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LE DIFFICOLTA’ E GLI OSTACOLI DELLA COMUNICAZIONE
IN SALA OPERATORIA
In sala operatoria particolare rilevanza assumono i processi di
comunicazione all’interno dell’équipe chirurgica, nella quale il chirurgo,
l’anestesista, l’infermiere ed altri operatori devono assicurare un clima di
collaborazione, al fine di prevenire l’occorrenza di incidenti peri-operatori
e per la buona riuscita dell’intervento.
Garantire la sicurezza del paziente in un ambiente estremamente dinamico come la sala operatoria non è certo semplice: rispetto ad altri setting, si contraddistingue, oltre che per la complessità caratterizzata dalle procedure chirurgiche:
numero di persone e professionalità coinvolte, condizioni acute dei pazienti, quantità di informazioni richieste, urgenza con cui i processi devono essere eseguiti, elevato livello tecnologico, molteplicità di punti critici del processo che possono provocare gravi danni ai
pazienti (dall’identificazione del paziente alla correttezza del sito chirurgico, all’induzione dell’anestesia).
15.000 pazienti studiati 2/3 eventi avversi portavano a disabilità e morte Il 50% degli eventi era secondario a chirurgia (7.500 pazienti) Il 12.2% della mortalità intraospedaliera era attribuibile ad atti chirurgici
USA indagine di incidenza effettuata dal “Surgical Safety TaskForce” anno 1992 Ospedali del Colorado e Utah
Gawande A, Thomas EJ et Al The incidence and nature of adverse event in Colorado and Utah in 1992” Surgery 1999:126:66-75
La scarsa comunicazione, omissioni di informazioni, errate interpretazioni e conflitti tra i componenti dell’équipe sono ancora una frequente causa di errori sanitari ed eventi avversi.
84% MORTE 16% GRAVI LESIONI
76% interventi su parti o organi del corpo sbagliate 13% interventi su pazienti sbagliati 11% procedure chirurgiche sbagliate o non rispettate
www. jcaho.org
J.C.A.H.O 1995-2002
Complicanze operatorie e post operatorie: 23,1% di tutti gli errori
dal 99 a oggi gli ospedali sono stati costretti a risarcire oltre 25 milioni di euro per interventi chirurgici sbagliati.
Regione Lombardia 22 aprile 2007l’indagine riguarda le denunzie relative agli ultimi 7 anni con maggiore attenzione al 2006.
un errore medico su tre avviene in sala operatoria:
I presunti errori medici riguardano prevalentemente gli interventi chirurgici(66% del totale delle segnalazioni di malpractice):
ortopedia (18%), oncologia (12%), chirurgia generale (9%), ginecologia-ostetricia (7%),odontoiatria e oculistica (5% ciascuno).
Rapporto 2007 Pit Salute, realizzato da CittadinanzattivaTribunale per i diritti del malato
venerdì, 28 settembre 2007
Tragico errore in sala operatoria.AAA ad una 54 enne è statoasportato un rene sano perché per errorela sua tac era stata sostituita con quelladi una paziente ben più grave.
Indagato il primario dell' ospedale di AAAA
Gamba amputata per errore.
Gamba amputata per errore. Esattamente un anno fa il suo sogno svanì per
sempre: lei, che aveva così tanto sperato di poter un giorno camminare bene,
si risveglio‘ nella stanza di un ospedale sconosciuto con la gamba sinistra
amputata.
QUELLA SACCA NON DOVEVA ESSERE LI’
La sacca di anticoagulante presa per erroredall’ infermiere in sala operatoria era nel postosbagliato. Non doveva essere sullo stessoscaffale del Voluven, la flebo che serve asostenere la pressione sanguigna …Muore un pensionato.
La Stampa 30.5.2008
Garza nell’addome dopo il parto, ragazza in coma. Chiesto il rinvio a giudizio per l’equipe medica.Una donna di 29 anni della penisola sorrentina vaa partorire nell’ospedale di AAA in provincia di Salerno e finisce in coma.Avevano dimenticato la garza ed un bisturi nell’addome.
Cronache di NapoliSorrento 4 febbraio 2009
TIPO ESITO LESIONI
1 2 3 4
Altro 13 14 15 16
Disabilità permanente 1 0 1 2
Morte 1 0 7 1
Reintervento chirurgico 1 12 4 137
Rianimazione CR 0 0 0 1
Prolungamento degenza 0 0 5 2
TOTALE 16 26 32 159
1. Procedura in paziente sbagliato 2. Procedura Chirurgica in parte del corpo sbagliata (lato, organo o parte)3. Errata procedura su paziente corretto4. Strumento o altro materiale lasciato all' interno del sito chirurgico che richieda un successivo intervento o
ulteriori procedure
Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA
Protocollo di Monitoraggio degli eventi sentinella 5° Rapporto (Settembre 2005-Dicembre 2012)
Oms e Ministero della Salute
Nel 2009 l’Organizzazione mondiale della sanità nell’ambito del programma “Safe Surgery Saves Lives”, emana una serie di linee guida e raccomandazioni.
Recepite dalla Direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute nel documento «Manuale per la sicurezza in sala operatoria: raccomandazioni e checklist»
Il manuale contiene una serie di indicazioni pratiche che possono rappresentare il punto di partenza anche per una verifica della completezza e dell’efficienza delle procedure utilizzate in sala operatoria.Il documento ministeriale pone in risalto i difetti di comunicazione all’interno dell’equipe.
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali12. Promuovere un’efficace comunicazione in sala operatoria«E’ sempre più forte l’evidenza che i fallimenti della comunicazione, quali omissioni di informazioni, errate interpretazioni, conflitti intercorrenti tra i componenti dell’équipe, sono una frequente causa di errori sanitari ed eventi avversi, che possono generare gravi danni ai pazienti, costituendo un rilevante ostacolo alla sicurezza e qualità dell’assistenza».
Raccomandazioni per la sicurezza in sala operatoria - Ottobre 2009
«La cultura della sicurezza di un'organizzazione è il prodotto di norme individuali e di gruppo, credenze, atteggiamenti e valori ...»
(Pronovost et al, 2009;. Wiegman, Hui, Thaden, Sharma, e Gibbons, 2004).
«La Joint Commission, nel report sulle Root Cause Analysis, identifica tre aree comuni alla maggioranza degli eventi avversi: Human Factors, Leadership and Communication».
(J. C., 2011)
Da qui la necessità di porre ancora più attenzione alla standardizzazione delle dinamiche comunicative. E’ sempre più forte l’evidenza che i fallimenti della comunicazione:
omissioni di informazioni, errate interpretazioni, conflitti intercorrenti tra i componenti dell’équipe,
sono una frequente causa di errori sanitari ed eventi avversi, che possono generare gravi danni ai pazienti, costituendo un rilevante ostacolo alla sicurezza e qualità dell’assistenza.
In un contesto dove: i processi lavorativi sono complicati; le innovazioni tecnologiche modificano l’organizzazione; la cooperazione tra i professionisti, con le loro competenze tecniche,
diventa un elemento strategico,
Per garantire: FUNZIONALITA’ EFFICIENZA STABILITA’ QUALITA’
Diventa indispensabile: RICERCARE UNA CORRETTA COMUNICAZIONE quale strumento per la promozione della salute
COMUNICARE = CONDIVIDERE
Un dato, un’idea, un pensiero
mettere in comune
Valori,Saperi,Mezzi,Obiettivi
Le politiche aziendali devono favorire le discussioni interdisciplinari e interprofessionali per assicurare un’adeguata pianificazione e preparazione di ogni intervento chirurgico, rafforzando i processi di comunicazione all’interno dell’équipe.
Con lo scopo di far sentire i professionisti, informati ed integrati nei processi clinico/assistenziali, e produrre:
Maggiore soddisfazione lavorativaMiglioramento del clima organizzativoMaggiore percezione di appartenenza al gruppoMaggiore impegno e produttivitàMaggiore collaborazione tra i professionisti
I FATTORI COMUNICATIVI IN UN BLOCCO OPERATORIO
I BISOGNI COMUNICATIVI
Gestione e coordinamento delle risorse umane
Comunicazione interna
Organizzazione del lavoro
Comunicazione degli obiettivi e dei risultati
Comunicazione per aggiornamento professionale
Riunioni periodiche di tutto il personale
LE FINALITA’ DA RAGGIUNGERE
Miglioramento della comunicazione interna
Condivisione e diffusione dei contenuti e valori
Implementazione dei canali e degli strumenti comunicativi
Miglioramento della qualità dei servizi erogati
Valorizzazione del gruppo a tutti i livelli professionali
STRUMENTI DELLA COMUNICAZIONE
Strumenti scritti (lettere, circolari, opuscoli, consegne ecc.)
Strumenti parlati (riunioni, audit, colloqui, formazione, gruppi di lavoro
ecc.)
Strumenti di indagine (questionari, focus group ecc.)
Strumenti tecnologici (intranet aziendale, posta elettronica ecc.)
IN AMBITO ORGANIZZATIVO:
«…l’incongruenza, la disfunzione, la divergenza di interessi e/o obiettivo
fra parti diverse di un sistema, genera conflitto».
Il conflitto è facilitato in ambienti finalizzati all’esecuzione in team di
attività delicate e complesse.
PERCHE’ SI GENERA
Divergenze di interesse
Risorse scarse o limitate
Distorsioni comunicative
Comportamenti non appropriati
QUALE NATURA
Cambiamento dell’ordine delle liste operatorie
Disponibilità o indisponibilità della sala operatoria
Disponibilità di strumentazioni e tecnologie
Disponibilità di risorse umane
Non rispetto degli orari
Difetti di comunicazione
ORE 8.00SALA OPERATORIA
1° INTERVENTO
SONO PRESENTI
ANESTESISTA2 INFERMIERI
DOVE SONO
I CHIRURGHI?
E… IL PAZIENTE?
ORE 8,30
L’ ANESTESISTA E LE DUE INFERMIERE SONO ANCORA IN ATTESA
ORE 8,45
ENTRA IL PAZIENTE
… NON SI HA NOTIZIADEI CHIRURGHI
ORE 9,00
Arrivano due chirurghi.
Reagiscono divertiti, ma imbarazzati, alle proteste dei presenti irritati per il ritardo
Discutono a lungo tra di loro sottovoce
Non hanno ricevuto indicazioni dal primario, peraltro la lista operatoria prevede un solo intervento
Decidono perciò di iniziare l’ intervento edanno il via all’anestesista
ORE 9,20
L’anestesista si prepara per indurre il paziente
ORE 9,30
Il coordinatore informa l’equipe: «Ho avvisato telefonicamente il primarioche eravate saliti in sala operatoria peroperare il paziente. Mi ha detto di fermarvi perché lo vuole operare lui».
Rivolta ai chirurghi: «Tornate in reparto! L’intervento èrimandato!»
Poi, rivolta all’anestesista ed agli infermieri: «… vi farò sapere».
MODALITA’ DI INTERAZIONE E COMUNICAZIONE IN SALA OPEATORIA
L’uso del Brifing del prima dell’espletamento di ogni attività chirurgica, per una pianificazione attiva dei diversi protagonisti e l’applicazione di protocolli raccomandati.
L’uso del Debriefing per rivedere i lati positivi dell’accaduto, le aree di miglioramento, chiarire eventuali dubbi e discutere dei possibili errori.
Metodologie di Passaggio delle Consegne tali da garantire un efficace, preciso e completo trasferimento delle informazioni relative ad un paziente, una procedura o ad una situazione critica.
Addestramento relativo alla capacità di Risoluzione dei Conflitti.
Abilità di Presa di Decisione in un ambiente a rischio, sotto la pressione del tempo, spesso con informazioni parziali e in circostanze in continuo cambiamento.
L’esercizio da parte di tutti gli operatori (indipendentemente dal loro status, anzianità di servizio e competenze professionali) di comunicazioni chiare basate sulla capacità di fare domande, sostenere la propria posizione e fare asserzioni nel rispetto dei ruoli.
TRE MACRO CATEGORIE DI INTERESSE:
Percezione della Situazione (la raccolta e la comprensione corretta delle informazioni e la capacità di anticipare l’evolversi della situazione);
La Comunicazione nel lavoro di Team (scambio di informazioni, assertività e coordinamento);
la Gestione delle Attività (pianificazione, rispetto degli standard, fronteggiamento della pressione del tempo).
VANTAGGI:
addestramento iniziale dei nuovi infermieri;
acquisizione metodo di auto-osservazione per debriefing dell’attività svolta;
stimolo per l’identificazione di aree di miglioramento nell’articolazione degli standard aziendali;
potenziamento delle linee guide all’interno di ogni comparto operatorio.
UN’ORGANIZZAZIONE AD ALTA AFFIDABILITA’
passa attraverso un cambiamento delle modalità formative che introduca
l’addestramento al team-work,
capace di generare quel cambiamento culturale
necessario a stabilizzare
un sistema di gestione del rischio in sala operatoria
che coniughi efficienza e sicurezza.