LE 7 REGOLE PER SMETTERE DI MANGIARE TROPPO E … · SETTIMA REGOLA S.O.S. acqua! Conclusione 3....
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Nicla Signorelli
LE 7 REGOLE PER
SMETTERE DI
MANGIARE TROPPO E
RIMANERE FELICI!
Libro di pratica
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Introduzione
1.PRIMA REGOLA: Come mangiare l’insalata e trovarla
squisita
1.1 Di cotte e di crude
1.2 Vai col verde
2.SECONDA REGOLA: Oggi non mangio carne
3.TERZA REGOLA :Tutta la frutta in 5 mosse
4. QUARTA REGOLA: Carboidrati, via libera!
5. QUINTA REGOLA: 3+1, tutti in carrozza
6. SESTA REGOLA: Il latte che uccide
7. SETTIMA REGOLA S.O.S. acqua!
Conclusione
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INTRODUZIONE
Perché dovresti credermi
Se anche solo hai un dubbio in proposito, ci tengo subito
a chiarirlo. Io non sono un medico e tanto meno
un’esperta in alimentazione. Ho una generica laurea in
filosofia e da sempre, più o meno da quando tutti i
bambini iniziano a chiedersi cosa faranno “da grandi”, ho
voluto fare la giornalista. E così è. Il mio nome è
Nicla, ho 38 anni, sono una giornalista e una mamma di
quattro splendide pesti. Punto.
In questo ebook non troverai ricerche scientifiche che
portano il mio nome, rimandi ad articoli o libri scritti
da me che parlano di medicina, dieta o alimentazione in
genere. La mia ricerca in questo ambito è nata più per
passione che per professione. E si basa su scritti, studi
e approfondimenti svolti da altri e non dalla
sottoscritta.
Tuttavia, è proprio nel corso di questa ricerca del tutto
personale che mi sono resa conto di come, in un settore
così importante e comune a tutti (ma proprio a tutti!),
manchi un testo breve e scorrevole in grado di
trasformare i concetti chiave di una sana e corretta
alimentazione in poche e pratiche regole da seguire e
sperimentare.
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Chi tra voi ha già provato, sa di cosa parlo. Non esiste
al mondo evidenza migliore dell’esperienza personale. E’
inutile leggere papiri infiniti che dimostrano, a suon di
evidenze scientifiche e statistiche, che mangiare verdure
piuttosto che frutta o legumi ed eliminare carne e
latticini fa bene al tuo corpo, al tuo umore e all’ago
della tua bilancia!
Per convincerti a cambiare è necessario provare. E’ solo
l’evidenza di come ti senti tu, dopo giorni o settimane
di prova, a dare fiducia a quanto medici, ricercatori e
specialisti di tutto il mondo stanno ormai asserendo da
anni.
Da parte mia, sono stata fortunata. Sono cresciuta
odiando con tutto il cuore il latte e i suoi derivati e
mangiando chili di ortaggi e verdure per non far notare
ad amici e parenti che sul mio piatto mettevo davvero
poca carne, e che anche quel poco andava giù a fatica. Ho
lottato per anni con il mio senso di colpa: ero forse
fuori di testa? Quale esempio stavo dando ai miei figli?
E soprattutto, perché mi sembrava di stare meglio
mangiando così?
Tutte le volte che, convinta dalla critiche, mi sforzavo
di “mangiare di più” come dicevano amici, parenti e
genitori il mio corpo faceva a botte con la testa. Dopo
poco tempo, iniziavo a stare davvero male: avevo lo
stomaco pesante, una digestione lunga, mi alzavo spesso
la mattina in compagnia di un cerchio alla testa che mi
riportavo a letto la sera centuplicato e mi capitava di
ritrovarmi nel pieno di un pomeriggio insieme ai miei
figli completamente esausta, fiacca e senza forze:
dov’era finita quell’energia e quella vitalità che ormai
consideravo far parte del mio modo di essere?
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Decisi così di approfondire.
Possibile che fossi un caso clinico?
Quasi per caso iniziai a sfogliare i
primi libri di Anthony Robbins.
Grazie a lui cominciai ad apprezzare
tutta una letteratura che parte da
lontano e che fa dell’alimentazione a
base di prodotti vegetali il perno di
tutto il successo nella vita: Roy
Martina, Paul Mckenna, Jack Canfield, Roberto Re, e molti
altri.
Il principio su cui si muovono questi autori che
consiglio vivamente di leggere, perché hanno il potere di
aprirti la mente e cambiare la tua vita se senti di
averne bisogno, è chiaro: vuoi raggiungere i tuoi
obiettivi? Per farlo ti occorre energia, vitalità ed
entusiasmo. Ogni giorno. Ma dove si può trovare tutta
questa linfa vitale? Semplicemente da te, alimentando nel
modo migliore la macchina che deve portarti lontano: se
il tuo corpo è impegnato per metà del tempo a
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sopravvivere al pasto che gli somministri più o meno ogni
6 ore, come pensi possa supportare tutti i tuoi sogni?
Finalmente avevo chiaro il concetto. Avevo autori e
studiosi che mi dimostravano come la maggior parte degli
uomini di successo si alimentassero in questo modo,
quanto meno nei momenti di maggiore impegno lavorativo.
Ed eliminai i miei sensi di colpa. Ora potevo continuare
a sentirmi bene. Stando tuttavia bene attenta a non
coinvolgere nessuno in questo personale cammino: guai se
i miei figli non assumevano un po’ di latte e se non
consumavano la loro razione di carne! La mia ricerca si
era fermata lì dove pensavo si dovesse fermare: alla
maggiore efficienza del mio organismo da adulta! Una
scelta consapevole e basata sui risultati.
Circa due anni fa nacque mio figlio, l’ultimo. Superati i
primi quaranta giorni, iniziò ad ammalarsi. Nulla di
irreparabile, intendiamoci. Mi reputo una mamma fortunata
e grata sotto questo aspetto. Ma quella iniziale
debolezza ha dato il via ad un calvario che da madre mi è
apparso infinito. Conto sulla dita di una mano i giorni
di ogni mese che ha passato, a partire da allora, in
salute. Ricoveri, visite specialistiche, terapie
particolari... La medicina tradizionale non riusciva a
dare un nome e un cognome a ciò che di fatto lo metteva
in ginocchio: cure e medicinali erano di volta in volta
mirati alle singole patologie che, chissà perché,
esplodevano sempre in “casi rari e particolari”. Non
c’era alcuna diagnosi completa e coerente. Di più.
Sembrava che una ricerca in questo senso fosse solo una
mia esigenza: “Non si preoccupi signora” mi dicevano! Per
fortuna ci sono gli antibiotici, il cortisone, gli
integratori, gli antinfiammatori, le punture e i ricoveri
a fermare la malattia!
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E’ così che mi sono avvicinata a T. Colin Campbell. Nel
suo libro, The China Study, Campbell dimostra come il cibo sia a tutti gli effetti la più potente medicina al
mondo e come l’alimentazione giusta spesso possa dare
delle risposte significative anche lì dove la
farmacologia getta la spugna.
A conferma del suo mastodontico studio Campebell porta
studi, ricerche e pubblicazioni di molti altri scienziati
prima e contemporanei a lui: tutti uomini di scienza1 che
proseguendo nelle loro ricerche sono arrivati alla
convinzione che magiare in un certo modo può salvarci la
vita. Non solo. Uomini di medicina che credono a tal
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1 I più famosi e importanti li troverai elencati nel corso dell’ebook. Altri puoi trovarli nella immensa bibliografia proposta da Campbell nel suo libro THE CHIANA STADY.
punto a ciò che hanno scoperto da cambiare radicalmente
la loro dieta e quella dei loro cari senza pensarci due
volte.
Da una semplice ricerca di energia e vitalità, la mia
personale passione per una alimentazione a base di cibi
vegetali mi aveva portato alla scoperta di un mondo
medico che fino ad allora non conoscevo. E iniziai a fare
le somme.
Quanti dei miei amici o conoscenti sapevano di queste
ricerche? Quanti amici degli amici, conoscenti e parenti
di conoscenti, collaboratori dei miei collaboratori...
insomma, quante persone sprovviste di lauree specifiche,
scienze infuse o ricerche pregresse, conoscevano o
avevano sentito parlare dei benefici che si possono
ottenere da una dieta a base vegetale?
Non parlo di diete, teorie o mode strampalate. Non dico
di mangiare prevalentemente radici, vivere di luce e
alimentarsi di colori, sebbene io abbia incontrato nel
mio percorso persone particolari che davvero vivono così.
Parlo di una scelta semplicissima, oserei dire,
banalissima: mangiare prevalentemente frutta, verdure e
ortaggi e diminuire, se non addirittura abolire (e a questo punto, meglio appoggiarsi sempre ad uno
specialista), cibi di origine animale come carne, latte e
uova.
Si dicono e si sentono tante cose in proposito. A volte
anche troppe.
E il risultato è che, se l’argomento non interessa
davvero per un qualunque motivo personale, i più si
allontano sbigottiti. “I miei nonni mangiavano carne e
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latte a volontà, e stavano bene che mai!” , si ripetono.
E chiudono la porta. Troppe teorie, mode e business più o
meno mascherati sono passati sopra un messaggio
semplicissimo ed ora si è diffidenti, arrabbiati e
gelosi. Gelosi di una tradizione che si invoca a soccorso
di una abitudine alimentare ereditata nel tempo, ma che
di fatto non si conosce fino infondo.
Se fino a una decina di anni fa questi argomenti in
Italia erano quasi tabù per i più oggi le prove che la
nostra alimentazione deve cambiare sono schiaccianti. Non
sono più semplici teorie facili da pronunciare, ma
difficili da dimostrare. Iniziano a rivestire i panni della scienza. E in qualità di scienza stanno diventando
per molti medici di base, specialisti, pediatri,
oncologi, dietisti e ricercatori, una verità. Quanto meno
una verità degna di essere ascoltata e raccontata.
Io credo di poter dire che siamo agli esordi di un cambiamento. Da movimento per pochi si stanno gettando le
basi per diffondere un messaggio che invece riguarda
tutti. E ci coinvolgerà tutti. Ma come ogni cambiamento
in essere, siamo in difetto di indicazioni pratiche e
dimostrazioni ovvie. Cosa e come bisogna fare per conservare la propria salute, raggiungere il giusto peso
e mantenere integra la voglia e l’energia di condurre al
meglio la nostra vita?
Finché studiavo e approfondivo l’argomento, parlavo di
quanto appreso ad amici, parenti, colleghi. La diffidenza
era sempre la stessa. “Abbiamo sempre mangiato così!”;
“Bisogna anche vivere!”, “Il latte gonfia, è vero, ma
solo chi è intollerante”, “Ho sempre mangiato carne e non
sono ancora morto!”... E così via. Nessuno sapeva di
quanto la medicina fosse progredita e avesse
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rivoluzionato temi e pratiche alimentari che fino a ieri
erano ritenute corrette. Per convincerli di quanto
asserivo tuttavia non avevo in mano nessuno strumento:
non potevo passare loro la bibliografia dei libri
consultati da me in anni di ricerca personale, li
avrebbero cestinati ancora prima di arrivare a casa. E
non potevo dargli in mano tutto il THE CHIANA STUDY: non
erano abbastanza motivati per papparsi un volume così
tecnico e completo. Mi serviva un testo semplice,
pratico, e soprattutto corto per dire ad amici e agli
amici degli amici, ai parenti e ai parenti dei loro
conoscenti che “Ehi! Non sei un medico o uno scienziato, ma guarda che la pelle la puoi salvare anche tu!”
Insomma un e-book scritto in un linguaggio diretto,
divertente, a volte colloquiale ma non per questo meno
completo di tabelle e numeri: quel tanto che basta a
gettare le basi di una informazione tecnica studiata e
conquistata da altri. Non sono uno scienziato, ma una
abituata alla penna sì. E se sulle statistiche,
particolari medici e lettura dei dati rimando a chi di
dovere, su come trasmettere un messaggio e fargli
centrare il bersaglio, so come muovermi. Quindi sta
attento. Se non sei pronto a cambiare, puoi ancora
tornare indietro...
A tutti
buona lettura.
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Cap 1
PRIMA REGOLA
Come mangiare l’insalata e trovarla squisita
Inutile prenderci in giro. A nessuno piace veramente
mangiare insalata e pomodori due volte al giorno per
tutti i giorni della propria vita!
Oltre all’evidente difetto nutrizionale, il gusto e il
palato così come la gioia della tavola e la voglia di
sedersi davanti ad un piatto ne risentono alquanto. E la
verità, infatti, è che mai nessuno ha detto che bisogna
nutrirsi in questo modo.
Mangiare “insalatone” ha un notevole pregio nutrizionale,
ma da sole o meglio, sguarnite, non bastano. Ed è proprio
su questo “bastano” che iniziano i problemi.
Cosa dobbiamo aggiungere al nostro piatto di verdure
crude per renderle gradevoli, sfiziose, golose... in una
parola sola, squisite?
Se su tante altre cose fanno a botte l’uno con l’altro,
su questo punto i nutrizionisti non hanno dubbi: ovunque
e per sempre vige la regola della varietà.
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E per varietà non si intende variare solo tra le diverse
tipologie di ortaggi e verdura esistente, ma anche e soprattutto tra le diverse varietà di uno stesso
vegetale2.
Insomma, insalata non vuol dire solo lattuga o insalata
gentile (di solito la più comune nei frigoriferi perché
“più resistente” di altre), ma anche insalata indivia,
insalata riccia, rucola, radicchio verde, cicoria e
tarassaco per stare solo sul colore verde. E poi ci sono
tutti gli altri colori, dai pomodori alla carota, fino al
carciofo e alla barbabietola che possono variare la
nostra solita insalata apportando di volta in volta principi nutrizionali diversi.
Mangiare sempre la stessa cosa, per quanto ottima e
salutare, non fa bene al tuo organismo né al livello
energetico del tuo corpo.
Per quanto un piatto o una portata possano far bene alla
tua salute e anche all’obiettivo che hai in mente
(perdere chili, sgonfiare la pancia, riprendere tonicità,
entusiasmo, concentrazione eccetera) la monotonia negli
alimenti non ha mai giovato a nessuno. Tanto meno se in
mente hai un cambiamento definitivo delle tue abitudini.
Se questo vale per le insalate, prova a pensare se non
vale anche per la carne, il latte o qualunque altro
alimento che oggi fa la parte del regista nella tua dieta
quotidiana...
Perché mangi tutti i giorni carne? Perché bevi tutte le
mattine latte?
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2 Nel cap. 2.4 del Manuale di consapevolezza alimentare di Michele Riefoli viene spiegato in modo molto chiaro questo concetto battezzato dall’autore come il principio di rotazione.
Dopo che avrai letto la seconda e la sesta regola spero
ti passerà la voglia di complicarti la vita cucinando una
braciola o infornando una besciamella!
Ciò che ora vuoi sapere, tuttavia, è come ingoiare giorno
dopo giorno etti di “erba” e considerarti fortunato a
farlo!
Sulle possibili e ottime
combinazioni tra ortaggi e
verdure esistono una
infinità di volumi. Internet
è pieno di esperti e
relativi libri che sulla
loro bibliografia indicano
altrettanti nomi di volumi
di cucina, ricerche, manuali
più o meno completi che affianco alla ricetta di insalata
(vedi questa ricetta nel mio blog come esempio oppure
quest’altra) aggiungono anche il perché una terrina così
guarnita sia ottima a livello nutrizionale.
Bene. La soluzione è
tuttavia ancora più semplice
di quello che immagini e sta
tutta nella varietà.
Con la tua fantasia e voglia
di sperimentare nuovi gusti
in campo di ortaggi e
verdure potrai eliminare
l’effetto di “fame” che ti viene quando prepari il tuo
pasto solo con quelle tre-quattro verdure provate
dall’infanzia ad oggi. Tu sai quanti ortaggi e verdure
esistono? Fino a qualche anno fa, mi era difficile
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rispondere. Sì, amavo mangiare insalate e terrine
guarnite ma in fatto di varietà lasciavo a desiderare.
E il problema, purtroppo, è comune. Finché pensiamo agli
ortaggi come un contorno, che bisogno c’è di variare! Non
sono di certo il piatto forte della giornata. E finché le
patate sono per noi verdure a pari modo di spinaci e
insalata riccia, sai che scienza infusa abbiamo a
riguardo!
Quando però abbiamo un obiettivo chiaro in testa, le cose
cambiamo. E accettiamo di metterci in gioco.
Nella quinta regola troverai spigato in modo esaustivo e
semplice cosa devi fare per abbinare correttamente i cibi
in vista di un naturale dimagrimento, di una corretta
digestione e quindi di una naturale eliminazione di tutti
i problemi annessi come pancia gonfia, spossatezza,
cerchio alla testa, mancanza di concentrazione dopo
pasto, difficoltà a perdere peso, gonfiore, eccetera
eccetera.
Fino ad allora, concentriamoci sulla prima regola.
Come puoi guarnire la tua “insalatona”?
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