Le Terrazze: un quartiere L tranquillo. O no? 2 3 4 6 ... · All’Asteria: storia di Vera, una...

16
ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014 VISITATECI SU WWW.MILANOSUD.IT · INCONTRIAMOCI SU WWW.FACEBOOK.COM GRUPPO MILANOSUD Cascina Campazzo: finalmente partono i lavori 2 Aler: i conti in rosso li pagheranno gli inquilini? 3 Residence Le Terrazze: un degrado lungo 5 anni 4 Abbattuta l’ex Pirelli di via Ripamonti 88: arriva lo Smart City Lab 6 Scuola di via Bocconi: larve nella pastasciutta dei bambini 6 I 43 edifici abbandonati della Zona 5 7 All’Asteria: storia di Vera, una madre di “Plaza de Mayo” 10 L’opera prima di Celeste 13 Agenda degli appuntamenti 15 ALL’INTERNO !"$%" "$’ #$ " %# %’ " "# && Giornale dell’Associazione Milanosud Numero a 16 pagine &% % !"#!"#’"#!$"’’ A cosa serve un giornale locale come Milanosud? Molti potrebbero dire, semplicemente, a niente. Noi naturalmente non la pensiamo così. L’informazione è il motore indispensabile di ogni sviluppo sociale, così minacciato in grandi città come Milano, in cui, paradossalmente, la possi- bilità di essere informati su ciò che accade intorno a noi è sem- pre più difficile. Milanosud si occupa proprio di questo. Per- ché siamo convinti che l’infor- mazione attenta e indipenden- te nutra le imprese, le istituzio- ni, le grandi e piccole organiz- zazioni della società, i cittadini, contribuendo a scambiare co- noscenze e a formare opinioni, giuste o sbagliate che siano, ma comunque indispensabili per prendere posizione, valutare e in ultima istanza, come diceva Einaudi, “Conoscere per deli- berare”. Quando invece c’è un deficit d’informazione è molto più facile abdicare, quasi senza accorgersene, al nostro ruolo di cittadini e a diventare semplici sudditi, in balìa di decisioni prese da altri. Allo stesso tempo una buona informazione, indipendente e d’inchiesta, trasformando gli eventi in oggetto di notizia, ne fa dei soggetti di diritto. Quan- do questo accade, come lettori e come giornale, possiamo par- tecipare attivamente ai proces- si e pretendere che i diritti ne- gati vengano riconosciuti. Per questi motivi un giornale come il nostro è importante, poiché assolve al compito di da- re a ogni cittadino la possibilità di accedere al diritto di essere informato, essenziale in un si- stema democratico, e a fare di tutti gli eventi e fenomeni che viviamo e che vivono accanto a noi “oggetti di diritto”. Per continuare ad assolvere a questo compito chiediamo ai nostri lettori di sostenerci, iscrivendosi all’associazione Milanosud (22 euro annui – circa due caffè al mese), parte- cipando attivamente alla vita dell’associazione e del giornale, segnalandoci notizie e contri- buendo alla loro redazione. Ab- biamo grandi progetti per il 2014: realizziamoli insieme! Stefano Ferri N el febbraio 2012 vi parlammo di Pi- no Masciari, imprenditore calabre- se, testimone di giustizia e cittadino onorario di Milano. Proseguiamo adesso, in questo primo numero del 2014, raccontan- do di un altro testimone, Ignazio Cutrò, im- prenditore edile e presidente dell’Associa- zione Nazionale Testimoni di Giustizia. L’in- contro con lui avvenne alla presenza di Da- vid Gentili (presidente Commissione Anti- mafia Comune di Milano); della nostra lun- ga conversazione riportiamo i passi salien- ti, per far comprendere chi sono e come vi- vono i testimoni di giustizia, per ricordare alla “società civile”, alle istituzioni e agli amministratori locali che è nostro dovere sostenere in ogni modo possibile questi cit- tadini esemplari, troppo spesso “usati” e poi lasciati soli al loro destino. Il nostro impe- gno è quello di dare loro voce, perché, come dice Cutrò, «è giusto pensare ai morti, ma pensiamo un po’ anche ai vivi!». Paolo Piscone Continua a pag. 9 L a lettura di Nietzsche (Crepuscolo de- gli idoli) è sempre interessante. Quel- l’uomo era un abisso di inumanità (osten- tata fino al narcisismo) in un cranio capa- ce di letture straordinariamente acute e lucide della storia. Ci penso mentre rifletto sullo scalpore che hanno suscitato le molte invettive, le ma- ledizioni, i ferali auguri apparsi nel web, nei blog, in twitter relativamente all’ictus che ha colpito Pierluigi Bersani. Lo scalpore è forte, ma non so quanto sia realmente sorprendente né quanto scan- dalo autentico susciti in chi oggi com- menta quelle frasi deprecandole. Personalmente mi disgusta la cattiveria di molte di queste espressioni. Che però mi confermano quanto falso sia l’assunto che le ideologie sono morte. Solo un fero- ce, radicatissimo odio ideologico può prendere forme così disumane. Solo chi si nutre nel partito dell’odio (quello che il suo fondatore chiama con impudico rove- sciamento della realtà il partito dell’amo- re) può arrivare a manifestare un accani- mento tanto sprezzante verso un leader politico: questi campioni dell’odio ideolo- gico-antropologico possono pure trasfe- rirsi da un partito all’altro o negare qua- lunque tipo di appartenenza, ma la radice è quella, è sempre quella, è la stessa radi- ce che faceva dire nel secolo scorso “me- glio morti che rossi”. La personalità di Bersani non è di quelle che dividono un popolo: non è un dirigen- te politico che ha costruito le sue fortune (se e fino a quando le ha avute) sul mito di se stesso, su un carattere strillato fino alla provocazione, men che meno sull’o- stentazione di una leadership muscolare. Appartiene a quella generazione e a quel costume politico che oggi Renzi può sar- casticamente definire di “grigi burocrati”. È una definizione sommamente superfi- ciale ma che indubbiamente caratterizza un profilo di dirigenza politica che si può avversare politicamente, contestare per le scelte che fa, imputare responsabile di fallimento politico, ma che non si può odiare, perché l’odio è grandezza, e i poli- tici come Bersani sono nella vita politica con tutto il peso del loro spirito di servi- zio, di altruismo, di conoscenza e di pas- sione, di tenacia e di senso civico, senza essere o pretendere di essere i motori del- la storia. Se le stesse efferate espressioni di odio fossero state rivolte, che so, a D’Alema, le avrei trovate egualmente inaccettabili ma forse più comprensibili, perché altra è la natura e soprattutto altra la personalità di uomini come D’Alema. Piero Pantucci Continua a pag. 2 Pietà l’è morta Intervista a Ignazio Cutrò, testimone di giustizia «È giusto pensare ai morti, ma pensiamo un po’ anche ai vivi!» La storia dell’imprenditore siciliano, che vive sotto protezione dal 2008 (i figli dal 2011) per aver denunciato la mafia Q uand’è sorto, nel ‘90, doveva essere un quartiere modello. Un’oasi tran- quilla nell’estrema periferia sud un po’ abbandonata. Ma col tempo i problemi sono arrivati anche qui: esercizi commer- ciali che aprivano e in pochi mesi chiude- vano, non potendo reggere alla concorrenza del supermercato; il Residence Arcobaleno, per alcuni anni operante come tale, che poi è diventato “residence” per studenti dell’U- niversità Bocconi – in massima parte stra- nieri e solo di passaggio per alcuni mesi – e si è trasformato in un triste e degradato im- mobile (tutt’altro che immune da proble- mi: ne parliamo a pag. 4); la presenza di slot machine in alcuni bar; infine la notte, qua- si ogni notte, un odore di gomma bruciata che proveniva dalla Selvanesco, anche pri- ma dell’insediamento dei rom (allontanati di recente). A fronte di tutto questo, un combattivo Comitato di Quartiere e un Consiglio di Zona sempre attento, hanno via via affrontato e tentato di risolvere i pro- blemi, come anche furti negli appartamen- ti, in box e cantine, che purtroppo conti- nuano tuttora. Per restare in zona, al Grato- soglio, adesso questi reati si verificano per- sino ai danni di scuole e chiese! È infatti dei giorni scorsi la notizia del furto nella par- rocchia San Barnaba (vedi a pag. 8). Situa- zione fuori controllo? Direi di no. Giovanna Tettamanzi Continua a pag. 4 Le Terrazze: un quartiere tranquillo. O no? La sparatoria di Capodanno ha turbato gli abitanti. E sollevato interrogativi sulla qualità di vita in questo insediamento “modello” degli anni ‘90 Campagna d’iscrizione 2014 Sostieni Milanosud e il suo giornale Le gite di Milanosud Per il 15 marzo è in programma una gita, in giornata, al Castello di Masino. Informazioni a pagina 14

Transcript of Le Terrazze: un quartiere L tranquillo. O no? 2 3 4 6 ... · All’Asteria: storia di Vera, una...

ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014 VISITATECI SU WWW.MILANOSUD.IT · INCONTRIAMOCI SU WWW.FACEBOOK.COM GRUPPO MILANOSUD

Cascina Campazzo: finalmentepartono i lavori

2

Aler: i conti in rosso li pagheranno gli inquilini?

3

Residence Le Terrazze: un degrado lungo 5 anni

4

Abbattuta l’ex Pirelli di via Ripamonti 88:arriva lo Smart City Lab

6

Scuola di via Bocconi: larvenella pastasciutta dei bambini

6

I 43 edifici abbandonati della Zona 5

7

All’Asteria: storia di Vera, una madre di “Plaza de Mayo”

10

L’opera prima di Celeste13

Agenda degli appuntamenti15

ALL’INTERNO

���������������������� ����������������������

��������������������������������������������!!��""$$%%""��������������""$$����''������##������$$ �� ""������������������������ ����������������

�� ������������������������������������������������������%%## ����������%%������''����������������""���������� ��

����������������"" ##������������ &&&&���� ����������

��������������������������

�������������������������������� �������������������� ���������������� ��������

���������Giornale dell’Associazione Milanosud

Numero a 16 pagine

��������������������������&�%� �

������������������������������������������������������������������������� � ������������%����!�� �"�#!� �"#'��"#�!$��"'���'

������ ������

Acosa serve un giornalelocale come Milanosud?Molti potrebbero dire,

semplicemente, a niente. Noinaturalmente non la pensiamocosì. L’informazione è il motoreindispensabile di ogni svilupposociale, così minacciato ingrandi città come Milano, incui, paradossalmente, la possi-bilità di essere informati su ciòche accade intorno a noi è sem-pre più difficile. Milanosud sioccupa proprio di questo. Per-ché siamo convinti che l’infor-mazione attenta e indipenden-te nutra le imprese, le istituzio-ni, le grandi e piccole organiz-zazioni della società, i cittadini,contribuendo a scambiare co-noscenze e a formare opinioni,giuste o sbagliate che siano, macomunque indispensabili perprendere posizione, valutare ein ultima istanza, come dicevaEinaudi, “Conoscere per deli-berare”. Quando invece c’è undeficit d’informazione è moltopiù facile abdicare, quasi senzaaccorgersene, al nostro ruolo dicittadini e a diventare semplicisudditi, in balìa di decisioniprese da altri.

Allo stesso tempo una buonainformazione, indipendente ed’inchiesta, trasformando glieventi in oggetto di notizia, nefa dei soggetti di diritto. Quan-do questo accade, come lettorie come giornale, possiamo par-tecipare attivamente ai proces-si e pretendere che i diritti ne-gati vengano riconosciuti. Per questi motivi un giornalecome il nostro è importante,poiché assolve al compito di da-re a ogni cittadino la possibilitàdi accedere al diritto di essereinformato, essenziale in un si-stema democratico, e a fare ditutti gli eventi e fenomeni cheviviamo e che vivono accanto anoi “oggetti di diritto”. Per continuare ad assolvere aquesto compito chiediamo ainostri lettori di sostenerci,iscrivendosi all’associazioneMilanosud (22 euro annui –circa due caffè al mese), parte-cipando attivamente alla vitadell’associazione e del giornale,segnalandoci notizie e contri-buendo alla loro redazione. Ab-biamo grandi progetti per il2014: realizziamoli insieme!

Stefano Ferri

Nel febbraio 2012 vi parlammo di Pi-no Masciari, imprenditore calabre-se, testimone di giustizia e cittadino

onorario di Milano. Proseguiamo adesso, inquesto primo numero del 2014, raccontan-do di un altro testimone, Ignazio Cutrò, im-prenditore edile e presidente dell’Associa-zione Nazionale Testimoni di Giustizia. L’in-

contro con lui avvenne alla presenza di Da-vid Gentili (presidente Commissione Anti-mafia Comune di Milano); della nostra lun-ga conversazione riportiamo i passi salien-ti, per far comprendere chi sono e come vi-vono i testimoni di giustizia, per ricordarealla “società civile”, alle istituzioni e agliamministratori locali che è nostro dovere

sostenere in ogni modo possibile questi cit-tadini esemplari, troppo spesso “usati” e poilasciati soli al loro destino. Il nostro impe-gno è quello di dare loro voce, perché, comedice Cutrò, «è giusto pensare ai morti, mapensiamo un po’ anche ai vivi!».

Paolo PisconeContinua a pag. 9

La lettura di Nietzsche (Crepuscolo de-gli idoli) è sempre interessante. Quel-

l’uomo era un abisso di inumanità (osten-tata fino al narcisismo) in un cranio capa-ce di letture straordinariamente acute elucide della storia.Ci penso mentre rifletto sullo scalpore chehanno suscitato le molte invettive, le ma-ledizioni, i ferali auguri apparsi nel web,nei blog, in twitter relativamente all’ictusche ha colpito Pierluigi Bersani.Lo scalpore è forte, ma non so quanto siarealmente sorprendente né quanto scan-dalo autentico susciti in chi oggi com-menta quelle frasi deprecandole.Personalmente mi disgusta la cattiveriadi molte di queste espressioni. Che peròmi confermano quanto falso sia l’assuntoche le ideologie sono morte. Solo un fero-ce, radicatissimo odio ideologico puòprendere forme così disumane. Solo chi sinutre nel partito dell’odio (quello che ilsuo fondatore chiama con impudico rove-sciamento della realtà il partito dell’amo-re) può arrivare a manifestare un accani-mento tanto sprezzante verso un leaderpolitico: questi campioni dell’odio ideolo-gico-antropologico possono pure trasfe-rirsi da un partito all’altro o negare qua-lunque tipo di appartenenza, ma la radiceè quella, è sempre quella, è la stessa radi-ce che faceva dire nel secolo scorso “me-glio morti che rossi”.La personalità di Bersani non è di quelleche dividono un popolo: non è un dirigen-te politico che ha costruito le sue fortune(se e fino a quando le ha avute) sul mitodi se stesso, su un carattere strillato finoalla provocazione, men che meno sull’o-stentazione di una leadership muscolare.Appartiene a quella generazione e a quelcostume politico che oggi Renzi può sar-casticamente definire di “grigi burocrati”.È una definizione sommamente superfi-ciale ma che indubbiamente caratterizzaun profilo di dirigenza politica che si puòavversare politicamente, contestare perle scelte che fa, imputare responsabile difallimento politico, ma che non si puòodiare, perché l’odio è grandezza, e i poli-tici come Bersani sono nella vita politicacon tutto il peso del loro spirito di servi-zio, di altruismo, di conoscenza e di pas-sione, di tenacia e di senso civico, senzaessere o pretendere di essere i motori del-la storia.Se le stesse efferate espressioni di odiofossero state rivolte, che so, a D’Alema, leavrei trovate egualmente inaccettabili maforse più comprensibili, perché altra è lanatura e soprattutto altra la personalitàdi uomini come D’Alema.

Piero PantucciContinua a pag. 2

Pietà l’è morta

Intervista a Ignazio Cutrò, testimone di giustizia

«È giusto pensare ai morti, ma pensiamo un po’ anche ai vivi!»La storia dell’imprenditore siciliano, che vive sotto protezionedal 2008 (i figli dal 2011) per aver denunciato la mafia

Quand’è sorto, nel ‘90, doveva essereun quartiere modello. Un’oasi tran-quilla nell’estrema periferia sud un

po’ abbandonata. Ma col tempo i problemisono arrivati anche qui: esercizi commer-ciali che aprivano e in pochi mesi chiude-vano, non potendo reggere alla concorrenzadel supermercato; il Residence Arcobaleno,per alcuni anni operante come tale, che poiè diventato “residence” per studenti dell’U-niversità Bocconi – in massima parte stra-

nieri e solo di passaggio per alcuni mesi – esi è trasformato in un triste e degradato im-mobile (tutt’altro che immune da proble-mi: ne parliamo a pag. 4); la presenza di slotmachine in alcuni bar; infine la notte, qua-si ogni notte, un odore di gomma bruciatache proveniva dalla Selvanesco, anche pri-ma dell’insediamento dei rom (allontanatidi recente). A fronte di tutto questo, uncombattivo Comitato di Quartiere e unConsiglio di Zona sempre attento, hanno

via via affrontato e tentato di risolvere i pro-blemi, come anche furti negli appartamen-ti, in box e cantine, che purtroppo conti-nuano tuttora. Per restare in zona, al Grato-soglio, adesso questi reati si verificano per-sino ai danni di scuole e chiese! È infatti deigiorni scorsi la notizia del furto nella par-rocchia San Barnaba (vedi a pag. 8). Situa-zione fuori controllo? Direi di no.

Giovanna TettamanziContinua a pag. 4

Le Terrazze: un quartieretranquillo. O no?La sparatoria di Capodanno ha turbato gli abitanti. E sollevato interrogativisulla qualità di vita in questo insediamento “modello” degli anni ‘90

Campagna d’iscrizione 2014

Sostieni Milanosude il suo giornale

LLee ggiittee ddii MMiillaannoossuuddPer il 15 marzo è in programma unagita, in giornata, al Castello di Masino.

Informazioni a pagina 14

2 ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014��� ������� ����

Giornale dell’Associazione socio culturale ��� ����

Reg. 744, 11/1997 Trib. Milan. ROC: 19637via Santa Teresa 2A, 20142 Milano

telefono: 02 84 892 068 sito web; www.milanosud.it Facebook: MilanoSudemail: [email protected]

Direttore Responsabile Stefano FerriVicedirettore Giovanna Tettamanzi

Redazione P. Cossu, T. Galvanini, R. Iacono, MT. Mereghetti, L. Miniutti,A. Muzzana, C. Muzzana, P. Piscone.

Impaginazione e Art directing F. De Melis, E. Paci, A. Rubagotti.

Hanno collaboratoS. Aleni, L. Audia, V. De Filippis, G. Fon-tana, A. Lanzi, G. Lippoli, R. Morini, S. Paffumi, P. Pantucci, E. Saglia, R. Tammaro, F. Ternelli, C. Urbano.

Fotografie E. Paci, R. Iacono, N. Mon-di, P. Piscone.

Raccolta PubblicitàAntonio Alemannocceellll.. ++3399 334455 333333 55441133 e-mail: [email protected]

Stampa GRUPPO SEREGNI SEREGNI CERNUSCO S.r.l.

Tiratura 18.000 copie e oltre 3.800invii personalizzati tramite e-mail

��&)'�����''�����! ��,�����������������������������������������

Si riceve ssuu aappppuunnttaammeennttooin via Greppi, 10 Mi (zona piazzale Martini)

TTeell.: +39 333.30.76.712eemmaaiill: [email protected]

LLaa SSaaccrroo CCuuoorree�����������������

�$#*�#+ $#�(���$#� !��$")#��� �� !�#$�)#�&�!���!�'' �$��$"%!�($�

���������)&$���������������� ����������

������������ ������������ ��� ����!� '$!�� � ����� ��� %�"$#( � � ��� ��$&��')��

��$&��')��

Per affrontare cambiamenti dovuti a: maternità, paternità, separazioni affettive, perdita del lavoro;per migliorare la comunicazione e le relazioni: di coppia, tra genitori-figli e colleghi/superiori;per dedicare un tempo a se stessi; per valorizzare le proprie risorse interne e favorire il proprio benessere personale.

Segue dalla primaNon c’è nulla nell’uomo Bersani chegiustifichi un odio mortale, tranne lasua storia politica, la sua apparte-nenza (col profilo che la bruta vulga-ta definirebbe di “grigio burocrate”) aun’area politica ideologicamentemarcata (io aggiungerei: molto sbia-dita). Ed è questo e questo soltantoche genera odio ideologico.Certo – e in questo non posso daretorto a Grillo – gli attestati di solida-rietà e le manifestazioni di affettoche sono giunti a Bersani da ogni ver-sante del mondo politico sanno moltodi ipocrisia. Molti di questi attestati provengonoda persone che quell’antico, irriduci-bile odio ideologico quotidianamenteseminano.Ma quanto sono diffusi questi senti-menti nella società?Dovremmo pensare che una societàche si definisce cristiana e che sullacristianità costruisce la propria iden-tità e che per la difesa di questa cri-stianità da ogni possibile contamina-zione si attesta su una invalicabile li-nea del Piave, abbia in duemila anniassimilato i valori dell’altruismo edella solidarietà, del rispetto dellapersona e della pietas molto di più diquanto non sappia o voglia praticarein fatto di ritualità, di ostie, di messee di catechismi, e soprattutto moltodi più di quanto non suggerisca lacrudeltà della lettura biblica.Circa centotrenta anni fa, FriedrichNietzsche (che lo spregevole conver-so Giovanni Papini avrebbe in seguitodefinito “Anticristo sifilitico”) deplo-

rava scorato la decadenza della so-cietà, ammorbata dal cristianesimo.Nostalgico dei modelli sociali guer-rieri, illiberali e conquistatori, Nietz-sche annotava sconsolato che “ci siaiuta reciprocamente, ognuno è finoa un certo grado un malato e ognunoè un infermiere del malato. Questaviene poi chiamata ‘virtù’. Tra gli uo-mini che conobbero ancora diversa-mente la vita, più piena, più prodiga,più traboccante, la si sarebbe chia-mata diversamente, ‘vigliaccheria’forse, ‘miserabilità’, ‘morale da vec-chie comari’. La mitigazione dei no-stri costumi […] è una conseguenzadel decadimento”. Dove vedesse tan-ta mitigazione di costumi e tanta “mi-serabile virtù” Dio solo lo sa. Non sistava meglio allora di oggi. Nemicodell’uguaglianza, esaltava “l’abissotra uomo e uomo”, che compendiavacon l’efficacissima formula del“pathos della distanza”.Ma quello che soprattutto affliggevaNietzsche (non solo lui, ovviamente,ma se ne parlo è perché è un filosofoche merita rispetto intellettuale) erala decadenza dei costumi indotta daiprincìpi del cristianesimo. Be’, se og-gi Nietzsche fosse vivo, avrebbe diche rallegrarsi passando qualche oradavanti al video ad assaporare i frut-ti, copiosi e diffusi, dell’odio anticri-stiano. Solo che questo odio non è ilfomite della società guerriera sogna-ta da Nietzsche, ma solo il liquame diuna comunità che nello smarrimentodel senso di sé e della misura precipi-ta verso il nulla.

Piero Pantucci

Pietà l’è morta

L’assessore all’Urbanistica LuciaDe Cesaris ha dichiarato neigiorni scorsi che entro il mese

di gennaio partiranno, finalmente, ilavori per la messa in sicurezza dellaCascina Campazzo da parte del Co-mune, che la possiede a titolo di co-modato gratuito fino al 2015. Allostesso tempo è stato comunicato cheè già avviato il procedimento diesproprio della cascina. Due buone notizie a cui si aggiungequella del prossimo avvio dei lavoriper il primo lotto del Parco Ticinello,350 mila mq di proprietà pubblica.L’intervento è stato finanziato dallaGiunta comunale (1 milione e 400mi-la euro) con il Bilancio 2013, utiliz-zando anche le risorse di un bandodella Fondazione Cariplo (540milaeuro). Entro primavera partiranno le pian-tumazioni di 10 mila alberi e arbusti,pulizia e sistemazione degli argini edei percorsi ciclopedonali, al fine direalizzare una rete ecologica. Il se-condo lotto dei lavori dovrebbe parti-re all’inizio del 2015.«Il recupero della Cascina Campazzo,dove da sessant’anni vive e lavora lafamiglia di Andrea Falappi, presiden-te del Distretto Agricolo Milanese -ha dichiarato l’assessore De Cesaris -si affianca all’avvio dei lavori per larealizzazione del Parco Ticinello. Siconcretizza così il progetto di riquali-ficazione di questa area del ParcoSud, con l’obiettivo di integrare e va-lorizzare la produzione agricola conlo sviluppo e la tutela del territorio.Speriamo presto di poter finanziareanche la seconda parte del Parco Ti-cinello e avviare il recupero della Ca-scina Campazzino».Purtroppo, a proposito delle aree del

parco di proprietà privata all’internodel Parco Ticinello, 16 dicembre scor-so la maggioranza di Centrodestradel Consiglio provinciale, nell’ambitodella discussione del Ptcp (Piano ter-ritoriale di coordinamento provincia-le) ha respinto la richiesta del Comu-ne di inserirle negli ambiti agricolistrategici. Questo complica le cose,poiché aumenta il valore delle aree inquestione, nell’ambito della trattati-va per la realizzazione del Cerba, cheil Comune sta conducendo con la Im-co, ex proprietà Ligresti e l’Unipol,che ha acquistato la Fonsai, prece-dentemente anch’essa nella disponi-bilità del costruttore siciliano. Anchese questi operatori, vista la decaden-za dell’accordo di programma, po-trebbero assumere in futuro un ruolodi secondo piano.

Stefano Ferri

��������������A circa un anno dalla proroga richie-sta dal curatore fallimentare, il pianodi realizzazione del Cerba (centroeuropeo di ricerca biomedica avanza-ta) e del relativo accordo di program-ma sono decaduti nel dicembre scor-so. In 12 mesi nessuna proposta con-creta è stata avanzata dai soggetticoinvolti, se non la solita richiesta diaumento di volumetrie per fare abita-zioni e centri commerciali e un’ulti-ma richiesta di proroga. Tutti respin-ti dalla Giunta. «Di fronte a tale condizione certa-mente il Comune non poteva fare al-tro che operare, essendo soggettocoinvolto, con la decadenza dell’ac-cordo di programma – ha spiegatoRosario Pantaleo, Consigliere comu-nale, presidente Commissione AreaMetropolitana e Vice Presidente Par-

co Agricolo Sud Milano. Questo, però,deve essere chiaro, non significa lacancellazione del progetto Cerba mala necessità di riscriverne contenuti,progettualità territoriale, strumenti,soggetti operatori, valutazioni finan-ziarie differenti, obiettivi. Solo par-tendo da basi non “inquinate” dalleprecedenti vicende, sarà possibileoperare bene e senza equivoci di sor-ta, affinché questa benemerita realtàmedica e di ricerca possa vedere luce.Magari in aree contigue a quelle prece-dentemente scelte ma non necessaria-mente quelle, non necessariamente inquella quantità, non necessariamentecon quei volumi». Dal canto suo il professor UmbertoVeronesi, primo promotore del pro-getto, dopo un lungo colloquio avutocon il sindaco Pisapia nel mese di di-cembre, si è reso disponibile a ripen-sare il progetto e la sua collocazione. Lo scienziato in un’intervista al Cor-riere ha dichiarato che il centro po-trebbe sorgere più vicino a via Ripa-monti, sul limitare del Parco AgricoloSud e con un edificio architettonica-mente compatibile. «L’importante èsalvaguardare il principio del proget-to, che resta solido – ha detto Verone-si. Noi chiediamo che vengano man-tenute le tre aree, oncologia, cardio-logia e neuroscienze, e che tutte pos-sano fare capo a un grande centro diricerca biomolecolare e uno di tecno-logie biomediche avanzate. Perché ilCerba deve avere la capacità di di-ventare il punto di riferimento euro-peo, sovranazionale come il Nih negliStati Uniti». Non resta che attenderela proposta del Comune e l’inizio del-le trattative, per capire che futuroavrà il centro.

S. F.

Ma la Provincia dice no all’inserimento delle aree d’oro negli ambiti agricoli strategici

Cascina Campazzo, inizia la messa in sicurezzaEntro primavera inizieranno i lavori per la sistemazionedella parte pubblica del parco

Iresidenti delquar t i e reBasmetto e

tutti i cittadiniche transitavanoin via ChiesaRossa di fronte alcivico n. 251/253,sede della ma-gazzino CCM(chiusa nel gen-naio del 2010 dalla Procura per violazionedelle norme in materia di emissioni e dismaltimento dei rifiuti speciali) il giorno 24dicembre, vigilia di Natale, hanno ricevuto ilgradito regalo che da alcuni anni attendeva-no. Sono stati finalmente rimossi i tre ca-mion carichi di materiali e rifiuti, lasciati inparcheggio proprio a lato del marciapiede,

nonché dei 22 fu-sti in metallo ar-rugginito, conte-nenti rifiuti (idro-carburi), che co-stituivano un po-tenziale pericoloper la contamina-zione del terreno edell’adiacente cor-so d’acqua del Na-

viglio Pavese.Per la bonifica dell’area interna alla pro-prietà da parte del Settore Bonifiche am-bientali del Comune bisognerà attenderele decisioni dell’Autorità Giudiziaria cheha in carico il procedimento fallimentaredella società proprietaria.

Claudio Muzzana

Sono solo coperchi.Con queste parole iVigili del fuoco del

nucleo Nbcr (Nucleare,Biologico, Chimico, Radio-logico) hanno chiuso la pra-tica relativa ai sette presun-ti bidoni di plastica, inter-rati a poche decine di metridalla ex fabbrica chimicaSintender, in fondo a via Ni-cola Romeo, al quartiere LeTerrazze. A seguito del no-stro articolo “Le Terrazze:cosa contengono quei bidoni di plasti-ca?” a firma Pino Nicotri, pubblicato sulnumero di dicembre del nostro giornale,il presidente del Comitato Le TerrazzeRuggero Revelli, ha chiamato il 6 di-cembre scorso la Polizia locale. Giuntisul posto gli agenti hanno chiesto l’in-tervento del nucleo ambiente, che dopoun sopralluogo ha chiamato la squadraNbcr dei Vigili del fuoco, specializzatain interventi in cui è possibile rintrac-ciare la presenza di residui di materialio gas pericolosi. I vigili, dopo aver sca-vato intorno ai coperchi per circa 30 cmdi profondità, non trovando alcun bido-

ne, hanno chiamato l’Amsa per la rimo-zione dei coperchi.Rimane certamente il dubbio sul motivodella presenza di sette coperchi di bido-ni allineati. Scherzo, passerella estem-poranea messa lì chissà quando o trac-cie di altri interramenti, magari un po’più in profondità di 30 cm? Al momentoprendiamo per buona la valutazione deivigili (che ringraziamo assieme alla Po-lizia locale per il solerte intervento), macerto la presenza della ex fabbrica chi-mica a poche decine di metri non lasciatranquilli.

Stefano Ferri

Rimossi i resti delle CCM

Le Terrazze: i bidoni interrati erano coperchi

3 3ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014 ���������

��$������ !� ������%����"� �����������������������!((� !�����#��������������� �!����!�'��!!��#���&&&���$����� !�� (���#

Conti Aler sempre più in rosso. Uno dopo l’al-tro, nei giorni delle festività natalizie sonotrapelati alcuni numeri della due diligence

(la verifica dei conti) di Aler Milano, che il presi-dente di Regione Lombardia Roberto Maroni avevacommissionato alla società di revisione BDO, e i cuirisultati erano attesi per il 24 dicembre, pochi giornidopo l’approvazione del bilancio regionale. I dati dello studio contabile non sono stati comuni-cati ufficialmente dal Governatore, ma sui giornalialcune cifre si sono già lette. Una di queste era giàconosciuta. Il passivo dell’agenzia milanese per le case popola-ri è di circa 80 milioni per il 2013. Un deficit causa-to da una parte dall’elevata morosità, che arriva al30%, e, d’altra parte, dai canoni d’affitto troppobassi, che non consentirebbero in ogni caso ad Alerdi reggersi sulle proprie gambe, considerando an-che che l’attuale legge regionale non prevede unsostegno finanziario della Regione ai propri istitutidi case popolari. A preoccupare di più chi dovrà gestire la situazionee prevedere un piano di risanamento sono però an-che altre cifre. Aler Milano ha un debito in mutui di319 milioni di euro, mentre, come ha riportato ilCorriere della Sera il 30 dicembre scorso, la societàdi revisione ha calcolato in 972 milioni i soldi cheservirebbero per ristrutturare i più di 70.000 allog-gi di proprietà Aler (a cui, in città, vanno ad ag-giungersi i più di 26.000 di proprietà del Comune diMilano). Numeri esorbitanti, considerando che,nel 2013, proprio a causa della situazione debitoriaAler è rimasta sostanzialmente ferma sul piano

delle ristrutturazioni.Il presidente Maroni ha già provato più volte a farela voce grossa, affermando di non essere più dispo-sto a coprire i buchi dell’azienda delle case popola-ri che, pur essendo pubblica, dovrebbe avere unapropria autonomia finanziaria (nel bilancio di que-st’anno la Regione ha deciso uno stanziamentostraordinario di 30 milioni, e ne potrà aggiungerealtri 50). Concetto ribadito pochi giorni fa, il 27 dicembre,quando ha incontrato i nuovi presidenti delle Alerlombarde, compreso l’ex prefetto Gian ValerioLombardi, confermato alla guida di Aler Milano.«Non è ammissibile che, ogni anno, la Regione deb-ba mettere 80/90/100 milioni di euro, per colpa del-l’inefficienza del sistema», ha scandito Maroni, in-dicando come prima via d’uscita la valorizzazionedel patrimonio immobiliare dell’azienda, che ha unvalore complessivo di 5 miliardi di euro. La via della vendita degli alloggi di proprietà pub-blica è quella da sempre prospettata dalla guida diAler, sostenuta anche dall’ex presidente Zaffra. Anch’essa, però, negli anni non ha dato i risultatisperati, dato che ben pochi inquilini delle case po-polari hanno deciso di acquistare il proprio appar-tamento.Resta quindi tutto aperto, per i prossimi mesi, il te-ma di una riforma strutturale delle Aler, dopo quel-la sulla governance conclusa in questi mesi. Maro-ni ha promesso passaggi e tempi rapidi, e una stret-ta collaborazione con Lombardi.

Claudio Urbano(ChiamaMilano)

I numeri in rosso di viale Romagna

Può una città come Milano, dove gli affitti sono al-tissimi e la fame di case non cala, permettersi ditenere 76 minialloggi e 110 posti letto vuoti? E an-

cora: può un quartiere come lo Stadera, dove le caserisistemate già cadono a pezzi e quelle che ancoranon lo sono scivolano velocemente verso il degrado,

abbandonare un intero palazzo a se stesso?Se c’è di mezzo l’Aler, sicuramente sì. Perchéquesto è quello che è successo all’isolato travia Barrili 20 e via Neera 19, dove all’internodel cortile si trova – tra un palazzo “murato”,in attesa di sistemazione, e un altro recente-mente ristrutturato – un intero edificio mes-so a nuovo, adibito a casa dello studente. Ilpalazzo però da 6 mesi è vuoto. Un abbando-no che ha di fatto lasciato via libera all’incu-ria e al degrado. Solo l’intervento nell’ottobrescorso del questore ha imposto una prima

pulizia del cortile, che si era riempito di rifiuti, e haconsentito il ritrovamento di tre carcasse di motoci-clette rubate e la riparazione di un condotto idrico,che da giorni buttava fuori acqua. «Mi sono dovuto ri-volgere alla Questura perché – ha spiegato AldoUgliano, presidente del CdZ5 – né l’Aler, né la coope-

rativa Il Quadrifoglio, che ha in gestione l’edificio, no-nostante numerose telefonate e lettere, si sono maidegnate di intervenire. Come non hanno mai rispostoalle nostre richieste di spiegazioni sul perché la casadello studente giacesse abbandonata da mesi».Nel 2002 l’edificio di via Barrili è stato dato in conces-sione per 25 anni da Aler alla cooperativa Il Quadrifo-glio di Pinerolo, nell’ambito degli interventi previstidal Pru (Piano di riqualificazione urbana) Stadera,con l’intento di diversificare le tipologie di residenzanel quartiere. La coop il Quadrifoglio, che segue in viaNeera anche 28 appartamenti per persone disabili, hapoi dato in gestione la casa dello studente al Cidis(Consorzio Interuniversitario per la gestione di inter-venti per il Diritto allo Studio), fino alla scorsa estate.Poi il contratto di gestione tra Il Quadrifoglio e Cidisnon è stato rinnovato e gli alloggi si sono svuotati. «Siamo di fronte a un incredibile spreco di risorse

pubbliche e di opportunità – ha spiegato con amarez-za il presidente Ugliano – oltre agli studenti dei treistituti universitari della nostra zona, lo Iulm, la Boc-coni e il Naba, che potrebbero risiedere in via Barilli acanoni calmierati, queste case potrebbero esseremesse a disposizione di altre tipologie di persone, co-me, per esempio, i parenti di coloro che vengono a Mi-lano per essere curati al S. Paolo, allo Ieo o all’Huma-nitas. Per porre fine a questa situazione, con il Comu-ne abbiamo trovato altri possibili soggetti disposti agestire la casa dello studente, ma il problema è chené Aler né la coop Il Quadrifoglio rispondono alle no-stre richieste di incontro. Di sicuro - ha concluso ilpresidente - percorreremo tutte le strade possibiliperché questo scempio abbia fine al più presto e unbene pubblico così importante possa tornare nella di-sponibilità della comunità».

Giovanni Fontana

di Viviana De Filippis, funzionaria Sunia

e Consigliera di Zona 5

Dopo le tre manifestazioni di protesta nei mesidi novembre e dicembre (davanti a PalazzoMarino, sotto Regione Lombardia e l’ultima

davanti all’Aler), indette dal Sunia e dai sindacati in-quilini per denunciare la gravità della situazioneabitativa a Milano e in Lombardia, ancora non sonogiunte risposte da parte delle istituzioni. L’emergenza sfratti è ormai un fenomeno che coin-volge a Milano oltre 17mila famiglie e quelle chesono già in mezzo a una strada, per morosità incol-pevole, sono 140. A esse non solo non si è riusciti adare un appartamento (alcuni sono per strada dalmese di maggio) ma non si sa neanche quando glisarà offerto l’alloggio pubblico. Il 9 gennaio a pro-posito dell’innalzamento della soglia di assegna-zione in deroga alla graduatoria (come chiedono agran voce i sindacati inquilini), sono giunte noti-zie poco confortanti. L’assessore alla Casa della Re-gione Lombardia Paola Bulbarelli, in un articolo suRepubblica, ha fatto intendere che non c’è nessu-na volontà da parte del Pirellone di affrontare fi-nalmente le questione, che permetterebbe a que-ste persone di trovare finalmente una casa, mabensì si ipotizza di trattare queste persone comedegli “abusivi” che necessitano di una sanatoria arisoluzione di questo pasticcio. Intanto, a Milano,sono quasi 5mila gli appartamenti pubblici sfitti eoltre 80mila gli appartamenti vuoti di proprietà diprivati. Ad aggravare ulteriormente questa situa-zione di emergenza si aggiunge la decisione di AlerMilano di disdire l’accordo per la tutela delle fascepiù deboli, siglato nel 2011, che permetteva l’ero-gazione di un contributo sociale sul riscaldamentoe per la riduzione delle spese. Per salvare quindi un’azienda portata colpevol-mente sull’orlo della bancarotta in oltre 20 anni dimalagestione, fatta di scelte aziandali disastrose eazzardate, sollecitate da leggi e delibere regionalisbagliate e di pessima efficacia sociale, aumente-ranno gli sfratti e gli inquilini onesti saranno chia-mati a contribuire a ripianare un buco di bilanciodi cui non sono responsabili.Di fronte a questa situazione insostenibile i sinda-cati degli inquilini, unitariamente, hanno indettouna manifestazione il 22 gennaio, alle ore 16.30,davanti ai cancelli della sede Aler di viale Roma-gna, per contestare le scelte di Regione e Aler e

stanno invitando gli inquilini sottoscrivere una di-chiarazione di non pagamento del canone, checontesta la legittimità di ogni aumento. La piat-taforma sindacale su cui verrà chiesto un confron-to contiene tre punti: primo, il rinnovo dell’accor-do sindacale per la tutela delle fasce più deboli; se-condo, che la Regione finanzi l’edilizia sociale pub-blica con l’1% del suo bilancio; terzo, la difesa delcanone sociale. Per preparare questa manifesta-zione venerdì 17 gennaio, alle ore 18, presso il Cir-colo del Pd Clapiz di via Neera 7, si terrà un’as-semblea preparatoria per la manifestazione, in-detta da Sunia per gli inquilini della Zona 5. Inoltre, se non si aprirà un tavolo di contrattazio-ne, è già prevista una seconda manifestazione laprima decade di febbraio davanti alla RegioneLombardia per ringraziare Maroni per il regalo fat-to agli inquilini delle case popolari.Questo è ciò che speravamo non accadesse, i sin-dacati inquilini tutti, hanno da sempre sostenuto(il Sunia ha raccolto le firme per una petizione diiniziativa popolare) che le ricette per migliorarel’emergenza abitativa poste in atto in questi annisono insufficienti e che era necessario cambiare lalegge regionale 27/99, che ha come obiettivo il pa-reggio di bilancio, esclusivamente con gli affitti de-gli inquilini. Un obiettivo irraggiungibile per un’a-zienda a vocazione sociale, come è nei fatti e comedovrebbe essere Aler anche per legge, che non puòfare a meno di un canale di finanziamento dedica-to. Ricette semplici che però non hanno alcunapossibilità di essere accolte dalla giunta Maroni edalla Regione Lombardia. Come dimostrato anchedai recenti provvedimenti di Aler, non ultimo quel-lo sugli assetti societari che sembra tenga contosolo delle spartizione di incarichi, mentre le politi-che serie in difesa della funzione sociale dell’a-zienda sono dimenticate.Altro motivo di preoccupazione, considerato quel-lo che è successo in questi ultimi mesi, è l’annun-ciata riforma della LR 27/2009 sull’edilizia pubbli-ca, di prossimo passaggio in Consiglio Regionale. Èper questo che i sindacati hanno deciso di conti-nuare la mobilitazione per tutto il mese di gennaioe febbraio, con iniziative di protesta sotto la sededi Regione Lombardia, vero interlocutore di que-sta squallida partita che è da oltre 20 anni che sista giocando sulla pelle di tutti i cittadini.

Un po’ meglio era andato l’incontro con l’Ammini-strazione comunale dopo la manifestazione del 23

Il 22 gennaio manifestazione dei sindacati sotto la sede di viale Romagna e il 17 incontro preparatorio presso il circolo Pd di via Neera

I debiti di Aler li pagheranno gli inquilini?A seguito del mancato rinnovo degli accordi sui canoni sociali, dal 2014 scattano gli aumenti per 56mila famiglie

La denuncia del presidente Aldo Ugliano per la situazione di via Barrili 20

Il pensionato studentesco abbandonato al degrado

novembre scorso. In quell’occasione in merito al-l’emergenza sfratti il vice sindaco Lucia De Cesarise l’assessora alla Casa Daniela Benelli hanno con-diviso la necessità di applicare integralmente gliaccordi sottoscritti da oltre un anno, che riguarda-no le risorse per l’aumento di offerta abitativa a ca-none sociale, gli interventi necessari sull’emer-genza sfratti e la soluzione del problema degli oc-cupanti senza titolo in stato di necessità. Da subi-to l’Amministrazione comunale, congiuntamenteal sindacato, ha chiesto al prefetto di sospenderel’esecuzione degli sfratti almeno per il periodo na-

talizio e i primi mesi dell’anno prossimo e applica-re immediatamente la nuova legge, che prevede lagraduazione della concessione della forza pubbli-ca, al fine di garantire il passaggio da casa a casadelle famiglie. L’incontro si è chiuso con la decisione di mantene-re un confronto continuativo e permanente sui te-mi dell’emergenza casa e delle politiche abitativelocali, entro gennaio ci sarà un altro incontro.Terremo informati i lettori di Milanosud delle datepreviste per le manifestazioni e delle risposte cheRegione e Comune ci daranno.

4 ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014���������

Segue dalla primaL’avvio di una soluzione del caso discarica e fumitossici in Selvanesco aveva infatti tranquillizzatomolto gli abitanti del quartiere riguardo allo statodell’aria e dell’ambiente. E tutto stava procedendopiù o meno nella norma, fino alla notte di Capo-danno, quando un ragazzo, Andrea V. (26 anni),agli arresti domiciliari dal 23 novembre per spac-cio di cocaina, scende in strada con un amico (chepoi farà perdere le sue tracce) intorno alle 6 delmattino: ha una pistola, gira senza meta, vuolesparare – diranno poi gli investigatori. Incrocia treragazzi che escono da una festa in un appartamen-to vicino e all’improvviso fa fuoco, ferendone due(uno gravemente all’addome; il primo sta bene ed

è già stato dimesso dall’ospedale e del secondo,mentre scriviamo, apprendiamo che uscirà a bre-ve). L’aggressione, esercitata contro sconosciuti (iragazzi colpiti sono studenti universitari), risultainspiegabile. Ma le prove sono schiaccianti. Fer-mato due ore dopo nell’appartamento dove vivecon la madre (quella notte assente), ora Andrea èaccusato di duplice tentato omicidio.Il ventiseienne è figlio di Ettore V., ex direttore diun’agenzia per la formazione e il lavoro che il 29marzo del 2011, a 58 anni, venne ucciso a coltella-te nel suo ufficio in via Antonelli. A finirlo fu l’exconduttore televisivo Alessandro Cozzi, per un de-bito che aveva nei suoi confronti. Certo Andrea haun vissuto di dolore, «ma senza voler trovare facili

giustificazioni - commenta Anna De Censi, consi-gliera comunale e responsabile della CommissioneConsiliare Benessere, Qualità della Vita, Sport eTempo Libero - si dovrà appurare se ci sono psico-patie legate all’omicidio del padre o se il soggetto èabituato a delinquere». A questo punto - continua De Censi - sono preoc-cupata per il nostro quartiere, dico “nostro” perchéci abito anch’io, un quartiere che ha molto bisognodell’attenzione dell’amministrazione comunale».Un episodio isolato? Ci piacerebbe appurarlo. An-che perché c’è chi ricorda che in passato il quar-tiere Le Terrazze, con la sua aria rispettabile, haattirato la presenza di trafficanti di droga. Qualcheanno fa, pare addirittura che le forze dell’ordine

abbiano eseguito una retata all’alba. Su questo, co-me su eventuali episodi di spaccio segnalati neigiardini e parcheggi ai margini del quartiere, “boc-che cucite” alla stazione dei Carabinieri di via deiMissaglia, dove il maresciallo comandante Salva-tore Nazzaro rassicura: «Le Terrazze è un quartie-re sostanzialmente tranquillo».Una dichiarazione che appare in linea con i datisulla criminalità nel 2013, resi noti nei giorni scor-si, che segnalano un calo dei reati del 5%. Certa-mente poco per dire che Milano è una città sicura,ma la situazione sta migliorando: sono diminuitidel 6,5% i furti, del 3,1 gli scippi, del 2,3 le rapine,del 16,2 le violenze sessuali.

Giovanna Tettamanzi

Le Terrazze: un quartiere tranquillo. O no?

Immaginiamo un lettore ideale di Mila-nosud, che ne faccia una scrupolosa rac-colta. Immaginiamo che viva nel Quar-

tiere Le Terrazze e registri – come annotan-doselo in un’agenda – il progressivo degradodel Parco confinante con il “Ticinello”, quel-lo della piazza Cantoni e delle parti esterne esottostanti l’immobile di via Fratelli Fraschi-ni 3, il Residence Arcobaleno. Andando oggia riguardarsi quelle pagine, ecco cosa po-trebbe ritrovare.

OTTOBRE 2008Il “laghetto” tra il Parco Agricolo Ticinel-lo e l’area verde a nord delle Terrazze ver-sa in condizioni di abbandono. La piazzaCantoni è anch’essa in degrado, ricettaco-lo d’ogni schifezza. Le cause: l’inciviltà deiresidenti e degli “ospiti” in arrivo da altriquartieri, più l’assenza degli enti deputatialla manutenzione e pulizia. In attesa de-gli imperiali progetti per la Milano del2015, il Centro continua a lasciare allosfascio le periferie.

SETTEMBRE 2009

L’inventario dell’abbandono prosegue conerbacce che infestano i vialetti pedonali,

cestini divelti, marciapiedi con l’asfaltospaccato. E che dire del “Residence”?Sgorbi sui muri, sulle saracinesche, sullecancellate. Non bastano i residenti incivi-li, abbiamo quelli d’importazione; studen-ti ospiti del Residence, oggi struttura ri-cettiva per “bocconiani”, sorpresi a saltaresu e giù dai muretti della piazza con i loroskateboard frantumatori di lastricati.

MARZO 2010

Il Comitato di Quartiere sottopone ai rap-presentanti del Consiglio di Zona, in unafolta assemblea di cittadini tenutasi inquartiere, gli irrisolti problemi:- Residence: schiamazzi notturni, lan-cio oggetti dalle finestre, imbrattamen-to muri. - Abbandono degli spazi sotto il Residenceda parte della proprietà (oggi UnipolsaiAssicurazioni Spa).- Assembramenti notturni e molesti digiovani, residenti e provenienti da fuoriquartiere.- Piazza Cantoni, demolizione lastricati aopera di “sport vandalici”.

NOVEMBRE 2010Nel frattempo il problema è diventato an-

che sociale: ospiti derelitti dormono sottoil porticato. Ci sono responsabilità private(la proprietà) e pubbliche (l’Amministra-zione cittadina) nel lasciar degradare lestrutture. Nella piazza, sulle marmette e sui muret-ti, continuano a scorrazzare indisturbatigli “appassionati” di skateboard. Ancorapeggio: il parchetto di via Bugatti la notteè frequentato da persone che si drogano efanno sesso utilizzando le attrezzature de-stinate ai giochi dei bambini.

NOVEMBRE 2011A seguito dell’incontro di martedì 15 no-vembre 2011, convocato dal presidentedel Consiglio di Zona Aldo Ugliano, l’as-sessore alla Sicurezza Marco Granellis’impegna a incontrare la Sogepi, societàdi facility management del Gruppo Fon-diaria -SAI e a programmare un sopralluo-go in quartiere, individuare le zone ab-bandonate del Residence e metterle in si-curezza.

OTTOBRE 2012 PPrroobblleemmii iirrrriissoollttiiDue rappresentanti del Comitato di Quar-tiere si fanno promotori di un ulteriore in-

Il risultato di una colpevole alleanza tra privato e pubblico

Un degrado incontrastato lungo 5 annicontro il 10 ottobre 2012, ospitato dal dot-tor Grillo (Università Bocconi); parteci-pa, tra gli altri, il presidente del Consigliodi Zona 5 Aldo Ugliano. Sul tentativo di ri-condurre gli ospiti del Residence a uncomportamento rispettoso delle regole diconvivenza, prendono impegno il dottorGrillo e il signor Bosi che gestisce, perBocconi, i servizi della struttura ricetti-va. In particolare, poi: sul tema del con-trasto agli imbrattamenti dei muri, e del-le serrande, Fabiola Minoletti (Comita-to Abruzzi-Piccinni, Associazione Mila-no Muri Puliti, Associazione Nazionaleantigraffiti) suggerisce il coinvolgi-mento del “progetto Ambrogio” del Co-mune di Milano. L’argomento viene ripreso da Aldo Uglia-no, che assume l’impegno d’individuare iresponsabili della parte immobiliare. Sitratta di un’area privata a proposito dellaquale, nell’incontro del novembre 2011,l’assessore Granelli aveva ipotizzato ordi-nanze sindacali per proprietà abbandona-te. Nessun rappresentante della proprietàdel Residence si presenta, facendo venirea mancare un importante attore e interlo-cutore. Un terzo problema trascurato dalle auto-rità è la presenza di “senza dimora” ac-campati sotto i portici del Residence.

APRILE 2013 CClleeaanniinngg ddaayy iinn qquuaarrttiieerreeDomenica 14 aprile si tiene il No GraffitiDay organizzato dal Comitato Le Terrazzee dall’Associazione Nazionale Antigraffiti,dal Comitato Abruzzi-Piccinni e da Mila-no Muri Puliti. Assieme agli organizzatori, un gruppo diresidenti del quartiere e consiglieri delConsiglio di Zona 5, affiancati da un par-lamentare, scendono in strada per con-trastare il degrado delle scritte vandali-che, sui muri e le serrande del Residence.Più di 350 scritte vengono rimosse da unatrentina di volontari. L’evento è patrocina-to dal Consiglio di Zona 5.

APRILE-NOVEMBRE 2013 II rroogghhii iinn vviiaa SSeellvvaanneessccooIl serio e pericoloso problema dei roghiche ha impegnato la comunità e le auto-rità per tutto il 2013, fino allo sgomberodei rom responsabili, ha messo compren-sibilmente in secondo ordine quello delResidence, che però nel frattempo si è ag-gravato, nonostante il virtuoso impegno

del Comitato di Quartiere.

GENNAIO 2014LLaa pprroovvooccaazziioonnee

Nei giorniscorsi, per laprec i s ionenella nottetra l’8 e il 9gennaio, sul-le serrande esui muri e lecolonne di viaF ra sch in i ,numeri civici

8/10/12 – proprio quelli ripuliti nel Graffi-ti Day dell’aprile scorso – sono apparsenuove scritte. La firma? Grato CrimeSquad.

IIll RReessiiddeennccee ooggggii

La proprietà dell’edificio di via FratelliFraschini 3 è, dal 18/12/2013, esclusiva-mente di Unipolsai Assicurazioni Spa:nella foto, ecco come “non” se ne cura.

Notizia dell’ultima oraLa pressione del Comitato di quartiere LeTerrazze, sostenuta dalla decisa presa diposizione del vice sindaco Lucia De Cesa-ris (con una lettera del 20 dicembre), haprodotto una richiesta di incontro da par-te della Unipolsai Assicurazioni Spa. L’in-contro è stato fissato per il 14 gennaio.Tra i temi in discussione, la recinzionedell’area del Residence.

Per una documentazione aggiornata:collegarsi al sito www.partecipami.it/info-discs/view/19850 ed entrare nella discus-sione “Sconcio Graffiti alle Terrazze”. E collegarsi al sito del Comitato di Quar-tiere Le Terrazze sites.google.com/site/le-terrazzemilano/Un video commentato è presente su you-tube/Vxa4MJC3fRg

Renato Iacono

��������� ������������������������������� � ��������� � � ��!������������

�� ���������� �� ��������������������

����� ��������������������� ����������������������������������������������������������

ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014 5���������

6 ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014 ���������

��� ���������������������������������� �������������������������������2)!�����!00!**%�,�����#)1-&-,-��

�!,'-*-�2)!��%$%'(),-������"")!1%'/!00-������������

1%*���� ���� ����#%**������������"!/!##()�%�%+!)*�)1�)/%11-/%��!,)1!/)-

�-11���)-2!,,)��)-��/!+.!���������� ������������� �� ��������

igiene orale e sbiancamentoconservativa - endodonzia - parodontologia

odontoiatria infantileortodonzia pediatrica e adulta

anche con tecnica di allineatori sequenziali invisibiliprotesi fissa e mobile

con nuovo materiale biocompatibile senza ganci metallicichirurgia - implantologia

agopuntura - riabilitazione neuromotoriafisioterapia - osteopatia

podologo specializzatomedico chirurgo specializzato

in estetica e problematiche della pelle

���������������������������������������� �

� ��������

���������� ���� �� �������� ������������������������������������������

�� ���� �� ��������������������������������������

������������ ���� �������������� �������� ���� ������������ �������� �� �������������� �� �� �� ���������� ������ �� ���� ���������������������� ���������������������������������������������� ����

�������������������������������������������� �������������� ������������������������ ���������������������� ����

�� �������������������������� ���������������������������������������������

� ������� �� ������ �

������� � ��������

STUDIO DIFISIOTERAPIA

�� ������������� ������������ �������� ��������������� ���#���!�����#

�������������������� ���

����������������������� �������������"����� ��

� �

Prima di Natale un pino verde eraspuntato a sorpresa sul piazzale so-litamente spoglio dove si affaccia-

no la scuola Primaria Baroni e il Labora-torio creativo, sotto le torri di via Sapona-ro al Gratosoglio. I ragazzini, colti di sor-presa all’uscita dalle lezioni, liberatisi dilibri e zainetti, si sono sparsi intorno al-l’albero per vestirlo di palline e stelle co-lorate, luci… Hanno partecipato al festo-so allestimento bambini di culture e reli-gioni diverse e hanno appeso tra i ramianche bacche, frutta secca, legnetti a cuivanno attribuiti altri valori. Segno chel’integrazione passa lì dove si cresce in-sieme, seppure nel rispetto delle recipro-che fedi e religioni. La Befana ha spazza-to via feste e vacanze scolastiche, il pinoè già stato riportato in vivaio, la piazzettaè tornata di nuovo spoglia. Chissà che aqualcuno non venga l’idea di abbellire

quello spazio con qualche albero affidan-done la cura ai bambini!? «L’albero natalizio è stato una bella sor-presa anche per noi, è la prima volta chesuccede, abbiamo apprezzato molto il ge-sto - dice Assunta Liuzzi Giani, responsa-bile e anima del Laboratorio creativo - Anome di bambini e genitori, vogliamo rin-graziare per la partecipazione il CdZ5, Vi-vai Colombari, D.E.A. auto di CastaldoDomenico, il veterinario dottor ClaudioGatti, Roberto Nobilio, i volontari, lascuola, i ragazzi del quartiere, i genitori.Questo gesto ci consola - continua Giani -significa che chi ha dato il proprio soste-gno apprezza il lavoro che facciamo, ca-pisce l’importanza di tenere aperto unluogo come questo nel nostro quartiere».La signora Giani poi, quasi abbassa la vo-ce, ma si fa forza e lo dice: «Qui abbiamoil grosso problema dell’affitto, (i locali so-

no di Aler) viviamo di sostegni sporadicierogati da qualche Fondazione, ma appe-na saldati i precedenti conti si riapre ilproblema». Il Laboratorio creativo è unospazio molto apprezzato in quartiere. Quisi fermano bambini dopo la scuola, in at-tesa che i genitori passino a prenderli alrientro dal lavoro. Prevalentemente sifanno attività manuali, giochi, letture, inun’atmosfera sempre serena e allegra.Trovano accoglienza, sono in compagniadei coetanei, non restano soli e isolati da-vanti a tv e computer o a bighellonare ingiro a vuoto. Una realtà da difendere e so-stenere per evitare la chiusura di unospazio che migliora la qualità di vita neiquartieri periferici. Per info: Laboratorio creativo, via Sapo-naro 38; 02.89300432; email: [email protected]

Lea Miniutti

Poco prima di Natale, una bella sorpresa per i bambini del Laboratorio creativo

Via Saponaro vestita a festa Se vi capita, com’è capitato di re-

cente a me, di andare all’Inps Mi-lano Fiori di via Pietro d’Anghiera

Martire, 2 (zona Ripamonti/Selvane-sco) fate attenzione: da lontano il pa-lazzone è ben visibile in quanto unascritta enorme troneggia nei piani alti,ma purtroppo, in strada, le indicazioniscarseggiano.Una volta individuato l’ingresso c’è unnuovo scoglio da superare: nessunaindicazione degli uffici ai piani; nonresta che salire in ascensore, ma an-che lì nessuna informazione, inoltre ipulsanti sono praticamente illeggibili,coperti di scotch e scritte inutili. A causa di un guasto all’ascensore so-no finita al piano -2 che porta ai par-cheggi dei dipendenti, e poi non sonoriuscita a risalire. Ho allora tentato diusare le scale, ma è stato impossibileperché dopo un piano mi sono trovatadi fronte alla porta taglia fuoco bloc-cata, e ho dovuto tornare indietro. L’intervento di una guardia è arrivatodopo circa 20 minuti di solleciti te-

lefonici! La domanda sorge sponta-nea: perché un ufficio pubblico deveessere così poco “aperto” al pubblico,così poco trasparente? Le pratiche bu-rocratiche che vi si svolgono nonhanno nulla di segreto, riguardanoindistintamente tutti i lavoratori, ipensionati, non sarebbe più comodoper tutti trovare indicazioni chiare eleggibili? E poi un po’ di gentilezzanon guasterebbe, anche da parte del-le guardie. Accedere via web non è facile, a causadella richiesta di attivazione di un“pin dispositivo” con caratteri alfanu-merici, quindi siamo in molti costrettiad andare di persona negli uffici Inps,o nei patronati. Ma con qualche sem-plice indicazione questi giri si potreb-bero evitare. Ho inviato una mail il 22dicembre raccontando l’accaduto alresponsabile dell’ufficio, che sul sito èindicato con nome e cognome: perora, nessuna risposta! Attendo fidu-ciosa, forse dopo l’Epifania...

Tiziana Galvanini

L’avventura di un nostro redattore

Labirinto Inps

Un altro edificio della Ripamontiindustriale sparisce, questanon per fare spazio alle solite

case, ma a un centro di ricerca e svi-luppo tecnologico, dove far nascerenuove aziende e consentire ai giovanidi creare occupazione. «La demolizione di questo stabile - hacommentato il presidente di Zona 5Aldo Ugliano - è motivo di grande sod-disfazione per il Consiglio di Zona e

per gli abitanti del quartiere, perchéfinalmente si mette fine a una situa-zione di degrado e insicurezza, chepersisteva da troppi anni. La soddisfa-zione maggiore arriva dal fatto che suquesta area sorgerà uno spazio pergiovani imprese, un fatto straordina-rio in un momento economicamentedifficile come questo. Un interventoche s’inserisce molto bene nell’ambitodelle trasformazioni urbanistiche inatto nella zona di via Ripamonti, cheda industriale sta diventando un quar-tiere polifunzionale, che ospita atti-vità produttive ma anche tanti localiche attraggono giovani. Tra questi, mipreme ricordare anche l’edificio exAsl di via Ripamonti 202, dove a giorniprenderà il via un progetto di socia-lità, lavoro per giovani e cittadinanza,

Demolito la ex Pirelli di via Ripamonti 88

Un gravissimo episodio ha visto ilmese scorso protagonista MilanoRistorazione e, loro malgrado, i

bambini della scuola primaria Barozzi,di via Bocconi. Il 13 dicembre, un’ispe-zione della Commissione mensa, oltre arilevare che le pietanze, consegnate cir-ca 30/40 minuti prima dell’inizio dei pa-sti, erano fredde, ha trovato nella pastaintegrale larve di plodia interpunctel-la, un animale che si nutre di farine,frutta secca e conservanti, che si na-sconde nelle spaccature dei muri e nel-le intercapedini dei mobili. Natural-mente la Commissione mensa ha di-chiarato la non conformità dei pasti aglistandard, che Milano Ristorazione si èimpegnata con Comune e genitori a ri-spettare. Pochi giorni dopo, un episodio

analogo è accadu-to dall’altra partedella città, in viaMann, in un’altrascuola primaria.Qui, il 19 dicem-bre, secondo la de-nuncia effettuatada Andrea Pelle-grini, consiglieredi Zona 9 della Le-ga Nord, i bambinihanno rifiutato una pizza che emanavauno sgradevolissimo odore e diversi tracoloro che l’hanno mangiata hanno vo-mitato.L’assessore all’Istruzione FrancescoCappelli, da noi interpellato telefonica-mente su quanto accaduto, ha dichiara-

to: «Prendiamo at-to di questo incre-scioso episodio.Milano Ristorazio-ne dovrà dare ri-sposte attraversole sue strutturedeputate su comesi siano potuti ve-rificare questi epi-sodi e prendereprovvedimenti

perché ciò non si verifichi più in futuro.La segreteria del Sindaco, che gestisce irapporti con le municipalizzate, e il mioassessorato terranno conto di questiepisodi quando sarà da rinnovare il con-tratto di servizio, ormai prossimo allascadenza».

Scandalo alle scuole primarie di via Bocconi e via Mann

Larve nella pasta dei bambini e pizze maleodoranti

Al suo posto sorgerà uno spazio per giovani talenti e nuove aziende ad alto contenuto tecnologicofinanziato da un filantropo, e il grandemuseo di Arte contemporanea e labo-ratori aperti alla città, portato avantida Fondazione Prada in largo Isarco,che diverrà il centro di un polo dellacreatività, moda e design».L’edificio di via Ripamonti 88 che di-verrà sede di uno “Smart City Lab”, sitrova accanto all’Esselunga e da anniversava in uno stato di completo ab-bandono, così come l’ampia area nonedificata, che si trovava alle spalle.Tanto che circa due anni fa il circoloPd Vigentino raccolse 800 firme chepresentò al Comune, da poco diventa-to proprietario dell’area, perché fa-cesse qualcosa. Ai tempi dei primi in-terventi per la messa sicurezza daparte di Palazzo Marino, gli assessoriall’Urbanistica Lucia De Cesaris e al-

le Politiche per il Lavoro, Sviluppoeconomico, Ricerca e Università Cri-stina Tajani annunciarono la possibi-lità di accedere a un bando del mini-stero dello Sviluppo economico, perfinanziare una riconversione dell’a-rea. Poi per oltre un anno non se neseppe più niente.Ora, ricevuto il finanziamento di circa5 milioni di euro dal ministero e ab-battuto il fatiscente edificio, è stataincaricata dalla Giunta la società stru-mentale Invitalia per creare il primoSmart City Lab, che sarà attivo nel2015. Il nuovo centro - che lavorerà instretto contatto con università, centridi ricerca, imprese, favorendo la part-nership tra pubblico e privato - offriràspazi e servizi per le start-up più inno-vative e avrà come obiettivo quello di

diventare un punto di attrazione perinvestimenti e talenti. Qui le aziendepotranno mostrare e “far toccare conmano” le soluzioni per migliorare laqualità della vita dei cittadini: dalladomotica alla mobilità sino al rispar-mio energetico.

Giovanni Fontana

7���������ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014

����

�� ��

���� ��

��

����

��

����

��

��

��

���

��

����

����

���

����

��

��

���

��

��

��

Inchiesta di Milanosud: opportunità per la città o semplici luoghi di degrado?

I 43 edifici e aree dismesse della Zona 5Intanto il Regolamento edilizio in discussione in Consiglio comunale, per porre un argine a questa situazione, introduce una norma che obbliga le proprietà a ripristinare o mettere in sicurezza gli immobili

Quattrocento immobili: una cittànella città. È questo quello cheemerge dai dati comunali ri-

guardanti gli edifici e le aree dismessidi Milano. Solo in Zona 5 se ne contanoben 43, prevalentemente ubicati nellazone limitrofe a via Ripamonti.Si tratta di edifici fantasma, cascine di-roccate, ex insediamenti industriali,aree abbandonate che rischiano - quan-do già non lo sono - di trasformarsi in ri-cettacoli di sbandati, ma che potrebberodiventare vere opportunità. Esempi diqueste potenzialità sono l’ex Pirelli divia Ripamonti 88, destinato a diventareuno Smart City Lab (vedi articolo a pa-gina accanto), le ex torri Ligresti di viaRipamonti/Antegnati, per le quali letrattative per trasformarle in 450 alloggiper dipendenti delle forze dell’ordine èin dirittura di arrivo, e il museo di artecontemporanea di largo Isarco, che starealizzando Fondazione Prada. Purtroppo però si tratta di casi isolati,quasi estemporanei. Troppo spesso leproprietà, causa anche la crisi economi-ca, lasciano gli immobili al completo de-grado, scaricando di fatto sulla comu-nità l’onere di gestire l’impatto socialeche quasi sempre ciò comporta. A questo si aggiunge lo spettacolo della

bruttezza e dell’abbandono, fattori mol-tiplicatori della sensazione di vivere inun luogo dimenticato. E la qualità dellavita ne risente.Per provare a combattere questa situa-zione, che il vice sindaco e assessore al-l’Urbanistica Lucia De Cesaris ha defi-nito «il dramma dell’abbandono», lagiunta ha portato in Consiglio comuna-le il nuovo Regolamento edilizio (il pre-cedente risaliva al 1999), che prevedeun giro di vite per gli immobili abban-donati. La nuova norma prevede la pos-sibilità da parte del Comune di diffidarele proprietà che da più di 5 anni lascia-no abbandonati gli immobili. In caso dirisposta negativa o di mancato inter-vento, Palazzo Marino potrà operareper la messa in sicurezza, addebitando icosti alla proprietà, sanzione compresa.Ma non finisce qui. Il Comune potrà de-cidere di attribuire temporaneamentegli spazi e i terreni a funzioni sociali,dandoli in gestione provvisoria a sog-getti terzi. Provvedimento, quest’ultimo, per ilquale il Centrodestra è deciso a far lebarricate in Consiglio comunale e nelleaule di tribunale, poiché lo considerauna norma anticostituzionale e un at-tacco alla proprietà privata. Accusa che

l’assessore De Cesaris rispedisce al mit-tente, ribadendo che i motivi sociali e disicurezza, a cui questo articolo del rego-lamento prova a dare una risposta, sonouna priorità.In linea con questa volontà di ripensarela città, partendo dagli immobili abban-donati, è l’iniziativa “Ri-Formare Milano- progetti per le aree e gli edifici in sta-to di degrado e abbandono”, messa incampo nel novembre scorso dal Comu-ne con il Politecnico di Milano, Facoltàdi Architettura. Distribuiti in quarantacorsi, uno per area individuata, circacento docenti e mille studenti affronte-ranno, durante questo anno accademi-co, il problema delle aree e degli stabilidismessi, per definire un nuovo disegnodella città. «Dal recupero dell’esistente - ha affer-mato l’assessore De Cesaris - possiamoiniziare a definire un nuovo disegnodella città. Dal lavoro degli studenti edei docenti nasceranno sicuramenteidee interessanti e stimolanti che por-teranno ottimismo e nuovo impulso agliinterventi di recupero».I cittadini di Milano e della Zona 5 losperano, per trasformare queste areeda problema a opportunità.

Stefano Ferri e Claudio Muzzana

Id Indirizzo Proprietà1 via Ripamonti 90 Comune

2 via Adamello 7 (in riqualificazione) Altro

3 via Neera 18 Altro

4 via Amidani 15, 17, 19 Altro

5 via Antegnati 7, 9, 11, 13, 15 (in riqualificazione) Altro

6 via Ripamonti Altro

7 via Ghini 8 Comune

8 via Dei Missaglia 9 Comune

9 viale Ortles 36 Altro

10 via Torricelli 10 Altro

11 viale Ortles 58 Altro

12 via Chiesa Rossa 9 Altro

13 via De Sanctis 15 Altro

14 via Vivarini Altro

15 via Dei Missaglia 13-15 Altro

16 via San Bernardo 16 Altro

17 via Rutilia 34, ang. Via Astura Altro

18 via Volvinio 7 Altro

19 via Tirso 1 Altro

20 via Quaranta 1 Altro

21 via Quaranta 6 Altro

22 via Ripamonti 137 Altro

23 via Noto 10 Altro

24 via Cortina d'Ampezzo 10 Altro

25 via Passo Pordoi 14 Altro

26 via Morivione 5 Altro

27 via Ripamonti 250 Altro

28 via Ripamonti 139 Altro

29 via Campazzino 12 Altro

30 via Ripamonti 250 Altro

31 via Gardone 22 Altro

32 via Cassano d'Adda, ang. Viale Ortes Altro

33 via Riva di Trento Altro

34 viale Ortles 37 Altro

35 viale Ortles 19-21 Altro

36 via Condino 15 Altro

37 via Sant'Arialdo 90 Altro

38 via Campazzino 90 Comune

39 via San Dionigi 80 (abbandonato in parte) Comune

40 via Sant'Arialdo Comune

41 via Vaiano Valle Comune

42 via Sant'Abbondio Altro

43 via Gaber Comune

Edifici e aree dismesse o in stato di abbandono

8 ���� !$&� ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014

��������� �����'����

�! %�%%�#�������������������

"&������%������ !$&���%

���� !$&������������ ������������� ��

di Angela Lanzi, Presidente Commissione Politiche Sociali

600 cesti solidali per NataleRepetita iuvant dicevano i latini: ripetere fa solo be-ne, ci siamo detti al momento di decidere le inizia-tive per questo Natale. E dunque per sollevare, perquanto possibile, un bisogno che cresce ogni giorno,quest’anno i cesti solidali contenenti una spesa-ba-se per la famiglia sono lievitati a 600 - contro i 500del 2012 - per uno stanziamento complessivo diben 12mila euro, nonostante le traversie del bilan-cio. L’azienda Billa si è aggiudicata la gara.I destinatari sono indicati sia dai servizi sociali dizona che seguono persone in difficoltà - anziani, fa-miglie con minori, adulti - sia dalle varie parroc-chie, da Gratosoglio a Fatima, che vedono ingros-sarsi le file dei bisognosi. Naturalmente sono statiincluse Cardinal Ferrari e Pane quotidiano, duestraordinarie realtà di questa enclave umanitariache è la zona 5. Che cosa pensano i destinatari di questa iniziativa-votata all’unanimità in Consiglio? Lo dicono le di-

chiarazioni arrivate via posta elettronica, dal vivo, edai quotidiani.Pensano che «l’augurio di Buone Feste del Consi-glio di zona è arrivato nel modo più concreto e gra-dito possibile». Sono confortati «dalla generosa pre-senza del CdZ vicino alle famiglie in difficoltà, an-che per questo Natale, nonostante la crisi»... «La vicinanza delle istituzioni è motivo di confortoanche per gli operatori che con tanta volontà macon ridotti mezzi economici lavorano sul territo-rio...». Confermano che i loro assistiti «potranno vi-vere un Natale meno povero».In fila davanti a Pane Quotidiano «con altri tremilafantasmi affamati per un sacchetto con quel cheserve per mangiare... lì capisci che Milano ti salva,ti tiene legato ai miracoli...”.Perché «i poveri sono di tutti - dicono alla CardinalFerrari - e finché ci sarà gente senza un tetto o sen-za risorse sufficienti per sfamarsi, la città ha unproblema». Ecco, il Consiglio di Zona 5, in questa piccola partedi città - non rinuncia a fare la sua parte – seppurepiccola.

Un nuovo spazio per giovani e famiglieFinalmente! Ancora uno spazio che il Consiglio di Zona 5è riuscito a mettere a disposizione dei cittadini. Rimastoinutilizzato per molti anni, lo spazio in via André 10, è oraaffidato in gestione alla Cooperativa sociale Dea, vincitri-ce del bando del comune- Set-tore Politiche per la Casa e Va-lorizzazione Sociale Spazi. Lesale, luminose e accoglienti, inorigine destinate a un asilo perl’infanzia, si riempiono ora diiniziative rivolte al quartiere.Domenica 22 dicembre si è te-nuta la festa di inaugurazioneper incontrare i più vicini – il comitato inquilini in primafila, molto collaborativi ed entusiasti - e i cittadini deiquartieri intorno. Musica e buffet natalizio il mattino, nu-trito il programma per bambini il pomeriggio, con burat-tini, teatro e giochi. Il presidente del Consiglio di zona, Al-do Ugliano e numerosi consiglieri hanno sottolineatol’attenzione istituzionale al progetto Varievie, sollecitan-do autentica “apertura “ al quartiere, con la partecipazio-ne dei cittadini di tutte le età e culture.

Cosa si propone di fare l’associazione Dea con il progettoVarievie nello spazio di via De Andrè 10?Essenzialmente un piano di attività sociali e culturali,con focus sui giovani, e coinvolgimento di cittadini attivie anziani, risorsa del quartiere. E molto altro: un servizio

psico-educativo di sostegno allostudio; corsi lingua italiana;sportello psicologico e di orien-tamento scolastico e lavorativo;laboratori di piccoli lavori ma-nuali; laboratorio di musica perogni età; spazio convivio – cibo escambi per socializzazione tra levarie etnie; spazio gioco per pic-

colissimi – con genitori e nonni e una Banca del tempocostruita con gli abitanti. Ce la farà l’Associazione Dea atrasformare via De André nella prima social street dellacittà, con attività e culture condivise, intrecci intergene-razionali, socialità&solidarietà diffusa? Il Consiglio di Zona 5 ci conta, e puntualmente accompa-gnerà il progetto attraverso il sostegno e il monitoraggiodelle commissioni interessate. Per informazioni: 348 2267118.

Arrivano buone notizie dal Consiglio di Zona 5 Due iniziative vicine alla cittadinanza per chiudere il 2013: ecco un buon auspicio, per un 2014 che rilancia le nostre migliori intenzioni

Nella serata del 6 gennaio scorso,il centro parrocchiale San Bar-naba, di via Feraboli 15, è stato

visitato da ladri. Dopo avere forzato laporta d’ingresso sono en-trati nella sala dove, fral’altro, vi sono le macchi-ne per fare le fotocopie, elì hanno trovato una spe-cie di forziere, tempora-neamente spostato dallaresidenza in ristrutturazione, che si tro-va a fianco della Chiesa. Il forziere ha una fessura nella partesuperiore per l’inserimento di bustecontenenti le offerte dei fedeli; attra-

verso questa fessura i ladri hanno in-trodotto un bastone con del masticesulla punta, riuscendo a prelevarebuste raccolte dai fedeli durante le

feste di Natale e conte-nenti denaro per un to-tale di circa 8000 euro,cifra destinata a finan-ziare un’opera di benefi-cenza. I ladri si sono poipotuti allontanare senza

essere visti e l’unica speranza per ilriconoscimento sono le telecamereesistenti in zona. Speriamo dianoqualche seria traccia.

Claudio Muzzana

Furto nella parrocchia San Barnaba al Gratosoglio

Di Lucia Audia, presidente Commissione

Valorizzazione Aree Verdi e Agricoltura

Martedì 17 dicembre alle ore 10,in Consiglio di Zona 5, gli asse-gnatari delle 66 particelle orti-

ve di via Teresa Noce hanno potuto co-noscere le regole relative alla conduzio-ne e alla corretta gestione degli orti. Ilpresidente Ugliano, dopo un breve salu-to e la formulazione dell’auspicio che al-tre aree destinate a gestioni condivise,come quella di via Boffalora, possano es-sere assegnate nel futuro prossimo, haceduto la parola al dott. De Palo che ha

così informato gli assegnatari del per-corso burocratico per il versamento del-la cauzione e per la stipula dei contratti. La formulazione della graduatoria sudue fasce d’età ha permesso anche aipiù giovani di concorrere nutrendo qual-che speranza in più di collocarsi util-mente per l’assegnazione e così, tra itanti volti maturi che riempivano la salaTobagi, è stato davvero piacevole vederegiovani ragazzi, ma anche ragazze, chesembrano volere sfruttare un’occasioneper socializzare con chi ha più esperien-za di loro e, al contempo, di ritornare aquei valori che solo il rispetto del suoloche ci sorregge può garantire.

In consegna gli orti di via Teresa Noce

Aseguito di molte richieste di informazio-ne, pervenuteci da diversi cittadini in

merito a notizie relative al servizio di Urolo-gia – attualmente non presente nel Po-liambulatorio di via Baroni 48 – la Direzionedegli Istituti Clinici di Perfezionamento ci haconfermato che il servizio riprenderà quasisicuramente nel prossimo febbraio, com-pletando così il quadro delle prestazionimediche attualmente offerte. Il nuovo ser-vizio sanitario si aggiunge ai già presentiambulatori di Dermatologia, Otorinolarin-goiatria, Ostetricia e Ginecologia.

Claudio Muzzana

Poliambulatoriodi via Baroni fa sapere che...

�&(,*�5,4*-*�"..*� *,�-&2$"4/�%&,,?&0*,"9*/.&�34"�$"-�#*".%/� 2"0*%"-&.4&��3&-02&�0*<�%/..&��5/-*.*�&"%/,&3$&.4*�3/(."./�%*�%*2&�"%%*/�"(,*�*.&34&4*$*�0&,*350&2',5*���,�-&2$"4/�3*�"((*2"�*.4/2./�"����-*,*/.*�%*0&23/.&��-"�3/,/�*,����2*$/22&�",,"�'/4/&0*,"9*/.&��$/�-&�-"*���&2�*�4&-0*�42/00/�,5.()*�&�0&2�*�$/34*�&$$&3�3*6*���"�/((*�'*.",-&.4&�15&34*�/34"$/,*�6&.(/./�"#�#"4454*������� �.�&3$,53*6"�"��*,"./��02&33/� ,/��45%*/�%*�34&4*$"��2*/3$)*��;�0/33*#*,&�2*3/,6&2&�*,�02/#,&-"�%&*0&,*�350&2',5*� *.�0/$/�4&-0/�&�$/.�5.�$/34/�%&$*3"�-&.4&�*.'&2*/2&��������2"9*&�",������������������������������ !./�%&*�-&4/%*�0*<�%*''53*�&%�&''*$"$*�0&2�,*#&�2"23*�%&*�0&,*�350&2',5*�;�3&.9?",42/� *,� ,"3&2���*$52/�&15"3*�*.%/,/2&��&�".$)&�6&,/$&��#"34"./�0/$)*�-*.54*0&2�2*05,*2&� ,"�9/."�#*+*.*�� ,&�"3$&,,&�&� *,�6*3/����./.3/,/�����"�/((*�;�0/33*#*,&�0&.3"2&�",�=4/4",�#/%8>���,

,"3&2�%*/%/�"%�",4"�0/4&.9"� 2"002&3&.4"� ,"�.5/6"'2/.4*&2"�%&,,?&0*,"9*/.&�02/(2&33*6"-&.4&�0&2-"�.&.4&�(2"9*&�",,"�5.*$*4:�%&,,?�*../6"9*/.&�4&$./,/(*$"%&,�,"3&2���5&34"�.5/6"�"00"2&$$)*"452"�*.'"44*�(&.&�2"�5.�2"((*/�,"3&2�%*�5."�0"24*$/,"2&�,5.()&99"�%?/.�%"������.-��*.�(2"%/�%*�"442"6&23"2&�,"�$54&�&%�&33&�2&�"33/2#*4"�%"*�0*(-&.4*�%&*�0&,*�",,?*.4&2./�%&*�#5,#*0*,*'&2*��$/.�$/.3&(5&.4&�"5-&.4/�%&,,"�4&-0&2"452"&�%*34259*/.&�%&'*.*4*6"�%&,,&�$&,,5,&�(&2-*."4*6&�%&,#5,#/�34&33/��*,�4544/�"66*&.&�.&,�4/4",&�2*30&44/�%&,,&34254452&�$*2$/34".4*�(2"9*&�",,?"33/2#*-&.4/�*0&23&,&4�4*6/�%&,,?&.&2(*"�,5-*./3"�02/%/44"�%",�,"3&2��%"�0"24&%&,,"�-&,".*."�02&3&.4&�.&,�#5,#/���5&34/�-&$$".*�3-/�6*&.&�%&./-*."4/�'/4/�4&2-/,*3*�3&,&44*6"�

La depilazione laser: tecnica, sicurezza e vantaggi���������6*�;�5."�3/34".9*",&�2*%59*/.&�%&*�4&-0*�0&23&%54"�&�0&2�42"44"-&.4/���/./�2*$)*&34&�$*2$"���3&�

%54&�� 2*30&44/�",,&����%&,,"� ,5$&�05,3"4"�*./,42&� � ,"�%52"4"�%&,,"�3&%54"�;� 2*%/44"�15&34/�(2"9*&�",,"�6&,/$*4:�%*�����9����������(2"9*&�",,?"6".9"4/�(2"%/�%*4&$./,/(*"�&�"*�02/4/$/,,*�%*�,"6/2/��;�0/3�3*#*,&�42"44"2&�4544*�*�'/4/4*0*�&�".$)&�,&�0&,,*0*<�"##2/.9"4&��&�15*.%*�3/44/0/23*�",�42"4�4"-&.4/�%52".4&�4544/�,?"../���./,42&�3*�)"".$)&� *,�-"33*-/�$/.'/24�(2"9*&�",�-".*�0/,/�$/.�350&2'*$*&� 2&'2*(&2"4"�%"���$-��02/(&44"4/�*.��4",*"��$/.�4&$./,/(*"�%*/%/�%*02/%59*/.&� 4&%&3$"�&�%/00*/�3*34&-"�%*2"''2&%%"-&.4/�$/.�$&,,&�%*��&,4*&2�����������(2"9*&�",,?*0&23&,&44*6*4:�.&*�$/.�'2/.4*�%&,,"�-&,".*."��3*�/44&.(/./�-*(,*/2*�2*35,4"4*�*.5.�-*./2&�.5-&2/�%*�3&%54&�� *./,42&� *,� 42"44"-&.4/./.�;�"((2&33*6/�35,,"�0&,,&�&�,"�2&"44*6*4:�$54".&"�;,*-*4"4"�"%�5.�,&((&2/�2/33/2&�42".3*4/2*/�$)&�3$/-�

0"2&�*.�0/$)&�/2&�$/.�,?"53*,*/�%*�$2&-&�,&.*4*6&������� ������������������45%*/�%*��34&4*$"��2*/3$)*�6*"�����2*/3$)*�����������*,"./���� &,�������� ���*.'/�&34&4*$"#2*/3$)*�*4 ��777�#2*/3$)*&34&4*$"�*4

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

La nuova frontiera dell’epilazione progressiva permanente: il laser diodo ad alta potenzaOpen Day l’8 febbraio 2014, presso lo Studio Estetico Brioschi, in occasione del lancio di Epildream diode laser

Convenzionato ASLConsegna a domicilio

Servizio per Hotel e Ristoranti

Ampia gamma diPRODOTTI SENZA GLUTINE,CERTIFICATI PER CELIACI.

PRODOTTI BIOLOGICI.INTOLLERANZE ALIMENTARI

Via Brioschi 33 | 20136 Milano | Tel/Fax 02.58106698 | Cell. 334.2783541 - 393.9495241

CELI@CHIA - FOODwww.celiachiafoodmilano.it - www.celiachia-food.com

[email protected] - [email protected]

®

Ampia gamma di

.celiachiafoodmilano.it - wwwwwwCHIA@CELI

Ampia gamma di

.celiachia-food.com.celiachiafoodmilano.it - www - FOODHIAA - FOOD

.celiachia-food.com - FOOD®

el/F Te ia Brioschi 33 | 20136 Milano | VVia Brioschi 33 | 20136 Milano |

OLLERANZE ALIMENTINTPRODOTTI BIOLOGICI.

TI PER TIFICAATI PER CELIACI.CERTPRODOTTI SENZA A

Ampia gamma di

Servizio per Hotel e RistorantiConsegna a domicilio

Convenzionato ASL

[email protected] -

el/Fax 02.58106698 | Cell. 334.2783541 - 393.9495241

ARI LIMENT TAPRODOTTI BIOLOGICI.

TI PER CELIACI. GLUTINE,

Ampia gamma di

Servizio per Hotel e RistorantiConsegna a domicilio

Convenzionato ASL

[email protected]

el/Fax 02.58106698 | Cell. 334.2783541 - 393.9495241

[email protected]

ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2013 9���������

PANETTONI ARTIGIANALI

LOTTERIA CESTI NATALIZI

entra in

Tel. 347 4538394

PRODOTTI TIPICI VALTELLINESI

Tel. 347 4538394

(laterale Viale Missaglia)

CONSEGNE A DOMICILIOCONSEGNE A DOMICILIO

������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������

���������������������������� ����������������� ������������

�����������������

PRODOTTI TIPICI VALTELLINESI

Vetri - Specchi - Cristalli - Vetrate incise e decorate Oggettistica - Arredamento - Box doccia

Serramenti in alluminio Posa in opera anche grandi volumi

Lun - Ven: 8.00 - 12.30, 14.00 - 18.30 Sab: 8.00 - 12.30

Via Isonzo 40/6 - Quinto Stampi - Rozzano (MI)Tel/fax: 028255309 email: [email protected]

������������������������������

Dal nostro inviato Paolo PisconeSegue dalla prima

Il sogno dell’imprenditoreIgnazio Cutrò, classe 1967, è una persona normaletra persone normali di un piccolo paese della pro-vincia di Agrigento, Bivona. Il suo sogno era quellodi fare l’imprenditore: «Sono nato in una famiglia diimprenditori e mi occupavo di piccoli lavori. Nel1989, a 19 anni, ho iniziato a prendere appalti pub-blici e il mio sogno era quello di ingrandire la miaazienda». Poi, nel 1992 a 25 anni, forte di uno spic-cato senso della legalità e degli insegnamenti pater-ni, dà inizio anche al suo impegno sociale. «Quandoancora non si parlava di associazione antiracket, ioe un mio amico, Gaetano Cannella, fondammoun’associazione, “Arte e Mestiere”. In quel periodo aBivona avevano costruito la diga Castello, ma già daqualche anno, tra gli imprenditori circolava la voceche facessero “pagare” qualche commerciante. Co-stituimmo così questa associazione e facemmo iscri-vere i commercianti e le ditte di Bivona, organizzan-do riunioni e invitando le persone a denunciareeventuali abusi o estorsioni».

Il primo attentato Ignazio Cutrò ha sempre vissuto la condizione di im-prenditore entro i confini della legalità, rifiutando disottostare alle richieste di protezione dei mafiosi.Quando l’azienda iniziò a ingrandirsi, prendendo ap-palti pubblici di una certa levatura, qualcuno si in-fastidì e il 10 ottobre 1999 l’imprenditore subì il pri-mo attentato. Iniziò così il suo calvario.«Quella sera mi chiama mio nipote e mi dice che unmio mezzo era in fiamme. Mi precipito sul posto etrovo mio padre che cercava di farsi spazio tra gliastanti con due estintori, per cercare di spegnere ilfuoco che stava bruciando uno dei miei mezzi. Il ma-resciallo mi avvicinò e mi disse: “Signor Cutrò an-diamo in caserma a fare la denuncia”, al che risposi“vabbè marescia’ per un corto circuito la possiamofare domani”. Il maresciallo mi rispose: “No signorCutrò, si tratta di un attentato”. In quel momentocompresi quello che effettivamente era successo.Mio figlio Giuseppe era piccolo, gli feci sporcare lemani di fumo di quel materiale bruciato e gli dissi:“non dimenticare mai questo fumo”. Volevo gli giun-gesse un messaggio forte, da non scordare, così co-me fece mio padre molti anni prima, quando, intor-no ai 13-14 anni, gli chiesi: “perché quando incontriquel tizio o quell’altro dici pezzo di merda?”. E lui mirispose, “per me quelli sono mafiosi, e per me i ma-fiosi sono pezzi di merda”.

Gli arresti Dal 1999 l’imprenditore ha subito altri attentati: bat-terie rubate, croci in cantiere, mezzi e materiali in-cendiati, fino al 2006, anno in cui decise di diventa-re testimone di giustizia, collaborando con le forzedell’ordine nell’operazione “Face off”, nella quale fu-

rono arrestati unaserie di mafiosi, tra iquali i fratelli Luigi,Maurizio e MarcelloPanepinto. MentreMarcello condanna-to a dieci anni inprimo grado è statoassolto in appello,nel mese di luglio2013 i fratelli Luigie Maurizio sono sta-ti definitivamentecondannati in Cas-sazione rispettiva-mente a 12 anni e13 anni e 6 mesi perassociazione mafio-sa ed estorsione. IPanepinto facevanogli imprenditori, «avevano una cava e avevano im-pianti di calcestruzzo – dice Cutrò. Erano conside-rati all’inizio delle vittime perché nel 1994 la mafiauccise prima il padre Ignazio e successivamente lozio Calogero, ma ben presto essi stessi si trasforma-rono in boss operanti nella zona nella Bassa Qui-squina e dedita alle estorsioni ai danni degli im-prenditori».

Nel baratro della disoccupazioneDopo la sua decisione di denunciare, la condizionelavorativa si è aggravata. Dice l’imprenditore: «Ogginon ricevo più commesse; da ottobre 2013 per lamancanza di commesse e liquidità, non siamo piùstati in grado di versare i contributi necessari per ot-tenere il DURC (Documento Unico di RegolaritàContributiva). Basterebbe che le pubbliche ammini-strazioni concedessero in affidamento diretto, unapercentuale di lavori ai testimoni di giustizia, maga-ri con l’aiuto della magistratura per il monitoraggiodi eventuali infiltrazioni. Vorrei pagare le tasse, pa-gare i miei debiti bancari, ma lo Stato non riesce afarmi lavorare».

L’indifferenza e l’emarginazioneIl problema maggiore che un testimone di giustizia ècostretto ad affrontare è l’isolamento, l’indifferenzadella “società civile” che molto spesso virtualmenteè vicina a queste persone, ma è assente quando bi-sogna dimostrare loro con i fatti, la propria vicinan-za. Ed è quanto con amarezza racconta Ignazio Cu-trò: «A noi, la società civile, almeno la maggior par-te, ci ha abbandonato. Ricordo ad esempio la seradel Natale 2009. Arrivato in chiesa proprio mentre ilprete stava celebrando l’eucarestia e stava porgendol’ostia, mi misi anch’io in fila, a un tratto mi girai evidi delle persone dietro di me, poi dopo 2/3 minutimi voltai nuovamente e, avendo probabilmente no-tato la mia presenza, non vidi più nessuno perché se

ne erano andatitutti. L’arciprete in-vece di stigmatiz-zare l’accaduto, fe-ce finta di nulla. Ioin quella chiesanon entrai più. Maforse era proprioquello che deside-ravano. Noi Pasquae Natale li passia-mo da soli, o a voltecon le famiglie del-la scorta». L’ostra-cismo ha coinvoltoanche i figli, che acausa dell’isola-mento in ambitoscolastico sono do-vuti, con la maggio-

re età, trasferirsi al Nord, lontani dagli affetti, lonta-ni dalla loro terra. Ignazio Cutrò non ha mai volutoabbandonare il suo paese, rifiutando il programmaspeciale di protezione che prevedeva il trasferimen-to in località protetta e cambio di identità, perché«quando nacqui mio padre mi mise il nome Ignazio,che è il nome di mio nonno, e il mio cognome è Cu-trò. Il nome di mio padre è Giuseppe, che ho a miavolta dato a mio figlio. Da sempre, di generazione ingenerazione, i due nomi si alternano. Entrando nelprogramma di protezione ci avrebbero cambiato l’i-dentità e io non potevo accettarlo, per me e per miopadre».

Lo Stato dov’è?Per aver denunciato i suoi estorsori la famiglia Cu-trò vive oggi sotto scorta, purtroppo non sempre ido-nea. Per capire le condizioni in cui Ignazio Cutrò ela sua famiglia sono costretti a vivere riportiamo al-cuni stralci dell’interrogazione parlamentare depo-sitata dai senatori M5S Giarrusso, Bocchino, Castal-di, Campanella, Pepe a cui non è stata data risposta:«…da quando il signor Ignazio Cutrò ha assuntola carica di presidente dell’Associazione dei testimo-ni di giustizia, iniziando a segnalare le carenze deisistemi di sicurezza allestiti a tutela della sua per-sona e degli altri testimoni di giustizia, le Autoritàcompetenti hanno proceduto alla rimozione delpresidio fisso dei Carabinieri presso la sua abitazio-ne…e sostituito dall’installazione di alcune teleca-mere di concezione talmente obsoleta… espone il si-gnor Cutrò e la sua famiglia a gravissimi rischi…il 25 settembre 2013, quando la moglie e la figlia delsignor Cutrò, entrambe sottoposte a regime di pro-tezione, che prevede un’auto con due militari perogni scortato, dovevano recarsi a —— per una vi-sita medica e, malgrado avessero preventivamentee regolarmente segnalato la necessità di questo spo-stamento, si ritrovarono, all’arrivo nell’aeroporto

di ——, senza la scorta prevista per la signora ——- che rimaneva impossibilitata a muoversi dal-l’aeroscalo… le autovetture adibite al servizio diprotezione del testimone Cutrò hanno accusato gra-vi problemi meccanici che ne impedivano il funzio-namento (fermandosi improvvisamente durantel’uso), che addirittura causavano un grave inci-dente stradale che per poco non ha avuto gravissi-me conseguenze…» [Fonte: Resoconto stenograficodella seduta n. 156 del 19/12/2013 c/o Senato della Repub-blica].

Una legge a sostegno dei testimoni di giustizia«Insieme a Giuseppe Carini e Piera Aiello (testimonidi giustizia, rispettivamente dell’assassinio di donPugliesi e del proprio marito e suocero, entrambimafiosi) - continua Cutrò - presentammo un decretolegge al presidente della Regione Sicilia Rosario Cro-cetta, per l’equiparazione dei testimoni di giustiziaalle vittime del terrorismo e di mafia, per essere im-piegati nei lavori pubblici e avere i medesimi dirittidi legge, perché anche i Testimoni di Giustizia sonovittime di mafia pur essendo vivi; non bisogna esseremorti per essere vittime. E più di tutti le vittime sonole nostre famiglie. Portammo la questione a Roma al-l’attenzione del ministro della Pubblica Amministra-zione e la Semplificazione Gianpiero D’Alia e grazieanche al suo impegno è stata resa possibile l’appro-vazione della legge. Oggi attendiamo le disposizioni ele procedure per iniziare a lavorare».

Il suo accorato appello«Considerata la lentezza della politica ormai la no-stra speranza sono i giornalisti, la società civile, i cit-tadini. Il messaggio finale che voglio trasmettere èche ci vuole umiltà, la lotta alla mafia non è una lot-ta personale ma è una lotta di tutti i cittadini assie-me alle forze dell’ordine e alla magistratura. Aiuta-teci a difendere i Testimoni di Giustizia, che sonotanti, e che non hanno più la forza di continuare a vi-vere».

Paolo Piscone

Intervista a Ignazio Cutrò, testimone di giustizia

«È giusto pensare ai morti, ma pensiamo un po’ anche ai vivi!»La storia dell’imprenditore siciliano, che vive sotto protezione dal 2008 (i figli dal 2011) per aver denunciato la mafia

Il testimone di giustizia è un cittadino incensurato chefornisce una testimonianza relativa all’accadimento

di un fatto delittuoso. Per questa ragione gode di unaprotezione da parte degli organi dello Stato. Il collaboratore di giustizia, in gergo definito “pentito”,è invece una persona che ha avuto un passato di appar-tenenza a un’organizzazione criminale e sottoscrive un“contratto” con lo Stato, basato sulla fornitura di infor-mazioni provenienti dall’interno dell’organizzazionecriminale, in cambio di benefici processuali, penali epenitenziari, della protezione e del sostegno economi-co, per sé e per i propri familiari.

Chi sono i testimoni di giustizia

1010 ��������� ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2013

���!� #�"�#���������$���� �"�!����!!������������ ����������"���" ��������"����������"������

�������� ��������������"� ������ ������� ��� �$�����

������������������� ���������������� ���������������

���������� ������� ���������

����������������

“Fondato nel 1990 con fi-nalità educative e for-mative, è una scuola

dello sport e, insieme, un luogo incittà, un faro di vitalità nel quar-tiere Stadera in Zona 5. Nella suamissione orientata alla crescitaglobale della persona, rappresen-ta una proposta di partecipazionesoprattutto per i giovani e le fami-glie, parlando i diversi linguaggidella contemporaneità. Dialogacon le istituzioni, gli enti pubblici,gli operatori privati sul territorio,offrendo percorsi di formazione eaggiornamento di qualità pereducatori, docenti e genitori”. Queste le motivazioni per le quali, il sinda-co di Milano, Giuliano Pisapia, ha conse-gnato al Centro culturale sportivo Asteriala civica benemerenza dell’Ambrogino d’O-ro. Nessuno al Centro se l’aspettava. Lasorpresa è diventata grande soddisfazione,per la gioia corale che i nostri amici ci han-no fatto sentire.In realtà l’Ambrogino consegnato al CentroAsteria è assegnato a tutti i nostri collabo-ratori che in vari ambiti, a diversi livellicon competenze specifiche hanno aiutatol’Asteria a dare il suo contributo al bene co-mune, nel nome della propria missione enella consapevolezza che se l’unione fa laforza, l’unione fa anche il bene.Tra gli amici collaboratori c’è, con un ruolomolto importante, la nostra Zona 5. È unamico della prima ora, dei momenti poverie timidi, ma giocati nella speranza. Unamico delle collaborazioni popolari e isti-

tuzionali. Una Zona viva, attiva, con i suoiproblemi e le sue risorse, che cerca stradenuove per la collaborazione, in risposta aibisogni e valorizzando talenti e buona vo-lontà. Il Centro Asteria collabora volentiericon la Zona 5: è riconoscente e ammirato.Avrebbe voluto averla tutta presente al tea-tro Dal Verme quando il sindaco, conse-gnando le benemerenze ha riconosciuto ilvivo senso di solidarietà che ancora oggi siriscontra a Milano e lo ha incoraggiato conforza e gratitudine.Il Centro spera e progetta di assumere an-cora meglio qualche seria istanza che laZona segnala, in rete con le tante istituzio-ni impegnate sul sociale e sul culturale,per dare ai bambini, ai ragazzi e alle lorofamiglie una speranza rinnovata e fondatasolidamente. Intanto un grazie a tutti i no-stri amici e a tutto il territorio per questoimportante riconoscimento.

Suor Elisabetta

«Grazie a tutta la Zona 5»

7 dicembre, Teatro Dal Verme, da sinistra: Susanna Vecchi,suor Elisabetta, il sindaco Giuliano Pisapia, suor Paolachia-ra, il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo.

�*�.0%1)$%,2%�$%**!��0-4),#)!�$)��)*!,-������ �� ������������� � ��� )*�.0%1)$%,2%�$)�!.��-*$),'���*%11!,$0-��!+!55-22)�� )*.0%1)$%,2%�$)��+)!#/3%���!0#-��!11!0%2�2!��)*�.0%1)$%,2%�$)��2-��0-4),#)!�$)��)*!,-�

�0!5)!,-��31%**!��%� )*�#-,1)'*)%0%�.0-4),�#)!*%��)31%..%��311-+!,,-��(!,,-� )**3�120!2-�,%**@!+")2-�$)�3,!�#-,&%0%,5!�12!+�.!�)�2%0+),)�$%**!�#-,4%,5)-,%��&)0+!2!�)*��$)#%+"0%�����#(%�1!,#)1#%�*@!220)"35)-,%),�(-31%�.0-4)$),'��.%0�)�.0-11)+)�4%,2@!,�,)��$%**!�'%12)-,%�$%**%�0%2)�%�$%'*)�)+.)!,2)!*��03..-��!.���!�,3-4!�0%!*26�!5)%,$!*%�,!2!�),�4)029�$%**!�&31)-,%�$)�#),/3%�1-#)%26��!.��-*$),'�� �!,-+)���!+���!1+�%��$0!.!20)+-,)-��%�#(%�),1)%+%�!*�>"0!##)-?�-.%�0!2)4-��+)!#/3%�#--0$),%06�*!�0%2%�$%)��-�+3,)�$%**@�+")2-��(!�')6�12!,5)!2-�.%0�)*�.%�0)-$-�������3,� ),4%12)+%,2-�$)�-*20%

��+)*)-,)�$)�%30-���*�'%12-0%�3,)2!0)-�1)�.-�,%�!*�:�.-12-�),��2!*)!�.%0�#!.)2!*)55!5)-,%%�!*� :�.-12-�.%0�&!2230!2-���30!,2%�*@),#-,�20-�7�12!2-�0)"!$)2-�#(%�*%�2!0)&&%�$%**!�.0-�4),#)!�� ),$)#!2%�#-,�3,�+%2-$-�20!,1)2-0)-$!**@�32-0)26�.%0�*@%,%0')!�%*%220)#!�%�)*�'!1�0)13*2!,-��!$�-'')��20!�*%�.)9�"!11%�),��2!*)!�1%�,%*���1)�!22%12!4!,-�!���� �A�+#�,%*����1-,-�!00)4!2%�!������A�+#��#-,3,� ),#0%+%,2-� )00)1-0)-�$%*������� �,�!*20%.!0-*%��.%0�3,!�&!+)'*)!�#-+.-12!�$!�/3!2�20-�.%01-,%��*!�4!0)!5)-,%�),#)$%�,%**@-0$),%$)������A�!**@!,,-�;�!�'%12)-,%�$%*�1%04)5)-�)$0)#-�$%*��)*!,%�

1%�7��$!�1%+.0%��!*2!+%,2%�%&&)#)%,2%�=�(!$)#()!0!2-� )*�.0%1)$%,2%��-$%126�����)!+-�$%*� 0%12-��!)�4%02)#)� 20!� *%�0%!*26� )2!*)!,%�� �*+32!+%,2-�#(%�(!�#!0!22%0)55!2-�/3%12-#-+.!02-�7�')3,2-�!*�2%0+),%�#-,�3,�#-+�.*%11-�.%0#-01-�$)� &31)-,%�0%!*)55!2-�#-,*!�#-**!"-0!5)-,%�$%)�#-,1)'*)�#-+3,!*)�%.0-4),#)!*%���*)� ),4%12)+%,2)�.0-'0!++!2),%)�.0-11)+)�!,,)�,-,�1-*-�0)1.-,$%0!,,-�!#)8�#(%�*@�30-.!�#)�(!�#()%12-�+!�'%,%0%�0!,,-�!,#(%�13*� 2%00)2-0)-�,3-4%�-..-023�,)26�$)� *!4-0-�.%0� )�,-120)�#)22!$),)���)"!$)�1#-�� ),&),%��#(%� )*�,-120-�.0-$-22-�3*2)+-�*@!#/3!��7�$)�3,!�/3!*)26�120!-0$),!0)!�#-,

*%�13%�),$)1#311%�.0-.0)%26�-0'!,-*%22)#(%�),4)2)!+-��.%02!,2-�� )�+)*!,%1)�!�"%0*!�#-,&)$3#)!<��;�*��03..-�����7�3,!�'0!,$%�)+�.0%1!�.3""*)#!�#-,�3,�&!2230!2-�$)����+)�*)-,)�$)�%30-�!,,3)�%�3,��)!,-),4%12)+%,2)�$!� ���+)*)-,)�$)�%30-� &0!� )*���%�)*�����*!�1-++!�$%**%�12-0)%�%�$%*�*!� 20!$)5)-,%�$%**%�!5)%,$%� )+.%',!2%�,%*1%04)5)-�)$0)#-�13*�2%00)2-0)-���(!�!'')3,2-�)*.0%1)$%,2%� $)� ���� �-*$),'���*%11!,$0-�!+!55-22)���� ,@!#/3!�$)�/3!*)26�120!-0$)�,!0)!�/3%**!�$%*�,-120-�2%00)2-0)-��'0!5)%�!$3,!�'%12)-,%�%&&)#)%,2%��!22%,2!�!**@!+")%,�2%�%�!**%�%1)'%,5%�$%)�#)22!$),)<�

Come giornale abbiamo seguito neimesi scorsi la vicenda che aveva por-tato insulti e minacce al presidente

del Consiglio di Zona Aldo Ugliano, per ave-re impedito a un’associazione che ospita lasede della formazione neofascista OrdineNuovo, di intervenire in Consiglio di Zona 5.Tra gli insulti, c’erano quelli di RemoD’Alfonso, allora responsabile delle Guar-die ecologiche volontarie della Zona 5. Aquesti Aldo Ugliano ha chiesto una letterapubblica di scuse, che però non ha convin-to il presidente, che a sua volta ci ha scritto.Pubblichiamo in questa successione le duelettere.

Buongiorno Presidente.Da dodici anni ho dedicato la maggiorparte del mio tempo libero alla salvaguar-dia dell’ambiente e del decoro della nostracittà svolgendo servizio come Guardia Eco-logica Volontaria per conto del Comune diMilano. In special modo nell’ultimo annoin qualità di Responsabile del Gruppo 5,mi sono adoperato per informare il mag-gior numero di cittadini sui comporta-menti per evitare il degrado della nostracittà. Per raggiungere questo obiettivoquando è stato possibile abbiamo organiz-zato incontri sulla tutela dell’ambiente.Capirà il mio stupore quando, dopo averlavorato una settimana per organizzareuna di queste iniziative, ho ricevuto unalettera da parte dell’assessore alla Sicurez-za di Milano che mi vietava di fatto di par-tecipare all’iniziativa; il giorno stessoaprendo il mio profilo Facebook ho trovatoun articolo in cui era evidente che il mio la-

voro era stato vanificato.La mia prima reazione istintiva è stataquella di commentare la notizia con toniforti, dettati dalla irritazione momenta-nea. I termini che ho impiegato non vole-vano offendere la Sua persona ma testimo-niavano un mio disagio, per questo motivomi scuso se l’ho offesa. Nello stesso messag-gio l’ho definita “amico e complice deiRom” poiché la sensazione che si lamentain zona è quella che le Istituzioni non stia-no facendo abbastanza. Dopo il nostro in-contro del 4 dicembre in cui Lei mi ha chia-rito che il suo lavoro è teso a risolvere defi-nitivamente questa piaga, mi sono resoconto di essermi sbagliato e quindi La invi-to a considerare le mie parole non comeuna offesa personale. Le comunico che do-po il triste episodio collegato all’Associazio-ne Uniti per il Quartiere, ho rassegnato lemie dimissioni da responsabile delle Gev diZona 5 e che a partire dal mese di gennaio2014 sarò in autosospensione.Colgo l’occasione per salutarLa, in attesadi una Sua eventuale risposta.

Remo D’Alfonso

Da una lettera di scuse ci si attende rincre-scimento e sincerità: dalla Sua lettera que-sti sentimenti non traspaiono, anche per-ché, sig. D’Alfonso, Lei ha omesso di ricor-dare che mi ha rivolto anche l’ingiuria di“miserabile”. Non la querelerò, perché lacrisi economica ha colpito anche Lei e vo-glio evitare ulteriori preoccupazioni allaSua incolpevole famiglia. Le dimissioni chepreannuncia da coordinatore delle Gev del-la Zona 5 sono una Sua decisione: nessuno

Le ha rivolto questa richiesta.Questa vicenda nasce non già, come Lei af-ferma, dalla Sua arrabbiatura per aversprecato una settimana di lavoro organizza-tivo e dall’insoddisfazione dei cittadini ver-so le Istituzioni, bensì dal tentativo di coin-volgere le Guardie ecologiche in un rappor-to con un’Associazione che fa da paraventoa una organizzazione neofascista. L’impe-gno che il Consiglio di Zona 5 sta profon-dendo per migliorare la qualità del vivere inZona 5 ci viene riconosciuto da molti e laSua ingiuria rivoltami, di essere “amico ecomplice dei rom di via Selvanesco” appareridicola e in malafede proprio ora che i rom,responsabili di un vero e proprio disastroambientale su terreno di loro proprietà, so-no stati allontanati. Peraltro Le ho mostrato, come ricorderà, igiornali del marzo 2011, frutto di una Con-ferenza stampa da me promossa per de-nunciare la grave situazione di via Selvane-sco e chiedere provvedimenti alle istituzio-ni. Dopo 2 anni e mezzo il Centrosinistra haallontanato persone gravemente responsa-bili di un disastro ambientale che la partepolitica per la quale Lei simpatizza ha tolle-rato per anni e, in tutti questi anni, non si èmai sentita rivolgere pubblicamente, nondico un insulto, ma almeno una critica daparte Sua a chi amministrava allora la città.La esorto quindi per il futuro a utilizzaretermini appropriati, soprattutto con perso-ne che non conosce. Eviterà situazioni in-cresciose per tutti, ma soprattutto per Lei eper la Sua famiglia.

Aldo UglianoPresidente Consiglio di Zona 5

����������������

Neofascisti, rom e insulti: botta e risposta

IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE PPUUBBBBLLIICCIITTAARRIIAA

Servizio idrico integrato, firmato l’affidamento ventennale in house providing al Gruppo Cap«La trasformazione del comparto è giunta al termine con la fusione, realizzata grazie alla collaborazione dei Comuni»

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2013 11���������

Finora a Milano non c’era. Maoggi, come nelle altre grandicittà italiane ed europee, c’è

una Casa delle donne: è grande, bel-la, in grado di accogliere tutte le don-ne che vorranno entrarvi. Si trova invia Marsala 8, al pianterreno di unedificio del Comune di Milano. È sta-ta assegnata nello scorso giugno, do-po che l’Associazione “Casa delleDonne di Milano”, costituitasi nel set-tembre 2012, aveva vinto il bando digara. Oggi l’Associazione conta più di400 socie.L’apertura è il punto di arrivo di unlungo percorso iniziato nel settembre2011, quando la Commissione PariOpportunità della neoeletta GiuntaPisapia ha chiamato a raccolta, a Pa-lazzo Marino, le donne milanesi per-ché esprimessero i loro desideri e leloro richieste all’amministrazione. Daquell’Assemblea sono nati diversi Ta-

voli di lavoro, uno dei quali ha poi ela-borato il progetto che ha dato vita al-l’Associazione.In questo luogo confortevole e ospita-le, donne di tutte le culture e di ogniorientamento sessuale possono sen-tirsi a proprio agio. La Casa avrà sa-lette per incontri e riunioni, bar caf-fetteria, biblio-mediateca, sala confe-renze, spazi per bambine e bambini eanche un giardino esterno. Un luogo che si “mette a disposizione”delle associazioni e gruppi di donneformali e informali, presenti nellacittà, ponendosi come snodo e puntodi connessione delle reti già esistenti,ma anche riferimento per chi non ap-partiene a nessuna associazione. I primi passi. Uno sportello, inizial-mente aperto due giorni a settimana,aiuterà a identificare i servizi che ri-spondono ai bisogni e ai diritti delledonne offerti dal Comune, dalle isti-

tuzioni e dal privato sociale (associa-zioni, cooperative, servizi alla perso-na). Una banca-dati verrà aggiornatae resa pubblica via web, configurandoa mano a mano uno “sportello deglisportelli” o “rete delle reti” esistenti aMilano. Laboratori seminari, corsi,riunioni informali e molto altro.Il 18 e il 19 gennaio (dalle 12 alle 18),le donne potranno visitare la Casa edivenire socie. Ma il grande evento che renderà pub-blica l’attività sarà l’8 marzo, una gior-nata intera con spettacoli, mostre,esposizioni e molto altro, testimo-nianza della creatività e della presen-za significativa delle donne milanesi.È aperta la campagna tesseramento2014. Per rinnovare, fare o regalareuna tessera scrivere a:[email protected] informazioni:[email protected]

18 e 19 gennaio: si inaugura la primaCasa delle donne a Milano

Il 14 dicembre, a Nocetum, sono stati presentati gli af-freschi restaurati e una tomba medievale a vista nellachiesetta dei Santi Giacomo e Filippo in Nosedo. La

cerimonia di inaugurazione è stata presieduta da monsi-gnor Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura, laCarità, la Missione e l’Azione Sociale della Diocesi di Mi-lano; è intervenuta la vice sindaco Lucia De Cesaris. Il restauro dei dipinti murali del XIV secolo, ha portatoalla luce dettagli rimasti finora nascosti. La realizzazione degli scavi archeologici che hanno per-messo – grazie alla collaborazione tra la Soprintendenzaai beni archeologici della Lombardia, all’Università Catto-lica del Sacro Cuore di Milano e all’Associazione Nocetum– di far luce sulla storia secolare del luogo. Un impegnoscientifico ed economico importante, che è stato reso pos-

sibile grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo, cheha permesso di concludere i lavori iniziati grazie a un’al-tra realtà privata, Fondazione Telecom Italia e ad altrisponsor. Ora la chiesetta dei Santi Giacomo e Filippo, cuore spiri-tuale della comunità di Nocetum e bene storico di notevo-le valore, riapre le sue porte ai fedeli e ai visitatori, chepotranno raggiungerla attraverso la nuova pista ciclo-pe-donale che il Comune di Milano sta completando proprioin questi giorni e che unisce corso Lodi – e dunque il cen-tro di Milano, dalle Colonne di San Lorenzo – all’Abbaziadi Chiaravalle e al suo borgo, tratto centrale della Valledei Monaci. Delle oltre 70 sepolture ritrovate ne resteràsolo una, visibile dal pavimento, il resto dei reperti ci au-guriamo verrà esposto al Museo Diocesano di Milano.

Restaurata la chiesetta di Nocetum

L’Associazione Borgo di Chiaraval-le, in occasione della “Giornatadella Memoria”, presenta la lettu-

ra teatrale tratta dallo spettacolo “Co-me un ermellino nel Fango”, testi di Li-liana Segre (nella foto sotto) e TadeuszBorowski, raccolti da Dorotea Ausenda,autrice e regista (nella foto accanto),che legge i brani con Daniela Borghetti.Lo spettacolo, creato nel 2012 dall’Asso-ciazione Culturale “L’Arte del Presente”(Il Teatro dell’Impossibile) vuole ricor-dare i milioni di persone assassinate dainazisti nei campi di concentramento.Questa memoria si può tenere viva solodando voce a chi ha vissuto la Shoah;per questo i testi della lettura sono uni-camente di testimoni, parole di soprav-vissuti, le stesse parole “sopravvissute”,che non vogliono commuovere ma fareResistenza, far pensare chi le ascolta.Un ermellino nel fango”: Liliana Segreusa questa immagine per definire sestessa nel periodo della detenzione.Nata a Milano nel 1930, di famiglia mi-lanese ebraica non praticante, conobbeall’età di otto anni le leggi razziali chesconvolsero la sua vita di “bambina co-me le altre”; in una fredda Milano indif-ferente a ciò che accadeva ai concitta-dini ebrei, percorse tutti i gradini dellapersecuzione, fino alla deportazione adAuschwitz nel gennaio del 1944. Nel la-ger furono assassinati suo padre e i suoinonni materni, scampata a tre selezio-ni, nel gennaio del 1945 visse la “marciadella morte”. Liberata nel 1945, tornò aMilano nell’agosto dello stesso anno.Oggi è una delle ultime testimoni della

Shoah. Instancabile, incontra i ragazzidelle scuole di tutta Italia, riportandola sua testimonianza, affinché lo ster-minio degli ebrei, da parte dei nazisti, el’indifferenza delle “persone per bene”,restino accesi nella memoria storica ditutti.Diversa la testimonianza di TadeuszBorowski, nato in Unione Sovietica nel1922, di origini polacche, i suoi genitoriconoscono già la deportazione nei cam-pi di lavoro russi; viene internato dap-prima ad Auschwitz, dove lavora in in-fermeria, poi trasferito a Dachau, salva-to dagli americani nel 1945. Per lui ilracconto dell’esperienza nei lager è es-senziale e presente in quasi tutte le sueopere. Si suiciderà nel 1951, dopo la na-scita di una figlia.Trapela da queste due esperienze l’im-possibilità – per chi ha subito la depor-tazione – di ritrovare una normalità e disuperare la tragica difficoltà nel rien-trare in una società che non è in gradodi accogliere e aiutare chi ha subito il“male assoluto”: liberi, ma di nuovo solidavanti a una cortina di indifferenza.L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio delConsiglio di Zona 5.Domenica 26 gennaio“Come un ermellino nel fango”testi di Liliana Segre, Tadeusz Borow-ski, letti da Daniela Borghetti, DoroteaAusendaAntico Mulino dell’Abbazia di Chiara-valle, Via Sant’Arialdo 102; MilanoOrari spettacoli: 18.30 e 20.30 Prenotazioni: [email protected] tel. 373 8591039

Tiziana Galvanini

Il 26 gennaio nell’antico Mulino di Chiaravalle

Letture sulla Shoah

Ritrovo alle 7,30 davanti alla sededi Milanosud - Via Santa Teresa2/A - e partenza verso i castelli

delle terre del Canavese in Piemonte,con il nostro bus. Ore 10: prenotazione visita guidata alCastello di Mercenasco. È una dimora privata che apre le sueporte ai visitatori del FAI ed è situatasulla sommità di una collina dell’anfi-teatro morenico di Ivrea. Saccheggiatoe incendiato nel XIV, al termine di unconflitto tra i Savoia e i Valperga che aquel tempo erano legati ai Monferrato,venne ricostruito da questi ultimi comefortezza difensiva. Nel 1476 furono in-vestiti del feudo i Valperga di Masino enel 1800 fu acquistato dal Conte Ales-sandro Compans di Brichanteau che neiniziò una lunga trasformazione che vi-de l’intervento dell’architetto Cheval-ley. Questi trasformò l’antico castelloseicentesco in una dimora signorile ecurò l’intera decorazione araldica dellefacciate, pur mantenendo visibili lescarpature del castello seicentesco. Nel 1967 fu acquistato dai Conti Benso

che lo abitano tutt’ora e che ci guide-ranno nella visita. Al termine della visita, trasferimento alRistorante da noi prenotato per il pran-zo tipico.

Dopo pranzo proseguimento per il Ca-stello di Masino- proprietà FAI Ore 15 - Visita guidata del castello danoi prenotata.

Il castello di Masino per dieci secoli fula residenza principale dei conti di Ma-sino. Fino al Rinascimento venne difesoda alte mura e imponenti torri di guar-dia, poi abbattute per far posto a monu-mentali e splendidi giardini di fattezzeromantiche e tipiche dell’Italia aristo-cratica. Collocato nel parco si trova ilsecondo labirinto botanico d’Italia perestensione, un percorso intricato trasiepi ricostruito grazie al disegno sette-centesco ritrovato negli archivi. L’interoedificio è ricoperto da affreschi, mobilidi raffinatissima fattura; vi si trova l’ap-partamento di Madama Reale così chia-mato per la lunga permanenza di Gio-

vanna Battista di Savoia Nemours; fufatto costruire attorno al 1670 dal ConteCarlo Francesco I di Masino appuntoper la reggente di casa Savoia, seguen-do il modello del Castello Ducale diAgliè e di Castello Reale di Racconigi.La stanza da letto è un vero capolavoro,ricco di preziose quanto fragili sete e diun raffinatissimo letto a baldacchino. IlCastello è anche sede d’un museo dicarrozze settecentesche davverostraordinario. Attualmente il castello è gestito dalFondo Ambiente Italiano ed è inseritonel circuito dei castelli del Canavese.

Al termine della visita rientro a Milano.

Quota di partecipazione: 75 euro per per-sona; per i soci 70 euro.La visita verrà effettuata al raggiungi-mento di un minimo di 25 partecipantie include:Bus GT de Luxe; accompagnatrice Mi-lanosud, ingressi e visite guidate a en-trambi i castelli, welcome coffee a Mer-cenasco e pranzo al ristorante (3 por-

tate, bevande incluse), assicurazione diviaggio.Per informazioni e prenotazioni vi aspet-tiamo in sede di Milanosud, via Santa

Teresa 2/A il martedì e il giovedì dalle16 alle 18 o telefonare allo 02 84892068il martedì e il giovedì dalle 16 alle 18

Rossella & Emilia

Ambulatorio Medico Dentistico Via Lassalle, 5 (Citof. 542) - Milanosconto 10%Carrozzeria Morovis Lodovico il Moro 59/61 - Milanosconto 10% su manodoperaCentro Asteria Ass. Polisp. Dilet-tantisticaP.zza F. Carrara 17.1 - Milano sconto 5%Centro benessere SuryaVia Antonelli, 6 - Milano sconto 20% riservato a soci e lettoriCentro studi YogaVia Confalonieri, 26- Milano

sconti per soci e lettoriCentro ottico Mirarchivia Medeghino, 39 ang. piazza Ab-biategrasso MM2 - Milanoomaggio presentando il coupongiornaleClinica del Sale Via Val di sole, 10 - Milano sconti su pacchetti stanza del saleDental - LUCvia Bertacchi, 2 - Milano sconto 10% per soci e lettori,agevolazione nei pagamentiErboristeria naturalmenteVia Medeghino, 15 - Milano sconto 10%

ÉSPERO srl (www.espero.it)via Cadolini 30, sconto del 25% sui cor-si per i lettori che metteranno like sullapagina facebook/esperosrlEuroacusticVia Lagrange, 13 - Milano sconto 5% per soci e lettoriLa Carrozzineria S.r.lVia F.Tosi, 11/A - Milano sconto 8% per soci e lettoriNera SushiVia Medeghino, 4 - Milano sconto 10% per soci e lettoriOreficeria JandelliVia Brioschi, 52 - Milano

sconto 20-30-40%ai soci ed ai lettoriOttica MartinelliViale Isonzo, 67 - Rozzano sconto 30%su occhiali da vista e da sole, lenti a contatto e prodotti per manutenzioneStudio estetica BrioschiVia Brioschi 52 - Milano sconto 10%parcheggio gratuito.Virgola viaggiCorso Colombo, 4 - Milano agevolazioni per soci e lettorifino al 31-12-2014

Le convenzioni saranno applicate all’atto del pagamento ai soci con latessera di Milanosud in corso di validità.

Le convenzioni di Milanosud

12 ���� !$&� ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014

a cura del GRUPPO CULTURA E TEMPO LIBERO

La pagina dell’Associazione

Sono in vendita presso la sede dell’As-sociazione (via S. Teresa 2/A - aperturamartedì e giovedì dalle 16,30 alle18,30) le quattro pubblicazioni edite daMilanosud: “Milano è un Viaggio” e“Quella volta che...”, raccolte dei rac-conti vincitori del 2° e del 3° ConcorsoLetterario Milanosud; la trilogia “Rac-contare Milano. Storie della nostracittà” (12 euro) di Clara Monesi Saibe-ne, con le bellissime illustrazioni diSergio Toppi; e infine “Appunti di Lega-lità”, che raccoglie gli scritti dei ragaz-zi partecipanti alla omonima iniativa.

I libri di Milanosud��������������������

L’Associazione culturale Milanosud ricorda ai soci, ea chi volesse associarsi per la prima volta, che è at-tivo il servizio di consulenza psicologica: chi lo desi-

dera può pertanto usufruire di un colloquio orientativogratuito. Quando e perché può essere utile chiedere uncolloquio psicologico? A volte può trattarsi di un problemapersonale o familiare che non si riesce più a gestire con leproprie risorse, altre volte ci si accorge di sperimentareun disagio profondo, che si manifesta con sintomi taloraincomprensibili, sia psichici che fisici mai vissuti prima;altre ancora ci si trova in una particolare fase di vita che

pone nuove richieste a cui non si comprende come farfronte. Parlarne con un esperto può consentire di farechiarezza sulla propria situazione e scoprire quali sono ipassi necessari per ripartire con maggiore serenità.Chi vuole usufruire di una consulenza psicologica gratui-ta può telefonare al 349 4019819, o scrivere a [email protected]: la dott.ssa Mariateresa Me-reghetti, psicologa psicoterapeuta, socia e redattrice delgiornale, sarà lieta di concordare un colloquio orientativoche avverrà presso il suo studio privato di via Paolo Uccel-lo 6 (MM1 Lotto).

Servizio di consulenza psicologica per i soci

��������� �����'����

�! %�%%�#�

������������������

"&������%������ !$&���%

���� !$&������������ ������������� ��

������ ��������������������������

���������� ��������

� ������ ���������������������������������������

�������������������� ��������

La sezione turismo dell’Associazione Milanosud ha preparato il calenda-rio degli eventi per il primo semestre del 2014, pronto per essere mo-strato a Soci e amici. Un programma ricco di novità, accattivante e pie-

no di sorprese che vi farà venire voglia di partire al più presto per questi inte-ressantissimi luoghi.

La stagione verrà inaugurata dalla visita guidata dalla nostra amica Paola Vec-chi al nuovo Museo del Duomo, che si terrà alle 14,30 di sabato 22 febbraio2014. Il punto di ritrovo sarà fuori dal museo, Piazza Duomo 12, alle 14,20. Perinformazioni e prenotazioni, telefonare il martedì e il giovedì dalle 16 alle 18al numero 02/84892068. Quota di partecipazione: 16 euro, per i soci 15 euro. La visita si effettuerà alraggiungimento di un minimo di 20 persone.

Visita guidata al Museo del Duomo

Duemila metri quadri di spazi espositivi, ventisette sale, tredici aree tematiche, centinaia di opered’arte fra sculture, dipinti, oreficerie, arazzi, paramenti, oggetti liturgici.

Residenza per dieci secoli dei conti Valperga, discendenti di re Arduino, il Castello di Masino dominadall’alto di una collina lo splendido spettacolo dell’Anfiteatro Morenico nel Canavese. Gli interni, coni saloni affrescati e riccamente arredati tra Seicento e Settecento, gli appartamenti di Madama Reale,le camere per gli ambasciatori e gli appartati salotti, sono documento delle vicende di una famigliache fu protagonista della storia piemontese e italiana.

15 marzo 2014 Milano - Mercenasco (To)

Una gita in giornata al Castello di Masino, proprietà del Fai

Sabato 22 febbraio

ANNO XVIII NUMERO 01 GENAIO 2014 13��������� 13���������

�'%�& �#,��

(&�#(�##�!�

�&$(�' �� ''����"$� !�� %�&�, $# ���#( �&�� #�� $&#�(�

� ���&#$� ���� ���) #($���-��(�"% ���$,,�#$�(�!���+��� �����

$&�& �� �������������

���$&�($& $��$#($(��# �$

�&$*�'

LLaavvoorraattoorriioo CCrreeaatt iivvooLLaavvoorraattoorriioo CCrreeaatt iivvooAArrttiigg iiaannaalleeAArrttiigg iiaannaallee

VViiaa MMeeddeegghhiinnoo 44VViiaa MMeeddeegghhiinnoo 442200114411 MMii llaannoo2200114411 MMii llaannoo

MMaaggll iieerr iiaa ssuu mmiissuurraaMMaagg lliieerr iiaa ssuu mmiissuurraaGGiiooiiee ll ll ii iinn ppiieett rree dduurreeGGiiooiieell ll ii iinn ppiieettrree dduurree

HHaaiirr SSttyylleeHHaaiirr SSttyy lleeOOggggeetttt iisstt iiccaaOOggggeetttt iisstt iiccaa

SSeerrvviizziioo aanncchhee aa ddoommiicciilliiooSSeerrvviizziioo aanncchhee aa ddoommiicciilliiootteell.. 002288443355448844tteell.. 002288443355448844cceellll..33339922992211770055cceellll..33339922992211770055

������������

� � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � �� � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � �� � � � � � � � � � � � � � � � � � �

Celeste Battaglini è una giovanescrittrice di 17 anni della nostra zo-na, alla sua prima esperienza edito-

riale. Il 16 dicembre scorso allo Spazio delSole e della Luna di via Dini, di fronte auna platea composta da molti giovani, hapresentato la sua opera prima, “La profe-zia di mezzanotte”, un romanzo fantasy,che racconta di tre ragazzi orfani – mezziumani e mezzi licantropi – alle prese conuna sfida terribile, definitiva per la specieumana. Ad accompagnarla l’editor ed edi-tore Alexia Bianchini de La Mela Avvele-nata, che l’ha seguita in questa avventura.Il risultato di questo lavoro è un libro vera-mente scritto bene, avvincente e senzapause. La prova della qualità del raccontoè stata evidente a tutti quando il professorAngelo Alberti, insegnante di Lettere diCeleste al liceo, ha letto un brano del libro.Tutti hanno seguito con il fiato sospeso fi-no all’applauso finale liberatorio, l’episo-dio narrato del ritrovamento da parte diJared - il protagonista - di un corpo senzavita, aggredito da un licantropo. Tra i pre-senti in sala una nutrita rappresentanzadei professori di Celeste, provenienti dallascuola media Sandro Pertini di via Boifavae dal Liceo Classico Salvatore Allende,quest’ultimo gruppo di professori guidatidal preside Alessandro Gullo.

Durante la serata, che si è protratta percirca due ore, Celeste, incalzata dalle do-mande dell’editore Bianchini e dei presen-ti, ha raccontato della sua passione per lascrittura e di come questa si sia trasforma-ta in un libro, di come nasce un romanzo,della “fatica dello scrivere” e dei momenticreativi. Momenti di commozione quandoCeleste ha ringraziato tutti coloro chel’hanno sostenuta, primi tra tutti i genitori,l’editore Bianchini e la professoressa diLettere Mariangela Mannucci, che duran-te le medie l’ha incoraggiata a scrivere ealla quale è stato dedicato il libro.

Celeste, quando hai iniziato a scrivere Laprofezia di mezzanotte?«Nell’estate del 2010, quando avevo 14anni, ma con l’inizio del liceo avevosmesso. L’ho ripreso l’estate scorsa el’ho concluso in circa 2 mesi».

Quanti editori hai sentito prima di trovareLa Mela Avvelenata?«Ho inviato il mio scritto a Giunti ePiemme, ma non mi hanno risposto…mi sa che non l’hanno nemmeno letto!Poi ho preso contatti con la casa editri-ce Il giovane Holden, ma quando mi èarrivata la mail di risposta con la richie-sta di allegare i documenti dei miei ge-

nitori, non so perché, l’intenzione dipubblicare con quell’editore è svanita...Si vede che non ne ero veramente con-vinta. Poi ho incontrato La Mela Avvele-nata che mi ha dato fiducia».

Hai dei consigli per chi vuole intraprende-re la carriera di scrittore?«Perseverare e non farsi scoraggiare dairifiuti degli editori. Come dico sempre,J. K. Rowling è stata rimbalzata 12 volteprima che il suo romanzo “La pietra fi-losofale” fosse pubblicato. Perciò la co-sa migliore è continuare a cercare chisia disposto a prendere in considerazio-ne il tuo manoscritto. Inoltre, invito gliscrittori a coltivare la propria passione,anche se in tempi di crisi il mestieredello scrittore viene considerato inutilee privo di vantaggi economici».

Stai lavorando a un’altra pubblicazione?«Mi sto dedicando a un romanzo di fan-tascienza, che ho quasi concluso, e allacontinuazione de “La Profezia di Mezza-notte”».

Quali sono le tue letture? Quando scrivi tiispiri a qualche autore in particolare?«Mi piacciono tutti i generi letterari,tranne i gialli, ma prediligo le letture

fantasy e di fantascienza. La mia sagapreferita è quella di “Hunger Games”.Non mi ispiro ad alcun autore in parti-colare, anche se, essendo una scrittricefantasy, sono stata influenzata dal “Si-gnore degli anelli” e da “Eragon”».

La tua famiglia come ha seguito questa tuapassione e poi come ha accolto la primapubblicazione?«In verità, la mia famiglia ha saputo cheavevo scritto un libro solo dopo che, unasera, sono andata in salotto dai miei eho detto: “Ho finito di scrivere un libro”.Loro sono rimasti interdetti per un atti-mo... è stato bellissimo vedere le lorofacce! Mi hanno sostenuto abbastanza,direi... anche se mia sorella non ha an-cora letto il libro!Mia mamma mi ha incitato a coltivarela passione della scrittura. Quand’ero

alle elementari non si accontentava difarmi fare temi da una pagina, ma mistimolava a usare l’immaginazione e ascrivere tanto. Il fatto che mi piacessescrivere non è mai stato messo in di-scussione o in ridicolo dalla mia fami-glia, e di questo sono molto felice».

Quanti libri hai venduto finora?«Non ne ho un’idea precisa. Un po’, cre-do, infatti il romanzo entra e esce dicontinuo dalla classifica fantasy diAmazon!».

È possibile acquistare La profezia dimezzanotte in formato digitale sul sitodi La Mela Avvelenata (www.lamelavve-lenata.com). Il formato cartaceo è di-sponibile su www.ibs.it e sulle principa-li librerie online.

Stefano Ferri

Giovani scrittrici della nostra zona crescono

L’opera prima di Celeste

Il professor Angelo Alberti e la scrittrice Celeste Battaglini.

Dopo avervi tenuto nella scorsa primavera due conferenzesulle cascine del sud-est milanese, il nostro redattore Riccar-do Tammaro, presidente della Fondazione Milano Policroma,è stato invitato dal Circolo Filologico Milanese a tenere unaconferenza sul tema “La Strada Vigentina ieri e oggi”. La con-ferenza, che avrà luogo il giorno 18 gennaio 2014 alle ore 16nella prestigiosa sede di questa importante istituzione citta-dina (in via Clerici 10, dietro piazza Scala), verterà su unapasseggiata virtuale dall’inizio della via Ripamonti fino alconfine comunale, svariando per i vari borghi che sorgononelle sue vicinanze, e sarà corredata dalla proiezione di im-magini relative all’argomento. L’ingresso è gratuito e liberoper tutti gli interessati; partecipate numerosi!

MilanoCultura è un trimestrale di cultura milanese prodottodalla Fondazione Milano Policroma fin dal gennaio 2004. In occasione del suo decimo anniversario, la Consulta Peri-ferie Milano ha voluto raccoglierne gli articoli dedicati ailuoghi milanesi in un libro elettronico (e-book), curato daGiorgio Bacchiega, oltre che dal nostro Riccardo Tammaro,autore dei testi e delle fotografie. Il libro è scaricabile gratuitamente nei formati e-book piùdiffusi dai siti www.periferiemilano.it e www.milanopolicro-ma.it e costituisce un utile strumento per visitare la città diMilano, soprattutto nei suoi luoghi poco conosciuti.

Dove andremo a finire? Quante volte, specie di questi tem-pi, ci siamo fatti questa domanda! Gli appassionati discrittura saranno felici di sapere che possono rispondere

come vogliono. In che modo? Sfoggiando non tanto il dono dellaprofezia, quanto l’abilità nell’inventare storie. La fantapolitica, in-fatti, è il tema prescelto per un singolare “concorso” letterarioideato da Freemedia, una cooperativa editoriale che muove i pri-mi passi nel settore degli ebook, i cosiddetti libri digitali (quelliche si leggono su Ipad e tablet di vario tipo). L’intenzione è quel-la di creare una collana di libri, denominata “Movimenti” ,costrui-ta attraverso la pubblicazione di libri selezionati da una giuriaqualificata. Il tema sul quale gli aspiranti scrittori dovranno ci-mentarsi cambierà due volte l’anno, spostando il centro dell’at-tenzione creativa dei concorrenti (ecco perché “Movimenti”). Ilavori che passeranno il vaglio della giuria (i primi tre classifica-ti) saranno pubblicati a spese della cooperativa e distribuiti sulle

principali piattaforme per la vendita on line. La partecipazione èaperta ad autori di racconti, romanzi, altre forme di scritturacreativa. Per questa prima edizione della selezione, dedicata co-me si diceva alla fantapolitica, “Movimenti” può contare su unpresidente di giuria davvero speciale e assai vicino al tema: Moni-ca Chittò, oggi sindaco di Sesto San Giovanni, già assessore allaCultura e fino a qualche anno fa editor di case editrici prestigiose,come Guanda e Longanesi. Una personalità di spicco che riassu-me in sé il ruolo del “politico” e la sensibilità tipica di chi con i li-bri ha sempre vissuto, amandoli per passione e per professione.Il termine per la consegna (on line) dei lavori è il 15 marzo 2014.I dettagli per la partecipazione sono consultabili nel regolamentoriportato sul sito www.freemedia-sc.com alla voce “Editoria inproprio”. Ulteriori informazioni possono essere richieste a [email protected].

Saverio Paffumi

La storia di Milano, sia essa scritta o rac-contata con immagini, è sempre oggetto digrande attenzione e interesse, anche daparte del nostro giornale. Gli studi e le im-magini ci fanno conoscere e capire megliola nostra città, la sua evoluzione e il nostropresente, e sono spesso fonte di vere sor-prese.Il libro che qui vi presentiamo ha innanzi-tutto il pregio di raccontare, sia con paroleche con immagini, un aspetto importantedella nostra città: i mercati generali all’in-grosso, con la loro storia ultracentenaria.“Storia e storie dei Mercati Generali a Mila-no”, edito da Quattro (che pubblica il men-sile omonimo della zona 4), ripercorre e ri-costruisce infatti, con precisione documen-tale, la storia di tutti i mercati all’ingrosso, apartire dalla fine Ottocento a oggi, soffer-mandosi in particolare sulla prima metàdel secolo scorso, quella della creazione edello sviluppo dei moderni mercati. Unastoria molto interessante, che testimoniadella capacità progettuale e della visionemoderna ed europea della Milano dei primidue decenni del 1900, in cui è evidente ilruolo attivo delle amministrazioni comuna-li, che considerano queste funzioni pubbli-che come un servizio per la città, per i suoicittadini, per le attività commerciali.Non è però solo un libro storico, ha ancheuna particolarità che lo rende più attraen-te: la sezione delle “testimonianze”; perognuno dei cinque mercati (mercato della

carne, già ma-cello e mercatobestiame, orto-mercato, mer-cati avicunico-lo, ittico e flori-colo) sono sta-te raccolte te-stimonianze di operatori storici o di perso-ne che hanno vissuto la vita dei mercati inruoli diversi.Ne viene fuori un quadro ricco di ricordi, dilegame forte con l’attività e la vita mercata-le, con i suoi ritmi (e i suoi orari anteluca-ni!). Parallela alla storia scritta, c’è la storiaraccontata per immagini: più di 180 fra bel-lissime foto d’epoca, tavole di progetto an-che inedite, immagini dell’oggi. Il libro verrà presentato sabato 1 febbraioalle ore 16 presso la Palazzina Liberty di lar-go Marinai d’Italia e nell’occasione inter-verranno Franco D’Alfonso, assessore alCommercio del Comune di Milano, LuigiPredeval, presidente di Sogemi, e i curatoridel libro, Stefania Aleni e Vito Redaelli.

CLSStoria e storie

dei Mercati Generali a MilanoStefania Aleni, Vito Redaelli, a cura di

Ed. Quattro – 15 eurowww.quattronet.it

In vendita presso Libreria del Corso, corsoSan Gottardo 35; Libreria Hoepli, via Hoepli5; Libraccio via S. Tecla 5 e via Arconati 16.

I Mercati Generali: unastoria tutta milanese

����������������������������������� ���� ��������������������������� Emily Dickinson

Presidente della giuria Monica Chittò, sindaco di Sesto San Giovanni

Concorso di scrittura. Tema: fantapolitica

Ripercorriamo la StradaVigentina al Filologico!

10 anni di MilanoCultura:una città fuori dal (luogo) comune

DUE INIZIATIVE CULTURALI:PROTAGONISTA IL NOSTRO RICCARDO TAMMARO

le rubriche14 ��������� ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014

Da tempo si parla animatamente dei murales. Molti li condan-nano senza appello. Altri distinguono fra quelli che deturpa-no i muri con oscenità e sfregi incomprensibili e quelli che

danno invece colore e significati a spazi altrimenti grigi e vuoti. Lapolemica ha coinvolto persino importanti critici d’arte. Ma prima diimpegnarsi in giudizi perentori non sarebbe male considerare megliola questione, soffermandosi anche sui motivi che inducono i cosid-detti writer a esprimersi fantasiosamente con le bombolette spray.La biblioteca Fra Cristoforo ci offre l’opportunità di una riflessio-ne. Venerdì 24 gennaio, alle 17, sarà aperta la mostra fotograficadi Nicola Vicini “Murales…o giù di lì…”, che proseguirà fino al28 febbraio. Durante l’inaugurazione, il fotografo e i writer Pier eMag Laduck esporranno le loro considerazioni sul tema, rispon-dendo alla domanda che dà il titolo all’incontro: “Murales: im-brattamuri?!”. Ma saranno soprattutto le immagini a illustrarcil’argomento.

Intanto abbiamo chiesto a Nicola Vicini - che in pas-sato ha svolto la professione di guida escursionisticae ambientale - di spiegarci le ragioni che lo hannoconvinto a puntare l’obiettivo sui murales.«Dopo anni da “fotografo di montagna” -ha risposto -ho cominciato a “leggere i muri”, ad essere curiosodel mondo cittadino, che prima attraversavo solo pernecessità quotidiane. La mostra è nata da questo miogirovagare con la fotocamera al collo. Ho “rubato”graffiti, tag, insulti, volgarità, ma anche splendideopere d’arte. Ho raccolto testimonianze del “bello edel brutto”, ho cercato i writer e ho avuto la possibi-lità di parlare con alcuni di loro, ho ascoltato il pare-re, quasi mai positivo, della gente. Insomma, conumiltà ho messo in gioco le mie macchine fotografi-che e i miei occhi per raccogliere immagini, per rac-contare, e ora mi propongo di continuare questo la-

voro».L’esposizione ha quindi un evidente valore di indagine sociale suun fenomeno diffuso, che rappresenta un riflesso di quanto av-viene intorno a noi. Nicola Vicini riunisce impronte, idee, espres-sioni più o meno significative di chi ha voluto lasciare un segnodi sé, spesso in modo sguaiato, ma a volte con tratti ironici o vici-ni alla poesia. Le fotografie sono stampate su tele di medio egrande formato che danno alla mostra un tono particolare. Sempre alla Fra Cristoforo Il 18, il 25 gennaio, il primo e l’8 feb-braio, alle 10, si cambia completamente genere. Nelle sale dellabiblioteca si terrà il laboratorio per bambini dai sei ai nove anni“La danza delle fate”, a cura di Elisa Iungo. Dopo una prepara-zione iniziale in cui saranno presentate alcune basi di danza, an-che a scopo terapeutico, i giovani partecipanti si divertirannocon stoffe, cartoncini e pennarelli continuando a muoversi moltocon sottofondo musicale.

Alla Fra Cristoforo l’obiettivo va sui muralesDa venerdì 24 una mostra fotografica nelle sale su un fenomeno che fa discutere e laboratori di danza per bambini

Nella cucina indiana, le verdure e i legumi svolgono un ruolo di primissimo piano, cosanon sorprendente se si pensa a quanti indiani sono vegetariani e ai secolari sforzi diquei cuochi per rendere le ricette gustose e ricche, degne di sostenere tutto un pasto;alla fine, il corpus delle ricette di verdure indiane è probabilmente il più completo delmondo.Le frittelle che vi presentiamo possono essere preparate con tanti tipi di verdure: cipol-le tagliate a rondelle, cimette di cavolfiore, patate novelle, foglie di spinaci, peperonci-ni verdi … Insomma, con tutto ciò che più vi piace. Noi ve le proponiamo con le zuc-chine.

Frittelle di zucchine e farina di ceciIngredienti per 4 persone: 6 zucchine, 170 g di farina di ceci, 1 cucchiaino di cumino inpolvere, 1 peperoncino rosso piccante, 1,8 dl di acqua fredda, 1 cipolla, 1 filo di olio, 1cucchiaino di curry, 200 g di polpa di pomodoro.Preparazione: mondate le zucchine e tagliatele a rondelle fini. In una ciotola versate lafarina di ceci e mescolatela con il cucchiaino di cumino e con il peperoncino spezzetta-to. Versate, poco alla volta e mescolando, l’acqua fredda in modo da ottenere una pa-stella liscia e senza grumi, deve essere morbida e un po’ fluida, ma non liquida. Regola-te di sale. Lasciate riposare la pastella per venti minuti e unite le zucchine. In un tega-me scaldate abbondante olio di semi di arachide e versate poche cucchiaiate per voltadi zucchine in pastella. A mano a mano che le frittelle sono dorate, scolatele dall’olio eponetele su carta assorbente da cucina. Tritate fine la cipolla e rosolatela in una padel-la con l’olio e il cucchiaino di curry. Quando è ben dorata e asciutta, aggiungete la pol-pa di pomodoro e cuocete per 20 minuti.Unite le frittelle di zucchine, mescolate e coprite. Spegnete il fuoco e lasciate insapori-re le frittelle nella salsa per 10 minuti prima di servirle.

Anna Muzzana

Giovedì 23 gennaio, ore 21, alla Biblioteca Chiesa Rossa, ci sarà il primo appuntamento diun ciclo di tre incontri divulgativi sulla psicologia. Il dottor Carlo Russo spiegherà come

questa disciplina può aiutare a migliorare le nostre relazioni attraverso la conoscenza di noistessi e l’adozione di comportamenti altruistici. Nell’incontro successivo, il 30 gennaio, alle 21,verrà illustrato come rendere più aperto e flessibile il nostro modo di pensare, spesso tropporigido e schematico. Il terzo appuntamento, il 6 febbraio, alle 21, sarà dedicato alla gestionedelle emozioni, che è fondamentale per vivere bene. Martedì 28 gennaio, le psicologhe Barbara Bortolini e Chiara Grassi dell’Associazione LegamiOnlus - che il mese scorso ha proposto in biblioteca una serata sull’ansia – presentano “Terzaetà, una nuova fase della vita: come valorizzare le risorse e affrontare le difficoltà”. «L’incontro- dice la dottoressa Bortolini - è rivolto in particolare agli anziani con la prospettiva di dar vitaa un gruppo di persone che vogliano conoscersi per aiutarsi a superare i momenti di crisi e dif-ficoltà valorizzando le competenze e le conoscenze maturate nel corso degli anni».Presentazione libroPer gli appassionati di gialli, giovedì 16 gennaio, alle 21, sempre a “Chiesa Rossa”, ci sarà lapresentazione del libro “Il padrone del quinto senso” di Maurizio Gilardi, un autore, e attore,molto attivo, che ha già scritto una cinquantina di tascabili - oltre a commedie, fumetti e sce-neggiature - e ha partecipato a spettacoli teatrali e fiction televisive. In quest’ultimo lavoro,Gilardi avvince i lettori con le indagini dell’investigatore Flavio Grandia, che deve risolvere uncaso appassionante.

F. T.

Psicologia in biblioteca

Verdure e legumi per un piatto completo

��������������� India

Dei giovani e giovanissimi, dei loro pro-blemi, dei loro allarmi, delle loro violen-ze, dei terrificanti crimini che riescono acommettere, dopo un momentaneo com-mento incredulo e sbigottito, si tende atacere. E così gli accoltellamenti, le rapi-ne, le aggressioni, gli stupri di gruppo, gliassassinii per opera di adolescenti transi-tano veloci, giorno dopo giorno, senza checi prendiamo la briga di riflettere davvero su cosa sta succeden-do nella nostra società. Di loro, dei ragazzi, quando li arrestano,si coglie per lo più la freddezza e l’indifferenza, non solo per levittime ma anche per il proprio destino, quasi che qualsiasi co-sa, compreso il carcere, sia preferibile all’insopportabile noiache li affligge. E questi indifferenti provengono per lo più da ca-se normali; anche dal degrado, dalla miseria e dall’emarginazio-ne, ma altrettanto da case belle, da famiglie perbene. Potrebbe-ro essere figli di tutti noi, incappati per insicurezza, per solitu-dine, per noia, nell’amico più forte, nel gruppo sbagliato; si sache il gruppo ormai conta più della famiglia, per il semplice fat-to che la famiglia, nonostante il gran parlare che se ne fa, è oggipiù debole che mai.Oggi la nuova generazione di genitori è sempre più disposta aproteggere i propri figli e, quando ormai è troppo tardi, si allar-ma di fronte ai risultati: gli adulti si ritrovano in casa adolescen-ti tirannici che non tollerano il minimo contrattempo o frustra-zione, che a volte usano le mani (soprattutto contro le madri,che sono le più deboli), che aggrediscono la polizia perché è sta-to impedito loro di protrarre un rumoroso festino, o violentano

in gruppo una ragazza della loro età.Intanto, mentre bambini e giovani diven-tano sempre più capricciosi, i governi in-tervengono per trasformare in delitto loschiaffo che i genitori usavano dare aipropri rampolli quando bisognava inse-gnare che alcuni atti comportano conse-guenze e castighi. Bisogna fare, comunque, distinzione tra

uno schiaffo occasionale e una percossa in piena regola da par-te di un adulto verso un bambino, qualcosa di condannabile e ri-pugnante per chiunque tranne che per colui che infierisce. Co-loro che hanno proibito lo schiaffo non sempre si oppongono,tuttavia, a mandare in galera minorenni, anche se questi noncommettono un delitto rilevante. È il regno della contraddizione: non si possono mettere le maniaddosso a un ragazzo per nessun motivo, per quanto commettasciocchezze e non senta ragioni (“è molto sensibile”), mentre losi può rinchiudere dietro le sbarre per rovinargli la vita definiti-vamente. Nulla è certo, ovviamente, ma è possibile che né gli stupratori digiovani, né gli aggressori di donne indifese si sarebbero spintitanto oltre se avessero ricevuto, a tempo debito, un adeguatoschiaffone e avessero imparato a temere le conseguenze dei lo-ro atti destinati a diventare delittuosi. Questa non è una mera rivendicazione dello schiaffo, ma prefe-rirei che un ragazzo se ne prendesse qualcuno di tanto in tanto,piuttosto che finire troppo presto in fondo a una cella.

Anna Muzzana

Lo schiaffo: non sempre fa male

All’interno del progetto “ Il silenzio e la pa-rola” e nel percorso di Educazione alla cit-tadinanza, il Centro Asteria promuove:

“Oltre il muro del silenzio”, di Vera Vigevani Jara-ch, una testimone della tragedia dei desapareci-dos; l’evento si terrà l’1 febbraio, alle ore 10, al-l’Auditorium La Verdi di Piazza Mahler.Ma chi è Vera Vigevani Jarach? Vera, 83 anni, due volte perseguitata da dittatu-re, è una donna che lotta tutti i giorni e non hanessuna voglia di smettere. È una delle “madri diPlaza de Mayo”, che da quasi 40 anni combatteper mantenere vivo il ricordo della sofferenza del-l’Argentina sotto la dittatura militare. Nata a Mi-

lano nel 1928, aveva solo dieci anni quando la suafamiglia decise di lasciare l’Italia delle leggi raz-ziali per emigrare in Argentina. A Buenos AiresVera cresce, studia, si sposa con Giorgio Jarach,lavora come corrispondente dell’Ansa e ha una fi-glia, Franca. Sfuggita alla persecuzione fascista,Vera negli anni ‘70 non riesce purtroppo a sfuggi-re a un’altra persecuzione, quella dei militari ar-gentini. Il 26 giugno del 1976, infatti, la figliaFranca viene rapita; da quel giorno di lei nonsi avranno più tracce. È scomparsa nel nulla. For-se rinchiusa in un campo di concentramento, for-se uccisa poco dopo, forse gettata in mare dopoessere stata uccisa. Un abisso di “forse” contro cui

Vera comincia a lottare, giorno dopo giorno. Sindagli inizi, entra a far parte dell’associazione del-le madri di Plaza de Mayo e, come tante altre ma-dri, cerca la verità sulla sorte della propria figlia.Per Vera la ricerca della verità si trasforma benpresto in un’incessante testimonianza. Raccontaovunque la sua storia, perché tutti sappiano quelche è accaduto a lei e alle tante madri che da ungiorno all’altro hanno visto svanire nel nulla i pro-pri figli.Per questa battaglia, in nome della verità e dellamemoria, nel dicembre del 2011 Vera Vigevani èstata insignita della più alta onorificenza milane-se, l’Ambrogino d’Oro. Un riconoscimento alla

sua quotidiana battaglia contro il dolore, e perla memoria di tutti coloro che, sottratti con laviolenza alle loro famiglie e alla vita, non sonopiù tornati. Vera ha anche testimoniato ai pro-cessi di Roma a carico dei militari argentini percrimini contro l’umanità. Raccontare, testimo-niare, condividere la propria storia è il modoper continuare a far vivere la figlia Franca. E an-che per trovare la forza di continuare a vivere leistessa.

Prenotazione obbligatoria tel. 02-8460919 o sulsito: www.centroasteria.it Biglietto: 8 euro – Studenti e ridotto: 6 euro.

Al Centro Asteria, la rassegna “Il silenzio e la parola”

Storia di Vera, una delle “madri di Plaza de Mayo”

Segnaliamo, infine, l’incontro che si svolgerà in biblioteca il 27 gennaio, alle 10, per la“Giornata della memoria”: Franca Baronio racconterà agli studenti della scuola mediaGemelli e al pubblico le sue esperienze di bambina ebrea in Italia durante il periododelle leggi razziali e della deportazione. Un’intensa testimonianza per ricordare ciò chenon dovrebbe essere mai dimenticato.

Fabrizio Ternelli

������������ ��������di Anna Muzzana

le rubriche15���������ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2014

PISCINAPISCINA VISMARAVISMARA

02 89.38.93.202 89.38.93.211 [email protected]@dongnocchi.it FONDAZIONE DON GNOCCHI ONLUSFONDAZIONE DON GNOCCHI ONLUS -- CENTRO PEPPINO VISMARA CENTRO PEPPINO VISMARA

Immersa nel verdeImmersa nel verde del Centro Sportivo Vismara,del Centro Sportivo Vismara, dove sport e relaxdove sport e relax si fondono con la natura,si fondono con la natura, dispone di una vasca condispone di una vasca con acqua piacevolmente calda.acqua piacevolmente calda. Le attività proposte,Le attività proposte, dalle terapie riabilitativedalle terapie riabilitative ai corsi per i bambini,ai corsi per i bambini, ai corsi di nuoto individuali,ai corsi di nuoto individuali, sono sicuramente in gradosono sicuramente in grado di soddisfare tutta la famiglia.di soddisfare tutta la famiglia. La totale assenzaLa totale assenza di barriere architettonichedi barriere architettoniche la rende ideale anchela rende ideale anche per utenti diversamente abili.per utenti diversamente abili.

CORSI DI AQUATICITÀCORSI DI AQUATICITÀ NEONATALE NEONATALE

CORSI DI AQUATICITÀCORSI DI AQUATICITÀ PRESCOLAREPRESCOLARE

CORSI DI NUOTOCORSI DI NUOTO INDIVIDUALI O IN COPPIAINDIVIDUALI O IN COPPIA

CORSI DI ACQUAFITNESS ECORSI DI ACQUAFITNESS E GINNASTICA IN ACQUAGINNASTICA IN ACQUA

RIEDUCAZIONE MOTORIARIEDUCAZIONE MOTORIA MEDIANTE FISIOTERAPIA IN ACQUAMEDIANTE FISIOTERAPIA IN ACQUA

FISIOTERAPIA DI GRUPPOFISIOTERAPIA DI GRUPPO IN ACQUAIN ACQUA

VIAVIA DEIDEI MISSAGLIAMISSAGLIA 117117

Koinè Cooperativa Sociale Onlus, con il Parco Agricolo Sud Mi-lano, presenta le visite, i laboratori, i corsi, gli eventi per adulti eper bambini in programma a gennaio all’Abbazia di Chiaravalle eall’Antico Mulino dell’Abbazia.Visite guidate ogni domenica e festivi di gennaioOre 15: visita Abbazia, Chiostro e Mulino – Ritrovo alla bigliette-ria del Mulino, Bottega dei Monaci. Costo 5 euro.Ore 15,15-16-16,45-17,30: visita Mulino – Ritrovo alla biglietteriadel mulino, Bottega dei Monaci. Costo 3 euro. Visita guidata abbinata al laboratorio 2 euro anziché 3 euro.Domenica 19 gennaio, ore 15, Laboratorio mangiatoie In occasione della festa di Sant’Antonio, protettore degli anima-li, impareremo a costruire mangiatoie per i nostri piccoli amicialati. Costo 10 euro a persona.Sabato 25 gennaio, ore 10-13 e 14-17, corso lungo “Fragranze dipane: i segreti di lieviti e farine” – segreti e ricette per una gu-stosa panificazione casalinga. Creazione e mantenimento dellievito madre, le forme del pane, produrre e aromatizzare focac-ce e panini, taralli e grissini. Costo 42 euro a giornata, sconti perla partecipazione al corso.Per le iscrizioni: entro 3 giorni dall’appuntamento. Scrivere all’in-dirizzo [email protected]. Per info: Koinè, allo02 42292265 int. 4, orari d’ufficio. Sito: www.koinecoopsociale.it

Teatro ( Ingresso a pagamento) Sabato 11, domenica 12 e lunedì 13 ore 20.45,domenica 16.45, presso Teatro PimOff va in sce-na “A Nome tuo” con Cinzia Spanò e Ruggero Don-di regia di Roberto Recchia testo liberamente trat-to dal romanzo omonimo di Mauro Covacich. Da giovedì 16 a domenica 2 febbraio ore20.45, domenica ore 16 (escluso giovedì 23)alTeatro Ringhiera va in scena “Italia anni dieci” diEdoardo Erba, regia di Serena Sinigaglia con lacompagnia Atir. Spettacolo cinico, nevrotico, spie-tato ma anche tenero e comico, i segni si invertono:non si lavora più per essere pagati ma si paga perlavorare. E si balla sulle macerie invece di racco-gliere e provare a ricostruire. Venerdì 17 ore 20.45 al Teatro PimOff Folco Or-selli compositore e cantautore milanese artista po-liedrico, dalla voce densa e rugginosa in stile TomWaits, aggraziata e dolce alla Louis Amstrong. Domenica 19 e 26 dalle 18 alle 19.30 al TeatroRinghiera “Balla che ti passa” lezioni di salsa con-dotte da Luca D’Addino. Muovere il corpo a ritmodi tamburi africani, movimento, ascolto, relazione.A sole 5 euro: [email protected] Venerdì 24 ore 21 al teatro Edi Barrio's primanazionale dello spettacolo “Giovanni e Nori, unastoria d'amore e di Resistenza” tratta dal libroomonimo di Daniele Biacchessi. Con D. Biacches-si, Gang, Gaetano Liguori.Domenica 26 ore 15.30 presso Teatro Sant’An-drea spettacolo tratto da “Trappola per topi” diAgata Christie, a cura della compagnia “Il pioppo”.

Cinema Lunedì 13 e lunedì 20 ore 17.45, presso Biblio-teca S. Ambrogio per il ciclo “La grande guerra” ci-neforum a cura di Art&Sol.

Corsi/ Incontri / Libri (Ingresso libero salvo di-versa indicazione) Lunedì 13 dalle 21 alle 23 presso Spazio Barri-

li inizio corso di Canto Popolare, sei incontri, ognilunedì, direttrice del coro Grazia Grossetto. Corsoa pagamento. Mercoledì 15 ore 18 presso Biblioteca Fra’ Cri-stoforo, Torquato Tasso: il combattimento nottur-no di Tancredi e Clorinda (dalla Gerusalemme li-berata) recitazioni a cura di Carlo Marchesi. Se-guono un incontro al mese, di mercoledì, su altriautori, fino al 14/5. Venerdì 17 ore 21 presso Spazio Barrili quartastoria di cultura milanese: “Guarda la vecchia” ov-vero la paura delle streghe, un caso di psicosi col-lettiva che nel 1749 fu creato dalla fantasia di unoscrittore milanese: ed. Muro di Tessa, a cura delprof. Giovanni Biancardi. Sabato 18 ore 9 /12.30 presso Spazio Barrili se-minario metodo Feldenkrais, “Imparare a rilassa-re la mandibola” a cura di Francesca Fabris. In-contro a pagamento. Domenica 19 ore 16 presso N’Art – Navigli’Arte,Poeti e narrativa: l’Italia del Novecento, parlere-mo di poesia, Saba, Ungaretti, Svevo per prosegui-re con Pessoa, Guerra, Sanguineti, Pasolini, Zan-zotto… Con Lia Ciatto e Fernando Silo interven-gono giovani critici d’arte. Mercoledì 22 dalle ore 17 alle 20 presso loSpazio Barrili inizio del corso di Scrittura tera-peutica, prosegue per sei incontri al mercoledì, acura di Sonia Scarpante. Corso a pagamento. Venerdì 24 ore 20.30presso lo Spazio del Sole edella Luna presentazione del libro di LorenzaMori “E’ il freddo di questa notte” Edizioni Deda-lus. Con l’autrice intervengono G. Deiana, Vin-cenzo Pezzella, Paola Magi, Carla Nassini e ElenaMarini. Domenica 26 ore 16 presso N’Art – Navigli’Arte“La donna e la poesia” in ricordo della poetessaBruna di Corato grande narratrice e amante del-la sua Milano. Interviene il critico d’arte Fernan-do Silo.

Mostre / Mercati Tutti i sabati presso Serra Lorenzini dalle 9alle 18Agri-Cultura in Serra: mercato degli agri-coltori, degustazioni, mercatino delle associazio-ni, iniziative culturali e benessere, cucina regio-nale e ricette della nonna, incontri sulla valoriz-zazione dell’agricoltura. Sabato 18 tutto il giorno presso Serra Lorenzi-ni “Mercatino delle cose belle” esposizione di la-vori artigianali, manufatti, libri usati, oggettisti-ca, a cura del Laboratorio delle donne simpati-che del centro culturale Conca Fallata.

Riferimenti logistici Teatro Pim Off, via Selvanesco 75, atm, 3, 15,info:02.54102612, www.pimoff.it Teatro Ringhiera, via Boifava 17, (piazza FabioChiesa) [email protected],02.87390039, biglietteria 02.84892195, www.atir-teatro.it Centro sociale Barrio's, via Barona angolo viaBoffalora; info: 02.89159255, [email protected] Sant’Andrea, via Crema 22, info:02.58306894 Biblioteca Fra’ Cristoforo, via Fra’ Cristoforo6, info: 02.88465806. Biblioteca S. Ambrogio via S. Paolino 18, info:02.88465814 N’art – Navigli’Art vicolo dei Lavandai 4, info:02.36521944 / 338.9108207. Serra Lorenzini, via dei Missaglia 44, angolo viaDe AndrèSpazio Barrili, via Barrili 21,[email protected], 339.6104535Spazio del Sole e della Luna, via Ulisse Dini 7;tram 3, 15, MM2 capolinea piazza Abbiategrasso.Info: 02.8266379, [email protected]

A cura di Lea Miniutti e di Riccardo Tammaro

di Fondazione Milano Policroma

Agenda gennaio 2014 ���������������� di zona 5 Gli appuntamenti di Chiaravalle

Al Centro Yoga Namastè di via Selvanesco 75, incontri sul tema:“Le relazioni e gli affetti – Guardiamoci allo specchio per com-prendere stati d’animo ed emozioni attraverso l’uso ragionatodei Tarocchi e il Rebirthing Integrativo”. Docenti: Paola Grilli eDeborah D’Emey. Incontri mensili, al sabato dalle 10 alle 14. Perinfo: 348.0719481 oppure [email protected]

Rebirthing e Tarocchi

Torna a Milano al Palazzo delle Stelline (Corso Magenta, 61) laIII edizione di Olio Officina Food Festival, ideata e diretta daLuigi Caricato. Tema della manifestazione, che quest’anno siterrà da giovedì 23 a sabato 25 gennaio, l’anima sociale dell’olioe del cibo. Presente all’inaugurazione padre Enzo Bianchi, ilpriore della Comunità di Bose, raffinato cuoco e produttore d’o-lio. Moltissime le iniziative a cui partecipano personalità e uo-mini di cultura. Per info: www.olioofficina.com

Olio Officina Food Festival

ANNO XVIII NUMERO 01 GENNAIO 2013 ���������16

58.69 Kwh/mqCLASSE ENERGETICA

58.69 Kwh/mqCLASSE ENERGETICA

����� ��������������� ������������������������� ���� ������ ����

��� ���������*��������

������������������������������������������� ������������������ ������������ ���������������� ������� �������������������� ������������������������ �������������� ����������������� ��������������������������������������������������������������������������������

������� �������� ������ ������� ��

�"� !�� #�$��$$%*�&&$� (�������(�!��������������������+++��$$%*�&&$� (

������ ������������� ������������������������ ���� � �� ��

��� ���������*��������

������������������������������ ���

����!��%�&�� $*�# ��$%% ��������������� �������������)&$�"�#' ! ���������������� ��� ����������� �������� ��������

����!��%�&���" �! ����������������������������)&$�"�#' ! ���������������� ��� ����������� �������� ��������

������������������� ��� �� �������� ���������� ����� �� ����������� ������������

������� ������ �������$!���&((&"'#�����

�&))!%&����� ��������� ������

��������

PPRROONNTTAA

CCOONNSSEEGGNNAA