Paesaggio Filtrato 5 - Francesco Cappiello - Il resto sono nuvole
Leonetto Cappiello
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Transcript of Leonetto Cappiello
“Leonetto Cappiello”Uno Genio Della
Grafica Pubblicitaria
Cosa Tratterò……
• le origini del grafico le origini del grafico pubblicitario;pubblicitario;
• le caricature;le caricature;
• i Macchiaioli;i Macchiaioli;
• Giacomo Puccini;Giacomo Puccini;
• il colonialismo italiano;il colonialismo italiano;
• i manifesti di Cappiello;i manifesti di Cappiello;
• la fotografia pubblicitaria.la fotografia pubblicitaria.
Le Origini Di CappielloLe Origini Di Cappiello
Nasce a Livorno il 6 Aprile del 1875. La sua famiglia era desiderosa che diventasse un ottimo ingegnere. A soli sedici anni riuscì ad esporre la sua prima opera. Nel 1898 va a Parigi dove divenne famoso per le sue caricature. L’arte di Cappiello adolescente si avvicina molto ai Macchiaioli e in particolare a Pissarro. Cominciò a disegnare i suoi primi cartelloni pubblicitari alla fine dell’800. Morì a Cannes nel 1942.
Le CaricatureLe Caricature
Le CaricatureLe Caricature
• Il segno della matita riproduce la fisionomia del personaggio, cogliendo subito i suoi cambiamenti.
• Rinnoverà la caricatura rendendola un ritratto individuale, che si forma cioè da solo.
• Ridotte al tratto dominante, sono un insieme di segni leggeri e delicati, che l’artista amava definire arabesque.
Le CaricatureLe Caricature
Balthy et Foryce a La Scala Galipaux
Le CaricatureLe Caricature
Jeanne Granier Marguerite Delval
Le CaricatureLe Caricature
Mealy Parisiana
I MacchiaioliI Macchiaioli
I MacchiaioliI Macchiaioli
Quasi tutti gli artisti dell’800 avevano aderito al Rinascimento storico, che però sentivano il bisogno di superare. Ciò fu possibile nell’anno 1856, quando Saverio Altamura suscitò nei fiorentini la curiosità di conoscere una nuova tecnica francese chiamata: ”TON GRIS”.
I MacchiaioliI Macchiaioli
La Francia ebbe un’ influenza notevole per tutto l’arte toscana che si sviluppò in questo periodo, e dobbiamo anche ringraziare Edgar Degas che insegnò a questi artisti il realismo domestico, con il “Ritratto della Famiglia Bellelli”, realizzato nel periodo di permanenza a Firenze dal 1856 al 1860.
• Nato a Firenze intorno al 1855, fu uno dei movimenti più importanti del XIX secolo, e l’incontro degli artisti che lo compongono avvenne al Caffè Michelangelo di Firenze.
• Il termine “macchiaioli” deriva dall’utilizzare in modo appropriato ampie campiture di colore sulla tela con effetto quasi di macchie che definiscono l’immagine attraverso contrasti tonali e chiaroscurali.
Fig.1: gruppo di amici fra cui alcuni dei Macchiaioli.
Fig.2: Caffè Michelangelo; raffig. di Adriano Cecioni.
I MacchiaioliI Macchiaioli
Giovanni Fattori
Nasce a Livorno nel 1825. Vinse nel 1859 un concorso che richiedeva l’illustrazione delle battaglie del Risorgimento, con la rappresentazione de “Il campo italiano durante la battaglia di Magenta”. L’occhio del pittore mira allo stato d’animo dei soldati: anche se non sono visibili i loro volti, è comprensibile la loro stanchezza e paura.
Il realismo di Fattori spicca in ogni sua opera. “La rotonda di Palmieri” raffigura un gruppo di donne che ammirano il mare. Lo spazio è delineato dalla tenda che ripara dal sole. L’accostamento dei colori rende benissimo il volume di ogni singolo corpo.
Giovanni Fattori
La sua pittura sarà caratterizzata anche dall’importanza che dava al rapporto tra vita e morte…
Giovanni Fattori
Come Fattori ricevette una formazione accademica di tipo romantico-purista, e il desiderio di essere verista gli arrivò con alcune rappresentazioni belliche. Lega è molto famoso per le raffigurazioni di vita quotidiana, come “Il canto dello stornello”, dove ritroviamo il vero tanto ricercato dai macchiaioli, senza però affondare troppo nel realismo.
Silvestro Lega
Telemaco Signorini
Rispetto agli altri macchiaioli, ebbe la fortuna di avere un padre pittore molto stimato. Viaggiò molto, confrontandosi con i pittori di altre nazioni, e cercando di conoscere le diverse abitudini di altre popolazioni. “La toilette del mattino” riprende una scena di vita quotidiana che accomuna tutti, anche se magari in maniera meno minuziosa.
Giacomo PucciniGiacomo Puccini
Giacomo PucciniGiacomo Puccini• Nasce a Lucca nel 1858.• I suoi primi maestri furono Magi e Angeloni.• Ebbe a sua volta un allievo: Carlo della Nina.• Iniziò la carriera da compositore solo dopo l’ascolto dell’Aida di Verdi, di cui s’innamorò. • Nel 1876 scrisse le prime opere che gli portarono successo di pubblico: “Preludio Sinfonico”,
“Mottetto” e “Credo”.• Interessante fu il suo rapporto con Gabriele D’Annunzio, anche se non approdò mai a niente di
concreto; i due ebbero tre contatti: nel 1894, nel 1900 (L’Alchimista) e nel 1906 (La Parisina).• Nella sua vita compose opere formidabili, tra le quali “LA BOHÈME” (1897), “TOSCA” (1900) e
”MADAME BUTTERFLY” (1904).
Il Colonialismo Il Colonialismo ItalianoItaliano
Il Colonialismo ItalianoIl Colonialismo Italiano
• 12 maggio 1867: nasce a Firenze la Regia Società Geografica Italiana, che sosteneva l’espansione coloniale italiana.
• Novembre 1884 e febbraio 1885: l’Italia partecipa, insieme alle potenze europee e mondiali, ad un congresso per regolare il commercio lungo i fiumi Congo e Niger.
• 1° aprile 1895: occupazione di Adua, seguita dalla sconfitta italiana il 1° marzo 1896.
Il Colonialismo ItalianoIl Colonialismo Italiano
• 1903-1913: fu Presidente del Consiglio dopo Saracco e Zanardelli.
• Attuò la strategia politica del trasformismo.• Raggiunse un accordo con Turati sulla parlamentarizzazione
dei conflitti sociali: nacquero così la Cgl (per la coordinazione dei sindacati) e la Cnl (per la regolamentazione degli scioperi).
• 1912: concesse il suffragio universale maschile e stipulò il Patto Gentiloni con la Chiesa.
• Promosse la guerra di Libia allo scopo di limitare l’emigrazione, appoggiato da varie personalità politiche del periodo che vi ricercavano una rivalsa dopo la sconfitta di Adua.
Giovanni Giolitti
Il Colonialismo ItalianoIl Colonialismo Italiano
La Guerra di Libia
• 1911: sbarco a Tripoli. Partenza delle navi turche cariche di armamenti per gli arabi. Ultimatum italiano alla Turchia.
• 29-30 settembre 1911: inizio dei bombardamenti.• 1912: dopo la conquista della Libia e delle isole
del Dodecanneso, la Turchia chiede la pace.
Leonetto Cappiello: Leonetto Cappiello: una vitauna vita
per i manifestiper i manifesti
Una Vita per i ManifestiUna Vita per i Manifesti
I suoi primi affiches riprendono lo stile di Chéret, ma si possono considerare caricature ingrandite. Per esempio “Le Frou Frou” (1899) ha la linearità caricaturale che delimita bene lo spazio tra soggetto raffigurato e ciò che lo circonda. Le stesse caratteristiche si ritrovano in “Odette Dulac” (1899).
Una Vita per i ManifestiUna Vita per i Manifesti
Cappiello è famoso per come contrappone la didascalia al disegno, tramite accostamenti di colore che esaltano l’immagine in maniera insolita. Primo e celebre esempio fu “Chocolat Klaus” (1903). Sullo stesso stile troviamo…
“Pedro Domecq” (1904)
“Il Thermogène” (1909), della cui progettazione troviamo già traccia nella corrispondenza del novembre 1907 tra Cappiello e Vercasson, la tipografia che collaborò con lui dal 1900 al 1916.
“Cinzano” (1910): i colori sono scelti in modo da risaltare anche nelle gallerie male illuminate delle metropoli.
“Bitter Campari” (1921): il folletto birichino fa da mediatore tra il prodotto e il consumatore; la sua immagine, inseparabile dal prodotto, trasmette allegria e simpatia al prodotto stesso.
“Teatro Nazionale dell’Opera”“Esposizione di Monaco” (1920)
“Stagione balneare di Livorno” (1901)
“Cognac Monnet” (1921)“Porto Pitters”
In una città raffinata e nobile come Parigi, non potevano certo mancare le pubblicità del tabacco, come nel caso di “Cachou Lajaunie” (1900).
“Quando mi avete proposto la maquette del mio manifesto firmata da Cappiello, io vi ho semplicemente mostrato la mia soddisfazione, mi piacque perché usciva dalla banalità del disegno e per la felice scelta del colore. Questo manifesto ha contribuito molto al successo crescente del mio Cachou. In Francia e all’estero numerosi collezionisti mi hanno chiesto un esemplare, ciò che prova il favore che questo manifesto ha ottenuto presso il pubblico e i conoscitori.” (Lajaunie, 24 gennaio 1903)
Tutti i grandi cartellonisti, da Dudovich a Metlicovitz e da Sacchetti a Villa, hanno lavorato per la casa di moda Mele. Fra i numerosi manifesti stampati da Ricordi per Mele ce ne sono quattro di Cappiello.
Una Vita per i ManifestiUna Vita per i Manifesti
La Fotografia La Fotografia PubblicitariaPubblicitaria
La Fotografia PubblicitariaLa Fotografia Pubblicitaria
• 1837: nascita del primo vero procedimento fotografico ad opera di Louis Jacques Mandé Daguerre. Dopo l’esposizione di una lastra di metallo argentato al vapore di iodio per ottenere uno strato di ioduro d’argento sensibile alla luce, all’interno della camera obscura la piastra viene lavorata con vapore di mercurio, tramite il quale si forma l’immagine. Per il fissaggio è necessario immergere la lastra in una soluzione di acqua calda e sale da cucina.
• dal 1840 in poi i fotografi si appassionano a diversi tipi di fotografie; nascono il ritratto, la fotografia di paesaggio, quella di documentazione e il fotogiornalismo.
La Fotografia PubblicitariaLa Fotografia Pubblicitaria
La Fotografia PubblicitariaLa Fotografia Pubblicitaria
Per la fotografia pubblicitaria lavorano moltissime persone; il fotografo entra in gioco solo quando gli viene consegnato un disegno “mappa” ideato dall’art director, e dopo aver acquisito le direttive di composizione dal copy writer. I fotografi, in teoria, dovrebbero essere in possesso di attrezzature che vanno dal reflex 24x36 mm, al banco ottico 20x25 cm. Il luogo di ripresa deve essere molto ampio, in modo da disporre al meglio le varie fonti di luce, l’elemento essenziale della fotografia pubblicitaria, generate da dei bank e da luci spot; inoltre la stanza deve avere la possibilità di essere oscurata completamente.
La Fotografia PubblicitariaLa Fotografia Pubblicitaria
ConclusioniConclusioni
ConclusioniConclusioni
Animali feroci, tigri, leoni, personaggi grandiosi, principi, esseri fiabeschi, folletti, fate e poi ancora ballerini, pagliacci, arlecchini: tutto un mondo fantastico, immaginario e onirico si muove nei disegni di Cappiello. Egli trova i suoi personaggi nel mondo dell’infanzia, un mondo popolato di sogni, di favole e di cose magiche, irreale e surreale, ma che tutti noi abbiamo conosciuto e vissuto.