Legislazione e deontologia professionale · Seminario esami di Stato 31.5.2018 – relatore: Ing....

Legislazione e deontologia professionale

1Seminario esami di Stato 31.5.2018 – relatore: Ing. Maurizio Michelini (Presidente Ordine Ingegneri Genova)

Costituzione della Repubblica Italiana

Art. 33.L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Tutela pubblicistica e ordinamento professionale


Commento:Per l’Italia è interesse pubblico primario quello di conservare e tramandare la cultura, tanto da aver previsto la massima tutela giuridica, ossia, l’obbligo costituzionale dell’esame di Stato, per la conclusione dei percorsi di studio e per poter esercitare le professioni regolamentate e riservate. In altre nazioni non è così, ma esistono comunque forme analoghe di tutela.


Codice Penale R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398

Art. 348. Esercizio abusivo di una professioneChiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 10.000 a euro 50.000. La condanna comporta la pubblicazione della sentenza e la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e, nel caso in cui il soggetto che ha commesso il reato eserciti regolarmente una professione o attività, la trasmissione della sentenza medesima al competente Ordine, albo o registro ai fini dell'applicazione dell'interdizione da uno a tre anni dalla professione o attività regolarmente esercitata. Si applica la pena della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 15.000 a euro 75.000 nei confronti del professionista che ha determinato altri a commettere il reato di cui al primo comma ovvero ha diretto l'attività delle persone che sono concorse nel reato medesimo.

#===#===#Cass. Sez. Unite Pen., Sent. 23.3.2012 n. 11545: Commette il reato di esercizio abusivo della professione il soggetto che svolge attività tipica e di competenza specifica della professione regolamentata senza però essere iscritto all'Albo professionale.


Codice Penale R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398

Art. 498. Usurpazione di titoli o di onoriChiunque, fuori dei casi previsti dall'articolo 497-ter, abusivamente porta in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, ovvero indossa abusivamente in pubblico l'abito ecclesiastico, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire trecentomila a un milione ottocentomila. Alla stessa sanzione soggiace chi si arroga dignità o gradi accademici, titoli, decorazioni o altre pubbliche insegne onorifiche, ovvero qualità inerenti ad alcuno degli uffici, impieghi o professioni, indicati nella disposizione precedente. Per le violazioni di cui al presente articolo si applica la sanzione amministrativa accessoria della pubblicazione del provvedimento che accerta la violazione con le modalità stabilite dall'articolo 36 e non è ammesso il pagamento in misura ridotta previsto dall'articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689.


Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonché della disciplina

dei relativi ordinamenti.D.P.R. 5 giugno 2001, n. 328

Art. 45. Sezioni e titoli professionali1. Nell'albo professionale dell'ordine degli ingegneri sono istituite la sezione A e la sezione B. Ciascuna sezione è ripartita nei seguenti settori: a) civile e ambientale; b) industriale; c) dell'informazione. 2. Agli iscritti nella sezione A spettano i seguenti titoli professionali: a) agli iscritti al settore civile e ambientale, spetta il titolo di ingegnere civile e ambientale; b) agli iscritti al settore industriale, spetta il titolo di ingegnere industriale; c) agli iscritti al settore dell'informazione, spetta il titolo di ingegnere dell'informazione. 3. Agli iscritti nella sezione B spettano i seguenti titoli professionali: a) agli iscritti al settore civile e ambientale, spetta il titolo di ingegnere civile e ambientale iunior; b) agli iscritti al settore industriale, spetta il titolo di ingegnere industriale iunior; c) agli iscritti al settore dell'informazione, spetta il titolo di ingegnere dell'informazione iunior. … omissis …


Modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli ateneiD.M. 22 ottobre 2004, n. 270

Art. 13. Disposizioni transitorie e finali… omissis …7. A coloro che hanno conseguito, in base agli ordinamenti didattici di cui al comma 1, la laurea, la laurea magistrale o specialistica e il dottorato di ricerca, competono, rispettivamente, le qualifiche accademiche di dottore, dottore magistrale e dottore di ricerca. La qualifica di dottore magistrale compete, altresì, a coloro i quali hanno conseguito la laurea secondo gli ordinamenti didattici previgenti al decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 5091.


Codice Civile R.D. 16 marzo 1942, n. 262

Art. 1418. Cause di nullità del contrattoIl contratto è nullo quando è contrario a norme imperative, salvo che la legge disponga diversamente. Producono nullità del contratto la mancanza di uno dei requisiti indicati dall'art. 1325, l'illiceità della causa, l'illiceità dei motivi nel caso indicato dall'art. 1345 e la mancanza nell'oggetto dei requisiti stabiliti dall'art. 1346. Il contratto è altresì nullo negli altri casi stabiliti dalla legge.Art. 2231. Mancanza d'iscrizioneQuando l'esercizio di un'attività professionale è condizionato all'iscrizione in un albo o elenco, la prestazione eseguita da chi non è iscritto non gli dà azione per il pagamento della retribuzione. La cancellazione dall'albo o elenco risolve il contratto in corso, salvo il diritto del prestatore d'opera al rimborso delle spese incontrate e a un compenso adeguato all'utilità del lavoro compiuto.

#===#===#Cass. Sez. II Civ., Ord. 4.4.2018 n. 8234: il professionista non può chiedere il compenso per la prestazione eventualmente espletata, sempre ché tale prestazione rientri in quelle attività che sono riservate a una determinata categoria professionale, per la quale è necessaria, per legge, l'iscrizione in apposito albo.


Tutela del titolo e dell'esercizio professionale degli ingegneri e degli architettiLegge 24 giugno 1923, n. 1395

Art. 2 - E' istituito l'ordine degli ingegneri e degli architetti inscritti nell'albo in ogni provincia. Per ciascun inscritto nell'albo sarà indicato il titolo in base al quale è fatta l'inscrizione.Art. 4 - Le perizie e gli altri incarichi relativi all'oggetto della professione d'ingegnere e di architetto sono dall'autorità giudiziaria conferiti agli iscritti nell'albo.Le pubbliche amministrazioni, quando debbono valersi dell'opera di ingegneri o architetti esercenti la professione libera, affideranno gli incarichi agli iscritti nell'albo.

Legge 25 aprile 1938, n. 897

Art. 1 - Gli ingegneri, gli architetti, i chimici, i professionisti in materia di economia e commercio, gli agronomi, i ragionieri, i geometri, i periti agrari ed i periti industriali non possono esercitare la professione se non sono iscritti negli albi professionali delle rispettive categorie a termini delle disposizioni vigenti.


Regolamento per le professioni di Ingegnere e ArchitettoR.D. 23 ottobre 1925, n. 2537

Art. 37 - Il Consiglio dell’Ordine, oltre alle funzioni attribuitegli dal presente regolamento o da altre disposizioni legislative o regolamentari:1) Vigila sul mantenimento della disciplina fra gli iscritti affinché il loro compito venga adempiuto con probità e diligenza.2) Prende i provvedimenti disciplinari.3) Cura che siano repressi l’uso abusivo del titolo di ingegnere e di architetto e l’esercizio abusivo della professione, presentando, ove occorra, denuncia all’autorità giudiziaria.4) Determina il contributo annuale da corrispondersi da ogni iscritto per il funzionamento dell’Ordine, ed eventualmente per il funzionamento del Consiglio Nazionale, nonché le modalità del pagamento del contributo.5) Non operante (riguarda la tariffa professionale, abrogata)6) Dà i pareri che fossero richiesti dalle pubbliche amministrazioni su argomenti attinenti alle professioni di ingegnere e di architetto.Art. 45 - Le pene disciplinari, che il Consiglio può pronunciare contro gli iscritti nell’Albo sono: 1) l’avvertimento; 2) la censura; 3) la sospensione dell’esercizio della professione per un tempo non maggiore di sei mesi; 4) la cancellazione dall’Albo. … omissis …


Art. 42 - Il Consiglio dell’Ordine può disciplinare con regolamenti interni l’esercizio delle sue attribuzioni.Art. 43 - Il Consiglio dell’Ordine è chiamato a reprimere, d’ufficio o su ricorso delle parti, ovvero su richiesta del Pubblico Ministero, gli abusi e le mancanze che gli iscritti abbiano commesso nell’esercizio della loro professione.Art. 51 - Sono di spettanza della professione d’ingegnere il progetto, la condotta e la stima dei lavori per estrarre, trasformare ed utilizzare materiali direttamente o indirettamente occorrenti per le costruzioni e per le industrie, dei lavori relativi alle vie ed ai mezzi di trasporto, di deflusso e di comunicazione, alle costruzioni di ogni specie, alle macchine ed agli impianti industriali, nonché in generale alle applicazioni della fisica, i rilievi geometrici e le operazioni di estimo.Art. 52 - Formano oggetto tanto della professione di ingegnere quanto di quella di architetto le opere di edilizia civile, nonché i rilievi geometrici e le operazioni di estimo ad esse relative. Tuttavia le opere di edilizia civile che presentano rilevante carattere artistico ed il restauro e il ripristino degli edifici contemplati dalla legge 20 giugno 1909, n. 364, per l’antichità e le belle arti, sono di spettanza della professione di architetto; ma la parte tecnica ne può essere compiuta tanto dall’architetto quanto dall’ingegnere.


Commento:L’esercizio abusivo di una professione per la quale è prevista una speciale abilitazione (Ingegnere, Architetto, Medico, ecc.) è considerato come delitto ed è sanzionato in modo molto severo, perché sussiste un interesse collettivo molto elevato nel ridurre il più possibile i potenziali rischi per la pubblica incolumità. Si pensi ad un intervento anti sismico o anti alluvionale, sulla cui efficacia, finché non accade l’evento, si può solo confidare nella corretta progettazione, direzione e collaudo. Per questo tali attività sono riservate per legge ai soli professionisti abilitati e soggetti al controllo da parte di un ente terzo che, in Italia, è pubblico ed è rappresentato dagli Ordini e Collegi professionali, che hanno il potere di regolamentare la disciplina tra gli iscritti mediante il codice deontologico e sanzionare chi lo disattente.L’errore può capitare anche agli iscritti all’albo, ma la previsione di un titolo accademico, di un esame di Stato, della formazione continua, dell’assoggettamento al codice deontologico e delle sanzioni sono «paletti» che riducono il rischio a percentuali marginali.Meno grave è il solo uso abusivo del titolo academico (dottore) o professionale (ingegnere), per il quale è prevista una semplice sanzione amministrativa.In altre nazioni non è così, ma esistono comunque forme analoghe di tutela.


Codice deontologico degli Ingegneri (stralcio)(proposto dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e approvato dai singoli Ordini Provinciali,

con eventuali modifiche, ai sensi dell’art.42 del R.D. 23 ottobre 1925, n. 2537)


Codice deontologico degli Ingegneri (stralcio)


Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionaliD.P.R. 7 agosto 2012, n. 137

Art. 4. Libera concorrenza e pubblicità informativa1. E' ammessa con ogni mezzo la pubblicità informativa avente ad oggetto l'attività delle professioni regolamentate, le specializzazioni, i titoli posseduti attinenti alla professione, la struttura dello studio professionale e i compensi richiesti per le prestazioni.2. La pubblicità informativa di cui al comma 1 dev'essere funzionale all'oggetto, veritiera e corretta, non deve violare l'obbligo del segreto professionale e non dev'essere equivoca, ingannevole o denigratoria. 3. La violazione della disposizione di cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare … omissis ...Art. 5. Obbligo di assicurazione1. Il professionista è tenuto a stipulare, anche per il tramite di convenzioni collettive negoziate dai consigli nazionali e dagli enti previdenziali dei professionisti, idonea assicurazione per i danni derivanti al cliente dall'esercizio dell'attività professionale, comprese le attività di custodia di documenti e valori ricevuti dal cliente stesso. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza professionale, il relativo massimale e ogni variazione successiva.2. La violazione della disposizione di cui al comma 1 costituisce illecito disciplinare.… omissis …


Art. 7. Formazione continuaAl fine di garantire la qualità ed efficienza della prestazione professionale, nel migliore interesse dell'utente e della collettività, e per conseguire l'obiettivo dello sviluppo professionale, ogni professionista ha l'obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza professionale … omissis ... La violazione dell'obbligo di cui al periodo precedente costituisce illecito disciplinare.

D.L. 24 gennaio 2012, n. 1

Art. 9. Disposizioni sulle professioni regolamentate1. Sono abrogate le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico. … omissis …4. Il compenso per le prestazioni professionali è pattuito, nelle forme previste dall'ordinamento, al momento del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista deve rendere noto obbligatoriamente, in forma scritta o digitale, al cliente il grado di complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento fino alla conclusione dell'incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell'esercizio dell'attività professionale. In ogni caso la misura del compenso è previamente resa nota al cliente obbligatoriamente, in forma scritta o digitale, con un preventivo di massima, deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. … omissis …


Commento:Nel regolamentare le attività economiche e, in particolare, le professioni, occorre contemperare le esigenze di libera e leale concorrenza con le restrizioni necessarie per garantire la qualità della prestazione a tutela di un interesse generale, come può essere, ad esempio, nell’ambito tecnico, la costruzione di un ponte, la sicurezza di un sistema informativo o l’affidabilità di un acquedotto. La Direttiva europea 2006/123/CE (Bolkestein), per prevenire questi rischi, consente agli Stati membri di mantenere o introdurre tariffe minime obbligatorie che il prestatore deve rispettare, purché rispondano ai requisiti di non discriminazione, proporzionalità e necessità, come espressamente previsto all’art. 15, comma 2, lettera g) e comma 3, che rimanda considerando 40.L’Italia, invece, ha assunto una direzione opposta, prima rendendo non vincolanti le tariffe (D.L. 223/2006, art. 2, comma 1, lettera a) e poi abrogandole definitivamente (D.L. 1/2012, art. 9, comma 1).Ciò ha dato origine ad una concorrenza sleale tra professionisti che ha portato ai minimi storici la qualità dei servizi, incentivando fenomeni di frode, dove il cliente, che non conosce la materia, neppure riesce a capire se l’attività svolta dal professionista sia quella che intendeva richiedere.Ora lo Stato sta timidamente cercando di tornare sui suoi passi, introducendo il concetto di «equo compenso», a partire dai cosiddetti «clienti forti», ma quello che serve è valorizzare la funzione pubblicistica degli Ordini quali enti di controllo e ripristinare le tariffe.


Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonché della disciplina

dei relativi ordinamenti.D.P.R. 5 giugno 2001, n. 328

Art. 47. Esami di Stato per l'iscrizione nella sezione A e relative prove 1. L'iscrizione nella sezione A è subordinata al superamento di apposito esame di Stato. 2. Per l'ammissione all'esame di Stato è richiesto il possesso della laurea specialistica in una delle seguenti classi: … omissis …3. L'esame di Stato è articolato nelle seguenti prove: a) una prova scritta relativa alle materie caratterizzanti il settore per il quale è richiesta

l'iscrizione; b) una seconda prova scritta nelle materie caratterizzanti la classe di laurea

corrispondente al percorso formativo specifico; c) una prova orale nelle materie oggetto delle prove scritte ed in legislazione e

deontologia professionale; d) una prova pratica di progettazione nelle materie caratterizzanti la classe di laurea

corrispondente al percorso formativo specifico. 24

Esame di Stato e iscrizione all’albo

Seminario esami di Stato 31.5.2018 – relatore: Ing. Maurizio Michelini (Presidente Ordine Ingegneri Genova)

Art. 48. Esami di Stato per l'iscrizione nella sezione B e relative prove 1. L'iscrizione nella sezione B è subordinata al superamento di apposito esame di Stato. 2. Per l'ammissione all'esame di Stato è richiesto il possesso della laurea in una delle seguenti classi: … omissis …3. L'esame di Stato è articolato nelle seguenti prove: a) una prova scritta relativa alle materie caratterizzanti il settore per il quale è richiesta

l'iscrizione; b) una seconda prova scritta nelle materie relative ad uno degli ambiti disciplinari, a

scelta del candidato, caratterizzanti la classe di laurea corrispondente al percorso formativo specifico;

c) una prova orale nelle materie oggetto delle prove scritte ed in legislazione e deontologia professionale;

d) una prova pratica di progettazione nelle materie relative ad uno degli ambiti disciplinari, a scelta del candidato, caratterizzanti la classe di laurea corrispondente al percorso formativo specifico.

… omissis …


Regolamento per le professioni di Ingegnere e ArchitettoR.D. 23 ottobre 1925, n. 2537

Art. 4Per essere iscritto nell'albo occorre aver superato l'esame di Stato per l'esercizio della professione di ingegnere è di architetto … omissis …Art. 7La domanda di iscrizione nell'albo deve essere presentata alla presidenza dell'ordine, redatta in carta da bollo e munita dei seguenti documenti: a) certificato di nascita; b) certificato di cittadinanza italiana o il certificato dello Stato avente trattamento di reciprocità con l'Italia; c) certificato di residenza; d) certificato generale del casellario giudiziale di data non anteriore di tre mesi alla presentazione della domanda; e) certificato di aver conseguita l'approvazione nell'esame di Stato, ai sensi dell'art. 4, prima parte del presente regolamento e salve le disposizioni del successivo art. 60; f) dichiarazione di non essere iscritto né di aver domandata la iscrizione in altro albo d'ingegnere o di architetto.Non può essere iscritto nell'albo chi, per qualsiasi titolo, non abbia il godimento dei diritti civili, ovvero sia incorso in alcuna delle condanne di cui all'art. 28, prima parte, della L. 8 giugno 1874, n. 1938, sull'esercizio della professione di avvocato e procuratore, salvo che sia intervenuta la riabilitazione a termini del codice di procedura penale.


Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, nonché della direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla

libera circolazione delle persone a seguito dell'adesione di Bulgaria e RomaniaD.Lgs. 9 novembre 2007, n. 206

Art. 4. Definizioni 1. Ai fini del presente decreto si applicano le seguenti definizioni: a) «professione regolamentata»: 1) l'attività, o l'insieme delle attività, il cui esercizio è

consentito solo a seguito di iscrizione in Ordini o Collegi o in albi, registri ed elenchi tenuti da amministrazioni o enti pubblici, se la iscrizione è subordinata al possesso di qualifiche professionali o all'accertamento delle specifiche professionalità … omissis …

b) «qualifiche professionali»: le qualifiche attestate da un titolo di formazione, un attestato di competenza di cui all'articolo 19, comma 1, lettera a), numero 1), o un'esperienza professionale … omissis …

c) «titolo di formazione»: diplomi, certificati e altri titoli rilasciati da un'università o da altro organismo abilitato secondo particolari discipline che certificano il possesso di una formazione professionale acquisita in maniera prevalente sul territorio della Comunità. … omissis …


L’Ordine degli Ingegneri di Genova ha deciso di «premiare» coloro che si iscrivono entro 60 giorni dal superamento dell’esame di Stato, esonerandoli dal pagamento della tassa annuale di iscrizione (oggi 135 Euro) sia per l’anno di iscrizione che per quello successivo.In questo periodo, senza oneri, si ha l’occasione di conoscere l’Ordine, di seguire i molteplici percorsi formativi interni, di avere il supporto legale di primo orientamento, di partecipare agli incontri con i rappresentanti delle istituzioni e del mondo del lavoro e alle tavole rotonde aperte ai potenziali clienti (es. amministratori di condominio, cittadini, artigiani e imprese che chiedono informazioni), di far parte di commissioni di studio per confrontarsi con colleghi di tutte le età, di avere una pec [email protected], di ricevere il giornale trimestrale di informazione sull’ingegneria A&B e altro ancora.Dopo, si può decidere se cancellarsi, e rinunciare all’esercizio della professione e all’uso del titolo professionale di Ingegnere, o rimanere iscritti pagando la tassa di iscrizione annuale.

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Iscrizione gratuita all’albo per i neo abilitati


mailto:[email protected],

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Tirocini formativi e di orientamentoA differenza di altre professioni, l’accesso agli esami di Stato e la successiva iscrizione all’albo degli ingegneri sono ammessi senza dover frequentare alcun tirocinio, perché il percorso di laurea si ritiene già sufficiente a garantire conoscenza e attitudine professionale nelle materie trattate.Esistono tirocini volontari, taluni incentivati da iniziative pubbliche, come quelli previsti dall’accordo tra Stato e Regioni del 25.5.2017, recepito in Liguria dalla D.G.R. 1186/2017, che, però, non sono attivabili in favore di «professionisti abilitati o qualificati all’esercizio di professioni regolamentate per attività tipiche ovvero riservate alla professione».Ma tale limitazione si ritiene ragionevolmente sussistere solo in caso di coincidenza tra il percorso formativo del tirocinio e quello seguito all’università, giusto per evitare di perdere tempo e denaro per «insegnare a uno che già sa» (doctum doces).Sono invece ammessi coloro che si sono abilitati o qualificati per profili diversi da quello trattato nel tirocinio, nulla rilevando, in questo caso, l’aspetto dell’abilitazione, sia essa intesa come mero superamento dell’esame di Stato o, anche, come iscrizione all’Ordine, come ha ben chiarito la Regione nella FAQ n.5 agg. 5.4.2018.Sarebbe irragionevole che una norma di incentivazione alla formazione e all’occupazione giovanile escludesse da un tirocinio sul risparmio energetico un ingegnere neo laureato per il sol fatto di aver lodevolmente superato l’esame di stato e di provare ad inserirsi nel mondo della professione iscrivendosi all’Ordine.


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Sarebbe un incentivo ad abbandonare la naturale aspirazione di chi si laurea in ingegneria, ossia, fare l’ingegnere e farsi chiamare ingegnere.Magari tentando la strada del lavoro autonomo, che comporta indubbiamente rischi e sacrifici iniziali, ma può anche portare a grandi soddisfazioni e gratificazioni economiche.Oppure facendosi strada nel lavoro dipendente, privato o pubblico che sia, visto che gran parte dei concorsi richiedono comunque l’abilitazione e, alcuni, anche l’iscrizione all’Ordine. La corretta interpretazione di tale norma risiede nella ratio per cui è stata introdotta, ossia, evitare che un farmacista già abilitato faccia il tirocinio servendo al banco di una farmacia con il compenso minimo del tirocinante, magari finanziato anche con soldi pubblici. Diverso è il caso di un giovane ingegnere abilitato nel settore civile ambientale che frequenta un tirocinio per l’uso di strumenti informatici avanzati, oppure uno dell’informazione che partecipa a un tirocinio sul rumore nei cantieri o sulla preparazione del pesto col mortaio, ecc.: lo scopo del tirocinio è quello di imparare «sul campo» una professione che non si conosce, altrimenti si configura un abuso.Si tenga poi in considerazione che, sotto il profilo penale, per «professionista abilitato all’esercizio della professione» si intende chi abbia superato l’esame di Stato e sia iscritto all’albo (Cass. Sez. Unite Pen., Sent. 23.3.2012 n. 11545), quindi, per ragionevole conseguenza, il mero superamento dell’esame di Stato non può costituire elemento di esclusione dall’accesso ai tirocini extra curricolari di cui alla D.G.R. 1186/2017, quantomeno per i laureati in ingegneria, che durante il corso non seguono tirocini.


Commento:Vengono segnalate all’Ordine degli Ingegneri situazioni in cui i giovani laureati in ingegneria rinunciano a dare l’esame di Stato per non rischiare di essere esclusi dai tirocini formativi promossi dalla Regione per i giovani, secondo un recente accordo nazionale che, a prima lettura, sembra escludere coloro che ottengono l’abilitazione all’esercizio della professione regolamentata dell’ingegnere.Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore (Preleggi, art. 12, comma 1).Si dubita che l’intenzione del legislatore fosse quella di indurre i giovani laureati in ingegneria a «fermarsi ad un metro dal traguardo professionale», rinunciando alla possibilità di iscriversi all’albo, di «fare l’ingegnere» e di «farsi chiamare ingegnere»; ma, anche, a precludersi la strada per il mondo della professione, libera o dipendente che sia, visto che il superamento dell’esame di Stato (abilitazione «potenziale») e spesso anche l’iscrizione all’ordine (abilitazione «effettiva») sono requisiti normalmente richiesti nei concorsi pubblici e nelle proposte di lavoro private.Un ingegnere abilitato (iscritto all’albo) può operare in qualsiasi ambito lavorativo, un dottore in ingegneria no: ha senso rinunciare a questa opportunità per la paura di non poter frequentare un tirocinio pagato una miseria?


Se non si sostiene l’esame di Stato quando si è freschi di studio si rischia di non darlo più, assorbiti dal lavoro che, per un laureato in ingegneria, prima o poi arriva comunque, ma non è così che si incentiva la crescita culturale del Paese.A stretto rigore di legge, il superamento dell’esame di Stato e l'iscrizione all'Ordine sono obbligatori solo per coloro che, nell'ambito del proprio lavoro autonomo o subordinato, compiono atti di professione riservata (es. progetto, direzione lavori, collaudo di opere civili, industriali e dell'informazione nei casi in cui il legislatore ha ritenuto o riterrà esistere interessi pubblici da tutelare). Ma un conto è non esercitare la professione per scelta, sapendo, però, che si è «ingegneri» e che in qualsiasi momento lo si può fare; altro conto è precludersi la possibilità di farlo.Fortunatamente, nella vita, si compiono scelte di opportunità, a prescindere dal concetto di obbligo normativo tipico del nostro Paese (se una cosa non è obbligatoria si tende a non farla, anche se è utile e costa poco), altrimenti non ci sarebbero 250’000 iscritti all’albo.Da qui la decisione dell’Ordine degli Ingegneri di Genova di «premiare» coloro che si iscrivono all’albo entro 60 giorni dal superamento dell’esame di Stato, esonerandoli dal pagamento della tassa annuale di iscrizione (oggi 135 Euro) sia per l’anno di iscrizione che per quello successivo.Quale miglior futuro può esistere, per un dottore in ingegneria, se non quello di superare l’esame di Stato, iscriversi all’albo ed «essere un ingegnere»?


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