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L'Equilibrio del Microbiota intestinale per il benessere dell'organismo: approccio farmacologico con batterioterapia orale. a cura di Elisa Roca

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L'Equilibrio del Microbiotaintestinale per il benesseredell'organismo: approccio

farmacologico conbatterioterapia orale.

a cura di Elisa Roca

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L'Equilibrio del Microbiotaintestinale per il benesseredell'organismo: approccio

farmacologico conbatterioterapia orale.

a cura di Elisa Roca

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Indice dei contenuti

capitolo 01 Introduzione al Microbiota 1Introduzione al Microbiota 1Definizione 1Caratteristiche del microbiota 2Specie e composizione batterica del microbiota 2Fisiologia 2Funzione metabolica e trofica 2Funzione immunologica 3Patologia 3Alterazioni anatomiche, della motilita' e post-chirurgiche 3Effetti nocivi e benefici 3

capitolo 02 Disbiosi intestinali nell'adulto e nel bambino 5Disbiosi intestinali nell'adulto e nel bambino 5Definizione 5Patologie intestinali 5Alterazione omeostasi intestinale 6Cause 6Patogenesi della diarrea 6Diarrea del viaggiatore 7Diarrea da antibiotici 8Diarrea da IBD 8Diarrea da IBS 8Diarrea da intolleranza al lattosio 8Diarrea da radioterapia 9

capitolo 03 Il trattamento delle disbiosi intestinali: i probiotici 10Il trattamento delle disbiosi intestinali: i probiotici 10Definizione 10Microecologia 10Linee guida ministeriali sui probiotici 11Poliantibiotico resistenza 11Caratterizzazione fenotipica e genetica 11Vitalita' dei microrganismi 12Effetti Benefici 12Principali Probiotici 13Prebiotici e Simbiotici 13Simbiotici 14

capitolo 04 Differenziazione tra batterioterapia orale edintegrazione alimentare 15

Differenziazione tra batterioterapia orale ed integrazione alimentare 15Batterioterapia Orale 15Integratori alimentari 15Discrepanze quali-quantitative dei diversi preparati del commercio 16Differenze tra probiotici e integratori alimentari con probiotici 16

capitolo 05 Bacillus clausii come esempio di batterioterapia

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orale 18Bacillus clausii come esempio di batterioterapia orale 18Caratteristiche ideali di un probiotico 18Bacillus clausii come esempio di batterioterapia orale 19Rispondenza alle line guida ministeriali 19Efficacia e sicurezza di Bacillus clausii 19Efficacia 20Applicazioni pratiche 20

capitolo 06 Probiotici prospettive future 22Probiotici prospettive future 22Applicazioni future 22Studi clinici 23Potenzialita' del Bacillus clausii 23Prospettive di ricerca sperimentali 23Microarray 24Conclusione del corso 24

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capitolo 01 Introduzione al Microbiota

Introduzione al Microbiota

Definizione

Il microbiota e' un'insieme di microrganismi, prevalentemente costituito da batteri, residente in un sitoanatomico ed in simbiosi con l'organismo dell'ospite; sinonimi di microbiota sono 'microflora', 'floramicrobica'. Il microbiota a cui fa riferimento questo corso e' quello costituito dai microrganismiresidenti a livello gastrointestinale. Si definisce, invece, microbioma lo studio del microbiota e del suo patrimonio genetico. Il microbiota e' un ecosistema complesso che contribuisce al benessere e alla salutedell'organismo umano: contiene geni e metaboliti biologicamente rilevanti che condizionano losviluppo della mucosa dell'ospite e l'omeostasi. La perdita di omeostasi puo' condizionare laeziopatogenesi di un ampio numero di patologie, tra cui figurano affezioni sistemiche metaboliche. La perdita di omeostasi puo' condizionare la eziopatogenesi di un ampio numero di patologie, tra cuifigurano affezioni sistemiche metaboliche.

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Caratteristiche del microbiota

Le caratteristiche principali del microbiota possono essere riassunte come segue: elevato numero dicellule batteriche (circa 1 Kg di microrganismi), elevato numero di specie batteriche (oltre 500 speciebatteriche), differente distribuzione nel tratto gastrointestinale, successione di differenti speciemicrobiche con il variare dell'eta'. La superficie della mucosa del tratto intestinale e' di circa 200-300metri quadri e corrisponde all'incirca all'area di un campo da tennis. I batteri contenuti in questo distretto anatomico molto esteso sono numerosissimi: circa 10(13) -10(14) e la maggiore concentrazione di questa flora si trova nel colon. Per avere un'idea di questaquantita' basta pensare che il numero dei batteri contenuti nella flora intestinale (cellule procariote)corrisponde a 10 volte il numero delle cellule eucariote presenti nel corpo umano.

Specie e composizione batterica del microbiota

Anche il numero di specie batteriche e' molto elevato; infatti, ci sono circa 500 differenti famiglie dibatteri, alcuni delle quali anche difficilmente isolabili in vitro perche' anaerobi obbligati. Si puo' parlaredi microrganismi autoctoni, caratterizzati da batteri che normalmente vivono a livello intestinale e di unmicrobiota alloctono, costituito da batteri che provengono da altre fonti. A livello del tratto gastrointestinale esiste una differente distribuzione dei batteri. Infatti, nellostomaco la crescita dei batteri e' inibita da un pH basso e la concentrazione di microrganismi aumentaprogressivamente lungo il tenue; oltre la valvola ileo-cecale si raggiungono concentrazioni batterichepari a 10(11) - 10(14) UFC/ml (UFC= Unita' Formanti Colonie). Infine, nel colon il 99% del microbiota e'anaerobio e il microbiota costituisce il 35-50% del volume del contenuto del colon. Il microbiota e' composto per il 95% da batteri che possono vivere senza ossigeno (anaerobi) e peril 5 % da batteri aerobi (che necessitano di ossigeno per vivere). Tra i batteri anaerobi si ricordano: Escherichia Coli (vari tipi), enterococchi, batterioidi, bifidobatteri ei clostridi. I microrganismi aerobi piu' comuni sono invece: lactobacilli (anaerobi facoltativi), proteus, lieviti,clostridi, stafilococchi (anaerobi facoltativi). I batteri intestinali possono sintetizzare diverse vitamine: ad esempio i Bifidi producono la B1,l'Escherichia Coli produce le vitamine B1, B2, B6, acido nicotinico, acido pantotenico, acido folico,vitamina B12, vitamina K, biotina. La composizione batterica del microbiota gastrointestinale e' influenzata da diversi fattori come peresempio l'eta', il parto, il tipo di allattamento, l'ambiente e la dieta.

Fisiologia

Fisiologicamente il microbiota intestinale mantiene un equilibrio o omeostasi tale per cui non siverificano alterazioni patologiche e vengono consentite le sue normali funzioni, che possono essereriassunte in: metabolica, trofica, protettiva ed immunologica.

Funzione metabolica e trofica

La funzione metabolica consente l'assorbimento di ioni (Fe(++), Ca(++), Mg(++)), la sintesi di vitamine(acido folico, vitamina K, vitamine del gruppo B ed altre), la degradazione del muco endogeno e lafermentazione di carboidrati con produzione e accumulo di energia. Questa ultima funzione e' caratterizzata dalla digestione dei carboidrati non digeribili, dallaconversione in acidi grassi a catena corta (acido acetico, acido propionico e acido butirrico che e' laprincipale fonte energetica e nutrizionale dell'epitelio della mucosa colica; tutti questi acidi vengonotra-sportati attraverso il sistema portale al fegato o ai tessuti periferici -muscoli- che provvedono ametabolizzarli). La funzione trofica e' caratterizzata dalla differenziazione e proliferazione cellulare, che dipendonodalle interazioni con i batteri residenti. Gli acidi grassi a catena corta stimolano la proliferazione dellecellule epiteliali intestinali, inducono il differenziamento delle cellule intestinali e le proteggono daprocessi patologici.

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Funzione immunologica

La funzione immunologica e' una delle attivita' piu' importanti del microbiota e consiste in un vero eproprio 'cross talk' (scambio di informazioni) tra i microrganismi e il sistema linfatico tissutale, GALT(Gut Associated Lymphoid Tissue), con finalita' di sviluppo e stimolazione del sistema immunitario, dimodificazione dell'espressione genica e con funzione antigenica.

La funzione protettiva, a livello del tratto gastrointestinale, e' necessaria per difendere l'organismoda agenti patogeni ed e' assicurata dalla saliva, dagli acidi gastrici, dalla peristalsi, dalle membraneepiteliali e naturalmente dal microbiota. L'acidita' gastrica costituisce la prima linea di difesa dai batteri esogeni (grazie al basso pH), ilmicrobiota intestinale e' quello che mediante meccanismi di competizione agisce contro i patogeni peri siti di adesione epiteliali e per i nutrienti disponibili e inoltre, produce specifiche sostanze proteiche,come per esempio le batteriocine.

Patologia

Il microbiota e' quindi fondamentale per mantenere l'organismo in salute e, com'e' stato descritto inprecedenza, ha importanti funzioni che lo rendono indispensabile per il nostro corpo. Esistonopero' delle alterazioni che possono comportare modifiche patologiche del microbiota e queste possonoessere anatomiche, legate alla motilita' e post-chirurgiche.

Alterazioni anatomiche, della motilita' e post-chirurgiche

Tra le alterazioni anatomiche, ricordiamo l'atrofia gastrica, i diverticoli intestinali e le stenosi o leostruzioni. La sclerosi sistemica progressiva, la neuropatia diabetica, la pseudo-ostruzione intestinale,l'accelerato svuotamento gastrico, l'incontinenza della valvola ileo-cecale, sono, invece, alterazionidella motilita'. Esistono poi delle alterazioni post-chirurgiche come l'ansa cieca, le resezioni gastriche, intestinali odella valvola ileo-cecale e i by-pass digiuno-ileale. Esistono poi altre condizioni che possono contribuire ad alterare il microbiota, tra queste ricordiamola malnutrizione, l'immunodeficienza, l'eta' avanzata, prolungate terapie con antisecretori (anti-H2 oPPI), terapie antibiotiche e stress. Il microbiota e' in equilibrio con l'organismo umano che lo ospita e vi sono delle vere e proprierelazioni tra il microbiota intestinale e l'ospite.

Effetti nocivi e benefici

Esistono batteri che causano effetti nocivi quali diarrea, stipsi, infezioni, danno epatico, tumori,encefalopatia, putrefazione intestinale. Gli effetti benefici dei probiotici possono essere legati alla stimolazione delle funzioni immunitariee alla digestione e/o assorbimento di alimenti e minerali e alla sintesi di vitamine.

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Il microbiota deve essere considerato un vero e proprio organo, infatti, e' un ecosistema complessoche contribuisce al benessere e alla salute dell'organismo umano: contiene geni e metabolitibiologicamente rilevanti che condizionano lo sviluppo della mucosa dell'ospite e l'omeostasi; la perditadi questi equilibri puo' condizionare la patogenesi di un ampio numero di patologie, tra cui figuranoaffezioni sistemiche e metaboliche.

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capitolo 02 Disbiosi intestinali nell'adulto e nelbambino

Disbiosi intestinali nell'adulto e nel bambino

Definizione

Come gia' descritto, il microbiota intestinale puo' essere soggetto a modificazioni che possono alterarelo stato di salute. Quando i microrganismi intestinali sono in equilibrio la condizione prende il nome di'eubiosi'. Quando, invece, compaiono batteri non desiderati o nocivi, l'equilibrio si altera e viene acrearsi una condizione di 'disbiosi intestinale', purtroppo, assai diffusa. La disbiosi (o dismicrobismo)intestinale e' un'alterazione della composizione quantitativa e/o qualitativa del microbiota intestinale.Come conseguenza vi puo' essere la comparsa di sintomi quali nausea, vomito, gonfiore, doloriaddominali e diarrea. La piu' comune, importante e conosciuta causa di disturbo del microbiota e'rappresentata dall'impiego di farmaci, soprattutto antibiotici. Molti antibiotici, infatti, attaccano tutti itipi di batteri che incontrano nell'organismo, sia quelli che causano malattie sia quelli 'buoni' chefavoriscono il mantenimento di un buon stato di salute. Un'alimentazione non consapevole (troppi zuccheri e proteine, errato accostamento dei cibi, ridotta ecattiva masticazione), pasti ingeriti in fretta e l'uso di lassativi, antiacidi, antibiotici, ecc., creano unprodotto della digestione (bolo) ricco di proteine mal digerite e altre sostanze anomale, che pre-dispongono allo sviluppo di varie sostanze tossiche e batteri della putrefazione, entrambi moltodannosi.

Patologie intestinali

Attualmente le patologie intestinali rappresentano un problema sociale, perche' sono fonte di varisintomi spiacevoli di cui soffrono moltissime persone; citiamo, per brevita', stitichezza, gonfioreaddominale, meteorismo, flatulenza, diarrea, etc. Questa sgradevole sintomatologia e' dovuta allagraduale distruzione del microbiota intestinale normale, ovvero distruzione dei miliardi di batteri utiliche svolgono mansioni fondamentali per la nostra salute. Se si considera la vasta superficie della mucosa gastrointestinale e la sua grande capacita' diassorbimento, si comprendera' come un'alterazione delle condizioni fisiologiche intestinali possagenerare molte sostanze tossiche (tossine) che, dopo esser state assorbite da sangue e linfa, vengonodistribuite nel corpo creando molteplici disfunzioni e malattie.

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Alterazione omeostasi intestinale

Da questa distribuzione di tossine deriva una serie di disturbi di carattere generale che, a prima vista,sembrano non avere nessuna relazione con l'intestino: mal di testa, nervosismo, ansia, depressione,alito cattivo, riniti, acne, dermatiti, eczemi, stanchezza cronica, invecchiamento della pelle, doloriarticolari, artropatie croniche, ecc. Viene anche ad instaurarsi una forte caduta delle nostre difesepoiche', nell'intestino, esistono dalle 100 alle 200 stazioni linfatiche (placche di Peyer) cherappresentano buona parte del nostro potenziale immunitario. L'alterazione dell'omeostasi intestinale,purtroppo, trova riscontro nel forte aumento statistico di alcune patologie del colon (diverticoli, polipi,rettocolite ulcerosa, tumori, ecc.). ma anche di patologie extraintestinali.

Cause

Le principali cause possono essere ricondotte ad infezioni intestinali, alla somministrazione di terapiaantibiotica o ad altre condizioni come la sindrome dell'intestino irritabile (IBS), l'intolleranza al lattosio,le alterazioni da radioterapia, le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD). Tra le alterazioni extraintestinali associate alla disbiosi possono essere menzionate le malattieimmunoallergiche e atopiche, caratterizzate da una probabile alterazione della modulazione del sistemaimmunitario, e le infezioni ricorrenti extraintestinali, come le infezioni urogenitali (cistiti ricorrenti evaginosi, infezioni respiratorie ricorrenti), dovute probabilmente ad un deficit del sistema immunitario.

Patogenesi della diarrea

DIARREA OSMOTICA E DIARREA SECRETORIA Le gastroenteriti acute infettive possono essere molto lesive e causare danni anatomici a livellodell'intestino, oltre che consentire la sovracrescita batterica e la liberazione di enterotossine.

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Nella gastroenterite i meccanismi patogenetici sono rappresentati da: lesione della mucosa deltenue, sovracrescita batterica o produzione di entero-tossine. In queste situazioni si ha come eventofinale la comparsa di diarrea che puo' essere osmotica o secretoria. Nel primo caso le enterotossine,l'alterata capacita' assorbente della mucosa, una intolleranza al lattosio (spesso scatenata dalla lesionedella mucosa), una eccessiva fermentazione dei carboidrati, un deficit di assorbimento dei grassi peralterazioni a carico dei batteri che coniugano gli acidi biliari, determinano un richiamo di acqua concomparsa di feci molli, semiliquide o francamente liquide. La diarrea secretoria e' tipica quando non si verifica la deconiugazione dei sali biliari, infatti in questasituazione aumenta la quantita' di acidi biliari liberi che hanno un effetto secretorio sulla mucosa deltenue con perdita di acqua ed elettroliti. Analogamente, le enterotossine possono agire con lo stessomeccanismo degli acidi biliari (ne e' un esempio la grave diarrea che si accompagna al colera o leforme severe di dissenteria alimentare). Particolarmente nel bambino, la gastroenterite acuta e' la seconda infezione piu' frequente dopo ilcomune raffreddore e la diarrea acuta da rotavirus e' estremamente contagiosa e rappresenta il 45% ditutte le diarree. Negli studi prospettici, dal 46 al 51% dei bambini di eta' compresa tra 6 mesi e 7 anni econtrollati per un periodo di 6-12 mesi, sviluppano una gastroenterite. Nei Paesi industrializzati ladiarrea infettiva in eta' pediatrica ha un forte impatto sulla vita della famiglia e sui costi per la societa',basti pensare che in un periodo di massima endemia possono contrarre una diarrea nosocomiale finoal 30% dei bambini ricoverati in un comune reparto pediatrico ospedaliero.

Diarrea del viaggiatore

La diarrea del viaggiatore e' un disturbo abbastanza frequente in coloro che si spostano da un Paeseall'altro. Il tasso di prevalenza varia dal 5 al 50% a seconda della destinazione. Questo sintomo interessa circa dal 20 al 50% dei viaggiatori in aree ad alto rischio (che includonoAmerica Latina, Africa, Asia e parte del Medio Oriente). Solitamente inizia entro la prima settimana di viaggio e senza alcun trattamento necessita almeno di3/5 giorni per risolversi. Nell'80% dei casi gli agenti implicati sono i batteri e tra questi l'ETEC (Escherichia coli

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enterotossigenico) e' quello che causa la maggior parte delle infezioni. Spesso la sintomatologia e'modesta, anche se talvolta porta all'allettamento, tuttavia la morbilita' e' elevata. Oltre alle regole igieniche (lavarsi sempre le mani prima di mangiare, non bere acqua che non siaimbottigliata, sbucciare la frutta e non usare ghiaccio), si possono usare, in corso di diarrea delviaggiatore, farmaci come antibiotici e bismuto salicilato, ma non a scopo preventivo e per un periodolimitato. Oppure, possono essere impiegati i probiotici, che hanno dimostrato di poter controllare idisturbi diarroici, specialmente durante i viaggi.

Diarrea da antibiotici

Oltre alle infezioni intestinali, la sintomatologia diarroica e' molto spesso legata alla somministrazionedi una terapia antibiotica. La patogenesi che lega questi farmaci al sintomo della diarrea, deriva dalfatto che lantibioticoterapia causa un effetto diretto sullintestino comportando alterazioni a livello delmicrobiota. Come precedentemente anticipato, la perdita dellequilibrio del microbiota puo'comportare una riduzione della popolazione batterica benefica oltre che una ridotta produzione di acidigrassi a catena corta, che costituiscono la principale fonte nutritiva per le cellule della mucosaintestinale. Inoltre, le alterazioni del microbiota si possono accompagnare ad una sovracrescita dibatteri patogeni, con comparsa di uninfezione intestinale e malassorbimento. Uno studio scientifico(Woodmansey EJ, 2004) ha dimostrato che gli antibiotici causano una riduzione del numero di batterisaccarolotici (batteroidi e bifidobatteri), quindi, una diminuzione dei processi fermentativi. Inoltre, inuno studio controllato verso placebo (Jernberg C, 2007) e' stato dimostrato che lantibiotico diminuiva ilnumero delle varie specie batteriche, riduceva la diversita' delle specie autoctone e aumentava i clonibatterici altamente resistenti. Molto resistenti sono ad esempio gli enterococchi (proteus spp. eprovidencia spp.) e i batteri proteolitici (fusobatteri, clostridi, propiniobatteri), che comportano unaumento dei processi putrefattivi.

Diarrea da IBD

Un'altra causa di diarrea sono le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) quali la retto coliteulcerosa ed il Morbo di Crohn. Lo sviluppo di queste patologie e' principalmente da correlareall'interazione di tre distinti fattori: la suscettibilita' genetica dell'ospite, il microbiota intestinale e idisordini del sistema immunitario.

Diarrea da IBS

La sindrome dell'intestino irritabile (IBS) e' tra le piu' comuni cause di questo sintomo. Infatti l'IBS e'un disturbo intestinale molto frequente che interessa il 10-15% della popolazione. I sintomi sono vari etra i principali si possono ricordare i dolori addominali, la flatulenza, la distensione addominale, lastipsi o la diarrea. Nella patogenesi della malattia sono stati chiamati in causa differenti fattori, tra iquali le alterazioni nella composizione del microbiota endogeno. Tra i soggetti colpiti da questapatologia, dal 38 e all'84% hanno associata una sovracrescita batterica a livello dell'intestino tenue(SIBO= Small Inte-stinal Bacterial Overgroth).

Diarrea da intolleranza al lattosio

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La deficienza di lattasi produce una difficolta' nella digestione del lattosio, zucchero contenutoprevalentemente nei latticini. I disturbi piu' comuni sono: dolore addominale, gonfiore e diarrea. Lelattasi del microbiota intestinale contribuiscono alla digestione del lattosio.

Diarrea da radioterapia

La maggioranza dei regimi di radioterapia determina unalterazione della microflora intestinale e questaalterazione costituisce il principale meccanismo fisiopatologico alla base delle enteriti e coliti indotteda radiazioni.

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capitolo 03 Il trattamento delle disbiosi intestinali: iprobiotici

Il trattamento delle disbiosi intestinali: i probiotici

Definizione

Lilley e Stillwell nel 1965 coniarono il termine probiotico in relazione ad 'alcune sostanze prodotte daun microrganismo, in grado di stimolare la crescita di altri batteri''. Parker nel 1974 defini' comeprobiotico: 'Organismi e sostanze che contribuiscono all'equilibrio microbico intestinale''. Nel tempoquesta definizione ha assunto diversi significati e oggi quella adottata dall'Expert ConsultationFAO/WHO nel 2001 e' la piu' accreditata e di riferimento per le Linee Guida in materia di probiotici.Secondo la definizione ufficiale di FAO ('Food and Agriculture Organization of the United Nations') eWHO ('World Health Organization''), i probiotici sono 'organismi vivi e vitali che, quando somministratiin quantita' adeguata, conferiscono benefici alla salute dell'ospite'' (Report of a Joint FAO/WHO ExpertConsultation on Evaluation of Health and Nutritional Properties of Probiotics in Food Including PowderMilk with Live Lactic Acid Bacteria Ottobre 2001.) Nel 2005 anche il Ministero della Salute ha adottatotale definizione.

Microecologia

I probiotici possono essere a ceppi singoli o multipli. Per ceppo si intende un gruppo di batteri

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appartenenti a una sola specie che si differenzia dai mi-crorganismi della medesima specie a causa didifferenze minori, ma identificabili e che conferiscono particolari caratteristiche proprie di quell'unicoceppo (CRSA: Centro Studi Regionale per l'Analisi e la Valutazione del Rischio Alimentare). Per ceppomultiplo si intende, quindi, piu' ceppi di una singola specie. Il ministero nelle linee guida sui probioticistabilisce che ogni probiotico deve essere identificato tassonomicamente cioe' deve essere chiaro ilceppo e la specie. La normale composizione del microbiota e' il risultato dell'equilibrio tramicrorganismi aerobi e anaerobi. Questa microecologia puo' essere modulata grazie allabatterioterapia orale che impiega microrganismi diversi come il Saccharomyces bulardii, il Bacillusclausii, lattobacilli e bifidi diversi, lo Steptococcus faecium S68. Tutti sono considerati ancheprobiotici. I probiotici sono, dunque, microrganismi che, se ingeriti in adeguate quantita',promuovono lo stato di salute dell'organismo.

Linee guida ministeriali sui probiotici

Un probiotico, per seguire le linee guida ministeriali, deve: - essere sicuro per l'impiego nell'uomo, - non deve essere portatore di antibiotico-resistenze acquisite e/o trasmissibili, - deve essere attivo e vitale a livello intestinale in quantita' tale da giustificare gli eventuali effettibenefici osservati in studi di efficacia, - essere in grado di persistere e moltiplicarsi nell'intestino umano - essere in grado di conferire un beneficio fisiologico dimostrato. Le proprieta' dei probiotici sono legate alla loro identita' tassonomica, come pure a evidenze ditollerabilita'/sicurezza, efficacia e beneficio fisiologico. Sono quindi necessarie evidenze scientifiche asupporto delle differenti caratteristiche e garanzie.

Poliantibiotico resistenza

Riguardo la sicurezza, l'antibiotico-resistenza non deve essere trasferibile. Alcuni probiotici sonopoliantibiotico resistenti e quindi somministrabili in associazione con gli antibiotici senza perdere laloro efficacia. E' quindi necessario garantire l'impossibilita' di diffusione di geni antibiotico-resistentidai probiotici ad altri batteri compresi i patogeni. La determinazione del profilo delle antibiotico-resistenze va individuata per ogni singolo ceppo mi-crobico utilizzato, al fine di escludere la presenzadi antibiotico-resistenze acquisite e anche solo potenzialmente trasmissibili; ad esempio quandol'antibiotico-resistenza e' a livello plasmidico (strutture mobili del nucleo) e non cromosomico. Sempreai fini della determinazione della sicurezza si ribadisce la necessita' di una identificazione tassonomicasu base genetica, almeno a livello di specie, e la necessita' di mantenere inalterata la presenza deiceppi nei prodotti. L'accertamento della posizione tassonomica e' una precisa richiesta del Ministero della Salute, chesottolinea l'importanza di una buona identificazione batterica a scopo di sicurezza. Inoltre, l'efficaciadel probiotico e' legata al ceppo, cioe' e' quindi fondamentale identificare il microrganismo a livello disingolo ceppo. Il Ministero della Salute richiede la posizione tassonomica, che puo' essere ottenutacon due tipologie di caratterizzazione: fenotipica; genotipica di specie e di ceppo.

Caratterizzazione fenotipica e genetica

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Per quanto riguarda la caratterizzazione fenotipica, di seguito sono riportate le metodiche principalisuggerite dal Ministero della Salute: - Profilo fermentativo dei carboidrati: si tratta di una metodica che consente lo studio del metabolismodei carboidrati da parte dei batteri lattici - Profilo dell'attivita' enzimatica - Natura degli isomeri dell'acido lattico prodotti Per la caratterizzazione genetica di specie e di ceppo, ad oggi sono disponibili diversi metodi,estremamente sofisticati che permettono una approfondita caratterizzazione del probiotico in esame.Questo aspetto e' importantissimo, non tanto perche' un batterio che esercita un ruolo favorevolepossa diventare patogeno, ma per non aumentare il reservoir di geni responsabili dell'antibiotico-resistenza che immettiamo nell'intestino. Gli effetti benefici devono poi essere documentati in studi di efficacia.

Il Ministero della Salute, per l'immissione in commercio di un probiotico con dichiarati effettibenefici per l'ospite richiede alcune garanzie: - nel caso di un probiotico a status di INTEGRATORE e' richiesto almeno uno studio di efficacia,(preferibilmente due di cui uno condotto da un gruppo indipendente, randomizzato, in doppio cieco econtrollato) su di un campione adeguato di soggetti; - nel caso di un probiotico a status FARMACO e' richiesto un dossier scientifico di registrazione chepassa attraverso studi di tollerabilita' ed efficacia di fase I, II, III e di sorveglianza dopo l'immissione incommercio con studi di fase IV.

Vitalita' dei microrganismi

In sintesi, la scelta dei microrganismi deve dare garanzie di sicurezza ed efficacia, in aggiuntaall'identificazione tassonomica. ;ˆ di fondamentale importanza la dimostrazione che i microrganismi siano vivi, persistanonell'intestino e siano in grado di moltiplicarsi. Nella scelta dei microrganismi ci si deve orientare verso prodotti che abbiano alle spalle unadocumentata storia clinica di sicurezza di impiego. Le Linee Guida del Ministero della Salute richiedono una garanzia di vitalita', relativamente al periododi conservazione e al periodo di permanenza nell'organismo, per garantire gli effetti benefici dichiarati. Queste caratteristiche sono piu' facilmente garantite in prodotti costituiti da un'unica specie batterica. Alcuni produttori hanno immesso sul mercato prodotti carenti di un'adeguata assicurazione diqualita', perche' riportano sulla confezione un unico dato di stabilita' e mantenimento dellaconcentrazione di batteri vivi e vitali, anche quando i prodotti sono costituiti da piu' specie batteriche.

Effetti Benefici

Le attivita' benefiche variano da probiotico a probiotico e sono ceppo-specifiche. Ogni ceppo quindiagira' con piu' o meno efficacia sui diversi fattori. A livello prettamente intestinale i probiotici competono con i patogeni batterici per il numero direcettori presenti sulla superficie epiteliale e inibiscono l'adesione e la colonizzazione da parte di ceppienterotossigeni e enteropatogeni. Alcuni possono legare tossine o sostanze mutagene rendendole inattive o possono inibirnel'accumulo, favorendo la riduzione del tempo di transito.

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Gli acidi grassi a catena corta prodotti dal microbiota giocano un ruolo importante nel mantenerel'equilibrio elettrolitico per quel che riguarda il riassorbimento di acqua a livello del colon. Una ridottaproduzione di questi acidi grassi puo' esitare in fenomeni diarroici.

Principali Probiotici

Questi sono i principali probiotici presenti sul mercato:

FARMACI INTEGRATORI PROBIOTICI

Spore di Bacillus clausii Lactobacillus casei DG

Saccharomyces boulardii Miscela di Bifidobacteria (breve, infantis,longum), L. acidofilus, L. plantarum,L.paracasei, L bulgaricus, S termophilus

Miscela di Bifidobacteria (breve, infantis,longum), L. acidofilus, L. plantarum, L. casei, Lbulgaricus; S faecium, S salivarus.

Gocce Lactobacillus GG

Bifidobacterium bifidum/ lactobacillus acidofilus Lactobacillus reuteri DSM 17938

Lactobacillus bulgaricus/lattobacillus cadei Lactobacillus GG (L Rhamnosus)

Enterococcus Faecium SF68 Lactobacillus casei DG+ inulina

Lactobacillus acidophilus/lactobacillusdelbrueckii/streptococco thermophilus

L. acidophilus LA-5, Bifidobacterium BB-12,L.paracasei 431CRL, Bacillus coagulans,Vitamine gruppo B, fibre oligosaccaridiche

Lactobacillus acidophilus inattivato L. acidophilus LA-5, Bifidobacterium BB-12,L.paracasei 431CRL, Bacillus coagulans,Bifidobacterium Infantis, Vitamine gruppo B

Bifidobacterium Longum, LactobacillusPlantarum, Lactobacillus Helveticus Glutatione, lattoferrina, Magnesio, Potassio,Zinco

Bifidobacterium Longum, L. rahmnosus, S.bulardii Magnesio, Zinco,Lattoferrina

L. acidofilus 21904, Vitamine gruppo B, inulina(bustine)L acidofilus 21904, Bifidobacterium infantis17500, B longum 17502, B. coagulans, 5260,vitamine gruppo B, glucoligosaccaride(flaconcini)

B.longum WII, vitamine, frutto-oligosaccaridi

Bifidobacterium BB-12, FOS

Prebiotici e Simbiotici

Nel tempo, la possibilita' di agire modulando l'equilibrio microbico si e' arricchita anche delladisponibilita' di supplementi dietetici quali i PREBIOTICI, ingredienti alimentari non digeribili chestimolano selettivamente la crescita e/o l'attivita' metabolica di uno specifico genere di batteri,promuovendo la salute dell'organismo. Possono essere effettivamente considerati prebiotici a pieno titolo l'inulina, i frutto-oligosaccaridi(FOS) e i galatto-oligosaccaridi (GOS).

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I frutto-oligosaccaridi (FOS) sono composti naturalmente presenti nel cibo o aggiunti agli stessi inragione delle loro proprieta' organolettiche, non digeribili e che quindi raggiungono il colonimmodificati, qui sono sottoposti a fermentazione batterica, stimolando le attivita' metabolicheintestinale del microbiota. I FOS, come anche l'inulina, sono presenti normalmente nei tessuti di molti vegetali, perche' sonodelle fibre e il loro effetto prebiotico e' stato ampiamente dimostrato. Numerosi studi riportano che lasomministrazione di questi carboidrati favorisce l'aumento del numero dei bifidobatteri in vivo e invitro. FOS e inulina costituiscono la categoria di carboidrati non digeribili maggiormente utilizzati comeprebiotici. I GOS sono normalmente presenti nel latte materno, ma possono essere prodotti a partiredal lattosio per l'azione di un enzima che porta alla produzione di una miscela di oligosaccaridi definitianche transgalatto-oligosaccaridi (TOS). I TOS non sono idrolizzati o assorbiti nell'intestino tenueumano ed e' stato osservato che sono rapidamente fermentati nel colon prossimale. Sono utilizzati inparticolare dai bifidobatteri ed e' stato evidenziato che il loro utilizzo porta alla proliferazione in vivo diquesto specifico genere. Alla categoria dei prebiotici appartiene anche il lattulosio, un oligosaccaride semisintetico prodottoper via enzimatica. Esso e' resistente alla digestio-ne nel tratto gastrointestinale superiore, mafacilmente idrolizzato da un numero limitato di batteri intestinali. Gli effetti sono un aumento nelnumero di Bifidobacterium, Lactobacillus e Streptococcus e una diminuzione della popolazione diBacteroides, Clostridium, Coliformi ed Eubacterium. Altri e-sempi di prebiotici di recenteindividuazione sono: gli xylo-, soyo-, gentio-, isomalto-oligosaccaridi, ecc..

Simbiotici

Una possibilita' alternativa per modulare o riequilibrare il microbiota intestinale consiste nelluso diSIMBIOTICI, preparati alimentari che contengono sia uno o piu' ceppi probiotici sia uno o piu'ingredienti prebiotici. Gli alimenti simbiotici rientrano a pieno titolo nella categoria dei prodottifunzionali, a cui appartengono tutti quegli alimenti in grado di svolgere una o piu' azioni benefiche perl'organismo e di influenzare positivamente lo stato di benessere psico-fisico dell'uomo. Ecco alcuniesempi: Bifidobatteri + fruttoligosaccaridi, Lattobacilli + lattitolo, Bifidobatteri + Galattoligosaccaridi,ecc.

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capitolo 04 Differenziazione tra batterioterapiaorale ed integrazione alimentare

Differenziazione tra batterioterapia orale ed integrazione alimentare

In Italia, i probiotici per uso umano sono disponibili sia come preparazioni farmaceutiche sia comeintegratori alimentari. Questi ultimi hanno registrato una notevole crescita negli ultimi anni, soprattuttograzie al continuo inserimento sul mercato di nuove referenze, e oggi costituiscono circa il 60% delmercato in termini di confezioni vendute. Esistono pero' notevoli differenze di carattere legislativo eregolatorio tra Farmaco ed Integratore alimentare, che possono avere un impatto anche sulla qualita' esull'efficacia del prodotto.

Batterioterapia Orale

DEFINIZIONE E NORMATIVA I farmaci sono sostanze che hanno proprieta' terapeutiche o profilattichedelle malattie, in grado di curare una malattia o di modificarne il decorso clinico. A questo proposito, ifarmaci probiotici hanno come obiettivo la cura e la prevenzione del dismicrobismo intestinale e pos-sono essere considerati come una terapia a base di microrganismi batterici ad effetto benefico sullasalute ( = BATTERIOTERAPIA). Un farmaco puo' essere usato allo scopo di ripristinare, correggere, modificare funzioni fisiologiche,esercitando un'azione farmacologica, immunologica o metabolica, oppure per stabilire una diagnosimedica. In Italia, per poter essere commercializzato, un farmaco deve possedere tre caratteristichefondamentali: efficacia, qualita' e sicurezza. Nel caso di un probiotico che e' commercializzato come farmaco, l'autorita' sanitaria richiede undossier scientifico di registrazione che passa attraverso le fasi classiche della sperimentazione, chedurano circa un decennio: sperimentazione pre-clinica e clinica (studi di fase I, II, III e IV). Lacommercializzazione e' subordinata all'ottenimento della registrazione da parte dell'Autorita' Sanitaria. I farmaci probiotici, come il Bacillus clausii, sono stati sottoposti ad un rigido iter registrativo;inoltre, sono regolarmente sottoposti ad un monitoraggio di farmacosorveglianza. Infine, a livello dicomunicazione, ogni claim e affermazione riguardante un farmaco deve essere sostenuta da evidenzescientifiche, essere depositate e passare attraverso il vaglio AIFA o il Ministero della Salute.

Integratori alimentari

Definizione e normativa Gli integratori alimentari sono definiti dalla normativa che li disciplina come€œprodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di

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sostanze nutritive, quali vitamine e minerali, o altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico'.

Possono contribuire al benessere dell'organismo ottimizzando lo stato nutrizionale oppurecontribuendo al benessere con l'apporto di nutrienti o sostanze di altro tipo. Pertanto, sulla base dellavigente normativa, un integratore alimentare non e' destinato alla cura o alla prevenzione di malattie,che rimane esclusiva prerogativa dei farmaci, ma integra uneventuale carenza nutrizionale e puo'aiutare a migliorare le funzioni fisiologiche dellorganismo o condizioni cliniche particolari inassociazione ad una terapia specifica. L'immissione in commercio e' subordinata alla procedura di notifica delletichetta al Ministero dellaSalute, quindi, una procedura molto piu' semplice, veloce e snella rispetto a quanto chiesto per ifarmaci. Una volta conclusa favorevolmente la procedura di notifica, i prodotti sono inclusi in un registro cheil Ministero pubblica e aggiorna periodicamente ed e' attribuito un codice specifico, i cui estremipossono essere riportati sulla stessa etichetta. Per gli integratori la normativa non prevede il monitoraggio dei loro effetti dopo lacommercializzazione. Inoltre, a livello di comunicazione sia al target medico/farmacista, sia al consumatore, i claims nondevono essere necessariamente documentati da evidenze scientifiche e non hanno lobbligo diapprovazione di AIFA o del Ministero della Salute.

Discrepanze quali-quantitative dei diversi preparati del commercio

Alcuni studi eseguiti sugli integratori alimentari a base di probiotici commercializzati in Italia hannoevidenziato, per la maggior parte dei prodotti, discrepanze tra quanto dichiarato sull'etichetta ed irisultati delle prove di laboratorio alla data di scadenza. In particolare, il recente studio di Aureli del 2010, eseguito su microrganismi presenti in 41 integratoriprobiotici presenti in Italia, ha messo in evidenza che un'elevata percentuale (87% dei casi ) di prodottiin commercio presenta differenze quali-quantitative tra quanto dichiarato in etichetta e realecomposizione. Inoltre, sono state individuate altre incongruenze che pongono seri interrogativi sullareale efficacia dei prodotti: una o piu' specie dichiarate nell'etichetta erano assenti in quasi la meta'delle preparazioni; la vitalita' di tutte le specie riportate sull'etichetta e' stata riportata solo nel 31% deicasi; l'identita' delle specie e' stata confermata in circa la meta' degli integratori; alcuni di questicomposti contenevano anche altre specie non dichiarate; la nomenclatura tassonomica era spessoscorretta, fittizia o obsoleta; a distanza di tempo dal confezionamento, solo un terzo delle confezionianalizzate aveva la medesima composizione di quelle prelevate direttamente dall'azienda. Sulla base dei risultati di questi studi, che mettono in luce un'incongruenza tra quanto indicatosull'etichetta e quanto contenuto nel prodotto, sono auspicabili maggiori controlli sia in fase diproduzione che successivamente, per garantire la sicurezza dei consumatori.

Differenze tra probiotici e integratori alimentari con probiotici

Differenze tra probiotici e integratori alimentari con probiotici:

BACILLUS CLAUSII INTEGRATORI ALIMENTARI CON PROBIOTICI

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SIperche' e' un farmaco in grado di curare eprevenire una malattia

NO

Sperimentazione preclinica: - Studi fase I - Studi fase II - Studi fase III - Studi fase IV ->processo complesso, lungo e costoso

Semplice notifica delletichetta al Ministero dellaSalute Per gli integratori alimentari probiotici: uno studio di efficacia ->processo semplice

Indicazioni sugli effetti terapeutici ampiamentedocumentati e soggetti al vaglio di AIFA/MinSalute

Non necessariamente documentati e nonsoggetti al vaglio AIFA/Min Salute

SIDisposizioni di farmacovigilanza NO

CONFORME ALLE LINEE GUIDA SUIPROBIOTICI - Caratterizzazione genotipica e fenotipica dispecie e ceppi (corrispondenza tra dichiarao econtenuto reale) - Le spore di B. Clausii sopravvivono al pHgastrico e al secreto bilio-pancreatico, arrivandoindenni a livello enterico - Farmaco Antibiotico resistenza o innata olocalizzata a livello cromosomico per cui nontrasferibile

NON SEMPRE CONFORMI ALLE LINEE GUIDASUI PROBIOTICI - Frequenti discrepanze qualitative equantitative tra dichiarato e contenuto reale - Il pH acido influisce sulla vitalita' di diversi traquesti prodotti, con conseguente dubbioriguardo al fatto che raggiungano lintestino - Antibioticoresistenza non sempre dichiarata edi non ampio raggio

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capitolo 05 Bacillus clausii come esempio dibatterioterapia orale

Bacillus clausii come esempio di batterioterapia orale

Caratteristiche ideali di un probiotico

Le caratteristiche che deve possedere un probiotico sono state precedentemente descritte e sononecessarie per essere corrispondenti alle Linee Guida Ministeriali. In sintesi, la scelta deimicrorganismi deve dare garanzie di sicurezza, efficacia e beneficio fisiologico in aggiuntaall'identificazione tassonomica. E quindi necessario scegliere con attenzione i probiotici piu' indicati.A questo proposito, le valutazioni di alcuni prodotti negli USA e in EU hanno spesso dimostrato unascarsa correlazione tra quanto viene dichiarato dal produttore e il contenuto effettivo. Infatti, in unostudio USA, su 30 prodotti esaminati solo 7 possedevano un contenuto corrispondente a quellodichiarato in etichetta (Temmerman R, 2003); inoltre, nel Regno Unito, il 63% dei prodotti valutati e'risultato al di sotto degli standard richiesti (Hamilton-Miller JM, 2002) ed in Italia, nel 50% dei prodottipresenti sul mercato la composizione effettiva non e' congruente con quanto dichiarato in etichetta(Drago L, 2004). Altri studi hanno dimostrato risultati che sollevano alcune perplessita' sulla qualita' dialcuni prodotti commerciali che contengono probiotici. Infatti, in alcune situazioni lanalisi dellacomposizione batterica non corrisponde al dichiarato (alterazione qualitativa); in altri casi la quantita'di batteri presenti e' inferiore a quanto dichiarato (alterazione quantitativa). Nel lavoro di Drago et al.del 2004, si confermano alcune discrepanze tra il contenuto analizzato prima della data di scadenza delprodotto e quanto dichiarato in etichetta.

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Bacillus clausii come esempio di batterioterapia orale

Il Bacillus clausii e' un buon esempio di probiotico che aderisce perfettamente alle Linee GuidaMinisteriali. Infatti, Bacillus clausii e' poliantibiotico resistente; contiene una quantita' adeguata per unita' disomministrazione; e' il probiotico piu' utilizzato in Italia ed e' caratterizzato da un'efficacia e sicurezzaprovata e documentata. I ceppi (SIN ,T,O/C,N/R) di Bacillus clausii, oltre a essere stati depositati presso lIstituto Pasteursono anche stati depositati presso Deutsche Sam-mlung von Mikroorganismen und Zellkulturen(DSMZ) Institute che, in Europa, e' il piu' autorevole centro di ricerca e raccolta di microrganismi ecolture cellulari. Il Bacillus clausii e' registrato come farmaco OTC (dallinglese 'Over The Counter', farmaco dabanco, vendibile senza obbligo di prescrizione), se ne conosce la tassonomia, ne sono state studiate leproprieta' e i meccanismi dazione, ne sono state dimostrate sicurezza, stabilita' ed efficacia ed haottemperato a tutti gli studi richiesti per la registrazione come farmaco. Il Bacillus clausii contiene 4 ceppi antibioticoresistenti di cui e' stata documentata la non-trasferibilita' poiche' questa caratteristica e' localizzata a livello cromosomico; inoltre, e' un batteriosporigeno ad attivita' probiotica, resistente al pH acido dello stomaco, che si trasforma in cellulavegetativa dopo germinazione nellintestino. Sia le spore che le forme vegetative di Bacillus clausiipossono aderire alla parete del colon colonizzandone la mucosa, liberare sostanze antimicrobiche edesercitare attivita' immunomodulante.

Rispondenza alle line guida ministeriali

Le Linee Guida Ministeriali, come gia' anticipato in precedenza, per definire un probiotico, richiedono leseguenti caratteristiche: identita' tassonomica, garanzie di efficacia e di sicurezza, oltre che unbeneficio fisiologico. L'accertamento della posizione tassonomica e' una precisa richiesta delMinistero della Salute, che sottolinea limportanza di una buona identificazione batterica a scopo disicurezza. Inoltre, lefficacia del probiotico e' legata al ceppo, cioe' allindividuo batterico; e' quindifondamentale identificare il microrganismo a livello di singolo ceppo. E' nota la caratterizzazione tassonomica del Bacillus clausii che puo' essere ottenuta con duetipologie di identificazione genetica: fenotipica e genoti-pica di specie e di ceppo. A questo proposito, itest richiesti per l'identificazione tassonomica sono definiti sulle Linee Guida del Ministero della Salute.

Efficacia e sicurezza di Bacillus clausii

Per quanto riguarda lefficacia del Bacillus clausii, vari sono gli studi che testimoniano che questoprobiotico e' attivo e vitale e ha la capacita' di resistere anche al succo gastrico e a differenti valori dipH. Infatti, anche a pH molto basso si mantengono valori significativi nelle unita' formanti colonie(UFC) (Ciffo et al,1987). Questi dati sono stati confermati anche in uno studio piu' recente di Le H Duc(2004). Benche' le spore di Bacillus clausii siano prive di effetti collaterali noti, in virtu' del suo status difarmaco la sua sicurezza di impiego viene periodica-mente monitorata dal servizio di farmacovigilanza;

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lesperienza clinica accumulata in oltre 50 anni di impiego testimonia ulteriormente tollerabilita' esicurezza di questo farmaco. Nel campo dei probiotici, questo aspetto e' estremamente interessante e offre garanzie di sicurezza alBacillus clausii; infatti, in Italia sono oltre 300 i prodotti notificati al Ministero della Salute comeintegratori alimentari contenenti probiotici, ma su questi prodotti non vengono raccolti dati di moni-toraggio su eventuali effetti indesiderati. Nello stesso studio di Ciffo viene dimostrata la capacita' delle spore di raggiungere in assenza dialcun danno il tratto intestinale. Esistono, inoltre, anche delle garanzie di beneficio fisiologico. Vari studi clinici hanno documentato evidenze sul ripristino e controllo del microbiota fisiologico;inoltre, effetti favorevoli sulla salute sono stati di-mostrati in studi clinici su oltre 2000 pazienti affettida diarree di varia origine. Ottimi risultati si sono rilevati anche sulla tollerabilita' intestinale e sullacompliance in corso di antibioticoterapia eradicante Helicobacter pylori. Un ulteriore campo di applicazione puo' essere lIBS (sindrome del colon irritabile) accompagnata dasovracrescita batterica del tenue (Small Intestinal Bacterial Overgrowth, SIBO).

Efficacia

I ceppi di Bacillus clausii sono resistenti a differenti antibiotici macrolidi e aminoglicosidi inclusi;questo permette la somministrazione in concomitanza a questi farmaci. Infatti, e' stato dimostrato chequesto probiotico persiste e si moltiplica nellintestino dellospite, resistendo al pH gastrico, allazionebattericida della bile e allazione degli enzimi pancreatici. L'antibiotico-resistenza del Bacillus clausii e' localizzata in sede cromosomica e ne impedisce latrasferibilita' a batteri patogeni. Il genoma del batterio e' infatti composto dal cromosoma (che codificale informazioni genetiche utili alla sopravvivenza del batterio) e da alcuni elementi genetici mobili, qualii plasmidi e i trasposoni. Il riscontro e' di notevole importanza, in quanto il potenziale di trasmissionedei geni di antibiotico-resistenza puo' essere molto elevato, quando il gene si trova allinterno di unelemento genetico mobile, come sono i plasmidi o i trasposoni. Se invece il gene che determina laresistenza si trova allinterno del cromosoma, il potenziale di trasmissione della resistenza e' assente. Nessuno dei geni di antibiotico-resistenza del Bacillus clausii e' associato a un elemento geneticomobile, cioe' localizzato su un plasmide o su un trasposone. Tali evidenze sono del resto in linea con ilfatto che i geni di antibiotico-resistenza di Bacillus clausii non sono stati mai evidenziati in batteripatogeni malgrado la lunga esperienza duso. Un'altra caratteristica importante e' relativa al mantenimento del titolo batterico dichiarato. La vitalita'dei ceppi e' garantita fino alla data di scadenza del prodotto, grazie allelevata stabilita' etermoresistenza delle spore, senza necessita' di ricorrere a particolari precauzioni nella conservazione.La shelf life dei prodotti funzionali puo' essere definita come quellintervallo di tempo entro il quale sipuo' garantire che le proprieta' funzionali dichiarate non si riducano al di sotto di un livello diaccettabilita' predefinita. In questo caso quella per Bacillus clausii e' di 24 e 36 mesi rispettivamenteper flaconcini e capsule. Un'altra importante caratteristica di questo probiotico e' la termoresistenza. Infatti, il Bacillus clausii non necessita di conservazione in frigorifero e, dunque, non necessita diparticolari precauzioni per il trasporto o per la conservazione. Inoltre, e' possibile associare a questofarmaco anche la somministrazione di sostanze calde come il latte del biberon, senza alterarnelefficacia e la vitalita'. Le spore di questo probiotico sono stabili ed il mantenimento del titolo battericodichiarato in etichetta e' garantito fino alla scadenza del prodotto; quindi il Bacillus clausii risultaessere anche stabile nel tempo. La principale attivita' e' quella di ripristino dellequilibrio del microbiota intestinale e cio' e' possibilegrazie alla capacita' di questo probiotico di interagire con le cellule epiteliali intestinali; inibire patogenitramite meccanismi di competizione e tramite la produzione di batteriocine; produrre vitamine, comequelle appartenenti al gruppo B ed agire come immunomodulatore.

Applicazioni pratiche

E' importante ricordare anche che questo prodotto ha molteplici applicazioni. E' possibile ottenereuna riduzione degli eventi avversi gastrointestinali da antibioticoterapia, come la diarrea, e'documentata anche un'efficacia nei dismicrobismi intestinali, che sono spesso causa di doloriaddominali, meteorismo e diarrea, con un miglioramento significativo dei sintomi addominali. Diversi studi testimoniano unattivita' immunomodulante del Bacillus clausii; e' stata infatti

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dimostrata una riduzione significativa dei livelli delle linfoci-tochine proinfiammatorie (IL-4) ed unincremento significativo dei livelli delle linfocitochine antinfiammatorie (Interferone-gamma=IFNo³, Trasfor-ming Growth Factor-beta=TGFo, IL-10). Si e' notata, inoltre, una riduzionesignificativa della percentuale di pazienti con infezioni delle vie urinarie, grazie probabilmente a questaattivita' immunomodulante. E' sicuramente importante ricordare che tra gli altri vantaggi di questo probiotico vi e' il fatto chesia privo di glutine, di lattosio e di saccarosio e abbia la caratteristica di essere insapore ed inodore.

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capitolo 06 Probiotici prospettive future

Probiotici prospettive future

Applicazioni future

I virus enterici rappresentano i piu' frequenti agenti eziologici di gastroenterite, sia in eta' pediatricasia in eta' adulta. Tra i virus di cui e' nota la patoge-nicita' intestinale figurano i rotavirus. L'attivita'antivirale dei probiotici sembrerebbe legata alle seguenti proprieta': meccanismo di competizione(interferenza con ladesione del virus alla cellula intestinale), cattura aspecifica dei virus liberinellambiente cellulare, produzione di sostanze che inibiscono l'ingresso del virus nella cellula ospite estimolazione della risposta immunitaria. Sulla base di questo razionale e' stato condotto uno studio invitro con lo scopo di valutare l'attivita' di Bacillus clausii (ceppi T, SIN, O/C, N/R) sulla replicazione dipatogeni intestinali come gli enterovirus e i rotavirus. Alcuni risultati preliminari dimostrano come ilBacillus clausii sembra possedere unattivita' inibitoria sulla crescita dei virus intestinali esaminati. Lo studio di Guarino (2009) ha coinvolto 100 bambini ospedalizzati per diarrea di cui inizialmente non siconosceva lagente scatenante. Solo nei bambini i cui campioni erano risultati positivi al virus sonostate effettuate le indagini che hanno dimostrato come la somministrazione di ceppi di Lactobacilluscasei GG in aggiunta alla reidratazione orale si e' accompagnata alla riduzione della durata delladiarrea in confronto alla sola reidratazione orale. Nello studio di Majamaa (1995), sono stati confrontatidifferenti probiotici sulla base delleffetto che questi ultimi avevano sulla risposta immunitaria alrotavirus in 49 bambini affetti da gastroenterite acuta provocata da questo agente virale, dimostrandocome alcuni di essi siano in grado di aumentare la produzione di IgA secretorie (IgAs): un riscontroimportante alla luce della possibilita' di indurre unimmunita' nei confronti delle reinfezioni.

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Studi clinici

In un altro studio clinico (Arzese 2002) sono stati inclusi 16 pazienti in eta' pediatrica affetti da diarreada almeno due giorni, suddivisi in due gruppi: il primo assumeva il Bacillus clausii alla dose di3x109/die (3 Miliardi) x 7 giorni, il secondo non assumeva alcun probiotico. Si e' notato un recuperopon-derale piu' frequente in caso di assunzione del probiotico. Inoltre, a livello microbiologico, per 4/5soggetti del gruppo trattato con il Bacillus clausii si e' realizzata l'eradicazione dellinfezione darotavirus e adenovirus durante la settimana di trattamento e per tutti i pazienti al follow-up (4 giornidopo la fine del trattamento). Il decorso dei pazienti trattati e' risultato significativamente differente (p

Potenzialita' del Bacillus clausii

L'attivita' immunomodulante del Bacillus clausii potrebbe rivelarsi utile anche in patologie quali l'IBD(Inflammatory Bowel Disease o malattie infiammatorie croniche intestinali) e l'IBS (Irritable BowelSyndrome o Sindrome dellintestino irritabile). NellIBS sono state documentate riduzioni dellapercentuale di Escherichia coli fecale, lattobacilli e bifidobatteri accanto ad un incremento dellapopolazione di batteri anaerobi. A questa alterazione dellequilibrio corrisponde inevitabilmenteun'alterata fermentazione batterica che partecipa alla genesi dei sintomi. Con questi presupposti iltentativo di utilizzare alcuni probiotici nel trattamento dellIBS potrebbe migliorare i sintomi stessi dellamalattia.

La somministrazione clinica da malassorbimento di lattosio trae giovamento dalla somministrazionedi alcuni probiotici in virtu' dell'azione beta-galattosidasica. Studi contro placebo hanno dimostratoche il latte supplementato con L. acidophilus migliora i sintomi del malassorbimento di lattosio insoggetti con documentata intolleranza. Viene definita come Small Intestinal Bacterial Overgrowth (SIBO), o sovracrescita batterica nelpiccolo intestino, una sindrome clinica associata a un numero eccessivo di batteri nella parteprossimale dellintestino tenue (>106 Unita' Formanti Colonie, UFC/ml). Tale sindrome e' secondariaallalterazione dei fattori anatomo-funzionali che, in condizioni fisiologiche, limitano la sovracrescitabatterica, quali: difetti della motilita' intestinale, difetti anatomici (diverticolosi, stenosi, fistole),ipocloridria o acloridria gastrica (atrofia gastrica, resezioni gastriche, terapia protratta con inibitoridella pompa protonica), altre condizioni (deficit immunitari, eta' avanzata, malnutrizione). La primaconseguenza di tale affezione e' rappresentata dalla sindrome da malassorbimento che si caratterizzaper la difficolta' dellassorbimento delle proteine causato, tra l'altro, dallinattivazione degli enzimipancreatici. La seconda conseguenza della sovracrescita batterica dellintestino tenue e' la produzionedi gas secondaria alla fermentazione prodotta dal metabolismo di un elevato numero di microrganismi.Prospettive allettanti testimoniano come i probiotici risultino attivi anche in questa affezioneintestinale. Ad esempio lo studio pilota di Gabrielli et al del 2009 ha dimostrato un tasso dieradicazione del 47% in 40 pazienti affetti da SIBO e trattati con B. clausii alla dose di 6 Miliardi per 30giorni. La percentuale e' rilevante perche' molto vicina a quella che si ottiene con i piu' comuniantibiotici (20-75%). La somministrazione orale di probiotici a donne con vaginiti e infezioni delle vie urinarie ricorrenti sie' dimostrata efficace nel colonizzare lambiente vaginale e nel ridurre la ricorrenza delle infezioni. Iprobiotici agendo sul microbiota intestinale favorirebbero il recupero di una flora non patogena conaumento dei lattobacilli che costituiscono il microbiota fisiologico vaginale, infatti la vicinanzadellorifizio vaginale a quello anale puo' comportare un passaggio di batteri patogeni concontaminazione dellambiente vaginale. E' stato recentemente dimostrato che alcuni ceppi di lattobacilli hanno un effetto inibente sia sullacrescita sia sulla capacita' di alcuni uropatogeni, in particolare Pseudomonas aeruginosa, Klebsiellapneumoniae ed Enterococcus, di aderire alle cellule dell' epitelio vaginale. La conferma di questi datipreliminari potrebbe aprire la strada allutilizzo dei probiotici nella profilassi a lungo termine delleinfezioni delle vie urinarie in alternativa agli antibiotici, in pazienti con fattori anatomici predisponenti,quali il reflusso vescicoureterale.

Prospettive di ricerca sperimentali

Va crescendo linteresse per lo studio del microbiota intestinale e per le possibili applicazioni clinichedei probiotici quali agenti terapeutici e protettivi sicuri ed efficaci in molte condizioni cliniche, siagastrointestinali sia non-gastrointestinali. L'uso dei probiotici offre, infatti, l'opportunita' di modificare

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il microbiota intestinale in modo naturale in tutte quelle patologie che presentano un documentatosquilibrio dei microrganismi non patogeni intestinali. Sono disponibili evidenze scientifichesull'efficacia dimostrata dai probiotici in studi condotti su modelli animali e sulluomo. Tuttavia, sonoancora necessari studi clinici di intervento ben disegnati sul dosaggio ottimale, durata di trattamento eselezione dei ceppi prima che possano essere emanate raccomandazioni definitive sull'uso terapeuticoo preventivo dei probiotici. La combinazione di nuove e sofisticate tecniche di biologia molecolare edelle metodiche microbiologiche tradizionali, accompagnate da una corretta valutazione dei loro limiti,potra' aiutare ad ampliare le nostre conoscenze.

Microarray

Una delle prospettive piu' entusiasmanti e' offerta dalla possibilita' di utilizzare la metodica delmicroarray, in grado di identificare contemporaneamente migliaia di geni, per un'analisi completa edaccurata della composizione microbica intestinale, nonche' della sua influenza sul metabolismocellulare. Manipolare con finalita' terapeutiche un cosi' complesso ecosistema, significa modificarnecomposizioni e funzioni e solo la terapia basata sullevidenza, con una corretta valutazione di sicurezzae composizione delle preparazioni commerciali disponibili, potra' porre le basi per una razionaleapplicazione clinica di preparati quali i probiotici.

Conclusione del corso

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