Lavoro inComune - FP CGIL ROMA LAZIO · più parti nel Lazio. Ora il rinnovamento è davvero...

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1 Lavoro in...Comune Lavoro in...Comune Lavoro in...Comune Lavoro in...Comune Magazine d’informazione sindacale della FP CGIL di Roma Capitale Magazine d’informazione sindacale della FP CGIL di Roma Capitale Magazine d’informazione sindacale della FP CGIL di Roma Capitale Magazine d’informazione sindacale della FP CGIL di Roma Capitale - - - Anno 1 Anno 1 Anno 1 Anno 1 - - - N° 0 N° 0 N° 0 N° 0 - - - Marzo 2013 Marzo 2013 Marzo 2013 Marzo 2013 In attesa di autorizzazione del Tribunale In attesa di autorizzazione del Tribunale In attesa di autorizzazione del Tribunale In attesa di autorizzazione del Tribunale A eleggerlo il Comitato direttivo della Federazione CGIL del Pubblico Impiego Natale Di Cola , 29 anni, è a tutti gli effetti il più giovane Segretario Regionale delle Fun- zione Pubblica Cgil. Con un passato nel sindacato studentesco, ha ricoperto negli scorsi anni diversi incarichi sindacali nella struttura regionale, prima da responsabile del diparti- mento Organizzazione, poi da segretario regionale, occupandosi di vari comparti, tra cui enti locali, polizia penitenziaria, vigili del fuoco, cultura. Natale Di Cola subentra così nel più alto incarico della federazione regionale della Fp Cgil in seguito all'addio di Lorenzo Mazzoli che, dopo una lunga esperienza nel sindacato dei servizi pubblici marchigiano e poi nazio- nale, è stato chiamato da Corso d'Italia a ricoprire un incarico confederale in Cgil Nazionale. A Mazzoli i saluti del Comitato direttivo e i migliori auguri per il prestigioso incarico futuro. A Di Cola, in questa staffetta generazionale, il difficile compito di guidare la federazione in una Regione in cui i servizi pubblici affrontano una drammatica fase. Roma, 29 dicembre 2012 Nell’epoca dell’informazione globale (stampa, tv, radio, internet, so- cial network come facebook e twitter, news letter, iPod, iPad, sms, mms, email, fax, chat, forum, blog, ecc.) abbiamo deciso di fare “il giornalino”, come quello che facevamo al liceo. Tempestati come siamo di informazioni sugli avvenimenti di tutto il mondo, crediamo abbia ancora senso parlare di ciò che accade tra le nostre 4 mura, di riuscire a trovare quei collegamenti che legano le “nostre” vicende con i provvedimenti del Governo, l’andamento dell’eco- nomia, gli umori, le posizioni e le proposte della politica cittadina, regionale, nazionale, europea ed interna- zionale. Una prova destinata ad avere successo solo se saprà essere partecipata, se saprà attrarre l’inte- resse di chi lavora nel Comune di Roma e di chi qui svolge la sua attività sindacale. E’ il momento della par- tecipazione, di diventare protagonisti, oltre che dei propri, dei destini comuni. Questo spazio è dei e per i nostri delegati, i nostri iscritti, di chi guarda a noi, alla CGIL, con interesse, con simpatia o anche con spirito critico. Qui vogliamo raccontare cosa accade nei tanti e diversi posti di lavoro della più grande “azienda” pubblica d’Italia. Qui vogliamo rappresentare i bisogni, le domande, le richieste delle tante e diverse pro- fessionalità che lavorano nei municipi, nei gruppi della polizia municipale, nei dipartimenti, nelle scuole e nei nidi, nei musei e nelle biblioteche. Qui vogliamo esporre le nostre proposte e le nostre analisi sui servizi che diamo ai cittadini della nostra città, su come difenderli, su come migliorarli. Qui vogliamo contribuire a cambiare il futuro del nostro paese. Qui CI PROVIAMO, perché se non ci provi hai già perso in partenza. Fabio Moscovini Informare cgil Informare cgil Informare cgil Informare cgil Comunicazioni fpcgil Comunicazioni fpcgil Comunicazioni fpcgil Comunicazioni fpcgil CI PROVIAMO E' Natale Di Cola il nuovo Segretario Generale della Fp-Cgil Roma e Lazio CGIL Roma Capitale CGIL Roma Capitale CGIL Roma Capitale CGIL Roma Capitale IN QUESTO NUMERO La Spending Review La Spending Review La Spending Review La Spending Review La Riforma Istituzionale La Riforma Istituzionale La Riforma Istituzionale La Riforma Istituzionale La CGIL di Roma Capitale La CGIL di Roma Capitale La CGIL di Roma Capitale La CGIL di Roma Capitale Il voto alla Regione Il voto alla Regione Il voto alla Regione Il voto alla Regione Riforma Province Riforma Province Riforma Province Riforma Province Tagli alla Salute Tagli alla Salute Tagli alla Salute Tagli alla Salute Gli ultimi accordi Gli ultimi accordi Gli ultimi accordi Gli ultimi accordi Nuove regole sulle ferie Nuove regole sulle ferie Nuove regole sulle ferie Nuove regole sulle ferie Nei Municipi Nei Municipi Nei Municipi Nei Municipi Nei Dipartimenti Nei Dipartimenti Nei Dipartimenti Nei Dipartimenti Polizia Municipale Polizia Municipale Polizia Municipale Polizia Municipale Settore Educativo Scolastico Settore Educativo Scolastico Settore Educativo Scolastico Settore Educativo Scolastico Cultura a Roma Cultura a Roma Cultura a Roma Cultura a Roma Roma nella cronaca Roma nella cronaca Roma nella cronaca Roma nella cronaca Diritto allo studio Diritto allo studio Diritto allo studio Diritto allo studio Diritto all’assistenza Diritto all’assistenza Diritto all’assistenza Diritto all’assistenza Le mobilitazioni del 2012 Le mobilitazioni del 2012 Le mobilitazioni del 2012 Le mobilitazioni del 2012

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In attesa di autorizzazione del Tribunale In attesa di autorizzazione del Tribunale In attesa di autorizzazione del Tribunale In attesa di autorizzazione del Tribunale

A eleggerlo il Comitato direttivo della Federazione CGIL del Pubblico Impiego

Natale Di Cola, 29 anni, è a tutti gli effetti il più giovane Segretario Regionale delle Fun-zione Pubblica Cgil. Con un passato nel sindacato studentesco, ha ricoperto negli scorsi anni diversi incarichi sindacali nella struttura regionale, prima da responsabile del diparti-mento Organizzazione, poi da segretario regionale, occupandosi di vari comparti, tra cui enti locali, polizia penitenziaria, vigili del fuoco, cultura. Natale Di Cola subentra così nel più alto incarico della federazione regionale della Fp Cgil in seguito all'addio di Lorenzo Mazzoli che, dopo una lunga esperienza nel sindacato dei servizi pubblici marchigiano e poi nazio-nale, è stato chiamato da Corso d'Italia a ricoprire un incarico confederale in Cgil Nazionale. A Mazzoli i saluti del Comitato direttivo e i migliori auguri per il prestigioso incarico futuro. A Di Cola, in questa staffetta generazionale, il difficile compito di guidare la federazione in una Regione in cui i servizi pubblici affrontano una drammatica fase.

Roma, 29 dicembre 2012

Nell’epoca dell’informazione globale (stampa, tv, radio, internet, so-cial network come facebook e twitter, news letter, iPod, iPad, sms, mms, email, fax, chat, forum, blog, ecc.) abbiamo deciso di fare “il giornalino”, come quello che facevamo al liceo. Tempestati come siamo di informazioni sugli avvenimenti di tutto il mondo, crediamo abbia ancora senso parlare di ciò che accade tra le nostre 4 mura, di riuscire a trovare quei collegamenti che legano le “nostre” vicende con i provvedimenti del Governo, l’andamento dell’eco-nomia, gli umori, le posizioni e le proposte della politica cittadina, regionale, nazionale, europea ed interna-zionale. Una prova destinata ad avere successo solo se saprà essere partecipata, se saprà attrarre l’inte-resse di chi lavora nel Comune di Roma e di chi qui svolge la sua attività sindacale. E’ il momento della par-tecipazione, di diventare protagonisti, oltre che dei propri, dei destini comuni. Questo spazio è dei e per i nostri delegati, i nostri iscritti, di chi guarda a noi, alla CGIL, con interesse, con simpatia o anche con spirito critico. Qui vogliamo raccontare cosa accade nei tanti e diversi posti di lavoro della più grande “azienda” pubblica d’Italia. Qui vogliamo rappresentare i bisogni, le domande, le richieste delle tante e diverse pro-fessionalità che lavorano nei municipi, nei gruppi della polizia municipale, nei dipartimenti, nelle scuole e nei nidi, nei musei e nelle biblioteche. Qui vogliamo esporre le nostre proposte e le nostre analisi sui servizi che diamo ai cittadini della nostra città, su come difenderli, su come migliorarli. Qui vogliamo contribuire a cambiare il futuro del nostro paese. Qui CI PROVIAMO, perché se non ci provi hai già perso in partenza. Fabio Moscovini

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CI PROVIAMO

E' Natale Di Cola il nuovo Segretario Generale della Fp-Cgil Roma e Lazio

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IN QUESTO NUMERO La Spending ReviewLa Spending ReviewLa Spending ReviewLa Spending Review

La Riforma IstituzionaleLa Riforma IstituzionaleLa Riforma IstituzionaleLa Riforma Istituzionale La CGIL di Roma CapitaleLa CGIL di Roma CapitaleLa CGIL di Roma CapitaleLa CGIL di Roma Capitale

Il voto alla RegioneIl voto alla RegioneIl voto alla RegioneIl voto alla Regione Riforma ProvinceRiforma ProvinceRiforma ProvinceRiforma Province Tagli alla SaluteTagli alla SaluteTagli alla SaluteTagli alla Salute Gli ultimi accordiGli ultimi accordiGli ultimi accordiGli ultimi accordi

Nuove regole sulle ferieNuove regole sulle ferieNuove regole sulle ferieNuove regole sulle ferie Nei MunicipiNei MunicipiNei MunicipiNei Municipi

Nei DipartimentiNei DipartimentiNei DipartimentiNei Dipartimenti Polizia MunicipalePolizia MunicipalePolizia MunicipalePolizia Municipale

Settore Educativo ScolasticoSettore Educativo ScolasticoSettore Educativo ScolasticoSettore Educativo Scolastico Cultura a RomaCultura a RomaCultura a RomaCultura a Roma

Roma nella cronacaRoma nella cronacaRoma nella cronacaRoma nella cronaca Diritto allo studioDiritto allo studioDiritto allo studioDiritto allo studio

Diritto all’assistenzaDiritto all’assistenzaDiritto all’assistenzaDiritto all’assistenza Le mobilitazioni del 2012Le mobilitazioni del 2012Le mobilitazioni del 2012Le mobilitazioni del 2012

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Spending Review, Roma Capitale, Città Metropolitana, riduzione Municipi

Gli impegni del 2013 nelle riflessioni del neo Segretario Generale FP CGIL Roma Lazio - Natale Di Cola

Se in questa legislatura si può affermare che tra mille con-traddizioni si sono introdotte delle novità rilevanti sul siste-ma delle autonomie locali, per Roma quest’affermazione è amplificata. I provvedimenti che riguardano la gestione am-ministrativa della città, infatti, delineano uno scenario nuovo con il quale dobbiamo confrontarci. Il dibattito sulle prospet-tive e le necessità della città, dei suoi cittadini delle lavoratri-ci e dei lavoratori, fino a questo momento non è stato della profondità necessaria ad affrontare strategicamente il cam-biamento. Noi, la Funzione Pubblica CGIL di Roma e del Lazio ne sentiamo il bisogno e rivendichiamo momenti e luoghi di discussione. Certamente per affrontare con maggiore incisi-vità e lungimiranza la discussione si devono espungere i tan-ti, troppi dogmi, ad esempio considerare il lavoro pubblico come un fattore di costo e non considerare che un ente loca-le può essere il luogo nel quale un cittadino può esercitare

un diritto, la buona gestione amministrativa di un territorio è insieme una pre-condizione per lo sviluppo e controllo di legalità è uno di queste ideologie strumentali. Il compito e la scommessa che abbiamo di fronte è quello di invertire il corso delle cose, d’altronde la bellezza del fare sindacato è proprio questa, cercare di modificare l’esistente, soprattutto quando questo non è più efficace, non risponde più ai bisogni della comunità locale. Quel-lo che stiamo instancabilmente affermando in questi ultimi anni è che le riforme hanno senso se migliorano la vita dei cittadini. Il nostro impegno dovrà essere quello di riportare il dibattito su questi punti. Sulla definizione dei nuovi municipi certamente non ci appas-siona una discussione sui limiti geografici, mentre pensiamo che sia indispensabile l’attri-buzione delle funzioni per poter avvicinare i servizi ai cittadini. Allo stesso modo sarà im-portante la definizione di Roma Capitale e della città metropolitana, quello che si deve as-solutamente evitare è la duplicazione di strutture, abbiamo invece bisogno di chiarezza delle funzioni altrimenti si continuerebbe a praticare la deresponsabilizzazione dell’inter-vento pubblico e lo sperpero di risorse. Tutto questo processo deve vivere e camminare sulle gambe degli uomini e delle donne, per questo motivo pensiamo che deve finire l’u-briacatura ideologica introdotta con le leggi brunettiane contro il lavoro pubblico. Il blocco contrattuale abbinato al blocco del turn over sta producendo dei danni enormi non solo sulle lavoratrici e sui lavoratori, ma anche sulle istituzioni. Ad esempio: è sotto gli occhi di tutti la trasformazione della società, sia sotto il profilo della sua composizione e sia sugli orari della città, per far fronte alle nuove necessità le professionalità individuate nel con-tratto sono in molti casi superate, servirebbero delle nuove professionalità che siano in grado di utilizzare al meglio la tecnologia, di cogliere le opportunità che possono venire dall’Europa. Per molti amministratori la soluzione trovata è la consulenza, una soluzione però che aumenta la spesa e non valorizza chi, tra mille difficoltà, “fa muovere la macchi-na” quotidianamente. In CGIL ci hanno insegnato che dobbiamo trasformare i vincoli in opportunità, lo scenario che abbiamo di fronte certamente non manca di vincoli, starà a noi, insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori, trasformarli in opportunità..

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DELEGAZIONE TRATTANTE TAVOLO CENTRALE

AMEDEO FORMAGGI MARCO D’EMILIA — Coordinatore Polizia Municipale

FABIO MOSCOVINI — Coordinatore Settore Educativo e Scolastico MARCO BELLOMO— RSU Municipio 18° LAURA PARADISO— RSU Municipio 9°

EMILIANO SCIPIONI—RSU 10° Gruppo Polizia Municipale

NATALE DI COLA Segretario Generale FP CGIL Roma Lazio - segretario di riferimento

ROBERTO SCANNELLA

Segretario ri ferimento Roma Centro Ovest Litoranea Municipi 1/9/10/11/12/13/15/16

DONATELLA FERRARIS Segretaria riferimento Roma Est Valle dell’Aniene Municipi 3/5/6/7/8

VIVIANA GRISANTI

Segretaria riferimento Roma Nord Civitavecchia Municipi 2/4/17/18/19/20

Eletti RSU CGIL

Siamo anche su Facebook:

Cgil-fp Roma-Capitale Fpcgil Settore-educativo Roma-capitale Fp Cgil Roma Lazio

E sui siti web:

http://www.fpromalazio.it/ http:/normativapolizialocale.fpcgil.net/

AMANTINI MARISA

BELLOMO MARCANTONIO

BOCCONI ELISABETTA

BRACCI CLAUDIA

CELI UMBERTO

CENFI RICCARDO

CINERAI ADRIANA

CIPRELLI SIMONETTA

CIPULLO LOREDANA

CRISTOFANI PATRIZIA

DE MONTIS DUILIO

DEL GIUDICE CLAUDIA

DELLE FRATTE CLAUDIO

DIENI DOMENICO

ETNASI PIERO

FERRETTI MANUELE

GRISANTI VIVIANA

LA FRANCA GIUSEPPE

LIBERATI SETTIMIO

MARCHESE GIOVANNI

MONETA FRANCESCO

MORGIA ARMANDO

MUTTINELLI CARLA

PARADISO LAURA

PERRONE ELIO

PERSIANI LUCIANA

PRIMINI GIUSEPPE

RINALDI ROBERTO

RINALDI VALENTINA

RUSSO PIERO

SALVETTI MAURO

SCANNELLA ROBERTO

SCIPIONI EMILIANO

SESTILI SIMONA

SOLITARI FRANCESCO

TARQUINI MAURIZIO

TARRONI PRIMO

VERNILLO ALFONSO

SONO 8 GLI RSU DELLA CGIL

NELL’ESECUTIVO RSU DI ROMA CAPITALE

SUI 34 COMPONENTI COMPLESSIVI

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Intorno a RomaIntorno a RomaIntorno a RomaIntorno a Roma Il voto alla regione Laz

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E’ ZINGARETTI IL NUOVO GOVERNATORE DEL LAZIO

Succede alla Polverini costretta alle dimissioni dello scandalo degli sperperi di Batman Fiorito e le spese folli dei consiglieri PdL

DA GOVERNO ALLARME COMPRENSIBILE MA TARDIVO, TROPPA FRETTA CON DECRETO “SALVA ITALIA”, OPERAZIONE MEDIATICA SENZA PROGETTO

Comunicato di Federico BOZZANCA,Segretario Nazionale Fp Cgil

“Ci dispiace doverlo ribadire, ma al Governo Monti e al Ministro Patroni Griffi era stato detto con largo anticipo che l'art.23 del cosid-detto 'decreto salva Italia' era un errore e avrebbe prodotto solo disa-stri. Quello lanciato adesso è un allarme tardivo, perché arriva dopo le smentite perentorie sui rischi a cui si esponeva l'intero sistema dei servizi gestito delle Province”. Così Federico Bozzanca, Segretario Na-zionale dell'Fp-Cgil, interviene in merito alle conseguenze della man-cata approvazione del dl sul riordino delle Province. “Un esempio tra tutti è quello dei servizi scolastici. Parliamo, per esse-re chiari, di 5.179 edifici e della gestione della loro sicurezza, 117mila classi che ospitano quasi 2,6 milioni di studenti. L'errore è a monte, ovvero nell'aver messo mano al sistema con una logica mediatica, con un intervento frettoloso privo di un'idea nuova di governance, che ha lasciato non solo le Province, ma soprattutto i servizi da loro offerti e i lavoratori che li offrono in un limbo. L'instabilità politica di questa fase ha un suo peso - con-clude Bozzanca - ma oggi serve un provvedimento in tempi brevi che ridimensioni i tagli e consenta di colmare il vuoto normativo relativo all'organizzazione di servizi”. Roma, 10 Dicembre 2012

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PROVINCE: UN DISASTRO ANNUNCIATO

Gli Auguri delle organizzazioni sindacali: "Nel Lazio, dall'inizio della crisi sono stati persi 100mila posti di lavoro, 50mila lavoratori sono in cassa integra-zione e il tasso di disoccupazione congiunturale è arrivato al 9,9 %. E' importante ridare una speranza a queste persone". "I migliori auguri di buon lavoro a Nicola Zingaretti, neoeletto presidente della Regione Lazio". Così Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Tommaso Ausili, segretario generale della Cisl del Lazio e Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil di Roma e del Lazio. "Gli straordinari risultati elettorali - continuano -hanno premiato la buona politica e le istanze di cambiamento provenienti da più parti nel Lazio. Ora il rinnovamento è davvero possibile e, per quanto ci riguarda, dovrà iniziare dal lavoro". "Nel Lazio, dall'inizio della crisi - aggiungono - sono stati persi 100mila posti di lavoro, 50mila lavoratori sono in cassa integrazione e il tasso di disoccupazione congiunturale è arrivato al 9,9 %. E' importante ridare una spe-ranza a queste persone, una prospettiva ai giovani, nuova linfa alle imprese". "L'impegno cui sei chiamato come presidente - proseguono -sarà dunque sicuramente gravoso, considerando la disastrosa situazione economica in cui versa il nostro territorio, ma è una sfida che occorre vincere. Cgil Cisl e Uil non faranno mancare il proprio sostegno e la propria collabo-razione nella costruzione di una nuova Regione i cui pilastri siano i dirit-ti, le regole, un fisco equo e progressivo, la legalità, il welfare, una sani-tà pubblica e di qualità".

Gli Auguri della FP CGIL Roma Lazio: Auguri di buon lavoro, auguri non di rito, perché sarà necessario davvero un buon lavoro per riqualificare la spesa sanitaria e migliorare i servizi ai cittadini e le con-dizioni di chi lavora. Ci vorrà davvero un buon lavoro per pianificare, in tempi brevi, un ciclo di raccolta, smalti-mento e riutilizzo dei rifiuti eco-compatibile. Solo un buon lavoro riuscirà a rendere trasparente ed efficiente la macchina regionale, eliminando anche il solo sospetto che possano essere attuate pratiche illegali e sperperi di denaro pubblico. Lavoro, dunque, impegnativo, per il quale il confronto con le parti sociali (negato, nei fatti, dalla precedente Amministrazione) sarà fondamentale per le scelte da prendere. Ognuno per la sua parte, ognu-no dalla sua parte, nello spirito costruttivo di chi è consapevole della necessità di lavorare per il BENE COMUNE. Buon lavoro Presidente Natale Di Cola Segretario Generale FP CGIL Roma Lazio

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Intorno a RomaIntorno a RomaIntorno a RomaIntorno a Roma

2012: Un anno ad alta tensione per il diritto alla salute e al lavoro

Precari: NESSUNO VERRA’ LICENZIATO. L’accordo sottoscritto nel 2010 contro i tagli “Brunetta” e la deroga per mantenerli in servizio fino alla stabilizzazione fa da sfondo alla legge di stabilità che consente la proroga al 31/7/2013 e ci permette di aspettare pazientemente il ritorno alla stabilità e legittimità istituzionale. Adesso possiamo finalmente riprendere il nostro cammino per le assunzioni. Strutture: tra chiusure fatte e annunciate, continueremo a batterci per preservare le eccellenze e rendere eccellente quello che oggi non lo è, bisogna fermare chi non si sta adoperando per colpire gli sprechi, le ruberie, la cattiva gestione, i sovra costi dei beni e servizi e preferisce smantellare la sanità. Emergenza: tra interessi, appalti e subappalti siamo riusciti a salvaguardare un sistema di emergenza pub-blico di qualità, difendere i lavoratori delle ditte private che gestivano postazioni combattendo

il lavoro nero, il falso volontariato e le croci improvvisate. CCNL: sospesi i provvedimenti di attacco al contratto di lavoro, dal “furto” delle risorse per la contrattazione di secondo livello (riduzione fondi contrattuali), alla negazione del diritto alla mensa e buoni pasto, alla gestione unilaterale e clientelare delle posizioni organizzative pagate con i soldi dei fondi dei lavoratori e date come regalia dai D.G. Nel 2012 e verso il 2013 si sono riunite 43 sigle tra sindacati ed associazioni costituendo un ampio fronte unitario anti Bondi contro lo smantellamento del servizio sanitario che, marciando verso lo sciopero, ha già ottenuto il primo risulta-to: •fermare la rottamazione delle strutture per ottenere che, con la prossima giunta si ricominci a parlare di diritto alla salute, di investimenti in territorio e prevenzione, di nuove risorse umane per erogare servizi efficaci e appropriati.

Roma, 29 dicembre 2012

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ALLA SALUTE E AL LAVORO

INCONTRO SINDACATI — COMMISSARIO PALUMBO COMUNICATO STAMPA

Le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL e UGL Confederali e di Cate-goria hanno incontrato questa mattina il commissario Filippo Palumbo. Nel corso del-la riunione, il commissario ha illustrato il percorso di interventi programmatici che è sua intenzione predisporre e mettere a disposizione del prossimo commissario che subentrerà immediatamente dopo le elezioni regio-nali. Le OO.SS. hanno illustrato la drammaticità della situazione in cui versa la sanità laziale, ed in particolare la vergognosa situazione che vivono quasi 6000 lavoratori della sanità convenzionata e classi-ficata che da oltre Sei mesi non percepiscono lo stipendio. Dopo una serratissima ed animata discussione le OO.SS. hanno proposto ed ottenuto l'apertura di un tavolo di confronto permanente sulle prin-cipali emergenze. Le OO.SS. auspicano che la apertura del confronto porti alla soluzione delle emergenze garantendo il pagamento degli stipendi e la continuità dei servizi. Al termine della discussione è sta-to sottoscritto un verbale di incontro che alleghiamo al presente co-municato. Roma, 21 gennaio 2013

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i accordi 30 OTTOBRE 2012 DOTAZIONE ORGANICA E PIANO ASSUNZIONALE Stralci accordo

6 GIUGNO 2012 RIALLINEAMENTO FAMIGLIA TECNICA E POLIZIA MUNICIPALE Stralcio accordo

12 GIUGNO 2012 CONFERIMENTO INCARICHI ANNUALI INSEGNANTI SUPPLENTI SCUOLA INFANZIA Stralcio accordo

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28 GENNAIO 2013 COMPLETAMENTO PIANO ASSUNZIONALE 2012 Stralcio accordo

15 GENNAIO 2013 REGOLAMENTO MOBILITA’ ESTERNA Stralcio accordo

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Dall’entrata in vigore del DL. 95/2012 poi convertito con la L. 135/2012 si è aperto un dibattito tra giuristi e tecnici del settore sul divieto di monetizzare le ferie non godute in caso di cessazione del rapporto di lavoro, aprendo uno scenario di diffuso contenzioso. La nostra opinione è che questo istituto, disciplinato con-trattualmente, era giusto ed equilibrato, gli interventi normativi dettati dalla frenesia decisionista e unilaterale si rivelano vessatori sulle lavoratrici e sui lavoratori e un costo maggiore per le amministrazioni (il contenzioso), spesso persino sbagliati nel merito, come nel caso in esame. Vediamo perché. L’istituto delle ferie è un diritto non disponibile, che deve essere goduto da parte delle lavoratrici e dei lavora-tori perché esse servono al recupero delle energie psico-fisiche. Per questo motivo gli articoli dei CCNL dei comparti pubblici disciplinano l’istituto definendo le ferie un diritto irrinunciabile e non monetizzabile. Gli stessi articoli contrattuali prevedevano che, all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, qualora per esigenze di servizio non siano state fruite le ferie si procede al pagamento. Dunque una previsione equilibrata, che teneva conto delle direttive comunitarie, delle sentenze, dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e del buon senso. L’articolo 5 comma 8 della L. 135/2012, rompe l’equilibrio vietando in tutti i casi la monetizzazione delle ferie, tra l’altro commettendo anche un vistoso errore, inserisce tra la cessazione di lavoro anche quella per mobilità, dimenticandosi che la mobilità non è una cessazione di lavoro, ma una modifica del rapporto di lavoro, per cui non si dà comunque corso alla monetizzazione delle ferie. Dal giorno successivo all’emanazione del decreto sono iniziati i problemi sui luoghi di lavoro, primo problema su cui ci si è trovati: la norma è retro attiva? Questa domanda ha portato l’ANCI a porre un quesito al Dipartimento della Funzione Pubblica, il quale con nota n. 32937 del 6 agosto 2012 chiariva che, nel caso di ferie maturate prima dell’entrata in vigore della norma, rima-ne la regolamentazione contrattuale. I problemi interpretativi tuttavia non finiscono qui, perché rimaneva il vuoto normativo in caso di impossibilità alla fruizione delle ferie per cause indipendenti dalla volontà del lavo-ratore come ad esempio in caso di malattia, morte, infortunio, inidoneità fisica permanente? Da notare che anche la giurisprudenza italiana con molteplici sentenze ha espresso l’orientamento volto a garantire il diritto alla monetizzazione delle ferie in caso di malattia. Ancora una volta il Dipartimento della Funzione Pubblica è dovuto intervenire con un parere, il n. 40033 dell’8 ottobre 2012, con il quale riconosce che nei casi di malattia, morte, infortunio, inidoneità fisica permanente e assoluta la monetizzazione delle ferie è un diritto quando cessa il rapporto di lavoro. Tutto chiarito? No. Rimane ancora un’altra causa indipendente dal lavoratore, e cioè il caso in cui per esigenze di servizio le ferie vengono rifiutate. A questa domanda ha risposto il Diparti-mento della Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell’Economia che, nella nota n. 77389 del 14 set-tembre 2012 risponde al Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio condividendo quanto espresso dallo stesso dipartimento nella nota del 6 agosto, che, a nostro parere, riconosce, anche in questo caso, il diritto alla monetizzazione (qui di seguito gli stralci delle due note). Conclusioni L’involuzione che a partire dalla controriforma Brunetta hanno portato il lavoro pubblico, in buona sostanza, alla legificazione del rapporto di lavoro produce solo confusione e dan-ni, al lavoratore, all’amministrazione ed ai cittadini.

p. Il Dipartimento Sindacale della FP CGIL di Roma e Lazio

Stralcio della nota del Dipartimento della Funzione Pubbli-ca (n. 32937 del 6/8/ 2012 )

Stralcio della nota del Ministero del’Economia (n. 77389 del 14/9/2012)

Modifiche di legge alle norme contrattualiModifiche di legge alle norme contrattualiModifiche di legge alle norme contrattualiModifiche di legge alle norme contrattuali Come hanno cambiato le regole in assenza del rinnovo contrattuale

Spending Review MONETIZZAZIONE DELLE FERIE NON GODUTE

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CGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma Capitale

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Stesse regole diverse applicazioni Differenti trattamenti nei diversi municipi

Vorrei usare questo spazio riservato ai Municipi per parlare di ancora di Scuola e di Asili Nido, perché usare questo spazio? Semplicemente perché ciò che attiene a questi servizi subisce dalle 19 Direzioni, e Posizioni Orga-nizzative e Uffici Personali, innumerevoli varianti. Vengo a elencarne alcune con relativa spiegazione: - Difformità nell'invio del personale precario, alcuni Municipi usano ormai esclusivamente tale personale al 50% dell'orario giornaliero (contratti a tre ore), altri al 75% e altri ancora non hanno alcuna difficoltà a usare il 100%, a cosa dobbiamo tali macroscopiche differenze, che incidono sia sull'andamento dei servizi sia sulle tasche di queste bistrattate lavoratrici? Ancora non c’è dato sapere, ma FORSE l'Amministrazione centrale dovrebbe deci-dersi una volta per tutte a chiarire, con regole certe e condivise dalle OO.SS. - Concessione delle ferie sempre al personale precario, che nel rispetto della famigerata Spending Review (purtroppo ne siamo costretti) non vada a inficiare un diritto sancito dal Contratto e dal diritto Comunitario - Chiarimenti sulle fasce orarie del personale di ruolo dei Nidi, perché la maggior parte dei Municipi fa partire il turno pomeridiano dalle ore 10.00, altri, molto fantasiosamente, lo considera ancora turno antimeridiano, la-sciando così un fuori rapporto di almeno due ore - Ribadire a tutti che l'accordo sottoscritto a Novembre 2006 prevede per i Nidi (e mai cancellato da successivi accordi) un fuori rapporto massimo di tre bambini per un massimo di un'ora - I Funzionari Educativi ad 11 anni dall'assunzione ancora non dispongono di regole chiare sulle loro mansioni, sono gli unici lavoratori di Roma Capitale a non avere diritto a trasferimento né all'interno della capitale stessa né ad altra Amministrazione, ad essere obbligati a svolgere lavoro straordinario (riunioni Collegio Docenti, Grup-pi Educativi e Formazione) senza alcuna retribuzione (anche in questo caso le difformità sono evidenti, in quanto alcuni Municipi concedono poche ore di straordinario monetizzato mentre altri non lo permettono). La famigera-ta Reperibilità viene erogata con il massimo spazio alla fantasia: alcuni casi fortunati sono inseriti essenzialmente nei giorni festivi, altri (la maggioranza) pretendono un’equa distribuzione nel mese, altri ancora, (male interpre-tando il contratto) non considerano il Sabato come giorno di riposo, quindi meritevole di doppia retribuzione. Ciò detto riteniamo improrogabile che si apra una trattativa su tutto il settore al fine di uniformare i diritti e i doveri di tutti i lavoratori, è necessario colmare le ingiustizie che da troppo tempo sono perpetrate ai danni di queste lavoratrici e ricordare all'Amministrazione che i Nidi e le Scuole dell'Infanzia di Roma Capitale da troppo tempo funzionano esclusivamente grazie all'abnegazione e alla professionalità di chi vi opera. L'Amministrazione deve sapere che troppe volte si tengono in piedi servizi fatiscenti e carenti di tutto, che questi lavoratori comprano detersivi, toner per stampanti, lavano la biancheria dei nidi nelle loro case (lavatrici in uso da decenni ed ormai “decedute”), verniciano i muri delle aule, sopportano i troppo frequenti fuori rapporto per non creare danno alle famiglie, l'elenco potrebbe essere ancora lungo, mi fermo per non tediarvi. Il nostro lavoro è forse uno dei più belli del mondo perché anche dopo venti o tren'anni di professione i bambini riescono sempre a stupirti e strapparti un sorriso, ma nessuna di noi è una volontaria o chia-mata da vocazione celeste, pertanto chiediamo rispetto e garanzie come lavoratrici e come donne (mi scuso con i pochi uomini che operano nel setto-re, per aver parlato sempre al femminile, ma condi-viderete che l'esiguità della vostra presenza mi co-stringe a ciò, anche se personalmente auspico un futuro in cui sia normale anche per un uomo svol-gere tale professione). Viviana Grisanti

Spazio MunicipiSpazio MunicipiSpazio MunicipiSpazio Municipi Il Fondo PERSEO

Il Fondo PERSEO

Il Fondo PERSEO

Il Fondo PERSEO

Cosa è Perseo Perseo è il Fondo pensione complementare destinato a tutti i lavoratori delle Regioni delle Autonomie Locali e della Sanità. Nasce con l’obiettivo di permettere ai lavoratori di costruire, giorno dopo giorno, una pensione com-plementare che integri quella obbligatoria. Come funziona L’adesione a Perseo è volontaria. I lavoratori che si iscrivono al Fondo hanno diritto a partecipare attivamente alla sua vita, eleggendo l’Assemblea dei Delegati. Ogni associato versa i suoi contributi in base a due principi: contri-buzione definita e capitalizzazione individuale. ll valore minimo dei contributi versati da ogni lavoratore e dal suo datore sono stabiliti dalle parti istitutive. A partire dal primo versamento, le somme versate confluiscono nel conto individuale dell’iscritto e sono investite in strumenti finanziari ricorrendo a gestori professionali scelti dal CdA. Il conto individuale dell’associato è quindi costituito non solo dai versamenti effettuati ma anche dai rendi-menti derivanti dai risultati della gestione finanziaria. L’entità della pensione complementare che sarà erogata al momento del pensionamento dipenderà quindi sia dalla contribuzione che dai rendimenti maturati e potrà essere richiesta dal lavoratore, in base alle sue esigenze e alla normativa, tutta sotto forma di capitale o per una parte in rendita e per un’altra in capitale. Nel caso in cui l’associato a Perseo cessi il rapporto di lavoro con l’ente o l’azien-da con la quale sta lavorando, può richiedere il riscatto integrale della posizione individuale o il trasferimento del-la stessa ad un’altra forma di previdenza complementare. Per informazioni: http://www.fondoperseo.it/

La previdenza integrativaLa previdenza integrativaLa previdenza integrativaLa previdenza integrativa

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Spazio DipartimentiSpazio DipartimentiSpazio DipartimentiSpazio Dipartimenti

CGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma Capitale

Di Elisabetta Carnabuci

E’ sempre opportuno ricordare che Roma è la città con la più alta concentra-zione di beni archeologici, storici, architettonici e archivistici al mondo, conservando una stra-tificazione di vita ininterrotta che si snoda lungo quasi tre millenni. Il centro storico, in particolare, in gran parte compreso entro il perimetro delle Mura Aurelia-ne, è il più grande del mondo e, dal 1980, è stato inserito dall'UNESCO nella lista dei “Patrimoni dell'umanità”. Per questi motivi è facile comprendere la complessità della gestione dei Beni Culturali della città di Roma, che non ha eguali in nessuna città italiana. Come si legge nel sito ufficiale http://www.sovraintendenzaroma.it/ “la Sovraintendenza Capitolina gestisce, mantiene, valo-rizza i beni archeologici, storico-artistici e monumentali di proprietà di Roma Capitale”; il pri-mo nucleo della struttura è stato istituito nel 1872, due anni dopo la proclamazione di Roma Capitale del Regno d’Italia, con la costituzione della Commissione Archeologica Comunale, destinata a coordinare e documentare le frenetiche attività edilizie che cambiarono completa-mente l’immagine di gran parte della città. La Sovraintendenza Capitolina, quindi, è stata costituita ben prima del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, fondato nel 1974. Di fronte a una istituzione così antica e prestigiosa, di-spiace vedere la scarsa attenzione mostrata dal Sindaco Alemanno verso il settore cultura, materializzata nel sof-ferto e deludente bilancio di previsione 2012 approvato il 7 novembre dall’Assemblea Capitolina; il risultato è stato l’abbandono di una più ampia politica di sviluppo e la rinuncia a trasformare questo settore in un vero e proprio volano per il rilancio di un più vasto indotto turi-stico.

Patrim

onio culturale

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onio culturale

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Accordi separatiAccordi separatiAccordi separatiAccordi separati

precariato

precariato

precariato

precariato

La FP CGIL non firma l’accordo che dà mano libera all’Amministrazione Capitolina di creare nuovo precariato senza dare risposte a chi precario lo è già e da anni lavora negli uffici comunali. L’Amministrazione Capitolina, dopo anni di silenzio e “casualmente” in prossimità della campagna elettorale, con la scusa di intervenire sulle centinaia di lavoratrici e lavoratori precari storici, assunti a tempo determinato, con contratti in scadenza tra il 2013 e il 2014, a cui vengono fatte solo vaghe promesse, ottiene, il nulla osta a “sistemare” quelli che, non vor-remmo fossero, gli amici degli amici attraverso la trasformazione di lavoratori interinali, collaborazioni o chissà cos’altro, in contratti a tempo determinato. Come avvenuto nella vicenda IPA, anche in questo caso, con l’aval-lo delle altre organizzazioni sindacali, la “frenesia” di assestare gli ultimi “colpi di coda” per “curare” i propri interessi prima che si chiuda l’esperienza di questa Giunta comunale, porta a forme di pressione e a forzature su regolamenti o accordi a cui, ci dispiace constatare, si oppone la sola CGIL. Contrariamente a quanto da noi richiesto, assunzioni a tempo indeterminato per gli amministrativi, tecnici e assistenti sociali, per porre fine alla presenza di precari, quest’accordo alimenta ulteriormente le sacche di precariato. L’accordo del 2007 sotto-scritto dall’allora Amm.ne e da tutte le OO.SS. e RSU, invece prevedeva l’azzeramento del precariato nel co-mune…ma per alcune OO.SS. la coerenza è una parola sconosciuta! Invece di applicare subito quanto previsto dalle recenti norme che favoriscono le assunzioni di chi lavora da almeno 3 anni nella pubblica amministrazio-ne, (rinunciando, nel settore del sociale, alla disponibilità di spesa del turn-over del 50%), si procede con con-corsi a tempo determinato aperti, per come è scritto nell’accordo, non solo agli “interinali”, ma anche a chi ha lavorato presso le partecipate del comune e nelle segreterie politiche. Così come, nonostante le chiacchiere e le promesse demagogiche, la giunta Alemanno si rifiuta di proceder agli scorrimenti dei concorsi interni. Sinda-co ma non era Lei che promise, come sta scritto nel suo programma elettorale, la piena valorizzazione del per-sonale comunale senza ricorrere agli esterni? Bell’esempio, anche qui, di coerenza! La CGIL stigmatizza il com-portamento del Sindaco, che per definire le regole per favorire alcuni interessi, come nel caso delle modifiche al regolamento elettorale e lo statuto dell’IPA che, non cambiano nulla per quanto riguarda le motivazioni che hanno determinato il commissariamento (trasparenza e democrazia), è attento nel definire la divisione dei collegi elettorali tra Comune e AMA e la data delle elezioni, per assicurare il governo dell’Istituto agli attuali poteri. Alemanno imita Marchionne e punta ad isolare la CGIL e non dà risposte ai veri bisogni dei lavoratori.

Non assisteremo inermi a questi attacchi.

La FP CGIL dice no agli ultimi colpi di coda della Giunta Alemanno

La Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma. Un immenso patrimonio da proteggere e valorizzare

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Spazio Polizia MunicipaleSpazio Polizia MunicipaleSpazio Polizia MunicipaleSpazio Polizia Municipale

Finalmente un giornalino dedicato alla CGIL. Finalmente uno spazio dedicato alla Polizia Locale di Roma. Uno spa-zio nel quale dare voce ai lavoratori e ai delegati CGIL della Polizia Locale. Sarà questo uno strumento utile per ascoltare le istanze dei Gruppi e per mettere in relazione le informazioni, le esperienze, le difficoltà. A partire dal prossimo nume-ro, quindi, in questo spazio saranno pubblicati articoli prodotti direttamente dai delegati dei Gruppi, che ogni giorno, a contatto diretto con i colleghi, sono in prima linea sui posti di lavoro per tutelare diritti, evitare soprusi e ingiustizie nono-stante difficoltà di ogni genere. Al loro fianco è stato e sarà sempre questo Coordinamento CGIL della Polizia Locale di Roma Capitale che oggi è ben felice di poter fornire uno strumento in più. In questo primo numero ci sembra corretto dedicare qualche parola all’attività del Coordinamento. Nel corso degli anni di Amministrazione Alemanno, l’atteggia-mento del Coordinamento CGIL della Polizia Locale di Roma è stato di assoluta responsabilità e apertura al dialogo ed al confronto. Questo perché, nonostante le difficoltà legate a sensibilità che su molti temi si sono rilevate assai distanti, la CGIL ha voluto rispettare e fare pratica di quel ruolo di rappresentanza dei lavoratori che è, o dovrebbe essere, l’ispira-zione prima di ogni sindacato. In questo spirito, con fermezza e senza venire mai meno alle proprie convinzioni, il Coordi-namento CGIL ha partecipato ai tavoli con l’Amministrazione Comunale cercando, e a volte, raramente, trovando, la sin-

tesi e l’accordo con il solo fine dell’interesse dei lavoratori. E così nel corso di questi anni, le forze sindacali, grazie alla mobilitazione del Corpo, han-no ottenuto la stabilizzazione dei precari (i cosid-detti 70 mila) , l’ampliamento della graduatoria della fascia D, l’esaurimento di quella dei neoas-sunti. Purtroppo la lista si ferma qui. Al netto di questi risultati in questi anni l’unica cosa evidente è stata l’incapacità da parte dell’Amministrazione di tradurre gli intendimenti della campagna eletto-rale in atti di governo conseguenti riducendo il tutto ad una mera e inconcludente rappresentazio-ne. In assenza di una qualsiasi idea su un progetto di insieme sulla sicurezza, l’Amministrazione ha preferito adottare la scelta delle decisioni unilate-rali evitando il confronto e realizzando una de-strutturazione delle regole per meglio inseguire la logica della ricerca del “consenso mediatico” . Tan-ti “SPOT” nessuna risposta concreta alle reali esi-genze della cittadinanza e del Corpo della Polizia Locale. Basti ricordare, sinteticamente per ragioni

di spazio, alcune vicende che hanno attraversato il Corpo della Polizia Locale di Roma: -il problema delle sedi che ormai ha raggiunto livelli di drammaticità nonostante accordi sottoscritti dal 2009 e mai ono-

rati; -la sconcertante vicenda della denominazione del corpo della Polizia Municipale di Roma che ha portato come conse-

guenza il personale a vestire giacconi goretex rattoppati e spesso con scritte identificative diverse tra di loro; -le varie ordinanze sindacali emesse, ordinanze pubblicizzate come strumento risolutivo del problema “sicurezza”, che

però da una parte hanno impegnato il Corpo su servizi i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, e dall’altra hanno di-stolto il personale (già sotto organico) dal presidio del territorio;

-tavoli di confronto aperti e mai conclusi su temi quali il TSO, le procedure di SGOMBERO, ACCOMPAGNO DEI MINORI, VESTIARIO, coordinamento tra gruppi territoriali e gruppi speciali, direzione e istituzione della terza area di direzio-ne…….

Diverse sono state le sollecitazioni e denunce fatte nel merito da questa Organizzazione verso l’Amministrazione, solleci-tazioni che sono sfociate in diverse iniziative quali conferenze stampa, presidi territoriali, richiesta interventi dello SPRE-SAL, citazione in giudizio del Sindaco ai sensi dell’ art.28 L.300 (comportamento antisindacale). In questo quadro merita-no un inciso a parte i noti fatti di Fontana di Trevi dove il Sindaco richiedeva punizioni esemplari per i colleghi o la vicen-da dei colleghi dell’ U.I.T.S.S. del X gruppo contro i quali il Sindaco dichiarava sulla stampa di volersi costituire parte civile nel processo. Come se tutto ciò non bastasse, alla ribalta dei media veniva riportata la grottesca vicenda dal Vademecum comportamentale, figlia di una nuova e sconcertante e disinvolta forma di comunicazione, grazie alla quale veniva resti-tuita alla cittadinanza l’immagine di un Corpo formato da operatori maleducati, disordinati, dediti a comportamenti poco dignitosi e poco inclini al rispetto delle responsabilità gerarchiche. E’ con amarezza che nella mente ritorna il tanto sban-dierato rilancio dell’immagine del Corpo fatto dall’Amministrazione ad Agosto 2012!!! Non rassegnandoci a questa visio-ne che l’Amministrazione ha del Corpo, si ritiene necessario riaffermare con chiarezza l’idea che ha il Coordinamento CGIL della Polizia Locale di Roma Capitale su compiti ruoli e funzioni della Polizia Locale. A tal fine, in un percorso di coe-renza, sono riportati di seguito alcuni stralci della relazione del Coordinamento presentata in occasione del convegno regionale CGIL sulla Polizia Locale tenutosi a Roma il 17.12.2010: <<”[…]in questa fase è evidente che occorra un riasset-to del quadro normativo in materia di Polizia Locale che definisca una volta per tutte, in maniera univoca ed omogenea: ruoli, funzioni e competenze. E’ indispensabile avere la consapevolezza del proprio ruolo con i relativi obblighi ma an-che con i relativi limiti superando con determinazione quelle enfatizzazioni professionali che deformano le funzioni proprie di compiti di istituto.[…] …per definire in modo chiaro ed inequivocabile i compiti della Polizia Locale: compiti che non devono essere ampliati fino a compiti generici di ordine pubblico. Si deve evitare qualsiasi sovrapposizione di ruoli tra Polizie di Stato e Polizie Locali (nel merito vorrei capire per esempio quando si parla di “micro-criminalità chi è in grado di definire con chiarezza il concetto di micro-criminalità e con certezza il confine tra la microcriminalità e la cri-minalità organizzata e se la stessa microcriminalità ha gli stessi aspetti in realtà diverse). La Polizia Locale pur dovendo svolgere un ruolo attivo nella sicurezza deve continuare a svolgere le proprie funzioni in quello spirito che è patrimo-nio unico e cioè “primo presidio della convivenza civile”, front-office delle amministrazioni locali, all’interno di un pro-cesso evolutivo e non di snaturamento del proprio ruolo […]”>>. di Marco D’EMILIA Responsabile del Coordinamento CGIL della Polizia Locale di Roma Capitale

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io per i gruppi

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CGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma Capitale

L’attività del Coordinamento CGIL della Polizia Locale di Roma Capitale

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CGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma Capitale

Spazio ScuolaSpazio ScuolaSpazio ScuolaSpazio Scuola

Asili nido

13.615 bambini nidi comunali 6.905 bambini nidi convenzione

202 nidi a gestione diretta 226 in convenzione

2.347 educatrici comunali

789 le educatrici precarie per le supplenze annuali 4.388 le educatrici precarie delle graduatorie municipali

per le supplenze giornaliere Otre 750 i vuoti di organico

1.306 educatrici in convenzione

192 funzionari educativi — Oltre 50 gli ambiti scoperti

Scuole infanzia 34.961 bambini 313 scuole 1.521 sezioni (di cui 1.328 a tempo pieno e 193 antimeridiane) 4.009 insegnanti di ruolo Circa 1.000 le precarie (insegnanti supplenti munici-pali per le sostituzioni giornaliere) Circa 800 i vuoti di organico

COMUNICATO FP CGIL ROMA LAZIO Roma, 28 gennaio 2013 Questa sera, alle ore 21.00, le organizzazioni sindacali tutte hanno convenuto con l'Amminis-trazione del Comune di Roma sull'utilizzo delle risorse 2012 ancora a disposizione per assunzi-oni. Oltre alla conferma di quanto già concordato per le 36 unità di Polizia Municipale e le 24 unità del personale tecnico (già in possesso dei requisiti della finanziaria del Governo Prodi per la stabiliz-zazione ma, a suo tempo, erroneamente non assunto), si è deciso di spendere TUTTE le risorse residue sul settore educativo degli asili nido, per l'assunzione di 108 educatrici (di cui 54 dalla graduatoria del con-corso pubblico e 54 dalla graduatoria permanente dipartimentale); eventuali economie verranno utilizzate per le assunzioni di personale vincitore di concorsi già espletati per profili professionali di "esperti". Dopo le 125 assunzioni di insegnanti della scuola dell'infanzia, con l'applicazione dello stesso accordo del 30 ottobre 2012, si riesce finalmente a dare corso a processi di stabilizzazione anche del personale pre-cario degli asili nido. Si è giunti all'intesa dopo due sedute di contrattazione, con l'Amministrazione che aveva inizialmente pro-posto l'assunzione per 50 educatrici; il confronto sindacale ha consentito di far spostare le risorse a dis-posizione sul settore dei nidi e le 50 posizioni sono diventate prima 53, poi 70, poi 100, quindi 106 ed in-fine 108 (pari al totale delle somme oggi disponibili). Le 108 assunzioni delle educatrici, sommate alle 125 insegnanti della scuola dell'infanzia e alle altre 36+36 insegnanti ed educatrici assunte ad inizio 2012, dimostrano come l'azione sindacale unitaria riesca a dare frutti anche in periodi in cui le norme impediscono stabilizzazioni di personale precario (anzi impongono riduzioni dei contratti a tempo determinato) e prevedono blocchi del turn-over. Aver stabilizzato in un anno oltre 300 precarie della scuola dell'infanzia e degli asili nido comunali è il frutto di un'azione sin-dacale sostenuta dalle lavoratrici precarie e di ruolo del settore, settore che ha saputo mostrarsi unito così come unitaria è stata l'azione sindacale, non senza difficoltà e differenze, ma con la consapevolezza che la condizione in cui si lavora in questo settore e la delicatezza del servizio reso ai bambini, alle bambine e alle famiglie, impone la ricerca di soluzioni condivise. La strada è aperta ma è ancora lunga, sta a noi spignere per continuare il cammino intrapreso. La CGIL ci sarà (con pazienza, convizione e perseveranza), sempre a fianco di chi lavora e dei diritti dell'in-fanzia. Vi invieremo, appena ne saremo in possesso, il testo dell'accordo. FP CGIL Roma Lazio Fabio Moscovini

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305 stabilizzazioni di personale precario (161 insegnanti e 144 educatrici)

20 dicembre: le insegnanti mostrano il contratto firmato a tempo indeterminato

SETTORE EDUCATIVO SCOLASTICO DI ROMA CAPITALE

ANNO SCOLASTICO 2012/2013

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Istituzione BibliotecheIstituzione BibliotecheIstituzione BibliotecheIstituzione Biblioteche Un patrimon

io culturale da salvare e rilanciare

Un patrimon

io culturale da salvare e rilanciare

Un patrimon

io culturale da salvare e rilanciare

Un patrimon

io culturale da salvare e rilanciare

Quale futuro?

Biblioteche di Roma l'Istituzione gestisce dal 1996 sotto forma di Sistema le Biblio-teche Centri Culturali del Comune di Roma. La sua missione è garan-tire a tutti i cittadini il diritto alla cultura e all'informazione, pro-muovendo lo sviluppo della comunicazione in tutte le sue forme. Sua finalità principale favorire la diffusione dell'informazione scritta e audiovisiva e la promozione della pubblica lettura. Questi i numeri base del Sistema: 36 sedi, un milione i documenti a disposizione del pubblico (850.000 libri, 150.000 audiovisivi tra CD, DVD, CDRom ecc.), 2.500 posti di lettura per il pubblico (di cui 34 nelle Biblioteche in Carcere), 180 le postazioni multimediali ed internet, 70 le postazioni OPAC (catalogo on line). 160.000 le con-sultazioni in internet, 1.100.000 i prestiti dei documenti. 40.000 i

nuovi iscritti in un anno, 160.00 i frequentatori delle attività culturali, 1.900.000 le presenze del pubblico. Molti i servizi tecnologici a disposizione, con la tessera bibliocard www.bibliocard.it , tessera d'iscrizione a pagamento (5 euro l'anno) le Biblioteche di Roma offrono l'accesso al: Catalogo on li-ne, catalogo consultabile 24h/24h per verificare la presenza e la disponibilità di un documento; SoL Servizi catalogo on line in cui si può controllare la situazione sui prestiti, prenotare un prestito, cancellare una prenotazione, suggerire l'ac-quisto di un libro; Chiedi al Bibliotecario, dove si possono inviare domande e ottenere, entro 48 ore, risposte a quesiti riguardanti la ricerca e localizzazione di documenti; prestito Interbibliotecario do-ve si ottengono in prestito libri non disponibili presso la biblioteca a cui si fa di norma riferimento, ma presenti nel catalogo delle Biblio-teche di Roma e di alcune biblioteche scolastiche, universitarie e dei Comuni dei Castelli Romani; BiblioWiFi, un servizio di navigazione in Internet senza fili nelle biblioteche Guglielmo Marconi, Elsa Moran-te, Franco Basaglia, Rispoli, Enzo Tortora, Gianni Rodari e Villa Mer-cede. In questi anni le Biblioteche di Roma sono aumentate, si sono rinno-vate e nuove sedi sono state aperte in periferia promuovendo eventi culturali per tutto l'anno: incontri a te-ma, serate di lettura, presentazioni di libri, incontri con gli autori. In molte sedi sono presenti i Circoli di lettu-ra, un migliaio di lettori adulti e ragazzi, che assegnano ogni anno il premio Biblioteche di Roma per la narra-tiva e la saggistica, il Premio Internazionale e il Premio ragazzi. 13 Bibliopoint sono stati aperti nelle scuole. Il progetto Biblioteche solidali sta promuovendo le iniziative delle Associazioni e delle Ong impegnate in progetti di solidarietà e cooperazione nei Paesi del Sud del Mondo fi-nalizzati al sostegno o alla creazione di biblioteche di pubblica lettura e scolastiche. E' ormai una realtà il sito Roma multietnica che oltre alle informazioni e agli aggiornamenti della realtà multietnica romana, sempre in continua evoluzione, offre una vetrina degli eventi multiculturali e interculturali della città. Ultimo servizio nato è il BiblioTu il nuovo catalogo on line, su web 2.0 che la stessa utenza può popolare con suggerimenti, idee, proposte, giochi in rete. Biblioteche di Roma è il più grande Sistema Bibliotecario d'Italia e continua a crescere.

Un’esperienza di qualità che si regge sul lavoro di circa 300 dipendenti comunali, un centinaio di lavoratori Zètema, più una serie di volontari. Una struttura che rischia di non po-ter più garantire i servizi, le iniziative e le stes-se aperture, se non si interviene rafforzando gli organici. Personale altamente professiona-lizzato ma che non viene sostituito quando va in pensione, in quantità non più sufficiente ad ammortizzare momenti di difficoltà per assen-ze dovute a malattie o ad altri eventi e che si rende disponibile oltre ogni limite per evitare di ridurre servizi ed orari. Un’Istituzione a cui i tagli al bilancio infliggono ferite profonde: non ci sono risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili, per l’aggiorna-mento del sistema informatico, per l’investi-mento sull’acquisto del patrimonio librario. Un patrimonio culturale da curare, da proteggere, da rilanciare. Un progetto per le sfide future, che sappia innovare e sperimentare, con chi avrà il coraggio e la determinazione d’investire in idee e risorse. Fabio Moscovini CGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma Capitale

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Politiche sociali — Le nostre riflessioni Tratto dal documento del seminario di Rocca di Papa

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venerdì 22 febbraio 2013 "Ci fa piacere che finalmente il sindaco Alemanno e l’assessore alle politiche sociali Sveva Belviso si sia-no accorti della drammaticità in cui versano i servizi sociali nella nostra città". Così Silvi a Ioli, segretaria della Cgil di Roma e del Lazio, Paolo Camardella, segretario della Fp Cgil di Roma e del Lazio e Teti Croci, segretaria generale dello Spi Cgil di Roma e del Lazio. "Purtroppo per Roma - aggiungono - ai tagli del governo Berlusconi e del governo Monti si è aggiunta l'incapacità dell’amministrazione comunale a investire sul sociale: non è stato approvato il piano regolatore sociale e la riorganizzazione dell’assistenza domiciliare, oltre a non prevedere la piena applicazione del contratto di lavoro agli operatori, non ha ridotto le liste di attesa degli utenti. Forse le risorse di cui parla il vicesindaco Belviso sono state utilizzate per iniziative caritatevoli quali i “pacchi dono” agli anziani e la carta roma?". "I tagli ai fondi nazionali e regionali da noi sempre condannati, nel totale silenzio dell’-amministrazione Alemanno - aggiungono - sono noti dal 2008 e riguardano in generale il trasferimento di risorse dallo Stato ai comuni: sono pertanto le scelte operate dal comu-ne di Roma nel bilancio a essere sbagliate, perchè concepite sull'idea che le spese sociali siano costo e non un investimento". "A differenza di altri comuni che hanno recuperato importanti risorse dalla lotta all’evasione fiscale - concludono - duole constatare che la giunta capitolina non ha fatto nulla in tale direzione". Roma, 22 febbraio 2013

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Drammaticità in cui cersano i servizi sociali nella nostra città Comunicato stampa

La crisi che ha colpito l’economia mondiale ha inevitabilmente avuto delle conseguenze anche nell’economia cittadina producendo disoccupa-zione e forme inedite di disagio. L’obiettivo dell’amministrazione su questo fronte deve essere il rafforzamento delle reti di solidarietà messi in campo finora e l’avvio di una progettualità diffu-sa nei Municipi (con la consapevolezza delle diversità presenti in ogni municipio). Quando par-liamo di politiche sociali, di welfare territoriale continuiamo a dire le stesse cose che si dicevano 15 – 20 anni fa. Le dinamiche con le quali si produce assistenza, socialità, accoglienza, integra-zione sono quasi identiche a quelle sperimentate almeno dal 2000 in poi. Questo sistema, ac-compagnato sicuramente anche dall'assenza di investimenti nuovi, ci costringe a ragionare in una logica mai di acquisizione di nuove esperienze, ma spesso di limitazione delle stesse. Occor-re, invece, fare della sperimentazione di nuovi servizi sociali l'asse di un possibile nuovo modello di welfare locale, inteso anche come motore di nuova occupazione. Il tutto naturalmente non può non prevedere un'attenta politica di controllo della spesa e degli standard qualitativi neces-sari per rendere il servizio efficace. Ma un servizio efficace non può esistere senza rafforzarne gli uffici ad esso legati soprattutto in termini di personale. Innanzitutto occorre ragionare in un’ottica di sistema e di governo unitario delle politiche sociali senza cadere nella logica della separazione degli interventi. Gli interventi di assistenza e di integrazione, le politiche dell'infan-zia devono rappresentare una priorità dei Municipi. Rapporto tra pubblico, privato e privato sociale, rafforzare la funzione dei Municipi, costruzione e potenziamento degli asili e delle scuo-le per arrivare all’azzeramento delle graduatorie, rafforzare il ruolo del pubblico, piano di edili-zia scolastica, queste politiche sociali rischiano di rimanere astratte se non ci si pone il tema del rapporto con le periferie: le politiche della casa e del welfare non possono essere gestite a com-partimenti stagni tra Roma ed i comuni confinanti che stanno divenendo le periferie della città in cui si scaricano le maggiori contraddizioni.

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In primavera i lavoratori di Zetema rinnove-ranno le proprie Rappresentanze Sindacali e la Fp Cgil, che tanto ha lavorato per questo appunta-mento, è pronta. L’impegno attuato dalla RSU u-scente (l’80% dei voti delle ultime elezioni pre-miarono la nostra sigla) ha un bilancio più che positivo: abbiamo rinnovato il contratto integrati-vo, abbiamo creato i presupposti affinché entras-sero a far parte della società i trenta lavoratori del Servizio Incontragiovani (per i quali l’Amministra-zione comunale si era dichiarata indisponibile ad alcuna forma di stabilizzazione), abbiamo stabiliz-zato i precari dell’Area Musei (lavoratori a P.Iva

che svolgevano l’attività di custo-de), abbiamo sot-toscritto accordi che garantissero norme di traspa-renza per le pro-gressioni di carrie-ra ed abbiamo con-diviso le procedure per le assunzioni nei concorsi pub-blici.

L’impegno della nuova RSU per il prossimo manda-to verterà, oltre che sulla quotidiana attività di relazioni sindacali aziendali, anche su compiti for-se ancora più impegnativi che in passato. La Spen-ding Review ha dettato nuove regole nel campo della gestione delle società in house. Ancora non è valutabile quanto queste incideranno su Zetema, ed in ragione di ciò, è opportuno avere sempre maggiore informazione, far valere i propri diritti, oltre che mantenere forte la presenza fra i lavora-tori. La Cgil grazie anche al consenso che riscuote sui posti di lavoro, ha queste capacità, ed è in gra-do di offrire i propri contributi. Riteniamo che la grande partecipazione dimostrata in ogni iniziativa adottata fino ad ora a Zetema sia la forza di que-sta rappresentanza. Non meno importante sarà l’appuntamento con le elezioni per il rinnovo del l’Amministrazione Comunale del prossimo aprile; Zetema è un’Azienda di servizi che vive degli affi-damenti di Roma Capitale. Il precedente contratto che metteva a rischio un gruppo di lavoratori dell’-Azienda e la loro continuità lavorativa o che non legittimava il giusto inquadramento per alcuni di questi, ci hanno più volte costretto ad organizzare presidi e a chiedere incontri agli assessori fino ad ottenere la risoluzione delle criticità. Continuere-mo a farlo, se dovesse esserci la necessità. Credia-mo nel confronto e siamo certi di poter dare il nostro apporto all’Azienda come all’Amministra-zione. In ragione di tutto ciò riteniamo dunque che il rinnovo della RSU sia un importante momento di democraticità e che sia fondamentale la più vasta partecipazione dei lavoratori. I nostri candidati per la prossima RSU sono stati scelti dai lavoratori, individuati nelle assemblee e a seguito del con-fronto con i lavoratori ; rappresenteranno tutti i dipendenti di Zetema e saranno supportati nella loro attività dal gruppo di delegati presenti in tutti i posti di lavoro. Una scelta, la nostra, che confer-ma la volontà di essere presenti sul territorio e che siamo certi vedranno la soddisfazione di tutti i lavoratori di Zetema. Valeria Giunta

(OMNIROMA) Roma, 12 OTT - "In molti casi per determi-nare la fine di un'istituzione culturale è sufficiente abban-donarla a una lenta agonia, non dedicare ad essa nes-suna politica di valorizzazione, renderne difficile la fruizi-one, farla degradare senza interventi di ristrutturazione. Ci sono poi casi in cui nonostante una gestione di questo tipo, il valore insito dell’istituzione fa si che studenti, ap-passionati, studiosi, curiosi affollino lo stesso le sale di un museo. Allora, gli stessi che hanno determinato la sua agonia e che dovrebbero per ruolo e responsabilità, prov-vedere alla sua conservazione e tutela, decidono di inter-venire con metodi più decisi. E’ il caso del Museo Nazion-ale degli strumenti musicali, di cui la soprintendente Rossella Vodret ha imposto la chiusura. Si tratta di un’ istituzione unica in Italia che custodisce capolavori come l’arpa Barberini, il pianoforte di Cristofori e la pregevole collezione di Evangelista Gorga, e che, nonostante la sottovalutazione che la soprintendente le riservava, atti-rava 13 mila visitatori all’anno. Dal 9 giugno è stato chiuso con la scusa dell’avvio di lavori di ristrutturazione che non sono mai partiti. In questi oltre cinque mesi di chiusura i lavoratori del Museo giornalmente sono stati costretti a rifiutare l’ingresso a quanti, magari provenienti dall’estero, avrebbero voluto visitare il Museo e, soprat-tutto, assistere inermi al degrado di opere mal conser-vate senza la necessaria climatizzazione. Infatti, dopo averlo chiuso, la soprintendente non solo non ha prov-veduto a segnalare sul sito istituzionale e in altri la chiusura, beffando ogni mese 1000 cittadini che si tro-vano l’accesso sbarrato, ma non si è curata in alcun modo di garantire a strumenti archeologici come corni e sistri romani, al ciac-ciac futurista di Giacomo Balla, shamisen giapponesi e strumenti popolari della tradizi-one nazionale, clavicembali dipinti del XVIII secolo e una raris-sima glass-harmonica ottocentesca il riparo da una temperatura impietosa che li sta logorando e mortifica l’operato degli studiosi e dei restauratori che hanno assicurato la conservazione e la fruizione della collezi-one. Probabilmente più di questo patrimonio di strumenti (mal)conservati inter-essa il contenitore e si mira allo sfratto del Museo per dedicare Palazzina Samoggia, sede del museo, ad altri usi. Del resto, la soprintendente Vodret non sarebbe nuova a usi stravaganti dei musei giacchè è la stessa che ga-rantisce all’interno di Palazzo Venezia un comodo parcheggio a un manipolo di alti dirigenti del ministero. Invitiamo la cittadinanza, chi conosce e chi non ha mai visitato il Museo, le associazioni e le istituzioni a unirsi al nostro appello in difesa del Museo Nazionale degli Stru-menti Musicali ed esigiamo dalla soprintendente un piano con tempi certi per la sua ristrutturazione, la messa in sicurezza delle opere e la riapertura al pubblico". Così in una nota la Fp Cgil di Roma Ovest.

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CULTURA, FP CGIL: "SALVIAMO MUSEO NAZIONALE STRUMENTI MUSICALI"

Zètema Finalmente si vota

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CGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma CapitaleCGIL Roma Capitale

Spazio IPASpazio IPASpazio IPASpazio IPA La posizione della CGIL

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Roma, 31.1.2013 Prot. 113

Al Sindaco di Roma Capitale On. Gianni Alemanno

p.c. Al Consigliere Sergio Basile Capo di Gabinetto

Oggetto: posizione CGIL su IPA. A conferma di quanto già rappresentato in occasione dell’incontro del 29 gennaio 2013, ribadia-mo che: • avevamo preso responsabilmente atto che l’Amministrazione Comunale, nelle sue funzioni di vigilanza dell’IPA, aveva unilateralmente deciso di commissariare l’ente per modificare le re-gole, in modo da rendere più trasparente e funzionale l’Ente e meno discrezionale il sistema decisionale dei servizi offerti agli iscritti, di proporre nuove norme per rafforzare la loro parteci-pazione all’utilizzo delle risorse (quasi esclusivamente frutto dei loro contributi) e di abbattere i costi di gestione del Consiglio di Amministrazione; • il commissariamento avrebbe dovuto consentire un ripensamento dell’Ente e quindi il ripri-stino dell’esercizio democratico degli iscritti e il controllo sull’utilizzo dei loro contributi; • a distanza di 8 mesi constatiamo che nulla di quanto ci aspettavamo ci è stato proposto: le poche modifiche allo Statuto presentate non intervengono sul sistema decisionale, non garanti-scono maggiore trasparenza sull’utilizzo delle risorse, non abbattono i costi del Consiglio d’Am-ministrazione (che non viene neanche ridotto nei numeri come ci sembrava fosse nelle intenzio-ni e da noi auspicato), non danno alcun ruolo ai legittimi “proprietari” dell’Istituto (gli iscritti); • riaffermiamo tutta la nostra preoccupazione per il futuro dell’IPA, per il decadimento delle prestazioni offerte e della stessa funzione dell’Istituto se non si interviene in modo concreto e tempestivo; chiediamo di utilizzare il tempo rimasto, fino alla scadenza del mandato del commissariamento, per porre rimedio e per concepire uno statuto che dia garanzia per il corretto, trasparente e democratico funzionamento di un Istituto che è dei lavoratori iscritti e a loro deve essere conse-gnato, con tutte le garanzie di opportunità di verifica sul suo buono e sano andamento, anche per non dover considerare sprecate le risorse messe a disposizione per il commissariamento stesso, scelta che ad oggi risulta essere un fallimento per l’Amministrazione. Confermiamo che la CGIL si opporrà a soluzioni che, non cambiando nulla, puntino a scaricare sul futuro le decisioni di riordino dell’Istituto, mantenendo tutti interi i problemi che hanno de-terminato la decisione del commissariamento e spostando nel tempo le possibili soluzioni, ag-gravando così le condizioni di declino delle prestazioni e mettendo a rischio la sopravvivenza stessa dell’IPA. La CGIL metterà quindi in atto tutte le iniziative di contrasto possibili e non parteciperà o soster-rà liste ad elezioni che venissero indette senza garanzie di regole che consentano un buon fun-zionamento dei servizi e assicurino il controllo democratico sull’operato dell’IPA.

Il Segretario generale Il Segretario generale Cgil F.P. Roma e Lazio Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola Claudio Di Berardino

Roma, 4 febbraio 2013

COMUNICATO STAMPA FP CGIL ROMA LAZIO IPA: COME IL GATTOPARDO Il 29 gennaio, convocati dal Sindaco, avevamo espresso i nostri rilievi sul fallimento del commissariamento dell’IPA (l’Istituto, che offre prestazioni assistenziali e previdenziali ai dipendenti comunali e non solo), sull’ incapacità a metter mano in termini di trasparenza e di democrazia all’Istituto, sul fatto che le poche modifiche allo Statuto presentate dall’Am-ministrazione non intervenivano sul sistema decisionale, non garantivano maggiore tra-sparenza sull’utilizzo delle risorse, non abbattevano i numeri dei Consiglieri d’Amministra-zione. Avevamo chiesto di utilizzare il tempo rimasto per porre rimedio e avevamo comu-nicato che senza garanzie di regole per un buon funzionamento dei servizi e senza il con-trollo democratico sull’operato dell’Ente non avremmo partecipato al voto. Ma, come se nulla fosse, il 1 febbraio, riceviamo una convocazione dal commissario dell’IPA per ade-guare il regolamento elettorale , nell’ipotesi di votare il 4 e il 5 aprile. L’Amministrazione Capitolina ci aveva assicurato che avrebbe tenuto conto delle osservazioni (nostre e degli altri sindacati); o non è stato così (con la conseguenza di non cambiare nulla e quindi rin-negare, nei fatti, i motivi che avevano indotto Alemanno al commissariamento), oppure quanto indicato dal Campidoglio non viene ne visto ne sentito dal commissario IPA. La CGIL non parteciperà alla riunione del 6 febbraio convocata dal commissario Fontanelli. Non ci presteremo a far finta di cambiare le cose quando tutto rimane come prima. Dare-mo battaglia, non rinunceremo a restituire l’IPA ai legittimi proprietari: i lavoratori e le lavoratrici iscritte.

Lettera al Sindaco

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Accade a RomaAccade a RomaAccade a RomaAccade a Roma

Da Repubblica.it

"È solo uno spreco di soldi pubblici"

Interrogazione del Pd: "Alemanno deve riferire in Aula sul progetto". Il Comune: "La Spinweb ha registrato lo spazio web a titolo gratuito"

di MARCO CIAFFONE È bufera sulla rete wifi lanciata prima di Natale dal Comune. I costi della realizzazione del progetto e l'affidamento della registrazione del portale Digitroma. it alla società Spinweb, società fondata nel 2010 da Ambrogio Crespi, fratello del sondaggista di fiducia di Alemanno, scatenano lo scontro politico. E la polemica ha costretto il Comune a prendere posi-zione: "Non c'è alcuna ombra nella vicenda: la società che gestisce il portale è Telecom Italia, partner tecnologico del progetto. Digitroma è, infatti, un sottodominio della "nuvolaitaliana" di Telecom, tanto che navigando si viene reindirizza-ti a digitroma. nuvolaitpeoplelinked. it". E sulla paternità del domino: "La Spinweb ha semplicemente effettuato la regi-strazione e ne ha immediatamente ceduto a titolo gratuito la titolarità al Comune. Solo per questioni tecniche e burocra-tiche non è stata ancora modificata la titolarità dello spazio web". Infine, sulla questione dei costi, il Campidoglio precisa che "è tutto chiaro: sono state utilizzate le convenzioni Consip per garantire la massima trasparenza finanziaria". Ma le spiegazioni non convincono l'opposizione comunale che chiede chiarimenti ufficiali al sindaco Alemanno. Il consigliere del Partito Democratico Athos De Luca attacca: "Anche le nuove tecnologie diventano per il primo cittadino una occasione per sprecare i soldi pubblici. Incapacità, superficialità e affarismo hanno caratterizzato tutto l'operato della giunta Ale-manno. Ho presentato una interrogazione urgente per conoscere le ragioni di questa doppia rete che si è risolta con uno spreco di soldi". E il collega Paolo Masini si chiede: "Quanto è costato il wifi gratuito? Perché non funziona? Come mai questa inutile duplicazione visto che già a Roma funziona, e bene, il wifi della Provincia che è molto più esteso di quello targato Alemanno?". Anche Masini annuncia una interrogazione per chiedere "chiarimenti da parte sel sindaco sul perché Digitroma. it sia registrato a nome della Spinweb fondata da Ambrogio Crespi, fratello del suo guru di fiducia, Luigi Cre-spi".Ancora dal gruppo democratico, il consigliere Massimiliano Valeriani definisce la vicenda "un nuovo flop con molte ombre firmato dal peggior sindaco che Roma abbia mai avuto, un wifi gratuito che non funziona e che non si sa quanto è costato", mentre Dario Nanni rilancia a tutto campo: "La connessione funziona male o non funziona, è un doppione che costa alla città, secondo quanto riferito dal dottor Stefano D'Albora, quasi 2 milioni di euro e del quale francamente non se ne sentiva davvero il bisogno. Interrogherò con urgenza l'amministrazione - prosegue - su queste criticità e sulla gestione rete da parte di società esterne senza che sia stata bandita alcuna gara pubblica". Dure critiche al progetto arri-vano anche da Sinistra e Libertà per bocca del consigiere provinciale Gianluca Peciola: "Il sindaco Alemanno chiarisca ai cittadini le ragioni di questa operazione, che impone alla comunità una spesa inutile e sembrerebbe al momento l'ennesi-mo episodio di malgoverno della giunta capitolina". (04 gennaio 2013)

Bufera sull'appalto del nuovo wi-fi

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“Il Sindaco della Capitale continua con le iniziative autoritarie sul fronte Ipa, dopo aver prete-so di scegliere le controparti e aver indetto le elezioni nonostante il fallimento del commissa-riamento. L'ultimo provvedimento approvato da Alemanno, dal sapore vagamente elettorale come già capitato con l'accordo separato sugli interinali, è il comando di 67 lavoratori del Co-mune presso l'Istituto, effettuato con criteri a noi sconosciuti. Non vorremmo che qualcuno, anche tra le organizzazioni sindacali, sia tentato dallo sfruttare il caos generato dall'Ammini-strazione Comunale per acquisire con questi spostamenti consenso in vista delle imminenti consultazioni tra i lavoratori”, con queste parole Natale di Cola, Segretario Generale dell'Fp Cgil Roma e Lazio, denuncia il distaccamento di personale comunale presso l'Ipa. “L'ennesimo atto di imperio - continua Di Cola - in una gestione del commissariamento totalmente inade-guata e priva di trasparenza. La gestione del personale è arbitraria e pressappochista, fram-mentata. In questo caso parliamo di personale della pubblica amministrazione impiegato in un ente la cui natura giuridica non è chiara e sottratto all'amministrazione capitolina, i cui organi-ci sono già gravemente carenti. L'Ipa dovrebbe avere dei suoi dipendenti, assunti con bandi pubblici e in modo trasparente. Ma ci rendiamo conto che la trasparenza non è mai stata la cifra di questa amministrazione. Alemanno ha una delle ultime possibilità per dimostrare la sua correttezza”. “A tutela dei lavoratori coinvolti e per accertare la correttezza valuteremo la possibilità di sol-lecitare la Corte dei Conti, che ha già messo sotto osservazione la gestione dell'Ipa, in merito a questa iniziativa”. Roma, 20 febbraio 2013

IPA: Alemanno persevera, adesso “sposta” il personale sotto elezioni

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La voce del padrone lavoratoreLa voce del padrone lavoratoreLa voce del padrone lavoratoreLa voce del padrone lavoratore

Da Piero Etnasi del 16° Municipio Scrivo queste brevi note affinchè si apra una riflessione sull’istituto del diritto allo studio. Credo che un po’ di storia non guasti. Il principio del diritto allo studio è contenuto nella legge 300/70, il tanto vituperato “Statuto dei lavoratori”, perché una delle cose che stabilì il ’68 era che chi lavorava aveva diritto a migliorare il suo status scolastico. Nacque quindi con l’intento di permettere a decine e decine di persone di poter avere finalmente un pezzo di carta, fosse esso il diploma della scuola dell’obbligo, di un’istruzione superiore o addirittura la laurea. Nato dalle lotte del ‘68/’69 ovviamente prevedeva che le ore servissero per studiare e non solo per frequentare le lezioni, doveva servire a migliore le conoscenze didattiche di una classe, quella operaia, per non essere più sottomessa da chi la cultura po-teva permettersela senza grossi sforzi né sacrifici. Per anni la legge è stata rispet-tata ed ha permesso a moltissimi lavoratori di conseguire l’agognato “pezzo di carta”, con un miglioramento del proprio stato personale e della società tutta. A oggi pare che le cose non stiano più così. Il permesso studio può essere utilizzato solamente per frequentare le lezioni, senza poter essere usato per studiare, fare i compiti a casa, ossia senza la frequenza di istituti di istruzione. Ora, se la qual cosa può andar bene per che frequenta lezioni universitarie, che si svolgono in preva-lenza al mattino, chi frequenti scuole serali, che per definizione hanno un orario non coincidente con l’orario di lavoro è destinato a lavorare, frequentare la scuola e non riuscire a studiare se non nel tempo libero, sottraendo così altro tempo alla propria famiglia ed al riposo. Nel pubblico impiego sono pochissime le categorie che effettuano un orario che contempli anche dei turni serali, e seguendo la logi-ca applicata oggi, solo queste categorie potrebbero frequentare la scuola con dei permessi. Le interpretazioni sono state notevoli nel corso degli anni, giungendo quindi ad una modifica de facto della norma senza intaccare nella forma quanto scritto nell’articolato legislativo. Siamo arrivati all’assurdo dell’impossibilità di usufruire dei permessi studio per poter ottenere un diploma che consenta l’acces-so all’università, siamo al ridicolo della negazione dei permessi per studiare fuori dall’orario di apertura degli uffici. Con questo modo di fare si è messo in discus-sione lo spirito stesso della legge, si sta smantellando un altro pezzo dei diritti conquistati negli anni 70 che hanno portato il nostro paese e il movimento dei lavoratori ai primi posti nel mondo per diritti dei lavoratori. Credo che le organiz-zazioni sindacali e la CGIL più di altri, debbano intervenire in maniera risoluta anche su questo argomento, perché un piccolo diritto eroso su un argomento che sembra marginale, porterà alla cancellazione di altri diritti sempre più importanti. I colleghi che hanno subito questo tipo di angheria legalizzata devono sapere che nessuno rinuncerà alla loro difesa.

Diritto allo stud

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L’indignazione in una lettera chi ci ha inviato il nostro delegato della FP CGIL Roma Nord Umberto Celi

Carissimi Compagne e Compagni,

sono rimasto particolarmente colpito come dire nello spirito e nel corpo dai provvedimenti sulla 104 e sulle tassazioni a carico delle persone invalide e a coloro che li assistono contenuti nella manovra Monti. Da figlio che assiste un genitore invalido, malgrado le deplorevoli e schifose esperienze nelle trafile tra ASL, commissioni mediche e centro Alzheimer, ho sempre pensato che tutto poteva accadere meno che questo. Non vi descrivo la mia rabbia e indignazione vedendo mia madre che peggiora giorno per giorno mentre i diritti diminuiscono, non se più o meno velocemente. Penso a chi sta peggio di me!! Sono già fortemente impegnato nel nostro sindacato ma credo che oggi occorra fare qualcosa di più. Uno sforzo comune, enorme, senza timore alcuno ritrovare la fiducia, la forza di credere che possiamo cambiare lo stato delle cose e, soprattutto, la testa delle persone, dei nostri colleghi da troppo intorpiditi nel tram tram della vita quotidiana. Evidentemente non si rendono ancora conto di quanto sta avvenendo o forse credono di potersela cavare. Se non reagiamo probabilmente sarà troppo tardi e ci troveremo ricattati dall'esigenza di sopravvivere rinunciando ai nostri diritti. Non lo possiamo permettere.

Per chi vive la mia stessa condizione e assiste una persona invalida mi piace-rebbe avere riscontro per capire sopratutto la portata di tale provvedimento tra i dipendenti di Roma Capitale e se, e come, possiamo ragionare su inizia-tive da intraprendere anche a livello locale anche al fine di rafforzare quelle che già ha messo in atto la nostra organizzazione. Penso per iniziare ad un volantino specifico indirizzato a chi vive questo disagio da diffondere il più presto possibile sui posti di lavoro.

Diritto all’assistenza

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IN DISCUSSIONE LO SPIRITO DELLA LEGGE SUL DIRITTO ALLO STUDIO

I PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO COLPISCONO GLI INVALIDI E I FAMILIARI CHE LI ASSISTONO

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Valeria Giunta, Viviana Grisanti, Fabio MoscoviniValeria Giunta, Viviana Grisanti, Fabio MoscoviniValeria Giunta, Viviana Grisanti, Fabio MoscoviniValeria Giunta, Viviana Grisanti, Fabio Moscovini

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