Lezione 7 09|04 prof. Serpagli

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Workshop di Progettazione Architettonica11-13 aprile 2014, Salsomaggiore Terme, Palazzo dei Congressi100 AlberghiProposte e strategie di valorizzazione architettonica di strutture ricettive nel contesto urbano di Salsomaggiore Terme

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  • Comune di Salsomaggiore Terme

    Universit degli Studi di Parma

    Dipartimento Ingegneria Civile, Ambiente, Territorio e Architettura

    Gruppo di ricerca Architettura Paesaggio Reti

    WORKSHOP DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA11-13 aprile 2014, Salsomaggiore Terme, Palazzo dei Congressi

    100 AlberghiProposte e strategie di valorizzazione architettonicadi strutture ricettive nel contesto urbano di Salsomaggiore Terme

    Direzione Scientifica: Aldo De PoliSegreteria Organizzativa: Gruppo di ricerca Architettura Paesaggio RetiUniversit degli Studi di Parma - Dipartimento di Ingegneria Civile, dellAmbiente, del Territorio e ArchitetturaViale G.P. Usberti 181/A, 43124 Parma, tel. 0521 905944, www.architetturamuseireti.it - [email protected]

  • docenti

    prof. arch. Aldo De PoliUniversit di Parma, Dipartimento di Ingegneria Civile, dellAmbiente, del Territorio e Architettura - DICATeAProfessore ordinario al Corso di laurea magistrale in Architettura

    prof. arch. Lucio SerpagliUniversit di Parma,Dipartimento di Ingegneria Civile, dellAmbiente, del Territorio e Architettura - DICATeAProfessore a contratto al Corso di laurea triennale in Scienze dellarchitettura

    prof. arch. Federica ArmanUniversit di Parma,Dipartimento di Ingegneria Civile, dellAmbiente, del Territorio e Architettura - DICATeAProfessore a contratto al Corso di laurea triennale in Scienze dellarchitettura

    prof. arch. Alessandro MasseraUniversit di Parma,Dipartimento di Ingegneria Civile, dellAmbiente, del Territorio e Architettura - DICATeAProfessore a contratto al Corso di laurea magistrale in Architettura

    dott. arch. Alessando GattaraUniversit di Parma,Dottorato in Forme e Strutture dellArchitettura - ciclo XXVIIDipartimento di Ingegneria Civile, dellAmbiente, del Territorio e Architettura - DICATeA

  • programma

    Venerdi 11 aprile 2014ore 9.00 -12.30- Registrazione dei partecipanti formazione dei gruppi di lavoro- Sopralluogo e visita guidata del centro di Salsomaggiore Termeore 14.30 - 18.00- Svolgimento lavori del Workshopore 18.30 - 20.00- Contributi teorici:

    Lucio Serpagli, Ospitalit alberghiera e paesaggio nella citt di SalsomaggioreAlessando Gattara, Il progetto dello spazio pubblico nel contesto della citt termale

    Marco Taccagni, presidente della Commissione Urbanistica Comune di Salsomaggiore Terme

    Sabato 12 aprile 2014ore 9.00 - 12.30- Contributi teorici:

    Alessandro Massera, Relazione tra architettura e paesaggio in progetti recentiFederica Arman, Larchitettura degli edifici alberghieri e nuovi usiPamela Groppi, Ledificio termale nel territorio emilianoFederica Bonini, Progetto di centro culturale ed espositivo sul cinema emiliano a Salsomaggiore Terme

    ore 15.00 - 17.00- Conversazioni interdisciplinari coordinate da Aldo De Poli

    Daniela Isetti, Assessore al Turismo del Comune di Salsomaggiore TermeLuigi Negri, Hotel Centrale BagniFranco Guidi e Paolo Facchini, Lombardini22

    ore 17.00 - 20.00- Svolgimento lavori del Workshop

    Domenica 13 aprile 2014ore 9.00 -12.30- Illustrazione degli elaborati prodotti dai partecipanti allo Workshop- Riflessioni critiche e prospettive di lavoro. Interventi di amministratori

    e di docenti- Consegna degli attestati di partecipazione

  • dossier a cura di Lucio Serpagli, Alessando Gattaraprogetto grafico a cura di Sebastiano Zaffarano, Thimsel Francesco Wermuth

  • indice

    prima parte

    - APR-Workshop di progettazione 6 - larchitettura delledificio alberghiero 10 - modalit operative del workshop 18

    seconda parte

    - la citt nel XX secolo 28

    - gli edifici termali 34

    - gli alberghi 40

    terza parte

    - materiale di documentazione 48

  • 6Obiettivi

    Lorganizzazione di un workshop avvia una riflessione progettuale sulla citt termale di Salsomaggio-re con lobiettivo di ricercare idee e soluzioni architettoniche, volte alla riqualificazione funzionale delle strutture ricettive dismesse. Il con-fronto tra esperti di architettura e di forma urbana viene indirizzato alla valorizzazione degli spazi urba-ni attigui, con lintento di offrire al contempo agli studenti del Labo-ratorio di Progettazione Architet-tonica I-B unoccasione di ampliare la propria formazione culturale in un continuo confronto con proble-mi reali e con luoghi concreti della citt.Liniziativa parte delle ricerche svolte presso il Dipartimento DI-CATeA dal gruppo di ricerca APR - Architettura Paesaggio Reti, coor-dinate da Aldo De Poli (Docente in Progettazione Architettonica pres-so lUniversit di Parma), sulle que-stioni che riguardano gli interventi urbani e architettonici per la valo-rizzazione del paesaggio emiliano. Il gruppo di ricerca sviluppa, in particolare, programmi finalizzati a riconoscere stati critici dellinse-diamento, del territorio e del pae-saggio emiliano al fine di proporre linee dintervento a livello di piani-ficazione, di progetto urbano e di architettura. Il modo con il quale il gruppo di ricerca APR si rapporta con le istituzioni locali regolato

    da standard amministrativi ben de-finiti (protocolli e convenzioni con diversi enti della Provincia di Par-ma). Da questa operazione di ri-cerca di modelli ideali di intervento deriva un duplice beneficio, da un lato il Comune di Salsomaggiore Terme pu usufruire delle com-petenze dei docenti e del lavoro degli studenti, dallaltro il Diparti-mento propone ai propri studenti occasioni di studio ancorate alla realt, formando competenze utili e spendibili in un prossimo futuro professionale.

    Tema e articolazione

    Salsomaggiore, citt di fondazione termale, un tempo luogo di svago, devasione e luogo dedicato alla salute e alla cura del corpo, mostra in alcune sue parti una necessa-ria opera di riqualificazione delle grandi strutture impiantistiche in disuso a servizio degli stabilimen-ti termali, degli scheletri strutturali incompiuti e dei numerosi alberghi in stato di abbandono o in pro-gressiva dismissione. Lo svolgimento di un workshop vuole essere unoccasione per av-viare una profonda riflessione su questi luoghi con lobiettivo di indi-viduare spunti progettuali e strate-gie per riqualificare un contesto di particolare complessit e rilevanza, attraverso la riconversione delle strutture alberghiere dismesse; i

    APR Architettura Paesaggio Reti Workshop di progettazione

    Lucio Serpagli

  • 100 ALBERGHI

    Hotel Danielvia Massimo DAzeglio, 8

    Hotel Ariella via Milite Ignoto, 15

    Hotel Parco via Roma, 24

  • 8vecchi manufatti possono diventa-re occasione di una conversione in residenza, commercio o attivit lu-dico sportive. I contenuti della atti-vit progettuale nei confronti della citt non possono essere solamen-te funzionali, ma devono essere in grado di confrontarsi con differenti aspetti, tra cui in particolare il pa-trimonio ambientale, caratterizzato dalla presenza dei rilievi collina-ri e delle preesistenze del tessuto storico. Il tema indaga anche sul rapporto tra paesaggio costruito e margini naturalistici, che nel caso specifico di Salsomaggiore diventa argomento di riflessione e di ricer-ca per ripensare la progettazione e le relazioni urbane con il paesag-gio collinare. Gli hotel moderni si distinguono per la presenza delle hall che si aprono alla citt, per gli showroom o spazi espositivi tem-poranei; per appartamenti e uffici, residenze per studenti e anziani, social housing, strutture per lo sva-go e alloggi low cost. Avviare una riflessione progettua-le sulla riqualificazione urbana e il recupero di manufatti esistenti dismessi senza dubbio un tema molto attuale che riguarda mol-te realt urbane italiane, non solo le grandi citt ma anche citt di media e piccola dimensione. Il re-cupero di aree urbane, che hanno terminato la loro utilit e funzione, tra le maggiori opportunit per sviluppare temi di progetto inno-vativi. Salsomaggire stata scelta dagli studiosi del Dipartimento DI-CATeA come citt caso di studio, con lobiettivo di far sviluppare agli studenti progetti di architettura, idonei ad un gruppo selezionato di aree strategiche, presenti nel tessuto storico della citt. Il recu-pero di notevoli manufatti esistenti

    uno dei principali problemi aperti per lo sviluppo urbano di Salso-maggiore, alla ricerca di nuove op-portunit per prefigurare gli assetti futuri della citt. I partecipanti al workshop lasceranno le loro tracce nella citt.

    Attivit previste

    Durante il workshop saranno trat-tati temi quali la riprogettazione dello spazio urbano, la rigenerazio-ne urbana e architettonica, il pro-getto di nuove forme di promo-zione della citt termale e del suo territorio, la riqualificazione dello spazio pubblico e delle aree verdi. Nello svolgimento delle loro attivi-t, gli studenti si troveranno inseriti in un contesto e in una comunit di residenti, con attori sociali e ammi-nistratori locali che forniranno un contributo alle analisi e ai progetti che costituiranno lesito del wor-kshop. Ormai sono molti anni che il sistema universitario si propo-ne come interlocutore verso quei soggetti che hanno responsabilit nelle scelte politiche o amministra-tive e nelle trasformazioni dellam-biente. Alle attivit laboratoriali verr affiancato un programma di visite guidate e di conferenze pubbliche inerenti le tematiche da affrontare, tenute da docenti, diri-genti di enti locali e professionisti. I diversi gruppi di progetto, guidati dai tutor e supportati dai docenti responsabili, lavoreranno su temi predefiniti e ambiti tematici speci-fici per studiare idee alternative e confrontabili. Momento conclusivo del workshop sar lesposizione degli elaborati redatti dagli studenti e lillustrazio-ne del lavoro svolto nel corso di un seminario aperto al pubblico.

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    Lidentificazione di una complessa vicenda tipologica

    La ricostruzione di una definizione aggiornata della nozione di edificio alberghiero pu essere la base teo-rica per ipotizzare la riqualificazio-ne funzionale delle strutture ricet-tive dismesse secondo una nuova qualit dellarchitettura doggi. La storia dellospitalit copre un cam-po molto vasto, che va dalle prime nozioni sulla societ umana fino a oggi. Ne deriva una successione di forme e di tipi edilizi molto di-versi, le cui caratteristiche si sono modificate in rapporto con lo svi-luppo culturale della societ. La cultura architettonica delledificio alberghiero si fonda su una grande ricchezza di esperienze, nel suo si-gnificato odierno il termine alber-go, come struttura ricettiva adibi-ta ad ospitalit dietro pagamento, viene utilizzato a partire dal tardo Seicento. I pi antichi viaggiatori, infatti, usavano per lo pi parole come hosteriae, hospitia, locande costituite da una sola stanza comu-ne spesso adibita sia a dormitorio sia a sala da pranzo. Nellantichit scarsamente sentita lesigenza di edifici esclusivamente adibiti allal-loggio di stranieri in transito, per i quali sufficiente lospitalit pub-blica e privata. Lindividuazione nel passato di un tipo architettonico proprio dellalbergo urbano dun-que difficile, e spesso si evidenzia la quasi completa coincidenza con le tipologie abitative peculiari di ogni territorio e periodo storico.

    Il lusso del Grand Hotel

    Nel XIX secolo in Europa si diffon-de la moda dei viaggi e del turi-smo, che d un vigoroso impulso allo sviluppo delle attrezzature al-berghiere. Il turismo e la sua strut-tura industriale cambiano progres-sivamente le classi sociali alle quali rivolgersi. Lalbergo non pu esse-re banalmente un luogo dove dor-mire, ma la sua struttura si arricchi-sce di funzioni capaci di stimolare e soddisfare, da una parte lo spirito di emulazione e di ricerca del lus-so, dallaltra la possibilit di diveni-re elementi urbani simbolicamente ricchi di vita mista. Si sviluppa dun-que il tipo del Grand Hotel, luogo di lusso, dove al confort degli alloggi e dellarredo si unisce un carattere di rappresentanza e di appartenen-za sociale. Il Grand Hotel colloca-to generalmente nelle grandi citt, nelle stazioni turistiche alla moda o nelle localit termali. Nel corso del XIX secolo, allinvenzione del turista corrisponde la trasforma-zione delloggetto architettonico hotel, che si propone come un edi-ficio ibrido costituito da una serie di funzioni: ristoranti, spazi per lo spettacolo, centri per riunioni, in-contri e feste, spazi per il benes-sere. Lalbergo della seconda met dellOttocento diviene un centro mondano della citt. Alla fine del secolo lo sviluppo industriale e il conseguente spaesamento del-la caotica vita urbana, portano per contrasto a riscoprire i luoghi abbandonati fuori dalla citt, luo-

    larchitettura delledificio alberghiero Federica Arman

  • 100 ALBERGHI

    Roadside InnGeorge Morland , 1795

    Badrutts Palace Hotel, St.Moritz

    Kulm Hotel, St.Moritz

  • 12

    ghi portatori di salute e benesse-re. Cos, il progetto di un albergo diviene motivo di trasformazione e percezione della natura come spettacolo e come fonte attiva di benessere. In America il Wild West, in Canada le Rockies, ma soprat-tutto le Alpi in Svizzera, sviluppano la prima industria turistica basata sullo sport e sulla natura. Nel 1864 Badrutt inventa il concetto di sport invernali, portando turisti inglesi a St. Moritz. Le valli dellEngadina sviluppano una serie di strutture ricettive, in perfetto stile svizzero, esprimendo il contatto e il rispet-to per la natura. Luso di balconi, spazi esterni, gazebo, avvicinavano i visitatori a spettacoli naturali: dai ghiacciai ai laghi. LItalia e la Costa Azzurra sono inoltre terreno fertile per lo sfarzo dei palazzi alberghieri: nelle stazioni termali e nei luoghi di villeggiatura temperati sul mare.

    Lalbergo moderno e le grandi catene

    Tra la fine del XIX e gli anni della Prima Guerra Mondiale lo stori-cismo comincia ad attenuarsi an-che nel campo della progettazione degli alberghi e i progetti iniziano a caratterizzati da una maggiore razionalit. La composizione pla-nimetrica diventa lineare, ordinata e le stanze vengono allestite da arredamento essenziale e molto semplice, lontano dello sfarzo ri-cercato del Grand Hotel. Nellam-bito della peculiare conquista della ricerca architettonica nel decennio fra il 20 e il 30, gli alberghi ven-gono largamente studiati per con-figurare una disposizione tale da migliorarne il funzionamento e il relativo costo. Allalbergo si adatta

    facilmente la definizione di Le Cor-busier di machine habiter e tutto risulta quantificato in manuali di progettazione. La ricerca raziona-lista conduce principalmente alla formulazione di due tipi prevalenti nella progettazione dellalbergo, intesi come aggregazione delle unit residenziali di base: il corpo in linea e il corpo a torre. Questi studi vengono utilizzati e re-inter-pretati a met del Novecento nel-la progettazione degli hotel delle grandi catene alberghiere, come le statunitensi Hilton e Sheraton, e i pi economici Jolly Hotels. Presenti nei principali centri commerciali e turistici, le catene alberghiere pre-sentano un edificio marchio da riproporre uguale in ogni citt. Nel dopoguerra la catena degli Hilton, nome che rappresenta linternazio-nalizzazione dello stile e dellor-ganizzazione alberghiera per ec-cellenza, esprime il suo credo con pragmatismo: Lalbergo stru-mento di sviluppo del singolo pa-ese in cui collocato, mettendo in contatto diretto le persone con la produzione. Lhotel della catena dunque caratterizzato da una tipo-logia comune, indifferente allarea geografica in cui sorge e contrad-distinto da una adesione mimetica degli stili estrosi. Lalbergo diventa immagine pubblicitaria, involucro progettato dal marketing, frutto di modello ottimale, estremamente funzionale e soprattutto riconosci-bile.

    Una nuova semplicit e linea dei valori urbani

    Dagli anni Ottanta in poi, fra i molti eredi del razionalismo vanno an-noverate alcune esperienza che

  • 100 ALBERGHIHilton Hotel, Instanbul

    Hotel al lago, Sabaudia (LT)

    Beverly Hilton, Beverly Hills CA

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    ricercano una nuova semplicit e una nuova linea di valori urba-ni. Ledificio alberghiero diviene espressione di unattivit culturale legata al luogo e simbolo di uni-dea assoluta. In Italia lhotel Parco dei Principi di Sorrento proget-tato ed arredato da Gi Ponti nel 1962. Larchitetto ritrova nel dise-gno dellesterno e nella cura dei dettagli interni gli aspetti decorativi e artigianali tradizionali, attraverso una trasformazione moderna del loro linguaggio. Il progetto deno-ta una forte espressivit, attraver-so linterpretazione della forma, e non attraverso unassenza minima-le, in un nuovo rapporto creativo con il luogo, la tradizione e lidea di ospitalit. Il progetto del 1977 dellHotel Berlin di Oswald Mathias Ungers a Berlino, ad esempio, na-sce dal dialogo tra idea e luogo, con un risultato denso, compatto, imponente e rappresentativo. Il bando di concorso richiedeva un progetto di ampliamento di un ho-tel esistente e Ungers propone una semplice costruzione monolitica di sette piani, che fa riferimento sia alla tipologia preesistente sia alle grandi tipologie a blocco dei Grand Hotels dellOttocento, collocandosi in evidente continuit con il tessu-to urbano. Analogamente fa Aldo Rossi nel suo progetto de Il Palaz-zo, costruito nel 1989 a Fukuoka, che collegare la parte commerciale della citt giapponese con unarea di svago, segnando linizio dello sviluppo di questultima. Lalbergo si erge in arretramento su un ba-samento che conforma la piazza. Allinterno del basamento si tro-va un ingresso centrale, la galle-ria, che distribuisce bar, discoteca e ristorante. Lentrata principale dellalbergo avviene dalla piazza,

    che diventa parte dellarchitettura delledificio, riferimento per i per-corsi nella citt.

    Le ricerche contemporanee: ma-terialit e immaterialit

    Le pi recenti tendenze nella pro-gettazione di hotel contemporanei si presentano come ricerca intorno ai possibili contatti fra la singola stanza, la personalit dellospite, il carattere dello spazio semi-dome-stico e intimamente in relazione con lo spazio esterno. La tendenza di questi nuovi edifici sembra voler rendere lhotel attrattivo non sem-plicemente per i servizi e le como-dit, ma attraverso qualcosa di pi specifico ed eccezionale: la pos-sibilit di continuare a viaggiare anche dentro alla propria camera. Ledificio attraversato da un per-corso libero come unisola pedona-le; si presenta come una sequenza di sale e di piazze al coperto, dove si sosta piacevolmente ricevendo stimoli e informazioni; si conclude con alcuni punti di incontro attrez-zati e protetti, posti a quote diver-se. Nel progetto per lHotel Soho a Broadway a New York di Jean Nou-vel affronta il tema della materialit delloggetto architettonico proprio nei termini di una soluzione del dualismo fra intimit e messa in scena. Dallinterno delle camere si ha una visibilit completa, mentre dallesterno ledificio inespugna-bile e i vetri possono essere opa-cizzati e variati di colore a seconda dei desideri dellutente. Fuori dai centri urbani, larchitettura dellal-bergo ricerca, invece, un rapporto con il paesaggio come ad esempio nel progetto di albergo di Steven Holl, a Langenlois, in Austria. Il dia-

  • 100 ALBERGHI

    II Palazzo, Fukuoka JP

    Hotel Parco dei Principi Sorrento (NA)

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    logo edificio-contesto avviene con le costruzioni rurali esistenti e uti-lizzando la trama regolare dei vi-tigni come pentagramma compo-sitivo. Questa scelta compositiva porta a individuare singoli microe-difici, le camere vere e proprie, che affrontano i temi della percezione, del rapporto personale con il pae-saggio e con il contesto. Il rappor-to con il paesaggio protagonista anche nel progetto di Matteo Thun per il Vigilius Mountain Resort. Il rapporto diretto dellintimit con lassoluto, leternit e limmensit della montagna, divengono punto di partenza per la creazione di una serie di rapporti sensoriali con ma-teriali e luoghi, interno-esterno. In Italia una recente tendenza, finaliz-zata a valorizzare il territorio me-diante la riqualificazione architet-tonica delle frazioni abbandonate, prevede la costruzione di nuove forme di alberghi, come occasione di ricostruire una identit turistica a partire dai valori della storia, della memoria collettiva e della cultu-ra materiale dei luoghi. Lalbergo diffuso un modello di struttura ricettiva proposto da Daniele Kihl-gren imprenditore italo svedese, come occasione di valorizzare i borghi abbandonati, proponendo un esempio dalbergo che guarda ai valori abitativi del passato e si inserisce con discrezione nel con-testo storico. Il modello ricettivo applicato per la prima volta nel pic-colo paese di Santo Stefano di Ses-sanio in Abruzzo. Lipotesi costrut-tiva non porta alla realizzazione di un edificio ex novo, ma lospitalit viene inserita allinterno del recu-pero degli edifici di piccoli borghi abbandonati come elementi sepa-rati di ununica struttura alberghie-ra che si estende al territorio.

    Ledificio alberghiero tra innovazione e tradizione

    Per concludere dunque la ricostru-zione di una definizione aggiornata della nozione di edificio alberghie-ro pu essere affrontata secondo due principali livelli di approfon-dimento: un primo livello riguarda lentit del rapporto che si instaura, oggi, fra edificio pubblico e citt; un secondo livello coinvolge in-vece la composizione delledificio stesso, in relazione ad una determi-nata tradizione tipologica. Cercare di indagare, con coscienza storica, i termini attraverso cui questi aspet-ti si esprimono, significa ipotizzare le condizioni per una nuova quali-t dellarchitettura doggi, sempre pi spesso svuotata della ricchezza dei contenuti elaborati nel passa-to. Loperazione oggi necessaria cercare di indagare quale ruolo, fisico, spaziale, espressivo e comu-nicativo, larchitettura delledificio alberghiero dovr interpretare nel prossimo futuro, proponendo una reinvenzione delle funzioni attra-verso una sintesi degli stimoli del contemporaneo. Ledificio alber-ghiero del nostro tempo dovr es-sere un luogo nella citt: composto da diverse realt funzionali, in ra-pida trasformazione e dallaspetto non del tutto codificato, che come scrive Aldo Rossi: non pu sorge-re nel vuoto ed tanto pi ricco quanto pi circondato dalla vita quotidiana, immerso nella calda vita di cui parla ogni poeta.

    Albergo DiffusoSanto Stefano di Sessanio (AQ)

  • 100 ALBERGHI

    Loisium Hotel, Langenlois AT

    Virgilius Mountain ResortLana (BZ)

    Albergo DiffusoSanto Stefano di Sessanio (AQ)

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    modalit operative

    PRIMO TEMA PROGETTUALE

    Un obiettivo prioritario del Wor-kshop il censimento degli edifici per lospitalit dismessi. Il censimen-to del patrimonio edilizio alberghie-ro dismesso rappresenta un punto di partenza fondamentale per une-saustiva definizione di un quadro conoscitivo di tale patrimonio.Attraverso una catalogazione pun-tuale, e linventario delle singole re-alt edilizie si mira allindividuazione e alla schedatura delle strutture al-berghiere sia storiche che di recente realizzazione, nonch una raccolta di informazioni sullo stato di con-servazione e sulle modificazioni di tale patrimonio. Il modello di scheda adottata per il rilevamento orien-tato alla selezione delle informazioni

    necessarie per la definizione delle potenzialit di recupero funzionale.La schedatura viene effettuata tra-mite lausilio di schede cartacee compilate in loco, realizzando con-temporaneamente il censimento fotografico e per quanto possibile alcune verifiche sugli ingombri di massima. Il censimento finalizza-to alla conoscenza degli elementi significativi dal punto di vista archi-tettonico, storico-tipologico e pae-saggistico-ambientale.Tale indagine lo strumento di base per il raggiungimento di alcuni obiettivi fondamentali: la mappatu-ra delle singole strutture ricettive e la restituzione grafica, che verr ela-borata successivamente.

  • 100 ALBERGHI

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    SECONDO TEMA PROGETTUALE

    Un secondo obiettivo del Workshop la riqualificazione di tre comparti urbani, collocati tra le Terme Berzieri e il Palazzo dei Congressi:

    1 comparto Albergo Centrale Bagni (responsabile prof. Federica Arman)

    Localizzazione: struttura posta tra Albergo Centrale Bagni e i giardini pubblici.- Riconversione e riqualificazione della struttura incompiuta;- Progettazione di un Padiglione destinato ad ospitare le eccellenze enogastronomiche emiliane presen-tato allExpo 2015.

  • 100 ALBERGHI

  • 22

    2 comparto Hotel Giacomo Tommasini (responsabile prof. Alessandro Mas-sera)

    Localizzazione: Albergo Hotel Gia-como Tommasini.- Riconversione della struttura oggi non utilizzata;- Riqualificazione del sistema degli spazi aperti;- Riorganizzazione della struttura per accogliere una Scuola o un Cen-tro di Degustazioni, sede di corsi di gastronomia.

  • 100 ALBERGHIHotel Giacomo Tommasini, piano rialzato

  • 24

    3 compartoGrand Hotel Milano(responsabile arch. Alessandro Gat-tara)

    Localizzazione: Albergo Grand Hotel Milano.- Riconversione e riqualificazione di parte della struttura dismessa e de-gli spazi aperti in prossimit del ma-nufatto storico;- Riorganizzazione con la previsione della sede dellUfficio Informa Gio-vani, con sale per attivit seminariali di gruppo.

  • 100 ALBERGHIGrand Hotel Milano, piano terra

  • *AMBASCIATORI via milite ignoto 2AMBROSIANO via valentini 9ARIELLA via milite ignoto 15AURORA via cavour 11BERARDINELLI viale romagnosi 15CAPITOL viale cavour 13CASA CORALLO via puccini 16CAVALLINO via milano 4CENCI vias bissolati 6-8COMETA via milite ignoto 5COPELLI viale corridoni 14DANIEL via m. dazeglio 8DIANA p.zza liberta 3DORIA viale matteotti 27DUEMILA (EX EDEN) via milano 90EMBASSY viale cavour 3EUROPA viale matteotti 45FAMIGLIARE via romagnosi 9GRAND HOTEL MILANO via dante 1BOLOGNESE CAVOUR viale valentini 2LIBERTY viale vittorio 14LIVIA vicolo concordia 6LODI viale verdi MARINELLA via castellazzo 8MIGNON via adhemar 9MIRAFIORI via gragnani 4MONTECARLO viale matteotti 6MONTECARLO (depandance) viale matteotti 6MORESCA via belvedere 2PARCO via roma 24PERACCHI via romagnosi 8PICCOLO HOTEL FLORA via milano 22PRESIDENT via milite ignoto 8REX viale porro 37SERENA viale cavour 7SPERANZA via milite ignoto 9STELLA DORO viale toscanini 3TIFFANYS viale berenini 4TORINESE viale matteotti 29TRENTO via trento 7VENEZIA vicolo venezia 5VILLA CARLA borgo castellazzo 16VILLA FESCIA viale matteotti 31VILLA GABRIELLA via m. dazeglio 23VILLA LILIES viale marconi 12VILLA SPOTTI via milano 53VILLINO CERVIA vicolo cervia 6ZANARDI via milite ignoto 14

    ALBERGHI DISMESSI

    AURORA via cavour 11BERARDINELLI viale romagnosi 15CENCI via bissolati 6-8COPELLI viale corridoni 14DORIA viale matteotti 27MIGNON via adhemar 9MONTECARLO viale matteotti 6TORINESE viale matteotti 29TRENTO via trento 7SPERANZA via milite ignoto 9VILLA CARLA borgo castellazzo 16VILLA GABRIELLA via m. dazeglio 23GRAND HOTEL DES THERMES viale Romagnosi 7

    ALBERGHI CON NUOVA FUNZIONE

  • *ALLE TERME via roma 20AMICA viale rimembranze 6 bisANCELLE DEL SANTUARIO viale matteotti 65ANGELA viale I maggio 6APPENNINO viale m. ignoto 13AZZURRA viale marconi 15BOTTON DORO (ex carmen) via gragnani 5CANTUCCIO viale XXIV maggioCARANCINI S via roma 22CASA ROMAGNOSI p.zza berzieri 3/bCENTRALE BAGNI largo roma 4ex ISOLA CAPRERA largo roma 12CONTINENTAL via castellazzo 20CORONA via loschi 1COUNTRY HOTEL QUERCE via parma 85CRISTALLO via matteotti 5 bisDE LA VILLE piazza garibaldi 1DOMUS viale matteotti 11EDERA via trento 5ELITE viale cavour 5EXCELSIOR via berenini 3FLORALBA via toscanini 6GIGLIO viale cavour 4GLORIA viale romagnosi 28GRAND HOTEL PORRO S viale porro 10GRAND HOTEL REGINA largo roma 3GRANDE ALB. BOLOGNESE viale cavour 1INTERNAZIONALE via romagnosi 11KURSAAL (EX Brescia) S via romagnosi 1NAZIONALE viale matteotti 43PAGODA (RESIDENCE) via milano 9PANDA via mascagni 6POGGETTO viale marconi 59PRIMAROSA via valentini 12PRINCIPE S viale romagnosi 22RITZ FERRARI via milite ignoto 5ROMA via mascagni 10SALSESINA via marzaroli 13SAN CARLO viale matteotti 33SUISSE S viale porro 5TOURING viale matteotti 10VALENTINI viale porro 10VILLA FIORITA via milano 2VILLA MODERNA viale porro 9VITTORIA via roma 14VITTORIO VENETO via marzaroli 8ZANCARINI piazza copelli 2ZARA via milano 26ZORICA viale indipendenza 9/a

    ALBERGHI IN FUNZIONE

    * SEDE DEL WORKSHOP

  • 28

    la citt nel XX secolo

    Salsomaggiore sempre stato un piccolo borgo poco popoloso, ri-tirato rispetto alla via Emilia e pro-iettato verso lAppennino, la cui at-tivit principale, oltre allagricoltura, era lestrazione del sale. Tale attivit sarebbe da l a poco stata sostitui-ta dallo sfruttamento delle acque, iniziando ad attrare cos capitali so-prattutto dallimprenditoria lombar-da che contribu allo sviluppo della citt. Nei primi tre decenni del secolo, Salsomaggiore ha visto la propria popolazione raddoppiarsi, spinta da un impulso economico che port ad una trasformazione della cittadina. La citt che si stava delineando in quegli anni sarebbe diventata da l a poco la pi importante ville deaux dEuropa.

    Nella prima fase di trasformazione supportata da investimenti privati, le architetture legate al benessere si distinguono da quelle degli abitanti, sia dal punto di vista formale stilisti-co che dimensionale. Questi nuovi monumenti urbani, istituti termali ed hotels erano cir-condati da unarchitettura di piccola scala. Nella fase pre-bellica, Salso-maggiore incontra linteresse del re-gime ottenendo un miglioramento delle infrastrutture e dei servizi. Ven-ne costruita la stazione ferroviaria, e furono attuati una serie di interventi di grande scala in alcuni casi mag-giori degli edifici termali. Limpo-nenza dei grandi edifici Liberty, fin ora destinata alle terme, diviene do-tazione ordinaria per tutti i cittadini attraverso ledificio pubblico.

  • 100 ALBERGHI

    veduta del lato est della Stazione Ferroviaria

    viale Romagnosi

    negozi comunali Piazza del Popolo

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    Con il boom economico del dopo-guerra inizia la crescita edilizia che invade gli spazi interstiziali del tes-suto urbano proseguendo con lur-banizzazione del territorio collinare circostante, incrinando in questo modo lequilibrio tra paesaggio an-tropico e naturale.Londa lunga del consenso terma-le arrivata allincirca fino agli anni Ottanta del secolo scorso. I motivi del perch la citt di Salsomaggiore e il concetto stesso della sua offer-ta termale abbiano perso fascino e attrattivit economica dovuto ad una molteplicit di fattori. Si detto del termalismo assistito, che aprendo a pi larghi strati socia-li avrebbe compromesso lequilibrio allontanando le lite che improvvi-samente non si sono pi riconosciu-

    te nella cultura e nel benessere di un luogo riplasmato dalla modifica degli standard di qualit urbana e dallindirizzo medico-curativo scivo-lato verso la citt ospedale. Si lamentata la mancanza di ade-guati investimenti volti a mantenere alto il livello dellaccoglienza e il de-grado urbanistico legato alleccessi-va antropizzazione delle colline con la conseguente perdita del sistema natura-verde-citt legato alla quali-t della vita e integrato nel comune immaginario dei luoghi delle terme e della vacanza.La citt di Salsomaggiore si trova a risentire del forte ridimensiona-mento dei finanziamenti pubblici alle cure termali vedendo inaridirsi i grandi flussi di fruitori della vasta offerta di trattamenti.

    scalinata al Casin

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    da LA SCENA CINEMATOGRAFICA COME SIMULAZIONE DI LUOGHI E DI PAESAGGIPROPOSTA PER UN CENTRO CULTURALE ED ESPOSITIVO SUL CINEMA EMILIANO A SALSOMAGGIORE TERME

    tesi di laurea magistrale in Architettura 2009/10 ParmaFederica Bonini

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    da LA SCENA CINEMATOGRAFICA COME SIMULAZIONE DI LUOGHI E DI PAESAGGIPROPOSTA PER UN CENTRO CULTURALE ED ESPOSITIVO SUL CINEMA EMILIANO A SALSOMAGGIORE TERMEtesi di laurea magistrale in Architettura 2009/10 ParmaFederica Bonini

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    da LA SCENA CINEMATOGRAFICA COME SIMULAZIONE DI LUOGHI E DI PAESAGGIPROPOSTA PER UN CENTRO CULTURALE ED ESPOSITIVO SUL CINEMA EMILIANO A SALSOMAGGIORE TERME

    tesi di laurea magistrale in Architettura 2009/10 ParmaFederica Bonini

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    Terme Lorenzo Berzieri

    gli edifici termali

    Il Palazzo delle Terme Berzieri uno degli edifici pi complessi ed inte-ressanti della citt, simbolo della citt, esempio unico di Art Dco ter-male.Dedicato al medico Lorenzo Berzie-ri, che per primo comp uno studio sistematico sulle propriet terapeu-tiche delle acque salsobromoiodi-che della cittadina, fu ideato allini-zio del 1900 nella stessa area delle saline farnesiane che ospitarono il vecchio stabilimento di cure datato 1860. Il progetto venne avviato nel 1912 dallarchitetto Ugo Giusti, a cui si affianc, in una prima fase, linge-gnere Giulio Bernardini. Nel 1919, dopo linterruzione dovuta alla pri-ma Guerra Mondiale, il progetto fu

    ripreso insieme a Galileo Chini ed ai suoi collaboratori delle Fornaci San Lorenzo, cui si devono lelaborazio-ne e la realizzazione degli appara-ti decorativi. I lavori terminarono quattro anni dopo e linaugurazione avvenne il 27 maggio 1923.Sulla facciata sono da notare le sug-gestive teste leonine che ornano a coppie la fascia della tettoia sopra lingresso. Allinterno, latrio deco-rato da Giuseppe Moroni, presenta ornamenti di marmo, pitture parie-tali e stucchi. Il monumentale sca-lone doppio e speculare, conduce al primo piano; salendo si possono notare i rosoni in stucco del soffit-to e il lucernario, che conferisce una soffusa luminosit.

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    Stabilimento Termale L. Berzieri

    vista dello scalone dello stabilimento L. Berzieri

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    Il luogo dove si trova oggi lo stabi-limento termale Zoja ha costituito, prima del progetto di Franco Albi-ni e Franca Helg, uno dei temi pi significativi della storia urbana si Salsomaggiore. Si tratta infatti di un grande parco, rimasto inconcluso, progettato nel 1912 dallarchitetto paesaggista Giuseppe Roda che si componeva di verde e di elemen-ti architettonici tra cui una rotonda per la musica, chioschi, attrezzature sportive e di servizio. Nel 1963, al momento dellincarico allo Studio Albini per la progettazione di un nuovo stabilimento termale, larea era inutilizzata. Le prime proposte progettuali riflettevano unanalisi tipologica mirata ad ottenere un ri-sultato altamente innovativo e non ancora sperimentato. La soluzione si configurava come un nucleo com-

    patto di collegamenti verticali a cui si agganciavano i corpi con i locali di cura, articolati verso lesterno. Ledi-ficio si colloca in un punto di caduta di tensione tra il vecchio ed il nuo-vo tessuto, a fare da tramite tra la vecchia e la nuova citt. Il progetto definitivo del 1966 si compone di un volume articolato in tre bracci che si diramano da un nucleo centrale che ospita latrio, i disimpegni e i colle-gamenti verticali, sintetizzati in una grande scala ellittica che formal-mente fulcro ed elemento genera-tore del progetto e dello spazio. Nei tre corpi a sette livelli trovano posto i reparti di cura; nei corpi bassi sono state collocate le aule del Centro Studi, le aule mediche e le struttu-re per lattivit congressuale, tra cui una sala polivalente.

    Terme Luigi Zoja

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    vista della scala ellittica dal basso dello stabilimento Zoja

    scala ellitticadello stabilimento Zoja

    Stabilimento Termale L. Zoja

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    Larticolazione tra i corpi alti e quel-li bassi si sviluppa in modo tale da creare un collegamento ideale e fi-sico con lo spazio circostante: un si-stema di movimenti e dislivelli dato dalle terrazze, dalla gradonata per gli spettacoli allaperto, dalle varie scale e dai percorsi che attraversano ledificio.Anche nello studio degli interni il dialogo con il contesto circostante

    appare evidente: vetrate ampie, vi-suali precise che ricercano una con-tinuit tra interno ed esterno, accen-tuata dalle halls trasparenti dei primi piani e del nucleo centrale. Ledificio stato costruito con una struttura a telaio che delimita il tam-ponamento esterno in pannelli fab-bricati fuori opera e montati con la tecnica del curtain wall.

    vista da viale Berenini dello stabilimento Zoja

    vista da Parco Mazzini dello stabilimento Zoja

    da EMILIO FAROLDI, Salsomaggiore Terme Architettura tra progetto e realt, Luigi Battei, Parma, 1993

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    da ACQUE DI MIANO. IL LUOGO DI CURA COME VALORIZZAZIONE PAESAGGISTICA. ARCHITETTURE PER IL BENESSERE

    NELLALTA VALLE DEL PARMA.tesi di laurea magistrale in Architettura

    2008/09 Parma Pamela Groppi

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    gli alberghi

    Grande Albergo Centrale Bagni

    uno dei pi antichi alberghi di Salsomaggiore, almeno per quan-to riguarda limpianto delle attivit commerciali. Le trasformazioni che ha subito nel tempo e che sin dalli-nizio lo hanno inserito nel program-ma urbanistico della citt, gli hanno permesso di organizzare il tessuto edilizio a lui circostante, facendone uno dei pi interessanti poli di svi-luppo di Salsomaggiore. Lhotel si affaccia su largo Roma, con un pic-colo giardino. Lalbergo fu aperto nellAlbergo des Bains dove trovano posto le sale di rappresentanza e da

    ritrovo, mentre le camere alloggiano in un grande corpo di fabbrica po-steriore, un tempo direttamente col-legato, tramite una galleria in vetro, alle Terme Nuove, ad esso parallele, ed oggi scomparse. Il corpo retro-stante sempre stato considerato unaggiunta e lo sforzo di adeguare lalbergo alle linee ed al gusto del tempo sfociata nella decorazione ed arricchimento della sola palazzi-na di facciata. Attualmente lalbergo oggetto di una ristrutturazione molto impor-tante che mira ad una rilancio della struttura nello scenario turistico cit-tadino.

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    il salone dellAlbergo Centrale Bagni

    facciata dellAlbergo Centrale Bagni1902

    facciata dellAlbergo Centrale Bagni1932

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    Grand Hotel des Thermes

    Nel 1898 Luigi Broggi, riceve linca-rico di progettare un grande alber-go a Salsomaggiore. Si tratta di una delle pi importanti operazioni nella cittadina che si sta avviando a dive-nire un importante centro termale e che proprio a partire da questo al-bergo trarr i motivi della sua espan-sione. Lintenzione del progettista quella di creare un grande albergo internazionale sul modello di quelli realizzati in tutta Europa. Lalbergo era caratterizzato da soluzioni di-stributive e tecnologiche particolar-mente avanzate e moderne, nono-

    stante lorganizzazione spaziale non si discosta dai tradizionali impianti ottocenteschi. Ledificio, che si svi-luppava su quattro piani fuori terra, era dotato di ascensore e a tutti i piani erano collocate le piccole stan-ze per le cure termali. Il trattamento delle superfici murarie si limitava ad essere caratterizzato da fasce alter-nate di mattoni a vista interrotti da fregi marcapiano. Oggi ledificio diventato di utilizzo pubblico, ospi-ta il Palazzo dei Congressi nel corpo centrale; la scuola alberghiera, gli uffici tecnici e la biblioteca comuna-le nelle ali laterali.

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    Grand Hotel des Thermes

    Palazzo dei Congressi

    Palazzo dei Congressi,ingresso

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    Grand Hotel Porro e Valentini

    I due moderni e grandiosi alber-ghi che lo Stato ha voluto dedicare al proprio personale ed alle classi meno abbienti, costituiscono la mi-gliore risoluzione alle complesse esi-genze dordine igienico e sanitario, in rapporto alle comodit di cura, che lesperienza e la tecnica possa-no suggerire. I fabbricati, denomi-nati Padiglioni, riuniscono lalbergo e lo stabilimento termale, il tutto in-quadrato in uno sfondo di perfetta organizzazione dei servizi, inseriti in un vasto parco. Ciascun padiglione

    ospita nel pian terreno, e in gene-rale, nei piani bassi, i reparti per le cure termali; nei piani superiori si trova il reparto alberghiero, dota-to di camere spaziose e soleggiate, elegantemente arredate e dotate di ogni comfort. Numerosi i servizi e gli spazi che la struttura metteva a di-sposizione degli ospiti, tra cui la sala di lettura, la sala di scrittura, il bar, il garage, il servizio di parrucchiere, la lavanderia. Il riscaldamento cen-tralizzato consente il regolare fun-zionamento delle strutture anche in inverno.

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    Grand Hotel Porro e Valentini, foto depoca

    Grand Hotel Porro e Valentini

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    Grand Hotel et de Milan

    Dal punto di vista urbanistico e ter-ritoriale ledificio incise con unim-portanza paragonabile a quella del Grand Hotel des Thermes. Lalbergo fu dotato anche di un Caff-Teatro, che fu per molti anni lunica struttu-

    ra teatrale di Salsomaggiore, dove nei periodi estivi si susseguirono spettacoli, concerti e variet. Archi-tettonicamente e stilisticamente, le-dificio si stacca dagli altri complessi alberghieri per un sobrio aspetto di gusto neoclassico.

    Grand Hotel Regina

    Si tratta di un diverso tipo di edificio per lospitalit in quanto si tratta di un albergo prettamente urbano, che non segue lo schema tipologico dei maggiori alberghi di lusso, che pre-vedono ledificio immerso nel parco. Il fronte principale riporta con estre-ma eleganza gli stilemi decorativi, ti-pici della cittadina termale. Il blocco unitario, circondato da strade, subi-

    sce nel tempo varie trasformazioni: negli anni Venti venne aggiunto, sul retro, un padiglione con funzione di sala da pranzo, riccamente decorato. Lintervento pi radicale interessa il piano terra dove, sono sempre esi-stiti dei negozi. Lintroduzione della banca e di altri punti commerciali, ha oggi notevolmente trasformato limmagine del fronte prospiciente la piazza.

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    Grand Hotel et de Milan, foto depoca

    Grand Hotel et de Milan

    Grand Hotel Regina

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    TOURING CLUB ITALIANO, Guida pratica ai luoghi di soggiorno e di cura dItalia, Parte III LE STAZIONI IDROMINERALI, Milano, 1936, pp. 170-179

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  • 58ANTONIO PIVA, VITTORIO PRINA, Franco Albini 1905-1977, Electa, Venezia, 1998, pp. 399,402

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    ROSSANA BOSSAGLIA, Stile e Struttura delle Citt Termali, Nuovo Istituto Italiano dArti Grafiche, Bergamo, 1985, pp. 90-104

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  • 100 ALBERGHILISE GRENIER, Villes dEaux en France, Bellamy et Martet, Parigi, 1984, copertina

  • 76HEINRICH KULKA, Adolf Loos, Locker Verlag, Wien, 1979

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    MARIE-HLNE CONTAL, Vittel 1854-1936 Cration dune Ville Thermale, ditions du Moniteur, Parigi, 1982, pp. 194, 199, 202

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