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Anno 3 - Numero 4 - Aprile 2010 Registrazione Tribunale n. 580 del 21 dicembre 2007 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 335/2003 (conv. in L. 46/2004) art. I, comma I. Roma /Aut. n. 46/2009 - ISSN 1974-3084 L'Enpav si prepara alla certificazione di qualità PREVIDENZA Il dossier formativo, una bussola nell'Ecm FEDERAZIONE

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Anno 3 - Numero 4 - Aprile 2010Registrazione Tribunale n. 580 del 21 dicembre 2007 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 335/2003 (conv. in L. 46/2004) art. I, comma I. Roma /Aut. n. 46/2009 - ISSN 1974-3084

L'Enpav si prepara allacertificazione di qualità

PREVIDENZA

Il dossier formativo,una bussola nell'Ecm

FEDERAZIONE

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Editoriale › Ordini: aggiungere non sovrapporre - di Gaetano Penocchio

La Federazione› Il dossier formativo, una bussola nella formazione continuadi Gaetano Penocchio› Modello 12: firmo se vaccino - di Alberto Casartelli› Per una vera riforma ci vogliono tre Ministeri› Le istanze della Fnovi passano alla Commissione consultiva del farmacoveterinario

La Previdenza› L’Enpav si prepara per il “modello 231” e per la certificazione di qualitàdi Sabrina Vivian › La Corte dei Conti invita al monitoraggio della riforma - di Giovanna Lamarca› Il riscatto del corso legale degli anni di laurea› Nicodemo e la crisi - di Giorgio Neri› Oneri deducibili 2009 e contributi minimi 2010

Nei fatti › Accoglienza del paziente equino nella struttura veterinaria - di Eva Rigonat› Sta per nascere una nuova Onaosi› I substrati cellulari: dal laboratorio alla praticadi Sabrina Renzi, Silvia Dotti, Maura Ferrari

Alma Mater› Open day job placement alla Facoltà di Torino - di Cesare Pierbattisti

Ordine del giorno › Quattro mesi di reclusione per abuso di professione - di Vitantonio Perrone› Da Rimini un esempio a rifiutare bandi al ribassodi Emanuele Giordano› Se dall’uovo di Pasqua escono i… co. co. co. - di Mario Campofreda › Il veterinario aziendale e l’acquacolturadi Giuseppe Licitra e Antonino Algozino

Fondagri› Consulenze e pagamenti per il benessere animale

Eurovet› Buone pratiche durante la macellazione religiosadi Beniamino Cenci Goga

Comunicazione› Architettura egizia e comunicazione veterinaria - di Michele Lanzi

Lex veterinaria› Pec e identità elettronica: due concetti assolutamente diversidi Maria Giovanna Trombetta

In 30 giorni › Cronologia del mese trascorso - di Roberta Benini

Caleidoscopio› Informiamo per prevenire la rabbia

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anno 3 n. 4aprile 2010

In copertina:"Etnica" di Mario Vergara da Flickr Veterinari Fotografihttp://www.flickr.com/photos/iomario/2661920767/

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editorialeLa partita della riforma si è spostata nella sue sede naturale ovvero al Ministero dellasalute. Noi veterinari insieme ai medici, agli odontoiatri ed ai farmacisti chiediamo cheil Governo sia delegato a riorganizzare le nostre professioni. Questo aprirà le porte aquel processo riformatore che da tempo aspettiamo ed eviterà disarmonie tra nuove evecchie professioni.

Pare finalmente arrivato il tempo. Due milioni di professionisti da anni attendono di rinnovare le pro-prie regole. Chiedono una legge nel rispetto delle norme europee, che rimedi alle improprietà dei re-cepimenti comunitari. Il riferimento è alla direttiva qualifiche dove un malinteso linguistico ha coinvolto le “professioni nonregolamentate” con la conseguenza di generare ipotesi di riconoscimenti di associazioni prive di idoneaqualificazione, ovvero con attività coincidenti con quelle delle professioni “ordinate”.Soggetti in campo: il Comitato unitario delle professioni (Cup), i professionisti delle aree tecniche (Pat)fuoriusciti dal Cup (convocati recentemente dal Ministro della Giustizia Angelino Alfano) e le professio-ni sanitarie controllate dal Ministero della Salute, riunite dal Ministro Ferruccio Fazio.

In ambito sanitario, il dibattito attualmente passa dall’istituzione di commissioni disciplinari “terze”, daicollegi di conciliazione e camere arbitrali, dalle consulte regionali, dalla promozione delle buone prati-che professionali e dal controllo dei processi di aggiornamento

Ma la tormentata evoluzione della disciplina delle professioni, con la non facile trasposizione dei prin-cipi del diritto europeo nella disciplina italiana, insieme alle carenze di conoscenze o semplicemente al-la sfiducia, hanno creato vigorose resistenze emozionali, concettuali, corporative ed economiche. Tantoda non comprendere la necessità che lo Stato riconosca utile alla collettività le attività professionali, ba-sate su conoscenze specifiche di alto livello.

È a questo fine che lo Stato ritiene necessario disporre di un elenco di esercenti idonei a svolgere taleattività e conferisce all’Ordine, custode di questo elenco, il compito di sorvegliare il comportamento de-gli iscritti. La nostra partecipazione alla creazione di nuovi Ordini, prevista dal Ddl 1142, non vuole inalcun modo essere d’ostacolo a questo processo, ma se in gioco ci sono le professioni sanitarie (infer-mieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione) noi ci saremo. Ben vengano inuovi Ordini se in aggiunta e non in sovrapposizione a quelli storici e se destinati ad accogliere sogget-ti con competenze ben definite.

Se sarà “delega” saremo chiamati ad avviare al nostro interno un vero e proprio processo costituente.E allora la riforma delle professioni intellettuali sarà emblematica della nostra capacità innovatrice chedovrà generare una lettura “comunitariamente” orientata della nostra Costituzione.

Gaetano PenocchioPresidente Fnovi

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neIl gruppo di lavoro istituito dalla IV Sezione(“Indicazione e sviluppo obiettivi formativinazionali e coordinamento di quelli regiona-li”) della Commissione nazionale per la for-mazione continua sta lavorando alla defini-zione del dossier formativo. La Sezione hagià acquisito i contributi delle Regioni e dellaCommissione stessa. Oltre al Presidente dellaFnovi, Gaetano Penocchio, fanno parte delgruppo: Paola Bacchielli, Matteo Cestari,Claudio Ciavatta, Angelo Foresta, Maria Li-netti, Maria Teresa Manoni e Luisa Zappini.

Fra poco il sistema Ecm compirà 10 annisenza essere mai nato. In tutto questo tem-po gli operatori sanitari si sono abituati a con-vivere con un sistema in perenne stato embrio-nale, limbico ed innocuo al punto da non de-stare più interesse. Il lungo periodo generaun’indifferenza remissiva che è difficile conver-tire, al momento giusto, in partecipazione atti-va o “compliance” come si legge nell’AccordoStato Regioni del 1 agosto 2007. Ma la faseche stiamo vivendo è uno di quei momen-ti giusti in cui bisogna esserci, per questola Fnovi è entrata nel gruppo di lavoro chesi occuperà della definizione del dossierformativo.

PIANIFICARE BISOGNI E OBIETTIVI

“Il professionista della Sanità ha il diritto-dove-re di acquisire crediti Ecm su tematiche coeren-ti con il proprio lavoro”. Questo principio è sta-to sancito dall’Accordo del 2007 dopo anni incui il sistema, pur pretendendo l’acquisizioneobbligatoria dei crediti, non si era preoccupatodi stabilire un nesso con i bisogni reali diaggiornamento scientifico-professionale.Si ignoravano molti ambiti formativi propri del-la medicina veterinaria, ad esempio non erachiara la differenza formativa fra veterinariapubblica e privata e, nel privato, fra un liberoprofessionista buiatra e un clinico per animalida compagnia. La credibilità del sistema eraminata alla radice e quindi l’Accordo si è con-centrato sulla correzione di questo paradosso.Oggi si vuole che “il processo Ecm non sia

Il dossier formativo, una bussola nella formazione continua

La Commissione nazionale Ecm ha istituito un gruppo di lavoro per la defini-zione del dossier formativo. La Fnovi ha deciso di farne parte, perché la vete-rinaria è interessata alla costruzione attiva di una educazione continua dav-vero rispondente ai propri bisogni di aggiornamento.

di Gaetano Penocchio*

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estemporaneo, ma sia organizzato e piani-ficato” e che questo impegno alla program-mazione consapevole sia in parte assunto dagliorganismi della governance (come la Commis-sione Ecm), in parte dai provider che organiz-zano l’offerta formativa e in parte dagli stessioperatori sanitari: con l’Accordo del 2007 èstato dunque introdotto il dossier formativo.

COS’È IL DOSSIER FORMATIVO

Il dossier è un piano di aggiornamento. Èlo strumento di programmazione triennale delpercorso formativo del singolo operatore o delgruppo di cui fa parte, ad esempio l’équipe o ilnetwork professionale in cui esercita. Non è unportfolio delle competenze, ma è comunquecorrelato al profilo professionale. Il dossieresprime il volume dei bisogni di educazionecontinua, la somma delle specificità individualie degli interessi generali; la pianificazione delproprio aggiornamento, infatti, deve tenereconto delle esigenze particolari (programma-

zione aziendale o sviluppo individuale del sin-golo operatore sanitario) e di quelle più gene-rali di tutela della salute (obiettivi sanitari na-zionali, regionali e aziendali). In altre parole,ogni operatore sanitario non si aggiornamai solo per se stesso, ma anche per il si-stema-salute di cui è parte.

Il dossier è il risultato della programmazione ditre tipi di obiettivi formativi: 1. obiettivi forma-tivi tecnico-professionali finalizzati allo svilup-po di competenze individuali nel settore speci-fico di attività, acquisendo crediti formativi ineventi specificamente rivolti alla professione oalla disciplina di appartenenza; gli obiettivivengono qui declinati in funzione delle aree diapprendimento, degli indirizzi prioritari in fun-zione dei bisogni individuali; 2. obiettivi forma-tivi di processo, finalizzati a promuovere il mi-glioramento della qualità, dell’efficienza e del-l’efficacia dei processi di produzione delle atti-vità sanitarie; 3. obiettivi formativi di sistema,finalizzati al miglioramento, all’appropriatezzae alla sicurezza dei sistemi sanitari.

SEMAFORO VERDE ANCHE PER LA FORMAZIONE RESIDENZIALE

Dal 1 maggio possono accreditarsi anche iprovider che intendono organizzare eventidi tipo residenziale e sul campo. L’ha decisola Commissione nazionale per l’educazione con-tinua in medicina nella seduta del 22 aprile. Si ècosì sbloccato un altro pezzo del complesso in-granaggio della macchina Ecm, dopo il via libe-ra del 28 gennaio scorso all’accredito dei provi-der Fad (Formazione a distanza). Al 22 aprile, i

provider Fad registrati erano 250 e 49 quelli validati, cioè quelli più vicini al passaggio dal-l’accreditamento provvisorio a quello “standard”. Per la formazione residenziale, i pro-vider Fad già accreditati dovranno semplicemente integrare la documentazione.I provider riconosciuti, questa è la vera svolta, saranno soggetti ampiamente responsa-bilizzati a contribuire al funzionamento del sistema Ecm non solo nell’organizzazio-ne degli eventi ma anche nell’attribuzione diretta dei crediti. Un’altra importante novità èdata dal riconoscimento di forme di aggiornamento innovative, rispetto a quelle tradizio-nali: sarà possibile maturare crediti Ecm anche con la formazione sul campo, quella at-tuata all'interno dell'attività lavorativa.

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Per i liberi professionisti la composizionedel dossier formativo potrebbe essere in-dividuata diversamente. È l’Accordo del2007 a prevedere espressamente questa varia-bile, pur ribadendo che i privati devono staredentro al sistema: “Anche i liberi professionistisono impegnati ad assolvere l’obbligo dellaformazione continua essendo eguali le loro re-sponsabilità deontologiche e legali nei con-fronti dei pazienti e della qualità delle presta-zioni erogate”. Per i privati l’Ecm è “uno strumento di attesta-zione della propria costante riqualificazioneprofessionale”.

CHI ELABORA IL DOSSIER

Qui entra in gioco la funzione dell’Ordine “diresponsabilità e garanzia dei professionisti edelle attività da questi svolte verso i cittadini”,ma anche di programmazione della formazio-ne. Si prevede che il Dossier formativo deidipendenti e dei convenzionati sia elabo-rato nell’ambito della struttura di apparte-nenza: appositi livelli e organismi di direzionesanitaria e scientifica hanno il compito di pro-muovere la realizzazione del dossier in base al-le strategie aziendali. Per quanto riguarda i li-beri professionisti, la funzione di program-

mazione e della formazione continua èsvolta nell’ambito di un’apposita Commis-sione dell’Ordine professionale.

LA CERTIFICAZIONE

Gli Ordini professionali rivestono il ruolodi certificatore della formazione continua.Al termine del triennio, l’operatore sanitarioche, in coerenza con la composizione del dos-sier formativo ha adempiuto all’obbligo di ag-giornamento continuo e ha acquisito i creditiprevisti (i crediti sono registrati a cura dei pro-vider nell’anagrafe gestita dal Cogeaps), ha di-ritto alla certificazione dei crediti acquisiti neltriennio. L’atto è rilasciato dall’Ordine terri-torialmente competente su richiesta del-l’interessato.

Questo è quanto si può e si deve sapereper ora su quel dossier formativo chesiamo chiamati a definire, con l’impe-gno da parte di chi scrive di farne unostrumento utile e di evitare che si produ-ca dell’altra burocrazia. La professionenon ha tempo da perdere.

*Presidente Fnovi, Commissario Ecm

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Modello 12: firmo se vaccinoIl medico veterinario non è un compilatore e non è stato abilitato per fareesercizi di scrittura. C’è uno stretto legame fra obbligo vaccinale e sommini-strazione a cura del veterinario d’azienda, che rende illegale la sottoscrizionedi una prestazione mai effettuata. Quale credibilità vogliamo dare alla rete diepidemiosorveglianza?

Da più di quarant’anni, una legge delloStato stabilisce che contro la diffusione di de-terminate malattie, il patrimonio zootecnicodeve essere sottoposto a trattamenti, eventual-mente obbligatori, di profilassi. La stessa legge(n. 34 del 23 gennaio 1968) dice anche che levaccinazioni devono essere eseguite daimedici veterinari, riconoscendo al Ministerodella sanità ampi margini di intervento per ilpiù stretto controllo dell’impiego di vaccini e vi-rus a fini profilattici. Inoltre, il Regolamento diPolizia Veterinaria, provvedimento di una certaetà, stabilisce che i trattamenti immunizzantidebbano essere “denunciati” con l’appositoModello 12, debitamente compilato e firmato

dal medico veterinario che ha eseguito l’inter-vento di profilassi.

Sono passati molti anni e queste leggi, del tut-to attuali nei presupposti e nelle finalità, ven-gono spesso disattese o applicate in maniera adir poco disinvolta, con il risultato che oggi inzootecnia c’è molta confusione sul ruolodel medico veterinario e sul senso dellasua prestazione vaccinale.

Nella pratica, infatti, accade che il medico ve-terinario sia solo un prescrittore, che compila laricetta e poi esce di scena. L’allevatore si ap-provvigiona del medicinale presso i canali di-stributivi più convenienti e la somministrazio-ne, per comodità e per risparmio sulla presta-zione, non viene fatta dal veterinario. L’attomedico, quindi, si ferma al gesto prescrittivo.Se non che, il veterinario viene nuovamente in-terpellato per un altro esercizio di scrittura:la compilazione e la sottoscrizione del Mo-dello 12.

Sono tra quei buiatri che non firmano un Mo-dello 12 se non hanno veramente sommini-strato i trattamenti immunizzanti dichiarati,perché ritengo, e non sono l’unico, che firma-re un Modello 12, poniamo per vaccinazionicontro la Rinotracheite Infettiva del Bovino(Ibr), senza aver mai eseguito i trattamenti su-gli animali, sia semplicemente illegale. È ille-gale sottoscrivere l’esecuzione di una pre-stazione mai effettuata, non solo perché siattesta il falso ma anche perché si avallal’abuso di professione.

di Alberto Casartelli*

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La vaccinazione animale è un gesto sanitario difondamentale importanza per la salute anima-le e per la prevenzione veterinaria che non puòessere svilito al grado di una incombenza dasbrigare al minor costo e al minor fastidio. Noiveterinari non possiamo permettere che la no-stra professionalità sia ridotta a poche righed’inchiostro come non possiamo permettereche l’epidemiosorveglianza abbia zone oscureo ci veda presenti ad intermittenza. Il ruolodel medico veterinario deve essere richie-sto continuativamente, dalla ricetta allasomministrazione diretta fino alla denun-cia di trattamento immunizzante, diversa-mente non sarà credibile un sistema diepidemiosorveglianza nel quale il veteri-nario entra ed esce a seconda della conve-nienza. Il veterinario aziendale deve poter se-guire, passo dopo passo, gli interventi di profi-lassi sui capi che ha in cura, deve seguire e con-trollare l’impiego del farmaco immunizzante edeve in questo modo acquisire piena e direttaconsapevolezza delle vaccinazioni fatte sul be-stiame. Solo in questo modo c’è la certezzadell’avvenuta prestazione vaccinale. Ritroviamo

questo parallelo fra obbligo vaccinale e sommi-nistrazione a cura del veterinario d’azienda,per la prima volta nella normativa italiana, neldecreto 1 aprile 1997 per il controllo della ma-lattia di Aujeszky (Pseudorabbia) nei suini.Questa è la direzione da tenere.

Oggi siamo un costo economico che l’alle-vatore cerca di abbattere. È così perché nonsiamo competitivi, a causa di penalizzazioni fi-scali che non dovrebbero gravare su azioni disanità pubblica come le profilassi. Se la cessio-ne del farmaco, intesa come prestazione acces-soria, deve sopportare il 20% di Iva, l’allevato-re preferirà continuare ad approvvigionarsi dasé e non si favorirà l’emersione della prestazio-ne. L’ideale sarebbe di mettere il veterinarionelle condizioni di eseguire la prestazione com-pleta, dalla ricetta al Modello 12, alleggerendoil peso del Fisco, almeno eliminando lo scartoche c’è fra le aliquote Iva. Per il Fisco l’anima-le è da reddito, ma per la Salute l’animaleè un valore di sanità pubblica.

*Consigliere Fnovi

QUALE RAPPORTO CON LE ORGANIZZAZIONI DEGLI ALLEVATORI?

Con un questionario on line, la Fnovi chiede atutti i Colleghi una riflessione sul rapportofra la Categoria e le organizzazioni degli al-levatori (Aia, Ara, Apa) che si avvalgono dell’as-sistenza tecnico-sanitaria di medici veterinari in-caricati o convenzionati. La Federazione ha an-notato criticità nel reclutamento dei medici vete-rinari, nella individuazione degli incarichi ad essiaffidati e, in alcuni casi, nella determinazione dicriteri di valutazione e di verifica del loro opera-to. Inoltre, si ravvisano, nel circuito chiuso delleorganizzazioni allevatoriali, le condizioni per l’estromissione di fatto dal mercato dei colle-ghi non reclutati dalle Apa/Ara. La Fnovi è stata raggiunta da ipotesi di ridefinizionedell’interazione fra la Categoria medico veterinaria e quella degli allevatori meri-tevoli di una consultazione allargata a tutti i colleghi.

La consultazione è in corso on line:http://www.trentagiorni.it/sondaggi.php?sondaggioId=2

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Per una vera riforma ci vogliono tre MinisteriIl Governo annuncia la riforma delle professioni entro il 2013 e lavora ad unoStatuto dei professionisti. Via Arenula parte dalla riforma forense, mentre ilMinistro della salute chiama a raccolta gli Ordini dei sanitari. La Fnovi è favo-revole ad una correzione della Legge Bersani senza dimenticare l’urgenza diintervenire sui fabbisogni professionali.

I tavoli attivati dai Ministri Angelino Alfanoe Ferruccio Fazio si ricongiungeranno, maprima le professioni sanitarie voglionomettere in chiaro le loro specifiche esigen-

ze di riforma. Hanno già iniziato a farlo dopol’incontro del 21 aprile scorso con il Ministro del-la salute, Ferruccio Fazio, che ha convocato ipresidenti degli Ordini e dei Collegi della sanità(veterinari, medici chirurghi ed odontoiatri, far-macisti, ostetriche, infermieri, psicologi ed tecni-ci di radiologia medica). Ne è scaturito un deca-logo di principi che il Ministero della Giustiziaterrà in considerazione nel redigere il Codice (ostatuto) dei professionisti. Il Guardasigilli vuoletornare a prima del decreto Bersani e reintrodur-re le tariffe minime (o “costi delle prestazioni”come preferisce chiamarle il presidente dellaFnomceo Amedeo Bianco) e la Fnovi è tanto fa-

GiovanniLeonardi eAlessandro

Schiesaro alConsiglio

Nazionale Fnovidel 26 marzo

nel corso dellapresentazione

della ricercaFnovi-Nomisma

I DIECI PRINCIPI DI RIFORMA DELLE PROFESSIONI SANITARIE

1. Netta distinzione tra professione intellettuale e attività d’impresa: individuazionedella professione intellettuale.

2. Ordini professionali: enti pubblici non economici, dotati di autonomia organizzativa, fi-nanziaria e statutaria.

3. Possibilità di prevedere accorpamenti tra Ordini, su istanza delle Federazioni Naziona-li che ne facciano richiesta.

4. Prevedere specifiche funzioni di coordinamento per le Federazioni Nazionali, anche at-traverso l’adozione di direttive vincolanti; prevedere per le Federazioni Nazionali funzioni dicollegamento con le autorità amministrative regionali, provinciali e locali e attra-verso gli Ordini territoriali e, ove esistenti, le Consulte regionali degli Ordini.

5. Confermare in capo al Ministro della Salute la funzione di vigilanza sugli Ordini e sulleFederazioni delle professioni sanitarie.

6. Adozione di codici deontologici e rafforzamento dei poteri disciplinari, con la crea-zione di commissioni dotate di carattere di terzietà.

7. Attribuzione agli Ordini e alle Federazioni di ruoli e compiti di promozione e controllo deiprocessi di aggiornamento e della formazione continua.

8. Disciplinare le modalità di tenuta degli albi, prevedendo anche la creazione di un albo na-zionale tenuto dalle Federazioni Nazionali.

9. Possibilità di costituire camere arbitrali, di conciliazione e di risoluzione alternativa del-le controversie.

10. Prevedere l’iscrizione obbligatoria all’albo professionale anche per i dipendenti pubblici.

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vorevole da dirlo chiaro sul Corriere della Sera inreplica al Garante della Concorrenza, AntonioCatricalà (che continua a tirarci in ballo comeesempio “virtuoso”, come se non sapesse che lasua istruttoria ce la siamo legata stretta al dito). Nel suo intervento dal Ministro Fazio, il presi-dente della Fnovi, Gaetano Penocchio, ha evi-denziato il pericolo che deriva dal ricono-scere entità associative delle quali il Paesenon sente il bisogno: “Chiedono di essere ri-conosciute - ha dichiarato - nuove professioniche in verità non servono a nessuno o che van-tano competenze di profili già esistenti. Do-vrebbe essere il contrario. Dovrebbe essere ilPaese che, verificata la necessità di dotarsi dinuove professioni e/o di piattaforme comuni,attiva procedure che coinvolgono le eventualiassociazioni al fine di dar vita a nuovi profiliprofessionali o tecnici”.

Penocchio ha anche sostenuto che in medicinaveterinaria le ipotesi professionali che stan-no alla base delle lauree triennali sono uti-

li solo a chi le crea. “Questi profili, di classezootecnica, vantano titoli accademici fuorvianti- ha rimarcato - che sottendono competenze re-lative alla salute degli animali e degli alimenti diorigine animale o al benessere animale”.

La riunione del 21 aprile ha contato sul contri-buto del Capo di Gabinetto, Mario Alberto DiNezza, e del Direttore generale delle risorseumane e professioni sanitarie, Giovanni Leo-nardi, che ben conosce i rapporti che la Cate-goria ha con l’altro Ministero di riferimento, ilMinistero dell’Università. Non a caso, al Consi-glio Nazionale della Fnovi, a commentare la ri-cerca commissionata a Nomisma è stato invita-to uno dei più stretti collaboratori del Ministrodell’Università Maria Stella Gelmini: il profes-sor Alessandro Schiesaro. La veterinaria soffreuna programmazione universitaria fuori control-lo ed è questo che il Presidente Penocchio havoluto dire al Ministro Fazio ribadendo che pri-ma ancora dell’Ordine, bisogna riformare laprofessione.

LA LEGGE BERSANI NON HA AIUTATO I GIOVANI

Le presunte liberalizzazioni dei servizi professionali,in vigore da quattro anni, avrebbero dovuto far sentire or-mai i loro effetti benefici, ma dal Rapporto Nomisma 2010(La professione medico-veterinaria. Condizioni e prospetti-ve nei primi dieci anni di attività) non ne emerge neancheuno. Sarà anche colpa della crisi economica, ma sta di fat-to che l’abolizione dell’inderogabilità delle tariffe minimeha deformato la concorrenza e spinto al ribasso glionorari professionali. Ne hanno risentito soprattutto queigiovani che nelle intenzioni del legislatori dovevano esserei favoriti e che, invece, proprio in fase di accesso alla carriera, hanno dovuto pagare il conto alla Legge Ber-sani. Non sono stati aiutati nemmeno da qualche libertà pubblicitaria in più o da nuove formule societarie,perché iniziare la professione richiede investimenti economici e dentro le “lenzuolate” non c’erano né in-centivi né sgravi fiscali. Ma la vera colpevole è la forte concorrenza fra medici veterinari, troppi in sensolato e in esubero pantagruelico in alcuni particolari settori. Al Consiglio Nazionale della Fnovi (nella foto unaimmagine di sala), la sessione dedicata al Rapporto Nomisma 2010 ha battuto il tasto delle politiche univer-sitarie. I nostri giovani hanno anche pagato lo scotto dell’arrivo sul mercato professionale dei lau-reati triennali: l’85,5% dei medici veterinari che sono entrati nell’Ordine negli ultimi 10 anni, ritiene chenon vi possano essere sbocchi occupazionali per questi “paraveterinari”. Il Rapporto Nomisma 2010 è dispo-nibile nella sezione “pubblicazioni” del portale www.fnovi.it

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Le istanze della Fnovi passano alla Commissione consultiva del farmaco veterinario

Prosegue il confronto con la Direzione generale della sanità animale e del far-maco veterinario. Il documento della Fnovi, “Farmaco Veterinario: uso in de-roga”, fa da scaletta per la discussione e per le decisioni del tavolo ministe-riale. Per alcune proposte sarà necessario un livello consultivo superiore.

Delle soluzioni indicate dalla Fnovi (cfr30giorni, febbraio 2010) qualcuna è già stata ac-colta dalla Direzione generale della sanità anima-le e del farmaco veterinario e qualcun’altra è sta-ta promossa ad un livello consultivo superiore.Alcune modifiche, infatti, saranno possibili soloattraverso la revisione del Decreto legislativo193/06, previa convocazione della Commissio-ne consultiva ministeriale del farmaco vete-rinario. A questo stesso organismo saranno sot-toposte anche le istanze di competenza europeaed altre questioni aperte evidenziate nel docu-mento della Fnovi.Il 22 aprile il confronto al Ministero della sa-lute ha fatto grandi passi avanti. Si è chiaritocome la “detenzione” di farmaci da utilizzare inderoga, anche presso gli allevamenti autorizzatiper le scorte, non corrisponda al loro “uso” in de-roga e dunque non sia da sanzionare. Sulle multe,elevatissime, per l’utilizzo di econor valnemulina,si è chiarito che la normativa di riferimento è il De-creto legislativo 90/93 che separa le sanzioni a ca-rico dei produttori di mangimi medicati da quelle

a carico dei medici veterinari.Sui mangimi medicati, è passato il distinguo frail concetto di “deroga” presente nel decreto le-gislativo 90/93 sui mangimi medicati e nel decre-to 193/06 sul farmaco veterinario: la “deroga al-la fabbricazione” con una sola premiscela non fascattare il concetto di uso in deroga presente nel193/06. Pertanto, in caso di mangime con piùpremiscele (fino a 4) di cui nessuna usata in de-roga ai sensi del Codice del farmaco, il veterina-rio può applicare il tempo di sospensioneprevisto dalla premiscela con il tempo di so-spensione più lungo.Rappresentate le esigenze e le criticità relative al-la indisponibilità di alcuni principi attivi indi-spensabili alla pratica clinica produrremo edinoltreremo al Ministero un elenco di patologieorfane sia per animali da compagnia che da red-dito, nonché di molecole con Lmr inesistenti peranimali da reddito (es. lidocaina/bovini).Per l’apicoltura è stata annunciata una speri-mentazione da parte del Ministero per risolvere iproblemi della disponibilità del farmaco in questosettore ma è stato anche ribadito che, in assenzatotale di segnalazioni di farmacovigilanza, alla lu-ce delle vigenti normative, l’utilizzo di acido ossa-lico, o di altre molecole, non è consentito. Tra leistanze chiarite, anche quella sull’uso in derogadei farmaci omeopatici negli animali da red-dito. Riconosciuta la dignità della sceltaomeopatica come scelta terapeutica prima-ria che non deve essere interrotta dall’uso acascata e che consente anche in questo di-spositivo un tempo di sospensione pari a zerosalvo i casi in cui il Regolamento europeo 37/10prevede la presenza di Lmr. In tal caso, vanno ap-plicati i tempi cautelativi dell’uso a cascata.

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Un ente di previdenza non è un organismostatico. La continua evoluzione del panoramalegislativo, tecnico, ma anche sociopolitico chelo circonda, lo spinge a trovare un continuo ri-posizionamento, evitando di diventare unelefante burocratico. L’obbligatorietà dell’i-scrizione non esime dalla ricerca di efficienza esnellezza. Per questo il nostro Ente, pur non es-sendo obbligato da alcuna normativa, ha deci-so di affidare ad una società di consulenza lacostruzione del proprio modello relativo al de-creto legislativo 231 e la propria certificazionedel sistema qualità.

IL “MODELLO 231”

Il decreto 231 dell’8 giugno 2001 ha introdot-to nel nostro ordinamento la responsabilitàamministrativa di persone giuridiche, società eassicurazioni anche prive di personalità giuridi-che. L’Ente si sta quindi sottoponendo all’esa-me dei consulenti per identificare le cosid-dette aree sensibili, ossia quelle potenzial-mente esposte alla violazione delle nor-

mative vigenti. Questo comporta innanzitut-to il disegno dei processi applicati all’internodell’Enpav, fino ad arrivare alla mappaturacompleta del modus operandi nell’ambito del-le aree definite “a rischio” di reato. Il risul-tato è anche un altro: formalizzare le procedu-re consente di far emergere le eventuali “stroz-zature” dei processi operativi e di rappresenta-re con chiarezza la gerarchia delle responsabi-lità. Mettere a punto delle regole, che nondiventino ovviamente rigidi impedimential buon senso, aiuta ad evitare inefficien-ze e, se del caso, ad individuarle e correg-gerle nel minor tempo possibile. Significaanche disegnare con precisione le procedure,ottimizzare il tempo e le energie, garantire ef-ficienza ed efficacia agli associati, che infondo è il vero obiettivo.Il secondo step del progetto consiste nell’iden-tificazione dei possibili reati, tra quelli contem-plati dal decreto, che ogni settore dell’Ente po-trebbe ipoteticamente compiere. Il passo suc-cessivo prevede la rilevazione e l’implementa-zione, ove necessario, dei processi di controlloesistenti, atti ad evitare che il reato possa effet-tivamente essere commesso. L’obiettivo dichia-rato del “modello 231” è di tutelare l’Ente, incaso di necessità, davanti all’Autorità Giudizia-ria: il modello consente, infatti, di dimo-strare che l’Ente si è dotato di un sistemadi controllo e vigilanza affinché la fatti-specie di reato non trovi attuazione. Sequesto dovesse mai accadere, nessuna respon-sabilità potrà essere imputata all’Ente, che avràfatto tutto il possibile per evitarlo.

L’Enpav si prepara per il “modello 231” e per la certificazione di qualità

Etica vuol dire responsabilità, qualità vuol dire efficienza. Sono questi i puntichiave di un processo volontario di assestamento e di riorganizzazione a cuisi sta sottoponendo il nostro Ente. Una società di consulenza è al lavoro perottimizzare le attività amministrative e gestionali di Via Castelfidardo.

di Sabrina Vivian*

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aIl SISTEMA QUALITÀ

La certificazione del sistema qualità è unulteriore progetto che l’Enpav ha avviatoe che troverà compimento nei prossimimesi. Il sistema qualità è un sistema di gestio-ne aziendale, vale a dire un insieme definito diprincipi, metodi ed obiettivi, che presuppone laschematizzazione delle procedure operativedell’Ente, affinché le stesse rappresentino unchiaro modello di riferimento per tutti gli ope-ratori interni e per gli associati. La certificazione avviene attraverso un Enteterzo accreditato, che giudicherà la conformitàdel lavoro svolto attraverso criteri standardizza-ti nazionalmente, aggiudicando all’Ente il“bollino” di Ente dalla qualità elevata.

L’ottenimento della certificazione non èperò l’obiettivo finale, ma il punto dipartenza per il consolidamento di un si-stema sempre più orientato verso gli as-sociati. Un permanente controllo da parte diun responsabile interno e periodiche visite dicontrollo, cosiddette audit, da parte dell’En-te terzo certificatore garantiranno che si trat-ta di un preciso impegno dell’Enpav a co-struire un processo di miglioramento conti-nuo nel tempo e che diventi appunto garan-zia di qualità.

IL VERO AUDIT È CON GLI ISCRITTI

Una delle attività tipiche di un soggetto che haadottato un modello qualità, è l’invio ad un cam-pione di associati di un questionario di customersatisfaction. E così l’Enpav, attraverso un que-stionario di poche domande, ha potuto “te-stare” la soddisfazione dei medici veterinariin merito ad aspetti, quali: la qualità complessivadei servizi erogati dall’Ente, la tempestività delleprestazioni ricevute, la struttura/completezza delsito internet, la comprensibilità della modulistica,la qualità dei servizi on line, la chiarezza delleinformazioni ricevute, i tempi di risposta alle ri-chieste, la cortesia del personale. Hanno risposto317 medici veterinari, di cui 188 donne e 129uomini, con una larga rappresentatività ana-grafica e di anzianità d’iscrizione: gli anni dinascita variano dal 1933 al 1983; gli anni di iscri-zione vanno dal 1958 al 2009. La maggior partedei veterinari che hanno risposto risultano iscrittiattivi (299 su 317 totali) e liberi professionisti(201 su 317). Il questionario prevedeva inoltreuno spazio aperto in cui gli intervistati potevanoesprimere idee, suggerimenti, richieste di chiari-mento o anche eventuali rimostranze. Questaopportunità è stata colta dalla maggior parte deiveterinari, con risultati utilissimi per l’Ente, cheha potuto prendere atto di molti suggerimen-ti illuminanti e critiche costruttive.

*Direzione Studi

LA PAGELLA DELL’ENPAV

I veterinari sono stati invitati a rispondere attribuendo un punteggio che andavada un minimo di 1 (votazione che esprimeva un grado di soddisfazione scarso) ad unmassimo di 4 (votazione che esprimeva un grado di soddisfazione ottimo). Le medie deirisultati sono state confortanti per l’Ente:Qualità complessiva prestazioni 2,91Tempestività prestazioni 2,98Struttura/completezza del sito 2,98Comprensibilità modulistica 2,87Qualità servizi on line 2,93Chiarezza informazioni 2,96Tempi di risposta 2,9Cortesia del personale 3,38

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Risultati complessivamente positivi, nono-stante qualche segnale di rallentamento,per la gestione dell’Enpav che nel 2008 ha fat-to registrare la crescita delle entrate e degliiscritti, il miglioramento, seppur lieve, del rap-porto entrate contributive/pensioni, la diminu-zione del numero dei pensionati, la crescita delpatrimonio netto ed un lieve calo dell’utile. Questo il commento della Corte dei Conti ai ri-sultati conseguiti dalla gestione Enpav nel2008. La Corte inoltre ha preso atto dellariforma intervenuta con riguardo sia allacontribuzione, sia alle prestazioni ed ha evi-denziato la necessità di un attento monitorag-gio degli effetti di detta riforma e dell’anda-mento della collettività degli iscritti e dei lororedditi. La relazione, depositata lo scorso 8 aprile, do-po aver rappresentato nel dettaglio la strutturae la composizione dell’Ente, si è soffermatasull’analisi della spesa per prestazioniesterne, evidenziandone il decremento del21,89%, rispetto al dato del 2007, dovuto aldiminuito ricorso a prestazioni professionali dinotai e consulenti legali, in precedenza utilizza-te per la realizzazione di importanti investi-menti immobiliari.Sul versante delle prestazioni previdenziali,l’Organo di controllo ha evidenziato il calo deitrattamenti pensionistici di vecchiaia, difatto dovuto alla composizione demograficadegli iscritti, come anche la diminuzione delnumero delle pensioni integrate al minimo, perla graduale estinzione dei più modesti tratta-menti pensionistici liquidati secondo la norma-tiva vigente prima del 1991.

Di contro, il progressivo aumento della spesaprevidenziale, a fronte della riduzione del nu-mero delle pensioni, è dovuto principalmentealla perequazione automatica degli asse-gni pensionistici (+1,7% nel 2008) e, in mi-nor misura, al graduale esaurimento di quelli dibasso importo liquidati appunto prima dell’en-trata in vigore della legge 136/1991, ai qualivanno subentrando, progressivamente, quellidi importo più consistente erogati in base allanuova normativa.Perdura il miglioramento delle entrate

La Corte dei Conti invita al monitoraggio della riforma

La magistratura contabile incoraggia ad un attento monitoraggio degli effet-ti della riforma e dell’andamento della collettività degli iscritti e dei loro red-diti. La relazione depositata l’8 aprile conclude che l’esercizio 2008 ha risen-tito della crisi dei mercati finanziari, ma riporta un dato sbagliato che l’Enpavha già fatto correggere: il calo dell’utile non è stato così vertiginoso.

di Giovanna Lamarca*

LA RIFORMA IN GAZZETTA UFFICIALE

È stata pubblicata, nellaGazzetta Ufficiale n. 98 del28 aprile 2010, l’approvazio-ne - da parte del Ministero delLavoro, di concerto con il Mef

- della delibera n. 1 adottata dall’assem-blea nazionale dei delegati Enpav in data13 giugno 2009, come modificata dalladelibera n. 16 assunta dal consiglio di am-ministrazione in data 23 febbraio 2010, direcepimento delle osservazioni ministeria-li, concernente modifiche al regolamentodi attuazione dello statuto. Il titolo del co-municato pubblicato in G.U. riporta un re-fuso (data e numero della delibera assem-bleare non corretti) che l’Ente ha subito se-gnalato e che il MinLavoro si è impegnatoa far rettificare. Le nuove disposizioniregolamentari hanno effetto dal 1°Gennaio 2010.

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acontributive, del saldo tra contributi e pensio-ni erogate e del rapporto tra entrate contribu-tive e pensioni agli iscritti. Quest’ultimo è pas-sato da 1,58 del 1999 a 2,23 a fine 2008. Il mi-glioramento, sottolinea la Corte dei Conti, de-riva dalla crescita degli iscritti, in atto sin dal1999, e dal parallelo continuo calo del nume-ro dei pensionati. Al risultato hanno contribuito anche l’in-cremento del reddito medio professionale(da 13.900 Euro a 14.900 Euro), del volume diaffari medio (da 25.400 Euro a 26.400 Euro),della rivalutazione Istat dei contributi minimi.La “voce” nuova, che pure incide sensibilmen-te sull’ammontare delle entrate contributive, èrappresentata dai contributi versati dalle Aslper conto dei veterinari convenzionati, ai sensidegli Accordi Collettivi Nazionali di Lavoro, eche trova la sua disciplina nell’art. 5 bis del Re-golamento di Attuazione allo Statuto Enpavapprovato dai Dicasteri vigilanti a luglio del2008.E così, a fine 2008, il gettito contributivo èrisultato in aumento del 9,48%, mentre laspesa previdenziale soltanto del 3,21%.Il patrimonio netto, aumentato in modo gra-duale e costante sin dall’anno della privatizza-zione dell’Ente, ha fatto registrare a fine 2008una crescita del 7,11% rispetto all’esercizioprecedente.Il 2008 chiude con un utile netto di Euro16.579.284 rispetto ai 23.699.568 Euro del

2007. La diminuzione dell’utile è da imputarsisoprattutto alla crisi globale dei mercati finan-ziari che si è verificata nel 2008.

Tra i costi, la voce che più ha inciso sul risulta-to finale è stata quella degli “Ammortamenti esvalutazioni” cresciuta di 5,45 volte rispetto al-l’esercizio precedente, imputabile in particola-re alla creazione di accantonamenti aggiuntiviriferiti, tra gli altri, al fondo “oscillazione tito-li”, destinato a coprire, prudenzialmente, il50% dei valori maturati a chiusura del bilanciosui titoli immobilizzati che non siano a capitalegarantito, e al fondo “svalutazione crediti” de-stinato a coprire il rischio di esigibilità di contri-buti di annualità pregresse.Per completezza, si fa presente che il documen-to della Corte presentava nelle ConsiderazioniConclusive un rilevante errore materiale. Venivainfatti indicato in 36milioni e 230mila Euro l’u-tile del 2007 (il dato corretto è di 23milioni e699mila Euro), contro i 16milioni e 579mila Eu-ro del 2008. All’interno del testo, invece, le ci-fre erano indicate in modo corretto.L’Enpav ha immediatamente informato la Cor-te dei Conti, nella persona del Consigliere Pi-scitelli estensore della relazione, ed ottenutotempestivamente la rettifica e la pubblica-zione sul sito della magistratura contabiledella versione riveduta e corretta della re-lazione.

*Direttore Generale Enpav

IL MIGLIOR AMICO DEL MEDICO VETERINARIO

Con questo numero di 30giorni trovate un insertocurato dall’Enpav che sintetizza le principali novitàche da quest’anno investono il sistema previdenzialedei medici veterinari italiani. La sintesi è centrata sulle pensioni, sui contributi, suigiovani e sulle nuove regole per il riscatto degli anni dilaurea e di servizio militare. Vi invitiamo a conservarlo e a leggerlo con cura, senzaesitare a rivolgervi al vostro Ente per ogni dubbio e ne-cessità.

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RISCATTO DEL CORSO LEGALE DEGLI ANNI DI LAUREA

Il 1° marzo 2010 è entrato in vigore il nuovo Regolamento perl’attuazione del riscatto degli anni di laurea e del

servizio militare. La novità ha suscitato l’interesse dimolti iscritti e impegnato gli uffici dell’Enpav in

un’ampia azione di informazione ed assistenza. Lo scopo degli Organi Collegiali in fase di variazione del Re-

golamento è stato quello di allargare la platea degli iscrittiaventi facoltà di riscatto, agevolare il pagamento dell’onere contributivo, sempli-

ficare le modalità di presentazione della domanda, prevedere la possibilità di rinunciare adun’istanza di riscatto in corso. Di seguito si schematizza il nuovo testo.

Chi può riscattareTutti gli iscritti attivi all’Ente da almeno treanni ed i pensionati di invalidità che versanoil contributo soggettivo minimo. In questosecondo caso gli anni riscattati influiranno almomento della trasformazione della pensio-ne di invalidità in pensione di vecchiaia.

Periodi riscattabiliL’intero corso legale di laurea in MedicinaVeterinaria e/o il servizio militare (o serviziocivile sostitutivo) obbligatorio. Il riscatto puòessere effettuato una sola volta e non è con-cesso per periodi già coperti da altra contri-buzione.

Presentazione della domandaMediante apposito modulo disponibile nel si-to, accompagnato da una fotocopia di undocumento di identità e da una dichiarazio-ne sostitutiva che attesti l’anno di immatrico-lazione con la durata del corso di laurea e/odel periodo di servizio militare obbligatorio.www.enpav.it/contributi/cont_modulisti-ca.asp

Onere del riscattoSi tratta di un calcolo attuariale determina-to alla data di presentazione della do-manda. Il risultato dipende da: età anagra-fica, anzianità contributiva, redditi professio-nali e sesso. L’onere non può essere inferio-re, per ogni annualità riscattata, alla contri-buzione minima prevista nell’anno di pre-sentazione della domanda.

Modalità di pagamentoIl numero massimo di rate è pari al numerodelle mensilità riscattate. Le rate saranno acadenza bimestrale. L’onere del riscatto di 5anni, ad esempio, potrà essere pagato in unarco temporale di 10 anni, ossia 60 rate bi-mestrali.

Interruzione del pagamentoIl veterinario può rinunciare all’istanza di ri-scatto in corso ed ottenere la restituzionedel 95% delle somme versate (100% nel ca-so di sopraggiunta inabilità o decesso). Ilversamento integrale dell’onere determinal’irrinunciabilità del riscatto.

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Nella relazione della Corte dei Conti sullasituazione dell’Enpav, desunta dalla com-parazione tra il 2008 e il 2007, l’analisi deidati relativi agli iscritti non solo rappresenta unelemento importante nella definizione dellostato di salute del nostro Ente di previdenza,ma fornisce anche una vera e propria fotogra-fia della veterinaria libero professionale.La situazione demografica dei veterinari indicauna popolazione veterinaria in costante au-mento. Nel 2008 gli iscritti all’Enpav infattierano 576 più del 2007. Questa però ètutt’altro che una sorpresa, “forti” come siamodel primato europeo di facoltà universitarie dimedicina veterinaria.Di pari passo con i veterinari (sarebbe anzi me-glio dire “alle veterinarie”, considerata la pro-

gressiva femminilizzazione della categoria) au-mentano anche i loro familiari. Infatti ad un in-cremento dell’indennità di maternità (dai4638 euro del 2007 al 4734 euro del 2008) siaffianca un aumento del numero delle in-dennità erogate (da 359 a 390).Passando alla situazione economica ci si aspet-terebbe un calo degli introiti medi pro-capite.Da un lato infatti abbiamo dovuto stringercitutti un po’ per far posto ai sopra citati nuovi576 commensali e dall’altro il cuoco ha dovutorisparmiare sulla spesa perché ha finito i soldi.Fuori di metafora è evidente che la diminu-zione del budget complessivo dovuta aduna contrazione della capacità di spesa daparte dei proprietari di animali, frutto dellacrisi economica mondiale, unitamente ad uninesorabile aumento della popolazione veteri-naria non potrebbe che far presumere effettidisastrosi sugli introiti di ognuno di noi. E in-vece, inspiegabilmente secondo i dati for-niti dall’Enpav, la realtà sembrerebbe di-versa. Intendiamoci, è pacifico che quella del veteri-nario è una professione che dal punto di vistaeconomico non dà grandi soddisfazioni. Il red-dito medio infatti si attesta sui 14.900 eu-ro annui, quindi poco più di 1000 euro almese. Ma stranamente, a dispetto della crisieconomica, esso è in rialzo (13.900 euro nel2007), così come il volume medio di affari(da 25.400 a 26.400 €). Ma dov’è questa crisi? Trattando di prestazio-ni assistenziali si può evincere che anche i pre-stiti agli iscritti sono diminuiti di circa il 25% (da1.994.545 euro del 2007 a 1.487.320 del2008) ma in questo caso ci sarebbe da chieder-si se ciò dipenda da una diminuita necessità o

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Nicodemo e la crisiMa cos’è questa crisi? Così cantava Rodolfo de Angelis in una canzoncina invoga negli anni ’30, aggiungendo: “L’esercente poveretto non sa più che co-sa far, e contempla quel cassetto che riempiva di denar”. Il motivetto non po-teva non venirmi in mente mentre leggevo la relazione della Corte dei Conti.

di Giorgio Neri*

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dalla consapevolezza di una difficoltà a rimbor-sare le rate contando su redditi ridotti all’osso.Rimane il fatto che il veterinario evidente-mente ritiene opportuno investire nellapropria attività se si considera che il 65% del-le somme concesse dall’Enpav è finalizzato al-l’avvio e allo sviluppo dell’attività professionale. Peraltro le erogazioni (provvidenze straordina-rie) a favore di colleghi in precarie condizionieconomiche hanno subito nel 2008 una dimi-nuzione rispetto al 2007, attestandosi a111.500 euro.Il reddito dei pensionati invece viaggia adue velocità. Da un lato c’è una gran moltitu-dine (il 51% del totale) di pensionati che a suotempo ha beneficiato dell’opportunità di ade-guarsi alla riforma del 1991 e di godere così diun trattamento pensionistico calcolato con inuovi parametri. Costoro peraltro incidono sul-la spesa pensionistica complessiva solo per il14%. Dall’altro c’è il restante 49% di pensiona-ti a vario titolo che rappresentano l’86% dellaspesa pensionistica e che quindi percepisco-no verosimilmente un assegno più cospicuo.

Ma torniamo ai professionisti attivi. Per quantosopra esposto si potrebbe affermare che in de-finitiva stando ai freddi numeri, il 2008 è statoper il veterinario medio un anno felice rispettoa quello precedente. Infatti egli ha incassato eguadagnato di più, ha fatto più figli, si è inde-bitato di meno e quando lo ha fatto è stato perinvestire nella propria attività, mentre menofrequentemente si è trovato in situazione digrave disagio economico.Ma dov’è questa crisi? O forse sarebbemeglio dire “dov’è il “trucco?”. Perché es-sendo anch’io un veterinario posso testi-moniare che la crisi c’è eccome, e si sente!Nel 1934 non c’era ancora la globalizzazione(tranne che in guerra) e i mass media eranomolto meno sviluppati di quelli attuali ma no-nostante ciò le spiegazioni che ci si dava, para-dossalmente, erano le stesse di oggi. Lo testi-monia nella sua canzoncina il buon De Angelische oltretutto si lancia anche a trovare addirit-tura qualche semplicistica soluzione. Al lettore il piacere di scoprirla.

*Delegato Enpav, Novara

Oneri deducibili 2009 e contributi minimi 2010Tutti i contributi versati all’Enpav sono deducibili. Entro il 31 maggio il paga-mento della prima rata dei contributi minimi 2010. Il versamento della secon-da e ultima rata è fissato per il 2 novembre 2010. Documentazione e detta-gli nell’area iscritti del sito www.enpav.it

In considerazione dellapresentazione della di-chiarazione annualedei redditi, l’Enpav hatrasmesso a tutti gli iscritti

una comunicazione relativaai contributi versati nel-

l’anno 2009 (copiadella dichiarazione è

disponibile anche nel-l’area iscritti del sitowww.enpav.it).

Soffermiamoci brevemente sulla deducibilitàdel contributo integrativo. Secondo l’Agen-zia delle Entrate (nota del 4 maggio 2006 n.65356), il contributo potrà essere dedotto datutti gli iscritti obbligatoriamente all’Enpav perla parte che rimane a loro carico. Il veterinario che svolge esclusivamenteattività di lavoro dipendente ed è iscrittoall’Enpav in data anteriore al 27 aprile 1991,può dedurre integralmente il contributo nel-l’anno di imposta in cui l’onere è stato soste-nuto per poi assoggettare a tassazione separa-

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ta (art. 17, comma 1 del TUIR), l’eventualeparte di contributi che gli sarà restituitadal proprio datore di lavoro.

Sono deducibili ai fini IRPEFper i redditi prodotti nell’anno 2009:

• il contributo soggettivo minimo;

• il contributo integrativo minimo, esclu-sivamente per la parte che rimane a cari-co del veterinario;

• il contributo di maternità;

• il contributo soggettivo eccedente;

• il contributo di solidarietà (Parere Agen-zia delle Entrate n. 954-197049 del31/12/2009);

• il contributo modulare;

• l’onere per riscatto/ricongiunzione.

31 MAGGIO: PRIMA RATA 2010

Il 31 maggio è il termine ultimo per il pa-gamento della prima rata dei contributiminimi 2010. Per la maggioranza dei nostriiscritti l’importo da pagare è di 983,00 euro,ossia la metà della contribuzione prevista perl’anno 2010, pari ad 1.966,00 euro così costi-tuita:Contributo soggettivo: 1.491,00 euroContributo integrativo: 426,00 euroContributo di maternità: 49,00 euroTotale: 1.966,00 euro

Il versamento della seconda e ultima ra-ta è fissato per il 2 novembre 2010.

I pagamenti dei contributi possono essere ese-guiti anche mediante addebito automaticosul proprio conto corrente bancario (delegaRID), previa richiesta da effettuarsi accedendoall’area riservata agli iscritti del sito Enpav. A talfine ricordiamo che per consultare l’area riser-vata del sito è necessario iscriversi attraverso laprocedura di registrazione on line. Nel caso dimancato ricevimento dei bollettini di pa-gamento è possibile ottenerne un duplica-to accedendo alla sezione “ConsultazioneM.Av/RID” disponibile nell’area iscritti del sitowww.enpav.it; oppure contattando il nume-ro verde 800.24.84.64 della Banca Popolaredi Sondrio, avendo cura di comunicare le datedi scadenza dei pagamenti (31 maggio 2010 -2 novembre 2010).

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aESEMPIO DI DEDUCIBILITÀ DEL CONTRIBUTO INTEGRATIVO MINIMO

Contributo integrativo minimo pagato nell’anno 2009 420 euro

Totale fatture emesse nell’anno 2009 10.000 euro

Contributo integrativo incassato dal cliente 200 euro (10.000 x 0,02)

Contributo integrativo minimo deducibile 220 euro (420 - 200)

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24 30giorni - il mensile del medico veterinario / aprile 2010

Accoglienza del paziente equino nella struttura veterinaria

La clinica veterinaria per la cura degli equidi assume, ai fini della sanità pub-blica e per la peculiarità dell’animale trattato, caratteristiche a sè stanti che ri-chiedono particolare attenzione nella gestione della documentazione riguar-dante l’identità dell’animale ricoverato, la movimentazione e la gestione delfarmaco.

Il cavallo sviluppa il suo rapporto con l’uo-mo nel processo di domesticazione qualemezzo di locomozione. Di questo rapporto ri-mane ampia traccia nell’attuale uso ludico spor-tivo che fa di lui un animale dagli spostamentinon solo estesi ma anche frequenti.La legislazione, sia nazionale che europea, perqueste sue caratteristiche, ha sviluppato sistemidi tutela ai fini del controllo della diffusione dialcune delle sue malattie infettive. La medesimalegislazione sta puntualizzando anche la regola-mentazione dell’aspetto relativo alla sicurezzaalimentare legato a questi animali a motivo del-la tradizione ippofaga di alcuni paesi europei.

La clinica veterinaria, in questo contesto, si con-figura come quel luogo, ristretto nello spazio, acui afferiscono soggetti provenienti da località lepiù lontane e disparate tra loro per caratteristi-che sanitarie, e in cui il ricovero si configura qua-le trattamento farmacologico su animali il cuicontrollo deve disporre di mezzi che compensi-no le certezze fornite dalla stanzialità più tipicadi altre specie animali. In questo scenario laprofessionalità del veterinario è la garanziadella tutela, di cui la società necessita, perun’efficace epidemiosorveglianza e farma-cosorveglianza nel crocevia di realtà rappre-sentate dalla clinica. Professionalità che oggi ri-chiede conoscenza e rispetto delle norme oltreche capacità di valutare appieno il livello di ri-schio contenuto in ogni singola situazione.

La riserva professionale è la strategia che la so-cietà si è data per tutelare beni che ritiene pre-ziosi affidandoli all’esclusiva custodia ed eserci-zio di figure preparate a questo da uno specialecurriculum formativo. Nell’impianto della riservaprofessionale alloggia dunque non solo quel di-ritto esclusivo all’esercizio della medicina veteri-naria ma anche il dovere di rispetto di quel-la normativa la cui applicazione pure neces-sita della specifica competenza del veteri-nario. Il non rispettare quelle norme significatradire il patto che le professioni intellettualistringono con la società all’atto dell’iscrizione al-l’Ordine professionale che impone loro di agiresecondo scienza e coscienza nell’interesse dellacollettività. Scienza e coscienza fatte di cono-scenze professionali e di rispetto delle norme nelvantaggio e nell’onere della riserva di attività.

di Eva Rigonat

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tiNella struttura di cura per equidi diventacruciale, a tale fine, che tra i primi atti del ri-covero vi sia la corretta e documentataidentificazione dell’animale al fine delle op-zioni di trattamento da effettuare in relazionealla sua destinazione finale. Identificazione che,se mancante, vincolerà il veterinario a fornire in-dubbiamente le cure necessarie tenendo contoperò che, per legge, in assenza di informazioni,l’animale va sempre di default considerato DPAe che comunque la sua possibilità di uscire dallastruttura è vincolata dal reperimento dei docu-menti d’identità. In queste scelte gli potrannoessere d’aiuto e di supporto i colleghi controllo-ri semmai nell’elaborare, congiuntamente, pro-cedure che, controfirmate all’atto del ricoverodal detentore, mettano il veterinario che permotivi di benessere debba prestare la sua operain queste condizioni, al riparo da conseguenzelegali anche gravi.

Alla documentazione relativa all’identifica-zione si dovrà aggiungere la verifica e lapresenza di quella di provenienza ai finidell’epidemiosorveglianza, che prevede laconsegna del modello 4, o dei documenti inter-nazionali, all’arrivo dell’animale da parte del tra-sportatore o del detentore, correttamente com-pilati (cfr. 30giorni, settembre 2008 “La movi-mentazione degli equidi”, nda). Documentazio-ne che parimenti dovrà puntualmente accom-pagnare l’animale nel viaggio di ritorno, firmatao dal veterinario della clinica o da quello ufficia-le nei casi previsti, e di cui si dovrà consegnarecon regolarità una copia alla Asl di competenzaoltre a trattenerne una in clinica.

La clinica poi, quale azienda a tutti gli effetti,non sarà priva del registro di carico e scarico, edei registri dei farmaci previsti sia per animalinon-DPA che DPA. Per questi ultimi è fonda-mentale che l’animale non sia dimesso pri-ma del superamento dei tempi di sospen-sione salvo quanto previsto dal DLgs 158/06che consente lo spostamento in quelle condizio-ni solo in caso di trattamento con trenbolone al-

lilico o sostanze (β)-agoniste a scopo terapeuti-co di “cavalli di gran pregio, in particolare caval-li da corsa, da competizione, da circo o equididestinati alla riproduzione o ad esposizioni, in-clusi gli equidi registrati”.

Sempre per il DPA, inoltre, i trattamenti confarmaci a 180 giorni di sospensione dovrannoessere puntualmente riportati sul passaporto.La vigilanza sul rispetto di queste norma-tive, sempre per gli stessi motivi, nell’am-bito delle strutture del Ssn, viene deman-data ai veterinari pubblici dipendenti chenella realtà della clinica per cavalli si troveran-no nella situazione di potersi confrontare conun collega in merito alle migliori strategie daattuare per la tutela di quei beni, configurandoin quell’”azienda” una situazione vicina aquella disposta dal legislatore europeo in meri-to alla presenza del veterinario di condiziona-lità negli allevamenti zootecnici. Il riconosci-mento dell’appartenenza a quel patrimoniocomune di conoscenze sarà, come individuatodal legislatore europeo, la maggior garanziadella tutela di quei beni.

Se è sicuramente sostenibile che molte delle in-combenze fin qui brevemente descritte in meri-to ai compiti del professionista potrebbero, araffronto di una seria analisi del rischio, trovaresoluzioni più snelle e di maggior fattibilità, è al-trettanto sostenibile che la disapplicazionedella legge così come il mancato controllodella sua applicazione, non si configuranomai quale esercizio e dimostrazione diquella professionalità che deve invece allar-gare gli spazi del dibattito con la partecipazionee in cognizione di causa ogni qualvolta ritiene dipoter e voler migliorare.

La disapplicazione della legge svilisce la riservaprofessionale ad atto corporativo al pari di unascelta terapeutica legata solo al valore del gua-dagno che, nel perdere di vista la missione delveterinario, danneggia tutta la professione sianell’immediato che nel futuro.

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26 30giorni - il mensile del medico veterinario / aprile 2010

Nei prossimi mesi assisteremo alla nascitadi una nuova Onaosi, rigenerata da uno Sta-tuto che cambia a fondo le regole della Fonda-zione e che innova in modo significativo le pre-stazioni assistenziali e l’assetto gestionale eistituzionale dell’Ente. Il Consiglio di ammini-strazione in carica ha riscritto le norme statuta-rie che più si addicono alle esigenze di conti-

nuità e di rilancio dell’Opera nazionale di as-sistenza degli orfani dei sanitari italiani. “A sca-denza del nostro mandato - sono le parole delpresidente Aristide Paci - lasceremo, un Entesano, ristrutturato e ammodernato, dotato ditutti i necessari strumenti statutari e gestiona-li”. Non appena i Ministeri vigilanti avrannoapprovato il Regolamento elettorale si potràentrare nella fase elettiva per il rinnovo de-gli organi della Fondazione. Le novità saran-no rilevanti.

Soppressa la Giunta esecutiva, l’Onaosi avrà unComitato di indirizzo, un organismo non re-tribuito di nuova introduzione, i cui 30 compo-nenti (21 eletti proporzionalmente tra i contri-buenti obbligatori, 3 eletti proporzionalmentetra i contribuenti volontari e 6 designati) saran-

Sta per nascere una nuova OnaosiAtteso da quasi due anni, il nuovo Statuto della Fondazione Onaosi è final-mente entrato in vigore. Dopo il rinnovo elettorale degli organi amministrati-vi, l’Opera di assistenza degli orfani dei sanitari potrà ripartire da un nuovoassetto gestionale, riconfermata nel suo scopo primario e nel suo spirito soli-daristico.

Il CdA uscente

www.onaosi.it

I CONTRIBUENTI VOLONTARI

2009 2010 (*)MEDICI CHIRURGHI “puri” 9.044 6175MEDICI CHIRURGHI E ODONTOIATRI “Doppia Iscrizione “ 1.664 1225ODONTOIATRI 1.243 887VETERINARI 689 457FARMACISTI 476 305MAI ISCRITTI AD ALBI 5 2

13.121 9.051 (*) Comprendono i pagamenti pervenuti entro il 9 Aprile 2010

Tra il 2006 (ultimo anno di obbligo generale di contribuzione) e il 2007 (primo anno di eso-nero per il liberi professionisti) la flessione dei contribuenti è stata intorno al 68 per cento;dopo la cancellazione dell’obbligo contributivo ha scelto di restare iscritto circa il 10% deiPresidenti di Ordine dei Veterinari non dipendenti. Nel 2008, i contribuenti volontari in re-gola erano circa n. 14.959, a fronte di una platea potenziale di circa 300 mila sanitari. Icontribuenti obbligatori nello stesso anno ammontavano a 145.586.

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tino eletti in larga maggioranza direttamente daisanitari contribuenti. Dei 6 eletti designati, 1viene assegnato alla Fnovi. Per il primo manda-to, la professione veterinaria potrà esprimere 2eletti fra i contribuenti obbligatori e 1 eletto fraquelli volontari. Per il futuro è comunque assi-curata dallo Statuto la presenza di 1 medicoveterinario fra i contribuenti obbligatori eletti-vi. Sarà il Comitato di indirizzo a stabilire, fra lealtre attribuzioni, la misura e la modalità dellequote.Il Comitato di indirizzo eleggerà il Consigliodi Amministrazione di 9 membri, rispettoai precedenti 23, quali diretta espressionedella base elettorale. Per la nostra categoria,è prevista la presenza di medico veterinariopubblico dipendente. Il Cda eleggerà il Presi-

dente e il Vice Presidente (1 solo Vice anzi-ché 2).

“Con l’impostazione che abbiamo dato allaFondazione - dichiara Paci - nonostante le tra-versie conseguenti all’avvicendarsi di interventilegislativi, i nostri giovani possono avere cer-tezza e serenità che l’Onaosi continuerà ad as-sicurare gli attuali livelli quali-quantitativi previ-do-assistenziali”. Una prospettiva confortata dalla Corte deiConti. I giudici contabili riconoscono alla Fon-dazione la bontà di “interventi tempestiva-mente posti in atto dagli amministratori, ai finidi rapportare la misura dei contributi obbliga-tori e volontari alle esigenze di equilibrio dellagestione e di stabilità finanziaria dell’ente”.

• IL NUOVO STATUTO: Il 9 febbraio 2010, con de-creto interministeriale viene approvato il nuovostatuto; il comunicato dell’approvazione è pubbli-cato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 marzo 2010.

• I REGOLAMENTI: Il 31 Marzo 2010 il Consigliodi Amministrazione approva il Regolamento Elet-torale; si attende l’approvazione ai Ministeri Vigi-lanti. Gli altri Regolamenti (Regolamento dellePrestazioni, Servizi e Organizzazione, Regola-mento di Contabilità e Regolamento di Riscossio-ne) saranno sottoposti ad analoga approvazione ministeriale.

• SCOPO PRIMARIO DELL’ONAOSI: sostegno, istruzione e formazione degli orfani (le-gittimi, adottivi, naturali o riconosciuti) dei medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti,per consentire loro di conseguire un titolo di studio e di accedere all’esercizio di una pro-fessione o di un’arte.

• CONTRIBUENTI OBBLIGATORI: medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti dipendenti.• CONTRIBUENTI VOLONTARI: è ammessa la facoltà di iscriversi volontariamente alle se-

guenti condizioni: a) i giovani neoiscritti ai rispettivi Albi professionali hanno 5 anni ditempo dall’entrata in vigore del nuovo Statuto per presentare domanda di iscrizione vo-lontaria; b) i sanitari che non sono mai stati contribuenti hanno 1 anno di tempo, dal-l’entrata in vigore del nuovo Statuto, per diventarlo, fattore importante data la limitazio-ne degli ingressi scaturita da verifiche di bilancio; c) i contribuenti che sono già volonta-ri hanno ricevuto il richiamo della quota annuale (richiamata entro lo scorso 31 marzoper il 2010); d) i contribuenti per i quali è cessato il regime di contribuzione obbligato-ria possono fare domanda di iscrizione volontaria entro 2 anni dall’entrata in vigore delnuovo Statuto.

LE NUOVE REGOLE

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ti28 30giorni - il mensile del medico veterinario / aprile 2010

I substrati cellulari vengono abitualmenteimpiegati in ambito biomedico per diversefinalità, tra cui isolare agenti virali sia umaniche animali da campioni patologici; produrrevaccini; testare la tossicità di principi attivi far-macologici; effettuare controlli di qualità deiprodotti farmaceutici; sviluppare la ricerca bio-medica (cellule staminali); accertare l’azioneantivirale di nuovi prodotti o molecole. I sub-strati cellulari si suddividono in due categorieprincipali: 1. di primo impianto: cellule isola-te con le medesime caratteristiche dell’orga-no/tessuto di origine ed in grado di replicare invitro in presenza di fattori nutritivi; 2. stabiliz-zate: dotate di una capacità di espansione illi-mitata in vitro; tale caratteristica è tipica di cel-lule che hanno subito una mutazione.

Il Centro di Referenza Nazionale dei sub-strati cellulari è dotato di una collezione co-stituita da numerose linee cellulari derivanti daspecie diverse (27), fra le quali si riconoscono:

scimmia, bovino, suino, ratto, topo, equino,uomo, ecc. Attualmente la banca cellule racco-glie circa 40.000 fiale: 200 linee cellulari stabi-lizzate; 230 linee cellulari tumorali; 60 ibrido-mi; 60 colture cellulari primarie fra le quali so-no incluse le cellule staminali mesenchimali;campioni biologici tal quali ed immortalizzati dipazienti affetti da morbo di Alzheimer.

Lo sviluppo delle linee cellulari sta permetten-do la graduale riduzione delle prove biolo-giche nella diagnosi delle malattie infetti-ve; infatti i test che venivano condotti su ani-mali da laboratorio (topo, ratto, coniglio…)oggi sono sviluppati, prevalentemente, sullecolture cellulari. Tale metodica ha consentito diapportare miglioramenti nella diagnosi e nellapatogenesi delle diverse malattie infettive, il vi-rus infatti può manifestare in vitro il suo tropi-smo, replicando nelle cellule bersaglio, ed evi-denziando il suo effetto patogeno come avver-rebbe in vivo.

Le colture cellulari sono impiegate anche alivello industriale nella produzione su lar-ga scala di presidi immunizzanti; esse per-mettono, altresì, di sviluppare un metodo di la-voro sicuro (sterilità, innocuità), standardizzabi-le e controllabile. Queste stesse caratteristichene consentono l’impiego al fine di verificarnesia l’efficacia sia la sicurezza dei principi attiviutilizzati nella preparazione di farmaci. Nel-l’ambito della ricerca biomedica le cellule diprimo impianto rivestono un ruolo fondamen-tale per la messa a punto di nuovi approcciterapeutici nella clinica medica e chirurgi-

I substrati cellulari: dal laboratorio alla pratica

Si è portati a considerare le colture cellulari in un’ottica esclusivamente speri-mentale. In realtà le applicazioni pratiche sono numerose e di uso comune.Nel futuro, troveranno sempre maggiore impiego nella clinica medico-chirur-gica, nella medicina rigenerativa e come alternativa alla sperimentazione dia-gnostica sul modello animale.

di Sabrina Renzi, Silvia Dotti, Maura Ferrari*

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30giorni / aprile 2010 29

ca. In particolare il modello in vitro fornisce lebasi su cui formulare metodiche destinate al-l’impiego in vivo di cellule per la ricostruzionee rigenerazione di tessuti compromessi.

Attualmente, tra le diverse linee cellulari,quelle che suscitano il maggior interessesono le cellule staminali mesenchimali. Ta-li elementi cellulari, isolabili da numerosi tessu-ti adulti (midollo osseo, tessuto adiposo, pla-centa…) mantengono, anche in vitro, caratte-ristiche di multipotenza, esse infatti sono ingrado di differenziare in numerosi tessuti: os-seo, cartilagineo, tendineo, ecc. Questa pecu-liarità le rende il candidato ideale nella terapiarigenerativa in ambito ortopedico, dove ven-gono già impiegate in ippiatria. Questo ap-proccio terapeutico vede il suo punto di forzanella scarsa invasività dell’intervento (iniezionedelle cellule direttamente nella sede della lesio-ne) e nella qualità del tessuto rigenerato (as-senza del tessuto cicatriziale).

La messa a punto di tali protocolli è stata pos-sibile grazie alla collaborazione con mediciveterinari liberi professionisti, i quali hannofornito al laboratorio i campioni utili per l’isola-mento delle cellule staminali masenchimali, daimpiegarsi per il trattamento di lesioni teno-le-gamentose. Il decorso rigenerativo del dannotissutale è stato monitorato dagli stessi mediciveterinari, in base ad un protocollo standardiz-zato e concordato con il gruppo di ricerca. Gra-zie ai primi risultati positivi ottenuti sugli equini,l’attenzione si sta ora spostando anche nella cli-nica degli animali da compagnia. Proprio perquesto motivo, è importante instaurare collabo-razioni professionali anche con i medici veteri-nari operanti nel settore dei piccoli animali.Questo, sia per individuare i possibili campi diapplicazione sia per la messa a punto di proto-colli di lavoro su cui implementare le conoscen-ze in merito alla terapia cellulare.

*Centro di referenza nazionale dei substraticellulari Istituto Zooprofilattico Sperimentale dellaLombardia e dell’Emilia Romagna, Sede di Brescia

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Dall’altra parte ci sono loro, ifuturi colleghi, coloro cui spet-terà l’arduo compito di tenereviva la nostra professione tra-sformandola, migliorandola erendendola adeguata ad unmondo che si evolve sempre piùrapidamente. Li osservo mentrecerco di spiegare ed interpretarecome posso i numeri sconfortan-ti del Rapporto 2010 Fnovi-Nomi-sma sulla veterinaria; li vedo inte-ressati, anche se sono perfetta-mente consapevole del fatto cheper loro il pensiero dominante èancora la Laurea, quel pezzo dicarta che pone fine ad un ciclo divita e ne apre un altro. Li invidioun po’, sia per la loro giovinezzache per la possibilità di sognareun futuro pieno di soddisfazioni evorrei non dover parlare delle dif-ficoltà che incontreranno, dellescoraggianti considerazioni chederivano dalla lettura dei dati delnostro Rapporto. Come ogni anno ripetiamo unpo’ tutti il ritornello sulla ne-cessità dell’impegno, della spe-cializzazione, su quanto è cam-biata la professione, sulla necessità di essere di-sposti a cercare il lavoro dove c’è, anche lonta-no da casa, e mi rendo conto che si tratta di ar-gomenti che hanno già sentito mille volte; par-

liamo dei nuovi campi operativi edegli sbocchi che non dobbiamotrascurare o farci soffiare da altrilaureati o diplomati, dei problemidell’Università, del numero ecces-sivo di laureati. Al termine dellamattinata sono ancora tutti lì se-duti al loro posto e questo mi fapensare che il nostro tempo è sta-to ben speso e ne sono contento.Spero si possano realizzare iloro sogni e mi auguro diven-tino migliori di noi, specialmen-te dopo aver visto la sera stessa ilsolito servizio agghiacciante diStriscia la Notizia su di un canilelager con animali morenti, ridottiin condizioni disumane ed inde-gne di un Paese civile; come sem-pre si sottolineava il fatto che nu-merose segnalazioni erano rima-ste inascoltate ed era particolar-mente enfatizzato in coda al ser-vizio il doveroso, anche se nonparticolarmente tempestivo, in-tervento dei Carabinieri, dei Fore-stali, del Sindaco, dell’Assessore,delle Associazioni animaliste e...noi? Intendo noi veterinari. Noi cisiamo raramente e, se arriviamo,

non è mai prima, purtroppo, ma questo è sol-tanto il mio parere personale.

*Presidente Ordine dei veterinari di Torino e Consigliere Fnovi

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Open day job placementalla Facoltà di Torino

22 aprile 2010, è tempo di job placement all’Università di Torino. In cattedranoi, ovvero i rappresentanti della professione. Ci siamo proprio tutti: Federa-zione, Ordini, Università, Sindacato, Regione e Liberi Professionisti coordinatidalla simpatia di Ezio Ferroglio…

di Cesare Pierbattisti*

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L’Ordine di Roma ha dato seguito ad unaprima verifica concernente l’attività di un“collega” sul quale, seppure in attività dal1987, erano risultati elementi di forte sospet-to. Ulteriori accertamenti, svolti audendo alcu-ni colleghi e quindi interpellando la Fnovi(iscrizione) e le Facoltà di medicina veterinaria(laurea e abilitazione), hanno messo in luce, lamancata acquisizione di tutti questi requisiti epertanto il Consiglio direttivo, nel 2007, hadenunciato quanto emerso all’autorità giudi-ziaria.La posizione dell’accusato è risultata ag-gravata dal fatto che nel corso dell’attivitàabusiva aveva anche svolto insegnamento incorsi di omeopatia e pubblicato due testi sem-pre sull’omeopatia. Con il consenso del Pub-blico Ministero, veniva presentata al Giudiceper le Indagini Preliminari la richiesta di appli-cazione della pena per esercizio abusivo dellaprofessione veterinaria. Il Tribunale Penale diRoma, ritenuta corretta la qualificazione giuri-dica formulata nell’imputazione e consideratoche non si ravvisavano i presupposti per decre-tare il proscioglimento, ha condannato l’im-putato alla pena di quattro mesi di reclu-sione, così determinata riconoscendoquanto previsto dal rito speciale (patteg-giamento). La Cassazione ha riconosciuto agli Ordini pro-fessionali, in quanto rappresentanti della pro-fessionalità degli iscritti, qualora ritengano diavere subito un danno (e questo è il caso del-l’esercizio abusivo della professione), di richie-dere il risarcimento del danno patito. Il dannoeconomico è ravvisabile nella lesione degli in-teressi patrimoniali subita dagli iscritti (concor-

renza sleale) per via dei mancati proventi dovu-ta all’esercizio professionale da parte di unsoggetto che non aveva i requisiti per “concor-rere”, oltre allo screditamento che può deriva-re alla categoria per la presenza lavorativa diun soggetto privo di quei requisiti anche cultu-rali, di conoscenza e di competenza previstidalla norma (danno morale). Pertanto, il Con-siglio direttivo ha ritenuto di chiedere il risarci-mento dei danni provocati agli iscritti diRoma dalla condotta illecita peraltro pro-trattasi nell’arco di circa venti anni.La concorrenza sleale risultava anche aggrava-ta dal fatto che le attività collaterali svolte (in-segnamento, libri) avevano presumibilmenteampliato il bacino di utenza in virtù di una au-mentata visibilità del nome dell’esercente abu-sivo. Il secondo iter processuale iniziato pressoil Tribunale Civile di Roma non ha avuto co-munque termine perché è intervenuta la richie-sta, a cui il Consiglio direttivo ha deciso di ade-rire, di procedere ad un accordo per chiuderela causa di risarcimento. La transazione havisto raggiunto l’accordo sul pagamentoin tre rate della somma complessiva diventicinquemila euro.È questa, per sommi capi la descrizione diquanto operato dall’Ordine di Roma per attua-re il mandato istituzionale di duplice tutela(iscritti, utenti) nonché della dignità professio-nale. Abbiamo pensato fosse utile darvi qui ri-lievo, anche in considerazione del fatto che lalotta all’esercizio abusivo della professione èuna problematica atavica, purtroppo dif-fusa e quasi mai di semplice contrasto.

*Tesoriere Ordine dei veterinari di Roma

Quattro mesi di reclusione per abuso di professione

L’Ordine di Roma è andato fino in fondo e ha presentato una denuncia all’au-torità giudiziaria per esercizio abusivo della professione di medico veterinario.Il Tribunale penale di Roma ha condannato l’imputato. L’Ordine della Capita-le è stato risarcito per 25 mila euro.

di Vitantonio Perrone*

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32 30giorni - il mensile del medico veterinario / aprile 2010

Da Rimini un esempio e un incoraggiamento a rifiutare i bandi al ribasso

I Comuni cercheranno sempre di iscrivere l’assistenza veterinaria tra le voci dispesa più basse. Come Ordini, dobbiamo sollecitarli ad aprirsi al confrontocon la nostra professione. Stando zitti non otterremo l’attenzione di chi ci col-loca nei capitoli meno importanti dei bilanci pubblici.

Il Sindaco di Rimini mi ha telefonato perpreannunciarmi la convocazione del tavolo cheavevo richiesto per riformulare il Bando Avvisopubblico per assistenza medico veterinariapresso il canile di Rimini tenendo conto delleosservazioni ricevute. Il tavolo vedrà la presen-za anche dell’Assessore all’ambiente e alla tu-tela popolazione felina e canina con i relatividirigenti comunali di settore. Questo passo come Presidente di un Ordineprovinciale, è stato molto importante, affinchésia di esempio per altre situazioni simili chepurtroppo si ripresentano spesso, sia nella mia

Regione sia in ambito nazionale. Ritengo chefar sentire la nostra voce agli enti pubblici siafondamentale: altrimenti si continueranno ademanare bandi al ribasso con decadimentodella nostra professione. I Comuni, le Province,le Regioni, cercheranno sempre di porre a bi-lancio capitoli di spesa sempre inferiori, pena-lizzando coloro che reputano poco importanti.Bene, queste figure non dobbiamo esserenoi: come figure intellettuali, siamo fonda-mentali per la realizzazione dei compiti istitu-zionali che le norme pongono in carico ai Co-muni. Se, con l’aiuto della Fnovi, gli Ordini farannosentire la propria voce sicuramente questerealtà cambieranno. Viceversa, se stiamosempre zitti, gli enti pubblici continueran-no a fare esclusivamente i loro interessi. Civorrà del tempo ma il lavoro che sta facendo laFederazione per la professione è notevole e noicome Ordini provinciali dobbiamo sollecitare leaperture da parte degli Enti pubblici.

*Presidente dell’Ordine dei veterinari di Rimini

di Emanuele Giordano*

A metà aprile, il Comune di Rimini aveva emanato un Avviso pubblico per l’indivi-duazione di un solo medico veterinario al quale affidare l’intera organizzazione e gestio-ne dell’assistenza medico veterinaria, e dei servizi correlati, presso il canile comunale. Con unalettera firmata insieme al Presidente della Fnovi, l’Ordine di Rimini ha chiesto la revoca del-l’Avviso e la creazione di un tavolo. Per l’aggiudicazione dell’incarico, il Comune individuavail criterio del prezzo più basso, incluso l’acquisto dei medicinali. Nella loro lettera, Penocchioe Giordano hanno giudicato l’Avviso come “non idoneo, nella forma e nella sostanza, al con-creto raggiungimento di obiettivi sanitari e di benessere animale e al corretto espletamentodi procedure di selezione pubblica nel conferimento di incarichi remunerati a professionisti”.Pochi giorni dopo è arrivata la telefonata del Sindaco.

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La ragionevolezza e la logica alla fine han-no prevalso anche nelle istituzioni. La lun-ga vicenda della bonifica sanitaria e dell’impie-go di colleghi liberi professionisti si concluderàsecondo l’esito auspicato. Non co. co. co., nonprelevatori, ma veterinari specialisti secon-do l’Accordo collettivo nazionale.

La notizia ci è stata comunicata mercoledì 14aprile, dal Dirigente del Settore Veterinario del-la Regione Campania, Paolo Sarnelli. L’impe-gno congiunto dei Dirigenti della Asl, del Com-missario per la Brucellosi, dei sindacati liberiprofessionisti, Uil, Sumai e Sivemp, ma soprat-tutto l’intervento decisivo della Fnovi presso laRegione Campania ed i Ministeri di riferimentosu richiesta del Consiglio Direttivo dell’OrdineProvinciale ha consentito di ottenere questo ri-sultato.

La vicenda aveva tratto origine da una de-libera del Commissario Straordinario dellaAsl di Caserta che il 2 aprile approvava il ban-do per conferimento di incarichi con contrattico. co. co. (collaborazione coordinata Conti-nuativa) a 49 Medici Veterinari: non riteneva,per motivi di risparmio, di dover applicarealtro strumento contrattuale. Ferma la pre-sa di posizione da parte dell’Ordine dei MediciVeterinari di Caserta, che con delibera di Con-siglio esprimeva il suo disappunto per que-sta decisione, ed investiva la Fnovi del proble-ma. Immediata è stata la risposta della Federa-zione, che nella persona del presidente Penoc-chio, inviava una nota di diffida al Commissa-rio della ASL CE, al Commissario di Governo

per la Sanità della Regione Campania, al Mini-stero del Lavoro e al Ministero della Salute.

La Pubblica Amministrazione non può instau-rare rapporti di lavoro per funzioni ordinarie edistituzionali al di fuori degli accordi collettivinazionali. La pessima ancorché illegittimamodalità di stipulare contratti di tipo pri-vatistico co. co. co. da parte delle Asl deveessere fortemente contrastata da tutti iprofessionisti.

Se è pur vero che la Legge Biagi (DLgs.276/03) che impedisce di ricorrere alla tipolo-gia dei co. co. co. alle professioni intellettua-li, non è applicabile nei confronti delle Asl,queste devono fare riferimento necessa-riamente al decreto legislativo 165/2001e tener conto degli articoli 51 e 97 della Co-stituzione.

Se dall’uovo di Pasqua escono i… co. co. co.

Può sembrare assurdo ma, per ragioni economiche, nelle Aziende sanitarie sipuò pensare di utilizzare contratti di lavoro al di fuori della contrattazione na-zionale. Ma alla fine, la ragionevolezza e la logica prevalgono: la vicenda del-la bonifica sanitaria e dell’impiego dei liberi professionisti ha avuto l’esito au-spicato.

di Mario Campofreda*

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In realtà, nelle Aziende Sanitarie si scopre conestrema frequenza, basta navigare su internet,che oltre alle graduatorie pubbliche definite se-condo modalità sancite da accordi collettivi na-zionali o da pubblici concorsi, esistono gradua-torie parallele, e considerato che a pensar ma-le si fa peccato ma si dice la verità, è lecitopensare che forse esistono per poter inclu-dere parenti od amici ai quali ricorrere concontratti atipici. Tale comportamento è statoampiamente sanzionato dalla Corte dei Contiche ha già rappresentato la necessità di evitareche l’affidamento di incarichi a terzi si tradu-cesse in forme atipiche di assunzione con laconseguente elusione delle disposizioni sul re-clutamento e che comunque non è consentito

affidare, mediante rapporti di collaborazione, imedesimi compiti che sono svolti dai dipen-denti delle amministrazioni.Per ogni ulteriore approfondimento ci si può ri-ferire alla Circolare n. 4 del 15 luglio 2004 delDipartimento della Funzione Pubblica (Gazzet-ta Ufficiale n. 23 del 30 agosto 2004).

Auspico che tutti i colleghi, con il sup-porto della Fnovi, sappiano far valere leragioni di diritto e di dignità professio-nale che non può essere ulteriormentemortificata.

*Presidente dell’Ordine dei medici veterinari di Caserta

palinsesto aggiornato su www.fnovi.it

13 TRASMISSIONILa domenica dalle 10.30 alle 11.00

LA FNOVI IN TV9 e 23 maggio

6 e 20 giugno4 e 18 luglio5 e 19 settembre3, 17 e 31 ottobre14 e 28 novembre

www.rtbnetwork.it

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oIn Sicilia le misure sanitarie e veterinariefinanziate dal Fondo europeo per la pe-sca (Fep) per la prevenzione e l’eradica-zione delle malattie infettive e diffusivesi tradurranno in assistenza tecnica daparte di medici veterinari specialisti. Vie-ne così sancita l’istituzione del veterinarioaziendale nell’ambito delle aziende di acqua-coltura, a garanzia della sicurezza alimentarenegli scambi intra- ed extracomunitari, graziealla concertazione della Federazione degli or-dini veterinari della Sicilia con il lungimiranteDirettore Generale del Dipartimento Regiona-le degli interventi per la Pesca, GianmariaSparma.

Sarebbe a nostro avviso auspicabile checiò avvenisse in tutta l’Unione europea,attraverso la concertazione della Federazioneveterinaria europea (Fve) e le Commissioni eu-ropee Agricoltura, Pesca e Sanità, in quantole risorse Fondo europeo per la pesca e il no-stro Piano sanitario regionale seguono lineeguida comuni in tutti gli Stati membri. Istitui-re tavoli tecnici congiunti agricoltura, pesca esanità a livello interassessoriale regionale, mi-nisteriale ed europeo potrebbe essere la ricet-ta vincente per questa nuova sfida della pro-fessione veterinaria in Europa.

Nell’ultimo periodo la Federazione regionaledegli Ordini dei veterinari della Sicilia e la Fno-vi in Italia ed in Europa si stanno spendendolegislativamente ed istituzionalmente per in-quadrare una figura innovativa della pro-

fessione veterinaria, che è quella del “vete-rinario aziendale” quale consulente di condi-zionalità Pac, di epidemio-sorveglianza e difarmaco-vigilanza nelle aziende agro-zootec-niche, in cui normativamente sono inquadra-te anche le aziende di acquacoltura.

Nell’ottica di una migliore formazione delpersonale veterinario che deve interfacciarsi

Il veterinario aziendale e l’acquacoltura

La Federazione degli Ordini della Sicilia partecipa ai tavoli della Regione sulleproblematiche della pesca nel Mediterraneo. L’attuazione delle misure sanitarie finanziate dall’Europa sarà affidata a me-dici veterinari. Al veterinario d’azienda ittica servirà una formazione scientifi-ca specialistica.

di Giuseppe Licitra* e Antonino Algozino**

La Fomvrs haun proprio

rappresentante,Pasquale

Surace,anche

presso ilConsiglio

Regionale della Pesca

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con le realtà produttive dell’acquacoltura,commercializzazione e trasformazione deiprodotti ittici, la Fomvrs incoraggia i propriiscritti a partecipare alle selezioni per duescuole di specializzazione, attivate pressola Facoltà di Medicina Veterinaria deglistudi di Messina su Allevamento, igiene, pa-tologia delle specie acquatiche e controllo deiprodotti derivati, nonché Ispezione degli ali-menti di origine animale, al fine di fornirepersonale veterinario quanto più specializzatoalle aziende ittiche.

La Fomvrs auspica anche l’organizzazione diincontri scientifici e corsi teorico-praticidi alta formazione per la sicurezza alimen-tare nella produzione, commercializzazione etrasformazione dei prodotti ittici, di concertocon la Fnovi, la Fve, Anmvi International, il Di-stretto Produttivo della pesca, la Facoltà diMedicina Veterinaria di Messina, l’IstitutoZooprofilattico Sperimentale della Sicilia, leAssociazioni dei produttori e le istituzioni re-gionali, nazionali ed europee.

L’adesione della Fomvrs al Cosvap (Consorziodi valorizzazione del pescato) del DistrettoProduttivo della Pesca è la naturale conse-guenza di un coinvolgimento della categoriada parte del suo illuminato Presidente, Gio-vanni Tumbiolo, che ci ha dato la possibilità dipartecipare ai lavori dell’Osservatorio per lapesca nel Mediterraneo quale organoscientifico del Distretto stesso, confrontando-ci con la Commissione Europea della Pesca inSicilia e con altre importantissime realtà terri-toriali extra-europee (Tunisia, Algeria, Maroc-co, Siria, Egitto, etc.), con le quali da temposono attivi programmi di cooperazione inter-nazionale per la pesca nel Mediterraneo. Nel-l’ambito di questo confronto sono emersiprioritariamente gli aspetti di riconversionedella flotta per la pesca nel Mediterraneo at-traverso l’adeguamento del naviglio impostodal Fep, nonché le problematiche inerenti ilnuovo regolamento europeo sulla pesca,che sembra privilegiare una politica della

pesca “balticocentrica”, a scapito di quel-la nel Mediterraneo.

*Presidente della Federazione Ordini dei mediciveterinari della regione Sicilia

**Rappresentante della Fomvrs presso il Dipartimento regionale degli interventi

per la pesca

Standing ovation per il decano dell’Ordi-ne di Bari. Francesco Cavallo, 88 anni,guarda alle prossime generazioni e pre-sta il suo nome al bando di concorso"Giovani veterinari". Quest’anno l’han-no vinto i colleghi Pierfrancesco Pintoe Pietro Cornacchia. L’assemblea del-l’Ordine ha festeggiato il suo più anzianocollega e i premiati insieme al presidentedella Fnovi, nella gremita sala consiliaredella Provincia di Bari.

88 ANNI DAVANTI

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Fond

agri

La Giunta della Regione Emilia-Romagnaha approvato il programma operativo dellamisura 215 “pagamenti per il benessere de-gli animali”, che definisce le modalità di gestio-ne e le procedure di accesso agli aiuti previsti. Lamisura 215 del Piano sanitario regionale 2007-2013 è una risposta al Programma di azione co-munitario per la protezione ed il benessere deglianimali 2006-2010, per compensare i costi diadeguamento strutturale e delle tecniche di al-levamento (Buone pratiche zootecniche) nelcomparto bovino, ovino, suino ed avicolo.

È evidente il ruolo di consulenza qualifica-ta che la Fondazione per i servizi di consu-lenza Aziendale in Agricoltura è già pron-ta ad offrire alle aziende attraverso profes-sionisti competenti come i medici veterinari li-beri professionisti. Fondagri ha predispostouna proposta di consulenza specifica perla misura 215, contrassegnata dal numero3702, che sarà inserita nel Catalogo Verde adisposizione delle aziende. Le proposte di con-sulenza finanziabili sono tutte consultabili sulsito web della Regione Emilia-Romagna:www.ermesagricoltura.it

La presentazione della domanda di aiuto èsubordinata ad una verifica preliminare. Peril tramite di un consulente, l’azienda interessataal finanziamento potrà valutare il rispetto og-gettivo delle Buone pratiche zootecniche e deiseguenti obiettivi di miglioramento dell’alleva-mento: management aziendale e personale; si-stemi di allevamento; controllo ambientale; ali-mentazione ed acqua di bevanda; igiene, sanitàe aspetti comportamentali.

Il tutto attraverso strumenti di valutazione di-sponibili sul sito della Regione: un manualetecnico per l’attuazione della misura 215, unacheck-list e un software per il calcolo dell’indi-ce Iba (Indice benessere animale). Il risultatodella valutazione, su supporto cartaceo, saràpoi allegato alla domanda di aiuto. La valuta-zione è differenziata a seconda della spe-cie animale.

Consulenze e pagamenti per il benessere animaleFino al 26 luglio 2010 le aziende zootecniche dell’Emilia-Romagna potrannopresentare le domande di aiuto per compensare i maggiori oneri che dovran-no sostenere per il miglioramento del benessere animale. Un’altra occasioneper le consulenze aziendali messe a punto da Fondagri.

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Buone pratiche durante la macellazione religiosa. Dialrel presenta una linea guida

Casher, halal, haram: come conciliare alimentazione, religione, politiche co-munitarie e benessere animale? Il progetto Dialogue on religious slaughtercerca le risposte nel confronto multidisciplinare. Contenzione, stordimento eiugulazione al centro di una linea guida presentata a Istanbul.

Il 15 e 16 marzo, nella città di Istanbul, si ètenuto il cosiddetto “Dialrel final work-shop”, che, a dispetto della definizione final,rappresenta l’inizio di una nuova serie di inizia-tive tese a promuovere il dialogo sul tema del-la macellazione religiosa. Il workshop, nel cor-so del quale sono state presentate le racco-mandazioni conclusive formulate degli esperti,era molto atteso, sia negli ambienti scientifici,sia tra i rappresentanti delle autorità religiose.I contenuti delle relazioni sono tutti disponibi-li sia come testo completo (reports), sia comesintesi (factsheets) nel sito del progettowww.dialrel.eu: in questa sede ci preme rias-sumere gli aspetti salienti della “Guide to

good practices during religious slaughter”presentata a Istanbul.

Il documento va visto come il primo tenta-tivo di affrontare argomenti politici quali lalibertà di culto e il principio di sussidiarietàdei Paesi membri e argomenti scientifici inmaniera collaborativa. La guida rappresenta ilpunto di vista degli esperti del progetto nel ri-spetto delle posizioni dei membri dell’advisoryboard, sebbene sia un documento in continuoaggiornamento (l’ultima revisione è stata stilataall’indomani del meeting con l’advisory boarddel progetto, tenutosi il 9 febbraio 2010, pressola Direzione Generale Salute e Consumatori del-la Commissione Europea - DgSanco).

Nell’elaborare le linee guida ci siamo attenutiai principi standard dell’analisi del rischio e, inparticolare all’identificazione dei rischi per ilbenessere animale, dei punti di controllo, delladefinizione delle azioni correttive e dello svilup-po di procedure di lavoro e di formazione. In primo luogo sono stati affrontati i metodi dicontenzione, la macellazione religiosa senzastordimento, la gestione degli animali dopo laiugulazione, la possibilità di impiego di stordi-mento dopo la iugulazione (il cosiddetto post-cut stunning) e l’uso di metodi reversibili distordimento. Completo accordo tra le parti si èavuto nel considerare i pro e contro dei meto-di di contenzione con trappola rotante, laddo-ve la posizione in piedi, se da un lato è ovvia-mente naturale, dall’altro richiede maggioreimpegno da parte del personale addetto, con

di Beniamino Cenci Goga*

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Euro

vetmaggiori rischi di iugulazione incompleta. La

rotazione di 180°, d’altra parte, pur consen-tendo un più agevole accesso alla regione sot-toioidea, è causa di stress, soprattutto a causadella pressione esercitata dal rumine sul dia-framma e sugli organi della cavità toracica.Grande attenzione è stata posta alla per-dita di coscienza e sensibilità, in particolarmodo nei bovini, tenuto conto che in circal’8% dei capi macellati senza stordimento siverifica un falso aneurisma della carotide che,unitamente alla condizione anatomica delplesso basi occipitale, continua a far fluire san-

gue al cervello dopo la iugulazione, col risulta-to di una ritardata perdita di sensibilità. Pienoaccordo sull’utilizzo di un metodo di stor-dimento successivo alla iugulazione nelcaso di dissanguamento insufficiente. An-che se questo rende necessariamente le carninon più casher e nemmeno halal, ovvero ha-ram. Al riguardo va detto che alcune autoritàislamiche accettano carni di animali storditicon metodi reversibili, come l’elettronarcosi,mentre lo stesso non può avvenire per le carnicasher.

*Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia

COSA È DIALREL

Diarlel è un progetto finanziato dal-la Commissione Europea che riuniscepartner da 11 Paesi tra cui l’Italia (Uni-versità degli Studi di Perugia, Sezione diIspezione degli Alimenti di Origine Ani-male, per gli aspetti medico veterinari).Ha lo scopo di favorire il dialogo epromuovere la ricerca sul tema dellamacellazione religiosa. Un AdvisoryBoard, costituito da personalità delle co-munità islamiche ed ebraiche (quali Mu-slim Council of Britain, Halal Food

Authority e Shechita Board) e da rappresentanti dei consumatori, ha il compito di vigilaree fornire suggerimenti per il buon andamento delle ricerche. In Europa esistono notevolidifferenze per il tipo di pratiche permesse e in uso e il nuovo regolamento 1099 del 2009,che entrerà in vigore solo nel 2013, non può livellarle. Le legislazioni nazionali in merito al-la macellazione religiosa, che rimarranno in vigore fino a quella data, sono infatti diverse.Da rilevare, inoltre, il recente interesse su questo tema da parte del pubblico e dei consu-matori di prodotti halal e casher. Il progetto Dialrel si propone di raccogliere informazionisulle pratiche di macellazione, sull’offerta di prodotti, sulle richieste dei consumatori e su-gli aspetti socio-economici della macellazione religiosa. L’unità italiana per gli aspetti me-dico-veterinari è coordinata dal Prof. Beniamino Cenci Goga della Facoltà di Medicina Ve-terinaria di Perugia. Fra gli esperti del Dialrel è presente per l’Italia anche il Prof. Silvio Fer-rari della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Milano. Per dati sull’Italia, l’u-nità operativa di Perugia ha potuto contare sul supporto del Ministero della Salute, Di-partimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli ali-menti, Direzione Generale della Sanità animale e del farmaco veterinario - UfficioVI - Benessere animale.

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Architettura egizia e comunicazione veterinaria, ovvero: come organizzare i propri pensieri

Dobbiamo diventare “architetti” della scrittura e ispirarci agli egizi, che, nel-la loro infinita saggezza avevano già capito una grande verità dell’architettu-ra: la base della piramide sta in basso, la punta sta in alto. Ovvio? Meno diquanto possa sembrare.

Chi, seguendo questa rubrica sulla comuni-cazione, si fosse trovato a pensare a quan-to possa essere difficile utilizzare lessico esintassi in maniera efficace, non continui lalettura: ne resterebbe demoralizzato. Perchése scegliere le parole giuste e combinarle in fra-si chiare è un compito impegnativo; la vera dif-ficoltà della comunicazione è organizzare, pia-nificare e gestire i concetti. Cerchiamo di capi-re perché questo primo paragrafo è unesempio da non seguire.

Partiamo dalla constatazione, apparentementebanale, che le conoscenze di chi scrive/parla edi chi legge/ascolta non sono mai le stesse. Nonmi sto riferendo alle competenze linguistiche,di cui abbiamo parlato finora, ma della cono-scenza dell’oggetto della comunicazione: infondo, se il destinatario conoscesse già il conte-nuto del messaggio, sarebbe inutile il messag-gio stesso.Chi è abituato a lavorare, parlare e scrivere inun contesto considera molte delle informazionicon cui ha a che fare come scontate e familiari,

ma queste possono non esserlo per chi è ester-no di quell’ambito. Bisogna quindi imparare anon considerare nessuna informazione ovvia ocondivisa.Non solo. Bisogna imparare a dare il giustopeso e risalto alle informazioni più impor-tanti. Possiamo considerare ogni paragrafo co-me un pensiero, una informazione.Diventa perciò fondamentale organizzare iparagrafi nella maniera corretta, e per farlodobbiamo diventare “architetti” della scritturae ispirarci agli egizi, che, nella loro infinita sag-gezza avevano già capito una grande verità del-l’architettura: la base della piramide sta in bas-so, la punta sta in alto. Ovvio? Meno di quantopossa sembrare.

Applichiamo questo principio alla scrittura: nel-la nostra metafora la punta è l’informazionefondamentale, la base sono le informazioni ac-cessorie, che servono a chiarire il concetto, manon sono indispensabili. Il paragrafo più impor-tante, che esprime l’informazione fondamenta-le, sarà il primo, seguito da altri paragrafi cheaiuteranno a capirne meglio il senso.Se questa indicazione vi sembra banale e scon-tata è sufficiente pensare all’abitudine di pre-mettere le motivazioni che hanno portato aduna decisione e, solo in fondo al testo (in bas-so, alla “base” della pagina), l’informazionefondamentale: “dato che... visto che... conside-rato che... premesso che... voi dovete fare que-sto...”. Questa è la struttura tipica dellascrittura amministrativa, che spesso utiliz-ziamo nella nostra pratica quotidiana.Così come i paragrafi tra di loro dovrebbero

di Michele Lanzi

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stare in una struttura piramidale, anche le frasiall’interno dello stesso paragrafo dovrebberoessere “ordinate”: la cosiddetta “frase regista”è la frase più importante di un paragrafo che neesprime il concetto fondamentale e, per la suafunzione, sta spesso nella parte iniziale del te-sto (si può anche ribaltare l’ordine, come hofatto nel primo paragrafo di questo articolo,per ottenere un effetto stilistico... che non do-vrebbe essere lo scopo fondamentale di una co-municazione in ambito professionale, come hogià anticipato).

Questo “accorgimento architettonico” haun doppio vantaggio. Da un lato consente achi legge di ottenere immediatamente (cioèquando la sua attenzione è ancora fresca!)l’informazione più importante che lo guiderànella lettura successiva. Dall’altro l’organizza-zione piramidale è utilissima in caso di revisionie correzioni: se dovremo riassumere o accorcia-re la nostra comunicazione sarà sufficiente “ta-

gliare” la base, senza bisogno di impegnarci inlunghe operazioni di riscrittura. Questo vale inparticolare quando a dover accorciare un testoè qualcuno che non lo ha scritto; adottare que-sta convenzione di scrittura nelle organizzazio-ni semplifica e velocizza il lavoro di tutti.

L’esercizio della scrittura, con il tempo, ren-de automatica la disposizione piramidaledi frasi e concetti, ma per chi non è “allena-to”, questo compito può essere molto dif-ficile.

Questo breve articolo è nato da una seriedi post-it, su ognuno dei quali era stato scrittoun concetto base che intendevo comunicare,che sono stati mischiati, riordinati, scartati e in-tegrati una decina di volte. Solo dopo aver tro-vato un ordine che mi sembrasse chiaro mi so-no preoccupato delle parole e delle frasi cheavrei usato. E il lavoro è stato più facile del previsto.

I TRUCCHI DEGLI ESPERTI PER COSTRUIRE LA PIRAMIDE

Un trucco molto banale è quello dinon concentrarsi troppo sul lessico esulla sintassi durante la prima stesuradel testo. Il consiglio è quello di pensarein prima battuta solo ai contenuti dellanostra comunicazione e scrivere le infor-mazioni che vogliamo far passare nell’or-dine in cui ci vengono in mente. La secon-

da fase è quella della scelta dell’ordine di priorità (che sarà preferibilmente quello piramidale) con il quale or-ganizzeremo queste informazioni. L’ultima rifinitura sarà quella lessicale e sintattica: che parole scegliere? èpossibile trovare sinonimi per i termini tecnici? ho usato forme impersonali o frasi passive che possono esse-re riscritte in forma attiva? etc, etc, etc…Questo perché le parole e l’organizzazione delle frasi (la scelta di alcune forme verbali piuttosto di altre, adesempio) vincolano la struttura della nostra esposizione e rendono difficilissimo modificare l’ordine con ilquale abbiamo esposto il nostro pensiero; determinare questi elementi all’inizio del nostro compito rischia di“ingessare” il nostro testo. M.L. (Nella foto la tavola rotonda sulla comunicazione al Consiglio Nazionale Fno-vi. Tutti i presenti, dalla moderatrice, la conduttrice televisiva Paola Saluzzi, ai giornalisti intervenuti, hannorimarcato la necessità di imparare a comunicare per valorizzare la corretta informazione).

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La Federazione è stata chiamata a chiarirese l’uso della Posta elettronica certificataper le comunicazioni con la clientela puòessere lo strumento al quale attribuire effetti ri-solutori in ordine alla “certezza” delle comuni-cazioni oggetto di scambio. In particolare èstato domandato se una prescrizione veterina-ria di farmaci spedita dal Medico Veterinarioattraverso la propria PEC al cliente (anch’eglidotato di PEC) può essere stampata dal clientestesso ed essere utilizzata per l’acquisto deimedicinali in farmacia.Effettivamente, l’evoluzione digitale e tecnolo-gica ha suscitato spunti di riflessione - soprat-tutto tra i giuristi - in ordine agli aspetti sostan-ziali e probatori correlati con lo scambio diinformazioni tra due o più soggetti. In sostan-

za, in termini di astratta semplificazione, il pro-blema consiste nel verificare se è possibileesprimere una valutazione di rilevanza se-condo il nostro ordinamento giuridico riguardoai messaggi che vengono trasmessi mediantela posta elettronica. Non si tratta tanto di una questione connessacon la necessità di documentare (attribuendorilevanza probatoria) la comunicazione di unainformazione (in questo caso digitale), bensìquella di attribuire rilevanza sostanziale e pro-batoria al contenuto della comunicazione, os-sia avere la certezza che determinati “dati”possano essere univocamente imputati ad unsoggetto.Ciò che effettivamente rileva è l’identitàelettronica. Nel mondo digitale la principaledifficoltà consiste nell’essere certi che un sog-getto sia effettivamente colui che si è qualifica-to ed al quale devono essere ricondotti anchegiuridicamente tutti gli effetti delle azioni po-ste in essere. Il mondo esistente dietro alla con-nessione alla rete è virtuale. Probabilmente ci sisofferma poco sull’argomento della identitàelettronica, poiché internet, forse, è diventatocosì essenziale nel nostro quotidiano che mol-te cose le diamo per scontate.In effetti, la presenza di un soggetto sulla retenella gran parte dei casi non consente di sape-re con certezza se colui con il quale stiamointeragendo sia veramente chi dichiara diessere. Questo aspetto è importante sottomolteplici profili ed in particolare con riguardoa quello concernente gli effetti giuridici. La Pecè solo un sistema di messaggistica che consen-te di dare, tramite una ricevuta, una evidenza

PEC e identità elettronica: due concetti assolutamente diversi

Se una prescrizione veterinaria di farmaci viene spedita dal medico veterina-rio al cliente attraverso le rispettive caselle di posta elettronica certificata, ilcliente può stamparla e utilizzarla per l’acquisto dei medicinali in farmacia?

di Maria Giovanna Trombetta*

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Lex

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rinar

iaobiettiva al mittente di quando il destinatarioha ricevuto la e-mail.

Tornando quindi alla risposta al quesito, dalquale hanno tratto spunto le riflessioni innanziesposte, la Federazione ha sostenuto che lacompilazione della ricetta medica, qualeespressione della potestà di cura acquisita a se-guito di abilitazione all’esercizio professionale,dispone l’uso della carta intestata, o di specifi-co modulo, il ricorso ad una grafia leggibile,onde evitare che difficoltà d’interpretazione daparte del farmacista possano creare errori nel-l’individuazione del farmaco, esponendo a ri-schio la salute stessa del paziente; quello checonta è che la ricetta deve essere datata esottoscritta dal medico e la firma devesempre essere autografa e in originale.Nel mondo digitale, quello di Internet per in-

tenderci, la principale difficoltà consiste nell’es-sere certi che un soggetto sia effettivamentecolui che si è qualificato ed al quale devono es-sere ricondotti anche giuridicamente tutti glieffetti delle azioni poste in essere.

L’uso della Pec non può avere il ruolo disostituire un sistema di identificazione e/oautenticazione né può attribuire rilevanzasostanziale e probatoria al contenuto dellacomunicazione, ossia fornire la certezza chedeterminati “dati” (per utilizzare il linguaggiotecnico) possano essere univocamente imputa-ti ad un soggetto. L’attribuzione della paternitàdi un dato, di una informazione, viene garanti-ta con la firma (elettronica o digitale) e noncerto con lo strumento della comunicazionedel dato medesimo (Pec).

*Avvocato, Fnovi

A CHE PUNTO SIAMO?

A seguito del recente incarico di controlloaffidato dal Ministro Brunetta all’Ispettora-to per la Funzione pubblica, è risultato checirca il 75% degli Ordini professionali ha fattoregistrare un significativo incremento percen-tuale di adempimento agli obblighi di legge. E imedici veterinari non sono da meno. Questa lasituazione fornita dalla Fnovi al Dipartimentodella Funzione Pubblica, al 30 marzo scorso.• la Federazione e 99 Ordini provinciali su 100

hanno attivato una casella Pec; • 84 Ordini provinciali hanno sottoscritto apposita convenzione con uno dei soggetti ero-

gatori del servizio per offrire ai propri iscritti una casella Pec; • su un totale di circa 27.000 iscritti agli albi professionali dei medici veterinari risultavano

attivate 14.166 caselle Pec; • 2.470 caselle risultavano ancora in fase di attivazione.Dal 26 aprile, anche i semplici cittadini possono dotarsi di Pec per la comunicazionecon la Pubblica Amministrazione (inviare e ricevere messaggi di testo ed allegati con lo stes-so valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento) tramite il sitowww.postacertificata.gov.it. Gli indirizzi Pec delle Pubbliche amministrazioni sono di-sponibili sull’archivio informatico accessibile attraverso il sito www.indicepa.gov.it.

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25/03/2010› Il consigliere Fnovi Sergio Apolloniopartecipa a Milano alla riunione delGruppo di lavoro dell’Ente NazionaleItaliano di Unificazione (Uni) sul benes-sere animale.

26/03/2010› Il Ministero della Salute convoca una riunione sullarilevazione del fabbisogno delle professioni sanitarie eper gli accessi alle Facoltà di Medicina Veterinaria perl’anno accademico 2010-2011. Per la Fnovi è presen-te il consigliere Donatella Loni.

26-28/03/2010› Si svolge a Roma il Consiglio Nazionale della Fnovi.Per la prima volta le sessioni vengono videoriprese.Verranno allestiti due “speciali” poi trasmessi sul ca-nale televisivo Sky 829 RTB Network e via web, inmodalità streaming. Un’area multimediale, all’internodel nuovo portale www.fnovi.it, ospita i contributi vi-deo realizzati per la Federazione.› Il presidente dell’Enpav, Gianni Mancuso, partecipaal Consiglio Nazionale Fnovi, dove viene presentato ilRapporto Nomisma 2010 sulla condizione occupazio-nale a dieci anni dall’iscrizione all’Ordine. Il Rapportoè scaricabile nella sezione “pubblicazioni” del sitoFnovi.

29/03/2010› La Fnovi partecipa alla riunione con il MinSal e le al-tre professioni dell’area sanitaria per esaminare laproposta di delega al Governo per la riforma degli Or-dini delle professioni sanitarie. L’incontro si svolgepresso la sede della Federazione degli Ordini dei Far-macisti.

31/03/2010› Il presidente Fnovi Gaetano Penocchio partecipa aPerugia al Consiglio di amministrazione dell’Onaosi.› Si riunisce a Roma presso l’Agenzia delle Entrate laCommissione degli esperti degli Studi di settore. LaCommissione approva i correttivi anticrisi e analizzaalcune proposte in favore delle professioniste in gra-vidanza e maternità. Giuliano Lazzarini partecipa ailavori come rappresentante Fnovi.

04/04/2010› La Federazione dirama una circolare sull’elenco tele-matico Pec e sugli obblighi degli Ordini professionali.La circolare contiene informazioni anche sul carica-mento degli indirizzi Pec degli iscritti nel database del-la Fnovi.

08/04/2010› Il Presidente dell’Enpav partecipa all’AssembleaAdepp; nello stesso giorno partecipa al ConvegnoAdepp presso la Camera dei Deputati dal titolo “LeCasse dei professionisti: le riforme necessarie per ga-rantire una pensione sicura”.

09/04/2010› Il presidente Gaetano Penocchio partecipa a Bresciaalla cerimonia che intitola la nuova aula conferenzedell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lom-bardia e dell’Emilia Romagna al prof. Gianluigi Gua-landi.

10/04/2010› Pino Gualtieri, membro del Collegio Sindacale del-l’Enpav, partecipa, in rappresentanza del presidenteMancuso, al convegno internazionale “La veterinarianelle emergenze del territorio: programmazione, pre-venzione, azione”, organizzato dall’Izs di Teramo edall’Anmvi a Montesilvano (Pescara). In questa sede,la vicepresidente Fnovi Carla Bernasconi relaziona sul-le attività svolte dalla Federazione in occasione dell’e-mergenza post-sismica in favore della veterinaria edel territorio abruzzese.› Il Presidente dell’Amministrazione provinciale Sotto-segretario di Stato all’Economia Daniele Molgora e ilPresidente Gaetano Penocchio inaugurano a Bresciala nuova sede dell’Ordine dei veterinari.

12/04/2010› Il Presidente Mancuso incontra gli iscritti dell’Ordinedei Veterinari di Bologna.› Sergio Apollonio, Thomas Bottello, Roberto Giorda-ni, Laurenzo Mignani, Domenico Mollica e il presiden-te Fnovi Gaetano Penocchio partecipano all’udienzadella Commissione centrale esercenti professioni sa-nitarie a Roma.

13/04/2010› Sui ricorsi disgiunti di medici veterinari e agronomi eagrotecnici il Tar Abruzzo emette due sentenze con-vergenti, a favore dei professionisti: il professionistaiscritto a un Albo può svolgere le attività di consulen-za senza ulteriore accreditamento e potrà fornire lapropria opera a più organismi di consulenza.

14/04/2010› Il Presidente dell’Enpav partecipa al congresso dellacassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottoricommercialisti, presso il Teatro Capranica a Roma. › Dalle 20,30 alle 21,30, Sky 829 e RTB Network tra-smette lo speciale “La Professione Medico Veterina-ria: condizioni e prospettive nei primi 10 anni di atti-vità” dedicato al Rapporto Nomisma 2010.

› Cronologia del mese trascorso

30ingiorni

a cura di Roberta Benini

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orni15/04/2010

› Si riuniscono l’Organismo Consultivo “Statuto” En-pav e il Collegio Sindacale Enpav.

16/04/2010› La Fnovi partecipa alla riunione degli Ordini profes-sionali convocata a Roma dalla Digit PA per il monito-raggio sullo stato di attuazione della posta elettroni-ca certificata (pec).

17/04/2010› Si riunisce presso la sede Fnovi il gruppo di lavoro sulveterinario aziendale. Ne fanno parte, i presidenti diOrdine: Sandro Bianchini, Angelo Caramaschi, Rober-to Giomini, Emilio Olzi, Corrado Pacelli, Ettore Tomas-setti e Giovanni Turriziani. Il tavolo è coordinato dalConsigliere Fnovi Alberto Casartelli.

18/04/2010› Va in onda su Sky 829 e RTB Network lo speciale“Medico Veterinario? Chi è costui - Fotografia di pro-fessioni sconosciute”. La trasmissione è un estrattodei lavori del Consiglio nazionale Fnovi.

19/04/2010› Giuliana Bondi partecipa per la Fnovi al tavolo tecni-co sull’apicoltura convocato dal MinSal. In corso divalutazione la revisione del Regolamento di PoliziaVeterinaria; in preparazione una ordinanza ministeria-le per la quale la Fnovi ha predisposto un documentodi proposta, consultabile integralmente sul portaledella Federazione.

20-21/04/2010› Il consigliere Fnovi e Fondagri Antonio Limone se-gue a Roma i lavori del Convegno “Consulenza esupporto alle imprese per affrontare la crisi: temiemergenti, nuove funzioni e strumenti”.

21/04/2010› Il presidente Penocchio partecipa alla riunione dicoordinamento delle Federazioni e Collegi delle pro-fessioni sanitarie presso la sede della Fnomceo. I Pre-sidenti successivamente incontrano al Ministero dellaSalute il Ministro Ferruccio Fazio. › L’On. Gianni Mancuso presenta una interrogazioneparlamentare sulla sospensione delle tariffe postaliagevolate. Nell’atto di indirizzo, il parlamentare chie-de al Ministro dell’Economia di non mettere in crisil’editoria no profit.› La Federazione dirama una nuova circolare agli Ordi-ni sull’anagrafe tributaria e sulle nuove modalità per

l’abilitazione e l’utilizzo dei servizi telematici “Entratel”.

22/04/2010› Il presidente Penocchio ed Eva Rigonat partecipanoal tavolo tecnico sull’uso in deroga, convocato in ViaRibotta dalla Direzione Generale della sanità animalee del farmaco veterinario.› Il presidente Penocchio, membro della Commissio-ne Nazionale Ecm, partecipa alla riunione che defini-sce l’avvio dell’accreditamento dei provider residen-ziali.

23/04/2010› Carla Bernasconi, vicepresidente Fnovi, interviene al-l’Assemblea dell’Ordine di Cremona con una relazio-ne sulla recente epidemia di rabbia.

24/04/2010› Il segretario Fnovi, Stefano Zanichelli, partecipa altavolo tecnico sul doping nel palio, organizzato in oc-casione della manifestazione ippica di Legnano.› Il presidente Fnovi, Gaetano Penocchio, partecipa al-la Assemblea dell’Ordine di Bari ed alla cerimonia delgiuramento organizzata presso la sala consiliare dellaProvincia.

26/04/2010› Il consigliere Fnovi Sergio Apollonio partecipa a Mi-lano all’Assemblea ordinaria dei Soci Uni.

28/04/2010› La Fnovi partecipa alla riunione straordinaria delDirettivo del Comitato Unitario delle Professioni, pervalutare le attività relative alla riforma delle profes-sioni a seguito degli incontri con i Ministri Fazio e Al-fano.

29/04/2010› Il Presidente ed il Consiglio di Amministrazione del-l’Enpav incontrano gli iscritti e i Presidenti degli Ordi-ni Provinciali della Regione Liguria presso lo StarhotelsPresident di Genova.› La vicepresidente Fnovi, Carla Bernasconi, all'audito-rium di Lungotevere Ripa per l'incontro con l’Anci el’Associazione Piccoli Comuni convocata dal Sottose-gretario Martini per sollecitare l'organizzazione deicorsi volontari per i proprietari di cani.

30/04/2010› Si svolgono il Consiglio di Amministrazione e la riu-nione del Comitato Esecutivo dell’Enpav presso loStarhotels President di Genova. Partecipa alla riunio-ne il Presidente della Fnovi.

› Approfondimenti e notizie aggiornate su: www.fnovi.it - www.enpav.it

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Informiamo per prevenire la rabbia

e-mail [email protected]

Organo ufficiale dellaFederazione Nazionale degliOrdini Veterinari Italiani - Fnovi e dell’Ente Nazionale di Previdenza e AssistenzaVeterinari - Enpav

EditoreVeterinari Editori S.r.l. Via del Tritone, 125 00187 Romatel. 06.485923

Direttore ResponsabileGaetano Penocchio

Vice DirettoreGianni Mancuso

Comitato di RedazioneAlessandro ArrighiCarla BernasconiLaurenzo MignaniFrancesco Sardu

PubblicitàVeterinari Editori S.r.l.tel. 347.2790724fax [email protected]

Tipografia e stampaROCOGRAFICAP.za Dante, 6 - 00185 [email protected]

Mensile di informazione e attualità professionale per i Medici Veterinari

Poste Italiane s.p.a.Spedizione in abbonamentopostale D.L. 335/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1,comma 1.

Responsabile trattamento dati(D. Lvo n.196/2003)Gaetano Penocchio

Tiratura 33.582 copie

Chiuso in stampa il 30/4/2010

[Caleidoscopio]Con il numero scorsodi 30giorni avete tro-vato una locandinasulla rabbia a cura delMinistero della Salute.Vi invitiamo all’affissionenelle sale d’attesa e intutti i luoghi aperti alpubblico, dove è possibi-le e dove è preferibilmen-te presente anche un me-dico veterinario. Il mes-saggio della locandina èrivolto principalmente ai proprietari dicani e gatti e incoraggia ad una movi-mentazione responsabile dei proprianimali. Per coloro che si dirigono ver-so le zone a rischio rabbia, la vaccina-zione è un obbligo di legge da assolve-re con la massima consapevolezza. NelNord Est la propagazione della malattiadesta molta preoccupazione e per que-sto l’Ordine dei Medici veterinari di Mi-lano ha sostenuto l’opportunità di con-sigliare ai proprietari la vaccinazione

anche nelle regioni delNord Ovest.La prevenzione non ri-guarda solo chi si muo-ve sul territorio italia-no, ma in generale tutti iproprietari che, con l’ap-prossimarsi della stagioneestiva, devono mettersi inregola con il pet pas-sport. Il messaggio dellalocandina ministeriale fail paio con quello della

Dg Sanco che ha da poco diffuso un vi-deo di sensibilizzazione al controllo del-la rabbia nel rispetto degli obblighiconnessi al Reg. CE 998/2003 per cani,gatti e furetti. La rabbia è un rischioserio anche in molte mete turistichedei Paesi Terzi. Prima di viaggiare, ilconsiglio da trasmettere ai proprietari èdi conoscere i requisiti sanitari richiestiper l’ingresso di animali da compagniae prendere per tempo le dovute pre-cauzioni.

QUADRANGOLARE “CITTÀ DI SORRENTO”

La Rappresentativa Medici Veteri-nari Campania si è aggiudicata laVa edizione del Quadrangolare dicalcio “Città di Sorrento”, organiz-zata dai Medici Veterinari della Cam-pania, con il Patrocinio del Comunedi Sorrento. Vinte le tre partite inprogramma sabato 24 e domenica25 aprile allo Stadio “Italia” contro icolleghi di Marche (2-1), Puglia (7-1)e Lazio (2-1). Al secondo posto si èclassificata la Rappresentativa mar-chigiana, terza classificata la Rappre-sentativa pugliese. Ultimo posto perla rappresentativa laziale.

CREDITS

Sul numero di marzo di 30giorni, apagina 36, è stata pubblicata l’imma-gine che riproduciamo senza l’indica-zione del suo autore. La foto è statarealizzata da Marco Vanzo. Ci scusia-mo con l'autore e con i nostri lettoriper questa involontaria omissione.

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CONSULENZE AZIENDALIPER LO SVILUPPO RURALE

www.fondazioneconsulenza.it

FondAgri

Fondazione per i Servizidi Consulenza in Agricoltura

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LABORATORIO PER MEDICI VETERINARI

RIMINI, 28-30 MAGGIO 2010PALACONGRESSI DELLA RIVIERA DI RIMINI

65° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

organizzato da Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008Richiesto accreditamento

in collaborazione con

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