Le interazioni dei farmaci antidiabetici -...

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Le interazioni dei farmaci antidiabetici a cura di Alberto Corsini, Stefano Bellosta

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Le interazioni dei farmaciantidiabetici

a cura di Alberto Corsini, Stefano Bellosta

Le interazioni dei farmaciantidiabetici

a cura di Alberto Corsini, Stefano Bellosta

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Indice dei contenuti

capitolo 01 Il diabete 1Il diabete 1Classificazione del diabete 1Diabete mellito di tipo 1 1Diabete mellito di tipo 2 1Altre forme di diabete 2Complicanze del diabete 2Terapia del diabete 2Farmaci Antidiabetici 2

capitolo 02 Insulina 3Insulina 3Funzioni dell'insulina 3Insulina e trasporto del glucosio 3Patofisiologia del diabete mellito 4Terapia con insulina 4Interazioni coi farmaci cardiovascolari 4Interazioni con gli antiinfiammatori 5Interazioni con gli altri antidiabetici 5Interazioni con gli antidepressivi 6

capitolo 03 Sulfoniluree 7Sulfoniluree 7Effetti collaterali delle sulfoniluree 7Interazioni delle sulfoniluree 8Interazioni coi farmaci cardiovascolari 9Interazioni con gli antiinfiammatori 9Interazioni con gli altri antidiabetici 10Interazioni con gli ipolipidemizzanti 10Interazioni con i farmaci per il sistema nervoso 11Interazioni con gli agenti antiinfettivi 12Altre interazioni delle sulfoniluree 13

capitolo 04 Meglitinidi 14Meglitinidi 14Interazioni con gli agenti antiinfettivi 14Interazioni con gli ipolipidemizzanti 14Altre interazioni dei meglitinidi 14

capitolo 05 Biguanidi 16Biguanidi 16Interazioni della metformina 16

capitolo 06 Glitazoni 18Glitazoni 18Metabolismo dei glitazoni 18Effetti collaterali dei glitazoni 19Interazioni dei glitazoni 19

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capitolo 07 Inibitori dell'alfa-glicosidasi 21Inibitori dell'alfa-glicosidasi 21Interazioni dell'acarbose 21

capitolo 08 Incretino-mimetici 23Incretino-mimetici 23Interazioni dell'exenatide 23

capitolo 09 Appendice: trovare le informazioni sulleinterazioni 24

Appendice: trovare le informazioni sulle interazioni 24

capitolo 10 Conclusione del corso 25Conclusione del corso 25

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capitolo 01 Il diabete

Il diabete

Classificazione del diabete

Per la diagnosi del diabete, fino al 1999 l'Organizzazione Mondiale della Sanita' proponeva come livellodella glicemia a digiuno il valore di 140 mg/dl. Successivamente il livello e' stato ridotto a 126 mg/dl. DIAGNOSI E CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO Organizzazione Mondiale della Sanita'Dipartimento delle malattie non trasmissibiliGinevraWHO/NCD/NCS/99.2

Valori glicemici per la diagnosi di diabete e altre condizioni di iperglicemia

Ridotta tolleranza glicidica (IGT)

A digiuno e

2-h dopo carico di glucosio

Alterata glicemia a digiuno (IFG)

A digiuno e

(quando effettuato)

2-h dopo carico di glucosio

Diabete mellito di tipo 1

Diabete mellito di tipo 2

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Altre forme di diabete

Altre forme di diabete mellito, molto meno frequenti di quelle prima citate sono: - Il MODY, diabete a forte dipendenza genetica caratteristico dell'eta' infantile ma non insulinodipendente; - Il diabete secondario da danno pancreatico, dove a seguito della distruzione del pancreas(pancreatiti, interventi chirurgici, veleni e tossici) viene a mancare l'insulina; - Il diabete secondario da eccesso di ormoni che hanno una azione opposta all'insulina, come adesempio nella Malattia di Cushing (eccesso di cortisolo), o il diabete di chi assume farmaci concortisone per altre malattie.

Complicanze del diabete

Terapia del diabete

Le strategie terapeutiche prevedono:

Farmaci Antidiabetici

Nella seguente Tabella vengono elencati i farmaci antidiabetici attualmente disponibili.

Insulina Insulina

Secretagoghi Acetoexamide Carbutamide Clorpropamide Glibenclamide (Gliburide) Glibornuride Gliclazide Glimepiride Glipizide Gliquidone Glisolamide Glisoxepide Gliciclamide Tolazamide Tolbutamide Nateglinide Repaglinide

Insulino-sensibilizzanti Metformina Pioglitazone Rosiglitazone

Acarbose

Incretino-mimetici Exenatide

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capitolo 02 Insulina

Insulina

Le cellule beta del pancreas secernono l'insulina da un precursore a singola catena chiamatopreproinsulina, che viene rapidamente tagliato a formare la proinsulina. Isole del Langerhans ecellule beta Quest'ultima subisce delle mutazioni conformazionali con ripiegamento della catena eformazione di ponti disolfuro a dare le due catene peptidiche A e B composte in totale da 51amminiacidi.

L'insulina si lega a un recettore con una affinita' proporzionale alla sua potenza nello stimolare glieffetti sul metabolismo del glucosio.

Funzioni dell'insulina

L'insulina e' il principale ormone responsabile di: - controllo della captazione, utilizzo e immagazzinamento dei nutrienti all'interno delle cellule, tra cuiglucosio, aminoacidi ed acidi grassi; - inibizione del catabolismo (degradazione) del glicogeno, dei grassi e delle proteine.

Clicca qui per vedere la Struttura dell'insulina in 3D Questi effetti vengono ottenuti in seguito a:

- stimolo del trasporto dei substrati e degli ioni all'interno delle cellule; - promozione della traslocazione di proteine tra i compartimenti cellulari; - attivazione e disattivazione di specifiche vie enzimatiche; - modulazione della velocita' della trascrizione di diversi geni e traduzione di specifici RNAmessaggeri.

I principali organi bersaglio sono fegato, muscoli e tessuto adiposo. Riferimento bibliografico Davis, 2006

Insulina e trasporto del glucosio

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La stimolazione del trasporto del glucosio all'interno dei muscoli e del tessuto adiposo e' uncomponente cruciale della risposta fisiologica all'insulina. Il glucosio entra nelle cellule per diffusionefacilitata per intervento di una famiglia di trasportatori costituita da glicoproteine di membrana (GLUT-1fino a GLUT-5). L'insulina stimola il trasporto del glucosio, almeno in parte, promuovendo latraslocazione di vescicole intracellulari, che contengono i trasportatori GLUT-1 e GLUT-4, verso lamembrana plasmatica. Questo effetto e' reversibile e il trasportatore ritorna nei depositi intracellularidopo la rimozione dell'insulina.

vedi schema della Regolazione ematica del glucosio

Patofisiologia del diabete mellito

Terapia con insulina

L'insulina viene somministrata ai pazienti diabetici allo scopo di ottenere un buon controllo dellaglicemia durante tutta la giornata.

Interazioni coi farmaci cardiovascolari

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In clinica si e' osservato che diversi farmaci cardiovascolari possono aumentare l'effetto ipoglicemicodella insulina. In particolare:

Interazioni con gli antiinfiammatori

Interazioni con gli altri antidiabetici

L'effetto ipoglicemico dell'insulina viene potenziato dagli altri antidiabetici. In particolare: - L'Acarbose causa un modesto aumento dell'effetto ipoglicemico di insulina, pertanto e' necessariocontrollare gli effetti in caso di uso concomitante e eventualmente aggiustare il dosaggio deltrattamento. - Il pioglitazone potenzia l'azione dell'insulina, quindi la dose di insulina puo' necessitare di unariduzione del 10-25% se associata al pioglitazone. - Anche se l'uso concomitante di rosiglitazone e insulina puo' migliorare il controllo del diabete,sembra anche aumentare l'incidenza di insufficienza cardiaca. -

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L'uso concomitante di exenatide e insulina non e' stato studiato, ma il produttore sconsiglial'associazione.

Interazioni con gli antidepressivi

L'effetto ipoglicemico dell'insulina puo' essere aumentato dagli inibitori delle MAO.

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capitolo 03 Sulfoniluree

Sulfoniluree

Le sulfoniluree sono state per molto tempo, e continuano ad esserlo per certi versi, il caposaldo dellaterapia orale del diabete di tipo 2. [Approfondimento Meccanismo di azione delle sulfoniluree]

Questa classe di farmaci ha in genere una durata di azione compresa tra le 12 e le 24 ore. Lesulfoniuree vengono metabolizzate a livello epatico con formazione di metaboliti attivi (glibenclamide eglimepiride). La glimepiride viene eliminata sia per via epatica sia renale, quindi le sulfonilureepossono essere impiegate in pazienti con epatopatia e nefropatia compensata e nel paziente anziano,anche se con le opportune cautele soprattutto con le sulfoniluree con piu' lunga durata d'azione.

glimepiride Per saperne di piu': Sulfoniluree - AIFA - Guida all'uso dei farmaci

Effetti collaterali delle sulfoniluree

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L'effetto collaterale principale delle sulfoniluree e' l'ipoglicemia, che puo' essere anche grave, conpossibile coma. Una grave ipoglicemia nell'anziano si puo' presentare come una manifestazioneneurologica acuta che ricorda un problema cerebrovascolare. Quindi e' importante controllare i livelliplasmatici di glucosio nei pazienti anziani con sintomi neurologici acuti. A causa della lunga emivita,tipica di alcune sulfoniluree, puo' essere necessario trattare il paziente anziano ipoglicemico per 24-48ore con un infusione endovenosa di glucosio.

Le sulfoniluree, in particolare la clorpropamide, possono inoltre indurre iponatriemia potenziando glieffetti dell'ormone antidiuretico nel tubulo collettore renale, in circa il 5% dei pazienti. Tale problema e'meno frequente con gliburide, glipizide e glimepiride.

Gli altri effetti collaterali associati alle sulfoniluree includono nausea e vomito, ittero col estatico,agranulocitosi, anemia aplasticaed emolitica, reazioni di ipersensibilita' generalizzata e reazionidermatologiche. Circa il 10-15% dei pazienti che fanno uso di tali farmaci, specialmente dellaclorpropamide, presenta vampate indotte dall' alcol simili a quelle provocate dal disulfiram.

Interazioni delle sulfoniluree

Tutte le sulfoniluree si legano alle proteine plasmatiche e come tali possono interagire con altri farmaciche ne condividono il sito di legame (es. salicilati, sulfamidici, warfarin). Uno spiazzamento eccessivodella sulfonilurea legata puo' causare un aumento della concentrazione di farmaco libero nel plasma. Molti altri farmaci possono potenziare l'effetto delle sulfoniluree inibendone il metabolismo ol'escrezione. Ad esempio l'etanolo e' in grado di potenziare l'azione ipoglicemizzante delle sulfoniluree.

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Interazioni coi farmaci cardiovascolari

Antiaritmici -

Disopiramide puo' occasionalmente causare ipoglicemia, anche grave. Particolarmente a rischio sonogli anziani, le persone malnutrite. Una funzionalita' renale o cardiaca carente possono essere dei fattoripredisponenti. L'uso concomitante di disopiramide e antidiabetici dovrebbe sempre essere monitoratocon attenzione.

Antiipertensivi - La clonidina puo' nascondere i sintomi di ipoglicemia. In caso di uso concomitante e' necessariocontrollarne gli effetti e avvisare il paziente. - La guanetidina ha un effetto ipoglicemizzante che si puo' aggiungere all'effetto dei farmaciantidiabetici. -

L'associazione bosentan e glibenclamide porta alla riduzione della concentrazione plasmatica dientrambi i farmaci pertanto l'uso concomitante e' da evitare. - I beta-bloccanti, soprattutto quelli non selettivi, possono ridurre l'effetto ipoglicemizzante dellesulfoniluree. - Si e' osservato un aumentato rischio di iponatriemia quando la clorpropamide viene assunta conantagonisti dell'aldosterone piu' tiazide. - I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli di glucosio nel sangue e alterare il controllo deldiabete. Alcuni pazienti potrebbero necessitare di un modesto aumento del dosaggio del farmacoantidiabetico. E' necessario percio' controllare gli effetti in caso di uso concomitante ed eventualmenteaggiustare il dosaggio del trattamento. - Gli ACE inibitori possono aumentare l'effetto ipoglicemico delle Sulfoniluree.

Anticoagulanti L'effetto ipoglicemizzante delle sulfoniluree puo' essere aumentato daicumarinici. Si puo' osservare anche un cambiamento dell'effetto anticoagulante.

Interazioni con gli antiinfiammatori

-

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Alte dosi di aspirina possono ridurre i livelli ematici di zucchero e' quindi necessario utilizzare unacerta cautela.

- Il fenilbutazone puo' aumentare gli effetti delle sulfoniluree.

-

Azapropazone puo' dare ipoglicemia acuta quando associato alla tolbutamide. Quando possibile, e'prudente evitare questa associazione.

Interazioni con gli altri antidiabetici

L'Acarbose causa un modesto aumento dell'effetto ipoglicemico delle sulfoniluree.

In caso di uso concomitante e' necessario controllarne gli effetti ed eventualmente aggiustare ildosaggio del trattamento.

Interazioni con gli ipolipidemizzanti

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La tolleranza al glucosio puo' essere migliorata quando le sulfoniluree sono associate ai fibrati(bezafibrato, fenofibrato). Gemfibrozil puo' causare sia un aumento sia una diminuzione del dosaggionecessario di antidiabetici. L'acido nicotinico causa una ridotta tolleranza al glucosio che puo'richiedere un aggiustamento del dosaggio dell'antidiabetico. Comunque il suo effetto benefico suilipidi puo' superare questo nel paziente diabetico. Controllare gli effetti in caso di uso concomitanteed eventualmente aggiustare il dosaggio del trattamento.

Interazioni con i farmaci per il sistema nervoso

Antidepressivi

- Fluoxetina o paroxetina possono alterare il controllo del diabete da parte delle sulfoniluree e causareipoglicemia. - Gli inibitori delle monoamino ossidasi (MAO) aumentano l'azione ipoglicemica delle sulfoniluree.

Antiepilettici

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La Tolbutamide puo' aumentare i livelli plasmatici della fenitoina con possibile tossicita'.

Antipsicotici

- L'effetto ipoglicemico delle solfoniluree puo' essere antagonizzato dalle fenotiazine, soprattutto dallaclorpromazina che puo' aumentare i livelli di glucosio nel sangue.

Controllare gli effetti in caso di uso concomitante e eventualmente aggiustare il dosaggio deltrattament

Interazioni con gli agenti antiinfettivi

Antibatterici

- Cloramfenicolo e, raramente, trimetoprim aumentano l'attivita' delle Sulfoniluree. - La Rifampicina riduce i livelli sierici della tolbutamide. Il metabolismo delle sulfoniluree potrebbeinfatti essere accelerato dalla rifamicina. - Ciprofloxacina e norfloxacina possono inibire il metabolismo della glibenclamide causando cosi'ipoglicemia. - Gatifloxacina puo' aumentare l'effetto ipoglicemizzante di glibenclamide, gliquidone, e glimepiride. - Le sulfonamidi potenziano gli effetti ipoglicemizzanti delle Sulfoniluree

Antimicotici

- Fluconazolo, Voriconazolo e Miconazolo aumentano la concentrazione plasmatica delle sulfonilureeinibendo il CYP2C9, con un modesto aumento dell'azione ipoglicemica. - Itraconazolo, ketoconazolo e posaconazolo possono anch'essi alterare l'effetto delle sulfoniluree.

Antiretrovirali

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- Il ritonavir puo' aumentare il livello plasmatico della tolbutamide, l'uso concomitante dovrebbe essereevitato a meno che il beneficio non superi il rischio. Nel caso e' pero' necessario controllare i livelliplasmatici di glucosio e gli eventuali effetti collaterali della tolbutamide (nausea, vomito, dispepsia).

Altre interazioni delle sulfoniluree

La tabella riporta altre interazioni delle sulfoniluree osservate in clinica.

L'effetto ipoglicemico delle Sulfoniluree e' aumentato dalla cimetidina

Il probenecid e il sulfinpirazone possono aumentare l'effetto ipoglicemico della Clorpropamide

Ipo e iper glicemia possono essere osservati in pazienti trattati con bortezomib e gliquidone

L'effetto ipoglicemico della tolbutamide e' aumentato dalla leflunomide

L'effetto ipoglicemico degli antidiabetici e' antagonizzato dai corticosteroidi con attivita'glucocorticoide (iperglicemia).Il tibolone puo' alterare la tolleranza al glucosio e quindi ridurre gli effetti degli antidiabetici.

L'alcol puo' potenziare l'azione ipoglicemizzante delle sulfoniluree. L'associazione clorpropamide ealcol puo' causare arrossamenti.

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capitolo 04 Meglitinidi

Meglitinidi

Interazioni con gli agenti antiinfettivi

Antibatterici - La Claritromicina, un inibitore del CYP3A4, aumenta i livelli plasmatici della repaglinide del 67%. - In pazienti trattati con repaglinide e chinoloni e' stata osservata ipoglicemia grave. E' quindinecessario prestare particolare attenzione a tale interazione. - Il trimetoprim puo' aumentare l'effetto ipoglicemico della repaglinide e quindi l'uso concomitante e'da evitare. - La rifampicina (un induttore del metabolismo) riduce i livelli plasmatici di repaglinide e nateglinide.L'effetto ipoglicemico puo' essere antagonizzato.

Antimicotici Il fluconazolo, inibendo il CYP2C9 puo' aumentare l'effetto ipoglicemico dellanateglinide. Itraconazolo e ketoconazolo, inibitori del CYP3A4, aumentano i livelli della repaglinide dal19 al 40%

Interazioni con gli ipolipidemizzanti

-

Altre interazioni dei meglitinidi

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Antidepressivi

L'effetto ipoglicemico degli antidiabetici orali puo' essere aumentato dagli inibitori delle MAO. Questopuo' migliorare il controllo della glicemia in molti casi, ma in alcuni pazienti puo' causare unaipoglicemia severa. E' prudente aumentare il controllo della glicemia in caso di cotrattamento. Immunomodulatori La ciclosporina puo' aumentare l'effetto ipoglicemico della repaglinide.

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capitolo 05 Biguanidi

Biguanidi

La metformina e' il principale componente della classe degli insulino-sensibilizzanti biguanidi; le altredue (fenformina e buformina) sono ormai cadute in disuso, la prima per un forte rischio di acidosilattica, la seconda per scarsa capacita' di diffusione.

La metformina esercita la propria azione ipoglicemizzante stimolando l'utilizzo del glucosio nei tessutiperiferici. [Approfondimento Meccanismo di azione della metformina]

Interazioni della metformina

Le interazioni della metformina con altri farmaci sono rare. Dato che la metformina e' escreta persecrezione tubulare, non dovrebbe essere associata a farmaci che competono per questa via dieliminazione o che possono compromettere la funzionalita' renale. Farmaci cationici come amiloride,cimetidina, digossina, morfina, ranitidina, triamterene, vancomicina vengono tutti eliminati attraverso il

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tubulo renale, e dovrebbero quindi essere utlizzati con cautela in chi e' in trattamento con metformina. La tabella riporta le interazioni con la metformina osservate in clinica.

Alcool L'assunzione di alcol con metformina puo' causare un modesto aumento delrischio di acidosi lattica, con un aumentato rischio di danno epatico.

L'associazione metformina e ketotifene riduce la conta dei trombociti. Evitare usoconcomitante.

La cimetidina, riducendo l'escrezione della metformina puo' provocare aumentodella concentrazione plasmatica.

Antiaritmici La disopiramide puo' aumentare l'effetto ipoglicemico della metformina.

Antidepressivi Gli inibitori delle MAO possono aumentare l'effetto ipoglicemico della metformina.

Antidiabetici

Antiipertensivi Gli ACE inibitori possono aumentare l'effetto ipoglicemico della metformina.

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capitolo 06 Glitazoni

Glitazoni

I glitazoni (tiazolinedioni) - pioglitazone e rosiglitazone - sono farmaci che appartengono alla classedegli insulino-sensibilizzanti.

Pioglitazone

Rosiglitazone -

Metabolismo dei glitazoni

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Sia pioglitazone sia rosiglitazone vengono rapidamente assorbiti con un picco massimo dopo 1-2 ore.Gli alimenti possono determinare un modesto ritardo nell'assorbimento. I due farmaci vengonometabolizzati a livello epatico, con formazione di metaboliti con modesta attivita' residua che vengonoeliminati nella bile (pioglitazone) o nelle urine (rosiglitazone). Pioglitazone e rosiglitazone non hannoeffetti negativi sulla funzionalita' epatica, ma rimane comunque la controindicazione al loro impiego inpazienti con epatopatia a scopo precauzionale.

Effetti collaterali dei glitazoni

La somministrazione di glitazoni comporta raramente ipoglicemia, che di solito si manifesta solo dopoun prolungato trattamento in associazione con sulfonilurea.

Interazioni dei glitazoni

Il pioglitazone e' metabolizzato dal CYP3A4 mentre il rosiglitazone e' metabolizzato dal CYP2C8, masolo poche interazioni sono state descritte con questi farmaci. Entrambi i farmaci si legano alleproteine plasmatiche, ma la loro concentrazione non raggiunge livelli tali da poter interferire con illegame di altri principi attivi. Le principali interazioni dei glitazini sono riassunte nella seguente Tabella

Antibatterici La gatifloxacina puo' causare ipoglicemia grave in pazienti trattaticon pioglitazone. La Rifampicina riduce la concentrazioneplasmatica di rosiglitazone

Antiinfiammatori non steroidei Il rischio di ritenzione di liquidi con pioglitazone o rosiglitazone e'aumentato dagli antiinfiammatori non steroidei. Aumentato rischio di edema.

Antimicotici Il ketoconazolo inibisce il metabolismo epatico del pioglitazonequindi causa un aumento della sua concentrazione plasmatica.

Antineoplastici Il metabolismo del rosiglitazone puo' essere inibito dal paclitaxelquindi causa un aumento della sua concentrazione plasmatica.

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Glicosidi cardioattivi Pioglitazone e rosiglitazone non alterano la farmacocinetica delladigossina, ma possono peggiorare la funzionalita' cardiaca inpazienti con scompenso. Possono causare ritenzione diliquidi che peggiora lo scompenso cardiaco. La loro associazionee' controindicata o usata con cautela.

Insulina

Ipolipidemizzanti Il gemfibrozil puo' aumentare la concentrazione plasmatica delrosiglitazone.

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capitolo 07 Inibitori dell'alfa-glicosidasi

Inibitori dell'alfa-glicosidasi

Una eccessiva variazione della glicemia postprandiale e' considerata un possibile fattore di rischiocardiovascolare. In condizioni normali i carboidrati vengono rapidamente assorbiti nella prima meta'del piccolo intestino ad opera di un enzima (glucosidasi) localizzato sull'orletto a spazzola dell'epitelioche ha il compito di idrolizzare i carboidrati complessi fino a monosaccaridi. Gli inibitori dell'alfa-glucosidasi come l'acarbose bloccano in modo competitivo gli enzimi deputati all'idrolisi degli oligo epolisaccaridi in monosaccaridi.

Interazioni dell'acarbose

Studi condotti in soggetti sani non hanno evidenziato effetti dell'acarbose sulla farmacodinamica e/ofarmacinetica di molti dei farmaci utilizzati nel paziente diabetico. Le interazioni osservate sonoriportate nella seguente tabella.

Antibatterici La neomicina puo' aumentare l'effetto ipoglicemico dell'Acarbose, ma anchela gravita' degli effetti gastro-intestinali.

Anticoagulanti

Antidiabetici

Antiepilettici E' stato descritto un caso isolato di riduzione dei livelli di valproato in unpaziente trattato con Acarbose.

Glicosidi cardioattivi L'Acarbose puo' ridurre la concentrazione plasmatica della digossina.Controllare i livelli plasmatici.

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Ipolipidemizzanti La colestiramina migliora la riduzione dei livelli post-prandiali di insulina.

Ormoni L'effetto ipoglicemico degli antidiabetici e' antagonizzato dai corticosteroidicon attivita' glucocorticoide (iperglicemia). L'effetto ipoglicemico degliantidiabetici e' antagonizzato dai corticosteroidi con attivita' glucocorticoide(iperglicemia).

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capitolo 08 Incretino-mimetici

Incretino-mimetici

La GLP-1 (glucagon-like peptide-1) e' una incretina secreta dopo il pasto che si lega a specifici recettoridella beta-cellula con conseguente potenziamento della secrezione di insulina. Nei soggetti condiabete di tipo 2 i livelli di GLP-1dopo il pasto sono ridotti. L'exenatide e' un analogo di sintesi di uncomponente del veleno di un rettile che si lega al recettore del GLP-1 sulla beta-cellula del pancreas,attivando l'AMP ciclico con stimolazione della sintesi di pro-insulina e quindi della secrezione diinsulina.

Interazioni dell'exenatide

In clinica sono state osservate le seguenti interazione tra exenatide e altri farmaci. Anticoagulanti Incaso di associazione di exenatide e warfarina sono stati descritti casi di aumento dell'INR. Altricumarinici possono interagire allo stesso modo. L'INR dovrebbe essere controllato con attenzione incaso di inizio o fine del trattamento o in caso di cambiamento del dosaggio di exenatide. Antidiabetici

L'uso concomitante di exenatide e Acarbose, insulina, miglitolo, nateglinide, repaglinide non e' statostudiato e il produttore sconsiglia l'associazione. Antiinfiammatori non steroidei L'exenatide data pervia sottocutanea riduce la velocita' e la quantita' dell'assorbimento del paracetamolo quando dato inassociazione o fino a quattro ore dopo. Il produttore consiglia cautela nell'uso di exenatide con farmaciche richiedono un rapido assorbimento gastrointestinale.

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capitolo 09 Appendice: trovare le informazionisulle interazioni

Appendice: trovare le informazioni sulle interazioni

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capitolo 10 Conclusione del corso

Conclusione del corso

Il corso si conclude qui. Puoi tentare di sostenere il test conclusivo per ottenere i crediti ECMcliccando nel menu' qui a sinistra. Se l'accesso ti viene negato consulta il Tutor Digitale che tiindichera' quali sono le parti obbligatorie che hai tralasciato per accedere al test finale.

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