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Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
Corso di Urbanistica (EA)
a.a. 2014/2015
Lezione 02a – 10-ott-13
La nascita dell'urbanistica
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Il modello tradizionale
1. La modernizzazione delle istituzioni agrarie, ossia la recinzione dei campi aperti e la
sostituzione delle piccole aziende agricole con tenute capitaliste su larga scala
coltivate da braccianti salariati, fu il movente principale del progresso economico
2. Si suppone dunque che le grandi tenute recintate abbiano prodotto più cibo e, in una
certa misura, abbiano occupato meno persone per acro di quante non ne impiegassero
le piccole fattorie
3. La maggiore produzione di alimenti e la minore occupazione agricola condussero così
all'espansione della popolazione urbana
4. Il risultato consistette in una maggiore produzione manifatturiera e in una crescita
economica
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Due modelli
recinzione di
grandi tenute
più prodotto agricolo,
meno manodopera
agricola
centri urbani crescita economica
La rivoluzione agricola è un fenomeno temporalmente e strutturalmente prioritario rispetto alla
rivoluzione industriale: essa precede nei vari paesi, con uno scarto di tempo variabile, il decollo
industriale e in molti casi lo rende anche possibile con la crescita della domanda di beni, con la
formazione di capitali da investimento, con la liberazione di aliquote sempre maggiori di forza
lavoro
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Il modello alternativo
le frecce causali che vanno nella direzione indicata dal modello sono in realtà molto
piccole, e frecce causali più grandi avrebbero invece dovuto essere tracciate nella
direzione opposta. È vero, infatti, che vi furono rivoluzioni agricole in Olanda e in
Inghilterra e che furono parte integrante dello sviluppo economico; ma le rivoluzioni
agricole furono in gran parte causate:
1. dall'espansione del commercio mondiale
2. dall'aumento della produzione urbana
3. dalla crescita della produttività agricola
4. e solo in ultima istanza dalla creazione di grandi tenute e dalle recinzioni.
Fu la città a trascinare la campagna, non Viceversa.
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Due modelli
Recinzione di
grandi tenute
crescita della
produttività agricola
più prodotto agricolo,
meno manodopera
agricola
aumento della
produzione
urbana
centri urbani
espansione del
commercio mondiale
crescita economica
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LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Due modelli
Terra /
occupazione
Produttività
manifatturiera
recinzioni
Prezzo
dell’energia
Boom
commerciale
Urbanizzazio
ne (tardiva)
salari
protoindustria
Produttività
agricola
urbanizzazione
Il modello alternativo
Il modello opera come un sistema ricorsivo
La figura è un diagramma di flusso che
mostra la logica di tale soluzione, illustrando i
nessi tra le variabili rilevanti alla luce delle
analisi statistiche.
Le quattro variabili stabilite dal modello sono
raffigurate da rettangoli, mentre i motori primi
che le spiegano sono illustrati per mezzo di
ovali. Le variabili del modello si influenzarono
a vicenda in diversi modi: una maggiore
urbanizzazione, per esempio, portò a una
maggiore produttività agricola, ma il rapporto
di causa ed effetto operò anche in senso
opposto, dal momento che una maggiore
produttività agricola portò a un aumento della
quota di popolazione residente nelle città. In
questo modello, infatti, la rivoluzione agricola
e quella urbana sono entrambe cause e
conseguenze dello sviluppo economico. A fare
da nesso tra le diverse unità temporali sono i
cambiamenti demografici e del tasso di
urbanizzazione.
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in Inghilterra la rivoluzione agronomica ha avuto inizio fino dalla metà del XVII
secolo con il trasferimento dai Paesi Bassi delle tecniche più avanzate di
coltivazione
essa è sostenuta in questo periodo da una serie di ulteriori innovazioni:
■ l'aratura in profondità
■ la piantatura in filari
■ la rotazione continua delle colture e l'eliminazione del maggese
■ l'aumento della concimazione naturale
■ il miglioramento delle attrezzature
■ la selezione dei semi e dei capi d'allevamento
■ l'impiego diffuso dei cavalli nei lavori agricoli con diminuzione dei tempi di
lavorazione e aumento della produttività
■ verso la fine del secolo (XVII), saranno avviate forme di meccanizzazione per
alcune lavorazioni agricole
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione agricola
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■ The Inclosure Act (also known as the Enclosure Act
1773) is an Act of the Parliament of the Kingdom of
Great Britain. The Act is still in force in the United
Kingdom. It created a law that enabled landowners to
enclose land and remove the right of commoner's
access.
■ The Act required the procedure to start with a petition
delivered to Parliament signed by the landowner, tithe
holders and a majority of people affected. The petition
then went through the stages of a bill with a committee
meeting to hear any objections. The petition would
then go through to Royal Assent after passing through
both Houses of Parliament. Commissioners would then
visit the area and distribute the land accordingly.
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione agricola
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effetti
■ fenomeni di razionalizzazione dell'agricoltura in senso capitalistico
■ l'avanzata delle “enclosures” nelle campagne ne squilibra il tradizionale
assetto, con la espulsione dalle consuete forme di impiego e di sussistenza di
ceti marginali che nei “common fields” trovavano una propria collocazione
sociale e produttiva
■ nel giro di pochi decenni la rivoluzione agricola fa scattare il secolare surplus
agricolo annuale, valutabile nell'ordine del 25% del prodotto totale, verso valori
del 50%
■ per la prima volta è possibile sconfiggere lo spettro delle oscillazioni annuali
della produzione dovute alla variabilità dei fattori climatici e meteorologici
■ si muta anche la struttura del mercato dei beni agricoli (con forte aumento della
domanda di trasporto)
■ l'apertura di un fronte competitivo più allargato provoca una intensificazione
della quantità di lavoro nelle coltivazioni più ricche e una diminuzione in quelle
meno redditizie
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione agricola
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effetti…
■ in tutti i paesi d'Europa si producono con il ritardo di un secolo e oltre
fenomeni paragonabili
■ nel corso del Settecento, l'aumento di produzione agricola inglese per unità di
forza-lavoro impiegata è valutabile al 100%
aumenti analoghi - differenziati fra il 30% della Russia e il 190% della Germania - si
hanno in Europa, con modifiche degli assetti agricoli tradizionali, con recinzioni e
privatizzazioni, con liberazione di manodopera, con aumenti di consumi
■ meno evidenti sono invece le interazioni dirette fra decollo agricolo e decollo
industriale, almeno per quanto riguarda l'accumulazione privata di capitali
laddove è lo Stato a farsi promotore dello sviluppo industriale, come avviene in
Francia e in Germania, vengono utilizzati capitali e incentivi derivanti dalla imposta
fiscale sulla produzione e sullo scambio di prodotti agricoli
■ il settore agricolo è segnato al suo interno da situazioni profondamente
differenziate
aree europee nord-occidentali: economia rurale avanzata tecnologicamente e inserita
nella economia di mercato, con bassa percentuale di addetti,
regioni del bacino mediterraneo: agricoltura arretrata, con bassa produttività pro-
capite, e caratterizzata in gran parte da una struttura latifondista
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione agricola
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La cosiddetta rivoluzione industriale è un processo di trasformazione economica e
produttiva che si sviluppa in un periodo lungo e non sempre storicamente
omogeneo, prima di arrivare a consolidarsi e a caratterizzare definitivamente la
società occidentale.
Se ne riconoscono gli inizi in Inghilterra nella seconda metà del XVIII secolo e se ne
può verificare l'affermazione progressiva, ad un ritmo sempre più accelerato, nei
paesi europei o di origine europea, in tempi e modi diversi, lungo tutto il XIX secolo.
Comprenderne i meccanismi economici e gli aspetti politici e sociali significa darsi
ragione dell'ultima vera "rivoluzione urbana" nella storia della città, dei nuovi
rapporti che si istaurano fra città e non città, fra città e cittadini, fra città e disciplina
urbanistica.
Non è possibile definire un rapporto di continuità fra la città nata dalla rivoluzione
industriale e la città barocca più di quanto non lo sia con la città medioevale: il
salto è radicale, qualitativo e quantitativo e la persistenza di forme o istituzioni
cittadine del passato non basta ad eliminarlo.
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione industriale
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L'Illuminismo industriale
Vi sono due vie attraverso cui la rivoluzione scientifica potrebbe aver spianato la
strada a quella industriale:
■La più diretta è quella dei progressi scientifici che portarono a nuove tecnologieLe scoperte sulla pressione atmosferica e la possibilità di misurare con esattezza il tempo
realizzate dagli scienziati svolsero proprio quella funzione
■L'altra via che potrebbe aver condotto la rivoluzione scientifica a sfociare in quella
industriale fu la maggiore diffusione della cultura
■ Illuminismo industriale:
«quella parte dell'Illuminismo secondo la quale il progresso materiale e la crescita
economica si sarebbero potuti ottenere incrementando la conoscenza umana dei
fenomeni naturali e rendendo accessibili le nuove conoscenze a coloro che
avrebbero potuto fame uso nei processi produttivi»
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione industriale
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Caratteristiche dei più importanti inventori
Macro
lnventori
Fasce
inferioriTotale
Ceramica 1 11 12
Chimica 0 10 10
Industria degli orologi 0 8 8
Strumentistica 0 3 3
Meccanica 1 12 13
Metallurgia 2 8 10
Navigazione 0 2 2
Vapore 2 6 8
Industria tessile 4 9 13
Totale 10 69 79
Inventori e legami con l'Illuminismo
LegamiNessun
legame
Sconosci
uti
Industria degli orologi 6 2 0
Strumentistica 2 1 0
Meccanica 9 3 1
Navigazione 2 0 0
Vapore 7 1 0
Ceramica 4 5 3
Chimica 4 4 2
Metallurgia 0 9 l
Industria tessile 3 10 0
Totale 37 35 7
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione industriale
Coloro che realizzarono le macroinvenzioni furono i principali promotori della crescita economica.
Nel corso della rivoluzione industriale i dieci nomi più famosi furono: Newcomen, Watt, Arkwright,
Hargreaves, Crompton, Cartwright, Darby, Cort, Wedgwood e Smeaton.
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LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione industriale
Richard Arkwright tessile
Edmund Cartwright tessile
Henry Cort metallurgica
Samuel Crompton tessile
Abraham I Darby metallurgica
James Hargreaves tessile
Thomas Newcomen vapore
John Smeaton meccanica
James Watt vapore
Josiah Wedgwood ceramica
I “Macroinventori”
Wedgwood
Arkwright
CartwrightCort
Crompton
Hargreaves
Smeaton
Watt
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1709 Abraham Darby(1678-1717)
Abraham Darby uses coke to smelt iron ore, replacing wood and charcoal as fuel.
1712 Thomas Newcomen(1664-1729)
Thomas Newcomen builds first commercially successful steam engine.Able to keep deep coal mines clear of water.First significant power source other than wind and water.
1759 Josiah Wedgwood (July 12, 1730 – January 3, 1795)
Wedgwood invented the improved green glaze which is still popular today
1765 James Hargreaves (1720 – 22 April 1778)
James Hargreaves invents the spinning jenny, automating weaving the warp (in the weaving of cloth).
1769 Richard Arkwright (23 December 1732 – 3 August 1792)
Arkwright's "water" (powered) frame automates the weft.
1775 John Smeaton(1724–1792)
Erected an atmospheric engine at Chacewater Mine
1775 James Watt (1736–1819)
Watt's first efficient steam engine, much more efficient than the Newcomen.
1779 Samuel Crompton(December 3, 1753 – June 26, 1827)
First steam powered mills.Crompton's "mule" combines Hargreaves' and Arkwright's machines, fully automating the weaving process.
1782 Henry Cort(1740–1800)
In 1782 he patented the puddling process for refining iron ore.
1786 Richard Arkwright (23 December 1732 – 3 August 1792)
Arkwright puts a Watt engine in the Albion cotton mill, Blackfriars Bridge, London.
1787 Edward (Edmund) Cartwright (April 24, 1743 – October 30, 1823)
Cartwright builds a power loom.
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione industriale
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LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione industriale
La “spinning
jenny di
Hargraves
Il filatoio a rulli di
Arkwright
Newcomen’s first
commercially
successful steam
engine
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Il mestiere dei padri dei più importanti inventori Numero % in Inghilterra%
generale
Aristocrazia, piccola nobiltà, clero 8 11,9 3,5
Mercanti, avvocati, capitalisti 22 32,8 4,6
Negozianti, industriali, artigiani 24 35,8 20,6
Agricoltori dediti anche all’artigianato 5 7,5
Agricoltori, piccoli proprietari 6 9,0 18,0
Lavoratori manuali, braccianti, coloni 2 3,0 54,9
Totale 67
Percentuale di alfabetizzati nel settore Nel 1560 Nel 1700
Aristocrazia, piccola nobiltà, clero 100 100
Mercanti, avvocati, funzionari 100 100
Negozianti, industriali a Londra 60 90
Negozianti, industriali nelle campagne 30 60
Agricoltori (piccoli proprietari) 50 75
Lavoratori manuali e addetti all’agricoltura 15 15
Braccianti (coloni) 20 20
Totale uomini 20 45
Totale donne 5 25
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA E LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione industriale
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UK France Germany Russia Italy
1781-90 3,8 10,9 - - -
1801-14 7,1 12,3 - - -
1825-34 18,8 21,5 - - -
1845-54 27,5 33,7 11,7 - -
1865-74 49,2 49,8 24,2 13,5 42,9
1885-94 70,5 68,2 45,3 38,7 54,6
1905-13 100 100 100 100 100
% of world industrial
production in 191314 6,4 17,7 5,5 2,7
The Rate of Industrial Growth in Five Selected Countries Indices of Industrial
Production
(Base Figures - 1905-13 = 100)
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La diffusione
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0
20
40
60
80
100
120
1781-
90
1801-
14
1825-
34
1845-
54
1865-
74
1885-
94
1905-
13
UK
France
Germany
Russia
Italy
The Rate of Industrial Growth in Five Selected Countries Indices of Industrial Production
(Base Figures - 1905-13 = 100)
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La diffusione
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1834
1877
1852
1904
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La diffusione
Consumo di cotone
Numero di fusi
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Dopo la metà del '700, la rivoluzione industriale cambia il corso degli avvenimenti,
in Inghilterra e poi in tutto il resto del mondo
■ L’aumento della popolazione, dovuto alla diminuzione del coefficiente di
mortalità, che per la prima volta si scosta decisamente da quello di natalità
in Inghilterra il coefficiente di natalità resta quasi costante intorno al 37
per mille; il coefficiente di mortalità diminuisce dal 35 per mille - verso la
metà del '700 - al 20 per mille verso la metà dell'800
■ La ridistribuzione degli abitanti sul territorio, in seguito all'aumento
demografico e alle trasformazioni produttive.
I contadini coltivatori diretti diventano salariati, oppure operai
dell'industria, e si trasferiscono dove è disponibile la forza motrice per
gli stabilimenti industriali, cioè presso i corsi d'acqua e poi - dopo
l'invenzione della macchina a vapore - presso i giacimenti di carbone.
Gli stabilimenti tendono a concentrarsi intorno alle città; così le città
crescono più rapidamente del resto del paese .
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: la popolazione
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Dopo la metà del '700, la rivoluzione industriale cambia il corso degli avvenimenti, in Inghilterra e poi in
tutto il resto del mondo
■ L’aumento dei beni e dei servizi prodotti dall'agricoltura, dall'industria e dalle
attività terziarie
l’aumento della popolazione e l'aumento della produzione si collegano per
formare un circolo ascendente:
gli abitanti più
numerosi …
…con un aumento
ulteriore della
popolazione…
…facendo aumentare
il tenore di vita delle
classi sociali…
…che produce la
richiesta di altri beni
più abbondanti e più
vari...
…richiedono beni e
servizi in quantità e
in qualità superiore
…
…che devono essere
prodotti e
commerciati con
guadagni crescenti ..
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: economia
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1750
1800
1850
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: la popolazione
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Inghilterra
Germania
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: la popolazione
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* 1750/1 1800/1 % incr. 1850/1 % incr. 1990
Great Britain 7.4 10.5 41,89% 20.8 98,10% 57.1
France 21 27.3 30,00% 35.8 31,14% 56.1
Germany | 34.0 79.0
|-[Germ+Aust] 18 23 27,78%
Austria | 17.5 7.6
Hungary 3.5 5.0 42,86% 13.2 164,00% 10.5
Belgium 2.2 3.1 40,91% 4.3 38,71% 9.9
Italy 16.0 19.0 18,75% 24.4 28,42% 57.6
Netherlands 1.6 2.1 31,25% 3.1 47,62% 14.9
Portugal 2.3 2.9 26,09% 3.5 20,69% 10.5
Russia 28 40.0 42,86% 68.5 71,25% 146.4
Spain 8.2 10.5 28,05% 15.0 42,86% 39.6
Sweden 1.8 2.3 27,78% 3.5 52,17% 8.4
EUROPE (approx) 132.0 190.0 43,94% 260.0 36,84% 775.0
Notes: Austria and Hungary in the 19th century included many areas now independent. Modern Germany is
somewhat smaller that Bismarckian Empire. 1990 figures for Russia are for the Russian Federation. To compare
with the 19th century Ukraine's [52 Million] and Belorussia's [10.3 Million] figures must be taken into account.
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: la popolazione
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1850
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: la popolazione
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■ Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione:
■ i canali navigabili, realizzati in Inghilterra dal 1760 in poi
■ le strade a pedaggio, costruite coi metodi progrediti di Telford e di Macadam
■ le strade ferrate, introdotte nel 1825 e diffuse rapidamente in Inghilterra e in tutti
gli altri paesi
■ le navi a vapore, che nello stesso periodo sono in grado di sostituire le navi a
vela
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: i mezzi di comunicazione
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I canali
■ la rete dei canali navigabili inglesi fu costruita da privati proprietari di miniere
e da gruppi speculativi
■ lo Stato concedeva un'autorizzazione, prescrivendo che il canale dovesse
servire ad ogni utente dietro pagamento di una tassa
The “canal mania”
The period between the 1770s and the 1830s is often referred to as the "Golden Age" of
British canals.
For each canal, an Act of Parliament was necessary to authorise construction, and as
people saw the high incomes achieved from canal tolls, canal proposals came to be
put forward by investors interested in profiting from dividends, at least as much as by
people whose businesses would profit from cheaper transport of raw materials and
finished goods.
In a further development, there was often out-and-out speculation, where people would try
to buy shares in a newly floated company simply to sell them on for an immediate
profit, regardless of whether the canal was ever profitable, or even built. During this
period of "canal mania", huge sums were invested in canal building, and although
many schemes came to nothing, the canal system rapidly expanded to nearly 4,000
miles (over 6,400 kilometres) in length,with essentially no external competition.
Le Infrastrutture in Inghilterra
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: i mezzi di comunicazione
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Le Infrastrutture in Inghilterra
James Brindley
Sir Francis Egerton,
Duke of Bridgewater
The Bridgewater Canal
The Duke commissioned James Brindley as canal
engineer to build the canal, and it opened 17th
July 1761. The Bridgewater Canal came about
because the 3rd Duke of Bridgewater, Sir Francis
Egerton wanted an efficient way to transport coal
from his coal mines at Worsley, into Manchester,
where the Industrial Revolution was under way.
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: i mezzi di comunicazione
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1759 - Early Days
1759-1761 - The process begins
1761-1776 – Extending to Merseyside
1765 - Financial strain
1765 - From Sale to Stockport
1795 - From Worsley to Leigh
1803 - Death of the Duke
1825-1845 - Competition and Conflict
1872 - Change and Consolidation
1885 - Manchester Ship Canal Company acquires
the canal and Barton Swing Bridge Built
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: i mezzi di comunicazione
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Le strade e i canali
■ l'ancien régime aveva lasciato una buona rete stradale, mantenuta con le
corvées delle popolazioni rurali. Questo sistema fu abolito dalla Rivoluzione
e lo Stato s'incaricò direttamente di costruire e manutenere le strade
■ Napoleone I costruì molte vie d'interesse strategico in Francia e nei territori
occupati, scartando per conseguenza l'espediente dei pedaggi
■ la Restaurazione migliorò soprattutto la viabilità secondaria e formulò nel '18
un piano per la costruzione dei canali, sollecitando l'iniziativa delle
compagnie private e autorizzandole a riscuotere una tassa
■ la monarchia nel '31 istituì un ministero dei lavori pubblici …
■ …e nel '36 formò un vasto programma unitario per la costruzione di strade e
di canali, stanziando nel decennio successivo circa 800 milioni di franchi
Le Infrastrutture in Francia
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: i mezzi di comunicazione
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Le strade
■ durante il secolo XVIII, decadenza dello stato delle strade proprio mentre
crescevano le esigenze dei traffici
■ nel 1745 il Parlamento emana i Turnpike Acts che concedevano ai privati di
costruire nuove strade a pedaggio
■ miglioramento tecnologico abrogazione dei vecchi regolamenti che
limitavano i pesi e gli ingombri dei veicoli
■ inconvenienti dovuti al particolarismo dei numerosi soggetti gestori di piccoli
tronchi
■ lo Stato interviene nel 1820, per unificare in certa misura la gestione delle
strade a pedaggio
■ i pedaggi furono aboliti gradualmente dal 1858 al '95, e la spesa per la
manutenzione delle strade fu attribuita nell'88 alle contee
Le Infrastrutture in Inghilterra
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze: i mezzi di comunicazione
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John Loudon McAdam
(1756–1836)
Thomas Telford
(1757–1834)
Costruzione di una strada macadam
A canal boat traverses the
Pontcysyllte aqueduct
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Sir Marc Isambard Brunel
(1769 – 1849)
the tunnelling shield
used to construct
the Thames Tunnel
the Thames
Tunnel during
construction,
1830
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1840 1860 1880 1900
Austria-Hungary 144 4.543 18.507 36.330
Belgium 334 1.73 4.112 4.591
France 496 9.167 23.089 38.109
Germany 469 11.089 33.838 51.678
Great Britain 2.390 14.603 25.060 30.079
Italy 20 2.404 9.290 16.429
Netherlands 17 335 1.846 2.776
Russia 27 1.626 22.865 53.234
Spain - 1.917 7.490 13.214
Sweden - 527 5.876 11.303
Spread of Railways in Ten Selected Countries
(Length of line open [in kilometers [1km = 5/8 mile])
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0
10000
20000
30000
40000
50000
60000
1840 1860 1880 1900
Austria-Hungary
Belgium
France
Germany
Great Britain
Italy
Netherlands
Russia
Spain
Sweden
Spread of Railways in Ten Selected Countries
(Length of line open [in kilometers [1km = 5/8 mile])
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1825-45 1850-70
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Lo sviluppo delle ferrovie in Germania
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
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Le strade ferrate
■ le prime furono sperimentate presso le miniere, e all'inizio dell'800 furono
aperti i primi tronchi in servizio pubblico, sempre per i carri a cavalli
■ la locomotiva di Stephenson fece il primo servizio pubblico fra Stockton e
Darlington nel 1825. La prima linea importante, fra Manchester e Birmingham,
fu aperta nel 1830, e cominciò la concorrenza del nuovo mezzo a quelli
tradizionali
■ si tentò dapprima di applicare alle ferrovie la stessa legislazione delle strade
e dei canali, prescrivendo che i binari dovessero servire a ogni utente, in
cambio di un pedaggio…
■ …ma il Parlamento non poté mantenere a lungo il tradizionale criterio di non
intervento e votò nel '44 una legge che concedeva allo Stato la facoltà di
optare per l'acquisto delle ferrovie entro 21 anni
■ furono fissati i limiti per le velocità, le frequenze e le tariffe delle linee
esistenti
■ quando i tronchi si unirono formando una rete, lo Stato dovette intervenire
fissando nel 1846 uno scartamento uniforme di 4 piedi, 8 pollici e mezzo
Le Infrastrutture in Inghilterra
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
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1861
Le Infrastrutture in Inghilterra
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1801 Trevithick built a full-size steam road carriage on a site
near the present day Fore Street at Camborne, which was
also known as Camborne Hill. He named the carriage
'Puffing Devil'. The engine was erected by John Tyack at
Camborne.
1801 December 24th. On Christmas Eve that year, he
demonstrated it by successfully carrying several men up
Camborne Hill and then continuing on to the nearby village
of Beacon with his cousin and associate, Andrew Vivian,
steering. This event is believed by many to be the first
demonstration of transportation by (steam) auto-motive
power.
1801 December 28th. During further tests, Trevithick's
carriage broke down after passing over a gully in the road.
The carriage was left under some shelter with the fire still
burning whilst the operators retired to a nearby
public house for a meal of roast goose and drinks.
Meanwhile the water boiled off, the engine overheated and
the whole carriage burnt out, completely destroying it.
Trevithick however did not consider this episode a serious
setback but more a case of operator error.
Richard
Trevithick
(1771-1833)
“Puffing Devil”
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Le strade ferrate
■ la prima ferrovia presso St. Etienne entrò in esercizio nel '32, e già nel '33 il
governo incaricò il Conseil général des ponts et chaussées di formulare un
piano per tutto il paese
■ fu ripetutamente scartata la proposta di affidare allo Stato la costruzione
delle vie ferrate (nel '35, nel '37 e nel '38) e per un certo periodo si continuò a
procedere caso per caso, concedendo le autorizzazioni alle singole
compagnie private
■ l'esigenza di un controllo unitario condusse alla legge del 1842, che attribuì
alle grandi compagnie il monopolio delle linee principali, ripartendo la spesa
in parti quasi uguali fra il capitale privato e lo Stato, e stabilendo che le
ferrovie sarebbero passate allo Stato dopo 40 anni
■ i nuovi programmi di opere pubbliche, e specialmente quelli delle vie ferrate,
consentivano di fatto alla pubblica amministrazione di modificare
profondamente l'assetto territoriale, e anche quello dei centri abitati..
■ ..ma l'urgenza e la complessità delle esigenze tecniche fecero passare quasi
inavvertito il valore urbanistico globale dei nuovi interventi
Le Infrastrutture in Francia
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Augustus Welby Pugin, Contrast or a parallel between the architecture of the 15th and the 19th centuries, 1841
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Dopo la metà del '700, la rivoluzione industriale cambia il corso degli avvenimenti,
in Inghilterra e poi in tutto il resto del mondo
■ Gli economisti insegnano a limitare l'intervento pubblico in tutti i settori della
vita -sociale, e anche in quello urbanistico.
Adam Smith consiglia ai governi di vendere i terreni di proprietà
pubblica, per pagare i loro debiti. Questi consigli sono accolti volentieri
dalle classi dominanti, che hanno interesse a far valere anche nel
campo immobiliare, la libertà dell'iniziativa privata, cioè sono in grado di
sfruttare il disordine urbano senza subirne le conseguenze.
■ Ma alcuni svantaggi d'ordine fisico (la congestione del traffico, l'insalubrità,
la bruttezza) rendono intollerabile la vita delle classi subalterne, e
minacciano, da un certo punto in poi, l'ambiente in cui vivono tutte le altre
classi.
Perciò i rappresentanti illuminati delle classi dominanti, come i
rappresentanti delle classi subalterne (i radicali e i socialisti)
propongono nuove forme di intervento pubblico, o per correggere
separatamente e gradualmente i singoli inconvenienti, o per
ricominciare da capo, contrapponendo alla città esistente nuovi tipi di
insediamento dettati dalla pura teoria.
LA CITTA’ DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze
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Nella prima metà dell'800 i difetti della città industriale sembrano troppo numerosi
e insoliti per poter essere eliminati completamente:
la crescita rapidissima delle città nell'epoca industriale (Manchester, che nel 1760
ha 12.000 abitanti, a metà dell'800 ne ha 400.000) produce la trasformazione del
nucleo precedente e la formazione, intorno a questo nucleo, di una nuova fascia
costruita: la periferia.
il nucleo ha una struttura già formata, ma non può senz'altro diventare il centro di
un'agglomerato umano molto più grande
le classi abbienti abbandonano gradualmente il centro, e si stabiliscono in
periferia: le vecchie case diventano tuguri dove si ammassano i poveri e i nuovi
immigrati
le zone verdi comprese nell'organismo antico - i giardini dietro le case a schiera, i
giardini più grandi dei palazzi, gli orti sono occupate da nuove costruzioni, case e
capannoni industriali
La periferia non è un pezzo di città già formato come gli ampliamenti medioevali o
barocchi, ma un territorio libero dove si sommano un gran numero di iniziative
indipendenti: quartieri di lusso, quartieri poveri, industrie, depositi, impianti
tecnici. A un certo punto queste iniziative si fondono in un tessuto compatto, che
però non è stato previsto e calcolato da nessuno
LA CITTA’ DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Conseguenze
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le varie classi sociali tendono a stabilirsi in quartieri diversi - ricchi, medi, poveri -
e le famiglie tendono a vivere il più possibile appartate
il grado di indipendenza reciproca diventa il contrassegno più importante del
livello sociale:
■ i ricchi hanno case più appartate: ville o villini
■ i poveri hanno abitazioni meno appartate: case a schiera o alloggi
sovrapposti in fabbricati a molti piani
poiché i regolamenti mancano o sono in disuso, la qualità degli alloggi più poveri
può peggiorare fino al limite sopportabile dai lavoratori peggio pagati
gruppi di speculatori si incaricano di costruire queste case, poche alla volta o in
grandi complessi, mirando solo a ottenere il massimo guadagno:
■ l'operaio, che riceve un salario appena compatibile con la sopravvivenza,
deve impiegarne una parte per pagare l'affitto
■ il padrone, che ha costruito una casa più ristretta possibile e coi materiali più
scadenti, deve ricavarne un guadagno superiore al costo di costruzione
l'incontro di queste due esigenze determina il carattere della casa e del quartiere
gli effetti di queste trasformazioni si sommano e si aggravano verso la metà
dell'800
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l'accostamento di molte case in un ambiente ristretto ostacola lo smaltimento dei
rifiuti e lo svolgimento delle attività all'aperto:
lungo le strade corrono le fogne scoperte, si accumulano le immondizie, e
nei medesimi spazi circolano le persone e i veicoli, vagano gli animali,
giocano i bambini
i quartieri peggiori sorgono nei posti più sfavorevoli: vicino alle industrie e alle
ferrovie, lontano dalle zone verdi
le fabbriche disturbano le case coi fumi e coi rumori, inquinano i corsi d'acqua, e
attirano un traffico che deve mescolarsi a quello riguardante le case
questo ambiente disordinato e inabitabile - che chiameremo la città liberale - è il
risultato della sovrapposizione di molte iniziative pubbliche e private, non regolate
e non coordinate
la libertà individuale, richiesta come condizione per lo sviluppo
dell'economia industriale, si rivela insufficiente a regolare le trasformazioni
edilizie e urbanistiche, prodotte appunto dallo sviluppo economico
LA CITTA’ DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
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