L'etica In Economia
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L'etica in economia nel pensiero di don Sturzo
Dott. Giovanni Nocera
Licata, 24 Novembre 2009 - Aula Magna I.I.S.S. "Vincenzo Linares"
Introduzione
● Fare “economia” è un atto umano● Gli atti umani per essere buoni devono essere
secondo ragione.● L'economia senze etica è “diseconomia”● Attuabilità del pensiero sturziano sull'economia
per lo sviluppo integrale della persona e della società
Terminologia
Terminologia
Libertà e Responsabilità
● Ogni atto umano libero (cosciente e volonario) presupppone la responsabilità
● L'economia e la finanza, in quanto strumenti, posson essere male utilizzati quando chi li ge-stisce ha solo riferienti egoistici
● La sfera economica non è eticamente neutrale né di sua natura disumana e antisociale. Essa appartiene all'attività dell'uomo e, proprio per-chè umana, deve essere strutturata ed istituzio-nalizzata eticamente
Principi “economici”
● Valore centrale della persona umana, purtroppo uno dei valori più umiliati e offesi nella lunga storia dell'umanintà
● Valore sociale della proprietà privata, che èun diritto naturale ed individuale, ma da orientare al bene comune, ossia un diritto con tanti doveri
● Valore educativo dell'impresa, come “palestra” della libertà e responsabilità personale, e quindi dell'iniziativa privata, vero motore dello svilup-po economico-sociale di un paese
Moralità nell'economia
● L'atto economico non sarà più tale, se nella sua attuazione sarà inficiato da azioni di natura im-morale, quali lo fruttamento della manodopera, la cattiva esecuzione, labuso delle risorse mate-riali e del denaro presso a prestito e così di se-guito. Passo passp che l'uomo agisce, sia esso il ministro dell'economia di uno stato, sia esso l'imprenditore, sia l'operaio, sia il proprietario, nel violare la morale viola anche le leggi eco-nomiche, pur facendo atti singoli che presenta-no carattere di utitlità.
L'utilità non è l'unico fine
● Non si attribuisce, né si può attribuire, alcun di-tritto, positivo o naturale, all'associazione a de-linqure, la quale può raggiungere (rubando, ammazzando, deportanto, ricattando) il massi-mo di utilità, ovvero i massimo profitto, quasi a costo zero, ma non ha nessun elemetno etico-giuridico di società; essa ha per fine l'utilr indi-viduale illeggittimo, perchè conseguito a danno degli altri, e non è pertando qualificabile come società umanam cioè razionale ( agere sequitur esse)
Condizioni per lo sviluppo
● Sviluppo integrale della persona e della comuni-tà
● Sana amministrazione improntata a principi di buon andamento, imparzialità, efficienza ed ef-ficacia
● Rispetto dell'ordine politico democratico. Lo stato arbitro controllore, non giocatore
Condizioni per lo sviluppo
● L'ente pubblico ha un grande ruolo di guida, stimolo, sostegno.
● L'ente pubblico non deve, al contempo, soffoca-re la persona e la sua autonomia. Deve farla emergere, responsabilizzarla, suscitar e rispetta-re l'iniziativa del singolo
● L'ente pubbico non deve svolgere attività che i cittadini possono svolgere meglio diretamente. Qunado l'ente pubblico si inoltra su questo sen-tiero si verificano sempre e din ogni luogo inef-ficicienze e corruzione.