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14 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com PROCESSI E SISTEMIINTERFERENZE Il problema della movimentazione dei materiali in quota (pallet di laterizi, pignatte, piastrelle, travetti ecc.) e dell’interferenza tra più gru all’interno dei cantieri temporanei e mobili è stato sempre un problema i cui aspetti legati alla sicurezza (pericolo di caduta di mate- riale dall’alto) sono stati costantemente evidenti e di particolare importanza. Le cause di molti fra gli infortuni mortali giornalmente monitorati da alcune OO.SS. sono riconducibili, in- fatti, allo sgancio improvviso di cari- chi trasportati dalle gru, alla caduta di materiale dall’alto, alle collisioni con carichi in quota. Il nuovo Testo unico per la sicurezza sul lavoro, il D.Lgs. n. 81/2008, in vigore dal 15 maggio 2008, all’Alle- gato V, parte II, ha esaminato in det- taglio i requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro. In particola- re, il capitolo 3 ha indicato le pre- scrizioni applicabili alle attrezzatu- re di lavoro adibite al sollevamento, al trasporto o all’immagazzinamen- to di carichi, fornendo alcune pre- scrizioni, tra le quali: l «Gli accessori di sollevamento de- vono essere marcati in modo da poterne identificare le caratteri- stiche essenziali ai fini di un’utiliz- zazione sicura. I ganci utilizzati nei mezzi di sollevamento e di tra- sporto devono portare in rilievo o incisa la chiara indicazione della loro portata massima ammissibile. l Le attrezzature di lavoro adibite al sollevamento di carichi installa- te stabilmente devono essere di- sposte in modo tale da ridurre il rischio che i carichi urtino le per- sone, precipitino in caduta libera ovvero siano sganciati involonta- riamente. l I mezzi di sollevamento e di tra- sporto quando ricorrano specifi- che condizioni di pericolo devono essere provvisti di appropriati di- spositivi acustici e luminosi di se- gnalazione e di avvertimento, nonché di illuminazione del campo di manovra. l Le funi e le catene degli impianti e degli apparecchi di sollevamento e di trazione, salvo quanto previ- sto al riguardo dai regolamenti speciali, devono avere, in rappor- to alla portata e allo sforzo massi- mo ammissibile, un coefficiente di sicurezza di almeno 6 per le funi metalliche, 10 per le funi compo- ste di fibre e 5 per le catene. l I posti di manovra dei mezzi e ap- parecchi di sollevamento e di tra- sporto devono permettere la per- fetta visibilità di tutta la zona di azione del mezzo. l Gli accessori di sollevamento de- vono essere scelti in funzione dei carichi da movimentare, dei punti di presa, del dispositivo di aggan- cio, delle condizioni atmosferiche nonché tenendo conto del modo e della configurazione dell’imbra- catura». Gru interferenti L’Allegato VI al D.Lgs. n. 81/2008, al punto 3.2.1, ha precisato che, qua- lora per il sollevamento siano neces- sarie due o più attrezzature di lavo- ro (gru) e queste siano installate in modo che i loro raggi d’azione si in- tersecano, è necessario prendere misure appropriate per evitare la collisione tra i carichi e/o gli ele- menti delle stesse gru (braccio, tor- re, controbraccio ecc.). L’ISPESL, nella linea guida Lin- Gui359, «Adeguamento al D.Lg.vo 359/99 per il settore edilizio movi- mentazione dei carichi e solleva- mento persone», ha previsto le di- stanze minime da rispettare tra le gru e gli ostacoli fissi (si veda la figura 1). È necessario adottare, quindi, appo- siti provvedimenti al fine di evitare possibili interferenze, sia di carichi (carico-carico, carico-fune ecc.), sia di strutture (braccio-braccio, braccio-controbraccio, braccio-tor- 5 Figura 1 – Distanze minime da rispettare tra gru e ostacoli (Fonte: linea guida ISPESL LinGui359)

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PROCESSI E SISTEMI• INTERFERENZE

Il problema della movimentazione dei materiali in quota(pallet di laterizi, pignatte, piastrelle, travetti ecc.) edell’interferenza tra più gru all’interno dei cantieritemporanei e mobili è stato sempre un problema i cuiaspetti legati alla sicurezza (pericolo di caduta di mate-riale dall’alto) sono stati costantemente evidenti e diparticolare importanza.

Le cause di molti fra gli infortunimortali giornalmente monitorati daalcune OO.SS. sono riconducibili, in-fatti, allo sgancio improvviso di cari-chi trasportati dalle gru, alla cadutadi materiale dall’alto, alle collisionicon carichi in quota.Il nuovo Testo unico per la sicurezzasul lavoro, il D.Lgs. n. 81/2008, invigore dal 15 maggio 2008, all’Alle-gato V, parte II, ha esaminato in det-taglio i requisiti di sicurezza delleattrezzature di lavoro. In particola-re, il capitolo 3 ha indicato le pre-scrizioni applicabili alle attrezzatu-re di lavoro adibite al sollevamento,al trasporto o all’immagazzinamen-to di carichi, fornendo alcune pre-scrizioni, tra le quali:l «Gli accessori di sollevamento de-

vono essere marcati in modo da

poterne identificare le caratteri-stiche essenziali ai fini di un’utiliz-zazione sicura. I ganci utilizzatinei mezzi di sollevamento e di tra-sporto devono portare in rilievo oincisa la chiara indicazione dellaloro portata massima ammissibile.

l Le attrezzature di lavoro adibiteal sollevamento di carichi installa-te stabilmente devono essere di-sposte in modo tale da ridurre ilrischio che i carichi urtino le per-sone, precipitino in caduta liberaovvero siano sganciati involonta-riamente.

l I mezzi di sollevamento e di tra-sporto quando ricorrano specifi-che condizioni di pericolo devonoessere provvisti di appropriati di-spositivi acustici e luminosi di se-gnalazione e di avvertimento,

nonché di illuminazione del campodi manovra.

l Le funi e le catene degli impianti edegli apparecchi di sollevamentoe di trazione, salvo quanto previ-sto al riguardo dai regolamentispeciali, devono avere, in rappor-to alla portata e allo sforzo massi-mo ammissibile, un coefficiente disicurezza di almeno 6 per le funimetalliche, 10 per le funi compo-ste di fibre e 5 per le catene.

l I posti di manovra dei mezzi e ap-parecchi di sollevamento e di tra-sporto devono permettere la per-fetta visibilità di tutta la zona diazione del mezzo.

l Gli accessori di sollevamento de-vono essere scelti in funzione deicarichi da movimentare, dei puntidi presa, del dispositivo di aggan-cio, delle condizioni atmosferichenonché tenendo conto del modo edella configurazione dell’imbra-catura».

Gru interferentiL’Allegato VI al D.Lgs. n. 81/2008, alpunto 3.2.1, ha precisato che, qua-lora per il sollevamento siano neces-sarie due o più attrezzature di lavo-ro (gru) e queste siano installate inmodo che i loro raggi d’azione si in-tersecano, è necessario prenderemisure appropriate per evitare lacollisione tra i carichi e/o gli ele-menti delle stesse gru (braccio, tor-re, controbraccio ecc.).L’ISPESL, nella linea guida Lin-Gui359, «Adeguamento al D.Lg.vo359/99 per il settore edilizio movi-mentazione dei carichi e solleva-mento persone», ha previsto le di-stanze minime da rispettare tra legru e gli ostacoli fissi (si veda lafigura 1).È necessario adottare, quindi, appo-siti provvedimenti al fine di evitarepossibili interferenze, sia di carichi(carico-carico, carico-fune ecc.),sia di strutture (braccio-braccio,braccio-controbraccio, braccio-tor-

5 Figura 1 – Distanze minime da rispettare tra gru e ostacoli(Fonte: linea guida ISPESL LinGui359)

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re ecc., nella fi-gura 2 si può ve-dere che anchese l’area di in-terferenza è ri-dotta, il rischiodi collisione,con conseguen-te caduta delcarico, è moltoalta, anche acausa della fles-sione che inte-ressa sia il braccio sia la torre dellagru quando il carico si trova in punta;si vedano anche le figura 3a e 3b),tra più apparecchi di sollevamentoe/o tra l’apparecchio di sollevamen-to e gli ostacoli fissi (braccio-edificioecc.). Questi provvedimenti possonoessere essenzialmente di due tipi:l l’adozione di dispositivi automati-

ci anti-interferenza e anticollisio-ne (ottici, acustici, meccanici,elettrici);

l l’adozione di opportune procedu-re organizzative [1].

I dispositivi di controlloautomaticiPer poter decidere quale tipo diprovvedimento adottare è necessa-rio che il datore di lavoro, per ognisingola e nuova installazione, effet-tui l’analisi del rischio tenendo con-to delle possibili conseguenze del-l’interferenza dei carichi ovvero delpassaggio degli stessi su luoghi dovepossono generare pericoli.In commercio esistono svariati dispo-sitivi elettrici-meccanici di bloccodella rotazione della gru o del movi-mento del carrello in relazione allaposizione delle altre gru interferenti.La maggior parte di questi dispositi-vi di controllo del sorvolo di zona e diinterferenza sono comandati da uncomputer collegato a diversi sensoriposti sulla stessa gru e sulle gru in-

terferenti; que-sti sensori rileva-no costantemen-te le posizionireciproche dellegru e dei carrellie inviano al com-puter, all’occor-renza, un impul-sodi bloccodellarotazione dellagru e/o del mo-vimento del car-rello nel caso sipossa ipotizzareuna collisione.Questo sistemadi tipo elettrico-meccanico, nono-stante sia indubbiamente utile e af-fidabile, non risulta particolarmen-te gradito agli operatori poiché unblocco brusco della gru potrebbecausare una pericolosa oscillazionedel carico con possibile caduta dellostesso. I blocchi meccanici delle grupossono anche essere di tipo fisso(per esempio, nel caso la rotazionelibera della gru possa causare la col-lisione con un edificio vicino o unaltro tipo di costruzione o la torre diun’altra gru). In questi casi è neces-sario che la rotazione della gru siaimpedita in modo costante, sia du-rante il lavoro che durante la messafuori servizio; questa situazione puòessere problematica per quanto ri-

guarda l’azione del vento, in quan-to, per salvaguardare gli immobilicircostanti, impedisce la rotazionelibera della gru stessa, creando unosforzo maggiore sulla torre della gru.

Le procedure organizzativeIn alternativa ai dispositivi automa-tici e/o nel caso non vi sia la possibi-lità tecnica di adottarli, sarà neces-sario prevedere procedure organiz-zative volte a:l assicurare la stabilità del mezzo e

del carico;l garantire l’esistenza di dispositivi

di segnalazione acustici e luminosi;l garantire l’esistenza di dispositivi

di frenatura utili ad assicurare ilpronto arresto del carico e del mez-

5 Figura 2 – Interferenza fra braccidi due gru

[1] L’ISPESL ha affrontato anche questo problema sempre nella linea guida LinGui359 «Adeguamento al D.Lg.vo 359/99 per il settore ediliziomovimentazione dei carichi e sollevamento persone».

5 Figura 3 – Gru interferenti

a

b

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zo e, quandonecessario, lasua gradualità;

l provvedere auna visibilitàperfetta dalposto di mano-vra di tutte lezone di azionedel mezzo e lapredisposizio-ne di un servi-zio di segnala-zione (prefe-ribilmente, ilmanovratoredeve operaredalla cabinao, almeno, daposizione ele-vata);

l fornire l’indivi-duazione dellalocalizzazionedei mezzi disollevamentoin posizione fis-sa (per esem-pio, con un di-segno planime-trico);

l programmarele fasi di movi-mentazionedeicarichi in mo-do da elimina-re la contem-poranea movi-mentazione dicarichi fra ap-parecchi in-terferenti, fa-cendo ricorsoa un sistemadi segnalazio-ne delle ma-novre.

Nel caso di piùimprese con ap-parecchi di sol-levamento ope-ranti nella stes-

sa zona di lavoro, le linee guidaISPESL hanno indicato, come idoneolivello di sicurezza, la previsione diun servizio di coordinamento intera-ziendale con compiti, oltre che diprogrammazione e di coordinamen-to, anche di gestione di efficaci si-stemi di intercomunicazione fra grupresentanti rischi di potenziale in-terferenza.Questo sistema di gestione delle in-terferenze è stato adottato in duegrandi cantieri di Milano, RogoredoMilano Santa Giulia (si vedano le fi-gure 4 e 5) e Adriano-Marelli (si vedala figura 6).

La scelta della gruIn generale le caratteristiche chepermettono di definire i parametrispecifici di una gru sono:l l’altezza della torre;l la lunghezza del braccio e del con-

trobraccio;l il carico massimo ad alcune distan-

ze predefinite dalla torre;l il carico massimo in punta;l il momento ribaltante massimo

ammissibile;l l’automontate o il montaggio in

opera a seguito di squadra specia-lizzata con autogrù.

Il collocamento della gru deve esse-re una delle prime attività dell’alle-stimento di un cantiere, affinché ilsuo raggio d’azione garantisca laraggiungibilità del gancio a tutte learee in costruzione e le minori in-terferenze possibili tra le diversealtre gru.È opportuna la predisposizione, daparte dei soggetti che possono tro-varsi a gestire la presenza delle grudi cantiere (impresa, coordinatoredella sicurezza in fase di esecuzioneecc.), di un modulo per l’acquisizio-ne dei dati necessari per una verificasulle possibili interferenze del mez-zo di sollevamento, in particolareper conoscere le quote dei diversielementi.Nella tabella 1 è riportato un esem-

5 Figura 4 – Gruppo di gru del cantiere di Rogoredo -Santa Giulia

5 Figura 6 – Gruppo di gru del cantiere di “Adriano-Marelli”di Milano. (Interferenze tra gru e tra gru ed elettrodottoesistente)

5 Figura 5 – Panoramica del complesso del cantiere diMilano Santa Giulia

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pio “tipo” di questo modello di ac-quisizione dati. Il CSE e il capocan-tiere/direttore tecnico di cantiere,in relazione alle esigenze di cantiere(tipicamente, altezza dell’edificio,costruzioni limitrofe, area da copri-re e da servire con la gru) possonoindividuare quale gru sia megliomontare (in termini di altezza, lun-ghezza del braccio, modello, tipolo-gia ecc.) e dove montarla. Questascelta evidentemente non può esse-re univoca e/o di carattere impositi-vo, soprattutto nel caso in cui ci sitrovi in una situazione in cui sia ne-cessario montare più di una gru. Ri-sulta strettamente necessario in-staurare, infatti, un coordinamentotra i diversi soggetti ai quali fannocapo le gru relative (sia nel caso sia-no della stessa impresa sia, a mag-gior ragione, nel caso in cui siano diimprese differenti) e, quindi, verifi-care che queste attrezzature non in-terferiscano le une con le altre. Ledistanze minime da rispettare sonoquelle indicate dalla linea guidaISPESL (si veda la figura 1).

La condivisione dei datiDopo aver raccolto i dati di cui allatabella 1 è opportuno organizzare,quindi, una riunione di coordina-mento tra CSE e capicantiere perdiscutere delle esigenze di ciascunoe definire i dati altimetrici e plani-metrici di ciascuna gru. È importan-te che questa operazione sia effet-tuata con un buon margine di antici-po in quanto è possibile che alcunedelle esigenze non possano esserecompletamente accolte e si debbamodificare, quindi, la scelta inizialea fronte delle ben più importantiesigenze di coordinamento delle in-terferenze. Le modifiche tipiche ri-guardano l’accorciamento del brac-cio, l’innalzamento o l’abbassa-mento della gru, lo spostamentodella posizione planimetrica dellagru stessa.Senza dubbio, nel caso di interfe-

renze, è preferibile scegliere gru ditipo top-less, cioè senza cuspide;questa scelta permette di evitare lapresenza dei tiranti e di ridurre l’in-gombro in altezza.

La verificadella compatibilitàdelle interferenzeA questo punto è possibile predi-sporre un elaborato grafico generaleche indichi i dati relativi a tutte legru presenti nel cantiere. Questoelaborato deve essere realizzato siain planimetria (si veda la figura 7)sia in altimetria (si veda la figura 8)e deve essere sviluppato con moltaattenzione in quanto può evidenzia-re interferenze che in prima battu-ta, durante la riunione preliminaredi coordinamento, non erano emer-se. Nel caso si riscontrino incon-gruenze, è necessario, dunque, riva-lutare le interferenze in modo daporre rimedio a quanto eventual-mente evidenziato.È importante che le gru abbiano un“nome” (un numero, una lettera,

una sigla ecc.) in modo da poter es-sere identificate in modo univoco econ facilità. Quindi, tutte le gru de-vono essere numerate o, comunque,identificate e il numero/identifica-zione deve essere riportato sull’ap-posita planimetria generale delle in-terferenze e sulla torre di ogni singo-la gru; la numerazione deve esserevisibile sui fronti interferenti. I ca-ratteri della numerazione devonoessere sufficientemente grandi dapoter essere letti da terra.

Le precedenzeDopo aver verificato che non vi sia-no situazioni di interferenze chenon permettano l’esecuzione dei la-vori in sicurezza (per esempio, pos-sibile collisione dei bracci o delbraccio con controbraccio o delbraccio con la torre o la cuspide),devono essere prescritte, a cura deiCSE, mediante apposito verbale sot-toscritto dalle parti, le precedenzedelle gru nelle aree interferenti. Lascelta della precedenza deve esserevalutata caso per caso e può essere

TABELLA 1

ESEMPIO DI MODULO CONTENENTEI DATI DELLA GRU DA MONTARE

COMPARTO LOTTOOPERATORE IMPRESADATA REVISIONE 00

DATI TECNICI DELLA GRU

Numero da planimetriaModello della gruQuota di imposta della gru (scavo, terra,corsello ecc.) + _________ m.

Altezza da quota 0.00 al sottobraccio + _________ m.Altezza da quota 0.00 al soprabraccio + _________ m.Altezza da quota 0.00 al sottogancio + _________ m.Lunghezza del Braccio _________ m.Lunghezza controbraccio _________ m.Presenza di tirantiAltezza del punto max della cuspidedaquota 0.00 _________ m.

Dimensioni bozzello

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determinata da diversi fattori, peresempio:l quale delle gru sia più alta;l se le gru siano dotate di cabina

oppure no;l quale manovratore possa avere

una visuale migliore delle mano-vre ecc.

Ovviamente, il fatto di godere omeno di diritto di precedenza nonautorizza a effettuare manovre av-ventate o pericolose, secondo un

principio simile al diritto di prece-denza alla guida di un’automobilesu strada. I gruisti devono semprescrupolosamente rispettare le indi-cazioni fornite dai datori di lavoro;inoltre, devono essere formati e in-formati sulle interferenze della gruspecifica che dovranno manovrare esulle relative precedenze rispettoalle altre.Le imprese esecutrici devono nomi-nare, quindi, un gruista e un sostitu-

to gruista, solo queste persone po-tranno manovrare le gru; in loro as-senza queste non potranno operare.È auspicabile, inoltre, che i gruisti ei sostituti abbiano una particolareesperienza e, nel caso, si consiglia lafrequenza di appositi corsi di forma-zione in merito sia al corretto uso insicurezza dell’apparecchio di solle-vamento, sia alla gestione delle in-terferenze.Al fine di gestire meglio le interfe-renze, nei casi in cui il carico nonpossa passare sopra a un’area dovepuò operare un altro operatore, èopportuno posizionare un cartello abandiera di colore giallo, dimensionicirca 50x50, in adiacenza del puntosul braccio oltre il quale il caricodella gru più alta non può transitare.L’ubicazione dei cartelli deve essereindicata in un apposito elaboratografico.

Indicazioni operativedell’ISPESLAnche secondo quanto prescrittodalle linee guida ISPESL, è necessa-rio che siano rispettate alcune indi-cazioni:l per assicurare la stabilità del mez-

zo devono essere calcolati i basa-menti e per assicurare il carico de-vono essere adottate tutte le cau-tele per una corretta imbracaturae un successivo sollevamento deicarichi;

l le gru sono dotate di dispositivi difrenatura atti ad assicurare ilpronto arresto e, quando necessa-rio, la sua gradualità. Questi di-spositivi dovranno essere sottopo-sti a manutenzione periodica;

l oltre ai dispositivi di segnalazioneacustica forniti dalla casa costrut-trice, le gru devono essere dotatedi ricetrasmittenti;

l le ricetrasmittenti saranno in pos-sesso dei gruisti e degli assistenti aterra/imbracatori (responsabiledella movimentazione) i quali do-vranno indossare indumenti ad al-

5 Figura 7 – Layout della planimetria generale delle gru del cantiere(In evidenza il raggio di azione del braccio e del controbraccio)

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ta visibilità (giallo-arancione) inmodo da essere facilmente visibilie riconoscibili dai gruisti durantele operazioni di movimentazionedei materiali;

l le gru sono poste in modo da ga-rantire all’operatore, eventual-mente posto in cabina, la visibilitàperfetta in tutte le zone di azionedel mezzo. Deve essere istituito unsistema di segnalazione manuale;

l le lavorazioni dovranno essere or-ganizzate in modo tale da ridurreal minimo le interferenze, sia infase di lavoro, sia in fase di inatti-vità. Dovranno essere programma-te le fasi di movimentazione deicarichi in modo da evitare la con-temporanea esecuzione tra appa-recchi interferenti e, comunque,deve essere stabilito un regola-mento di precedenze.

Planimetriadelle interferenzee prescrizioni operativeA cura dei CSE, deve essere realizza-to, quindi, un elaborato grafico ge-nerale di indicazione delle aree e deltipo di interferenza (si veda la figura9) e un elaborato particolare per cia-scuna gru con le relative indicazioni(tipo di interferenza, prescrizioni,posizione cartello a bandiera ecc.).Fermo restando il rispetto delle pre-cedenze stabilite, per regolamenta-re sollevamenti e movimentazioni, ènecessario tenere sempre in consi-derazione le prescrizioni di caratte-re generale riportate nella tabella 2.Le zone riempite con retini sull’ap-posita planimetria, riportata in figu-ra 9, sono definite “zona di perico-lo” per l’eventualità che i bracci, lefuni e i controbracci delle gru che

agiscono in queste aree possano in-tersecarsi.In queste zone si dovrà operare conla massima attenzione e prudenzaseguendo scrupolosamente le se-guenti istruzioni:l gli operatori delle macchine do-

vranno essere in costante contattoradio tra loro;

l nel caso in cui un’altra gru debbaimpegnare l’area di pericolo,l’operatore deve:– verificare che non vi siano ope-

razioni in corso nell’area di rife-rimento;

– avvertire del proprio arrivo l’ope-ratore della gru che già impegnal’area, concordando con lo stessole modalità di intervento;

– rispettare le precedenze e leprescrizioni stabilite e riportatenell’elaborato di dettaglio;

5 Figura 8 – Altimetria delle gru con indicazione delle distanze e delle dimensioni di ciascun apparecchio

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l i gruisti dovranno essere informatiper iscritto, dal proprio datore dilavoro, dei problemi generati dalleinterferenze, sul diritto di prece-denza delle gru, sul corretto solle-vamento dei carichi, sulle modali-tà di segnalazione e/o avviso;

l in caso nell’area interferente sianoin corso attività di movimentazio-ne di una macchina, gli altri grui-sti, indipendentemente dal dirittodi precedenza, dovranno astenersidall’intraprendere attività fino al-la fine delle attività in essere;

l di norma, nelle aree interferentidovrà operare una sola macchina.

Sarebbe opportuno, quindi, predi-sporre una scheda di dettaglio per

ciascuna gru, da consegnare al rela-tivo gruista e vicegruista, ognunoper la gru di propria competenza.Questo documento dovrebbe essereconservato nella cabina della gru, inmodo da essere sempre consultabileall’occorrenza.Un esempio di questa scheda di det-taglio è riportato nella figura 10.È opportuno che questa scheda siaconsegnata al gruista unitamente aun modulo di informazione (un esem-pio del quale è riportato nel riquadro1). È necessario sottolineare che nonè sufficiente consegnare questi ela-borati ai gruisti, ma è auspicabileche sia organizzata un’apposita riu-nione di coordinamento con i gruisti

e vice gruisti interessati al fine didiscutere della procedura, descri-verla e spiegarne i contenuti in modoche ciascuno comprenda le proprieresponsabilità e come sia meglio ma-novrare la gru a fronte delle proble-matiche di interferenza presenti, al-l’uso di ricetrasmittenti ecc.

Comunicazione tra gruistiNel caso di gru interferenti, in parti-colare se relative a cantieri e a im-prese diverse, le comunicazioni tragruisti devono avvenire attraversoricetrasmittenti; almeno una rice-trasmittente deve essere sempre inpossesso del gruista (o vicegruista),un’altra ricetrasmittente deve esse-

TABELLA 2

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE

PER OGNI TIPO DI INTERFERENZA:

Il diritto di precedenza chiaramente non autorizza manovre avventate o imprudenti; nei casiin cui il carico non possa passare sopra un’area dove può operare un altro operatore, sidovrà posizionare un cartello a bandiera di colore giallo, dimensioni 50x50, in adiacenza delpunto sul braccio oltre il quale il carico della gru più alta non può transitare.

Interferenza braccio­braccioaltezza > 10 metri

È consentita la movimentazione del carico previo avviso con ricetrasmittente delmanovratore della gru che già impegna l’area.

Interferenza braccio­braccioaltezza tra 10 metri e 3 metri

Comporta l’avviso con ricetrasmittente del manovratore della gru che già impegna l’area. Lagru più alta dovrà arretrare il più possibile il carrello fino al punto segnalato e attendere laconclusione dell’operazione/transito già in corso.

Interferenza braccio­braccioaltezza < 3 metri

Comporta l’avviso con ricetrasmittente del manovratore della gru che già impegna l’area.Nell’area classificata A3 opera un solo operatore per volta. Il secondo operatore resta inattesa che sia liberata l’area. Il secondo operatore può entrare nell’area e occuparla solo aseguito di conferma con ricetrasmittente e abbandono dell’area da parte del primo operatore.

Interferenza braccio­bracciocon collisione gancio

Comporta l’avviso con ricetrasmittente del manovratore della gru che già impegna l’area.Nell’area classificata A4 opera un solo operatore per volta. Il secondo operatore resta inattesa che sia liberata l’area. Il secondo operatore può entrare nell’area e occuparla solo aseguito di conferma con ricetrasmittente e abbandono dell’area da parte del primooperatore. Si dovrà posizionare un cartello a bandiera di colore giallo, dimensioni 50x50, inadiacenza del punto sul braccio oltre il quale il carico della gru più alta non può transitare.

Interferenza braccio­controbraccio

In caso il braccio di una delle due gru sia più alto del controbraccio della seconda,l’operatore avverte con la radio ricetrasmittente, visto il potenziale rischio di collisione tracarico e controbraccio.Le manovre devono essere concordate.

Interferenza tra più di due gru Tutte le manovre nell’area interessata dovranno essere preventivamente concordatemediante l’uso della radio ricetrasmittente.

Interferenzacontrobraccio­controbraccio Al momento dell’aggiornamento di questa procedura questa interferenza non ricorre.

Interferenzabraccio­controbraccio­torre

Nell’area classificata E può operare solo il braccio della gru, con l’arretramento del caricofino al punto indicato in planimetria, dove sarà ubicato il cartello a bandiera di colore giallo.

Interferenzabraccio­braccio­controbraccio

Le manovre devono essere concordate di volta in volta tra i gruisti. Visto il potenzialerischio di collisione tra carico e controbraccio, è necessario l’avviso con ricetrasmittentedel manovratore della gru che già impegna l’area. Nell’area classificata F opera un solooperatore per volta. Il secondo operatore resta in attesa che sia liberata l’area. Il secondooperatore può entrare nell’area e occuparla solo a seguito di conferma con ricetrasmittentee abbandono dell’area da parte del primo operatore.

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PROCESSI E SISTEMI• INTERFERENZE

re in mano dell’operatore a terraaddetto alle imbracature e/o alla ri-cezione dei carichi.Prendendo come esempio un grandecantiere di Milano, caratterizzatoda un consistente numero di gru, si èdeciso di suddividere l’intera area in6 macroaree. Le gru di ciascuna ma-croarea comunicano tra loro utiliz-zando le ricetrasmittenti sul canaledi frequenza loro assegnato, comeindicato nella tavola grafica riporta-ta nella figura 11.

Alcune gru operano su due canali ohanno n. 2 ricetrasmittenti.Ogni gruista, prima di procedere conl’occupazione dell’area interferen-te con altre gru, deve verificare chel’area di interferenza sia libera, po-sizionare la propria ricetrasmittentesul canale di comunicazione comunee avvertire delle proprie intenzionidi manovra l’altro o gli altri gruisti.Al termine di ogni giornata di lavoro enel caso di non esercizio è necessa-rio, per garantire una maggiore con-

dizione di sicurezza, rispettare quan-to di seguito riportato:l portare la gru nella zona di stazio-

namento (seprevista,gru subinari);l portare il carrello al piede del

braccio;l sollevare il gancio in prossimità

del fine corsa–salita;l liberare la rotazione;l serrare le tenaglie a binario (se la

gru è traslante);l togliere l’alimentazione elettrica.Le operazioni legate all’utilizzo del-le gru dovranno essere sospese, ri-portando un elenco comunque nonesaustivo, nel caso di:l forte pioggia e/o persistenza della

stessa;l forte vento (quando la velocità si

approssima a quella massima diesercizio prevista, 72 Km/ora);

l neve;l gelo;l forte nebbia.

Gestione dei sollevamentiin quotaIl punto 3.2.9, Allegato VI al D.Lgs. n.81/2008, ha ripreso quanto prece-dentemente disposto dall’abrogatoart. 58, D.P.R. n. 164/1956, secondoil quale «Il sollevamento dei laterizi,pietrame, ghiaia e di altri materialiminuti deve essere effettuato esclu-sivamenteamezzo di benneo cassonimetallici; non sono ammesse le piat-taforme semplici e le imbracature».Potrebbe sorprendere il fatto che,nonostante il panorama normativo,tecnico e organizzativo attuale sianotevolmente cambiato rispetto aglianni cinquanta, sia rimasto immutatonel tempo il divieto di cui all’art. 58,D.P.R. n. 164/1956. Invece, in terminiinfortunistici, ancora oggi spesso ac-cadono infortuni gravi o mortati percaduta di materiale dall’alto, provaquesta dell’attualità del disposto le-gislativo. Purtroppo, infatti, in predaalla necessità di ridurre tempi e costie per essere più competitive, le im-prese quasi sempre sollevano in quo-

5 Figura 9 – Planimetria delle interferenze

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PROCESSI E SISTEMI• INTERFERENZE

ta i pallet di laterizi, pietrame ecc.,usando le forche. È bene ricordareche le forche ordinarie e che si trova-no usualmente in tutti i cantieri sonoattrezzature costruite solo ed esclu-sivamente per scaricare i pallet dagliautocarri a terra in quanto ne è vieta-to il sollevamento al di sopra di 1,5metri dal suolo. Inoltre, i produttoridi laterizi e di materiali vari, al fine diridurre i costi del prodotto, usanopallet a perdere costituiti da legna-me fino e/o di dubbia qualità, che incaso di sollevamento in quota potreb-be non reggere il peso, rompersi eprovocare la caduta del materiale.L’utilizzo sia di forche sia di palletnon conformi al sollevamento inquota è causa di caduta di materialidall’alto per una concomitanza dimotivazioni:l sbilanciamento del carico;

l spostamento del baricentro dellaforca;

l rottura del pallet ecc.Di tutto questo ne fanno le spese ilavoratori occupati nei cantieri, iquali ogni giorno rischiano la vitaperché, da una parte, i produttori dimateriali, pur sapendo che i loro ca-richi sono sollevati in quota, non so-stituiscono i pallet e non li rendonosicuri e unitari; dall’altra, le impre-se stesse, in parte assorbite dai li-velli di concorrenza e dal fattoreeconomico di risparmio sui tempi,molto spesso tollerano l’uso di for-che non conformi per il sollevamen-to, accettano pallet non a norma,scaricano le responsabilità derivantidal sollevamento di pallet non a nor-ma con forche non conformi diretta-mente sui subappaltatori e/o sul sin-golo lavoratore.

Un aiuto importante può essere for-nito dalla tecnologia che offre solu-zioni diverse; tuttavia, alcune diqueste non si affermano nel mercatopoiché le nuove attrezzature nonsempre sono adatte agli spazi troppoesigui, non soddisfano i tempi di for-nitura richiesta, il loro utilizzo non siadatta alle condizioni atmosferiche(attività all’aperto) ecc.

Il sollevamento del materialeEscludendo il sollevamento in quotacon ceste, che comporterebberol’apertura dei pallet a terra e il trava-so mattone per mattone dal palletalla cesta (attività cheallunga i tempie implementa i costi), il mercato pro-pone alcune soluzioni innovative [2]:l forca con gabbia: è costituita da

una forca munita di gabbia metal-lica incernierata; quando è chiusa

5 Figura 10 – Dettaglio dell’area di lavoro di una gru e precedenze

[2] Per informazioni più dettagliate sull’argomento si veda, degli stessi Autori, Movimentazione materiali. Una nuova procedura per il sollevamento inquota, in Tecnologie&Soluzioni n. 4/2007, pag. 39.

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23lavoro sicuro

PROCESSI E SISTEMI• INTERFERENZE

RIQUADRO 1

ESEMPIO DI INFORMAZIONE SCRITTA AI GRUISTI

APPARECCHIO SENZA PRIORITÀ DI INTERVENTO

1) Considerato che nel cantiere operano più gru i cui raggi d’azione interferiscono tra loro e che nelle normali fasi dilavoro non sono previste interferenze, si è comunque stabilito che l’apparecchio da Lei manovrato non abbia prioritàdi intervento, nel caso che si verifichi la necessità del contemporaneo impiego dell’area coperta oltre che dallasuddetta gru anche da quella operante nel cantiere denominata “B”.2) Il diritto di precedenza costituisce una forma di organizzazione tendente a stabilire una metodologia di lavoro aifini della sicurezza. Pertanto, è fatto obbligo di rispettarlo e di agevolare in ogni modo la sua applicazione pratica.3) Prima d’impegnare l’area comune è fatto obbligo di segnalare l’intenzione mediante l’avvisatore acustico e diporsi in posizione elevata (ad es. in copertura) al fine di avere una visione diretta e priva di ostacoli del bracciodell’altra gru.4) Qualora l’area comune fosse già occupata, si dovrà attendere il completamento delle operazioni in corso prima diimpegnarla.5) Qualora il gruista impegni l’area interferente è autorizzato a permanervi sino al completamento della singolalavorazione (ad es. scarico bancale, svuotamento benna cls ecc.). Al termine di detta lavorazione dovrà liberare l’areadi interferenza.6) Il gruista è invitato al termine della giornata lavorativa, durante la pausa pranzo e comunque in ogni caso vi sia unaprolungata pausa delle lavorazioni, in particolare se in presenza di vento, a posizionare il carrello il più arretratopossibile rispetto alla torre della gru.7) Il gruista è invitato a preferire, in ogni caso, indipendentemente dal diritto di precedenza, a ruotare la gru verso ilsenso opposto all’area di interferenza, al fine di ridurre, per quanto possibile, che vi sia interferenza fra le due gru.8) Se per qualsivoglia ragione si presentassero situazioni particolari per la cui natura abbiano a generarsi problemi nonprevedibili, è fatto obbligo di richiedere l’intervento del responsabile del cantiere o di un suo delegato, in attesa delquale si dovranno sospendere le operazioni.

Firma dei manovratori

APPARECCHIO CON PRIORITÀ DI INTERVENTO

1) Considerato che nel cantiere operano più gru i cui raggi d’azione interferiscono tra loro e che nelle normali fasi dilavoro non sono previste interferenze, si è comunque stabilito che l’apparecchio da Lei manovrato abbia priorità diintervento, nel caso che si verifichi la necessità del contemporaneo impiego dell’area coperta oltre che dalla suddettagru anche da quella operante nel cantiere denominata “A”.2) Il diritto di precedenza costituisce una forma di organizzazione tendente a stabilire una metodologia di lavoro aifini della sicurezza. Pertanto, è fatto obbligo di rispettarlo e di agevolare in ogni modo la sua applicazione pratica.3) Prima d’impegnare l’area comune è fatto obbligo di segnalare l’intenzione mediante l’avvisatore acustico e diporsi in posizione elevata (ad es. in copertura) al fine di avere una visione diretta e priva di ostacoli del bracciodell’altra gru.4) Qualora l’area comune fosse già occupata, si dovrà attendere il completamento delle operazioni in corso prima diimpegnarla.5) Qualora il gruista impegni l’area interferente è autorizzato a permanervi sino al completamento della singolalavorazione (ad es. scarico bancale, svuotamento benna cls ecc.). Al termine di detta lavorazione dovrà liberare l’areadi interferenza.6) Il gruista è invitato al termine della giornata lavorativa, durante la pausa pranzo e comunque in ogni caso vi sia unaprolungata pausa delle lavorazioni, in particolare se in presenza di vento, a posizionare il carrello il più arretratopossibile rispetto alla torre della gru.7) Il gruista è invitato a preferire, in ogni caso, indipendentemente dal diritto di precedenza, a ruotare la gru verso ilsenso opposto all’area di interferenza, al fine di ridurre, per quanto possibile, che vi sia interferenza fra le due gru.8) Se per qualsivoglia ragione si presentassero situazioni particolari per la cui natura abbiano a generarsi problemi nonprevedibili, è fatto obbligo di richiedere l’intervento del responsabile del cantiere o di un suo delegato, in attesa delquale si dovranno sospendere le operazioni.

Firma dei manovratori

IMPRESA GRU N° INTERNO GRUISTA

A Sig.Sig.

IMPRESA GRU N° INTERNO GRUISTA

B Sig.Sig.

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5 Figura 11 – Suddivisione del cantiere in macroaree di canali di comunicazione

la gabbia evita la caduta del mate-riale dall’alto. Ha come elementinegativi il fatto che la gabbia, nelruotare, può rappresentare unnuovo pericolo per i lavoratori, habisogno di spazi molto ampi perruotare, il suo utilizzo nei castellidi carico è difficoltoso, per questaragione è poco utilizzata;

l forca con rete: in questo caso laforca è dotata di una rete a calzache dall’alto verso il basso chiudeil carico e permette di movimen-

tarlo con maggiore sicurezza, an-che questa è poco utilizzata poichéi tempi di movimentazione sonolunghi, la rete in posizione “raccol-ta” si presenta rigida allo scorri-mento e la chiusura in verticaledella rete spesso è difficoltosa;

l cesta con base staccabile: è rap-presentata da una cesta con piùbasi staccabili, il pallet è postosulla base, la cesta è attaccata al-l’apparecchio di sollevamento,posizionata e agganciata; è un’at-

trezzatura di recente immissionesul mercato, presenta, per il mo-mento, un problema di portatamassima (il sistema di aggancio trala base e la cesta è un elemento didebolezza); per essere utilizzata,ha bisogno di più basi, prima devo-no essere preparati i pallet sullebasi e, dopo, si passa al solleva-mento, comunque comporta unaumento delle modalità operati-ve, da qui un parziale rifiuto daparte delle imprese;

l cassone metallico inforcabile: ècostituito da un pallet con fianca-te in rete metallica di cui almenouna abbia una porta incernierata orimovibile per l’accesso. Graziealla porta laterale si può introdur-re o estrarre un intero bancale dimateriali, rendendo il cassone uncontenitore che consente di solle-vare pacchi senza pericolo di ca-duta di materiale in quanto il tuttoè racchiuso in una gabbia di profi-lati metallici rivestita, su tutto ilperimetro, da una rete metallica amaglie fine. Il cassone risulta co-munque di ingombro notevole, so-prattutto per l’apertura della por-ta; pertanto, l’utilizzo sui castellidi carico, dove gli spazi sono ri-stretti, è oltremodo difficoltoso;

l altri dispositivi: sono proposte al-tre soluzioni che permettono di sol-levare in quota materiali e carichinon unitari. Tutti questi dispositivihanno come svantaggio l’elevatoingombro e la difficoltà di utilizzonei castelli di carico e alcuni com-portano anche la parziale aperturadei bancali a terra;

l utilizzo di forca di sollevamentoconforme alla norma UNI EN13155:2007 e dispositivo di presasecondario: è possibile sollevarein quota pallet non conformi allaUNI EN ISO 445:2001 e alla UNI EN13155:2007 (monouso, non reggia-to, senza involucro termoretraibi-le ecc.) purché si utilizzi una forcaidonea al sollevamento in quota

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25lavoro sicuro

PROCESSI E SISTEMI• INTERFERENZE

Disegni e fotografie sono a cura della Romeo Safety Italia Srl.

superiore a due metri e conformealla UNI EN 13155: 2007 (con di-spositivo di ritenuta, con baricen-tro arretrato ecc.) e un dispositivodi presa secondario (involucro tes-sile, rete, gabbia ecc., che rac-chiuda completamente e da tutti ilati, anche sul fondo, il pallet)adatto al carico;

l utilizzo di forca di sollevamentoconforme alla norma UNI EN13155:2007 e di pallet riutilizzabi-le conforme alla norma UNI EN ISO445:2001: questo sistema è statosottoposto a un tavolo concertatodella Regione Lombardia ed è sta-to approvato dalla commissionetecnica il 10 ottobre 2007. Ha co-me obbiettivo quello di eliminare

o di ridurre al minimo i rischi pre-senti nella movimentazione deimateriali e, nel contempo, cercadi tenere conto delle condizionidifficili in cui si opera (cantieritemporanei e mobili dove spessoesistono problemi di spazi), deicosti e dei tempi. La proposta infase di discussione si basa sulla let-tura incrociata di 3 norme UNI:– la UNI EN 13155:2007, «Sicurez-

za – Attrezzature amovibili dipresa del carico»;

– la UNI EN ISO 445:2001, «Palletper la movimentazione ed il tra-sporto di merci»;

– laUNI11066:2003,«Palletdi legnoriutilizzabilepersonalizzato».

Risulta possibile sollevare in quota,

quindi, i materiali con l’uso di for-che dotate di dispositivo di ritenutaprimario (UNI EN 13155:2007) garan-tendo degli standard minimi di sicu-rezza, a condizione che:– i pallet utilizzati per i carichi siano

quelli costruiti per essere movi-mentati in quota;

– il carico sia identificato come uni-tario (reggiatura e involucro ter-moretraibile);

– la forca sia dotata di dispositivo diritenuta primario;

– il personale sia istruito e formato;– la movimentazione avvenga usan-

do una tecnica che eviti il passag-gio sopra posti di lavoro;

– vi sia un’attività di controllo daparte dei CSE. l