Le rimanenze: la definizione

24
Le rimanenze: la definizione Cosa sono le Rimanenze? http://www.cndc.it/CNDC/Documenti/ principicontabili/13.rimanenze %20magazzino.pdf Le rimanenze sono fattori produttivi che non hanno ancora originato un ricavo. Questi fattori produttivi vengono combinati e trasformati per realizzare i prodotti oggetto dell’attività caratteristica.

description

Le rimanenze: la definizione. Cosa sono le Rimanenze? http://www.cndc.it/CNDC/Documenti/principicontabili/13.rimanenze%20magazzino.pdf Le rimanenze sono fattori produttivi che non hanno ancora originato un ricavo. - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of Le rimanenze: la definizione

Page 1: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze: la definizione

Cosa sono le Rimanenze?

http://www.cndc.it/CNDC/Documenti/principicontabili/13.rimanenze%20magazzino.pdf

Le rimanenze sono fattori produttivi che non hanno ancora originato un ricavo.

Questi fattori produttivi vengono combinati e trasformati per realizzare i prodotti oggetto dell’attività caratteristica.

Page 2: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze: le tipologie

In cosa consistono: le categorie

– Approvvigionamenti: materie prime, materiali di consumo

– Merci

– Prodotti: prodotti finiti, semilavorati, sottoprodotti

Page 3: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze

Effetti delle Rimanenze

Economico: trasferiscono i costi nell’esercizio in cui si realizzano i ricavi (principi di competenza e prudenza)

Finanziario: rappresentano impiego di risorse, sono capitale di esercizio

Infatti valutare correttamente le rimanenze significa ripartire il risultato economico tra due periodi, in funzione della competenza economica.

Page 4: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze: i principi di valutazione

Come si valutano le rimanenze:1. Criterio generale: si valutano diversamente per categoria2. Ove possibile si valutano per codice, oppure per codici

della stessa categoria con simili caratteristiche in termini di valore unitario, tasso di rotazione, mercato, etc.

3. Si valutano al valore minimo:approvvigionamenti: tra costo di acquisto e valore di

sostituzionemerci: tra costo di acquisto e valore di realizzo prodotti: tra costo di produzione e valore di

mercato

Page 5: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze: i principi di valutazione

Costi di approvvigionam ento Costi diretti di produzione

Costi indiretti di produzione

Valore rim anenzequali costi?

Page 6: Le rimanenze: la definizione

La scelta dei criteri

Qual è il nostro obiettivo ?

- godere di vantaggi fiscali LIFO

- procedere ad una determinazione del risultato economico su basi storiche costo medio di periodo

- correggere tale risultato in relazione all’inflazione costo di rimpiazzo o altri valori

- Qual è il contenuto informativo che ci interessa (dato multiuso ?)

Page 7: Le rimanenze: la definizione

Le contrapposizioni classiche

Costo variabile vs. costo pieno

Costo effettivo vs. costo standard

La valutazione a costo variabile comporta uno slittamento di parte delle componenti il risultato d’esercizio (relativamente ai costi fissi) all’esercizio successivo.

Evidentemente una valutazione a soli costi variabili conduce ad una sottovalutazione del patrimonio, tanto maggiore quanto più rilevante risulta il valore delle rimanenze.

Chiaro inoltre che impiego di costi variabili + LIFO ottiene il massimo della sottovalutazione.

Non inquinare i dati gestionali con rettifiche che mirano ad altri obiettivi !

Page 8: Le rimanenze: la definizione

Le ragioni del direct costing

1) I costi fissi non sono legati ai volumi e quindi sono “costi di periodo”.

2) L’attribuzione dei costi fissi pro-quota avviene solitamente su base convenzionale e non oggettiva.

3) La valutazione a costi variabili, non rinviando quota dei costi fissi, esalta i risultati economici in caso di espansione delle vendite (e non solo della produzione).

Page 9: Le rimanenze: la definizione

Le ragioni del full costing

1) I costi fissi sono indispensabili quindi devono entrare nella valorizzazione.

2) La valutazione a costi variabili sottostima il patrimonio.

3) Molti dei costi fissi possono essere imputati abbastanza correttamente (es. comuni specializzabili).

Page 10: Le rimanenze: la definizione

Considerazioni dell’Autore (1)

1) Con un dato solo non si può rappresentare adeguatamente tutto (es. reddito e patrimonio). In Italia si privilegia il sistema del reddito.

2) IL problema della valutazione delle rimanenze comporta la corretta redistribuzione del reddito tra due esercizi.

3) Ogni azienda sceglierà RAGIONEVOLMENTE il criterio secondo le proprie esigenze informative.

Page 11: Le rimanenze: la definizione

Considerazioni dell’Autore (2)

4) In generale, l’adozione del metodo LIFO è ragionevole, in un bilancio destinato all’esterno. Se ripetutamente adottato, il metodo, riducendo il valore delle rimanenze, riduce un’area potenzialmente oggetto di manipolazioni (tra l’altro il metodo LIFO non fu suggerito per motivi fiscali !).

5) Analogamente, per lo stesso fine, è sostenibile l’adozione del costo pieno di lavorazione.

Page 12: Le rimanenze: la definizione

Costi effettivi vs. costi standard

Il costo effettivo è indispensabile a fini civilistici e fiscali, come prescritto dalle norme, ma è poco utile a fini gestionali.

Non dimentichiamo che:

costo effettivo = costo std. -/+ delta effic./ineffic. della gestione periodale

Più importante, a fine gestionali e per la CO. AN., è avere una buona conoscenza “in linea” di altre informazioni tipologiche circa il nostro magazzino. Ricorda il dato multiuso

Page 13: Le rimanenze: la definizione

Altre finalità tipicamente gestionali

- la programmazione della produzione

- i fabbisogni e la gestione delle ciclicità

- la gestione del rischio di rottura di stock

- la gestione della qualità del magazzino (es. slow - moving)

- corretta conoscenza della rotazione delle scorte (come componente del risultato operativo)

Page 14: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze: i principi di valutazione

Come calcolare il costo di produzione?Come calcolare il costo di produzione?

– Attraverso un sistema di imputazioni (dirette ed indirette) è possibile ottenere il costo industriale di fabbricazione

– MAI USARE CRITERI DI IMPUTAZIONE TIPO FULL MAI USARE CRITERI DI IMPUTAZIONE TIPO FULL COSTING O CON PARAMETRI GENERICI: COSTING O CON PARAMETRI GENERICI: oltre ad essere non conforme ai principi contabili porta ad errori grossolani nella costruzione dei valori di contabilità analitica.

Page 15: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze: i principi di valutazione

Caratteristiche dei costi per la valorizzazione:

• Diretti

•Speciali

•Comuni specializzabili

“L’imputazione dei costi ad un prodotto deve essere ragionevole e misurabile”

Page 16: Le rimanenze: la definizione

Un Esempio Di Allocazione Semplice

COSTO DIRETTO

COSTO INDIRETTO

MATERIE PRIME

COMPONENTI

LAVORO DIRETTO

AMMORTAMENTI

STIPENDI

PRESTAZIONI ESTERNE

......

CLASSI DI COSTO PER NATURA

UNITA’ DI PRODOTTO

BASI DI RIPARTIZIONE

Page 17: Le rimanenze: la definizione

Un Esempio Di Allocazione Complessa: LOGICA ABC

COSTO DIRETTO

COSTO INDIRETTO

MATERIE PRIME

COMPONENTI

LAVORO DIRETTO

AMMORTAMENTI

STIPENDI

PRESTAZIONI ESTERNE

......

CLASSI DI COSTO PER NATURA

UNITA’ DI PRODOTTO

E / O LINEE DI PRODOTTO

AGGREGAZIONE DI COSTO PER ATTIVITA’ (ACTIVITY POOL)

COST DRIVER

ATTIVITA’ 1:

LOGISTICA

ATTIVITA’ 2 PRODUZIONE

ATTIVITA’ 3:

VENDITE

Pa

Pb

Pc

Page 18: Le rimanenze: la definizione

Un Esempio Di Allocazione Complessa: imputazione a più stadi

COSTO DIRETTO

COSTO INDIRETTO

MATERIE PRIME

COMPONENTI

LAVORO DIRETTO

AMMORTAMENTI

STIPENDI

PRESTAZIONI ESTERNE

......

CLASSI DI COSTO PER NATURA

UNITA’ DI PRODOTTO

E / O LINEE DI PRODOTTO

AGGREGAZIONE DI COSTO PER CENTRO DI COSTO

COST DRIVER

CENTRO DI COSTO:

LOGISTICA

CENTRO DI COSTO:

ENERGIA

Pa

Pb

Pc

CENTRO DI COSTO: ARIA

Page 19: Le rimanenze: la definizione

Volume di Produzione

Cos

to

Variabile più cheproporzionale

Semivariabile

Variabile

A gradini

Variabile meno cheproporzionale

Fisso

Le rimanenze: curve dei costi

Page 20: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze: i volumi per il calcolo dei costi unitari

Quali Quali volumi di produzionevolumi di produzione per il calcolo: per il calcolo:

Volumi effettivi?Volumi effettivi?

Volumi nominali?Volumi nominali?

Volumi di budget?Volumi di budget?

VALORE NORMALE

Page 21: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze: i principi di valutazione

Valore di mercato: Valore di mercato: Prezzo di realizzo Prezzo di realizzo

- costi di vendita- costi di vendita

- costi di completamento- costi di completamento

Valore di sostituzione: Valore di sostituzione: Prezzo di mercato Prezzo di mercato

+ costi di acquisizione+ costi di acquisizione

Trasportiprovvigionipackaginglogistica

Lavorazioniricondizionamenti

Page 22: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze: i principi di valutazione

METODI DI VALUTAZIONE

• FIFO first in first out• LIFO last in first out• Costo medio Ponderato• Direct Costing• Solo variabili• Full Costing

Tutti i metodi di valutazione hanno come unico scopo la corretta

individuazione del reddito di esercizio

Esempi con prezzi variabili, volumi variabili

Page 23: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze: gli strumenti di controllo

STRUMENTI DI GESTIONE

• Slow moving• Net Realizable Value• Tasso di rotazione per codice• Tempo stimato di vendita per

codice• Suddivisione in vari magazzini

• Valorizzazione del magazzino in corso d’anno a valoriStd/semistd/effettivi

Gli strumenti di controllo coadiuvano la corretta

individuazione del reddito di esercizio

Page 24: Le rimanenze: la definizione

Le rimanenze: come usare il metodo ABC per la valutazione

Catena del valore dell’impresa.

Catena del valore degli acquirenti.

Catena del valore dei canali.

Catene del valoredei fornitori.

MARGINI

MARGIN

I

Attività infrastrutturali

Gestione Risorse Umane

Sviluppo della tecnologia

Approvvigionamento

Logistica in entrata

Attività operative

Logisticain uscita

Marketinge vendite

Servi

zi