Lavorare coi social media

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Strategia di comunicazione Gianni Florido e la Provincia di Taranto Lavorare con i social media Comunicazione, politica, economia, ricerca: cosa cambia se tutto cambia su Internet Bologna, 2 aprile 2011 Master in non-conventional marketing e social media Dino Amenduni, Proforma

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Comunicazione, politica, economia, ricerca: cosa cambia se tutto cambia su Internet.(slideshow realizzato per il Master in non-conventional marketing e social media di EuroGiovani)

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Strategia di comunicazione

Gianni Florido e la Provincia di Taranto

Lavorare con i social media

Comunicazione, politica, economia, ricerca: cosa cambia se tutto cambia su Internet

Bologna, 2 aprile 2011Master in non-conventional marketing e social media

Dino Amenduni, Proforma

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Chi parla?

Mi chiamo Dino Amenduni

Ho 27 anni, sono laureato in psicologia del lavoro (triennale), della comunicazione (specialistica) e ho un master in marketing

Sono il responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica a Proforma, agenzia di comunicazione di Bari, mia città natale, dove ho sempre studiato e lavorato e dove vivo tuttora

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Chi parla?

Sono il coordinatore dello staff social media di Nichi Vendola (Link alla pagina FB di Nichi)

Sono stato coordinatore di EmiLab, staff di 150 volontari under30 a supporto di Michele Emiliano, sindaco di Bari, (PD, Amministrative 2009) (link alla pagina FB di Emiliano)

Nel poco tempo libero che mi rimane sono giornalista musicale, e blogger sul Fatto Quotidiano (link al blog) e tra i responsabili di Quink, collettivo di satira (link alla pagina FB)

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Di che si parla?Più che un cambio di paradigma: cosa cambia con i social media

Cause e conseguenze teoriche del passaggio al social media marketing

Consigli operativi per organizzare un gruppo di lavoro sui nuovi media

Due case history politiche: Michele Emiliano e Nichi Vendola

Cinque best practices: i video di Ted

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TemiQuali sono le conseguenze, online e offline, della diffusione dei social media?

Quanta e quale tipo di professionalità è necessaria per lavorare sui social media?

Qual è la situazione italiana?

Qual è il rapporto tra nuovi media e (comunicazione) politica nel nostro Paese?

Quali sono le prospettive di sviluppo e le applicazioni possibili?

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Ted – Video #1

Il momento critico dei social media secondo

James Surowiecki

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TED, un’eccellenza del web-marketing

Proviamo ad applicare queste tecniche su noi stessi

Guardiamo insieme questo video tratto dall’archivio di Ted (http://www.ted.com)

Ted è una conferenza multidisciplinare la cui missione è riassunta nella formula "ideas worth spreading" (idee degne di essere diffuse) e, in effetti, le migliori conferenze sono state pubblicate gratuitamente sul sito web del TED. Le lezioni abbracciano una vasta gamma di argomenti che include scienza, arte, politica, temi globali, architettura, musica e altri saperi

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TED, video #1

Proviamo ad applicare queste tecniche su noi stessi

http://www.ted.com/talks/lang/ita/james_surowiecki_on_the_turning_point_for_social_media.html

James Surowiecki individua il momento in cui i social media giocarono un ruolo primario a livello mondiale nella raccolta delle notizie: lo tsunami del 2005, quando i video di YouTube, i blog, la messaggistica istantanea e gli sms diffusero le notizie, preservando dalla tragedia toccanti storie personali.

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I nuovi nuovi media

Web 2.0 e social mediaCosa sono e perché

nascono

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Il web 2.0

Trattazione teorica originale di Tim O’Reilly. Traduzione integrale qui

Una breve definizione:

Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito e l'utente

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Il web 2.0 – modelli teorici di riferimento

Legge di ParetoModello Wikipedia

Coda lungaSaggezza della

folla

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A. Legge di Pareto 80/20

Secondo la "legge 80/20" (i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche di numerosi fenomeni e sono solo indicativi), in genere l'80% dei risultati dipende dal 20% delle cause

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A. Legge di Pareto 80/20

Questo principio può avere diverse applicazioni pratiche in diversi settori, ad esempio:

Economia: l'80% delle ricchezze è in mano al 20% della popolazione (ma ovviamente i valori reali variano a seconda dei paesi e dei periodi). Oppure: il 20% dei venditori fa l'80% delle vendite, ed il restante 80% dei commerciali fa solo il 20% delle venditeQualità: il 20% dei tipi possibili di guasto in un processo produttivo genera l'80% delle non conformità totali. Oppure: l'80% dei reclami proviene dal 20% dei clientiInformatica: l’80% del tempo di esecuzione è impiegato solo dal 20% delle istruzioni di un programma. Oppure: l'80% delle operazioni degli utenti sono dovute al 20% delle funzioni a disposizione di un applicativo. L'80% degli errori di codifica è riconducibile al 20% dei moduli (fonte: Wikipedia)

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B. Modello Wikipedia – divisione disorganizzata

del lavoro1. Creazione di una voce (ad es. la parola “carta”)2. Prima bozza3. La voce viene individuata da altri utenti che aggiungono

o modificano la stessa voce perché competenti nella materia

4. Se sono riscontrate inesattezze (volontarie o meno, poco importa) vengono subito corrette

5. La voce sarà perfezionata con il contributo, anche minimo, di tanti utenti

Anche in Wikipedia è valido il principio di Pareto: il 20% degli utenti modificano l’80% delle voci totali presenti sul sito. Questa distribuzione vale, in media, anche per la singola voce

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C. La coda lunga

La coda lunga è una teoria economica formulata da Chris Anderson (fondatore di Wired) nel 2004

È un modello che sembra poter spiegare i funzionamenti del mercato. È una teoria attuale per il mercato dei beni immateriali e “futuribile” perché pare essere in grado di teorizzare il cambiamento delle leggi che regolano il tradizionale meccanismo distributivo (produzione/stoccaggio/vendita al dettaglio)

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C. La coda lunga

La diffusione di internet, il non-luogo dove chiunque in qualunque momento può consultare infiniti elenchi di prodotti, ha permesso di abbattere i costi di distribuzione e magazzino, spezzando il legame che vincolava il successo alla visibilità

La possibilità di gestire un catalogo virtuale pressoché illimitato ha rivoluzionato il modello economico dominante: semplicemente, vendere anche solo poche copie al mese di migliaia di titoli è più redditizio che vendere migliaia di copie di pochi titoli

Oggi: le corporazioni dei beni immateriali sono in profonda difficoltà (esempi: mercato discografico e pornografia)

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C. La coda lunga - cause

Nuove tecnologie hardware e software a basso costo che permettono ai produttori di beni immateriali (grafica, musica, video, servizi) di farlo a costi contenuti o addirittura nulli

Servizi (Internet, archiviazione dati) a costi contenuti che forniscono banda e hosting illimitato ai produttori di beni immateriali

Possibilità di distribuire i propri prodotti a costo zero (es. attraverso Youtube), combinata alla possibilità che questi prodotti siano fruiti da chiunque attraverso Internet, anche senza pubblicità o senza conoscenza diretta del prodotto o dell’autore (es. attraverso Google o aggregatori di notizie)

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C. La coda lunga - cause

Approcci di marketing e comunicazione più efficienti e misurati per la distribuzione di questi prodotti (niente più costi di stampa, di magazzino e di spedizione)

Possibilità per tutti di entrare in questo mercato (finisce la divisione tra produttore e consumatore: si parla di prosumer, ovvero di un utente che fa entrambe le cose in contemporanea)

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C. La coda lunga - conseguenze

Dal broadcasting al narrowcasting: da una platea con milioni di persone come pubblico a milioni di platee con poche persone come pubblico

Questo modello economico, chiamato “coda lunga”, è economicamente sostenibile proprio perché non ha costi se non quelli (minimi) per produrre il contenuto e, in caso di contenuti professionali, ha costi nulli per la distribuzione

Gli utenti, avendo molte più alternative di scelta, abbandonano il mainstream e si rivolgono alle nicchie di mercato che più soddisfano le loro necessità

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D. Saggezza della folla

È una teoria dimostrata da James Surowiecki attraverso un’infinità di prove empiriche (2005). Secondo questa teoria, una variabile è misurata in modo più preciso da una massa di persone inesperte che da un gruppo di specialisti

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D. Saggezza della folla

Esempio (1): durante una fiera, Surowiecki fece scommettere 100 persone sul peso di un vitello. Le 100 persone dichiararono il loro peso stimato. A seguire, fece ripetere l’esperimento a 10 allevatoriIl peso del vitello fu indovinato con precisione assoluta dalla “massa” (il valore medio delle 100 valutazioni era precisamente il peso del vitello)Esempio (2): prediction markets – un istituto di ricerca universitario permise ai cittadini di scommettere sul vincitore alle elezioni. Nelle scommesse, le quote variano sulla base dell’orientamento della giocata (sia sulla base di chi viene scelto, sia su quanto si punta)Il risultato del prediction market fu più affidabile di quello dei sondaggi nel misurare la distanza tra i vincitori

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Dal web 1.0 al web 2.0 – una mappa

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Dal web 2.0 alla classe

Perché questo preambolo teorico?

Per studiare quali sono i meccanismi di socializzazione e apprendimento dei giovani (e non solo)

I nati dopo il 1976 appartengono infatti alla cosiddetta Millenial Generation, ossia a quel gruppo di persone, “nativi digitali”, che considerano Internet la prima fonte rilevante di reperimento delle informazioni

Se Internet è più credibile di ogni altra cosa, non può che diventare un nostro alleato formativo/educativo

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La Millennial Generation oggi

Se esiste un prima e un dopo nell’interazione tra giovani e modalità di accesso all’informazione, quella data è il 1976

Si assume, infatti, che i nati dopo il 1976 (24 anni nel 2000, 34 nel 2010, 39 nel 2015, 44 nel 2020) ritengano Internet come fonte potenzialmente determinante nella fruizione di informazioni di qualunque natura

Dunque Internet risulta determinante nella socializzazione politica, nella formazione dell’opinione pubblica e nell’orientamento al voto(http://en.wikipedia.org/wiki/Generation_Y)

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La Millennial Generation oggi

Cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 34 anni (dati Istat)

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La Millennial Generation nel 2015

Stima dei cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 39 anni nel 2015 (13-34 anni

oggi)

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La Millennial Generation nel 2020

Stima dei cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 44 anni nel 2020 (8-34 anni oggi)

Page 28: Lavorare coi social media

I giovani sono il futuro: solo retorica?

“I giovani sono il futuro di questo Paese”: quante volte i politici hanno usato questa frase, (specie in campagna elettorale)?

E quante volte avete tratto giovamento da politiche orientate al favorire l’accesso dei giovani alla politica, all’impresa, alla ricerca, al lavoro?

Comunque sia andata fino a oggi, le tabelle ISTAT dimostrano che qualcosa sta cambiando: lo stabilisce la demografia

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I giovani sono il futuro: solo retorica?

Millennial generation che vota oggi: 12 milioni di persone

Millennial generation che vota nel 2015: 15 milioni di persone

Millennial generation che vota nel 2020: 17,7 milioni di persone

E se ognuno di loro convincesse un non-Millennial?

2020: gli under 35 di oggi hanno la maggioranza a un solo grado di separazione

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Siamo pronti?

2010: “Pensare di fare politica senza internet, oggi, è un suicidio” (Sam Graham-Felsen, direttore del blog di Obama nel 2008)

2015: Tutti i politici avranno usato Facebook per comunicare (e molti di loro, per fare campagna elettorale)

2020: La Millenial Generation ha un potenziale elettorale di 34 milioni di italiani. Questo è il gruppo sociale più trasversale, eterogeneo e contemporaneamente oggettivo che ci possa essere

Il Premier del 2020, quasi certamente, apparterrà alla Millenial Generation perché dovrà rappresentarla

Page 31: Lavorare coi social media

Cosa fare in questi 10 anni?Aiutare organizzazioni, aziende, persone di cui abbiamo fiducia a vincere le loro sfide competitive

Assumersi responsabilità (ovunque sia possibile, non importa il livello decisionale)

Considerare lo studio dei nuovi media come modalità supplementare di formazione, qualsiasi sia l’ambito professionale

Valutare una concezione post-ideologica (e non post-etica o post-morale) della gestione della cosa pubblica

Diventare unici e decisivi

Page 32: Lavorare coi social media

Cosa si può fare da subito?Fare rete con tutte le persone di cui abbiamo fiducia e a cui riconosciamo una competenza, anche non politica

Essere inclusivi e non pregiudizialmente di parte

Lavorare coi nostri coetanei, quando possibile

Non cercare subito i soldi, quando possibile

Non scendere a compromessi di carriera, quando possibile

Avere coraggio, idee, faccia tosta. Non avere paura

Page 33: Lavorare coi social media

Ted – Video #2

Julian Assange: Perché il mondo ha

bisogno di Wikileaks

Page 34: Lavorare coi social media

TED, video #2

http://www.ted.com/talks/lang/ita/julian_assange_why_the_world_needs_wikileaks.html

Il discusso sito Wikileaks raccoglie e pubblica video e documenti estremamente riservati. Il fondatore Julien Assange, che si dice le autorità statunitensi vogliano trovare per porgli alcune domande, conversa con Chris Anderson sulle modalità operative del sito, i risultati raggiunti e le sue motivazioni personali. L'intervista comprende filmati dal contenuto molto forte di una recente incursione aerea statunitense su Baghdad.

Page 35: Lavorare coi social media

Social media al lavoro

Strumenti, metodi, strategie e tattiche al servizio del web-

marketing

Page 36: Lavorare coi social media

Facebookmania?Social media per tutti?

Quasi tutti usano Internet per comunicare. Lo fanno

perché convinti di trovare nuovi mercati qualitativamente

differenti dai classici, perché intuiscono le potenzialità di

uno strumento che segue logiche indipendenti da quelle

che regolano i media tradizionali, perché ritengono sia un

modo più economico di fare marketing. O lo fanno perché

sono fruitori di questi strumenti e ne conoscono le

dinamiche

Qualunque sia il motivo per cui un’organizzazione usa i

social media, non ci si può più limitare allo spontaneismo.

Se tutti sono online bisogna fare di più e meglio per

emergere

Page 37: Lavorare coi social media

Parliamoci onestamenteSocial media per tutti?

I social media più popolari, per loro natura, sono

strumenti egalitari. Ogni utente, che sia un capo di

Stato o un ragazzo di 15 anni, ha la stessa interfaccia

e le stesse opzioni. La retorica comunicativa è

condivisa e questo comportamento è atteso dagli

utenti: un’azienda, un’istituzione o un brand non può

rivendicare le gerarchie del mondo reale per marcare

una posizione di privilegio

La richiesta di feedback e di comunanza è

un’esplicita richiesta di onestà e di parità

Page 38: Lavorare coi social media

Parliamoci onestamenteSocial media per tutti?

Non si può mentire perché tra amici o tra persone

emotivamente affiliate ci si aspetta, con forza,

l’onestà.

Se un’organizzazione decide di comunicare sui social

media, accetta questa regola. Se non sente il bisogno

di comunicare in modo leale, franco, accettando

critiche pubbliche (e l’onere della risposte a queste

critiche), sarebbe più onesto se NON usasse i social

media

La censura, nel web 2.0 è non solo vietata, ma

immediatamente controproducente

Page 39: Lavorare coi social media

Per partire: i requisiti minimi e massimi

coincidono

Social media: Come partire

Il caso italiano semplifica lo scenario

L’accesso ai social media in Italia è piuttosto

anomalo e comunque assai differente rispetto alle

democrazie anglosassoni. Il quadro è infatti molto più

semplificato:

Facebook – 17 milioni di utenti (un italiano su 4, il

60% circa degli italiani che usano Internet)

Youtube – un miliardo di video caricati nel mondo

Twitter – un milione di iscritti in Italia (mondo: FB

600 milioni, TW: 200 milioni)

Page 40: Lavorare coi social media

Facebook, Twitter e Youtube sono sufficienti?

Social media: Come partire

Per il momento sì

Conviene concentrare gli sforzi su questi tre strumenti, essendo

gratuiti ed avendo raggiunto una massa critica o un livello di

semplicità di utilizzo tale da non richiedere grossi sforzi cognitivi

e organizzativi

Vanno tenuti d’occhio, però, altri strumenti, più o meno

emergenti:

LinkedIn - social media che mete in rete professionisti)

Foursquare – social media che geolocalizza la posizione

dell’utente

Flickr – social media dedicato alle foto

Friendfeed – aggregatore di aggiornamenti su tutti i social

media degli utenti

Page 41: Lavorare coi social media

Facebook, Twitter e Youtube: ma come?

Social media: Lo scheletro

Facebook – pagina pubblica (fanpage)

A differenza del profilo personale, può essere

amministrato da più persone in contemporanea. I nomi

degli amministratori restano anonimi. Non esiste il limite

massimo di 5000 contatti per profilo, così come accade

per i profili personali

Un utente di Facebook può diventare “fan” di chi decide di

comunicare su questo social media senza che quest’ultimo

debba approvare una richiesta di amicizia

Page 42: Lavorare coi social media

Facebook, Twitter e Youtube: ma come?

Social media: Lo scheletro

Facebook – pagina pubblica (fanpage)

La fanpage è lo strumento che Facebook ha creato per

offrire i maggiori gradi di personalizzazione all’utente

Su una pagina è possibile installare applicazioni (banner,

giochi, plug-in) ed è possibile acquistare inserzioni

pubblicitarie altamente personalizzate, con cui veicolare

campagne web mirate a target definibili per sesso, età,

città di residenza e di nascita, orientamento politico,

religioso e sessuale, titolo di studio e stili di navigazione

su FB (a quali pagine è già iscritto, ad esempio)

Page 43: Lavorare coi social media

Facebook, Twitter e Youtube: ma come?

Social media: Lo scheletro

Facebook – pagina pubblica (fanpage)

Tutti i fan possono essere informati in contemporanea con un

aggiornamento, un messaggio che giunge nelle caselle di posta

di Facebook degli utenti in modo non invasivo. Non appare come

messaggio di posta, ma come aggiornamento, la notifica è meno

evidente e dunque raggiunge solo le persone realmente

interessate

Per il resto, una fanpage funziona esattamente come un profilo

personale, compresa la funzione di aggiornamento di status

Page 44: Lavorare coi social media

Facebook, Twitter e Youtube: ma come?

Social media: Lo scheletro

Youtube – canale istituzionale

Il mezzo video è probabilmente il più efficace nel mondo

del web 2.0. È il più facile da fruire (specie se i video sono

brevi) ed è tra più facili da realizzare. La qualità dell’immagine,

su Youtube, non è una condizione determinante. È importante

comunicare tanto ed in tempo reale

Su questo spazio possono essere caricati video inediti, relativi

all’attività dell’organizzazione, ma non solo: si possono ricavare

estratti provenienti da altre fonti, in particolare spezzoni di

trasmissioni TV o telegiornali. Il rapporto tra costi (nulli a

livello economici, assai modesti per le risorse umane) e benefici

è indiscutibilmente a favore

Page 45: Lavorare coi social media

Facebook, Twitter e Youtube: ma come?

Social media: Lo scheletro

Twitter – profilo personale certificato

In Italia si parla molto di questo servizio di microblogging, ma è

uno strumento ancora poco ed alto tasso di mortalità. Ma la

gestione di un profilo su Twitter è quanto mai conveniente, per

due motivi

Il primo è legato alla possibilità di aggiornare automaticamente il

profilo attraverso la gestione al “minimo” della fanpage di

Facebook, senza nessuno sforzo di integrazione; il secondo è

legato alla maggiore presenza sul web, a fronte di nessuno

sforzo redazionale supplementare

Page 46: Lavorare coi social media

Facebook, Twitter e Youtube: ma come?

Social media: Lo scheletro

Twitter – profilo personale certificato

Questo approccio “minimo” allo strumento si mostrerà, però,

sempre meno efficace quanto più cresceranno gli iscritti a

Twitter, dato che i “followers” si rivolgeranno in modo immediato

(con un messaggio di 160 caratteri) al politico o

all’organizzazione che, proprio per la semplicità di interazione,

ha il “dovere morale” di rispondere e di seguire gli

aggiornamenti degli iscritti alla pagina

Alla crescita della complessità deve seguire una crescita

della complessità del team di gestione dei social media

Page 47: Lavorare coi social media

Prima dei social media: il gruppo di lavoro

Social media: Lo scheletro

Gestire la comunicazione web di un’organizzazione richiede uno

sforzo non dissimile dalla creazione di un ufficio stampa o di un

team che si occupa di media planning ed organizzazione eventi

Affidare tutto il peso di questo lavoro a una sola persona è

dunque impossibile e talvolta nocivo. Allo stesso tempo un

singolo coordinatore può gestire tutti i profili “2.0” di un

candidato, sia dal punto di vista dei contenuti sia in termini

strategici. Bisogna, dunque, individuare una figura di

coordinatore di questa area di lavoro

Le risorse necessarie per comunicare sui nuovi media

sono umane, non economiche

Page 48: Lavorare coi social media

Un buon team sui social media

Social media: L’organizzazione

Un uomo solo al comando non è sufficiente. I social media

vivono di contenuti ed aggiornamenti costanti, che spesso

un’organizzazione può (e deve) creare internamente. Le figure

indispensabili per comunicare in modo efficace sono:

Responsabile video: deve essere in grado di coordinarsi con

tutti i produttori di contenuti similari, interni (campagne) o

esterni (registrazioni di presenze in TV, gruppi spontanei di

utenti o sostenitori). Non è necessario che abbia competenze di

web-marketing, specie se lavora in tandem col coordinatore:

sarà quest’ultimo a suggerire le strategie per il montaggio e il

caricamento dei video su Youtube

Page 49: Lavorare coi social media

Un buon team sui social media

Social media: L’organizzazione

Responsabile foto: può anche coincidere con il responsabile

video o un’altra figura di staff. Deve dare testimonianza della

vita quotidiana dell’organizzazione (anche il lavoro di tutti i

giorni), quello che i media tradizionali non raccontano e quello di

cui ha bisogno un luogo di lavoro per creare interesse attorno

alle attività ed “umanizzare” chi o cosa vogliamo comunicare. Il

mezzo fotografico è assai colorato emotivamente e questo può

aiutare nel raggiungimento dell’obiettivo generale

Un responsabile foto può anche gestire un profilo su Flickr o

utilizzare foto di archivio o da fonti esterne. Può aiutare anche

nella realizzazione di manifesti e campagne

Page 50: Lavorare coi social media

Un buon team sui social media

Social media: L’organizzazione

Responsabile web: deve essere in grado di costruire un sito e

gestirne i contenuti. Se possibile, deve poter programmare

applicazioni per Facebook (con il codice FBML), strumenti che

possono favorire moltissimo la distribuzione dei contenuti, specie

se associati a giochi o a elementi più “leggeri”, che semplifichino

la complessità di certi argomenti. Possono essere videogiochi,

quiz, premi, contest di creatività. All’occorrenza può essere

anche web editor ed inserire contenuti redazionali sul sito di

riferimento

Le quattro figure devono avere competenze minime nei

reparti che non sono di loro competenza diretta. Il coordinatore

deve anche essere dotato di capacità di analisi strategica per

orientare lo sviluppo dei contenuti

Page 51: Lavorare coi social media

Social media: buone pratiche per il successo

Social media: Cosa dire e cosa fare

Le parole chiave della comunicazione sui social media

sono:

Contenuti: il silenzio è più assordante sui social

media. In un contesto dove tutti parlano, chi non dice (o dice

male) fa più rumore

Feedback: Tutti parlano, tutti ci parlano, tutti si

aspettano risposte. I social media non sono strumenti

unidirezionali. L’onore e l’onere dell’interazione sono valori non

discutibili né negoziabili

Page 52: Lavorare coi social media

Social media: buone pratiche per il successo

Social media: Cosa dire e cosa fare

1. Comunicare con costanza e frequenza

È importante tenere l’attenzione sempre viva sulla Rete

Gli spazi di un’organizzazione sul web corrispondono ad un

mezzo di comunicazione istituzionale o personale. Non parlare,

dunque, vuol dire non avere niente da dire

Se non ci sono contenuti o opinioni fresche, cercarle fuori dalla

nostra organizzazione. Articoli di giornale, stimoli per il dibattito

e la discussione, contenuti di altre organizzazioni a noi prossime.

Così facendo è possibile costruire e descrivere il nostro universo

valoriale di riferimento

Page 53: Lavorare coi social media

Social media: buone pratiche per il successo

Social media: Cosa dire e cosa fare

2. Non pubblicare esclusivamente

contenuti relativi all’organizzazione

Gli utenti dei social media si aspettano di parlare con altri

utenti, che siano direttamente i “capi” o persone del loro staff o

appartenenti ad aziende, partiti o organizzazioni

Così come ognuno di noi condivide gusti, passioni e interessi sui

social media, ci si aspetta che le persone che compongono le

organizzazioni con cui interagiamo facciano lo stesso. Anche la

condivisione di una passione, di un hobby, persino di una

debolezza, di un singolo o di un gruppo di lavoro può

generare attenzione e consenso

Page 54: Lavorare coi social media

Social media: buone pratiche per il successo

Social media: Cosa dire e cosa fare

3. Citare esplicitamente (o taggare) i nostri

interlocutori

Taggare una persona vuol dire associarla ad un contenuto. Molti

social media permettono agli amministratori dei profili di taggare o

linkare altri profili personali, gruppi ed altre fanpage quando si pubblica

un contenuto o un aggiornamento di stato

Taggare un contenuto ha due vantaggi: includere le persone o i gruppi

taggati all’interno della comunità creata attorno al candidato; auto-

includersi nella comunità che viene taggata, duplicando la quantità di

lettori di un contenuto. Per questo motivo è importante che chi si

occuperà dell’amministrazione della fanpage si iscriva ai profili, ai gruppi

e alle pagine vicini, competitor o co-protagonisti di iniziative

Page 55: Lavorare coi social media

Social media: buone pratiche per il successo

Social media: Cosa dire e cosa fare

4. Gestire i due flussi di feedback

Vuol dire gestire e interpretare la comunicazione che giunge

dall’utente al candidato, al politico o all’organizzazione, al fine di

rimodulare agenda e proposta politica e socializzare le innovazioni con i

nostri sostenitori

Questa attività di monitoraggio costante ha due vantaggi: il primo è

l’anticipazione dei tempi della politica e la possibilità di correggere

la strategia in corsa; la seconda è la creazione di link sui profili, le

pagine o i gruppi con cui è stata stabilita un’interazione. Questo

aumenta la visibilità della pagina e la rende più facilmente rintracciabile,

oltre a generare meccanismi di networking e di costruzione del consenso

Page 56: Lavorare coi social media

Social media: buone pratiche per il successo

Social media: Cosa dire e cosa fare

5. Evitare censure

La tracciabilità e la memorabilità l’attività sul web rende impossibile una

rimozione totale e indolore dei contenuti. Se cancelliamo un contenuto

scomodo, gli utenti lo denunceranno pubblicamente

Sono da evitare anche rimproveri e punizioni ufficiali. Se avremo

costruito una comunità solida di sostenitori, saranno gli stessi utenti a

stigmatizzare i comportamenti spiacevoli, ribattendo agli attacchi in

nostra difesa fino alla segnalazione di comportamenti inappropriati a

Facebook che, in caso di numerose indicazioni, sospenderà

provvisoriamente l’accesso alla pagina all’utente molesto

Page 57: Lavorare coi social media

Social media: buone pratiche per il successo

Social media: Cosa dire e cosa fare

6. Coltivare e crescere la propria rete di

relazione

Stimolare la maggior quantità possibile di meccanismi di networking: con

gli opinion leader, con i consumatori e i loro amici sui social media. Non

esistono molti modi altrettanto efficaci per lavorare sulla brand

awareness in tempo reale

Per ottenere questo obiettivo è sufficiente stringere relazioni, scambiare

contenuti, condividerli in contemporanea, tributare i meriti di iniziative o

anche polemizzare. O più semplicemente, posizionandosi, prendendo

decisioni e avendo cura delle reazioni generate dalle nostre azioni

In questo senso, Facebook è una risorsa chiave: permettere di fare

tutto questo in tempi brevi e in modo pressochè gratuito

Page 58: Lavorare coi social media

Social media: buone pratiche per il successo

Social media: Cosa dire e cosa fare

7. Tutto online, per tutti

Rendere disponibili tutti i contenuti e le informazioni

sull’organizzazione: dalle campagne alle brochure, dagli organigrammi

ai dati (salvo quelli realmente sensibili), bisogna mettere ogni utente

nella condizione di “poterci fare pubblicità” senza complicare i processi

con meccanismi di controllo ed approvazione dall’alto

I flussi di comunicazione sono tali e tanti da impedirne un controllo

metodico e totale, che sarebbe comunque controproducente perché

contrario alle retoriche “orizzontali” di Facebook. Perché, allora, non

delegare i processi di creazione del contenuto alla Rete? Spesso gli

utenti sono più bravi di noi

Page 59: Lavorare coi social media

Social media: buone pratiche per il successo

Social media: Cosa dire e cosa fare

8. Trarre vantaggio sui media tradizionali

Se le condizioni di questa analisi sono soddisfatte per la maggior parte,

usare Facebook e i social network come strumento esplicito di

comunicazione anche sui media tradizionali (manifesti, locandine,

campagne specifiche sostenute da uffici stampa ibridi, online+offline)

Questo principio è ancora più solido nei sistemi mediatici locali, dove

si può approfittare della relativa scarsezza di informazioni “autonome”,

che non provengono da uffici stampa e altre redazioni, per veicolare

contenuti di comunicazione nati sul web e che lì hanno ottenuto un

buon successo, in particolare video e dichiarazioni, mediante

comunicati stampa.

Page 60: Lavorare coi social media

Social media: come costruire contenuti

interessanti

Social media: Come comunicare

1. Costruire un racconto, una storia, una

narrazione

I contenuti, quando coerenti tra loro devono inseguirsi l’un

l’altro nella proposta, nei temi e nello stile di

comunicazione

Devono assecondare l’attualità quando possibile, devono

andare in “alto” e spostarsi sui temi di interesse pubblico

(attualità, dati economici…) quando se ne ha competenza,

devono andare in “basso” e occuparsi delle emozioni e

dei sentimenti delle persone quando il mittente ha

genuinamente empatizzato con questo genere di contesti

Page 61: Lavorare coi social media

Social media: come costruire contenuti

interessanti

Social media: Come comunicare

2. Comunicare tutto in diretta

Il modo migliore per comunicare sui social media è usarlo esattamente

come tutti gli altri. Così come tutti noi aggiorniamo lo status raccontando

episodi della nostra vita, carichiamo le foto di una festa o di un luogo che

ci ha emozionato, allo stesso modo dobbiamo amministrare una pagina.

Se una persona non entra in sintonia con noi, se non gli

comunichiamo umanità ed empatia, il nostro lavoro e quello

dell’organizzazione per cui lavoriamo non basterà a convincerci

La qualità dei contenuti prodotti è meno importante del timing

scelto per proporli. Una foto realizzata con un iPhone e caricata

durante un incontro pubblico è da preferire ad una foto professionale

condivisa a distanza di giorni (per quanto un contenuto non escluda

l’altro)

Page 62: Lavorare coi social media

Social media: come costruire contenuti

interessanti

Social media: Come comunicare

3. Evitare la routine

I contenuti vanno alternati sia per tipologia sia per stile

comunicativo. Anche in questo caso, si tratta di usare Facebook così

come lo usano i nostri interlocutori, il nostro modo di usare lo strumento.

A intervalli di tempo compresi tra i 60 e i 120 minuti la pagina dovrebbe

essere aggiornata. Si può inserire un aggiornamento di stato su un

evento, poi un articolo di giornale, poi una foto del passato, poi un link su

un’attività dell’organizzazione, poi un video Youtube del proprio canale,

poi un aggiornamento di stato sul calcio, e così via

Bisogna offrire di tutto seguendo dei fili logici e narrativi ben riconoscibili

che garantiscono la coerenza dello strumento senza sacrificare

l’eterogeneità dei contributi proposti

Page 63: Lavorare coi social media

Social media: come costruire contenuti

interessanti

Social media: Come comunicare

4. Editare i contenuti

Il successo di un’azione sui social media può dipendere da 30

secondi di lavoro in più. Ogni contenuto può essere personalizzato nel

titolo e nella descrizione e può essere inserito un commento a qualsiasi

contenuto, anche a un link esterno

L’importanza di un lavoro preciso di editing è forse ancora più

determinante per Youtube, dove il titolo e la descrizione sono i primi

elementi che un utente osserva. Inoltre bisogna preparare un

contenuto pensando che questo verrà condiviso da persone

anche molto lontane da noi. Suggeriamo, dunque, di inserire sempre

il nome del mittente nel titolo e sempre i link del sito e di Facebook

all’interno della descrizione

Page 64: Lavorare coi social media

Social media: come costruire contenuti

interessanti

Social media: Come comunicare

5. Comunicare le esclusive

Nel 2008 Obama comunicò il nome del suo candidato vicepresidente

attraverso un SMS agli iscritti alla sua newsletter e solo dopo fece

pervenire la notizia alla stampa. Lo ha fatto per far sentire la propria

comunità parte di un percorso politico e di vita

Dobbiamo fare nostro questo principio: il rapporto con i media tradizionali

è fondamentale, ma chi decide il successo di un progetto, di un

prodotto, di un’organizzazione sono le persone e sono loro il

nostro interlocutore privilegiato. Tutto ciò che può essere condiviso

prima con gli utenti e poi con la stampa (a partire dai racconti in diretta

degli eventi) è da preferire nella scelta dei contenuti da veicolare sui

social media

Page 65: Lavorare coi social media

Social media: come costruire contenuti

interessanti

Social media: Come comunicare

6. Far dialogare vecchi media e nuovi media

Tutti gli interventi sui media tradizionali devono diventare contenuti per il

web. Se si interviene in televisione, l’intervento deve finire su Youtube; se

parla in radio si deve caricare e condividere il contributo audio. I social

media sono come il maiale: non si butta via niente

Questo è vero sia per non disperdere i contenuti, sia perché è possibile

creare affiliazione e condivisione da parte di chi ha visto l’intervento

sui media tradizionali, lo ha trovato convincente, lo vorrebbe condividere

con i suoi amici e, se viene messo nelle condizioni di poterlo fare, si attiva

per farlo conoscere

Page 66: Lavorare coi social media

Social media: come costruire contenuti

interessanti

Social media: Come comunicare

7. Far dialogare nuovi media e vecchi media

La transizione vecchi-nuovi media richiede solo un lavoro redazionale. Il

passaggio inverso, ben più affascinante, non è poi così

impossibile. Spesso i media locali hanno “fame” di storie da raccontare.

Un comunicato stampa ben confezionato, un video corto e di alta qualità,

una curiosità o un aneddoto possono entrare nell’agenda setting dei

giornali e delle TV senza sforzo

Inoltre i social media permettono di testare contenuti video prima che

diventino “ufficiali”. Se il miglior video prodotto durante una

campagna (per visualizzazioni e feedback) è stato prodotto da un

utente/sostenitore, perché non si può immaginare che diventi il

video ufficiale?

Page 67: Lavorare coi social media

Social media: come costruire contenuti

interessanti

Social media: Come comunicare

8. Parlare alle nicchie

La comunità virtuale di sostenitori o di potenziali

interlocutori/utenti/acquirenti è fatta di esperienze diverse, di tante

piccolissime nicchie di pubblico: gli ambientalisti, gli architetti, gli

abitanti del centro, i commercianti, gli sportivi, gli omosessuali, gli

apocalittici e gli integrati

Per questo bisogna sforzarsi di cogliere le occasioni per dire una cosa a

ognuna di queste categorie, seguendo l’attualità o una richiesta esplicita

di attenzione. La gestione del feedback è la chiave del successo della

comunicazione sui social media. Dare feedback a tutti vuol dire

mostrarsi attento agli interessi di tutti, dunque essere credibile

come organizzazione che non vuole limitarsi a messaggi unidirezionali

Page 68: Lavorare coi social media

Social media: come costruire contenuti

interessanti

Social media: Come comunicare

9. Parlare quando c’è gente online

Un aggiornamento di stato illuminante scritto in piena notte rischia di non

essere valorizzato pienamente perché non c’è nessuno online che può

condividerlo in tempo reale e può generare l’effetto palla di neve e il

passaparola anche fuori dalla Rete

Per questo motivo va contemplata l’ipotesi di scrivere una scaletta

quotidiana dei contenuti da condividere per poter gestire tutto e far

uscire i contenuti migliori quando il pubblico potenziale è più ricettivo

Page 69: Lavorare coi social media

Social media: come costruire contenuti

interessanti

Social media: Come comunicare

10. Essere flessibili in caso di crisi

comunicative

Se un contenuto offre lo spunto per critiche e controversie, non è un

immorale proporre in breve tempo (e non aspettare, dunque, la cadenza

canonica di pubblicazione) un altro stimolo per distrarre i fan della pagine

e riattivarli positivamente

Questa regola è valida, al contrario, in caso di intervento comunicativo

particolarmente riuscito. Se un aggiornamento esalta i sostenitori, forse è

il caso di tenerlo in evidenza per più tempo, salvo necessità di caricare

contenuti nuovi perché sono tanti, perché c’è un evento o perché

l’attualità impone un intervento o una correzione di strategia

Page 70: Lavorare coi social media

Ted – Video #3

Clay Shirky: come il surplus cognitivo

cambierà il mondo

Page 71: Lavorare coi social media

TED, video #3

http://www.ted.com/talks/lang/ita/clay_shirky_how_cognitive_surplus_will_change_the_world.html

Clay Shirky indaga sul "surplus cognitivo", il lavoro condiviso online che eseguiamo con i nostri cicli mentali liberi. Mentre siamo occupati nel redarre Wikepedia, postare su Ushahidi (e sì, anche creando i lolcats), stiamo costruendo un mondo migliore e più cooperativo.

Page 72: Lavorare coi social media

Social media e politica #1

Michele Emiliano, sindaco di Bari, 2009-

2011

Page 73: Lavorare coi social media

Bari – il caso EmiLabMichele Emiliano- Amministrative 2009

Michele Emiliano (PD), sindaco di Bari dal 2004, secondo un

sondaggio di giugno del 2008, ha 8 punti di svantaggio sul suo

avversario, Simeone Di Cagno Abbrescia, già sindaco dal 1994 al

2004

L’attività amministrativa è, però, soddisfacente (abbattimento

Punta Perotti, riapertura Teatro Petruzzelli, innovazioni nei

trasporti pubblici, bonifica ex sede Fibronit)

La questione decisiva per vincere le elezioni diventa:

Come si comunicano le cose fatte in modo

capillare ed in poco tempo?

Page 74: Lavorare coi social media

Bari – il caso EmiLabMichele Emiliano- Amministrative 2009

Nasce EmiLab. Inizialmente è un gruppo di lavoro specialistico che

nasce in seno a Proforma. Si tratta di un’unità di sei ragazzi di età

inferiore ai 30 anni. Si dovevano occupare di analisi, gestione e

monitoraggio della comunicazione sui social network, di ascolto e

feedback alla cittadinanza, di analisi del comportamento dell’avversario

Le precedenti esperienze di networking dei due coordinatori e la volontà

di misurare l’effettivo potenziale della loro generazione ispirano un

decisivo cambio di passo. Attraverso un reclutamento basato sul

passaparola qualificato (riconoscimento di fiducia e competenza tra

amici + dichiarato interesse/amore/attaccamento alla città) il gruppo di

lavoro si trasforma in un laboratorio politico composto da 150 volontari

under 30

Page 75: Lavorare coi social media

Bari – il caso EmiLabMichele Emiliano- Amministrative 2009

Il gruppo allargato acquista progressivamente autonomia, autorevolezza

e diventa un attore della campagna elettorale, più che un’unità di

servizio.

EmiLab si occupa infatti di:- Gestire il comitato elettorale;

- Organizzare eventi;

- Contribuire alla redazione dei materiali di campagna elettorale;

- Realizzare spot, video-denunce, video sull’avversario, contest di

creatività

- Raccogliere 1000 video-domande al Sindaco e restituire la risposta ai

cittadini

Ma la chiave del successo di EmiLab è organizzativa. All’entusiasmo dei

volontari si unisce una capillare distribuzione degli stessi nella città,

attraverso la divisione in gruppi di quartiere

Page 76: Lavorare coi social media

EmiLab – i gruppi di quartiere

Michele Emiliano- Amministrative 2009

I 150 ragazzi auto-certificano la loro appartenenza ad un gruppo di

quartiere, sulla base della loro residenza, del loro luogo di lavoro o di vita

I gruppi sono composti da un numero di componenti proporzionale agli

abitanti del quartiere. Secondo la stessa proporzione sono raccolte le

1000 video-domande

Ogni gruppo nomina un proprio coordinatore, crea un gruppo

Facebook autonomo, organizza eventi nei punti di snodo del

quartiere, scrive progetti sociali (realizzati durante la campagna

elettorale) e parti di programma relativi ai problemi emersi

durante la raccolta delle video-domande

Ogni gruppo si identifica secondo il nome del quartiere + claim della

campagna elettorale (Japigia vai Avanti, Carrassi vai Avanti, San Paolo vai

Avanti…)

Page 77: Lavorare coi social media

EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Copertina “Ce ha ffàtte Emiliane”, libro di 84 pagine sull’attività

amministrativa

Page 78: Lavorare coi social media

EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Interno “Ce ha ffàtte Emiliane”: non solo fatti, ma quiz, curiosità ed

immagini

Page 79: Lavorare coi social media

EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Street art @ San Paolo: l’arte urbana colora un quartiere periferico della

città

Page 80: Lavorare coi social media

EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

La Gemma – video-inchieste sull’attività amministrativa di Di Cagno

Abbrescia (link a Youtube)

Page 81: Lavorare coi social media

EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Problemi di elezione – web-spot no-budget

divenuto poi ufficiale e trasmesso in TV (link a Youtube)

Page 82: Lavorare coi social media

EmiLab - strumentiMichele Emiliano- Amministrative 2009

Gianni Paulicelli – televendita nucleare

Il video più popolare della campagna (link a Youtube)

Page 83: Lavorare coi social media

Emiliano vinceMichele Emiliano- Amministrative 2009

Michele Emiliano si conferma Sindaco di Bari, prevalendo su

Simeone Di Cagno Abbrescia al ballottaggio, con il 59,7% delle

preferenze (al primo turno Emiliano si è fermato al 49,3). Nella stessa

tornata elettorale il centro-sinistra perde la provincia di Bari al primo

turno.

Emiliano è il primo sindaco in Italia per fan su Facebook (circa 12000)

Tommy Attanasio, coordinatore cittadino del PDL, commenta così la

sconfitta:

“abbiamo totalmente perso il voto giovanile”

EmiLab firma un intero capitolo del programma di governo,

“trenta idee under 30”, che consiste nella raccolta di tutti i progetti a

medio termine “ispirati” dalle richieste dei cittadini e dall’ascolto

attraverso mezzi tradizionali ed innovativi

Page 84: Lavorare coi social media

EmiLab - Cosa non ha funzionato?

Michele Emiliano- Amministrative 2009

Durante la campagna elettorale ci è stato chiesto un improvviso e

intempestivo intervento attivo nella competizione attraverso la

formazione di una lista civica, Bari Vai Avanti

L’ipotesi strategica generale che ha portato a questa scelta è: la forza

propulsiva di EmiLab, il nome e il logo possono generare consenso diretto

e immediato

Abbiamo candidato un solo consigliere comunale e alcuni rappresentanti

nei consigli di circoscrizione (gli altri posti sono stati riempiti da persone

che non avevano condiviso il percorso di EmiLab)

La lista non è andata oltre lo 0,7%, compromettendo, ad ora, il

potenziale di rappresentanza politica del gruppo e causando problemi

di tenuta complessiva

Page 85: Lavorare coi social media

Michele Emiliano

Prendersi cura della città via Facebook: una case-

history

Page 86: Lavorare coi social media

Emiliano, il sindaco di Facebook

Michele Emiliano è sindaco di Bari, capoluogo della Puglia (350mila abitanti) dal 2004. È stato segretario regionale del PD (2007-2009) e ora ne è Presidente

La sua rielezione, nel 2009, ha visto in EmiLab, gruppo di 150 volontari under-30 a supporto della sua candidatura, uno dei suoi principali punti di forza

EmiLab nasce come gruppo specialistico che doveva occuparsi della gestione dei social media e del monitoraggio dell’avversario, poi diventa molto più centrale e gestisce processi complessi di campagna elettorale, che però risulterà essere comunque caratterizzata da una fortissima rilevanza del web

Page 87: Lavorare coi social media

Emiliano, il sindaco di FacebookMichele Emiliano – fanpage Facebook

(http://www.facebook.com/micheleemiliano)

Page 88: Lavorare coi social media

Emiliano, il sindaco di Facebook

Al momento della sua elezione, nel giugno 2009, Emiliano è il sindaco in Italia con più supporter su Facebook (ora è terzo, dietro De Luca e Renzi)

Da settembre 2010 gestisce la pagina Facebook in prima persona: lo staff lo supporta solo nell’ordinaria amministrazione, nel reperimento di fonti o contenuti multimediali, o quando è impegnato in altre attività

L’amore sboccia durante la Fiera del Levante 2010: durante la preparazione del discorso di inaugurazione, il sindaco chiede consigli e suggerimenti ai suoi sostenitori, che rispondono nel cuore della notte. L’inizio e la fine del suo discorso sono stati scritti integralmente da sostenitori

Page 89: Lavorare coi social media

Emiliano, il sindaco di FacebookEmiliano scrive su FB (prima di celebrarlo

pubblicamente)il discorso inaugurale alla Fiera del Levante 2010

Page 90: Lavorare coi social media

Cosa fa Emiliano con FacebookIl suo stile di gestione della pagina lo ha reso immediatamente molto popolare tra i cittadini e tra gli addetti ai lavori. Queste sono alcune attività da lui svolte:- Liveblogging dei consigli comunali (con commenti sui discorsi dei consiglieri e risposte ai cittadini);- Commenti politici, in particolare sul Partito Democratico;- Commenti su temi nazionali, condivisione di sentimenti personali o su eventi significativi in città;- Risposte ai cittadini che gli scrivono sulla bacheca- Pubblicazione della sua agenda;- Realizzazione e caricamento di video e foto fatte da lui;- Condivisione di contenuti suggeriti dai cittadini

Page 91: Lavorare coi social media

Emiliano, la giornata su Facebook

Emiliano pubblica online un video da lui realizzato in cui porta due anziani signori al Teatro Petruzzelli, che

non avevano mai visto dopo la ricostruzione

Page 92: Lavorare coi social media

Emiliano, la giornata su Facebook

Emiliano festeggia per il pareggio della squadra di calcio del Bari

Page 93: Lavorare coi social media

Emiliano, la giornata su Facebook

Emiliano commenta la vittoria di Roberto Vecchioni a Sanremo

Page 94: Lavorare coi social media

Emiliano, la giornata su Facebook

Emiliano chiede un parere sulla sua apparizione televisiva

a “Le invasioni barbariche”, su La7

Page 95: Lavorare coi social media

Emiliano e Facebook: le polemiche

Lo stile di gestione di Facebook ha polarizzato le valutazioni sulla comunicazione di Emiliano, e

dunque su di lui. I punti più controversi:

- Il tono e il linguaggio, estremamente informali;- L’assenza di diplomazia (scrive tutto quello che pensa);- La scelta di utilizzare FB per prese di posizione forti, talvolta provocatorie, che scatenano reazioni di tutti i tipi (anche violente e poco costruttive) da parte dei cittadini;- L’uso di FB per comunicare le sue idee e intenzioni amministrative anticipando la stampa (che sempre più spesso cita la fanpage come fonte informativa);- L’uso di Facebook per condurre campagne di educazione civica e per dare voce ed evidenza a lamentele dei cittadini

Page 96: Lavorare coi social media

Emiliano e i “fannulloni”Il momento di massima esposizione mediatica della fanpage di Emiliano giunge quando il sindaco di Bari

pubblica questa foto, pubblicata da un cittadino, in cui tre dipendenti dell’AMIU (azienda municipalizzata per

l’igiene urbana) chiacchierano durante l’orario di lavoro

Page 97: Lavorare coi social media

Emiliano e i “fannulloni”Emiliano ripubblica la foto e la commenta, dando il via a giorni di dibattiti, polemiche,

commenti e repliche

Page 98: Lavorare coi social media

Emiliano e i “fannulloni” – reazioni dei media e

dell’opinione pubblicaLa notizia è riportata da tutti i principali telegiornali nazionali

Emiliano è intervistato da testate, radio e tv locali e nazionali

Giornalisti, editorialisti e blogger parlano per giorni dell’operazione fannulloni dividendosi tra entusiasti e contrari

Sindacati, dipendenti pubblici e un pezzo consistente del suo elettorato (di sinistra, in particolare) lo critica per questi metodi, definiti sommari e delatori

La federazione locale della CGIL chiede a Emiliano la chiusura della pagina Facebook

Page 99: Lavorare coi social media

Emiliano e i fannulloni – effetti immediati su Facebook

I cittadini pubblicano sistematicamente foto e video che dimostrano comportamenti non professionali o situazioni di degrado in varie parti della città

Allo stesso tempo, altri cittadini elogiano i comportamenti virtuosi di dipendenti pubblici, e Emiliano rilancia queste testimonianze

L’AMIU (in particolare il suo direttore generale) ha iniziato a comunicare con i propri cittadini via Facebook

Emiliano non ha chiuso la sua pagina Facebook né ha cambiato atteggiamento: continua a confrontarsi quotidianamente con i cittadini e con i giornalisti sulle sue decisioni amministrative e i suoi convincimenti politici

Page 100: Lavorare coi social media

Emiliano e i “fannulloni” - le reazioni

La replica alla CGIL

Page 101: Lavorare coi social media

Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni

Elogio ai lavoratori pubblici virtuosi (su suggerimento di un utente)

Page 102: Lavorare coi social media

Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni

Emiliano scrive una nota su Facebook (e non un comunicato) rivolgendosi a due poliziotti che gli avevano manifestato perplessità sulla strategia

comunicativa

Page 103: Lavorare coi social media

Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni

Emiliano pubblica un video di Youtube realizzato da un cittadino che illustra come la polizia abbia

esercitato un abuso di potere, riservando trenta posti auto durante la celebrazione di un matrimonio di un

vigile urbano

Page 104: Lavorare coi social media

Emiliano e i “fannulloni” – le reazioni

Emiliano pubblica la foto di un cittadino che testimonia come un auto della polizia sia

parcheggiata in modo irregolare, bloccando il traffico

Page 105: Lavorare coi social media

Emiliano e i fannulloni – punti di forza

Crescita improvvisa e sostenuta del numero dei sostenitori su Facebook

Popolarità nazionale

Interazione sincera e sistematica tra sindaco e cittadini

Crescita della percezione di autorevolezza, autorità e rappresentatività da parte del potere pubblico nei confronti della cittadinanza

Page 106: Lavorare coi social media

Emiliano e i fannulloni – punti di debolezza

Questo metodo, così com’è, non è scientifico. Dipende infatti dalla volontà (variabile) dei cittadini di condividere informazioni e dalla disponibilità di tempo ed energia del sindaco

Un utilizzo distorto dell’intuizione di Emiliano potrebbe incitare i cittadini a utilizzare la fanpage di un sindaco di una grande città, e frequentata dall’intera comunità, per atti di delazione

Emiliano è il sindaco, dunque è il principale responsabile dei comportamenti inadeguati che lui denuncia, soprattutto perché le municipalizzate sono guidate da dirigenti scelti politicamente

Page 107: Lavorare coi social media

Emiliano e i fannulloni – opportunità

Il metodo potrebbe diventare scientifico, e dunque difficilmente contestabile, se:

- il sistema sarà gestito da una struttura interna del Comune (con un’interfaccia sui social media) e non direttamente dal sindaco;- il sindaco incinterà alla denuncia degli effetti di comportamenti irregolari o dello scarso impegno sul lavoro: ad esempio, fotografando la sporcizia eccessiva e non foto che potrebbero generare malintesi se estratte da un contesto non chiaro;- verificando internamente chi sono i responsabili, notificando loro un comportamento inadeguato e denunciando pubblicamente la reiterazione dello stesso

Questa struttura ovviamente ha un costo, ma l’investimento sarebbe certamente ammortizzato dal risparmio economico e sociale dovuto al miglioramento del sistema di controllo

Page 108: Lavorare coi social media

Emiliano e i fannulloni – minacce

Il sistema attuale potrebbe generare un sentimento di preoccupazione costante da parte dei dipendenti pubblici all’idea di essere fotografati in qualsiasi momento, anche in assenza di comportamenti certamente irregolari

Non c’è nessun sistema di verifica che l’uso delle segnalazioni non abbia un interesse personale di chi lo fa: come si può avere la certezza che un cittadino denuncia qualcuno e che non abbia mai graziato qualcun altro?

L’opposizione al Comune di Bari potrebbe utilizzare i contenuti pubblicati dagli utenti sulla fanpage di Emiliano per aggredire politicamente il sindaco, soprattutto quando denunciano mancanze dell’Amministrazione Comunale o i problemi restano irrisolti.

Page 109: Lavorare coi social media

Emiliano e i fannulloni – effetti su Facebook

Tasso di incremento delle pagine Facebook nel mese di gennaio 2011, nel periodo dell’operazione

mediatica (fonte: Baroncelli.eu – link al sito)

Emiliano, sebbene sia “solo” il sindaco di una città, è terzo in Italia per numero di nuovi sostenitori acquisiti. Solo Vendola e Berlusconi hanno saputo fare meglio

Page 110: Lavorare coi social media

Emiliano e i “fannulloni” – effetti di medio periodo

Un sondaggio pubblicato a fine 2011 posiziona Emiliano al settimo posto tra i sindaci più amati in Italia nel 2010. Un anno fa Emiliano era 23imo. Al primo posto c’è Matteo Renzi, sindaco di Firenze: anche lui usa Facebook in prima persona. Sono indizi del crescente peso dei social media nel consolidamento del consenso

Page 111: Lavorare coi social media

Ted – Video #4

Chris Anderson: Come i video sul web stimolano

l'innovazione globale

Page 112: Lavorare coi social media

TED, video #4

http://www.ted.com/talks/lang/ita/chris_anderson_how_web_video_powers_global_innovation.html

Chris Anderson di TED racconta che la crescita dei video sul web guida un fenomeno mondiale chiamato Crowd Accelerated Innovation (Innovazione Accellerata di Massa) -- un ciclo di apprendimento che si autoalimenta e che potrebbe essere importante tanto quanto l'invenzione della stampa. Ma per sfruttare questo potenza, le organizzazioni dovranno affrontare una radicale apertura. E per TED, significa l'alba di un nuovo capitolo totalmente nuovo...

Page 113: Lavorare coi social media

Social media e politica #2

Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia e

portavoce di SEL (2010-2011)

Page 114: Lavorare coi social media

Nichi Vendola, 1995Nichi intervistato da Patrizio Roversi e Susy Blady a Turisti per Caso

Page 115: Lavorare coi social media

Sono passati 15 anni, ma…

“Se rinasco non faccio più l’Onorevole”

“Il Sud non si narra più, non si racconta più come una comunità;”

“Serve una grande opera di ricostruzione di un tessuto di coralità”

“Sono collocato dentro la mia biografia”

Page 116: Lavorare coi social media

Nichi Vendola – i punti di forza

(a prescindere dai comunicatori)

Credibilità: Nichi è la sua biografia

Coerenza: Nichi ha sposato le sue idee e non le ha lasciate, neanche quando impopolari (esempio: posizioni sui ROM)

Coraggio: Nichi ha fatto la lotta alla mafia in prima persona, non può avere paura adesso

Forte senso di appartenenza: alla terra, alla comunità, al popolo (“connessione sentimentale”)

Page 117: Lavorare coi social media

Nichi Vendola – punti di debolezza attribuiti

(a prescindere dai comunicatori)

“È comunista”;

“È omosessuale (e si dice cattolico nonostante tutto)”;

“È sovversivo”

“Sui suoi Assessori coinvolti in scandali, non poteva non sapere”

“La Sanità pugliese ha debiti per centinaia di milioni”

Page 118: Lavorare coi social media

E i comunicatori?

Proforma è stata responsabile della strategia generale e dei concept delle campagne elettorali di Nichi Vendola (Primarie + Regionali) sia nel 2005 che nel 2010

Gli scenari politici, la popolarità di Nichi, la condizione di partenza, l’avversario e gli alleati sono variabili che sono cambiate profondamente nel corso dei cinque anni

La stella polare della strategia comunicativa delle campagne è stata una sola: ribaltare i punti di debolezza in punti di forza

Page 119: Lavorare coi social media

Nichi Vendola – campagna Regionali 2005

Nichi Vendola – manifesto “diverso”

Page 120: Lavorare coi social media

Nichi Vendola – campagna Regionali 2005

Nichi Vendola – manifesto “estremista”

Page 121: Lavorare coi social media

Nichi Vendola – campagna Regionali 2005

Nichi Vendola – manifesto “pericoloso”

Page 122: Lavorare coi social media

Nichi Vendola – campagna Regionali 2005

Nichi Vendola – manifesto “sovversivo”

Page 123: Lavorare coi social media

Nichi Vendola – campagna Regionali 2005

Nichi Vendola e sua mamma

Page 124: Lavorare coi social media

Puglia 2009 – lo scandalo sanità

Nichi Vendola- Primarie 2010

6 febbraio: Alberto Tedesco (PD), Assessore alla

Sanità, si dimette dopo essere entrato nel registro

degli indagati per abusi relativi alla fornitura di

prodotti e servizi

13 luglio: Vendola annuncia un rimpasto di Giunta,

dalla quale uscirà anche Sandro Frisullo (PD), suo

vicepresidente, poi coinvolto in un’inchiesta in piena

campagna elettorale (marzo 2010)

Queste mosse risulteranno decisive per il successo di

Vendola. La comunicazione politica non basta

Page 125: Lavorare coi social media

Puglia 2009 – Nichi si ricandida?

Nichi Vendola- Primarie 2010

Amministrare bene non basta. Nonostante aver

allontanato Assessori prima che fossero rinviati a

giudizio e nonostante straordinari risultati su

politiche giovanili, innovazione, politiche energetiche

ed ambientali Nichi rischia di non potersi candidare

e, dopo un’estenuante trattativa politica interna al

centro-sinistra, raggiunge l’obiettivo “minimo” delle

Primarie. Ma la politica non è con lui.

Nichi è solo contro tutti…o no?

Page 126: Lavorare coi social media

Nichi – solo con(tro) tuttiNichi Vendola- Primarie 2010

Solo contro tutti – manifesto Vendola

primarie 2010

Page 127: Lavorare coi social media

Puglia – le Fabbriche di Nichi

Nichi Vendola- Primarie 2010

Ancora una volta la campagna di comunicazione ribalta un

punto debole di Nichi. Lasciato solo dalla politica, è solo

contro tutti i dirigenti. Ma è con la gente

Nasce un movimento trasversale (interno al PD, a SEL, ai

comuni cittadini) che lotta per difendere il diritto di

Vendola a ricandidarsi.

Nascono così le Fabbriche di Nichi, comitati elettorali

diffusi e assai eterogenei per composizione

Page 128: Lavorare coi social media

Puglia – le Fabbriche di Nichi

Nichi Vendola- Primarie 2010

Perché è un modello vincente?

Il successo di questo modello organizzativo,

contemporaneamente leggero nella struttura

(totalmente autogestita) ma densa nella

produzione (bottom-up) e nella diffusione

(top-down) dei contenuti, porta alla nascita di

Fabbriche in tutta Italia e nelle principali città

d’Europa

Page 129: Lavorare coi social media

Nichi – solo con(tro) tuttiNichi Vendola- Primarie 2010

Il simbolo del successo

Nichi x2 – azione di reclutamento al voto alle

Primarie

costruita integralmente su Facebook e sostenuto

da una videolettera (Videolettera Nichix2)

Costo dell’operazione: 0 Euro

Page 130: Lavorare coi social media

Nichi vince le PrimarieNichi Vendola- Primarie 2010

Il 24 gennaio 2010 si celebrano le elezioni

Primarie

Vendola batte Boccia con il 73% dei

consensi

A votare si recano 200mila persone (80mila nel

2005)

L’UDC aveva annnunciato che non avrebbe

appoggiato Vendola in caso di successo. I

pugliesi, dunque, ignorano questa indicazione

politica

Page 131: Lavorare coi social media

Nichi vince le PrimarieNichi Vendola- Primarie 2010

La storia delle Primarie è sintetizzata da un video realizzato da Diego Bianchi (Zoro), per “Parla con Me”

Tolleranza Zoro Puglia - prima parteTolleranza Zoro Puglia - seconda parte

Page 132: Lavorare coi social media

Perché Nichi vince le Primarie

Nichi Vendola- Primarie 2010

1. Perché ha una macchina organizzativa

2. Perché delega pezzi di campagna elettorale alle Fabbriche, generando entusiasmo

3. Perché la politica non offre motivazioni valide per la sua non-candidatura

4. Perché comunica in modo capillare, con strumenti corretti e a costi limitati

Page 133: Lavorare coi social media

Nichi stravince le PrimarieNichi Vendola- Primarie 2010

Nel frattempo, su Facebook (30 gennaio 2010: 39503 fan),

+68,7% in quattro settimane)

Page 134: Lavorare coi social media

Cambia lo scenario, non i punti di forza

Nichi Vendola- Regionali 2010

Siamo alle Regionali

Le Fabbriche di Nichi hanno poco più di due mesi per fare

campagna elettorale, ma sono una macchina già

ampiamente rodata. Il loro ruolo:

a.Attivare le comunità, declinando messaggi di

campagna elettorale su scala iper-locale;

b.Proporre soluzioni creative o interpretare le azioni

suggerite dal comitato elettorale sul territorio;

Page 135: Lavorare coi social media

Cambia lo scenario, non i punti di forza

Nichi Vendola- Regionali 2010

Consolidare il consenso e la ritrovata unità della

coalizione;

Comunicare il loro lavoro e l’attività amministrativa di

Vendola con spazi autogestiti sui social network

Costruire interi pezzi di campagna, sia politici che

organizzativi che creativi

Perché ciò sia possibile, sono necessarie linee guida

condivise che regolino il “disordine organizzato”

Page 136: Lavorare coi social media

Come si apre una Fabbrica?

Nichi Vendola- Regionali 2010

Fabbrica di Nichi – video-tutorial

Page 137: Lavorare coi social media

Puglia – le Fabbriche di Nichi

Nichi Vendola- Regionali 2010

Il centro-sinistra si ricompatta su Vendola, il centro-

destra implode e si presenta con due candidati

(Palese, Poli Bortone)

La campagna di Vendola, come nel 2005, parte da un

presunto punto di debolezza del candidato per

trasformarlo in un punto di forza. Nascono così le

“poesie”, declinate in infinite varianti su

Internet, anche dagli avversari, che

promuovono involontariamente il “brand

Vendola”

Page 138: Lavorare coi social media

Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

Page 139: Lavorare coi social media

Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

Page 140: Lavorare coi social media

Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

Page 141: Lavorare coi social media

Vendola – la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

Page 142: Lavorare coi social media

Vendola - la poesia è nei fatti

Nichi Vendola- Regionali 2010

Non solo manifesti

La campagna non si sviluppa solo sui mezzi tradizionali. I manifesti sono la sintesi “generalista” di un processo di analisi dell’attività amministrativa declinata sui vari mezzi (soprattutto online) e non una forma di propaganda

Questo è possibile anche grazie ad uno staff che offre competenze multiformi.

Proforma è affiancata da FF3300, insieme a Ed Testa e Carla Palladino, designer della comunicazione, che realizzano i “tweet della Puglia Migliore”

Page 143: Lavorare coi social media

La Puglia migliore è fatta così

Nichi Vendola- Regionali 2010

Puglia Migliore – spot web Apulia Film Commission

Page 144: Lavorare coi social media

La Puglia migliore è fatta così

Nichi Vendola- Regionali 2010

Puglia Migliore – spot web Principi Attivi

Page 145: Lavorare coi social media

Case history Taroccailmanifesto.com

Nichi Vendola- Regionali 2010

La democrazia conviene

Il meccanismo di propagazione virale della comunicazione dei tre candidati avvantaggia Vendola

La sua campagna è più efficace, è la più “taroccabile”, ci sono più sostenitori sul web/detrattori degli altri candidati

E così è prodotto un cavallo di troia anonimo, un sito che permette a tutti di personalizzare a piacimento le campagne elettorali dei tre candidati e di condividere i propri lavori sui social network

Contenuti prodotti: migliaia Costo dell’operazione: 0 Euro

Page 146: Lavorare coi social media

Taroccailmanifesto.comNichi Vendola- Regionali 2010

Page 147: Lavorare coi social media

Vendola: perché vince? Nichi Vendola- Regionali 2010

Nichi Vendola, che a fine 2009 non disponeva

di una coalizione a sostegno della sua

candidatura, vince le elezioni. Come è

possibile?

1.Contenuti diversificati, ogni giorno

2.Non è l’unico attore della comunicazione

3.Aggira il sistema dei media tradizionali

4.Sfida i suoi punti deboli

Page 148: Lavorare coi social media

La Puglia dal medicoNichi Vendola- Regionali 2010

Lo spot ufficiale della campagna elettorale di Vendola

2010 è paragonabile a un gol in trasferta in

contropiede

Mentre Palese attacca l’Amministrazione sulla Sanità

(e subisce un contrattacco sull’indebitamento della

Giunta Fitto, di cui Palese era Assessore alla Sanità),

Vendola sfida apertamente il tema con uno spot

in cui la “Signora Puglia” va a farsi curare da un

medico romano

Page 150: Lavorare coi social media

…e Nichi dalla mammaNichi Vendola- Regionali 2010

In parallelo, sul web, compaiono pillole web raccolte

durante una vera discussione tra Nichi e sua

madre. Le pillole rispondono a tutte le domande

sulla gestione della sanità che erano state mosse dal

centro-destra durante i due mesi di campagna

elettorale.

La destra attacca Vendola solo sulla sanità,

Nichi depotenzia questa strategia e va a vincere

Page 151: Lavorare coi social media

…e Nichi dalla mammaNichi Vendola- Regionali 2010

Nichi Vendola - a proposito di salute

Page 152: Lavorare coi social media

Nichi vince le RegionaliNichi Vendola- Regionali 2010

Il 28 e il 29 Marzo 2010 si celebrano le elezioni Regionali:

Vendola vince con il 48,7%, Palese non va oltre il

42,2%, Adriana Poli Bortone ottiene l’8,71%

Palese aveva un budget otto volte superiore a Vendola

Vendola, attraverso il rimpasto di giunta, è riuscito a

preservare l’immagine di politico onesto

Con la comunicazione ha anticipato le mosse

dell’avversario

Page 153: Lavorare coi social media

Nichi vince le RegionaliNichi Vendola- Regionali 2010

Nel frattempo, su Facebook (30 marzo 2010, 79103

fan,

+126% in due mesi)

Page 154: Lavorare coi social media

Social media dopo le elezioni

Comunicare l’attività amministrativa

Facebook è solo uno strumento elettorale?

NO!

Il tandem sito internet personale – Facebook rappresenta

un meccanismo parallelo di comunicazione istituzionale e

permette la costruzione di una narrazione

I social network permettono la creazione di uno spazio

autogestito di comunicazione pubblico/politica e

soprattutto assolvono al principale compito della

comunicazione istituzionale: collegare la politica alle

politiche

Page 155: Lavorare coi social media

Collegare politica e politiche

Comunicare l’attività amministrativa

Nichi Vendola – sceenshot pagina Facebook

Tre temi: attività della regione, rapporti coi media, politica

nazionale

Page 156: Lavorare coi social media

Dalle Regionali ad oggi: cosa è successo?

Dalle Regionaliad oggi

1. Stati generali delle Fabbriche di Nichi

2. Vendola si candida a Premier per il Centro-

sinistra (attraverso le Primarie)

3. Vendola primo in Italia su FB

4. Vendola primo in Europa sui social

network

5. Vendola, pur non essendo in

Parlamento, è un attore politico di

livello nazionale

Page 157: Lavorare coi social media

EyjafjallajökullDalle Regionaliad oggi

Bari, dal 16 al 18 luglio, ospita gli Stati Generali delle

Fabbriche di Nichi. 1500 giovani da tutta Italia si

riuniscono per discutere del futuro della rete e per

riflettere sugli strumenti migliori per sostenere le

ambizioni nazionali di Vendola. Un’eruzione di buona

politica.

Non a caso, Nichi sceglie proprio questo evento per

annunciare la sua candidatura alle Primarie del centro-

sinistra

Page 158: Lavorare coi social media

EyjafjallajökullDalle Regionaliad oggi

Eyjafjallajökull - spot web

Page 159: Lavorare coi social media

Fabbriche: e ora che si fa?

Comunicare l’attività delle Fabbriche

Buone pratiche a costo (quasi) zero

Trasformare tutto in contenuto. Dalla riunione a porte chiuse al

video-report, dal report di assemlea alla sintesi condivisa come

nota, con tag ai partecipanti, dalla chiacchiera al bar all’album

fotografico;

Trasformare la creatività in azione. Adbusting, videolettere,

comunicati stampa, pressione sull’opinione pubblica locale.

Non solo social media. Creare uno spazio istituzionale, magari

con un blog a più voci, senza nascondere debolezze, screzi,

conflitti

Page 160: Lavorare coi social media

Fabbriche: e ora che si fa?

Comunicare l’attivitàdelle Fabbriche

Qualunque sia la direzione politica che Nichi e le

Fabbriche intraprenderanno, esiste già un obiettivo:

Costruire una narrazione locale di ogni

Fabbrica e di ogni comunità per costruire

una narrazione collettiva e glocale delle

Fabbriche

I social media sono decisivi nella riuscita di questo processo

Page 161: Lavorare coi social media

FB strumento di massa?

Comunicare l’attività delle Fabbriche

Quali sono i fattori critici di successo di una fanpage

politica?

1.Gestire il feedback

2.Aggiornare con costanza e varietà

3.Utilizzare meccanismi di comunicazione virale

4.Offrire contenuti inediti

5.Non commettere errori politici “offline”

Page 162: Lavorare coi social media

Nichi Vendola

La giornata-tipo del suo staff sui social

media

Page 163: Lavorare coi social media

Premessa: la mia giornata-tipo

È difficile non adattare il proprio stile di vita per eseguire al meglio questo compito. E così, vuoi per piacere personale, vuoi per lavoro…

1.Al risveglio: rassegna stampa televisiva + telegiornali;2.Durante il tragitto verso l’ufficio: rassegna stampa radiofonica;3.Durante la giornata: aggiornamenti regolari dalle fonti online (quotidiani, blog, social media)4.In ogni momento: interazione costante con lo staff, con le Fabbriche, con amici e opinion leader per allargare al massimo lo spettro di monitoraggio e affinare le analisi

Al momento, svolgo l’attività di coordinatore social media da volontario, dunque svolgo questo compito durante l’orario d’ufficio e dovendo monitorare numerosi flussi di informazione

Page 164: Lavorare coi social media

Le prime dei giornaliOgni giorno, su Funize (http://www.funize.com), è possibile

osservare e scaricare le immagini delle prime di tutti i principali quotidiani nazionali

Page 165: Lavorare coi social media

Gli strumenti di lavoro

1.Notebook con connessione a Internet: senza la Rete non potrei neanche iniziare a lavorare;

2.Facebook, Twitter, Youtube, Skype e messaggi istantanei, mail, browser (più di uno);

3.Smartphone per aggiornamenti in mobilità (sia su ciò che accade, sia per amministrare);

4.Mezzi tradizionali (tv, radio) per livestreaming, aggiornamenti e analisi;

5.Telefono, quando non si può farne a meno

Page 166: Lavorare coi social media

Fanpage Facebook di NichiIndirizzo Facebook:

http://www.facebook.com/pages/Nichi-Vendola/38771508894

Page 167: Lavorare coi social media

Fonti di informazione (1)

-Sito Internet di Vendola (http://www.nichivendola.it) e sito della Fabbrica di Nichi (http://fabbrica.nichivendola.it);

-Pagine FB di Nichi, della Fabbrica (link alla

fanpage) e di “Pugliamo L’Italia”, gruppo volontario di sostenitori (link alla fanpage) + Twitter per osservare ed elaborare il feedback;

-Google News per il monitoraggio di agenzie e il reperimento online di articoli di giornale;

-Youtube per reperire video realizzati da noi, da sostenitori, dalle televisioni o contenuti inediti;

Page 168: Lavorare coi social media

Fonti di informazione (1)http://www.nichivendola.it - homepage

Page 169: Lavorare coi social media

Fonti di informazione (2)

-Sito Internet della Regione Puglia (link al sito) per comunicati stampa del Presidente e degli Assessori, per la rassegna stampa del Consiglio Regionale e per la web-tv della Regione;

-Sito di SEL (link al sito) per iniziative politiche e comunicati dell’ufficio stampa nazionale;

-Mailing list interne tematiche (esempio: gruppo comunicazione) e mailing list allargata del gruppo di lavoro (Fabbricazero)

-Giornali cartacei (anche se progressivamente sono sempre meno indispensabili)

Page 170: Lavorare coi social media

Fonti di informazione (2)Landing page di “Cambia l’Italia”, evento organizzato

da Sinistra e Libertà a Roma domenica 27 febbraio

Page 171: Lavorare coi social media

Staff e interlocutori

1.Responsabile comunicazione Fabbrica di Nichi: Sonia Pellizzari (il mio primo interlocutore);2.Redattore sito Internet: Nico Bavaro3.Nichi e la sua cabina di regia politica;4.Responsabile fanpage Fabbrica di Nichi: Elda Grazioso;5.Responsabile video Fabbrica di Nichi: Maurizio Di Fronzo;6.Coordinatori delle aree tematiche (partecipazione – coordinamento scientifico, gestione amministrativa, eventi;7.Addetto stampa nazionale di SEL: Paolo Fedeli8.Amministratori di Pugliamo L’Italia;9.Fabbriche di Nichi e Fabbrica Zero;10.Strutture creative, allertate soprattutto in occasione di campagne

Page 172: Lavorare coi social media

Staff e interlocutoriFanpage Fabbrica di Nichi

http://www.facebook.com/fabbricadinichi

Page 173: Lavorare coi social media

Analisi e gestione del feedback

Spesso i migliori spunti di riflessione provengono dai commenti letti sulla Rete. Il mio compito è valutarli a livello politico e comunicativo e inviare riflessioni e proposte ai vari responsabili

L’analisi del feedback ci ha permesso anche di scongiurare o attenuare potenziali crisi comunicative (segnalazioni degli utenti dai territori con richieste di risposta; appelli sul web; messaggi diretti)

I flussi di Facebook sono monitorati direttamente sulla pagina; per Twitter utilizzo uno strumento apposito, Tweetdeck, che mi permette di osservare più flussi comunicativi in tempo reale

Page 174: Lavorare coi social media

Analisi e gestione del feedback

Interfaccia di gestione di Tweetdeck – http://www.tweetdeck.com

Page 175: Lavorare coi social media

Compiti staticiLa produzione di contenuti è

quantitativamente e qualitativamente elevata

1.Le fonti di informazione sono numerose: comunicati, dichiarazioni, interventi televisivi, video, articoli di giornale, post di blog, link a contenuti presenti sulla Rete;2.Il profilo pubblico di Nichi Vendola è complesso (attività politica, attività come Presidente di Regione, attività di SEL, attività delle Fabbriche)

La parte statica del mio lavoro consiste dunque nel ricevere e pubblicare questo tipo di informazioni. Ma questo non è solo un ruolo redazionale

Page 176: Lavorare coi social media

Compiti statici – le cinque foto

L’identità di Nichi Vendola nelle cinque foto profilo su Facebook

Page 177: Lavorare coi social media

Compiti dinamiciIl ruolo di coordinatore social media di un politico diventa dinamico ed è richiesto coraggio, attenzione massima e presa di decisione secondo due direttrici di intervento:

1.Quando i contenuti sono “troppi”: bisogna scegliere cosa dire (argomento), come dirlo (strumento o editing del contenuto), se rinunciare a qualcosa e perché, se rinviare la pubblicazione di un contenuto per specifici motivi;2.Quando i contenuti sono troppo pochi: ad esempio: cosa si fa se Vendola va in vacanza? E se non fa dichiarazioni pubbliche? E se non si è ancora espresso pubblicamente su questioni sollevate dagli utenti? La pagina dovrà essere comunque aggiornata, perché il silenzio sui social media non è tollerato

Page 178: Lavorare coi social media

Compiti dinamici – le diretteLivestreaming del comizio di Nichi Vendola a

“Cambia l’Italia, Roma, 27 Febbraio”

Page 179: Lavorare coi social media

La strategia osmoticaSia i compiti statici che quelli dinamici non sono presi in perfetta solitudine: ogni passaggio è discusso e concordato con la redazione e il responsabile comunicazione della Fabbrica. I compiti dinamici sono condivisi anche dalla cabina di regia politica

La comunicazione di Vendola a regime comporta un lavoro più simile a quello redazionale. Il mio compito diventa tecnico e non politico: mi devo occupare di come presentare i contenuti e di valutare eventuali reazioni impreviste

Quando c’è un eccesso o una mancanza di flusso di comunicazione, invece, può accadere che siano i social media a dettare l’agenda, indicando quali sono i temi cui Vendola vuole porre l’acceleratore, o addirittura a creare top stories

Page 180: Lavorare coi social media

La strategia osmotica – un esempio

18 agosto 2010: Vendola supera Berlusconi su FB

e diventa il politico più seguito in Italia

Nichi è in vacanza fuori dall’Italia, così come buona parte dello staff (e degli italiani). Anche l’intero sistema politico italiano è in vacanza: le Camere sono chiuse, gli enti pubblici procedono a ritmo ridotto, le attività partitiche sono rallentate

Così decido di anticipare il ritorno dalle vacanze e di gestire la comunicazione del sorpasso (comunicato stampa, dichiarazioni + copertura assoluta sui social media).

I giornali non hanno notizie politiche rilevanti di cui parlare: è più facile conquistare titoli o posizioni privilegiate. La notizia, anche per questo motivo, fa il giro d’Italia

Page 181: Lavorare coi social media

Bossi: “è un complotto”Dichiarazione di Umberto Bossi

sul sorpasso di Vendola su Facebook

Page 182: Lavorare coi social media

Risultati: Vendola in Italia (Facebook)

Numero di fan e trend di crescita in Italia – ultimi 12 mesi (fonte: Baroncelli.eu)

Page 183: Lavorare coi social media

Ma tanto, è tutto sul web…o no?

Nichi Vendola- Regionali 2010

Nichi Vendola, videolettera di risposta a Berlusconi (link a

Youtube – 823000 visualizzazioni)

Page 184: Lavorare coi social media

Ma tanto, è tutto sul web…o no?

Nichi Vendola- Regionali 2010

Nichi Vendola, pagine visualizzate per giorno

(link alla pagina Facebook)

Page 185: Lavorare coi social media

Ma tanto, è tutto sul web…o no?

Nichi Vendola- Regionali 2010

Nichi Vendola, dati su Facebook (assoluto e trend di crescita)

(fonte: Baroncelli.eu)

Page 186: Lavorare coi social media

Risultati: Vendola in Europa Popolarità dei politici europei sui social

media (fonte: Famecount.com)

Page 187: Lavorare coi social media

Risultati: Vendola nel mondoPopolarità dei politici nel mondo su Facebook

(fonte: Famecount.com)

Page 188: Lavorare coi social media

Si può migliorare ancora? (1) Certo che sì. Le prospettive di miglioramento

sono:

Allargamento dello staff social media, investendo in risorse umane ed economiche destinate esclusivamente a questa attività, con i seguenti compiti:

- favorire l’interazione con tutti gli utenti che vogliono dialogare con Nichi e il suo staff sui social media;- organizzare nuovi spazi sulla rete per comunicare con tutte le minoranze culturali, linguistiche, religiose, i gruppi di interesse;- sostenere il gruppo partecipazione nell’organizzazione delle Fabbriche e dei sostenitori

(in questo caso Barack Obama è ancora oggi un ottimo esempio organizzativo)

Page 189: Lavorare coi social media

Si può migliorare ancora? (2) Migliorare il coordinamento

comunicativo sui social media tra le singole organizzazioni a cui Nichi fa riferimento, in particolare con Sinistra Ecologia Libertà, con la Regione Puglia e la Giunta Regionale (quanto migliorerebbe la comunicazione di un ente pubblico se tutti i dirigenti e gli assessori avessero una pagina pubblica su Facebook?)

Questo permetterebbe di alleggerire Nichi dal compito di “parafulmine”, di aggregatore di richieste dei cittadini sulla sua pagina. Inoltre permetterebbe di moltiplicare le fonti di comunicazione e di personalizzare i contenuti sulla base degli utenti (la pagina di Vendola, invece, dovrà essere necessariamente generalista)

Page 190: Lavorare coi social media

Si può migliorare ancora? (3)

Vendola dovrebbe aggiornare più spesso i social media in prima persona. La vita di Nichi è certamente impegnata e non può caricarsi ulteriormente, però gli smartphone gli permetterebbero di caricare contenuti in qualsiasi momento:

- Aggiornare Facebook e Twitter: facile come mandare un SMS;- Realizzare una foto e un video: con un qualsiasi cellulare è possibile caricare un contenuto in tempo reale;- Rispondere agli utenti: con un telefono connesso a Internet è possibile ammortizzare i “tempi morti” (viaggi, attese) per offrire feedback di qualità.

Noi non possiamo correre alcun rischio e Vendola comunica certamente meglio di noi. I post con i feedback migliori sono quelli scritti di suo pugno

Page 191: Lavorare coi social media

Gli hashtag, le parole chiave

#politica#comunicazione (sempre dopo la politica)#interpretazione#motivazione#costanza#editing#ascolto#analisi#scientificità#entusiasmo#nicchie

Page 192: Lavorare coi social media

Ted – Video finale

Clay Shirky: come i social media fanno la storia

Page 193: Lavorare coi social media

TED, video finale

http://www.ted.com/talks/lang/ita/clay_shirky_how_cognitive_surplus_will_change_the_world.html

Mentre le notizie fluiscono dall'Iran verso il mondo, Clay Shirky dimostra come Facebook, Twitter e cellulari stiano aiutando i cittadini di regimi oppressivi a pubblicare notizie vere, scavalcando i censori (anche se per poco). La fine del controllo dall'alto delle notizie sta trasformando la natura della politica.

Page 194: Lavorare coi social media

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