Lezione Del 2 Marzo

4
Lezione del 2 Marzo Due domande di premessa 1) Che cos’è la filosofia ? e 2) Perché un corso su Nietzsche. Per una legittimazione di un corso didattico ci si può rifare ad un’idea di filosofia per la quale Nietzsche si presenta come una necessità. Con Heidegger interprete di Nietzsche si può intendere il posto preminente di quest’ultimo, per quanto riguarda invece l’idea di filosofia è da Hegel che bisogna ritrovarne una particolare: la filosofia è il proprio tempo appreso nel concetto, definizione che si può rinvenire nel detto antico veritas filia temporis, questo è il paradigma ermeneutico del corso. (Lineamenti di filosofia del diritto di Hegel) Di fatto è nel 23 con il corso sull’Ontologia ed ermeneutica indicherà la storia nell’effettività dell’esserci di volta in volta, l’oggi è la tematizzazione, esso è da ricercare all’interno della domanda sul senso dell’essere in relazione al niente in luce di un ente particolare che è l’uomo, che è soggettività, l’oggi è quello della tecnica, il mondo della tecnica è l’essenza della contemporaneità. La situazionalità storico-fattizia dell’esserci diviene mezzo e tematizzazione della domanda dell’essere e dell’oggi - non si devono usare termini come uomo o soggetto - la domanda sull’essere si risolve come questione sulla tecnica, misurarsi con il proprio tempo. Questo oggi, questo tempo si mostra come irrimediabilmente così, noi siamo gettati in questo tempo, in questo oggi. Heidegger in questo senso si muove all’interno della filosofia hegeliana per quanto riguarda la risposta sul senso della filosofia, risoluzione della prima domanda. Per la seconda domanda si può rispondere in conseguenza con la prima, Nietzsche è un esempio di chi ha interpretato il proprio tempo è l’esempio della risposta della prima domanda, pensatore del potenziamento dell’individualità, idea che continua tuttora. Nietzsche si presenta ancora come interprete dell’oggi heideggeriano, il suo tempo è ancora il nostro nella parte essenziale. Heidegger: anche la filosofia è figlia del suo tempo, è l’espressione del proprio tempo espresso tramite il concetto. ( come per Hegel )

Transcript of Lezione Del 2 Marzo

Page 1: Lezione Del 2 Marzo

Lezione del 2 Marzo

Due domande di premessa

1) Che cos’è la filosofia ? e 2) Perché un corso su Nietzsche.

Per una legittimazione di un corso didattico ci si può rifare ad un’idea di filosofia per la qualeNietzsche si presenta come una necessità. Con Heidegger interprete di Nietzsche si puòintendere il posto preminente di quest’ultimo, per quanto riguarda invece l’idea di filosofia èda Hegel che bisogna ritrovarne una particolare: la filosofia è il proprio tempoappreso nel concetto, definizione che si può rinvenire nel detto antico veritas filiatemporis, questo è il paradigma ermeneutico del corso. (Lineamenti di filosofia del dirittodi Hegel)

Di fatto è nel 23 con il corso sull’Ontologia ed ermeneutica indicherà la storia nell’effettivitàdell’esserci di volta in volta, l’oggi è la tematizzazione, esso è da ricercare all’interno delladomanda sul senso dell’essere in relazione al niente in luce di un ente particolare che èl’uomo, che è soggettività, l’oggi è quello della tecnica, il mondo della tecnica èl’essenza della contemporaneità. La situazionalità storico-fattizia dell’esserci diviene mezzoe tematizzazione della domanda dell’essere e dell’oggi - non si devono usare termini comeuomo o soggetto - la domanda sull’essere si risolve come questione sulla tecnica, misurarsicon il proprio tempo.

Questo oggi, questo tempo si mostra come irrimediabilmente così, noi siamo gettati in questotempo, in questo oggi. Heidegger in questo senso si muove all’interno della filosofiahegeliana per quanto riguarda la risposta sul senso della filosofia, risoluzione dellaprima domanda.

Per la seconda domanda si può rispondere in conseguenza con la prima, Nietzsche è unesempio di chi ha interpretato il proprio tempo è l’esempio della risposta dellaprima domanda, pensatore del potenziamento dell’individualità, idea che continua tuttora.Nietzsche si presenta ancora come interprete dell’oggi heideggeriano, il suo tempo è ancorail nostro nella parte essenziale.

Heidegger: anche la filosofia è figlia del suo tempo, è l’espressionedel proprio tempo espresso tramite il concetto. ( come per Hegel )

Page 2: Lezione Del 2 Marzo

Quella di Nietzsche è la domanda sulla sostenibilità dell’individualità dell’individuomoderno ha prestato a se stesso, ci invita a vedere come noi siamo figli di questo tempo.

La domanda che unisce e chiude le prime due è :Cosa significa essere un’individualitàoggi, in questa modernità, nella storicità-fattizia? Perché allora siamo ancoraall’ombra di Nietzsche? (Io vi racconto i prossimi due secoli)

L’apparenza nietzschiana come destino, non nel suo senso soggettivo, questaautoenunciazione deve essere vista non nel suo senso riduttivo come destino aposteriori, ma è un destino necessario a priori, vede ciò che ci era stato predestinato, eccola categoria del nichilismo, egli è un destino perché nel suo pensiero scorgiamo il mondo cheegli ci annunciava ed in cui siamo ancora oggi, diagnostico della cultura per cuibisognava trovare le forme, da qui la grecia e la cultura wagneriana, la prima farà ponte fra ilmito greco e l’epoca tedesca contemporanea tedesca.

La prognosi nietzschiana è infausta se non si fossero riattivate delle fonti vitali alla ragionetedesca, la cultura tedesca di metà ottocento era a rischio di perire per eccesso di razionalità.

In questa diagnosi è utile prestare attenzione al pensiero sociologico di Ulrich Beck di cui Lasocietà del rischio, verso una seconda modernità, studioso della società, questa società, comepiena epifania dell’individuo, esso è il nuovo totem sociale e sociologico dellasocietà post-industriale, elemento essenziali di questa società la pan-individualizzazione, ma il sé si può ridurre al selfie - esso, il sé, andrebbe ripensato allesue radici comunitarie (senso ultimo del tema del corso)? Nell’avanzatadell’individualità si riscontra una democratizzazione che le è parallela eNietzsche ne è un grande analista e precursore di analisi.

Nietzsche che è letto come anti-hegeliano per il suo mettere in discussione il sistema e lacriticità dello stesso.

La società del rischio di Beck è la modernità riflessiva, non nel senso di una riflessione sustessa, ma una modernità speculare, si guarda nello specchio con un occhio diperplessità, una società che vive il disincanto del disincanto, il modernismo con larivoluzione industriale è il primo disincantamento dal pre-moderno - esempio della morte diDio nietzscheiana - la nuova modernità vive il secondo disincanto, l’igenua fede dellascienza è divenuta la domanda sulla questione ecologica, la domanda sulla crisi disenso delle nuove libertà, sulle questioni eticamente sensibili, da qui la nuova

Page 3: Lezione Del 2 Marzo

religione della cultura contemporanea che è la religione dell’individuo, il totemdell’individuo.

Il problema di Beck è: l’individuo massa nella sua evoluzione diviene la grande individualitàsviluppata quasi romanticamente, (fuori testo Mazzarella dice: il ritratto non sarà allora fattosolo più a Wagner ma anche al portiere del camerino di Wagner).

Il rischio nell’età globale, l’analisi di Beck potrebbe diventare un’analisi sulla questioneumana, intesa filosoficamente, << nel mondo occidentale ed aldilà di esso - fuori testo diMazzarella: caratterizzazione di questa epoca come epoca della globalizzazione, il mondooccidentale è il paradigma dell’occidentalizzazione del mondo globale, laclassifa economica è il terreno dell’occidente - non c’è un desiderio più diffuso che quello dicondurre una vita propria, chi oggi viaggia in Europa, ovviamente gli Stati Uniti, ma anchein Sud America e chiede cosa muove persone … si sentirà rispondere: soldi, lavoro, potere,amore, Dio, ma costaterà anche quanto siano forti le suggestioni del suoindividualismo … spazio significa il proprio spazio, amore significa il legamedi singole biografie che tendono a separarsi.

Avere una vita propria, domanda contemporanea, ma questa non vi è stata da sempre e persempre, questa divenuta storicamente è un’invenzione della modernità, si è staccatastoricamente dall’idea contraria … conquistarsi una vita propria ha significatostaccarsi da schemi sociali dove l’enfasi sull’individuo è stata vista come una devianzaanticomunitaria, qualcosa che mette a rischio il legame sociale, l’individualità era perpochi, il valore contrario è l’idea dell’omologazione. Vi è una tensione fral’elemento conformistico, non in senso deteriore, senza giudizio di valore, un legamedel doppio vincolo, l’autocentratura, e cioè l’indivudalità, e dall’altro la compatibilitàdi questo legame delle individualità.

Con il romanticismo avanza la democratizzazione dell’individualità, l’appartenenzaall’universale è contestata, il passaggio da un’essere-assieme-degli-uomini, il tessutodella comunità, al vantaggio delle reti autonome degli individui, l’idea di associazione,personale scelta che si costruisce, il paradigma è la società per azioni, questa valorizzazionedell’individualità, e cioè la sacralità terrena ottenuta dall’autonomia dell’individuo comeprincipio base XXXX, la sociologia di Beck in termini non ostili, senza una scelta fra iparadigmi, al contrario di Baumann, cerca di comprendere le positività di questo paradigma ele sue negatività.

Page 4: Lezione Del 2 Marzo

Il passaggio dell’economia legata alla terra all’economia di fabbrica ti richiedevauno sganciamento dai vincoli del primo, il lavoro diviene un libero mercato,l’uomo si deve sganciare da una serie di legami fondamentali, un rapporto distanziarietà e da qui un’implementazione del valore dell’individualità che è poi inrapporto al genere dell’uomo che implementa una vita propria, l’essenza diquest’ultima era nelle mani soltanto dei mantenitori di famiglia, un uomo; la catena dimontaggio è poi il paradigma del lavoro industriale con tutto ciò che ne comporta. Ma il“privilegio” dell’uomo è visto come dimezzamento, (esempio del neo-realismocinematografico), la famiglia tradizione muta nel mutare del processo prima di lavoro poi diindividualizzazione, l’individuo uomo del libero lavoro ha ancora dietro delle retitradizionali che poi vengono rotte nella società post-industriale, che è la secondamodernità, in questo ultimo sviluppo anche la donna ha il suo libero lavoro e rompe illegame tradizione che restava all’uomo del primo modernismo industriale, saturandol’individualizzazione, la distinzione di genere finisce con la seconda modernità,nasce l’aspettativa modernizzante di una vita propria. Il nucleo naturaleantropologico ora viene demandato alla decisione dell’individuo, a partiredagli anni ottanta, si pensi all’omosessualità, questa è la diagnosi di Beck.

La domanda da porsi allora è, cos’è allora l’individualizzazione nella modernità cheabitiamo? L’unità di produzione sociale è l’individuo affidato al suo mondo alle sue scelte,questo è il compimento dell’individualizzazione.

Vi sono dei costi a questa individualizzazione? Essa è sostenibile? Qual è modello diindividualità in cui siamo?