Le evidenze per il contrasto all’abuso di alcol - ars.toscana.it · tasso alcolemico illegale per...

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Le evidenze per il contrasto all’abuso di alcol Nadia Olimpi Osservatorio di Epidemiologia Agenzia Regionale di Sanità Toscana [email protected] Agenzia regionale di sanità della Toscana www.ars.toscana.it

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Le evidenze per il contrasto 

all’abuso di alcol

Nadia OlimpiOsservatorio di Epidemiologia

Agenzia Regionale di Sanità Toscana

[email protected]

Agenzia regionale di sanità

della Toscana

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L’alcol

contribuisce

alla

“perdita

di salute”

a partire

dalla

giovane

età, attribuendovi

il 2% dei

DALYs

tra

10 e 14 anni

di età

e l’8% tra

i 15 e i 24 anni. In quest’ultima

fascia di 

età

rappresenta

il

principale

fattore

di 

rischio

per 

la 

salute.

L’effetto

sulla

salute, 

misurato

in 

DALYs, 

di 

altri

comportamenti

scorretti

che

iniziano nell’adolescenza

(inattività

fisica, fumo

di tabacco) risulta

evidente

per età

maggiori

di 

24 anni.

L’impatto dell’abuso di alcol sulla salute degli adolescenti

Fonte: Gore FM, Bloem

PJ, Patton GC, et al. Global Burden of disease in young people aged 10‐

24 years: a systematic analysis. Lancet 2011; 377: 2093‐2102.

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3,7%3,0%

6,5%2,1%

L’impatto dell’alcol su DALYs

e YLLs

nell’età

15‐19 anni

L’alcol

è

il

principale

fattore

di rischio

per la  mortalità

tra

15 e 19 anni

http://www.healthdata.org/

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Dove cercare le evidenze sull’efficacia degli interventi di contrasto  all’abuso di alcol?

The Community Guide (raccomandazioni) http://www.thecommunityguide.org/index.html

NICE (linee

guida

e raccomandazioni) http://www.nice.org.uk/

Health evidence (revisioni

sistematiche) http://www.healthevidence.org/

CRD (revisioni

sistematiche) http://www.crd.york.ac.uk/CRDWeb/

OMS (evidenze

e policy) http://www.euro.who.int/en/home

Cochrane Collaboration (revisioni

sistematiche

e metanalisi) http://www.cochrane.org/

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The Community Guide

Quali 

sono 

gli 

interventi 

di  provata 

efficacia?

Esistono 

interventi 

di 

provata 

efficacia 

giusti 

per 

la 

mia  comunità?

Quali 

potrebbero 

essere 

gli 

interventi 

costo‐efficaci? 

Qual 

è il  probabile 

ritorno 

del 

mio 

investimento? 

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• Responsabilità

delle rivendite di alcolici

La responsabilità

delle rivendita di alcolici (“Dram

shop liability”) fa sì

che il proprietario o il  cameriere 

di 

una 

rivendita 

di 

alcolici 

al 

dettaglio 

dove 

un 

cliente 

ha 

da 

poco 

consumato 

bevande 

alcoliche 

possa 

essere 

ritenuto 

legalmente 

responsabile 

per 

danni 

inflitti 

dal  cliente ad altri (decesso, lesioni, o altri danni derivati da incidenti d’auto alcol‐correlati). 

Storicamente, 

il 

termine 

“dram

shop” si 

riferisce 

qualsiasi 

struttura 

in 

cui 

l’alcol 

viene  venduto; un “dram”

è

una misura di alcol. 

La 

Task 

Force, 

sulla 

base 

di 

una 

forte 

evidenza, 

conclude 

che 

la 

responsabilità

delle  rivendite di alcolici è efficace nel prevenire e ridurre i danni alcol correlati.

The Community Guide –

Le evidenze

(1) 

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• Aumentare

il prezzo dell’alcol aumentando le

tasse sugli alcoliciRaccomandato per la riduzione del consumo eccessivo di alcol ed i danni correlati

•Mantenere

limiti

nei giorni di vendita delle bevande alcolicheRaccomandato

per la prevenzione del consumo eccessivo di alcol e dei danni correlati. 

L’evidenza 

per 

questa 

raccomandazione 

si 

basa 

sugli 

studi 

che 

hanno 

valutato 

gli 

effetti  dell’abrogazione dei limiti sulla vendita di bevande alcoliche nei giorni del fine settimana.

•Mantenere

limiti nelle ore di venditaLa 

Task 

Force

raccomanda 

di 

mantenere 

limiti 

sulle 

ore 

in 

cui 

le 

bevande 

alcoliche 

vengono 

vendute 

nei 

locali 

in 

cui 

sono 

anche 

consumate

(come 

bar, 

ristoranti, 

ecc.), 

per ridurre 

il 

consumo 

eccessivo 

di 

alcol 

ed 

danni 

correlati. 

La 

letteratura 

ha 

evidenziato 

con 

sufficiente evidenza che un aumento di due o più

ore nella vendita nei locali di consumo è associato ad un incremento dei danni alcol‐correlati.

The Community Guide –

Le evidenze

(2) 

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• Regolamentazione

per limitare la

densità

dei locali/negozi che vendono alcoliciRaccomandato per la prevenzione del consumo eccessivo di alcol ed i danni correlati.Es.: regolamentazione della concessione di licenze Per

“densità”

si intende il numero di locali/negozi che vendono alcolici in una data area o 

popolazione. 

• Potenziare

l'applicazione delle leggi che vietano le vendite ai minoriLa Task Force

raccomanda di potenziare l’applicazione delle leggi che vietano le vendite 

di 

alcolici 

ai 

minori, 

sulla 

base 

di 

una 

sufficiente 

evidenza 

di 

efficacia 

nel 

limitare  l’acquisto di alcolici al di sotto dell’età

consentita. 

La

Task 

Force, 

infine, 

indica 

che 

vi 

è

insufficiente 

evidenza

per 

determinare 

l’efficacia  di 

iniziative 

preposte 

all'applicazione 

della 

legge 

sull’”overservice”

(che 

proibisce 

di 

servire alcolici ai clienti ubriachi).

The Community Guide –

Le evidenze

(3) 

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La Community Preventive Services

Task Force

raccomanda:

leggi

che 

stabiliscono 

un 

più

basso 

tasso 

alcolemico

illegale 

per 

conducenti 

giovani 

o  neopatentati,

rispetto

ai

conducenti 

più

anziani 

più

esperti,

nel

ridurre 

gli 

incidenti 

alcol‐correlati;

di

mantenere

le 

leggi 

attuali 

sull’età

minima 

legale 

per 

accedere 

alle 

bevande  alcoliche, in base ad una forte evidenza della loro efficacia nel ridurre gli incidenti alcol  correlati 

gli 

infortuni 

correlati 

tra 

conducenti 

di 

età

18‐20 

anni. 

Questa 

raccomandazione fa riferimento all’età

minima legale per acquistare e consumare alcolici  di 21 anni, prevista negli Stati Uniti;

programmi

educativi all’interno della scuola (che comprendono interventi sulle skills

e  che 

prevedono 

l’interazione 

con 

gli 

allievi) 

per 

ridurre 

l’andare 

in 

macchina 

con 

conducenti in stato di ebbrezza ma vi è

insufficiente evidenza per determinare se questi  programmi riducono la guida in stato di ebbrezza o incidenti alcol correlati. 

The Community Guide –

Le evidenze

sugli

interventi

di  riduzione

dell’uso

di alcol

alla

guida

negli

adolescenti

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La 

revisione 

Cochrane

esamina 

le 

evidenze 

di 

efficacia 

dei 

programmi 

realizzati 

nella  scuola per la prevenzione dell’abuso di alcol nei bambini e giovani fino a 18 anni di età.

L’obiettivo centrale è determinare se i programmi di prevenzione di tipo psicosociale ed  educativo 

prevengono 

l’abuso 

di 

alcol 

rispetto 

ai 

percorsi 

curriculari 

standard 

ad 

altri 

tipi di intervento. 

Gli interventi psicosociali hanno lo scopo di sviluppare le abilità

psicologiche e sociali (ad  esempio, 

la 

resistenza 

alla 

pressione 

dei 

pari), 

mentre 

quelli 

educativi 

sono 

mirati 

ad 

aumentare la consapevolezza sui potenziali danni dell’abuso di alcol. 

A

proposito di programmi nella scuola (1)

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La 

revisione 

ha 

evidenziato 

studi 

che 

non 

hanno 

mostrato 

effetti 

degli interventi 

e studi 

che 

hanno 

mostrato 

effetti 

statisticamente 

significativi.

Non

è

facilmente 

distinguibile 

quali 

caratteristiche

contraddistinguano i trial con risultati positivi dai trial con nessun effetto. 

Gli 

effetti 

positivi 

più

frequentemente 

osservati 

nei 

programmi 

hanno 

riguardato 

l’ubriachezza 

ed 

il 

binge

drinking. 

Complessivamente, 

gli 

autori 

concludono 

che 

le 

evidenze 

supportano 

alcuni 

programmi 

di 

prevenzione 

generici

(ovvero 

rivolti 

alla 

prevenzione 

di 

fattori 

di 

rischio 

multipli,    come 

alcol, 

tabacco, droghe, comportamenti antisociali) più

che programmi specifici di contrasto dell’alcol. 

Alcuni 

programmi 

di 

prevenzione 

generici 

basati 

su 

approcci 

psicosociali 

di 

sviluppo 

possono 

essere 

efficaci

potrebbero 

essere 

considerati 

come 

delle 

opzioni 

nella 

definizione 

di 

politiche 

pratiche di intervento. Questi includono:

‐ Life Skills

Training Program;‐ Unplugged;‐ Good

Behaviour

Game.

A

proposito di programmi nella scuola (2)

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Il Life Skills

Training

è un programma di prevenzione all’uso e abuso di sostanze validato  scientificamente 

dimostratosi 

capace 

di 

ridurre 

il 

rischio 

di 

abuso 

di 

alcol, 

tabacco 

droghe. 

Il 

programma 

è

stato 

sviluppato 

negli 

Stati 

Uniti 

dal 

prof. 

Gilbert 

J. 

Botvin

il 

quale  sperimenta 

verifica 

la 

validità

del 

programma 

da 

oltre 

trent’anni 

(www.lifeskillstraining.com).

Esso 

mira 

ad 

aumentare 

nei 

soggetti 

le 

capacità

di 

gestione 

delle 

sfide 

quotidiane 

a  favorire 

un 

maggior 

senso 

di 

controllo 

personale. 

tal 

fine 

cerca 

di 

intervenire 

sui 

diversi 

fattori 

implicati 

nell’uso 

abuso 

di 

sostanze, 

siano 

essi 

relativi 

alle 

influenze  esterne

(l’ambiente, i media, i pari, ecc.) 

sia 

fattori 

psicologici interni

(ansia 

sociale, 

bassa autostima, propensione a ricercare emozioni forti, ecc.).

A

proposito di programmi nella scuola: “Life skills

training”

(1)

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In particolare, le componenti su cui agisce il programma sono:

competenze personali, quali problem‐solving, decision‐making, abilità

per riconoscere,  identificare e resistere alle influenze dei mass‐media e strategie per il controllo 

dell’ansia, della rabbia e della frustrazione;

abilità

sociali, attraverso lo sviluppo di abilità

interpersonali tra cui: superare la  timidezza, fare/ricevere complimenti, iniziare una conversazione;

abilità

di resistenza all’uso di sostanze, sviluppando le capacità

delle persone di  riconoscere e mettere in discussione idee errate e stereotipate sull’uso di tabacco, alcol 

e altre droghe. Attraverso l’insegnamento e la pratica, gli studenti possono acquisire  informazioni e abilità

pratiche di resistenza alle pressioni dei pari e dei media relative 

all’uso delle sostanze.

A

proposito di programmi nella scuola:

“Life skills

training”

(2)

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Il programma

“Life skills

training”

in Italia

Per 

l’applicazione 

del 

programma, 

occorre 

una 

versione 

italiana 

adattata 

alla 

nostra  cultura e al nostro contesto.

L’Osservatorio 

Regionale 

sulle 

Dipendenze 

(OReD) 

della 

Lombardia 

ha 

acquisito 

diritti  per 

la 

realizzazione 

di 

una 

versione 

italiana 

del 

LifeSkills

Training 

program,

occupandosi 

anche della diffusione e formazione di questo programma. 

Dal 

2008 

è in 

corso 

un 

progetto 

di 

adattamento 

del 

programma 

al 

contesto 

italiano,  realizzato 

dal 

Dipartimento 

Dipendenze 

della 

ASL 

di 

Milano 

in 

collaborazione 

con 

il 

prof. Botvin

e il suo gruppo di ricerca.

La 

Regione 

Lombardia 

si 

sta 

occupando 

della 

diffusione 

formazione 

di 

questo  programma 

anche 

in 

Italia, 

con 

una 

sperimentazione 

triennale 

(anni 

scolastici 

2011‐12, 

2012‐13 e 2013‐14) che ha riguardato  100 Scuole secondarie di primo grado lombarde.

http://www.ored‐lombardia.org/lifeskills‐training

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Unplugged 

è

stato 

elaborato, 

sperimentato 

valutato 

nell’ambito 

dello 

studio  multicentrico 

EU‐Dap, 

che 

ha 

coinvolto 

sette 

paesi 

europei 

(Belgio, 

Germania, 

Spagna, 

Grecia, Italia, Austria e Svezia). Il

programma:

• ha come oggetto l’uso di tabacco, alcol, cannabis e altre sostanze psicoattive;

• ha 

l’obiettivo 

di 

prevenire 

l’inizio 

dell’uso 

di 

sostanze 

e/o 

di 

ritardare 

il 

passaggio  dall’uso sperimentale a quello regolare;

• si rivolge ad adolescenti di età

compresa tra i 12 e i 14 anni, poiché

questa è la fascia di  età

in cui i ragazzi iniziano a sperimentare le sostanze, in particolare il tabacco, l’alcol o la 

cannabis;

• è condotto dagli insegnanti, specificamente formati in un corso di formazione specifico. 

mira 

migliorare 

il 

benessere 

la 

salute 

psicosociale 

dei 

ragazzi 

attraverso 

il riconoscimento 

ed 

il 

potenziamento 

delle 

abilità

personali 

sociali 

necessarie 

per 

gestire l’emotività

e le relazioni sociali, e per prevenire e/o ritardare l’uso di sostanze. 

A

proposito di programmi nella scuola:

“Unplugged”

(1)

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Programma

di cambiamento del clima della classe (scuole elementari) che ha effetto a  lungo termine su diversi comportamenti “devianti”.

Si

rivolge ai bambini delle classi prima e seconda della scuola primaria

e ha lo scopo di  diminuire la probabilità

che gli studenti facciano poi uso, in età

adolescenziale, di droghe o  

diventino fumatori. 

Il

GBG, sviluppato negli Stati Uniti, prevede che gli insegnanti illustrino agli alunni delle  semplici norme di comportamento, come lo stare in silenzio durante le lezioni, il cui rispetto 

farà

ottenere dei premi. 

Gli alunni vengono divisi in gruppi: chi riesce a seguire le regole riceve dei piccoli premi, ai  meno bravi vengono assegnate penalità. Il gioco si tiene, all'inizio, per brevi intervalli di 

tempo e aumenta in durata e frequenza man mano che gli alunni acquisiscono un sempre  maggiore controllo dei loro comportamenti.

A

proposito di programmi nella scuola:

“Good

Behaviour

Game”

www.ars.toscana.ithttp://guidance.nice.org.uk/PH24

• Obiettivo:Aiutare la prevenzione e l’identificazione precoce dei disordini alcol‐correlati 

negli adulti e adolescenti.

• Formula raccomandazioni sulle strategie (policy)

e sulle practice.

NICE – National Institute for Health and Care Excellence 

Linea Guida“Alcohol‐use disorders: preventing harmful drinking”

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Raccomandazioni per le policy

sull’alcol

Raccomandazione 1: il prezzo

Rendere l’alcol meno accessibile è il modo più

efficace per ridurre i danni alcol‐ correlati. Esistono evidenze internazionali e nazionali (all'interno della letteratura 

pubblicata e da analisi economiche) per giustificare la revisione delle politiche sul  prezzo per ridurre l’accessibilità

all’alcol.

Raccomandazione 2: la disponibilità

Le evidenze suggeriscono che rendere meno facile acquistare bevande alcoliche,  riducendo il numero di punti vendita in una data zona e i giorni

e le ore in cui possono 

essere vendute, è un altro modo efficace per ridurre i danni alcol‐correlati.

Raccomandazione 3: la commercializzazione

Vi sono evidenze che la pubblicità

influisce su bambini e giovani. L’esposizione a  pubblicità

sull’alcol è

associata all’inizio del bere nei giovani e ad un incremento del 

consumo tra coloro che già

bevono. Tutte le evidenze suggeriscono che i bambini ed i  giovani dovrebbero essere protetti il più

possibile, rafforzando la normativa vigente.

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Raccomandazioni sulle

practice

Le raccomandazioni per la pratica (raccomandazioni 4‐12) supportano ed integrano le  opzioni strategiche. 

Comprendono indicazioni su:

• Luoghi autorizzati alla vendita

• Risorse per identificare e aiutare persone con problemi alcol‐correlati

• Bambini e giovani dai 10 ai 15 anni (a rischio)

Giovani di 16 e 17 anni (a rischio; identificazione, offerta di un supporto  motivazionale, invio a servizi specialistici)

• Adulti (screening, brief

advice, supporto motivazionale o invio a altro specialista)

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La risposta dell’Oms Europa al consumo a rischio di alcol

La 

Regione 

Europea 

dell’Oms 

registra  i 

livelli 

più

alti 

di 

consumo 

di 

alcol 

di 

danni 

correlati.

L’Action

Plan

è

stato firmato nel 2011  da 

53 

Stati 

Membri 

della 

Regione 

Europea 

dell’Oms

Contiene 

una 

serie 

di 

politiche 

e  programmi 

che 

sono 

relativamente 

semplici 

ed 

economici 

da  implementare 

che 

possono 

ridurre 

il 

consumo a rischio di alcol.

http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file

/0008/178163/E96726.pdf

http://www.epicentro.iss.it/alcol/apd2013/e

uropean%20action%20plan%202012%20202

0%20italian%20translation.pdf

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Le 10 “action

areas” Oms per ridurre il consumo a rischio (1) 

Action

Areas Strategie e opzioni

1. Leadership, sensibilità

impegnoI Paesi dovrebbero dotarsi di un piano o una strategia di azione

nazionale, con outcome

di salute e sulle politiche misurabili.

2. Servizi sanitariLe evidenze supportano i benefici dell’implementazione 

dell’identificazione precoce e dei programmi di “consigli in forma 

breve”

(brief

advice

programs) per i soggetti a rischio.

3. Comunità

e nei luoghi di 

lavoro

L’educazione dovrebbe far parte di una politica più

ampia di 

approccio al problema e basarsi su approcci di provata di efficacia 

(es. realizzarsi in momenti specifici dello sviluppo, testare 

l’intervento con gli insegnanti, assicurare che il programma sia 

interattivo e basato sullo sviluppo delle skills, stabilire degli obiettivi 

rispetto ai comportamenti, realizzare sessioni buster, comprendere 

informazioni di uso pratico e immediato per i ragazzi ecc.)

4. Drink‐drivingRidurre il limite legale di alcolemia alla guida (circa 0,2 g/l), 

abbinandolo ad altri interventi efficaci e facendolo rispettare 

(random

breath‐test).

5. Disponibilità

Introdurre o mantenere un sistema di regolamentazione delle 

licenze per la vendita di alcol. Regolare la densità

delle rivendite e gli 

orari di vendita. Rafforzare l’applicazione delle regole sull’età

minima per l’acquisto, che dovrebbe essere portata a 18 anni.

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Le 10 “action

areas” Oms per ridurre il consumo a rischio (2) 

Action

Areas Strategie e opzioni

6. Marketing

Regolare il contenuto e il volume. Regolare le sponsorizzazioni.

Limitare o vietare la promozione nel caso di attività

rivolte ai 

giovani. Regolare le nuove forme di marketing (es. social media). 

Sorvegliare il marketing sui prodotti. Attuare sistemi deterrenti nel 

caso di infrazioni.

7. Prezzo

Tra tutte le misure, l’evidenza di efficacia più

forte si ha sul prezzo 

dell’alcol, che riduce il consumo eccedentario occasionale e quello 

regolare dannoso. I benefici sono maggiori nei più

giovani, nei 

bevitori pesanti e sui soggetti “sani”

esposti a bevitori eccedentari. 

8. Danni da alcol, acuti e cronici Es.: regolamentazione della somministrazione di alcolici, in 

particolare divieto della vendita a soggetti che hanno ecceduto nel 

bere.

9. Alcol non registrato 

(autoprodotto, di contrabbando, 

prodotto illegalmente)

Stimare il volume; realizzare test chimici per identificare rischi; 

ecc.

10. Monitoraggio e sorveglianza Indicatori: volume dei consumi; pattern di consumo; danni alla 

salute (YLL)

www.ars.toscana.it

Conclusioni

Occorre 

continuare 

seguire 

l’evolversi 

degli 

studi 

dei  loro risultati per aggiornare le conoscenze sull’efficacia degli  interventi

Molte informazioni sono però già

disponibili per orientare  verso l’efficacia 

gli interventi di 

contrasto 

all’abuso 

di 

alcol: 

cerchiamo 

sempre 

queste 

informazioni 

per 

progettare  interventi che abbiano maggiori probabilità

di successo