leggere_fichte1

download leggere_fichte1

of 188

Transcript of leggere_fichte1

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    1/188

    Collectif

    Leggere FichteVolume I

    La fondazione del sapere

    e l'ontologia trascendentale

    EurOPhilosophie

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    2/188

    www.europhilosophie.eu

    LEGGERE FICHTE

    VOLUME I

    LA FONDAZIONE DEL SAPERE E

    LONTOLOGIA TRASC ENDEN TALE

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    3/188

    www.europhilosophie.eu

    INDICE

    Alessandro Bertinetto

    Presentazione

    Matteo V. DAlfonso

    La fondazione delle scienze: Fichte 1794-1811

    Paolo VodretLimpostazione logica della teoria dei principi nella

    Grundlage der gesamten Wissenschaftslehere e il rapporto con

    una possibile ontologia

    Tommaso Valentini

    Il concetto di volere puro in J.G. Fichte. Analisi del 13 della

    Wissenschaftslehre nova metodo

    Federico Ferraguto

    L'elevazione al punto di vista trascendentale nella

    Wissenschfaftslehre di J.G. Fichte. Aspetti metodologici e

    questioni sistematiche (Transzendentale LogikII, lezioni III,

    IX, XIV)

    Alessando Bertinetto

    Appercezione trascendentale e ricorsivit: la logica

    trascendentale come teoria dellimmagine (Transzendentale

    LogikII, Lezione XX)

    Faustino Fabbianelli

    La riabilitazione fichtiana dellargomento ontologico.

    Riflessioni intorno alla lezione 27 dellaDottrina della scienza

    1804/II

    4

    9

    33

    57

    114

    152

    174

    3

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    4/188

    www.europhilosophie.eu

    Presentazione

    Leggere Fichte uno dei frutti del lavoro di comune e libera

    discussione intorno ad alcuni importanti aspetti del pensiero di J. G.

    Fichte (Rammenau, 1762 Berlino, 1814)1, che da alcuni anni

    sulla base della solida tradizione italiana negli studi sulla filosofia

    classica tedesca svolto dai partecipanti ai seminari bolognesi

    della Rete italiana per la ricerca su Fichte: unorganizzazione

    informale di studiosi del pensiero fichtiano (in particolare) e della

    filosofia classica tedesca (in generale), che, promossa tra gli altri daClaudio Cesa, Carla de Pascale, Marco Ivaldo, Giuseppe Duso

    2,

    riunisce periodicamente studiosi affermati, giovani ricercatori,

    dottorandi e laureandi nella discussione critica di temi significativi

    della filosofia fichtiana.

    Al volume hanno collaborato alcuni dei partecipanti agli

    incontri della Rete, in alcuni casi rielaborando relazioni proposte

    originariamente proprio per quelle occasioni. Esso trae dunque

    ispirazione dal metodo di lavoro ermeneutico sperimentato nelladiscussione seminariale e intende offrire una guida di lettura vuoi

    per opere (e sezioni di opere) fichtiane vuoi per plessi tematici

    fondamentali e innovativi del suo pensiero. Lo scopo quello di far

    conoscere al pubblico degli studiosi e degli studenti una immagine

    1Unagile biografia di Fichte quella pubblicata da F. Ferraguto nel

    portale della Fichte-Gesellschaft; cfr. la URL: http://www.fichte-

    gesellschaft.de/phpfusion/viewpage.php?page_id=100.2Ai seminari dellaRete fichtianapartecipano inoltre (a parte gli autori dei

    contributi del presente volume) Carla Amadio, Stefano Bacin, Corrado

    Bertani, Guido Boffi, Antonio Carrano, Giorgio Criscuolo, Martino Dalla

    Valle, Tristana Dini, Isabella Ferron, Claudio Fiorillo, Luca Fonnesu,

    Erich Fuchs, Enrico Giorgio, Matteo Guidotti, Watanabe Koji, Lorenzo

    Marras, Salvatore Patriarca, Emanuela Pistilli, Salvatore Principe, IvesRadrizzani, Gaetano Rametta, Graziella Rotta, Mauro Sacchetto, Barbara

    Santini, Cristiana Senigaglia, Stefano Volpato. Le informazioni relative

    alle attivit della Rete sono disponibili nel portale www.fichte-news.orgcurato da M. V. DALFONSO e M. RAMPAZZO BAZZAN.

    4

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    5/188

    www.europhilosophie.eu

    pi ricca e meditata del filosofo tedesco, contribuendo a sradicare

    pregiudizi interpretativi di varia natura e a valorizzare gli standard

    attuali della Fichte-Forschung (ricerca su Fichte) internazionale.Certamente, con questo non si intende affatto voler imporre

    una particolare linea interpretativa determinata (che sarebbe

    ovviamente parziale). A dimostrarlo bastano i diversi e, spesso, tra

    loro inconciliabili punti di vista ermeneutici e speculativi che

    sorreggono le tesi storico-teoriche proposte in ciascuno dei contributi

    che compongono il volume. Piuttosto, nella variet e diversit

    dellimpostazione di ciascuno capitolo e delle tesi sostenute (dovute

    anche, ma non soltanto, alle diverse scuole universitarie italiane

    rappresentate dal volume3) emerge lo sforzo di recare liberamente achiarificazione per un verso aspetti concettuali e possibilit teoriche,

    per altro verso eredit e confronti storici della filosofia fichtiana,

    senza tradirne il rigore, ma facendone emergere piuttosto tutta la

    forza e/o la complessit argomentativa.

    Fichte incoraggi sempre il Selbst-Denken. E questo volume

    testimonianza e risultato dello sforzo di una libera comunit di

    studiosi di riflettere autonomamente sul pensiero fichtiano e sulle

    questioni filosofiche da esso sollevate. Cos, a parziale smentita diquanto appena affermato, dai testi che danno vita al libro emerge

    comunque un orizzonte comune, per quanto minimale, sfumato e

    problematico: si tratta della linea ermeneutica che sembra essere

    predominante nella ricerca italiana (e non soltanto) intorno alla

    filosofia fichtiana, e cio lidea del pensiero fichtiano come filosofia

    trascendentale.

    3Per una presentazione delle scuole e dei diversi indirizzi di ricerca

    nellambito degli studi italiani su Fichte, mi permetto di rinviare il lettore

    a una mia nota di qualche anno fa: Fichte nellattuale storiografia

    filosofica in Italia, in Rivista di storia della filosofia, n. 3, 2002, pp.

    489-511. Si veda anche M. IVALDO, Fichte in Italien, in Il giornale di

    filosofia,http://www.giornaledifilosofia.net/public/filosofiaitaliana/scheda_fi.php?

    id=49. Una bibliografia dedicata al contributo offerto dalla ricerca

    italiana agli studi sul pensiero fichtiano si trova alla URL:http://www.fichte-gesellschaft.de/phpfusion/viewpage.php?page_id=75.

    5

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    6/188

    www.europhilosophie.eu

    Che cosa questa espressione possa significare, emerger dalla

    lettura del libro. Ma si pu gi qui chiarire che linterpretazione

    trascendentale del pensiero di Fichte tende 1. a considerare tutto ilpensiero fichtiano, sia la fase jenese, sia la fase posteriore all800,

    come un pensiero coerente (per quanto diversi siano anzitutto

    linguaggio, modalit espositive, singole argomentazioni e teorie

    particolari) 2. a comprendere in maniera organicamente articolata il

    rapporto tra le diverse parti del suo pensiero (epistemologia,

    gnoseologia, ontologia, etica, diritto, religione, politica, estetica,

    ecc.), 3. a vedere in Fichte in qualche modo un continuatore di

    Kant, unalternativa a Hegel e, in qualche misura, anche una

    possibilit per la riflessione filosofica contemporanea, perch offreed elabora argomentazioni rigorose, ancora meritevoli di un intenso

    confronto intellettuale, basate sullidea che ogni operazione

    filosofica richiede di essere giustificata riflessivamente.

    Il libro si articola in tre parti, strettamente interconnesse al

    punto che alcuni contributi potrebbero benissimo essere collocati in

    parti diverse da quelle in cui sono stati inseriti. Dato che ogni

    articolo preceduto da un abstract, in lingua inglese,che ne espone

    in breve i contenuti, mi limito qui a presentare larticolazionegenerale del volume. La prima sezione, La fondazione del sapere e

    lontologia trascendentale, presenta articoli che, in senso ampio,

    riguardano le questioni principali della Dottrina della scienza, il

    progetto filosofico che Fichte elabor nel corso di tutta la sua attivit

    di filosofo, a partire dal 1793: la fondazione trascendentale della

    filosofia e delle scienze e la questione dei principi del sapere

    (DAlfonso; Vodret); il concetto di volere in rapporto al problema

    dellautocoscienza (Valentini); i problemi metodologici e sistematicidella riflessione trascendentale e la sua articolazione teorica

    (Ferraguto; Bertinetto); la questione del rapporto tra filosofia

    trascendentale e ontologia (Fabbianelli). Nella seconda sezione,

    Filosofia pratica e dintorni teorici sono discussi, attraverso indagini

    puntuali, ma collocate allinterno del quadro generale del pensiero

    fichtiano, temi e problemi di antropologia (Bisol); etica

    (Cogliandro); diritto e politica (Rampazzo Bazzan); religione (Gilli);

    estetica (Cecchinato). La terza parte presenta invece contributi

    intorno alle complesse relazioni storico-teoriche che, nellambito di

    6

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    7/188

    www.europhilosophie.eu

    questioni di filosofia sia teoretica sia pratica, intercorrono tra Fichte

    e i suoi contemporanei: Kant (Ivaldo); Jacobi e Kant (Acerbi);

    Schlegel e Schleiermacher (Picardi); Hegel (Tafani; Furlani).

    Questo progetto nasce dalla collaborazione di tutti i suoi

    autori; ma la condizione di possibilit della sua realizzazione stata

    la dedizione di Carla De Pascale e Marco Ivaldo, che hanno con

    grande impegno, convinzione ed energia cercato e trovato i mezzi

    per la pubblicazione del volume. E, naturalmente, un ringraziamento

    speciale va a chi ha generosamente messo a disposizione questi

    mezzi: lIstituto Italiano per gli Studi Filosofici, in particolare nelle

    persone dellAvvocato Gerardo Marotta e del Prof. AntonioGargano, che pubblica ledizione cartacea del libro, e Jean-Christoph

    Goddard, presidente della Internazionale J.G. Fichte-Gesellschaft nel

    triennio 2006-2009, che ha cortesemente messo a disposizione il

    portale Europhilosophie (http://www.europhilosophie.eu/) per

    ledizione on line del volume.

    Linvito che, in conclusione, rivolgiamo a chi sta leggendo

    queste righe di leggere Leggere Fichte come un invito a leggereFichte.

    ALESSANDRO BERTINETTO

    Torino, 24 dicembre 2008

    7

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    8/188

    www.europhilosophie.eu

    Principali abbreviazioni

    Indichiamo qui alcune abbreviazioni generali. Ulteriori

    abbreviazioni sono indicate nei singoli contributi.

    WL o DS = Wissenschaftslehre oDottrina della scienza

    GA = Johann Gottlieb Fichtes Gesamtausgabe der

    Bayerischen Akademie der Wissenschaften,a cura di R. Lauth et al.,

    Stuttgart-Bad Cannstatt, Frommann-Holzboog, 1962-; I, Opere; II,Opere postume; III, Corrispondenza; IV, Lezioni. [si citer indicando

    i numeri romani la sezione e in cifre arabe il volume]

    SW =J. G. Fichtes smmtliche Werke, a cura di I. H. Fichte,

    8 voll., Berlin, Veit & Comp.,1845-46; J. G. Fichtes Nachgelassene

    Werke, a cura di. I. H. Fichte, 3 voll., Bonn Adolph-Marcus, 1834-35

    (ristampa, Berlin, de Gruyter, 1971)

    Ak = Kants gesammelte Schriften, a cura dell'Accademia

    Prussiana delle Scienze, Berlin, de Gruyter, 1900 ss.

    KrV = I. Kant, Kritik der reinen Vernunft, prima edizione, in

    Ak, IV, pp. 1-252 (=KrVA); seconda edizione in Ak, III, pp. 1-552

    (=KrVB).

    8

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    9/188

    www.europhilosophie.eu

    LA FONDAZIONE DELLE SCIENZE

    FICHTE 1794 -1811

    MATTEO VINCENZO DALFONSO

    Abstract

    The question concerning the relationship between philosophy andscience is of major importance for the birth of transcendentalphilosophy. Kant explicitly refers to it in the Vorrede to the Kritikder reinen Vernunft. When Fichte published his Ueber den Begriffder Wissenschaftslehre in 1794, without citing Kant directly, heaimed at the same goal as the latter, that is, at the foundation of

    science through philosophical speculation about the transcendentalstructure of knowledge. However, Fichte continued to reflect on thisaspect throughout his entire theoretical production. In thiscontribution I will focus on the special argumentation presentedin his Wissenschaftslehre 1811. Its peculiarity is to illustrate in astronger way then ever the grounding relation between facts,knowledge and the performance leading to knowledge of a fact inconsciousness.

    9

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    10/188

    www.europhilosophie.eu

    1 Premessa

    La questione del rapporto tra filosofia e scienze sta alla basedella nascita della filosofia trascendentale. Kant vi fa esplicitoriferimento nella Premessa alla Critica della ragion pura, dove ladomanda circa la possibilit di una metafisica come scienza presentata come linterrogativo che ha guidato la ricerca di cui eglipresenta i risultati. Il paradigma di scientificit presentato da Kant ,come noto, quello della fisica che, secondo il filosofo di Knigsberg,

    ha potuto procedere con passo sicuro nellambito del saperescientifico, grazie alla possibilit di impiegare nelle sue ricerchegiudizi sintetici a priori. Questi infatti, per un verso garantiscono cheessa, ancorch guidata dalla ricerca empirica, abbia un valoreuniversale e necessario, per un altro fanno s che questa disciplina,bench rigorosamente sistematica e nelle sue forme espressiveassimilabile a una branca della matematica, parli davvero del mondoreale e non sia unesclusiva costruzione dello spirito.

    Allorch nel 1794 Fichte pubblica il suo testo programmaticoSul concetto della dottrina della scienza, egli, pur senza nominareKant, riprende esplicitamente la questione del rapporto tra filosofia escienza, cambiando per radicalmente limpostazione del problema.Non si tratta infatti pi, come poteva sembrare dallargomentazionekantiana della Vorrede, di prendere ispirazione dai successi delsapere umano nei campi delle scienze matematiche e fisiche,analizzarne i metodi e tentare quindi, se possibile, una positivariforma della metafisica. Attualmente per Fichte il compito delsapere quello di autofondarsi definendo lintero ambito delleproprie configurazioni possibili: intendendo laspetto di attualit diquesta ricerca in tutta la sua profondit e in un duplice significato. Sitratta infatti del compito attuale del sapere perch giuntofinalmente il tempo di portare a termine quel percorso diemancipazione scientifica che dura da ormai tre secoli Rinascimento, Seicento e Secolo dei Lumi , adempiendo a quelcomando autoreferenziale che ne costituisce il coronamento in senso

    epocale: sapere aude. Motto che invita oggi a saper tutto di s

    10

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    11/188

    www.europhilosophie.eu

    facendo definitiva chiarezza sulle condizioni dellesistenza delsapere stesso quale carattere antropologico ultimo. Ma si tratta altres

    del compito del sapere attuale, giacch solo ora esso davveromaturo per compiere questa operazione di autonoma autofondazioneche, prima di Kant, ancorch vagheggiata, non sarebbe statapossibile, e della quale Kant avrebbe saputo solo porre le premesse,senza poterla condurre a termine1. quindi solo un corollario diquesta attivit autofondativa il fatto che da essa risultino fondatianche tutti i saperi positivi e quindi ogni disciplina scientifica. Anziun corollario tra molti altri, giacch, come si vedr, per Fichtelautofondazione del sapere viene a coincidere con lautoesplicazione

    della coscienza attraverso lesibizione delle strutture diconfigurazione di ogni suo possibile contenuto. Sicch la filosofiadella natura, e ogni sua possibile branca, viene fondata allo stessotitolo che la morale, la politica, la religione e la stessa filosofia,secondo la partizione che Fichte far delle tipologie di tutti possibilicontenuti coscienziali in cinque categorie2.

    Proprio in virt dellesplicitazione di questo compitoautofondante il termine filosofia viene ora a decadere a vantaggio di

    quello di dottrina della scienza3. Quello era infatti adatto per unadisciplina che nel migliore dei casi presagiva il proprio compito,senza possedere in alcun modo i mezzi per anche solo poterloformulare in modo realistico. Mezzi che per Fichte sono stati resi

    1 Sullimportanza della prospettiva trascendentale e, storicamente, dellafigura di Kant, come condizione necessaria per il compimento delprocesso emancipatorio del sapere, quindi dellesercizio di unadottrinadella scienza, cfr. infra . 1 e 2.

    2 Cfr. J. G. FICHTE, Dottrina della scienza. Seconda esposizione del 1804,a cura di M. V. dAlfonso, Milano, Guerini e associati, 2000, pp. 384-387.

    3 Su questo aspetto Fichte ebbe gi ad esprimersi nel corso privato tenuto aZurigo nel 1794 e pervenutoci attraverso laNachschrift Lavater. Cfr. J .G. FICHTE, Zricher Vorlesungen ber den Begriff derWissenschaftslehre, Februar 1794: Nachschrift Lavater, a cura di E.Fuchs, Neuried, Ars Una, 1996, p. 69.

    11

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    12/188

    www.europhilosophie.eu

    visibili, ma non ancora messi realmente a disposizione dalla svoltatrascendentale kantiana che, per la prima volta, ha ipotizzato in

    maniera credibile lautonomia del sapere4

    . Sicch la risposta positivaallambizione kantiana di una filosofia o metafisica che diventiscienza, deve passare per una autofondazione del sapere che, nel fareci, giunga a definire tutte le branche nelle quali esso si specifica. Ildiscorso fichtiano resta quindi imprescindibilmente legato alconfronto con lambito scientifico e si vede costretto a polemizzarecon le pretese, tanto delle diverse scienze, di non avere bisogno dialcuna fondazione, quanto di alcune delle discipline tradizionalmentefilosofiche psicologia e logica in particolare di potere svolgere ilmedesimo compito fondativo che lui attribuisce alla dottrina dellascienza. Anzi, col passare del tempo questo aspetto acquisisce unpeso sempre maggiore, come dimostra il programma di lezioni cheFichte tenne alluniversit di Berlino, che vede affiancare ai corsi didottrina della scienza una serie di corsi introduttivi al propriosistema, i fatti della coscienza, ai quali, dal 1812, si aggiungerannoanche le lezioni di logica trascendentale. Corsi volti proprio asgomberare il campo dalle pretese della psicologia e della logica di

    oltrepassare il piano propedeutico al filosofare, loro proprio,spacciandosi per vero e proprio esercizio fondativo.

    Ma lesposizione del ruolo fondativo della dottrina dellascienza non viene demandata ai soli corsi particolari, trovandoproprio nelle prime lezioni della dottrina della scienza una dettagliataanalisi della questione nellambito della formulazione preliminare diun concetto di dottrina della scienza che gli uditori devono potersi

    4 E infatti Kant, nellinterpretazione di Fichte, avrebbe disposto di questaintuizione in maniera esclusivamente negativa e nella semplice forma dici che il sapere saputo non , ossia puro fenomeno comenon cosa in s,invece che, positivamente, come tutto ci che e solamente pu essere.Ragion per cui il fichtiano sapere del sapere o logologia, senza potersiridurre a solaontologiadiventa il fondamento anche di questultima ed quindi la dimostrazione dellesistenza di una metafisica come scienza,che per Fichte andr a coincidere con la fenomenologia: una disciplinache tratta dei modi dessere del fenomeno come manifestazione delsapere nella coscienza.

    12

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    13/188

    www.europhilosophie.eu

    formare per seguire il corso. Nel caso del corso di dottrina dellascienza del 1811, che prendiamo in considerazione in questo

    contributo, giudichiamo che Fichte sappia articolare con accentinuovi e con unargomentazione peculiarmente efficace la questionedel ruolo fondativo della disciplina che sta andando ad esporre. Lo falegando, in un modo forse pi esplicito ed insistito che mai, lambitoperformativo relativo allesercizio della presa di coscienza di s delsapere nellatto di farlo e il contenuto rappresentativo che si depositanella coscienza attraverso questa attivit. Solo questo eserciziopermetta di entrare scientemente in possesso della radice del rapportoreale tra una rappresentazione e il suo rappresentato, fondamentale

    per dare corpo al sapere e quindi realt ai saperi delle scienze. Sicchil concetto di dottrina della scienza il concetto di unattivit reale esercizio del sapere che produce una rappresentazione di s comeattivit, depositata in una concettualizzazione del sapere sapere delsapere capace di rappresentare il legame tra rappresentazione,rappresentante e rappresentato, perch costituitasi in un movimentodi coscienza unitario. Questa questione nel 1811 Fichte la prende inconsiderazione nella prima lezione del corso in una serrata

    argomentazione che seguiremo in dettaglio.

    2 Il punto di vista della filosofiatrascendentale: scienza della scienza contro

    scienza di cose

    Come gi sopra ricordato, Fichte chiam la sua filosofia finodagli inizi, dottrina della scienza, ossia sapere del sapere. Nelloscritto programmatico Sul concetto di dottrina della scienza,pubblicato subito prima del suo primo corso di lezioni jenesi del1794, legava la modificazione del nome della disciplina da luiinsegnata alla sua compiuta maturazione, ossia al suo passaggio daattivit amatoriale come espresso nellantico nome di filosofia a

    13

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    14/188

    www.europhilosophie.eu

    scienza e, in particolare, scienza delle scienze5. Analogamente nel1810 alla neofondata universit di Berlino Fichte tenne alcune

    conferenze per presentare il contenuto dei corsi di lezione cheavrebbe tenuto di l a poco sui fatti della coscienza e sulladottrinadella scienza, nelle quali ragionava sui caratteri generali del proprioinsegnamento. Tuttavia allinizio del corso di dottrina della scienzavero e proprio si sente in dovere di riprecisare il rapporto tra il suoinsegnamento e il termine che lo caratterizza:

    Dottrina della scienza . Il nome parla da solo. Come nelleprecedenti: . Qui solo in breve un saldo concetto guida.

    Nessuna formula: bens dovete formarvelo in voi stessisecondo la mia descrizione attuale, e quindi fissarlo.6

    Il breve richiamo alle precedenti dottrine della scienza subitoseguito dallavvertimento che non ci si deve attendere che il concettodi dottrina della scienza sia riassumibile in una formula. Quantoseguir sar certo una descrizione grazie a cui chi ascolta possacostruirsi un tale concetto, questo per non pu sorgere in virt di unmero processo definitorio. Fin da subito invece richiesta unattiva

    partecipazione di chi ascolta, e a questo fine la prima cosa richiestaperch tale concetto possa sorgere che si operi un cambiamentoradicale del proprio modo di pensare. Vanno infatti messi da parte ipregiudizi del modo di pensare comune e gli errori frutto dellatradizione filosofica che su di esso poggia, giacch questiimpediscono la comprensione della dottrina della scienza e ancor dipi la sua realizzazione. Per poter fare dottrina della scienza vannoquindi innanzitutto superati questi impedimenti: il modo di pensare

    in cui e da cui soltanto possibile una dottrina della scienza, peropposizione7. Sicch siamo reinviati al pensare comune onde

    5 Cfr. J. G. FICHTE, Sul concetto di dottrina della scienza, in Id.,Dottrinadella scienza,nuova edizione ulteriormente riveduta e corretta da F.Costa, Roma-Bari, Laterza, 19932, p. 20.

    6 J . G. FICHTE, Dottrina della scienza. Esposizione del 1811, a cura di G.Rametta, Milano, Guerini e associati, 1999 [abbreviazione =DS 1811],p. 94.

    7 DS 1811, p. 93.

    14

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    15/188

    www.europhilosophie.eu

    definire, per differenza, il modo di pensare proprio della dottrinadella scienza. E come pensano il mondo coloro che sono aggrappati

    al vedere comune? Fichte prova a mettersi nei loro panni:Voi pensate le cose come primo e fate dipendere il sapere daloro, lasciate che venga formato da loro. . Per Voi il saperenon qualcosa di indipendente, da conoscereimmediatamente e da determinare mediante s. . Se michiedi che cosa c nel sapere, io ti rimando allessere: ci

    che in uno, anche nellaltro.8

    Dal punto di vista del pensiero comune lessere a

    campeggiare nel mondo, offrendosi in una molteplicit di cose. Laloro ricognizione scientifica per non potr mai offrire una dottrinadella scienza, ma tuttal pi una dottrina di cose, unontologia, unacosmologia ecc.9. Ovvero una descrizione del mondo pensato in s,e non per come esso si d nel sapere. Ed ancor meno questa unadescrizione del sapere come qualcosa di autonomo e indipendente,giacch al contrario esso pensato esistere solo in virt delle cose.Proprio questultima cosa per lo scopo della dottrina della scienza,

    sicch la dottrina della scienza non presuppone alcuna conoscenzafilosofica, ma una premessa metodologica e cio lo sforzo dicompiere un radicale mutamento del comune modo di vedere ilmondo e suo rapporto con il sapere e chi non intende compierlo nonpotr ricavare nulla da questo ciclo di lezioni. La prima lezione delladottrina della scienza consiste essenzialmente in questo avvertimentoche serve a prevenire che le lezioni si trasformino in una dottrina diniente10:

    Noi, essenzialmente in base alla scoperta di Kant, findallinizio ci diamo volontariamente il compito problematicodi pensare il sapere come qualcosa di indipendente, non,come quelli, di determinato mediante qualcosa al di fuori diesso, bens assolutamente da se stesso []. Quindi otteniamo,

    8 Ibidem.9 Ibidem.

    10 Ibidem.

    15

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    16/188

    www.europhilosophie.eu

    invece che le immagini delle cose, determinazioni del sapere,concetti particolari, secondo il nostro presupposto.11

    Come suggerisce lesplicito riferimento a Kant la dottrinadella scienza si fonda su di una riformulazione della sua rivoluzionecopernicana: chi ascolta esortato a dismettere il comune e naturalemodo di guardare alle cose come cose, per assumere il punto di vistatrascendentale. Per porsi quindi in condizione di formulare in sanche solo un concetto generale di dottrina della scienza, bisognainnanzitutto abbandonare il modo di pensare che assume le cosecome primo e lascia che il sapere dipenda dalle cose12.

    esattamente con questa finalit che ci si deve dare volontariamenteil compito problematico di pensare il sapere come qualcosa diindipendente [] determinato assolutamente da se stesso13. Si trattadi un compito arbitrariamente assegnatosi, perch liberamenteassunto, non prescritto da alcuno e dipendente solo dalla volont diassumere un punto di vista radicalmente nuovo.

    3 Presupposti, compito e definizione delladottrina della scienza

    Fichte precisa quindi il compito della dottrina della scienza,chiarendo di volere dar vita ad una scienza del sapere concepitocome autonomo e autodeterminantesi. Per pervenire alla conoscenzadel sapere cos definito, bisogna dedurre lintera serie delle sueautodeterminazioni secondo ragione, in modo che esse non appaiano,

    come il compito, arbitrarie, ma in una forma che metta in lucelinerente necessit del sapere di determinarsi in un certo modo e nonin un altro. Questo implica che insieme ai contenuti di tutte ledeterminazioni del sapere, la dottrina della scienza deve esibire

    11 Ibidem, traduzione modificata.12 Ibidem.

    13 Ibidem.

    16

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    17/188

    www.europhilosophie.eu

    anche la legalit della sua stessa costituzione, mostrando che lordinedella successione di queste determinazioni risponde a una legge.

    Ora noi vogliamo realizzare una dottrina, teoria, conoscenzarazionale su questo sapere, in questo presupposto: una visionedi come, verso che cosa il sapere si determina. Visionerazionale: dunque secondo leggi. Presupposto: che in questadeterminazione non si proceda senza leggi, [] ma secondo

    leggi salde.14

    Cos formulato il compito contiene per al suo interno treulteriori presupposti che Fichte subito obbligato ad esplicitare e

    che, insieme a quelli gi presentati, rappresentano linsieme di tutti ipresupposti fondamentali della dottrina della scienza. Senza averlicontinuamente presenti non possibile, n mettere in moto la catenadi concetti e pensieri che realizzano la dottrina della scienza, n, unavolta iniziata, permanere al suo interno. Il successo di questaconcatenazione di pensieri dipende quindi in prima istanza dal fattoche si assumano in tutta seriet gli assiomi che Fichte riassume comesegue:

    Presupposti nel puro compito. 1) Esserci indipendente delsapere. 2) Sue configurazioni molteplici in questo esserciindipendente. 3) Determinazione di questa configurazione

    mediante se stessa 4) secondo leggi necessarie. 15

    Solo dopo averli esposti in modo incontrovertibile Fichte finalmente in grado anche di fornire una prima definizione didottrina della scienza, come deduzione completa delle molteplicideterminazioni del sapere, in base a sue leggi conosciute. Unadefinizione che comporta per lesigenza di esplicitare un ulteriorepresupposto, giacch una deduzione completa, per valere comescienza, devessere anche un tutto coerente:

    Una deduzione completa. Nuovo 5) presupposto: che ledeterminazioni del sapere costituiscano una somma finita da

    14 DS 1811, pp. 93-94.

    15 DS 1811, p. 94.

    17

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    18/188

    www.europhilosophie.eu

    esaurire mediante la scienza, in quanto la legislazione delsapere sarebbe allo stesso modo un intero chiuso da esaurire.

    .16

    La scienza del sapere, una volta portata a compimento, devemostrare che le potenzialmente infinite determinazioni del sapere,sono riconducibili ad un numero finito di leggi, che restituisconolambito del sapere in modo esaustivo e possono essere esposte nellaloro totalit.

    4 Il sapere un fatto imprescindibile:carattere ipotetico del punto di partenza epretesa di evidenza della dottrina della scienza

    Nessun sapere, dottrina della scienza inclusa, in grado dirispondere alla domanda se il sapere esista oppure no. Fichte partito dalla ricerca del concetto di dottrina della scienza e a questoscopo ha delineato il compito che si deve proporre per potersi anche

    solo prefiggere di statuire questa disciplina. La formulazione diquesto compito contiene il termine sapere, che peraltro gi ricorrenella parola che designa la disciplinaWissenschaftslehre. Connessoal problema della definizione di dottrina della scienza vi quindiquello di mostrare che cosa sia questo sapere e se davvero esistequalcosa che corrisponde a questo termine. Nessuna di queste duedomande pu per trovare rispostanella dottrina della scienza. Allaprima essa risponde infatti nel suo complesso e quindi non esiste

    alcun privilegiato luogo specifico in cui compaia la definizione delsapere, meno che mai questo pu stare allinizio del percorso. Maneanche la seconda questione, se il sapere esista o meno, trova unarisposta nella dottrina della scienza, giacch essa indaga soltanto lecondizioni di possibilit grazie alle quali esista qualcosa comesapere, senza poter rendere conto del fattodella sua esistenza.Che ilsapere esista per colui che sa un fatto immediato di per s

    16 Ibidem.

    18

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    19/188

    www.europhilosophie.eu

    ininvestigabile; oggetto dindagine solo il come esso venga adesistere e come si configuri nel far ci. Questo residuo fattuale

    proprio delloggetto di ogni disciplina scientifica che tratti del reale eil rapporto che si ha con esso di esclusivo rinvio ai sensi: perverificare lesistenza del fatto non c che da aprire gli occhi eguardare.

    La dottrina della scienza deduce dallessere del sapere ingenerale la sua deduzione particolare [] La sua premessa problematica . Ora, nel caso che sorgesse la domanda: esistedunque il sapere? ed dunque tale cos e cos come haaffermato la dottrina della scienza? quando, e come bisognarispondere a questa domanda. Evidentemente non nelladottrina della scienza. Guarda! Assolutamente medianteintuizione immediata. In rapporto al fatto la dottrina dellascienza resta nella problematicit e rimanda al di fuori di s

    alla percezione immediata.17

    Di un fatto si ha conoscenza in modo immediato o non se neha affatto, la sua fatticit non pu essere dedotta da nulla, pu soloessere esibita. Che ci si scotti toccando una stufa rovente un fatto lacui costatazione non si pu fare risalire a nientaltro che a toccarlacon la propria mano. Se a colui che, toccando la stufa, dicesse:Scotta!, qualcuno chiedesse la dimostrazione che la stufa scottaveramente, questi non saprebbe addurla in alcun modo e potrebbesolo dire di rimando: Tocca!. E cos si comporta Fichte parlandodel sapere di fronte allipotetica domanda circa la dimostrazionedella sua reale esistenza. Egli non pu che rispondereostentativamente dicendo: Guarda! e spiegare che non sta in

    questo aspetto il carattere della dottrina della scienza, che anzi essacondivide con ogni altra scienza. Per chiarire la cosa Fichte istituisceun parallelo con la fisica e, in particolare, la cinematica:

    Il fatto di non poter realizzare la realt fattuale del suooggetto non soltanto propriet della dottrina della scienza ein quanto tale, bens in quanto scienza, e cos di ogni scienza. . [Per esempio] teoriadel movimento: se questo e questo ,

    17 Ibidem.

    19

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    20/188

    www.europhilosophie.eu

    allora c movimento. . dunque questo e questo? Guarda.18

    Il sapere viene quindi presentato come puro fatto e assuntocome immediato punto di partenza della dottrina della scienza, unacosa che esiste senzaltro e si mette in primo piano nellesperienza diogni essere umano. Il fatto non pu essere interrogato a ritrosoessendo lui stesso il fondamento di ogni evidenza. Ma su questopunto, ovvero che cosa sia evidenza scientifica, secondo Fichteregnano concetti del tutto falsi secondo i quali la realt intuibiledebba, e quindi possa, essere oggetto di dimostrazione. Tuttal

    contrario [E]ssa sta solo nel fatto: e il fondamento assoluto di ognisaper un fatto19 e i fatti non possono venir dedotti, ma solochiariti. Si pu investigare la costellazione delle loro condizioni dipossibilit e insieme ricostruire linsieme delle leggi che nepermettono la realizzazione. Se cio la datit del fatto, il suoche, non investigabile, si pu chieder conto del suo come. Questo quantoFichte intende fare circa il fatto del sapere. Tornando allesempiodella stufa, il fatto che ci sia una stufa rovente verificabilesolamente grazie alla percezione. Ma al di l di questa si pudomandarecome un individuo dotato di certi organi di senso possapercepire il calore e come questa percezione dipenda proprio daltoccare una stufa fatta di un determinato materiale e cos via.Questioni che, laddove indagate sistematicamente, danno luogo auna specifica trattazione scientifica. Analogamente intende procedereFichte con la trattazione del sapere. Non v alcun dubbio che ilsapere esista e che ognuno ne abbia un intuizione immediata. Ladomanda che conta quindi: come possibile che esista un fatto

    come il sapere, presentato da questa intuizione immediata, ovveroquali sono le condizioni che rendono possibile questa intuizione? Aquesta domanda chiamata a rispondere la dottrina della scienza chequindi non investiga la realt del fatto, ma la sua possibilit e lecondizioni che in esso si sono realizzate. Questo significa per Fichteipoteticit del punto di partenza, non cio che si dubiti della realt

    18 DS 1811, p. 95, traduzione modificata.

    19 Ibidem.

    20

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    21/188

    www.europhilosophie.eu

    del sapere, ma che questo fatto, per potere divenire oggetto diindagine scientifica, vada visto esclusivamente nella prospettiva

    della sua possibilit e a questo fine debba essere assunto in viaipotetica.

    5 Intuizione e pensiero

    Come gi accennato, la verifica di ci che si trova col pensierorinvia a qualcosa che vien prima di esso, e cio allintuizione,

    giacch il pensiero viene dopo e si limita a collegare in unit20

    .Fichte stesso ha gi formulato la dichiarazione: ogni realtnellintuizione21 e constatato invece la scienza che la scienza pensiero, cio uscire dallintuizione; [che] si occupa del purocontenuto, ma assolutamente non della forma fattuale22. Percomprendere questa spiegazione bisogna andare a fondo delladistinzione tra intuizione e pensiero che Fichte per qui non pumettere a tema. Da una parte infatti, intuizione e pensiero sono due

    forme del sapere, e vanno quindi trovate dalla dottrina della scienzacome sue determinazioni; daltro canto si tratta per anche di dueconcetti propri del linguaggio comune e come tali a tutti noti. esattamente in questi termini che Fichte ne ha parlato nelle lezioniintroduttive. Intuizione quella forma di conoscenza che per mezzodella percezione si offre alla conoscenza in modo immediato;pensare al contrario la forma di sapere mediato da sillogismi.

    20

    Ibidem.21 Ibidem.22 Ibidem. Lo stesso concetto era peraltro gi stato espresso in apertura

    delle lezioni sui fatti della coscienzadi pochi mesi prima: Lessenza diogni scienza consiste nellelevarsi col pensiero, da una cosa percepitasensibilmente, quale essa sia, al suo fondamento ultrasensibile.Esattamente cos stanno le cose in filosofia. Essa parte dalla percezionedel sapere attraverso il senso interno e risale al suo fondamento, in: J .G. FICHTE, I fatti della coscienza 1810/11, a cura di M. V. dAlfonso,Milano, Guerini e associati, 2007, p. 47.

    21

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    22/188

    www.europhilosophie.eu

    Fichte afferma per che anche lesito del pensiero, qualora pretendadi avere un reale contenuto, debba a sua volta presentarsi in forma di

    intuizione, giacch solo questa offre alla coscienza un contenuto direalt. Un dato conoscitivo della coscienza pu perci essere, o unadatit immediata, come per esempio una percezione sensibile, oppureil prodotto intuibile di un processo di pensiero. Giacch anche inquesto caso il contenuto intuito, qualora si voglia verificarne larealt, sta nella pura evidenza del contenuto coscienziale intuito,ovvero al di l del pensiero stesso che ha invece solo contribuito arender possibile il sorgere di tale intuizione.

    Nella dottrina della scienza, conformemente alla sua

    definizione, si tratta di ricostruire il sapere reale e tutte le suedeterminazioni attraverso il pensiero. Ma come si pu verificare larealt di un dato di sapere che sia prodotto dal processo di pensierodella dottrina della scienza? A questo fine serve unulteriorepresupposizione che metta a tema il rapporto che intercorre tralintuizione del sapere immediata, presente allinizio, e il concetto disapere ottenuto attraverso il pensiero.

    Presupposto: se il sapere , cos e cos. . Qui sta ilpresupposto che il sapere sia immediatamente conoscibile, esi possa dedurre da esso. Potrebbe darsi che non sia cos;che dunque il suo concetto stesso debba essere compresonella serie del deducibile [].23

    Al principio della dottrina della scienza viene quindi da un latopresupposto un sapere come noto in modo immediato, mentredallaltro si pretende che questo sapere sia poi ricostruito insieme atutte le sue determinazioni a dare un concetto definito. Ma come sipotr essere certi che ci che in questa costruzione si sar dedotto davvero quello stesso sapere immediato e reale da cui si era partiti enon qualcosaltro? Anche qui Fichte rinvia allevidenzadellintuizione, cosa che sta oltre la dottrina della scienza:

    Se lo A posto valido, e cos tutto ci che segue vale soltantoin modo problematico! dunque questo, che secondo questa

    23 Ibidem.

    22

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    23/188

    www.europhilosophie.eu

    argomentazione dovrebbe essere effettivamente? e dunqueanche ciche viene presupposto ad A e tutto il resto? Guarda. . la dottrina della scienza, per s in quanto pensiero puro

    soltanto problematica, ottiene verit fattuale solodallintuizione reale dunque dopo il suo compimento, al difuori di essa stessa; e non pu essere altrimenti.24

    Inoltre va presa in considerazione la specularit tra la ci checomunemente si comprende come sapere, le regole e le leggi chetacitamente regnano in esso e da ultimo limmagine del sapere che siricever dalla dottrina della scienza. A questo proposito Fichtecompie una serie di osservazioni circa il metodo della dottrina dellascienza.

    6 Il percorso dimostrativo della dottrina dellascienza

    Il passo fichtiano su riportato introduce losservazione relativa

    al procedimento dimostrativo della dottrina della scienza. Ilproblema infatti che garanzia si possa avere in partenza che ilsistema eretto alla fine oltre alla coerenza sistematica sia capace dioffrire anche una reale congruenza con il fatto sapere che va quispiegato. A questo fine Fichte deve respingere alcune idee singolariche nel pubblico scientifico dominano sulla evidenza scientifica esullandamento dimostrativo. Una proposizione fondamentale, alculmine: da questa secondo leggi della logica. Proposizione:soggetto, predicato, copula25. questo esclusivo concetto disistematicit che da Fichte vien criticato e di fatti la dottrina dellascienza non parte da un principio, o proposizione fondamentale, mada un concetto fondamentale. Insomma non sono soggetto, copula epredicato a stare al sommo della dottrina della scienza, ma un unicoatto di pensiero che formuli un unico concetto fondamentale quidenominato per brevit A.

    24 DS 1811, p. 96.25 Ibidem.

    23

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    24/188

    www.europhilosophie.eu

    Noi dobbiamo certo partire da un qualche concettofondamentale =A. che, in considerazione del suo essere restacompletamente problematico, ma in quanto possibile in

    considerazione del suo contenuto (e non c bisogno dinientaltro), determinato mediante se stesso in quantoconcetto. In proposito non c assolutamente nulla dariflettere; poich la realt di questo concetto devessere

    stabilita per una via completamente diversa.26

    In che cosa consista il contenuto di questo concettofondamentale Fichte lo chiarir solo nella quinta lezione, allorchprender a prestito il concetto spinoziano di Dio, mentre qui interessa

    ancora soltanto la forma scientifica della dottrina della scienza. Perquanto concerne invece la problematicit di questo concetto, essaconsiste nel fatto che il suo contenuto, lo A, non un datodintuizione, ma un puro prodotto del pensiero e perci in primaistanza non gli corrisponde alcuna realt. Daltra parte per ilconcetto senzaltro possibile, giacch esso viene effettivamentepensato. Per questa ragione dal concetto A, che in quanto concetto nuovamente a sua volta anche un sapere, si possono trarre una serie

    di conclusioni concernenti il sapere in generale, in forza del semplicesillogismo: se A. fosse, allora per la dottrina della scienza il saperesarebbe necessariamente cos e cos27. Operando con questosillogismo si possono trarre, seguendo le sole leggi del pensiero, unaserie di ipotetiche determinazioni del sapere. In questo modo sorgeuna totalit articolata del tutto interna al pensiero e costituita in modonecessario. Ora bisogna essere ancora solo certi del fatto che questatotalit non sia un mero gioco di pensiero (Denkspiel)28, bens

    possegga una validit obiettiva e reale. Per sviluppare la serie dipresupposti della dottrina della scienza Fichte procede affermando:

    Essa [la dottrina della scienza] presuppone che ci che avrdedotto come intuizione necessaria nel pensiero, si

    26 Ibidem.27 Ibidem.

    28 DS 1811, p. 97.

    24

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    25/188

    www.europhilosophie.eu

    confermer fattualmente nellintuizione reale; e benchquesto sembri confermato almeno dallintuizione stessa, essavuole concludere ulteriormente che questo effettivamente

    derivato dalle stesse premesse A ecc., nellunico modo in cuiessa lo pu pensare come derivato: perci vuole ascrivere alsuo pensiero validit su qualcosa che giace al di fuori di ognipensiero, il sistema dellintuizione. .29

    Affinch questa dichiarazione non sia una pura petitioprincipii Fichte per anche costretto a chiarire in che senso, ovverodietro quale condizione la dottrina della scienza pu assumere unpresupposto siffatto. questo il luogo in cui fa appello allacircolarit come carattere intrinseco della dottrina della scienza.

    7 La circolarit quale unica possibile formascientifica della dottrina della scienza

    Fichte introduce la questione nel modo seguente:

    Sembra perci che la dottrina della scienza, prima di poterfare un passo avanti, debba innanzitutto dimostrare dellacorrettezza di questo suo procedimento, che stato messo indubbio e contestato in virt dei suoi stessi principi.30

    La richiesta giustificazione del procedimento pu esserecompiuta solo se non si abbandona la prima esigenza metodologica,quella di attenersi al punto di vista trascendentale, ovvero dicomprendere il sapere come assolutamente autonomo. Questaassunzione esclude che lesito della dottrina della scienza possaessere valutato a partire dal principio di adeguazione. Anche per ilsapere come per ogni altracosa non pu essere accettata alcunavalidit oggettiva che preceda il suo proprio sapere. E anche il fattoche il sapere sia conoscibile in modo immediato, che cio sia sempre

    29 Ibidem.

    30 DS 1811, pp. 97-98.

    25

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    26/188

    www.europhilosophie.eu

    presente in unintuizione come sua immanente forma desistenza,non fa altro che ribadire una prima imprecisa forma di sapere del

    sapere. Se la dottrina della scienza vuole essere in grado di dedurreogni determinazione del sapere, deve mettersi anche nella condizionedi dedurre anche questa originaria forma di sapere del sapererappresentata dallintuizione del sapere che, per la coscienzacomune, corrisponde al sapere oggettivo.

    Questo riguarda peraltro solo un aspetto del procedimentodella dottrina della scienza, ovvero il modo in cui essa rende ragionedel proprio punto di partenza. Oltre a questo per Fichte domandaqualcosa di pi generale, ossia come sia giustificabile lintero

    procedimento se lambizione della dottrina della scienza quella dinon limitarsi a dar vita a uninvenzione particolarmente coerente, manella sua concatenazione di pensieri miri invece a restituire il vero ereale contenuto del sapere. Per far ci si devono esplicitare lecondizioni per procurare alla dottrina della scienza una validit reale.Sicch la domanda posta in questi termini devessere accantonata eal suo posto essere posta la seguente: Come potrebbe esserecondotta una siffatta dimostrazione che questo pensiero

    obbiettivo?31

    . Non si tratta pi di domandare: come una totalit dipensiero, che si presenti come scienza, possa avere un contenutooggettivo, ma piuttosto: come questa oggettivit, ovvero la validitdei contenuti di pensiero, possa essere dimostrata, partendodallipotesi che essa abbia davvero valore. Solo questa secondadomanda pu trovare risposta nella dottrina della scienza, giacchessa un prodotto del pensiero e il pensiero anchesso una forma disapere. E siccome il compito della dottrina della scienza quello di

    dedurre ogni forma di sapere essa per poter ottemperare alle proprieintenzioni dovr dedurre anche il pensiero. Siccome inoltre il suopercorso proprio un particolare pensiero, ossia una specificadeterminazione del sapere, ed essa deve dedurle proprio tutte, alloraessa sapr dedurre anche quella particolare determinazione che essastessa , e cos facendo ritornare circolarmente in se stessa.

    31 DS 1811, p. 98.

    26

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    27/188

    www.europhilosophie.eu

    Il pensiero senzaltro una determinazione particolare delsapere. Poich nella dottrina della scienza tutte ledeterminazioni del sapere devono essere dedotte, allora in

    esse deve essere dedotto il sapere stesso, e in particolareanche quel pensiero che la dottrina della scienza esercita perpoter pervenire a se stessa, e nella misura in cui completezza, deve cadere da s nel circolo delle conseguenze,rendere conto al riguardo.32

    La circolarit viene quindi riaffermata come carattere virtuosodella dottrina della scienza e come unica condizione che essa devesoddisfare per potere dimostrare la propria validit e non risultare

    una successione di pensieri vuoti. La scienza del sapere devecompiere in s la propria deduzione e per render conto del proprioprocedimento esibendone le condizioni di possibilit a valle della suamera fatticit. Il valore epistemico della disciplina, e cio il suocontenuto di verit, coincide cos con la sua validit epistemologica,ossia la scoperta e lapplicazione dei mezzi per ladempimento dellasua pretesa di validit. questo il carattere della dottrina dellascienza come scienza, di essere lunica possibile garante della

    propria scientificit.[P]oich nel circolo di questa deduzione il sapere comparenelle sue determinazioni originarie e necessarie, qualora lepretese del pensiero a una validit oggettiva siano giuste, equesto faccia parte delle sue determinazioni originarie enecessarie, esso deve comparire con questa pretesa, ed essastessa deve essere fondata nella deduzione.33

    proprio questa circolarit ad assicurare che la dottrina dellascienza si riferisca senza alcun dubbio anche a qualcosa di reale,ovvero che essa deduca anche determinazioni reali del sapere.Perch al suo termine essa avr dedotto proprio un particolare fattoreale, ovvero il percorso di concettuale appena compiuto e con ilquale essa viene a coincidere. La dimostrazione della propria

    32 Ibidem.

    33 Ibidem.

    27

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    28/188

    www.europhilosophie.eu

    capacit di cogliere la realt, allinizio ancora soltanto problematica,si compie nei seguenti sei passaggi. Siccome 1) il pensiero una

    determinazione del sapere, e 2) il particolare pensiero che vienemesso in moto e articolato nella dottrina della scienza un sapereparticolare, ma 3) nella dottrina della scienza ogni forma di saperedeve venir dedotta, allora 4) al suo interno deve venir dedotto anchequella particolare determinazione del sapere che coincide con ladottrina della scienza stessa. Qui si tratta per 5) di un pensiero, equindi un sapere, che senza dubbio reale, giacch compiuto inprima persona da chi ha pensato, e cos facendo fatto, la dottrinadella scienza, sicch in tal modo si ha 6) la dimostrazione che la

    dottrina della scienza deduce determinazioni del sapere cheposseggono un corrispettivo reale.

    Questargomentazione dimostrativa, allinizio della dottrinadella scienza pu essere presentata in modo solamente problematico,giacch solo al termine che si pu constatare se il circolo chedottrina della scienza pretende si davvero chiuso. Qui pu solovenire presentata la struttura argomentativa della suaautodimostrazione, mentre la dottrina della scienza deve al suo

    termine dedurre il fatto particolare che essa stessa rappresenta, cosache coincide anche con la deduzione dellunico fatto che essa pudedurre.

    E dunque la dottrina della scienza, qualora sia soltantopossibile in generale, deve dimostrare nel suo proprio

    contesto [questo punto si deve trovare senzaltro]34

    lacorrettezza del procedimento mediante cui si realizzata, []per la sua propria completezza. [] La dottrina della scienza

    rifluisce in se stessa. la sua conclusione la dimostrazione delsuo inizio.

    35

    In questo modo Fichte sottolinea implicitamente il carattereproprio della dottrina della scienza rispetto alle altre scienze, quellocio di essere lunica scienza che pur permanendo in se stessa

    34 Aggiunta di Fichte a margine.

    35 Ibidem.

    28

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    29/188

    www.europhilosophie.eu

    rimanda al di l di s come puro prodotto mentale. Deducendo infattila propria attivit di pensiero essa resta ancora se stessa, ma anche

    una concatenazione di pensieri che nel suo rigore formale esibisce lavalidit e la realt del suo contenuto, giacch essa in quanto scienza davvero riuscita solo allorch si dedotta come fatto. Ora Fichteafferma:

    Bisogna osservare che si conferma proprio quel pensiero chela dottrina della scienza ha formalmente applicato, in quantoha la medesima validit obiettiva che gli stata ascritta(quella di determinare la forma della coscienza originaria):quindi viene dimostrato proprio ci che i dovevadimostrare.36

    Questo significa per che tra il momento del pensare attivo ossia mentre la dottrina della scienza viene esercitata nel pensiero il divenir coscienti di questo pensare come momento della dottrinadella scienza stessa deve darsi un ritardo temporale. Il che implica inconclusione che la dottrina della scienza nel suo svolgimento nonpossa cogliersi come scienza e, rigorosamente considerato, neanche

    alla sua fine, laddove essa appare invece piuttosto come metodo. questo il motivo per il quale, vista in modo puramente esteriore, ladottrina della scienza risulta un vuoto esercizio formale. Perch laproduzione del suo contenuto risulta solo da una serie di atti dipensiero che vanno eseguiti in prima persona e non possono esseresemplicemente contemplati da fuori. Laccusa kantiana che ladottrina della scienza non sia altro che pi o meno mera logica37 equindi vuota di contenuto, dipende in ultima analisi dal fatto che eglilabbia osservata dallesterno e quindi labbia potuta giudicare soloin base alla sua struttura logica. Se per la logica procedenecessariamente in direzione lineare, la dottrina della scienza, inforza della riflessione che essa compie sul proprio pensare, procedelungo una direzione che si chiude su se stessa. Si tratta di un

    36 DS 1811, p. 98-99.37 Cfr. I. KANT, Erklrung in: Intelligenzblatt der Allgemeinen Literatur-

    Zeitung, Nr. 109 del 28 agosto 1799, p. 876.

    29

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    30/188

    www.europhilosophie.eu

    movimento circolare che non si riesce a cogliere dallesterno, madevessere esperito in prima persona da chi lo compie e alla fine

    trova nellintuizione prodotta dal pensiero lidentit con il dato disapere reale dellinizio

    Cos abbiamo risposto fondamentalmente alla domanda sullavalidit reale del pensiero al di fuori di se stesso, qui per ilsaperereale, presente di fatto. Proprio questo sapere ci chesi pensa, e in quanto sapere reale si pensa realmente eoriginariamente. Si pensa e si pu pensare come si pensa nelladottrina della scienza, perch cos nellintuizione: enellintuizione cos, perch nella dottrina della scienza si

    deve pensare cos. . Entrambi si sono determinati in uno,luno determinato da entrambi: entrambi perci sonoreciprocamente determinati.38

    Questo rinvio circolare tra un sapere che diviene cosciente delsuo pensarsi e lintuizione del sapere che questattivit produce pucoglierlo solo chi abbia realmente seguito lintero percorso e quindiesercitato gli atti di pensiero che ne costituiscono i singoli passi.

    Per comprendere questo aspetto avvaliamoci di un confrontocon la dinamica. Anche in fisica infatti il movimento circolare nonpu essere compreso grazie ad una semplice descrizione esteriore.Infatti la descrizione geometrica di una curva altro non che la suaapprossimazione per mezzo di tratti di retta di lunghezzainfinitesimale, ognuno percorso a velocit costante. evidente che inquesto laspetto essenziale della curva, ovvero la variazione didirezione, non viene preso in considerazione. Il che significa che ladescrizione geometrica fatta dallesterno non riesce a rendere conto

    di che cosa realmente accada al vettore, e per comprenderlobisognerebbe, per cos dire, salirci su e percepire, ovvero misurare,la forza centrifuga. Per Fichte questo vale anche per lesperienzafatta nel compiere la dottrina della scienza ed quello che lacaratterizza rispetto ad ogni altra forma di sapere. Il procedimentosecondo il quale essa passo passo, dalle premesse ai risultati,conclude, rispetta le regole della logica; ma tuttavia esso deve essere

    38 DS 1811, p. 100.

    30

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    31/188

    www.europhilosophie.eu

    esperito e condotto in prima persona per poter essere compreso intutto il suo significato.

    Se ora allarghiamo il campo di questo parallelo possiamocogliere anche laspetto che lega la dottrina della scienza e lediscipline scientifiche in generale. Prendiamo una dimostrazionedella geometria, per esempio quella del teorema di Pitagora. Perpoterla comprendere bisogna prendere in mano in prima personacompasso e righello, e disegnare le aree da comparare. Tuttaviaquesto esercizio al termine della dimostrazione ce lo potremodimenticare e per la conferma della validit del teorema si potrconsiderare inessenziale. La dottrina della scienza impone al

    contrario che il fatto di pensare la concatenazione dei concetti di cuiessa si compone sia tuttuno con la deduzione della sua possibilit.Essa potr quindi essere giudicata come una scienza compiuta soloallorquando la possibilit della sua realizzazione sia stataformalmente dedotta da colui che ne abbia esperita larealt. Sicchognuno pu e deve dar vita a questa dimostrazione da se stesso e inse stesso. Ora per proprio questo aspetto a far s che la dottrinadella scienza possa ambire a fondare le pretese di realt di tutte le

    altre scienze. In essa viene infatti tematizzato il necessario rapportotra teoria e prassi che dalle altre discipline necessariamentepresupposto senza poter mai essere espresso. Queste quindi,relativamente al loro rapporto al reale, si radicano in questo rimandoche fonda la loro capacit di descrivere e prevedere fenomeni reali.In conclusione la dottrina della scienza non solo non vuota, ma garante della possibilit di contenuti di ogni altra scienza, giacchessa nellarticolare concettualmente la circolarit tra latto del

    pensiero e la datit dellesperienza che essa stessa , esibisce epermette di cogliere la radice del rapporto tra coscienza e mondo chesta alla base di ogni singola scienza, in ognuna di esse colto da unpunto di vista specifico e facendo del tutto astrazione dalla pensieroin atto dello scienziato. In questo modo per tutto il discorso comuneintorno alla dottrina della scienza si rovescia. Essa non sono non Denkspiel, ma, qualora riesca nel suo intento, lunica disciplinacapace di eliminare il dubbio scettico circa la possibilit dellescienze di riconnettersi al reale. E proprio sotto questo aspetto essa

    31

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    32/188

    www.europhilosophie.eu

    riconferma come suo il compito kantiano di fondare le scienzedifendendole contro gli attacchi dello scetticismo.

    32

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    33/188

    www.europhilosophie.eu

    LIMPOSTAZIONE LOGICA DELLATEORIA DEI PRINCPI NELL A

    GRUNDLAGE DER GESAMTENWISSE NSCHAFTSLEHERE E IL

    RAPPORTO CON UNA POSSIBILE

    ONTOLOGIA1

    PAOLOVODRET

    Abstract

    The paper aims at explaining the logical frame of FichtesGrundlage

    der gesamten Wissenschaftslehre (in particular the section dedicatedto the principles theory) as well as whether and how the I - dialecticscan be understood in terms of ontology.Beginning with the Zricher Vorlesungen ber den Begriff derWissenschaftslehre, in the Jenas years Fichte dealt with the researchof the object and the purpose of philosophy. He located both in theprinciple, and, due to the fact that the logical process is the way howour brain acts in his calculating function, the fastest way to find theprinciple is the logical process.This could be denied only at the price to deny the evidence of ourexistence.

    By discussing this point, I force out the marks of ontology inFichte Jenas years, while comparing Fichtes thought withcontemporary philosophy.

    1 Questo lavoro sviluppa alcuni aspetti delle ricerche svolte nella mia tesidi dottorato sulla filosofia di J. G. Fichte negli anni di Jena.

    33

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    34/188

    www.europhilosophie.eu

    1 Premessa

    Il duplice scopo del presente studio in primo luogo provare aspiegare il motivo di unimpostazione logica sottesa alla Grundlageder gesamten Wissenschaftslehre (1794-95)2, in particolar modonella sezione dedicata alla teoria dei princpi, e secondariamente acomprendere se e in quale maniera si possa parlare di ontologia inriferimento alla dialettica dellIo.

    Prima di addentrarmi nella complessa trama delle riflessioni

    fichtiane presenti nella teoria dei princpi, dovr necessariamentefare un rapido riferimento a quei passi di Ueber den Begriff derWissenschaftslehere dove il rapporto tra logica e filosofia trattatoin maniera esplicita. Ci sar funzionale alla comprensionedellimpostazione della teoria dei principi, la quale nella letteraturacritica fichtiana, ha generato diverse polemiche e incomprensioni siatra i suoi contemporanei sia ai giorni nostri.

    Potremo gi anticipare che la preoccupazione di Fichte in

    quegli anni, come gi si evince dalle Lezioni di Zurigo

    3

    , trovareloggetto e lo scopo della filosofia, che presto verr individuato nelprincipio; pertanto la via pi rapida e 'indolore' per lindividuazionedi tale principio il procedimento logico, in quanto questo ilmeccanismo con cui funziona il nostro cervello nella sua attivitcalcolatrice, ovvero nel ragionamento.

    Negare questo per il Nostro, talmente assurdo che, comevedremo nello specifico, equivarrebbe a negare levidenza di sestessi, dunque della propria esistenza.

    su questo parallelismo che si insister con forza, sia perchlo trovo un punto di riflessione molto alto che ci permette di

    2 Da ora in poi =GWL.3 J. G. FICHTE, Zricher Vorlesungen ber den Begriff der

    Wissenschaftslehre. Februar 1794-Nachschrift Lavater. Beilage aus J ensBaggesens Nachlass : Exzerptseite aus der Abschrift von FichtesZricher Vorlesungen ber Wissenschaftslehre, a cura di E. Fuchs,Mnchen-Neuried, Ars Una, 1996.

    34

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    35/188

    www.europhilosophie.eu

    confrontare il pensiero fichtiano con la filosofia contemporanea, siaperch esso consente di scovare tracce di ontologia anche nel Fichte

    del periodo jenese, cosa talvolta negata o ammessa soltanto conmolte riserve dallaForschung fichtiana.Nella stesura del presente lavoro ho fatto riferimento ad alcuni

    testi fondamentali, con i quali mi sono confrontato, e che mi sonostati di grande aiuto soprattutto per la parte dedicata al rapporto tralogica e filosofia4.

    2 Lindagine intorno ai princpi primi

    Dobbiamo brevemente scorrere alcuni passi del testo Ueberden Begriff der Wissenschaftslehreper comprendere quello che saril futuro impianto dellaGrundlagenella sezione dedicata alla teoriadei princpi, e per poter individuare lorigine dellimpostazionelogica ad essa sottesa.

    4 R. PAIMANN, Die Logik und das Absolute, Wurzburg, Knigshausen &Neumann, 2006; SCHFER, J . G. Fichtes Grundlage der gesamtenWissensschaftslehre von 1794, Darmstadt, WBG, 2006; J. G. FICHTE,Logica Trascendentale II. Sul rapporto della logica con la filosofia., acura di A. Bertinetto, Milano, Fichtiana, Guerini e Associati, 2005; A.SCHMIDT, Der Grund des Wissens, Paderbon , Ferdinand Schningh, 2004;R. LAUTH, Con Fichte, oltre Fichte, (tr. it. a cura di M. Ivaldo), Torino,

    Trauben, 2004; ID, Il pensiero trascendentale della libert.Interpretazioni di Fichte, (tr. it. a cura di M. Ivaldo), Milano, Guerini eAssociati, 1996; J . BRACHTENDORF, Fichtes Lehre vom Sein, Paderborn,Ferdinand Schningh, 1995; C. CESA,J . G. Fichte e lidealismotrascendentale, Bologna, il Mulino, 1992; L. PAREYSON, Fichte. Ilsistema della libert, Milano, Mursia, 1976; G. DUSO, Contraddizione edialettica nella formazione del pensiero fichtiano, Urbino, Argala, 1974;W. H. SCHRADER, Empirisches und absolutes Ich,Stuttgart, Frommann Holzboog, 1972; H. RADERMACHER, Fichtes Begriff des Absoluten,Frankfurt am Main, Vittorio Klostermann, 1970; P. SALVUCCI, Dialetticae immaginazione in Fichte, Urbino, Argala, 1963.

    35

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    36/188

    www.europhilosophie.eu

    Lautore (gi nel 1. Concetto della dottrina della scienzaposto ipoteticamente, impegnato a definire quale sia lessenza, il

    contenuto della scienza, che egli individua nella certezza dellaproposizione) si muove utilizzando un chiaro percorso logico, chepi avanti risulter ancora pi evidente. Tale percorso in questomomento gli utile per spigare in che maniera la certezza dellaprima proposizione trasmetta certezza anche alle proposizioni adessa legata, garantendo il carattere sistematico della scienza stessa :

    Essa dovrebbe essere certa e stabilita prima di ogni legame.Nessunaltra delle restanti invece dovrebbe esserlo prima del

    legame, ma divenirlo solo grazie ad esso. []Una tale proposizione, certa prima del legame, noi lachiamiamo un principio. Ogni scienza deve avere unprincipio; essa, secondo il suo interno carattere, potrebbeconsistere in ununica proposizione in s certa, che tuttavianon potrebbe chiamarsi a ragione principio, poich nonfonderebbe nulla. Tuttavia essa non pu avere pi di un unicoprincipio, perch altrimenti non costituirebbe gi una sola, mapi scienze.

    Una scienza oltre alla proposizione certa prima del legame,pu contenere anche altre proposizioni che sono conosciutecome certe solo per il legame con quella.5

    Tutto questo serve allautore per affermare subito dopo che lascienza un edificio solido in cui tutte le parti sono collegate fraloro, ma soltanto grazie al fondamento che contenuto nei princpi, iquali possono e devono essere certi prima del sistema, in quanto solo

    se (wenn) il principio certo allora (so) certa anche laproposizione da esso determinata. Proprio cercando il fondamento diquel allora, ovvero la necessaria connessione (nothwendigeZusammenhang) delle due proposizioni tramite cui alluna deve

    5 J . G. FICHTE, Ueber den Begriff der Wissenschaftslehre,GA I/2, pp. 91-172; tr. it. Sul concetto della dottrina della scienza, inJ . G. Fichte.Scritti sulla dottrina della scienza 1794-1804,a cura di M. Sacchetto,

    Torino, Utet, 1999, pp. 88-89.

    36

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    37/188

    www.europhilosophie.eu

    spettare la certezza che spetta allaltra, lautore introduce i concetti dicontenuto intrinseco (innerer Gehalt) e forma (Form) della scienza;

    essi risulteranno fondamentali per delineare la successiva teoria deiprincipi nellaGrundlage. Sebbene sembrino una inutile ripetizione diun superato concetto aristotelico, sono funzionali alla linearit delsistema e alla logicit del discorso : infatti il contenuto intrinsecorappresenta ci che lo stesso principio ha in s e comunica a tutte lealtre proposizioni presenti nella scienza, mentre la forma lamaniera in cui tale contenuto deve essere comunicato, trasmesso allealtre proposizioni della scienza6.

    Tale digressione ha un duplice significato. Anzitutto,

    dimostrare la possibilit del contenuto e della forma in generalepermette di dimostrare la possibilit della stessa scienza, la quale, insecondo luogo, non pu esistere a sua volta indipendentemente danoi, senza il nostro intervento, ma deve essere prodotta dalla libertdel nostro spirito che opera secondo una determinata direzione,sebbene non siamo ancora tuttavia consci del fatto se tale libert sidia, esista7.

    Limportanza di questo passaggio risiede sia nel fatto che in

    tale maniera contenuto e forma sono caratteri indivisibili dal concettodi scienza, sia nel fatto che il soggetto, qui indicato come spirito,diventa la chiave di volta di tutto ledificio scientifico, in quantosenza di esso, senza il movimento del suo spirito libero, la scienzanon esisterebbe neanche.

    Questa asserzione, che a uno sguardo superficiale potrebbesembrare banale o scontata, invece gravida di significato e di

    6 Dasjenige, was der Grundsatz selbst haben, und allen brigen Stzen,die in der Wissenschaft vorkommen, mittheilen soll, nenne ich deninneren Gehalt des Grundsatzesund der Wissenschaft berhaupt; dieArt, wie er dasselbe den andern Stzen mittheilen soll, nenne ich dieFormder Wissenschaft (Ibidem, GA I/2, p. 117 (90)).

    7 Sie ist , als solche, nicht etwas, das unabhngig von uns, und ohne unserZuthun existiere, sondern das erst durch die Freiheit unsers nach einerbestimmten Richtung hin wirkenden Geistes hervorgebracht werden soll;wenn es ein solche Freiheit gibt, wie wir gleichfalls noch nicht wissenknnen (Ibidem, GA I/2, p. 119 (93)).

    37

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    38/188

    www.europhilosophie.eu

    contenuto, in quanto lesatto compimento della rivoluzionecopernicana operata da Kant ed anche, se si vuole, una rilettura

    con occhi moderni del rapporto tra uomo e scienza delineatosi inepoca rinascimentale e umanistica.Pi avanti nel nostro lavoro, sottolineeremo quei punti della

    Grundlage in cui Fichte insiste con forza sulla libert del nostrospirito e sulle capacit intuitive creative dellostesso, rifiutando diaccettare passivamente le presunte verit rivelate sotto forma didogmi sia in campo scientifico, filosofico, etico e politico. Infatti egliintende la verit come una meta da raggiungere con la cura(Sorge)dello spirito, come un auto-formazione alla quale lessere umano

    deve sottoporsi con forza e abnegazione, come unadestinazione,unamissione (per parafrasare la terminologia di scritti posteriori allaGrundlage, i quali per in questa trovano il loro nucleo originario edesplicativo).

    3 Il rapporto tra filosofia e logica

    Continuiamo ancora brevemente nellanalisi del testo Ueberden Begriff, con lo scopo di individuare i punti precisi in cui lautoretratta il rapporto tra logica e filosofia.

    Attraverso una serie di paragrafi viene condotta unindaginelogica preliminare sul concetto problematico della possibilit dellafilosofia come scienza. Tale indagine porta ad individuare il caratteredella filosofia tramite la comprensione del contenuto e della forma8,e di conseguenza a giustificare lesistenza di un principio primo che

    deriva da esso la certezza delle altre proposizioni, per poi dimostrarecome la possibilit della filosofia come scienza sia vincolata alpresupposto che il sapere umano abbia un fondamento il quale deveessere svelato dalla filosofia stessa. Questa, pertanto, oltre allafunzione di critica della scienza avr anche il compito di tale

    8 Cfr. L. PAREYSON, Fichte. I l sistema della libert, Milano, Mursia, 1976,pp. 100-102.

    38

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    39/188

    www.europhilosophie.eu

    svelamento, divenendo cos scienza della scienza9. Giungiamo cos al6. della seconda sezione (Wie verhlt sich die allgemeine

    Wissenschaftslehre inbesondere zur Logik?), in cui il nostro tratta inmaniera esplicita il rapporto tra logica e filosofia.Il confronto tra le due discipline sempre legato allutilizzo

    delle categorie di contenuto e forma, in quanto il compito dientrambe di fornire la forma a tutte le possibili scienze. Ma vi subito unimportante precisazione; la logica deve dare alle possibiliscienze solo la forma, mentre la dottrina della scienza anche ilcontenuto, in quanto in essa la forma non mai separata dalcontenuto. Pertanto le proposizioni della logica sono diverse dalle

    proposizioni della dottrina della scienza, che a sua volta non unascienza filosofica, ma una singola scienza distinta10.

    La conferma di questa tesi subordinata alla dimostrazionedel fatto che si deve mostrare una determinazione della libert inseguito alla quale si ponga il confine tra tali scienze a la dottrinadella scienza in generale, e ci facilmente individuabile in quantola logica pone solo la forma separata dal contenuto, e taleseparazione non in s necessaria, ma opera della libert la quale

    deve essere determinata a compiere tale separazione : si trattadell'astrazione (Abstraktion), che rappresenta la vera essenza dellalogica. Ma poich in tale maniera le proposizioni della logicasarebbero mera forma, mentre il concetto di proposizione implicache essa abbia sia il contenuto sia la forma, ci che nella dottrinadella scienza semplice forma, nella logica dovrebbe esserecontenuto, il quale riceverebbe ancora la forma generale delladottrina della scienza : a questo punto questa dovrebbe essere per

    pensata in modo determinato come forma di una proposizione logica.Fichte indica questa come una seconda azione della libert, chechiamariflessione(Reflexion) : mediante tale azione la forma divieneforma della forma in quanto suo contenuto. La riflessione, inoltre,non possibile senza lastrazione e viceversa, in quanto entrambe

    9 Cfr. J. G. FICHTE, Ueber den Begriff der Wissenschaftslehre,GA I/2, op.cit., pp. 119-120 (92-93).

    10 Cfr. Ibidem, pp. 137-138 (111-112).

    39

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    40/188

    www.europhilosophie.eu

    considerate in s sono azioni della libert; ma rapportate lunaallaltra, la seconda (astrazione) necessaria sotto condizione della

    prima (riflessione)

    11

    . proprio in base a questo processo che appare la relazionedeterminata della logica alla dottrina della scienza la quale fonda lalo logica stessa, e alla quale non si pu premettere come validonessun principio logico (compreso quello di contraddizione),poichqualsiasi principio logico ela logica intera devono essere mostrati inbase alla dottrina della scienza. Dunque la logica a trarre la suavalidit dalla dottrina della scienza e non viceversa; infatti la dottrinadella scienza condiziona e determina la logica stessa, non riceve la

    sua forma da essa :[] ma la possiede in se stessa e la pone solo per la possibileastrazione mediante la libert. Al contrario, la dottrina dellascienza governa lutilit della logica : le forme che essa ponenon possono essere applicate a nessun altro contenuto se nona quello che esse gi comprendono in s nella dottrina dellascienza : non necessariamente allintero contenuto che essetrovano in s, perch in questo caso non sorgerebbe nessuna

    scienza particolare ma sarebbero ripetute solo parti delladottrina della scienza, quanto necessariamente a una suaparte, a un contenuto compreso in e con quel contenuto. Al difuori di questa condizione, la scienza costituita attraverso unsimile procedimento un castello in aria (Luftgebude).12

    In questi passi abbastanza chiara lintenzione dellautore dievidenziare il ruolo primario della dottrina della scienza e lasupremazia di questa sulla logica, riservando per alla seconda un

    ruolo fondamentale per assicurare e agevolare il processo dellescienze. Infatti, essendo questa un prodotto artificiale dello spiritoumano nella sua libert, utile in quanto le sue leggi sono utilizzabilie funzionali a spiegare meglio le proposizione della dottrina dellascienza. La conferma di questa tesi riscontrabile in un chiaroesempio che Fichte ci fornisce in chiusura del paragrafo che stiamo

    11 Cfr. Ivi.

    12 Ibidem, pp. 138-139 (113).

    40

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    41/188

    www.europhilosophie.eu

    analizzando, e che ritengo fondamentale per due motivi precisi :lanticipazione del procedimento sistematico che comparir

    successivamente nella teoria dei princpi della Grundlage e lapossibilit di iniziare a comprendere che cosa si intenda perpensiero trascendentale in riferimento alla filosofia fichtiana.

    Nello spiegare il significato della proposizione logicamentecorretta A=A, ritornano i termini seeallora (in quanto[] wenn Agesetzt ist, so ist A gesetzt)13 che sono anche oggetto delle seguentidomande, la spiegazione delle quali ci che ci interessa per ilnostro studio :

    Ci fa sorgere le due domande : allora posto A? e in quantoe perch A posto, se posto, come si connettono questo se e

    questo allora?14

    La connessione del se e dellallora e la comprensione delledomande legata al fatto che il contenuto della proposizione determinato, in quanto sostituisco il termine A con il termine Io; cosla stessa proposizione significherebbe primariamente Io sono Io,ovverosesono posto, allora sono posto; e inoltre essendo il soggetto

    della frase il soggetto assoluto, il soggetto che assolutamente(schlechthin ist), in questo caso insieme alla forma dellaproposizione viene posto il suo contenuto interno. Dunque laproposizione diventaIch bin gesetzt, weil ich gesetzt habe. Ich bin,weil ich bin15, e questo distingue ulteriormente la logica dalladottrina della scienza. Infatti la prima dice se A , A , mentre laseconda afferma A perch A, permettendoci di rispondere alladomanda A posto? , con postoperch posto.

    13 J . G. FICHTE, Ueber den Begriff der Wissenschaftslehre, GA I/2, op. cit.,pp. 139 (114).

    14 Es entstehen hierbei die zwei Fragen : Ist denn A gesetzt? und inwiefern und warum ist A gesetzt, wenn es gesetzt ist; wie hngt jenesWennund diesesSoberhaupt zusammen? (Ibidem, p.139 (114)).

    15 Io sono postoperchmi sono posto. Io sonoperchsono (Ibidempp.139-140 (114)).

    41

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    42/188

    www.europhilosophie.eu

    Nella continuazione di questo passo incontriamo due puntifondamentali per il nostro studio. Infatti primariamente

    comprendiamo come il principio di identit preso in prestito dallalogica classica sar anche il primo principio assolutamenteincondizionato dellaGrundlage, e in seguito possiamo azzardare chelIo in questionenon il soggetto senziente, ma lIo assoluto che posto perch posto in maniera incondizionata; e anzi determina laposizione di qualsiasi altra cosa debba essere posta, in quanto postanellIo stesso, ed reale e necessaria solo sotto questa condizione.

    Come vedremo in maniera pi dettagliata nellanalisi dellaGrundlage, tale Io che si autopone, non pu essere il soggetto

    senziente, in quanto questultimo unadeterminazione di quellIo,che avviene solo dopo lurto con il Non-Io; pertanto datoindividuare in questo assoluto incondizionato una rilettura del cogitocartesiano, ma ancora pi radicale. Infatti se per Descartes la formulacogito, ergo sum, per Fichte sarsum, ergo sum, dove il primosum, a differenza del cogito (che, essendo un operazione della mente,presuppone un soggetto agente) completamente sciolto daqualsiasi legame con il soggetto; dunque assoluto, incondizionato.

    Cio, la proposizione A=A vale originariamentesolo per lIo;essa tratta dalla proposizione della dottrina della scienza : Iosono Io; perci tutto il contenuto a cui essa devessereapplicabile deve trovarsi nellIo ed essere contenuto inquesto. Nessun A pu cos essere altro che un qualcosapostonellIo e perci la proposizione significherebbe : ci che posto nellIo, posto; se a posto nellIo allora posto (inquanto cio posto come possibile, reale o necessario) e in talmodo indiscutibilmente vero,se lIo deve essere lIo. Seinoltre lIo posto perch posto, tutto ci che posto nellIo posto perch posto; e se solo A qualcosa di posto nellIo,allora esso posto, se posto; e si risposto anche alla

    seconda domanda.16

    16 Nemlich der Satz : A=A gilt ursprnglichnur vom Ich; er ist von demSatze der Wissenschaftslehre Ich bin Ich, abgezogen; aller Gehalt also,

    worauf er anwendbar seyn soll, mu im Ich liegen, und unter ihmenthalten seyn. Kein A also kann etwas anders seyn, als ein im Ich

    42

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    43/188

    www.europhilosophie.eu

    Una volta stabilito che tutto posto nellIo e che laproposizione logica A=A ha valore in quanto anche A posto

    nellIo, decretando in maniera, se vogliamo funzionale ma definitiva,la superiorit della dottrina della scienza sulla logica, possiamo oraaffrontare la complessa dialettica della teoria dei princpi nellaGrundlage.

    4 Limpostazione logica nella presentazionedella teoria dei principi e il possibile discorso

    sullessere

    Nella sezione intitolata Princpi dellintera dottrina dellascienza (Grudstze der gesamten Wissenschaftslehre) vengonotrattati in maniera articolata i temi anticipati sia in Ueber den Begriffche nella Rezension des Aenesidemus. Essi ci servono acomprendere la dimensione del primo principio, assolutamenteincondizionato, che impossibile da dimostrare o da determinare in

    quanto non compare e non pu comparire tra le determinazioni dellanostra coscienza, ma sta a fondamento di questa e la rendepossibile17.

    gesetztes, und nun hiesse der satz so : Was im Ich gesetzt ist, ist gesetzt;ist A im Ich gesetzt, so ist es gesetzt, (in so fern es nemlich gesetzt ist,als mglich, wirklich oder nothwendig) und so ist unwidersprechlichwahr, wen das Ich Ich seyn soll. Ist ferner das Ich gesetzt, weil esgesetzt ist, so ist alles, was im Ich gesetzt ist, gesetzt, weil es gesetzt ist;und wenn nur A etwas im Ich gesetztes ist, so ist gesetzt, wenn es gesetztist, und die zweite Frage ist auch beantwortet (Ibidem, p. 140 (114)).

    17 Beweisen, oder bestimmten lt er sich nicht, wenn er absolut ersterGrundsatz sein soll. Er soll diejenigeTathandlungausdrcken; die unterden empirischen Bestimmungen unsers Bewutseins nicht vorkommt,noch vorkommen kann, sondern vielmehr allem Bewutseins zumGrunde liegt, und allein es mglich macht(J . G. FICHTE, Grundlage der

    gesamten Wissenschaftslehre,GA I/2, pp. 173-463; tr. it. Fondamentodellintera dottrina della scienza, in J . G. FICHTE. Scritti sulla dottrina

    43

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    44/188

    www.europhilosophie.eu

    Tale principio non compare tra le determinazioni della nostracoscienza perch un atto (Tathandlung) e non un fatto (Tatsache)

    della coscienza empirica, il quale invece presuppone sempre unpensare ed un pensato, perdendo cos il carattere di originariet chesi pu ascrivere solo allatto, allazione. Per comprendereesattamente che cosa siaquesto atto necessaria una riflessione(Reflexion) su ci che si pu ritenere di esso, e unastrazione(Abstraktion)da tutto ci che non gli appartiene.

    Questa riflessione astraente, mediante la quale tale atto nonpu diventare un fatto della coscienza in quanto non lo in s, utileper comprendere che lo stesso atto si dovrebbe necessariamentepensarecome fondamento di ogni coscienza18.

    importante notare che la veridicit di tale asserzione cercata da Fichte nelle leggi della logica generale, che, bench nonsiano ancora dimostrate come valide, sono tacitamente presuppostecome certe e note, e in seguito saranno dedotte dal principio, laposizione del quale corretta solo a condizione che le stesse leggisiano corrette.

    Dichiarando che questo un circolo inevitabile

    (unwermeidlicher Zirkel)19

    , lautore sta indubbiamente restituendoalla logica un ruolo fondamentale nella comprensione della dottrinadella scienza. Anche se, come vedremo pi avanti, la validit dellalogica strettamente condizionata e determinata dalla posizionedellIo, ovvero del primo principio, senza il quale non possibilenessuna coscienza, nessun pensiero (e dunque neanche la logicasarebbe possibile), allo stesso tempo la dialettica interna alla teoriadei princpi altro non che la rivisitazione dei tre principi della

    logica classica, ovvero identit, noncontraddizione e ragion

    della scienza 1794-1804,a cura di M. Sacchetto, Torino, Utet, 1999, p.151).

    18 Ivi.

    19 Ibidem, pp. 255-256 (152).

    44

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    45/188

    www.europhilosophie.eu

    sufficiente. Dunque la dottrina della scienza, letta al di fuori delladinamica di tale teoria, diventa difficilmente accessibile20.

    Una volta provato il legame inscindibile tra logica e dottrinadella scienza, cerchiamo ora di focalizzare il secondo punto delnostro studio, per provare a chiarire se esista un discorso ontologicoriferito alla dialettica dei principi. necessario chiarire subito, ondeevitare fraintendimenti, che non stiamo parlando di unontologia insenso classico, tradizionale, dove lessere sia inteso come sostanza,ma piuttosto di un discorso sullessere che, pur non tradendo le sueorigini trascendentali, nel suo tentativo di rimanere assoluto eincondizionato, non pu venire confuso con il soggetto, in quanto

    questo sar una determinazione particolare dellessere in questione.Sappiamo bene che questa la parte pi complessa della Grundlage(anche perch lautore non chiarissimo nellesposizione); attraversolinterpretazione di alcuni passi significativi, cercheremo comunquedi spiegare la nostra lettura 'ontologica'.

    Come giustificazione di quanto detto sopra, soffermiamocisubito su un punto cruciale della spiegazione del primo principioassolutamente incondizionato nel contenuto e nella forma. Appurato

    che il fondamento esplicativo di tutti i fatti della coscienza che lIosia posto prima di ogni porre nellIo (dunque che lIo precede edetermina con il suo agire qualsiasi fatto della coscienza)21, si passati in questa maniera da un fatto della coscienza ad un atto :infatti ogni proposizione esprime un giudizio, la facolt del quale un agire dello spirito umano che presuppone come conosciute e certetutte le condizioni della stessa azione tramite lautocoscienzaempirica in vista della riflessione. Vediamo cos come il fondamento

    di questo agire ci che non pu essere fondato su nulla di pielevato, e cio che X=Io sono.

    20 Cfr. R. PAIMANN, Die Logik und das Absolute, Wurzburg, Knigshausen& Neumann, 2006, pp. 33-35.

    21 Es ist demnach Erklrungsgrund aller Tatsachen des empirischenBewutseins, da vor allem Setzen im Ich vorher das Ich selbst gesetztsei (J . G. FICHTE, Grundlage der gesamten Wissenschaftslehre,GA I/2,op. cit., p. 258 (154)).

    45

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    46/188

    www.europhilosophie.eu

    Per chiarezza ricordiamo che la X rappresenta la connessionenecessaria (notwendige Zusammenhang) tra il se e lallora (wenn A

    sei, so A sei) posta assolutamente (schlechthin) e senza alcun motivo(ohne allen Grund), pertanto identificando la X con Io sono, questodiventa la condizione assoluta e necessaria di ogni atto, di ogni puraazione.

    In tal modo il porre dellIo mediante se stesso la sua puraazione. LIo pone se stesso ed in virt di questo puro esemplice porre da se stesso e viceversa : lIo epone il suoessere in virt del suo puro e semplice essere. Esso allostesso modo lagente e il prodotto dellagire, ci che agisce eci che viene prodotto dallagire; azione e atto sono una e lamedesima cosa e perci lIo sono espressione di un atto :ma anche dellunico atto possibile, come deve risultare

    dallintera dottrina della scienza*.22

    In questo passo incontriamo due punti fondamentali per ilnostro discorso; il primo quando lautore afferma che lIo e poneil suo essere in forza del suo puro essere, e il secondo quando dice

    che lo stesso contemporaneamente lagente e il prodottodellazione, ci che agisce e ci che dallazione viene prodotto,pertanto Io sono lespressione di un atto, ma anche dellunico attopossibile, tesi che la dottrina della scienza avr il compito didimostrare.

    22 Also das Setzen des ich durch sich selbst ist die Reine Ttigkeitdesselben. Das ich setz sich selbst,und es ist, vermge dieses bloenSetzens durch sich selbst; und umgekehrt : das Ich ist, und essetztseinSein, vermge seines bloen Seins. Es ist zugleich das Handelnde, unddas Produkt der Handlung; das Ttige, und das, was durch die Ttigkeithervorgebracht wird; Handlung und Tat sind Eins und ebendasselbe; unddaher ist das : Ich bin, Ausdruck einer Tathandlung; aber auch dereinzigen mglichen, wie sich aus der ganze Wissenschaftslehre ergebenmu (Ibidem, p. 259 (155, * la traduzione italiana citata riporta : comela dottrina della scienza dimostrer , preferisco la traduzione letteraria,che tra laltro la stessa riscontrabile nel testo di G. BOFFI, Fichte.Fondamento dellintera dottrina della scienza, Milano, Bompiani, 2003,p. 149)).

    46

  • 7/29/2019 leggere_fichte1

    47/188

    www.europhilosophie.eu

    Per quanto riguarda il primo punto, importane capire checosa intenda Fichte per puro essere. Infatti, essendo la posizione

    dellIo (dunque la proposizione Io sono) assolutamenteincondizionata, parrebbe contraddittorio che lIo ponga il suo esserein virt del suo puro essere, in quanto lIo, una volta posto, ilprodotto dellazione del porre, la quale a sua volta possibilesoltanto grazie allessere che permette tale atto23. Il problema sarebbesolvibile solamente pensando che lIo che si autopone, rappresentatodalla proposizione Io sono Io, s