Lavorarexsantilario 003 dic2010
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SSAANNTT''IILLAARRIIOO
Nr. 3 - Dicembre 201 0
In evidenza:
Lavorare per...col dovuto rispetto per l'ozio
U
Via Emil ia Bis: là dove
cresceva l'erba. . .
Inceneritore a Parma: è ora di svegliarsi
A PAGINA 2
In Consigl io Comunale adifendere l 'acqua pubblica
Inceneritore a Parma
“Il grado di civiltà raggiunto da unanazione si misura innanzitutto dalmodo in cui i propri abitantiaffrontano il problema dellagestione dei rifiuti”M. Gandhi
L a gestione corretta dei rifiuti èquestione più centrale che mai,anche per il nostro territorio.Non si tratta dell'incubo remotoche stanno vivendo altri. Siamotutti coinvolti, siamo tutti passibilidel medesimo purgatorio, e si staper avverare anche qui la medesimasituazione.Abbiamo poco da dormire sugli“allori” della nostra blanda raccoltadifferenziata, spingiamoci oltre, poniamoci le domande e soprattuttole risposte giuste, prima che il problema esploda anche qui, nel giardino di casa.A Parma, nella Food Valley,10 km da S.Ilario, sta per essere costruito un megainceneritore. Niente sembra in grado difermare le decisioni prese da questasocietà multiutility (Iren, ex Enìa,ex Agac) figlia delle privatizzazionivolute da destra e centrosinistra, eche ora, depurata nella gestione dalcontrollo effettivo dei Comuni, simuove senza alcun timone che nonsia quello della ricerca delguadagno fine a se stesso, sullespalle dei cittadini.
Quello che comporterà in terminidi ricadute sul deterioramento generale della nostra salute e dellanostra economia locale (si pensisolo alle produzioni alimentari) ècosa nota per qualche datorimando al sitowww.gestionecorrettarifiuti.it Perchè tante resistenze rispettoalla raccolta differenziata porta aporta e ai sistemi di smaltimentoalternativi? Beh, una buonaraccolta differenziata priva iltermovalorizzatore dei suoi carburanti migliori: plastica e carta. UnaSpA che, per sua natura, deve fareprofitto, ed è contemporaneamentegestore dell'inceneritore e dei servizi di raccolta, sarà poco interessataa far funzionare bene questi ultimie privilegerà la gestione piùredditizia. Il paradosso è che il gestore guadagnerà sia con la riscossione della tariffa sui rifiuti, checon la gestione del teleriscaldamento e la riscossione dei contributi statali.Quello che rileva, e che tutti devono sapere, è che l'incenerimento non è una stradaobbligatoria. Sono balle chedobbiamo finalmente sfatare.
di A. Longobardi
Avete impegni il 23 sera?Quasi a Natale, come "regalo" vedremo accolto in discussio‐ne in consiglio l'ordine del giorno presentato dal nostroconsigliere comunale, che chiede di impegnare il Comune aportare avanti tutte le iniziative utili alla battaglia demo‐cratica contro la privatizzazione dell'acqua.Molti santilariesi, oltre 800, hanno firmato la scorsa prima‐vera per i referendum sostenuti in provincia dal Comitatoprovinciale Acqua Bene Comune e di cui ci siamo fatti pro‐motori, nell'ambito della campagna referendaria nazionale.Per portare avanti una battaglia che ormai è anche di demo‐crazia non ci si può limitare a questo, dovendo agire sututti i livelli possibili per fermare le lancette della pri‐vatizzazione.Chiederemo quindi molte cose, tra cui: che il Comune siimpegni a riconoscere nel proprio Statuto il diritto umanoall'acqua e che il servizio idrico integrato è un un servizio
pubblico privo di rilevanza economica; l'impe‐gno a sostenere la richiesta al Parlamento di una mo‐ratoria sulle scadenze imposte dal Decreto Ronchi inmerito all'obbligo di mettere a gara la gestione delservizio idrico. Chiederemo inoltre che l'amministrazionelocale rivendichi il suo ruolo di gestione, contrastando tuttequelle iniziative che permettono l'ingresso dei privati nellesocietà di gestione del servizio idrico o l'incremento delleloro quote.L'approvazione di questo testo sarebbe il regalo piùprezioso che ci possiamo fare quest'anno.Se quindi la frenesia dell'antivigilia non vi succhia tutte leenergie, se avete voglia di sapere come andrà a finire e difarvi un'idea su come la pensano i vostri rappresentantieletti, Giovedì 23 Dicembre, negli accoglienti locali del Ma‐varta vi aspetta un "caldo" consiglio comunale.
n appuntamento natalizio da non perdereSegue pag. 3
Lavorare per Sant'IlarioPag. 2
I nizio novembre. Dopo mesi di"attesa", è stata aperta al trafficola Via Emilia Bis: l'opera pubblica necessaria, imprescindibile per il territorio ed inseguita dagli amministratorilocali come la stella cometa.Un opera che rimarrà limitata epuntuale: il solo tratto Sant'IlarioTaneto non risolverà i problemi di traffico della via Emilia storica; in specialmodo a Calerno dove il traffico persisterà a transitare in pieno centro abitato. La costruzione di nuoveinfrastrutture stradali induce ed incoraggia psicologicamente l'utilizzodell'automobile come mezzo di trasporto; probabile che ci si ritroveràdue strade intasate dal traffico, invecedi una. Spostare in maniera minima,quasi impercettibile, una statale dalcentro di Sant'Ilario fra due abitatisembra l'analogo dello spostamentodella polvere da sotto al tappeto asotto al divano.Nonostante la falsa bandiera dellaconcertazione programmatica sempreissata dagli amministratori locali,emerge che due comuni con talescelta hanno sostanzialmente imposto una sorta di diktat: l'opera s'ha dafare e passerà di qui; punto! La provincia confinante e gli altri comuni?Dov'è finita la quattro corsie ipotizzata dalla provincia di Parma? Neldimenticatoio per conflitto di interessi con i pedaggi autostradali?Contraddizioni alle quali, ahinoi, siamo talmente abituati da non farci quasi più caso.Rimarrà che sono stati spesi 4,5 milioni di euro per ottenere, dati progettuali alla mano, una velocità mediadi percorrenza di "ben" 2829 km/hin luogo dei 27,5 km/h precedenti; denaro dei contribuenti utilizzabili conaltri fini e per altri scopi, specialmente visto l'impatto della crisieconomica. Traspare il concetto chetutto, compreso il buon senso, si puòsacrificare in nome dell'utopia chiamata progresso: bisogna progredire,
non si può rimanere indietro!Singolare è ilfatto chesindaci e assessori sonoconvinti, e diranno perchégià detto diessersi fattiinterpretidell'esigenzadei cittadini.Opinioni;pertanto opinabili. A memoria nostra, infatti, maiun'assemblea è stata convocata per"progettare" insieme ai cittadini ciòche si delinea come una piccola TAVvalsusina in salsa emiliana. Soloqualche banchetto per la raccoltafirme pro Via Emilia Bis corredati daun tracciato già definito nella suaparte essenziale, messo solamente inbella mostra. Tutto in nome della democrazia; ma una democrazia che satanto di amaro ed edulcorato altempo stesso.Nonostante la propaganda deglianni scorsi, l'opera è stata ribattezzata Variante Nord di Sant'Ilario. Perché? Perché sarà destinata arimanere cattedrale nel deserto?Ad ogni modo, qualora venisserorealizzati ulteriori tratti vi sarà la costrizione di innestarli a quello giàeseguito coi conseguenti rischi dieventuali "colli di bottiglia", quinditraffico ed intasamenti. A meno che...Il nostro timore è che fra una decina d'anni, o chissà quando, potremmo ritrovarci a dibattere di ViaEmilia Ter in un territorio già orafortemente cementificato: come ora,ci torneranno in mente profetici versiquali "là dove c'era l'erba".
Forse sorprenderà qualcuno, o fa‐rà scandalo, ma a me delle vicendedi alcova del Presidente del Consi‐glio importa poco. La differenza fraavere diciassette anni e mezzo o di‐ciotto compiuti per la legge deveessere decisiva; non spiega però ifatti concreti dell’abuso o delconsenso, la maturità o il suocontrario, la scelta per tornaconto oper pura scempiaggine.I vizi più gravi del Premier credosiano altri, e di questi ci si dovrebbeoccupare invece che perdere tempocol gossip. Il vizio di Caligola, peresempio, cioè dell’imperatore chesecondo la tradizione pretese unseggio al Senato per il proprio ca‐vallo. Col Parlamento e i ministeriBerlusconi e i suoi hanno fattoqualcosa di simile: meglio unadonna “simpatica” e di bella pre‐senza, anche se del tutto digiuna dipolitica e istituzioni, che una donnaesperta ma brutta. E’ il trionfodell’arbitrio in nome della gradevo‐lezza e, peggio, del più rigido econclamato accentramento di pote‐re: per una Carfagna che scalpita ofinge, dopo aver passato due anni aincensare il capo, tante altre sicandidano fiduciose. Cosa rappre‐senta questo? A mio parere una de‐generazione ideologica del primatoconcesso all’azienda ( in generale,non solo Mediaset) e a chi la guida,cioè di un liberismo che, fino ai so‐prassalti imposti dalla crisi recente,ha messo in riga tutti o quasi.Se l’organo ombra del PD, cioèRepubblica, invece di sprecaretempo, pagine e sterili “inchieste”in speranzose campagne, avesseattaccato il governo sulla mortifica‐zione del lavoro, l’infiltrazione ma‐fiosa o il disprezzo dell’ambienteprospettando modelli diversi (e nonfacendo le pulci sul modo di gestirequello che domina indiscusso)avrebbe contribuito a un’opposizio‐ne meglio disposta alle battaglieormai prossime e non rinviabili. Delritardo o, peggio, della oggettivaconvergenza di sistema, testimonia,credo, proprio la campagna lanciatadal PD in questo periodo col “portaper porta”.L’elenco delle denunce è in largaparte condivisibile, beninteso, maperché intitolare La pazienza è fini‐ta? Quale pazienza: il governo dicentrodestra, dei Sacconi di Bru‐netta delle Gelmini e di Bondi, nemeritava forse qualcuna?
Il vizio di caligola Là dove c'era l'erba...di Enrico Maccieridi Tullio Masoni
VIA EM I L I A B I S
RIFIUTI: SEGUE DALLA PRIMA
Esistono sistemi di gestione dei rifiuti completamente alternativi ed'avanguardia. In tutta Europa sistanno abbandonando i progetti diincenerimento a favore di strategie etecnologie non nocive, con miglioririscontri ambientali ed economici.C'è un movimento mondiale, conrappresentanti anche in Italia e Comuni pilota, che si chiama RifiutiZero (Zero Waste) e che persegueuna strategia a tutto campo. C'è lastrategia delle tre “R” (Riduzione,Riuso, Riciclo).Questi indirizzi sono stati fatti propri e vengono riproposti da associazioni, comitati, movimenti e le listeciviche territoriali, reti di comuni edenti locali virtuosi, il mondo ecologista e quello pacifista, i comitati per ibeni comuni e quanti si battonocontro tutte le mafie. Da tempo aParma si batte l'AssociazioneGestione Corretta Rifiuti, alla cuibattaglia di opposizione allarealizzazione dell'inceneritore lanostra Lista Civica ha già aderito.Quali opportunità per il nostroterritorio? Partiamo dal nostrosacchetto dell'indifferenziato e analizziamolo mentalmente. Oltre al rifiuto umido (che a S.Ilario ancora
neanche raccogliamo!) ci sono materiali che vengono scartati ed inviatialla discarica o all'incenerimentoche potrebbero essere riutilizzati.L'indifferenziato secco è lamateria prima perfetta per impiantidi riduzione meccanica in grado diottenere, con uno scarto minimale,materiali inerti per l'ediliziache possono ridurre quello che scaviamo in natura aprendo buchi ecave ovunque (e un impianto cosìnon è sulla luna, esiste già in Italianel comune di Vedelago TV).L'umido, trattato con tecnologie difermentazione a secco (come a Cesena, nel sito Romagna Compost), èin grado di produrre energiaelettrica tramite biogas (8.000 Megawatt ora l'anno), fertilizzanti ecompost biologico, con un risparmiodi CO2 pari a 210.000 tonnellatel'anno.Quello che dobbiamo sapere è cheuna moderna gestione dei rifiuti cheproduciamo che si ponga l'obiettivo“zero” produce da una parte un miglioramento ambientale e della salute, dall'altra una consistenteopportunità economica e lavorativaper qualsiasi territorio.E' chiaro che per introdurre questi
sistemi occorre basarsi su unaraccolta differenziata più accurata,ossia eliminare i cassonetti per strada in favore della raccolta porta aporta e della tariffa puntuale, chepremiano la minor produzione dirifiuti in termini di consistentisconti.Lavorare per Sant'Ilario intendeproporre, da adesso e nei prossimimesi, una serie di iniziativepubbliche sul tema dei rifiuti, apartire dalla proposta diintrodurre anche a S.Ilario laraccolta differenziata dell'umido e la raccolta porta a porta.
Pag. 3
AGENDA EVENTI
Assolutamente sì / no. Al bando icondizionali e ogni dubitativa: i forse,i credo, i ma… Oggi che perfino inemici del relativismo debbonoarrendersi alla precarietà di ognicertezza, la risposta “in assoluto”appare come uno spavaldo eobbligato paradosso. A partel’ineleganza di forma ( dopo gliattimini, i minutini e le firmette, chesembrano passati di moda) il dominiodegli assolutamente dice, ahinoi, unacosa: che bisogna sempre affermare,cioè evitare la discussione (riguardiun’idea o l’ultima marca dimerendine) e difendersi con unavelata, talvolta involontaria, macostante minaccia: con me o contro dime. E che il dubbio, roba dasmidollati, si fotta. (W.F.)
PARLAR MALE...Tempo fa equivaleva a turpiloquio. Qui, e
oggi, vorrei riferirmi a certe espressioni di
uso comune, e di malcelata ideologia
dal 4 al 24 Dicembre Rifiuti Risorse RicicloMostra fotografica di Stefano Vajasulla gestione dei rifiuti a Parma,dalla raccolta differenziata alrecupero dei materiali riciclabili.
Galleria SanLudovicoBorgo delParmigianino(Parma)
26 Gennaio 2011 A cena con... NICOLA GRATTERIAttualmente, uno dei magistrati piùconosciuti della DDA.Probabilmente è colui che conoscemeglio le distorsioni del sistemapenale/investigativo/penitenziarioche permettono alle tre grandimafie italiane di prosperare.
Circolo ArciFuori OrarioTaneto
Gennaio 2011, dadefinire Le infiltrazioni mafiosenell'economia del nostro territorio.Iniziativa della lista civica conospiti relatori.Centro Mavarta
19 Gennaio 2011 A cena con... www.spinoza.itAlessandro Bonino e StefanoAndreoli presentano il libro"Spinoza - un libro serissimo".Dal blog satirico più seguito dellarete, una raccolta serissima disatira fulminante, scorretta eirriverente, frutto dei contributi dioltre seicento navigatori.
Circolo ArciFuori OrarioTaneto
se ci vuoi contattare per commenti, informazioni, segnalazioni, scrivi a:redazione. lps@gmail. com
A uno degli ultimi consigli comunali, la Pravda Santilariese hainviato un cronista per pubblicarneun pezzo sulla testata. L’autore hadato una lettura della serata moltointeressante per capire la disponibilità al confronto politico. Superficialmente e senza informarsi suidocumenti, ha costruito il pezzo basandosi esclusivamente sulle rispostedella maggioranza. Partigianarie: cisiamo abituati.Quella sera ponemmo due interrogazioni: una sulla futura realizzazione diuna casetta dell’acqua, l’altra relativaalla pista di mountain bike.La prima nasceva da una delibera digiunta che testuale riporta: «successivamente Iren spa (ex Enìa spa),nell’ambito dell’iniziativa “AcquaPubblica” si è resa disponibile a realizzare a sua cura e spese un ulterioredistributore di acqua nel Comune diSant’Ilario d’Enza»; in lingua italianavuol dire che c’era la disponibilità diIren a costruire una casetta dell’acquagratuitamente. Visto lo sbandieratosuccesso della precedente, il dubbio ècome mai la giunta abbia rispedito almittente questo regalo per volerlo convertire in denaro. Chiedemmo la documentazione manon c’era: evaporata. Poi, dalleparole del sindaco, abbiamo scoperto che Sant’Ilario ottenne lacasetta pagandola la metàmentre, successivamente edesclusa la manutenzione, ad altricomuni l’Iren l’aveva regalata.
Pertanto la giunta per fare giustiziaaveva chiesto a Iren di accollarsi laspesa precedente. Che c’entra quindila disponibilità a costruire un ulteriore distributore? Non sarebbe stato meglio dire subito in delibera ciò che fudetto in consiglio?Il redattore dimostra di non averneletto il testo.L’altra interrogazione riguardava lacostruzione della pista di mountain bike e toccava vari temi: di naturaambientale e di tutela della salute. Sichiese se la pista fosse conforme allenorme previste dal PRG ma ci è statorisposto che essa era coerente al progetto (ci mancherebbe altro!). E il progetto è coerente con le norme? Ilredattore non ha colto che l’assessore(in)competente non ha risposto alladomanda. Chiedemmo se il sito fossesicuro poiché vi si pratica attività dicaccia e inoltre fino agli anni ’70 (nonpostbellici!) era luogo di discaricaindiscriminata. Fu risposto che ciònon rappresenta un problema: che lacaccia è regolata e che l’ex discarica èstata controllata dall’Arpa.Chiedemmo se i limi di lavaggio,materiale utilizzato per costruire la pi
sta, fossero considerati rifiuti, se fossero stati analizzati e autorizzati alfine di tutelare la salute delle personee dei fruitori in sintonia col principiodi precauzione sancito dalla Costituzione Europea. La risposta per noisufficiente sarebbe stata che si è proceduto in maniera da tutelarel’ambiente e la salute, ovvero che imateriali sono conformi; invece si èdipanata una lista pure non puntualedi numeri e date che, di per sé, nonsignificano nulla.Di questo il redattore non se n’èaccorto.Riportare le notizie, almeno informa corretta, non è facile. Le notizie sono cosa diversa dalle legittimeopinioni. Il redattore non ha bisognodi lezioni sulla correttezza d’informazione e dalla sua esperienza di consigliere comunale di opposizione, suibanchi di Via Emilia, egli dovrebbe ricordare che la biodiversità del pensiero politico è una ricchezza.Nonostante ciò, si evince il rifiuto diaccettare opinioni diverse e pure il diritto di chiedere chiarimenti.
La biodiversità è ricchezza anche nel pensiero politicoPOL I TI CA
di Ildo Viadana
CONTATTI
Pubbicazione a cura del gruppo consiliare elista civica LAVORARE PER SANT'ILARIOdi Sant'Ilario d'Enza (RE)[email protected]
Grafica e Editing (in proprio)con software libero: SCRIBUS OpenSourceStampato in proprio
Chiuso in Redazione il 12/12/2010
Contro gliscettici con lapuzza al nasobisognaammettereche anche laLega ha unastoria.I flashtelevisivi delfatidico 1994,anno delribaltone a scongiurare il quale pocoservì che Berlusconi e Bossi siappartassero dietro un cespuglio diArcore, ci mostrano infatti un senaturancora celodurista che dai banchi delParlamento ammonisce: «Deva sapere,signor presidente del consiglio, che loStato non è lei!...» e ancora: «L’unicavera responsabilità che riconosco a mestesso e alla Lega è di far morire laprima Repubblica.»
Il Presidente del Consiglio, dopo il“tradimento”, vestì i panni delSavonarola e, sempre in pubblico,lanciò l’anatema: « Mai più con laLega! D’ora in poi ci sarà solo unaparola per il suo capo: Giuda!».Poveretto, discepolo dei trenta denari.
Lui almeno ebbe l’umana dignità diimpiccarsi.Ma Bossi e Berlusconi? Per qualchemisteriosa congiuntura hanno fattopace: Giuda è diventato il figliolprodigo per fare ritorno all'Unto delSignore e gli elettori, una volta di più,si sono consolati del cessatocelodurismo dell’uno (che restacomunque un bottegaio furbo) conl’esibito più che vero, forse, priapismodell’altro.Pensino ciò che vogliono, ma intanto ilPresidente del Consiglio continua afare ogni sforzo per ribadire checontinua a “esserci solo lui”, e ilsenatur guarda a una secondaRepubblica imperniata sul federalismosempre da lontano. Anche perché, secome proclama “La Nota” di Sant’Ilariocon orgogliosa sicurezza (neanche ilgenerale Diaz dopo la vittoria delPiave) facesse due conti, siaccorgerebbe che costa davverotroppo. E allora ciao al bravo Giulio, ilprofessore “prestato alla politica” che,dopo vent’anni, (sic!) sembra nonavere più intenzione , benchè minima,di “prestarsi all’accademia”.