Le imprenditrici aib festival filosofia dispense daniela bandera 16092016

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AGONISMO Festival della Filosofia – Modena 16 Settembre 2016 Percorso per LE Imprenditrici AIB A cura di Daniela Bandera

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RETHINKING AIB FEMMINILE PLURALE 2015

AGONISMOFestival della Filosofia Modena16 Settembre 2016

Percorso per LE Imprenditrici AIBA cura di Daniela Bandera

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16 Settembre 2016Piazza Grande Sito UNESCO

16.30Georges VigarelloIL MITO DELLO SPORTChiesa di San Carlo

18,00 Remo BodeiVINCERE CONTRO SE STESSI

20,30Stefano ZamagniCONCORRENZAConcorrenza versus competizione nella stagione della quarta rivoluzione industrialeLectio "Confindustria Modena"

https://www.facebook.com/AIBFemminilePluraleBrescia/info?tab=overview17/09/20162

GEORGES VIGARELLO

Nato nel 1941, storico e sociologo francesce directeur dtudes presso lEcole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, dove anche Condirettore del Centro Edgar Morin. Nelle sue ricerche storiche e antropologiche si occupato dei temi delligiene e della salute, nonch delle rappresentazioni del corpo. Tra i suoi libri in italiano:Lo sporco e il pulito. Ligiene e il corpo dal Medioevo a oggi (Venezia 1996);Il sano e il malato. Storia della cura del corpo dal Medioevo a oggi(Venezia 1996);Storia della violenza sessuale. XVI-XX secolo(Venezia 2001);Storia della bellezza. Il corpo e larte di abbellirsi dal Rinascimento a oggi(Roma 2007).

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REMO BODEI professore di Filosofia presso la University of California a Los Angeles. Tra i massimi esperti delle filosofie dellidealismo classico tedesco e dellet romantica, si occupato anche di pensiero utopico e di forme della temporalit nel mondo moderno. Ha inoltre indagato il costituirsi delle filosofie e delle esperienze della soggettivit tra mondo moderno e contemporaneo, pervenendo a una riflessione critica sulle forme dellidentit individuale e collettiva. Tra i suoi libri:Ordo amoris(Bologna 1991);Geometria delle passioni(Milano 1991);Il noi diviso(Torino 1998);Le logiche del delirio(Roma-Bari 2000);Destini personali(Milano 2002);Una scintilla di fuoco. Invito alla filosofia(Bologna 2005);Piramidi di tempo. Storie e teorie del dj vu(Bologna 2006);Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia(Milano 2008);La vita delle cose(Roma-Bari 2009);Ira. La passione furente(Bologna 2011);Immaginare altre vite. Realt, progetti, desideri(Milano 2013);Generazioni. Et della vita, et delle cose(Roma-Bari 2014);La vita delle cose(Bari-Roma 2014);La civetta e la talpa. Sistema ed epoca in Hegel(Bologna 2014);La filosofia nel Novecento (e oltre) (Milano 2015);Limite(Bologna 2016). Presidente del Comitato Scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia.

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STEFANO ZAMAGNI

professore di Economia politica presso lUniversit di Bologna. Si occupato di modelli di razionalit economica e ha in particolare approfondito lo studio dei comportamenti economici non interessati, fino a formulare i princpi di una economia civile. Tra i principali esperti di politiche migratorie e di economia del terzo settore, ha studiato inoltre le implicazioni delle politiche familiari per il welfare, giungendo a elaborare proposte di politiche sociali non basate sulla dipendenza e lassistenza. Tra le sue pubblicazioni:L'economia del bene comune(Roma 2007);La cooperazione(con V. Zamagni, Bologna 2008);Avarizia. La passione dellavere(Bologna, 2009);Per uneconomia a misura di persona(Roma 2012);Famiglia e lavoro. Opposizione o armonia?(con V. Zamagni, Roma 2012);Impresa responsabile e mercato civile(Bologna 2013);Mercato(Torino 2014);Prudenza(Bologna 2015);Leconomia civile(con L. Bruni, Bologna 2015)

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AGONISMO17/09/20166

L AGONISMO: VOLONTA CHE DIVENTA AZIONEagonismos. m. [der. diagone1; cfr. gr.lotta]. Particolare impegno di un atleta o di una squadra durante lo svolgimento di una gara; spirito combattivo, di emulazione:una gara combattuta con grande agonismo.Strenuo impegno per vincere una competizione: combattivit

L'agone il campo di sfida, di gara atletica, di confronto politico, di tenzone letteraria (agone elettorale, agone letterario.)

LA DIMENSIONE INTERIORE DELLAGONISMO: la persona cresce durante tutta la sua vita, ha un AGONE interiore in cui si dialettizza con s stessa, un campo in cui le cose che avvengono e che vengono prodotto attraverso gesti volontari vengono dotate di senso, in cui i risultati vengono collocati sotto una giusta luce, rispetto al senso della propria vita.

LAGONISMO E VOLONTA (UN PESIERO CONSAPEVOLE) CHE DIVENTA AZIONE Cfr:http://unaparolaalgiorno.it/significato/A/agone

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Lagonismo utile o nuoce alle organizzazioni?Tutte le persone hanno la propensione a scendere nellagone?I gruppi di lavoro possono convivere con un sano agonismo?Siamo disposti a sacrificarci nel lavoro come ci si sacrifica in palestra? (perch ci si sacrifica in palestra e i pi si sottraggono al sacrificio nel luogo di lavoro?)Le sfide che le imprese oggi devono cogliere possono prescindere dallagonismo esterno allazienda?Anche lazienda ha un suo agone, in cosa consiste e come si affronta?

L AGONISMO: LE BUONE DOMANDE ALLA RICERCA DI BUONE RISPOSTE17/09/20168

LE TEMATICHE DEI NOSTRI CONTRIBUTORS

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Per comprendere il valore "mitico" e simbolico dello sport si deve partire dai giochi Olimpici che, al di l della loro origine, erano dedicati a Zeus (divinit virile e razionale per eccellenza), e sono connessi alle vicende epiche della guerra di Troia oppure possono essere messi in relazione alle 12 fatiche di Eracle. La prima origine rappresentativa di un agonismo "collettivo", la seconda invece riprende l'agonismo individuale. Nel contempo sono per connessi anche alle divinit materne simbolo di immediatezza, passionalit e istinto. Non un caso che solo una sacerdotessa fosse ammessa ai Giochi, la sacerdotessa di Demetra (Madre Terra e/o Grande Madre) che contempera con le sue caratteristiche quelle mascoline di Zeus, infatti empatica, immediata, rigenerante e spontanea. Zeus da un lato e Demetra dall'altro rappresentano la totalit delle esperienze emotive e definiscono il valore simbolico dello sport (Giochi olimpici) che rappresenta la totalit della vita nelle sue diverse manifestazioni "vitali".Nei Giochi gli uomini offrono agli Dei la loro corporalit e gli Dei partecipano attivamente alla competizione sponsorizzando uno o l'altro atleta.

IL MITO DELLO SPORT17/09/201610

Al vittorioso viene riconosciuto l'alloro, come ai grandi condottieri, ai poeti, ai letterati. Le caratteristiche dello sportivo vincente sono simili a quelle dell'eroe in battaglia, al cavaliere, al monaco. E' quindi un archetipo dell'eroe mitico.E' a questi fondamenti che si deve guardare quando si pensa AL MITO DELLO SPORT.Lo sport come mito ci aiuta a vedere gli aspetti "positivi" dell'agonismo: la lealt che contrasta con l'agonismo sfrenato, il sacrificio necessario per raggiungere i risultati, privazioni materiali e psicologiche (la solitudine), a ritmi di vita diversi da quelli della quotidianit. Come l'eroe che ha (e invoca l'aiuto del soprannaturale) anche l'atleta (lo sportivo) ha bisogno di un aiuto esterno, che lo guidi nel superamento dei propri limiti. Un maestro, un mentore, un allenatore, un role model che lo sostenga nell'agonismo. Nell'essenza del mito l'eroe si mette "a disposizione", eroga le proprie competenze, capacit e scoperte. In questo modo l'esperienza sportiva ritorna "alla vita" quotidiana.IL MITO DELLO SPORT: ZEUS E LA GRANDE MADRE

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Nei Giochi gli uomini offrono agli Dei la loro corporalit e gli Dei partecipano attivamente alla competizione sponsorizzando uno o l'altro atleta.Al vittorioso viene riconosciuto l'alloro, come ai grandi condottieri, ai poeti, ai letterati. Le caratteristiche dello sportivo vincente sono simili a quelle dell'eroe in battaglia, al cavaliere, al monaco. E' quindi un archetipo dell'eroe mitico.E' a questi fondamenti che si deve guardare quando si pensa AL MITO DELLO SPORT.Lo sport come mito ci aiuta a vedere gli aspetti "positivi" dell'agonismo: la lealt che contrasta con l'agonismo sfrenato, il sacrificio necessario per raggiungere i risultati, privazioni materiali e psicologiche (la solitudine), a ritmi di vita diversi da quelli della quotidianit. Come l'eroe che ha (e invoca l'aiuto del soprannaturale) anche l'atleta (lo sportivo) ha bisogno di un aiuto esterno, che lo guidi nel superamento dei propri limiti. Un maestro, un mentore, un allenatore, un role model che lo sostenga nell'agonismo. Nell'essenza del mito l'eroe si mette "a disposizione", eroga le proprie competenze, capacit e scoperte. In questo modo l'esperienza sportiva ritorna "alla vita" quotidiana.Il mito dello sport ci insegna che la vita, come lo sport, parte dalla terra (Demetra) per alzarsi fino al cielo (Zeus) e in questo tentativo di elevazione c' bisogno di tutta la dimensione eroica dello sportivo, per uscire vincenti "nell'agone" della vita.

IL MITO DELLO SPORT: LAGONISMO POSITIVO17/09/201612

In una societ edonistica, nello sport la persona si assoggetta alla disciplina e al sacrificio che non sperimenta (e non vuole sperimentare) nella vita reale, lo sport aggregativo e unisce i singoli al collettivo, accomuna la persona comune al grande atleta (come ci si sente quando si compete sportivamente). E' per vero che anche il "mito dello sport" risente dell'essere calato in una societ di massa in cui anche i miti ne risentono interiorizzandone le connotazioni negative. Il mito perde quindi la sua connotazione positiva per sviluppare una competitivit fine a s stessa in cui viene svilito l'elemento eroico e mitico per rendere lo sport la copia della societ di riferimento (illeciti, tifoserie incontrollate ecc. azioni violente e comportamenti devianti, identit distorte "contro" il nemico comune.)

IL MITO DELLO SPORT: IL MITO OGGI17/09/201613

VINCERE CONTRO SE STESSI: FIRST STEPNon c niente da fare:la prima vittoria Vincere contro noi stessi. E dopo questa prima vittoria possiamo gi cominciare ad avere una mentalit vincente, perch sappiamo vincere i nostri difetti, e ancora non abbiamo battuto nessuna squadra.Il secondo passo vincere contro le difficolt, che unaltra cosa rispetto a noi, perch quando parlo dei nostri limiti parlo di limiti personali, oltre che della squadra, non limiti in generale.Il terzo livello di vittoria vincere contro gli avversari, e qui viene il problema della qualit, nostra e degli altri, ed il problema di misurarla. In tal senso le statistiche ci servono a non fidarci delle semplici impressioni e anche a misurare in cosa dobbiamo migliorare. (Velasco)Superare i limiti con la fantasia: immaginare la vittoria e il percorsoRelativizzare lonnipotenza della ragione.Superare la paura della punizione e il bisogno di elogiAttivarsi verso lobiettivo, perch provare gi un po vincere.Trasformare i fallimenti in apprendimentiUtilizzare le emozioni piuttosto che preoccuparsenePrendere il controllo del tempo17/09/201614

La prima rivoluzione industriale interess prevalentemente il settore tessile e quello metallurgico, con l'introduzione fra laltro della macchina a vapore nella seconda met del '700.La seconda rivoluzione industriale viene invece fatta convenzionalmente partire dal 1870 con l'introduzione dell'elettricit, dei prodotti chimici e del petrolio nei processi produttivi, La terza rivoluzione industriale, chiamata anche rivoluzione digitale, sancisce il passaggio dalla meccanica e dalle tecnologie elettriche e da quelle analogiche alla tecnologia digitale, ha come riflesso l'adozione e la proliferazione dei computer digitali e dei sistemi di conservazione dei documenti.Con l'espressione terza rivoluzione industriale si indica quella serie di processi di trasformazione della struttura produttiva, ma anche del contesto socio-economica che dopo la prima met del Novecento ha caratterizzato lo sviluppo economico e sociale di quei paesi maggiormente vocati alla innovazione tecnologica: computer, robot, la prima navicella spaziale e i satelliti.

CONCORRENZA AGONISTICA: le rivoluzioni industriali17/09/201615

La quarta rivoluzione industriale, conosciuta come Fabbrica 4.0 o Industria 4.0 il termine venne utilizzato la prima volta nell'Ottobre del 2011 dal Governo Tedesco per desinare un progetto relativo alla Strategia High-Tech, per promuovere l'informatizzazione delle imprese. Vengono definiti cinque Workgroups:La Smart FactoryL'ambiente realeL'ambiente EconomicoL'essere umano e il lavoroIl fattore tecnologicoIn Ottobre 2012 il Gruppo di lavoro presenta i principi di Industria 4.0 per supportare le imprese che vogliono attuare il modello:1. Interoperabilit: la capacit di macchine, dispositivi, sensori, e le persone di connettersi e comunicare tra loro via Internet of Things (IoT) o Internet di persone (IOP).2. La trasparenza dell'informazione: la capacit dei sistemi di informazione per creare una copia virtuale del mondo fisico, arricchendo modelli di impianti digitali con i dati del sensore. Ci richiede l'aggregazione dei dati grezzi del sensore a informazioni di contesto-valore pi alto.3. Assistenza tecnica: In primo luogo, la capacit dei sistemi di assistenza per sostenere gli esseri umani aggregando e la visualizzazione di informazioni comprensibile per prendere decisioni informate e risolvere i problemi urgenti con breve preavviso. In secondo luogo, la capacit dei sistemi informatici fisici per sostenere fisicamente gli esseri umani, conducendo una serie di compiti che sono sgradevoli, troppo faticoso, o non sicuri per i loro collaboratori umani.4. Decisioni decentrate: la capacit dei sistemi informatici fisici di prendere decisioni per conto proprio e di svolgere i loro compiti come autonomo possibile. Solo in caso di eccezioni, interferenze o obiettivi contrastanti, compiti sono delegati a livello superiore

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FABBRICA 4.0GLI EFFETTI DELLA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: MDLCAMBIAMENTI NELLE IMPRESE1. Interoperabilit: la capacit di macchine, dispositivi, sensori, e le persone di connettersi e comunicare tra loro via Internet of Things (IoT) o Internet di persone (IOP)."The Future of the Jobs" presentata al WorldEconomicForum emerso che, nei prossimi anni, fattori tecnologici e demografici influenzeranno profondamente levoluzione del lavoro. (la tecnologia delcloude laflessibilizzazionedel lavoro) 2 nuovi milioni di posti di lavoro,ma contemporaneamentene spariranno 7, conun saldo netto negativodi oltre 5 milioni di posti di lavoro.LItalia ne esce con un pareggio (200mila posti creati e altrettanti persi), megliodi altri Paesicome Francia e Germania.Le perdite si concentreranno nelle aree amministrative e della produzione: rispettivamente 4,8 e 1,6 milioni di posti distrutti. Compenseranno parzialmente queste perditelarea finanziaria, il management, linformatica e lingegneria. Cambiano le competenze e abilit ricercate: nel 2020ilproblemsolvingrimarr la softskillpi ricercata, ma diventeranno pi importanti il pensiero critico e la creativit.nel breve terminesi possono prevederesaldi occupazionali negativi, nelmedio-lungo terminenon assolutamente certa una contrazione degli occupatiin numero assoluto, considerato anche limpatto nellindotto, in particolar modo nel terziario avanzato. Il nostro Paese per deve sapere cogliere a pieno i benefici della quarta rivoluzione industriale, attuando iniziative sistemiche per lo sviluppo dello Smart manufacturing e fornendo ai lavoratori le competenze digitali per le mansioni del futuro. (Alessandro Perego, Direttore Scientifico degliOsservatori DigitalInnovationdelPolitecnico di Milano)NECESSITA DI NUOVE COMPETENZE2. La trasparenza dell'informazione: la capacit dei sistemi di informazione per creare una copia virtuale del mondo fisico, arricchendo modelli di impianti digitali con i dati del sensore. Ci richiede l'aggregazione dei dati grezzi del sensore a informazioni di contesto-valore pi alto.PARADIGMI DI COMUNICAZIONE INTERNA RADICALMENTE DIVERSI3. Assistenza tecnica: In primo luogo, la capacit dei sistemi di assistenza per sostenere gli esseri umani aggregando e la visualizzazione di informazioni comprensibile per prendere decisioni informate e risolvere i problemi urgenti con breve preavviso. In secondo luogo, la capacit dei sistemi informatici fisici per sostenere fisicamente gli esseri umani, conducendo una serie di compiti che sono sgradevoli, troppo faticoso, o non sicuri per i loro collaboratori umani.GESTIONE CRITICA PERSONA-MACCHINA4. Decisioni decentrate: la capacit dei sistemi informatici fisici di prendere decisioni per conto proprio e di svolgere i loro compiti come autonomo possibile. Solo in caso di eccezioni, interferenze o obiettivi contrastanti, compiti sono delegati a livello superioreCRESCITA DELLA RESPONSABILITA DIFFUSA

LAGONISMO NELLAMBIENTE ECONOMICO DI FABBRICA 4.017/09/201617

AGONISMO NEI GRUPPI TRA STRATEGIE E AZIONI17/09/201618

Gestione degli spazi (ordine/disordine)Gestione del tempo (puntualit/ritardoAutorit (rispetto/critica)Comunicazione:Regole formaliModus operandiProcessi organizzativi

LAGONISMO NEI GRUPPI: PUNTI DI FRIZIONEDOVEQUANDOCOME

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LAGONISMO NEI GRUPPI STRATEGIE PER UN AGONISMO POSITIVOStrategieConoscere se stessa/o e le/gli altre/iConoscere le relazioni interne al gruppoConoscere le dinamiche e i network di potere, funzionale e politicoConoscere/ri-conoscere la leader formale e informale

Attenzione alle singole personeAttenzione alle dinamiche di gruppoUniverso esistenziale

Elementi che uniscono

Canoni espressiviPrassi funzionaliAttenzione al SE

Aspettative verso il gruppoObiettivi personali

Costrutto valoriale

Motivazione alla adesione e engagement

Posizioni di potere formale e informaleRelazioni tra le persone

Posizioni ruoliProcessi organizzativi

Canoni espressiviPrassi funzionaliModello elaborato da Daniela Bandera 201417/09/201620

LAGONISMO TRA DONNE: COME REDERLO POSITIVO?Le Donne sono poco attrezzate per sviluppare comportamenti agonistici e canalizzarli positivamenteLe donne sono umorali, lagonismo ha bisogno di situazioni e regole certeLagonismo tra donne ha sotto traccia una competizione fisica. Qual la pi bella del reame?Lagonismo tra donne prevede che larbitro sia un maschio.Le bambine vogliono essere perfette ma non sono coraggiose.Lorganizzazione accetta lagonismo maschile ma non quello femminile che viene descritto come un pollaioLe donne non amano il rischioLe donne non fanno crescere le donneTrovare una palestra relazionale in cui allenarsiDarsi regole certe per competere e sviluppareAmmettere ed accettare lambizione propria e delle altreRiconoscere la bravura femminile e la leadership femminileAllenarsi a prendere decisioni che comportino dei rischiIndividuare il luogo e le priorit per cui vale la pena di battersi per realizzare le proprie idee e propensioniModificare le regole dellorganizzazione e creare alleanze tra donne/sentirsi una squadra17/09/201621Sponsorizzare i percorsi di mentoring (anche HE FOR SHE) per far crescere le donne.

Daniela Bandera, dopo la laurea in Sociologia (1979) conseguita presso la Libera Universit degli Studi di Trento, discutendo una tesi di Sociologia del Lavoro, ha completato la propria formazione universitaria con studi di dottorato ottenendo il Diplme d tudes Approfondies (D.E.A. 1980) in Sociologie du Travail allUniversit de Nancy in Francia. Ha inoltre partecipato a seminari e workshop alla York University di Toronto (Canada 1987) e a Yale (Connecticut, USA 1988).Nel 1989 co-fondatrice di Nomesis - Ricerche e Soluzioni di Marketing di cui amministratore delegato. In Nomesis coordina e dirige il Marketing Learning Lab, una innovativa metodologia che ingloba consulenza, ricerca e formazione, messa a punto dal team Nomesis da lei guidato, sperimentata con successo in aziende di grandi e medie-grandi dimensioni su tutto il territorio nazionale.Nellimpostazione e realizzazione degli interventi del Marketing Learning Lab ha introdotto luso di tecniche e metodologie specifiche per poter passare dallanalisi dei fenomeni allindividuazione di soluzioni; realizza infatti ricerche sul mercato esterno dei clienti e interno dei collaboratori per supportare le imprese nelle decisioni strategiche ed operative. Dirige la Business Unit Support Decision System per gli interventi su head quarters delle imprese clienti e sui Consigli di Amministrazione di Consulenza Strategica e Change Management.In Nomesis sviluppa ricerca sullapprendimento, sulla percezione e sui meccanismi di scelta e decisionali, per elaborare piani dazione sempre pi adeguati alle esigenze dei committenti.Ha svolto numerose ricerche sul clima interno alle organizzazioni sia pubbliche che private e realizzato azioni di miglioramento organizzativo nellottica di orientamento della struttura dellimpresa al mercato.Daniela Bandera presidente Nazionale di EWMD European Womens Management Development International Network e membro del CDA della Fondazione AIB Brescia e co-responsabile, con Renata Pelati e Elena Pagani del gruppo tecnico LE Imprenditrici AIB Brescia.

Daniela [email protected]/09/201622

Daniela [email protected]

Elena [email protected]

Renata [email protected]

Valeria d'Orsitel. 030 22 92 323e-mail:[email protected]/09/201623