Corporate Governance Lorenzo Benatti Parma, 18 febbraio 2013.
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Legge sulla Tutela del Risparmio e Corporate Governance
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Legge sulla Tutela del Risparmio e Corporate Governance
OBIETTIVI DELLA SESSIONE
Legge 262/05: esigenze introdotte, responsabilità e puntid’attenzione
Esigenze introdotte dalla Legge 262/05dal punto di vista organizzativo
Il supporto organizzativo Esigenze introdotte dalla Legge 262/05
dal punto di vista operativo Il supporto operativo Il quadro normativo di riferimento Approfondimento sul modello di riferimento Le relazioni fra gli organismi di controllo di Alfa SpA: l’attuale
struttura e un’ipotesi futura
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Esigenze introdotte dalla L. 262/05
A seguito dell’approvazione della Legge n. 262 del 28.12.2005 (art. 154bis T.U.F) le società quotate sono chiamate a soddisfare le seguentiesigenze:
– Procedere alla nomina del “dirigente preposto”– Vigilare affinché il “dirigente preposto” disponga di adeguati poteri e
mezzi per l’esercizio dei compiti attribuitigli– Disegnare ed implementare adeguate procedure amministrative e
contabili– Identificare un modello di riferimento secondo cui valutare
l’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili– Documentarne l’adeguatezza– Documentarne l’effettiva applicazione– Predisporre i flussi informativi verso gli organi di controllo– Definire un modello di manutenzione del sistema di controllo interno
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LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE - Legge 262/05
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Responsabilità introdotte dalla L. 262/05
La L. 262/05 ha, inoltre, introdotto le seguenti principali disposizioni intema di responsabilità del “dirigente preposto”:
– L’art. 154-bis, comma 6 T.U.F. estende le disposizioni che regolanola responsabilità degli amministratori ai “dirigenti preposti”.
– Al dirigente preposto è estesa la responsabilità penale per falsecomunicazioni sociali prevista dall’art. 2621 codice civile, così comemodificato dalla L.262/05 (arresto fino a due anni).
– Tale responsabilità è aggravata qualora la condotta del “dirigentepreposto” cagioni un danno patrimoniale alla società, ai soci o aicreditori (art. 2622, comma 1, reclusione da sei mesi a tre anni).
– La responsabilità del “dirigente preposto” è ulteriormente aggravataqualora le false comunicazioni cagionino un grave nocumento airisparmiatori (art. 2622, comma 4, reclusione da due a sei anni).
La responsabilità del “dirigente preposto” non sostituisce quella deglialtri organi societari ma si cumula ad essa.
LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE - Legge 262/05
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Punti d’attenzione
La L. 262/05 è entrata in vigore dal 12 gennaio 2006. Il Consiglio dei Ministri del 1/12/06 ha emesso un decreto legislativo che
attua la delega della legge 262/05, coordinando e aggiornando il Testounico bancario e il Testo unico delle finanze.
La modifica dello Statuto deve avvenire prima del rinnovo delle carichesociali interessate dalle suddette disposizioni e comunque entro il 30giugno 2007.
Consob dovrà emettere un regolamento che stabilisce il modello diattestazione da utilizzare, relativo all’adeguatezza ed effettiva applicazionedelle procedure amministrative e contabili.
La L. 262/05 non stabilisce esplicitamente i criteri per valutarel’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per lapredisposizione del bilancio d’esercizio/consolidato.
Sono in corso di finalizzazione i tavoli di lavoro promossi daistituzioni/associazioni professionali/di categoria.
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Esigenze introdotte dalla Legge 262/05
Dal punto di vista organizzativo
A seguito dell’approvazione della L.262/05 le società quotate sonochiamate a soddisfare le seguenti esigenze:
– Procedere alla nomina del “dirigente preposto”– Vigilare affinché il “dirigente preposto” disponga di adeguati
poteri e mezzi per l’esercizio dei compiti attribuitigli– Disegnare ed implementare adeguate procedure
amministrative e contabili– Identificare un modello di riferimento secondo cui valutare
l’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili– Documentarne l’adeguatezza– Documentarne l’effettiva applicazione– Predisporre i flussi informativi verso gli organi di controllo– Definire un modello di manutenzione del sistema di controllo
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LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE
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Il supporto organizzativo: le fasi dell’approccio
Obiettivo:Individuare le aree incui è possibile crearesinergie con le strutturedi compliance esistentiAttività:Rilevazione dell’attualemodello di governance,delle funzioni coinvolte,dei relativi ruoli eresponsabilitàIdentificazione dellecomunicazionifinanziarie soggettealle disposizioni dellaL.262/05 e degli attoripreposti alla lorogestioneOutput:Struttura organizzativadi compliance AS IS erelativo modello difunzionamento
Rilevare l’attualestruttura
organizzativa
Identifica-zionedelle alternative
Disegno delmodello di
funzionamento
Definizioneruolo e
responsabilità
Obiettivo:Proporre almanagement delcliente modelli distruttura organizzativaex L.262/05Attività:Confronto con le bestpractices perl’identificazione e lanomina del Dirigentepreposto, il sistema divigilanza del CdAsull’adeguatezza deipoteri e dei mezziattribuiti al Dirigentepreposto, i flussiinformativi interni, …Output:Modelli organizzatividella struttura dicompliance
Obiettivo:Ottimizzazione dellastruttura organizzativadi compliance adottatadall’aziendaAttività:Disegno del modello difunzionamento dellastruttura organizzativaex L.262/05 conl’introduzione delDirigente prepostoOutput:Modello difunzionamentocompliant con laL.262/05 in sinergia conle strutture esistenti
Obiettivo:Individuare il Dirigentepreposto, attribuirgliadeguati poteri emezzi.Attività:Definizione del ruolo edelle responsabilità delDirigente prepostoall’interno dellastruttura organizzativae delle risorsenecessarie persvolgere il propriocompito.Output:Definizione dei poteri edei mezzi attribuiti alDirigente preposto
disegnostruttura
organizzativa
adeguatezzaed efficacia
set upmanutenzione
manutenzioneon going
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Compliance Group
Disegno eimplementazione
procedure
Relazione
Business Units
Referenti delbusiness
Continuoaggiornamento
Business Unit XY
Indirizzo
Internal Audit
Verifica edindirizzo
Compliance
Verifica
Flussoinformativo
Dirigente prepostoComitato per il
Controllo interno
CDA
Il supporto organizzativo:Un esempio di struttura organizzativaLEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE
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Esigenze introdotte dalla Legge 262/05: Dal punto di vista operativo
A seguito dell’approvazione della L.262/05 le società quotate sonochiamate a soddisfare le seguenti esigenze:
– Procedere alla nomina del “dirigente preposto”– Vigilare affinché il “dirigente preposto” disponga di adeguati poteri e
mezzi per l’esercizio dei compiti attribuitigli– Disegnare ed implementare adeguate procedure amministrative e
contabili– Identificare un modello di riferimento secondo cui valutare
l’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili– Documentarne l’adeguatezza– Documentarne l’effettiva applicazione– Predisporre i flussi informativi verso gli organi di controllo– Definire un modello di manutenzione del sistema di controllo interno
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LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE
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Pianificazione RilevazioneValutazione
diadeguatezza
Valutazionedi effettivaapplicazione
RemediationMonitoraggio
delremediation plan
Obiettivo:Identificarel’insieme delleprocedure dasottoporre allaverifica e allavalutazioneAttività:Identificazione delmodello diriferimentoDefinizione dellasoglia di materialitàdei contiIdentificazione dellesocietà significativeai fini dell’analisiIdentificazione deiprocessi rilevantiOutput:Mappatura dei contisui processi
Obiettivo:Valutazione edeventualeintegrazione dellivello diformalizzazione delleattività e dei controlliche impattano sulreporting finanziarioAttività:Analisi delladocumentazioneesistenteIntegrazione delladocumentazioneesistente condescrizione delleattività e dei controllichiaveOutput:Process modeling
Obiettivo:Valutare edocumentarel’adeguatezza delleprocedureamministrativo-contabili rispetto almodello diriferimentoAttività:Identificazione deirischi di nonconformità aipostulati di bilancioIdentificazione edescrizione deicontrolli chiaveValutazionedell’adeguatezzadei controlli rispettoai rischiOutput:Matrice dei rischi edei controlliRemediation plan
Obiettivo:Valutare edocumentarel’effettivaapplicazione delleprocedureamministrativo-contabiliAttività:Definizione delcampione di test daeseguireEsecuzione di testdi concretofunzionamento deicontrolliValutazionedell’effettivaapplicazione delleprocedureOutput:Matrice dei testRemediation plan
Obiettivo:Colmare ledebolezze rilevatenel remediationplanAttività:Disegno eimplementazionedei controllimancati o noneffettivamenteapplicatiOutput:Integrazione delprocess modeling edelle matrici deicontrolli
Obiettivo:Monitorare l’effettivaimplementazione delleraccomandazioniinserite nelremediation planAttività:Disegno del piano dimonitoraggiodell’implementazioneAssistenza nelmonitoraggiodell’implementazioneOutput:Piano di lavoro per ilmonitoraggio delremediation plan
disegnostruttura
organizzativa
adeguatezzaed efficacia
set upmanutenzione
manutenzioneon going
LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE
Il supporto operativo: le fasi dell’approccio
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Il quadro normativo di riferimento Dal quadro normativo attinente al tema della corporate governance si evince sia
un costante aumento della rilevanza assegnata ai sistemi di controllo interno, siala definizione di precise responsabilità in capo alle società, al management e agliorgani di controllo sull’adeguatezza dello stesso.
I principali riferimenti normativi, oltre alla legge 262/05 (adeguata sulla base deldecreto legislativo emesso dal Consiglio dei Ministri del 1/12/06) sono:
• Riforma del diritto societario
• Istruzioni Banca d’Italia in materia di vigilanza
• Codice di Autodisciplina emanato da Borsa Italiana S.p.A
• D. Lgs. 231/01 (e successive evoluzioni)
• Linee Guida di Confindustria per la costruzione dei modelli di organizzazione,gestione e controllo ex D. Lgs. n. 231/2001
• Sarbanes-Oxley Act, 2002
• Circolare ISVAP del 30 dicembre 2005 (Disposizioni in materia di sistema deicontrolli interni e gestione dei rischi)
LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE –
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Art. 124-bis T.U.F.
1. Le società di cui al presente capo diffondono annualmente, neitermini e con le modalità stabiliti dalla Consob, informazionisull’adesione a codici di comportamento promossi da società digestione dei mercati regolamentati o da associazioni di categoriadegli operatori e sull’osservanza degli impegni a ciò conseguenti,motivando le ragioni dell’eventuale inadempimento.
Estratti dalla Legge n. 262 del 28.12.2005Informazioni sull’adesione a codici di comportamento
LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE – il quadro normativodi riferimento
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Art. 154-bis T.U.F.
1. Lo statuto prevede i requisiti di professionalità e le modalità di nomina diun dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari,previo parere obbligatorio dell’organo di controllo. (…)
4. Il consiglio d’amministrazione vigila affinché il dirigente preposto allaredazione dei documenti contabili societari disponga di adeguati poteri emezzi per l’esercizio dei compiti a lui attribuiti (…)
6. Le disposizioni che regolano la responsabilità degli amministratori siapplicano anche ai dirigenti preposti alla redazione dei documenticontabili societari (…)
Estratti dalla Legge n. 262 del 28.12.2005Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
Nomina, poteri e responsabilità (1/2)
LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE – il quadro normativodi riferimento
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Estratti dalla Legge n. 262 del 28.12.2005Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
Nomina, poteri e responsabilità (2/2)
Figura obbligatoria per le sole SpA quotate Le modalità di nomina sono rimesse allo statuto, con parere
obbligatorio ma (almeno stando al tenore della legge) nonvincolante da parte del Collegio Sindacale.
Previsti requisiti di professionalità (statutari) e di onorabilità (exlege).
LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE – il quadro normativodi riferimento
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Art. 154-bis T.U.F.
2. Gli atti e le comunicazioni della società diffusi al mercato, erelativi all’informativa contabile anche infrannuale della stessasocietà, sono accompagnati da una dichiarazione scritta deldirigente preposto alla redazione dei documenti contabilisocietari, che ne attestano la corrispondenza alle risultanzedocumentali, ai libri e alle scritture contabili.
Estratti dalla Legge n. 262 del 28.12.2005Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
Dichiarazione di corrispondenza al “vero””
LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE – il quadro normativodi riferimento
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Art. 154-bis T.U.F.
3. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societaripredispone adeguate procedure amministrative e contabili per laformazione del bilancio di esercizio e, ove previsto, del bilancioconsolidato nonché di ogni altra comunicazione di caratterefinanziario.
Estratti dalla Legge n. 262 del 28.12.2005Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societariPredisposizione di adeguate procedure amministrative e contabili
LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE – il quadro normativodi riferimento
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Art. 154-bis T.U.F.
5. Gli organi amministrativi delegati e il dirigente preposto alla redazionedei documenti contabili societari attestano con apposita relazione,allegata al bilancio di esercizio, alla relazione semestrale, e, oveprevisto, al bilancio consolidato, l’adeguatezza e l’effettiva applicazionedelle procedure di cui al comma 3 nel corso del periodo cui si riferisconoi documenti, nonché la corrispondenza di questi alle risultanze dei libri edelle scritture contabili e la loro idoneità a fornire una rappresentazioneveritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziariadell’emittente e dell’insieme delle imprese incluse nel consolidamento.L’attestazione è resa secondo il modello stabilito con regolamento dallaConsob.
Estratti dalla Legge n. 262 del 28.12.2005Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societariRelazione di adeguatezza e di effettiva applicazione delle procedure
LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE – il quadro normativodi riferimento
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Art. 149 T.U.F.1. Il collegio sindacale vigila:
• (…)• sull’adeguatezza della struttura organizzativa della società per
gli aspetti di competenza, del sistema di controllo interno e delsistema amministrativo contabile
• sull’affidabilità di quest’ultimo nel rappresentare correttamente ifatti di gestione
• sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governosocietario previste da codici di comportamento
• (…)
Estratti dalla Legge n. 262 del 28.12.2005Doveri di vigilanza degli organi di controllo - Collegio Sindacale
LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE – il quadro normativodi riferimento
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Art. 181 T.U.F. (estratto)
Per informazione privilegiata si intende un’informazione di caratterepreciso che, se resa pubblica, potrebbe influire in modo sensibile suiprezzi di strumenti finanziari (che presumibilmente un investitoreragionevole utilizzerebbe come uno degli elementi su cui fondare leproprie decisioni di investimento).
Art. 187- quinquies (Responsabilità dell’ente)4. In relazione agli illeciti di cui (…) si applicano, in quanto compatibili,gli articoli 6, 7, 8 e 12 del decreto legislativo 8 giungo 2001, n. 231.
Estratti dal D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998,TUFAbuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato
LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO E CORPORATE GOVERNANCE – il quadro normativodi riferimento
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APPROFONDIMENTO SULMODELLO DI RIFERIMENTO
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CoSOCoSO ReportReport –– Internal Controls FrameworkInternal Controls Framework Nei primi anni Novanta, su incarico del Committee of Sponsoring Organizations of
the Treadway Commission (“CoSO”, che include le più prestigiose associazioniprofessionali d’America), la Coopers & Lybrand (oggi PricewaterhouseCoopers)ha elaborato un modello innovativo di sistema di controllo interno delle imprese,fornendo a tutte le parti interessate un comune concetto di controllo. Il testoconclusivo, denominato in forma abbreviata CoSO Report – Internal ControlIntegrated Framework, ha ottenuto un grande successo diventando un modellocomune di riferimento.
Il PCAOB (Public Accounting Oversight Board), un’agenzia di supervisione e diregolamentazione delle attività di revisione contabile costituita dalla SOX sotto laguida della Securities and Exchange Commission (SEC), quale standard diriferimento per la valutazione dell’efficacia dei processi ICOFR (Internal ControlOver Financial Reporting), ha assunto il framework COSO IC.
La Coopers & Lybrand Italia (oggi PricewaterhouseCoopers), ritenendo che ilmodello di controllo elaborato e sperimentato con successo dai colleghistatunitensi potesse costituire un utile punto di riferimento anche per le aziendeitaliane, ha promosso il “Progetto Corporate Governance per l’Italia”, adattando ilCoSO Report alla realtà italiana.
APPROFONDIMENTO SUL MODELLO DI RIFERIMENTO
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Componenti del COSO ICComponenti del COSO IC
Control Activities
Policy, procedure e attività voltea garantire che le indicazioni delmanagement siano eseguite.
I controlli rappresentano unagamma di attività che spazia dacontrolli autorizzativi asegregazione delle funzioni, daverifiche e riconciliazioni aicontrolli sugli asset aziendali.
Control Activities
Policy, procedure e attività voltea garantire che le indicazioni delmanagement siano eseguite.
I controlli rappresentano unagamma di attività che spazia dacontrolli autorizzativi asegregazione delle funzioni, daverifiche e riconciliazioni aicontrolli sugli asset aziendali.
Monitoring
Valutazione del sistema dicontrollo nel tempo.
Mix di valutazioni specifiche econtrollo continuativo.
Attività di verifica e supervisionedel management.
Attività di Internal Audit.
Monitoring
Valutazione del sistema dicontrollo nel tempo.
Mix di valutazioni specifiche econtrollo continuativo.
Attività di verifica e supervisionedel management.
Attività di Internal Audit.
Control Environment
Definisce la cultura aziendaleinfluenzando la consapevolezzadegli individui.
Include fattori quali integrità,etica, competenza, autorità,responsabilità, coerenza.
Costituisce le fondamenta per glialtri elementi del sistema dicontrollo.
Control Environment
Definisce la cultura aziendaleinfluenzando la consapevolezzadegli individui.
Include fattori quali integrità,etica, competenza, autorità,responsabilità, coerenza.
Costituisce le fondamenta per glialtri elementi del sistema dicontrollo.
Information and Communication
Le informazioni rilevanti sonoidentificate, catturate ecomunicate con tempismo.
Accesso ad informazioni interneed esterne per benchmarking.
Flusso informativo che consenteefficacia dei controlli dalladefinizione delle responsabilitàalla sintesi dei punti di debolezzaper il management.
Information and Communication
Le informazioni rilevanti sonoidentificate, catturate ecomunicate con tempismo.
Accesso ad informazioni interneed esterne per benchmarking.
Flusso informativo che consenteefficacia dei controlli dalladefinizione delle responsabilitàalla sintesi dei punti di debolezzaper il management.
Risk Assessment
Rappresenta la capacità diidentificare ed analizzare i rischiche si interpongono alraggiungimento degli obiettiviaziendali.
Costituisce la base perdeterminare le qualità delsistema di controllo e le attività diverifica da compiere sullo stesso.
Risk Assessment
Rappresenta la capacità diidentificare ed analizzare i rischiche si interpongono alraggiungimento degli obiettiviaziendali.
Costituisce la base perdeterminare le qualità delsistema di controllo e le attività diverifica da compiere sullo stesso.
Tutte e cinque le componentidevono coesistere affinché il sistema di controllo sia efficace
APPROFONDIMENTO SUL MODELLO DI RIFERIMENTO
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LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DICONTROLLO DI ALFA SPA
Indice
1. Le relazioni fra gli organismi di controllo di Alfa SpA:l’attuale struttura
2. Le relazioni fra gli organismi di controllo di Alfa SpA:un’ipotesi futura
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DIALFA SPA
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Attuale struttura e relazioni degli organismi di controllo
Collegio Sindacale
Consiglio d’Amministrazione(CdA)
Preposto Controllo Interno(Prep. CI)
• Nomina erevoca ilPrep. CI
Organismo di Vigilanza(OdV)
Comitato di Controllo Interno(CCI)
• Coordinano leproprie attività Società di Revisione
• CCI e Società di Revisionevalutano l’adeguatezza el’omogeneità dei Principi Contabiliadottati
• CCI valuta il Piano di Lavoro diRevisione
Internal Audit(IA)
• Predispongono ilPiano di lavoro Audit
• Si consultanoreciprocamente
- IA• Predispone le relazioni
periodiche previste dalPiano di lavoro di Audit epresentazione al CCI
• Scambia periodicamenteinformazioni
- CCI• Analizza l ’attività dell’IA• Valuta il Piano di
lavoro preparato dalPrep. CI e IA
• Si consulta con l’IA
- CdA• Costituisce il Comitato di Controllo
Interno e assegna compiti in relazioneall’intervento della Società di RevisioneContabile
- CCI• Riferisce al CdA almeno semestralmente
sull’attività svolta e sull’adeguatezza delsistema di controllo interno
• Informa il CdA sui fatti rilevanti e sulleiniziative assunte in materia di controlli
• Si Incontranoperiodicamenteper adempimenti231
Comitato di RiskAssessmenti
• OdV relazionaperiodicamente ilCdA e l’AD
• CdA nomina imembridell’OdV
• Il Prep. CI riporta al Collegio
• Il Coll. Sindacale richiede delle verifiche
• L’IA fornisce l’esito delle verifiche
• Cooperazione continua tra idue organi
• Coll. Sind. verificaindipendenza Soc. Rev.
• Si consultano reciprocamente• Il Prep. CI relaziona sul proprio
’operato
• IA Fornisceinformazioniperiodiche
• Interagiscono perindividuare i rischida considerare nelladefinizione del Pianodi Audit
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – l’attuale struttura
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Attuale posizione nella struttura aziendale degli organismi di controllo
Preposto ContolloInterno
(Dirett. DLS)
Comitato per ilControllo Interno
Organismo diVigilanza ex l.
231/01
CollegioSindacale
Società diRevisione
Comitato di RiskAssesment
Alfa SpAS.p.A
CdA
Management
Internal Audit
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – l’attuale struttura
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Prossime evoluzioni pianificate da Alfa SpAProssime evoluzioni pianificate da Alfa SpA
Posizionamento della funzione Internal Audit in staff al Presidente.Nomina di un Amministratore esecutivo incaricato di sovrintendere alla
funzionalità del sistema di controllo interno come richiesto dal codice diAutodisciplina di Borsa Italiana (marzo 2006).
Nomina di un nuovo Preposto al Controllo Interno.
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – l’attuale struttura
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La figura aziendale che può adempiere al ruolo di “Dirigente preposto” è lafigura del CFO.
L’art. 154 bis stabilisce anche che: “Il consiglio d’amministrazione vigila affinché il dirigente preposto alla
redazione dei documenti contabili societari disponga di adeguati poteri emezzi per l’esercizio dei compiti a lui attribuiti ai sensi del presentearticolo, nonché sul rispetto effettivo delle procedure amministrative econtabili”.
Pertanto è necessario dare delle risorse al Dirigente preposto per poteradempiere al proprio incarico. Nella fattispecie si possono identificare i treseguenti attori:
Il CFO (Dirigente preposto);
Il Gruppo di Compliance;
I Process Owner.
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – un’ipotesi futura
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
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Dichiara la corrispondenza delle informazioni economiche, patrimoniali efinanziarie al mercato con la documentazione di supporto, con i libri e le scritturecontabili.
Predispone adeguate procedure amministrative e contabili per la formazione delbilancio di esercizio e del bilancio consolidato nonché di ogni altracomunicazione di carattere finanziario.
Attesta l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure, e lacorrispondenza dei dati ai libri e alle scritture contabili al fine di fornire unarappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica efinanziaria nei bilanci. [formato CONSOB].
E’ lo sponsor, supportato dal CdA, del sistema relativo alla legge 262/05. Incide significativamente sulle decisioni relative all’organizzazione delle
procedure amministrative e contabili. Si assicura che i process owner di tali procedure siano chiaramente definiti per i
processi rilevanti e che siano informati sul loro ruolo. Valida l’ambito d’intervento.
CFO(Dirigente preposto)
I principali ruoli degli attori coinvolti sono:
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – un’ipotesi futura
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
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VIA CONTINUATIVA (“business as usual”) E’ il principale contatto per i process owner e per il CFO. Aggiorna il sistema sulla base di evoluzioni normative.Mantiene ed aggiorna, sulla base degli input dei process owner, la
documentazione dei processi, controlli, procedure, test, ecc. Testa periodicamente che i controlli e le procedure amministrative contabili siano
funzionanti. Prepara e monitora piani d’azione per rimediare ad eventuali debolezze del
sistema.
FASE INIZIALE DI START UP Supporta il CFO nel disegnare ed implementare adeguate procedure
amministrative e contabili.Da gli elementi al CFO per valutare l’adeguatezza ed effettiva applicazione delle
procedure definendo le aree di rischio prioritarie. Stabilisce con il CFO delle procedure per gestire in via continuativa il sistema
legato alla legge 262/05.
Gruppo diCompliance
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – un’ipotesi futura
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
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Si assicura che i controlli e le procedure amministrative e contabili che siriferiscono alla propria area o funzione aziendale siano implementati efunzionanti.
Partecipa al processo di risk assessment per quanto riguarda la propria area ofunzione aziendale.
Comunica al Gruppo di Compliance eventuali modifiche nei propri processi osistemi di controllo.
Valida i documenti, predisposti dal Gruppo di Compliance, relativi alla propriaarea o funzione.
Nomina, se opportuno, all’interno della propria struttura un referente percoordinarsi con il Gruppo di Compliance.
BusinessOwner
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – un’ipotesi futura
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
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Disegno,implementazionee manutenzione
procedure
Referente l. 262(o Compliance Officer)
Verifica edindirizzo
Internal Audit
Process Owner(generalmente i responsabili diuna BU o direzione/funzione
aziendale)
Risk assessment,controllo del proprio
processo ecomunicazione di
aggiornamenti
Attestazione insieme adirettore generale od
organi amm.vi delegati
CFO
flussoinformativo
indirizzo
Supporto esterno
Relazione
verificacompliance
Gruppo di compliance
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societariLE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – un’ipotesi futura
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Il Codice di Autodisciplina emesso dal Comitato per la Corporate Governancedi Borsa Italiana (si veda cap. 8.C.5) indica le funzioni che devono esserericoperte dall’Amministratore esecutivo incaricato di sovrintendere allafunzionalità del SCI.
Il Codice di Autodisciplina suggerisce che tale ruolo sia ricoperto da uno degliAmministratori Delegati.
Le sue principali funzioni sono:
cura l’identificazione dei principali rischi aziendali e li sottoponeperiodicamente all’esame del consiglio di amministrazione;
da esecuzione alle linee di indirizzo definite dal consiglio di amministrazione,provvedendo alla progettazione, realizzazione e gestione del sistema dicontrollo interno, verificandone costantemente l’adeguatezza complessiva,l’efficacia e l’efficienza;
propone al consiglio di amministrazione la nomina, la revoca e laremunerazione di uno o più preposti al controllo interno.
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – un’ipotesi futura
L’Amministratore esecutivo incaricato di sovrintendere alla funzionalitàdel Sistema di Controllo Interno (SCI) (1/2)
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Alfa SpA ha pianificato tra le proprie attività la nomina di un amministratoreincaricato di sovrintendere il SCI.
Sulla base dell’attuale struttura e sui compiti di tale amministratore ci siaspetta una interazione, oltre che con il CdA, principalmente con dueorganismi:
Comitato di Risk Assessment, per quanto riguarda l’identificazione deiprincipali rischi aziendali (coinvolgendo anche la funzione di riskmanagement);
Il Comitato per il Controllo Interno per quanto riguarda la verificacostante dell’adeguatezza complessiva, l’efficacia e l’efficienza del SCI(coinvolgendo, ove necessario Internal Audit / Preposto al ControlloInterno).
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – un’ipotesi futura
L’Amministratore esecutivo incaricato di sovrintendere alla funzionalitàdel Sistema di Controllo Interno (SCI) (2/2)
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Il Codice di Autodisciplina emesso dal Comitato per la CorporateGovernance di Borsa Italiana (si vedano cap. 8.C.6 e 8.C.7) delinea lecaratteristiche del Preposto al Controllo Interno, in sintesi:
ha in gestione il monitoraggio del sistema di controllo interno;
è dotato di mezzi idonei;
non è responsabile e non dipende gerarchicamente da alcunresponsabile di aree operative;
riferisce del proprio operato agli Amministratori Delegati, nonché alComitato per il Controllo Interno ed ai Sindaci.
L’Internal Audit opera nell’ambito del SCI ed è dotato di poteri e strumentiidonei per svolgere la propria attività soddisfacendo i requisiti diprofessionalità ed indipendenza. In base al Codice di Autodisciplina ilpreposto al controllo interno si identifica, di regola, con il responsabiledella funzione Internal Audit (8.C.7).
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – un’ipotesi futura
Il preposto al controllo interno e l’Internal Audit (1/2)
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Tra le ipotesi di modifiche organizzative diAlfa SpA vi è il posizionamento dellafunzione Internal Audit in staff alPresidente. Tale modifica garantirebbeun’indipendenza gerarchica dell’InternalAudit rispetto ai responsabili delle areesottoposte al controllo, a qualunquelivello, compresa la direzione massimadel gruppo aziendale.
Potrebbe risultare efficiente, così comesuggerito dal Codice di Autodisciplina,unificare la figura del responsabiledell’Internal Audit con il Preposto alControllo Interno.
Il responsabile dell’Internal Audit, permantenere la propria indipendenza, nondovrebbe avere funzioni operativegestionali o in conflitto di competenze,deleghe e responsabilità.
Il preposto al controllo interno e l’Internal Audit (2/2)
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – un’ipotesi futura
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Sintetizzando i principali requisiti dell’Organismo di Vigilanza (OdV) sono:
Autonomia ed indipendenza;
Professionalità;
Continuità d’azione;
L’attuale struttura dell’OdV di Alfa SpA include i due membri dell’Comitatoper il Controllo Interno ed il Preposto al Controllo Interno. Nell’ipotesi dicoincidenza tra Internal Audit e Preposto al Controllo Interno, riteniamoche l’attuale struttura presenti dei benefici di efficienza ed aderenza aiprincipali requisiti elencati sopra, infatti la figura dell’Internal Audit puògarantire maggiore continuità d’azione rispetto ad un amministratore nonesecutivo.
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – un’ipotesi futura
L’organismo di Vigilanza e il Comitato per il controllo Interno
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Ref. L. 262/05
CdA
Internal Audit&
Preposto Controllo Interno
Amm.re esecutivosovrintendente SCI
• Nomina eRevoca delPreposto alCI
- CdA individua l’Amm.re esecutivo- Amm.re esecutivo
• identifica rischi aziendali e licomunica al CdA
• esegue linee guida date dal CdA• propone al CdA nomina e revoca
del Preposto al CI
Organismo di Vigilanza
Comitato di Controllo Interno
Collegio Sindacale
• Coordinano leproprie attività Società di Revisione
IA & Prep. CI• Predispone le relazioni
periodiche previste dal Pianodi lavoro di Audit epresentazione al CCI
• Relaziona sull’operato• Si consultano reciprocamente• Supporta il Dirigente Preposto
nell’attestazione
CCI• Analizza l’attività dell’ IA• Valuta il Piano di lavoro
preparato da IA & Prepostoal CI
- CdA• Costituisce del Comitatio di Controllo
Interno e assegna compiti in relazionealla Revisione
- CCI• Riferisce al CdA almeno semestralmente
sull ’attività svolta e sull’adeguatezza delsistema di controllo interno
• Informa il CdA sui fatti rilevanti e sulleiniziative assunte in materia di controlli
• Si Incontranoperiodicamenteper adempimenti231
Comitato RiskAssesment
• Interagiscono perindividuare i rischida considerare nelladefinizione del Pianodi Audit
• OdV relazionaperiodicamente il CdA e l’AD
• CdA nomina imembridell’OdV
• Fornisceinformazioniperiodiche
• Il Preposto al CI riporta al Collegio• Il Coll. Sindacale richiede delle verifiche• L’IA fornisce l’esito delle verifiche
DirigentePreposto
• CCI e Società di Revisionevalutano l’adeguatezza el’omogeneità dei Principi Contabiliadottati
• CCI valuta il Piano di Lavoro diRevisione
• Cooperazione continua trai due organi
• Coll. Sind. verificaindipendenza Soc. Rev.
LE RELAZIONI FRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO DI ALFA SPA – un’ipotesi futura
Sintesi di un’ipotesi complessiva di struttura degli organismi dicontrollo