Le Fontane dell’acqua Vergine - Una maestra · Moro, la Fontana del Nettuno e la Fontana dei...

4
Roma raccontata dai ragazzi Le Fontane dell’acqua Vergine 1 2 3 4 5 6 7 Fontana di Trevi Fontana della Barcaccia Fontana dei Leoni Fontana di Piazza Colonna Terme di Agrippa Fontane di Piazza Navona Fontana delle Tartarughe ISTITUTO COMPRENSIVO E.Q. VISCONTI ROMA Il pieghevole “Le fontane dell'acqua Vergine” è stato realizzato con i fondi della Regione Lazio Docenti referenti del progetto: Maria Grazia Gramolini, Gaira Marini Docenti coinvolti: D. Genovese, Sorrentino, M. G. Gramolini, E. Capasso, F. Persia, A. Mangia, L.Appolloni, E.Di Francesco, M.Guarino, G. Marini, A. Grassi, F.Mazzaferri, M.Schiavoni, Classi partecipanti: II, III, V della Scuola “L. Settembrini”; II, III, IV Scuola “E. Ruspoli”, IV A, V A, V B Scuola “E. Gianturco”; II A e III A Scuola “Sant'Agata” A. Del Brocco, A. Placido Piazza Mattei, chiamata in questo modo perché i palazzi che la circondano appartenevano alla famiglia Mattei, ospita lo stupendo e prezioso gioiello della Fontana delle Tartarughe. Costruita verso nel 1581 su progetto di Giacomo Della Porta con le sculture realizzate dal fiorentino Taddeo Landini, è legata ad una romantica leggenda. Si narra che il duca Mattei per stupire il futuro suocero (che non voleva concedergli la figlia in moglie), fece realizzare in una sola notte la fontana. Il giorno successivo fece affacciare la promessa sposa con il padre alla finestra per ammirare l'opera. La fontana è costituita da una vasca quadrata con spigoli arrotondati con al centro un basamento di quattro conchiglie in marmo che sorregge anfora che a sua volta sorregge un bacino rotondo in marmo africano bigio. Ci sono quattro efebi in pose uguali che poggiano i piedi sui delfini dalle cui bocche aperte deborda nella vasca l'acqua in eccesso. un’ Inizialmente i delfini dovevano essere otto, ma quattro delfini previsti non furono messi in opera perché la pressione dell'acqua non consentiva l'elevazione prevista. Le tartarughe che hanno dato il nome alla fontana furono aggiunte in un restauro del 1658 per volere del papa Alessandro VII e realizzate da Gian Lorenzo Bernini; le quattro tartarughe dunque servirono a riempire i vuoti ingiustificati, che originariamente dovevano forse essere riempiti dai quattro delfini non utilizzati. In occasione dello stesso restauro venne eliminata la base a gradini, per aumentare, abbassandone il punto di fuoriuscita, la scarsa pressione dell'acqua. Le tartarughe furono soggette a vari furti. Dopo l'ultimo furto del 1979 furono tolte e conservate nei Musei Capitolini: quelle visibili attualmente sono tutte copie. II A Sant'Agata Per finire la delicataFontana delle Tartarughe... 5 4 1 3 2 7 6

Transcript of Le Fontane dell’acqua Vergine - Una maestra · Moro, la Fontana del Nettuno e la Fontana dei...

Page 1: Le Fontane dell’acqua Vergine - Una maestra · Moro, la Fontana del Nettuno e la Fontana dei Fiumi. La Fontana dei Fiumi o dei Quattro Fiumi.La scultura è un Attorno all'obelisco

Roma raccontata dai ragazzi

Le Fontanedell’acqua Vergine

1

2

3

4

5

6

7

Fontana di Trevi

Fontana della Barcaccia

Fontana dei Leoni

Fontana di Piazza Colonna

Terme di Agrippa

Fontane di Piazza Navona

Fontana delle Tartarughe

ISTITUTOCOMPRENSIVOE.Q. VISCONTIROMA

Il pieghevole “Le fontane dell'acqua Vergine” è stato

realizzato con i fondi della Regione Lazio

Docenti referenti del progetto: Maria Grazia Gramolini,

Gaira Marini

Docenti coinvolti: D. Genovese, Sorrentino, M. G. Gramolini,

E. Capasso, F. Persia, A. Mangia, L.Appolloni, E.Di Francesco,

M.Guarino, G. Marini, A. Grassi, F.Mazzaferri, M.Schiavoni,

Classi partecipanti: II, III, V della Scuola “L. Settembrini”;

II, III, IV Scuola “E. Ruspoli”, IV A, V A, V B Scuola “E.

Gianturco”; II A e III A Scuola “Sant'Agata”

A. Del Brocco, A. Placido

Piazza Mattei, chiamata in questo modo perché i palazzi che la circondano appartenevano alla famiglia Mattei, ospita lo stupendo e prezioso gioiello della Fontana delle Tartarughe. Costruita verso nel 1581 su progetto di Giacomo Della Porta con le sculture realizzate dal fiorentino Taddeo Landini, è legata ad una romantica leggenda. Si narra che il duca Mattei per stupire il futuro suocero (che non voleva concedergli la figlia in moglie), fece realizzare in una sola notte la fontana. Il giorno successivo fece affacciare la promessa sposa con il padre alla finestra per ammirare l'opera.

La fontana è costituita da una vasca quadrata con spigoli arrotondati con al centro un basamento di quattro conchiglie in marmo che sorregge

anfora che a sua volta sorregge un bacino rotondo in marmo africano bigio. Ci sono quattro efebi i n p o s e u g u a l i c h e poggiano i piedi sui delfini dalle cui bocche aperte deborda nel la vasca l'acqua in eccesso.

un’

Inizialmente i delfini dovevano essere otto, ma quattro delfini previsti non furono messi in opera perché la pressione dell'acqua non consentiva l'elevazione prevista. Le tartarughe che hanno dato il nome alla fontana furono aggiunte in un restauro del 1658 per volere del papa Alessandro VII e realizzate da Gian Lorenzo Bernini; le quattro tartarughe dunque servirono a riempire i vuoti ingiustificati, che originariamente dovevano forse essere riempiti dai quattro delfini non utilizzati. In occasione dello stesso restauro venne eliminata la base a gradini, per aumentare, abbassandone il punto di fuoriuscita, la scarsa pressione dell'acqua. Le tartarughe furono soggette a vari furti. Dopo l'ultimo furto del 1979 furono tolte e conservate nei Musei Capitolini: quelle visibili attualmente sono tutte copie.

II A Sant'Agata

Piazza Navona, considerata un “museo a cielo aperto”, anticamente Stadio dell'imperatore Domiziano dell'85 d.C., è una delle piazze più famose al mondo soprattutto per la presenza delle meravigliose e antichissime “Tre Fontane”: la Fontana del Moro, la Fontana del Nettuno e la Fontana dei Fiumi.La Fontana dei Fiumi o dei Quattro Fiumi.La scultura è un

Attorno all'obelisco quattro figure umane colossali in marmo bianco, alte cinque metri, sono sedute su sporgenze di travertino, in pose diverse. Scolpite da quattro collaboratori del Bernini, simboleggiano i grandi fiumi dei quattro continenti conosciuti all'epoca (l'Australia non era stata ancora scoperta): il Nilo simbolo dell'Africa, il Gange dell'Asia, il Danubio dell'Europa, il Rio de la Plata, delle Americhe. Sono presenti nella fontana anche decorazioni di piante tropicali e di animali esotici che fanno sembrare tutto quel travertino molto naturale, e cascate d'acqua che prima di cadere nella vasca, pare che illuminino la fontana.Le spese per la realizzazione dell'opera furono talmente alte che il papa ordinò persino una tassazione sul pane e la riduzione del peso della pagnotta; per questo motivo il popolo di Roma odiava Innocenzo X e sua cognata.

A questa fontana, allo stesso tempo opera di scultura e di architettura (per il progetto del gruppo marmoreo vuoto che sorregge l'obelisco), si può facilmente avvicinare allo splendore della Fontana di Trevi.

capolavoro del Bernini che riuscì ad avere la c o m m i s s i o n e dell'opera, portata a termine tra il luglio 1648 ed il giugno 1651, al posto del Borromini suo eterno rivale.

Venne ordinata da papa Innocenzo X che non pensava affatto di affidarla al Bernini, architetto preferito dal suo predecessore. Si dice però che l'artista, per ottenere il lavoro, regalò un modellino della fontana in argento, un po' diversodall'opera finale alla cognata del pontefice, Donna Olimpia Maidalchini tanto potente e tanto odiata dal popolo, chiamata perciò la “Pimpaccia” di Piazza Navona. Poiché la donna otteneva sempre dal papa ciò che chiedeva, lo convinse anche in questa occasione. La scultura si trova al centro della piazza dove, fino ad allora, sorgeva un beveratore.

L a f o r m a d e l l a fontana, a livello della p a v i m e n t a z i o n e stradale, è ellittica e racchiude una grande vasca, dalla quale s i i n n a l z a u n “paesaggio” di rocce e caverne, un gruppo di

marmo non compatto ma cavo, con un vuoto al centro, sul quale poggiano solo gli spigoli della base dell'obelisco egizio. Fu il papa a volere quest'ultimo quando nel 1647 lo notò per terra, a pezzi presso il Circo di Massenzio, sulla via Appia. Sulla sua cima è posta una colomba dello Spirito Santo in bronzo, simbolo della pace ed emblema della famiglia Pamphili.

Nel centro di Roma lo sapete che ci sono ancora tanti resti visibili di grandi opere degli antichi romani? Noi, in questo percorso di studio, abbiamo scoperto, nel territorio intorno alla nostra scuola, le prime terme, quelle di Agrippa e le successive di Nerone, entrambe alimentate dall'acquedotto Virgo (Vergine). I lavori iniziarono nel 25 a. C. e terminarono nel 12 a. C.; dopo la morte di Agrippa le terme furono rese pubbliche. Le terme di Agrippa sono di tipo repubblicano: architettura asimmetrica e assenza di uno schema preciso di distribuzione delle sale intorno alla sala circolare centrale. Si estendevano dietro il Pantheon dal vicolo di Santa Chiara a quello dell'Arco della Ciambella per 120 m, e da via di Torre Argentina a via dei Cestari per 80/100 m. Del complesso termale oggi sono ancora visibili pochi resti, infatti sopra tali strutture sono stati costruiti altri palazzi e molti dei marmi e materiali pregiati sono stati utilizzati per realizzare altre strutture. Resta un muro alto 10 metri incassato nei palazzi nel vicolo Arco della Ciambella, una pigna in bronzo, conservata, con la statua in marmo di Apoxyomenos di Lisippo, presso i Musei Vaticani. Inoltre, nei sotterranei di Palazzo Madama si trova la scala d'ingresso delle terme.

Le terme di Agrippa avevano vari tipi di vasche e piscine: frigidario, tepidario e calidario, c'erano anche gli apodyterium ossia gli spogliatoi e il natatio, una grande piscina per nuotare.

V B Gianturco

Fontana dei Quattro Fiumi

Fontana del Moro

Fontana del Nettuno

IV A, V A Gianturco

Eccoci a piazza Navona con le sue tre meravigliose Fontane

E ora tutti alle Terme...di Agrippa Per finire la delicataFontana delle Tartarughe...

5

41

3

2

7

6

Page 2: Le Fontane dell’acqua Vergine - Una maestra · Moro, la Fontana del Nettuno e la Fontana dei Fiumi. La Fontana dei Fiumi o dei Quattro Fiumi.La scultura è un Attorno all'obelisco

Roma raccontata dai ragazzi

Le Fontanedell’acqua Vergine

1

2

3

4

5

6

7

Fontana di Trevi

Fontana della Barcaccia

Fontana dei Leoni

Fontana di Piazza Colonna

Terme di Agrippa

Fontane di Piazza Navona

Fontana delle Tartarughe

ISTITUTOCOMPRENSIVOE.Q. VISCONTIROMA

Il pieghevole “Le fontane dell'acqua Vergine” è stato

realizzato con i fondi della Regione Lazio

Docenti referenti del progetto: Maria Grazia Gramolini,

Gaira Marini

Docenti coinvolti: D. Genovese, Sorrentino, M. G. Gramolini,

E. Capasso, F. Persia, A. Mangia, L.Appolloni, E.Di Francesco,

M.Guarino, G. Marini, A. Grassi, F.Mazzaferri, M.Schiavoni,

Classi partecipanti: II, III, V della Scuola “L. Settembrini”;

II, III, IV Scuola “E. Ruspoli”, IV A, V A, V B Scuola “E.

Gianturco”; II A e III A Scuola “Sant'Agata”

A. Del Brocco, A. Placido

Piazza Mattei, chiamata in questo modo perché i palazzi che la circondano appartenevano alla famiglia Mattei, ospita lo stupendo e prezioso gioiello della Fontana delle Tartarughe. Costruita verso nel 1581 su progetto di Giacomo Della Porta con le sculture realizzate dal fiorentino Taddeo Landini, è legata ad una romantica leggenda. Si narra che il duca Mattei per stupire il futuro suocero (che non voleva concedergli la figlia in moglie), fece realizzare in una sola notte la fontana. Il giorno successivo fece affacciare la promessa sposa con il padre alla finestra per ammirare l'opera.

La fontana è costituita da una vasca quadrata con spigoli arrotondati con al centro un basamento di quattro conchiglie in marmo che sorregge

anfora che a sua volta sorregge un bacino rotondo in marmo africano bigio. Ci sono quattro efebi i n p o s e u g u a l i c h e poggiano i piedi sui delfini dalle cui bocche aperte deborda nel la vasca l'acqua in eccesso.

un’

Inizialmente i delfini dovevano essere otto, ma quattro delfini previsti non furono messi in opera perché la pressione dell'acqua non consentiva l'elevazione prevista. Le tartarughe che hanno dato il nome alla fontana furono aggiunte in un restauro del 1658 per volere del papa Alessandro VII e realizzate da Gian Lorenzo Bernini; le quattro tartarughe dunque servirono a riempire i vuoti ingiustificati, che originariamente dovevano forse essere riempiti dai quattro delfini non utilizzati. In occasione dello stesso restauro venne eliminata la base a gradini, per aumentare, abbassandone il punto di fuoriuscita, la scarsa pressione dell'acqua. Le tartarughe furono soggette a vari furti. Dopo l'ultimo furto del 1979 furono tolte e conservate nei Musei Capitolini: quelle visibili attualmente sono tutte copie.

II A Sant'Agata

Piazza Navona, considerata un “museo a cielo aperto”, anticamente Stadio dell'imperatore Domiziano dell'85 d.C., è una delle piazze più famose al mondo soprattutto per la presenza delle meravigliose e antichissime “Tre Fontane”: la Fontana del Moro, la Fontana del Nettuno e la Fontana dei Fiumi.La Fontana dei Fiumi o dei Quattro Fiumi.La scultura è un

Attorno all'obelisco quattro figure umane colossali in marmo bianco, alte cinque metri, sono sedute su sporgenze di travertino, in pose diverse. Scolpite da quattro collaboratori del Bernini, simboleggiano i grandi fiumi dei quattro continenti conosciuti all'epoca (l'Australia non era stata ancora scoperta): il Nilo simbolo dell'Africa, il Gange dell'Asia, il Danubio dell'Europa, il Rio de la Plata, delle Americhe. Sono presenti nella fontana anche decorazioni di piante tropicali e di animali esotici che fanno sembrare tutto quel travertino molto naturale, e cascate d'acqua che prima di cadere nella vasca, pare che illuminino la fontana.Le spese per la realizzazione dell'opera furono talmente alte che il papa ordinò persino una tassazione sul pane e la riduzione del peso della pagnotta; per questo motivo il popolo di Roma odiava Innocenzo X e sua cognata.

A questa fontana, allo stesso tempo opera di scultura e di architettura (per il progetto del gruppo marmoreo vuoto che sorregge l'obelisco), si può facilmente avvicinare allo splendore della Fontana di Trevi.

capolavoro del Bernini che riuscì ad avere la c o m m i s s i o n e dell'opera, portata a termine tra il luglio 1648 ed il giugno 1651, al posto del Borromini suo eterno rivale.

Venne ordinata da papa Innocenzo X che non pensava affatto di affidarla al Bernini, architetto preferito dal suo predecessore. Si dice però che l'artista, per ottenere il lavoro, regalò un modellino della fontana in argento, un po' diversodall'opera finale alla cognata del pontefice, Donna Olimpia Maidalchini tanto potente e tanto odiata dal popolo, chiamata perciò la “Pimpaccia” di Piazza Navona. Poiché la donna otteneva sempre dal papa ciò che chiedeva, lo convinse anche in questa occasione. La scultura si trova al centro della piazza dove, fino ad allora, sorgeva un beveratore.

L a f o r m a d e l l a fontana, a livello della p a v i m e n t a z i o n e stradale, è ellittica e racchiude una grande vasca, dalla quale s i i n n a l z a u n “paesaggio” di rocce e caverne, un gruppo di

marmo non compatto ma cavo, con un vuoto al centro, sul quale poggiano solo gli spigoli della base dell'obelisco egizio. Fu il papa a volere quest'ultimo quando nel 1647 lo notò per terra, a pezzi presso il Circo di Massenzio, sulla via Appia. Sulla sua cima è posta una colomba dello Spirito Santo in bronzo, simbolo della pace ed emblema della famiglia Pamphili.

Nel centro di Roma lo sapete che ci sono ancora tanti resti visibili di grandi opere degli antichi romani? Noi, in questo percorso di studio, abbiamo scoperto, nel territorio intorno alla nostra scuola, le prime terme, quelle di Agrippa e le successive di Nerone, entrambe alimentate dall'acquedotto Virgo (Vergine). I lavori iniziarono nel 25 a. C. e terminarono nel 12 a. C.; dopo la morte di Agrippa le terme furono rese pubbliche. Le terme di Agrippa sono di tipo repubblicano: architettura asimmetrica e assenza di uno schema preciso di distribuzione delle sale intorno alla sala circolare centrale. Si estendevano dietro il Pantheon dal vicolo di Santa Chiara a quello dell'Arco della Ciambella per 120 m, e da via di Torre Argentina a via dei Cestari per 80/100 m. Del complesso termale oggi sono ancora visibili pochi resti, infatti sopra tali strutture sono stati costruiti altri palazzi e molti dei marmi e materiali pregiati sono stati utilizzati per realizzare altre strutture. Resta un muro alto 10 metri incassato nei palazzi nel vicolo Arco della Ciambella, una pigna in bronzo, conservata, con la statua in marmo di Apoxyomenos di Lisippo, presso i Musei Vaticani. Inoltre, nei sotterranei di Palazzo Madama si trova la scala d'ingresso delle terme.

Le terme di Agrippa avevano vari tipi di vasche e piscine: frigidario, tepidario e calidario, c'erano anche gli apodyterium ossia gli spogliatoi e il natatio, una grande piscina per nuotare.

V B Gianturco

Fontana dei Quattro Fiumi

Fontana del Moro

Fontana del Nettuno

IV A, V A Gianturco

Eccoci a piazza Navona con le sue tre meravigliose Fontane

E ora tutti alle Terme...di Agrippa Per finire la delicataFontana delle Tartarughe...

5

41

3

2

7

6

Page 3: Le Fontane dell’acqua Vergine - Una maestra · Moro, la Fontana del Nettuno e la Fontana dei Fiumi. La Fontana dei Fiumi o dei Quattro Fiumi.La scultura è un Attorno all'obelisco

Tra i tanti modi in cui Roma è stata chiamata c'è anche quello di “Regina delle acque”, per la grande quantità di acqua che arrivava nella città. I Romani l'amavano molto, non solo per gli usi comuni, ma anche per divertirsi e per affermare il loro potere. Infatti costruivano le naumachie dove si svolgevano le famose battaglie navali, le lussuose terme e le monumentali fontane. Per portare l'acqua in città, i Romani costruirono ben 11 acquedotti!

Ma, scusate, non ci siamo ancora presentati!

Noi siamo un gruppo di ragazzi dell'I.C. Visconti che si sono appassionati allo studio dell'acquedotto Vergine, anche perchè abbiamo scoperto che alimenta alcune delle fontane più belle e famose del mondo e, pensate, si trovano tutte nel territorio in cui sono situate le scuole del nostro Istituto!

Ecco dunque due parole sulla sua storia .

Verso la fine dell'Impero romano, a causa dell'incuria e delle invasioni barbariche, gli acquedotti andarono in rovina e non portarono più acqua in città ...tranne uno: l'acquedotto Vergine, che non aveva subito gravi devastazioni, perché quasi del tutto sotterraneo. Ed è lui il protagonista della nostra ricerca!

Nel corso del 1600 vennero costruite le fontane barocche della Barcaccia e dei Quattro Fiumi ed iniziarono i lavori della Mostra della fontana di Trevi.

Col passare dei secoli l'acquedotto venne integrato con altre acque sorgive e nel Novecento si realizzò in elevazione il Nuovo Acquedotto Vergine, lasciando al Vecchio il meraviglioso compito di alimentare le fontane di cui vi parleremo.

II A, III A, V A Settembrini

Nella splendida piazza di Spagna c'è una fontana un po' fiabesca: la Barcaccia. Nel 1627 il papa Urbano VIII Barberini chiama l'architetto Pietro Bernini per dargli l'incarico di costruire una fontana sotto la chiesa di Trinità dei Monti. All'epoca non c'era ancora la famosa scalinata, la chiesa stava sul bordo di una scarpata ed era raggiungibile da un piccolo sentiero.

La fontana di Trevi è una delle fontane piu' celebri di Roma e del...mondo. Nel 1732 papa Clemente XIII volle cambiare l'aspetto della fontana e ordinò agli architetti del tempo di presentare dei progetti.Tra i progetti presentati, fu scelto quello di Nicola Salvi.

L'Acquedotto Vergine fu voluto e inaugurato nel 19 a.C. dal generale Agrippa, genero dell'imperatore Augusto, per alimentare le sue terme al Pantheon. La leggenda dice che l'acqua Vergine prende il nome da una fanciulla che ne indicò ai soldati la sorgente, vicino a Salone, sulla via Collatina.

L'acquedotto, seguendo un percorso sotterraneo, arrivava a Roma sotto il Pincio. Giunto tra la chiesa di Trinità dei Monti e villa Medici continuava il suo viaggio su arcate , alcune delle quali, si possono ancora vedere in via del Nazzareno. Poi attraversava la zona di Fontana di Trevi e la via “Lata” (l'attuale via del Corso) per terminare vicino al Pantheon. I primi restauri iniziarono nel 400, ma sarà nel 1570 che venne realizzato il ripristino dell'acquedotto sotto la direzione dell' architetto Giacomo della Porta. Furono previste 18 fontane, ma non tutte si realizzarono.

Come per gli altri monumenti famosi, anche la fontana di Trevi non e' rimasta indifferente al mondo del cinema.Infatti la sua immagine e' stata utilizzata in alcune occasioni in vari film.La fontana, inoltre, è legata all'origine di molte leggende e aneddoti. La tradizione piu' conosciuta dice che lanciando una moneta dentro la fontana, voltandole le spalle, ci si propizia un futuro ritorno nella citta'.

III A Settembrini

Cominciamo con la Fontana di Trevi…

L a f o n t a n a f u inaugurata nel 1735.L'aspetto attuale è questo: la fontana è adagiata su un lato di palazzo Poli e appartiene al periodo t a r d o b a r o c c o .Il tema principale è il mare ed è inserita in un'ampia piscina rettangolare dagli angoli arrotondati.

L'architetto ebbe delle difficoltà perché la poca pressione dell'acqua non permetteva la realizzazione di una fontana con i classici zampilli e cascatelle. A un certo punto ebbe un'idea geniale: costruire una barca in mezzo alla piazza. Anzi una Barcaccia!

Barcaccia è immersa in una vasca ovale, che è stata scavata un po'sotto il piano stradale.

Ma non dovete pensare a una barca vecchia e brutta: la barcaccia era il nome di una tipica barca romana che trasportava botti di vino nel porto fluviale di Via Ripetta. Aveva poppa e prua uguali e molto alti, mentre i bordi erano bassi per aiutare lo scarico delle merci. E la Barcaccia è uguale! Ora andiamo a scoprire ogni particolare della fontana. Per i problemi della scarsa pressione dell'acqua, la

Al centro della barca c'è un balaustro che regge una vaschetta rettangolare con uno zampillo d'acqua. All'interno della poppa e della prua, troviamo simmetricamente la scultura di un sole con il volto umano che getta un grosso schizzo d'acqua.

All'esterno della poppa e della prua, sempre simmetricamente, ci sono altri due getti d'acqua che sembrano uscire da due bocche di cannone. Sopra di loro si trova scolpito il simbolo papale, cioè la tiara, e lo stemma con le tre api della famiglia del pontefice Barberini.

Verso la metà del '500 ( 1572 ) viene realizzata una prima fontana al centro di piazza del Popolo, su progetto di Giacomo della Porta, architetto del Popolo Romano. Tra il XVI e il XVII secolo la piazza assume sempre più un carattere monumentale: nel 1589 viene innalzato al centro l'obelisco per volere di papa Sisto V. Alla fine del Settecento si pensa, infine, ad una nuova sistemazione dell'intera piazza: il progetto, iniziato da Giuseppe Valadier nel 1811, viene proseguito anche con il contributo dell'architetto francese L.M. Berthault negli anni della dominazione napoleonica; i lavori vengono ultimati nel 1828.

La Barcaccia è molto importante perché rappresenta la prima fontana-scultura e il primo esempio dello stile barocco.

II A Settembrini.

Proseguiamo con la Fontana dei Leoni

La nuova piazza assume la forma di una grande ellisse incentrata sull'obelisco e delimitata da due emicicli in corrispondenza del Pincio e del fiume, ornati da sculture e dalle grandi fontane della Dea Roma e del Nettuno. Due fontane sarcofago trovano posto anche sugli edifici ai lati della porta.

La fontana dei Leoni al centro della piazza sostituisce la fontana cinquecentesca (smontata e successivamente rimontata in piazza Nicosia) e si sviluppa intorno all'obelisco sistino: ai quattro angoli del basamento a gradini, Valadier colloca delle vasche rotonde di travertino sopra le quali, su tronchi di piramide, sempre a gradini, sono posti leoni di marmo bianco in stile egizio dalle cui bocche sgorgano ampi ventagli d'acqua.

Una curiosità: se per arrivare a piazza del Popolo siete passati per via del Babuino , non dimenticate di guardare una fontana che ha una simpatica storia. Dovete sapere che su interessamento di Pio V , nel 1571 , fu installata una nuova fontana ad uso dei cittadini , e per la sua realizzazione fu collocata la statua del Sileno , divinità classica legata alle sorgenti e alle fontane. Ben presto , la statua divenne famosa agli abitanti del rione per la sua bruttezza , a tal punto da paragonare la figura ad una scimmia : nacque così “er babuino “ , che divenne col tempo il nome stesso della strada!

II A,III A, IV A Ruspoli

Disegnata dall'artista Giacomo Della Porta e scolpita da Leonardo Sormani, la fontana di Piazza Colonna, nella sua essenzialità, è un vero capolavoro. Come salta subito all'occhio osservandola, la pietra con cui fu realizzata non è unica. Infatti, come sottolineano le diverse sfumature, dal bianco avorio al rosa, ne sono adoperate tre diverse: marmo bianco, marmo portasanta e travertino. Fu realizzata tra il 1575 e il 1577, nel pieno del Rinascimento ed è il riflesso della sua epoca. Anche se inizialmente la fontana doveva trovarsi ai piedi dell'imponente colonna che si trova al centro della piazza e che le dà il nome (dedicata all'imperatore romano Marco Aurelio, 161-180 d.C.), per paura che quest'ultima le togliesse importanza, si decise di spostarla.

Tutt'oggi, dopo quasi q u a t t r o s e c o l i , chiunque passi per Vi a d e l C o r s o , voltando lo sguardo, la può ammirare n e l s u o f a s c i n o r i n a s c i m e n t a l e . Non è una fontana sfarzosa o di grandi dimensioni, bensì una

semplice vasca di forma ovale, ornata intorno al bordo da sedici teste marmoree di leone. Dopo alcune modifiche apportate nel 1830, furono aggiunte, come ulteriori decorazioni, due grosse conchiglie con alcuni delfini in miniatura, sempre in marmo. La fontana, nonostante sia meno imponente di molte altre, non ha nulla da invidiare alla gran parte delle fontane monumentali di Roma. Infatti è apprezzata da turisti, bambini e studenti di corsi artistici, che spesso la scelgono, per la sua eleganza, come soggetto per i loro disegni e lavori. Essa è diventata un'immagine molto popolare; infatti, essendo collocata davanti a Palazzo Chigi oggi sede della Presidenza del Consiglio, è inquadrata quotidianamente nei servizi dei telegiornali dedicati alla politica italiana.

L'acqua è vita e, sgorgando, regala allegria a chi ascolta il suo zampillio.

III A Sant'Agata

Per andare poi alla Fontana della Barcaccia..

Una fermata è d'obbligo alla Fontana di piazza Colonna...

Page 4: Le Fontane dell’acqua Vergine - Una maestra · Moro, la Fontana del Nettuno e la Fontana dei Fiumi. La Fontana dei Fiumi o dei Quattro Fiumi.La scultura è un Attorno all'obelisco

Tra i tanti modi in cui Roma è stata chiamata c'è anche quello di “Regina delle acque”, per la grande quantità di acqua che arrivava nella città. I Romani l'amavano molto, non solo per gli usi comuni, ma anche per divertirsi e per affermare il loro potere. Infatti costruivano le naumachie dove si svolgevano le famose battaglie navali, le lussuose terme e le monumentali fontane. Per portare l'acqua in città, i Romani costruirono ben 11 acquedotti!

Ma, scusate, non ci siamo ancora presentati!

Noi siamo un gruppo di ragazzi dell'I.C. Visconti che si sono appassionati allo studio dell'acquedotto Vergine, anche perchè abbiamo scoperto che alimenta alcune delle fontane più belle e famose del mondo e, pensate, si trovano tutte nel territorio in cui sono situate le scuole del nostro Istituto!

Ecco dunque due parole sulla sua storia .

Verso la fine dell'Impero romano, a causa dell'incuria e delle invasioni barbariche, gli acquedotti andarono in rovina e non portarono più acqua in città ...tranne uno: l'acquedotto Vergine, che non aveva subito gravi devastazioni, perché quasi del tutto sotterraneo. Ed è lui il protagonista della nostra ricerca!

Nel corso del 1600 vennero costruite le fontane barocche della Barcaccia e dei Quattro Fiumi ed iniziarono i lavori della Mostra della fontana di Trevi.

Col passare dei secoli l'acquedotto venne integrato con altre acque sorgive e nel Novecento si realizzò in elevazione il Nuovo Acquedotto Vergine, lasciando al Vecchio il meraviglioso compito di alimentare le fontane di cui vi parleremo.

II A, III A, V A Settembrini

Nella splendida piazza di Spagna c'è una fontana un po' fiabesca: la Barcaccia. Nel 1627 il papa Urbano VIII Barberini chiama l'architetto Pietro Bernini per dargli l'incarico di costruire una fontana sotto la chiesa di Trinità dei Monti. All'epoca non c'era ancora la famosa scalinata, la chiesa stava sul bordo di una scarpata ed era raggiungibile da un piccolo sentiero.

La fontana di Trevi è una delle fontane piu' celebri di Roma e del...mondo. Nel 1732 papa Clemente XIII volle cambiare l'aspetto della fontana e ordinò agli architetti del tempo di presentare dei progetti.Tra i progetti presentati, fu scelto quello di Nicola Salvi.

L'Acquedotto Vergine fu voluto e inaugurato nel 19 a.C. dal generale Agrippa, genero dell'imperatore Augusto, per alimentare le sue terme al Pantheon. La leggenda dice che l'acqua Vergine prende il nome da una fanciulla che ne indicò ai soldati la sorgente, vicino a Salone, sulla via Collatina.

L'acquedotto, seguendo un percorso sotterraneo, arrivava a Roma sotto il Pincio. Giunto tra la chiesa di Trinità dei Monti e villa Medici continuava il suo viaggio su arcate , alcune delle quali, si possono ancora vedere in via del Nazzareno. Poi attraversava la zona di Fontana di Trevi e la via “Lata” (l'attuale via del Corso) per terminare vicino al Pantheon. I primi restauri iniziarono nel 400, ma sarà nel 1570 che venne realizzato il ripristino dell'acquedotto sotto la direzione dell' architetto Giacomo della Porta. Furono previste 18 fontane, ma non tutte si realizzarono.

Come per gli altri monumenti famosi, anche la fontana di Trevi non e' rimasta indifferente al mondo del cinema.Infatti la sua immagine e' stata utilizzata in alcune occasioni in vari film.La fontana, inoltre, è legata all'origine di molte leggende e aneddoti. La tradizione piu' conosciuta dice che lanciando una moneta dentro la fontana, voltandole le spalle, ci si propizia un futuro ritorno nella citta'.

III A Settembrini

Cominciamo con la Fontana di Trevi…

L a f o n t a n a f u inaugurata nel 1735.L'aspetto attuale è questo: la fontana è adagiata su un lato di palazzo Poli e appartiene al periodo t a r d o b a r o c c o .Il tema principale è il mare ed è inserita in un'ampia piscina rettangolare dagli angoli arrotondati.

L'architetto ebbe delle difficoltà perché la poca pressione dell'acqua non permetteva la realizzazione di una fontana con i classici zampilli e cascatelle. A un certo punto ebbe un'idea geniale: costruire una barca in mezzo alla piazza. Anzi una Barcaccia!

Barcaccia è immersa in una vasca ovale, che è stata scavata un po'sotto il piano stradale.

Ma non dovete pensare a una barca vecchia e brutta: la barcaccia era il nome di una tipica barca romana che trasportava botti di vino nel porto fluviale di Via Ripetta. Aveva poppa e prua uguali e molto alti, mentre i bordi erano bassi per aiutare lo scarico delle merci. E la Barcaccia è uguale! Ora andiamo a scoprire ogni particolare della fontana. Per i problemi della scarsa pressione dell'acqua, la

Al centro della barca c'è un balaustro che regge una vaschetta rettangolare con uno zampillo d'acqua. All'interno della poppa e della prua, troviamo simmetricamente la scultura di un sole con il volto umano che getta un grosso schizzo d'acqua.

All'esterno della poppa e della prua, sempre simmetricamente, ci sono altri due getti d'acqua che sembrano uscire da due bocche di cannone. Sopra di loro si trova scolpito il simbolo papale, cioè la tiara, e lo stemma con le tre api della famiglia del pontefice Barberini.

Verso la metà del '500 ( 1572 ) viene realizzata una prima fontana al centro di piazza del Popolo, su progetto di Giacomo della Porta, architetto del Popolo Romano. Tra il XVI e il XVII secolo la piazza assume sempre più un carattere monumentale: nel 1589 viene innalzato al centro l'obelisco per volere di papa Sisto V. Alla fine del Settecento si pensa, infine, ad una nuova sistemazione dell'intera piazza: il progetto, iniziato da Giuseppe Valadier nel 1811, viene proseguito anche con il contributo dell'architetto francese L.M. Berthault negli anni della dominazione napoleonica; i lavori vengono ultimati nel 1828.

La Barcaccia è molto importante perché rappresenta la prima fontana-scultura e il primo esempio dello stile barocco.

II A Settembrini.

Proseguiamo con la Fontana dei Leoni

La nuova piazza assume la forma di una grande ellisse incentrata sull'obelisco e delimitata da due emicicli in corrispondenza del Pincio e del fiume, ornati da sculture e dalle grandi fontane della Dea Roma e del Nettuno. Due fontane sarcofago trovano posto anche sugli edifici ai lati della porta.

La fontana dei Leoni al centro della piazza sostituisce la fontana cinquecentesca (smontata e successivamente rimontata in piazza Nicosia) e si sviluppa intorno all'obelisco sistino: ai quattro angoli del basamento a gradini, Valadier colloca delle vasche rotonde di travertino sopra le quali, su tronchi di piramide, sempre a gradini, sono posti leoni di marmo bianco in stile egizio dalle cui bocche sgorgano ampi ventagli d'acqua.

Una curiosità: se per arrivare a piazza del Popolo siete passati per via del Babuino , non dimenticate di guardare una fontana che ha una simpatica storia. Dovete sapere che su interessamento di Pio V , nel 1571 , fu installata una nuova fontana ad uso dei cittadini , e per la sua realizzazione fu collocata la statua del Sileno , divinità classica legata alle sorgenti e alle fontane. Ben presto , la statua divenne famosa agli abitanti del rione per la sua bruttezza , a tal punto da paragonare la figura ad una scimmia : nacque così “er babuino “ , che divenne col tempo il nome stesso della strada!

II A,III A, IV A Ruspoli

Disegnata dall'artista Giacomo Della Porta e scolpita da Leonardo Sormani, la fontana di Piazza Colonna, nella sua essenzialità, è un vero capolavoro. Come salta subito all'occhio osservandola, la pietra con cui fu realizzata non è unica. Infatti, come sottolineano le diverse sfumature, dal bianco avorio al rosa, ne sono adoperate tre diverse: marmo bianco, marmo portasanta e travertino. Fu realizzata tra il 1575 e il 1577, nel pieno del Rinascimento ed è il riflesso della sua epoca. Anche se inizialmente la fontana doveva trovarsi ai piedi dell'imponente colonna che si trova al centro della piazza e che le dà il nome (dedicata all'imperatore romano Marco Aurelio, 161-180 d.C.), per paura che quest'ultima le togliesse importanza, si decise di spostarla.

Tutt'oggi, dopo quasi q u a t t r o s e c o l i , chiunque passi per Vi a d e l C o r s o , voltando lo sguardo, la può ammirare n e l s u o f a s c i n o r i n a s c i m e n t a l e . Non è una fontana sfarzosa o di grandi dimensioni, bensì una

semplice vasca di forma ovale, ornata intorno al bordo da sedici teste marmoree di leone. Dopo alcune modifiche apportate nel 1830, furono aggiunte, come ulteriori decorazioni, due grosse conchiglie con alcuni delfini in miniatura, sempre in marmo. La fontana, nonostante sia meno imponente di molte altre, non ha nulla da invidiare alla gran parte delle fontane monumentali di Roma. Infatti è apprezzata da turisti, bambini e studenti di corsi artistici, che spesso la scelgono, per la sua eleganza, come soggetto per i loro disegni e lavori. Essa è diventata un'immagine molto popolare; infatti, essendo collocata davanti a Palazzo Chigi oggi sede della Presidenza del Consiglio, è inquadrata quotidianamente nei servizi dei telegiornali dedicati alla politica italiana.

L'acqua è vita e, sgorgando, regala allegria a chi ascolta il suo zampillio.

III A Sant'Agata

Per andare poi alla Fontana della Barcaccia..

Una fermata è d'obbligo alla Fontana di piazza Colonna...