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80 : LEGGERE TUTTI N.78 GIUGNO 2013 È questo uno dei rari casi in cui la prefazione vale il libro. Defi- nirla scoppiettante è sminuirla: più esatto è il termine “spu- meggiante”. Domenico De Masi, docente di So- ciologia del lavoro e massimo esperto italiano dell’ozio creativo, ha infatti scritto un breve saggio introduttivo a Per hobby e per passione - Dai fanatici di Barbie ai ladri di manoscritti, dai cultori del sesso ai collezionisti di farfalle di Giu- lietta Rovera (Manni, pp. 210, euro 18) serissimo e gustoso, dotto e diver- tente. “Scrivere un libro sugli hobby è un hobby al quadrato. Significa farsi de- tective non per arrestare i serial killer ma per sapere quante sono le logiche con cui essi ammazzano”, afferma De Masi. Giulietta Rovera aveva due stra- de per descrivere la psicologia dell’hobbysta: poteva scegliere quella del saggio teorico o quella dell’inchie- sta. Ha optato per quest’ultima, e il risul- tato è un libro ricco di storie e di per- sonaggi che paiono incredibili ma che sono tutti rigorosamente veri. C’è Farhad Hakimzadeh, multimi- liardario inglese di origine persiana e collezionista di libri rari, che per anni riesce a sottrarre manoscritti d’incal- colabile valore alla British Library, eludendo sofisticatissimi sistemi di controllo. C’è un manipolo di collezioniste americane, ricche, coraggiose, appas- sionate d’arte, che contro il parere di mariti e conoscenti decidono di aprire a New York un museo d’arte moderna: Le stravaganti manie dei collezionisti Giulietta Rovera ha scritto un libro ricco di storie e di personaggi che paiono incredibili ma che sono tutti rigorosamente veri. DI GIOVANNI RUSSO : CULTORI

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80 : Leggere TuTTI n.78 gIugno 2013

È questo uno dei rari casi in cui la prefazione vale il libro. Defi-nirla scoppiettante è sminuirla: più esatto è il termine “spu-

meggiante”. Domenico De Masi, docente di So-

ciologia del lavoro e massimo esperto italiano dell’ozio creativo, ha infatti scritto un breve saggio introduttivo a Per hobby e per passione - Dai fanatici di Barbie ai ladri di manoscritti, dai cultori del sesso ai collezionisti di farfalle di Giu-lietta Rovera (Manni, pp. 210, euro 18) serissimo e gustoso, dotto e diver-tente.

“Scrivere un libro sugli hobby è un hobby al quadrato. Significa farsi de-tective non per arrestare i serial killer ma per sapere quante sono le logiche con cui essi ammazzano”, afferma De Masi.

Giulietta Rovera aveva due stra-de per descrivere la psicologia dell’hobbysta: poteva scegliere quella del saggio teorico o quella dell’inchie-sta.

Ha optato per quest’ultima, e il risul-tato è un libro ricco di storie e di per-sonaggi che paiono incredibili ma che sono tutti rigorosamente veri.

C’è Farhad Hakimzadeh, multimi-liardario inglese di origine persiana e collezionista di libri rari, che per anni riesce a sottrarre manoscritti d’incal-colabile valore alla British Library, eludendo sofisticatissimi sistemi di controllo.

C’è un manipolo di collezioniste americane, ricche, coraggiose, appas-sionate d’arte, che contro il parere di mariti e conoscenti decidono di aprire a New York un museo d’arte moderna:

Le stravaganti manie dei collezionistiGiulietta Rovera ha scritto un libro ricco di storie e di personaggi che paiono incredibili ma che sono tutti rigorosamente veri.

dI gIovannI russo

: CuLtori

Seg 3 JOB: 2668-13_Leggere Tutti 78 PARTE: Leggere Tutti 78

Black Yellow Magenta Cyan BOB:1640 mm STAMPA: 1226X1915 IMPO: testa 5 - piede 12,5 - cdorso 5

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sembra destinato al fallimento – lo inaugurano proprio nei giorni del crol-lo della Borsa del ’29 - e diventerà il più grande museo d’arte moderna del mondo, meglio conosciuto come il MoMA di New York.

C’è Francis Chichester, di professio-ne cartografo e con l’hobby degli sport estremi, primo nella storia ad aver cir-cumnavigato il globo in solitaria, di-sposto a rischiare la vita pur di vincere la sfida.

C’è Ingvar Kamprad, ovvero mister IKEA, che riesce a diventare il più grande fabbricante di mobili del mon-do puntando sull’hobby del bricolage, condiviso da decine di milioni di ap-passionati.

Ma ci sono anche un’infinità di per-sonaggi sconosciuti, che raccolgono con accanita testardaggine migliaia di bustine di zucchero, pacchetti di klee-nex, ombrelli, scarpe, biglietti di mu-seo, termometri – uno diverso dall’al-tro. Ci sono infine coloro che accetta-no l’incontro con l’autrice, e parlano dei loro hobby, aprendo un varco che ci permette di penetrare non solo nella loro casa, ma nella loro vita.

Vittorio Sgarbi, nella sua casa-museo nel cuore antico di Roma, che mostra con non celato orgoglio quadri di strepitosa bellezza e statuine per pre-sepe scandalosamente audaci, e parla del progetto di creare una Fondazione per ospitare la collezione attualmente sistemata nella casa di famiglia vicino a Ferrara.

Piero Angela, nel suo studio di mo-nacale semplicità, che racconta com’è nato il suo interesse per la musica trasformatosi con il tempo in autenti-

ca passione. Renzo Arbore, dal largo sorriso solare, nel suo attico bianco e assolato, zeppo di incredibili manufatti sfacciatamente kitsch, che confessa di essere affetto da shopping-mania.

Umberto Eco, affetto invece dal “morbo di Gutenberg” cui soccombo-no i collezionisti di libri, che ha pronto un intero repertorio di risposte all’im-becille di turno che gli domanda se ha letto tutti i libri ospitati dentro casa. E poi Raffaele La Capria, Alessandro Cecchi Paone, Tullio Gregory, Olivie-

ro Toscani, Francesco Cossiga, Achille Bonito Oliva, Sergio Zavoli, Giulio Giorello, Giorgio Forattini, Milly Car-lucci: tutti costoro sono solo alcuni de-gli appassionati cultori di stravaganti manie che affollano l’inchiesta.

Come dice De Masi, Giulietta Ro-vera si è fatta detective e in questo libro appassionante come un thriller è riuscita nello scopo che si era prefissa: mostrare quanto è diffusa la passione per le collezioni e quanto è importante coltivare un hobby.

Willehlm van Haecht, “La collezione di Cornelis van der Geest”, 1628

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