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Stefano Fiorini - Francesco Martino
Le Tendinopatie
Le lesioni tendinee
Si iniziano quindi ad indagare le loro
caratteristiche fisiologiche attraverso le
quali si possono ottenere importanti
informazioni
Le strutture tendinee e legamentose hanno iniziato ad essere
osservate non solo come semplici collegamenti fra due parti
meccaniche ma come tessuti molli dotati di una loro “vitalità”
STRUTTURA DI COLEGAMENTO TRA
MUSCOLO E OSSO, PERMETTE
L’ESTRINSECAZIONE DEL MOVIMENTO
PRODOTTO DALLA CONTRAZIONE
MUSCOLARE
TENDINE
MECCANICA PROPRIOCETTIVA
FUNZIONI DEI TENDINI
Propriocettiva: all’interno di ogni struttura tendinea si trovano gli organi tendinei del Golgi ed i fusi
neuromuscolari che forniscono informazioni sullo stato di tensione di tutto il complesso muscolo-
tendineo
Meccanica: trasmissione del movimento,
prodotto dalla contrazione muscolare, dal
muscolo all’osso
FUNZIONI DEI TENDINI
costituita da 2 componenti fondamentali
STRUTTURA TENDINEA
ELASTINA
Permette l’allungamento del tendine
Ripristina la lunghezza originale del tendine
COLLAGENE
Massima forza tensile
Ridotta elasticità
Grande forza meccanica
INNERVAZIONE
1• Deriva dal nervo
soprastante
2
• Invia informazioni a carattere sensoriale al SNC
Caratteristiche fisiche Viscoelastiche: possiedono le qualità materiali
fluidi e solidi
VASCOLARIZZAZIONE DELICATA E RIDOTTA
VASCOLARIZZAZIONE
QUESTA CARATTERISTICA E’ FONDAMENTALE PER
COMPRENDERE I MECCANISMI DI:
LESIONE
RIGENERAZIONE
RECUPERO FINALE
VASCOLARIZZAZIONE DELICATA
durante l’allungamento del tendine si
possono raggiungere delle “forze
tensive” tali che potrebbero causare
la rottura dei vasi sanguigni
la scarsa presenza di
irrorazione sanguigna non
consente una risoluzione
tempestiva (veloce) del
danno prodotto
Il dolore insorge quando la ripetizione dei microtraumi
ha già dato origine a lesioni consistenti
dolore
QUESTI EVENTI MICROTRAUMATICI NON SONO
RILEVABILI PRIMA DELL’INSORGENZA DEL DOLORE
MECCANISMI DI LESIONE
Traumi diretti
Eccessive forze tensive
Conseguenze di fratture
Conseguenze di strappi muscolari
Sindrome da abuso
La causa più verosimile e più frequente dell’integrità strutturale del
tendine è la pressione tensiva che va oltre i limiti
di capacità di forza tensiva delle fibre
EZIOLOGIA
Meccanismi di lesione
Stato Infiammatorio
Processo Rigenerativo
In allungamentola forma ondulata si perde dando origine
ad una morfologia filiforme
(allungamento max 4%)
STATI DEL TENDINE
A RIPOSO HA UNA FORMA
ONDULATA
ALLUNGAMENTO DEL TENDINE
Fino al 4% è fisiologico
Dal 4% al 8% non più fisiologico iniziano a prodursi le prime rotture dei vasi
Oltre l’8% i rischi di lesione sono elevati
RESISTENZA DEL TENDINE
Esiste una correlazione diretta tra area di sezione trasversale del tendine e carico tollerato
Esiste una proporzione fra lunghezza del tendine e capacità di allungamento
R
Quando il carico applicato
supera la resistenza del tendine
si può avere una lesione
stato infiammatorio
processo
rigenerativo
Difficilmente si riscontrano
altri segni clinici
prima che insorga il dolore
Al momento della sua insorgenza il processo degenerativo è già in
corso
SINTOMATOLOGIA: IL DOLORE E’ TIPICO DI QUESTA
PATOLOGIA
all’ ispezione l’obiettività risulta scarsa ove si eccettui il caso delle tendiniti, in cui si può apprezzare l’aumento di volume del tendine.
il dolore può essere provocato dalla digitopressione
il dolore può essere limitato o esteso a seconda della zona interessata.
ESAME OBIETTIVO STATI DEL TENDINE
RMN
INDAGINI STRUMENTALI
nella patologia da sovraccarico funzionale, essendo
l’obiettività clinica spesso non molto manifesta,
risulta utile l’impiego diagnostico di alcune tecniche
strumentali:
la radiografia a raggi molli
la xeroradiografia
la teletermografia a colori
RMN
…l’ecografia…
INDAGINE ECOGRAFICA
L’ecografia sembra essere la metodica in
grado di fornire il maggior aiuto per:
una diagnosi corretta
una verifica dei risultati terapeutici
Arto
superioreSindrome dolorosa della spalla;
colpisce i tendini dei muscoli rotatori
della spalla (soprattutto il tendine del
muscolo sovraspinoso)
ESEMPI DI PATOLOGIE TENDINEE
Arto
inferiore:
Ginocchio del saltatore; colpisce i tendini
dell’apparato flesso-estensore del ginocchio (tendine
rotuleo, tendine del muscolo quadricipite, tendine del
muscolo bicipite femorale e tendini dei muscoli
sartorio, gracile e semitendinoso che compongono la
cosiddetta “zampa d’oca”). Tendinopatia
dell’Achilleo; colpisce il tendine d’Achille (zona
inserzionale o corpo tendineo)
ESEMPI DI PATOLOGIE TENDINEE
Classificazione delle tendiniti
I• nessun dolore
II• dolore solo dopo sforzi estremi
III• dolore solo dopo sforzi estremi e perdurante 1-2 ore
IV• dolore durante e dopo attività vigorose
V• dolore durante l’attività quotidiana
La guarigione spontanea avviene per stadi
mobilizzazione delle
cellule
proliferazione
sostanza di base
formazione
proteine di
collagene
organizzazione
proteine di
collagene
COSA E’ POSSIBILE FARE PER FAVORIRE QUESTI PROCESSI?
…immobilizzazione ?
I protocolli riabilitativi più moderni non
prevedono più questo tipo di intervento.
…interruzione attività fisica ?
Si ma solo per qualche giorno
…riposo ?
Si ma solo nei primi giorni
allungamento dei tempi di recuperoNON E’UTILE
L’IMMOBILIZZAZIONE CAUSA
Mancanza di propriocezione
con perdita delle capacità di controllo neuromuscolare
Rigidità articolare
con ritardo nella formazione dei nuovi tessuti
Ipotrofia
con conseguente aumento del carico sul tendine
PARAMETRI CHE INFLUENZANO IL LAVORO ECCENTRICO
I
• LUNGHEZZA: aumentando la lunghezza del complesso m/t/o diminuisce la pressione che si sviluppa durante il movimento.
II• CARICO: carichi progressivamente crescenti
incrementano la capacità muscolari
III
• VELOCITA’ di CONTRAZIONE: aumentando le velocità di contrazione cresce il lavoro a carico del tendine
Lo stretching serve ad incrementare la lunghezza
dell’unità muscolo-tendinea promuovendo così la
riduzione degli stiramenti che si producono con il
movimento articolare. Inoltre contribuisce ad
aumentare la lunghezza del tendine
LUNGHEZZA
CARICO
Carichi crescenti stressano
progressivamente il tessuto
tendineo provocando così un
aumento della sua forza
tensile.
E’ dimostrato infatti che
l’esercizio stimola il
metabolismo del collagene,
aumenta il numero e la
sezione delle fibrille nonché
la concentrazione degli
enzimi metabolici
la progressione dei carichi viene eseguita quindi sia aumentando
la resistenza esterna che la
velocità di movimento
VELOCITA’ DI CONTRAZIONE
Tra i diversi tendini di cui si compone l’apparato
muscolo-scheletrico, il tendine d’Achille è di gran lunga
la struttura più interessata da patologie infiammatorie e
degenerative
McCrory et al. affermano che le lesioni a carico del tendine
d’Achille rappresentano il 5-18% dei disturbi totali legati
alla corsa, divenendo così la sindrome più frequente da
overuse dell’arto inferiore
EPIDEMIOLOGIA
TENDINE DI ACHILLE
Struttura anatomica
nastriforme, costituita da
fibrille collagene, interposta
tra il tricipite surale
ed il calcagno.
• Il tendine d’Achille è il più largo e forte
tendine del corpo umano
• Esso è in grado di sopportare carichi che
possono variare tra i 2000 e 7000 N;
• durante la corsa viene caricato di un valore
pari almeno 8 volte il peso corporeo
CARATTERISTICHE BIOMECCANICHE
ESERCIZIO ECCENTRICO
STRETCHING
CRIOTERAPIA
UN ESEMPIO: PROGRAMMA DI RECUPERO DI UNA
TENDINITE ROTULEA
Carico elasticoleggero sovraccarico
ESERCIZIO ECCENTRICO IN PROGRESSIONE
ESERCIZI DI CONTROLLO NEUROMUSCOLARE
ESERCIZI DI STRETCHING
3 serie x 10 ripetizioni:
1°-2°giorno esecuzione “lenta”
3°-5° giorno esecuzione “dolce”
6°-7° giorno esecuzione “veloce”
MODALITA DI UTILIZZO DELL’ESERCIZIO ECCENTRICO
carico naturaleleggero
sovraccarico
ESERCIZIO ECCENTRICO PROGRESSIONE
Medio
Elevato
ESERCIZIO ECCENTRICO CON SOVRACCARICO
Es. isocinetiche Es. con vibrazioni
IL PROGRAMMA VIENE INTEGRATO CON ALTRE
METODOLOGIE
La sabbia come strumento di prevenzione primaria e secondaria
I gesti sportivi eseguiti su sabbia, da una parte sono più costosi da un punto di vista energetico e di impegno della forza (la superficie sabbiosa
funge da dissipatore di energia elastica), e dall’altra consentono un appoggio del piede molto più “soft”. In tal modo la struttura tendinea è meno sollecitata e
l’impegno meccanico richiesto è più edulcorato. (G.N., Biscotti, 2004)
lavorare sulla sabbia riduce fortemente uno dei fattori di rischio della patologia da sovraccarico funzionale (minore stress muscolo tendineo rispetto alla stessa quantità di training proposta su terreno normale, minore traumaticità per i
tessuti e le strutture)
…Perché?
BIOMECCANICA SULLA SABBIA:
La sabbia è considerabile come un tipico elemento "dissipatore di energia"
(Strydom e coll., 1966; Givoni e Goldman, 1972; Soule e Goldman, 1972; Zamparo e coll.,1992)
L’acqua come elemento allenante e rieducativo
ALLENANTE RIEDUCATIVO
JUMPER’S KNEE
…..dal polo inferiore della rotula al tubercolo tibiale e consente l’estensione della gamba sulla coscia.
BIOMECCANICA DEL TENDINE ROTULEO
Assorbe carichi molto elevati
(14500 N)
fino a 17 volte il peso del
soggetto
All’inserzione col tubercolo tibiale( più frequente in bambini o adolescenti)
Al polo inferiore della rotula
Alla base della rotula( più frequente in atleti adulti)
LA TENDINITE ROTULEA PUO LOCALIZZARSI
Biomeccanicamente queste parte del corpo
è sottoposta a stress continui ed elevati soprattutto durante l’attività atletica
il movimento eccentrico essendo la contrazione che sviluppa maggior carico, risulta una delle causa più
frequenti
EZIOLOGIA
La Prevenzione !!!
allungamento muscolare specifico
riscaldamento accurato
Esercizi esercitazioni coordinativi tecniche di
corsa
molta corsa
TAPING NEUROMUSCOLARE / IL KINESIO TAPING
TAPING NEUROMUSCOLARE / IL KINESIO TAPING
Diverse tecniche di applicazione, permettono
meccanismi d’azione differenziati e pertanto si
possono raggiungere numerosi obiettivi terapeutici.
Miglioramento delle funzioni muscolari: a seconda
dell’applicazione del tape, si ottiene un’azione
tonificante (aumento della tensione) o detonificante
(diminuzione della tensione) a livello muscolare.
Sostegno della funzione articolare: con la
stimolazione della propriocezione, si ottiene una
migliore sensazione di mobilità, mediante le
applicazioni per i legamenti un miglioramento della
stabilità articolare passiva.
Diminuzione del dolore: con l’attivazione del sistema
analgesico endogeno e con la stimolazione dei
meccanocettori, viene attivato il sistema di
attenuazione del dolore endogeno.
IL TRATTAMENTO POST-CHIRURGICO
IL TRATTAMENTO POST-CHIRURGICO
Esercizi di allungamento muscolare secondo le diverse tecniche;
IL TRATTAMENTO POST-CHIRURGICO
Massaggio drenante sul decorso del tendine
Mobilizzazione alluce
Allungamento gemelli in piedi in appoggio al muro 4 x 20” dx e sx
Allungamento soleo 4 x 20” dx e sx
Allungamento gemelli su piano inclinato 4 x 20” dx e sx
Allungamento gemelli alla spalliera 4 x 20” in doppio appoggio
Allungamento gemelli alla spalliera 4 x 20” dx e sx
Allungamento dinamico su tavoletta basculante 3 x 30 rip. in doppio appoggio
IL TRATTAMENTO POST-CHIRURGICO
Allungamento dinamico su tavoletta basculante 3 x 30 rip. dx e sx
Allungamento dinamico alla spalliera 3 x 30 rip. in doppio appogggio
Allungamento dinamico alla spalliera 3 x 30 rip. dx e sx
Potenziamento muscolare eccentrico gemelli alla spalliera 10 x 4 in doppio appoggio
Potenziamento muscolare eccentrico gemelli alla spalliera 10 x 4 dx e sx
Da seduto potenziamento muscolare concentrico soleo 3 serie ad es. dx e sx
Eccentrica dinamica gemelli 10 x 3 in doppio appoggio da un h. di circa 30 cm.
IL TRATTAMENTO POST-CHIRURGICO
Esercizi di potenziamento muscolare specifico con contrazioni muscolari isometriche ed eccentriche per quadricipite femorale;
Esercizi di potenziamento muscolare generale per tutta la catena muscolare dell’arto inferiore;
Esercizi di controllo neuromuscolare a difficoltà crescente con intensità medio/bassa;
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