L'Europa nel 500

19
NICOLO' PIRAS 3SB 22/2/16 L'EUROPA NEL 500: DA CARLO V AGLI STATI ITALIANI SOTTO IL GOVERNO DEGLI SPAGNOLI L'Europa nel 500 1 L'Impero di Carlo V ......................................................................................................... 2 2 La Spagna di Filippo II .................................................................................................... 6 3 L'Inghilterra elisabettiana ......................................................................................................8 4 La Francia tra crisi dinastiche e guerre di religione ............................................................10 Nicolò Piras 3SB

description

Gli Stati Europei coinvolti nelle varie vicende del 500.

Transcript of L'Europa nel 500

Page 1: L'Europa nel 500

NICOLO' PIRAS 3SB 22/2/16

L'EUROPA NEL 500:DA CARLO V AGLI STATI ITALIANI SOTTO IL

GOVERNO DEGLI SPAGNOLI

L'Europa nel 500 1 L'Impero di Carlo V .........................................................................................................2 2 La Spagna di Filippo II ....................................................................................................6 3 L'Inghilterra elisabettiana ......................................................................................................8 4 La Francia tra crisi dinastiche e guerre di religione ............................................................10

Nicolò Piras 3SB

Page 2: L'Europa nel 500

1 L'Impero di Carlo V

Carlo d'Asburgo, il futuro imperatore Carlo V, figlio di Giovanna La Pazza e nipote di Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona, eredita dalla madre, appena sedicenne, nel 1516 ,un vasto regno, che comprendeva La Spagna, le regioni dell'Italia meridionale, la Sicilia e la Sardegna e i territori del Nuovo Mondo. Poi nel 1519, una volta morto il nonno paterno Massimiliano I d'Asburgo, eredita anche i territori dell'Austria, la Franca Contea e la regione francese dell'Artois, le Fiandre e i Paesi bassi, ereditati dalla nonna paterna Maria di Borgogna. La morte di Massimiliano d'Asburgo gli permetteva di aspirare alla Corona di Germania e a quella dell'impero, che da un secolo

appartenevano agli Asburgo.

Come si può vedere da questa cartina, i regni di Carlo V apparivano così vasti, che la Francia ne fu seriamente preoccupata, dato che appariva accerchiata da regioni quali, laSpagna, la Germania e i Paesi Bassi, tutte in mano a un solo sovrano e fece di tutto per impedire che Carlo V venisse eletto imperatore. Viceversa Carlo V con l'elezione del re francese Francesco I a imperatore, temeva di perdere il controllo delle Fiandre e dell'Austria. La questione era di vitale importanza per i due sovrani. Tuttavia tra i due, ilpiù avvantaggiato era sicuramente Carlo V, che aveva dalla sua parte, i principi elettori tedeschi, disposti a preferirlo, dato che egli era nipote di un sovrano di stirpe tedesca, Massimiliano I, e anche perché i principi erano condizionati dalla forza militare asburgicache aveva la sua sede proprio a Francoforte, dove si teneva l'elezione. Inoltre, Carlo V poteva contare anche sulle banche tedesco-fiamminghe, le quali furono disposte a pagare gli elettori purché lo eleggessero. E così si arrivò all'elezione di Carlo V a imperatore nel 1519. Quello che otteneva era un impero vastissimo, dove, come lui disse, il sole non tramontava mai. In realtà si trattava di un impero anacronistico ed eterogeneo, destinato a non durare a lungo. Anacronistico, perchè appariva come un impero di tipo universale, di stampo medievale, segnato da una forte legame tra papa e imperatore. Eterogeneo, perché univa popolazioni diverse per etnia, lingua, tradizioni, storia e leggi.

1.1 Carlo V deve fronteggiare la prima rivolta da parte delle città spagnola

Nicolò Piras 3SB

Page 3: L'Europa nel 500

Proprio in Spagna scoppiò una rivolta contro Carlo V, organizzata dalle città spagnole (comunidades), le quali non sopportavano di avere un sovrano che non risiedeva in Spagna, ma a migliaia di chilometri di distanza. Essi formarono un esercito e affidarono il trono alla regina Giovanna La Pazza, madre di Carlo. Ma la rivolta fu stroncata dagli aristocratici spagnoli, i quali non solo non consideravano un problema la lontananza diCarlo V dalla Spagna, ma anzi un vantaggio, per poter spadroneggiare liberamente in Spagna senza l'azione di controllo del sovrano.

Nicolò Piras 3SB

COME SI ARRIVA ALLA GUERRA TRA FRANCIA E SPAGNA NEL CINQUECENTO

Francia, che guidata da Francesco I, appare

accerchiata dai territori di Carlo V. Il re cerca di

ostacolare l'elezione di Carlo V a imperatore e si candida anche lui al titolo imperiale

Carlo V eredita un vasto

territorio in Austria , Paesi

Bassi, Italia

Questi eventi creano una forte

tensione soprattutto in

Con la morte del nonno.

Massimiliano d'Asburgo, Carlo ha la possibilità di aspirare alla

Corona di Germania e dell'Impero

Carlo d'Asburgo, perché può

contare sull'appoggio dei principi tedeschi,

data la sua parentela con Massimiliano

d'Asburgo e delle banche tedesco-

fiamminghe

Tra i due contendenti al

titolo di imperatore il più favorito è

E infatti il titolo di imperato

re va a

La Francia teme di essere sopraffatta dalla potenza della

Spagna e Francesco I dichiara guerra a

Carlo VDi

conseguenza, la guerra tra le due potenze

appare inevitabile .

Infatti

Ma la guerra è

anche un'occasione

per

Carlo V, che diventando

vincitore sui Francesi, può così esercitare un controllo

più massiccio sui territori

asburgici

Page 4: L'Europa nel 500

1.2 Carlo V affronta la Francia in un grande scontro

La Francia non aveva ben sopportato l'elezione di Carlo V a imperatore e si sentiva minacciata; per questo si preparava ad uno scontro con l'imperatore. Carlo V, da parte sua, sperava di sconfiggere la Francia,in modo tale da poter dare continuità governativa alle regioni asburgiche che erano disarticolate. Teatro della Guerra fu l'Italia, ma la posta in gioco non era solo l'Italia ma il dominio in Europa, e questo scontro si protrasse per circa 40 anni.Per prima cosa Carlo V volle sottrarre ai Francesi il ducato di Milano, e nel 1521 occupò la città e poi Pavia nel 1525, dove finì prigioniero lo stesso Francesco I, il quale dovette firmare la pace di Madrid, con la quale perdeva ogni diritto sul ducato di Milano e sul regno di Napoli.Ma dopo circa un anno, Francesco I riprese le ostilità e strinse un'alleanza con i principi dei maggiori stati italiani e papa Clemente VII Medici, la Lega di Cognac.A questo punto, Carlo V,indignato per il voltafaccia del pontefice, fece scendere in Italia14 mila soldati mercenari, i Lanzichenecchi, nemici del papa e della Chiesa cattolica, in quanto convertiti al luteranesimo. Presso Mantova, i Lanzichenecchi sconfissero le bande del famoso capitano di ventura, Giovanni dalle Bande Nere. Poterono così agevolmente penetrare a Roma e la saccheggiarono.Il papa Clemente VII dovette arrendersi e rifugiarsi a Castel Sant'Angelo (Roma). Si ritirò anche dalla Lega, per di più avendo ricevuto l'amara notizia che i ceti borghesi di Firenze avevano cacciato via i Medici (suoi congiunti) e avevano instaurato un governo repubblicano. A questo punto egli meditò che era stato un errore schierarsi contro Carlo V , e che quindi occorreva riconciliarsi con lui affinché i Medici potessero rientrare a Firenze. Nel 1529 il papa e Carlo V stipularono il trattato di Barcellona, attraverso cui ilpapa si impegnava a nominare Carlo V, secondo l'usanza medievale, re d'Italia e di imperatore, purché quest'ultimo favorisse il ritorno dei Medici a Firenze. Intanto anche ilre di Francia, Francesco I si era arreso e aveva dovuto stipulare con Carlo V la pace di Cambrai nel 1529, con la quale si impegnava a rinunciare definitivamente al Regno di Napoli, mentre a Milano ritornavano al potere gli Sforza con Francesco II, figlio di Ludovico il Moro. Carlo V diventava imperatore nella cattedrale di San Petronio a Bologna, nel 1530, e come stabilito dal trattato di Barcellona, i Medici, nella persona di Alessandro, poterono tornare a Firenze. Ma non fu una cosa facile, data la strenua resistenza dei fiorentini, soprattutto dei ceti borghesi, i quali per dieci mesi sopportarono l'assedio degli spagnoli, grazie alle solide fortificazioni disegnate dal grande Michelangelo. A questo punto termina la prima fase delle guerre d'Italia (1525-1529) e inizia la seconda.

1.3 Seconda fase delle guerre d'Italia (1535-1544)

La pace di Cambrai però non fu duratura. Infatti quando morì Francesco II Sforza, nel 1535, Carlo V si impadronì del ducato di Milano. Era l'occasione che la Francia stava proprio aspettando per riprendere la guerra contro Carlo V. Infatti Francesco I aveva avuto tutto il tempo per pianificare un piano strategico ambizioso e anche rivoluzionarioper un paese cattolico come la Francia, per battere il proprio avversario; infatti aveva

Nicolò Piras 3SB

Page 5: L'Europa nel 500

stretto alleanze niente meno che con:1) i Turchi musulmani, guidati da Solimano il Magnifico, i quali aspiravano a

continuare le loro conquiste sia in Ungheria che a Vienna e nel Mediterraneo.2) I principi luterani tedeschi, avversi a Carlo V.

Questa strategia costringeva Carlo V a battersi su più fronti e a dividere le proprie forze.Il risultato fu una sorta di equilibrio fra le varie forze in campo e portò alla pace di Crépy (1544). Ma a beneficiare di questa pace fu solo il papa Paolo III Farnese, il quale potè ottenere per il figlio Pierluigi, il ducato di Parma e Piacenza.

1.4 Terza fase del conflitto

Anche la pace di Crepy non fu di breve durata. Il re do Francia Enrico II, succeduto al padre Francesco I continuò la politica del padre, e nelle Lorena (regione francese al confine con la Germania) riuscì ad occupare i tre vescovati imperiali di Metz,Toul e Verdun, al confine col Reno. Intanto, gli eserciti dei principi luterani tedeschi sconfiggevano Carlo V a Innsbruck, e questi dovette firmare la pace di Augusta nel 1555, con la quale, suo malgrado, dovette riconoscere ai luterani libertà di coscienza e libertà di professare la loro fede. La sconfitta fu tanto amara per Carlo V che presto dovette abdicare. Ma prima divise il suo impero tra :

1) il figlio Filippo II, la Spagna, le colonie americane, i Paesi Bassi e i territori italiani;

2) al fratello Ferdinando I i territori asburgici, più Boemia, Ungheria e Corona imperiale.

Le ostilità tra Francia e i successori di Carlo V continuarono ancora, per di più aumentate anche da papa Paolo IV Carafa che voleva liberare l'Italia meridionale dagli spagnoli. In questo conflitto era entrata anche l'Inghilterra, dal momento che Filippo II aveva sposato Maria la Cattolica, figlia di Enrico VIII. Ma ad un certo punto le truppe imperiali riescono a sconfiggere i Francesi nella battaglia di San Quintino nel 1557, grazie alle truppe guidate da Emanuele Filiberto di Savoia. E da quel momento si arrivò alla pace di Cateau-Cambrésis, nel 1559, attraverso cui la Spagna possedeva:

1) il ducato di Milano, i Regni di Napoli, Sicilia, Sardegna (rette da un viceré), lo Stato dei Presidi, costituito dalle città toscane di Talamone, Orbetello, Porto Ercole e Porto Santo Stefano e l'isola d'Elba. Un terzo dell'Italia era nelle mani della Spagna.

Nicolò Piras 3SB

Page 6: L'Europa nel 500

2 La Spagna di Filippo II

Filippo II

Filippo II, nonostante non avesse ereditato dal padre, Carlo V, il titolo imperiale, regnava su un vasto territorio che comprendeva la Spagna, I Paesi Bassi,, il ducato di Milano, l'Italia meridionale, L'America. A questi territori si aggiunse anche il regno del Portogallo, essendo il parente più prossimo e i territori d'oltremare. Più volto alla politica estera, egli spese enormi capitali per rafforzare l'esercito e la flotta, perchè aveva l'ambizione di fare della Spagna una potenza invincibile. Mosse guerra contro i Turchi, che minacciavano con le loro incursioni, le coste d'Italia e Spagna. Così attacco ripetutamente le cose africane, per porre un freno all'espansionismo ottomano, ma venne sconfitto duramente a Djerba in Marocco. Allora i Turchi attaccarono l'isola di Cipro sottraendola ai Veneziani. Così per difendere la cristianità, il papa Pio V, promosseuna Lega Santa, composta dalla Spagna, Repubblica di Genova e Venezia e il ducato di Savoia. Grazie alla flotta veneziana, i Turchi vennero definitivamente sconfitti nella battaglia di Lepanto, presso il golfo di Corinto nel 1571. Questo segnò il definitivo declino dei Turchi. Meno brillante Filippo II fu nel campo della politica interna, dove intraprese una politica assolutista e accentratrice, che soffocava qualsiasi autonomia locale. Deciso a combattere ogni forma di eresia,perseguitò Arabi e Ebrei, compresi quelli convertiti al cristianesimo (marranos e moriscos) e li espulse dalla Spagna. Questo fu un grave errore, perché in tal modo vennero meno tutte quelle forze imprenditrici, che avrebbero dato un nuovo impulso all'economia, così come era avvenuto negli altri Stati europei, in particolar modo, Francia e Inghilterra. Il re infatti, non fece molto per incentivare settori, come l'agricoltura, il commercio e l'industria, facendo della Spagna una delle regioni più arretrate, nonostante il grande impero coloniale.

Nicolò Piras 3SB

Page 7: L'Europa nel 500

“ Marrani” da Google Wikipedia

La parola “marrani” che, dall'arabo “ mahram” significa “ cosa proibita”, in quanto allude alla carnedi maiale, considerato cibo immondo per ebrei e musulmani, indica quelle popolazioni ebraiche che durante il Medioevo vivevano nella penisola iberica e che avevano dovuto convertirsi forzatamente alla religione cattolica per sfuggire alle persecuzioni da parte dell'inquisizione spagnola. Per alcuni di loro si trattò di una vera conversione religiosa, mentre per altri assunse solo un aspetto formale in pubblico, mentre in privato restarono fedeli all'ebraismo. Tra questi convertiti, circa 100.000, i membri più benestanti,impegnati nel commercio, nell'industria e nelle manifatture, si sposarono con esponenti della nobiltà di sangue reale, diventando un ceto sociale ricco e prestigioso, al punto da suscitare le invidie della popolazione che,incitata dal clero,li identificava come ipocriti e nemici della fede e li perseguitò più degli ebrei. Questa ostilità sfociò in rappresaglie e saccheggi, di cui la prima fu quella di Toledo del 1449. Si arrivò così al 1480, quando la regina di Spagna, Isabella di Castiglia,che aveva voluto che la Spagna fosse uno Stato cattolico,introdusse la Santa Inquisizione, la cui azione era volta specialmente contro i Moriscos, e appunto i Marrani, rispettivamente i musulmani e gli ebrei. Tra coloro che venivano scoperti a professare la propria religione d'origine, pur essendosi dichiarati convertiti, venivano bruciati al rogo e i beni venivano confiscati dallo stato.In ogni caso essi erano oggetto di discriminazione sociale ed economica. Stessa sortaecapitò agli stessi durante il regno di Filippo II, il quale, anche per dare nuovo vigore alle casse dello Stato, agì con provvedimenti persecutori e varie confische di beni.

2.1 La rivolta dei Paesi Bassi e la nascita delle Province Unite

Mentre Carlo V nei Paesi Bassi era amato e ben accolto, il figlio Filippo II non riscosse invece alcuna simpatia presso quelle popolazioni; sottoponeva i ceti bancari e mercantilia pesanti tasse, non concedeva le antiche libertà date dal padre, ostacolava la diffusione del calvinismo che si stava diffondendo in quelle regioni, e aveva riempito le città di guarnigioni spagnole. Tutti questi fattori costituirono i presupposti per una ribellione in nome dell'indipendenza politica, della libera iniziativa economica e della libertà religiosa di una delle regioni più floride d'Europa. La rivolta prese il nome di “rivolta degli straccioni” (1567) perchè così erano stati definiti a corte gli abitanti delle

Nicolò Piras 3SB

Page 8: L'Europa nel 500

Fiandre che erano andati a protestare contro la decisione di Filippo II di perseguitare i protestanti e i calvinisti e di restaurare il Tribunale dell'Inquisizione. Ci furono assalti contro chiese, conventi e sacerdoti cattolici al punto che il re dovette inviare il duca d'Alba ad instaurare un regime di terrore contro gli eretici. Così in risposta gli abitanti delle regioni settentrionali si unirono a quelle meridionali, i Valloni ( che erano fedeli cattolici ) e così si arrivò alla pacificazione di Gand (1576), con la quale si voleva l'allontanamento delle truppe spagnole. La pace ebbe breve durata, grazie all'abilità del nuovo generale, Alessandro Farnese, succeduto al duca d'Alba, che riuscì a riportare all'obbedienza alcune province cattoliche. Ma nulla poté contro la regione di Anversa, laquale minacciata nei propri interessi economici, continuò la ribellione formando la Lega di Utrecht, composta dalle sette province del Nord che porterà poi alla Repubbliche delle Province Unite o dei Paesi Bassi, poi mutata in Olanda.

Il Duca d'Alba ( tratto da :” La Storia” Vol.7: “Il Cinquecento: La nascita del mondo moderno” - Ed. Mondadori)

Il Duca d'Alba

Fernando Alvarez de Toledo (1507-1582), duca d'Alba, guidò l'esercito di Carlo V nella battaglia di Muhlberg (1547). Tra il 1552 e il 1563 fu a capo delle forze imperiali in Italia, dove ebbe la carica di viceré di Napoli (1560-1563). Nel 1567 fu inviato nei Paesi Bassi per domare la rivolta protestante scoppiata contro il re Filippo II. Il”duca di ferro” condusse una spietata repressione, creando, tra l'altro, un “consiglio dei torbidi” che pronunciò migliaia di condanne a morte, tanto da essere soprannominato “consiglio di sangue”. Ma questo regime del terrore alimentò la rivolta, spingendo alcune province del nord, dove si erano rifugiati i calvinisti, verso l'indipendenza e la stessa nobiltà cattolica ad allearsi contro la brutalità spagnola. Nel 1573, Filippo II constatato l'insuccesso, richiamò il duca d'Alba. Nel 1580, tuttavia, gli affidò la conquista del Portogallo, durante la quale si distinse nuovamente per la sua ferocia.

Nicolò Piras 3SB

Page 9: L'Europa nel 500

3 L'Inghilterra elisabettiana

Elisabetta I

Dopo la morte di Enrico VIII Tudor(1547), La Corona inglese andò nelle mani di Maria Tudor la Cattolica, (figlia legittima di Enrico VIII e di Caterina d'Aragona), che aveva sposato il re spagnolo Filippo II ,e che veniva così chiamata perchè aveva voluto ripristinare in Inghilterra la religione cattolica, usando mezzi repressivi contro protestanti e calvinisti, al punto da meritare l'appellativo di “ Bloody Mary”, Maria la Sanguinaria. Il periodo di terrore finalmente si concluse quando salì al trono Elisabetta I ,giovane figlia di Enrico VIII e Anna Bolena ( quindi figlia naturale ma non legittima, perchè la Chiesa aveva dichiarato nullo il loro matrimonio).

Anna Bolena e la sua decapitazione da www. Direttanews.it-cultura

Ann Boleyn, nata presumibilmente nel 1501 a Blicking Hall nel Norfolk, era figlia di sir Thomas Boleyn. Sposò Enrico VIII, re d'Inghilterra, nel gennaio del 1533, prima che questi avesse annunciato pubblicamente l'annullamento del suo precedente matrimonio con Caterina d'Aragona ed era già in attesa della primogenita, la futura regina Elisabetta I. Damigella di corte della regina Caterina, Ann Boleyn era entrata nelle grazie di Enrico VIII, il quale sperava da questa unione di avere un erede maschio, dal momento che Caterina d'Aragona aveva avuto solo una figlia femmina, Maria, e il re non intendeva che il suo regno finisse nelle mani di un genero o aspettare l'arrivo di un nipote. Maria, era stata dichiarata così figlia illegittima mentre Elisabetta sarebbe diventata l'erede al trono. Il matrimonio tra il re inglese e Anna Bolena fu la causa della spaccatura tra la monarchia inglese e la Chiesa di Roma. Infatti il papa scomunicò Enrico VIII per aver dichiarato nullo il matrimonio di Caterina

Nicolò Piras 3SB

Page 10: L'Europa nel 500

d'Aragona ( che tra l'altro era zia di Carlo V, un potente alleato del Papato). Tutto questo portò quindi il sovrano inglese a dichiarare l'Atto di Supremazia, con il quale egli si proclamava Capo della nascente Chiesa britannica. Ma dopo soli tre anni di matrimonio, Enrico VIII mostrò già insofferenza nei confronti della consorte, in quanto questa non ebbe altri figli dopo Elisabetta; inoltre il re si era già invaghito di un'altra donna, la nobile Jane Seymour. Così egli pensò il modo di separarsi da lei. Anna venne accusata così di avere numerosi amanti; di aver indotto il re a sposarla servendosi di arti magiche, e di essere implicata in una congiura contro il sovrano. Oggi si pensa che queste accuse fossero infondate. Ann Boleyn venne arrestata e giudicata colpevole nella Torre di Londra. Qui, il 19 maggio 1536 venne decapitata. In seguito Enrico VIII ebbe altre quattro mogli. Ma tra queste, solo Jane Seymour riuscì ad avere l'erede maschio tanto desiderato dal sovrano; Edoardo, il quale salì sul trono nel1547 alla morte del re, ma morì assai presto, dopo soli sei anni di governo.

Il governo di Elisabetta che durò all'incirca 45 anni, fu energico e riformista e contribuì a fare dell'Inghilterra una potenza internazionale. Infatti:

1) Eliminò i campi aperti ( gli open fields) ovvero quelle vaste estensioni di terreno che erano gestite dai villaggi e che erano poco produttive, e le divise in numerosi terreni chiusi e recintati (enclosures) gestiti da privati, che consentì un maggiore sfruttamento dei terreni e quindi una maggiore resa produttiva.

Enclosures (Google- www. Sapere.it)

Le Enclosures, parola inglese che significa “recinzioni”, riguardano un provvedimento, risalente all'epoca dei Tudor (XVI secolo) che imponeva la chiusura dei campi aperti (open fields) e che di fatto fu a favore dei grandi possidenti terrieri, in aperta violazione dei diritti di cui godevano i contadini sulla “proprietà comunale”. Iniziate nel sec. XVI, le enclosures furono applicate con particolare rigore fra il 1760 e il 1840 e privarono i contadini poveri dei loro tenui mezzi di sostentamento costringendoli a vendere il loro lavoro nelle fattorie come braccianti o nelle fabbriche come operai.

2) Incentivò l'allevamento degli ovini, che consentì di disporre della materia prima necessaria per il fiorente commercio della lana.

Nicolò Piras 3SB

Page 11: L'Europa nel 500

3) Provvide alla vendita dei beni ecclesiastici, avendo rafforzato la Chiesa anglicana,ed essersi autoproclamata Capo della Chiesa riformata, cosa che le permetteva dilegare strettamente a sé la gerarchia ecclesiastica. Tutto questo anche per contrastare la cattolicissima Spagna.

4) Trasformò l'Inghilterra da paese essenzialmente agricolo a paese industriale ( produzione di tessuti grezzi in lana) e commerciale, coinvolgendo non solo la classe borghese di imprenditori e commerciali, ma anche la classe aristocratica, la quale, fatto innovativo in Inghilterra come altrove, mostrava interesse per le attività imprenditoriali.

5) Favorì la marineria britannica, intuendo, come già aveva fatto il padre, che il mare sarebbe stata l'occasione per far emergere l'Inghilterra quale grande potenza, ottenendo il favore di armatori e mercanti, e favorendo quindi anche i traffici commerciali.

6) Diede impulso all'attività colonizzatrice, servendosi di esploratori e contrabbandieri, ma soprattutto di corsari, che all'apparenza veri e propri fuori legge, in realtà erano provvisti di un'autorizzazione della regina, attraverso cui, assalivano, catturavano e distruggevano le navi spagnole e portoghesi che attraversavano l'Atlantico cariche di merci preziose provenienti assalivano, catturavano e distruggevano le navi provenienti dall'America ( e una parte veniva trattenuta dalla Corona inglese). Tra i più famosi corsari vi fu Francis Drake che dopo Magellano, concluse la circumnavigazione del globo, impossessandosi della California e fondando la prima colonia inglese, la Virginia.

Corsaro (Wikipedia)

sir Francis Drake

Il Corsaro era una persona al servizio di un governo, cui cedeva parte degli utili, ottenendo in cambio lo

status di combattente (lettera di corsa) e la bandiera che lo autorizzava a rapinare solo navi mercantili

nemiche e ad uccidere persone, ma solo in combattimento. Una nave privata, armata e dotata di capitano

di equipaggio, che operasse con una lettera di corsa ( talvolta intestata all'armatore, che restava a terra),

era chiamata una nave corsara. Circa gli uomini coinvolti, alcuni studiosi li hanno espressamente definiti

“mercenari di marina”

7) Il suo regno fu inoltre caratterizzato da una sorprendente fioritura letteraria, teatrale, scientifica e filosofica. In particolare il teatro si sviluppò particolarmente, grazie agli autori principali, Marlowe e Shakespeare. A partire dal 1576 vennero costruiti i primi teatri pubblici, che potevano contenere fino a

Nicolò Piras 3SB

Page 12: L'Europa nel 500

3000 persone( e che univano persone appartenenti a classi sociali diverse, dalle alte a quelle più basse), mentre precedentemente gli spettacoli teatrali avvenivano nelle case aristocratiche o nei cortili delle locande.

8) Sul piano politico proseguì l'indirizzo assolutistico del padre, volto a limitare il potere del Parlamento.

3.1 Elisabetta I fa uccidere la cugina Maria Stuarda

Maria Stuart, cugina di Elisabetta I, era figlia di Giacomo V Stuart ed era regina di Scozia. Era sposata con il re di Francia Francesco II, quando rimase presto vedova, e così rientrò in Scozia, dove però non era ben accetta essendo cattolica, mentre nel paese aveva attecchito ormai da tempo la fede calvinista. Appoggiata dal papa e dalle potenze cattoliche (come la Spagna) che non riconoscevano ad Elisabetta I il diritto al trono (essendo nata da un matrimonio considerato nullo dalla Chiesa), Maria Stuarda, essendo il parente più prossimo ai Tudor, rivendicò per sé il titolo di regina d'Inghilterra,promettendo però di farlo solo a morte avvenuta di Elisabetta I. Maria Stuarda non avevaperò doti di abilità politiche, e infatti non si preoccupò di fare propaganda politica fra i cattolici che avrebbero dovuto sostenerla. Così ci fu un'insurrezione popolare di protestanti scozzesi contro di lei, al punto che fu costretta ad abdicare a favore del figlio Giacomo VI. Venne imprigionata e riuscì a fuggire presso la corte inglese, sperandodi ottenere protezione dalla cugina. Ma Maria Stuart era per Elisabetta un pericolo per lasua reggenza; era cattolica e quindi aveva potenti alleati, era un'erede legittima al trono, per cui nel 1587, quando si diffuse la voce che Maria era implicata in una congiuracontro Elisabetta, venne accusata di alto tradimento e venne fatta uccidere.

3.2 La guerra tra Inghilterra e Spagna

La morte di Maria Stuarda provocò le ira di Filippo II di Spagna, che organizzò una crociata contro l'Inghilterra, motivata anche dalle persecuzioni contro i cattolici inglesi, i continui attacchi a galeoni spagnoli, ma anche per gli aiuti inglesi ai calvinisti dei PaesiBassi. Era anche preoccupato per la flotta inglese che era molto potente. Filippo IInel 1588 inviò in Inghilterra l'Invencible Armada, ma essa fu sopraffatta dalle agili navi inglesi, che impedirono alla nave di effettuare le operazioni di sbarco. Il sopraggiungere poi di una tempesta, e l'apporto delle navi olandesi, portarono alla distruzione della flotta olandese. Da quel momento cominciò il declino della potenza navale spagnola mentre l'Inghilterra si avviava a diventare una grande potenza.

Il disastro dell'”Invencible Armada” ( tratto da :” La Storia” Vol.7: Il Cinquecento: La nascita del mondo moderno” - Ed. Mondadori)

Nicolò Piras 3SB

Page 13: L'Europa nel 500

Nel giugno 1589, L'invencible Armada , composta da 130 navi spagnole e 23000 uomini, faceva rotta verso l'Inghilterra: solo 50 erano vere e proprie navi da guerra, le altre trasportavano truppe, sia per sbarcare sull'isola si a per affrontare la squadra navale inglese, secondo la tecnica di combattimento che aveva permesso di vincere la battaglia di Lepanto. La flotta inglese, formata invece da navi da guerra più manovrabili e in grado di combattere alla distanza, era divisa in due squadroni, di cui uno affrontò l'armata spagnola appena entrò nella Manica, l'altro ne impedì la riunione con le forze del Duca di Parma. La battaglia durò una settimana, alla fine della quale Drakeriuscì a far perdere la formazione di combattimento degli Spagnoli e a spingerli nelle secche fiamminghe. Le navi che si salvarono, senza l'appoggio di un porto amico dove fermarsi e riordinarsi, presero la via del ritorno e furono costrette dai venti e dagli Inglesi che bloccavano la Manica a circumnavigare Scozia e Irlanda: lungo quelle coste pericolose una gran quantità di navi e uomini venne perduta: Meno della metà delle navi e un terzo degli uomini che erano partiti fecero ritorno in Spagna.L'Armada,fu lo strumento della più costosa impresa militare lanciata da Filippo II e, al tempo stesso, il suo più rischioso gioco d'azzardo.

4 La Francia tra crisi dinastiche e guerre di religione

La Francia, che aveva subito una pesante sconfitta contro Carlo V, stava attraversando una profonda crisi politica e dinastica, in quanto, nel 1559 era morto improvvisamente ilre Enrico II (un incidente durante un torneo), e i figli eredi al trono erano ancora troppo piccoli per governare. A svolgere il ruolo di reggente era quindi la loro madre, la regina Caterina de Medici, abile e intelligente, ma non amata dai Francesi perchè straniera, amante del lusso e dei costumi italiani. Di questa crisi politica ne vollero approfittare i nobili francesi, che con una serie di complotti volevano porre fine all'assolutismo regio, e riprendere il controllo dei loro territori come avveniva precedentemente nella società feudale. A farsi avanti nella pretesa al trono vi furono quindi i rami secondari delreggente, Francesco di Guisa che aveva un forte seguito nelle regioni settentrionali ed era capo dello schieramento cattolico e Antonio di Borbone, re di Navarra, sostenuto

Nicolò Piras 3SB

Page 14: L'Europa nel 500

dalle regioni meridionali e capo dello schieramento protestante. Il calvinismo aveva infatti molti seguaci, chiamati ugonotti ( dal tedesco eidgenossen = alleati per giuramento) e aveva attecchito sia tra nobili che borghesi, creando un forte elemento diinstabilità politica, che sfociava spesso in rappresaglie causate non solo da motivi religiosi ma anche rivendicazioni sociali. La regina Caterina svolse così un ruolo da mediatrice, cercando di non favorire né gli uni né gli altri, nel tentativo di scongiurare una guerra civile. Per porre fine ai conflitti religiosi, la regina con l'editto di Saint Germain, concesse libertà di culto agli ugonotti fuori dalle mura cittadine, ma i cattolici con il massacro degli ugonotti a Vassy diedero inizio alle guerre di religione. Un secondo editto di Saint Germain concesse agli ugonotti alcune piazzeforti (tra cui l'inespugnabile porto di La Rochelle), ma questo provvedimento, che aveva reso la fazione protestante più forte, creò i malumori del papa, il quale voleva che la Spagna intervenisse contro la Francia. Per scongiurare questo pericolo, allora, appena due anni dopo, nella notte tra il 23 e il 24 agosto del 1572, la regina stessa ordinò la strage degli ugonotti che si erano riuniti a Parigi per festeggiare le nozze di Enrico di Borbone (notte di San Bartolomeo).Questo evento sanguinoso provocò la reazione di tutti i Paesi protestanti e finì per scatenare una lotta che vedeva da una parte l'Inghilterra, a sostegno dei Protestanti, e la Spagna a sostegno dei cattolici. Ma a questo si aggiunse anche un altro elemento: il problema della successione al trono, il quanto, il terzo figlio di Caterina, Enrico III, era privo di eredi e quindi scoppiò un conflitto denominato dei “tre Enrichi” in quanto coinvolgeva Enrico III, e i due aspiranti al trono, Enrico di Guisa, capo dei cattolici, ed Enrico di Borbone, capo dei protestanti. Durante lo scontro, Enrico di Guisa fu assassinato per volere del re Enrico III, ma poco dopo anche il re Enrico III di Valois, fu assassinato perchè ritenuto troppo vicino alla parte ugonotta. Il trono così passò nelle mani di Enrico di Borbone, ( designato dallo stesso Enrico di Valois in punto di morte), con il nome di Enrico IV che ,essendo Ugonotto, non era ben visto dalla popolazione francese (soprattutto a Parigi dove i cittadini gli chiusero le porte in faccia). A questo punto il re pensò fosse più opportuno convertirsi al cattolicesimo ( pronunciando la celebre frase: “Parigi val bene una messa”), concedendo però agli ugonotti libertà di culto e libertà civili e politiche con l'emanazione dell'editto di Nantes (1598). Inoltre ad essi venivano concesse le piazzeforti di La Rochelle e di Montpellier. Sempre nello stesso anno stipulava con la Spagna il Trattato di Vervins, con il quale essa riconosceva la sovranità di Enrico IV e rinunciava ad ogni pretesa sul territorio francese. In pratica agli Ugonotti era concesso di formare uno Stato dentro uno Stato ma era anche l'unico modo per assicurare la pace in Francia, dopo anni di lotte civili.

Gli Ugonotti ( www. Enciclopedia Treccani.it)

Nicolò Piras 3SB

Page 15: L'Europa nel 500

Gli Ugonotti erano i protestanti francesi ,durante il XVI e XVII secolo. La parola “Ugonotti” deriva

dal tedesco Eidgenossen, che significa “congiurato o confederato”.La loro persecuzione ebbe inizio

nel 1534, dopo che furono affissi i “placards”, ovvero i manifesti che provocarono la reazione del re

Francesco I. Dal 1535 (dopo i primi segni di intolleranza anti-protestante della Corona), gli

ugonotti, facendo propri gli ideali calvinisti di riforma religiosa ed etico-politica, combatterono per

restaurare le libertà feudali contro l’assolutismo regio, fondandosi non solo sugli interessi di alcune

famiglie aristocratiche e di vasti settori nobiliari, ma anche sul fermento della borghesia cittadina e

dell’artigianato, in cerca di elevazione sociale.

Scheda 2 “ Parigi val bene una messa “: Enrico IV re di Francia (tratto da: ” La Storia” Vol.7: Il Cinquecento: La nascita del mondo moderno” - Ed. Mondadori)

Nicolò Piras 3SB

Page 16: L'Europa nel 500

Figlio di Giovanna d'Albret, figlia del re di Navarra e di Antonio Borbone, Enrico fu il capostipite della dinastia di Borbone di Francia. Educato nella fede calvinista, fu dal 1569 capo degli ugonotti. Nel 1572 ereditò dalla madre il regno di Navarra e sposò Margherita di Valois, sorella del re Carlo IX. Quell'anno riuscì a sfuggire alla strage nella notte di san Bartolomeo ma dovette abiurare; fu di nuovo a capo del partito ugonotto dal 1576: Morto Carlo IX , salì al trono Enrico III (1574.1589); il nuovo re non aveva figli, Enrico di Borbone ne diventava così l'erede. Questa situazione provocò violente reazioni in campo cattolico: Enrico di Guisa si accordò con papa Gregorio XIII e con Filippo II di Spagna per la creazione di una lega a difesa del cattolicesimo. Enrico III, invece, favoriva il re di Navarra. Ebbe così origine la guerra dei “tre Enrichi”, culminata nel 1585, quando papa Sisto V scomunicò Enrico di Borbone per impedirne la successione al trono; l'anno dopo le sueterre furono invase da tre eserciti cattolici: La morte di Enrico III, ucciso nel 1589, rese urgente il problema della successione: Enrico aveva contro di Sé gran parte della stesa popolazione parigina che non voleva un ugonotto sul trono; riuscì, però, con l'aiuto inglese, a sconfiggere i cattolici in varie battaglie. Il suo prestigio crebbe fino a conquistare l'opinione pubblica francese, che lentamente andava identificando il suo nome con l'idea di pace e di tolleranza religiosa. Nel 1593 egli abiurò solennemente il protestantesimo a Saint-Denis, cosa che gli permise di essere poi incoronato_ secondo il tradizionale rito dell'unzione che poneva i sovrani francesi nella sfera del sacro- re dei Francesi a Chartres. Da qui il senso della celebre frase che gli è attribuita, “ Parigi val bene una messa”. Enrico non avrebbe potuto essere incoronato secondo il rito tradizionale, che si svolgeva durante una messa, se non fosse tornato al cattolicesimo.

4.1 I provvedimenti politici , sociali ed economici di Enrico IV

1) Politica religiosa: Emana l'Editto di Nantes, con cui concede libertà di culto agli Ugonotti

2) Politica sociale: Favorisce l'ascesa della borghesia, ( in quanto capisce che é la borghesia la parte vitale della società, mentre la nobiltà appare ormai in declino sul piano economico)cui affida la riscossione delle tasse e a cui consente l'accessoalle cariche amministrative e giudiziarie. Si viene così a creare una nobiltà di toga (borghesi che avevano acquistato un terreno, o un incarico statale a cui fosse attribuito un titolo nobiliare, contro una nobiltà di spada, ovvero la nobiltà per nascita.

3) Politica istituzionale: Accentra tutti i poteri nelle mani del sovrano in in modo da poter ristabilire l'egemonia statale, contro le aspirazioni della nobiltàfeudale.

Nicolò Piras 3SB

Page 17: L'Europa nel 500

4) Politica economica: Incentiva la produzione agricola con l'eliminazione dei pedaggi, la bonifica delle paludi, la realizzazione di strade e canali, dando licenzadi esportazione per il grano e per il vino e la lotta contro il banditismo.la diminuzione degli interessi sul denaro investito sul settore

5) Politica fiscale: Riorganizza le pubbliche finanze contenendo le spese e colpendo gli abusi.

6) Politica di difesa: Ristruttura e rafforza l'esercito.7) Politica commerciale: Sposa il mercantilismo: protegge i mercati interni

riducendo le importazioni e incoraggiando le esportazioni.8) Politica estera: Si attiva per realizzare un progetto di coalizione antiasburgica,

( di cui faceva parte una larga coalizione di Stati, Inghilterra, cantoni svizzeri riformati,ecc) aiutato dal duca di Sully, ispettore e capo dell'artiglieria, che non riesce a portare a termine perché viene assassinato da un monaco che lo rimproverava di avere posizioni troppo vicine agli Ugonotti e che pensava di potercosì salvare la religione cattolica in Francia.

4.2 L'Italia sotto l'egemonia spagnola

Dopo la pace di Cateau-aCmbrésis, l'Italia si trova sotto il dominio della Spagna, che governa direttamente Milano, Napoli, Sicilia, Sardegna e lo Stato dei Presìdi, e controlla lo Stato Pontificio, il ducato di Savoia, il granducato di Toscana (Medici) e la repubblica di Genova. Venezia, pur essendo stata alleata della Spagna nel conflitto franco-asburgico, mantiene invece la sua autonomia.

A FirenzeVisto che i Medici erano rientrati a Firenze grazie all'appoggio di Carlo V, essi subiscono ilcontrollo spagnolo, sia attraverso lo Stato dei Presìdi, sia attraverso l'alleata Repubblica di Lucca. Con Cosimo I, che ha ottenuto il titolo di Granduca dal Papa. Il Granducato di Toscana risana le finanze, sviluppa i commerci e l'agricoltura, intraprende opere di bonifica e di difesa delle coste contro i pirati barbareschi e con l'aiuto spagnolo conquista a Repubblica di Siena.

Stato pontificioLo Stato pontificio è in assoluto degrado, per la mancanza di attività produttive e commerciali e l'insicurezza delle campagne, infestate dai briganti. L'annessione del marchesato di Ferrara consente tuttavia l'unificazione territoriale dello Stato.

Repubblica di Genova

L'influenza esercitata dalla Spagna sulla Repubblica di Genova favorisce, a differenza di altri luoghi la città nel godere di una fase di grande splendore, grazie ai prestiti concessidalla Corona spagnola, i cui interessi permettono di potenziare la flotta e di intensificare i commerci con l'America. I maggiori vantaggi andarono però alla classe nobiliare, il cui potere si basava su una nuova costituzione, ispirata a quella veneziana epromossa dal nobile Andrea Doria. Ma co il progressivo indebolimento della Spagna, cominciò anche il declino della Repubblica di Genova, travagliata da continue lotte tra famiglie genovesi.

Nicolò Piras 3SB

Page 18: L'Europa nel 500

Andrea Doria (tratto da;” La Storia” Vol.7: Il Cinquecento: La nascita del mondo moderno” - Ed.Mondadori)

Nato a Oneglia nel 1466, fu inizialmente condottiero a Roma al servizio di Papa Innocenzo III (1485), poi si pose al servizio di Giovanni della Rovere, genero del duca di Urbino, conquistandosi fama di valente capitano e per questo fu impiegato dalla potente compagnia del Banco di San Giorgio per reprimere un'insurrezione dei Corsi ( 1503-1506). Nel 1512 cacciò i Francesi che avevano occupato la città; nominato ammiraglio, difese Genova dalle incursioni saracene, e, al tempo stesso, condusse in proprio, con sei galere, una guerra. Quando Genova fu occupata dalle truppe imperiali (1521) passò al servizio del re di Francia Francesco I, ottenendo il comando della flotta che nel 1524 sconfisse quella dell'imperatore Carlo V. Dopo la battaglia di Pavia (1525) fu perdue anni alle dipendenze di papa Clemente VII, per tornare, dopo il sacco di Roma (1527), al servizio dei Francesi che lo sostennero nella riconquista di Genova. Poco dopo, tuttavia, incrinatisi irapporti con Francesco I, accettò le offerte di Carlo V e pose le sue dodici galere al servizio dell'imperatore in cambio del riconoscimento della libertà genovese. Ottenuto il controllo della Repubblica, riformò la costituzione in senso aristocratico e si assicurò ampi poteri sul governo cittadino, rafforzati ancora dalla nomina grande ammiraglio della flotta imperiale. Compì spedizionicontro i Turchi e sostenne numerose battaglie navali contro i pirati barbareschi del “Barbarossa”, privilegiando, con spregiudicato spirito mercantile, la più lucrosa guerra di corsa allo scontro diretto. Nel 1535 occupò Tunisi al seguito di Carlo V. Quando Genova fu scossa dalla congiura filofrancese organizzata dalla famiglia dei Fieschi (1547) , reagì con grande energia, confiscando a proprio vantaggio vari feudi dei Fieschi e riducendo l'influenza della nobiltà a lui ostile. Già più cheottantenne si impegnò ancora nella spedizione contro Tunisi (1550) e contro Djerba (1551). Insignito del Principato di Melfi nel 1532, si vide riconosciuta la Corsica nella pace di cateau-Cambrésis (1559). Morì a Genova nel 1560.

Stato di Savoia

Lo Stato sabaudo assunse uno stato stabile grazie a Emanuele Filiberto, che trasferisce

Nicolò Piras 3SB

Page 19: L'Europa nel 500

la capitale da Chambéry a Torino, in vista di una futura espansione verso l'Italia e crea un esercito regolare di sudditi, istituendo la leva obbligatoria. Il suo successore, Carlo Emanuele I riesce a strappare Saluzzo alla Francia e a siglare il trattato di Lione con cui vengono stabilite le rispettive linee di espansione: la regione subalpina per i Francesi e l'Italia per i Savoia.

Emanuele Filiberto di Savoia (tratto da Wikipedia)

Emanuele Filiberto di Savoia (1528-1580) fu il duca che più di ogni altro influì sulla futura politicasabauda, riuscendo a porre fine alla miseria di un ducato che, per oltre un ventennio, era stato sempre asservito alla corona di Parigi, attraversato dalle truppe franco-spagnole e devastato dalle continue guerre: la pace di Cateau- Cambreésis, siglata nel 1559, ripristinò la completa autonomia del ducato. Compreso che non si poteva più mirare alla Francia come terreno di conquista, spostò il baricentro dello Stato in Piemonte e la capitale passò a Torino, che rese meglio difendibile promuovendo la costruzione di un complesso sistema di fortificazione detto Cittadella che ancora oggi si può osservare, sebbene in gran parte demolito dalla successiva espansione della città. Dalle sue esperienze militari nelle Fiandre (Emanuele Filiberto è il famoso vincitore della battaglia di SanQuintino) aveva appreso come andasse gestito un esercito; fu dunque questi il primo duca di Savoia a creare un apparato militare stabile formato non da mercenari ma da soldati piemontesi addestrati appositamente.

Venezia, la Serenissima

Venezia, l'unica potenza italiana formalmente indipendente, si trova sotto la pressione sia di Spagna che Austria che la circondano ad est ed ovest, ma anche dei Turchi che minacciano i suoi possedimenti in Oriente. Dopo la battaglia vittoriosa di Lepanto (1571), la Serenissima si attesta su una posizione di difesa, abbandonando l'espansione nel Mediterraneo.

Nicolò Piras 3SB