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L.C. 1 ISIS “MARCO FANNO” Conegliano Corso formazione docenti - - marzo 2011 Strumenti per la costruzione di un curricolo per competenze: dalla progettazione alla certificazione a cura di Luciano Caia

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ISIS “MARCO FANNO” Conegliano

Corso formazione docenti - - marzo 2011

Strumenti per la costruzione di un

curricolo per competenze:dalla progettazione alla certificazione

a cura di Luciano Caia

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Riordino Istituti Tecnici e Professionali: riferimenti normativi

Regolamenti D.P.R. n. 87 (professionali) e n. 88 (tecnici) del 15/3/2010

Allegato A: Profilo educativo, culturale e professionale (PECUP)

Allegati B e C: profili d’indirizzo e quadri orari

Allegato D: tabelle di confluenza

Linee guida Direttive MIUR: n. 65 del 28/7/2010 (professionali) e n. 57 del 15/7/2010 (tecnici)

Sitologia ( www.istruzione.it – www.indire.it )

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Percorsi nuovo ordinamento dell’Istituto

Indirizzi Tecnico

Settore economico

AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING

articolazione: Sistemi informativi aziendali

articolazione: Relazioni internazionali per il marketing

Indirizzi Professionale

Settore servizi

SERVIZI COMMERCIALI

SERVIZI SOCIO-SANITARI

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Format profili formativi I risultati di apprendimento (learning outcomes) sono

specificati in termini di “competenze” ( in linea con la raccomandazione 23 aprile 2008 sulla costituzione del “Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente EQF”).

Le competenze da conseguire si riferiscono sia all’area generale che all’area d’indirizzo.

Nel caso in cui l’indirizzo presenti articolazioni le competenze sono differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coerenza con la peculiarità del profilo di riferimento.

Le competenze d’indirizzo sono sviluppate e integrate in coerenza con le esigenze del territorio (vedi Comitato Tecnico Scientifico).

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PERCHE’ PROGETTARE PER COMPETENZE? IL CONTESTO

1. La “società della conoscenza”

2. Spazio formativo europeo

3. Apprendimento formale, non formale, informale

4. Competenze-chiave per l’apprendimento permanente

5. Indagini OCSE-PISA

6. Sfida delle nuove tecnologie

7. Personalizzazione e flessibilità

8. Tratti essenziali dell’insegnante

9. Rapporto scuola-lavoro e integrazione tra sistemi

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Competenza = Sapere personalizzato che si manifesta in un contesto

La competenza è un sapere dotato di senso e condiviso da una comunità

Il sapere condiviso diventa personalizzato quando il soggetto lo elabora e lo riveste di significati propri.

È un sapere che si manifesta: può esprimersi in termini operativi e pratici dell’azione concreta, o in quelli logico-argomentativi della costruzione mentale, o nella produzione espressiva.

La competenza non è solo teoria e non è semplice applicazione di una teoria: è azione e riflessione insieme.

La competenza per esprimersi ha bisogno di un contesto concreto (disciplinare, professionale o esistenziale).

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Cosa ci indica una competenza ?

< processo - azione- riflessione >

<scopo >

<situazione-contesto>

Esempio: Comprendere ed utilizzare una lingua straniera per produrre messaggi verbali e scritti coerenti alle aspettative degli interlocutoriin contesti di vita professionale

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EQF (European Qualification Framework) Quadro Europeo dei Titoli e delle Qualifiche

Definizioni proposte

“Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.

“Abilità”, indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).

“Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

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Livelli EQF

Previsti dall’ European Qualification Framework (Quadro Europeo dei Titoli e delle Certificazioni).

Descrivono la competenza in termini di autonomia, responsabilità e capacità graduale di affrontare situazioni nuove e impreviste.

Convenzionalmente il 3° livello è quello dell’allievo al termine del terzo anno (qualifica), il 4° livello al termine del quinto anno (diploma).

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Livelli EQF

Livello 1 Svolgere compiti semplici, sotto la diretta supervisione, in un contesto strutturato

Livello 2 Svolgere compiti e risolvere problemi ricorrenti usando strumenti e regole semplici, sotto la supervisione con un certo grado di autonomia

Livello 3 Svolgere compiti e risolvere problemi scegliendo e applicando metodi di base, strumenti, materiali ed informazioni. Assumere la responsabilità di portare a termine compiti nell'ambito del lavoro o dello studio. Adeguare il proprio comportamento alle circostanze nella soluzione dei problemi

Livello 4 Risolvere problemi specifici in un campo di lavoro o di studio. Sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili, ma soggetti a cambiamenti. Sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio

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Metodologie dei percorsi tecnici e professionali

didattica di laboratorio per valorizzare stili di apprendimento induttivi

orientamento progressivo analisi e soluzione dei problemi relativi al settore di

riferimento lavoro cooperativo per progetti gestione di processi in contesti organizzati e uso di modelli

e linguaggi specifici personalizzazione dei prodotti e dei servizi attraverso l’uso

delle tecnologie e del pensiero creativo collegamento organico con il mondo del lavoro e delle

professioni: stage, tirocini e alternanza scuola lavoro

(dai Regolamenti di riordino)

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COME PROGETTARE PER COMPETENZE? IL METODO

Le tappe del lavoro:

1. Partire dal profilo di uscita del percorso formativo (competenze comuni e competenze d’indirizzo)

2. Analizzare e descrivere le competenze (Rubriche delle competenze)

3. “Agire” le competenze affrontando compiti significativi /situazioni problematiche (Unità di apprendimento UdA)

4. Valutare le competenze (in itinere con le UdA e alla fine del percorso con le “prove esperte”)

5. Certificare le competenze

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L’esperienza della “Rete Veneta per le Competenze” (RVC)

Gruppi di docenti e di esperti di un centinaio di scuole ed enti formativi del Veneto facenti capo a 5 reti (per TV il capofila è l’ITIS Barsanti di Castelfranco) hanno elaborato per i profili degli istituti tecnici e professionali:

Rubriche delle competenze (per analizzare le competenze)

Unità di Apprendimento (modalità didattiche per mobilitare le competenze degli alunni)

Prove esperte (per la valutazione finale delle competenze)

I materiali prodotti dalla RVC sono consultabili sul sito www.piazzadellecompetenze.net alla voce “Fondo Sociale Europeo”

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Rubriche delle competenze

Strumenti che consentono di identificare, per una specifica competenza, il legame tra le sue componenti:

A. Conoscenze ed abilità mobilitate dall’alunno nel corso dell’azione di apprendimento.

B. Evidenze (prestazioni e atteggiamenti), saperi essenziali (indispensabili) e compiti significativi (casi/situazioni problematiche) che costituiscono il riferimento concreto alla competenza nella programmazione del docente.

C. Livelli EQF, ovvero i livelli di padronanza che l’alunno è in grado di mostrare nel presidiare quei compiti.

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Modello RVC: rubriche delle competenze

Struttura delle rubriche (sez. A, B, C)

Rubriche dell’area generale e dell’area d’indirizzo

Riferimento alle competenze chiave europee

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Competenze chiave per l’apprendimento permanente (indicate dall’Unione Europea)

1. comunicazione nella madrelingua2. comunicazione nelle lingue straniere3. competenza matematica e competenze di base

in scienza e tecnologia4. competenza digitale5. imparare a imparare6. competenze interpersonali, interculturali e

sociali e competenza civica7. imprenditorialità 8. espressione culturale

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Tabella di confluenza competenze (esempi)COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

COMPETENZE OBBLIGO DI ISTRUZIONE

D.M.139/2007

COMPETENZE COMUNI

dai Regolamenti Istituti Tecnici e Professionali 2010

Comunicazione nella madrelingua

Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti;

Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo;

Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi.

Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici.

Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali

Competenza digitale

Utilizzare e produrre testi multimediali.

Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete

Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinari

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Rubrica competenzesezione A

COMPETENZA:

Fonti di legittimazionefonti normative nazionali e internazionali che giustificano la scelta di competenze, abilità, conoscenze.

COMPETENZE SPECIFICHE

ABILITA’ CONOSCENZE

Vedi tabella di confluenza

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COMPETENZA:

Fonti di legittimazione

COMPETENZE SPECIFICHE

EVIDENZE SAPERI ESSENZIALI

COMPITI

Prestazioni e atteggiamenti necessari per dichiarare che una persona è

competente

Saperi indispensabili al raggiungimento della competenza

Ciò che l’allievo farà e quali atteggiamenti gli sarà richiesto di attivare in contesti opportunamente variati

Rubrica competenze sezione B

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Rubrica competenze sezione C

COMPETENZA:

LIVELLI EQF1

Svolgere compiti semplici, sotto la diretta

supervisione, in un contesto strutturato

2Svolgere compiti e risolvere problemi ricorrenti usando

strumenti e regole semplici, sotto la supervisione con un

certo grado di autonomia

3Svolgere compiti e risolvere

problemiscegliendo e applicando metodi di base, strumenti, materiali ed

informazioniAssumere la responsabilità di

portare a termine compiti nell'ambito del lavoro o dello

studio.Adeguare il proprio

comportamento alle circostanze nella soluzione dei problemi

4Risolvere problemi specifici in un

campo di lavoro o di studioSapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di

lavoro o di studio, di solito prevedibili, ma soggetti a cambiamenti.

Sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento

di attività lavorative o di studio

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Indicazioni per il lavoro nei gruppi (1° incontro)

1. Suddividersi in gruppi simulando un dipartimento / asse culturale / area disciplinare.

2. Analizzare una rubrica di competenza elaborata dalla Rete Veneta (vedi prospetto).

3. Focalizzare il lavoro sul primo biennio.4. E’ possibile introdurre cambiamenti nelle rubriche (tranne che nella

denominazione delle competenze) tenendo conto delle linee guida ministeriali (conoscenze e abilità) e della esperienza didattica dei docenti.

Possibili sviluppiL’insieme delle rubriche rielaborate dai dipartimenti formeranno i profili formativi presenti nell’Istituto che inseriti nel POF, potranno costituire il riferimento per la programmazione annuale del singolo docente.

I materiali utilizzati in questo incontro sono consultabili sul sito www.fanno.it

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Unità di Apprendimento (UdA)

L’acquisizione delle competenze può richiede il contributo di più discipline.

Non bastano attività didattiche (che valutano conoscenze e abilità) centrate su prestazioni tradizionali: l’interrogazione, il test, il compito scritto.

Occorre progettare situazioni di apprendimento interdisciplinari (chiamate Unità di Apprendimento) costruite su compiti reali e relativi prodotti che gli allievi sono chiamati a realizzare, rispetto ai quali ogni docente fornisce il proprio contributo.

L’UdA prevede una metodologia formativa basata sulla didattica attiva e sull’apprendimento dall’esperienza.

L’UdA consente all’allievo, nel confronto con problemi di cui coglie il senso, di porsi in modo attivo alla ricerca di una soluzione adeguata, superando gli ostacoli che via via incontra, mobilitando in tal modo un processo di apprendimento autonomo e personale.

In tal modo la conoscenza passa per l’azione per poi giungere ad una piena formalizzazione attraverso il linguaggio.

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Gestione dell’UdAGestione dell’UdA Inserire l’UdA interdisciplinare nella programmazione didattico-

educativa del consiglio di classe. L’UdA può coinvolgere tutti i docenti o solo alcuni (area

disciplinare). Mirare massimo 3 competenze (competenze chiave di

cittadinanza, competenze d’indirizzo) Fornire un documento di consegna agli studenti in cui risulti chiaro

ciò che viene loro richiesto, le risorse, i tempi e i criteri di valutazione. L’UdA può comprendere più occasioni di apprendimento:

Attività (lezioni, esercitazioni, verifiche).Azioni (situazioni di apprendimento attivo per scoperta, simulazioni, progetti e compiti reali). Esperienze (situazioni formative non strettamente curricolari relative alla vita di classe e di istituto - accoglienza, organizzazione di incontri ed eventi - oppure riferite a contesti esterni alla scuola - alternanza scuola lavoro).

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Valutazione delle competenze

La valutazione delle competenze è detta “autentica” perchè mira a verificare non solo ciò che un allievo sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa”.

Alla fine di ogni UdA occorre valutare: il prodotto (dispositivi realizzati, glossari, relazioni …). il processo (comprensione compito, definizione strategia,

fronteggiamento situazioni critiche). la riflessione sull’azione svolta (capacità comunicative ed espressive, la

capacità di astrazione, di collegamento).

Bisogna prevedere anche l’autovalutazione da parte dell’allievo intesa come capacità di riflessione (apprendere dall’esperienza, imparare ad imparare)

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25Dimensione cognitiva

Dimensione relazionaleaffettivo-motivazionale

Dimensione metacognitiva

auto

valutazio

ne

Applicazione

Au

ton

om

ia nel

fare

Uso del

linguag

gio

settoriale

Ricos

truzi

one

Consapevolezza

riflessiva e

critica

Par

teci

paz

ion

eIm

peg

no

Rispetto dei tempi

Transfer

Capac

ità d

i

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un

cont

esto

nuo

vo

Socialità

collaborazione

Relazione con

formatori e adulti

curi

osità

Motivazione

DimensionePratico-operativa

Precisione e destrezza nell’uso di strumenti

Comunicazione e

socializzazione

esperienze

Sup

eram

ento

della

cri

siCogliere i

processi culturali alla

base del lavoro

MRZ-da Talent Radar

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Esempio di griglia di valutazione dell’U.d.A.DIMENSIONI

DELL’INTELLIGENZA

CRITERI DI VALUTAZIONE

Relazionale, affettiva e motivazionale

Comunicazione e socializzazione di esperienze e conoscenze

Relazione con i formatori e le altre figure adulte

Curiosità

Superamento delle crisi

Sociale Rispetto dei tempi

Cooperazione e disponibilità ad assumersi incarichi e a portarli a termine

Pratica Precisione e destrezza nell’utilizzo degli strumenti e delle tecnologie

Funzionalità

Cognitiva Uso del linguaggio settoriale-tecnico- professionale

Completezza, pertinenza, organizzazione

Capacità di trasferire le conoscenze acquisite

Ricerca e gestione delle informazioni

Della metacompetenza

Consapevolezza riflessiva e critica

Autovalutazione

Capacità di cogliere i processi culturali, scientifici e tecnologici sottostanti al lavoro svolto

Del problem solving Creatività  

Autonomia

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Indicazioni per il lavoro nei gruppi (2° incontro)

1. Suddividersi per gruppi simulando un consiglio di classe o un’area disciplinare/ asse culturale.

2. Analizzare una delle “Unità di Apprendimento” (UdA) elaborate dalla “Rete Veneta”.

3. Provare ad abbozzare una nuova UdA, concentrando il lavoro su: competenze mirate, compito/prodotto, fasi di applicazione, esperienze attivate, valutazione.

Possibili sviluppiProgettare nell’ambito dei Consigli di classe almeno una Unità di apprendimento interdisciplinare ogni anno.

I materiali utilizzati in questo incontro sono consultabili sul sito www.fanno.it

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PROVA ESPERTA Per sottoporre a valutazione finale la padronanza degli studenti.

Propone un compito – problema rilevante il più possibile olistico (in grado di connettere vari ambiti del sapere).

Nella “prova esperta” lo studente mobilita le competenze acquisite risolvendo un problema o elaborando una produzione utile e giustificando riflessivamente le procedure seguite.

È collocata in corrispondenza delle scadenze formali dei corsi (quando vengono rilasciati titoli di studio: qualifica, diploma) o a conclusione dell’obbligo d’istruzione.

Ha una durata di 12 ore (distribuite in 3 giorni).

Assegna un punteggio complessivo di 100 (più eventuale lode).

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Struttura “integrata”della prova esperta Attività di gruppo con produzione di un verbale. Può collocarsi

all’inizio (brainstorming) o alla fine del percorso della prova (sviluppo critico di aspetti problematici del prodotto).

Focus linguistico-culturale: comprensione e/o produzione di testi (ad es. di carattere giuridico e tecnico) continui e non continui (tabelle, grafici).

Focus matematico: compito collegato al prodotto/servizio (es. piano di ammortamento).

Focus pratico-professionale: soluzione di un problema concreto, studio di un caso, progettazione di un prodotto/servizio.

Focus riflessivo: ricostruzione e giustificazione del percorso seguito e delle scelte fatte mediante relazione scritta e/o orale.

Domanda d’eccellenza (lode): opportunità di manifestare la padronanza completa della competenza (capacità di generalizzazione o di problem solving).

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Prova esperta Esempio di focus pratico-professionale Compito/problema: Elaborazione di un progetto per l’avvio di un’impresa di servizi

che opera nel mercato del lavoro, quale agenzia di somministrazione di lavoro.Completa una bozza di business idea definendo:

- ANALISI DI SETTORE E PIANO DELLE VENDITE

- STRATEGIA DI COMMERCIALIZZAZIONE

- MANAGEMENT E ORGANIZZAZIONE

- PIANO DEGLI INVESTIMENTI

Un giornale locale pubblica un’inserzione dell’Agenzia di somministrazione lavoro per un posto da contabile con buona conoscenza della lingua inglese. Completa il modulo dell’Europass (curriculum vitae) e scrivi una lettera di accompagnamento in lingua inglese.

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Certificazione delle competenze

Momento in cui, a seguito della valutazione, si passa alla registrazione degli apprendimenti in una scheda che ne indichi il livello di padronanza (se positivo).

La certificazione – riferita ad ogni studente e operata dall’intero Consiglio di classe - si svolge nei seguenti momenti:

1. Alla fine dell’obbligo d’istruzione - D.M. 139/2007 -(certificazione delle competenze di base degli assi culturali)

2. A conclusione dei percorsi triennali (qualifica) e quinquennali (diploma) secondo i livelli 3 e 4 dell’EQF.

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Competenze di base da certificarea conclusione dell’obbligo d’istruzione

Sono articolate in conoscenze e abilità/capacità secondo 4 assi culturali di riferimento*:

Asse dei linguaggi Asse matematico Asse scientifico-tecnologico Asse storico-sociale

• Vedi allegato 1 del DM 139/2007

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Competenze chiave di cittadinanza* al termine dell’obbligo d’istruzione

1. Imparare ad imparare2. Progettare3. Comunicare4. Collaborare e partecipare5. Agire in modo autonomo e responsabile6. Risolvere problemi7. Individuare collegamenti e relazioni 8. Acquisire ed interpretare l’informazione

* Vedi allegato 2 del DM 139/2007

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Compilazione scheda di certificazione dell’obbligo.

A livello provinciale i coordinatori di dipartimento hanno elaborato una rubrica per le competenze di ogni asse culturale:

evidenze compiti declinazione dei livelli (base, avanzato,

intermedio) previsti nella scheda.

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Indicazioni per il lavoro nei gruppi (3° incontro)

1. Suddividersi per gruppi simulando un consiglio di classe/ dipartimento / asse culturale / area disciplinare.

2. Analizzare una prova esperta elaborata dalla “Rete Veneta”.3. Analizzare la rubrica delle competenze di un asse culturale ai fini della

certificazione dell’obbligo d’istruzione.

Possibili sviluppi Progettare nell’ambito dei Consigli di classe una “prova esperta” a

conclusione del percorso dell’obbligo d’istruzione, della qualifica, del diploma.

Concordare per ogni asse culturale: evidenze, compiti e declinazione dei livelli (base, avanzato, intermedio) per una compilazione consapevole della scheda di certificazione dell’obbligo.

I materiali utilizzati in questo incontro sono consultabili sul sito www.fanno.it