Leonardo da Vinci. Nacque il 15 aprile 1452 ad Anchiano, piccola frazione di Vinci, anno in cui il...
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Leonardo da
Vinci
Nacque il 15 aprile 1452 ad Anchiano, piccola frazione di Vinci, anno in cui il padre ser
Piero sposò Albiera di Giovanni Amadori e lì visse fino all’età di
otto anni a casa del nonno.
Nel 1460 Leonardo si trasferì a Firenze con la matrigna e il padre che voleva avviarlo agli
studi da notaio.In quel periodo Firenze era
molto potente a livello economico e commerciale
grazie al nuovo signore della città Lorenzo de’ Medici e attirava molte persone in cerca di lavoro, ma anche
artisti di alto livello.
In questo ambiente Leonardo restò affascinato:
prendeva appunti, si esercitava nell’arte del
disegno, trascurando, però gli studi; così suo padre lo
iscrisse a una delle più grandi e conosciute
botteghe artigiane della città, cioè quella di Andrea Cione detto il Verrocchio.
Su suggerimento di Lorenzo de’ Medici
Leonardo si trasferì nel 1482 a Milano presso la
corte di Ludovico il Moro e vi restò per
quasi 25 anni, lavorando soprattutto
come pittore e dipingendo in quegli anni “La dama con
l’ermellino” e la “Vergine delle rocce”.
Inoltre, in questi anni progettò un enorme
monumento di cavallo che però non
riuscì mai a realizzare.
tra il 1495 e il 1498 realizzò la sua opera più famosa, cioè
“L’ultima cena” nella chiesa di S. Maria delle Grazie.
Però sperimentò una nuova tecnica, cioè l’utilizzo di
tempera anziché di affresco, che purtroppo rese l’opera
soggetta al deterioramento.
Tra il 1508 e il 1513 Leonardo tornò a Milano studiando in particolare le forze della natura e dell’acqua, ma quando tornò al governo la famiglia degli Sforza fu costretto a trasferirsi
prima a Roma protetto dal papa Leone X (de’ Medici) e in seguito in Francia su invito di Francesco I dove
si trasferì nel castello di Cloux, vicino ad Amboise insieme ad alcuni
suoi allievi.
Ricoprì l’incarico di “primo pittore, ingegnere e architetto del re” fino alla morte avvenuta il 2 maggio 1519.
Leonardo non può essere considerato uno scienziato a
tutti gli effetti, ma un precursore degli scienziati
moderni.Non è uno scienziato perché non usa il metodo scientifico
basato sulla verifica sperimentale delle ipotesi. Però
è un precursore perché si è sempre sforzato di unire la
pratica alla teoria.
Per tutta la sua vita ha cercato di capire la natura e comprenderne le
leggi osservandola, riempiendo migliaia di fogli con disegni e
descrizioni del corpo umano, dei fiori, del volo degli uccelli,
contribuendo così al progresso di numerose scienze, come
l’anatomia, l’idraulica, la geologia, la geometria, la botanica e la
zoologia; per esempio studiava il volo degli uccelli per cercare di
costruire macchine volanti.
Tutti i suoi manoscritti sono stati raccolti in diversi codici che dopo la morte di Melzi sono stati per secoli comprati, rubati ecc.I più famosi sono il Codice Atlantico, conservato nella biblioteca ambrosiana di Milano, il Codice di Windsor, proprietà della famiglia reale inglese e il Codice Leicester, proprietà di Bill Gates.
Leonardo può essere considerato il fondatore dell’anatomia e studia la
struttura di molti organi del corpo umano, iniziando dal
cranio che considerava punto di incontro di tutti i sensi e sede
dell’anima, per poi passare alle ossa e agli organi.
I suoi studi botanici presentano dei limiti poiché
alla base della vita delle piante vi sono principi di
fisica e di chimica che non erano ancora nati alla sua epoca, ma ha comunque il merito di essere uno dei
primi ad accennare ad una classificazione delle piante.
Leonardo effettuò moltissime dissezioni di animali con l’intento di
migliorare la conoscenza dell’anatomia e della fisiologia
umana.Il più intenso impegno però è rivolto
al volo degli uccelli, contenuti nel Codice sul volo degli uccelli.
Leonardo amava la contemplazione solitaria
della natura, ma all’occorrenza sapeva
trasformarsi in un perfetto uomo di corte: durante le feste raccontava favole e
indovinelli, suonava strumenti musicali da lui costruiti e organizzava
giochi di società.
Alcune favole e indovinelli sono contenute nel Codice Atlantico dove sono stati anche trovati disegni di
abiti e stoffe per abiti di personaggi di corte. È stata anche trovata una sequenza spiritosa di 23 cappelli
uno diverso dall’altro e molto fantasiosi, uno addirittura reso famoso da Lorenzo il Magnifico.
Questo genio del passato è vissuto nel Rinascimento: il periodo
storico e il movimento di pensiero fioriti in Italia e diffusisi nel resto dell’Europa nei secoli XV e XVI,
caratterizzati dall’affermarsi di un nuovo ideale di vita,dal rifiorire
degli studi e delle arti, della piena maturazione e della massima
diffusione degli ideali di vita e di pensiero dell’Umanesimo.
L’Umanesimo è quel vasto movimento culturale che, iniziato negli ultimi
decenni del Trecento e diffusosi poi per tutto il Quattrocento, ha come
caratteristica principale la riscoperta dell’uomo.
Alla visione medievale della vita che poneva Dio al centro dell’Universo e
imponeva all’uomo una totale sottomissione al volere e al potere
della Chiesa, gli umanisti contrappongono una visione in cui
l’uomo è posto al centro dell’Universo ed è considerato artefice, padrone del
proprio destino.
Gli studiosi di questo periodo furono numerosi e questo portò a numerose innovazioni e scoperte
scientifiche e tecniche.Per esempio ci fu l’invenzione importantissima
della stampa da parte di Gutenberg. Con questa invenzione i libri divennero meno costosi e si diffusero anche tra le classi sociali
meno ricche.
Si inventarono la bussola che sviluppò la navigazione, inoltre
vennero costruite navi solide e agili: le caravelle, che permisero
l’attraversamento dell’oceano Atlantico e la scoperta del
continente americano, inoltre fu inventata la polvere da sparo
utilizzata per le armi.
In campo musicale, nel ‘400 si sviluppa la scuola fiamminga, concepita per sole voci senza accompagnamento musicale, con più voci sovrapposte.
Queste composizioni potevano essere sacre o profane. Nel ‘500 si diffonde la
musica profana per due motivi: l’applicazione della stampa alla musica e lo sviluppo della vita nelle varie corti.
In campo artistico, le tecniche più diffuse nel Rinascimento furono: la
pittura a tempera su tavola, l’affresco su parete, l’utilizzo della
prospettiva centrale e dei chiaroscuri.
La Giocondamuseo del Louvre,
Parigi
La Vergine delle rocce,
museo del Louvre,Parigi
Autoritratto,Biblioteca Reale,
Torino
L’uomo Vitruviano,Gallerie
dell’Accademia,Venezia
FINE
Creato da: Giulia Bacchilega