Lavorarexsantilario programma completo 2014

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L U C A F R A N C E S C O S I L V A N A M A T T E O L U C I A E I S A B E T T A M I C H E L E A L E S S A N D R O G U I D O M E L I S S A G I U D I T T A F E D E R I C O S A R A A N G E L I C A C A R L O G I U L I A D A V I DE M A R C E L L A A N G E L A T O M M A S O D A V I D E M A R I A P A O L A C O R R A D O C R I S T I A N A F E L I C E L U D O V I C A P I E T R O M I C H E L A N G E L O G I A M P I E R O P I E R A N G E L O F R A N C E S C A I R E N E C H I A R A T A M A R A D I A N A E M I L I A N O I D A M A T T I A E D O A R D O S A M U E L E N I C O L E T T A GI U S E P P E S I M O N A Sant’Ilario d’Enza Elezioni Comunali 2014 [email protected] Telefono lista: 3726368293 PROTAGONISTI E NON SPETTATORI Il nostro programma per un paese diverso

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Il nostro programma politico per le elezioni comunali 2014. Iniziamo un nuovo corso - cosa abbiamo in Comune - Crediamo nella fusione dei Comuni - Tutela del territorio - Ambente - Urbanistica - lavoro - Imprese e commercio - Bilancio ambientale e partecipativo - Servizi sociali - Scuola - Sport - Politiche giovanili - Politiche culturali - Volontariato

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ELEZIONI AMMINISTRATIVE MAGGIO 2014

LISTA CIVICA LAVORARE PER SANT’ILARIO

CONTACI !

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Sant’Ilario d’EnzaElezioni Comunali 2014

[email protected] Telefono lista: 3726368293

PROTAGONISTI E NON SPETTATORI Il nostro programma per un paese diverso

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Iniziamo un nuovo corso

Questa non è una introduzione ma la continuazione di quello che era un sogno, che è si è trasformato in una proposta politica e un impegno concreto per la nostra comunità: cinque anni di consiglio comunale arricchiti da proposte, discussioni, interrogazioni, interpellanze e un controllo costante dell’operato dell’attuale giunta.

Ci siamo battuti per l’acqua pubblica, per la ripresa video dei consigli comunali, abbiamo preso posizione a favore delle lotte dei lavoratori del nostro distretto, della riorganizzazione del sistema di raccolta dei rifiuti, dell’inserimento della nozione di beni comuni inalienabili all’interno dello Statuto comunale, abbiamo chiesto ragione di scelte poco comprensibili come la destinazione d’uso dell’ex Villa Walter, abbiamo sempre fatto sentire la nostra voce a favore della scuola pubblica e della gestione pubblica dei servizi essenziali al cittadino.

Alla vigilia di questa impegnativa campagna elettorale, ci ripresentiamo forti della nostra esperienza in consiglio comunale e della nostra crescita come gruppo e radicamento nel territorio. Abbiamo studiato, abbiamo imparato i meccanismi di governo del comune e ci siamo resi conto ancora di più del grande bisogno di apertura e di comunicazione diretta con i cittadini.

Siamo stati una vera opposizione, abbiamo svolto una azione di controllo, ferma ma positiva e questo ci ha permesso di maturare l’ esperienza, le competenze, le

professionalità necessarie per governare bene il nostro paese.

Crediamo che in questo periodo storico sia essenziale per una buona amministrazione non solo rendere pubblici, trasparenti e comprensibili i risultati tangibili del suo governo, ma soprattutto coinvolgere direttamente i cittadini nelle scelte più importanti per il futuro della comunità, dalla progettazione urbana alla tutela del territorio, a nuove modalità di gestione pubblica dei servizi.

Se gli ultimi decenni di sviluppo hanno visto crescere la ricchezza di pochi sottraendo diritti e dignità a migliaia di persone, oggi è più che mai necessario ricostruire dal basso un tessuto sociale vivo, dove le famiglie, i singoli, le donne, gli studenti, i professionisti e i lavoratori possano partecipare attivamente non solo ad attività ausiliarie di volontariato sociale, ma decidere direttamente del proprio futuro a Sant’Ilario d’Enza.

Nelle prossime pagine sono elencate le nostre riflessioni e proposte operative per un nuovo corso, una politica fondata sul rispetto delle diversità, sull’apertura come base per lo sviluppo, sulla democrazia, sulla partecipazione vera, di tutti.

Buona lettura.

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Cosa abbiamo in Comune

Riduzione dei costi della politica

Anche in vista della fusione dei comuni è necessario incominciare a semplificare la macchina amministrativa. Riduzione a 4 del numero degli assessori e riduzione del 10% del loro compenso, come peraltro già proposto dalla nostra lista in consiglio comunale; urbanistica e pianificazione territoriale non possono essere separati dalla gestione dell’ambiente e dal commercio; servizi sociali, politiche giovanili e sport devono essere gestiti in maniera unitaria, così come la scuola e la cultura.

Riorganizzazione dell’amministrazione attraverso la riduzione delle figure dirigenziali e attenzione ai loro compensi. Riduzione delle consulenze o comunque attenzione al rapporto tra qualità e costo, poiché, troppo spesso nel pubblico i costi lievitano oltre il consentito.

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Acqua pubblica e difesa dei beni comuni

Definiremo nello statuto l’acqua , i rifiuti, i beni comuni come beni a non rilevanza economica, così come ha voluto il Referendum sull’acqua. In questo modo renderemo possibile la gestione pubblica di questi Servizi. Introdurremo il bilancio ambientale come elemento fondamentale da affiancare al bilancio economico e strumenti partecipativi deliberativi.

Partecipazione

Riteniamo sia necessario avviare processi deliberativi popolari, per aiutare gli amministratori nel prendere decisioni più equilibrate. Si tratta di norme in linea col principio elementare della democrazia, idonee per introdurre equità e giustizia sociale al fine di consentire ai cittadini di decidere, dove e come destinare risorse della comunità.

Partecipazione dei cittadini alle decisioni dell’Amministrazione comunale, attraverso proposte, stabilendone la priorità e i tempi di realizzazione dei progetti scelti. Pratica del referendum per gli interventi più importanti.

In attesa che si realizzi la fusione dei comuni, avvio dei processi di democrazia deliberativa, intorno a funzioni e deleghe da assegnare alle frazioni partendo da Calerno.

Comunicazione degli eventi importanti per la cittadinanza installando fin da ora le bacheche informative che il consiglio ha approvato, ma che l’amministrazione non ha realizzato.

Riprese e messa in rete in diretta streaming dei consigli comunali affinchè i cittadini ascoltino e controllino quello che dicono e fanno i consiglieri eletti.

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Crediamo nella fusione dei comuni

Integrazione e risparmio, mobilità e investimenti

Molti dei servizi sociali e educativi sono già in capo all’Unione Comunale. Non intendiamo tornare indietro su questo, ma siamo contrari a forme di esternalizzazione, che determinano una maggiore lontananza tra cittadini e politica.

Le gestione a livello di unione dei Comuni della val D’Enza dei servizi e di alcuni uffici amministrativi rappresenta una opportunità per creare sinergie e aumentare la loro qualità e può essere anche l’occasione per provare una gestione pubblica diretta, in house.

La nostra priorità sarà creare una visione sovra comunale della pianificazione territoriale, in accordo con il Patto dei sindaci e il protocollo di Kyoto. Lo spostamento di diverse servizi all’Unione renderà necessario ripensare il sistema della mobilità tra i comuni, perché i cittadini di tutti i comuni possano raggiungere i diversi luoghi, dove si trovano strutture assistenziali e sanitarie.

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S.Ilario, Gattatico e Campegine: tre comuni, un unico territorio

Crediamo che la fusione di piccoli comuni ormai sia riconosciuta come una necessità, che si basa su due principi fondamentali, uno di carattere etico-sociale (a cui l’attuale crisi economica non può essere estranea) e l’altro di carattere istituzionale-organizzativo.

Il Comune Unico è anche un’occasione di un percorso di educazione civica che parla di diritto, economia, urbanistica, di nuova storia locale e di cooperazione. Il comune unico, anche dal punto di vista dei dipendenti, consentirà di valorizzare e non penalizzare le diverse competenze e le professionalità, in un momento in cui la materia risulta sempre più tecnicamente specialistica.

Il progetto di fusione è legato anche a considerazioni di tipo economico-finanziario. Le economie di scala per un Comune Unico sono significative. C’è tutta una serie di vantaggi economici che deriva dai risparmi strutturali, dai finanziamenti e dall’assenza del Patto di Stabilità per i primi tre anni: quest’ultimo è un aspetto non trascurabile, permetterà di fare interventi su strade, marciapiedi, scuole ed edifici pubblici.

Oltre a questo, per i Comuni ci sono finanziamenti importanti da Stato e Regione: in un momento in cui si taglia tutto, la Regione prevede invece per diversi anni uno stanziamento da destinare ad ogni singolo Comune che intraprende la fusione.

Per quanto riguarda i finanziamenti statali la legge dispone invece un altro meccanismo, ovvero una cifra pari al 20% dei trasferimenti erariali del 2010, che per il Comune Unico significherà un’entrata forse anche di un milione di euro ogni anno per 10 anni.

Un comune unico significa rimettere al centro la poltica amministrativa, riavvicinare i servizi e gli uffici ai cittadini e per questo crediamo che l’ipotesi di ristrutturazione degli uffici comunali odierna con l’apertura di un front office e un back office sia uno spreco di denaro pubblico (circa € 200.000) che potrebbe essere speso meglio e forse in modo diverso quando la fusione dei tre comuni sarà realizzata.

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Tutela del territorio

Un investimento per il futuro

La cura del territorio è il più importante investimento che può dare significativi ritorni economici e ambientali per l’intera collettività, pensiamo alla messa in sicurezza delle scuole, a progetti per la cura e la riqualificazione degli spazi pubblici, alla revisione dei piani urbanistici che prevedono ulteriore erosione del territorio a favore di nuove aree industriali ed abitative (nuovo PSC, APEA ).

Il Nuovo PSC (Piano Strutturale Comunale), che propone l’attuale amministrazione dovrà essere rivisto al fine di rendere il territorio meno frammentato. Innanzitutto basta con la realizzazione di nuove zone industriali, ma utilizzo di quelle esistenti e dismesse, che dovranno essere riqualificate, per offrire servizi migliori alle imprese e risparmi di scala.

Grande attenzione e precauzione dovrà essere usata negli interventi edilizi, anche di recupero, sul territorio agricolo. I cambi di destinazione d’uso saranno attentamente valutati, per l’impatto sul traffico, sul rumore e sul paesaggio che possono avere.

Profonda e completa revisione dell’APEA (Area Produttiva

Ecologicamente Attrezzata); discussione aperta sulla sua destinazione

d’uso, per ritornare al suo progetto iniziale di porta e vetrina sulla val

d’Enza e i suoi prodotti agricoli.

La parola d’ordine deve essere recupero e riqualificazione degli edifici, migliorandone l’efficienza energetica e la sicurezza. In questo modo si darà lavoro alle imprese del territorio, senza distruggere l’ambiente.

Il PSC deve anche prevedere un’azione concreta dell’amministrazione per incrementare l’edilizia popolare attraverso programmi e piani pensati ad hoc. Rivedremo il PSC per attuare un’azione concreta nell’immediato per incrementare l’edilizia popolare.

Nuova edilizia popolare

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AmbientePerché rifiuti zero

Salvaguardia dei beni comuni

Acqua pubblica

Piano energetico comunale

Crediamo che il comune di S.Ilario possa fare molto di più nel campo della raccolta differenziata, del riciclo e del riuso.

È possibile porsi l’obiettivo dei rifiuti zero nel medio termine incentivando la raccolta porta a porta, adottando tariffe calcolate secondo l’effettiva produzione di rifiuti da parte delle utenze (famiglie, singoli, attività commerciali), evitando l’assimilazione dei rifiuti urbani a quelli industriali, investendo in politiche educative ed ambientali.

Un’esperienza simile è stata fatta nel comune di Capannori (LU) dove le tariffe per le famiglie si sono abbassate del 20%, in aggiunta al 20% per chi effettua compostaggio domestico.

La nostra azione sarà tesa a salvaguardare e tutelare il territorio agricolo e naturale, l’acqua, l’aria e sottrarle alle logiche di mercato.

Completare il percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato garantendone la gestione attraverso la costituzione di un’azienda speciale e forme di controllo innovativo e partecipazione democratica della cittadinanza.

Gestione in house del piano energetico comunale che favorisca l’autonomia energetica del territorio, attraverso tutti gli strumenti a disposizione, assistenza tecnica e facilitazioni finanziarie. Copertura degli edifici pubblici con pannelli fotovoltaici per produrre energia e ricavare vantaggi in termini di risparmio energetico.

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UrbanisticaBasta cemento. Più reti, nuove tecnologie, socialità

La cementificazione del territorio santilariese di questi ultimi 15 anni ha portato con se criticità tipiche di di una programmazione territoriale senza progetto culturale e sociale. Ha provocato una impermeabilizzazione dei suoli compromettendo irreparabilmente le sue funzioni biologiche.

La sostenibilità dell’insediamento urbanistico si verifica col mantenimento dell’integrità dell’ambiente naturale, con il corretto funzionamento delle reti tecnologiche e con la qualità delle soluzioni spaziali. L’urbanistica si deve confrontare con queste tre principali problematiche.

Si tratta di proporre nuove forme di organizzazione dello spazio urbano fondate sull’esigenza di contenere il consumo di suolo, su progetti urbanistici a lungo respiro, promuovendo forme di riuso del

patrimonio edilizio esistente e garantendo la massima permeabilità del terreno.

Inoltre la fusione dei tre comuni permetterà di allargare la visuale su “vasta scala” (interessando più comuni) e consente di chiamare in gioco temi e materiali che non sono tipicamente compresi nel progetto urbanistico e possono contribuire ad affrontare anche altre problematiche ambientali: le aree agricole, le zone fluviali, gli ambienti naturali protetti, i centri commerciali, le aree industriali ecc.

Riteniamo fondamentale intervenire sull’edificato di S.Ilario e Calerno mediante la riqualificazione di aree industriali con eventuali delocalizzazioni di attività in essere; la pedonalizzazione e riqualificazione del centro e delle piazze per rilancio attività commerciali; la definizione di percorsi culturali artistici.

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Mercato del biologico a Calerno

Trasformazione del villaggio Bellarosa

Pensiamo ad una rivalutazione del mercato di Calerno come mercato del biologico e a Km zero,, sensibilizzando i coltivatori locali e le associazioni di categoria.

Dovrà essere dato seguito alla realizzazione di una pista ciclabile Calerno- Sant’Ilario, e limitato ai residenti il traffico in via Timavo e via Martiri.

Pensiamo che si debba migliorare la qualità industriale del villaggio Bellarosa mediante la trasformazione dell’area industriale in APEA. A Calerno inoltre si dovrà dare avvio ad una ricucitura degli spazi verdi nell’abitato di Calerno e ridefinire l’offerta commerciale.

Non si vede ancora la fine di una delle più gravi crisi economiche mondiali, le ricadute sull’economia del nostro territorio sono drammatiche, si contano alcune migliaia di lavoratori licenziati, in contratti di solidarietà o in cassa integrazione.

Le politiche economiche e legate al mondo del lavoro le fa lo Stato, ma il Comune deve intervenire ponendo in essere una moltitudine di iniziative che incidano direttamente e indirettamente sul lavoro e sulla tutela delle risorse e delle persone.

Lo può fare e lo deve fare attraverso politiche che tutelino l’ambiente e diano nuove opportunità di lavoro nel settore. Lo può fare attivando percorsi virtuosi in ambito commerciale e rafforzando le piccole imprese che sono e restano la principale forza produttiva.

In particolare a Calerno si dovranno ridefinizione aree e spazi industriali e commerciali in relazione alle scelte infrastrutturali. In seguito alla eventuale costruzione della nuova Via Emilia, dovrà essere elaborato un progetto urbanistico unitario che dia nuovo volto all’abitato di Calerno (aree commerciali, servizi alla persona, aree sportive).

Piano della mobilità visto alla luce del progetto di fusione

Quando si progettano modifiche importanti della mobilità queste vanno condivise con i cittadini. I punti essenziali sono:

• La riduzione della mobilità indispensabile, attraverso la distribuzione dei servizi essenziali nei quartieri

• Privilegiare i progetti che facilitano una mobilità alternativa al trasporto su gomma (sistema integrato delle piste ciclabili); impegno per uno sviluppo dell metropolitana di superficie lungo la linea ferroviaria Parma-Reggio; dissuasione del traffico nei quartieri con zone 30 Km/h

Lavoro

• Assicurare la possibilità di trasporti collettivi efficienti (bus-navetta, ciclo pedibus ecc.) o sperimentare forme alternative di trasporto, car pooling, car sharing, di cui il nuovo comune stesso diventi il promotore

Gli effetti di queste azioni sono una riduzione della PM10 le polveri sospese nell’aria che rappresentano un grave pericolo per la salute di tutta la popolazione e in particolare dei soggetti più deboli.

Lo deve fare impedendo che attraverso le esternalizzazioni si riducano le retribuzioni dei lavoratori e i loro diritti primari. La fusione dei comuni e le risorse che si metteranno in campo sarà il banco di prova per rilanciare la centralità del comune nella gestione dei servizi pubblici locali per rimettere in moto un piccolo meccanismo virtuoso che possa creare occupazione, evitando esternalizzazioni

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Imprese e commercioLe imprese però negli ultimi anni stanno venendo schiacciate non solo dalla competizione, ma anche dalla difficoltà di accesso al credito, per questo motivo l’azione del comune deve cercare di creare tutte quelle condizioni che permettano alla piccola media impresa di sopravvivere e svilupparsi.

Anche il commercio locale è una categoria in grossa sofferenza, ma a differenza del settore industriale, grosse responsabilità sono da attribuirsi a scelte amministrative palesemente contrarie all’interesse del paese e dei commercianti.

Se consideriamo che a S.Ilario l’offerta commerciale di supermercati di medie e piccole dimensioni può continuare con altre aperture di queste strutture, ci rendiamo conto di quanto poco ponderate siano state le scelte.

La nostra visione di S.Ilario è di una paese che deve riportare i suoi abitanti a fare acquisti nelle attività locali creando un circolo virtuoso che genererà benefici per tutta la popolazione.

L’obiettivo dell’amministrazione comunale deve quindi essere quello di favorire il commercio locale attraverso azioni che mettano in campo l’adozione di progetti urbanistici complessivi che colgano queste necessità.

Quindi noi riaffermiano con forza lo stop alla costruzione di nuovi centri commerciali di piccole e medie dimensioni, favoriremo la promozione di un’economia etica e solidale all’interno del territorio con particolare attenzione alle realtà che perseguono la filiera corta.

Prenderemo in considerazione la possibilità di applicare la nuova IMU al minimo per gli esercizi commerciali sotto i 100 mq. Lo squilibrio in essere fra grande distribuzione e commercio di vicinato contribuisce negativamente sia sulle attività commerciali locali che sulla vita della città, i suoi spazi e le forme della sua socialità.

Una visione di insieme del paese che metta insieme il riordino e miglioramento della mobilità, misure di urbanistica sul centro storico che ne rivalutino la fruizione, si devono aggiungere al necessario

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Bilancio ambientale e partecipativo

sviluppo di percorsi culturali e all’azione condivisa tra pubblico e privato rivolta a rafforzare adeguatamente il commercio cosiddetto di vicinato. Daremo infine sostegno a quelle attività commerciali che aderiranno al progetto no-slot machine, contro iln gioco d’azzardo.

Il nostro paese da anni versa in uno stato di “torpore”: sempre più debole è la nostra capacità di attirare un pubblico esterno per valorizzare le at-tività commerciali, culturali/artistiche, sportive o ricreative di Sant’Ilario. Le manifestazioni ideate negli anni ’90 si trascinano secondo schemi sempre più poveri e senza alcuna nuova idea. Manca da molto tempo una supervisione ed uno stimolo che in passato il Comune si prese in carico con energie, personale ed idee.

E’ davvero il momento di dare vita ad una Associazione capace di riunire, in maniera trasversale, tanti volontari per un unico fine: promuovere il nostro paese e le sue attività. Stiamo parlando di una “Pro Loco”.

Per noi le parole chiave sono trasparenza e partecipazione. Parole che non devono rimanere svuotate del loro significato ma essere associate a fatti concreti. Affiancheremo al bilancio economico il bilancio ambientale che sarà approvato con le medesime forme per verificare le scelte della macchina amministrativa sull’ambiente.

Svolgeremo vere azioni di partecipazione dei cittadini alle scelte prioritarie del Comune con le modalità già utilizzate in altri comuni virtuosi, tra cui Capannori. All’interno della macchina comunale verranno attivati progetti ottenuti grazie all’ascolto dei dipendenti comunali volti alla riduzione degli sprechi e al miglioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini puntando esclusivamente alla valorizzazione delle risorse umane attraverso investimenti sulla formazione del personale.

L’investimento attuale in riorganizzazione degli uffici comunali, con front office e back office, per una realtà come la nostra è anacronistico e spreca risorse e rischia di aumentare la distanza tra il cittadino e il comune. La riorganizzazione degli uffici può e deve avvenire con la fusione dei comuni, tenedo sempre presente la necessità di rispondere ai bisogni dei cittadini.

Vogliamo una Proloco santilariese

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Servizi sociali

I principi fondamentali ispiratori delle politiche sociali del Comune devono essere quelli dell’equità, dell’uguaglianza, della continuità, della centralità della persona, dell’efficienza, dell’efficacia e della trasparenza.

Confermiamo la centralità dell’azione amministrativa nel progettare i servizi sociali anziché delegarli attraverso esternalizzazioni che hanno solo il risultato di abbassare il livello qualitativo del servizio e i relativi costi.

Devono essere messe in atto azioni di sostegno alle famiglie in difficoltà ( riduzione, anche temporanea delle rette dell’asilo nido, della scuola materna, dei buoni pasto) e garantendo contemporaneamente i servizi alla persona.

Le cifre stanziate per il sostegno ai cittadini possono essere aumentate, utilizzando i fondi che derivano dal risparmio dei costi della politica e dagli incentivi per la fusione dei comuni. Deve essere incentivato il microcredito per privati e piccole imprese.

I servizi ai bambini, agli anziani e a tutte le fasce deboli devono essere incrementati e adeguati alle nuove esigenze di flessibilità che la precarietà richiede. La risposta non è la privatizzazione.

La politica degli affitti in un momento di crisi, in un comune in cui ci sono alcune centinaia di appartamenti sfitti e un buon patrimonio comunale può mettere in atto una serie di azioni a livello locale, che incentivino l’affitto e lo agevolino per dare ai giovani e alle famiglie il diritto alla casa.

In un momento di grave difficoltà economica aumentano le situazioni di crisi e disagio sia delle famiglie che dei minori. I genitori e le famiglie si ritrovano spesso soli ad affronatre situazioni difficili e nuove. Favorire la creazione di gruppi di relazione sarà un nostro impegno al fine di sostenere i giovani genitori in u ruolo sempre più difficile e in un momento in cui la rete familiare spesso manca.

I servizi per l’infanzia sono strumenti oggi più che mai indispensabili per conciliare le esigenze familiari e occupazionali dei genitori lavoratori. L’amministrazione deve pertanto incrementare gli investimenti nelle politiche sociali.

Alcune delle nostre indicazioni principali sono: massimo sostegno alla rete pubblica dei nidi e delle scuole dell’infanzia potenziandole attraverso nuovi investimenti (ristrutturazioni, formazione). Le conseguenze dell’invecchiamento della popolazione hanno una forte ricaduta sulla strutturazione dei servizi sociali.

Anche il benessere animale ha i suoi diritti, come in ogni paese civile e moderno e per questo renderemo pubblico il diniego alla vivisezione e, nell’ambito delle normative vigenti, impediremo nel territorio comunale l’insediamento di laboratori e di aziende sia pubbliche che private che praticano la sperimentazione animale.

Vieteremo la sosta a circhi e spettacoli itineranti che facciano utilizzo di animali esotici. Vareremo una delibera che bandisca animali come delfini, elefanti, foche, giraffe, ippopotami, rapaci, rinoceronti e tigri, giudicati dalla Commissione scientifica del Cites come a rischio di estinzione, o non adatte per una vita in una struttura mobile.

Diritti per gli animali

Sostegno alla genitorialità e alle famgilie

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Scuola

Pensiamo la scuola come un diritto sancito dalla Costituzione, fondamentale per la crescita di ogni persona e il progresso dell’intera società, ossia come fondamento civile del suo futuro.

Intendiamo potenziarla al massimo sia in senso materiale (ristrutturazioni, ampliamenti, dotazione di mezzi tecnici e strumentazioni moderne, messa in sicurezza) che culturale.

La scuola pubblica deve essere vissuta da alunni, genitori e insegnanti come la più grande occasione per diventare cittadini e persone responsabili nella pienezza dei diritti e dei doveri verso la collettività.

Vogliamo una scuola laica, pluralista, e, sempre nel rispetto del dettato costituzionale e delle sue priorità, aperta al confronto con esperienze di diversa ispirazione ma fondate sull’impegno e il

rispetto delle diversità, nonché sul valore sociale del volontariato. Una scuola che aiuti a creare le condizioni per una società multietnica e solidale.

Sarà compito della nuova amministrazione verificare la sicurezza degli edifici scolastici e la loro messa in sicurezza. Pensiamo di rilanciare un programma di investimento in nuove strutture scolastiche, moderne, ecosostenibili, energeticamente autonome.

Nell’ottica della sovracomunalità dei poli scolastici superiori proponiamo di delocalizzare la sede dell’IPSIA nel polo scolastico distrettuale di Montecchio (previa ridefinizione del trasporto studenti con SETA). Questa scelta darebbe l’opportunità di riprogettare l’area dell’IPSIA attuale in continuità con il cinema Forum e farne una sede di attività multidisciplinari.

Una scuola laica, pluralista e aperta è una grande occasione di crescita

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Sport

Lo sport è educazione e dovrà essere uno dei mezzi per trasmettere ai nostri giovani i valori che noi riteniamo imprescindibili come lealtà, perseveranza, amicizia, condivisione e solidarietà sfuggendo alle regole del mercato in cui prevale l’egoismo e l’individualismo.

Lo sport deve essere per tutti. Attraverso la pratica sportiva si promuove l’apprendimento della tolleranza e della responsabilità (assumendo, per esempio, mansioni organizzative) essenziali della vita in una società democratica.

Da quanto tempo a S.Ilario non si fanno investimenti in strutture sportive? Da quanto tempo la politica sportiva è piegata in mera gestione degli impianti esistenti?

Occorre riconoscere il fatto che il ruolo del Comune è primariamente quello di favorire la pratica sportiva di base, prima che di sostenere lo sport professionistico; in questa direzione cooperazione tra comune e istituti scolastici per favorire la pratica dello sport all’interno delle scuole anche al di fuori degli orari scolastici.

Nei nostri progetti c’è l’implementazione di un progetto a 360° che punti alla pratica sportiva dei disabili.

Non pensiamo ad opere faraoniche, ma investimenti in piccoli centri di quartiere con riqualificazione ove possibile di zone verdi in impianti principalmente dedicati al calcio, ma anche a pallavolo e pallacanestro.

L’impiantistica sportiva potrà avere un rilancio con la fusione dei comuni e questa sarà l’occasione per realizzare nuovi impianti per le varie pratiche sportive in una visione unitaria dell’attività in modo tale da valorizzare risorse umane e economiche.

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Politiche giovanili

Le politiche giovanili sono sempre state gestite, a S.Ilario, in modo frammentario e approssimativo: interventi occasionali, spesso delegati alle organizzazioni sportive o private.

Offrire ai giovani ambienti autogestiti: sportivi, di promozione della creatività (musica, teatro, sperimentazione formativa nel campo ambientale, cioè nella conoscenza e nella tutela attiva del territorio) consentirebbe di esprimere al meglio le loro abilità sfuggendo alla imitazione di modelli standard, cioè di pura competizione e passivo adeguamento a ciò che passa il mercato.

Un ampio spazio di grande valore come quello che dal Parco Urbano, che giunge all’area sportiva ed è prossimo al centro, potrebbe essere usato per un progetto sociale che veda, assieme,

la fruizione e l’incremento del verde pubblico, l’attività culturale e di sostegno per i bambini e i giovani variamente svantaggiati rilanciando il Mavarta (lavoro del gruppo archeologico, migliore trasparenza e disponibilità di servizio della “scuola di musica”, doposcuola, informagiovani, ecc), creando le condizioni per un intreccio reale, cioè programmatico e permanente fra cultura, attività ricreative e sport.

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Politiche culturali

Per approfondire e integrare il punto precedente, quando parliamo del valore di un’area verde (che già come tale dovrebbe ospitare e promuovere l’aggregazione giovanile, dei bambini, degli adulti, nell’ambito di una generale cultura di socialità ed emancipazione) e osserviamo la sua prossimità col centro, intendiamo riconoscere l’ottimo servizio che offre la Biblioteca Comunale, adeguatamente rinnovata nei locali e ben gestita dagli addetti, non trascuriamo la presenza del “Piccolo Teatro in Piazza” e la necessità di una generale trasformazione, anche estetica, del centro urbano.

La sciagurata scelta compiuta dall’Amministrazione Comunale di lasciar morire a fuoco lento il Forum e di concepire con grave ritardo un bando per la nuova gestione di scarsa o nulla credibilità economica, oltre che confuso se non addirittura cieco verso gli

equilibri di proiezione territoriale che si porrebbero, ci fa insistere con maggior forza sulla proposta che nell’imminente futuro venga creato un Gruppo cittadino (cioè lontano da logiche di spartizione partitica o fra circoli e associazioni chiuse nel loro particolare, ma fondato su riconosciute competenze) con il compito di raccogliere le idee, coordinare i diversi orientamenti, e proporre un confronto sullo spettacolo che eviti dispersioni e diventi un nuovo, reale e democratico progetto.

In tale quadro avrebbero impulso anche il volontariato, le compagnie di base come “L’Attesa”, i gruppi musicali, ecc. Un Gruppo cittadino - o Fondazione – che intrecci pubblico e privato col controllo non burocratico ma permeabile e propositivo dell’Amministrazione Comunale.

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Lavorare per Sant’Ilario - Programma elezioni comunali 2014

Volontariato

Oggi la gestione e il sostentamento di molti servizi soffre delle ristrettezze di bilancio degli enti pubblici. Allo stesso modo, anche le associazioni di volontariato sono spesso carenti di nuovi volontari e vedono la riduzione delle offerte da parte dei cittadini e delle imprese.

Il mondo del volontariato da solo non può farsi carico ulteriormente della mancanza di strutture e dei continui tagli di posti e di orari.

Le associazioni di volontariato di Sant’Ilario d’Enza sono una grande ricchezza che intendiamo sostenere e aiutare a crescere anche creando occasioni di conoscenza per i giovani, ma che non possono e non devono sostituirsi ai servizi delle strutture dedicate.

Vale per questa materia quanto già rilevato a proposito di trasparenza e partecipazione (vi rientrerebbe anche il cablaggio in rete della banda larga, non solo per i giovani) e vi sono incluse questioni di primario interesse come la pedonalità di un centro urbano sempre vivibile e frequentabile, cioè di piazze non adibite a parcheggio ma rese più accoglienti.

Una proposta che talvolta emerge e ci sembra da condividere e quella di dare a S.Ilario il titolo di “Comune del verde”, con ciò intendendo che il verde, coi suoi pregi di salubrità ed estetici, sia impiegato per cambiare il volto del paese (anche nelle piazze) e dare un’impronta di alto valore simbolico e ambientale.

Il bello favorisce la vita pubblica cittadina, il brutto (parcheggi ovunque, supermercati superflui, ecc) chiama altro brutto e altro

ancora. In tale quadro si potrebbero attivare gemellaggi con località estere, avviare scambi culturali e di amicizia.

Non sono davvero estranee a una cultura cittadina vissuta, e alla prospettiva della Fusione fra Comuni, l’idea di un territorio sul quale si possano esercitare professionalità nuove e ricerca, dunque inventare opportunità di lavoro per i giovani (pensiamo ai tanti che devono emigrare e non possono mettere a frutto in loco preziose competenze) né quella di un abitare che superi il ricatto della proprietà e si fondi sull’accessibilità degli affitti – per le giovani coppie, ad esempio – intervenendo sulla speculazione, cioè sui proprietari di appartamenti tenuti forzosamente vuoti.

Gli ostacoli a iniziative di questo tipo sono grandi ma ci sembra innegabile che i Comuni, specie se resi più forti dalle fusioni, possano recuperare una loro contrattualità rispetto alla Regione e allo Stato e, attraverso essa, diventare soggetti produttivi nel cambiamento.

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