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LE POPOLAZIONI DEGLI UNGULATI IN ITALIAATTRAVERSO LA BANCA DATI DELL’INFS
Paolo MontanaroFrancesco Riga
Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica “A. Ghigi”
Obiettivi del progetto BDU
• Definizione ed aggiornamento dello status degli ungulati attraverso la raccolta e l'elaborazione delle informazioni disponibili dalle Amministrazioni provinciali.
• Creazione di uno strumento in grado di velocizzare e facilitare la programmazione della gestione faunistico e venatoria degli ungulati.
• Produzione della cartografia tematica per la banca dati.
• Valutazione a grande scala dell’idoneità ambientale del territorio.
• Produzione di un primo rapporto intermedio sullo status degli Ungulati in Italia in grado di fornire un quadro della situazione relativa al periodo 1996-2000
Suddivisione del territorio italiano
MacroregioneAlpi centro-orientali
Alpi centro-occidentali
Appennino centro-settentrionale
Appennino centro-meridionale e isole
Regioni compreseFriuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto
Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta
Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche
Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata,Calabria, Sicilia, Sardegna
Unità di gestione considerate
Ambito Territoriale di Caccia ATC Caccia 2
Comprensorio Alpino CA Caccia nella Zona faunistica delle Alpi 2
Distretto venatorio DV Caccia - unione di più Riserve Comunali 2
Settore o distretto. SET Cacci - unione di più ATC/CAa 1
Zona speciale ZS Caccia – zona di esclusiva caccia Ungulati 1
Riserva comunale RC Caccia 1
Azienda faunistico venatoria AFV Caccia a carattere privato 1
Oasi OAS Protezione 1
Zona ripopolamento e cattura ZRC Protezione 1
Parco nazionale PNZ Protezione 2
Parco naturale PN Protezione/Caccia 1-2
Parco regionale PR Protezione/Caccia 1-2
Riserva naturale RN Protezione 1
Foresta demaniale FD Protezione 1
Foresta demaniale regionale FDR Protezione 1
Tenuta presidenziale TP Protezione 1
Struttura della banca dati
Scheda utilizzata per trattare i dati relativi alle unità di gestione
Struttura della banca dati
Scheda utilizzata per trattare i dati di censimento ed abbattimento
Struttura della banca dati
Scheda utilizzata per la visualizzazione dei dati
Funzioni della banca dati
• Analisi delle variazioni temporali delle popolazioni o del tipo di gestione attraverso il confronto tra anni diversi.
• Valutazione degli effetti della gestione a livello locale.
• Possibilità di ottenere automaticamente proposte di piano di abbattimento che tengano conto tanto dei parametri della popolazione censita quanto degli obiettivi gestionali.
• Attraverso l’interazione tra database e SIT si possono rappresentare tutte leinformazioni in forma di grafici e tabelle.
• Possibilità di combinare le informazioni della BDU con cartografie tematiche al fine di ottenere mappe di areali potenziali
Tassi di abbattimento
Individui censiti e rapporto sessi
Rapporto sessi degli individui abbattuti
Dinamica degli abbattimenti
Incremento di una popolazione
Istituti di gestioneAmbiti Territoriali di CacciaSettoriComprensori AlpiniRiserve ComunaliAziende Faunistico-VenatorieOasiZone ripopolamento e CatturaZone SpecialiForeste DemanialiParchi (nazionali e regionali)Province non esaminate
CARTA DI ACCLIVITA’ DEI VERSANTI OTTENUTA DAL D.T.M.
ESEMPIO DI CARTA DELL’USO DEL SUOLO DERIVATA DALLO STRATO INFORMATIVO CORINE LAND USE
CARTA DELLE POTENZIALITA’ DEL TERRITORIO PER IL CAMOSCIO
Carenze conoscitive
• Reperibilità delle informazioni•Mappa degli istituti incompleta•Modificazione degli istituti stessi•Mancanza di dati (Oasi, ZRC, ecc.)•Mancanza di comunicazione
• Accuratezza delle informazioni•Metodi di valutazione delle consistenze•Formazione degli operatori•Strumenti
stabile e consistente
discontinua e limitata
sporadica
assente
Distribuzione attuale del Cinghiale
DISTRIBUZIONE DELL’ATTIVITA’ DI CACCIA E CONTROLLO SUL CINGHIALEREGIONE ABBATTIMENTI
Piemonte 5.000Val d’Aosta 295Lombardia 90ARCO ALPINO CENTRO-OCCIDENTALE 5.385
Trentino – Alto Adige 20Veneto CacciatoFriuli – Venezia Giulia 375ARCO ALPINO CENTRO-ORIENTALE 395
Liguria 8.300Emilia – Romagna 12.000Toscana 31.000Marche 3.000Umbria 3.000APPENNINO CENTRO-SETTENTRIONALE 57.300
Abruzzo 3.000Molise 800Lazio 3.000Campania 6.000Puglia 115Basilicata 3.000Calabria 14.000Sicilia CacciatoSardegna 12.000APPENNINO CENTRO-MERIDIONALE 41.915TOTALE 104.600
?caccia (e controllo)
solo controllo
nessun prelievo
Distribuzione attuale del Capriolo
stabile e consistente
discontinua e limitata
colonizzazione recente
C. capreulus italicus
assente
Banca Dati Ungulati
CAPRIOLO: Evoluzione delle popolazioni
0 50 100 150 200 250N (migliaia)
20052000
+60%
-11%
+38%
Alpi orientali
Alpicentro-occidentali
Appenninocentro-sett.
2000
2005
Banca Dati Ungulati
Friuli V
enez
ia Giul
ia
Veneto
Trentin
o-Alto
Adig
e
Lomba
rdia
Valle d
'Aosta
Piemon
te
Liguri
a
Emilia R
omag
na
Tosca
na
Marche
Umbria
Abruzz
oLa
zio0
102030405060708090
100110120130140
N (migliaia)
CAPRIOLO: Evoluzione delle popolazioni
CAPRIOLO: Distribuzione (%) della popolazionenelle diverse regioni
Banca Dati Ungulati
Alpi orientali 24%
Alpi centro-occidentali 19%
Appennino 57%
Friuli-Venezia Giulia5%
Veneto6%
Trentino-Alto Adige13%
Lombardia4%
Valle d'Aosta1%
Piemonte14%
Liguria4%
Emilia-Romagna17%
Toscana31%
Marche4%
Umbria-Abruzzo-Lazio1%
DISTRIBUZIONE DELL’ATTIVITA’ DI CACCIA SUL CAPRIOLO
E
Regione Abbattimenti
Piemonte 807Val d’Aosta 191Lombardia 1.100ARCO ALPINO CENTRO-OCCIDENTALE 2.098Trentino – Alto Adige 13.311Veneto 2.338Friuli – Venezia Giulia 3.322ARCO ALPINO CENTRO-ORIENTALE 18.971Liguria 318Emilia – Romagna 2.569Toscana 6.028Marche 160Umbria Cacciato in AFVAPPENNINO CENTRO-SETTENTRIONALE 9.075Abruzzo Non cacciatoMolise Non cacciatoLazio Non cacciatoCampania Non cacciatoPuglia Non cacciatoBasilicata Non cacciatoCalabria Non cacciatoSicilia Non cacciatoSardegna Non cacciatoAPP NNINO CENTRO-MERIDIONALE Non cacciatoTOTALE 30.144
caccia
caccia solo in A.F.V.
nessun prelievo
Banca Dati Ungulati
CAPRIOLO: Carniere
0 5 10 15 20 25N (migliaia)
20041999
+149%
-18%
+130%
Alpi orientali
Alpicentro-occidentali
Appenninocentro-settentrionale
Distribuzione attuale del Cervo
stabile e consistente
discontinua e limitata
colonizzazione recente
C. elaphus corsicanus
Cervo della Mesola
assente
Banca Dati Ungulati
CERVO: Distribuzione (%) della popolazionenelle diverse regioni
Alpi orientali 58%
Alpi centro-occidentali 29%
Friuli-Venezia Giulia9%
Veneto11%
Trentino-Alto Adige32%
Lombardia15%
Valle d'Aosta2% Piemonte
9%Emilia-Romagna
7%
Toscana5%
Abruzzo4%
Sardegna6%
Appennino centro-sett. 13%
caccia
DISTRIBUZIONE DELL’ATTIVITA’ DI CACCIA SUL CERVO
REGIONE ABBATTIMENTIPiemonteVal d’AostaLombardiaARCO ALPINO CENTRO
37560
556991-OCCIDENTALE
Trentino – Alto AdigeVenetoFriuli – Venezia GiuliaARCO ALPINO CENTRO -ORIENTALE
2.116379277
2.772
LiguriaEmilia – RomagnaToscanaMarcheUmbriaAPPENNINO CENTRO
Non cacciato
Non cacciato-SETTENTRIONALE
Non cacciatoAbruzzoMoliseLazioCampaniaPugliaBasilicataCalabriaSiciliaSardegnaAPPENNINO CENTROTOTALE
Non cacciato
caccia solo in A.F.V.
controllo numericoProtetto
----3.763
nessun prelievo -MERIDIONALE
Banca Dati Ungulati
CERVO: Carniere
0 1 2 3 4 5 6N (migliaia)
2004
+48%
+46%
1999Alpi orientali
Alpicentro-occidentali
Appennino
< di 500 capi
assente
> di 500 capi
Distribuzione attuale del Daino
caccia
caccia solo in A.F.V.
DISTRIBUZIONE DELL’ATTIVITA’ DI CACCIA SUL DAINO
REGIONE CONSISTENZAPiemonte 220Val d’AostaLombardia 10ARCO ALPINO CENTRO - OCCIDENTALE 230
Trentino – Alto AdigeVeneto 25-100Friuli – Venezia Giulia Non cacciatoARCO ALPINO CENTRO - ORIENTALE 25-100
Liguria CacciatoEmilia – Romagna 375Toscana 1.040Marche 20Umbria Cacciato #APPENNINO CENTRO - SETTENTRIONALE 1.435
AbruzzoMoliseLazio 100Campania Non cacciatoPuglia Non cacciatoBasilicataCalabria Non cacciatoSicilia Non cacciatoSardegna Non cacciatoAPPENNINO CENTRO - MERIDIONALE 100TOTALE 1.865
# solo in Aziende faunistico venatorie
controllo numerico
nessun prelievo
N
10 0 10 Km
PNAbruzzo
PN Maiella
PNGran Sasso
Abruzzo
Molise
Lazio
TOTALE
Distribuzione attuale del Camoscio d’Abruzzo
510
65
65
640
Distribuzione attuale del Camoscio alpino
> di 500 capi
< di 500 capi
assente
DISTRIBUZIONE DELL’ATTIVITA’ DI CACCIA SUL CAMOSCIO ALPINO
< 50 capi
Nessun abbattimento
50 - 100 capi
100 - 200 capi
200 - 350 capi
350 - 500 capi
2.000 - 4.000 capi
500 - 1.000 capi
AbbattimentiRegione
Liguria 11
Piemonte 1.615
Val d’Aosta 1.007
Lombardia 1.261
A. A OCCIDENTALE 3.894
Trentino – Alto Adige 6.776
Veneto 954
Friuli – Venezia Giulia 251
A. A. ORIENTALE 7.981
TOTALE 11.875
Distribuzione attuale dello Stambecco
consistente
discontinua e limitata
assente
< 1 capo/100 ha1-3 capi/100 ha3-5 capi/100 ha> 5 capi/100 ha
Densità (capi/100 ha)
REGIONE CONSISTENZEPiemonte 3.695Val d’Aosta 5.645Lombardia 2.400
ARCO ALPINO CENTRO-OCCIDENTALE 11.740
Trentino – Alto Adige 995Veneto 300Friuli – Venezia Giulia 450ARCO ALPINO CENTRO-ORIENTALE 1.745TOTALE 11.875
Consistenze e prelievo dello Stambecco
PRELIEVI
50Trentino – Alto Adige
Distribuzione attuale del Muflone
> di 500 capi
assente
< di 500 capi
caccia
caccia solo in A.F.V.
nessun prelievo
DISTRIBUZIONE DELL’ATTIVITA’ DI CACCIA SUL MUFLONE
REGIONE CONSISTENZA
82PiemonteVal d’AostaLombardiaARCO ALPINO CENTRO -OCCIDENTALE
54136
109Trentino – Alto AdigeVenetoFriuli – Venezia GiuliaARCO ALPINO CENTRO -ORIENTALE
14649
304
LiguriaEmilia – RomagnaToscanaMarcheUmbriaAPPENNINO CENTRO-SETTENTRIONALE
32260
292
AbruzzoMoliseLazioCampaniaPugliaBasilicataCalabriaSiciliaSardegnaAPPENNINO CENTRO-MERIDIONALETOTALE
AssenteAssente
Non cacciatoAssente
50AssenteAssente
Non cacciatoProtetto
50782
Prospettive future
La BDU dovrà contribuire a definire gli standard verso cui orientare le procedure di raccolta, analisi, diffusione ed utilizzo dei dati, rendendo disponibili le informazioni utili per la pianificazione faunistica ed ambientale
• Produzione di rapporti annuali• Miglioramento del sistema di raccolta delle informazioni.• Messa a punto di una base procedurale per la raccolta e la gestione dei dati concernenti le
popolazioni italiane di ungulati.• Integrazione tra Banca dati e Sistema Informativo Territoriale
Dopo il periodo di avvio della caccia di selezione, si dovrebbe superare il passaggio dell’approvazione dei piani di abbattimento da parte dell’INFS.
Il ruolo dell’INFS dovrebbe essere quello di fornire le Linee Guida per la gestione degli ungulati (censimenti, consistenze, piani di abbattimento) implementare la BDU con le relazioni consuntive inviate dalle Amministrazioni Pubbliche.
Grazie dell’attenzione