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::: segue dalla prima VITTORIO FELTRI (...) da tutti i nostri premier appena insediati. Da quan- do nel 2005 Frau Merkel è arrivata al potere, il primo ad accorrere presso i suoi tailleur da Ddr è stato Gon- golo Berlusconi, poi è venu- to Pisolo Prodi, quindi è tor- nato Silvio, piuttosto mesto, al tempo in cui aveva finito i cucù. Ma costoro sono di un’altra epoca, e al cospetto di quelli venuti dopo, ci pa- iono roba di lusso, addirittu- ra dei giganti. Vuoi con le barzellette vuoi con le ome- lie da curato gli eterni duel- lanti reggevano la scena, e non si prestavano a figurare come suoi paggi. Coi successori è invece stata una ripetizione da ca- rillon con le belle statuine che fanno la riverenza alla regina. Dottolo Monti è sta- to il nano che più si è vanta- to. Ha dato di sé la definizio- ne di «genero che le mam- me tedesche vorrebbero avere», quindi ha lucidato l’argenteria del Reichstag, ed è rientrato in Italia come un Quisling o se si preferi- sce quale Regierungsbevollmächtigte (vuol dire plenipotenziario, ma va bene anche sicario). Su Eolo Letta (Enrico) non c’è molto da dire: è durato come un soffio di vento, il tempo di uno starnuto di commozione della Merkel all’idea di come possano es- sere bravini e ammodo i po- litici italiani. Quindi Bronto- lo Renzi. Le frasi della Me- rkel sono simili, durante il primo baciamano adoran- te, a quelle da Lei dedicate a Monti e Letta, ma persino più complimentose: «Sono rimasta veramente impres- sionata e stupita per i pro- getti di riforma del giovane presidente italiano». Mat- teo sdilinquito. Tg entusia- sti. Renzi dopo qualche me- se di presa per il culo anzi culone da parte della nibe- lunga ha cominciato però a brontolare, a picchiare i pu- gni sui tavoli contro i «tecno- crati di Bruxelles», a usare un linguaggio screanzato, ed è finito come si sa: la Me- rkel lo ha annegato nel cati- no. Le acque mosse lasciate dallo sprofondamento di Brontolo sono state chetate prontamente dal successo- re, Paolo Gentiloni. Chi è tra i sette nani? Ma certo, da mammoletta si è comporta- to sin dal primo incontro, dunque gli spetta il titolo di Mammolo. Il 18 gennaio del 2017 è corso a Berlino e ha ristabilito il lecchinaggio del gentiluomo di corte, rice- vendo elogi e carezze, così da poter dire: «I rapporti tra Italia e Germania sono otti- mi». Rapporti a 90 gradi, ov- vio. Lei sarà inchiavabile, ma noi invece inculabili di certo. Gode chi può. Io no. Da allora il conte Gentilo- ni Silveri è stato perfetto cici- sbeo della Signora, suo ascoltato nanetto di fiducia. È così che una quindicina di giorni prima del fatale 4 marzo, Mammolo è corso da Biancaneve e le ha assi- curato: «Nessun rischio di un governo populista dopo il voto». Infatti siamo al go- verno populista. Eccoci a Cucciolo Conti. Che paura deve fare alla Cancelliero- na, il pericoloso populista. Lo vediamo, compito, petti- nato. Una figurina che sem- bra il fante di cuori, ma mol- to piccolo, il settimo nano. Secondo la favola, l’ottavo non c’è e Biancaneve fugge con il principe. Speriamo scappi con Conte. È così ca- rino. © RIPRODUZIONE RISERVATA ::: ELISA CALESSI ■■■ Lavoro e migranti. Per essere più precisi: reddito di cittadinanza e migranti. Sono queste le due richieste che il premier Giuseppe Conte ha messo sul tavolo del primo in- contro con Angela Merkel, chiedendo che, su entrambi i fronti, ci sia una risposta euro- pea. Una doppia richiesta che, peraltro, rappresenta il perfetto Dna del governo, fon- dato sull’alleanza tra M5S e Lega. E le due questioni sono esattamente quelle che stan- no a cuore ai due partiti con- traenti dell’esecutivo, ai due vicepremier, titolari dei mini- steri che si occupano esatta- mente dei due dossier. Ma se sul fronte dell’immigrazione, il governo Conte - tramite Matteo Salvini - aveva già atti- rato l’attenzione di tutte le cancellerie, riuscendo a detta- re l’agenda, sul secondo anco- ra no. RIDOTTI ALLA FAME Conte corre ai ripari, in qualche modo promuoven- do a tema centrale anche il ca- vallo di battaglia dei Cinque Stelle. «Nel prossimo consi- glio europeo», ha detto nella conferenza stampa seguita al- l’incontro con la Cancelleria, «in sede di discussione del quadro finanziario plurienna- le, l’Italia farà pesare la sua vo- ce per orientare i fondi euro- pei verso misure di sostegno alla inclusione sociale». Ha poi spiegato che «tema cru- ciale del mio governo è la lot- ta alla povertà e il reddito di cittadinanza, la riforma dei centri di impiego». Ha ricordato che lo scorso anno 2,7 milioni di italiani so- no stati costretti a chiedere aiuto per «potere mangiare», ricorrendo alle mense dei po- veri o pacchi alimentari. Que- sta «povertà alimentare», ha detto, riguarda 445mila bam- bini sotto i 15 anni, quasi 200mila anziani sopra i 65 an- ni e circa 100mila persone senza fissa dimora. L’Europa, ha proseguito Conte, «è es- senziale sul piano finanziario ma anche nel metodo con cui rendere efficaci questi strumenti». La Germania può essere di ispirazione nel ::: NIALL FERGUSON ■■■ Credo sempre più che la que- stione della migrazione sarà vista dai futuri storici come il fatale solven- te dell’Unione Europea. Nelle loro considerazioni, la Brexit apparirà semplicemente come un primo sin- tomo della crisi. La loro tesi sarà che un massiccio Völkerwanderung [mi- grazione di popoli, ndt] travolgeva il progetto dell’integrazione europea, rivelando la debolezza dell’Unione Europea come istituzione e riportan- do gli elettori alla politica nazionale per trovare soluzioni. Iniziamo con l’entità dell’afflusso. Solo nel 2016 circa 2,4 milioni di mi- granti sono arrivati nei 28 stati mem- bri dell’Ue da Paesi non-Ue, portan- do il totale della popolazione dell’U- nione nata all’estero a 36,9 milioni, oltre il 7% del totale. Questo potrebbe essere solo l’ini- zio. Secondo gli economisti Gordon Hanson e Craig McIntosh, «il nume- ro di migranti di prima generazione nati in Africa di età compresa tra 15 e 64 anni al di fuori dell’Africa sub- sahariana crescerà da 4,6 a 13,4 mi- lioni tra il 2010 e il 2050». La grande maggioranza di questi si dirigerà si- curamente verso l’Europa. Il problema è irrisolvibile. La po- polazione dell’Europa continentale sta invecchiando e si sta riducendo, ma i mercati del lavoro europei regi- strano scarsi risultati quando si trat- ta di integrare migranti non qualifi- cati. Inoltre, gran parte degli immi- grati europei sono musulmani. I libe- ral insistono sul fatto che dovrebbe essere possibile per cristiani e musul- mani convivere pacificamente in un’Europa secolare e post-cristiana. In pratica la combinazione di sospet- ti storicamente radicati e divergenze moderne di mentalità - in particola- re sullo status e il ruolo delle donne - sta rendendo difficile l’assimilazio- ne. Infine, c’è un problema pratico. Il confine meridionale dell’Europa è quasi impossibile da difendere con- tro le flottiglie di migranti, a meno che i leader europei non siano dispo- sti a lasciare annegare molte perso- ne. Politicamente, il problema della migrazione sembra essere fatale per quella ampia alleanza tra socialde- mocratici moderati e conservatori/ cristiano democratici moderati su cui si sono basati gli ultimi 70 anni di integrazione europea. CENTRISTI CONFUSI I centristi europei sono profonda- mente confusi sull’immigrazione. Molti, specialmente quelli di centro sinistra, vogliono avere confini aper- ti e welfare state. Ma l’evidenza sug- gerisce che è difficile essere la Dani- marca con una società multicultura- le. La mancanza di solidarietà socia- le rende insostenibili alti livelli di tas- sazione e redistribuzione. In Italia vediamo un futuro possi- bile: populisti di sinistra (il Movimen- to Cinque Stelle) e i populisti di de- stra (la Lega) hanno unito le forze per formare un governo. La loro coa- lizione si concentrerà su due cose: consolidare le vecchie normative di IPOTESI ALLO STUDIO Potrebbe slittare il pareggio dei conti pubblici ::: LE SFIDE DEL GOVERNO Stop all’aumento dell’I- va e rispetto degli impe- gni europei ma con l’o- biettivo di avviare il nego- ziato con Bruxelles per ri- modulare il percorso di riduzione del rapporto deficit/Pil nel triennio 2019-2021 e rinviare il pareggio di bilancio strut- turale oggi previsto nel 2020 dal quadro tenden- ziale. Sarà questo, sostan- zialmente, l’impianto della risoluzione di mag- gioranza sul Def, ancora suscettibile di modifi- che, che approderà oggi nelle aule di Camera e Se- nato. Un testo snello che non dovrebbe contenere indicazioni dettagliate sugli interventi del con- tratto di governo da met- tere in campo. La risolu- zione impegna l’esecuti- vo ad «assumere tutte le iniziative per favorire il disinnesco delle clausole di salvaguardia». E si sol- lecita il governo a «ricon- siderare in tempi brevi il quadro di finanza pubbli- ca nel rispetto degli impe- gni europei per quanto ri- guarda i saldi di bilan- cio» nel triennio «2019-2021» (in una pri- ma versione della risolu- zione il riferimento era li- mitato al 2018-2019). Questo passaggio impli- cherebbe l’impegno al negoziato per ottenere nuovi margini di flessibi- lità e rinviare di un anno il pareggio di bilancio. L’incontro: «Piano Ue sugli sbarchi o addio Schengen» Roma vuole i soldi di Bruxelles per il reddito di cittadinanza Verso la dissoluzione? Macché integrazione, gli immigrati Pubblichiamo ampi stralci do un articolo pubblicato da The Sunday Times il 17 giugno SUDDITANZA Anche Conte dalla Merkel per baciarle la pantofola È il settimo premier italiano che si precipita a rendere omaggio alla cancelliera: altro che cambiamento, il servilismo continua PRIMO PIANO 2 __Martedì 19 giugno 2018__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it

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::: segue dalla prima

VITTORIOFELTRI

(...) da tutti i nostri premierappena insediati. Da quan-do nel 2005 Frau Merkel èarrivata al potere, il primoad accorrere presso i suoitailleur da Ddr è stato Gon-goloBerlusconi,poiè venu-toPisoloProdi,quindiè tor-nato Silvio,piuttostomesto,al tempo in cuiaveva finito icucù. Ma costoro sono diun’altraepoca,eal cospettodi quelli venuti dopo, ci pa-ionorobadilusso,addirittu-ra dei giganti. Vuoi con lebarzellette vuoi con le ome-lie da curato gli eterni duel-lanti reggevano la scena, enon siprestavanoa figurarecome suoipaggi.Coi successori è invece

stata una ripetizione da ca-rillon con le belle statuineche fanno la riverenza allaregina.DottoloMonti è sta-to il nanochepiù si è vanta-to.Hadatodisé ladefinizio-ne di «genero che le mam-me tedesche vorrebberoavere», quindi ha lucidatol’argenteria del Reichstag,ed è rientrato in Italia comeun Quisling o se si preferi-sce qualeRegierungsbevollmächtigte(vuol dire plenipotenziario,ma va bene anche sicario).Su Eolo Letta (Enrico) nonc’è molto da dire: è duratocome un soffio di vento, iltempo di uno starnuto dicommozione della Merkelall’ideadicomepossanoes-serebravinieammodoipo-litici italiani.QuindiBronto-lo Renzi. Le frasi della Me-rkel sono simili, durante ilprimo baciamano adoran-te,aquelledaLeidedicateaMonti e Letta, ma persinopiù complimentose: «Sonorimasta veramente impres-sionata e stupita per i pro-getti di riforma del giovane

presidente italiano». Mat-teo sdilinquito. Tg entusia-sti.Renzidopoqualcheme-se di presa per il culo anziculone da parte della nibe-lunga ha cominciato però abrontolare,a picchiare i pu-gnisuitavolicontro i«tecno-crati di Bruxelles», a usareun linguaggio screanzato,edè finito comesi sa: laMe-rkel lo ha annegato nel cati-no.Le acquemosse lasciatedallo sprofondamento diBrontolo sono state chetateprontamente dal successo-re,PaoloGentiloni.Chiè trai sette nani? Ma certo, damammolettasiècomporta-to sin dal primo incontro,dunque gli spetta il titolo diMammolo. Il 18 gennaiodel 2017 è corso a Berlino eha ristabilito il lecchinaggiodelgentiluomodicorte,rice-vendo elogi e carezze, cosìda poter dire: «I rapporti traItalia e Germania sono otti-mi».Rapportia 90gradi,ov-vio. Lei sarà inchiavabile,ma noi invece inculabili dicerto.Gode chi può. Io no.Daallora il conteGentilo-

niSilverièstatoperfettocici-sbeo della Signora, suoascoltato nanetto di fiducia.È così che una quindicinadi giorni prima del fatale 4marzo, Mammolo è corsoda Biancaneve e le ha assi-curato: «Nessun rischio diun governo populista dopoil voto». Infatti siamo al go-verno populista. Eccoci aCucciolo Conti. Che pauradeve fare alla Cancelliero-na, il pericoloso populista.Lovediamo,compito,petti-nato.Una figurinache sem-bra il fantedicuori,mamol-to piccolo, il settimo nano.Secondo la favola, l’ottavonon c’è e Biancaneve fuggecon il principe. SperiamoscappiconConte.È così ca-rino.

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:::ELISACALESSI

■■■ Lavoro e migranti. Peressere più precisi: reddito dicittadinanza emigranti. Sonoqueste le due richieste che ilpremier Giuseppe Conte hamessosul tavolodelprimo in-contro con Angela Merkel,chiedendo che, su entrambi ifronti,cisiaunarispostaeuro-pea. Una doppia richiestache, peraltro, rappresenta ilperfettoDnadelgoverno, fon-dato sull’alleanza tra M5S eLega. E le due questioni sonoesattamente quelle che stan-no a cuore ai due partiti con-traenti dell’esecutivo, ai duevicepremier, titolari dei mini-steri che si occupano esatta-mente dei due dossier. Ma sesul fronte dell’immigrazione,

il governo Conte - tramiteMatteoSalvini -avevagiàatti-rato l’attenzione di tutte lecancellerie, riuscendoadetta-re l’agenda,sulsecondoanco-ra no.

RIDOTTI ALLA FAME

Conte corre ai ripari, inqualche modo promuoven-doatemacentraleancheilca-vallo di battaglia dei CinqueStelle. «Nel prossimo consi-glio europeo», ha detto nellaconferenzastampaseguitaal-l’incontro con la Cancelleria,«in sede di discussione delquadrofinanziarioplurienna-le, l’Italia faràpesare lasuavo-ce per orientare i fondi euro-pei verso misure di sostegnoalla inclusione sociale». Ha

poi spiegato che «tema cru-ciale delmio governo è la lot-ta alla povertà e il reddito dicittadinanza, la riforma deicentri di impiego».Ha ricordato che lo scorso

anno2,7milionidi italianiso-no stati costretti a chiedereaiuto per «potere mangiare»,ricorrendoallemensedeipo-veriopacchialimentari.Que-sta «povertà alimentare», hadetto, riguarda445milabam-bini sotto i 15 anni, quasi200milaanzianisopra i65an-ni e circa 100mila personesenza fissadimora.L’Europa,ha proseguito Conte, «è es-senziale sul piano finanziarioma anche nel metodo concui rendere efficaci questistrumenti». La Germaniapuò essere di ispirazione nel

:::NIALLFERGUSON

■■■ Credo sempre più che la que-stione della migrazione sarà vistadai futuristoricicomeil fatalesolven-te dell’Unione Europea. Nelle loroconsiderazioni, la Brexit appariràsemplicemente comeun primo sin-tomodella crisi. La loro tesi sarà cheunmassiccioVölkerwanderung [mi-grazione di popoli, ndt] travolgeva ilprogetto dell’integrazione europea,rivelando la debolezza dell’UnioneEuropeacomeistituzioneeriportan-do gli elettori alla politica nazionale

per trovare soluzioni.Iniziamo con l’entità dell’afflusso.

Solo nel 2016 circa 2,4milioni dimi-grantisonoarrivatinei28statimem-bri dell’Ue da Paesinon-Ue, portan-do il totale della popolazionedell’U-nione nata all’estero a 36,9 milioni,oltre il 7% del totale.Questo potrebbe essere solo l’ini-

zio. Secondo gli economisti GordonHansoneCraigMcIntosh,«ilnume-ro di migranti di prima generazionenati inAfricadietàcompresa tra15e64 anni al di fuori dell’Africa sub-sahariana crescerà da 4,6 a 13,4 mi-lioni tra il 2010 e il 2050». La grandemaggioranza di questi si dirigerà si-curamente verso l’Europa.Il problema è irrisolvibile. La po-

polazione dell’Europa continentalesta invecchiando e si sta riducendo,ma imercati del lavoro europei regi-strano scarsi risultati quando si trat-ta di integrare migranti non qualifi-cati. Inoltre, gran parte degli immi-gratieuropeisonomusulmani. I libe-ral insistono sul fatto che dovrebbeesserepossibilepercristianiemusul-mani convivere pacificamente inun’Europa secolare e post-cristiana.Inpratica lacombinazionedisospet-ti storicamente radicati e divergenzemoderne dimentalità - in particola-re sullo status e il ruolodelledonne -sta rendendo difficile l’assimilazio-ne. Infine, c’è un problema pratico.Il confinemeridionale dell’Europa èquasi impossibile da difendere con-

tro le flottiglie di migranti, a menochei leadereuropeinonsianodispo-sti a lasciare annegare molte perso-ne. Politicamente, il problema dellamigrazione sembra essere fatale perquella ampia alleanza tra socialde-mocratici moderati e conservatori/cristiano democratici moderati sucui si sonobasati gliultimi70annidiintegrazione europea.

CENTRISTI CONFUSI

I centristi europei sono profonda-mente confusi sull’immigrazione.

Molti, specialmente quelli di centrosinistra,voglionoavereconfini aper-ti e welfare state.Ma l’evidenza sug-gerisce che è difficile essere la Dani-marcaconunasocietàmulticultura-le. Lamancanzadi solidarietà socia-le rende insostenibili alti livellidi tas-sazione e redistribuzione.In Italia vediamo un futuro possi-

bile:populistidisinistra (ilMovimen-to Cinque Stelle) e i populisti di de-stra (la Lega) hanno unito le forzeperformareungoverno.La lorocoa-lizione si concentrerà su due cose:consolidare le vecchie normative di

IPOTESI ALLO STUDIO

Potrebbe slittareil pareggiodei conti pubblici

::: LE SFIDEDELGOVERNO

Stop all’aumento dell’I-va e rispetto degli impe-gni europei ma con l’o-biettivodiavviare ilnego-ziatoconBruxellesperri-modulare il percorso diriduzione del rapportodeficit/Pil nel triennio2019-2021 e rinviare ilpareggiodibilanciostrut-turale oggi previsto nel2020 dal quadro tenden-ziale.Saràquesto,sostan-zialmente, l’impiantodella risoluzione dimag-gioranza sul Def, ancorasuscettibile di modifi-che, che approderà ogginelleaulediCameraeSe-nato. Un testo snello chenon dovrebbe contenereindicazioni dettagliatesugli interventi del con-tratto di governo damet-tere in campo. La risolu-zione impegna l’esecuti-vo ad «assumere tutte leiniziative per favorire ildisinnesco delle clausoledi salvaguardia».E si sol-lecita il governoa«ricon-siderare in tempi brevi ilquadrodi finanzapubbli-canelrispettodegli impe-gnieuropeiperquantori-guarda i saldi di bilan-cio» nel triennio«2019-2021» (in una pri-ma versione della risolu-zione il riferimentoera li-mitato al 2018-2019).Questo passaggio impli-cherebbe l’impegno alnegoziato per ottenerenuovimargini di flessibi-lità e rinviare di un annoil pareggio di bilancio.

L’incontro: «PianoUe sugli sbarchi o addio Schengen»

Romavuole i soldi di Bruxellesper il redditodi cittadinanza

Verso la dissoluzione?

Macché integrazione,gli immigratiPubblichiamo ampi stralci doun articolo pubblicato da TheSunday Times il 17 giugno

SUDDITANZAAncheContedallaMerkelperbaciarle lapantofolaÈ il settimo premier italiano che si precipita a rendere omaggioalla cancelliera: altro che cambiamento, il servilismo continua

PRIMOPIANO2 __Martedì 19 giugno 2018__

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«trarre modelli utili su comemigliorare laperformancede-gli strumenti europei enazio-nali di lotta alla povertà e alladisoccupazione». Ma servo-no soldi. E vannopresi dalbi-lancio europeo.LaCancellie-ra si è tenuta sul vago,nonhadetto sì. Si è limitata a rispon-dere che la Germania «vuoleessere a disposizione per aiu-tare, ove necessario l’Italianella lotta contro la disoccu-pazione giovanile».

L’altra richiesta avanzatada Conte riguarda il dossierimmigrazione. E su questoha trovato decisamente unamaggiore apertura. «Sul fron-tedell’immigrazione»,hadet-to il premier, «l’Ue deve cam-biare prospettiva e credo an-che laGermanianesiaconsa-

pevole. Sa come noi che il fe-nomenoha tante implicazio-ni e senza la gestione euro-pea è destinato a rimaneresenza controllo. L’Italia nonpuò continuare a fare da solaesenzaadeguatimeccanismidi solidarietà. Ho apprezzatole dichiarazioni recenti dellacancellieraMerkel.Lapropo-sta di riforma del trattato diDublino è ormai superata».

UEARISCHIO

Per l’emergenza migranti,«servono soluzioni europee,senza innescare dinamichebilaterali che rischiano di co-stituire la fine di Schengen».Ha poi spiegato che l’Unioneeuropea deve cambiare ap-proccio.L’Italianonpuòcon-

tinuare a fare da sola». Manon ne va solo dell’Italia. «Laposta in gioco per l’Europa èaltissima, i temidell’immigra-zioneedellagovernanceeco-nomicadell’Uepossonoede-vono essere occasione perpervenireacostruireun’Euro-pa più forte e più equa chepossa rispondere ai bisogniprimari dei cittadini». Serve«una condivisione dei rischi»nell’Unione europea. Me-rkel, che su questo è in diffi-coltà sul fronte interno, gli hadato ragione, pur usando to-ni diversi. Quello dell’immi-grazione «è un problema chedobbiamo affrontare di pet-to».Ehadatoattodello sforzosostenuto dal nostro Paese.«L’Italia è uno dei Paesi cheaccoglieehaaccoltomoltimi-granti», ha detto la Cancellie-ra, promettendo di «collabo-rare molto strettamente» suquesto tema. «Anche la Ger-maniaècolpitamoltodiretta-mente», dunque è interessedi tutti affrontare il problema.

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:::FAUSTOCARIOTI

■■■ Unmilione di richiedenti asilo nel bi-ennio 2016-2017 (il quadruplo di quanti neabbiaricevuti l’Italianellostessoperiodo)so-notroppipersinoperunpanzercomeAnge-la Merkel. Così ora la cancelliera tedesca sitrova all’angolo, costretta a rimangiarsi par-te delle scelte fatte, se non vuole perdere ilministro dell’InternoHorst Seehofer, il «Sal-vinitedesco»,econ lui l’interaUnionecristia-no-socialebavarese(Csu),decisivaper laso-pravvivenzadel governo.Sull’argomento, i due alleati litigano dal

2015, quando la Merkel aprì le porte dellaGermania a un milione di profughi, in granparte provenienti dalla Siria.Adesso, però, arendere inconciliabili le posizioni, ci sono leelezioni in Baviera previste per ottobre. AMonaco e dintorni sinora ha dominato laCsu,ma il partito di destra Alternativa per laGermania (Afd) promette scelte più durenei confronti degli stranieri e vola nei son-daggi, che lo danno attorno al 15%. Per reg-gere l’urto,Seehoferdeve imporre all’esecu-tivo una sterzata rispetto alla linea morbidache lacancellierahacontrattatocon isociali-sti della Spd, pure loro parte della grandecoalizione.

IL NUOVOASSE

Così il leader bavarese chiede il respingi-mento alla frontiera per chi ha già avuto larichiesta di asilo respinta in Germania e perchi l’ha ottenuta in un altro StatoUe. È a lui,oltre che a Matteo Salvini, che si riferisce ilcancelliere viennese, Sebastian Kurz, quan-dodiceche«iministridell’InternodiGerma-nia,Austria e Italia sonopronti a formareunasse dei volenterosi contro l’immigrazioneirregolare».I numeri danno ragione a Seehofer e agli

elettori inferociti. Ieri èuscito il rapportodel-l’Easo, l’Ufficio europeoper il sostegno all’a-silo, e i dati sono impressionanti. Malgradounnetto calo rispetto ai due anni preceden-ti, durante il 2017 nell’intera Unione sonostate presentate 728.470 domande di prote-zione internazionale, il 57% inpiù rispetto al2013. Ed è proprio lo Stato governato dallaMerkelquellochehasubito,ancoraunavol-ta, l’impatto maggiore: agli uffici di Berlinolo scorso anno sono giunte 222.560 richiestedi asilo, un terzo di quelle pervenute in tuttalaUe.Le stesse carte dicono che l’Italia è al se-

condoposto,con128.850domandediasilo,una su cinque delle quali è stata presentatada nigeriani. Mentre la Germania, però, haregistrato un crollo del 70% rispetto al 2016,nel nostro Paese c’è stato un aumento del5%. Seguono la Francia, con 99.330 richie-ste, Grecia (58.650), Regno Unito (33.780) eSpagna(31.120).Minime,alconfronto, leci-fre del cosiddetto Gruppo di Viesegrad, ilcartello di Stati favorevoli alla chiusura dellefrontiere: appena5.045 immigrati si sono ri-volti alla Polonia, 1.445 alla Repubblica Ce-ca, 160 alla Slovacchia e 3.390 (con un calodell’88% sul 2016…) all’Ungheria di ViktorOrbán.

BRACCIODI FERRO

Nei problemi del vecchio continente, ilpresidente statunitenseDonald Trump tro-va una conferma della bontà delle propriescelte.ScrivesuTwittercheèstato«ungran-de errore aver permesso in tutta Europa amilionidipersonedientrare e cambiare co-sì fortemente e violentemente la loro cultu-ra»ededicaunpensieroparticolareallacan-celliera tedesca, con cui non ha mai legato:«Il popolo della Germania si sta rivoltandocontro lasua leadershipproprioacausadel-l’immigrazione che sta scuotendo la già de-bole coalizionediBerlino. Il crimine inGer-mania èmolto forte».Ieri doveva essere il giorno decisivo, nello

scontro tra Seehofer e laMerkel,ma ilmini-stro dell’Interno ha accettato di darle altredue settimane di tempo, per vedere se escefuori qualcosa di buono per i tedeschi dalvertice europeo del 28 e 29 giugno, dove lacancelliera cercherà di raggiungere una po-sizione condivisa con gli altri Stati. Nel frat-tempo, però, il leader bavarese attuerà unapartedeipropripropositi, iniziandoarespin-gerealla frontieragli immigratiaiqualiè sta-to fatto divieto di entrare o risiedere in Ger-mania. In mancanza di novità, ha avvisato,da luglio metterà in pratica anche il bloccoper i richiedentiasilochesonostati registratiin altri Paesi europei.Un vero e proprio ultimatum, insomma.

LaMerkel gli ha risposto che a luglio non cisarà«alcunautomatismo»deirespingimen-ti, ma qualcosa all’alleato dovrà concedere.Edè tuttodavedere se la cancellieracostret-ta ad adottare una politica dell’immigrazio-nepiùdurasiaunabuonaounacattivanoti-zia perGiuseppeConte e per l’Italia.

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CAMBIODIROTTAAngelaprontaa trattareperchéha più profughidi noiNel 2016 in Germania oltre 220mila le richieste d’asilo. La destracresce e Trump attacca: «Un crimine far entrare tutta questa gente»

welfare(prevedediannullareunare-cente riforma delle pensioni) edescludere i migranti. La scorsa setti-mana, ricevendomolti applausi po-polari, il ministro degli interni, Mat-teo Salvini, ha respinto una barcache trasportava 629 migranti salvatidal mare al largo della Libia. LaAquarius è ora in rotta verso la Spa-gna, il cui nuovo governo di mino-ranzasocialistasièoffertodiaccetta-re il suo carico umano.

Dovealtro possonoarrivare alpo-tere ipopulisti?Essisonogiàalgover-no in qualche modo in sei Stati

membri dell’Unione Europea: Au-stria, Repubblica Ceca, Grecia, Un-gheria, Italia e Polonia. Ma in tuttal’Unione Europea ci sono un totaledi 11 partiti populisti con il sostegnopopolare del 20% o più, il che impli-ca che ilnumerodei governipopuli-stipotrebbepressoché raddoppiare.

La scorsa settimana la cancelliera,Angela Merkel, si è scontrata conHorst Seehofer, il suoministro degliInterni, che vuole allontanare daiconfinidellaGermaniaognimigran-te già registrato in altri stati dell’Ue.Secondo il regolamento di Dublino,

il paese in cui un immigrato arrivaper la prima volta è in teoria respon-sabileper la sua richiesta d’asilo.Main pratica i migranti possono guar-darsi in giro per la destinazione piùfavorevole, grazie al sistema Schen-gendiviaggisenza frontiereacuiap-partiene laGermania.

RITORNOALLE FRONTIERE

AgliocchidellaMerkel, laGerma-nia non può rinunciare a Schengensenza rischiare il crollodell’intero si-stemadi libera circolazione.

La sua speranza è che possamet-tere insiemeunaspeciedipacchettopaneuropeo sull’immigrazione alverticeUeaBruxellesalla finedique-

stomese.Manonèancora chiaro seil suo partnerdi coalizione, l’UnioneCristiano-Sociale Bavarese (che Se-ehofer guida), possa accettare que-sto.

La Csu ha elezioni statali in arrivoad ottobre e teme perdite a favoredell’Afd proprio sulla questione del-l’immigrazione. In ogni caso, le pos-sibilità di una coerente strategiami-gratoria paneuropea sembrano re-mote. Le frontiere nazionali appaio-no come una soluzione più sempli-ce.

Anchese l’impossibilitàdiriconci-liare iconservatoriper ilRemainconquelli per la Brexit diventa una mi-naccia esistenziale per TheresaMay, gli eventi in Europa si stanno

muovendoindirezioniche finoapo-chianni fasembravano inconcepibi-li. Nessuno che abbia trascorso deltempo in Germania dopo la grandescommessadel2015-2016dellaMe-rkel può onestamente credere che lìsi stia creando un melting pot.Chiunquevisiti l’Italiaoggipuòvede-reche lepolitichedell’ultimodecen-nio - austerità più frontiere aperte -hannoprodotto un collassopolitico.

La fusione può ancora essereun’opzione per gli Stati Uniti. Perl’Europa, temo, il futuroèquellodel-la fissione - un processo potenzial-mente così esplosivo che potrebberelegare la Brexit alle note a piè dipaginadella storia futura.

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::: LE SFIDEDELGOVERNO

affonderanno l’Unioneeuropea

Il faccia a faccia tra la cancelliera tedesca AngelaMerkel e il premier Giuseppe Conte. Al centrodell’incontro i temi cari alle due forze politiche dellamaggioranza: il contrasto all’immigrazione e il redditodi cittadinanza. Sul primo argomento la Merkel si èdetta disponibile a collaborare con il governo italiano;sul secondo, però, non ha fatto grandi aperture. Conteha detto che «al prossimo consiglio europeo l’Italiachiederà di orientare i fondi verso misure di sostegnoalla inclusione sociale» [LaPresse]

PRIMOPIANO 3__Martedì 19 giugno 2018__

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