Le possibili interferenze tra vari dispositivi nelle bande ... frequenze(Pnrf, ... nicazioni)...

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Molto più evidenti agli utilizza-tori e apparentemente preoccu-panti risultano le interferenzeche si verificano sui radioco-mandi in genere, operanti nellabanda particolarmente “affol-lata” dei 433 MHz: radiocomandiper auto, cancelli, porte e garage,tapparelle elettriche, estensori ditelecomandi TV (in particolarelegati a Sky), antifurti senza filiecc.Tipico il caso recentissimo deltitolare di una nota catena disupermercati che denunciava conpreoccupazione gravi problemi dionde elettromagnetiche per ilmancato funzionamento delletapparelle radiocomandate dicasa nella convinzione che il pro-blema fosse una “grande”antenna del vicino distributore dicarburante.In realtà l’interferenza era auto-prodotta da altri radiocomandipresenti in casa – nello specificol’estensore di telecomando TVcon tempo di trasmissione (duty

Il Piano nazionale di ripartizionedelle frequenze (Pnrf, Dm 8 luglio2002 del ministero per le Comu-nicazioni) individua le utilizza-zioni dello spettro radio in Italiaed è destinato ad armonizzarsisempre più con quello degli altriPaesi Ue (tipico esempio: lebande per telefonia mobile). Il piano prevede, tra l’altro,anche le cosiddette bande nonlicenziate (a uso collettivo) per lequali il Codice delle comunica-zioni elettroniche (Dlgs 259/03)può prevedere o la necessità di“autorizzazione generale” di tipoprivato (art. 104) o il “libero uso”(art.105).Rientrano nella necessità di auto-rizzazione ad. es. Rlan e Hiperlan(2.4 e 5 GHz) al di fuori del pro-prio fondo, mentre sono di liberouso ad. es. radiocomandi, allarmisu frequenze 433 e 868-9 MHz evarie applicazioni audio.In generale i sistemi che impie-gano bande di frequenza di tipocollettivo (non licenziate) nonpossono pretendere la “prote-zione” da interferenze prove-nienti da apparecchiature diutenti operanti nelle stessebande. Le norme tecniche a cui devonofare riferimento le apparecchia-ture in Europa prevedono per lebande a uso collettivo particolarimodalità operative e potenzeassai limitate, anche allo scopo diconsentirne l’uso contemporaneoda parti di vari utilizzatori.Questi vincoli sono imposti alleapparecchiature, generalmentecostruite per il mercato mon-diale, mediante interventi sulsoftware di bordo, a cura dell’im-portatore nel mercato europeo.Nel caso ciò non dovesse avve-

nire si creerebbero le condizioniper possibili interferenze.

LE INTERFERENZE

RISCONTRATE

Per le Rlan in Europa sono previ-ste potenze massime di 100 mWerp, mentre per l’area Usa è con-sentito l’uso di potenze superiori;è facile verificare l’impiego dipotenze non consentite anche inItalia, oltre all’uso di antenne conguadagno eccessivo che compor-tano invitabili interferenze evi-denziate anche da degrado delleprestazioni degli apparati rego-lari. In generale le interferenzesu R-Hiperlan si manifestano conrallentamenti della velocità ditrasmissione dati che possonoessere difficilmente riconducibilia specifiche cause.Vanno inoltre considerate appli-cazione diverse della banda 2,4GHz, quali i lettori portatili dicarte Bancomat e carte di credito.Un caso particolare di interfe-renza, riscontrato vicino agliaeroporti nella banda 2,4-2,4835GHz, è costituito dalle emissionidei radioaltimetri degli aerei cheoperano dalla frequenza di 2,468GHz con ampiezza di circa 50MHz. In tali zone l’interferenzaè stata evidenziata, a ogni passag-gio di aerei, dal malfunziona-mento di dispositivi domestici ditrasferimento dei segnali TV dilibero uso.

Il Pnrf prevede inoltre la possibi-lità di utilizzazione della banda2.4 GHz, in statuto primario (cioècon diritti specifici), per trasferi-menti radio in uso alle emittentiradio private; in particolare leRlan non possono interferire isuddetti trasferimenti.

cicle) eccessivo –, mentre lagrande antenna apparteneva auna rete satellitare pubblica Vsatoperante su frequenze molto piùalte.Nel settore dei radiocomandifunzionanti a 433 MHz il tempodi trasmissione di ogni apparec-chiatura deve essere ridotto,come previsto dalle raccomanda-zioni Cept, al 10% del tempototale (fondamentale per consen-tirne la possibilità di utilizza-zione diffusa in aree densamenteurbanizzate). Spesso il nonrispetto di tale vincolo in appa-recchiature che per normadevono operare al massimo conpotenza in aria di solo 10 mW,rappresenta la causa principale diinterferenza.Nella banda esistono anche casiin cui è consentita una trasmis-sione continua, ma limitata-mente ai canali già destinati alleapplicazioni LPD in fonia (canali1-21), ad es. utilizzati dai radioco-mandi per gru, dove è necessaria

Le possibili interferenze tra vari dispositivi nelle bande non licenziateIl Piano nazionale di ripartizione delle frequenze considera anche le cosidette “bande non licenziate” a uso collettivo.Si tratta delle bande di frequenze utilizzate per alcuni apparecchi quali, ad esempio, i radiocomandi e gli allarmi.Per questo tipo di bande non è possibile pretendere la “protezione” da interferenze provenienti da apparecchiaturedi utenti operanti nello stesso intervallo di frequenze. Gli accertamenti sulle segnalazioni d’interferenze, effettuatidall’Ispettorato del ministero per lo Sviluppo economico e le comunicazioni, mostrano carenze di informazionicorrette e in alcuni casi la commercializzazione di radiocomandi non a norma.

Cem, le nuove frontiere ARPA Rivista N. 4 luglio-agosto 2008

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una particolare sicurezza di uti-lizzazione (si tratta di apparec-chiature la cui immissione sulmercato va “notificata” ai mini-steri nazionali dal costruttore),che comunque non devono inter-ferire i radiocomandi funzionanticorrettamente.Le segnalazioni di interferenzache pervengono all’Ispettoratosono inoltre spesso riferite allapresenza di qualche antenna, inparticolare di telefonia mobile,che però nulla ha di comune conla banda dei 433 MHz in quantooperanti con frequenze 900, 1800e 2000 MHz (come noto le nuoveinstallazioni sono prevalente-mente UMTS).

È evidente, nella modalità dirichiesta di risoluzione delle pre-sunte interferenze, la mancanzadi informazione sull’uso di appa-rati che non hanno “diritto allaprotezione”; gli installatori (inparticolare di costosi antifurti)spesso non informano i clienti etendono a non farsi carico dieventuali successivi problemiinterferenziali.È accaduto anche che radioco-mandi perfettamente a norma ecorrettamente marcati CE, venis-sero considerati malfunzionanti aseguito di interferenze, solo per-ché raffrontati con apparecchia-ture non in regola, valutate piùefficienti operando a maggioridistanze.Rare sono invece le segnalazionidi interferenze sulla bande col-lettive dei 27 e 43 MHz per l’usodelle quali è prevista l’Autorizza-zione generale per gli scopi di cuiall’art 104, c. 1, lettere c, punti2.1-2.8 (vedere tabella apparatidebole potenza) e CB.Le potenze consentite a questeapparecchiature sono in generedi soli 4W, anche se esistono incommercio amplificatori, desti-nati ufficialmente alle storichebande radioamatoriali (28-29,7MHz), che vengono installatispecialmente dai camionisti perl’utilizzo in aree extraurbane(con la consapevolezza peraltrodi interferirsi reciprocamente).Queste installazioni sono ingenere accertate dalle forze del-l’ordine sulle strade.

L’unico uso di potenze elevateconsentito per usi privatiriguarda i radioamatori, che pos-sono utilizzare nelle bande a loroattribuite anche apparecchiatureoperanti con 500 W. Servendosiinoltre di antenne di grandidimensioni, adeguate alle bandeloro assegnate, possono generarepreoccupazioni legate anche algrande impatto visivo, tuttavia èstato accertato che i livelli dicampo, misurati con gli apparatiin funzione, non raggiungonovalori elevati di Cem (comeaccertato anche in recenti verifi-che a seguito di un procedimentopenale).Caso particolare è stata la recentericerca dell’interferenza alsistema solo ricevente GPS aseguito del malfunzionamentonel controllo di posizione di unaserie di trattori nel territorio pia-centino. L’interferenza era gene-rata da un collegamento radionon più consentito sulla fre-quenza di 1525-1555 MHz.

CONCLUSIONI

L’attività di ricerca delle sorgentiinterferenziali si effettua sull’i-potesi di difformità nell’installa-zione e uso di apparecchiatureradio che impiegano bande difrequenza di tipo collettivo (inquanto le sopraindicate attivitànon godono del diritto alla prote-zione art. 104 c. 1 lettera c) e art.105 c.1 Dlgs 259/03) e si risolve,nella maggior parte dei casi, conl’accertamento dell’uso di appa-recchiature non rispondenti airequisiti essenziali (ad es.ricambi generici per telecomandinormalmente di basso costo noncorrettamente marcati). Taliapparecchiature, non certificatedal costruttore in quanto spessoimportate eludendo le specifichenorme comportano sequestri eapplicazione di pesanti sanzioniamministrative.

Pierluigi MorettiFilippo MarozziMinistero Sviluppo economico e comunicazioniIspettorato territoriale Emilia-Romagna

ARPA Rivista N. 4 luglio-agosto 2008

http://www.who.int/peh-emf/en/ - Nel sito dell’Organizzazionemondiale della sanità pagine dedicate al progetto internazionale suicampi elettromagnetici (EMF). Il progetto prevede attività di ricercasugli effetti sanitari e ambientali dell´esposizione ai campi elettro-magnetici.

http://www.icnirp.org/ - International Commission on Non-IonizingRadiation Protection (Icnirp). L’obiettivo principale della Comissioneè diffondere l’informazione sui potenziali rischi per la salute daesposizione a radiazioni non ionizzanti.

http://www.comunicazioni.it/ - Portale del ministero per lo Svi-luppo economico e le comunicazioni con notizie di attualità e moltadocumentazione sulla normativa e sulle attività del ministero. InAree di interesse comunicazioni specifiche su Internet, Radio, Televi-sione, Telefonia, Banda Larga. Nel sito anche un nutrito glossario infase di revisione.

http://www.ceiuni.it - Comitato elettrotecnico italiano, ente ricono-sciuto dallo Stato e dall’Unione europea per le norme tecniche diriferimento nei settori elettrotecnico, elettronico e delle telecomuni-cazioni

http://www.agentifisici.apat.it/- Osservatorio sulle radiazioni nonionizzanti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricercaambientale (ex Apat).

http://www.elettra2000.it/ - Elettra 2000 è un consorzio costituitosenza fini di lucro allo scopo di promuovere la diffusione in Italia eall´estero di studi e ricerche relative all´impatto sanitario, ambientalee sociale dei campi elettromagnetici.

http://www.epicentro.iss.it/problemi/campi/campi.asp - Il sito Epi-Centro, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sor-veglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità,ha una sezione dedicata al tema dei campi elettromagnetici.

http://www.codacons.it/esmog/elettrosmog.asp - Sito a cura diCodacons, Coordinamento di associazioni per la tutela dei consu-matori.

http://airp.ing.unipi.it/ - L’Associazione italiana di radioprotezione(Airp) persegue scopi scientifici e culturali e promuove studi e azioniche favoriscano la valorizzazione della professione degli specialistinel campo della protezione contro le radiazioni ionizzanti e nonionizzanti.

http://www.delen.polito.it/ - Sito del Dipartimento di Elettronica(Delen) del Politecnico di Torino. Le attività di ricerca del Diparti-mento comprendono l'elettronica, le telecomunicazioni, l'optoelet-tronica, l'elettrotecnica, i campi elettromagnetici, la bioingegneria,le misure elettroniche.

http://www.fgm.it/ - Fondazione Guglielmo Marconi. L’ente pro-muove la ricerca nel campo delle telecomunicazioni e intraprendeiniziative rivolte alla conoscenza e alla diffusione dell'attività scien-tifica di Guglielmo Marconi. Tra le attività sono centrali la didattica ela formazione professionale, con la creazione della Scuola di perfe-zionamento in ingegneria delle radiocomunicazioni.

http://www.ermesambiente.it/ - Ermes Ambiente - Aria, Rumore,Elettrosmog, Servizio risanamento atmosferico, acustico, elettroma-gnetico della Regione Emilia-Romagna. L’area tematica del portaleregionale è articolata in cinque parti: inquinamento atmosferico,elettromagnetico, acustico, luminoso e incidenti rilevanti.

http://www.arpa.emr.it/cem/ - Arpa Emilia-Romagna, pagine dedi-cate ai campi elettromagnetici (v. pagg. 34-35 di questa rivista).

A cura di Daniela Raffaelli

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