04. IV Lezione - Il criterio paretiano e la "nuova" economia del benessere
Lezione 04
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11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
Lezione n. 4
Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale
Ing. Elena De Toni
MAGGIO-GIUGNO 2010
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
Programma lezione
- Caratteristiche termofisiche dei serramenti
- Sistemi di riscaldamento passivo
- Sistemi di raffrescamento passivo
- Confronto tra sistemi di trasporto
- Energia e sistema produttivo - TEE, ESCO
- Impronta ecologica (cenni)
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
SUPERFICI VETRATE
OBIETTIVI PRIMARI:
Illuminazione
Relazione con l’esterno
Ventilazione
OBIETTIVI SECONDARI:
Confort termico e acustico
Sicurezza
Aspetto estetico
Sistemi solari attivi e passivi
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
CLIMA ESTERNO
FREDDO:
>GUADAGNO SOLARE
< DISPERSIONI
CALDO:
CONTROLLO RADIAZIONE
RAFFRESCAMENTO
TEMPERATO:
ENTRAMBI I REQUISITI!
Sistemi solari attivi e passivi
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
ILLUMINAZIONE
Dipende da:
Schermature
Utilizzo luce artificiale
Orientamento: a nord non servono schermature, a sud sfrutto l’inclinazione
inverno/estate, a est ed ovest devo prevedere schermi verticali
Sistemi solari attivi e passivi
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
CARATTERISTICHE TERMOFISICHE DEL VETRO
TRASMISSIONE LUCE
DISPERSIONE TERMICA
GUADAGNO TERMICO
ILLUMINAMENTO
Sistemi solari attivi e passivi
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
CARATTERISTICHE TERMOFISICHE DEL VETRO
U=quantità di calore per unità di superficie e per unità di gradiente termico
interno/esterno (W/mqK)
Attenzione: il vetro non è omogeneo, quindi devo considerare la Utotale,
che media i valori del vetro, sel serramento, dell’eventuale schermatura.
Es.: telai in legno e PVC offrono isolamento termico, i serramenti in alluminio
necessitano di “TAGLIO TERMICO”, separazione tra infisso e controtelaio
tramite giunti (ad es. in poliammide rinforzata con fibra di vetro)
Sistemi solari attivi e passivi
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
CARATTERISTICHE TERMOFISICHE DEL VETRO
RADIAZIONE SOLARE: TRASMESSA
RIFLESSA
ASSORBITA
g = Energia totale entrante
Energia incidente
g = somma energia trasmessa diretta ed energia assorbita e riemessa
g = Ts + As*f
(Ts = coefficiente di trasmissione, As=coeff. di assorbimento, f=frazione di
energia assorbita e riemessa (Utot/he)
Sistemi solari attivi e passivi
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
q=g*I + Utot(Te-Ti)
q=flusso di calore
g=coeff. energia entrante
I=radiazione incidente
Utot=trasmittanza del serramento
Es:
Vetro singolo: g=0,82
Vetro singolo selettivo: g=0,66
Doppio vetro normale g=0,70
Doppio vetro selettivo g=0,64
Sistemi solari attivi e passivi
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
EFFETTO SERRA
RADIAZIONE SOLARE: LUNGHEZZA D’ONDA 0,78 µm– 4 µm
Vetro chiaro: trasmissione g pari a circa 83%
La radiazione trasmessa all’interno dell’ambiente fa aumentare la
temperatura dei corpi interni che riemettono calore a lunghezza d’onda
molto maggiori. Per tali lunghezze d’onda il vetro ha coefficiente di
trasmissione pari a 0.
Sistemi solari attivi e passivi
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
Il vetro convenzionale non va bene per:
CLIMA FREDDO:
TEMPERATURA VETRO BASSA, NO BENESSERE INTERNO, ALTA U
CALDO:
ALTA g, SURRISCALDAMENTO PER
EFFETTO SERRRA
TEMPERATO:
ENTRAMBI I PROBLEMI!
Sistemi solari attivi e passivi
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
Vetri alternativi:
Devo variare uno o più parametri termofisici:
U (trasmittanza)
G (apporto termico solare)
Tv (coefficiente trasmissione luminosa)
OBIETTIVI:
Isolamento termico
Controllo solare
Prestazioni miste
Sistemi solari attivi e passivi
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
Valori indicativi:
Sistemi solari attivi e passivi
TvUc (vetro)g
>70<260Clima freddo
>70<2,550Clima mite
>60<440Clima caldo
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
Esempi vetri alternativi (vetrocamera 6-12-6 mm):
Sistemi solari attivi e passivi
672,848est colorato, int chiaro
731,968est. chiaro, int. basso
emissivo
TvUc (vetro)g
641,644est.selettivo, int chiaro
792,872esterno chiaro/interno
chiaro
895,782chiaro singolo
Vetro colorato: verde, alto assorbimento, alta trasmissione luminosa
Basso emissivo: <calore per irraggiamento
Selettivo: basso emissivo, alta trasmissione luminosa
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Soluzioni:
No utile aumentare spessore vetro (alta conduttività)
meglio: ulteriore lastra vetro + intercapedine d’aria con distanziatore e
sigillanti.
Aria: disidratata (no condensa) o gas ad elevata massa molecolare
Spessore: 6-12 cm (no moti convettivi)
Trattamenti superficiali vetro con metalli e ossidi (>isolamento, >controllo
solare)
Vetri colorati: alto assorbimento radiazione
Vetrocamera evacuata: ? (300euro/mq)
Sistemi solari attivi e passivi
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Soluzioni:
Materiali trasparenti isolanti (TIM):
A. aerogel (struttura silicea trasparente porosa) inserita all’interno di
vetrocamera bassoemissivo (ottengo Uc=0,44, Tv=0,74, g=45%)
B. sistemi geometrici (estrusione vetro o materiale plastico): incanala le
riflessioni, <trasmissione, migliore diffusione luce (260euro/mq)
Vetrate cromogeniche
Modulano spettro trasmissione al variare dell’intensità luminosa
(fotocromici) o della Temperatura (termocromici) o di un campo
elettrico (elettrocromici), tramite cristalli liquidi e particelle sospese.
Sistemi solari attivi e passivi
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Soluzioni:
Vetrate selettive:
Impediscono radiazione incidente con angolo elevato e lascia passare
radiazione normale, tramite deposito di materiale anisotropo o
tramite lamelle (350 euro/mq)
Sistemi solari attivi e passivi
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Sistemi solari attivi e passivi
SISTEMI DI PROTEZIONE SOLARE
PROBLEMA: surriscaldamento
SOLUZIONE PRATICA: blocco e rifletto la radiazione solare prima del vetro (all’esterno)
Gamma prodotti e soluzioni ampia in funzione di:
-Ubicazione
-Tipo di edificio
-Strategie globali di illuminazione, riscaldamento, raffrescamento
-Orientamento della parete
-POTENZIALE ARCHITETTONICO DA CONSIDERARE IN FASE PRELIMINARE
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Sistemi solari attivi e passivi
REQUISITI:
Protezione estiva
Apporto solare invernale
ventilazione naturale
Illuminazione naturale
Devo agire sui componenti della radiazione
DIRETTA
DIFFUSA
RIFLESSA
EFFICIENZA DELLA SCHERMATURA:
FATTORE DI SCHERMATURAFs=radiazione che arriva sulla superficie “protetta”/radiazione totale
g=Fs x g x I + Utot (Te-Ti)
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Sistemi solari attivi e passivi
SCHERMI FISSI E MOBILI:
a. Disposizione
(verticali, orizzontali, obliqui)
a. Posizionamento
(esterno, interno, all’interno del vetro)
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Sistemi solari attivi e passivi
SCHERMI FISSI
Metodo più efficace: intercetto la radiazione prima che investa il vetro
Riduco fino all’80% l’energia termica entrante.
Es.: ELEMENTI STRUTTURALI: balconate, aggetti orizzontali, aggettiverticali
ELEMENTI NON STRUTTURALI: tettoie, frangisole, vegetazione
Riferimento normativo: norma UNI 10344 (calcolo ombre portate daaggetti)
NB: geometria aggetto (profondità, larghezza, altezza dall’elemento vetrato)
Programma: ecotect
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Sistemi solari attivi e passivi
SCHERMI MOBILI
Interni: tende, schermi, venezianeEsterni: persiane, scuri…Interni, esterni o all’interno del sistema vetrato: frangisole (brisesoleil)Controllo: manuale, servoassistito con consenso manuale o pilotato (sensori fotoelettrici).Elementi mobili tipo lamelle: angolo di ombreggiamento maggiore dell’angolo di taglioValutare rapp. apporto solare/isolamento termico (es. scuri)Valutare posizione (stress termico del serramento, condensa, ecc.)
Es: Schuco, Permasteelisa
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Sistemi solari attivi e passivi
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Sistemi solari attivi e passivi
Esempio “eclatante”: institut du monde arabe, Parigi. Di Jean Nouvel
La facciata meridionale riprende i temi storici della geometria araba con l'ideazione di 240 moucharabieh che la compongono e che si aprono e si chiudono ogni ora
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Sistemi solari attivi e passivi
RIFLETTORI SOLARI:
Se non ho superficie captante sufficiente a sud o su una copertura con lucernai, incremento la radiazione incidente con riflettori esterni (aumenti anche del 30-40%, non adatti in climi molto nuvolosi). In genere superfici metalliche con riflessione speculare o diffusa (meno efficiente). Problema: abbagliamento. Anche specchi d’acqua assolvono alla funzione (riflettanza superficiale dell’acqua).
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Sistemi solari attivi e passivi
PROGETTAZIONE SOLARE:
ANALISI DEL SITO DI PROGETTO (temperatura, umidità, radiazione solare, vento, copertura cielo, precipitazioni)
UBICAZIONE DELL’EDIFICIO: diagramma solare per evidenziare la finestra solare (orientamento e altri edifici…)
SISTEMI DI RISCALDAMENTO SOLARE:
a. Sfruttano gli apporti energetici gratuiti associati alla radiazione per ridurre il fabbisogno di riscaldamento.
b. Controllano il microclima interno in condizioni invernali
Cosa usano: ampie superfici vetrate correttamente orientate, accumuli termici, distribuzione del calore in alcune zone dell’edificio.
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Sistemi solari passivi
SISTEMI DI RISCALDAMENTO PASSIVO:
Tutte le applicazioni in cui le condizioni di benessere termoigrometrico sono
ottenute per mezzo di energia solare. Nei sistemi passivi “puri” anche la
distribuzione e l’asportazione del calore sono realizzati tramite FENOMENI
NATURALI (conduzione, convezione, irraggiamento). Altrimenti si utilizzano
pompe e ventilatori.
In climi freddi o temperati i sistemi passivi non sono in grado di garantire
autonomamente condizioni di confort, ma possono contribuire a ridurre il
fabbisogno di riscaldamento.
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Sistemi solari passivi
SISTEMI DI RISCALDAMENTO PASSIVO
A GUADAGNO DIRETTO: l’accumulo primario è interno all’abitazione; la superficie di accumulo è anche sistema di distribuzione dell’energia termica;
A GUADAGNO INDIRETTO: l’accumulo fa parte di un tamponamento esterno dell’edificio; la radiazione non entra nell’abitazione.
A GUADAGNO ISOLATO: la superficie di raccolta e l’accumulo sono fisicamente separati dagli spazi abitati. L’energia viene trasferita solo quando richiesta.
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Sistemi solari passivi
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Sistemi solari passivi
SISTEMI A GUADAGNO DIRETTO
La radiazione penetra attraverso vetro e riscalda direttamente i locali, che devono essere dotati di strutture che assorbono e accumulano l’energia termica (accumulo termico), mantenendo la temperatura dell’aria costante (evitare surriscaldamento diurno e raffreddamento notturno).
Richiede ampia superficie vetrata a sud.
Vetri ad alta trasmissione solare e bassa trasmittanza.
Sistema di isolamento notturno mobile.
Accumulo termico (almeno metà della superficie interna totale) in materiale ad alta capacità termica (es. muratura).
Isolamento posto all’esterno della struttura.
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Sistemi solari passivi
SISTEMI A GUADAGNO DIRETTO
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Sistemi solari passivi
SISTEMI A GUADAGNO INDIRETTO
La radiazione incide su una massa termica posta tra il sole e lo spazio abitato, dove l’energia solare viene convertita in energia termica e successivamente distribuita all’interno.
Due tipi di sistemi indiretti:
a. Pareti solari; la massa termica è contenuta in un muro
b. Roof pond; la massa termica è posizionata sul tetto
Richiede superficie vetrata a sud + massa termica retrostante (a 10 cm almeno), costituita da muratura o acqua.
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Sistemi solari passivi
PARETI SOLARI IN MURATURA
La radiazione incide sulla parete (scura)ed è assorbita; Il calore viene trasmesso all’ambiente interno per convezione-irraggiamento. A seconda del materiale usato ho ritardo e smorzamento dell’onda di calore. Il calore disperso verso l’esterno è ridotto grazie all’intercapedine d’aria (isolante).
MURO DI TROMBE
Rispetto alla parete solare prevede aperture di aerazione localizzate in basso e in alto sulla parere per favorire la circolazione naturale nello spazio riscaldato. (aria fredda richiamata all’interno dell’intercapedine, l’aria calda a 60° entra nel locale). Controllo aperture per impedire circolazione inversa di notte.Usato anche come camino solare
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Sistemi solari passivi
MURO DI ACCUMULO ISOLATO
Come muro Trombe, ma coibentato verso l'ambiente interno, per impedire la trasmissione del calore per conduzione e irraggiamento: tutto il calore è trasmesso per convezione, sia naturale che forzata.
MURO D’ACQUA
Trasmissione legata alla convezione, non alla conduzione. Più efficiente delle pareti solari (alta capacità termica, correnti convettive). Attenzione al materiale contenitore (più costoso).
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Sistemi solari passivi
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Sistemi solari passivi
TETTO D’ACQUA
Massa termica disposta orizzontalmente sul tetto, accumulo costituito da acqua racchiusa in materassini, a diretto contatto col solaio (per facilitare lo scambio di calore). Necessario meccanismo mobile di chiusura notturna per limitare le perdite. Utilizzabile al contrario anche per il raffrescamento estivo (aperto di notte, chiuso di giorno). Problemi strutturali, ridotta radiazione sul piano orizzontale alle nostre latitudini, un solo piano servito.
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Sistemi solari passivi
SERRA SOLARE
Spazio chiuso e disposto lungo il fronte sud di un edificio, da cui èseparato mediante muro termoaccumulatore. può ESSERE DIRETTA, INDIRETTA (ampio muro solare) O ISOLATA (tramite canali/ventilatori).
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Sistemi solari passivi
SISTEMI A GUADAGNO ISOLATO
SISTEMA A TERMOSIFONE
Collettore (raccolta) protetto da superficie vetrata. Il calore scalda l’aria che sale ed entra nell’accumulo. Da lì entra nell’ambiente per convezione. Minori problemi di esposizione dei locali.
BARRA-COSTANTINI
(SUD Italia)collettore leggero, protetto da superficie vetrata e isolato rispetto all'interno con strato di coibentazione. L'aria riscaldata circola attraverso condotti ricavati in solai, pareti e pavimenti massivi e rilascia la sua energia a questi elementi prima di ritornare al collettore
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Sistemi solari passivi
collettore ad aria: fa circolare dell'aria, per convezione naturale o forzata, sopra o attraverso un assorbitore della radiazione solare coperto da una superficie vetrata. Il guadagno termico risultante può essere impiegato in due modi: per il preriscaldamento dell'aria di rinnovo in un circuito aperto senza accumulo, oppure in un circuito chiuso. Viene collegato a un sistema di stoccaggio, costituito spesso da un accumulo a letto di pietre, per ottenere elevati fattori di utilizzo del guadagno solare.
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Sistemi solari passivi
SISTEMI DI RAFFRESCAMENTO PASSIVO
a. Irraggiamento verso il cielo notturno (VD TETTI D’ACQUA): massa termica sul tetto esposta al cielo notturno si raffredda per irraggiamento. Di giorno la massa fredda viene isolata sulla sua superficie esterna ed esposta all'ambiente interno per fornire raffrescamento.
b. Raffreddamento evaporativo: aggiunta di umidità all'aria in ambiente caldo-secco per diminuire la temperatura di bulbo secco e migliorare il grado di benessere. Si può spruzzare acqua in una corrente d'aria o disporre specchi d'acqua o fontane in cortili interni.
c. Ventilazione indotta: utilizzo il sole per indurre movimenti dell'aria tramite un "camino termico".
d. Edificazione interrata: sfrutto la temperatura quasi costante del terreno (circa 13°C) durante tutto l'anno per migliorare la ventilazione e per ridurre le perdite di calore attraverso le pareti di un edificio.
e. Raffreddamento essicativo: nei climi caldi-umidi utilizzo di sali che riducono l'umiditàdell'aria per migliorare il grado di benessere.
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Sistemi solari passivi
SISTEMI DI RAFFRESCAMENTO PASSIVO
Tipologie: diretto, indiretto e isolato
Direzione: tre "scarichi" alternativi: nel cielo per irraggiamento, nell'aria per convezione e nel terreno per conduzione.
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Sistemi solari passivi
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Sistemi solari passivi
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Sistemi solari passivi
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Sistemi solari passivi
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Sistemi solari passivi
Valutazione nella scelta della superficie vetrata a sud – sistema diretto
Dipende dalla città: es. venezia: max 15% se uso vetro chiaro, max 30% se uso vetro bassoemissivo (oltre prevale la dispersione all’apporto solare gratuito).
Dipende dalla possibilità di prevedere isolamento esterno mobile, da criteri progettuali, economici, acustici, illuminotecnici.
Un sistema a guadagno diretto non garantisce comfort (a Ve, con il 60% di sup. vetrata ho 10,6° interni.).
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Sistemi solari passivi
Valutazione nella scelta della superficie vetrata a sud – sistema indiretto
es. venezia: max 40% (oltre trascurabile).
Riduzione fabbisogno di 2-4 kWh/mqK.
Valutazione nella scelta della superficie vetrata a sud – serra solarees. venezia: riduzione fabbisogno di 7 kWh/mqK (con ventilazione naturale), 9 kWh/mqK (con ventilazione forzata).
In un appartamento di 70 mq esposto a sud, posizionando una serra di superficie pari a circa 15 mq si può ottenere un risparmio di energia pari a circa il 25%, arrivando al 40% con ventilazione controllata e vetri basso-emissivi.NB: la ventilazione meccanica incide economicamente meno ed è piùvantaggiosa;NB: nei climi freddi le riduzioni di fabbisogno sono maggiori.
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Trasporti:
Italia
Consumi 2005: 44,31 Mtep. Squilibrio verso gomma.
Livello di motorizzazione tra i più alti al mondo.
Struttura dei consumi spostata verso il gasolio, grazie ai motori common rail (alimentazione indipendente, maggior rendimento).
Tendenza all’aumento di dimensioni e cilindrata potrebbe impedire il raggiungimento degli obiettivi fissati da CE e industria automobilistica per riduzione consumi (5,8 l benzina/5,25 l gasolio per 100 km).
SOLUZIONI: Ottimizzare aerodinamicità, ridurre cilindrate, peso e dimensioni; INCENTIVARE le auto ibride: motore non accoppiato direttamente alle ruote ma con alternatore che carica serie di batterie che alimentano motori elettrici. Recupero energia in marcia a bassa velocità e in decelerazione. (consumi fino a 30 km/l con diesel common rail)
Confronto sistemi di trasporto
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Analisi punti di forza e di debolezza:
trasporto stradaletrasporto stradale – punti di forza
adatto a trasferire qualsiasi tipo di merce,
agilità, ossia la capacità di raggiungere capillarmente il territorio;
alta flessibilità e facile reperibilità dei fornitori di servizio;
elasticità, ossia l’attitudine ad adattare rapidamente la propria offerta alle variazioni della domanda;
capacità di fornire, unica tra tutte le modalità, un servizio direttocomunemente denominato “door to door”;
elevata affidabilità per quanto riguarda sia i tempi sia le modalità di consegna.
Confronto sistemi di trasporto
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Analisi punti di forza e di debolezza:
trasporto stradaletrasporto stradale – punti di debolezza
alto costo energetico ed elevato rischio di incidenti;
necessità di notevoli risorse finanziarie da investire nella creazione e nella manutenzione delle infrastrutture viarie;
eccessiva frammentazione e, di conseguenza, scarsa organizzazione del settore;
impatto ambientale notevole da un punto di vista sia atmosferico sia acustico.
Confronto sistemi di trasporto
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
Analisi punti di forza e di debolezza:
trasporto ferroviariotrasporto ferroviario – punti di forza
basso consumo energetico e quindi ridotto impatto ambientale.
trasporto ferroviariotrasporto ferroviario – punti di debolezza
tempi di consegna lunghi;
elevato ammontare dei costi fissi delle strutture e delle attrezzature;
scarsa affidabilità sia dei tempi sia delle modalità di consegna;
capacità insufficiente, rispetto alla domanda, delle infrastrutture e delle attrezzature.
Confronto sistemi di trasporto
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
Analisi punti di forza e di debolezza:
trasporto marittimotrasporto marittimo – punti di forza
possibilità di spedire volumi di merci molto grandi;
ridotto consumo energetico e la bassa incidentalità;
vantaggi economici ottenibili sulle medie-lunghe distanze.
trasporto marittimotrasporto marittimo – punti di debolezza
lentezza e complessità di esecuzione delle diverse fasi;elevato rischio di danneggiamento e/o smarrimento della merce dovuto alle numerose operazioni di trasbordo necessarie (rischio diminuito grazie all’impiego sempre maggiore del container).
Confronto sistemi di trasporto
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Analisi punti di forza e di debolezza:
trasporto aereotrasporto aereo – punti di forza
alta velocità di trasferimento delle merci;rapidità delle operazioni di carico e scarico.
trasporto aereotrasporto aereo – punti di debolezza
elevate tariffe dei noli;lunghi tempi di sosta delle merci nei magazzini aeroportuali;rilevante consumo energetico ed il notevole impatto acustico;mancanza di un collegamento efficiente con i bacini di traffico da servire.
Confronto sistemi di trasporto
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ESEMPIO intervento finanziato
TitoloProgramma Comunitario LIFE Ambiente Progetto "C-Dispatch: Clean - DIstribution of goods in SPecimen Areas at the last mile of the intermodal Transport CHain" LIFE05 ENV/IT/000839CommittenteCommissione Europea. Beneficiario: Provincia Frosinone. Partner: Consorzio Sviluppo Industriale Frosinone, Fit-consulting srl, WRP srl, GeosLab srl, Cras srl, Italmondo srl. OggettoIl progetto è finalizzato alla promozione di un sistema innovativo a ridotto impatto ambientale per la distribuzione delle merci all’interno dei centri urbani e prevede la realizzazione di un progetto pilota nella città di Frosinone. Il progetto pilota prefigurerà il funzionamento di un sistema di gestione della distribuzione delle merci ottimizzato dal punto di vista dell'efficienza ed efficacia nel rispetto degli obiettivi ambientali.
MOBILITA’ ed ENERGIA
Confronto sistemi di trasporto
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
Il progetto prevede la realizzazione di un’attenta e puntuale analisi di contestoriguardante gli aspetti ambientali, il sistema delle infrastrutture di trasporto, il sistema dei flussi ed il contesto della domanda di trasporto merci, in seguito alla quale procedere con l’implementazione del progetto pilota. Utilizzando l’interporto di Frosinone e realizzando una piattaforma logistica telematica si prevede di gestire la distribuzione delle merci attraverso l’utilizzo di mezzi a ridotto impatto ambientale, razionalizzando tempi e percorsi. Tutto il progetto sarà costantemente monitorato dal punto di vista delle ricadute sul territorio in termini di miglioramento delle performances ambientali (livelli di inquinamento atmosferico, rumore, degrado urbano, ecc).L’implementazione delle attività è accompagnata dall’attività costante e continua di un tavolo di concertazione che consente la partecipazione ed il confronto di tutti gli stakeholders presenti sul territorio direttamente o indirettamente coinvolti nelle attivitàdel progetto. Inoltre nel progetto trovano uno spazio molto importante le azioni di diffusione e disseminazione dei risultati nonché di sensibilizzazione e coinvolgimentoverso le tematiche del trasporto e mobilità sostenibile dei soggetti interessati e che operano e vivono sul territorio in oggetto.
www.c-dispatch-frosinone.it
Confronto sistemi di trasporto
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Car sharing
(Wikipedia) L'auto condivisa o condivisione dell'automobile, o passavettura (car-sharing in inglese) è un servizio che permette di utilizzare un'automobile su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio vicino al proprio domicilio, e pagando in ragione dell'utilizzo fatto.Questo servizio viene utilizzato all'interno di politiche di Mobilità sostenibile, per favorire il passaggio dal possesso del mezzo all'uso dello stesso (cioè all'accesso al servizio di mobilità), in modo da consentire di rinunciare all'automobile privata ma non alla flessibilità delle proprie esigenze di mobilità. L'auto, in questo modo, passa dall'ambito dei beni di consumo a quello dei servizi.
Confronto sistemi di trasporto
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Es. di funzionamento:Utente si iscrive al servizio, prenota l'auto (tel o web) presso uno dei parcheggi, utilizza tramite smart card e riconsegna al parcheggio di origine (o ad altro parcheggio) entro lo scadere del periodo prenotato. Costo: quota annuale e quote a consumo basate su durata e percorrenza.
Valutazione del profilo di utenza
Confronto sistemi di trasporto
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PRO E CONTRO- può rappresentare un'alternativa efficace di mobilità. - utilizzabile 24 ore su 24 - riduce l'impatto ambientale della circolazione, - riduce i costi (distribuisce i costi fissi e i costi per usura su un elevato numero di utenti), elimina i rischi (furto…), aumenta il numero dei posteggi (minor numero di auto) e le opportunità di scelta dell'utente- garantisce la comodità dell’auto privata, ma è più rigido (prenotazione anticipata, difficile cambiare programmi).- adatto per chi fa un uso occasionale dell’auto (<10000 km/anno)(elimino i costi fissi) o come seconda auto o per esigenze particolari- favorisce comportamenti individuali più razionali- è un servizio complementare a un buon servizio collettivo di trasporto - è conveniente nelle aree urbane densamente popolate- problemi restituzione (distanze parcheggi < 400 m e collegamento mezzi pubblici)
Confronto sistemi di trasporto
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Vantaggi per la collettività- riduzione del numero di automobili parcheggiate su strada; - maggiore sicurezza stradale; - Riduzione impatto ambientale ( maggior rinnovamento parco auto con modelli più efficienti)
Agevolazioni per gli utentiAuspicabili agevolazioni amministrazione pubblica, es.:- uso corsie preferenziali e accesso gratuito alle ZTL; - sosta gratuita nei centri storici; - Esclusione da limitazioni traffico
In Europa, l'80% delle vetture circolanti in città viaggia non più di sessanta minuti al giorno trasportando in media 1,2 persone.
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circuito nazionale Iniziativa Car Sharing (ICS), organo del Ministero dell'Ambiente, che garantisce l'omogeneità delle apparecchiature e l'interoperabilità dei servizi. Ogni abbonato al servizio in una delle cittàaderenti al circuito può usare i servizi delle altre città del circuito.
12.500 contratti (per 16.000 utenti), 474 auto e 275 parcheggi, per una media di circa 30 utenti per ogni auto. Aderiscono al servizio:
Alessandria, Bari, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Livorno, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Emilia, Roma, Scandicci, Sesto Fiorentino, Taranto, Torino, Venezia, Viareggio.A livello provinciale si hanno invece le province di Bologna, Milano, Napoli, Rimini.
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Altri progetti:E-mobility Italy, (autunno 2009), 400 Smart elettriche - Roma, Milano e Pisa. Ricaricabili su colonnine appositamente installate nelle città.
Car2go, attivo in Germania, Israele e Stati Uniti. Spostamenti anche sola andata.
Autolib, in fase di preparazione a Parigi, auto elettriche in città, con la possibilità di lasciare l'auto in un parcheggio diverso da quello di partenza.
Van sharing: analogo per le merci (es. Bologna e Torino)
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CAR POOLING (Wikipedia)
"auto di gruppo“: una modalità di trasporto che consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del trasporto. È uno degli ambiti di intervento della mobilità sostenibile.Uno o più dei soggetti coinvolti mettono a disposizione il proprio veicolo, eventualmente alternandosi nell'utilizzo, mentre gli altri contribuiscono con adeguate somme di denaro a coprire una parte delle spese sostenute dagli autisti.Tale modalità di trasporto è diffusa in ambienti lavorativi o universitari, dove diversi soggetti, che percorrono la medesima tratta nella stessa fascia oraria, spontaneamente si accordano per viaggiare insieme.La pratica del condividere l'auto è maggiormente diffusa nei paesi del nord Europa e negli Stati Uniti dove esistono associazioni specifiche e dove la pratica è prevista anche nella segnaletica stradale, mentre trova tuttora bassissima applicazione in Italia
Confronto sistemi di trasporto
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Energia e sistema produttivo
Pianificazione:
Calcolo delle potenzialità derivanti dal risparmio energetico, senza ridurre il livello di qualità della vita.
Modello di pianificazione energetica che consente di elaborare dati disaggregati (socioeconomici, bilanci settoriali, LCA)
Scenari sui fabbisogni energetici futuri
Esempio di modello: LEAP (long-range energy alternatives planning system), Stockholm environment institute Boston.
Approccio bottom-up che tiene conto delle specificità dei vari settori, tramite aggregazione di valutazioni puntuali.
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Energia e sistema produttivo
Azioni:
Misure incentivanti
Misure coercitive
Stima governo tedesco: ogni Mtep risparmiato da fonti fossili � 2000 posti di lavoro a tempo pieno.
Azioni diversificate: politica economica, fiscalità, accordi di cooperazione, iniziative imprenditoriali, formazione, informazione.
Problema di fondo per le nuove tecnologie: costose, poco conosciute, inadeguatamente sviluppate. Richiedono mutamenti istituzionali (struttura legislativa, struttura organizzativa, struttura produttiva, ecc.)
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Energia e sistema produttivo
Necessario creare un circolo virtuoso:
Tecnologia – innovazione – sviluppo industriale
Obiettivi:
- Sostenere le attività di ricerca (vd Germania, Giappone, Spagna…)
- garantire l’accesso al credito e creare prodotti finanziari specifici per leP.M.I.
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Energia e sistema produttivo
Settore produttivo e uso razionale dell’energia
Uso razionale dell’energia: produzione della medesima quantità e qualità di prodotti o servizi con minor consumo di energia primaria.
Non è “sacrificio energetico”: modifica delle abitudini e soddisfazione dei bisogni con modalità meno energivore.
Efficienza energetica = forma energetica indiretta.
Riallocazione delle risorse.
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Energia e sistema produttivo
Intervento di razionalizzazione energetica:
- Maggiore investimento di capitale
- Minore costo dell’energia
Obiettivo: trovare il rapporto ottimale (raggiungimento del risultato con il minore onere)
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Energia e sistema produttivo
Valutazioni su consumi e competitività:
A. Diminuzione consumi senza riduzione spese (riduco la domanda energetica ma anche la competitività dell’azienda)
B. Diminuzione costi energetici senza ridurre i consumi (aumento lacompetitività ma non riduco la domanda, ottimizzazione dei costi)
C. Razionalizzazione energetica con ottimizzazione dei costi, riduzione dei consumi, differenziazione delle fonti.
Doppio vantaggio: economico ed ambientale
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Energia e sistema produttivo
Analisi degli interventi di efficienza energetica
Risparmio di energia produce un beneficio diretto (libero risorse economiche, aumento la competitività dei prodotti, diminuisco i costi di produzione) e un beneficio indiretto (impatto ambientale).
Fasi di un intervento di razionalizzazione energetica:
a. Audit energetico
b. Soluzioni possibili
c. Studio di fattibilità
d. Realizzazione
e. Manutenzione
f. Monitoraggio
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Energia e sistema produttivo
Audit energetico: censimento caratteristiche e rese degli impianti, quantità e tempi di prelievo fabbisogni energetici per ogni impiego, ricerca interventi di efficienza energetica
Individuazione soluzioni: richiede conoscenza dei mercati, delle tecnologie, dei prezzi
Studio di fattibilità: punti di forza e di debolezza degli interventi potenziali; analisi economica, analisi tecnica e contrattuale.
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Energia e sistema produttivo
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Energia e sistema produttivo
Fonte: Trevisi, Laforgia, Ruggiero,
Efficienza energetica in
edilizia, Maggiolieditore
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Energia e sistema produttivo
Audit energetico
Riflette la situazione energetica dell’azienda, ne evidenzia problemi, margini di modifica, analisi degli interventi possibili.
Sistema di rilievo, raccolta ed analisi dei dati: consumi specifici, caratteristiche di esercizio, ecc.:
DATI GENERALI STRUTTURA
CONSUMI STORICI
DATI SUGLI IMPIANTI
DATI SUL PERIODO DI FUNZIONAMENTO IMPIANTI E MANODOPERA
DATI SULLE NECESSITA’ ENERGETICHE FUTURE
(vd schema tipo)
STIMA DEI FLUSSI ENERGETICI
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Energia e sistema produttivo
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Energia e sistema produttivo
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Energia e sistema produttivo
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Energia e sistema produttivo
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Energia e sistema produttivo
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
Energia e sistema produttivo
Fonte: Trevisi, Laforgia, Ruggiero, Efficienza energetica in edilizia, Maggioli editore
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Energia e sistema produttivo
Indicatori energetici: misurano l’efficienza della struttura e degli impianti tramite comparazione con altre strutture e impianti
Es.
1. Contenuto energetico di un prodotto (C.E.P.)
2. Indicatore di performance (per servizio, edificio, apparecchio, ecc.)
3. Fattore di potenza (per apparecchiature)
4. …
CEP: quantità di energia consumata per produrre l’oggetto, a partire dalle materie prime. Per calcolarlo vanno indagate tutte le fasi del processo.
Indicatore di performance: rapporto tra consumo energetico di unservizio (es. illuminazione) e volume/superficie cop./tempo di funzionamento, ecc.
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Energia e sistema produttivo
Esempio di indicatore di performance:
FEN: fabbisogno energetico normalizzato, usato per confrontare consumi energetici per riscaldamento, è il consumo di energia / volume x gradi giorno (VD DPR 412/1993)
FEN=Q/GG x V
(gradi giorno: somma delle differenze tra temperatura ambiente riscaldato (20°) e temperatura giornaliera media esterna (solo se differenza positiva), per periodo convenzionale di riscaldamento.
Zone climatiche definite in base ai gradi giorno
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Energia e sistema produttivo
Altro indicatore di performance: fabbisogno energetico annuo per il riscaldamento (fabbisogno annuo/superficie utile riscaldata)
>100 kwh/mq anno � non rispondono a attuali normative
50 – 100 kwh/mq anno � rispondono a attuali normative
15-60 kwh/mq anno � basso consumo
<15 kwh/mq anno � case passive
0 kwh/mq anno � consumo nullo
Si può utilizzare anche il fabbisogno complessivo, dato dal fabbisogno per riscaldamento, acqua calda sanitaria, climatizzazione estiva, illuminazione, apparecchiature ausiliarie.
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Energia e sistema produttivo
Soluzioni possibiliDiagnosi energeticaIndividuazione possibilità di miglioramento e alternative:
- approvvigionamento- organizzazione interna- edifici- …
NB: importanza di aggiornamento continuo!Attenzione all’innovazione tecnologica (nuove tecniche, produttori, condizioni di vendita, garanzie, ecc.) e ai cambiamenti del mercato (fornitori, incentivi, fiscalità, regole, normativa, ecc.).
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Energia e sistema produttivo
Studio di fattibilità
Analisi delle alternative e scelta della soluzione, in funzione della coerenza con il processo produttivo e gli aspetti economici.
Studio di fattibilità fatto da un gruppo multidisciplinare (competenze tecniche, economiche, organizzative e contrattuali, ecc.)
-Struttura
-Impianti
-Autorizzazioni
-Aspetti realizzativi
-Schemi tecnici
-Tempistica
-Sicurezza
-monitoraggio
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Energia e sistema produttivo
Competenze interdisciplinari richieste:
-normativa di settore
-Competenza impiantistica
-Aggiornamento professionale sulle tecnologie
-Valutazioni economiche
(nota su E.M: se in occasione di un appalto non è stato nominato l’energy manager, le ditte non vincitrici possono ricorrere al TAR per inadempienza)
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Energia e sistema produttivo
ESCO = ENERGY SERVICE COMPANY
“global energy services contractor”
Società di fornitura di servizi energetici, forniscono servizi chiavi in mano promuovono l’innovazione tecnologica e l’uso razionale dell’energia; consulenza, diagnosi, progettazione, installazione, gestione, manutenzione, monitoraggio, finanziamento, ecc.
Società impiantistiche, di gestione fornitrici, private o a capitale misto…
Competenze tecnico-scientifiche, imprenditoriali, economiche, finanziarie, amministrative, legali, formative.
ST-ESCO: esco nell’ambito del solare termico
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Energia e sistema produttivo
Fonte: Trevisi, Laforgia, Ruggiero, Efficienza energetica in edilizia, Maggioli editore
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Energia e sistema produttivo
Energy performance contracting (EPC)
Fissa il metodo e le tecniche di valutazione del rischio e calcola gli aspetti finanziari. Forme contrattuali specifiche.
Es.
First out: la ESCO finanzia l’intervento e ottiene la totalità del risparmio energetico per un certo periodo
Shared saving: percentuale di condivisione spese e risparmi
Guaranteed saving: il cliente finanzia l’intervento, la ESCO realizza e gestisce garantendo il risultato.
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Energia e sistema produttivo
I titoli di efficienza energetica o certificati bianchi
Attivi dal DM 20.07.2004 (efficienza energetica sull’elettricità e il gas)
Il DM determina:
-Obiettivi di efficienza energetica per distributori energia elettrica e gas
-Modalità di conseguimento degli obiettivi (es. mercato dei titoli)
-Contributi tariffari a copertura dei costi dei distributori
-Sanzioni per inadempienza
-Affidamento all’AEEG la definizione delle regole.
Si incentivano i distributori a fare interventi di miglioramento per conto dell’utente finale (solo Italia e Regno Unito)
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Energia e sistema produttivo
Iter per il titolo di efficienza energetica (TEE)
1. Invio il progetto all’AEEG –
2. Realizzazione del progetto
3. L’AEEG certifica il risparmio ottenuto. Gli obiettivi vengono valutati sulla base delle delibere AEEG n. 103/03 e 200/04. la verifica e la certificazione si basano sulla documentazione trasmessa, conservata e su controlli agli apparecchi.
4. Il Gestore del Mercato Elettrico rilascia il TEE a favore delle società di servizi energetici accreditate. I titoli sono commerciabili, i certificati sono depositati nel registro dei TEE (1 TEE = 1 TEP risparmiato)
5. Negoziazione dei TEE sulla piattaforma predisposta dal GME (attiva dal 2005)o su contratti bilaterali.
6. Il GME annulla i TEE ai soggetti obbligati (distributori con più di 100.000 clienti finali che devono acquistare TEE per un ammontare equivalente al loro obiettivo)
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Energia e sistema produttivo
Fonte: Trevisi, Laforgia, Ruggiero, Efficienza energetica in edilizia, Maggioli editore
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Energia e sistema produttivo
Chi può sviluppare progetti:
-Distributori di energia elettrica e gas naturale
-Società operanti nel settore dei servizi energetici (ESCO)
-Imprese artigiane e forme consortili, con oggetto sociale anche l’offerta di servizi energetici (realizzazione di interventi ed eventuale gestione)
Regole di funzionamento del mercato (del. AEEG 67/2005)
-Acquista i titoli che deve ottemperare all’obbligo sulla base dell’obiettivo prefissato
-Vende i titoli che ne ha in eccesso (beneficio economico)
-Vende i titoli che non ha obblighi e realizza quindi profitti.
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Energia e sistema produttivo
Possibili campi di intervento:
-Rifasamento e azionamento motori elettrici
-Riduzione domanda energia per condizionamento, elettrodomestici ed apparecchiature
-Illuminazione
-Interventi di climatizzazione con recupero di calore
-Fonti rinnovabili
Tempo: 5 anni, 8 anni per coibentazioni e architettura bioclimatica
Se non si raggiunge il 50% dell’obiettivo c’è sanzione
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IMPRONTA ECOLOGICA, COS’E’
•misura l'area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i
rifiuti corrispondenti;
•indice statistico utilizzato per misurare la richiesta umana nei confronti della natura, mettendo in relazione il consumo umano di risorse naturali con la capacità della Terra di rigenerarle.
•indica quanti pianeta Terra servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita.Confrontando l'impronta di un individuo (o regione, o stato) con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.
Ente accreditato: Global footprint network
Impronta ecologica
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Impronta / consumi di beni: si mette in relazione la quantità di ogni bene consumato con una costante di rendimento espressa in kg/ha. Il risultato èuna superficie.
Impronta / consumi energia: l’energia viene convertita in tonnellate equivalenti di anidride carbonica ed il calcolo viene effettuatoconsiderando la quantità di foresta necessaria per assorbire le tonnellate di CO2 equivalenti.
COSA MISURA
Impronta ecologica
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COME SI CALCOLA
Si considerano cinque categorie di consumi:Alimenti Abitazioni Trasporti Beni di consumo Servizi (flussi di energia e di materia necessari per istruzione, sanità, etc)…
Impronta ecologica
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COME SI CALCOLA
… e sei categorie di territorio:•terreno per l'energia: l'area di foresta necessaria per assorbire l'anidride carbonica prodotta dall'utilizzo di combustibili fossili; •terreno agricolo: superficie arabile utilizzata per la produzione di alimenti edaltri beni (iuta, tabacco, ecc.); •pascoli: superficie destinata all'allevamento; •foreste: superficie destinata alla produzione di legname; •superficie edificata: superficie dedicata agli insediamenti abitativi, agli impianti industriali, alle aree per servizi, alle vie di comunicazione; •mare: superficie marina dedicata alla crescita di risorse per la pesca.
A ogni superficie si attribuisce un peso proporzionale alla produttività media mondiale e si individua l'"area equivalente" necessaria per produrre la quantità di biomassa usata da una data popolazione, misurata in "ettariglobali" (gha).
Impronta ecologica
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• http://qualenergia.it/
• http://www.managenergy.net
• http://www.e-gazette.it
• http://www.autorita.energia.it/
• http://www.logisticamente.it
- Schibuola, Cecchinato, Sistemi solari attivi e passivi negli edifici, Progetto Leonardo,
Bologna.
- www.frangisole.com
- http://urbanisticaenergiealternative.blogspot.com/2008/06/scheda-per-indagine-
comunale.htm
- http://www.cipra.org/it/climalp/case-ad-energia-efficiente/termini-tecnici/indice-
energetico- Trevisi, Laforgia, Ruggiero, Efficienza energetica in edilizia, Maggioli Editore- www.ecoabita.it- IUAV, docenti vari, dispense delle lezioni ed esercitazioni d’esame- www.eu-greenlight.org/
Fonti
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P
glossario
PIL – Prodotto Interno Lordo. Il valore totale dei beni e dei servizi finali prodotti da un Paese in un determinato periodo di tempo con i fattori produttivi impiegati all’interno del Paese stessoPM – Particulate Matter. Particolato. Miscela di particelle solide e liquide, sospese in aria, che varia per caratteristiche dimensionali, composizione e provenienzaPMI – Piccole e Medie ImpresePNA – Piano Nazionale di Assegnazione (o Allocazione). Un piano sviluppato da ciascuno degli Stati membri dell’Unione Europea per la determinazione dei permessi di emissione per i soggetti ricadenti nella sfera di applicazione delle Direttiva Europea 2003/87 PNR – Programma Nazionale di Ricerca. Predisposto Ministero dell’Istruzione, dell’Universitàe della Ricerca scientifica e Tecnologica fornisce un quadro della situazione del settore della ricerca scientifica e tecnologica e formula in questo ambito indirizzi e proposte del GovernoPNR – Piano Nazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra. Programma predisposto dal Governo per l’attuazione del Protocollo di Kyoto che costituisce, anche, la base per il PNAPP - Power Park. Distretto energetico informatizzato con un’integrazione perfetta tra“ecobuilding” (edificio a basso consumo energetico), generazione distribuita e fonti rinnovabili. Un modello dove enti locali, strutture pubbliche e imprese lavorano insieme per ottenere il massimo risparmio energetico attraverso la messa in rete di tutte le fonti energetiche tradizionali e rinnovabili
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P
glossario
PQ – Programma Quadro. Lo strumento principale della politica comunitaria nel settore della ricerca. Definisce per un quinquennio gli obiettivi, le priorità e le condizioni dell'intervento finanziario della Commissione europeaPRICE CAP – Criterio di regolazione della dinamica tariffaria. Si traduce nella fissazione di un limite superiore alla variazione tariffaria di specifici servizi in un arco temporale predeterminato. Il metodo consente che ogni risparmio di costo dell’operatore, in eccesso a quello implicito, si traduca in maggiori profittiPROTOCOLLO DI TORINO – Protocollo di intesa della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome per il coordinamento delle politiche finalizzate alla riduzione delle emissione dei gas di serra nell’atmosferaPSA – Plataforma Solar de Almeria. Il maggiore centro europeo di sperimentazione solare localizzato in Spagna, dove si stanno sperimentando le principali tecnologie del solare termodinamicoPUT – Piano urbano del Traffico. Strettamente legato alle previsioni del piano urbanistico, ha il fine di migliorare le condizioni di circolazione veicolare, di sosta, e di ridurre l’inquinamento atmosferico e acusticoPVS – Paesi in Via di SviluppoPWR – Pressurized Water Reactor. Reattore nucleare ad acqua in pressione
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R-S
glossario
RAINS – Regional Air Pollution Information and Simulation. Modello ufficialmente adottato dall’Unione Europea per elaborare scenari relativi alle emissionideterminando i diversi livelli di adozione delle varie tecnologie e i relativi costiR&S /R&ST – Ricerca e Sviluppo/TecnologicoRSU – Rifiuti Solidi UrbaniRTN – Rete di Trasmissione Nazionale, come individuata dal decreto del Ministro dell’industria 25 giugno 1999 e dalle successive modifiche e integrazioniSAVE - È il programma che prevede azioni specifiche per migliorare l’efficienza energeticaattraverso la promozione di un migliore uso delle risorse energetiche e laprotezione dell’ambienteSINK – Pozzo di assorbimento. Si intende la riserva di ogni forma di materia o sostanza in grado di assorbire o assimilare agenti inquinantiSIREA – Sistema Informativo Regionale per l’Energia e l’Ambiente. Sistema per la raccolta, il trattamento e la diffusione dei dati ambientali in base a standard qualitativiSISTAN – Sistema Statistico Nazionale. Istituito per la produzione e diffusione delleinformazioni e per ottimizzare le risorse destinate alla statistica ufficialeSPOT MARKET – Mercato di contratti a breve termine, caratterizzati da pagamenti e consegna a pronti o al massimo ritardati di 40/50 giorniSTAKEHOLDERS – Tutti quei soggetti che hanno un interesse nei confronti diun'organizzazione e che con il loro comportamento possono influenzarne l'attività
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
S-T
glossario
STEER – È il programma per la promozione degli aspetti energetici dei trasportiSTRANDED COSTS – Costi derivanti dagli impegni contrattuali e dalle decisioni diinvestimento che le imprese elettriche hanno assunto in seguito alle scelte governative di politica economicaSWAP (agreement) – Nel settore del gas il termine si riferisce a uno scambio di forniture tra idiversi operatori, generalmente mirato a ottimizzare i costi di trasporto e i rispettivi impegni di acquisto e di fornituraSWITCHING – La possibilità per un cliente, anche domestico, di cambiare la compagnia oqualsiasi altra entità che vende energia per mezzo di una rete di trasmissione o di distribuzioneSWOT – (Strenght, Weaknesses, Opportunities, Threats). Forze, Debolezze, Opportunità,Rischi. Strumento di valutazione che permette di verificare se l’intervento è adeguato al suo contesto attraverso l’analisi dei fattori interni sui quali si cercherà di basarsi (forze) o che si tenterà di compensare (debolezze), così come dei fattori esterni favorevoli (opportunità) o sfavorevoli (rischi)TAKE OR PAY – Clausola dei contratti di acquisto del gas naturale, in base alla qualel'acquirente è obbligato a pagare al prezzo contrattuale, o a una frazione di questo, la quantità minima di gas prevista dal contratto, anche se non ritirata, avendo la facoltà di prelevare negli anni contrattuali successivi il gas pagato ma non ritirato, per un prezzo che tiene conto della frazione di prezzo contrattuale già corrisposto
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
T-U
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TEE – Titoli di Efficienza Energetica. Sono certificati emessi dall’AEEG a favore delle imprese di distribuzione di elettricità e gas, negoziabili, di valore pari alla riduzione certificata dei consumiTEP – Tonnellate Equivalenti di Petrolio. Unità convenzionale di misura, utilizzatacomunemente nei bilanci energetici per esprimere in una unità di misura comune tutte le fonti energetiche, tenendo conto del loro potere calorifico, generalmente quello inferioreTERNA – Rete Elettrica Nazionale SpA. È la Società responsabile su tutto il territorio nazionale della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica sulla rete ad alta e altissima tensioneTOP – (Vedi Take or Pay)TPA – Third Party Access. Accesso di terzi alla rete. Consiste nella possibilitàaccordata ad una determinata categoria di clienti idonei, che hanno titolo a stipulare contratti per il gas naturale, di acquistare gas da altri fornitori rispetto al proprietario della reteUE – Unione Europea UNBUNDLING - Separazione proprietaria, ovvero contabile, delle attività di produzione, trasmissione e distribuzione
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
S-T
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UNCTAD - United Nations Conference on Trade and Development. Organismo delle Nazioni Unite per l’integrazione dei Paesi in via di sviluppo nell’economia mondialeUNDP – United Nations Development Programme. Organizzazione delle Nazioni Unite per l’aiuto allo sviluppoUNEP – United Nations Environment Programme. Programma ambientale delle Nazioni Unite volto a promuovere lo sviluppo sostenibile presso le imprese e i cittadiniUN-FCCC - United Nations Framework Convention on Climate Change. Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici adottata a New York il 9 maggio del 1992UNMIG – Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e la Geotermia, istituito presso il Ministero delle Attività Produttive per la gestione delle procedure amministrative che consentono le attività di ricerca e di coltivazioneUPSTREAM – Le attività relative all’estrazione e al primo trattamento delle fonti energetiche (combustibili solidi, petrolio, gas naturale, uranio)USC – Tecnologia Ultrasupercritica. Rappresenta l’evoluzione della tecnologia tradizionale dellapolverizzazione del carbone con turbina a vaporeVAS – Valutazione Ambientale Strategica. Procedura prevista dalla Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi. Si tratta di un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze in campo ambientale di una politica, di un piano o di iniziative nell'ambito di un programma
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V-W
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VIA – Valutazione di Impatto Ambientale. Analisi e giudizio degli effetti ambientali, sociali, produttivi di una trasformazione introdotta dall’uomo. Si articola in un’analisi tecnico-scientifica sui costi e benefici di un’opera o iniziativa (bilancio di impatto ambientale), e in una decisione di carattere politico. È obbligatoria per tutti gli interventi riguardanti la pianificazione e losviluppo del territorio suscettibili di determinare un impatto significativo e rilevanteWEC – World Energy Council. Consiglio Mondiale dell’Energia. Organismo internazionale, non governativo, per lo studio e la discussione di tutte le questioni legate al settore energeticoWETO – World Energy, Technology and Climate Policy Outlook. Studio della Commissione Europea che esamina a livello mondiale in materia di energia, tecnologia e clima i mutamenti in atto nei modelli energetici e ambientali per i prossimi trent'anniWMO – World Meteorological Organization. Organizzazione MetereologicaInternazionaleWTI – West Texas Intermediate. Greggio americano a basso contenuto di zolfo utilizzato come greggio di riferimento nel mercato petroliferoWTO – World Trade Organization. Organizzazione Mondiale del CommercioWWF – World Wildlife Found. La più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura
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Buona estate Buona estate Buona estate Buona estate
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