LE RAGIONI DEL VIAGGIO E I DUBBI DI DANTE (VV. 1- 42) Secondo canto dell’Inferno, parte prima.
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L E R A G I O N I D E L V I A G G I O E I D U B B I D I D A N T E ( V V. 1 -4 2 )
Secondo canto dell’Inferno, parte prima
V E D R A I U N V I D E O I N T R O D U T T I V O D E L C A N T O : R I S P O N D I A L Q U E S T I O N A R I O .
Before reading the text
Questionario
1) Dove si trovano Dante e Virgilio? 2) Quali sono i fatti principali del secondo canto (sono tre)? 3) Qual è la funzione del secondo canto? 4) Chi è Beatrice? Qual è la sua funzione nella Divina commedia?
Dove ci troviamo? Dove avvengono i fatti narrati nel secondo canto?
1.Quali sono i nuclei narrativi fondamentali (gli eventi principali)? Completa il testo: a) all’imbrunire Dante si appresta ………………….e chiede a se stesso e alla sua guida, Virgilio ………………………………….; b) Virgilio lo conforta: …………, mandata dalla Vergine e assistita da ………., è scesa dal Paradiso per …………………Il viaggio nell’oltretomba è necessario per ……………………; c) Dante ……e decide di ……………………..
2. Qual è la funzione del secondo canto? Completa il testo: il secondo canto funge …………. ………………….: è una ……………………….tra
la selva e l’ingresso tormentato nei gironi infernali.
3) Chi è Beatrice? Qual è la sua funzione nella Divina Commedia? Completa il testo: Non è più la Bice Portinari della giovinezza fiorentina, ma ……………………………..
Versi finali del secondo canto dell’Inferno
Versi finali del primo canto dell’Inferno
Cosa puoi notare dal confronto tra i versi finali dei due canti? Cosa rappresenta il secondo canto rispetto al
primo e perché?
PRIMA SEQUENZA: VV. 1-9
LA PROTASI DELL’INFERNO
In quale occasione hai incontrato questo termine tecnico? A cosa è riferito? Qual è il suo significato? Cosa ti aspetti
dai primi nove versi del secondo canto?
1) I versi costituiscono la protasi della prima cantica dell’Inferno: che cos’è una protasi e perché la sequenza in questione svolge tale funzione? 2)
Consideriamo i vv. 1-6: qual è la differenza tra il personaggio Dante e le altre creature viventi? 3) Cosa rappresenta il calar della sera? È solo un dato
«atmosferico-cronologico» o rimanda ad altro?
4) Consideriamo ora l’invocazione alle muse: chi sono? 5) Perché l’invocazione alle muse (elemento della cultura pagana) in un’opera tutta investita dalla luce della fede cristiana? 6) Dante non chiede soltanto l’aiuto delle Muse, ma anche il suo
stesso ingegno e la sua memoria (infallibile). È una semplice vanteria o ha una sua ragion d’essere nella missione che il poeta si accinge a compiere e a raccontare?
7) Nella Divina commedia Dante compare sotto una doppia veste: è personaggio e autore. Perché? Quale sarà la differenza tra i due ruoli? 8) Perché i vv. 1-6 rivelano
la prospettiva del Dante personaggio, mentre i vv. 7-9 quella del Dante-autore?
Dante personaggio
Dante autore
Seconda sequenza: vv. 10-42
Nel suo discorso a Virgilio Dante menziona due personaggi molto importanti. Chi sono?
1. Cosa chiede Dante a Virgilio? 2. Qual è il privilegio che fu concesso ad Enea e perché? 3. Abbiamo qui un esempio della visione provvidenziale della storia tipica di Dante e della
mentalità medievale. In cosa consiste? (Leggi il manuale a p. 281, la parte iniziale del paragrafo.)
In quest’ottica cosa rappresenta per Dante, uomo del Medioevo, l’impero romano? Quale funzione viene attribuita all’impero romano (il cui mitico
fondatore è appunto Enea)?
Succo del discorso: «Enea, secondo il tuo racconto (cioè l’Eneide di Virgilio) scese ancora vivo negli inferi; ma se Dio gli concesse questa grazia eccezionale, pensando agli effetti che dovevano derivare da lui, il suo viaggio è più che giustificato».
Enea compie il viaggio nell’oltretomba per apprendere il suo destino: fondare il
nucleo originario della futura Roma e dell’impero.
Secondo una visione provvidenzialista della storia, tale viaggio e le sue
conseguenze (fondazione del nucleo originario di Roma e del futuro impero) sono frutto della volontà divina: fare di
Roma il centro delle due autorità universali, dei due «soli» del Medioevo,
l’Impero e il Papato.
4) Questa seconda parte della sequenza si può dividere in tre sezioni: individuale e assegna a ciascuna un titolo. 5) Anche san Paolo ha compiuto un viaggio
oltremondano (nella Seconda lettera ai Corinzi egli narra di essere stato rapito al terzo cielo, senza specificare se la sua esperienza sia stata compiuta con il corpo o
solo con lo spirito). Con quale scopo?
QUALI SONO DUNQUE I MODELLI E I TERMINI DI
RIFERIMENTO DEL VIAGGIO CHE DANTE SI APPRESTA A
COMPIERE E COSA RAPPRESENTANO?
Let’s recap
Dante pone il proprio viaggio in
relazione
al viaggio pagano di
Enea
voluto dalla provvidenza divina: il viaggio di Enea ha infatti preparato la fondazione dell’impero di Roma e lo stabilirsi in quella
città della sede del papato.
Questo viaggio ha determinato la
nascita e la diffusione delle due istituzioni
universalistiche del mondo medievale: Impero e Papato
al viaggio cristiano di
Paolo
voluto dalla provvidenza divina per diffondere e rafforzare il messaggio
cristiano e da Cristo e per assicurare i fondamenti alla Chiesa e alla fede.
Questo viaggio ha assicurato i
fondamenti alla Chiesa e alla fede
cristiana.
Perché Dante, pur nel dubbio iniziale, si rifà a tali modelli? Come vuole presentarsi? Quali saranno gli
scopi della sua missione, del suo viaggio nell’oltretomba?
Dante si presenta come erede
Di san Paolo
Perché il viaggio narrato nella Divina Commedia avrà un fine spirituale: la
salvezza della sua anima e dell’umanità intera e l’esortazione a pentirsi per ogni
peccatore.
FINE SPIRITUALE E MORALE DEL
VIAGGIO
Di Enea
Perché il viaggio avrà anche un fine politico: indicare all’autorità civile
(l’impero) e religiosa (il papato) i loro compiti (la loro missione di condurre
l’umanità alla felicità terrena e celeste).
FINE POLITICO
SOTTO QUESTO ASPETTO LA DIVINA COMMEDIA SI PRESENTA COME UNA SUMMA (UNA SINTESI
PERFETTA) DI TRADIZIONI E CULTURE DISTINTE (PAGANA-ENEA/CRISTINA-SAN PAOLO), MA
COMPRESENTI NEL MONDO CHE ERA AD ESSA CONTEMPORANEO.
È vero, Dante si presenta come erede di Enea e san Paolo, ma lo fa mettendo in dubbio le sue effettive potenzialità (chiede infatti a Virgilio di rassicurarlo a tal proposito). È assillato dai dubbi.
Che titoli ho io per meritare da Dio il doppio e sovrumano privilegio di traversare in carne ed
ossa il regno dei morti, e di renderne poi testimonianza per iscritto? Per riunire nella mia
persona le caratteristiche divine di Enea, fondatore del nucleo originario della futura Roma e dell’impero, e di san Paolo, l’apostolo che posto le fondamenta teologiche e non solo della Chiesa
e che è stato rapito nei cieli? Sono degno io di essere un profeta al pari loro?
È V E R O , D A N T E S I P R E S E N TA C O M E E R E D E D I E N E A E S A N PA O L O , M A L O FA M E T T E N D O I N D U B B I O L E S U E E F F E T T I V E P O T E N Z I A L I TÀ
( C H I E D E I N FAT T I A V I R G I L I O D I R A S S I C U R A R L O A TA L P R O P O S I T O ) . È A S S I L L AT O D A I D U B B I .
Dubbi legittimi di Dantea) non si sente all’altezza dei suoi modelli (non sono
né Enea né Paolo);b) qual è lo scopo del viaggio (chi ‘l concede)?
c) non è forse questo un viaggio «folle» che supera i limiti imposti da Dio all’uomo e dunque un peccato
d’orgoglio, di superbia?
Oh, my God!
FERMIAMOCI UN ATTIMO SUI VV. 1-42 E FACCIAMO ALCUNE RIFLESSIONI
IMPORTANTI.
All’inizio del viaggio Dante deve chiarire a se stesso e ai suoi
lettori qual è il senso della sua missione. Quali
sono gli antecedenti? Chi
prima di lui ha compiuto qualcosa
di simile?In cosa consisterà
la missione e quale sarà il suo scopo?
1) La sua impresa (viaggio nell’oltretomba e scrittura del poema) è una continuazione di quella di Enea e di san Paolo,
perché risponde a un fine politico e insieme spirituale e morale.
FINE POLITICO: indicare la via
attraverso cui l’Impero (in profonda crisi
all’epoca di Dante) possa riprendere la sua
funzione di guida politica universale
dell’umanità cristiana.
FINE MORALE E SPIRITUALE: indicare la via attraverso cui
la Chiesa, anch’essa in profonda crisi perché corrotta dall’esclusivo
interesse per le questioni temporali (potere, denaro e ricchezze), possa riprendere
la sua funzione di guida spirituale dell’umanità
cristiana.
2) Anche se pervasi dal dubbio e dal senso di inadeguatezza da parte di Dante, i vv. 1-42 costituiscono l’investitura solenne della missione del
poeta, accordatagli proprio quando la sua impresa prende l’avvio.