Le Dottrine della Bibbia Il Peccato

Teorie che negano, fraintendono o minimizzano la natura del peccato

Ateismo: l’ateo negando Dio nega anche il peccato

Determinismo: afferma che il libero arbitrio è un’illusione. L’uomo è schiavo delle circostanze. La coscienza umana contraddice questa teoria.

Edonismo (da una parola greca per «piacere»): il massimo bene è evitare il dolore. La tendenza generale è di tollerare il peccato, soprattutto l’immoralità, confondendo il bene e il male. La Bibbia dice: «Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene» (Isaia 5:20)

Teorie che negano, fraintendono o minimizzano la natura del peccato

Dualismo: nella lotta tra il bene e il male la materia è spesso considerato male e lo spirito bene

Scienza Cristiana: il peccato sarebbe solo un’illusione, un pensiero sbagliato da correggere. Il «pensiero positivo» ne è una delle tante variazioni.

Evoluzione: il peccato sarebbe l’eredità della componente animale dell’uomo

Teologia della liberazione: il peccato è visto come l’oppressione di un gruppo sociale da parte di un altro

La tentazione La possibilità della tentazione: senza il libero

arbitrio l’uomo sarebbe solo una macchina. L’albero nel giardino d’Eden costituiva una prova della scelta di ubbidire a Dio.

La fonte della tentazione: Satana, già scacciato dal cielo prima della creazione dell’uomo, si servì del serpente: «Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli» (Apocalisse 12:9)

«Tu dicevi in cuor tuo: ‘Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo’. Invece ti hanno fatto discendere nel soggiorno dei morti, nelle profondità della fossa!» (Isaia 14:13-15)

«Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore. Ti avevo stabilito, tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finché non si trovò in te la perversità» (Ezechiele 28:14-15)

La tentazione La sottigliezza della tentazione: l’astuzia è una

caratteristica del serpente - insinuò tre dubbi nella mente di Eva (Genesi 3:1,4,5) Un dubbio sulla bontà di Dio: «Come! Dio vi ha

detto di non mangiare da nessun albero del giardino?»

Un dubbio sulla rettitudine di Dio: «No, non morirete affatto»

Un dubbio sulla santità di Dio: «Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male»

La Colpevolezza Le prove di una coscienza colpevole (Genesi 3:7,8)

«Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s'accorsero che erano nudi». Invece di essere come Dio ebbero timore di Dio: «Tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo render conto» (Ebrei 4:13)

«Unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture». Cercarono di coprire la colpa, ma solo Dio lo può fare.

La Colpevolezza Le prove di una coscienza colpevole (Genesi 3:7,8)

«Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE , il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino». L’istinto dell’uomo colpevole è quello di fuggire da Dio, ma Dio non abbandona il peccatore.

Il Giudizio Il giudizio sul serpente: «Poiché hai fatto questo,

sarai il maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le bestie selvatiche! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita» (Genesi 3:14)

«Questo è un incoraggiamento per l’uomo: egli, il tentato, sta ritto, mentre il serpente è sotto la maledizione; per la grazia di Dio può schiacciare la sua testa e vincere il male.»

Il Giudizio Il giudizio sulla donna: «Io moltiplicherò

grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te» (Genesi 3:16)

Il peccato ha sfalsato i rapporti tra marito e moglie, spesso rendendo la donna schiava invece di «un aiuto adatto»

Il Giudizio Il giudizio sull’uomo: «Il suolo sarà maledetto per

causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l’erba dei campi; mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai» (Genesi 3:17-19)

Il lavoro ora comporta fatica e delusione

«Poiché la morte fa parte della punizione del peccato, la completa salvezza deve includere la risurrezione del corpo»

La Redenzione La promessa della redenzione (protovangelo): «Io

porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno» (Genesi 3:15)

Il combattimento tra l’umanità e le potenze del male sarà vinto dal Rappresentante dell’uomo, la Progenie della donna. «Ma la vittoria non sarà senza sofferenza ... Al Calvario il Serpente ferì il calcagno della Progenie della donna, ma quella ferita ha portato guarigione all’umanità»

La Redenzione La figura della redenzione: «Dio il SIGNORE fece ad

Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì» (Genesi 3:21)

«Dio uccise una creatura innocente per rivestire coloro che, a causa del loro peccato, si erano sentiti nudi davanti a Lui. Allo stesso modo il Padre ha dato alla morte il Suo Figliuolo, l’Innocente, per provvedere un vestimento espiatorio per l’anima umana»

L’insegnamento dell’Antico Testamento Nella sfera della morale

«Fallire il bersaglio» come un arciere inesperto, o un viaggiatore che smarrisce il sentiero giusto, o essere trovati mancanti quando Dio pesa nella bilancia

«Raggiro» o «perversità» - l’opposto della giustizia che significa «ciò che è diritto, conforme alla regola»

«Malvagità» che richiama il concetto della violenza o dell’infrazione. L’uomo infrange o fa violenza alla legge di Dio.

L’insegnamento dell’Antico Testamento Nella sfera della condotta fraterna

Rigettando i freni della legge, l’uomo maltratta e opprime i suoi simili: «Or la terra era corrotta davanti a Dio; la terra era piena di violenza» (Genesi 6:11)

Nella sfera della santità Le parole usate per descrivere il peccato in questa

sfera implicano che l’offensore sia stato in relazione con Dio

Ogni Israelita era santo - se si ribellava e ripudiava deliberatamente la Legge della Santità veniva considerato un «trasgressore»

L’insegnamento dell’Antico Testamento Nella sfera della verità

I termini che descrivono il peccato in questa sfera mettono in evidenza la natura ingannevole e vana del peccato

Il primo peccatore è stato un bugiardo, il primo peccato cominciò con una menzogna e ogni peccato contiene l’elemento dell’inganno

«Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna» (Giovanni 8:44)

L’insegnamento dell’Antico Testamento Nella sfera della sapienza

Molte esortazioni sono indirizzate ai «semplici» che mancano di fermezza di proposito e del fondamento morale

Si parla spesso di coloro che sono «privi di senno» - per mancanza di intendimento sono vittime del peccato

La parola tradotta «stolto» parla di chi è legato a cose carnali ed è facilmente indotto a peccare

Lo «schernitore» giustifica la sua empietà con argomenti contro l’esistenza e la realtà di Dio e le cose spirituali in generale

L’insegnamento del Nuovo Testamento Il peccato è descritto come

Mancare il bersaglio (come nell’Antico Testamento)

Un debito: l’uomo deve a Dio l’osservanza dei Suoi comandamenti e il peccato contrae un debito con Lui

Violazione della legge: chi deliberatamente viola un comandamento sceglie la sua volontà invece di quella di Dio

Disubbidienza: «udire a vuoto» e quindi disattendere

Trasgressione: «andare oltre i limiti». I comandamenti di Dio sono dei recinti per impedire di passare in territorio pericoloso

L’insegnamento del Nuovo Testamento Il peccato è descritto come

Caduta o Fallo: significa letteralmente «fare un passo falso, cadere»

Empietà: deriva da una parola che significa «senza adorazione o riverenza». L’empio è senza Dio perché non vuole Dio

Errore: peccati commessi per disattenzione o ignoranza

Il peccato è anche non fare il bene («peccati di omissione»): «Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato» (Giacomo 4:17)

Il peccato è:

un atto - una rivolta contro la legge di Dio

uno stato - la separazione da Dio

C’è una duplica conseguenza: il peccatore attira su sé il giudizio per la sua disubbidienza, e incorre nella colpa agli occhi di Dio

I peccati - i singoli atti di disubbidienza e di ribellione contro Dio - sono causati dal peccato

Il sacrificio di Cristo non era solo per il perdono dei singoli peccati ma per sconfiggere il principio stesso del peccato: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!» (Giovanni 1:29)

Debolezza spirituale L’immagine divina sbiadita

L’uomo non ha perduto del tutto l’immagine divina

«Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell'uomo sarà sparso dall'uomo, perché Dio ha fatto l'uomo a sua immagine» (Genesi 9:6)

«Con essa (la lingua) benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio» (Giacomo 3:9)

Tuttavia quell’immagine è molto sbiadita. Ecco perché è necessario la nuova nascita dopo la quale il nuovo uomo «si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l’ha creato» (Colossesi 3:10)

Debolezza spirituale La natura peccaminosa

Da Adamo in poi tutti nascono con la tendenza al peccato: «Ecco, io sono stato generato nell’iniquità, mia madre mi ha concepito nel peccato» (Salmo 51:5)

Cristo, il secondo Adamo, venne per liberarci da tutti gli effetti della caduta: «Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati» (1 Corinzi 15:22)

La lotta interiore Il peccato ha alterato l’armonia tra corpo e anima:

«Vedo un’altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente» (Romani 7:22-23)

Punizione sicura «Il salario del peccato è la morte» (Romani 6:23)

L’uomo fu creato per l’immortalità

La vita fu subordinata all’ubbidienza

La punizione per il peccato era di più della morte fisica che era un’indicazione del rammarico di Dio per il fatto che l’uomo non era più in contatto con la Fonte della Vita

La morte, conseguenza del peccato, ha tre fasi: la morte spirituale

la morte fisica

la morte seconda

Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica «La Chiesa amministra il Battesimo per la remissione dei peccati anche ai bambini che non hanno commesso peccati personali» (403)

«Il Battesimo, donando la vita della grazia di Cristo, cancella il peccato originale e volge di nuovo l’uomo verso Dio» (405)

La Bibbia invece dice: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati» (Atti 2:38)

Per «peccato originale» intendiamo il peccato commesso da Adamo nel giardino d’Eden

Per questo peccato, la morte è entrata nel mondo e riguarda tutti

Da Adamo riceviamo la tendenza al peccare: «Nel giorno che Dio creò l’uomo, lo fece a somiglianza di Dio … Adamo visse centotrent’anni, generò un figlio a sua somiglianza, a sua immagine, e lo chiamò Set» (Genesi 5:1,3)

Dio ci giudica per i nostri peccati, non quello di Adamo: «I morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere» (Apocalisse 20:12)

La presenza del peccato è universale: «Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio» (Romani 3:23)

La colpa del peccato è imputata alla singola persona quando è responsabile e consapevole: «Un tempo io vivevo senza legge; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita e io morii; e il comandamento che avrebbe dovuto darmi vita, risultò che mi condannava a morte. Perché il peccato, còlta l’occasione per mezzo del comandamento, mi trasse in inganno e, per mezzo di esso, mi uccise» (Romani 7:9-11)