Le civiltà dell’Italia preromana · 2020. 4. 23. · LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA /...
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Le civiltà dell’Italia preromana
Preistoria in Europa e in Italia
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA
Quando durante la seconda colonizzazione (VIII
secolo a.C.) i Greci arrivano nella penisola italiana,
questa è già abitata da diverse popolazioni.
Sono sia di origine indoeuropea sia di origini più
antiche; anche se non formano un unico stato,
hanno sviluppato culture comuni a causa dei
frequenti contatti.
PREISTORIA IN EUROPA E IN ITALIA
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA / PREISTORIA IN EUROPA E IN ITALIA
In Europa la rivoluzione neolitica, cioè il passaggio a
una vita stanziale e la nascita dell’agricoltura, avviene
più tardi rispetto al Vicino Oriente: intorno al V-III
millennio a.C.
I megaliti, grandi pietre dalla funzione probabilmente
religiosa, sono tracce dei primi stanziamenti stabili.
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA / PREISTORIA IN EUROPA E IN ITALIA
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA / PREISTORIA IN EUROPA E IN ITALIA
A partire dal II millennio a.C., con l’avvento dell’Età
del bronzo, la lavorazione dei metalli determina la
nascita di una classe dii artigiani e commercianti.
prime forme di organizzazione sociale
prime tecniche di rotazione delle colture
prime pratiche di incinerazione dei defunti
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA / PREISTORIA IN EUROPA E IN ITALIA
L’Italia, in particolare, è abitata già nell’era
paleolitica da gruppi nomadi, poi stabilizzatisi nel
Neolitico; tra il 2300 e il 1200 a.C. si attesta la
pratica di costruire abitazioni in legno su terreni
paludosi o vicini a specchi d’acqua.
cultura delle palafitteII millennio
a.C.nord Italia
cultura delle terramareII millennio
a.C.Emilia
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA / PREISTORIA IN EUROPA E IN ITALIA
Nel millennio successivo, tra il X e l’VIII secolo a.C.,
si diffonde la civiltà villanoviana (dalla città di
Villanova, vicino Bologna), in cui la
contrapposizione tra guerrieri e agricoltori o
artigiani è molto forte.
civiltà villanoviana X-VIII secolo a.C.
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA / PREISTORIA IN EUROPA E IN ITALIA
In Sardegna si sviluppa in maniera indipendente la
civiltà nuragica. I suoi tipici edifici in pietra, i
nuraghi, hanno probabilmente una funzione di
controllo militare del territorio.
civiltà nuragica
XI-VI secolo a.C.
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA / PREISTORIA IN EUROPA E IN ITALIA
Nell’Età del bronzo e del ferro
l’Italia è di fatto abitata da
una quantità di popolazioni,
appartenenti a diversi gruppi.
I principali sono:
Liguri
Veneti
Reti
Latini, Equi, Volsci
Fenici
Etruschi
Origine ed estensione del nome della nostra penisola
HESPERIA ENOTRIA AUSONIA ITALIA
Il nome più antico per designare la penisola fu quello di Hesperia,
che sopravvisse nell’uso poetico insieme ad Enotria e Ausonia
(derivanti da nomi di popoli del gruppo italo–siculo. Italia non può
che giungere dal nome di Italoi dato dei coloni greci ad una tribù
della stessa stirpe latino sicula stanziata all’estremità meridionale
dell’odierna Calabria. Incerta, invece, è l’origine di questo nome,
forse da Vitaloi (popoli che adoravano il vitello) o dal mitico re Italo
di stirpe enotrica.
Gli Etruschi
Degli Etruschi si sa ancora ben poco ed i testi sui quali oggi sibasa la storia di questa civiltà risalgono all'antichità greca eromana. Erodoto il grande storico greco offre una ricostruzionesulle origini, ma gli studiosi tendono oggi a limitare fortemente lasola interpretazione di Erodoto.
Il suo racconto sembra risentire troppo dei miti e delle favole,che nell'antichità tendevano a far dipendere l'origine e la nascitadegli Etruschi da una migrazione venuta dall'Oriente, dalla Lidia,a seguito di una grave carestia in epoca mitica, e cioè pocodopo la guerra di Troia, guidata da un grande condottiero:Tirreno.
.
Dionigi Alicarnasso discutendo la tesi di Erodoto formulò un'altraipotesi: quella dell'origine autoctona degli Etruschi.
Tito Livio ha espresso una terza teoria, di una provenienzasettentrionale di questo popolo, di cui i Reti e altre popolazionialpine sarebbero le antiche spoglie.
.
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA
Il popolo degli Etruschi, originario della zona tra i
fiumi Tevere e Arno, a partire dall’VIII secolo a.C. inizia
a espandersi sia nell’Italia centro-meridionale sia
nella Pianura padana.
GLI ETRUSCHI
affermazione della
cultura etrusca
VIII-VI secolo a.C.
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA / GLI ETRUSCHI
Vari fattori sono all’origine del loro successo:
ricchezza del territorio (giacimenti minerari e
legname pregiato);
innovazione delle tecniche agricole e artigianali;
sviluppo di una fitta rete commerciale;
fecondo scambio culturale con i Greci stanziati nel
sud.
Maria Giulia PoggiEtruschi. Storia e civiltà 17Area di diffusione degli Etruschi
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA / GLI ETRUSCHI
Giunti a controllare il Tirreno, nel VI-V secolo a.C. gli
Etruschi entrano in contrasto con i Greci, i Celti e i
Romani: questi ultimi finiscono con assoggettare e
inglobare la cultura etrusca.
gli Etruschi sono cacciati da Roma
509 a.C.
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA / GLI ETRUSCHI
Le città etrusche sono città-stato autonome, anche
se a volte riunite in confederazioni: un esempio è la
cosiddetta dodecapoli, cioè “lega di dodici città”.
Inizialmente il potere è nelle
mani di un re detto lucumone;
nel VI secolo a.C. la monarchia
viene sostituita dal governo di
magistrati e assemblee
aristocratiche.
Le città erano situate di norma
su alture scoscese vicino a corsi
d’acqua. Quasi tutte quelle costiere
erano ad una certa distanza dal mare.
Erano circondate da un fossato e
da un terrapieno, che ne limita0vano
e consacravano l’area (sarà chiamato
Pomerium dai Romani).
.
Vulci
La casa, la cui forma ci è conservata
dalle urne funerarie, fatte di legno,
argilla e canne, ebbero l’aspetto di
grandi capanne, a pianta ellittica o
quadrangolare.
Fuori dal recinto
della città erano collocate
le necropoli
.
Cerveteri, Necropoli
L’abitazione comune
LE CIVILTÀ DELL’ITALIA PREROMANA / GLI ETRUSCHI
Le testimonianze archeologiche, riconducibili
soprattutto alle necropoli etrusche, ci restituiscono
l’immagine di una civiltà molto ricca e raffinata.
Il cultoQuasi impossibile una rappresentazione sicura ed univocadell’Olimpo etrusco delle origini, in quanto vari influssi li hannomodificati in un vero e proprio sincretismo etrusco – greco – italico.
Triade capitolina di Tinia, Uni e Mnerva (Giove, Giunone e Minerva)imposta da Tarquini a Roma in sostituzione della triade Giove, Martee Quirino.
Tinia è la divinità folgoratrice, assistita da altri 12 dei.
Voltumna, divinità importante (Voltumnus per i Romani) il cuisantuario era il centro della lega delle città etrusche
Nortia impersonificava il destino (per i Romani divenne la Fortuna)
.
Il cultoLa Religione degli Etruschi secondo Tito Livio (Ab urbe cond., V, 1)
Etruschi popolo molto dedito al culto
Le regole del rituale etrusco erano contenute in appositi libri
.
Libri rituales Libri fatales Libri acheruntici
Dettavano le norme
relative alla fondazione
e consacrazione delle
città, dei templi e
l’interpretazione dei
prodigi
Istruivano
sulla vita
degli uomini
e degli Stati
Svelavano i
misteri della
morte e
dell’oltretomba
indicando i riti
sacrificali
Il culto era amministrato dal sommo sacerdote eletto ogni anno in seno alle famiglie nobili delle città, nell’assemblea
federale del Fanum Volumnae
Il sacerdote curava la religione tradizionale e la pratica del rituale divinatorio. Conosce l’arte dell’aruspicina e la applica
secondo
.
LIBRI HARUSPICINI LIBRI FULGURALES
Come si dovesse interpretare la
caduta di una fologore o prevenirne i
danni
Il culto dei morti
E’ noto attraverso le pittura parietali delle tombe e i rilievi funerari
L’anima del morto veniva ricevuta da due gruppi di demoni, con a capo Carun(feroce, il Caronte greco) e Vauth (la prima delle Parche, pietosa) cherappresentano il bene e il male.
Il morto arriva nell’oltremondo a piedi o a cavallo fino alla porta dell’Ade dove staCerbero.
Nell’Ade regnano Aita o Eita (Ade) e Phersipnei (Persefone).
Un’altra figura inquietante è il demonio Tuchulca, essere mostruoso alato con labocca di rospo e le orecchie d’asino, con due serpenti attorcigliati intorno al capo euno intorno al braccio
.
L’Olimpo degli Etruschi
Tinia
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La lingua
La lingua etrusca a noi pervenuta si componeper lo più di brevi iscrizioni ed epigrafi che nonci forniscono fonti sufficienti per decifrarlacompletamente e per poter stabilire l’origine diquesta civiltà.
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La lingua
Dalle iscrizioni dei reperti archeologici è stataricavata una lista di circa 600 termini in linguaetrusca accompagnati da un significato certo oprobabile.
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31
La lingua
Sono nomi di persona e di rapporti diparentela, nomi di figure mitologiche e divinità,nomi di 32 città, molte delle quali ancoraesistenti, nomi di cariche pubbliche e religiose,nomi di alcuni mesi dell'anno.
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La lingua degli Etruschi
Laminetta di piombo di Magliano (Grosseto), V secolo a.C.
La lamina di piombo rappresenta un'iscrizione di 70 parole incise a spirale;
scrittura dall'esterno verso l'interno e da destra verso sinistra. Il testo indica i
tempi e i luoghi per fare offerte alle divinità.