L’educazione per l’intero arco della vita

Un obiettivo primario per il futuro dell’Italia

Lungo l’arco della vita

L’educazione degli adulti nella sua accezione più larga non può che consistere nell’approccio rivolto all’educazione per tutto l’arco della vita (lifelong learning), un approccio che individua nella persona la principale risorsa della società della conoscenza e che deve accompagnare la persona lungo tutta la vita, non finalizzato esclusivamente al lavoro, ma in grado di saldare cittadinanza attiva, occupabilità, integrazione sociale e autorealizzazione. (Consiglio Europeo di Lisbona 2000 – Memorandum sull’istruzione e sulla formazione permanente della Commissione Europea 2000).

Emergenza alfabetica

Ricerca internazionale ALL sulle competenze degli adulti

Italia: solo il 20% della popolazione adulta raggiunge o supera il livello 3 (capacità di rispondere efficacemente alle esigenze di vita e di lavoro del mondo attualeRischio alfabetico: interessa anche persone in possesso di diploma di scuola secondaria.

Deficit formativo Italia

Popolazione con diploma25-64: 44% (media ocse 65)25-34: 60% (media ocse 75)20-24: 73% (media UE 77)

Competenze di base (indagine Ocse-Pisa): livelli insufficienti tra i più elevatiSuccesso scolastico dipende fortemente da provenienza socio-culturale familiareAdulti in formazione: 4,6%

Il deficit di formazione continua

lavoratori in formazione: 20% contro 40% media europeaimprese che realizzano attività formative: 24% contro 62% media europea55% spese per formazione in imprese con più di 250 addettinel 2004 il 4,5% degli occupati ha fatto un corso di formazione (38% laureati, 1,9% licenza media)

Se decide solo il mercato …

indagine Isfol del 2003 su domanda e offerta nel LLL:

” tutte le tipologia di offerta, anche quelle promosse e/o gestite dal pubblico tendono a curvarsi sulla domanda del più forte,

più consapevole, più capace di individuare i propri bisogni professionali e personali,meglio in grado di informarsi, orientarsi,

scegliere”.

Eppur si muove …

In Italia nell’ultimo decennio Centri territoriali permanenti (CTP) nel 2003/04 hanno accolto quasi 470.000 corsisti (26% stranieri)56.852 studenti adulti hanno frequentato i corsi serali finalizzati all’acquisizione del diploma (2002/03)741 sedi di università popolari o della terza età, con 180.000 iscritti nel 2000/01Fondi interprofessionali: 500.000 lavoratori nel 2006corsi d’inglese, informatica, multimedialità, musica, arte crescono ovunque organizzati dai più diversi soggetti

Lisbona è ancora lontana

Conoscenza: fattore essenziale per competitività e coesione socialeObiettivi da raggiungere entro il 2010

85% diplomatidispersione inferiore al 10%laureati in mat-sc-tec: + 15%12,5% adulti in formazione3% PIL per ricerca30% nidi

Se prevale la logica del mercato …

Penalizzazione domanda debole (drop out, lavoratori anziani, migranti, anziani over 65, persone con competenze di base deboli)Prevalgono i bisogni formativi dei soggetti più forti (occupati, livelli di scolarizzazione medio-alta, …): capacità di analisi fabbisogno formativo, di informazione/orientamento/sceltaSovrapposizioni, sprechi, frammentazione…Omologazione offerta (corsi brevi di preparazione di base, mancano azioni di sostegno)

Investire nell’educazione degli adulti

Raggiungere gli obiettivi di Lisbona: sforzo straordinario (dagli attuali 2 milioni di adulti in formazione ad almeno 4 milioni nel 2010)Assunzione di responsabilità di tutti gli attori:

scuoleuniversitàimpreseassociazioni educative e culturali centri di formazione pubblici e privatiinfrastrutture culturali

Regia pubblica: indirizzo e promozione

Per un sistema nazionale

Definizione di standard nazionali livelli di competenza da raggiungerequalità delle prestazioni e dei servizi;livelli formativi dei docentistandard accreditamento

Per un sistema territoriale

Oltre la separatezza e la sovrapposizione tra le diverse iniziativeRegia pubblica

evitare che tutte le offerte inseguano la domanda più visibile e gestibileinformazione, orientamento, coordinamento, interazionecorreggere asimmetria tra domanda (singola) e offerta (organizzata) al centro i bisogni dei soggetti

Legge nazionale - finalità

Crescita culturale dell’insieme della popolazioneRecuperare il ritardo formativo rispetto agli obiettivi di LisbonaAccrescere il numero dei diplomatiRidurre l’analfabetismo e contrastare l’analfabetismo di ritornoRidurre il divario nord-sud

Legge nazionale - diritti

Rimozione degli ostacoli di natura economica e di tempo (incentivi, detrazioni fiscali, banca del tempo, orario di lavoro, permessi retribuiti, …)Informazione e scelta consapevole (ruolo di operatori eda, servizi per impiego in rete con CTP, bilancio competenze, orientamento, …)Certificazione delle competenze

Legge nazionale –potenziamento offerta formale

Rafforzare ruolo e specificità dei CTP: Percorsi per il titolo di studio, alfabetizzazionefunzionale e culturale, analisi dei fabbisogni formativi individuali, orientamento e tutoraggio Autonomia didattica, gestionale, finanziariaNorme specifiche per iscrizioni, organici, orari, accesso all’insegnamento e orario di lavoro

Aprire le sedi formative a tutte le forme di educazione degli adulti e formazione continua (scuole, università, formazione professionale)

Legge nazionale – valorizzazione offerta non formale

Università popolari, associazioni (volontariato, promozione cult. e soc., sindacati, …)Crediti formativi, accreditamenti, registrazione in albo locale, agevolazioni fiscali

Legge nazionale – valorizzazione apprendimento informale

Conferenze, seminari, turismo culturale, …Servizi, spazi pubblici, …Assicurare informazioneCertificazione delle competenze

Legge nazionale - governance

Accordo Governo Regioni Enti Locali del marzo 2000Piano Nazionale (promozione) e Comitato Nazionale (indirizzo, coordinamento, monitoraggio)Conferenza Locale (scuole, università, centri fp, associazioni, rappresentanze sociali, …)

Valutare offerta formativa in relazione a domanda e esigenze territorioElaborare indirizzi e definire priorità

Certezza finanziamenti e apertura a tutti i soggetti

Legge nazionale – standard di qualità

Criteri di accreditamento e valutazione Parametri quantitativi e qualitativi

Metodologia (centralità apprendimento)Competenze personale (non solo d’aula, tutoraggio, orientamento, …)

Politiche rivolte al personale

Formazione in ingressoNuovi percorsi professionali (docenti, tutor, animatori territoriali)Processi di riconversione per chi vi vuole accedere ione in servizioTipologie contrattualiSviluppo professionale

Certificare le competenze

sistema nazionale delle competenzeforme di riconoscimento e certificazione delle competenze anche attraverso esperienze non formali e informaliintroduzione di norme che assicurino la mobilità degli individui tra sistemi formativi.

Il sindacato per l’educazione degli adulti

Azione politica nazionalePiattaforme territoriali

governare unitariamente l’insieme delle risorse fondo sociale europeolegge 236/93risorse regionalifondi interprofessionali

individuare le priorità, evitare sovrapposizionisperimentazioni e progetti pilota, diffusione buone pratiche

Piattaforme contrattualiconnettere i percorsi formativi allo sviluppo dell’inquadramento e del salariogarantire il diritto alla formazione (permessi, orari, congedi formativi, …)

Ammortizzatori sociali basati sulla formazione per inserimento ereinserimento lavorativo

Percorso politico

Convegni nazionali entro 2006Presentazione del disegno di leggeIniziative di approfondimentoPromozione di sperimentazioni e progetti pilota

Formazione permanente e formazione iniziale

L’accesso alla formazione permanente è direttamente proporzionale al livello culturale di cui già si disponeLa propensione e la disponibilità a continuare ad apprendere dipende dall’esito della formazione inizialeOccorrono modelli scolastici unitari e inclusiviNon servono percorsi professionali esclusivamente finalizzati al lavoro, né una formazione professionale rigida e settoriale

Fondi interprofessionali

Strumento per potenziare la formazione continuaProgrammazione unitaria e coerente delle iniziative

utilizzo integrato delle risorse per la formazione (leggi nazionali, fondi comunitari, fondi interprofessionali)strumenti: Osservatorio Nazionale, sedi di confronto

Risorse e accordi

Due i nuovi Decreti predisposti dal Ministero del Lavoro, in seguito a un lungo confronto con le parti sociali, che assegnano alle Regioni e Province Autonome ingenti risorse per la formazione dei lavoratori. Sono previsti bandi regionali a seguito di accordi con le parti sociali e l’utilizzo del 5% delle risorse per interventi di informazione. Le risorse previste da questi due provvedimenti, unitamente alle quelle gestite dai Fondi interprofessionali per la formazione continua, consentirebbero di attivare, nell’arco di un anno, interventi formativi per circa 500.000 lavoratori. Inoltre, grazie alle procedure di confronto con le parti sociali previste, consentiranno di sperimentare per la prima volta il modello di confronto con le Regioni, che abbiamo previsto nell’Accordo tecnico tra Regioni, Parti Sociali e Ministero del Lavoro del marzo scorso.

FONDI INTERPROFESSIONALIRaggiunto il 15 marzo scorso un accordo tecnico tra le Parti Sociali, il Ministero del Lavoro e la Conferenza delle Regioni sui Fondi Interprofessionali. Dopo le elezioni del 9 – 10 aprile andrà all’approvazione della Conferenza Stato-Regioni. L’accordo mira a realizzare una programmazione integrata di tutte le risorse per la formazione continua dei lavoratori e una conseguente convergenza dei soggetti pubblici e privati nell’ambito di strategie territoriali di sviluppo. A questo fine si prevede il potenziamento dell’Osservatorio Nazionale sulla Formazione Continua attraverso l’attivazione di un Tavolo tecnico di coordinamento con l’obiettivo di individuare modalità che raccordino le scelte dei singoli Fondi con la programmazione regionale. Inoltre, le parti si impegnano a rivedere gli attuali sistemi diaccreditamento per migliorare la trasparenza e la qualità dell’offerta formativa.

Apertura delle scuole in orario extrascolastico (comma 5)Un decreto ministeriale definirà criteri e parametri per l’attribuzione di risorse finalizzate a favorire iniziative delle scuole di ampliamento dell’offerta formativa anche in orario extrascolastico. L’obiettivo è l’utilizzazione delle strutture scolastiche per attività educative e sociali in relazione alle esigenze del territorio.

Riorganizzazione dell’istruzione e formazione tecnica superiore (comma 8)Sarà riorganizzato il sistema IFTS con l’obiettivo di potenziarlo come percorso alternativo a quello universitario e di valorizzare la filiera tecnico scientifica in relazione alle esigenze del sistema produttivo.Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (comma 9)Gli attuali centri territoriali permanenti (CTP) sono riorganizzati attraverso la costituzione di Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, in cui sono inseriti anche i corsi serali, dotati di autonomia amministrativa, organizzativa e didattica. L’obiettivo è di rilanciare e potenziare le iniziative di istruzione ed educazione degli adulti, superando l’attuale situazione di frammentarietà e scarso coordinamento. Occorre evitare che la positiva attribuzione dell’autonomia ai centri provinciali limiti la necessaria diffusione sul territorio degli attuali CTP, che corrisponde all’esigenza di rendere fruibile l’accesso ai corsi per una popolazione particolarmente debole, anche sul versante della mobilità territoriale. Così come va conservata la pluralità e la ricchezza delle diverse tipologie di offerta formativa dei CTP, non unicamente legata all’acquisizione di un titolo di studio.