENUTO
Johnson-Laird, Legrenzi, Legrenzi (1972)
↓
Problema del postino:
Regola:
“Se una persona vuole spedire una busta chiusa deve usare un francobollo da 50 lire”.
Casi:
busta chiusa busta aperta 50 lire 40 lire
• la maggioranza dei partecipanti selezionava le due buste che avrebbero potuto rendere falsa la regola.
Griggs e Cox (1982)
↓
Problema delle bevande:
Regola:
“ Se una persona vuol bere bevande alcoliche deve avere la maggiore età”.
Casi:
beve birra beve aranciata 35 anni 16 anni
familiarità con la regola: la maggior parte risponde in modo corretto.
La teoria dei modelli mentali
Johnson-Laird (1981)• Teoria alternativa a quella della logica mentale.
• Secondo questa teoria il ragionamento è un processo semantico che dipende dal modo in cui vengono costruite e manipolate le rappresentazioni (o modelli) mentali del contenuto delle premesse (Johnson-Laird, 1983). Le persone tendono a costruirsi rapresentazioni economiche del contenuto delle premesse, tendono a limitare le rappresentazioni ai modelli delle contingenze vere, trascurando quelli delle contigenze false. Sulla base di questa tendenza generale a rappresentarsi solo le contingenze vere si possono spiegare i principali fenomeni di ragionamento (ecco perché si può più facilmente sbagliare nel modus tollens).
P.e. se nella mano c‟è un asso, allora c‟è un 2
Le persone tenderanno a costruire il seguente modello:
Asso 2
…Le altre possibili mani (non asso - 2) e (non asso - non 2) non vengono
rappresentate in modo esplicito per ragioni di economia cognitiva.
Ciò spiega perché le persone non sbagliano nel modus ponens (modello esplicito), mentre possono sbagliare nel modus tollens (devono risalire a modelli impliciti ed esplicitare tutte le possibilità).
Illusioni di ragionamento• Si tratta di inferenze illusorie.
P.e.:
- Paolo: se il presidente è un corruttore, allora è pazzo;
- Maria: se il presidente è un ladro, allora è un pazzo;
Sapendo che uno dei 2 dice il vero e l‟altro dice il falso, secondo voi
cosa si può concludere a proposito del presidente?
La maggior parte dei soggetti risponde “è pazzo”.
Infatti si rappresentano i seguenti modelli:
Corruttore pazzo
Ladro pazzo
In realtà se Paolo dice il vero, Maria dice il falso (per cui se il presidente è
ladro, allora non è pazzo). Se Maria dice il vero, Paolo dice il falso (per cui se
il presidente è un corruttore, allora non è pazzo).
Dunque non possiamo concludere che il presidente è corruttore o ladro, ma di
certo “non è pazzo”.
IL RAGIONAMENTO PROBABILISTICO
• La categorizzazione ha spesso natura probabilistica, il ragionamento induttivo, attraverso cui, a partire da proposizioni particolari derivanti dall‟osservazione, si giunge a proposizioni generali, è strettamente connesso alla formazione dei concetti. Le generalizzazioni induttive possono essere solo probabilmente vere.
• Es. diagnosi medica
• Euristiche: strategie di risoluzioni di problemi economiche ed efficaci, non garantiscono la soluzione.
• Tendenza a usare strategie euristiche di generalizzazione e semplificazione stereotipizzazione.
• Bias: errori sistematici risultano dall‟applicazione di un‟euristica in un contesto inappropriato.
EURISTICA DELLA RAPPRESENTATIVITA‟
↓La probabilità che un elemento A appartenga alla classe B viene valutata > se A è
rappresentativo di B.
Esperimento di Kahneman e Tversky (1973): data una certa descrizione di un individuo, quanto è probabile che egli appartenga ad una certa classe di cui è data l‟ampiezza? L‟euristica della rappresentatività portava a trascurare l‟informazione sulla probabilità a priori.
Il 70% dei partecipanti ad un congresso è costituito da giornalisti, mentre il 30% da ingegneri.
Tom è notevolmente intelligente, mentre non brilla per creatività. Manifesta necessità di ordine e chiarezza e predilige situazioni ben strutturate e chiare in cui ogni dettaglio si trova nel posto appropriato. La sua scrittura è piuttosto noiosa e meccanica, occasionalmente ravvivata da qualcosa come giochi di parole e da lampi di immaginazione vivida. Ha una forte propensione a manifestare competenza in ciò che fa. Sembra dimostrare poco interesse e simpatia per la gente e non ama molto interagire con gli altri.
Alla luce di questi dati, qual è la probabilità che Tom sia un ingegnere?
Kahneman & Tversky (1973):
Euristica della DISPONIBILITA’ tendenza a giudicare come più
probabili gli eventi maggiormente disponibili in memoria;
Tendenza a temere l’aereo a causa dell’attenzione dedicata dai
mass-media ai rari disastri aerei.
Evidenze empiriche:
Considerata la lettera R. E’ più probabile che compaia in prima
posizione o in terza?
Risultati: la maggior parte sosteneva la prima benché tutte le lettere
presentate fossero più frequenti in terza posiz.
Spiegazione: è più semplice ricercare in memoria le parole che
cominciano per una data lettera piuttosto che parole che hanno
quella data lettera in terza posizione.
Euristica di ancoraggio
• Euristica di ancoraggio e accomodamento: dovendo fornire una valutazione o una stima di un fenomeno, si utilizza un punto di riferimento noto in base al quale aggiustare successivamente la valutazione ipotizzata. In virtù del valore basso o alto dell‟ancora, si tende a sottostimare o a sovrastimare i valori successivi (Tversky e Kahneman, 1974). Numerosi studi condotti in ambito statunitense (Chapman e Bornstein, 1996; Kalven e Zeisel, 1966; Raitz et al. 1990; Zuehle, 1982) hanno mostrato che, nel decidere l‟entità di un risarcimento danni, la richiesta della parte lesa funge da ancora per la giuria.
Vengono applicate in modo automatico e inconsapevole.
Consentono più facilmente e rapidamente di pervenire a
soluzioni „mediamente‟ corrette (bias = errore sistematico).
La motivazione influenza l‟uso delle euristiche:
Motivazione all‟accuratezza: maggiore qualità e quantità di
risorse cognitive nella ricerca di informazioni dettagliate
(proc.razionali);
Motivazione alla chiusura cognitiva: adozione di strategie
euristiche semplificatrici.
Tratto disposizionale o indotta da altri fattori (p.e. pressione
temporale, rumore, fatica, ecc.)