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Lezione di trigonometria
Intanto, non Γ¨ male riportare le seguenti definizioni:
Goniometria: si occupa della misurazione degli angoli.
Trigonometria: si occupa delle relazioni che stanno fra i lati e gli angoli di un triangolo. Tali relazioni vengono dette funzioni trigonometriche (anche rapporti trigonometrici).
Radiante: Γ¨ quellβarco di circonferenza che sotteso Γ¨ uguale al raggio.
Circonferenza goniometrica: Γ¨ una circonferenza di raggio unitario. Per raggio unitario si intende che esso viene assunto come unitΓ di misura.
Il valore del radiante viene ottenuto ricorrendo al teorema di proporzionalitΓ nella circonferenza
βla circonferenza sta allβarco l come lβangolo giro sta ad Ξ±β
2Οr:l=360Β°:Ξ±Β°
da cui πΌΒ° = !"#Β°β'()*
= !"#Β°()
essendo l=r
Ma !"#Β°$Ο
= !"#Β°",$&
= 57Β°17β²'44β²β²
per cui Ξ±Β° = 57Β°17β²!44β²β²
A questo angolo corrisponde lβarco l che Γ¨ la nuova unitΓ di misura chiamata radiante.
Dunque, il radiante Γ¨ lβarco di circonferenza a cui corrisponde lβangolo al centro di ππΒ°ππβ²ππβ²β².
SCHEMA PER LA CONVERSIONE DA GRADI A RADIANTI E VICEVERSA
Abbiamo visto che allβangolo di 57Β°17β44ββ corrisponde lβarco radiante che viene assunto come nuova unitΓ di misura e indicata 1R, cioΓ¨
1" =360Β°2π
Quindi 2π" = 360Β° In altre parole, una circonferenza corrisponde ad un angolo di 2Ο radianti.
2
PerciΓ² abbiamo le corrispondenze (sottintendendo i valori della prima colonna in radianti):
2π 360Β°
π 180Β°
π2
90Β°
π3
60Β°
π4
45Β°
π6
30Β°
Tavola 1
PiΓΉ in generale possiamo dire che, indicato con πΌΒ° lβangolo al centro e con πΌ" lβarco corrispondente AB, πΌΒ°: πΌ" = 360Β°: 2π
Questa proporzione ci fornisce le formule di conversione:
(a)
(b)
fig.1
Un comodo strumento di rapida conversione Γ¨ riportato nel disegno accanto, preso da.
https://it.wikipedia.org/wiki/Radiante)
fig.2
πΌ" =2π360Β°
Β· πΌΒ°
πΌΒ° =360Β°
2π Β· πΌ"
3
PerchΓ© si introduce la nuova unitΓ di misura detto, appunto, radiante? Se vogliamo fare il grafico delle funzioni trigonometriche, per esempio del seno cioΓ¨ y =sen(x) , dobbiamo riportare sullβasse delle ascisse i valori delle x; ma questi sono valori di angoli in sessagesimi e non sappiamo come riportarli su una retta. Allora sorge la necessitΓ di βrettificareβ gli angoli, cioΓ¨ renderli equivalenti a segmenti che possono essere riportati sullβasse. Di qui lβintroduzione della nuova unitΓ di misura radiante. Ad angoli al centro corrispondono archi che, sottesi, diventano segmenti che si possono riportare facilmente sullβasse delle ascisse x. Vedremo dopo il grafico delle funzioni goniometriche elementari, dopo averle definite cosi come di seguito.
DEFINIZIONI DELLE FUNZIONI GONIOMETRICHE ELEMENTARI Seno, coseno, tangente, cotangente, secante e cosecante. Sia una circonferenza goniometrica e tracciamo il raggio vettore OA, che forma con lβasse delle x lβangolo Ξ±. Sia B la proiezione di A sullβasse delle x, sia C la proiezione di A sullβasse delle y. Teniamo presente il triangolo rettangolo ottenuto OAB (fig.3).
fig.3 SENO Si definisce seno dell'angolo πΌ come il rapporto tra il cateto opposto ad Ξ± e il raggio (che poi Γ¨ lβipotenusa del triangolo OAB:
π ππ(πΌ) =π΄π΅
π = ππ΄
COSENO Si definisce coseno dell'angolo Ξ± come il rapporto tra il cateto adiacente ad Ξ± e il raggio.
πππ (πΌ) =ππ΅
π = ππ΄
4
Tracciamo la tangente alla circonferenza nel punto A (fig.4). La tangente interseca l'asse X in un punto, che chiamiamo E (fig.4). TANGENTE Si definisce tangente di πΌ come il rapporto tra il segmento AE e il raggio
π‘ππ(πΌ) =π΄πΈ
π = ππ΄
fig.4 La tangente di Ξ± puΓ² essere definita anche come il rapporto tra il cateto opposto ad Ξ± e il cateto adiacente. Oppure, che Γ¨ lo stesso, il rapporto tra il seno e il coseno di detto angolo:
π‘ππ(πΌ) =π ππ(πΌ)πππ (πΌ)
Si hanno le ulteriori funzioni trigonometriche la cui rappresentazione grafica Γ¨ riportata nella figura 4. La tangente in A alla circonferenza interseca lβasse delle y nel punto F (fig.5). COTANGENTE Si definisce cotangente di Ξ± come il rapporto tra il segmento AF e il raggio.
πππ‘ππ( πΌ) =π΄πΉ
π = ππ΄
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La cotangente di Ξ± puΓ² essere definita anche come il rapporto tra il cateto adiacente ad Ξ± e il cateto opposto. Oppure, che Γ¨ lo stesso, il rapporto tra il coseno e il seno di detto angolo. La cotangente risulta, cosi, essere anche lβinverso della tangente.
πππ‘ππ( πΌ) =πππ (πΌ)π ππ(πΌ) =
1π‘ππ(πΌ)
Sempre guardando la fig.5 si hanno le ulteriori definizioni:
SECANTE
Si definisce secante di Ξ± come il rapporto tra il segmento OE e il raggio.
π ππ(πΌ) =ππΈ
π = ππ΄
Essa risulta essere la reciproca del coseno:
π ππ(πΌ) =1
πππ (πΌ)
COSECANTE
Si definisce cosecante di Ξ± come il rapporto tra il segmento OF e il raggio.
πππ ππ(πΌ) =ππΉ
π = ππ΄
Essa risulta essere la reciproca del seno:
πππ ππ(πΌ) =1
π ππ(πΌ)
fig.5
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Non dimentichiamo che il raggio Γ¨ unitario per cui lo assumiamo uguale ad 1: r=1. Da qui
sin(πΌ) =π΄π΅GGGGπ= π΄π΅GGGG
cos(πΌ) =ππ΅GGGGπ= ππ΅GGGG
tang(πΌ) =π΄πΈGGGGπ= π΄πΈGGGG
contag(πΌ) =π΄πΉGGGGπ= π΄πΉGGGG
sec(Ξ±) =ππΈGGGGπ= ππΈGGGG
cosec(Ξ±) =ππΉGGGGπ= ππΉGGGG
Tavola 2 Dalle definizioni delle funzioni goniometriche si evince che esse assumono valori negli intervalli:
β1 β€ sen(π₯) β€ 1
β1 β€ ππs(π₯) β€ 1
ββ < tan(π₯) < +β
ββ < πππ‘ππ(π₯) < +β
Tavola 3
Osserviamo che le funzioni goniometriche sono periodiche, nel senso che si ripetono dopo ogni giro sulla circonferenza, per cui esse vanno studiate nel loro periodo.
Se indichiamo con π il periodo si ha che una funzione Γ¨ periodica quando π(π₯ + π) = π(π₯).
Qui di seguito riporto il grafico delle funzioni seno e coseno (fig.6), tangente e cotangente (fig.7), secante e cosecante (fig.8).
fig.6
7
fig.7
fig.8
8
Relazioni fondamentali
Le funzioni di seno, coseno, tangente, cotangente, secante e cosecante, che io chiamo βi sei personaggi in cerca di autoreβ, sono legate tra loro da legami, diciamo cosi, di βparentelaβ molto stretti. I legami sono le cosiddette formule (ma che io chiamo relazioni piΓΉ correttamente).
Quelle che dobbiamo ricordare di piΓΉ sono le seguenti:
1^ relazione fondamentale (1)
2^ relazione fondamentale (2)
3^ relazione fondamentale (3)
Inoltre si hanno le seguenti altre relazioni, ai fini di eseguire gli esercizi:
(4)
(5)
(6)
(7)
π ππ$(π₯) + πππ $(π₯) = 1
π‘π(π₯) =π ππ(π₯)cos(π₯)
πππ‘π(π₯) =1
π‘π(π₯)=cos(π₯)π ππ(π₯)
πππ (π₯) =1
βX1 + π‘π$(π₯)=
βπππ‘π(π₯)X1 + πππ‘π$(π₯)
π ππ(π₯) =π‘π(π₯)
βX1 + π‘π$(π₯)=
1βX1 + πππ‘π$(π₯)
π ππ(π₯) =1
cos(π₯)
πππ ππ(π₯) =1
sen(π₯)
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Dimostro la (4):
πππ $(π₯) =πππ $(π₯)
1=
πππ $(π₯)π ππ$(π₯) + πππ $(π₯)
=
πππ $(π₯)πππ $(π₯)
π ππ$(π₯) + πππ $(π₯)πππ $(π₯)
=1
π ππ$(π₯)πππ $(π₯) +
πππ $(π₯)πππ $(π₯)
=1
π‘π$(π₯) + 1
Di conseguenza πππ (π₯) = +β-+./0%(2)
Per ottenere la seconda uguaglianza nella (4) si divide numeratore e denominatore non per πππ $(π₯) ma per π ππ$(π₯). Analogamente si dimostra la (5). Osservazioni
1) Eβ preferibile scrivere lβargomento fra parentesi: sen(x) piuttosto che sen x; 2) Le scritture π ππ$(π₯)π(π ππ(π₯))$ si equivalgono, cioΓ¨ (π ππ(π₯))$ = π ππ$(π₯). Cosi per le altre
funzioni goniometriche.
APPROFONDIMENTI Storicamente, sono state prese in considerazione altre funzioni trigonometriche che per certi motivi erano importanti all'epoca. Vediamole (vedi fig.9).
β’ Verseno: π£πππ ππ(πΌ) = 1 β cos(πΌ) Il verseno appariva in alcune delle prime tabelle trigonometriche, ora non viene praticamente utilizzato. Esistono diversi rapporti trigonometrici relativi alle versine elencate di seguito.
β’ Vercoseno: π£πππππ ππ(πΌ) = 1 + cos(πΌ) (non Γ¨ riportato nelle fig.4)
β’ Coverseno: πππ£πππ ππ(πΌ) = 1 β π ππ(πΌ)
β’ Covercoseno: πππ£πππππ ππ(πΌ) = 1 + π ππ(πΌ) (non Γ¨ riportato nelle fig.4)
β’ Semiverseno :
π ππππ£πππ ππ(πΌ) =π£πππ ππ(πΌ)
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Il semiverseno ( haversin in inglese) era ben noto e ampiamente usato nella navigazione perchΓ© faceva parte della formula del semiverseno per il calcolo della distanza tra due punti di una sfera date le loro longitudini e latitudini.
β’ Semivercoseno : π ππππ£πππππ (πΌ) = &'()*+(-)$
β’ Semicoverseno : π ππππππ£πππ ππ(πΌ) = )*&'(+'/(-)$
β’ Semicovercoseno : π ππππππ£πππππ (πΌ) = )*&'()*+(-)$
Sicuramente per molti di voi queste funzioni trigonometriche sono totalmente nuove. Anche per le due successive possiamo dire la stessa cosa.
β’ Exsecante : ππ₯π ππ(πΌ) = π ππ(πΌ) β 1 La exsecante, che non viene piΓΉ usata, era molto importante in agrimensura, astronomia e trigonometria sferica.
β’ Excosecante : ππ₯πππ ππ(πΌ) = πππ ππ(πΌ) β 1
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La figura 9 riporta il grafico delle sei funzioni piΓΉ utilizzate oggi insieme al verseno, al coverseno, all'exsecante e all'excosecante (tranne il vercoseno e il covercoseno).
fig.9 I disegni delle figure, seppure suggerite dal sito sottostante, sono stati creati con Geogebra.
https://www.gaussianos.com/cuantas-razones-trignonometricas-existen/
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Valori particolari delle funzioni goniometriche
sin(30Β°)=0
$;
cos(30Β°)=β2$
;
tang(30Β°)=β22
;
cotang(30Β°)=β3 ; sec(30Β°)= 0
345(27Β°)= $
β2 ;
cosec(30Β°)= 0589(27Β°)
= 2;
fig.10
sin(45Β°) = β$$
;
cos(45Β°) = β$$
;
tan(45Β°) = 1; cotan(45Β°) = 1; sec(45Β°) = β2; cosec(45Β°) = β2;
fig.11
sin(60Β°) = β2$;
cos(60Β°) = 0$;
tang(60Β°) = β3;
cotang(60Β°) =β33;
sec(60Β°) = 2;
cosec(60Β°) =2β3
;
fig.12
(Questi disegni, invece, sono ripresi dal sito https://www.youmath.it)
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Raccogliamo questi valori in una tavola
Tavola 4
*****
Qualche considerazione sulle funzioni.
β’ Una funzione f puΓ² ammettere lβinversa f-1. Siamo sicuri che una funzione f ammette inversa f-1 se e solo se essa Γ¨ bigettiva. Per sapere se una funzione Γ¨ bigettiva, deve accadere che una qualsiasi retta parallela allβasse delle x intersechi il suo grafico in un sol punto.
la retta interseca il grafico in due punti, dunque la funzione non Γ¨ bigettiva (vedi fig.13)
ciascuna retta interseca il grafico in un sol punto, dunque la funzione Γ¨ bigettiva (vedi fig.14)
fig.13 fig.14 β’ Inoltre, una funzione f e la sua inversa f-1 hanno grafici che sono
simmetrici rispetto alla bisettrice del Ie III quadrante (vedi figura 15).
fig.15
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Dominio e Codominio delle funzioni trigonometriche Ricordiamo che il
Dominio, o campo di esistenza, di una funzione Γ¨ lβinsieme dei valori della x in corrispondenza di ciascun dei quali esiste il valore della y.
Codominio di una funzione Γ¨ lβinsieme dei valori della y ciascun dei quali Γ¨ corrispondente di un valore della x.
Per le funzioni trigonometriche possiamo fare riferimento alla seguente tabella.
Funzionediretta Dominio Codominio Funzioneinversa Dominio Codominio
y=sen(x) D=[-:$; :$] C=[-1;1] y=arcsen(x) D=[-1;1] C=[-:
$; :$]
y=cos(x) D=[0; π] C=[-1;1] Y=arcos(x) D=[-1;1] C=[0; π]
y=tg(x) D=[-:$; :$] C=β Y=arctg(x) D=β C=[-:
$; :$]
y=cotg(x) D=]0; π[ C=β y=arccotg(x) D=β C=]0; π[
Tavola 5 Attenzione, non bisogna confondere la funzione inversa con la reciproca. Vedi la lezione sulle funzioni inverse e reciproche delle funzioni goniometriche elementari.
***** Equazioni goniometriche Ci sono vari tipi di equazioni goniometriche. 1) equazioni goniometriche elementari. Sono del tipo
sen(x) = m cos(x) = n tang(x) = p
cotang(x) = q sec(x) = r cosec(x) = s
2) equazioni goniometriche del tipo
sen(f(x)) = m cos(f(x)) = n tang(f(x)) = p
contang(f(x)) = q sec(f(x)) = r cosec(f(x)) = s
3) equazioni goniometriche per confronto del tipo
sen(f(x)) = sen(g(x)) cos(f(x)) = cos(g(X)) tang(f(x)) = tan(g(x))
cotang(f(x) = cotang(g(x)) sec(f(x)) = sec(g(x)) cosec(f(x)) = cosec(g(x))
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4) equazioni goniometriche lineari in seno e coseno
aΒ·sen(x) + bΒ·cos(x) + c = 0
5) equazioni goniometriche di 2Β° grado in seno e coseno del tipo
a Β· sen$(x) + b Β· sen(x)cos(x) + c Β· cos$(x) + d = 0
Equazioni goniometriche elementari
1. sen(x) = m Il seno di un angolo Γ¨ lβordinata del punto A della circonferenza a cui lβangolo Γ¨ associato. ordinata AK = BKβ= m (fig.16) Le soluzioni sono: π₯ = πΌΒ° + 2ππ π₯ = (π β πΌΒ°) + 2ππ
Esempio: π ππ(π₯) = 0$
π₯ = :;+ 2ππ
π₯ = dπ β :;e + 2ππ = <
;π + 2ππ fig.16
2. cos(x) = n Il coseno di un angolo Γ¨ lβascissa del punto A della circonferenza a cui lβangolo Γ¨ associato. ascissa OH = n. (fig.17) Le soluzioni sono: π₯ = Β±πΌΒ° + 2ππ
Esempio: cos(π₯) = 0$
π₯ = Β± :2+ 2ππ
3. tan(x) = p La tangente di un angolo Γ¨ il segmento tangente fig.17 che va da un punto A della circonferenza allβasse delle x. segmento tangente AB = p (fig.18) Le soluzioni sono:
π₯ = πΌΒ° + βπ Esempio: tan(π₯) = β3
π₯ =π3+ βπ
4. ππ ππ(π₯) + π cos(π₯) = 0 Posto cos(π₯) β 0 per cui π₯ β :
$+ ππ, si ha fig.18
ππ ππ(π₯)cos(π₯)
+πcos(π₯)cos(π₯)
= 0
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da cui π tan(π₯) + π = 0
quindi tan(π₯) = β =>
E si ricade nel caso del punto 3 di pagina 13.
5. ππ ππ(π₯) + π cos (π₯) + π = 0 (Γ¨ diverso dal caso precedente del punto 4, qui cβΓ¨ il termine noto)
Ci sono piΓΉ modi per risolvere questo tipo di equazione.
5.1. Ricorrendo alle relazioni
π ππ(π₯) =2 tan dπ₯2e
1 + tan$ dx2e; cos(π₯) =
1 βtan$ dx2e
1 + tan$ dx2e
Sostituendo
π2 tan dπ₯2e
1 + tan$ dx2e+ π
1 βtan$ dx2e
1 + tan$ dx2e+ π = 0
Da cui
2π tan dπ₯2e + π β πtan$ d
x2e + π + πtan$ d
x2e = 0
E quindi
(βπ + π)π‘ππ$ d?$e + 2π tan d?
$e + π + π = 0 (5.1.1)
Che Γ¨ unβequazione di 2Β° grado in tan d?$e che, risolta, dΓ due equazioni di primo grado del tipo al punto 3.
NOTA BENE: Questo metodo va bene solo se esiste la tangente di ?
$ , cioè solo se ?
$β :
$+ ππ β π₯ β π + 2ππ.
In altre parole, prima di applicare tale metodo, occorre verificare che π₯ = π + 2ππ sia soluzione
dellβequazione data. Poi si risolve lβequazione in tan d?$e.
5.2. Metodo grafico
Si fa ricorso alla geometria analitica, osservando che π ππ$(π₯) + πππ $(π₯) = 1e ponendo
π ππ(π₯) = ππ cos(π₯) = π. Si risolve, cosi, il sistema
nππ + ππ + π = 0π$ + π$ = 1
La prima equazione rappresenta una retta, la seconda una circonferenza di raggio 1.
5.3. Metodo dellβangolo aggiunto. Eβ il piΓΉ interessante. Dobbiamo solo ricordare che
ππ ππ(π₯) + ππππ (π₯) = ππ ππ(π₯ + πΌ) (1) con π = βπ$ + π$π tan(πΌ) = =>
Allora lβequazione ππ ππ(π₯) + π cos(π₯) + π = 0
Diventa
ππ ππ(π₯ + πΌ) + π = 0 β π ππ(π₯ + πΌ) = βππ
A cui si applica il caso 1 di pag 13.
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*************************************************************************************** (1) Do una dimostrazione. Intanto ππ ππ(π₯ + πΌ) = π(π ππ(π₯) cos(πΌ) + π ππ(πΌ) cos(π₯)) = ππ ππ(π₯) cos(πΌ) + ππ ππ(πΌ)cos(π₯) Per lβidentitΓ dei polinomi, dallβuguaglianza
ππ ππ(π₯) + π cos(π₯) = ππ ππ(π₯) cos(πΌ) + ππ ππ(πΌ)cos(π₯)
si deve avere che π = ππππ (πΌ)ππ = ππ ππ(πΌ) che, elevati al quadrato, danno
π$ = π$πππ $(πΌ)
π$ = π$π ππ$(πΌ)
Sommando membro a membro si ha
π$ + π$ = π$πππ $(πΌ) + π$π ππ$(πΌ) = π$oπππ $(πΌ) + π ππ$(πΌ)p = π$ β 1 = π$
E quindi π$ = π$ + π$
Dividendo membro a membro si ha
π$
π$=π$π ππ$(πΌ)π$πππ $(πΌ)
βπ$
π$= tan$(πΌ) β tan(πΌ) =
ππ
***************************************************************************************
Faccio un esempio di risoluzione di unβequazione del tipo 5 con i vari metodi sopra riportati. Sia lβequazione
2π ππ(π₯) β cos(π₯) β 1 = 0
Γ Ricorro al metodo di cui al punto 5.1. Prima di applicare la (5.1.1), verifico che π₯ = π + 2ππ Γ¨ soluzione dellβequazione.
Sostituisco π₯ = π nellβequazione: 2π ππ(π) β cos(π) = 1 β 2 β 0 β (β1) = 1 β 1 = 1, lβequazione Γ¨ verificata. Applico allora la (5.1.1):
o1 β (β1)pπ + 4 tan(π₯) + 1 β 1 = 0 β 2 π‘ππ$ dπ₯2e + 4 tan d
π₯2e = 0 β2tan d
π₯2e (tan d
π₯2e + 2) = 0
Da cui le due equazioni goniometriche elementari
tan d?$e = 0π tan d?
$e + 2 = 0e si nel caso 3 di pagina 13.
Γ Ora ricorro al metodo grafico di cui al punto 5.2. Pongo π ππ(π₯) = ππ cos(π₯) = π βπ ππ$(π₯) = π$, πππ $(π₯) = π$ βπ ππ$(π₯) + πππ $(π₯) = π$ + π$ = 1. Pertanto si ha il sistema seguente
nπ$ + π$ = 12π β π = 1
La prima equazione rappresenta una circonferenza con centro nellβorigine e raggio 1, la seconda una retta. Ne faccio il grafico e risolvo il sistema che mi dΓ due punti A e B di coordinate A(-1;0) e Bd2
<; @<e.
fig.19 Quindi da A ho:
π = β1cioΓ¨ cos(π₯) = β1 π = 0cioΓ¨π ππ(π₯) = 0;
17
Da B ho:
π =35πππΓ¨ cos(π₯) =
35
π =45πππΓ¨π ππ(π₯) =
45
che sono equazioni goniometriche elementari.
Γ Risolvo lβequazione β3π ππ(π₯) + cos(π₯) + 1 = 0, nella quale π = β3, π = 1, π = 1, col metodo dellβangolo aggiunto.
Calcolo π = βπ$ + π$ β π = β4 = 2,ππππ‘ππππ tan(πΌ) = =>β tan(πΌ) = 0
β2= β2
2β πΌ = arctan dβ2
2e = :
;
Con lβangolo aggiunto lβequazione si scrive
ππ ππ(π₯ + πΌ) + π = 0 β 2π ππ dπ₯ +π6e + 1 = 0 β π ππ dπ₯ +
π6e = β
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che Γ¨ unβequazione goniometrica elementare.
Altri tipi di esercizi.
1) Determinare le condizioni a cui deve soddisfare il parametro a affinchΓ© sia soddisfatta lβuguaglianza
(2a-3)cos(π₯)=-a+4 nel 2Β° quadrante. Risolvo
Lβuguaglianza si scrive cos(π₯) = A>B@$>A2
; poichΓ© le x stanno nel secondo quadrante, esse devono
essere negative. Inoltre il codominio della funzione coseno Γ¨ C = [- 1;1]. Ma noi dobbiamo considerare solo β1 β€ cos(π₯) β€ 0; pertanto dobbiamo risolvere le disequazioni
β1 β€βπ+42πβ3 β€ 0
Che equivalgono al sistema
2β1 β€
βπ + 42π β 3
βπ + 42π β 3 β€ 0
le cui soluzioni sono π β€ β1 β π β₯ 4. 2) Determinare le condizioni a cui deve soddisfare il parametro k affinchΓ© sia soddisfatta lβuguaglianza
π‘π(π₯) =2ππ + 2
nel 1Β° quadrante. Risolvo Le x nel primo quadrante sono positive; il codominio della tangente Γ¨ C=β Dobbiamo risolvere la disequazione
π‘π(π₯) β₯ 0
cioè (44.(
β₯ 0,le cui soluzioni sono π < β2 β¨ π β₯ 0.
3) Dato π‘π(π₯) = 0< , calcolare cos(π₯).
Risolvo
In base alla (4) di pag.8, che qui riporto per comoditΓ πππ (π₯) = 0βD0BEF!(?)
, si ha
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πππ (π₯) =1
βX1 + π‘π$(π₯)=
1
βy1 + (15)$=
1
βy25 + 125
= β5β26
4) Determinare il dominio della funzione y = arcsen(4π₯ β 3)
Risolvo PoichΓ© il dominio dellβarcoseno Γ¨ [-1;1], allora si ha
-1β€ 4π₯ β 3 β€ 1 βnβ1 β€ 4π₯ β 34π₯ β 3 β€ 1
Dal sistema, risolto, si ha il dominio
π· = |12; 1}
5) Calcolare sen(arctg(1))
Risolvo Eβ una funzione composta. Calcoliamo prima il valore della funzione interna
ππππ‘π(1) = :@
e quindi π ππ d:@e = β$
$
6) Determinare il dominio della funzione π¦ = arccos (βπ₯$ + 2π₯)
Risolvo PoichΓ© il dominio dellβarco coseno Γ¨ D = [-1;1], allora si ha
-1β€ βπ₯$ + 2π₯ β€ 1 βοΏ½β1 β€ βπ₯$ + 2π₯βπ₯$ + 2π₯ β€ 1
che, risolto, fornisce il dominio π· = οΏ½1 β β2; 1 + β2οΏ½
7) trovare il dominio e la funzione inversa, restringendo tale dominio se necessario (per avere lβinversa bisogna restringere il dominio in modo che la funzione sia bigettiva), della funzione
π¦ = arccos(π₯ + 12π₯
)
Risolvo PoichΓ© il dominio dellβarco coseno Γ¨ [-1;1], si ha
β1 β€π₯ + 12π₯
β€ 1 βοΏ½β1 β€
π₯ + 12π₯
π₯ + 12π₯ β€ 1
che, risolto, dΓ
π· = οΏ½π₯ β€ β13β¨ π₯ β₯ 1}
Per lβinversa: cos(π¦) = cos darccos d?B0$?ee = ?B0
$?β π₯ = 0
$ 345(G)A0
Scambiando la x con la y si ha
π¦ =1
2 cos(π₯) β 1
Puoi inventare tu tanti esercizi ai quali applicare le relazioni (1), (2), (3), (4) e (5) (ma anche altre relazioni non riportate in questi appunti, ma che si ricavano facilmente, a seconda dellβesercizio).
Per esercizi di ripetizione sulle equazioni ti rimando al sito: https://www.youmath.it/lezioni/algebra-elementare/equazioni/153-equazioni-trigonometriche.html