Lezione 2 29-10-10
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Le cavità del corpo umano

OBIETTIVI
1. Conoscenza delle componenti strutturali del corpo umano
CELLULETESSUTIORGANI
APPARATI E SISTEMI
2. Capacità di correlare le funzioni a specifiche strutture

COMPOSIZIONE CHIMICA DEL CORPO UMANO

I livelli di organizzazione del Corpo Umano:dall’Organismoall’atomo

Caratteristiche degli organismi pluricellulari
Le cellule si riuniscono in tessuti con
specializzazione funzionale
Il patrimonio genetico delle cellule si
esprime in maniera differenziale in
maniera da acquisire caratteristiche
distintive (differenziamento)
La moltiplicazione cellulare
(accrescimento) si differenzia dalla
moltiplicazione dell’organismo
(riproduzione)

UNITA’ DI MISURA
• 1 = 1/1.000 di mm
• 1Å = 1/10.000 di
• 1 nm = 10 Å

Citologia
La cellula è la più piccola entità capace di manifestare in modo autonomo le funzioni vitali e costituisce l’unità di struttura e di funzione di tutti gli organismi viventi

Funzioni vitali degli organismi viventi
1- Irritabilità o responsività2- metabolismo ed escrezione3- movimento4- crescita e differenziamento5- riproduzione6- morte

La cellula “tipo”
Gli elementi strutturali che costituiscono le
caratteristiche comuni alla maggior parte delle
cellule sono rappresentati da:
- la membrana plasmatica o membrana
cellulare
o plasmalemma
- il citoplasma
- il nucleo

Il tessuto epiteliale
• Origina da tutti e tre i foglietti embrionali ed è
costituito prevalentemente da cellule fittamente
stipate e unite tra loro attraverso giunzioni
intercellulari.
• Nel tessuto epiteliale, il materiale intercellulare è
presente in quantità molto limitata.

Caratteristiche del tessuto epiteliale
Cellularità
Polarità
Ancoraggio
Avascolarità
Rigenerazione

Il tessuto epiteliale
• Forma lamine cellulari e cordoni solidi.
• Le lamine cellulari rivestono la superficie
esterna del corpo e le cavità interne,
costituendo gli epiteli di rivestimento.
• I cordoni solidi sono formati da cellule
secernenti e costituiscono gli epiteli
ghiandolari

Il tessuto epiteliale
• Oltre agli epiteli di rivestimento ed agli
epiteli ghiandolari, il tessuto epiteliale
comprende gli epiteli sensoriali e gli epiteli
particolarmente differenziati

Gli epiteli
di rivestimento

Gli epiteli di rivestimento
• Possono presentarsi sotto due aspetti:
- monostratificati o semplici
- pluristratificati o composti

• La forma delle cellule dà il nome all’epitelio.
Cellule pavimentose o piatte
- cubiche o isoprismatiche
- cilindriche o batiprismatiche

Gli epiteli di rivestimento:
morfologia delle cellule

Classificazione degli epiteli di
rivestimento
• Gli epiteli si classificano in base al numero
degli strati cellulari sovrapposti e alla forma
delle cellule che costituiscono la lamina
cellulare o, nel caso di un epitelio composto,
della forma delle cellule dello strato
superficiale

Classificazione degli epiteli di
rivestimento
Epitelio cubico semplice
Epitelio pavimentoso stratificato

Epitelio pavimentoso semplice

Epitelio cubico semplice

Epitelio cilindrico semplice

Epitelio cilindrico semplice con orletto a spazzola

Epitelio cilindrico semplice con ciglia

Epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato

Epitelio pavimentoso stratificato cheratinizzato

Epitelio pseudostratificato

Epitelio di transizione

Epiteli di rivestimento: le caratteristiche
morfologiche sono strettamente correlate alla
funzione

• Tutte le lamine epiteliali poggiano su
tessuto connettivo, con l’interposizione di
una membrana basale

La membrana basale (mb)
• Si trova nei punti in cui le cellule (tranne
quelle connettivali) vengono in contatto con
la sostanza intercellulare del tessuto
connettivo. E’ formata da molecole
complesse secrete sia dalle cellule epiteliali
che connettivali.
• E’ formata da una lamina basale ed una
lamina reticolare.

• Gli epiteli di rivestimento sono avascolari.
Pertanto, la loro nutrizione viene assicurata
dai vasi sanguiferi del tessuto connettivo
sottostante.

• Negli epiteli stratificati, gli scambi nutritizi
vengono facilitati dal fatto che tali tessuti
inviano nel connettivo delle propaggini, le
creste epiteliali, tra le quali si interpongono
le papille connettivali.

Gli epiteli di rivestimento
• Gli epiteli di rivestimento ed il sottostante
tessuto connettivo costituiscono strutture
funzionalmente inscindibili, definite
membrane

Gli epiteli di rivestimento
• Le membrane che rivestono le superfici
interne del corpo in comunicazione con
l’esterno prendono il nome di mucose

Gli epiteli di rivestimento
• Le membrane che rivestono superfici
interne del corpo non comunicanti con
l’esterno prendono il nome di sierose
(pleure, pericardio e peritoneo)

Gli epiteli di rivestimento
• La membrana che riveste la superficie esterna del
corpo prende il nome di cute o pelle.
La lamina epiteliale forma l’epidermide e quella
connettivale forma il derma.
Il tessuto connettivo che si trova sotto il derma
prende il nome di ipoderma e contiene tessuto
adiposo in varia quantità (pannicolo adiposo
sottocutaneo)

CUTE

La cute
Costituisce una barriera che protegge i tessuti
sottostanti dall’invasione batterica, da offese di
natura chimica, meccanica, termica e fotica, regola
le perdite di calore ed impedisce l’evaporazione
dei liquidi tissutali.
Svolge anche funzioni biochimiche specializzate,
tra cui la produzione di vitamina D.

L’epidermide
• E’ un epitelio pavimentoso stratificato detto
cheratinizzato, perché le sue cellule
subiscono il processo di cheratinizzazione.
Attraverso questo processo, le cellule vive
si trasformano in lamelle cornee prive di
vita che desquamano.

L’epidermide
A- strato basale
B- strato spinoso
C- strato granuloso
D- strato lucido
E- strato corneo

Citomorfosi

Citomorfosi
Cellula cornea
Cellula basale

L’epidermide
I diversi strati dell’epidermide, dalla
profondità alla superficie libera, rappresentano
stadi differenti della maturazione dei cheratinociti.
I primi tre strati sono metabolicamente attivi,
mentre quelli più superficiali costituiscono la zona
corneificata

Oltre ai cheratinociti, nell’epidermide si trovano altre cellule, meno numerose, che non partecipano al processo di costante sostituzione
Queste cellule sono rappresentate da:
- Melanociti
- Cellule di Langerhans
- Cellule di Merkel

I melanociti
Sono le cellule produttrici di pigmento.
Il loro citoplasma contiene i melanosomi,
organuli delimitati da membrana e
contenenti il pigmento.

Cellule di Langerhans o cellule
dendritiche
Si trovano sparse in tutta
l’epidermide, alla base
dello strato spinoso,
derivano dal midollo osseo
e vengono continuamente
ricambiate
Sono importanti nei
meccanismi di difesa cellulare

Cellule di Merkel
Si trovano alla base
dell’epidermide e sono in
rapporto con terminali
nervosi del tipo dei
meccanocettori

Il tessuto epiteliale: epiteli sensoriali
• Sono formati da cellule specializzate nella
recezione degli stimoli dall’ambiente
esterno.
• Tali cellule sono definite cellule sensoriali
secondarie, per distinguerle dalle cellule
nervose con funzione recettoriale che si
definiscono cellule sensoriali primarie.

Il tessuto epiteliale: epiteli sensoriali
Tra le cellule sensoriali secondarie sono
comprese:
- le cellule gustative
- le cellule acustiche
- le cellule sensoriali dell’apparato
vestibolare

Epiteli particolarmente differenziati
• Sono compresi in questo gruppo alcuni
epiteli, con caratteristiche diverse tra loro,
che si differenziano per svolgere funzioni
specializzate, come lo smalto dei denti, i
peli, i capelli, le unghie e il cristallino
dell’occhio.


Il tessuto epiteliale ghiandolare
Gli epiteli secernenti sono costituiti da
cellule che, nel corso del
differenziamento, si sono specializzate
nella funzione secretoria
Le cellule secernenti si raggruppano a
costituire complessi di forma e volume
variabile: le ghiandole

Il tessuto epiteliale ghiandolare
Tuttavia, esistono singole cellule secernenti
isolate, intercalate lungo un comune epitelio
di rivestimento.
Esse costituiscono le ghiandole unicellulari.

Le ghiandole
Vengono classificate in:
- ghiandole esocrine
- ghiandole endocrine

Le ghiandole esocrine
Sono provviste di un condotto escretore
che trasporta il secreto o sulla superficie
esterna del corpo o in cavità interne
comunicanti con l’esterno

Le ghiandole endocrine
Sono prive di condotto escretore e,
pertanto, rilasciano il prodotto della
loro secrezione nei capillari
sanguiferi

Ghiandole
esocrine
Ghiandole
endocrine
Tutte le ghiandole originano da una membrana epiteliale

Ghiandole esocrine

Ghiandole esocrine unicellulari
Sono costituite dalle
cellule caliciformi
mucipare, che si
Trovano negli epiteli di
rivestimento di alcuni
tratti degli apparati
digerente e respiratorio

Ghiandole esocrine pluricellulari
(GEsP)
Adenomero
Dotto escretore

Classificazione delle GEsP in base alla sede
nella quale si trovano
In base alla loro ubicazione, le GEsP vengono
distinte in:
- intraepiteliali
- extraepiteliali

GEsP intraepiteliali
Sono contenute nello spessore di un epitelio di
rivestimento e sono estremamente rare
nell’uomo.
Infatti, si trovano nell’epitelio respiratorio
delle cavità nasali e nell’uretra maschile

GEsP intraepiteliali
• Tuttavia, esistono
nell’uomo membrane
secretorie in cui tutto
l’epitelio di rivestimento
è formato da cellule
secernenti (epitelio
gastrico)

GEsP extraepiteliali
Sono situate al di fuori dell’epitelio e vengono
distinte in:
- parietali (contenute nella parete dell’organo
nel quale riversano il secreto)
- extraparietali (poste al di fuori della parete
dell’organo in cui sbocca il loro dotto
escretore)

GEsP parietali

GEsP extraparietali

Classificazione delle GEsP in base alla
forma dell’adenomero
a-tubulari
b-alveolari
c- acinose

Classificazione delle GEsP in base
alla natura del secreto
In base alla natura del secreto, le ghiandole
esocrine si distinguono in:
- ghiandole sierose
- ghiandole mucose
- ghiandole miste

Ghiandole sierose
• Elaborano un secreto chiaro, fluido,
acquoso,contenente enzimi.
• Comprendono la maggior parte delle grosse
ghiandole, quali il pancreas esocrino.

Ghiandole mucose
• Producono un secreto di natura viscosa, la
mucina che, a contatto dell’acqua, si
trasforma in muco

Ghiandole miste
• Presentano una porzione sierosa ed una mucosa,
in percentuale diversa a seconda del tipo di
ghiandola.
• In alcuni casi, le cellule sierose sono sistemate
all’esterno di quelle mucose e, in sezione,
presentano l’aspetto di una semiluna, definita
semiluna di Giannuzzi

Aspetti morfologici di
una ghiandola mista

Le cellule mioepiteliali
In alcune ghiandole, interposte tra le cellule
secernenti dell’adenomero e la membrana
basale, si trovano cellule simili alle cellule
muscolari lisce, definite cellule mioepiteliali
o cellule a canestro. Esse avvolgono gli
elementi secernenti, favorendo la
progressione del secreto dall’adenomero
verso i condotti escretori

Ghiandole endocrine
• Versano nel sangue il prodotto da loro
elaborato, detto ormone.
• Gli ormoni agiscono regolando
l’attività metabolica di determinati
distretti tissutali, anche se situati a
notevole distanza dalla ghiandola.
• Gli organi, sulle cui cellule gli ormoni
agiscono, vengono detti organi
bersaglio

Organi bersaglio
• Il riconoscimento dell’organo bersaglio
avviene grazie alla presenza, sulla
membrana delle cellule che lo
costituiscono, di recettori specifici ai quali
si lega l’ormone.
• Il legame recettore-ormone viene
convertito, all’interno della cellula, in
messaggi che ne modificano le attività
metaboliche.

Ghiandole endocrine
• Le ghiandole endocrine vengono
classificate in base a due criteri:
• - citologici (ultrastrutturali)
• - strutturali

Classificazione delle ghiandole endocrine in
base ai caratteri citologici
• -ghiandole a secrezione polipeptidica
glicoproteica e aminica
• -ghiandole a secrezione steroidea

Classificazione morfologica delle
ghiandole endocrine
• Sulla base della loro struttura, le ghiandole
endocrine si distinguono in:
- ghiandole a cordoni solidi o cordonali
- ghiandole ad isolotti o insulari
- ghiandole a follicoli chiusi o follicolari
- ghiandole interstiziali

Ghiandole a cordoni solidi
- Ipofisi
- Epifisi
- Paratiroidi
- Surrene

Ghiandole a
cordoni solidi

Ghiandole a isolotti

Ghiandole a follicoli chiusi

Ghiandole interstiziali: Cellule di Leydig

I tessuti trofomeccanici o
connettivi
• Connettono tessuti diversi,
costituiscono le strutture di sostegno e
di protezione dell’organismo,
svolgono funzioni trofiche
• Sono caratterizzati da uno spiccato
polimorfismo

Caratteristiche comuni dei tessuti
trofomeccanici o connettivi
I tessuti trofomeccanici originano tutti dal
mesenchima, un tessuto tipicamente
embrionale.
Per questo motivo vengono anche definiti
tessuti di origine mesenchimale

Tutti i tessuti trofomeccanici, a
differenza degli altri tessuti, sono
costituiti da cellule e da una
abbondante sostanza
intercellulare

Classificazione dei tessuti connettivi
• 1- Tessuti connettivi propriamente detti
• 2- Tessuti connettivi di sostegno
• 3- Tessuti connettivi liquidi

Tessuti connettivi propriamente detti
a- tessuto connettivo lasso
b- tessuto connettivo denso
c- tessuto reticolare
d- tessuto elastico
e- tessuto adiposo

Tessuti connettivi di sostegno
a- tessuto cartilagineo
b- tessuto osseo

Tessuti connettivi liquidi
a- sangue
b- linfa