(Lc 19,4) OMENICA er vedere Gesù, sa e avanti e, perr pot ... · PDF filedomenica 6...

4

Click here to load reader

Transcript of (Lc 19,4) OMENICA er vedere Gesù, sa e avanti e, perr pot ... · PDF filedomenica 6...

Page 1: (Lc 19,4) OMENICA er vedere Gesù, sa e avanti e, perr pot ... · PDF filedomenica 6 novembre, chi lo desidera può fer-marsi a pranzo in parrocchia a San Paolo. Condividiamo quello

PREPARIAMOCI alla Liturgia della Parola del 6 Novembre 2011

XXXII DOMENICA del TEMPO ORDINARIO - Anno A - IV settimana del salterio O Dio, la tua sapienza

va in cerca di quanti ne ascoltano la voce,

rendici degni di partecipare al tuo banchetto

e fa’ che alimentiamo l’olio delle nostre lampade,

perché non si estinguano nell’attesa,

ma quando tu verrai

siamo pronti a correrti incontro,

per entrare con te alla festa nuziale.

Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Prima lettura (Sap 6,12-16) La sapienza si lascia trovare da quelli che la cercano.

Dal libro della Sapienza

La sapienza è splendida e non sfiorisce, facilmente si lascia vedere da coloro che la amano e si lascia trovare da quelli che la cercano. Nel farsi conoscere previene coloro che la desiderano. Chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà, la troverà seduta alla sua porta. Riflettere su di lei, infatti, è intelligenza perfetta, chi veglia a causa sua sarà presto senza affanni; poiché lei stessa va in cerca di quelli che sono degni di lei, appare loro benevola per le strade e in ogni progetto va loro incontro.

Parola di Dio

Salmo responsoriale (Sal 62)

Rit.: Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria. Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani. Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando nel mio letto di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne, a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

Seconda lettura (1Ts 4,13-18) Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono

morti.

Dalla prima Lettera di san Paolo apostolo ai Tessa-lonicesi

Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti. Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcu-na precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, di-scenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sem-pre saremo con il Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole. Parola di Dio Alleluia, alleluia. (Mt 24,42.44) Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

Alleluia.

Vangelo (Mt 25,1-13) Ecco lo sposo! Andategli incontro!

� Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lam-pade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e com-pratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Parola del Signore

Zaccheo allora corse

avanti e, per poter v

edere Gesù, salì su u

n sicomoro … (Lc 19,4)

e della Santa CROCE

http://ilsicomoro.jimdo.com

Celebriamo la Santa Messa alle ore 8,30 e 10 in S. CROCE e alle ore 11.30 in S. PAOLO

XXXI DOMENICA del TEMPO ORDINARIO - Anno A - III settimana del salterio

di San PAOLO SETTIMANALE dell’UN

ITÀ PASTORALE formata

dalle COMUNITÀ CRIST

IANE

DOMENICA

30 Ottobre 2011

n° 44 anno VI

Page 2: (Lc 19,4) OMENICA er vedere Gesù, sa e avanti e, perr pot ... · PDF filedomenica 6 novembre, chi lo desidera può fer-marsi a pranzo in parrocchia a San Paolo. Condividiamo quello

domenica 6 novembre, chi lo desidera può fer-

marsi a pranzo in parrocchia a San Paolo.

Condividiamo quello che ognuno può portare verso le 13. Ci aiutiamo nel preparare e nel risistemare. Chi lo

desidera può poi fermarsi nel pomeriggio

domenica 6 novembre in san Paolo c'è la distribuzione dei vestitini ad alcune famiglie segnalate dalla Caritas.

sabato 12 novembre in oratorio dalle 18 alle 20 incontro delle coppie di sposi. Il tema su cui ci confronteremo è

"la famiglia vive la prova"

PELLEGRINI DELLA VERITÀ, PELLEGRINI DELLA PACE

In nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza: ce ne vergognamo Cari fratelli e sorelle, distinti Capi e rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali e delle religioni del mondo, cari amici, sono passati venticinque anni da quando il beato Papa Giovanni Paolo II invitò per la prima volta rappresentanti delle religioni del mondo ad Assisi per una preghiera per la pace. […] Allora la grande minaccia per la pace nel mondo derivava dalla divisione del pianeta in due blocchi contrastanti tra loro. […] La questione delle cause di tale rovesciamento (caduta del Muro di Berlino, NdR) è complessa e non può trovare una risposta in semplici formule. Ma accanto ai fattori economici e politici, la causa più profonda di tale evento è di carattere spirituale: dietro il potere materiale non c’era più alcuna convinzione spirituale. […] Anche se la minaccia della grande guerra non è in vista, tuttavia il mondo, purtroppo, è pieno di discordia. […] La libertà è un grande bene. Ma il mondo della libertà si è rivelato in gran parte senza o-rientamento, e da non pochi la libertà viene fraintesa anche come libertà per la violenza. La discordia assume nuovi e spaventosi volti e la lotta per la pace deve stimolare in modo nuovo tutti noi. Cerchiamo di identificare un po’ più da vicino i nuovi volti della vio-lenza e della discordia. A grandi linee – a mio parere – si possono individuare due differenti tipologie di nuove forme di violenza che sono diametralmente opposte nella loro motivazione e manifestano poi nei particolari molte varianti. Anzitutto c’è il terrorismo, nel qua-le, al posto di una grande guerra, vi sono attacchi ben mirati che devono colpire in punti importanti l’avversario in modo distruttivo, senza alcun riguardo per le vite umane innocenti che con ciò ven-gono crudelmente uccise o ferite. […] Sappiamo che spesso il terro-rismo è motivato religiosamente e che proprio il carattere religioso degli attacchi serve come giustificazione per la crudeltà spietata, che crede di poter accantonare le regole del diritto a motivo del “bene” perseguito. La religione qui non è a servizio della pace, ma della giustificazione della violenza. La critica della religione, a partire dall’illuminismo, ha ripetutamente sostenuto che la religione fosse causa di violenza e con ciò ha fo-mentato l’ostilità contro le religioni. Che qui la religione motivi di fat-to la violenza è cosa che, in quanto persone religiose, ci deve pre-occupare profondamente. In un modo più sottile, ma sempre crude-le, vediamo la religione come causa di violenza anche là dove la vi-olenza viene esercitata da difensori di una religione contro gli altri. I rappresentanti delle religioni convenuti nel 1986 ad Assisi intende-vano dire – e noi lo ripetiamo con forza e grande fermezza: questa

non è la vera natura della religione. È invece il suo travisamento e contribuisce alla sua distruzione. Contro ciò si obietta: ma da dove sapete quale sia la vera natura della religione? La vostra pretesa non deriva forse dal fatto che tra voi la forza della religione si è spenta? Ed altri obietteranno: ma esiste veramente una natura co-mune della religione, che si esprime in tutte le religioni ed è pertan-to valida per tutte? Queste domande le dobbiamo affrontare se vo-gliamo contrastare in modo realistico e credibile il ricorso alla vio-lenza per motivi religiosi. Qui si colloca un compito fondamentale del dialogo interreligioso – un compito che da questo incontro deve essere nuovamente sottolineato. Come cristiano, vorrei dire a que-sto punto: sì, nella storia anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza. Lo riconosciamo, pieni di vergogna. Ma è assolutamente chiaro che questo è stato un utilizzo abusivo della fede cristiana, in evidente contrasto con la sua vera natura. Il Dio in cui noi cristiani crediamo è il Creatore e Padre di tutti gli uomini, a partire dal quale tutte le persone sono tra loro fratelli e sorelle e costituiscono un’unica famiglia. La Croce di Cristo è per noi il segno del Dio che, al posto della violenza, pone il sof-frire con l’altro e l’amare con l’altro. Il suo nome è “Dio dell’amore e della pace” (2 Cor 13,11). È compito di tutti coloro che portano una qualche responsabilità per la fede cristiana purificare continuamente la religione dei cristiani a partire dal suo centro interiore, affinché – nonostante la debolezza dell’uomo – sia veramente strumento della pace di Dio nel mondo. Se una tipologia fondamentale di violenza viene oggi motivata reli-giosamente, ponendo con ciò le religioni di fronte alla questione cir-ca la loro natura e costringendo tutti noi ad una purificazione, una seconda tipologia di violenza dall’aspetto multiforme ha una motiva-zione esattamente opposta: è la conseguenza dell’assenza di Dio, della sua negazione e della perdita di umanità che va di pari passo con ciò. I nemici della religione vedono in questa una fonte primaria di violenza nella storia dell’umanità e pretendono quindi la scom-parsa della religione. Ma il “no” a Dio ha prodotto crudeltà e una vio-lenza senza misura, che è stata possibile solo perché l’uomo non riconosceva più alcuna norma e alcun giudice al di sopra di sé, ma prendeva come norma soltanto se stesso. […]. […] L’adorazione di mammona, dell’avere e del potere, si rivela una contro-religione, in cui non conta più l’uomo, ma solo il vantaggio personale. […] Vi sono i grandi, che con essa fanno i lo-ro affari, e poi i tanti che da essa (la droga NdR) vengono sedotti e rovinati sia nel corpo che nell’animo. […] L’assenza di Dio porta al decadimento dell’uomo e dell’umanesimo. Ma dov’è Dio? Lo conosciamo e possiamo mostrarLo nuovamente all’umanità per fondare una vera pace? […] esiste una concezione e un uso della religione attraverso il quale essa diventa fonte di vio-lenza, mentre l’orientamento dell’uomo verso Dio, vissuto ret-tamente, è una forza di pace. In tale contesto ho rimandato alla necessità del dialogo, e parlato della purificazione, sempre neces-saria, della religione vissuta. […] la negazione di Dio corrompe l’uomo, lo priva di misure e lo conduce alla violenza. Accanto alle due realtà di religione e anti-religione esiste, nel mon-do in espansione dell’agnosticismo, anche un altro orientamento di fondo: persone alle quali non è stato dato il dono del poter credere e che tuttavia cercano la verità, sono alla ricerca di Dio. Persone del genere non affermano semplicemente: “Non esiste alcun Dio”. Esse soffrono a motivo della sua assenza e, cercando il vero e il buono, sono interiormente in cammino verso di Lui. Sono “pellegrini della verità, pellegrini della pace”. Pongono domande sia all’una che all’altra parte. Tolgono agli atei combattivi la loro falsa certezza, con la quale pretendono di sapere che non c’è un Dio, e li invitano a di-ventare, invece che polemici, persone in ricerca, che non perdono la speranza che la verità esista e che noi possiamo e dobbiamo vi-vere in funzione di essa. Ma chiamano in causa anche gli aderenti

Page 3: (Lc 19,4) OMENICA er vedere Gesù, sa e avanti e, perr pot ... · PDF filedomenica 6 novembre, chi lo desidera può fer-marsi a pranzo in parrocchia a San Paolo. Condividiamo quello

alle religioni, perché non considerino Dio come una proprietà che appartiene a loro così da sentirsi autorizzati alla violenza nei confronti degli altri. Queste persone cercano la verità, cer-cano il vero Dio, la cui immagine nelle religioni, a causa del modo nel quale non di rado sono praticate, è non raramente nascosta. Che essi non riescano a trovare Dio dipende anche dai credenti con la loro immagine ridotta o anche travisata di Dio. Così la loro lotta interiore e il loro interrogarsi è anche un ri-chiamo a noi credenti, a tutti i credenti a purificare la propria fede, affinché Dio – il vero Dio – diventi accessibile. Per questo ho appo-sitamente invitato rappresentanti di questo terzo gruppo al nostro incontro ad Assisi, che non raduna solamente rappresentanti di isti-tuzioni religiose. Si tratta piuttosto del ritrovarsi insieme in que-sto essere in cammino verso la verità, dell’impegno deciso per la dignità dell’uomo e del farsi carico insieme della causa della pace contro ogni specie di violenza distruttrice del diritto. […]

Benedetto XVI, Assisi, Giovedì, 27 ottobre 2011

domeniche in oratorio dalle 15 alle ...: 6 novembre in San Paolo; 13 novembre don Bosco; 20 novembre Oratorio don Bosco; 27 novembre San Paolo.

Importante documento della Santa Sede: Un'Autorità mondiale per regolare i mercati Il «liberismo economico senza regole e senza controlli»: è questa la causa principale della crisi economica che ha investito il mondo e di cui i più deboli (sia Stati che persone) stanno pagando le conse-guenze più pesanti. La soluzione: la creazione di un'autorità pubbli-ca a competenza universale che abbia come fine il bene comune È l'analisi e la proposta della Santa sede nella Nota del Pontificio consiglio della giustizia e della pace per una riforma del sistema fi-nanziario internazionale nella prospettiva di un'Autorità pubblica a competenza universale presentata ieri in Vaticano. «Le vecchie ideologie sono tramontate, ma ne sono sorte di nuove, non meno pericolose per lo sviluppo integrale della famiglia uma-na», che «hanno inciso negativamente sul sistema monetario e fi-nanziario internazionale e globalizzato, provocando diseguaglianze sul piano dello sviluppo economico sostenibile, nonché gravi pro-blemi di giustizia sociale, mettendo a dura prova soprattutto i popoli più deboli»: ideologie «neoliberiste, neoutilitariste e tecnocratiche che, mentre appiattiscono il bene comune su dimensioni economi-che, finanziarie e tecniche assolutizzate, mettono a repentaglio il fu-turo delle stesse istituzioni democratiche». Ovviamente in Vaticano non hanno cambiato idea: il marxismo ha fallito e i mercati monetari e finanziari non vanno demonizzati, anzi sono un «bene pubblico». Si tratta però di trovare una "terza via" che umanizzi la globalizzazione e il capitalismo: un «umanesimo globale, aperto alla trascendenza», in cui ci sia «il primato dell'esse-re sull'avere, un'etica della fraternità e della solidarietà, nonché la subordinazione dell'economia e della finanza alla politica, respon-sabile del bene comune». Come tradurre in pratica tutto ciò? Con una «Autorità pubblica mondiale» che favorisca «mercati liberi e stabili, disciplinati da un adeguato quadro giuridico». Una struttura super partes da costruire con gradualità, che vada oltre le «fallimentari istituzioni di Bretton Woods», ma anche oltre il G20 il quale, sebbene sia meglio del G7, non può «considerarsi rappresentativo di tutti i popoli». Tre le misure che dovrebbe prendere questa «sorta di Banca cen-trale mondiale», senza però ledere le sovranità e le autonomie de-cisionali dei singoli Stati: la «tassazione delle transazioni finanziarie,

mediante aliquote eque», anche per «contribuire alla costituzione di una riserva mondiale, per sostenere le economie dei Paesi colpiti dalle crisi, nonché il risanamento del loro sistema monetario e fi-nanziario», come ha proposto il gruppo internazionale di economisti capitanato da Joseph Stiglitz, (membro della Pontificia accademia delle scienze sociali), la «riforma del sistema monetario internazio-nale per dare vita a qualche forma di controllo monetario globale»; la ricapitalizzazione delle banche anche con fondi pubblici condizio-nando il sostegno a comportamenti "virtuosi" e finalizzati a sviluppa-re l'economia reale; e la regolamentazione del mercato dei derivati.

(Luca Kocci, adattato)

sabato 12 novembre alle ore 20 in Oratorio, polentata di San Martino. Iscrizioni presso Adriana (0522511066) o Raffaella (0522215053) entro martedì 8.

Blackblock in Vaticano (?!) Se non viene combattuto e superato mediante un’azione sociale e politica, l’influsso del nuovo ordinamento industriale e tecnologico non fa che favorire la concentrazione delle ricchezze, del potere, della capacità decisionale presso un piccolo gruppo, pubblico o pri-vato, di dirigenti. L’ingiustizia economica e la mancanza di parteci-pazione sociale impediscono all’uomo il raggiungimento dei suoi fondamentali diritti umani e civili … La speranza, che ha pervaso il genere umano - che cioè la crescita economica procurasse tanta quantità di beni da permettere che i poveri si alimentassero almeno con le briciole che cadono dalla mensa - si è dimostrata vana nelle regioni poco evolute e nelle sacche di miseria delle regioni ricche … Il forte impulso all’unità mondiale e la disparità di distribuzione, per cui le decisioni circa i tre quarti dei redditi del commercio sono affi-date solo a un terzo del genere umano, a quella parte che gode di maggiore sviluppo – come l’insufficienza di un progresso puramente economico, mentre si ha una nuova percezione dei limiti materiali della biosfera - ci spingono a renderci conto che, nel mondo moder-no, stanno sorgendo nuove forme nel concepire la dignità umana. Bisogna favorire un nuovo ordine economico mondiale attento alle esigenze umane dello sviluppo tecnologico, della corsa alle armi, del nazionalismo, delle divisioni razziali e di classe, dell’istruzione, della concentrazione della ricchezza nel mondo. Tutte realtà valuta-te alla luce di quella «teologia dell’incarnazione» che è il vero nome (quello originale) della «teologia della liberazione». Quattro punti: opzione preferenziale per i poveri, adeguamento alle esigenze della giustizia per le attività e le opere sociali, inserimento nel mondo del lavoro, impegno diretto nella prassi politica. Tutto il magistero, dalle grandi encicliche sociali di Giovanni Paolo II e Be-nedetto XVI al documento pubblicato lunedì, seguono questa linea pragmatica. Suona quindi dubbia l’affermazione di stimate penne cattoliche, che vedono quanto scritto dal Pontificio consiglio della giustizia e della pace, come un esercizio di stile, piuttosto velleitario e neanche inedito, verso quel «mondo nuovo invocato da tutti e vo-luto da nessuno». Già nel 1971 era stato previsto dai vescovi che si sarebbe giunti alle porcherie che oggi si stanno operando. «Non bisogna temere», scrive il Pontificio consiglio della giustizia e la pace «di proporre cose nuove, anche se possono destabilizzare equilibri di forze preesistenti che dominano sui più deboli».0

(Filippo di Giacomo, adattato)

In canonica a San Paolo si raccolgono vestiti per bambini/bambine fino ai 12 anni (NON PER ADULTI).

Page 4: (Lc 19,4) OMENICA er vedere Gesù, sa e avanti e, perr pot ... · PDF filedomenica 6 novembre, chi lo desidera può fer-marsi a pranzo in parrocchia a San Paolo. Condividiamo quello

CALENDARIO LITURGICO Liturgie nella Chiesa della SANTA CROCE Liturgie nella Chiesa di SAN PAOLO

Sabato 29 Ottobre Sant’Onorato da Vercelli

Ore 17.00 Adorazione Eucaristica Ore 18.30 S. Messa intenzione:

defunta Liliana Moratti defunti Adolfo, Addolorata, Dorino, Marino e

Raffaele Franzoso Domenica 30 Ottobre XXXI DOMENICA DEL T. O. III settimana del salterio

Ore 8.30 S. Messa intenzione: defunto Settimo Ghidoni

alle ore 10 oggi non si celebra la S. Messa

Ore 11.00 S. Messa intenzione: defunta Marisa Castelli Zanzucchi

Lunedì 31 Ottobre San Quintino

Ore 18.45 S. Messa Ore 18.45 Liturgia della Parola e Comunione Eucaristica

Martedì 1° Novembre Tutti i santi

Ore 8.30 S. Messa intenzione: defunto Paolo Borziani;

defunti della Croce Rossa Italiana alle ore 10 oggi non si celebra la S. Messa

Ore 11.00 S. Messa

Mercoledì 2 Novembre Commemorazione dei defunti

Ore 18.45 S. Messa intenzione: per tutti i defunti

Ore 8.30 S. Messa intenzione: per tutti i defunti;

Giovedì 3 Novembre San Martino di Porres

Ore 18.45 Liturgia della Parola e Comunione Eucaristica

Ore 18.45 S. Messa

Venerdì 4 Novembre San Carlo Borromeo Ore 18.45 S. Messa Ore 18.45

Liturgia della Parola e Comunione Eucaristica

Sabato 5 Novembre Santi Elisabetta e Zaccaria

Ore 17.00 Adorazione Eucaristica Ore 18.30 S. Messa intenzione:

defunti Alberto e Lina Manchi defunti Michelangelo e Giuseppina Nunno

Domenica 6 Novembre XXXII DOMENICA DEL T. O. IV settimana del salterio

Ore 8.30 S. Messa Ore 10.00 S. Messa intenzione:

defunto Settimo Ghidoni

Ore 11.00 S. Messa intenzione: defunta Marisa Castelli Zanzucchi defunti della famiglia Burani Casi

DIARIO DELL’UNITÁ PASTORALE

Lunedì 31 Ottobre

NON c’è la Lectio: riprendiamo lunedì 7 novembre

Giovedì 3 Novembre

Ore 21 INCONTRO DEGLI EDUCATORI DELLE SUPERIORI

COMMENTO AL VANGELO DI OGGI Che cosa significa essere cristiano? Andare a Messa, battezzare i propri figli,fare la comunione a Pasqua,rispettare i comandamenti? Nel Vangelo di oggi, Cristo svela la falsità della religiosità dei farisei servendosi dell’esempio dei sacerdoti dell’Antico Testamento: “Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo; ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno”. Viene da pensare ai genitori e agli educatori: non basta parlare o insegnare, bisogna dare il buon esempio. Quante volte un padre alcolizzato, una madre negligente o degli educatori poco adatti avviano i bambini alla menzogna? Quello che dovrebbe essere il comportamento del vero cristiano appare nell’insegnamento di san Paolo ai Tessalonicesi. Chiamato da Cristo sulla via di Damasco, san Paolo scoprì, per un’improvvisa folgorazione, tutto il mistero di Cristo e capì che l’essere cristiano consiste nello spirito di apostolato. Egli stesso pieno dello Spirito di Cristo risorto, lo trasmise agli altri. Essere cristiani vuol dire questo: non tanto

rispettare ciecamente delle formule o dei precetti, ma donare Cristo agli altri, mediante una vita cristiana onesta, perché, grazie all’apostolato della preghiera, della sofferenza e delle opere, il cristiano possa divenire una forza vivente del Vangelo di Cristo. Questo è l’insegnamento di Gesù ed è così che deve vivere chi vuole essere cristiano.

siamo invitati a pregare per

Lorenzo Fontanesi che riceverà il dono dello Spirito Santo nel sacramento del Battesimo,

domenica 6 novembre alle ore 15,30 in Santa Croce

TUTTI i Mercoledì in Santa Croce dalle 18,00 alle 18,45 e TUTTI i Sabati in San Paolo dalle 17,00 alle 18,30 don Davide e don Giordano sono disponibili per CONFESSARE o per CHIACCHIERARE. Rimangono disponibili, previo appuntamento, in altri momenti. Don DAVIDE tel.0522-511374

cel. 331 2777771 e-mail [email protected] Don GIORDANO tel.0522-920144 cel. 3406735040 e-mail [email protected]

Settimanale delle comunità cristiane (in unita pastorale) di Santa Croce Via Adua,77 Tel.0522-511374-920144 e San Paolo V.le Regina Margherita,17 Tel.0522-516876. Ciclostilato in proprio, ad uso interno. e-mail: [email protected][email protected] - [email protected]